Lezione 3 Corso IR 2023 Senior Master
Lezione 3 Corso IR 2023 Senior Master
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1. Un osservatore misura per il Polo Nord celeste un’altezza sull’orizzonte pari a 37°. A che latitudine si trova
l’osservatore?
Soluzione
I Poli celesti sono gli unici punti della sfera celeste che restano immobili durante il moto diurno. L’altezza
sull’orizzonte 𝒉𝒑𝒐𝒍𝒐 del Polo Nord celeste è sempre pari alla latitudine del luogo di osservazione, quindi
l’osservatore si trova nell’emisfero nord a una latitudine:
φ = hpolo = +37°
2. Un osservatore posto nell’emisfero nord misura per l’equatore celeste un’altezza massima sull’orizzonte
pari a 30°. A che latitudine si trova l’osservatore?
Soluzione
L’altezza massima 𝒉𝒎𝒂𝒙 sull’orizzonte di un corpo celeste (o di un punto sulla sfera celeste) si ha quando il
corpo (o il punto) transita al meridiano in direzione sud. Per un corpo con declinazione e per un
osservatore posto a latitudine si ha:
hmax = 90° − φ + δ
Tutti i punti dell’equatore celeste hanno, per definizione, = 0°. Quindi, detta 𝒉𝒎𝒂𝒙−𝑬𝑪 l’altezza massima
dell’equatore celeste, avremo:
φ = 90° + δ − hmax−EC = 90° + 0° − 30° = 60°
4. Un osservatore si trova alla latitudine 75° Nord e vuole sapere se può osservare una cometa che ha
declinazione 30° Sud.
Vuole sapere inoltre se la cometa ha un’orbita ellittica, parabolica o iperbolica, sapendo che ha una massa di
6.0 ⋅ 1010 kg e possedeva una velocità di 0.90 km/s alla distanza di 36 UA dal Sole.
Soluzione
In una qualsiasi località a latitudine risultano visibili (nel corso dell’anno e del moto diurno) tutti gli
oggetti con declinazione tale che:
𝛿 > 𝜑 − 90°
Quindi alla latitudine 75° saranno visibili oggetti con:
𝛿 > 75° − 90°,
cioè con:
𝛿 > −15°
Sappiamo però che la rifrazione atmosferica, che nei pressi dell’orizzonte ha un valore di circa 35’, fa
aumentare la declinazione apparente di un oggetto. Quindi alla latitudine 75° la declinazione limite
𝛅𝐥𝐢𝐦 per la visibilità vale:
𝛿𝑙𝑖𝑚 = 75° − 90° − 35′ = −15° 35′
Detta 𝛅𝐜𝐨𝐦𝐞𝐭𝐚 la declinazione della cometa si ha:
𝛿𝑐𝑜𝑚𝑒𝑡𝑎 = 30° 𝑆 = −30° < 𝛿𝑙𝑖𝑚
Quindi la cometa non risulta mai visibile anche considerando la rifrazione atmosferica (si dice anche che
risulta ‘’anticircumpolare‘’ per quell’osservatore).
Per identificare il tipo di orbita, calcoliamo l’energia meccanica totale E della cometa, data dalla somma
dell’energia cinetica e di quella potenziale. Detti m la massa della cometa, v la sua velocità alla distanza r, e
M la massa del Sole, si ottiene:
1 GMm
E= m v2 −
2 r
1 𝑚 2
E= ⋅ 6.0 ⋅ 1010 𝑘𝑔 ⋅ (0.90 ∙ 103 ) +
2 𝑠
𝑚3
6.674 ∙ 10−11 ∙ 1.989 ∙ 1030 𝑘𝑔 ⋅ 6.0 ⋅ 1010 𝑘𝑔
𝑘𝑔 ∙ 𝑠 2
− ≃ −1.5 ⋅ 1018 𝐽
36 ∙ 149.6 ∙ 109 𝑚
Dunque, poiché E è minore di zero, l’orbita è ellittica.
