Corso PIMUS 16 Marzo 2018
Corso PIMUS 16 Marzo 2018
Corso PIMUS 16 Marzo 2018
Comma 1
Nei lavori in quota il datore di lavoro provvede a redigere a mezzo di
persona competente un piano di montaggio, uso e smontaggio
(Pi.M.U.S.), in funzione della complessità del ponteggio scelto, con la
valutazione delle condizioni di sicurezza realizzate attraverso
l’adozione degli specifici sistemi utilizzati nella particolare
realizzazione e in ciascuna fase di lavoro prevista. Tale piano può
assumere la forma di un piano di applicazione generalizzata integrato
da istruzioni e progetti particolareggiati per gli schemi speciali
costituenti il ponteggio, ed è messo a disposizione del preposto
addetto alla sorveglianza e dei lavoratori interessati.
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Pi.M.U.S.
Art. 136 (ex art. 36 quater D.Lgs. 626/94)
Montaggio e Smontaggio
Comma 6
Il datore di lavoro assicura che i ponteggi siano montati, smontati o
trasformati sotto la diretta sorveglianza di un preposto, a regola
d’arte e conformemente al Pi.M.U.S., ad opera di lavoratori che
hanno ricevuto una formazione adeguata e mirata alle operazioni
previste.
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Pi.M.U.S.
LINEA GUIDA – ISPESL
LAVORO IN QUOTA
LAVORO IN QUOTA
Art.107 del T.U. (ex Art. 4 comma 1 lett. c-bis del D.Lgs. 235/03)
Attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una
quota posta ad una altezza superiore a 2 metri rispetto ad un piano
stabile.
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Pi.M.U.S.
Allegato XXII del T.U.
Circolare Ministeriale n. 30 del 03/11/2006
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Pi.M.U.S.
Caratteristiche
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Pi.M.U.S.
Caratteristiche
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Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
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Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
DATI IDENTIFICATIVI DEL LUOGO DI LAVORO
ANAGRAFICA DI CANTIERE
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Verifica di:
• RISCHI SPECIFICI (CAVI ELETTRICI, ECC…)
• VIE DI FUGA
SCELTA DEL MATERIALE
SCELTA DELLE ATTREZZATURE
SCELTA DELLE SOLUZIONI OTTIMALI
ALLESTIMENTO DELL’AREA DI LAVORO
• delimitazione/recinzione
• approvvigionamento/allontanamenti dei materiali
• aree di stoccaggio
• tettoie di protezione su accessi di palazzi
• modifica della viabilità attorno al cantiere
• procedure per la sorveglianza/controllo di queste attività 13
Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
DATI IDENTIFICATIVI DEL LUOGO DI LAVORO
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Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DEL DATORE DI LAVORO CHE
PROCEDERÀ ALLE OPERAZIONI DI…….
Più imprese nel montaggio
= unico Pi.M.U.S. a firma congiunta + coordinamento delle
attività
Unica impresa nel montaggio con l’ausilio di lavoratori
autonomi
= unico Pi.M.U.S. a firma del DdL sottoscritta dai L.A. +
coordinamento delle attività
Più lavoratori autonomi
= unico Pi.M.U.S. redatto dal L.A. titolare del contratto
d’appalto del montaggio + coordinamento delle attività
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Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DELLA SQUADRA DI LAVORATORI,
COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
PREPOSTO
(Art. 19 del T.U. - Linee guida Ispesl)
Lavoratore che sovrintende all’esecuzione delle operazioni di
montaggio, smontaggio e trasformazione dei ponteggi.
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Pi.M.U.S.
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DELLA SQUADRA DI LAVORATORI,
COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
PREPOSTO - Interpello 16/2015
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DELLA SQUADRA DI LAVORATORI,
COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
PREPOSTO - Interpello 16/2015
L’art. 136 comma 6 del D.Lgs. 81/2008 stabilisce che “il datore di lavoro
assicura che i ponteggi siano montati, smontati o trasformati sotto la
diretta sorveglianza di un preposto, a regola d’arte e conformemente al
Pi.M.U.S., ad opera di lavoratori che hanno ricevuto una formazione
adeguata e mirata alle operazioni previste”.
