DPR-224-1988

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D.P.R. 24 maggio 1988, n.

224

Attuazione della direttiva CEE numero 85/374 relativa al ravvicinamento delle


disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri
in materia di responsabilità per danno da prodotti difettosi, ai sensi
dell'art. 15 della L. 16 aprile 1987, n. 183

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;

Vista la legge 16 aprile 1987, n. 183, concernente il coordinamento delle


politiche comunitarie riguardanti l'appartenenza dell'Italia alle Comunità
europee e l'adeguamento dell'ordinamento interno agli atti normativi
comunitari;

Vista la direttiva CEE n. 85/374 relativa al ravvicinamento delle


disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri
in materia di responsabilità per danno da prodotti difettosi, indicata
nell'elenco C allegato alla legge 16 aprile 1987, n. 183;

Considerato che in data 2 maggio 1988, ai termini dell'art. 15 della citata


legge 16 aprile 1987, n. 183, che delega il Governo ad emanare norme
attuative delle direttive indicate nel predetto elenco C, è stato inviato lo
schema del presente provvedimento ai Presidenti della Camera dei deputati e
del Senato della Repubblica per gli adempimenti ivi previsti;

Acquisito il parere delle competenti commissioni della Camera dei deputati e


del Senato della Repubblica;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione


del 20 maggio 1988;

Sulla proposta del Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie,


di concerto con i Ministri degli affari esteri, di grazia e giustizia, del
tesoro, dell'agricoltura e delle foreste, dell'industria, del commercio e
dell'artigianato, della sanità e dell'ambiente;

Emana il seguente decreto:

1. Responsabilità del produttore.

1. Il produttore è responsabile del danno cagionato da difetti del suo


prodotto.

2. Prodotto.

1. Prodotto, ai fini delle presenti disposizioni, è ogni bene mobile, anche


se incorporato in altro bene mobile o immobile.

2. Si considera prodotto anche l'elettricità.

3. Produttore.
1. Produttore è il fabbricante del prodotto finito o di una sua componente,
il produttore della materia prima, nonché, per i prodotti agricoli del suolo
e per quelli dell'allevamento, della pesca e della caccia, rispettivamente
l'agricoltore, l'allevatore, il pescatore ed il cacciatore .

3. Si considera produttore anche chi si presenti come tale apponendo il


proprio nome, marchio o altro segno distintivo sul prodotto o sulla sua
confezione.

4. È sottoposto alla stessa responsabilità del produttore chiunque,


nell'esercizio di un'attività commerciale, importi nella Comunità europea un
prodotto per la vendita, la locazione, la locazione finanziaria, o qualsiasi
altra forma di distribuzione, e chiunque si presenti come importatore nella
Comunità europea apponendo il proprio nome, marchio o altro segno distintivo
sul prodotto o sulla sua confezione.

4. Responsabilità del fornitore.

1. Quando il produttore non sia individuato, è sottoposto alla stessa


responsabilità il fornitore che abbia distribuito il prodotto nell'esercizio
di un'attività commerciale, se abbia omesso di comunicare al danneggiato,
entro il termine di tre mesi dalla richiesta, l'identità e il domicilio del
produttore o della persona che gli ha fornito il prodotto.

2. La richiesta deve essere fatta per iscritto e deve indicare il prodotto


che ha cagionato il danno, il luogo e, con ragionevole approssimazione, il
tempo dell'acquisto; deve inoltre contenere l'offerta in visione del
prodotto, se ancora esistente.

3. Se la notificazione dell'atto introduttivo del giudizio non è stata


preceduta dalla richiesta prevista dal comma 2, il convenuto può effettuare
la comunicazione entro i tre mesi successivi.

4. In ogni caso, su istanza del fornitore presentata alla prima udienza del
giudizio di primo grado, il giudice, se le circostanze lo giustificano, può
fissare un ulteriore termine non superiore a tre mesi per la comunicazione
prevista dal comma 1.

5. Il terzo indicato come produttore o precedente fornitore può essere


chiamato nel processo a norma dell'art. 106 del codice di procedura civile e
il fornitore convenuto può essere estromesso, se la persona indicata
comparisce e non contesta l'indicazione. Nell'ipotesi prevista dal comma 3,
il convenuto può chiedere la condanna dell'attore al rimborso delle spese
cagionategli dalla chiamata in giudizio.

6. Le disposizioni del presente articolo si applicano al prodotto importato


nella Comunità europea, quando non sia individuato l'importatore, anche se
sia noto il produttore.

5. Prodotto difettoso.

1. Un prodotto è difettoso quando non offre la sicurezza che ci si può


legittimamente attendere tenuto conto di tutte le circostanze, tra cui:

a) il modo in cui il prodotto è stato messo in circolazione, la sua


presentazione, le sue caratteristiche palesi, le istruzioni e le avvertenze
fornite;
b) l'uso al quale il prodotto può essere ragionevolmente destinato e i
comportamenti che, in relazione ad esso, si possono ragionevolmente
prevedere;

c) il tempo in cui il prodotto è stato messo in circolazione.

2. Un prodotto non può essere considerato difettoso per il solo fatto che un
prodotto più perfezionato sia stato in qualunque tempo messo in commercio.

3. Un prodotto è difettoso se non offre la sicurezza offerta normalmente


dagli altri esemplari della medesima serie.

