150 Anni Croce Rossa Italiana

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INTRO

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa assicura aiuto umanitario e protezione alle vittime delle guerre
e delle violenze armate. Nei conflitti armati il Comitato Internazionale della Croce Rossa è responsabile
delle attività internazionali di soccorso.

Guida e faro delle azioni di ogni singolO oeratore sono i sette Principi Fondamentali del Movimento
Internazionale: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità.

Ma l’azione specifica della CRI non si limita ad intervenire e portare assistenza, cura e protezione
ESCLUSIVAMENTE alle popolazioni presenti nei teatri di guerra, la sua attività prevede anche INTERVENTI DI
assistenza e soccorso alle vittime delle catastrofi, organizzando e coordinando l’azione di soccorso.

Precisamente la CRI è impegnata in attività di

Previsione,

Prevenzione e

Gestione del Rischio nonché di Risposta e superamento delle emergenze.

NEL MIO INTERVENTO DI OGGI VI VORREI ESPORRE IL CASO STUDIO CHE HA PER OGGETTO DI RICERCA
L’INTERVENTO DELLA CROCE ROSSA NELL’AMBITO DEL TERREMOTO CHE HA COLPITO IL CENTRO ITALIA
TRA IL 2016 E IL 2017.

ITALIA

L’Italia è un paese particolarmente fragile e soggetto a diversi tipi di rischi, principalmente di natura
geofisica e idrogeologica. Gli eventi sismici rappresentano la principale fonte di rischio e hanno influenzato
lo sviluppo del sistema di gestione dei disastri e di protezione civile. Oltre alla fase emergenziale di soccorso
post-disastro, anche le fasi di ripresa e ricostruzione sono fondamentali. Queste fasi non solo definiscono il
ritorno alla normalità, ma anche i futuri livelli di rischio e lo sviluppo delle comunità colpite.

La ripresa post-disastro, secondo l’UNDRR, OVVERO Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di
disastri, include il miglioramento dei mezzi di sussistenza, dei livelli di salute, dei beni e delle risorse di una
comunità, seguendo i principi

dello sviluppo sostenibile e

del "ricostruire meglio".

La ricostruzione implica il ripristino sostenibile e resiliente di infrastrutture critiche, servizi e alloggi


necessari per il pieno funzionamento di una comunità, sempre in linea con i principi dello sviluppo
sostenibile. Si badi però che qui il concetto di sostenibilità va inteso in senso Olistico, non si parla solo di
sostenibilità ecologica o ambientale, ma anche di sostenibilità da un punto di vista tecnico strutturale: le
opere ricostruite devono poter assicurare una stabilità sismica e idrogeologica.

Le fasi di ripresa e ricostruzione sono strettamente correlate e si attivano, anche sovrapponendosi, dopo la
prima fase del soccorso.

La CRI contribuisce insieme ad altre enti ed istituzioni pubbliche, prima fra tutte la protezione civile, alla
buona riuscita di tutte e tre queste fasi.
La ripresa e la ricostruzione devono essere organizzate con coerenza e cooperazione per garantire un uso
ottimale delle risorse.

Un esempio significativo di disastro che ha visto fattivamente intervenire la CRI in tutte e tre le fasi di
reazione post-disastro è rappresentato dagli eventi sismici che hanno colpito l’Italia centrale tra l’estate del
2016 e la primavera del 2017.

CASO STUDIO terremoto nel Centro Italia (2016–2017)

5.1 Eventi principali

Il 24 agosto 2016, alle 03:36, un terremoto di magnitudo 5,9 ha colpito il Centro Italia, devastando i comuni
di Accumoli, Amatrice e Arquata del Tronto, causando 299 vittime. Questo sisma ha dato inizio a una lunga
sequenza sismica che ha colpito per mesi le regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, con ulteriori forti
scosse il 26 e 30 ottobre 2016 e il 18 gennaio 2017, coinvolgendo circa 41.000 persone, tra feriti e sfollati. I
danni hanno riguardato edifici residenziali, pubblici, attività commerciali, infrastrutture e beni culturali.

I soccorsi sono arrivati poche ore dopo la prima scossa del 24 agosto, nonostante le difficoltà di accesso ai
villaggi isolati. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza il giorno successivo, stanziando 50 milioni di
euro per le prime misure di soccorso. Sono stati schierati 5.400 soccorritori tra Vigili del Fuoco, forze
armate e organizzazioni di protezione civile. Una Direzione del Comando e Controllo (DICOMAC) è stata
istituita a Rieti per coordinare le operazioni di emergenza.

