I GESUITI Malachi Martin

I GESUITI
La Compagnia di Gesù
e il tradimento della Chiesa Cattolica
MALACHI MARTIN
A Nostra Signora di Fatima
2 - I Gesuiti – Malachi Martin

Nota del curatore della traduzione
Ho ritenuto opportuno di tradurre “I Gesuiti” di Malachi Mar-

tin per diversi motivi: il primo naturalmente... perché irreperibile
in italiano, come ormai quasi tutto della sua opera, sia nelle libre-
rie che sul web, quasi che sia stata fatta una pulizia completa e
accurata.
Il secondo è che, leggendo la sua biografia, ci si rende conto di
avere a che fare con un uomo dalle caratteristiche speciali: Gesu-
ita, Teologo, professore al Pontificio Istituto Biblico, dottorati in
Lingue semitiche, in Archeologia e in Storia orientale, poliglotta,
esorcista, etc... per cui il Cardinale Augustin Bea lo volle come
suo segretario particolare.
Con Bea, insieme a Giovanni XXIII e ai due traduttori dal por-
toghese, ha assistito nel 1960 all’apertura della lettera di Suor Lu-
cia di Fatima contenente il Terzo Segreto. Ne conobbe così il con-
tenuto ma fu obbligato col voto di obbedienza a non rivelarlo mai.
“I Gesuiti” offre un’accurata descrizione della Compagnia di
Gesù da un punto di vista privilegiato, ma soprattutto ci offre le
acute riflessioni di chi ne conosce “da dentro” i meccanismi, la
storia e i segreti.
In un momento come l’attuale (2023), in cui la Fede Cattolica
è oggetto di feroci attacchi, proprio dal “Modernismo” così ac-
curatamente descritto sin dalle sue origini nel presente libro del
1988, offro questa traduzione a tutti coloro che sono interessati
a capire come e perché la Chiesa stia sotterrando la bimillenaria
Fede Cattolica.
Chiedo scusa sin d’ora per le inevitabili imprecisioni e per
qualche omissione che ha avuto soltanto il fine di semplificare
alcune costruzioni talvolta, a mio parere, un po’ troppo articolate
per una immediata comprensione.
Desidero infine ringraziare l’amico G.C. per il prezioso e pro-
fessionale lavoro di impaginazione.
La presente opera è stata tradotta senza scopo di lucro, per
cultura personale e per dare, a chi è interessato, la possibilità di
accedere in italiano agli scritti di un eccezionale testimone della
Fede Cattolica del XX secolo.
Dedico questo mio umile impegno:
a Nostra Signora di Fatima

a Sua Santità Benedetto XVI
ai Sacerdoti coraggiosi
e al popolo di Dio che cerca la Verità.
24 Agosto 2023 – festa di San Bartolomeo
D. S.
I Gesuiti – Malachi Martin - 3
Sommario
LA GUERRA �� 5
Prima parte
L’ACCUSA
I. OBIEZIONI PAPALI �� 23
II. IL BANCO DI PROVA �� 31
III. IL “PAPA BIANCO” E IL “PAPA NERO” �� 51
IV. L’UMILIAZIONE PAPALE �� 71
V. DISOBBEDIENZA ELEMENTARE �� 82
Seconda parte
LA COMPAGNIA DI GESÙ
VI. Iñigo DE LOYOLA �� 99
VII. LO STAMPO IGNAZIANO �� 118
VIII. LA COMPAGNIA DI IGNATIO �� 130
IX. CARATTERE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ �� 138
X. IL SUPERIORE DI RANGO PIÙ ELEVATO �� 157
XI. URAGANI IN CITTÀ �� 172
Terza parte
I LIBERATORI
XII. LA DOTTRINA SEDUCENTE �� 181
XIII. GEORGE TYRRELL, S.J. �� 191
XIV. PIERRE TEILHARD DE CHARDIN, S.J. �� 199
XV. LA TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE �� 213
XVI. IL CONCILIO VATICANO II �� 224
Quarta parte
IL CAVALLO DI TROIA
XVII. IL SECONDO BASCO �� 234
XVIII. ABITI LOGORI �� 254
XIX. NUOVE TRAME CONTINUE �� 264
XX. LA RICERCA DEL CARISMA PRIMITIVO �� 278
XXI. IL NUOVO TESSUTO �� 304
XXII. LA POSIZIONE DAVANTI AL PUBBLICO �� 323
IN LOTTA PER COSTRUIRE IL MONDO DELL’UOMO �� 337

LA GUERRA che assecondare i cambiamenti; le paro-
le di un altro gesuita, “ha strappato la
C’è uno stato di guerra tra il Papato e Compagnia di Gesù da sotto le noie, la
l’ordine religioso dei Gesuiti, la Compa- trasformò in un’entità mostruosa con il
gnia di Gesù, per darle il suo nome uffi- pretesto di buoni obiettivi”.
ciale. Tuttavia, si potrebbe chiedere se ci
La competizione comporta il cambia- fosse un problema tra papato romano e
mento più velenoso avvenuto tra il cle- gesuiti; quanto cattivo può essere? Chia-
ro cattolico nel corso degli ultimi mille mala guerra se vuoi. Ma, davvero, non
anni. Come per tutti i principali eventi è solo un ennesimo litigio nella Chiesa
nella Chiesa cattolica romana, influenza cattolica romana?
gli interessi, le vite e i destini di milioni In un mondo che si trova in bilico
di uomini e donne comuni. sull’orlo perpetuo dell’annientamento
Alla maniera di altri scontri del nostro e nel quale metà della popolazione sta
tempo, i gesuiti non si sono dichiarati morendo di fame mentre la maggior par-
ostili al papato. Sebbene le prime scara- te dell’altra metà bloccata nel fango da
mucce siano iniziate negli anni ‘60, gli una sorta di ingiustizia o da un’altra,
effetti dei continui combattimenti tarda- che importanza può avere un polveroso
rono a essere conosciuti e divennero di argomento teologico? Tanto importante,
grande importanza. forse, quanto sapere quanti angeli posso-
Poiché i comandanti dell’esercito erano danzare sulla capocchia di uno spillo!
no i superiori dell’ordine, era cosa sem-
plice collocare uomini delle stesse idee Il fatto è, tuttavia, che non si tratta di
nelle posizioni direttive degli organi di un battibecco sulle sottigliezze, né per-
potere, autorità e comunicazione all’in- sino uno scontro teologico tra il papato
terno dell’organizzazione. Fatto ciò, la e i gesuiti che coinvolge solo studiosi,
gran massa dei gesuiti ebbe poca voce in chierici e fedeli.
capitolo nelle decisioni straordinarie che Come entrambi sanno, papato e gesu-
dovevano essere prese. iti, gli effetti delle loro politiche vanno
All’epoca circolavano voci e presagi ben oltre i confini della Chiesa Cattolica
su quanto stava accadendo. “È in atto Romana; anche ben oltre i circa un mi-
un colpo di stato”, ha scritto un gesu- liardo di cattolici nel mondo. Quasi tutto
ita, osservando con stupore “la facilità ciò che accade in questa guerra porta di-
con cui sta avvenendo la dissoluzione rettamente e subito sui maggiori dissensi
dell’ordine costituito (nella Compagnia che distruggono ogni nazione e persone
di Gesù)”. nel mondo. È coinvolto il cuore stesso
Allora eravamo già negli anni Settan- della rivalità tra Stati Uniti e Unione So-
ta; la guerra durava da quasi un decennio vietica, per esempio.
e tali allarmi erano ormai inefficaci. Ma, Esso incide sul destino della miseria o
data la stretta obbedienza dei gesuiti della felicità di 350 milioni di persone in
(un elemento mitico e collaudato all’in- America Latina. Colpisce il codice mo-
terno della vecchia struttura), i nuovi rale pubblico e consenso nazionale del
governanti trovarono facile trattare con popolo americano che cambia profon-
coloro che non erano d’accordo con le damente. La preponderanza imminente
loro strane e insolite attività e si trat- nelle vicende umane della Repubblica
tava di zittire i dissidenti per le nuove, Popolare della Cina; la fragile persi-
strane e sconosciute politiche: ai ranghi stenza di un’Europa occidentale libera;
dell’Ordine non fu data altra alternativa la sicurezza di Israele; la promessa an-
– La guerra –
cora traballante di un’Africa nera vitale per la liberazione di una classe di uomi-
appena nata. Tutte queste cose, possono ni e donne nella nostra società di oggi:
sembrare separate e scollegate, non solo quei milioni che soffrono di problemi
sono intrecciate l’una con l’altra, ma lo sociali, economici e ingiustizia politica.
sono e saranno sempre più profonda- Il modo di parlare di quella lotta di
mente influenzate dalle onde e dall’esito classe è materia importante delicata per
della collisione globale tra il papato e la i gesuiti. La nuova missione della Com-
Compagnia di Gesù. Tutte le guerre ri- pagnia - poiché non è altro che questo
guardano il potere. Nella guerra tra il pa- - li mette improvvisamente in attuale e,
pato e la Società, il potere scorre lungo in alcuni casi, volontaria alleanza con
due fondamentali e concreti quesiti. i marxisti nella loro lotta di classe. Lo
scopo di entrambi è stabilire un sistema
Il primo è l’autorità: chi è al coman- sociopolitico che coinvolge le economie
do della Chiesa cattolica romana mon- delle nazioni mediante un radicale risa-
diale? Chi stabilisce la legge quanto a namento delle risorse e dei beni della
ciò che i cattolici romani devono credere terra; e nel processo, ad alterare gli at-
e che tipo di morale devono praticare? tuali sistemi di governo in vigore tra le
La seconda questione è lo scopo: qual nazioni.
è lo scopo della Chiesa cattolica roma- Non va bene, comunque, per la Socie-
na in questo mondo? tà uscire allo scoperto come se fosse una
Per il papato, le risposte a entram- questione di politica aziendale. Sarebbe
be le domande sono chiare e ben note. perdere la guerra prima ancora che le
L’autorità di comandare e di insegnare truppe siano completamente schierate.
discende attraverso la sua struttura ge- È utile, per capire la realtà, l’espres-
rarchica dal Papa ai vescovi, ai sacerdo- sione corrente tra gesuiti e altri all’in-
ti, ai laici. L’unico scopo della Chiesa in terno della Chiesa che sono in sintonia
questo mondo è assicurare a ogni indivi- con questa nuova missione, la frase
duo i mezzi per raggiungere la vita eter- strappata dal suo contesto originale in
na dopo la morte. È uno scopo esclusiva- un documento emesso nel 1968 da una
mente ultraterreno. Conferenza dei Vescovi Cattolici tenu-
Per molti gesuiti, invece, l’autorità tasi a Medellin, Colombia: “esercitare
centralizzata della Chiesa, la sua struttu- un’opzione preferenziale per i poveri
ra di comando attraverso la quale viene e gli oppressi”. Ciò non vuol dire che
esercitato e il suo scopo, sono tutti inac- la Compagnia di Gesù divenne ufficial-
cettabili oggi. Le prerogative tradiziona- mente marxista.
li di questo Papa, Giovanni Paolo II, o di Tuttavia molti gesuiti desiderano ve-
qualsiasi altro Papa, sono discutibili. dere un cambiamento radicale nel ca-
Al posto di una Chiesa gerarchica, pitalismo democratico dell’Occidente,
mirano a una chiesa composta da picco- a favore di un socialismo che sembra
le e autonome comunità di persone, - “il inevitabile, puzzando proprio di comu-
popolo di Dio”, come sono conosciuti nismo totalitario. E inoltre non mancano
collettivamente, o “popolo-Chiesa” tutti Gesuiti influenti che parlano regolar-
vagamente associati solo dalla fede, ma mente a favore della nuova crociata.
decisamente non da un’autorità centrale Un breve cameo di tre gesuiti: uno
e accentratrice come il papato dichiara di scienziato sociopolitico, un devoto alla
essere. Al posto dello scopo ultraterreno guerriglia, e un formidabile teologo-
della Chiesa tradizionale, la Compagnia insegnante, sarà rapidamente tratteggia-
di Gesù ha sostituito la lotta qui e ora to nell’ ampio e onnicomprensivo gesui-
– La guerra –
ta moderno per cercare di vincere questa la “rivoluzione”.

guerra. Consciamente o inconsciamente, come
Il primo, Arthur F. McGovern, la maggior parte dei gesuiti moderni e
S.J., è un eccezionale truffatore con- molti attivisti cattolici, McGovern ha
vinto apologeta del nuovo anticapita- messo da parte 1400 anni di ricca, au-
lismo gesuita. Nel 1980 ha pubblicato tenticamente Cristiana, interpretazione
un libro sull’argomento: “Marxism: An dei Vangeli. Ha reinterpretato il Vangelo
American Christian Perspective” e ha e la missione salvifica del Figlio di Dio
chiarito la sua idea in molte occasioni. in senso economico, in senso mondano,
Essenzialmente, McGovern dice che il senso non soprannaturale, non cattolico.
marxismo era ed è una critica sociale, Tutto il resto consegue.
pura e semplice. Marx voleva solo far- Perché il “nuovo tipo di società” non
ci arrivare a pensare più chiaramente ai può essere “il capitalismo democrati-
mezzi di produzione, come le persone co degli Stati Uniti” come leader e più
producono; e ai mezzi di distribuzione, protagonista di successo del capitalismo
le persone che possiedono e controllano democratico. Infatti agli inizi della guer-
i mezzi di produzione. In tutto questo, ra, negli anni ‘60, quando i gesuiti negli
il marxismo non può essere etichettato Stati Uniti hanno istituito un “Jesuit na-
come “falso”. Furono Engels e Lenin tional leadership project,” (progetto di
che aggiunsero i disgustosi ingredienti leadership nazionale dei gesuiti) il loro
del “materialismo scientifico” e dell’a- progetto di lavoro è stato esplicito sulla
teismo. Basta leggere gli scritti inediti loro intenzione di cambiare la struttura
del giovane Marx e prendere coscienza fondamentale dell’America da quella di
del “suo lato più umanistico”. una democrazia capitalista: “Noi, come
Di conseguenza, conclude McGo- gesuiti, dobbiamo riconoscere che par-
vern, dobbiamo isolare la critica socia- tecipiamo a molte strutture peccaminose
le di Marx, che è “vera”, da quegli ele- della società americana. Quindi corria-
menti estranei. Noi possiamo accettare il mo il rischio del peccato, a meno che
concetto di lotta di classe di Marx, per- non lavoriamo per cambiarlo”.
ché esiste una lotta di classe. Questo si- Come una rondine non fa primavera,
gnifica rivoluzione, ma rivoluzione non così per McGovern anche un solo “pro-
significa chiaramente violenza; significa getto di leadership nazionale dei gesuiti”
che dobbiamo avere un nuovo tipo di non fa la guerra.
società, sicuramente non il capitalismo A parte la sua politica dichiarata, in
democratico come lo conosciamo. senso pratico, la Società di Gesù è im-
McGovern vede in Gesù, come de- pegnata corporativamente in questa lotta
scritto nel Vangelo di San Luca, un di classe. Il suo messaggio viene oggi da
esempio di rivoluzione. Quello di San mille diverse fonti tra sacerdoti e teologi
Luca è “un Vangelo sociale”, dice, ci- che vivono nei paesi del capitalismo de-
tando Gesù a sostegno della sua causa: mocratico. È racchiuso in una teologia
“Sono venuto a predicare la buona no- totalmente nuova, la “Teologia del Li-
vella ai poveri, per liberare gli oppressi, berazione” - il cui manuale è stato scrit-
per riscattare i prigionieri”. “Vedi”, ag- to da un gesuita peruviano, padre Gu-
giunge McGovern, “quante volte parla stavo Gutierrez, e la cui Hall of Fame
Gesù di povertà; si identifica con i po- include un notevole numero di eminenti
veri; critica le persone che opprimono gesuiti latinoamericani come Jon So-
i poveri”. Chiaramente, quindi, Gesù ri- brino, Juan Luis Segundo e Fernando
conobbe la “lotta di classe” e approvava Cardenal, nomi semisconosciuti, ascol-
– La guerra –
tati forse nei notiziari notturni negli Stati mente “dall’alto” dalla gerarchia della
Uniti. Sono uomini di notevole influen- Chiesa romana.
za internazionale per le Americhe e per
l’Europa. Sebbene il movimento sia stato Il secondo nome in quell’arco della
globale sin dal suo inizio, fu soprattutto nuova impresa gesuita è James Francis
in America Latina che la strana allean- Carney, S.J., un uomo che era il model-
za tra Gesuiti e marxisti raccolse il suo lo di tutti i moderni teologi gesuiti della
primo slancio pratico. Fu là che questa liberazione. Carney è nato e cresciuto a
nuova missione dei gesuiti, progettando Chicago. Si è formato come gesuita in
nientemeno che la trasformazione del Provincia di Chicago; al termine della
volto sociopolitico dell’Occidente, coin- sua formazione gesuita, si offrì volonta-
volse le vite molto più profondamente di rio per lavoro in America Centrale, e vi
quanto Governi e ideologi avessero pre- fu inviato nel 1961. È stato così preso
visto. dal suo periodo lì, che divenne cittadi-
Rapidamente, decine di gesuiti iniziano honduregno. Nel corso degli anni,
rono a lavorare con la passione e lo zelo Carney ha bevuto la Teologia della Li-
che sempre li caratterizza, per il succes- berazione come raro vino. Divenne noto
so dei Sandinisti comunisti in Nicaragua; come un paladino dei poveri e un aspro,
e quando i sandinisti presero il potere, critico implacabile e spietato dei governi
quegli stessi gesuiti ebbero accesso agli e dell’esercito, in particolare in Hondu-
incarichi cruciali nel governo centrale e ras. Il suo nome e le sue attività erano
ne attrasse altri a vari livelli regionali. pubblicamente associati ai guerriglieri
della giungla. Anche quando una taglia
In altri paesi centroamericani, nel frat- è stata posta sulla sua testa dalle autorità
tempo, i gesuiti non solo hanno parteci- dell’esercito honduregno, non ci fu alcu-
pato all’addestramento alla guerriglia di na mossa da parte dei superiori gesuiti
quadri marxisti, ma alcuni divennero per frenare la guerriglia delle bande di
essi stessi guerriglieri. Ispirati dall’i- Carney. In effetti, Carney era solo uno
dealismo che vedevano nella Teologia dei tanti gesuiti in Honduras, Nicaragua,
della Liberazione, e incoraggiati dall’in- Guatemala e Costa Rica che stavano
dipendenza insita nella nuova idea del- tutti perseguendo lo stesso corso con la
la Chiesa come gruppo di comunità au- benedizione del loro locale e Superiori
tonome, i gesuiti scoprirono che tutto Romani.
era permesso, persino incoraggiato, Seduto felicemente in un champa
purché favorisse il concetto della nuova sgangherato e con il pavimento sporco,
“Chiesa del popolo”. nella città di Limay dove aveva cerca-
Tali uomini erano il sogno e l’idea- to rifugio temporaneo dalla guerriglia in
le della vera teologia della Liberazione Honduras, il quarantasettenne sacerdote
perché erano i combattenti, i quadri che gesuita finì di scrivere la sua autobiogra-
portarono la teologia della Liberazione fia a lume di candela.
dalla teoria a quella che chiamavano Era il 6 marzo 1971. A quel punto,
prassi, l’implementazione della rivolu- Carney aveva già dietro di lui dieci anni
zione popolare per la liberazione eco- di stenti e di lavoro in America centrale,
nomica e politica. Da quella prassi, in- e aveva ancora circa dodici anni da vive-
sistevano i Teologi della Liberazione, da re. “Padre Lupe”, come lo chiamavano
“in basso tra il popolo”, verrebbe tutta i suoi indiani affettuosamente (era l’ab-
la vera teologia a ricollocare la vecchia breviazione di Guadalupe), raccontava
teologia un tempo imposta autocratica- al mondo come aveva derivato le tre
– La guerra –
verità fondamentali della teologia della anticristiano non è un vero marxista”.