6. Esclusione della responsabilità.

1. La responsabilità è esclusa:

a) se il produttore non ha messo il prodotto in circolazione;

b) se il difetto che ha cagionato il danno non esisteva quando il produttore


ha messo il prodotto in circolazione;

c) se il produttore non ha fabbricato il prodotto per la vendita o per


qualsiasi altra forma di distribuzione a titolo oneroso, né lo ha fabbricato
o distribuito nell'esercizio della sua attività professionale;

d) se il difetto è dovuto alla conformità del prodotto a una norma giuridica


imperativa o a un provvedimento vincolante;

e) se lo stato delle conoscenze scientifiche e tecniche, al momento in cui il


produttore ha messo in circolazione il prodotto, non permetteva ancora di
considerare il prodotto come difettoso;

f) nel caso del produttore o fornitore di una parte componente o di una


materia prima, se il difetto è interamente dovuto alla concezione del
prodotto in cui è stata incorporata la parte o materia prima o alla
conformità di questa alle istruzioni date dal produttore che l'ha utilizzata.

7. Messa in circolazione del prodotto.

1. Il prodotto è messo in circolazione quando sia consegnato all'acquirente,


all'utilizzatore, o a un ausiliario di questi, anche in visione o in prova.

2. La messa in circolazione avviene anche mediante la consegna al vettore o


allo spedizioniere per l'invio all'acquirente o all'utilizzatore.

3. La responsabilità non è esclusa se la messa in circolazione dipende da


vendita forzata, salvo che il debitore abbia segnalato specificamente il
difetto con dichiarazione resa all'ufficiale giudiziario all'atto del
pignoramento o con atto notificato al creditore procedente e depositato
presso la cancelleria del giudice dell'esecuzione entro quindici giorni dal
pignoramento stesso.

8. Prova.

1. Il danneggiato deve provare il danno, il difetto e la connessione causale


tra difetto e danno.
2. Il produttore deve provare i fatti che possono escludere la responsabilità
secondo le disposizioni dell'art. 6. Ai fini dell'esclusione da
responsabilità prevista nell'art. 6, lettera b), è sufficiente dimostrare
che, tenuto conto delle circostanze, è probabile che il difetto non esistesse
ancora nel momento in cui il prodotto è stato messo in circolazione.

3. Se appare verosimile che il danno sia stato causato da un difetto del


prodotto, il giudice può ordinare che le spese della consulenza tecnica siano
anticipate dal produttore.

9. Pluralità di responsabili.

1. Se più persone sono responsabili del medesimo danno, tutte sono obbligate
in solido al risarcimento.

2. Colui che ha risarcito il danno ha regresso contro gli altri nella misura
determinata dalle dimensioni del rischio riferibile a ciascuno, dalla gravità
delle eventuali colpe e dalla entità delle conseguenze che ne sono derivate.
Nel dubbio la ripartizione avviene in parti uguali.

10. Colpa del danneggiato.

1. Nelle ipotesi di concorso del fatto colposo del danneggiato il


risarcimento si valuta secondo le disposizioni dell'art. 1227 del codice
civile.

2. Il risarcimento non è dovuto quando il danneggiato sia stato consapevole


del difetto del prodotto e del pericolo che ne derivava e nondimeno vi si sia
volontariamente esposto.

3. Nell'ipotesi di danno a cosa, la colpa del detentore di questa è


parificata alla colpa del danneggiato.

11. Danno risarcibile.

1. È risarcibile in base alle disposizioni del presente decreto:

a) il danno cagionato dalla morte o da lesioni personali;

b) la distruzione o il deterioramento di una cosa diversa dal prodotto


difettoso, purché di tipo normalmente destinato all'uso o consumo privato e
così principalmente utilizzata dal danneggiato.

2. Il danno a cose è risarcibile solo nella misura che ecceda la somma di


lire settecentocinquantamila.

12. Clausole di esonero da responsabilità.

1. È nullo qualsiasi patto che escluda o limiti preventivamente, nei


confronti del danneggiato, la responsabilità prevista dal presente decreto.
13. Prescrizione.

1. Il diritto al risarcimento si prescrive in tre anni dal giorno in cui il


danneggiato ha avuto o avrebbe dovuto avere conoscenza del danno, del difetto
e dell'identità del responsabile.

2. Nel caso di aggravamento del danno, la prescrizione non comincia a


decorrere prima del giorno in cui il danneggiato ha avuto o avrebbe dovuto
avere conoscenza di un danno di gravità sufficiente a giustificare
l'esercizio di un'azione giudiziaria.

14. Decadenza.

1. Il diritto al risarcimento si estingue alla scadenza di dieci anni dal


giorno in cui il produttore o l'importatore nella Comunità europea ha messo
in circolazione il prodotto che ha cagionato il danno.

2. La decadenza è impedita solo dalla domanda giudiziale, salvo che il


processo si estingua, dalla domanda di ammissione del credito in una
procedura concorsuale o dal riconoscimento del diritto da parte del
responsabile.

3. L'atto che impedisce la decadenza nei confronti di uno dei responsabili


non ha effetto riguardo agli altri.

15. Responsabilità secondo altre disposizioni di legge.

1. Le disposizioni del presente decreto non escludono né limitano i diritti


che siano attribuiti al danneggiato da altre leggi.

2. Le disposizioni del presente decreto non si applicano ai danni cagionati


dagli incidenti nucleari previsti dalla legge 31 dicembre 1962, n. 1860 (3),
e successive modificazioni.

16. Disposizione transitoria.

1. Le disposizioni del presente decreto non si applicano ai prodotti messi in


circolazione prima della data della sua entrata in vigore e comunque prima
del 30 luglio 1988.

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