5.3 Interventi normativi relativi alle attività di ripresa e ricostruzione

Abitazioni private e immobili produttivi

La natura della CRI non ha rappresentato un ostacolo nel quadro legislativo; al contrario, ha facilitato i
rapporti con gli enti pubblici e i donatori, grazie alla fiducia costruita nel tempo dalla presenza capillare
della CRI in tutto il Paese. I risultati ottenuti, come la riapertura di scuole e auditorium, hanno
ulteriormente consolidato questa fiducia.

L'attuale Commissario Straordinario ha dato nuovo slancio alla fase di ricostruzione, utilizzando in modo più
ampio ed efficace le ordinanze speciali per superare le difficoltà, compreso il rallentamento dovuto alla
pandemia. Anche se la CRI non ha beneficiato direttamente di poteri speciali derogatori, è stata nominata
soggetto attuatore per la realizzazione di un centro sportivo polifunzionale, riconoscendo così il suo
importante contributo.

Per quanto riguarda la sostenibilità, la CRI si impegna a rispettare la normativa antisismica vigente e ad
adattare le strutture a standard che le rendano utilizzabili anche in caso di future emergenze. Inoltre, si
preoccupa dell'efficienza energetica e dell'impatto ambientale, installando impianti fotovoltaici e isolando
gli edifici per ridurre i consumi energetici, rispettando i requisiti previsti dalla normativa ambientale.
AZIONI DI PREVISIONE

1.1 PREPARAZIONE E RISPOSTA AI DISASTRI

La Croce Rossa Internazionale prepara le comunità a calamità naturali e conflitti, garantisce una risposta
efficace e tempestiva durante le emergenze nazionali e internazionali. Sono ausiliari dei pubblici poteri in
campo umanitario e parte del Sistema Nazionale della Protezione Civile. In caso di emergenza la CRI
fornisce strutture, servizi sanitari e assistenza alla popolazione. Supporta le comunità prima, durante e
dopo le emergenze.

PRECISAMENTE

Le attività che rientrano nell’ambito della Previsione mirano alla comprensione di un determinato territorio,
della popolazione presente e dei suoi bisogni specifici, al fine di rendere il più verosimili possibili gli scenari
di crisi ipotizzati e, conseguentemente, più efficace la risposta.

1.1.1 Popolazione e l’integrazione dei dati

La CRI Assiste ogni giorno migliaia di persone in tutta Italia, formiamo giovani e adulti, in stretto contatto
con le centinaia di Comitati Territoriali. Queste attività, nell’ambito della Previsione, costituiscono un
enorme patrimonio di informazioni a disposizione nostra e del sistema di Protezione Civile, per meglio
comprendere la situazione sul territorio e la potenziale evoluzione in caso di calamità o disastro,
identificando i gap e cercando di colmarli in tempo.

1.1.2. Analisi del rischio

Per la risposta a eventi naturali (alluvioni, frane, terremoti, eruzioni vulcaniche) o antropici (incidenti
ferroviari o aerei, movimenti di popolazioni, epidemie, incidenti industriali, dispersioni di agenti chimici,
biologici, radioattivi o nucleari, attentati), in ambito nazionale, la CRI interviene acquisendo lo studio del
rischio da parte delle strutture e dei servizi tecnico-scientifici parte del Sistema Nazionale di Protezione
Civile. In campo internazionale può fornire analisi di scenario e previsioni di sviluppo della situazione,
utilizzando dati condivisi dal sistema umanitario, sia interni che esterni al Movimento

2. Prevenzione e Gestione del Rischio

2.1 Prevenzione e Gestione del Rischio

Rafforzare la capacità di risposta alle emergenze della CRI e, al tempo stesso, la resilienza delle comunità.
Sono questi gli obiettivi fondamentali delle attività, nazionali e internazionali, di Prevenzione e Gestione del
Rischio. Per raggiungerli la CRI ricorre a strumenti e metodologie innovative.

2.2 Cambiamento climatico

Pur essendo in prima linea negli interventi in caso di emergenze a seguito di calamità, la CRI lavora anche
per aumentare l’adattamento e la resilienza delle popolazioni affinché le emergenze non si presentino più o
si possano ridurre le morti e le perdite a causa di situazioni prevedibili. Per questo lavora per mitigare gli
impatti sull’uomo e sull’ambiente di eventi calamitosi sempre più violenti e frequenti.
2.3 Resilienza territoriale

Nell’ottica della Gestione del Rischio da Disastri il concetto di resilienza territoriale si traduce per la Croce
Rossa Italiana in azioni e progetti per migliorare la capacità dei cittadini di affrontare potenziali calamità,
disastri o anche solo repentini cambiamenti che li possono investire. Tutto ciò viene realizzato Mettendo le
comunità al centro del sistema di prevenzione: formando la popolazione sui rischi e le pericolosità presenti,
adottando piani di intervento che considerino l’intera quotidianità del cittadino, riducendo l’impatto
ambientale (per ridurre la probabilità di disastri), divulgando la cultura del rischio, della prevenzione e della
Protezione Civile.