5. Nella seconda metà del mese di giugno un orso bianco sosta per alcuni giorni al Polo Nord. In quei giorni
la Luna è prossima alla fase di Luna Piena. Può l’orso vederla in cielo?
Soluzione
Le osservazioni si svolgono in prossimità del solstizio d’estate,
quando il Sole si trova nella parte più settentrionale dell’eclittica e
la sua declinazione è:
δ⊙ ≃ + 23°
Al polo Nord il polo celeste coincide con lo zenit e l’equatore
celeste con l’orizzonte; di conseguenza l’altezza di un astro ha lo
stesso valore della sua declinazione.
Al polo Nord, nel suo moto apparente diurno in prossimità del
solstizio d’estate il Sole non tramonta mai, perché percorre un
cerchio quasi parallelo all’orizzonte (un almucantarat) con altezza:
h⊙ = δ⊙ ≃ + 23°
La Luna è Piena quando si trova in direzione esattamente opposta a quella del Sole, quindi nei giorni delle
osservazioni dell’orso la sua declinazione risulta: δLuna ≃ −23°
L’orbita della Luna è inclinata di circa ±5° sull’eclittica, tuttavia anche considerando il massimo valore
positivo la sua altezza 𝐡𝐋𝐮𝐧𝐚 sull’orizzonte risulta:
hLuna = δLuna ≃ −23° + 5° ≃ −18°
Di conseguenza al Polo Nord in prossimità del solstizio d’estate se la Luna è prossima alla fase di Luna
Piena resta sempre sotto l’orizzonte e l’orso non può vederla.
7. Per quanto tempo ogni giorno il Sole rimane visibile, anche solo parzialmente, a un osservatore posto
sull’equatore della Terra? Per il diametro apparente del Sole si assuma un valore di 32’; si trascuri la sua
variazione di ascensione retta nel corso di un giorno.
Soluzione
All’equatore il Sole tramonta sempre perpendicolarmente all’orizzonte. Nel corso di un giorno solare
medio il Sole percorre circa 24h (= 360°) di angolo orario.
Grazie alle sue dimensioni angolari, il Sole sarà visibile all’alba quando il suo centro si trova di un angolo
∆h = 16′ sotto l’orizzonte e sarà ancora visibile al tramonto quando il suo centro si trova di un angolo
∆h = 16′ sotto l’orizzonte.
Inoltre, a causa della rifrazione dell’atmosfera, pari a circa 35’ all’orizzonte, il bordo superiore del Sole
diventa visibile all’alba quando si trova ∆r = 35′ sotto l’orizzonte e sarà ancora visibile al tramonto quando
si trova ∆r = 35′ sotto l’orizzonte.
In definitiva all’equatore, a causa delle dimensioni angolari e della rifrazione, il Sole resta visibile per un
angolo H:
H = 180° + 2∆h + 2∆r = 180° + 32′ + 70′ = 181° 42′
Detto ∆𝐓 il tempo di permanenza del Sole sopra l’orizzonte, vale la relazione:
∆T : 181° 42′ = 24h : 360°
e quindi:
181° 42′ ∙ 24h
∆T = ≃ 12.11 h ≃ 12h 7m
360°
8. Calcolate l’ascensione retta del Sole ai solstizi e agli equinozi.
Soluzione
Nel corso di un anno, a causa del moto di rivoluzione della Terra,
vediamo il Sole spostarsi rispetto alle stelle da Ovest verso Est, con la
sua l’ascensione retta 𝛂⊙ che varia tra 0h e 24h (= 0 h).
All’equinozio di primavera, che cade tra il 20 e il 21 marzo, il Sole si
trova nel punto (punto di Ariete), quindi per definizione:
𝛂⊙𝛄 = 0 h
All’equinozio di autunno, che cade tra il 22 e 23 settembre, il Sole si
trova nel punto (punto della Bilancia), dalla parte opposta
dell’eclittica, e quindi:
𝛂⊙𝛀 = 12 h
I solstizi sono esattamente intermedi ai due equinozi, con il solstizio d’estate (SE) che cade tra il 20 e il 21
giugno e il solstizio d’inverno (SI) che cade tra il 21 e il 22 dicembre; avremo quindi:
𝛂⊙ SE = 6 h 𝛂⊙ SI = 18 h
9. Scrivete le coordinate altazimutali e orarie dei punti cardinali Est e Ovest, del Polo Nord celeste e dello
Zenith per un osservatore posto a Catania ( = +37° 31’).