liberazione dagli scritti del gesuita Juan Avendo investito la dura realtà del
Luis Segundo. marxismo così com’è stata conosciuta
Esso rende la lettura cupa e triste. L’o- storicamente con una magia non basata
pera di Segundo “Grace and the Duma sulla realtà, Carney ha abbozzato per la
Conditi” (La grazia e la condizione uma- sua famiglia il suo “puro modello Cen-
na) ha mostrato a Carney che “tutto è so- tro americano”. “Né comunista né capi-
prannaturale in questo mondo”. talista...”, il nuovo socialismo sarà “una
L’Opera di Segundo “The Sacra- fratellanza e una sorellanza di tutta l’u-
mentsToday” (Sacramenti Oggi) ha ri- manità... e allo stesso modo una società
velato a Padre Lupe che “l’umanità senza classi”. Teologicamente parlando,
sta sviluppando un’idea più corretta di “l’universo dell’uomo è in evoluzione
Dio.” E l’opera di Segundo “Evolution dialettica verso il Regno di Dio.”
and Guilt” (Evoluzione e colpa) ha in-
segnato che “la dialettica rivoluzionaria Anche se tutti “rispettano le convin-
deve finire il peccato del conservatori- zioni degli altri”, Carney è stato molto
smo della Chiesa”. più onesto di McGovern nel riconoscerlo
Con l’amore più triste, Lupe aveva già ... dialettico significa conflittuale, che
scritto alla sua famiglia negli Stati Uniti avanza attraverso una serie di lotte tra
per dire loro cosa avrebbe fatto. La let- persone di ideologie contraddittorie…
tera è riprodotta nella sua autobiografia. In effetti, Carney si era convinto che
Doveva condividere la rivoluzione con i lo scopo stesso della dialettica di lotta
suoi amati contadini honduregni perché, era quello di superare “il peccato” del
ha scritto: “Non sopporto di vivere con conservatorismo che è il peccato pecu-
te nel tuo modo di vivere”. liare della Chiesa Cattolica Romana.
Il Capitalismo, disse, nei cui pecca- L’autentico piano di Dio per l’evolu-
ti erano immersi tutti gli americani, era zione del mondo e della società umana si
giusto un male atroce come si riteneva sarebbe svolto nella forma del conflitto
essere il comunismo. Soltanto la rivolu- e della rivoluzione armata. Il cambia-
zione armata potrebbe sradicare “il capi- mento così operato sarebbe totale, e si
talismo e l’imperialismo transnazionale verificherebbe subito “un cambiamento
dall’America centrale; essere cristiano culturale-spirituale” e anche “un cam-
è essere un rivoluzionario”. biamento economico-sociale-politico”.
“Noi cristiano-marxisti dovremo Carney ha concluso la sua autobiogra-
combattere fianco a fianco nell’America fia con un appello a tutti i cristiani: “...
Centrale con i marxisti che non credono sbaràzzati di ogni pregiudizio ingiusto e
in Dio, per formare una nuova società non cristiano che hai contro la rivolu-
socialista, un puro modello centroame- zione armata, il socialismo, il marxismo
ricano.” e il comunismo… . Non c’è una terza via
Ubriaco dell’idealismo carico di igno- tra l’essere cristiano e l’essere un rivo-
ranza della teologia della liberazione, luzionario...”.
questo gesuita giunse alla convinzione Questo era l’ultimo appello alla pras-
che “un marxista non è un dogmatico, si. Più tardi quella primavera del 1971,
ma è un dialettico. Un cristiano non con- con il consenso dei suoi Superiori, Car-
danna dogmaticamente chiunque, ma ri- ney ha attraversato illegalmente il con-
spetta le convinzioni degli altri. Un dog- fine con l’Honduras per condividere la
matico cristiano anticomunista non è un vita mordi e fuggi di un commando di
vero cristiano; e un dogmatico marxista guerriglieri. Era l’inizio di dodici anni di
– La guerra –
prassi armata per il “conflitto dialettico” quegli uomini? Nessuno è mai riuscito
che considerava la chiave per il futuro a scoprirlo. È morto? È probabile. Dalla
del cattolicesimo. Padre Carney, d’ac- stanchezza? Almeno dalla stanchezza.
cordo con il suo Superiore provinciale È ancora vivo e prigioniero da qualche
padre Jerez, ormai sotto pressione da parte nella giungla? Ciò non sembra
Roma e dal Vaticano, alla fine si dimise possibile; ma nessuna notizia certa è mai
dai gesuiti. stata rivelata. Così è la guerra.
La vicinanza che aveva con Jerez e i
suoi Superiori era tale che poté ritornare Non è lontanamente il numero di an-
alla Società una volta terminata la lot- geli che possono danzare sulla capoc-
ta. La Società, dopotutto, era solo una chia di uno spillo. È una lotta in cui il
comodità. In un mondo dove tutto era sangue viene versato regolarmente e in
già soprannaturale, come scriveva Padre grande quantità. Preti come Carney non
Lupe, non c’è spazio per regole ferree; sono rare eccezioni. Certamente non
non c’è spazio per l’autorità infallibile tutti scrivono testimonianze della loro
della chiesa cattolica romana. Non c’era conversione alla violenza rivoluziona-
bisogno che nessuna Chiesa santificasse ria affinché il mondo le legga, e non tut-
qualsiasi cosa perché tutto era sopranna- ti sono arrivati al punto di condurre la
turale e quindi santo. vita dei combattenti del commando. Ma
La Chiesa era solo un’altra parte nei molti e diversi ruoli che giocano sul-
dell’umanità, alla pari con l’umanità in la scena puramente politica del mondo,
relazione a Dio, imparando come l’uma- ogni singolo uomo, come James Carney,
nità impara, muovendosi con l’umanità è essenziale per il successo della Com-
verso l’utopia sulla terra. “Mi addolo- pagnia nella sua guerra contro il Papato.
ra”, ha scritto Carney, “ma voglio esse-
re onesto e non ferire i gesuiti unendomi Il fatto vitale per i gesuiti ora è che
ai guerriglieri come fuggiasco disobbe- il nostro mondo bipolare ruota inesora-
diente alla Società, costringendoli ad bilmente attorno al marxismo-leninismo
espellermi”. Come altri che sono venuti sovietico e al capitalismo di tipo occi-
dopo che si è esibito, Carney non avreb- dentale. L’unico combattimento che
be dovuto preoccuparsi di disobbedire sembra interessare alla Compagnia di
o temere l’espulsione. Eppure, se Padre Gesù in questo ultimo quarto del XX se-
Lupe non avesse conservato i rudimen- colo è quello che avviene tra le due sfere
ti della sua fede cattolica romana, aveva di influenza. E, sebbene la Compagnia
almeno conservato il suo candore e la stessa non sia ufficialmente marxista, è
sua capacità di fare una scelta chiara. un fatto che singoli gesuiti, che si sono
dichiarati marxisti (perché padre Lupe
Nel settembre 1983, l’unità di com- non era solo anche in questo) non ven-
mando di novanta uomini di Carney ve- gono espulsi per questo motivo dalla
niva spazzata via in una battaglia con Compagnia né sono soggetti a censura o
le truppe honduregne dal suo vecchio silenzio. Piuttosto, vengono fatti i mag-
nemico, il generale Gustavo Alvarez giori sforzi per proteggerli dagli attacchi.
Martinez, che aveva spesso denunciato Questo elemento è diventato così forte
pubblicamente. Alcuni dei suoi uomini che non molto tempo fa, quando il papa
sopravvissuti furono catturati e gettati Giovanni Paolo II incontrando un gesui-
in una fossa rettangolare nella giungla ta indiano che, scoprì, non era marxista,
dietro il Campo militare honduregno esclamò sorpreso: “Allora non siete tutti
di Nuova Palestina. Carney era uno di marxisti!”.
– La guerra –
La guerra tra papato e gesuiti sembra dogmi di Roma.

quindi essere di natura politica. E in un
certo senso lo è. Ma capire, come fanno Karl Rahner, S.J., professore di te-
molti gesuiti della nuova missione, che ologia, è il terzo nome nell’arco del
la loro guerra contro il papato comincia e nuovo impegno dei gesuiti. È stato
finisce con il confronto marxista-capita- accettato e onorato come il più grande
lista per il potere, l’autorità e il dominio teologo gesuita del secolo scorso.
nel mondo, sarebbe confondere i sinto- In questa guerra Rahner condusse una
mi della putrefazione della Compagnia vita di sforzi, dapprima cauti; ma che
con la condizione di base che consente si faceva più stridente col passare del
a quei sintomi di progredire e moltipli- tempo, per cambiare la fede cattolica.
carsi. Perché la guerra che hanno scelto Sebbene Rahner non abbia lavorato in
di fare non si svolge solo sul piano geo- zone solitarie, la sua statura, l’audacia
politico, è anche e soprattutto una guerra spericolata e il successo lo hanno
sulla questione dell’esistenza. contraddistinto come il capo di quello che
potrebbe essere descritto come il branco
L’essenza stessa dello spirito come di lupi dei teologi cattolici che, dal 1965,
dimensione fondamentale del mondo hanno lacerato non solo i fianchi, ma la
degli uomini e delle donne. Si tratta del sostanza stessa del cattolicesimo.
soprannaturale come elemento che ren- Rahner era diverso dal suo compagno
de ognuno di noi umano e che definisce di classe James Carney quanto il freddo
la nostra esistenza e il nostro mondo. lo è dal caldo. Il contrasto tra i due è la
A questo proposito, i nuovi concetti migliore illustrazione del vecchio detto
gesuiti riguardanti l’autorità nella Chie- secondo cui un’idea può accendere
sa e il suo scopo nel mondo rappresenta- un inferno ardente nel cuore di alcuni
no un capovolgimento del tipo più pro- uomini ed esplodere nel cervello di altri.
fondo. Per la Compagnia di Gesù, l’au- Carney era un uomo d’azione
torità ultima in materia di fede e morale impulsivo e appassionato, mentre Rahner
non è più nella Chiesa cattolica romana, era un intellettuale tranquillo, riflessivo
con il suo papato e la sua gerarchia uni- e meditativo. Il primo poteva scrivere,
versale, ma nel “popolo di Dio”. I risul- senza logica ma con emozione, per
tati di questa modifica sono che, fino ad giustificare le sue azioni agli occhi della
oggi, non c’è un singolo grande dogma sua famiglia e poi contare solo sul loro
o grande legge morale del cattolicesimo amore per essere accettato così com’era.
romano che non sia stato sfidato o conte- Invece, Rahner ha scritto, tenuto
stato da singoli gesuiti, a cominciare da conferenze e conversato con una logica
quelli di più alto rango e qualificazione sottile e una mente impassibile per sfatare
più illustre. i principi più cari custoditi nella fede dei
Per i motivi più diversi sono stati imi- suoi lettori e ascoltatori.
tati e assecondati da miriadi di gruppi, Carney si è ribellato contro l’ingiu-
sia cattolici che non cattolici, quando stizia, si è opposto all’oppressione, ha
si tratta di sostenere questa nuova chie- pianto nel dolore. Le sue munizioni e le
sa, “il popolo di Dio”, contro la Chiesa sue armi non erano solo proiettili e fuci-
cattolica romana gerarchica. Ma sono i li, ma la sua profonda compassione, la
gesuiti che hanno aperto la strada e han- sua rabbia contro l’ingiustizia e il suo
no stabilito il più alto e continuo esem- congenito rifiuto di prestarsi al minimo
pio in questo atteggiamento modificato compromesso. Il suo cuore, nella sua
nei confronti del romano pontefice e dei travolgente agonia, guidava la sua com-
– La guerra –
prensione. suita nei confronti del papato e dei dog-

Rahner, da parte sua, diresse l’arti- mi. In collaborazione con un collega del
glieria pesante della sua logica e la sua suo stesso ordine, Heinrich Fries, e con
vasta fama di teologo contro la sacrosan- l’imprimatur dei suoi superiori gesuiti,
ta autorità dei papi. Ha preso di mira for- Rahner fece una proposta devastante e
mule di fede a lungo accettate e imme- offensiva per Roma.
morabili. Aveva armi diverse da quelle Disse che, per raggiungere l’unità dei
di Carney: la mente più acuta possibile, cristiani, era necessario abbandonare
una cultura veramente enciclopedica, ogni insistenza sul dogma dell’infallibi-
un umorismo acuto e sempre sveglio e lità papale come smettere di enfatizzare,
un’indomabile arroganza intellettuale. e tutte le altre credenze riferite al Roma-
no Pontefice e allo Scisma Cattolico ro-
“Non tollererò mai l’ingiustizia”, mano che era stato proposto e definito
aveva come motto Carney. dai papi dal IV sec.
Rahner ha proposto che la Chiesa cat-
“I will not serve, “Non servirò”, era tolica prenda ufficialmente l’intero in-
quello di Rahner. (Nota del traduttore: sieme di regole riguardanti la fede e la
chi altro lo disse?...) morale che aveva sviluppato e insegna-
In un momento critico e doloroso to nel corso di sedici secoli e le svincoli
della storia moderna del pontificato, in dalla vita quotidiana.
tema di contraccezione, Rahner si rifiutò Il matrimonio, l’omosessualità, l’eti-
clamorosamente di difendere sia la dot- ca degli affari, la libertà umana, la pietà,
trina cattolica sia il Sommo Pontefice, ogni sfera dell’esistenza umana doveva
che chiese ai gesuiti, “come uomini del essere gettata alla deriva sulle mutevoli
Papa”, di aiutarlo nella sua disperazione. correnti della ridefinizione. Perché ciò
Lo stesso valeva praticamente per tut- che la Chiesa aveva definito fondamen-
ti gli altri princìpi e norme della Chiesa tale e obbligatorio per la condotta dei
cattolica che Rahner aveva giurato di so- cattolici sarebbe diventato, secondo il
stenere. progetto di Rahner, facoltativo.
Tuttavia, la sua parola sembrava così L’integrità della persona di Cristo, il
corretta che molti la considerarono più significato e il valore dei sette sacramen-
autorevole di quella dei tre papi succes- ti, l’esistenza del paradiso e dell’infer-
sivi quando si trattava di interpretare la no, il carattere divino dell’autorità dei
dottrina morale della Chiesa cattolica. vescovi, la veridicità della Bibbia, il pri-
Lo stesso Rahner ha fatto di tutto per mato e l’infallibilità del Papa, il carat-
adempiere a questo ruolo di profeta mo- tere del sacerdozio, l’Immacolata Con-
derno. cezione e l’Assunzione di Maria, Madre
Mentre viaggiava per l’Europa e le del Signore, tutto questo è stato gettato
Americhe nel suo vestito da uomo d’af- nel dibattito ecumenico.
fari, era implacabile nella sua critica ta-
gliente e sarcastica del Papato e dell’au- Al di là di tutto ciò, tuttavia, c’erano
torità di Roma. i principali bersagli di Rahner: i blocchi
Nel suo libro “The Unity of the Chur- di pietra che sbarravano la strada: l’au-
ches: A Present Possibility”, l’ultimo torità pontificia che voleva smantellare
che scrisse prima della sua morte nel e la Chiesa cattolica romana che voleva
1984, Rahner fece la presentazione più ridurre a un’altra espressione idiosincra-
eloquente ed esplicita mai fatta di cosa si tica del messaggio di Cristo.
intendesse per nuovo atteggiamento ge- In altre parole, l’autorità pratica e lo
– La guerra –
scopo spirituale della Chiesa, che sono mente razionale e materialista.

sempre le questioni di fondo nella guer- Senza un gigante come Karl Rahner, è
ra tra il papato e i gesuiti, verrebbero dubbio che la Teologia della Liberazio-
respinti e sostituiti dal tipo di autorità e ne avrebbe fatto di più che scricchiola-
missione materialistiche che potrebbero re, vacillare e traballare, o se un Francis
essere alla moda. Carney sarebbe stato così permissivo
A livello personale, è ragionevole riguardo agli scritti di Juan Luis Segun-
ipotizzare un crollo totale della fede cat- do. Va detto però che Rahner non era un
tolica in Rahner. Ma non si tratta tanto inventore né lo sono diventati gli uomi-
dell’anima di Rahner quanto dell’inni della sua generazione suoi imitatori.
fluenza pratica che lui e molti altri teolo- Rahner non è stato colui che ha avviato
gi che la pensano come lui, hanno avuto la grandiosa svolta teologica nella Com-
nel nostro mondo. pagnia di Gesù o nella Chiesa cattolica.
Dire che Rahner, e Fries come colla- La sua importanza non era quella di
boratore, esprimevano solo il sentimen- un innovatore, ma quella di un fedele ed
to antipapale che circolava tra i teologi efficace evangelizzatore di un’influenza
cattolici intorno al 1984, equivale a ta- perniciosa e distruttiva che si era surret-
cere circa la metà delle disgrazie da lui tiziamente già diffusa all’interno della
create. Compagnia per decenni prima che lui
Rahner, impegnato ad insegnare teo- entrasse in scena.
logia presso una prestigiosa università Sia che tenesse conferenze in Euro-
gesuita per la maggior parte della sua pa o che andasse da una sponda all’al-
vita, è diventato, nel corso degli anni, un tra dell’Atlantico, vestito del prestigio
emblema di sapienza teologica e buon che aveva acquisito, inattaccabile nella
giudizio per migliaia di persone che oggi sua autorità, presentando sempre l’im-
sono sacerdoti, professori e scrittori con magine del materialista ingrato, pronto
la propria autorità, influenza e prestigio. a qualsiasi confronto, senza rispetto per
Si ritiene spesso che tale lavoro ven- nessuno, Rahner era l’appropriato alfie-
ga svolto nelle torri d’avorio. Ma uomini re dell’auto cannibalismo cattolico. Ha
come Karl Rahner hanno vigorosamen- insegnato a diverse generazioni come
te contribuito a plasmare il pensiero e i consumare la propria fede attraverso la
costumi di sacerdoti e vescovi che ora logica, lo scetticismo e la disobbedienza.
si trovano a tutti i livelli degli affari La sua devozione al punto di vista an-
mondiali in tutti i paesi. E finché sono tipapale e anticattolico era così completa
convinti, anche a titolo puramente per- che si potrebbe dire che ne divenne l’in-
sonale, che i Rahner della Chiesa hanno carnazione. E Rahner fu così efficace nel
ragione e che il Papato ha torto, non c’è mantenere il suo status teologico all’in-
assolutamente alcuna possibilità che il terno della sua congregazione che diede
conflitto rimanga entro i limiti del teo- a quella visione una nuova rispettabilità,
rico. Al contrario, raggiunge le aree più sia all’interno che all’esterno della Com-
profonde del pensiero, le credenze e i pagnia e della Chiesa.
sentimenti di milioni di persone, che si Nessun superiore gesuita, né in patria
lasciano trasportare dal cuore (e attra- né a Roma, lo ha mai fermato. Dopo es-
verso l’influenza diretta o indiretta di te- sere stato la prova tangibile della strana
ologi come Rahner) verso un mondo in corruzione avvenuta all’interno dell’or-
cui la natura, il significato e lo scopo più dine dei Gesuiti, Rahner morì come ave-
profondo della loro vita di cristiani sono va vissuto, in un alone di onore tra colle-
ridefiniti all’interno di un quadro pura- ghi e superiori.
– La guerra –
nizzazione umana. Tali organizzazioni

Nonostante le loro differenze, i tre hanno la loro ascesa, il loro declino, si
uomini qui delineati (lo scienziato so- fossilizzano e alla fine scompaiono.
ciopolitico, il guerrigliero entusiasta e La Compagnia di Gesù fu fondata nel
il professore di teologia) rappresentano 1540 da un oscuro basco di nome Iñigo
in modo esaustivo l’aberrazione della de Loyola, meglio noto come Ignazio di
Compagnia. Loyola. I gesuiti di Iñigo non possono
È vero che, in questo momento, la essere equiparati a nessun’altra orga-
Compagnia di Gesù non è sola nella sua nizzazione, per il semplice motivo che
guerra contro il Papato. È stata imitata non conosciamo alcuna organizzazione,
e assecondata da molti gruppi, cattolici isolata, che abbia superato i gesuiti negli
e non cattolici, religiosi e laici, ciascu- innumerevoli servizi resi alla famiglia
no con le proprie ragioni per abbracciare umana, anche al di sopra di quelli resi
l’idea che una nuova Chiesa, il “popolo al Pontificato e alla Chiesa Cattolica Ro-
di Dio”, ha sostituito la vecchia Chiesa mana.
cattolica romana gerarchica. I��
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igo era un genio raro. Se il suo con-
temporaneo Leonardo da Vinci, avesse
Ma sono stati i Gesuiti ad aprire que- progettato una macchina, fino ai suoi
sta strada, sono stati loro a dare gli esem- bulloni e perni, che doveva resistere a
pi più alti e continui di questo nuovo at- tutte le prove del tempo e alle mutevo-
teggiamento nei confronti del Romano li circostanze per 425 anni, la macchina
Pontefice e dei dogmi definiti da Roma, sarebbe crollata solo a costo della distru-
e sono loro che continuano a lavorare ai zione del progetto originale. La Compa-
limiti più estremi di ciò che potrebbe es- gnia ideata da Iñigo, così come fu creata
sere chiamato solo politica religiosa. (il modello del gesuitismo, la sua strut-
E fu così che l’attuale Padre Genera- tura funzionale, la sua devozione al Pa-
le della Compagnia di Gesù, Piet Hans pato, il suo carattere e le sue finalità) ha
Kolvenbach, poté presentarsi davanti ai resistito a tutte le prove del tempo e delle
gesuiti che lo elessero capo dell’ordine circostanze tranne una: la perversione
nel 1983 (l’anno in cui James Francis della norma, del ruolo e dello spirito
Carney scomparve in una battaglia nella che le ha assegnato. In caso contrario,
giungla e l’anno prima che Karl Rahner la sua straordinaria durata sarebbe stata
tornasse a Dio) e prometteva loro con dimostrata.
solenne fiducia che, tra l’altro, il loro Nemmeno Iñigo avrebbe potuto pre-
compito sarebbe stato quello di garanti- vedere il quasi miracolo dell’organizza-
re la richiesta di giustizia dei gesuiti e zione della sua Compagnia, il suo fulmi-
di non esserne distolti dalle “lamentose neo e brillante successo e la sua influen-
lamentele dei Papi”. za universale nel mondo degli uomini,
dove l’ha fondata. Durante i successivi
Quando si tratta della Compagnia 425 anni, le decine di migliaia che si uni-
di Gesù oggi in guerra con il Papato, e rono alla Compagnia di Iñigo stabilirono
prima ancora che ci rendiamo conto di un record che, nella sua categoria, con-
quale svolta strana e inquietante ciò rap- tinua senza essere superato nella storia
presenti per un corpo di uomini che de- passata o presente, sia per i servizi alla
vono la maggior parte della loro fama ai Chiesa romana che alla società umana.
loro successi e alla loro reputazione, non Guardando indietro, un geniale leader
dobbiamo pensare che questo ordine re- del XX secolo, Lenin, in errore ma pieno
ligioso dei gesuiti sia solo un’altra orga- di ammirazione per quell’opera, affermò
– La guerra –
alla fine della sua vita che se avesse avu- strappate via in Etiopia; furono mangiati
to dodici uomini come quei primi gesu- vivi dagli indiani irochesi in Canada, av-
iti, il suo comunismo si sarebbe diffuso velenati in Germania, fustigati a morte
in tutto il mondo. Anche se pochi di nu- in Medio Oriente, crocifissi in Thailan-
mero, i princìpi di base che Iñigo stabilì dia, affamati in Sud America, decapitati
per la sua Compagnia furono potenti ca- in Giappone, annegati in Madagascar,
talizzatori. sottoposti a bestialità in Unione Sovie-
Non appena gli uomini dell’organiz- tica). In quei primi quattrocento anni,
zazione hanno dedicato le loro energie al diedero alla Chiesa 38 santi canonizzati,
compito mondiale della Chiesa romana, 134 uomini virtuosi dichiarati Beati dal-
hanno promosso un fenomeno singolare la Chiesa romana, 36 “Venerabili” e 115
nella storia umana. Il pensatore tedesco che furono considerati Servi di Dio1.
del diciottesimo secolo Novalis scrisse: Di questi, 243 furono martiri, cioè
«Mai una tale collettività è emersa nel ricevettero la morte a causa delle loro
corso della storia universale. Nemmeno convinzioni. Vissero e si adattarono ai
l’antico senato romano aveva tracciato mandarini cinesi, così come gli india-
piani per il dominio del mondo con mag- ni nordamericani, le brillanti corti reali
giore certezza di successo. La realizza- d’Europa, i bramini dell’India, i campi
zione di una grande idea non era mai scuola dell’Irlanda penale, le navi ne-
stata considerata con una comprensione griere ottomane, gli imam e gli ulema
più ampia. In tutti i tempi, questa Com- islamici, dignità e saggezza dei profes-
pagnia sarà un esempio per ogni comu- sori di Oxford, e le multiformi società
nità che senta un affettuoso desiderio di primitive dell’Africa sub-sahariana.
estensione infinita e durata eterna». E, nel lungo catalogo di offese e ca-
“Più universale è il tuo lavoro”, ave- lunnie che gli uomini hanno elaborato
va detto Iñigo, “più divino sarà”. Entro per calunniare i loro nemici, non c’erano
trent’anni dalla fondazione dell’ordine, parole abbastanza ingiuriose da applica-
i gesuiti operavano in tutti i continenti e re ai gesuiti, a causa della fissazione che
praticamente in tutte le forme di aposto- avevano avuto fin dal primo momento a
lato e nel campo dell’insegnamento. favore di un altro dei princìpi dei figli di
Nel giro di un secolo, i gesuiti diven- Iñigo: essere “gli uomini del Papa”.
nero una forza da non sottovalutare pra-
ticamente in ogni via vitale attraverso Thomas Carlyle ha scritto che Iñigo
la quale gli uomini cercano, e talvolta de Loyola era “la fontana avvelenata da
ottengono, potere e gloria. Non c’era cui sono sgorgati tutti i fiumi di amarez-
continente in cui i gesuiti non fossero za che ora inondano il mondo”. Tali in-
arrivati, non c’era lingua conosciuta che sulti sono stati intronizzati nelle lingue
non conoscessero o studiassero, e in de- dell’umanità. Il Terzo Nuovo Diziona-
cine di casi promossi; non c’era ramo rio Internazionale di Webster, dopo aver
dell’educazione e della scienza che non dato il significato fondamentale di “ge-
esplorassero, nessun compito nelle disci- suita” come membro dell’ordine, forni-
pline umanistiche, nelle arti o nell’edu-
cazione popolare che non intraprendes- 1 «I titoli di Servo di Dio, Venerabile e Bea-
sero e svolgessero meglio di chiunque to sono dati a coloro le cui cause sono ancora
altro; non era rimasta alcuna forma di in corso; mentre la definizione di santo indi-
ca che il processo di canonizzazione è giunto
morte violenta che non avessero sfidato al termine». Vite. JN Tylenda, SJ Jesuits, Saints
(i gesuiti furono impiccati, trascinati e and Martyrs (Chicago: Loyola University Press,
squartati a Londra; le loro viscere furono 1983).