2.5 Formazione in materia d’emergenza

Ogni anno oltre tremila Volontari vengono formati tramite corsi di specializzazione, sia rafforzando le loro
capacità di risposta e prevenzione di un’emergenza sia fornendo strumenti di resilienza territoriale che
possano essere divulgati alla popolazione.

3. AZIONI DI Risposta e superamento delle emergenze

In caso di calamità, disastri o crisi LA CRI PUò garantire una risposta immediata contando su una struttura di
oltre 150.000 volontari e 11.000 mezzi d’emergenza. Essi rimangono al fianco della popolazione colpita dai
minuti immediatamente successivi all’emergenza fino al ritorno a condizioni regolari di vita.

In caso di calamità o disastro interviene sin dai primi istanti, cercando di ridurre l’impatto sulla popolazione
e assistendola nelle fasi necessarie per ritornare alle regolari condizioni di vita.

Il coordinamento di volontari e mezzi è assicurato dalla Sala Operativa Nazionale e dalle postazioni CRI in
Sala Italia e in Comitato Operativo del Dipartimento di Protezione Civile. Essi danno il proprio supporto
anche in operazioni d’emergenza internazionali, sia con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e
Mezzaluna Rossa (IFRC).

3.1 Soccorso Sanitario e assistenza alla popolazione

In caso di disastri o calamità, LA CRI supports la popolazione colpita fornendo assistenza socio-sanitaria, in
coordinamento con le strutture di risposta nazionale. A poche ore dall’evento essi la Croce ROSSA è in
grado di garantire l’allestimento di moduli d’accoglienza da 250 posti, ospedali da campo e PASS (Posti di
Assistenza Socio-Sanitaria), veri e propri poli-ambulatori da campo in grado di fornire servizi sanitari e di
welfare alla popolazione per medio-lungo termine. la popolazione rimasta viene raggiunta in zone isolate
prestando primo soccorso e portando conforto e generi di prima necessità. Grazie al servizio di supporto
psicosociale in emergenza, la CRI sostiene e supporta SIA le persone colpite CHE gli stessi soccorritori,
cercando di alleviare le conseguenze psicologiche dell’evento a breve e lungo termine.

3.2 Logistica e Telecomunicazioni

Grazie a una flotta di veicoli da trasporto pesanti, gru, sollevatori portacontainer, I VOLONTARI DI CRI SONO
IN GRADO DI trasportare rapidamente verso le zone colpite quantitativi elevati di merci e strumenti. I nuclei
di movimento terra, con mezzi di ultima generazione, permettono di liberare strade, rimuovere la neve,
preparare il terreno per i campi. La rete di telecomunicazioni presenti sul territorio, con ponti radio che
coprono su frequenze dedicate, pressoché l’intero territorio nazionale, permettono il coordinamento e la
gestione delle operazioni.

3.3 Soccorsi Speciali


I Soccorsi Speciali: in particolare gli SMTS (Soccorsi con Mezzi e Tecniche Speciali), le Unità Cinofile da
Soccorso, gli Operatori Polivalenti Salvataggio in Acqua (OPSA), le unità da Soccorso su Piste da Sci e
ambiente innevato, i nuclei CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico, Nucleare), in caso di calamità sono in
prima linea fornendo prima risposta, ricerca e soccorso, decontaminazione, in collaborazione con le altre
strutture operative. Una convenzione con il Ministero della Salute prevede che il coinvolgimento DELLA CRI
per supportare gli USMAF (Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera) e assicurare il trasferimento in
CONDIZIONI DI bio-contenimento di pazienti infetti, in caso di epidemie o di patologie altamente
contagiose.

3.4 SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto)

Con oltre 80 piloti e “droni”, LA CRI Può OPERARE operare in emergenza sia per fornire una valutazione
della situazione sia per attività di ricerca e soccorso.

3.5 Potabilizzazione e Igiene

Grazie a strumenti specifici e personale qualificato LA CRI Può ANCHE PRODURRE acqua potabile sia per i
campi d’accoglienza che per la distribuzione alla popolazione.