Tutto ciò premesso la Commissione fornisce le seguenti indicazioni.
Mentre la necessità di ricorrere all’individuazione di uno o più preposti, ai
sensi dell’art. 2 comma 1 lett. e)” del D.Lgs. 81/2008, è strettamente
correlata all’organizzazione aziendale che, facoltativamente, ogni datore di
lavoro si è data, esistono alcuni casi particolari (come ad esempio il
montaggio delle opere provvisionali e dei ponteggi, ecc.), in cui il
legislatore richiede specificatamente che i lavori siano effettuati sotto
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Pi.M.U.S.
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DELLA SQUADRA DI LAVORATORI,
COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
PREPOSTO - Interpello 16/2015
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DELLA SQUADRA DI LAVORATORI,
COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
NUMERO MINIMO COMPOSIZIONE SQUADRA MONTAGGIO
Parere Regione Toscana “Prevenzione Igiene e sicurezza sui luoghi di
lavoro 03/01/2008”
L’interpellante Azienda USL di Pisa chiede parere, sulla base dei contenuti
della Circolare n.25/2006 del 13/09/2006 e delle Linee Guida ISPESL, in
merito “al numero minimo dei lavoratori che deve includere una squadra di
lavoro per le operazioni di montaggio, smontaggio e trasformazione dei
ponteggi.”
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DELLA SQUADRA DI LAVORATORI,
COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
NUMERO MINIMO COMPOSIZIONE SQUADRA MONTAGGIO
Le operazioni di supporto al lavoro, che non riguardano le tecniche di
montaggio, smontaggio e trasformazione del ponteggio, non devono
distrarre il preposto dalla sua funzione principale.
In caso di più di due operatori che lavorano sul ponteggio
contemporaneamente, il numero dei preposti necessari ad assicurare
efficacemente la sicurezza degli operatori, deve essere stabilito, in base
alla valutazione dei rischi, in relazione alla dislocazione ed alla tipologia
del ponteggio in allestimento.
Ulteriori considerazioni:
Nelle tecniche e procedure di montaggio, smontaggio e trasformazione
con l’utilizzo di DPI e sistemi di arresto della caduta, viene evidenziato che
la procedura più cautelativa si ha quando le operazioni di sollevamento
avvengono posizionando l’argano al livello del piano inferiore già 22
Pi.M.U.S.
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DELLA SQUADRA DI LAVORATORI,
COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
NUMERO MINIMO COMPOSIZIONE SQUADRA MONTAGGIO
allestito e protetto con successivo passamano verticale al livello superiore
degli elementi necessari per l’allestimento di un campo completamente
protetto a tale piano. Solo dopo il montaggio al livello del piano in
allestimento di un campo del ponteggio avente tutte le protezioni collettive
ed opportunamente ancorato in modo da poter sostenere l’argano di
sollevamento, lo stesso potrà essere spostato all’ultimo livello in modo che
il lavoratore possa ricevere il materiale da montare senza essere messo in
condizione di sporgersi dal bordo della facciata del ponteggio. In questo
modo la fase di maggior rischio risulta essere quella della realizzazione,
con il montaggio di tutte le protezioni collettive, del primo campo
dell’ultimo livello. Se ne deduce che questa sequenza procedurale,
giustifica il numero minimo di tre lavoratori, di cui uno avente la funzione
di preposto. 23
Pi.M.U.S.
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Contenuti minimi
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COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
NUMERO MINIMO COMPOSIZIONE SQUADRA MONTAGGIO
Nel caso in cui il preposto sia anche addetto alle operazioni di montaggio,
smontaggio e trasformazione dei ponteggi, ci chiediamo come possa
essere garantito l’intervento in emergenza nell’eventualità che sia esso
stesso in difficoltà e sospeso al sistema d’arresto caduta.