– La guerra –
sce i significati negativi: “persona dedita ganizzata, figlia di Satana...».

all’intrigo o alla mistificazione; persona Tutti sanno dell’esistenza dei Gesuiti,
astuta”. Termini che vengono amplifica- cioè; e il mondo intero sapeva che erano
ti dal Dizionario Dornseif, che esprime: ossessionati dai campioni di quell’auto-
“persona dai due volti, falsa, insidiosa, rità e primato. Sebbene l’impeto dei ge-
ingannata, perfida, insincera, screditata, suiti contro i nemici di Roma fosse forte,
disonesta, bugiarda”. Un proverbio fran- la loro influenza pervasiva sul cattolice-
cese afferma che “quando due gesuiti si simo romano non è mai stata eguagliata.
uniscono, con il diavolo sono già tre”. Hanno detenuto il monopolio dell’istru-
Un adagio spagnolo consiglia di “non zione in Europa per più di dodici anni
affidare la propria moglie a un frate, né e hanno annoverato famosi e famigerati
il proprio denaro a un gesuita”. tra i loro studenti di tutto il mondo (Vol-
I perenni nemici del Papato non han- taire, Luis Buñuel, Fidel Castro e Alfred
no mai potuto perdonare Iñigo e i suoi Hitchcock tra loro).
seguaci fintanto che sono rimasti nella Hanno rimodellato la vera dottrina
loro missione di servizio al Papa, adem- della teologia e della filosofia cattoliche,
piendo quel sacro voto di obbedienza, in un modo che sarebbe stato abbastanza
anche a costo della ferita e della morte. chiaro e sottile, anche per la nuova men-
Tutto questo, secondo l’espressa volontà talità dell’era narcisistica e turbolenta.
del fondatore: “Speriamo”, scrisse una Fornirono nuovi mezzi per la pratica
volta, “che l’ordine non resti a lungo al della pietà popolare. Hanno avanzato lo
sicuro dall’ostilità del mondo”. studio dell’ascetismo, del misticismo e
In realtà questo desiderio è stato esau- della missionologia. Hanno fornito nuo-
dito, perché i gesuiti erano in realtà uo- vi modelli per l’educazione dei sacerdoti
mini del Papa. Proprio la questione vita- nei seminari. Hanno generato, attraverso
le in gioco tra la Chiesa cattolica e i capi il loro esempio e l’ispirazione data dal
della rivoluzione protestante (Lutero, proprio ordine, una nuova famiglia di
Calvino, Enrico VIII d’Inghilterra) era ordini religiosi.
l’autorità del Pontificio Romano e il pre- Furono il primo corpo di studiosi cat-
minente primato della sua Chiesa catto- tolici a diventare preminente nelle scien-
lica romana. ze secolari: matematica, fisica, astrono-
Svilupparono controversie pubbliche mia, archeologia, linguistica, biologia,
con i re, dibattute nelle università prote- chimica, zoologia, paleografia, etnogra-
stanti, predicate agli incroci e nei merca- fia, genetica. L’elenco degli inventori e
ti. Dirigevano i senati municipali, adot- dei geni scientifici appartenenti ai Ge-
tavano i consigli della Chiesa. Si erano suiti, ha riempito innumerevoli campi:
infiltrati in territori ostili e camuffati, ingegneria meccanica, energia idraulica,
agivano clandestinamente. Erano ovun- aeronautica, oceanografia, ipnotismo,
que, travolgendo i loro contemporanei cristallografia, linguistica, analisi com-
con la loro genialità, il loro ingegno, la parata, teoria atomica, medicina interna,
loro critica, la loro scienza, la loro devo- energia solare, protezione dell’udito, al-
zione. Il tema costante da loro sostenuto fabeti per sordi, cartografia. L’elenco da
è stato: «Il Vescovo di Roma è il suc- cui vengono estratti casualmente questi
cessore dell’apostolo Pietro, sul quale campioni sbalordisce la mente con una
Cristo ha fondato la sua Chiesa... Questa conoscenza infinita. I suoi manuali, libri
Chiesa è una gerarchia di vescovi in co- di testo, trattati e studi sono stati autoriz-
munione con il Vescovo di Roma... Ogni zati in tutti i rami della scienza cattolica
altra istituzione ecclesiale è un’eresia or- e illuminata.
– La guerra –
Erano giganti; ma con un solo scopo: te Manuel Marquis si trova a Kamet, in

la difesa e la propagazione dell’autorità cima alla catena dello Zaskar, affacciata
papale e della dottrina del papa. Non si sul passo di Mana, nel Tibet occidentale,
sono limitati alle scienze delle loro in- dove il buon gesuita morì nel 1647, dopo
credibili energie e talenti. Hanno anche una lunga prigionia al posto di frontiera.
fatto proprio qualsiasi campo delle arti. Altri gesuiti (austriaci e belgi) furono i
Nel 1773 avevano 350 teatri in Europa e primi europei a raggiungere Lhasa, l’8
le fatiche sceniche dei gesuiti furono la ottobre 1661, e videro la costruzione del
base iniziale del balletto moderno. Palazzo Potala per il Dalai Lama Chen-
Fondarono il primo teatro del conti- resik. Padre Grueber, un austriaco, fu
nente nordamericano, in Québec, nel il primo a determinare correttamente la
1640. Insegnarono alla Francia a fare posizione di Lhasa, a ventinove gradi sei
la porcellana. Riportarono in Europa le minuti di latitudine nord.
prime notizie che gli occidentali aveva- Il suo lavoro e quello dei suoi compa-
no avuto della cultura cinese e italiana. gni fu continuato da una serie di illustri
Hanno tradotto i Veda sanscriti. Anche tibetologi gesuiti, che produssero dizio-
le cineserie dell’era rococò erano tratte nari, studi linguistici, mappe, indagini
dalle pubblicazioni dei gesuiti cinesi. geologiche e trattati teologici. Le loro
L’ombrellino, la vaniglia, il rabarbaro, la tombe, come quelle di Benito de Goes
camelia e il chinino furono innovazioni e Manuel Marquis, punteggiano un’area
gesuitiche in Europa. che era tanto remota e proibita ai loro
Le gesta dei gesuiti come esploratori e contemporanei quanto ci rimane l’altro
missionari in Estremo Oriente hanno su- lato della Luna.
perato i sogni più sfrenati dei loro con- Questi uomini, e i loro colleghi altro-
temporanei e costituiscono un’epopea ve, non erano solo “i soli e i coraggiosi”
che suona quasi magica. I nomi dei ge- esaltati in un dramma teatrale. Non ave-
suiti saranno perennemente legati a luo- vano la mente turbata dalle dimensioni
ghi che per la maggior parte di noi sono della povertà religiosa e della povertà
puro vocabolario della fantasia (Kam- economica, come è accaduto a molti ge-
baluc, Cathay, Sarkand, Shrinagar, Cho suiti negli ultimi decenni di questo seco-
Lagram, Cho Mapang, Manasarovar, lo. Non miravano a uno scopo banale e
Tashilhumpo, KokoÑor, e il lungo salto nebuloso come “la completa liberazione
che il nome comporta). Chomolongmo, dell’individuo umano”. Erano giganti
a noi noto come Monte Everest). che, parlando nei limiti delle proporzio-
Meno di un secolo dopo la fondazioni, emulavano le successive imprese di
ne della Compagnia, i gesuiti furono i Scott e Peary ai poli; di Hillary sull’Eve-
primi europei ad entrare in Tibet e poi rest e dei primi astronauti nello spazio e
in Cina. Il gesuita padre Matteo Ricci sulla Luna.
fu il primo a dimostrare che il Catai di Ma, al di là di questo, erano missio-
Marco Polo era identico alla Cina e non nari gesuiti obbedienti alla voce del Ro-
un paese diverso. Nel 1626, padre An- mano Pontefice. Vivevano, operavano e
tonio Andrade e fratel Manuel Mar- morivano rimanendogli fedeli, perché
quis aprirono la prima chiesa cattolica rappresentava l’apostolo Pietro, che
in Tibet sulle rive del fiume Sutlej, nel simboleggiava Cristo, nel quale crede-
regno di Guge, a Saparang. vano come Salvatore.
Il fratello Benito de Goes è sepol- Al culmine dei loro sforzi, duecento
to all’estremità nord-occidentale della anni dopo la loro fondazione, i gesui-
Grande Muraglia cinese. La tomba di frati ebbero una partecipazione formativa
– La guerra –
e decisiva all’educazione e alla scienza ne. Lo chiamavano il “papa nero”, pa-

praticamente in tutti i paesi dell’Europa ragonando il suo potere e la sua influen-
e dell’America Latina. Hanno svolto un za globali a quelli del pontefice stesso, e
ruolo importante in qualsiasi alleanza distinguendoli solo per l’abbigliamento;
politica in Europa; occupavano un potutto bianco del successore di Pietro, in
sto influente davanti a ciascun governo; contrasto con la semplice tonaca nera
avevano una grande capacità di consi- del prete ordinario indossata dai succes-
glio davanti a uomini importanti e donne sori di Iñigo seguendo il suo esempio.
potenti. Quel soprannome popolare era un’e-
Il gesuita fu il primo occidentale a sagerazione, ovviamente. Ma i romani
frequentare la corte del Gran Mogol. Un erano abbastanza vicini al centro delle
altro fu il primo ad essere dichiarato fun- cose per sapere chi esercitava una parte
zionario mandarino nel palazzo imperia- impressionante del potere reale esisten-
le di Pechino. L’elenco dei grandi della te all’interno del Vaticano. Come aveva
storia assistiti dai gesuiti va avanti per proposto Iñigo, il potere del “Papa Nero”
pagine e pagine: Oliver Cromwell, Filip- e della sua Compagnia era soggetto alla
po II di Spagna, Luigi XIV di Francia, volontà papale, compresa anche l’estin-
Caterina la Grande, il cardinale Riche- zione dell’ordine stesso.
lieu, la regina Cristina di Svezia, Maria Nel 1773, quando papa Clemente
Stuarda, Napoleone, Washington, Gari- XIV decise (correttamente o meno) che
baldi, Mussolini, Chang Kai Shek. si doveva prendere una decisione diffi-
I gesuiti scrissero trattati, negoziarono cile tra l’estinzione del papato o quella
accordi di pace, mediarono tra eserciti in della congregazione di Loyola, abolì la
guerra, organizzarono matrimoni reali, Compagnia di Gesù per sua decisione
intrapresero rischiose missioni di sal- personale e da solo. Attraverso un do-
vataggio, vissero in luoghi ostili, come cumento pubblicato ufficialmente, di-
agenti clandestini della Santa Sede. sperse i ventitremila gesuiti e mandò il
Si atteggiavano ad allevatori di maiali Padre Generale ei suoi consiglieri nelle
in Irlanda, negozianti di bazar in Persia, segrete papali, mentre imponeva l’esilio
uomini d’affari in Prussia, pagliacci in e la morte lenta a migliaia di persone che
Inghilterra, mercanti marittimi in Indo- erano bloccate senza aiuto o sostegno in
nesia, mendicanti a Calcutta, swami a parti pericolose del mondo.
Bombay. Non c’era nulla al mondo che Papa Clemente non ha spiegato la sua
non fossero disposti a intraprendere, decisione ai gesuiti a nessuno: “Conser-
come dicevano, “per la maggior gloria viamo le ragioni nei nostri cuori”, ha
di Dio” e in obbedienza al Papa di Roma. scritto. Tuttavia, i gesuiti obbedirono,
collaborando sottomessi alla morte del
Erano in ogni paese europeo, africa- proprio ordine.
no, asiatico o americano dove era possi- Quarantuno anni dopo, nel 1814,
bile la minima germinazione del catto- Papa Pio VII decise che il Papato ave-
licesimo. La loro influenza fu dedicata va bisogno della Compagnia e quindi la
allo sviluppo della volontà pontificia. fece rivivere. I gesuiti rinati iniziarono
Essere gesuita significava essere papi- di nuovo con rinnovato zelo per la vo-
sta nel senso stretto di questa parola, un lontà papale, contribuendo con un im-
tempo vergognosa. Il potere mondiale menso numero di persone e un enorme
dei Gesuiti divenne così grande che la lavoro affinché il Concilio Vaticano I del
gente semplice di Roma inventò un nuo- 1860 decretasse che l’autorità infallibile
vo titolo per il Padre Generale dell’ordi- del Papa fosse un articolo di fede e un
– La guerra –
dogma divinamente rivelato. Lo sforzo sua intrepidezza intellettuale, lui ha per-

fu così grande e riuscito, e così odio- messo ai cattolici di mantenere la loro
so per molti, che valse ai gesuiti post- posizione di uomini e donne credenti
soppressione un nuovo epiteto: erano gli e fedeli nell’oceano delle nuove idee e
“ultramontani”, quelli che sostenevano della tecnologia moderna che è iniziato e
quell’odioso vescovo che viveva “al di non è mai cessato intorno al 1770.
là dei monti” (le Alpi), laggiù, a Roma. Periodicamente, nel corso dei loro
Il disprezzo che questa parola ingiu- oltre quattro secoli di esistenza, i gesu-
riosa comportava denota chiaramente iti furono espulsi e messi fuori legge da
ciò che i gesuiti rappresentavano vigo- diversi paesi: Francia, Germania, Au-
rosamente come avevano sempre fatto: stria, Inghilterra, Belgio, Messico, Sve-
l’antica credenza cattolica romana che, zia, Svizzera. Il nome del gesuita era
per decreto divino, l’uomo che porta in così legato all’autorità papale che la sua
sé tutta l’autorità di Cristo nella Chiesa espulsione fu sempre un chiaro segno
può essere identificato da un collega- che il governo di quel paese era deciso
mento fisico a una posizione geografica ad eliminare l’autorità e la giurisdizione
sulla Terra, la città di Roma. Quell’uomo del romano pontefice. E quando la for-
sarà sempre il vescovo legale di Roma. za bruta veniva usata contro di loro, si
E il Vicario personale di Cristo. nascondevano o facevano i bagagli e se
I nuovi nemici di questa credenza vine andavano, aspettando il giorno in cui
vevano principalmente in Francia, Bel- sarebbero potuti tornare.
gio, Olanda, Germania, Austria, Svizze- Tornavano sempre. Anche quando le
ra e Inghilterra. Erano vescovi, sacerdo- cose non arrivarono al punto dell’effetti-
ti, teologi e filosofi. Parlando dalla loro va espulsione, nessuno si lasciò inganna-
parte delle Alpi, si chiamavano “cismon- re da ciò che i gesuiti rappresentavano:
tani” (al di qua dei monti, a nord), e si il papato. Molte volte la sua prestazione
opponevano all’autorità e al primato del a favore del papato è stata travisata dai
Vescovo di Roma. Che il cattolicesimo suoi nemici. All’inizio dell’Ottocento,
romano incentrato sul Sommo Pontefi- negli Stati Uniti, l’odio che nutriva per
ce sia fiorito e continuato nell’Europa loro l’opposizione protestante si espri-
occidentale fino all’ultimo quarto del meva con la frase “i gesuiti porteranno
XX secolo, si deve soprattutto a que- Roma a dominare gli Stati Uniti”.
sti “uomini del Papa”, al loro zelo, alla L’identificazione con il Papato e la
loro dedizione alla missione pontificia, sua devozione ad esso erano state la vo-
alla loro saggezza e all’evoluzione con lontà e l’intenzione di Ignazio, suo fon-
cui hanno indotto la mentalità cattolica. datore, ed erano la condizione alla quale
Perché qualunque ambito toccassero, i il Papato aveva acconsentito alla nascita
gesuiti introdussero una nota di ragiona- della Compagnia di Gesù.
mento, di discorso razionale e lo fecero Con la sua vita e con la sua morte, i
fermentare con una fede risplendente e gesuiti, in verità, hanno scritto la storia
vigorosa. In parole povere, hanno preso come “uomini del Papa”, sia che fossero
d’assalto la mentalità dei cattolici del il gesuita padre Pedro Claver, che tra-
Cinquecento, che aveva tutti i suoi or- scorse la vita tra gli schiavi del Sudame-
meggi situati in una sfera prescientifica rica, sia padre Matteo Ricci che divenne
e prenaturalistica. Per quattrocento anni, autentico mandarino alla corte imperiale
contando la propria estinzione durante di Pechino, o padre Peter Canisius, mar-
essi, i gesuiti cambiarono tutto questo. tello degli eretici, riconquistando intere
Attraverso i suoi metodi educativi e la province e città contro i protestanti con
– La guerra –
il suo instancabile e incessante viag- reso alla società umana”.