Soluzione
Per un osservatore nell’emisfero Boreale, la latitudine del luogo è pari alla distanza angolare tra l’orizzonte e
il polo Nord contata dal punto cardinale Nord e alla distanza angolare tra l’equatore celeste e lo zenith.
Ricordiamo inoltre che tutti i cerchi verticali passano per lo zenith e tutti i cerchi orari passano per i poli.
L’azimut e l’altezza si contano in gradi, l’azimut dal punto cardinale sud in senso orario, l’altezza
dall’orizzonte. L’angolo orario si conta in ore dal meridiano in senso orario, la declinazione in gradi
dall’equatore celeste. Avremo quindi:
A h H 𝜹
Est 270° 0° 18h 0°
Ovest 90° 0° 6h 0°
Polo Nord 180° 37° 31’ imprecisato 90°
Zenith imprecisato 90° 0h 37° 31’
10. Un osservatore posto sul meridiano di Greenwich misura per una stella un angolo orario di 2h. Nello
stesso istante un secondo osservatore misura per la stessa stella un angolo orario di 4h 15m. A che
longitudine si trova il secondo osservatore?
Soluzione
Osservando nello stesso istante una data stella, una differenza di angolo orario ∆H equivale a una
differenza in longitudine ∆λ dei due osservatori pari a:
360° ∙ ∆H
∆λ =
24ℎ
ovvero nel caso in esame:
360° ∙ 2.25ℎ
∆λ = = 33°. 75 = 33° 45′
24ℎ
Poiché il secondo osservatore misura un angolo orario maggiore, vuol dire che si trova a est del meridiano
di Greenwich e quindi la sua longitudine è: λ = 33° 45′ .
11. Due osservatori, i cui orologi funzionano perfettamente, si trovano alla stessa latitudine e a pochi metri di
distanza l’uno dall’altro. Osservano contemporaneamente il passaggio del Sole al meridiano in direzione
sud. Eppure l’orologio del primo segna le 11:30, mentre l’orologio del secondo segna le 12:30. Dove si
trovano i due osservatori?
Soluzione
La superficie della Terra è divisa in 24 fusi orari, la cui larghezza
media è di 15°. Il tempo in un fuso è un’ora avanti rispetto al
fuso immediatamente a ovest e un’ora indietro rispetto al fuso
immediatamente a est (solo in pochissimi stati vengono utilizzati
fusi orari intermedi).
L’ora segnata dai nostri orologi è la cosiddetta ora civile ed è la
stessa per tutti i punti all’interno di un dato fuso orario, mentre
l’ora del passaggio di un astro al meridiano di un osservatore
dipende dalla sua vera longitudine.
Se i due osservatori vedono il passaggio del Sole al meridiano
sud contemporaneamente vuol dire che si trovano all’incirca alla
stessa longitudine.
Si deduce che i due osservatori si trovano in prossimità di un meridiano della Terra che segna il confine tra
due fusi orari adiacenti. Il primo si trova 7.5° a est del meridiano centrale del suo fuso orario, mentre il
secondo si trova 7.5° a ovest del meridiano centrale del suo fuso orario. Quindi i due osservatori vedranno
in simultanea il passaggio del Sole al meridiano anche se i loro orologi segnano un’ora di differenza. Non è
però possibile precisare con esattezza in quali fusi orari adiacenti si trovano i due osservatori.
12. Considerate un osservatore che abita a Messina (𝜆 = 15° 33’ 19”. 54; φ = 38° 11′ 09′′ . 80) e uno che
abita a Reggio Calabria (λ = 15° 39’ 00”. 42; φ = 38° 06′ 53′′ . 00) dotati entrambi di un orologio a
tempo siderale e di uno a Tempo Universale. Di quanto differisce il tempo siderale dei due osservatori?