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Pi.M.U.S.
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Contenuti minimi
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COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
NUMERO MINIMO COMPOSIZIONE SQUADRA MONTAGGIO
Documento Regione Piemonte “Domande e risposte sulla sicurezza nei
luoghi di lavoro” edizione 2016
Esiste un numero minimo per i lavoratori che possono montare un
ponteggio?
Il D.Lgs 81 non lo definisce, vale ancora la datata pubblicazione ISPESL che
identificava 2 più un preposto?
Possono comunque essere lavoratori autonomi? Devono necessariamente
costituire una ATI?
Indicativamente 2 lavoratori + 1 preposto costituiscono la squadra
minima per il montaggio di un ponteggio. La presenza del preposto è una
previsione normativa, mentre i due lavoratori sono di norma necessari per
la lavorazione. Un lavoratore autonomo da solo non può montare un
ponteggio e se lo monta con altri non è più autonomo. 25
Pi.M.U.S.
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COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
NUMERO MINIMO COMPOSIZIONE SQUADRA MONTAGGIO
Per la forma giuridica da adottare ATI o altro occorre rivolgersi ad un
esperto societario, in ogni caso anche i soci delle società di fatto sono
equiparati a lavoratori e il datore di lavoro può anche esserlo di fatto.
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Pi.M.U.S.
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DELLA SQUADRA DI LAVORATORI,
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NUMERO MINIMO COMPOSIZIONE SQUADRA MONTAGGIO
Ai sensi dell’art. 96 comma 1 lett. g) del D.Lgs. 81/2008 il datore di lavoro
dell’impresa esecutrice, anche familiare, redige il Piano Operativo di
Sicurezza (POS ndr.).
Qualora l’attività dell’impresa preveda il montaggio di un ponteggio, il
PiMUS diviene nei fatti parte integrante del POS pertanto si ritiene che
un’impresa familiare, per montare/smontare un ponteggio, debba avere
operatori in numero sufficiente, formati come da Allegato XXI del D.Lgs.
81/2008 e redigere il PiMUS.
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Pi.M.U.S.
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COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
FORMAZIONE
Il D.Lgs. n. 81/08 e s.m.i. dispone che tutti i lavoratori Addetti
al montaggio, smontaggio e trasformazione dei ponteggi devono
frequentare appositi corsi di formazione ed ottenere l’abilitazione
all’esercizio di tale attività.
Il percorso formativo è finalizzato all’apprendimento di tecniche operative
adeguate ad eseguire in condizioni di sicurezza le attività di montaggio,
smontaggio e trasformazione di ponteggi.
Il corso ha una durata complessiva di 32 ore di cui 16 di teoria e 16 di
pratica e deve essere eseguito all’interno dei normali orari lavorativi.
La formazione per Addetti e preposti al montaggio, smontaggio e
trasformazione di ponteggi costituisce credito formativo permanente. Si
prevede un aggiornamento ogni 4 anni, della durata complessiva di 4 ore.
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FORMAZIONE
Con riferimento all’interpello n.16/2015 avanzato al Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociale da parte dell’ANCE ( Associazione Nazionale
Costruttori Edili ) e alla risposta pervenuta da parte della Commissione per
gli Interpelli , Prot.37/0022881/MA007.A001.1471, il “Preposto” deve
comunque inoltre essere in possesso dei requisiti formativi richiesti
dall’Art. 2 , c.1 , lett.e) del D.Lgs.81/08 e secondo quanto previsto
dall’Art.37, c.7 dello stesso decreto (in questo caso corso di 8 ore), anche
nel caso in cui il lavoratore fosse stato identificato quale “preposto” a
specifiche lavorazioni, che già prevedono una formazione particolare.