gio, predicazione e scrittura, o padre W. La mentalità e l’immagine sviluppate
Ciszek, languendo nel gulag sovietico dai gesuiti raggiunsero il loro massimo
per diciassette anni, o Padre Jacquineau splendore nella prima metà del Nove-
che mediava tra giapponesi e cinesi nella cento. Come risultato dei loro sforzi, c’è
guerra di Hong Kong, o Padre Agustin stato un equivalente del Rinascimento
Bea, che viaggiava clandestinamente in nel campo del cattolicesimo sociale e
lungo e in largo nell’Unione Sovietica ai culturale, che ha permesso ai cattolici
tempi di Stalin per ottenere un’immagine di essere scienziati, tecnologi, psicolo-
adeguata della sua situazione per offrirlo gi, sociologi, politologi, leader, artisti,
alla Santa Sede, o Padre Tacchi-Venturi studiosi, anche nelle branche più recen-
che conduce le trattative tra il dittatore ti della scienza, conciliandole però tutte
Benito Mussolini e Papa Pio XII. con la sua solida dottrina. Molte cose lo
Non importa chi fossero o dove fos- testimoniano: la poesia e la letteratura di
sero o cosa facessero, ogni gesuita ave- un G. K. Chesterton e di un Paul Clau-
va in mente quella sacra struttura della del, la sociologia militante dei cattolici
Chiesa di Cristo, ancorata da Gesù nel francesi, tedeschi, belgi e italiani tra le
suo Vicario personale, il Papa, e mante- due guerre mondiali, nella fiorente mis-
nuta dalla gerarchia di vescovi e sacer- sionologia che trasformò i territori di
doti, religiosi e laici in unione con quel missione in Asia e in Africa; la temibile
Vicario personale di Cristo. E qualunque scuola di apologetica in Europa e negli
fosse l’anno o il secolo in cui operava, Stati Uniti; l’omogeneizzazione delle
ogni gesuita sapeva che la Chiesa catto- devozioni popolari e delle norme eccle-
lica che aveva promesso di servire sot- siastiche; il vibrante cattolicesimo degli
to il Papa, era la stessa Chiesa che era stati nordamericani; e, in breve, il rispet-
esistita nel VI secolo sotto Gregorio Ma- to che alla fine si guadagnò, per quanto
gno, nell’XI secolo sotto Innocenzo IX e a malincuore, sia dagli anticattolici che
nel 1540 sotto Paolo III. dai non cattolici, tutto ciò era evidente
Ciò che tenne pronta la loro volontà nel cattolicesimo mondiale degli anni
per il compito, a grandi distanze nello Cinquanta.
spazio e nel tempo, fu la leggendaria in-
culcazione dei Gesuiti attraverso l’obbe- Durante il periodo della sua massima
dienza, consacrata dal loro voto specia- fioritura, nella prima metà del XX secolo
le: che ogni compito da essi intrapreso i contingenti gesuiti raggiunsero il loro
fosse posto sotto l’obbedienza del Papa. apogeo, 36.308, di cui almeno un quinto
Per i nemici dei gesuiti, invece, era missionari. L’influenza dei gesuiti sulla
proprio questo servizio e questa obbe- politica papale non era mai stata mag-
dienza al papato che costituivano l’abo- giore, né lo è stata da allora e il presti-
minio dei gesuiti. I loro critici non hanno gio dei gesuiti tra cattolici e non cattolici
mai smesso di accusarli di aver distor- raggiunse il livello più alto.
to la filosofia umanista. Ma lo scrittore C’era però qualche radice nascosta
francese F. R. de Chateaubriand, che non che stava marcendo sia tra i gesuiti che
era affatto amico della Compagnia, ave- nel corpo ecclesiastico cattolico. Alcuni
va ragione nel suo giudizio quando di- tumori trovati, impiantati decenni prima
ceva che “la piccola offesa che la filoso- in quegli organismi, erano rimasti silen-
fia crede di aver subito dai Gesuiti” non ti; ma non erano benigni. Alcuni sintomi
merita di essere ricordata in vista degli occasionali rivelavano la loro presenza:
“incommensurabili servizi che hanno una sporadica rivolta di studiosi gesui-
– La guerra –
ti su base individuale. Alcuni flagranti nevano nella Compagnia.

abusi nella liturgia, da parte di singoli Si può dire che, come corporazione,
gruppi; molto occasionalmente, la con- non si allontanò da quell’impegno fino
fusione tra attività spirituale e vantaggio al 1965. In quell’anno, il Concilio Vati-
politico. Ma nulla prevedeva il violento cano II terminò la prima delle sue quat-
cambiamento che minacciò la Chiesa, il tro sessioni, e Pedro de Arrupe y Gondra
Papato ei Gesuiti negli anni ‘60. fu eletto ventisettesimo Padre Generale
Per contemplare pienamente quello dei Gesuiti, e con la viva attesa di un
strano evento, è affascinante esamina- cambiamento operato dallo stesso Con-
re che tipo di carattere ha acquisito la cilio, fu adottata dalla Compagnia, come
Compagnia di Gesù durante il suo sforzo istituzione, il nuovo profilo antipapale e
secolare, e come e perché nel ventesimo sociopolitico che da oltre un secolo era
secolo si è allontanata dal suo scopo ori- fiorito in modo occulto.
ginario. Non è che questa sia la prima Questa rapida e completa inversione
volta che l’uno o l’altro gruppo della di tendenza, che ne ha ribaltato la mis-
Chiesa esce dai ranghi e dichiara guer- sione e la ragion d’essere, non è stata
ra al Papa; ma è la prima volta che la casuale né fortuita. Questo è stato un
Compagnia di Gesù si rivolge al Papato atto deliberato per il quale Arrupe, come
con il chiaro scopo di porre fine alle sue Padre Generale, ha fornito una guida
prerogative, sciogliere il governo gerar- ispiratrice, entusiasta e competente. Le
chico della Chiesa cattolica e creare una impressioni, tuttavia, soprattutto quando
nuova struttura ecclesiastica; ed è la pri- si tratta di grandi istituzioni religiose,
ma volta che la Società de Jesús, sia cor- non cambiano molto facilmente o rapi-
porativamente che attraverso i suoi sin- damente.
goli membri, ha intrapreso una missione La reputazione guadagnata dalla
sociopolitica. Compagnia nel corso di centinaia di anni
Iñigo fondò la sua Compagnia di Gesù è stata la miglior maschera per costruire
con un unico scopo: difendere la Chiesa la nuova Compagnia sotto di essa, ben
e il Papato. Il Pontefice che diede vita diversa, che è nata negli ultimi vent’an-
ufficiale all’Ordine nel XVI secolo fece ni. Infatti, la sua gloriosa storia è riuscita
di quella finalità la missione della Com- a rendere quasi invisibile l’attualità e a
pagnia e la ragione della sua esistenza. far sì che la nuova leadership dei gesuiti
Come istituzione è sempre stata legata a presenti al mondo la sua attuale imma-
Roma. I suoi membri sono stati legati al gine come l’ultima e più nobile prova
Papa da un sacro giuramento di assoluta della spiritualità e della lealtà ignaziana.
obbedienza.
Per 425 anni sono stati al fianco del Per la massa generale dei cattolici, sia
Papato, combattendone le battaglie, in- ecclesiastici che laici, era inimmagina-
segnandone le dottrine, subendone le bile che i gesuiti propagassero una nuo-
sconfitte, difendendone le posizioni, va idea di Chiesa, o che iniziassero una
condividendone il potere, subendo l’at- guerra, non con un solo Papa, ma con tre,
tacco dei suoi nemici e promuovendo- denigrandoli, ingannando loro, disob-
ne costantemente gli interessi. In tutto bedendo loro, sperando che ognuno di
il mondo. Molti li vedevano, come loro loro morisse, sperando che il prossimo
stessi si vedevano, come “uomini del desse loro mano libera. Inevitabilmente,
Papa”, e i tanti privilegi straordinari la guerra dei Gesuiti contro il Papato si
concessi dai pontefici nel corso dei se- è intensificata durante il pontificato di
coli erano simboli della fiducia che ripo- Giovanni Paolo II.
– La guerra –
Quest’uomo carismatico e tenace è della Compagnia di Gesù, e che quelle

salito al soglio pontificio con la sua vi- cose per le quali il Papato si sforza di-
vida esperienza dei marxisti in Polonia. ventano inaccettabili per i membri della
Tutto di lui, ma soprattutto i suoi propo- Compagnia di Gesù, e che quelle cose
siti, il suo programma e la sua strategia per i quali combattono sono nemici del
di papa, parlano di un radicale allontana- Papato e quindi inaccettabili per esso.
mento da quanto andava di moda a Roma Tuttavia, nonostante il fatto che cia-
dalla fine degli anni ‘50. Dal momento scuno di loro sia al polo opposto dell’al-
della sua elezione fu chiaro che Giovan- tro, permangono ancora potenti somi-
ni Paolo II era avversato da molti mem- glianze tra il Papato e la Compagnia, e
bri della burocrazia vaticana che aveva queste somiglianze significano che la
ereditato. Ma ciò che era meno chiaro, guerra tra i due sarà velenosa a un livello
anche ai veterani osservanti, era che si e a un grado che poche guerre raggiun-
trovava di fronte anche la Compagnia di gono.
Gesù, e che la sua autorità doveva essere La prima e più forte somiglianza è il
sfidata violentemente come una questio- senso inalienabile della missione divina,
ne di programma. che è l’istinto trainante sia del papato
Nulla di ciò che Giovanni Paolo II ha che dei gesuiti. Entrambi affermano di
provato da quando, nel 1978, è arrivato agire esclusivamente per il bene comu-
alla cattedra di San Pietro, e ha tentato di ne del popolo universale di Dio, e per
tutto, dalla persuasione al confronto, pas- l’esaltazione della Chiesa che Cristo ha
sando per l’intervento diretto, ha dissi- fondato in Pietro.
pato, nemmeno ammorbidito, il risoluto La seconda è che, in quanto organiz-
atteggiamento gesuita nei suoi confron- zazioni di risorse umane e attrezzature,
ti. Finora i gesuiti hanno eluso gli sforzi entrambe hanno una mano nelle leve
del Pontefice per metterli all’angolo, e dell’immenso potere mondiale. Ciascu-
il suo esempio ha continuato ad essere no applica le proprie energie e risorse a
imitato su scala sempre più ampia. Ma, situazioni specifiche con scopi particola-
come avverte la Fraternità, questo Papa ri, concreti e definiti.
polacco non è un altro Paolo VI. Si ri- Tuttavia, e questa non è una terza simi-
fiuta di alzare le mani in uno spettacolo litudine, dentro la passione e l’apparente
di profonda impotenza. Al contrario, ha confusione che sempre accompagnano
appena organizzato una nuova campa- l’attività umana, sia il Papato che i Ge-
gna all’interno della guerra, questa volta suiti agiscono su un piano di dimensio-
su un terreno da lui scelto. ne universale, con motivazioni che non
Come Giovanni Paolo II sta imparan- sono raggiungibili dalla vulnerabilità
do, i gesuiti saranno tanto intelligenti e dei sentimenti umani. Sia l’uno che l’al-
astuti nella loro risposta a qualsiasi nuo- tro si aggrappano al valore del presente,
va offensiva papale. In realtà furono loro, del momento in cui vivono; ma entram-
non il papato, a sparare la prima raffica bi hanno una memoria tenace, entrambi
nell’ultimo scontro diretto, nel tentativo misurano costantemente i loro progetti e
di strappare l’iniziativa al papato e alla le loro azioni su un’immagine del futuro
gerarchia romana. che desiderano vedere realizzato, ed en-
Qualunque sia l’esito di quest’ultima trambi partono dalla convinzione che il
campagna e di altre che sicuramente se- tempo è dalla loro parte, che di tempo ne
guiranno, non c’è dubbio che nel nostro hanno in abbondanza.
tempo quelle cose per le quali il Papato
si batte sono inaccettabili per i membri È in questo punto capitale che si
intravede meglio l’inevitabile fine di
tutte le battaglie. Perché nella prospettiva Prima parte
della Chiesa cattolica, così come nella
prospettiva del gesuitismo ignaziano L’ACCUSA
classico, c’è un’altra dimensione, un’altra
condizione dell’esistenza umana, che
predomina su questa guerra tra il Papato I. OBIEZIONI PAPALI
e la Compagnia.
Due forze cosmiche, il bene intelligente Ogni papa degno di questo nome sta-
e il male intelligente, personificate in Dio bilisce una strategia principale per il suo
e Lucifero, sono impegnate in una lotta pontificato. Anche se formula vari pro-
all’ultimo sangue per la sottomissione di grammi e persegue vari obiettivi parti-
tutti gli esseri umani. Questa lotta diventa colari, tutte le sue azioni e obiettivi rien-
tangibile (localizzabile e identificabile) trano nel quadro di quella strategia.
solo nei molteplici dettagli di complesse La Compagnia di Gesù fu istituita dal
situazioni umane. Papa nel 1540 come una specialissima
Ma secondo la stessa regola empirica, “unità da combattimento”, a totale ed
tutto ciò che è tangibile, ogni situazione esclusiva disposizione del Romano Pon-
umana, è colorata da ciò che è metafisico tefice, chiunque egli fosse. Fin dall’ini-
ed eterno. Insomma, è su questo piano zio, i gesuiti furono concepiti con un con-
che si fa la guerra tra il Papato e la Com- cetto militare. Come soldati di Cristo, ri-
pagnia di Gesù. E su questo piano solo cevettero solo due incarichi: propagare
il Papa ha la promessa divina del tempo. la dottrina religiosa e la legge morale
Al livello che occupiamo come spettato- della Chiesa cattolica come proposto e
ri degli eventi contemporanei, non siamo insegnato dal Papa di Roma, e difendere
in grado di prevedere quali semi di bene i diritti e le prerogative del Papa stes-
possano germogliare in quella che dob- so. Finalità spirituali e soprannaturali, e
biamo valutare come un’area disastrata. specificamente cattoliche. Abbastanza
Siamo troppo vicini a quegli eventi. Ci sorprendentemente, dato questo manda-
manca la prospettiva, così come la lun- to della Compagnia, la stessa strategia
gimiranza. Vediamo nuvoloso attraverso papale è diventata la linea di demarca-
il vetro della Storia. Pertanto, non pos- zione tra i gesuiti e il papato; anzi, pro-
siamo sapere quali cambiamenti potreb- prio nell’arena in cui si combatte la lotta
bero aprirsi nella Compagnia di Gesù all’ultimo sangue tra i due.
se venissero soppressi gli attuali estre- Pio XII, Papa dal 1939 al 1958, si
mismi che in essa esistono e che sono trovò in un mondo nuovo dominato da
la causa dell’abbandono della dottrina due superpotenze rivali, una delle qua-
cattolica di base, della sua sostituzione li, l’URSS, lo teneva sotto anatema. La
con soluzioni sociopolitiche e, di conse- sua politica del dopoguerra fu di oppo-
guenza, dell’abbandono della vocazione sizione senza compromessi al marxismo
primaria dei gesuiti ad essere «gli uomi- sovietico e di sostegno alla “civiltà oc-
ni del Papa». cidentale” centrata in Europa e protetta
La tempestiva riforma della Compa- dagli Stati Uniti.
gnia e un ritorno al suo originario cari- Giovanni XXIII, Papa dal 1958 al
sma sembrano, umanamente parlando, 1963, era convinto che una politica di
improbabili quando si riveda l’accusa “finestre aperte e campi non recintati”
più benigna contro la sua recente situa- potesse indurre molti, compresi i sovie-
zione. tici, a ridisegnare i propri atteggiamenti
– I: Obiezioni papali –
e i propri programmi. Papa Giovanni, In tutto questo, Paolo VI, che fu per-
nel suo breve e attivo pontificato, ha ab- sonalmente il più gentile di tutti i Papi
bassato tutte le barriere che poteva tra moderni, compromise candidamente
la Chiesa e il mondo, Unione Sovieti- la sua autorità pontificia. La sua ampia
co compresa. Arrivò persino a garantire strategia per tutta la Chiesa fu sopraffat-
all’Urss l’immunità della Chiesa, sorta e prostituita per gli altri, riducendolo a
prendente capovolgimento degli atteg- un’impotenza che riempì di ferite i suoi
giamenti pontifici. ultimi anni tormentati dalla malattia, fino
È stato un grande gioco. E che alla morte, avvenuta l’8 agosto 1978.
potrebbe andare bene solo se ci fosse In ogni caso, fu Paolo VI che, mol-
un’adeguata dose di buona volontà tra le to tardi nel suo pontificato, si rese conto
due parti. Il gioco è fallito. La cosa più che era cambiato il duplice scopo origi-
dolorosa è che Papa Giovanni, da conta- nario della Compagnia di Gesù. Durante
dino realista quale era, finì per rendersi il suo pontificato fu compilato un ampio
conto che la sua apertura era stata scam- dossier critico nei confronti della Com-
biata per debolezza e, quando morì, ne pagnia.
approfittarono persone con uno spirito Per ora basti dirlo, il contenuto di que-
molto più meschino. sto dossier era schiacciante. Era il ritratto
Papa Paolo VI, 1963-1978, cieco di un ordine gesuita che, come una ban-
alle carenze della politica di Giovanni deruola su un tetto, aveva girato sotto un
XXIII, la intensificò. La Santa Sede di- vento diverso. Per i gesuiti, il papato non
venne niente di meno che un avvocato occupava più una posizione preminente.
davanti agli spalti del potere sovietico, Lo scopo sociale della Compagnia era
citando in giudizio diplomaticamente allora quello di posizionarsi e rendere la
per ottenere un’udienza, avviando col- Chiesa pronta per un cambiamento radi-
loqui cauti, praticando l’arte sottomessa cale e puramente sociopolitico del mon-
degli approcci uno contro uno e ricordo, senza riferimento alla strategia papa-
rendo persino al malizioso tradimento le, ai suoi programmi e scopi, e, anzi, a
e all’inganno del dichiaratamente dif- dispetto di essa.
ficile Primate d’Ungheria, il cardinale Nel 1973 Paolo VI, allarmato più che
Mindszenty, per il compiacimento del mai dal comportamento dei membri del-
governo sovietico e il suo evirato avvo- la Compagnia, cercò di arginare la ma-
cato, Janos Kadar 2. rea degli eventi. Ha incontrato più volte
il capo dell’ordine, il padre generale ge-
suita Pedro Arrupe. Molti di questi in-
2 Mindszenty era stato confinato per quindici
anni, nella Legazione degli Stati Uniti a Buda- contri tra i due uomini furono burrasco-
pest, fuori dall’accesso comunista, come una si. Più di una volta, papa Paolo ha voluto
simbolica spina nel fianco. Avendo ricevuto da che Arrupe si dimettesse. In un modo o
Paolo VI la promessa che non avrebbe nomi- nell’altro, Arrupe sopravvisse a tutti gli
nato un successore al suo incarico di Primate
d’Ungheria durante la sua vita, accettò di an- attacchi papali. Paolo VI insistette per-
dare in esilio nel 1971. Tre anni dopo, violando ché comunicasse a tutti i membri sotto
la sua solenne promessa, Paolo VI nominò un la sua autorità: “Nostra richiesta è che
successore, Laszlo Lekai. La nomina fu pubbli- i gesuiti rimangono fedeli al Papa”. A
cata contemporaneamente in Vaticano e a Bu-
dapest il 5 febbraio 1974. «La destituzione di quel tempo, Arrupe e i suoi assistenti a
Josef Mindszenty – scrive il presidente dell’Uf- Roma erano impegnati nella preparazio-
ficio di Stato per gli affari ecclesiastici di Bu- ne di un’altra assemblea internazionale
dapest – è stata accolta con comprensione da dell’ordine, una Congregazione Genera-
parte consapevole e progressista, sia dentro e
fuori i circoli ecclesiastici». le, come viene chiamata.
In questo modo, ha guadagnato tem- rare il divieto della Chiesa sull’aborto,