Quale dei due orologi è “più avanti”? Di quanto differisce il Tempo Universale dei due osservatori?
Soluzione
Per calcolare la differenza tra il tempo segnato dai due orologi a tempo siderale, occorre considerare la
differenza in longitudine ∆λ tra i due osservatori:
∆λ = 15° 39’ 00”. 42 − 15° 33’ 19”. 54 = 5’ 40”.88 = 340". 88
La differenza tra l’ora locale, solare o siderale, a due diverse longitudini T misurata allo stesso istante è
legata alla differenza di longitudine dalla relazione:
24 h ∙ ∆λ
ΔT =
360°
Da cui, esprimendo gli angoli in secondi d’arco e il tempo in secondi ricaviamo:
86400 s ∙ 340". 88
ΔT = ≃ 22.73 s
1296000"
Poiché Reggio Calabria si trova a Est di Messina, l’orologio a tempo siderale dell’osservatore a Reggio
Calabria è “più avanti” di 22.73 secondi siderali dell’orologio dell’osservatore a Messina. Gli orologi a
Tempo Universale dei due osservatori segneranno invece la stessa ora.
13. Dalla relazione che lega il tempo siderale con l’ascensione retta e l’angolo orario degli oggetti sulla sfera
celeste, dire se l’ascensione retta aumenta da est verso ovest o viceversa.
Soluzione
Detti 𝒕 il tempo siderale, l’ascensione retta di una stella e H il suo angolo orario vale la relazione:
t= α+H
Quando una stella passa al meridiano in direzione sud il suo angolo orario è zero e quindi:
t= α
Ne segue che a ogni istante passano al meridiano le stelle che hanno ascensione retta pari al tempo siderale.
Quindi al trascorrere del tempo passano al meridiano stelle con ascensione retta crescente. Poiché la sfera
celeste ruota da est verso ovest l’ascensione retta aumenta da ovest verso est.
14. Osservate che una stella sull’equatore celeste sorge quando il vostro orologio a tempo siderale segna 5h.
Quanto vale l’ascensione retta della stella? Assumete di trovarvi al livello del mare e trascurate la rifrazione
atmosferica.
Soluzione
La declinazione della stella è pari a zero poiché si trova sull’equatore celeste. Al momento in cui sorge, il
suo angolo orario 𝑯 vale:
𝐻 = −6ℎ
il segno è negativo poiché la stella è a est del meridiano.
Detti 𝒕 il tempo siderale e l’ascensione retta della stella, vale la relazione:
t= α+H
da cui ricaviamo:
𝛼 = 𝑡 − 𝐻 = 5ℎ + 6ℎ = 11ℎ
15. Un osservatore dispone di un orologio a tempo universale e di un orologio a tempo siderale. In un certo
istante i due orologi segnano entrambi t = 0. Che tempo segnerà l’orologio a tempo siderale quando quello
a tempo universale segnerà t = 16 h?
Soluzione
Il Tempo Universale è definito come il tempo solare medio dell’Osservatorio di Greenwich. La durata di un
giorno solare medio è di 24 h, mentre la durata di un giorno siderale è di 23h 56m 4.1s = 23.9344722 ore.
Il rapporto K tra i due valori permette di convertire gli intervalli di tempo solare medio T in intervalli di
tempo siderale t:
24 h
K= ≃ 1.0027378
23.93447 h
In definitiva un orologio a tempo siderale è più veloce di un orologio a tempo universale; avremo quindi:
Δ𝑡 = Δ𝑇 ∙ 𝐾 = 16 ∙ 1.0027378 ≃ 16.043805 ≃ 16h 2m 37.7s
16. Abbiamo osservato una stella sorgere alle ore 22:00 UT del 3 febbraio 2012. In una data successiva
abbiamo osservato la stessa stella sorgere alle 19:58 UT. In che giorno è stata fatta la seconda osservazione?