3.6 Strutture di risposta

PER QUANTO CONCERNE LE AZIONI MIRARE A FRONTEGGIARE LE EMERGENZE, in caso di emergenza, LA


CRI Può CONTARE su una Colonna Mobile Nazionale costituita da un Centro Operativo Nazionale
Emergenze (CONE), tre Centri Operativi Emergenze (COE) e otto Nuclei di Pronto Intervento (NPI). Il CONE e
i COE sono strutture dotate di materiali, mezzi e personale in grado di rispondere a qualsiasi tipo di evento
naturale o antropico.

Gli NPI sono invece strutture operative ideate per intervenire in caso di specifiche emergenze. Sono ad
Aosta, Legnano, Genova, Marina di Massa, Salerno, Cagliari, Messina. La loro collocazione è stata scelta
considerando le vulnerabilità di ciascun territorio e la possibilità di rapido intervento.

4. SISMA CENTRO ITALIA

4.1 RICOSTRUZIONE

La Croce Rossa Italiana sta pensando al futuro dei territori colpiti realizzando importanti progetti di
ricostruzione.

Strutture permanenti, tecnologicamente avanzate, realizzate con materiali completamente antisismici,


che rispondono a esigenze primarie delle popolazioni (scuole, ambulatori, alloggi) ma che sono anche
capaci di restituire spazi di aggregazione e incontro alle comunità e di trasformarsi in presidi di
protezione civile e di prima accoglienza in caso di future emergenze. Ad oggi sono state inaugurate 8
strutture.

4.2 SOSTEGNO PSICOLOGICO – SENTIERI DI PROSSIMITà

Il futuro dei territori colpiti dal sisma passa anche attraverso la ricostruzione del tessuto sociale e delle
comunità. Per questo, inizialmente con il sostegno di ATTORI PRIVATI E PUBBLICI ( AD ES. Poste
Italiane), SONO STATI realizzati ALCUNI progetti di supporto psicosociale “Ritornare Per Ricominciare”
e “Sentieri Di Prossimità”, il primo nelle Marche fra ottobre 2018 e marzo 2019, il secondo, partito a
dicembre 2019, attivo nelle quattro regioni colpite dal sisma.
L’obiettivo è raggiungere i tanti che sono al di fuori della normale rete di servizi attraverso 4 team
itineranti, uno per ognuna delle quattro Regioni colpite, composti da Assistente Sociale e Psicologo

Uno sportello mobile a disposizione delle fasce più deboli che aiuti le persone a ritrovarsi e a superare i
traumi per ricostruire la socialità perduta. In una parola, a ripartire.

APPROFONDIMENTO

Il progetto "Sentieri di Prossimità” è un'iniziativa volta a promuovere la coesione sociale e l'integrazione


di persone vulnerabili FORNENDO un supporto, materiale ma soprattutto psicosociale e comunitario
alle persone colpite dal terremoto. L'obiettivo principale del progetto era quello di aiutare le comunità
locali a recuperare e a ricostruire il tessuto sociale e le reti di supporto, oltre a fornire assistenza alle
persone colpite dal trauma e dallo stress causati dal disastro.

Attraverso il progetto "Sentieri di Prossimità", la Croce Rossa Internazionale lavorava in collaborazione


con la Croce Rossa Italiana per offrire sostegno emotivo, consulenza e risorse pratiche alle persone
colpite dal terremoto. Questo HA INCLUSO la fornitura di servizi di ascolto attivo, gruppi di sostegno,
attività ricreative e culturali, nonché assistenza per le necessità materiali e logistiche.

L'obiettivo del progetto era quello di favorire la resilienza individuale e comunitaria, aiutando le
persone a superare il trauma e a ricostruire le proprie vite e le proprie comunità dopo il disastro.
Inoltre, il progetto incoraggia la condivisione delle esperienze e il sostegno reciproco.

5.2 Gestione delle fasi di ripresa e ricostruzione

Gli interventi finalizzati alla gestione dell’emergenza hanno incluso assistenza agli sfollati, ripristino delle
infrastrutture, perizie sui danni e supporto alle attività economiche. Un Commissario Straordinario è stato
nominato per coordinare le amministrazioni statali, regionali e locali, e gestire le risorse e le procedure per
la ricostruzione.

Il principale strumento normativo è stato il decreto legge del 17 ottobre 2016, n. 189, che ha stabilito il
modello di governance per la ricostruzione. Sono stati istituiti un Comitato Tecnico Scientifico e Uffici
Speciali per la Ricostruzione per gestire la ricostruzione pubblica e privata. Il processo di ricostruzione ha
subito rallentamenti iniziali dovuti alla vastità dei danni e alla complessità delle normative. Tuttavia, dal
2020, si sono accelerati i lavori.