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Contenuti minimi
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FORMAZIONE
Corso base - Durata minima totale
28 ore più una quota oraria per la verifica finale da stabilire in relazione alle caratteristiche
della verifica/simulazione. Obbligo di frequenza non inferiore al 90% del monte ore
complessivo.
Contenuti
Modulo giuridico-normativo: 4 ore
Legislazione generale di sicurezza in materia di prevenzione infortuni - Analisi dei rischi -
Norme di buona tecnica e di buone prassi - Statistiche degli infortuni e delle violazioni
delle norme nei cantieri;
Titolo IV, capo II limitatamente ai «Lavori in quota» e Titolo IV, capo I «Cantieri» del D.lgs.
81/2008 e s.m.
Modulo tecnico: 10 ore
Piano di montaggio, uso e smontaggio in sicurezza (Pi.M.U.S.), autorizzazione ministeriale,
disegno esecutivo, progetto;
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FORMAZIONE
DPI anticaduta: uso, caratteristiche tecniche, manutenzione, durata e conservazione;
Ancoraggi: tipologie e tecniche;
Verifiche di sicurezza: primo impianto, periodiche e straordinarie.
Modulo pratico: 14 ore
Montaggio-smontaggio-trasformazione di ponteggio a tubi e giunti (PTG);
Montaggio-smontaggio-trasformazione di ponteggio a telai prefabbricati (PTP);
Montaggio-smontaggio-trasformazione di ponteggio a montanti e traversi prefabbricati
(PMTP);
Elementi di gestione prima emergenza – salvataggio.
Metodologie didattiche
Sono raccomandate metodologie di apprendimento attivo basato su analisi di casi reali,
simulazioni, esercitazioni pratiche ove si possano riprodurre condizioni operative simili a
quelle proprie dei luoghi di lavoro. Per le attività pratiche il rapporto istruttore/allievi non
deve essere superiore al rapporto di 1 a 5 (almeno 1 docente ogni 5 allievi); nel caso di
solo 5 allievi (o meno di 5) sono richiesti comunque 2 docenti (un docente che si occupa
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delle attività teoriche e un codocente che si occupa delle pratiche).
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Contenuti minimi
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COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
FORMAZIONE
Soggetto erogatore
I progetti formativi devono essere candidati all’autorizzazione all’interno dei Piani di
formazione regionali o provinciali da parte di soggetti attuatori accreditati, in base alle
disposizioni previste dalla DGR n. 105/2010.
Altri soggetti attuatori non accreditati, sulla base del regime autorizzativo previsto dalla LR
12/03, art. 34, possono essere autorizzati ad organizzare e gestire i corsi in analogia con i
soggetti attuatori accreditati. L’autorizzazione, esclusivamente finalizzata alla formazione in
questione, sarà rilasciata dall’amministrazione competente, secondo quanto previsto al
punto 11.2 dalla citata DGR n. 105/2010.
Soggetti "Ope Legis":
• Strutture tecniche Regionali operanti nel settore della prevenzione, e cioè i Servizi
Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro (SPSAL) delle aziende USL della regione
Emilia Romagna.
• Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mediante il personale tecnico impegnato
in attività del settore;
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DELLA SQUADRA DI LAVORATORI,
COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
FORMAZIONE
• ISPESL;
• Associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, nel settore dei lavori edili e di
ingegneria civile;
• Organismi paritetici istituiti nel settore dell'edilizia;
• Scuole edili.
• Elementi di gestione prima emergenza – salvataggio.
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DELLA SQUADRA DI LAVORATORI,
COMPRESO IL PREPOSTO, ADDETTI ALLE OPERAZIONI….
FORMAZIONE
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
Ancoraggi speciali
Gli ancoraggi speciali collegano alla costruzione sia il montante interno che
quello esterno del ponteggio, sono in grado di resistere ad azioni
orizzontali ortogonali al piano di facciata e sono delle stesse tipologie di
quelli normali.