po prezioso. Paolo, nella sua debolezza, l’omosessualità e il sacerdozio per le
non poteva trovare altra alternativa che donne. L’intervista è stata pubblicata.
aspettare. Papa Giovanni Paolo I era furioso.
Paolo VI fece un ultimo tentativo, al- Questo era più di una leggerezza. Era
trettanto frustrato, di rivendicare la fe- un’affermazione che la Compagnia di
deltà della Compagnia al Papato durante Gesù sapeva meglio del Papa quale mo-
l’assemblea internazionale dei capi ge- ralità i cattolici dovevano praticare. Ed
suiti, la trentaduesima Congregazione era una pretesa che la Compagnia avesse
Generale del 1974-75, che durò novanta- l’autorità per esprimerla, cioè era un’ap-
sei giorni. Il suo sforzo ha incontrato una propriazione diretta dell’autorità che ap-
totale incomprensione e un’opposizione parteneva esclusivamente al Papato.
ostinata, alcuni addirittura arrogante, da Giovanni Paolo I convocò Arrupe e
parte dell’ordine. Il Papa ei gesuiti sem- chiese spiegazioni. Il Padre Generale
plicemente non erano d’accordo. promise umilmente di studiare tutta la
Il primo non voleva obbedire. Paolo questione. Ma Giovanni Paolo I poteva
VI era troppo debole per forzare ulte- leggere la scritta “Mane, Thecel, Fares”
riormente il conflitto. (“misurare”, “pesare”, “dividere”) sul
«Quando ci sono persone», ha scritto muro con la stessa chiarezza di qualsia-
il gesuita padre W. Buckley a proposi- si papa. Sulla base del dossier critico di
to dell’atteggiamento di Papa Paolo VI Paolo VI e con l’aiuto di un vecchio ge-
davanti alla trentaduesima Congrega- suita di grande esperienza, padre Paolo
zione Generale, «che non credono di Dezza, che era stato confessore di Paolo
aver commesso un errore nella sostanza VI e ora confessore di Giovanni Paolo
o nella procedura e che sono oggetto di I, il Papa compose un duro discorso di
sospetto, resistenza o disapprovazione ammonimento. Intendeva pronunciarlo
per parte dell’uomo stesso che cercano davanti all’assemblea internazionale dei
di servire... noi contempliamo... un gra- dirigenti gesuiti e del Padre Generale
vissimo problema religioso». Per dirla Arrupe in un’altra delle Congregazioni
nel modo più blando possibile. Generali che si sarebbe tenuta a Roma il
30 settembre 1978.
Il cardinale Albino Luciani di Vene- Uno degli aspetti più salienti del di-
zia, fu eletto successore di papa Paolo VI scorso di Giovanni Paolo I è stato il ri-
il 24 agosto 1978. Sembra che già prima petuto riferimento alle deviazioni dot-
del suo insediamento avesse avuto un trinali da parte dei gesuiti. “Non accada
atteggiamento sfavorevole nei confronti che gli insegnamenti e le pubblicazioni
della Compagnia. dei gesuiti contengano qualcosa che crei
E, a quanto pare, la Fraternità aveva confusione tra i fedeli”. La deviazione
adottato un proprio atteggiamento nei dottrinale era per lui il sintomo più mi-
confronti di papa Giovanni Paolo I. Non naccioso dell’abbandono dei gesuiti.
appena fu eletto, i gesuiti diedero pro- Velato sotto la lucida patina della sua
va di autoaffermazione. Padre Vincent aggraziata romanità, quel discorso con-
O’Keefe, il più eminente dei quattro as- teneva una chiara minaccia: la Compa-
sistenti generali di Arrupe, e colui che gnia sarebbe tornata al ruolo che le era
veniva addestrato a succedergli un gior- proprio e assegnato, o il Papa sarebbe
no come Padre Generale, ha dichiarato stato costretto ad agire.
in un’intervista a un giornale olandese Con quali misure? Partendo dai pro-
che il nuovo papa dovrebbe riconside- memoria e dalle note di Giovanni Paolo
II, è chiaro che, a meno che non fosse rattere e i limiti della strategia papale a
possibile una rapida riforma dell’ordi- partire dal 1945. A suo avviso, Pio XII
ne, egli aveva in mente l’effettiva liqui- aveva guidato la Chiesa sulla base di
dazione della Compagnia di Gesù nella una mentalità da “assedio”, consentendo
sua forma attuale; forse per ricostituirlo alla strategia papale solo un movimento
successivamente in modo più gestibile. clandestino in seno al potente impero so-
Giovanni Paolo I aveva ricevuto richie- vietico; ma senza offrire alcuna reazione
ste da molti gesuiti che gli chiedevano di alla continua erosione della Chiesa in
fare proprio questo. quella zona.
Il Papa non ha mai fatto questo di- La politica di Paolo VI era consistita
scorso di avvertimento. La mattina del nel mero affinamento di una politica già
29 settembre, dopo trentatré giorni sul viziata e fallita. Al momento della morte
soglio di San Pietro, e un giorno prima di Paolo VI, nel 1978, il suo Segretario
di dover parlare alla Congregazione Ge- di Stato era impegnato nella preparazio-
nerale della Compagnia, Giovanni Paolo ne di protocolli d’intesa con più di un
I fu trovato morto nel letto. governo membro della “fraternità” so-
Nei giorni successivi, il padre genera- cialista sovietica; ma nessuno era stato
le dei gesuiti, Arrupe, ha chiesto al car- concordato, tanto meno firmato e solen-
dinale Jean Villot (Nota del traduttore: nizzato legalmente. In ogni caso, anche
secondo alcuni l’esecutore materiale del se questi protocolli fossero stati ratifi-
delitto), che come Segretario di Stato cati, era già abbastanza chiaro che non
vaticano ha governato la Santa Sede nel avrebbero fatto alcuna differenza per lo
periodo intercorrente tra la morte di Gio- status dei cattolici romani sotto il domi-
vanni Paolo I e l’elezione del suo suc- nio sovietico.
cessore, se fosse possibile per i gesuiti Secondo l’analisi di Giovanni Paolo
avere una copia di quel discorso. II, finché i cosiddetti primo, secondo e
Dopo aver deliberato con il consiglio terzo mondo saranno bloccati dal gelo
dei cardinali che lo stavano aiutando a della rivalità tra le superpotenze, stimo-
preparare l’elezione del nuovo papa, il lata all’infinito dal confronto tra marxi-
cardinale ha prudentemente rifiutato. Ad smo-leninismo e capitalismo rigido, non
Arrupe fu invece detto che, secondo Vil- ci sarebbe la benché minima speranza in
lot e il consiglio, “era ora che i gesuiti termini terreni che nulla si salvasse, che
mettessero ordine nei loro affari”. nessuna battaglia potesse essere vinta e
Da parte sua, Arrupe e la sua con- nessuna soluzione trovata per il perico-
gregazione hanno deciso di aspettare e loso dilemma delle nazioni.
vedere chi sarebbe stato il nuovo Papa. La situazione non farebbe altro che di-
Il tempo era il bene che cercavano sem- sgregarsi, lentamente ma inesorabilmen-
pre di ottenere. Il polacco Karol Wojty- te, con il rischio di spazzare via la civiltà
la, eletto Giovanni Paolo II il 16 ottobre che gli uomini hanno conosciuto nell’ul-
1978, non poteva permettersi di vacilla- timo quarto del Novecento, e di ridurre
re su questa questione gesuita. la storia umana a un lungo e tormentato
L’ampia strategia papale di Giovanni sonnambulismo che durerebbe fino alla
Paolo II comprendeva il primo mondo fine della notte dell’uomo. Wojtyla riten-
del capitalismo, il secondo mondo del ne che il momento fosse opportuno per
comunismo sovietico e il terzo mondo un atteggiamento completamente diver-
dei cosiddetti paesi sottosviluppati e in so da quelli adottati da Pio, Giovanni e
via di sviluppo. Paolo.
Wojtyla ha voluto analizzare il ca- Il suo approccio sarebbe stato energi-
co nello stile. Nei luoghi in cui i cattolici irreprensibilmente da motivazioni mo-

costituivano maggioranze o minoranze rali e spirituali. In modo che possa ave-
significative all’interno di società chiu- re qualche speranza di riuscire in una
se, avrebbero dovuto rivendicare lo spa- strategia così ardita e radicale, Giovan-
zio socio-politico che gli apparteneva, ni Paolo II dimostrerà questa leadership
affermare i propri diritti; in altre parole, che si proponeva in due campi chiave:
sulla base del fatto che la loro mera prela sua suprema autorità dottrinale e mo-
senza come cattolici, sarebbe sufficiente rale avrebbe dovuto essere rivendicata e
perché questa autoaffermazione prospe- riaffermata all’interno della sua Chiesa
rasse. universale, e ne sarebbe stato un esem-
Da cardinale arcivescovo di Cracovia, pio concreto il contributo per risolvere il
in Polonia, Wojtyla aveva già aguzzato dilemma internazionale.
l’ingegno programmando una strategia Da qui derivano due delle linee più
attraverso la quale le maggioranze e mi- visibili dell’attività papale di Giovanni
noranze cattoliche da lui contemplate Paolo II: i suoi viaggi universali e la sua
potessero rivendicare i propri diritti; tut- attenta guida del movimento di Solidar-
tavia non si era scontrato con il controllo nosc in Polonia. La comparsa della sua
militare totalitario e senza scrupoli ca- persona nei paesi principali, e in molti di
ratteristico dei governi comunisti. quelli secondari, costituisce una via per
L’approccio energico di Wojtyla non istituire tale autorità. E se il movimen-
escludeva il dialogo e il ragionamento to Solidarnosc raggiungesse la libertà di
con i sovietici e le loro creature. Piut- azione economica e culturale sotto l’e-
tosto il contrario. Ma sarebbe uno stile gida del comunismo sovietico in Polo-
totalmente diverso da quello sviluppa- nia, allora sia i comunisti che i capitalisti
to da Giovanni XXIII o da Paolo VI. E avrebbero un chiaro esempio che dimo-
in realtà non c’è leader oggi che abbia strerebbe che la politica dottrinaria non
parlato ai vertici sovietici così spesso e deve necessariamente sfociare in schia-
così direttamente come Giovanni Paolo vitù, povertà o militarismo devastante.
II, fin dall’inizio del suo pontificato. Il Questo era il sogno. Di strategia tena-
24 gennaio 1979, poco più di due mesi ce, certo, ma pur sempre un sogno. E ha
dopo la sua elezione papale, ricevette portato il Papa in collisione con la po-
il prestigioso Andrei Gromyko, che ha tente Compagnia di Gesù a livello mon-
vissuto tante vite. Questo è stato solo diale.
il primo di otto incontri personali tra i Con la guida e l’aiuto finanziario di
due avvenuti dal 1979 al 1985. I suoi Giovanni Paolo II, il primate di Polonia,
colloqui telefonici con l’Europa dell’Est l’ottantenne cardinale Stefan Wyszynski,
e l’Unione Sovietica sono una questio- stava facendo progressi nell’evoluzione
ne riservata del Pontefice. Limitiamoci di un atteggiamento all’interno dell’or-
ad indicare che esistono. Se uno è slavo ganizzazione di Solidarnosc, per cui la
tra gli slavi, se parla russo oltre a due o Chiesa e il popolo potessero liberarsi
tre altre lingue d’Europa dell’Est, se sei culturalmente e socialmente dalla morsa
Papa e se sei Karol Wojtyla, i negoziato- del comunismo. L’ethos di Solidarnosc
ri del potere ti vogliono parlare. si sviluppò proprio per consentire que-
sta libertà culturale e sociale lasciando
Sarebbe essenziale per l’energica intatta la pressione politica e militare
strategia di Giovanni Paolo II che realiz- del marxismo. “Non mettere in pericolo
zasse e imponesse una nuova leadership i marxisti all’interno del Partito Comu-
mondiale, alimentata esclusivamente e nista Polacco, del Parlamento nazionale,
dell’esercito o delle forze di sicurezza”, leva vedere nessun gesuita vestito con
era lo slogan dei fondatori di Solidar- abiti secolari. Non l’ha visto. Era forse
nosc. “Lasciamoli in pace. Rivendichia- una piccolissima concessione al Papa,
mo la libertà in altri ambiti”. al quale ognuno dei presenti aveva fatto
voti importanti e unici. Ma era l’unica
Allo stesso tempo, dall’altra parte concessione.
del mondo, nell’area che va dai limiti Anche l’entourage di Wojtyla ha nota-
meridionali del Texas all’apice del Sud to la fredda cortesia dei notabili gesuiti
America, i gesuiti e altri stavano svilup- riuniti per la solennità. Dopo le cerimo-
pando il proprio programma come crea- nie religiose, il Papa ha cenato con loro
tori e principali promotori di una nuova nel suo refettorio. Era piacevole nelle
immagine. “Teologia della liberazione”, sue osservazioni; ma, come più tardi si
come la chiamavano con un incitamento lamentò uno dei presenti al pasto, “non
tipicamente efficace dal fascino roman- ci ha dato alcun indizio sul futuro della
tico, basato su principi marxisti rivolu- Società”.
zionari e mirato a stabilire un sistema di Questa lamentela diceva quanto interi
governo comunista. volumi. I gesuiti avevano potuto ignora-
La contraddizione tra il modello po- re Paolo VI e Giovanni Paolo I. Perché
lacco di Giovanni Paolo II e il modello avrebbero dovuto fare diversamente con
di “Liberazione” ardentemente e aperta- Giovanni Paolo II? I gesuiti avrebbero
mente sostenuto dai gesuiti in America dovuto solo resistere e sopravvivere a
Latina non avrebbe potuto essere più questo Papa proprio come avevano fat-
energica o sfacciata. to con i due precedenti. Un paio di mesi
Giovanni Paolo II, come Giovan- dopo quell’incontro di fine anno tra il
ni Paolo I prima di lui, ha consultato il Papa e i suoi gesuiti, nei mesi di febbra-
dossier sui gesuiti compilato sotto Paolo io e marzo del 1979, il Padre Generale
VI. E aveva anche il discorso di censu- Arrupe convocò conferenze stampa in
ra che Giovanni Paolo I aveva preparato Messico e a Roma nelle quali affermava
ma non aveva pronunciato nel novem- dolcemente che non c’erano attriti tra il
bre 1978, un mese dopo la sua elezio- Santo Padre e i Gesuiti. Certo, Arrupe ha
ne, il Papa inviò il discorso da Giovan- riconosciuto davanti ai giornalisti della
ni Paolo I al Padre Generale Arrupe nel Sala Stampa Internazionale della Santa
Gesù, come si chiama la sede dei gesuiti Sede di aver ricevuto quel discorso di
a Roma. Il Papa ha avuto questo gesto Giovanni Paolo I, che Giovanni Paolo II
come un benevolo monito: faccio mio aveva fatto suo.
questo discorso, ha detto il gesto. In ri-
sposta ottenne, come c’era da aspettarsi, Circolavano voci, ha proseguito, che
le dovute proteste del Padre Generale “il discorso aveva un significato peg-
sulla sua lealtà e obbedienza. Ma queste giorativo ed era un rimprovero” per i
si rivelerebbero proprio questo, proteste. cambiamenti introdotti nella Compagnia
durante i quattordici anni di guida di Ar-
La sera del 31 dicembre, come gesto rupe. Ma era una sciocchezza, disse. Il
di buona volontà, il Papa si è recato nel- Papa sapeva che «certo, la Compagnia
la Chiesa dei Gesuiti del Gesù per ono- era cambiata». Non c’era davvero alcun
rare la Compagnia con la sua presenza attrito, ha concluso.
durante le tradizionali cerimonie di fine Sua Santità lo ha inteso diversamente.
anno per rendere grazie a Dio. Wojtyla C’era un serio attrito. Ciò che Giovanni
fece loro sapere in anticipo che non vo- Paolo chiamava “attrito sulle cose fon-
damentali”. Erano stati teologi e scritto- Paolo II, che quel Padre Generale Arru-
ri gesuiti dall’Europa e dall’America a pe avrebbe permesso che si verificasse
scrivere e insegnare le dottrine cattoli- questa situazione. Dopotutto, la ragio-
che fondamentali in un modo contrario ne imponeva che se, in qualità di capo
alla dottrina papale tradizionale e ai pre- dell’ordine, avesse consentito a uno dei
cedenti insegnamenti della Chiesa nel suoi gesuiti a pubblicare un libro a favo-
suo insieme; sull’autorità del Papa; sul re di un cambiamento nel divieto eccle-
matrimonio tra marxismo e cristianesi- siastico dell’omosessualità, egli, nella
mo; sulla morale sessuale in tutti i suoi sua qualità di Padre Generale, dovreb-
aspetti; sulle credenze cattoliche come be considerarla una questione aperta. Il
la messa come sacrificio, la divinità di gesuita Thomas McNeil fu autorizzato
Gesù, l’Immacolata Concezione della a pubblicare questo libro dai suoi supe-
Vergine Maria, l’esistenza dell’inferno, riori americani e romani. Se si benedice
il sacerdozio. ripetutamente il compito di un altro suo
In realtà stavano ridefinendo e rimo- gesuita che vota apertamente al Con-
dellando tutto ciò all’interno del quale gresso degli Stati Uniti per finanziare
i cattolici avevano considerato giustifi- l’aborto volontario, è perché uno, come
care il vivere e morire per esso, inclusa padre generale, deve considerare anche
la natura stessa e la costituzione della l’aborto come una questione più o meno
Chiesa fondata da Cristo. aperta.
Il Padre Generale Arrupe ha continua- Insieme ai superiori gesuiti nordame-
to a consentire la pubblicazione di libri ricani, Arrupe ha ripetutamente benedet-
che contraddicevano l’intero orizzonte to la decennale carriera congressuale di
degli insegnamenti tradizionali e difen- padre Robert F. Drinan, che ha fatto
devano quelli dei suoi uomini che scri- proprio questo. “Ripudiamo l’idea – ha
vevano e insegnavano secondo queste detto Arrupe, contraddicendo diretta-
idee. Nessuna chiamata papale a padre mente il desiderio e l’ordine esplicito di
Arrupe sembrò mai sortire alcun effetto Giovanni Paolo II – che noi gesuiti do-
di fronte all’esibizione del generale ge- vremmo sistematicamente evitare ogni
suita, intricata e ricca di risorse dilatorie. coinvolgimento politico”.
Arrupe esaminerà la situazione, come Alla fine dell’estate del 1979, era
promesso al Santo Padre. chiaro a Wojtyla che Arrupe non avreb-
Disse che aveva già ordinato alcuni be fatto nulla per zittire anche quelli dei
accertamenti e che ne avrebbe reso con- suoi uomini che mettevano in dubbio le
to al più presto. Era difficile separare la dottrine di base che vanno dalla divinità
verità dalle voci maligne. Si sforzerà di di Gesù fino all’infallibilità del Papa.
chiarire le posizioni. Ci voleva tempo. Nel settembre 1979, circa una dozzina
I suoi uomini hanno fatto tutto il pos- di presidenti di conferenze nazionali e
sibile. Le sue opinioni erano state tra- regionali dei gesuiti si sono incontrate a
visate. Le accuse contro i membri della Roma per incontrare Arrupe. Pensarono,
sua congregazione erano troppo vaghe. lui e i suoi assistenti gesuiti, che sareb-
Aveva bisogno di nomi, dettagli, date, be stato bene chiedere udienza al Santo
luoghi. Padre Arrupe, infatti, farebbe di Padre. Di conseguenza, Arrupe lo chiese
tutto tranne che rimettere in ordine i suoi e lo ottenne per sé, per i suoi principali
ospiti, come gli uomini del Papa. E in consiglieri a Roma e per la dozzina di
particolare, come uomini di questo Papa. presidenti in visita.
L’udienza si è tenuta in Vaticano il 21
Era significativo, secondo Giovanni settembre. Giovanni Paolo II, ha posato
per i fotografi con ciascuno, si è presta- i gesuiti, hanno cessato di osservare le

to a una conversazione informalmen- convenzioni formali esterne che normal-
te dopo il suo discorso solenne, ha of- mente soddisfacevano le richieste papali
ferto in dono dei rosari a ciascuno dei e le condizioni burocratiche romane.
partecipanti. Ma non c’era confusione La sua lettera era, in sostanza, un invi-
riguardo al suo messaggio. “State cau- to ai gesuiti a riconsiderare come si sta-
sando confusione nel popolo di Dio – vano comportando e a trovare ragioni e
si è lamentato il Pontefice nel suo mes- spiegazioni conformi alle norme esterne
saggio ai vertici gesuiti – e agitazione ed evitare così le critiche papali.
nella Chiesa, e anche personalmente al Non una volta Arrupe sbottò: Ci sia-
Papa che vi parla”. Ha elencato le sue mo allontanati, noi gesuiti come supe-
lamentele contro i gesuiti, parlando del- riore generale, ora lo proibisco, desti-
le loro “deplorevoli deficienze” e della tuisco quell’uomo, espello quest’altro,
loro “eterodossia dottrinale” e chieden- impongo le seguenti regole e riforme.
do loro di “ritornare alla piena fedeltà, Piuttosto, la lettera sottintendeva:
al supremo magistero della Chiesa e del Abbiamo difficoltà politiche con questo
Romano Pontefice”. nuovo Papa: aiutatemi politicamente. La
Non poteva essere più esplicito o an- reazione alla lettera e di conseguenza
dare molto oltre nella sua tolleranza per alle pressioni di Giovanni Paolo II, era
le deviazioni dei gesuiti. Non poteva più conforme alla lettera dello stesso Arru-
gettare un velo sotto forma di denuncia pe. Il Padre Generale ha ricevuto ciò che
contro il Papa: “Non ci ha fornito alcun in sostanza aveva chiesto: feedback dai
indizio sul futuro della Compagnia”. Gesuiti in gran numero, alcuni del tutto
Ma ci sono altri tipi di veli, e gli uo- offesi dalle ammonizioni del Pontefice.
mini della Compagnia non sono mai sta- Come diceva una barzelletta che cor-
ti a corto di risorse. reva all’interno di quei chiostri, Arrupe
Arrupe ha inviato una lettera circo- era stato vittima del lancio della “bomba
lare datata 19 ottobre a tutti i superiori W” (Wdi Wojtyla). La tattica di Arrupe
principali della Compagnia, unitamente nell’affrontare la situazione ha dato buo-
a una fotografia (esemplare per ogni co- ni frutti: grande quantità di carta.
munità di gesuiti nel mondo ed in segui- Un cardinale romano osservò: “Wojty-
to, destinato ad ampia diffusione sui me- la aveva chiesto semplicemente le teste
dia internazionali), mostrandoli, come insanguinate di circa cinquemila gesuiti
Padre Generale, inginocchiati ai piedi (gli ultimi colpevoli), ordinatamente al-
del Papa. La sua lettera, come aveva or- lineate su vassoi di legno. Ha ottenuto
dinato, doveva essere letta da ciascuno solo un sacco di lettere non richieste”.
dei suoi 27.347gesuiti. In ogni caso, il fatto è che non ci sono
Giovanni Paolo II, ha ricordato ai suoi stati segnali del cambiamento previsto.
uomini, era il terzo Papa che aveva atti- Nessuna deviazione nella condotta della
rato la loro attenzione. Ha citato le sue Compagnia dei gesuiti era in vista. Tutto
parole dal suo discorso del 21 settembre questo stava già superando il limite. A
e ha chiesto a tutti i superiori, rapporti quel punto, Giovanni Paolo II era in gra-
annuali su come stavano osservando gli vi difficoltà storiche. Il movimento So-
avvertimenti di Giovanni Paolo II. lidarnosc si stava preparando per la sua
Nonostante il fatto che tutto ciò che prima operazione pubblica su larga sca-
era contenuto nella lettera fosse elemen- la; per quanto Giovanni Paolo II poteva
tare, sia il tono che la struttura erano dedurre dalle sue informazioni a Varsa-
meramente politici. Infatti, il Generale, via e a Mosca, il futuro di Solidarnosc
– II: Il banco di prova –
dipendeva da questo. Allo stesso tempo, acquistando importanza tra il Papato e la

ciò che irritava era che, dall’altra parte Compagnia di Gesù.
dell’Atlantico, la strategia avversaria dei Il Nicaragua è totalmente cattolico per
gesuiti stava guadagnando terreno altret- tradizione e pratica. Geopoliticamente, è
tanto rapidamente, se non di più. Soprat- di enorme importanza per il suo accesso
tutto in Nicaragua. sia all’Atlantico che al Pacifico, per la
Il Nicaragua stava effettivamente di- sua potenziale capacità di diventare eco-
ventando un elemento di prova pubblica nomicamente autosufficiente e, in larga
e drammatica tra il Papa e i Gesuiti. Lì misura, anche per la sua posizione al
gli scopi del Papa e quelli dei membri centro dello strategico ponte centroame-
dell’Ordine erano inconciliabili. La so- ricano tra il Nord e Sudamerica.
lidarietà in Polonia si è sviluppata pro- Aggiungete a queste circostanze l’e-
prio per allentare la presa vigorosa del strema oppressione sociale e politica
marxismo sulla vita socio-culturale del della dinastia Somoza che aveva mante-
popolo polacco. In Nicaragua, i gesuiti nuto il Nicaragua come sotto un artiglio
intendevano stabilire un sistema di go- vicereale dal 1937. La miscela era esplo-
verno marxista che restringesse la vita siva. C’è stato solo un momento di liber-
socioculturale, politica ed economica tà nei tempi moderni per il Nicaragua.
del Nicaragua. Ciò avvenne durante la breve vita
Se Giovanni Paolo II non poteva condi Augusto César Sandino, figlio di un
trollare i gesuiti in Nicaragua, dove le modesto contadino che divenne un ge-
mosse in corso potevano, in sostanza, nerale rivoluzionario di grande succes-
mettere a repentaglio il successo di tutta so. Nel 1926, quando aveva poco più di
la sua strategia papale, significava che vent’anni, aveva un potenziale militare
non poteva controllarli da nessuna parte. sufficiente ed era abbastanza abile nel-
le tattiche di guerriglia da sfuggire alla
D’altra parte, dal punto di vista dei ge- cattura da parte di una forza di duemila
suiti, se Giovanni Paolo II avesse potuto marines statunitensi e della Guardia na-
frustrare il loro esplicito programma di zionale nicaraguense.
attivismo politico a favore di un regime La sua attitudine militare e la sua ca-
marxista (se il loro consumo di uomini pacità di comando erano così convincen-
ed energie in Nicaragua fosse stato anti che costrinse il presidente Franklin D.
nullato da questo Papa) avrebbero fallito Roosevelt a stabilire la famosa “politica
nei loro obiettivi corporativi. del buon vicinato”. Nel 1933 i “marines”
Questo Papa poteva agire su di loro in furono ritirati e si insediò un presidente
qualsiasi altro luogo. Era una situazione nicaraguense legittimamente eletto.
di antagonismo fin dall’inizio. Evidente- Sandino aveva potenziale grandezza.
mente la guerra tra il Papa e i gesuiti era Per lui la guerra era semplicemente un
già pronta. altro modo per continuare la diplomazia.
Una volta possibile, deporrà le armi ed
entrerà nella vita pubblica. Non c’è dub-
II. IL BANCO DI PROVA bio che, col tempo, avrebbe governato
politicamente il suo paese.
Molto prima che Giovanni Paolo II Il suo carisma personale, la sua intel-
apparisse sulla scena con la sua strategia ligenza e la sua profonda fede avrebbe-
papale radicalmente nuova, il Nicara- ro portato il Nicaragua, da solo, alla sua
gua era già diventato un banco di prova grandezza. Sfortunatamente, nel 1934,
stereotipato della lotta globale che stava fu assassinato all’età di trentasette anni
da membri amareggiati della Guardia Ernesto è entrato nel seminario dioce-

