Museo Teatro Alla Scala
Museo Teatro Alla Scala
Museo Teatro Alla Scala
Introduzione
Buongiorno, io sono Nicholas Pizzo; Storico Settecentista, Ricercatore e Guida Museale e vi do il benvenuto al Teatro
alla Scala. A seguito dell’incendio doloso del Regio Ducal Teatro avvenuto nel 1776, si ritenne necessario costruire nel
più breve tempo possibile un nuovo teatro tanto capiente quanto acusticamente innovativo. Scelto il terreno, dove un
tempo vi era la Chiesa di Santa Maria della Scala, l’Arciduca Ferdinando d’Asburgo Lorena, Governatore della
Lombardia Austriaca, incaricò Giuseppe Piermarini, Architetto di Corte, della realizzazione. Nel giro di due anni, nel
1778, venne aperto il Teatro alla Scala e inaugurato con l’Europa Riconosciuta di Antonio Salieri. Costruito secondo le
linee Neoclassiche, questo importante progetto si poneva temporalmente in un periodo, quello compreso tra gli anni ’70
e ’90 del Settecento, di grandi cambiamenti e interventi urbanistici nella città di Milano, la quale da città provinciale si
trasformò in vera e propria metropoli culturale. Sono gli anni dei pensatori come Cesare Beccaria e Giuseppe Parini, di
intraprendenti salottiere come Paola Litta Visconti Arese Castiglioni e di influenti mecenati come il ministro Carlo di
Firmian. Negli ambienti che ora visiteremo del Museo della Scala possiamo respirare questa aria di novità. È la
Marchesa Margherita Sparapani Gentili Boccapalude a darci un’idea di come fosse il Teatro alla Scala nel 1794: Vi è
pasticceria, trattoria, e caffè. Nella sera dei veglioni vi è una puzza di mangiare terribile. Molti fanno venire le cene dalle loro case,
altri dalla trattoria in teatro, altri poi vanno nelle camere di detta trattoria. Vi è anche il caffè in teatro, ma non è buono, ed è tutto
carissimo.
Prima Sala
Seconda Sala
Quarta Sala
Quinta Sala
Ritratto di Cantante
Corridoio
Scene di Teatro
Giuseppe De Albertis (1763 - 1845) nel 1778 si trasferì a Milano dove iniziò la sua carriera artistica, specializzandosi
nella ritrattistica, nella pittura di genere e nella miniatura in parte ripresa dal celebre pittore veneziano Pietro Longhi. A
questa prima fase della sua attività si possono far risalire il gruppo di cinque tele qui presenti al Museo del Teatro alla
Scala quali “L’opera seria”, “Intermezzo”, “Una festa mascherata”, “La prova del ballo” e “La lezione di danza”. In
questi dipinti De Albertis mostra una società aristocratica meneghina intenta a godere dei piaceri della commedia
teatrale e della danza.