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
Ancoraggi speciali a V
Gli ancoraggi speciali a V collegano alla costruzione il montante interno del
ponteggio, sono in grado di resistere ad azioni orizzontali ortogonali e
parallele al piano di facciata e possono essere dei seguenti tipi:
• con elemento a squadro e ancorante meccanico o chimico;
• con elemento a gancio e ancorante meccanico o chimico.
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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Contenuti minimi
IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
A prescindere dal fatto che gli ancoraggi utilizzati siano o meno previsti nel
relativo Libretto di Autorizzazione Ministeriale, è sempre necessario
allegare al Pi.M.U.S. le loro dichiarazioni di conformità solitamente
fornite al momento del loro acquisto (se non ve le consegnano
CHIEDETELE!!).
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Pi.M.U.S.
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
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IDENTIFICAZIONE DEL PONTEGGIO
CONFORMITA’ E COMPATIBILITA’ DEGLI ANCORAGGI
I risultati delle prove di estrazione vanno poi allegati alle altre conformità
ed inseriti all’interno del Pi.M.U.S..
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Contenuti minimi
PROGETTO DEL PONTEGGIO
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PROGETTO DEL PONTEGGIO
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Contenuti minimi
PROGETTO DEL PONTEGGIO
Si ricorda peraltro che l’art. 32 del DPR 164/56 è tuttora vigente in quanto
né modificato né tanto meno abrogato dall’entrata in vigore del D.Lgs.
235/03. Quindi il datore di lavoro può procedere personalmente alla
redazione di calcolo di resistenza… solamente se ne possiede i titoli
(ingegnere o architetto abilitato) e le necessarie competenze tecnico-
professionali.
Il Ministero del Lavoro ricorda come già con il DPR 164/56 veniva indicato
“…progetto, che deve essere firmato da ingegnere o architetto abilitato a
norma di Legge all’esercizio della professione…” periodo assolutamente
identico a quello indicato nel D.Lgs. 81/2008, segno evidente che “il
legislatore continua a fare riferimento alle medesime professionalità,
lasciando invariato l’articolo, escludendo quindi altre tipologie di “lauree
brevi”, queste ultime peraltro citate in articoli specifici del medesimo
decreto”.
Anche il CNI, con una Circolare a firma dell’allora presidente Ing. Rolando,
ha precluso agli iscritti in possesso di laurea iunior di procedere alla
progettazione “in autonomia” dei ponteggi, mentre lo stesso non si può
dire per gli Architetti che in certi casi lasciano una forbice di
interpretazione magari troppo ampia in caso di richieste di chiarimenti nel
merito dell’argomento. 70
Pi.M.U.S.
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Contenuti minimi
PROGETTO DEL PONTEGGIO
Si consideri inoltre che nelle norme tecniche la NTC 2008 (DM 14 gennaio
2008), nella Circolare n. 617 del 2/2/2009, al punto 2.4.1 quando si parla
di vita nominale delle strutture, il ponteggio viene fatto rientrare nel tipo 1
“opere provvisorie e provvisionali – Strutture in fase esecutiva” con vita
nominale fino a 10 anni. Inoltre la ulteriore norma tecnica in materia di
ponteggi UNI EN 12811-1 (Ponteggi – requisiti prestazionali e
progettazione generale), dà indicazioni circa le modalità di calcolo dei
ponteggi standardizzando l’opera da realizzare. 71
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Contenuti minimi
PROGETTO DEL PONTEGGIO
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Contenuti minimi
INDICAZIONI GENERALI PER LE OPERAZIONI DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
• planimetria
• verifica e controllo del piano di appoggio
• modalità di tracciamento del ponteggio
• DPI utilizzati nelle operazioni di montaggio
• attrezzature impiegate
• misure di sicurezza
• ancoraggi
• condizioni meteorologiche
• caduta di materiali
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Contenuti minimi
INDICAZIONI GENERALI PER LE OPERAZIONI DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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Contenuti minimi
INDICAZIONI GENERALI PER LE OPERAZIONI DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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Contenuti minimi
INDICAZIONI GENERALI PER LE OPERAZIONI DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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Contenuti minimi
INDICAZIONI GENERALI PER LE OPERAZIONI DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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Contenuti minimi
INDICAZIONI GENERALI PER LE OPERAZIONI DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
78
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
79
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
80
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
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81
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO
(PIANO DI APPLICAZIONE GENERALIZZATO)
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ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
…….“PASSO DOPO PASSO”…….