Nazionale. Da quel momento in poi, fu sano di Managua. Sebbene entrambi di-
solo questione di tempo prima che gli in- ventassero marxisti e devoti sandinisti, i
gredienti presenti in Nicaragua bollisse- loro percorsi differirono.
ro fino a esplodere. Ernesto, con qualche pretesa come
La popolazione, principalmente me- poeta, decise di tentare la vita di mo-
ticcia, un misto di razza bianca e di co- naco Trappista, nell’abbazia di Getse-
lore, fu dissanguata sia letteralmente che mani, nel Kentucky, sotto la direzione
figurativamente da un governo corrotto, di Thomas Merton. Voleva Merton; ma
guidato prima dal dittatore soave e dagli non poté continuare la vita di clausura,
occhi freddi Anastasio Somoza, e poi da per cui tornò in Nicaragua e, definendosi
suo figlio, Luis Somoza Debayle. En- rappresentante di un nuovo tipo di mo-
trambi i Somoza erano sostenuti dagli naco attivo, trasferitosi nell’isola prin-
Stati Uniti, e ognuno era sempre pronto cipale di Solentiname, sul lago Nicara-
a sostenere il proprio regime attraverso gua, dove si proponeva di stabilire la sua
l’uso della straordinariamente brutale propria comunità monastica.
Guardia Nazionale, un’unità che avreb- Ernesto aveva l’ambizione di essere il
be fatto vergognare il corpo d’élite di Rubén Darío della rivoluzione sandini-
Hitler. sta, ma la politica e forse una genuina
Allo stesso tempo, tuttavia, l’assassi- mancanza di genio poetico gli hanno im-
nio di Sandino ha generato le sue conse- pedito di raggiungere questo livello.
guenze. Infatti, alla morte, divenne im- Fernando era di un calibro diverso.
mediatamente una figura mitica che per- Dotato di una bellezza virile, serio e
sonificava l’indipendenza e la resistenza umorista, a volte fantasioso e pragmati-
del Nicaragua contro l’odiato “yankee” co, intelligentissimo, filosofo acuto, ora-
e gli assassini che aveva addestrato. tore convincente, con una voce che sape-
I nicaraguensi iniziarono a formare un va modulare a seconda dell’occasione,
ideale rivoluzionario romantico intorno aveva poco della poesia del fratello, ma
al suo nome. Il nazionalismo di uno dei aveva una saggia risoluzione maschera-
più grandi poeti dell’America Latina, ta in un linguaggio romantico e, quando
Rubén Darío, e gli scritti di Salvador l’occasione lo richiedeva, religiosa. Ed
Mendieta, entrambi nicaraguensi, ali- era anche dotato di un vero dono per le
mentarono quell’ideale. complicazioni diplomatiche.
Nel 1960, un vasto collettivo di giova- Entrambi vestiti di blazer e flanella
ni attivisti intelligenti si era riunito nelle grigia, per parlare nei campus dei gesuiti
province centro-settentrionali di Mata- negli Stati Uniti, o in divisa da campagna
galpa e Jinotega. Si definirono sandini- se dava ordini dalla sede del governo a
sti, assumendo così l’abito, il messaggio Managua; o vestito con giacca e panciot-
e il romanticismo dell’uomo che conti- to in visita al Cardinale Casaroli nella
nuava ad essere il campione, e alcuni si Segreteria di Stato vaticana; negoziando
distinsero come prototipi dell’ideale ri- con Castro a Cuba o con il rappresentan-
voluzionario. te dell’URSS a Panama, Cardenal era un
Uno di loro era il gesuita padre Fer- uomo per tutte le occasioni.
nando Cardenal. Suo fratello Ernesto si La sua educazione gesuita ha solo af-
è distinto come un buon candidato per finato un’intelligenza già acuta. Quando
questa distinzione. I Cardenal prove- l’opportunità lo richiedeva, è stato in
nivano da una famiglia benestante del grado di plasmare il suo linguaggio. Con
Nicaragua. Fernando entrò nei Gesuiti; il padre generale gesuita sapeva qua-
li parole gesuitiche usare. Discutendo nari gesuiti erano presenti in Nicaragua

dell’assassinio di Luis Somoza Debayle dal XVII secolo. Tutta la vita intellet-
con la giunta nicaraguense, è stato ge- tuale era stata fatta di scuole gesuitiche,
mellato in forma di espressione, scopi e centri di studio e facoltà universitarie. Il
parole con i suoi colleghi. Ha parlato con personale gesuita ha fornito la catena di
i quadri sandinisti con la stessa efficacia influenza continua più lunga di qualsia-
di qualsiasi commissario del popolo. In si altro ordine di vita, a qualsiasi livello,
un’assemblea di vescovi e clero, poteva dal villaggio contadino più dimenticato
vestire la morte e l’oppressione incarna- alle più potenti dinastie familiari.
te nel marxismo con abiti neo teologici Negli anni ‘60, qualsiasi analisi del
adornati con riferimenti in stile tradizio- potenziale nazionale del Nicaragua era
nale alla morte e risurrezione di Gesù. nelle mani dei gesuiti. Un uomo come
In questo modo Cardenal si è distinto Fernando Cardenal era essenziale per la
tra i suoi compagni sandinisti marxisti. rivoluzione; era, in un senso molto reale,
Daniel Ortega y Saavedra e Tomás il loro carburante, la loro forza motrice
Borge erano marxisti dottrinari. Miguel e la loro pretesa di legittimità, sia per il
d’Escoto era obeso di corpo e sottile nei popolo del Nicaragua che per il mondo
modi. Ernesto Cardenal era selvaggia- esterno.
mente romantico, ma Fernando era l’e-
lemento attraente, freddo e calcolatore, La lotta sandinista contro i Somo-
quasi una caricatura del gesuita dei ro- za è iniziata con un attacco alla Guar-
manzi. dia nazionale nicaraguense, a Pancasan,
Quando Fernando, come suo fratel- Matagalpa, nel 1967. Fin dall’inizio, la
lo Ernesto, entrò a far parte dei sandi- leadership sandinista, incluso Fernando
nisti, ebbe l’appoggio instancabile dei Cardenal, non ha evitato la sua identità
suoi superiori e minori nella Compa- marxista e la sua intenzione di conqui-
gnia di Gesù. In effetti, per la massa dei stare il paese con mezzi violenti e rima-
gesuiti, Cardenal è diventato il prototipo nere al potere.
di ciò che dovrebbe essere un gesuita del Nel 1969, Carlos Fonseca, il principa-
XX secolo: un uomo totalmente dedito le fondatore dei sandinisti, pubblicò un
a correggere l’ingiustizia perpetrata dai testo politico che proclamava un mar-
ricchi capitalisti a spese dei “poveri di xismo-stalinismo della linea dura. Gli
Cristo”. accordi e i patti che i sandinisti fecero
Qui c’era un uomo, si diceva, che era negli anni ‘60 con l’avvocato sovietico
la personificazione della “missione dei Fidel Castro e con i diretti rappresentan-
gesuiti davanti al popolo di Dio”. Infat- ti dell’Urss, furono ampia testimonianza
ti, fu proprio come gesuita che Fernándo di quel tentativo e dell’appoggio che si
Cardenal divenne uno stretto collabo- cercava per lui.
ratore di fondamentale importanza dei I suoi accordi con L’Avana e Mosca
marxisti sandinisti. Per loro, nessuno dei si riferivano agli armamenti e alla pro-
talenti e dei doni naturali di Cardenal, paganda. Hanno anche stipulato un patto
per quanto impressionanti, corrisponde- con l’Organizzazione per la liberazione
va alla sua identità di prete e di gesuita. della Palestina, in base al quale l’OLP
avrebbe addestrato i sandinisti alle tatti-
I gesuiti avevano avuto un’influenza che di guerriglia.
in Nicaragua molto più antica e molto L’intero contenuto dell’accordo con-
più profonda di qualsiasi altro gruppo, sisteva nel fatto che il Nicaragua, come
compreso lo stesso governo. I missio- nazione, sarebbe stata completamen-
te assimilata dal marxismo in un colpo Liberazione e l’hanno basata sulle teorie

solo. Non ci sarebbe stato un esercito dei loro colleghi europei. Era un sistema
nicaraguense, ma un esercito sandinista elaborato e lavorato con cura; ma il suo
“politicizzato a un livello senza prece- principio cardine era molto semplice:
denti”. il significato unico e completo del cri-
Non ci sarebbe una rete televisiva ni- stianesimo come religione conduce ad
caraguense, ma piuttosto una rete tele- un unico fine: la liberazione di uomini
visiva sandinista. Il direttorio sandinista e donne, mediante la rivoluzione armata
voleva l’anima stessa del popolo nicara- e violenta se necessario, dalla schiavitù
guense, così come i sovietici si erano im- economica, sociale e politica che il capi-
possessati dell’anima del popolo russo. talismo degli Stati Uniti li aveva imposti;
Inoltre, all’inizio degli anni ‘70, almeno questo deve essere seguito dall’instaura-
sette anni prima di prendere il potere, i zione del “socialismo democratico”.
leader sandinisti proclamarono il loro All’interno di questo sistema “teolo-
obiettivo definitivo: creare una società gico”, la cosiddetta “opzione” a favore
marxista in Nicaragua che servisse da di chi è economicamente povero e poli-
matrice dove la rivoluzione marxista po- ticamente oppresso, originariamente de-
tesse prendere forma in tutta la nazione. scritta come opzione “preferita” dai ve-
America. “Revolution Everywhere in scovi cattolici dell’America Latina, nel
America” era lo slogan. Fin dai loro ini- loro convegno a Medellín, in Colombia,
zi come gruppo, quando non erano altro nel 1968 è diventato totalmente esclusi-
che straccioni guerriglieri, rapinatori di vo.
banche e golpisti, i sandinisti capirono C’era un solo nemico: le classi capi-
molto bene che non avevano alcuna spe- taliste, medie, alte e basse, localizzate
ranza di instaurare un regime marxista principalmente negli Stati Uniti. Il “pro-
in un Nicaragua cattolico più del 98%, a letariato” (il “popolo”) era l’unico che
meno che non potessero reclutare, e anzi doveva essere promosso attraverso l’im-
assorbire, l’attiva cooperazione del clero posizione del marxismo.
cattolico, insieme con una dottrina e una La Teologia della liberazione era il
struttura ecclesiastica opportunamente copione perfetto per i sandinisti. Con-
modificate. teneva l’obiettivo stesso del marxismo-
La mera collusione passiva da parte leninismo; includeva la classica “lotta
del clero non sarebbe stata sufficiente. delle masse” marxista per liberarle da
Se i sandinisti volevano l’anima stessa ogni dominio capitalista; e, soprattutto,
del popolo, conoscevano già la strada: il il bambino marxista è stato infine avvol-
cattolicesimo era indissolubilmente le- to nella vecchia terminologia cattolica.
gato al cuore della cultura nicaraguense, Le parole e le frasi cariche di significato
alla sua lingua, al suo modo di pensare, per il popolo erano capovolte.
alla sua immagine, ed era la speranza più Il Gesù storico, per esempio, divenne
intima delle persone. un rivoluzionario armato. Il mistico Cri-
A questo punto Fernando Cardenal, sto è stato trasformato collettivamente
come sacerdote e come gesuita, era stra- nel popolo oppresso.
ordinariamente influente. La Vergine Maria finì per essere iden-
Da tempo certi teologi cattolici in tificata con la madre di tutti gli eroi ri-
America Latina (in particolare i gesuiti voluzionari. L’Eucaristia si è rivelata il
all’indomani della seconda guerra mon- pane fatto gratuitamente dai lavoratori
diale) avevano sviluppato una nuova te- liberati. L’inferno era il sistema capita-
ologia. L’hanno chiamata Teologia della lista.
Il Presidente degli Stati Uniti, capo Honduras e Miami, Florida, che puntano
della nazione che lo rappresentava, in- il dito contro Fernando Cardenal come
carnava il Grande Satana. Il paradiso è principale artefice del progetto.
diventato il paradiso nella terra dei lavo- Ma le prove disponibili indicano che
ratori dove il capitalismo è stato abolito. non era l’unico gesuita implicato. In
La giustizia divenne l’abbandono dei ogni caso, l’iniziativa sandinista non è
benefici capitalisti, che sarebbero “re- mai stata più brillantemente spiegata,
stituiti” al popolo, al “corpo mistico” di affinata e somministrata alle orecchie
Cristo, ai socialisti democratici del Ni- di seminaristi, suore, studenti universi-
caragua. tari, nonché alla mente popolare, da un
La Chiesa si trasformò in quel corpo numero crescente di professori gesuiti,
mistico, “il popolo”, che decideva il pro- francescani e padri Maryknoll, ovunque
prio destino e determinava come pratica- nelle scuole in America Centrale.
re le devozioni, pregare e vivere, sotto la La stagione della semina è stata ben
guida dei capi marxisti. Era una sintesi spesa al fine di creare un sentimento
geniale, facile da assimilare e che spet- marxista definitivo. La patetica testi-
tava solo agli attivisti iniziare a costruire monianza giudiziaria del giovane nica-
una nuova struttura politica e sociale sul- raguense Edgar Lang Sacasa informava
la sua base, come un edificio è costruito il mondo, fin dal 1977, che erano stati i
da un progetto. Il popolo nicaraguense suoi educatori ecclesiastici a convince-
fu la prima cavia su cui fu testata la teo- re lui e migliaia come lui ad unirsi alla
ria. E i sacerdoti titolari della leadership guerriglia sandinista.
sandinista (il gesuita Fernando Carde- Di pari passo con quella teologia del-
nal, Ernesto Cardenal, Miguel d’Escoto la liberazione è venuta necessariamente
Brockman, dei Padri Maryknoll, il ge- l’istituzione di una nuova struttura ec-
suita Alvaro Argüello, Edgar Parrales, clesiastica “pieghevole” in sostituzione
della diocesi di Managua) fecero l’espe- di quella vecchia. All’interno della strut-
rimento che fu doppiamente benedetto e tura cattolica tradizionale, la conoscenza
ha avuto una possibilità di successo. di Dio, di Cristo, della salvezza cristia-
Se tali uomini, debitamente ordina- na, della moralità personale e del desti-
ti sacerdoti, potessero diffondere con no umano derivava dai pastori gerarchici
successo questo nuovo messaggio “te- della Chiesa; cioè il Papa e i suoi vescovi.
ologico” (che la rivoluzione sandinista Queste erano l’unica autentica fonte
è stata, in realtà, una questione religio- di conoscenza della fede; al di fuori di
sa sancita dai legittimi portavoce della loro, non era possibile una conoscenza
Chiesa), avrebbero sia il clero cattolico adeguata del cristianesimo.
che il popolo come loro alleati in una ri- Per la salvezza era necessaria la sotto-
voluzione in stile marxista attraverso la missione alle più alte gerarchie di Roma
violenza armata. e l’accettazione della sua dottrina e delle
Indubbiamente, il piano era stato at- sue leggi. Era proprio questa struttura,
tentamente pensato ed elaborato sulla all’interno della quale il controllo supre-
base di un’analisi approfondita del po- mo spetta al Vaticano, che si frapponeva
polo del Nicaragua e del suo clero. Né vi tra i sandinisti e il popolo.
è alcun dubbio che i primi complici del Ed era proprio questa struttura che era
piano siano stati gli stessi sacerdoti. stata criticata dai precedenti architetti
creativi della Teologia della Liberazio-
Ci sono ancora oggi sia a Managua ne, basata sull’Europa. I teologi della li-
che tra i preminenti esuli a Panama, berazione dicevano che questa struttura
era dettata “dall’alto” e “imposta dall’al- vengono chiamate Nicaragua e altrove