Assumiamo per il giorno siderale una durata di 23h 56m 4.1s (=86164.1 s).
Soluzione
A causa della differenza tra giorno siderale (23h 56m 4.1s) e giorno solare medio (24 h), ogni giorno le
stelle anticipano l’ora in cui sorgono di un tempo ∆𝐭 pari a:
∆t = 24h − 23h 56m 4.1s = 3m 55.9s ≃ 3.93 m
La differenza 𝜟𝑻 di tempo universale tra le due osservazioni è:
ΔT = 2h 2m = 122 m
Quindi il numero N di giorni trascorsi, arrotondato all’intero più prossimo, è dato da:
∆T 122 m
N= = = 31
Δt 3.93 m
Poiché il 2012 era un anno bisestile, la seconda osservazione è stata fatta il 5 marzo 2012.
17.
La figura a sinistra rappresenta la posizione della Terra,
durante il suo moto di rivoluzione attorno al Sole il 21
di ogni mese, rispetto alle costellazioni dello zodiaco.
Se oggi è il 21 febbraio (21/2):
a) In quale costellazione dello zodiaco vediamo il
Sole?
b) Quale costellazione dello zodiaco passerà al
meridiano in direzione sud a mezzanotte?
c) Quale costellazione dello zodiaco si troverà questa
sera più prossima all’orizzonte a ovest appena
dopo il tramonto del Sole?
Soluzione
Tracciamo la retta (visibile in rosso) passante per la posizione della Terra il 21 febbraio e per il Sole.
a) Il 21 febbraio vedremo il Sole proiettato nella costellazione dell’Acquario.
b) Il Sole passa al meridiano in direzione sud a mezzogiorno, quindi a mezzanotte passa al meridiano in
direzione sud la costellazione dello zodiaco opposta rispetto a quella in cui si trova il Sole, ovvero, nella
data del 21 febbraio, il Leone.
c) A causa della rotazione della Terra se a un certo istante una costellazione dello zodiaco tramonta a
ovest, quella che tramonterà subito dopo sarà quella collocata immediatamente a est rispetto a essa.
Poiché il 21 febbraio il Sole si trova nell’Acquario, appena dopo il tramonto verso l’orizzonte in
direzione ovest troveremo i Pesci.
18. Supponete che si verifichi la configurazione planetaria con Venere in congiunzione inferiore e
contemporaneamente Giove in quadratura. Un osservatore su Giove, dotato di un buon telescopio,
vedrebbe una porzione di Venere inferiore a un quarto. Quanto tempo fa è partita dal Sole la luce che il
gioviano vede provenire da Venere, sapendo che in quel momento la distanza Terra-Giove è di 5.11 UA?
Considerate le orbite dei pianeti circolari e trascurate l’inclinazione delle orbite di Venere e di Giove
sull’eclittica.
Soluzione
La configurazione considerata è mostrata nella
figura a sinistra, dove le dimensioni delle orbire
sono in scala.
Indichiamo con 𝐃𝐕 la distanza media Sole-Venere,
con 𝐃𝐓 la distanza media Sole-Terra (= 1 UA),
con 𝐃𝐓𝐕 la distanza Terra-Venere, con 𝐃𝐕𝐆 la
distanza Venere-Giove e con 𝐃𝐓𝐆 la distanza
Terra-Giove (= 5.11 UA).
La luce che da Venere arriva a Giove è stata emessa dal Sole e poi riflessa da Venere e ha quindi viaggiato
per uno spazio 𝐃 dato da:
D = DV + DVG
Troviamo 𝐃𝐕𝐆 con il teorema di Pitagora, considerando il triangolo formato Venere-Terra-Giove che è
rettangolo perché Giove è in quadratura
19. Nel film “Il pianeta proibito” i protagonisti scappano da un pianeta simile alla Terra dopo aver attivato un
sistema che ne provocherà la distruzione dopo 24h dalla loro partenza. Se l’astronave con cui fuggono
viaggia a una velocità pari a 0.180 di quella della luce, a che distanza si troveranno dal pianeta quando lo
vedranno esplodere?