Sono state adottate ordinanze speciali per le opere pubbliche più urgenti e avviati studi di micro-zonazione
sismica e sulle faglie attive per ridurre i rischi futuri. Nonostante le difficoltà esogene, come la pandemia di
Coronavirus e l'aumento dei prezzi delle materie prime, il processo di ricostruzione ha registrato significativi
avanzamenti.

Alloggi temporanei

È stata prevista la fornitura di alloggi temporanei (SAE) per gli sfollati. Le SAE sono strutture antisismiche,
arredate, removibili e realizzate con criteri di risparmio energetico, adattabili alle diverse esigenze. I comuni
hanno individuato le aree idonee per queste strutture, tenendo conto delle necessità residenziali e non
residenziali.

I danni all’edilizia privata sono stati inizialmente stimati in 8 miliardi di euro, poi aumentati a 20 miliardi nel
2022. La ricostruzione privata è stata gestita attraverso contributi statali e programmi straordinari di
ricostruzione. Dal 2020, un Testo Unico della ricostruzione privata è stato elaborato per semplificare e
coordinare la normativa vigente.
Riattivazione di scuole e servizi educativi

Durante l'emergenza, sono state identificate strutture alternative per garantire la continuità dei servizi
educativi. Sono stati realizzati edifici temporanei e avviati processi di riparazione e ricostruzione degli edifici
scolastici, con particolare attenzione alla sicurezza antisismica, al risparmio energetico e alla sicurezza
antincendio. Un programma straordinario per il ripristino dei servizi educativi è stato approvato, con
meccanismi di monitoraggio e controllo affidati a un'autorità indipendente.

La Croce Rossa Italiana ha contribuito in modo significativo alla fase di ricostruzione post-disastro,
ottimizzando, snellendo e accelerando il lavoro, ottenendo risultati soddisfacenti rispetto agli obiettivi
precedenti. Nonostante un ritardo iniziale nella fase progettuale, le tempistiche di lavoro sono state più
rapide rispetto alla media dei lavori pubblici di ricostruzione, anche grazie alla flessibilità delle normative
che non si applicano alle associazioni private come la CRI.

TESTIMONIANZE:

Ecco le testimonianze con il personale volontario della Croce Rossa come unico spiraglio di speranza:

Luca, 45 anni, residente ad Amatrice:

"Era una notte come tante altre. Mi sono svegliato di colpo sentendo un rumore assordante, come se il
mondo stesse crollando intorno a me. La casa tremava violentemente e non riuscivo a mantenere
l'equilibrio. Ho preso mia moglie e i miei figli e siamo corsi fuori, sentendo le urla dei vicini e il rumore delle
macerie che cadevano. La nostra casa è stata distrutta, ma siamo vivi, e questo è tutto ciò che conta.
Quando tutto sembrava perso, i volontari della Croce Rossa sono arrivati e ci hanno dato un senso di
sicurezza. Senza di loro, non so come avremmo fatto."

Maria, 68 anni, sopravvissuta:

"Ho vissuto tutta la mia vita in questa città, e vederla ridotta in macerie è stato devastante. Quando la terra
ha iniziato a tremare, non sapevo cosa fare. Ho cercato di rifugiarmi sotto il tavolo, ma il soffitto è crollato
sopra di me. Sono stata estratta dai soccorritori dopo ore interminabili. Ho perso molti amici e vicini quella
notte. La solidarietà dei volontari della Croce Rossa ci ha dato speranza nei giorni più bui. Sono stati loro a
darci cibo, acqua e, soprattutto, conforto. Erano il nostro unico spiraglio di speranza."

Giovanni, 28 anni, volontario:

"Dopo il terremoto, mi sono unito come volontario per aiutare la mia comunità. Vedere la distruzione e la
sofferenza è stato straziante, ma anche incredibilmente motivante. Ogni giorno, lavoriamo senza sosta per
trovare sopravvissuti e offrire supporto. Non dimenticherò mai il volto di una bambina che abbiamo salvato
dalle macerie. In quel momento, ho capito quanto sia importante essere lì per gli altri. La Croce Rossa è
stata la nostra guida, il nostro faro in mezzo alla tempesta."

Chiara, 35 anni, insegnante:

"La scuola dove insegnavo è crollata. Fortunatamente, è successo di notte, quando nessuno era dentro. Ma
la nostra comunità è stata profondamente colpita. I bambini sono traumatizzati, e molti hanno perso
familiari e amici. Stiamo cercando di ricostruire non solo le case, ma anche le nostre vite. Le attività
organizzate dai volontari della Croce Rossa stanno aiutando i bambini a ritrovare un po' di normalità. Senza
di loro, non avremmo saputo come andare avanti."

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