to” al popolo “di sotto”. in America Latina. E queste comunità
Il teologo francescano della liberazio- insieme, formerebbero la nuova “Chie-
ne Leonardo Boff, docente in un semina- sa”: in realtà, la “Chiesa delle città”.
rio brasiliano, lo ha espresso in termini
che avrebbero potuto sottoscrivere Fer- Le comunità iniziarono a formarsi
nando Cardenal e i suoi colleghi nel sa- anni prima che la rivoluzione nicara-
cerdozio: “C’è stato un processo storico guense irrompesse sulla scena geopoli-
di espropriazione dei mezzi di produzio- tica nel 1979. Gruppi di laici di entram-
ne da parte del clero a danno del popolo bi i sessi si riunivano regolarmente per
cristiano”. pregare, leggere la Bibbia, cantare inni,
Boff non parlava di industria o di com- discutere i loro specifici problemi locali
mercio, ma di teologia e dottrina religio- di ordine economico e politico, scegliere
sa; i mezzi di produzione (la “fabbrica”, non solo i loro capi politici, ma anche i
come la chiamava) era la predicazione loro sacerdoti, e determinare più che le
del Vangelo. Secondo i nuovi teologi, soluzioni ai loro problemi materiali, il
l’imposizione “romana” e quindi aliena modo migliore di pregare e ciò che do-
di una dottrina religiosa è stata la ragio- vrebbe essere creduto.
ne stessa per cui l’ingiustizia sociale e È stato un sogno che si è avverato. Un
l’oppressione politica si sono verificate sogno espresso con parole inequivoca-
nelle nazioni dove questa Chiesa gerar- bili dallo stesso padre Boff: “Il potere
chica è fiorita. sacro deve essere restituito nelle mani
In paesi come l’America Latina. In del popolo”. Non sarà ammessa alcuna
posti come il Nicaragua. Oltre a ciò, autorità dottrinale o direttiva “dall’alto”,
continuava questo ragionamento, il cri- della Chiesa straniera e gerarchica.
stianesimo, e in particolare il cattolicesi- In realtà, i simboli stessi di quella
mo, non solo era estraneo in sé e per sé, Chiesa devono essere fermamente re-
ma aveva sempre accompagnato l’effet- spinti. I simboli e tutto il resto devono
tiva invasione praticata da culture euro- provenire esclusivamente “dal basso”.
pee aliene. Dalla città. Delle comunità di base, di
Alieno era la parola chiave. Per affron- cui quasi un migliaio sono in Nicaragua,
tare questa struttura estranea e imposta, e quasi trecentomila in America Latina
i nuovi teologi guardavano “dal basso”. in generale.
Dal livello del villaggio. Dal punto di L’idea delle comunità di base si è diffu-
vista dell’oppressione e dell’ingiusti- sa negli Stati Uniti, dove a volte vengono
zia perché questo, dicevano, era tutto chiamate riunioni. Fernando ed Ernesto
ciò che trovavano “sotto” tra la gente. Cardenal, Miguel d’Escoto Brockman,
Il compito era, in altre parole, quello di Edgar Parrales e Alvaro Argüello era-
imporre “la prima scelta” a tutti, ricchi e no i sacerdoti che i sandinisti esibivano
poveri. nella loro vetrina, i deliberati e volonta-
Immediatamente, come ha capito su- ri legittimatori di questa nuova “Chiesa
bito Fernando Cardenal gli altri sandini- del popolo” che si sarebbe appropriata
sti, nasce un nuovo concetto di “Chiesa”. di tutte le parole del cristianesimo e li
Secondo questa definizione rivista, avrebbe ridefiniti, nello stesso momen-
diventerebbe il corpo ordinario dei cre- to in cui amputava ogni influenza papale
denti alla fonte stessa della rivelazione. nella Chiesa del Nicaragua.
La fede dei credenti “creerebbe” co- Il cattolicesimo dei nicaraguensi sta-
munità tra loro. Comunità di base, come va per “convertirsi” al marxismo. E que-
sti preti sandinisti erano efficaci. Come che erano ovunque. In quel teatro di vio-
dozzine, poi decine, poi centinaia di pre- lenze, il vigoroso appoggio dei gesuiti e
ti, suore e fratelli nella religione in tutto i ritardi di Paolo VI fecero guadagnare
il paese sono stati ispirati da questo nuo- tempo prezioso ai sandinisti, In quegli
vo zelo. stessi anni, con il dittatore Luis Somoza
Le comunità di base si diffusero am- ancora scatenato nella sua brutale repres-
piamente e misero radici abbastanza sione della popolazione nicaraguense,
profonde da permettere ai sandinisti di l’influenza sandinista e il nuovo fervore
stabilirsi come nuovi gerarchi nella so- religioso si stavano già facendo strada.
cietà nicaraguense. Due attivisti politici del Partito Demo-
Fino a un certo momento di questo cratico degli Stati Uniti, Richard Shaull e
processo, è lecito supporre che Papa Brady Tyson, insieme a pochi altri, han-
Paolo VI, nel cui pontificato la fase più no fondato il “Congresso Nordameri-
fervida di questa attività, avrebbe potuto cano sull’America Latina” (NACLA).
correggerla, o almeno rallentarla.
In ogni caso, è ovvio che Paolo VI di- Già nel 1968, Shaull riassunse sinteti-
pendeva dalla lealtà e dalla solidità teo- camente gli scopi del NACLA durante le
logica dei superiori gesuiti a Roma e in Sessioni Operative. La Chiesa cattolica
America Centrale, senza rendersi conto interamericana di St. Louis, come segue:
in tempo che essi agivano con compia- “Per un numero crescente di giovani cat-
cenza nei confronti dell’attività dei loro tolici c’è una sola speranza: l’organizza-
membri nicaraguensi. zione di movimenti armati di liberazione
nazionale con tutto il sacrificio e lo spar-
Intorno al 1965, i suoi consiglieri e gimento di sangue che ciò comporta”.
informatori iniziarono seriamente a met- NACLA era ben lungi dall’essere l’u-
tere insieme il dossier sui gesuiti, Paolo nico collettivo negli Stati Uniti che ha
VI fu irto di problemi di altro tipo. Ho sostenuto questa opinione.
anche pensato che potesse affidare ai su- Nel decennio successivo sorgevano
periori della Compagnia il governo delle come funghi gruppi e organizzazioni
loro schiere, come avevano fatto i Papi che pretendevano di sostenere relazioni
per quattrocento anni. E infatti, quei su- rilassate con Fidel Castro e i suoi soste-
periori hanno detto la verità a Papa Pa- nitori in tutta l’America Latina, che ave-
olo in un aspetto del Nicaragua: il fatto vano tutti una lobby attiva che lavorava
che i vescovi cattolici, i gesuiti e tutti a Washington per rendere i sandinisti
coloro che avevano qualcosa di cristiano nicaraguensi accettabili per i legislatori
nel paese erano uniti nella lotta contro la statunitensi e i loro sostenitori.
velenosa dittatura di Luis Somoza De- Di queste organizzazioni, le principa-
bayle. Ma non gli dissero che i sandini- li, oltre al NACLA, erano l’”Institute of
sti stavano proponendo un’acquisizione Policy Studies” (IPS), e la sua affilia-
marxista. ta, il “Transnational Institute” (TNI);
Fu solo nel 1973 e nel ‘74 che Paolo il “Washington Office on Latin Ame-
VI si allarmò veramente per i gesuiti in rica” (WOLA), l’“U. S. Comitato di
generale; ma poi il suo controllo su di Giustizia per i Prigionieri Politici La-
loro si era indebolito. tinoamericani» (USLA) e il «Consiglio
Intanto il Nicaragua continuava a degli Affari Emisferici» (COHA).
marcire per la forza della rivoluzione, La WOLA, che divenne la più discus-
per i massacri, i bombardamenti, le ra- sa di queste “lobby” a favore dei sandi-
pine in banca, le torture e le mutilazioni nisti nicaraguensi, portò due dei sacer-
doti guerriglieri per testimoniare davanti una parte essenziale di questo desiderio.
alle Commissioni del Congresso dagli Fu ascoltato anche se Carter sapeva
Stati Uniti. che dava armi e asilo ai sandinisti. Gli
Uno di loro era il fratello di Fernando obiettivi di questi abili portavoce e am-
Cardenal, Ernesto, che ormai era di- basciatori sandinisti della rivoluzione
ventato il poeta cantore della rivoluzio- marxista vestiti con abiti teologici non
ne sandinista e marxista dichiarato. L’al- erano centrati a Washington e nemmeno
tro era il religioso di Maryknoll Miguel negli Stati Uniti; e certamente non erano
d’Escoto Brockman, meno poetico, ma solo politici.
enfatico: “Sosteniamo un nuovo sistema
non capitalista per il Nicaragua”, ha Corteggiate e conquistate come cam-
detto ai legislatori statunitensi. pioni e difensori della loro causa furono
L’ascesa di una Washington diversa decine di pubblicazioni religiose, gior-
dopo il Vietnam e il Watergate, ha crea- nali, bollettini, messaggi, pubblicati ne-
to una vera e propria terra promessa per gli Stati Uniti dai Gesuiti, dai missionari
quegli attivisti-ambasciatori molto intel- di Maryknoll, dalle Suore di Loreto, dal-
ligenti, di straordinaria capacità e persi- le Suore di San José de la Paz, Suore di
no fascino romantico, all’interno della Notre Dame di Namur, la “Conferenza
leadership sandinista. di Leadership delle Religiose”, la “Con-
Era la Washington dell’amministra- ferenza dei Maggiori Superiori degli uo-
zione Carter. Le opinioni democratiche mini” e relative organizzazioni.
di sinistra, apparentemente incarna- In Irlanda, Inghilterra e in Europa, le
te in politici come George McGovern, pubblicazioni dei gesuiti difesero vigo-
BirchBayh, Frank Church, Robert Dri- rosamente la rivoluzione nicaraguense e
nan ed Edward Kennedy, dominavano la il ruolo del clero in essa. Ovunque, gli
scena. attivisti gesuiti e i loro mecenati han-
Gli uomini di Carter alle Nazioni Uni- no assunto questa causa. Erano zelanti,
te, in particolare Andrew Young e Bra- competenti, capaci, efficaci ed entusia-
dy Tyson, hanno esercitato un’influenza sti, come si diceva, “con un senso della
sull’amministrazione in modo che nes- nostra missione come gesuiti per pro-
suna delle avventure di Fidel Castro in muovere la giustizia sociale ed esprime-
Angola, Etiopia o America Latina abbia re la nostra opzione preferita per i pove-
suscitato un contraccolpo. “Non abbiate ri esistenziali”.
paura dei cubani in Angola”, ha consi- Nel contesto nicaraguense, tutto que-
gliato Andrew Young a Carter. sto suonava come un avallo della “Chie-
Un obiettivo primario del presidente sa del popolo”, la Chiesa popolare. Nel
Carter era il completamento dei trattati 1977, tutta questa attività aveva fatto
di Panama, attesi da tempo. progredire notevolmente i sandinisti.
L’uomo forte di Panama era Omar Quell’anno, quando Ernesto Cardenal
Torrijos, amico personale e protetto- fu ospite di WOLA e IPS a Washington,
re della leadership sandinista e di Fidel parlò in modo eloquente al programma
Castro, e con il quale Carter mantenne a IPS/TNI Latin American Roundtable
sua volta un’amicizia personale. sotto la direzione di Orlando Letelier,
Torrijos ha anche consigliato a Carter che i ricercatori hanno concluso essere
di lasciare che le cose seguano il loro un agente cubano. Una semplice rasse-
corso in Nicaragua. L’ambizione del gna di alcuni membri di quella tavola
presidente era firmare il trattato sul Ca- rotonda equivale a enumerare sia il so-
nale di Panama. Torrijos rappresentava stegno, così come le intenzioni dei san-
dinisti. Se Castro era confortato, sembrava