……PRIVILEGIANDO GLI ELABORATI GRAFICI COSTITUITI DA
SCHEMI, DISEGNI E FOTO……
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Contenuti minimi
ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
1) SOLUZIONI “STRUTTURALI”:
a) Ponteggio a telaio prefabbricato e parapetti “provvisori” installati
dal piano inferiore;
b) Ponteggio a telaio prefabbricato e parapetti “definitivi”, installati
dal piano inferiore;
c) Con utilizzo di elementi del ponteggio (parapetti fissi o amovibili).
101
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ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
• In prossimità delle estremità del ponteggio è necessario il DPI perché di
norma i parapetti di testata si montano dal piano di calpestio.
• Il peso del parapetto (circa 15 Kg) comporta problemi ergonomici e
richiede la presenza di due persone per il montaggio.
• L’installazione è semplice e non prevede azioni o accessori aggiuntivi
rispetto a quelli previsti per il montaggio del ponteggio.
102
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ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
2) SOLUZIONI “CON SISTEMI ANTICADUTA”:
a) Con dispositivo di ancoraggio costituito dal ponteggio;
b) Con dispositivo di collegamento ad arrotolatore;
c) Con linee di ancoraggio flessibili (linee vita).
106
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ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
• Durante il montaggio dei telai successivi la lunghezza del cordino non
elimina la possibilità di una caduta “controllata” verso l’esterno
dell’impalcato.
• L’operatore sempre vincolato può avere disagi nel movimento.
• I costi aggiuntivi per attrezzature e tempi di montaggio sono contenuti;
da valutare la progettazione degli ancoraggi.
Esempio di caduta
totalmente in trattenuta
111
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Contenuti minimi
ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
Il PIMUS deve riportare le necessarie sequenze “PASSO DOPO
PASSO”
112
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Contenuti minimi
ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
SEQUENZE DI POSA
113
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Contenuti minimi
ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
MAGGIORI CRITICITA’ RILEVATE DURANTE LE ISPEZIONI
IN CANTIERE DAGLI ISPETTORI AUSL
114
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Contenuti minimi
ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
CONSIDERAZIONI SUL TIPO DI SISTEMA ANTICADUTA
115
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Contenuti minimi
ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
CONSIDERAZIONI SUL TIPO DI SISTEMA ANTICADUTA
116
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Contenuti minimi
ILLUSTRAZIONE DELLE MODALITA’ DI MONTAGGIO,
TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO,
RIPORTANDO LE SEQUENZE NECESSARIE
CONSIDERAZIONI SUL TIPO DI SISTEMA ANTICADUTA
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Contenuti minimi
DESCRIZIONE DELLE REGOLE DA APPLICARE
DURANTE L'USO DEL PONTEGGIO
118
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Contenuti minimi
INDICAZIONI DELLE VERIFICHE DA EFFETTUARE
SUL PONTEGGIO PRIMA DEL MONTAGGIO E DURANTE L'USO
Circolare del MLPS n. 46/2000
All. XIX del D.Lgs. 81/08 ex all. XIV del D.lgs. 626/94
122
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MODALITA’ DI MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE
E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
123
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Contenuti minimi
MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
PIANO DI SALVATAGGIO
124
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Contenuti minimi
MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
PIANO DI SALVATAGGIO
125
Pi.M.U.S.
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Contenuti minimi
MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
126
Pi.M.U.S.
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Contenuti minimi
MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
128
Pi.M.U.S.