Soluzione
Nella soluzione dobbiamo considerare il fatto che l’astronave non è ferma, ma si sta allontanando dal
pianeta. Quindi la luce emessa nell’esplosione, che viaggia alla velocità c, deve ‘’inseguire’’ l’astronave che
viaggia a una velocità vA pari a:
vA = 0.180 ∙ c
Detto t il tempo necessario alla luce per raggiungere l’astronave, al momento in cui dall’astronave si
assisterà all’esplosione il tempo T trascorso dalla partenza sarà:
T = 24 h + t
Lo spazio 𝐬𝟎 percorso dall’astronave in 24h vale:
𝐬𝟎 = vA ∙ 24h = 0.180 ∙ c ∙ 86400 s ≃ 4.66 ∙ 109 km
Lo spazio totale 𝐬𝐀 percorso dall’astronave dal momento della partenza fino a quando viene raggiunta dalla
luce dell’esplosione è dato dalla relazione:
sA = s0 + vA ∙ t
Infine lo spazio 𝐬𝐋 percorso dalla luce dal momento dell’esplosione fino a quando raggiungerà l’astronave è
dato dalla relazione:
sL = c ∙ t
Quando la luce dell’esplosione raggiunge l’astronave avremo:
sA = sL
s0 + vA ∙ t = c ∙ t
da cui si ricava:
s0 s0
𝑡= =
c − vA 0.820 c
e infine:
s0 4.66 ∙ 109 km
T = 24 h + t = 24 h + ≃ 86400 s + ≃ 105 ⋅ 103 s ≃ 29h 10m
0.820 c 𝑘𝑚
246 ⋅ 103 𝑠
ovvero quando l’astronave si troverà a una distanza dal pianeta:
sA = s0 + vA ∙ t = vA ∙ T ≃ 0.180 ∙ c ∙ 105 ⋅ 103 s ≃ 5.67 ∙ 109 km ≃ 37.9 UA
20. La stella Altair (𝛼 Aql) mostra un moto di avvicinamento al Sole con velocità radiale di −26.0 km/s.
1. Di quanto apparirebbe spostata verso il blu la riga 𝐻𝛼 (la cui lunghezza d’onda a riposo vale 6562.8 Å)
dello spetto di Altair se osservata dal Sole?
2. Quale velocità radiale avrebbe il Sole visto da Altair?
3. Quale velocità radiale avrebbe il Sole se osservato da un pianeta in orbita attorno ad Altair?
Soluzione
1. Per un qualsiasi oggetto celeste, detta la lunghezza d’onda osservata per una riga dello spettro e 𝟎 la
lunghezza d’onda a riposo della stessa riga, la velocità radiale dell’oggetto rispetto all’osservatore vale:
− 𝟎
𝑣=𝑐
𝟎
Se < 𝟎 la riga si dice “spostata verso il blu” e la velocità ottenuta è negativa, ovvero l’oggetto è in
avvicinamento. Se > 𝟎 la riga si dice “spostata verso il rosso” e la velocità ottenuta è positiva,
ovvero l’oggetto è in allontanamento. La quantità − 𝟎 = 𝚫 è lo “spostamento” della riga (o shift)
per effetto Doppler. Nel caso di Altair:
𝑘𝑚
𝑣 ∙ 𝟎 −26.0 𝑠 ∙ 6562.8 Å
Δ𝜆 = ≃ ≃ −0.569 Å
𝑐 𝑘𝑚
299792 𝑠
2. La velocità con cui da Altair si vedrebbe il Sole in avvicinamento sarebbe anch’essa di −26.0 km/s.
3. Non ci sono dati a sufficienza per rispondere all’ultima domanda. Ciò in quanto la velocità radiale
osservata sarebbe modificata dalla velocità orbitale del pianeta intorno ad Altair e sarebbe funzione del
modulo della velocità, dell’inclinazione dell’orbita del pianeta e dell’istante dell’osservazione.