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Contenuti minimi
MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
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Contenuti minimi
MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
Intervento di soccorso
1) messa in sicurezza per ridurre il rischio di ulteriore caduta
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MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
Intervento di soccorso
131
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Contenuti minimi
MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
Intervento di soccorso
2) eventuale sollevamento
Se è necessario sollevare il pericolante per
toglierlo da una situazione di contrasto con
l’impalcatura o per consentire lo sgancio del
sistema di assicurazione che lo ha trattenuto
si può utilizzare un discensore, assicuratore
autofrenante e una maniglia bloccante.
133
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Contenuti minimi
MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
Intervento di soccorso
134
Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
135
Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
MISURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
CHE SI POTREBBERO VERIFICARE DURANTE IL
MONTAGGIO/TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
136
Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
MODALITA’ D’USO DEL PONTEGGIO
DA PARTE DEL PERSONALE ADDETTO
137
Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
MODALITA’ D’USO DEL PONTEGGIO
DA PARTE DEL PERSONALE ADDETTO
138
Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
MODALITA’ D’USO DEL PONTEGGIO
DA PARTE DEL PERSONALE ADDETTO
139
Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
Contenuti minimi
MODALITA’ D’USO DEL PONTEGGIO
DA PARTE DEL PERSONALE ADDETTO
140
Pi.M.U.S.
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DOMANDE/RISPOSTE PIU’ COMUNI SUI PONTEGGI
AUSL DI BERGAMO
FAQ 01 Quale è la distanza massima del ponteggio dal fabbricato?
È consentito un distacco delle tavole del piano di calpestio dalla muratura non
superiore a 20 centimetri, oltre tale soglia devono essere approntati sul ponteggio
i parapetti (Art.138, comma 2, D.Lgs.81/08).
FAQ 02 Quando devono essere installati i parapetti interni?
In tutti i casi nei quali la distanza tra il ponteggio ed il fabbricato è maggiore di 20
cm.
FAQ 03 Quale deve essere l'altezza dei parapetti sul filo di gronda?
1,20 m sul lato gronda e di 1 m sul lato in pendenza.
FAQ 04 Si può usare il filo di ferro per ancorare un ponteggio?
No, devono essere realizzati opportuni ancoraggi secondo gli schemi riportati
nella autorizzazione ministeriale e/o nel progetto realizzato da un tecnico
(ingegnere, architetto) abilitato per il ponteggio utilizzato.
FAQ 05 Perché non si possono usare i pallet come chiusura delle
testate?
141
Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
DOMANDE/RISPOSTE PIU’ COMUNI SUI PONTEGGI
I pallet non sono sufficienti per la protezione contro eventuali urti, devono essere
installate le protezioni costituite da barriere prefabbricate della stessa marca del
ponteggio e/o realizzato idoneo parapetto come previsto dalla normativa,
costituito cioè da corrente superiore, corrente intermedio e tavola fermapiede.
FAQ 06 Ogni quanto si deve ancorare un ponteggio?
All’incirca ogni 22 mq a partire dal secondo impalcato per ponteggi realizzati
secondo lo schema tipo riportato nell’autorizzazione ministeriale.
FAQ 07 Perché serve la basetta di appoggio quando il telaio/portale è posto su
un piano in cls?
Perché garantisce la stabilità dell'appoggio e la distribuzione del carico ed è
inoltre prescritta nel libretto del ponteggio.
FAQ 08 Perché non si possono usare i laterizi come appoggio della basetta?
Sono assolutamente vietati, di qualsiasi tipo e dimensione, (pignatte, prismi,
doppioni, ecc.) in quanto, sotto il peso della struttura del ponteggio o di altra
opera (ponti di tiro, scivoli, ecc.) si potrebbero rompere, provocando la caduta del
ponteggio stesso.
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Pi.M.U.S.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 -ALLEGATO XXII
DOMANDE/RISPOSTE PIU’ COMUNI SUI PONTEGGI
146
GRAZIE DELL’ ATTENZIONE
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