Oltre a Letelier e, la sua assistente, che lo fosse anche Jimmy Carter.
Roberta Salper, erano Cheddi Jagan, L’amministrazione Carter contribuì
capo del partito comunista filo-sovietico immediatamente al nuovo regime con
in Guyana; Julián Rizo, membro dell’or- milioni di dollari americani, accumulati
ganizzazione di informazione di Castro con le tasse pagate dai cittadini e il Pre-
(DGI) e della polizia segreta cubana, e sidente degli Stati Uniti ha posato con
collaboratore di Letelier, e James Petras il giovane e attraente leader sandinista,
e Richard Fagan, americani, ben noti Daniel Ortega y Saavedra, e altri due
come sostenitori delle rivoluzioni di tipo membri della Giunta nel Giardino delle
cubano in tutta l’America Latina. Rose della CasaBianca.
Infatti, come aveva detto Shaull del- Nello stesso anno, Somoza, il suo
la NACLA nove anni prima, nel 1968: autista e la sua guardia del corpo furo-
“Sempre più, in America Latina, cristiano derubati in una strada ad Asunción,
ni e marxisti non sono solo in dialogo, la capitale del Paraguay, da un gruppo
ma collaborano.» sandinista di sei uomini usando bazooka
A metà luglio 1979 fu deciso il de- e mitragliatrici. I venticinque proiettili
stino del Nicaragua. Dopo una lunga che hanno crivellato il corpo di Somoza
rivoluzione in cui 45.000 feriti, 40.000 hanno liberato il nuovo regime dall’an-
bambini rimasero orfani e 1.000.000 di goscia di temere per il suo ritorno.
persone morirono di fame, i sandinisti Prima del febbraio 1980, circa 2.000
entrarono trionfalmente a Managua il nemici politici dei sandinisti erano stati
17 luglio 1979. Due giorni dopo, ogni giustiziati. Circa seimila erano in carce-
opposizione fu repressa. Dopo quaran- re. Per il momento, ogni opposizione ai
tadue anni di governo, il dittatore Luis sandinisti era cessata. Fin dai primi gior-
Somoza è stato espulso dalle tre fazioni ni del suo dominio, la giunta sandinista
del Fronte sandinista di liberazione nasi è appoggiata a quei cinque leali e utili
zionale (FSLN), agendo di concerto con sacerdoti che facevano parte del governo
l’FPN (Fronte di opposizione allargato), ricoprendo incarichi presso la categoria
nonché con una coalizione di organizza- dei ministri: il gesuita Fernando Car-
zioni giovanili, partiti di sinistra radicale denal, il gesuita Alvaro Argüello, pa-
e gruppi di lavoratori. dre Ernesto Cardenal, il padre di Ma-
La vittoria, quando arrivò, fu una gio- ryknoll Miguel d’Escoto Brockman e
ia per la Cuba di Castro, un po’ perché i il Rev. Edgar Parrales.
piani di attacco erano stati elaborati sot-
to la sua tutela e un po’ perché l’FSLN Subito dopo la rivoluzione del 1979,
marxista ne era uscito vincitore quando e con l’acquiescenza di Papa Giovanni
la polvere si era calmata, ma soprattutto Paolo II, che era stato eletto da appena 9
perché era l’unica vittoria del castrista mesi, i vescovi nicaraguensi hanno per-
quell’anno. messo a Fernando Cardenal e agli altri
Dei quattro gruppi di guerriglieri/ter- sacerdoti cattolici che appartenevano al
roristi che hanno lottato per il potere in servizio del governo in tutto il Paese, di
America Latina negli anni ‘70, grazie continuare nelle loro posizioni politiche
alle armi e all’influenza di Castro, i Tu- “temporaneamente fino a quando la na-
pamaros uruguaiani, i Montoneros ar- zione non si fosse ripresa dagli effetti
gentini ei socialisti portoricani avevano della rivoluzione armata”.
tutti fallito. Solo il gruppo sandinista in I vescovi non trovarono grandi dif-
Nicaragua ha avuto successo. ficoltà in questo. Loro stessi avevano
dichiarato, nel 1979, subito dopo l’e- “i marxisti possono sperimentare la fede
spulsione di Somoza, che “nessuno può in Gesù Cristo senza smettere di essere
negare la legittimità morale e giuridi- rivoluzionari”. L’euforia sembrò sfuggi-
ca” della rivoluzione sandinista. Certo, re di mano e inondare il mondo intero.
andarono molto oltre nella loro famosa Il sacerdote poeta Ernesto Cardenal
lettera pastorale del 17 novembre 1979, scriveva nel numero di aprile 1980 di
intitolata L’impegno cristiano per un One World, l’organo del Consiglio ecu-
nuovo Nicaragua. In esso hanno appro- menico delle Chiese: “Ecco una rivolu-
vato il “socialismo” e la “lotta di classe” zione che porta con sé un segno profondo
e hanno parlato della rivoluzione come dell’amore cristiano. Vi basta guardare i
annunciatrice di “una nuova società che volti dei giovani sandinisti che portano
è autenticamente nicaraguense e non di- armi nelle nostre strade. In loro non c’è
pendente da capitalisti o totalitari”. odio, il loro sguardo è limpido, i loro oc-
Il suo candore politico e la sua igno- chi brillano, il loro cuore canta».
ranza sociologica sono evidenti in cia-
scuna delle righe di quella lettera. Certo, Il reverendo Ian Murray, presidente
siamo favorevoli al socialismo, afferma- della Scottish Catholic International Aid
no con vigore i vescovi, se socialismo Fund» (Scottish Catholic International
significa dare la precedenza agli interes- Aid Fund, SCIAF), ha visitato con zelo
si della maggioranza dei nicaraguensi... il Nicaragua e ha guardato tutti quei vol-
“con una continua diminuzione dell’inti giovani. Ai sandinisti ha dato “il suo
giustizia..., seguendo il modello di un’e- modesto appoggio” perché “in Nicara-
conomia pianificata a livello nazionale gua sembra quasi che si sia tentato di
...». Ammettevano «la realtà dinamica mettere in atto le Beatitudini”.
della lotta di classe che porta a una giu- Padre Carney, un gesuita che ha
sta trasformazione delle strutture», ma, lavorato tra i più poveri in Guatemala,
dandone una di calce e un’altra di sabbia, ha scritto in estasi su “questo processo
si opponevano nettamente all’«odio di rivoluzionario meraviglioso, popolare,
classe» in quanto contrario «all’obbligo dei sandinisti” e del “rapporto intimo
cristiano di vivere nel regno dell’amo- che esiste tra il sandinismo, come si vive
re. Leggendo quella lettera, si è tentati oggi in Nicaragua, e il cristianesimo».
di rispondere: «Lo dicano agli unghere- Ha parlato del suo lavoro “con i lea-
si, Eccellenze. Anche i suoi ecclesiastici der laici e tanti buoni cristiani, propa-
collaborarono alla rivoluzione “sociali- gatori rivoluzionari della parola di Dio,
sta”. E quelli di Cuba lo hanno fatto”. la maggior parte dei quali sono membri
Ma a quel punto, nemmeno uno sec- della milizia sandinista”.
chio improvviso di acqua fredda avrebbe Questa sorta di follia “ecumenica” de-
impressionato i vescovi del Nicaragua. liziava le menti dei gesuiti e di molti al-
Dopo la caduta di Somoza, le menti di tri, e trovava un’espressione immediata,
molti si sono chiuse in una sorta di eufo- quasi poetica, in pubblicazioni religiose
ria per il marxismo: vescovi, gesuiti, sa- degli Stati Uniti.
cerdoti e suore missionari di Maryknoll, Ha prodotto una gradita eco in una
ecclesiastici sia diocesani che laici. I persona importante come il Padre Ge-
cattolici non erano i soli. 5 pastori pro- nerale gesuita a Roma. Calde e incorag-
testanti pubblicarono una dichiarazione gianti le sue parole ai “nostri fratelli del
nel 1979 affermando che “i cristiani pos- Nicaragua”, dicendo che “erano cam-
sono usare legalmente analisi marxiste pioni dei piccoli di Dio”. Gli uomini
senza smettere di essere cristiani” e che di Arrupe in Nicaragua, sicuri dell’ap-
poggio del loro più alto Comandante convincere il padre generale gesuita, Ar-
dell’ordine, rischiarono ancora di più. rupe, a Roma, a invocare l’obbedienza
“Se c’è qualcuno in Nicaragua che non religiosa per le dimissioni di Fernando
vuole partecipare alla rivoluzione”, ha Cardenal, né a convincere il superiore
detto il gesuita padre Alvaro Árgüello generale di Maryknoll a rimuovere pa-
dal suo incarico di governo a Managua, dre Miguel d’Escoto Brockman, il ma-
“non è certamente un cristiano. Per es- chiavellico Ministro degli Affari Esteri
sere cristiani oggi bisogna essere anche del Nicaragua. Ma la linea seguita appa-
rivoluzionari». L’investimento è stato rentemente non era quella di soddisfare
completato. i desideri e le richieste papali, ma quella
espressa nel numero di luglio 1980 della
InVaticano hanno perso tutte le illu- rivista Maryknoll Mission, l’appello ai
sioni. Alla fine degli anni ‘80, la luna “sacerdoti a prendere le armi”.
di miele era finita. L’establishment san-
dinista, con il suo stile di vita militare “Dall’inizio di questa lotta con il
e civile in Nicaragua, i suoi istruttori, Papa, il gesuita Fernando Cardenal era
guide e supervisori cubani e dell’Euro- il suo perno fondamentale come lo era
pa orientale, il ben noto rapporto con stato nel contesto più ampio dello stes-
Mosca e le tattiche sfacciatamente bru- so combattimento sandinista. Per molti
tali dei sandinisti nel rimuovere tutti gli non gesuiti e laici in Nicaragua, negli
ostacoli sul loro cammino; tutto questo e Stati Uniti e in Europa, Cardenal era
altro li ha costretti a smettere di provare considerato, come lo era stato a lungo
euforia per la rivoluzione. dai sandinisti, un modello per qualsiasi
Alla fine degli anni ‘80, su insistenza sacerdote del XX secolo, un uomo to-
di Giovanni Paolo II, i vescovi nicara- talmente dedito a correggere l’ingiusti-
guensi hanno chiesto ai sacerdoti del go- zia perpetrata dai ricchi e i capitalisti a
verno, sui quali avevano autorità diretta, spese dei poveri di Cristo.
di lasciare la politica e il potere e tornare La lotta che si stava svolgendo contro
ai loro doveri sacerdotali. Chiesero an- Roma era ciò per cui Cardenal, era più
che ai superiori gesuiti e di Maryknoll a qualificato. Non era un primordiale gof-
Roma e in Centro America di chiedere fo come suo fratello Ernesto, ma piutto-
a Fernando Cardenal e agli altri gesuiti, sto un “gentiluomo”. Marxista, «un co-
nonché a Miguel” d’Escoto Brockman, munista da salotto», come lo definiscono
su cui i vescovi non avevano giurisdi- i francesi. Poteva parlare tranquillamen-
zione. Il massimo che i presuli otten- te con Fidel Castro nella sua lingua e,
nero con la loro richiesta fu di istituire altrettanto facilmente, conversare con il
una specie di tiro alla fune in cui tutto cardinale Agostino Casaroli, il potente
il peso era sull’estremità opposta. I cin- Segretario di Stato vaticano. In entrambi
que ministri-sacerdoti, compresi i due i casi se ne andò avendo ottenuto ciò che
gesuiti e i loro superiori locali, risposero voleva.
ai vescovi con vaghe promesse. Hanno
detto che col tempo, avrebbero lasciato Non si trattava della presentazione
il Governo, quando questo non avesse del segretario di Stato Casaroli refratta-
arrecato alcun turbamento al progressi- rio ad accettare le promesse di Fernando
vo cammino della rivoluzione cristiana Cardenal sulla sua buona fede. Casaroli
in Nicaragua. aveva le sue effettive ragioni politiche
I sacerdoti del loro Papa Giovanni Pa- e ideologiche per favorire i sandinisti e
olo II non sono stati neanche in grado di anzi tutti i latinoamericani che si prodi-
gavano per conciliare il marxismo con il ragua. Né potevano ignorare gli accordi
cattolicesimo. Casaroli si era affilato le raggiunti tra la giunta nicaraguense e la
unghie da diplomatico in Segreteria di- Cuba di Fidel Castro durante la sua visi-
Stato vaticano durante i pontificati di Pio ta a Managua nel luglio 1980.
XII e Giovanni XXIII. Era uno degli ar- Quella visita era apparentemente de-
tefici originali dell’Ostpolitik, la politica dicata alla celebrazione del primo an-
vaticana nei confronti dei paesi comu- niversario della rivoluzione sandinista;
nisti dell’Europa orientale e dell’URSS, ma i suoi risultati concreti furono gli ac-
che iniziò persino durante la seconda cordi su questioni come l’invio di armi,
guerra mondiale con un tentativo di ri- il trasferimento di giovani nicaraguensi
avvicinamento con l’URSS di Stalin. a Cuba per il loro indottrinamento, la
Casaroli, insieme al futuro Paolo VI nomina di commissari cubani per mo-
(allora arcivescovo) indussero papa Gio- nitorare la purezza ideologica marxista
vanni XXIII a stringere un patto segre- nelle forze armate nicaraguensi e il co-
to con il Politburo sovietico: le autorità ordinamento con i guerriglieri addestrati
della Chiesa cattolica romana non avreb- dai marxisti che già operavano nei vici-
bero formalmente denunciato l’URSS, il ni stati centroamericani di El Salvador e
suo ateismo o il suo marxismo. Guatemala.
Mantenere quel patto era la prima Di certo, dopo la visita di Castro, la
regola di comportamento diplomatico giunta nicaraguense cominciò a parlare
di Casaroli. Di conseguenza, l’assioma pubblicamente e trionfalmente di “rivo-
principale della politica estera di Casa- luzione aperta in tutti i Paesi centroame-
roli da Segretario di Stato vaticano è sta- ricani”.
to chiaro: nemmeno una parola né opi- Qualora fosse stata necessaria un’e-
nioni di condanna dell’Unione Sovie- loquente testimonianza dell’appoggio
tica e del marxismo-leninismo su cui si del Cardinale Segretario di Stato alla
basa, né degli Stati satellite dipendenti Giunta, compresi i suoi membri sacer-
dall’URSS. doti, arrivò in aprile, e tornò nell’ottobre
Casaroli non ignorava che i sandinisti 1980, quando Casaroli ricevette in Va-
erano protetti dai sovietici e che i loro ticano padre Ernesto Cardenal e altri
leader si professavano marxisti. In tale membri della Giunta Sandinista, ed ha
data già nel luglio 1979, subito dopo l’e- espresso la sua “comprensione del pro-
spulsione di Luis Somoza da parte dei cesso rivoluzionario in Nicaragua e del-
sandinisti, Casaroli aveva scambiato il la sua importanza per l’intera America
nunzio pontificio a Managua, monsi- Centrale e Latina”.
gnor Ramón Montalvo, simpatizzante Con l’ispirazione e il supporto di po-
di Somoza, con un giovane incaricato tenti figure romane come il Segretario
d’affari, il reverendo Pietro Sambi, che di Stato e il Generale della Compagnia
aveva trascorso tre anni a Cuba e crede- di Gesù, i gesuiti interni ed esterni al
va espressamente che la Chiesa dovesse governo del Nicaragua, continuarono a
prendere parte attiva alla rivoluzione. La pieno ritmo la loro collaborazione con
conoscenza di Casaroli degli affari nica- la rivoluzione nicaraguense e le finali-
raguensi, oltre a tutte le sue realtà geo- tà marxiste-leniniste della Giunta, alle
politiche, era molto profonda. quali si erano sinora adattati così effi-
Non è possibile pensare che lui, né cacemente e ampiamente la sua dottrina
il padre generale Pedro Arrupe, fossero rivista della Chiesa.
all’oscuro dei patti segreti firmati nel Nonostante le frequenti obiezioni pro-
1980 tra Mosca e i sandinisti del Nica- clamate da Giovanni Paolo II, i sacerdo-
ti sono cresciuti piuttosto che diminuire nel 1981. Nel 1983, solo questi aiuti am-
all’interno degli uffici del governo ni- montavano a $ 176.000. Padre Goro-
caraguense. Ernesto Cardenal ha con- stiaga, che come direttore dell’Istituto
tinuato ad essere la più potente figura nicaraguense per la ricerca economica e
d’avanguardia in Nicaragua a favore sociale (INIES), si occupava di “proget-
della Teologia della Liberazione, come tare una nuova economia” per sostituire
direttore governativo della Campagna di “il dominio imperialista ... dipendente
Alfabetizzazione. dal capitalismo”, ha vinto una sovven-
zione di $ 30.000 da United Methodists
Nel 1983 è diventato ministro dell’I- e Consiglio Nazionale delle Chiese nel
struzione del paese. Mentre nel frattem- 1983.
po, Fernando Cardenal era impegnato a L’Istituto storico centroamericano
cercare l’appoggio del clero dell’Ame- (ICHA), istituito dai Gesuiti a Managua,
rica latina e settentrionale. Padre gesu- è stato in grado non solo di attingere ai
ita Alvaro Argüello rimase delegato di 36.000 dollari ricevuti nel 1983 dal Con-
Stato. I Padri Gesuiti Ricardo Falla e siglio ecumenico delle Chiese, ma anche
Ignacio Anexóla erano membri attivi del di istituire una filiale nordamericana
Ministero della Pianificazione. dell’ICHA presso la Georgetown Uni-
I Padri Antonio Valdivieso e Uriel Mo- versity per aiutare la sua organizzazione
lina erano consiglieri degli affari Esteri. madre a promuovere la rivoluzione.
Padre Xavier Gorostiaga, in qualità di Sulla base della sua stessa testimo-
principale consigliere economico della nianza e delle sue attività, era chiaro che
giunta e architetto del “Piano ufficiale INIES, ICHA, CEPAD e AVEC non
80” per la ricostruzione economica, è sono stati impegnati in attività reli-
stato orgoglioso di dire “stiamo proget- giose con quel denaro. Secondo le sue
tando una nuova economia” e “l’econo- parole e quelle dei loro benefattori nor-
mia precedente dipendente dal capita- damericani, tutte queste organizzazio-
lismo era sotto il dominio imperialista ni erano “immerse nella rivoluzione”),
diretto”. L’elenco dei gesuiti impegnati promuovendo “la partecipazione dei
in “simili opere di giustizia”, come dis- cristiani al processo rivoluzionario”
se padre Peter Marchetti, direttore della (Consiglio ecumenico delle Chiese, par-
Commissione per la riforma agraria, sa- lando dell’AVEC), e “allo stesso tempo
rebbe di circa 200. servizio degli organi decisionali che cer-
Si potrebbe misurare anche il valo- cano la trasformazione sociale e politica
re dei gesuiti per la Giunta in dollari e della regione» (Padre Gorostiaga sulle
centesimi, tanto quanto lo era sul piano finalità dell’INIES).
teologico, ideologico e politico. Si sono Richard Shaull della NACLA era sta-
rivelati valere molte volte il loro peso in to un profeta senza precedenti nella sua
dollari capitalisti direttamente da fonti dichiarazione del 1968 secondo cui i cri-
statunitensi. stiani e i marxisti latinoamericani non
Il Comitato evangelico nicaraguense erano solo in dialogo, ma collaborava-
per l’assistenza allo sviluppo (CEPAD), no. Nel 1983, gli americani erano feli-
composto da gesuiti e altri ecclesiastici, ci cooperatori. Si può legittimamente
ha ricevuto 305.000 dollari dal Consi- concludere che Fernando Cardenal è
glio nazionale delle chiese solo nel 1981. stato il sacerdote più importante in
Padre Valdivieso ha iniziato a ricevere carica in Nicaragua. Altri ecclesiastici,
sussidi dagli Stati Uniti presso il suo gesuiti e non gesuiti, lo presero a mo-
Centro ecumenico di Managua (AVEC) dello e usarono le sue parole per la loro
giustificazione. Il suo successo nel sot- la Giunta hanno dato il loro assenso
trarsi ai desideri di Giovanni Paolo II all’accordo interpartitico firmato nel
e alle richieste dei vescovi nicaraguen- 1980 tra Sandinisti e Partito Comuni-
si che lui e gli altri sacerdoti si dimet- sta Sovietico. Il Papa era a conoscenza
tessero dai loro incarichi di governo della costante presenza in Nicaragua di
hanno rappresentato una fiaccola ar- “consiglieri” dell’URSS e dei satelli-
dente di trionfo. ti europei sovietici, ed era a conoscen-
A detta di tutti, è rimasto una figura za dell’arrivo di esperti nella guerriglia
chiave nella giunta sandinista mentre dell’OLP, della banda tedesca Baader-
consolidava il suo potere in Nicaragua Meinhoff, delle Brigate Rosse d’Italia e
e il suo status nella panoplia mondiale l’ETA della Spagna. Sapeva che Muam-
delle “democrazie socialiste fraterne”. mar Gheddafi, dalla Libia, aveva deposi-
Senza dubbio, Fernando Cardenal tato cento milioni di dollari nella Banca
non avrebbe potuto ottenere nulla di Centrale del Nicaragua e che i sandinisti
tutto ciò senza il pieno sostegno di cui avevano ricevuto 110 carri armati sovie-
godeva della sua comunità gesuita lo- tici.
cale, dei suoi superiori, del suo rettore, Giovanni Paolo II era anche consape-
del suo provinciale e dei suoi superiori vole che, ad imitazione del movimento
romani, compreso il Padre Generale, dei “Sacerdoti della Pax” nella sua
lo stesso Pedro Arrupe. stessa Polonia, e della “Chiesa cattoli-
Dal punto di osservazione privilegia- ca patriottica” nella Cina comunista,
to di Roma, Papa Giovanni Paolo II ha si formò il piano riservato della Giunta,
acquisito una chiara percezione di ciò che ripetiamo era con la collaborazione
che stava accadendo in Nicaragua. Non di Cardenal e dei suoi colleghi sacerdo-
aveva obiezioni contro uno spirito di ti del governo, doveva privare i vescovi
sacrificio e di cooperazione per il bene cattolici di ogni autorità, e persino cac-
nazionale, come quando i Gesuiti dona- ciarli fuori dal paese, e infine dichia-
rono al Governo il più grande caseificio rare che la Chiesa popolare era l’unica
del Nicaragua, “El Charco”. “Chiesa cattolica” consentita nel nuovo
Ciò a cui Giovanni Paolo II ha obiet- Nicaragua. Il Sommo Pontefice sapeva
tato è stata l’attività aperta politica e ide- che, per aiutarlo a raggiungere questo
ologica dei preti e l’imbastardimento del scopo, la Campagna di Alfabetizzazione
cattolicesimo, della sua struttura gerar- diretta da Ernesto Cardenal era dedicata
chica e delle sue dottrine. Il dossier di a instillare i principi marxisti in coloro ai
informazioni che il Pontefice aveva sul quali veniva insegnato a leggere e che,
governo sandinista era ricco di dettagli. per favorire questo scopo, i Gesuiti di
Sapeva, naturalmente, che il leader su- governo e i loro successori religiosi si
premo del Nicaragua, Daniel Ortega y unirono ufficialmente con i sandinisti e
Saavedra, insieme ai suoi compagni di la loro organizzazione di base a condan-
Giunta e ai nove membri del Consiglio, nare aspramente le obiezioni dei vescovi
stava instaurando un regime marxista- nicaraguensi alle violazioni morali del
leninista fantoccio in stretta collabora- governo.
zione con Cuba, come delegato di Mo- Il Papa sapeva che Ernesto Cardenal,
sca e dei suoi nell’emisfero occidentale in qualità di Ministro dell’Istruzione, è
e con la stessa Mosca. stato anche responsabile dell’invio dei
Ma le sue informazioni gli dicevano giovani dal Nicaragua all’isola di for-
molto di più. Giovanni Paolo II sape- mazione del marxista Fidel Castro (per
va che tutti i sacerdoti membri del- Cuba è l’Isla de la Juventud; per il re-
sto del mondo è l’Isola dei Pini), perché atea non può servire come strumento
potessero integrarsi, insieme a diecimila per la promozione della giustizia so-
africani studenti, nelle diciassette scuo- ciale”, ha ammonito significativamente
le di indottrinamento, che portavano il Papa.
il nome di Agostino Neto, in onore del Quel maggio, parlando ai sacerdoti e
presidente marxista dell’Angola. al clero di Kinshasa, nello Zaire, il Papa
È stato anche informato che i proponeva l’ideale di un vero sacerdote:
sandinisti, avendo accesso alle leve del “Lasciate la responsabilità politica a
potere, hanno giustiziato più di 1.500 chi ne è responsabile. Il compito che
prigionieri politici, e che più di 3.000 ci si attende da voi, sacerdoti, è mol-
erano ancora rinchiusi nelle carceri san- to diverso e magnifico. Siete leader in
diniste, e alcuni venivano torturati. In un’altra giurisdizione, quella dei rap-
breve, attraverso comunicazioni esatte presentanti di Cristo”.
su queste e molte altre azioni, il Papa Tornato a Roma, il 12 maggio, il Papa
sapeva che i suoi sacerdoti, gesuiti è stato più incisivo nel suo linguaggio:
e altri, in Nicaragua erano in stretta “Un prete deve essere prete. La politi-
collaborazione corporativa con un re- ca è responsabilità dei laici”.
gime che violava i diritti umani e cer- Nel periodo in cui Giovanni Paolo II
cava l’aiuto di altri la cui storia di stu- faceva queste dichiarazioni, il movimen-
pri simile era stata. In effetti, questi sa- to telegrafico diplomatico del suo Segre-
cerdoti erano al centro di un regime che tario di Stato, riportava da quasi un anno
non solo infrangeva le leggi della Chiesa le dichiarazioni trionfanti dei membri
cattolica, ma si dedicava alla sistematica della Giunta sulla rivoluzione aperta in
distruzione di essa e delle sue gerarchie, tutti i paesi dell’America centrale.
e all’usurpazione della sua autorità per Cominciava ad essere un enigma per
generare uno stato totalitario organizza- alcuni, data la netta e crescente disobbe-
to secondo criteri marxisti-leninisti. dienza dei suoi sacerdoti ai mandati del
Papa e la sua insistenza nel richiamarli
Oltre a questo, secondo le stesse pa- all’ordine, il fatto che Giovanni Paolo II
role di Ortega, c’era uno scopo del Con- non avesse agito in modo diretto e serio.
siglio di fare lo stesso ovunque in Ame- Ma è poco noto che, non molto tempo
rica Centrale. “Rivoluzione spalancata dopo i suoi viaggi nella primavera del
in tutto il Centro America”, ripeteva 1980, e appena due anni dopo essere sa-
spesso Ortega, come sintesi del suo pro- lito al Papato, Giovanni Paolo II comin-
gramma. ciò a muoversi nei confronti dei Gesuiti
Nell’aprile 1980, all’incirca nell’ora che, caso esclusivo tra i sacerdoti della
in cui il Segretario di Stato, cardinale Chiesa cattolica, dovevano al Papato
Casaroli, riceveva i membri della giunta una fedeltà e un’obbedienza partico-
nicaraguense in visita e assicurava loro lari. La sua azione nasce come reazio-
il suo comprensivo sostegno, Giovanni ne a un’esplosione di disobbedienza,
Paolo II ha ricevuto una delegazione di che colpisce per la sua acutezza e la sua
vescovi nicaraguensi. impertinenza, anche all’interno di una
Fu più o meno nello stesso periodo in Chiesa che di atti disobbedienti era inon-
cui i prelati avevano cominciato a riti- data in tutto il mondo.
rare il loro sostegno ai sandinisti. Gio- La questione questa volta non riguar-
vanni Paolo ha chiarito che vedeva già il dava direttamente il Nicaragua. Piutto-
pericolo e si aspettava che i suoi vescovi sto, ha coinvolto la prestigiosa rivista
agissero di conseguenza. “L’ideologia gesuita francese Études, curata da padre
André Masse, che ha pubblicato una seco sempre più organizzato contro la sua
rie di articoli in tre parti scritti dal gesu- Chiesa, dal suo interno, e che gli autori
ita padre Joseph Moingt. Queste ope- godevano del pieno controllo dell’im-
re trattavano del ministero sacerdotale, munità dai loro religiosi superiori.
della natura del sacerdozio e del celibato Il Padre Generale Arrupe fu informa-
clericale. to dal Papa che la Compagnia di Gesù
Dai suoi primi scritti, le opinioni di aveva bisogno di una riforma globale nei
padre Moingt su questi temi erano ben suoi teologi, nei suoi scritti, nei suoi at-
note. A causa di quegli articoli preceden- tivisti sociali, nel suo metodo di istruire
ti, il generale gesuita Arrupe fu informa- i candidati gesuiti, nelle sue scuole, nel-
to dalla Congregazione Romana per la le sue università e negli istituti superio-
Dottrina della Fede (CDF) che Moingt ri scienza, nei loro metodi missionari in
non avrebbe più pubblicato le sue opi- Africa e in Asia, nelle parrocchie e nel
nioni. Arrupe aveva acconsentito, ma loro apostolato sociale. In realtà, in tut-
scusato la tesi espressa a favore del sati i settori della Compagnia, dal tetto al
cerdozio degli sposati sulla curiosa base seminterrato, la riforma e la pulizia era-
dell’affermazione di Moingt secondo no essenziali. Anche l’efficacia di padre
cui i vescovi del Laos e della Cambo- Arrupe come generale è stata valutata
gia avevano chiesto a Roma il permesso prossima allo zero.
di sposare i loro sacerdoti. Qualunque “Certo, Santo Padre”, fu essenzial-
cosa Arrupe comunicasse riguardo alla mente la docile risposta di Arrupe. Ma,
disapprovazione della CDF, equivaleva secondo le Costituzioni dei Gesuiti, che
a bagnare le piume di un’oca per l’edito- diversi predecessori di Sua Santità sul
re Masse e lo scrittore Moingt. sacro soglio di Pietro avevano confer-
In diretta violazione di quell’ordine mata e approvata più volte nel corso dei
della CDF e con l’impudenza di alcu- secoli, tale riforma non poteva che essere
ni rifiuti di Arrupe di obbedire al suo attuata in maniera normale e legalmente
Papa, l’editore Masse procedette alla corretta da una Congregazione Generale
pubblicazione degli articoli nei mesi di di capi gesuiti di tutto il mondo.
giugno, luglio e ottobre del 1980, pro- Riuniti i Gesuiti a Roma con il loro
prio nel momento in cui la persistenza Padre Generale, naturalmente con il
dei preti nicaraguensi stava creando seri permesso del Santo Padre, il generale e
problemi alla strategia papale. i suoi colleghi impiegavano almeno un
Tuttavia, l’aggressione non si è limi- anno (di solito quindici mesi) nella pre-
tata a questo. Questa volta Moingt era parazione di una Congregazione Gene-
andato ben oltre la proposta di imple- rale così importante.
mentare il sacerdozio degli sposati. La risposta di Giovanni Paolo II è sta-
Nelle parole di un rapporto ufficiale, ta risoluta: Convocare la Congregazio-
aveva (con sua stessa soddisfazione) de- ne Generale. E preparati bene per que-
molito il (tradizionale) concetto cattoli- sto. Il problema da risolvere; all’epoca
co del ministero sacerdotale”. non fu detto nulla sul completamento del
Come risultato diretto di questo in- mandato di Arrupe.
cidente, il Papa ha passato in rassegna Nell’aprile 1980, lo stesso mese frene-
il cupo quadro globale del declino dei tico in cui i sandinisti erano in visita alla
gesuiti negli ultimi quindici anni. Gli fu Segreteria di Stato vaticana e ai vesco-
fatto notare che non doveva risolvere il vi, i nicaraguensi sono venuti a vedere il
caso di pericolosi gruppi di gesuiti re- Pontefice, ha comunicato padre Arrupe
calcitranti, ma che era in atto un attac- a tutte le Province della Compagnia nel
mondo che si tenga una Congregazione paragrafo per privare la Compagnia di

Generale l’anno successivo, o, al più tar- Gesù di tutti i suoi privilegi nella Chiesa
di, nel 1982. e la sua particolare situazione rispetto al
Immediata la preparazione nelle Papato.
Ispettorie. In realtà, in questa fase del Poteva essere ridotta al rango di un’or-
conflitto, Arrupe era vicino alla fine del- dinaria congregazione diocesana gover-
le sue risorse. Aveva esaurito gli sboc- nata localmente da semplici vescovi.
chi per respingere gli sforzi papali per C’erano altre possibilità più drastiche.
controllare la Compagnia. In gran parte, Potrebbe essere necessario sopprime-
sembrava già al di fuori dell’ambito di re la Società, almeno durante un tempo,
un richiamo all’ordine dovuto, anche se e forse ricostituirlo in seguito secondo
veniva dal Papa. i suoi principi originari; alcuni gesuiti
Arrupe era nella posizione migliore dalla mentalità più tradizionale ha chie-
per riconoscerlo. Aveva presieduto alla sto a Roma di fare proprio questo.
crescita del tumore di resistenza di gesu- Il tono implacabilmente severo di
iti a Giovanni Paolo II ed era già irridu- questa risposta papale non fu nascosto
cibile. Una fondata voce vaticana soste- ad Arrupe. Tuttavia, per assicurarsi che
neva che Giovanni Paolo II lo avrebbe la questione fosse chiara per il gesuita, i
rimosso dal generalato, come primo pas- suoi alleati nella Segreteria di Stato va-
so nella giusta direzione. Dio solo sape- ticana spiegarono al Padre Generale la
va quale era questo indirizzo. causa fondamentale del dispiacere del
Pedro Arrupe era stanco. Nel corso di Papa: nella strategia del Santo Padre di
un’udienza di dieci minuti che gli è stata porre fine al marxismo come minaccia
concessa nell’agosto 1980, Arrupe chie- primaria, i gesuiti erano il più grande
se se il Santo Padre voleva che si dimet- ostacolo e, a loro volta, la principale
tesse da Generale dei Gesuiti. No, fu la consolazione dei nemici di Sua Santità.
brusca risposta del Papa. Piaccia o no, questa era la realtà.
Giovanni Paolo II non ha usato così
tante parole per esprimere la sua deci- Con lo scopo manifesto di ripulire il
sione che Arrupe dovrebbe mantenere proprio curriculum come generale e di-
l’iniziativa nelle sue mani piuttosto che mostrare che tutti i gesuiti erano stati
nominare un successore o un procurato- opportunamente avvertiti, e anche per
re che svolga autonomamente la carica ripudiare qualsiasi idea di un avallo ge-
di Generale. Né il Papa aveva alcuna suita ufficiale del marxismo, nel dicem-
intenzione di lasciarlo scappare così fa- bre 1980, padre Arrupe ha inviato (cosa
cilmente dal casino che aveva creato du- curiosa nelle circostanze) una lettera sul
rante i suoi quindici anni alla guida della tema del marxismo, che potrebbe essere
Società. interpretata in senso ortodosso.
Il Santo Padre, è stato informato. Ar- In quel momento, Giovanni Paolo
rupe, non stava parlando delle semplici II era diventato un gigante sulla scena
dimissioni di un uomo. Ciò che veni- internazionale. Era sempre in vista del
va studiato era la natura e la funzione pubblico. L’atmosfera intorno a lui era
di tutta la Compagnia come milizia del sempre più tesa, più tesa con la crisi.
Papa. C’erano molte possibilità. Lo stato Con ogni mese che passa, le sue in-
della Società potrebbe essere cambiato. tenzioni e le loro attività divennero più
La bozza dell’ultima versione data dal- significative per i pianificatori antago-
la Chiesa al Diritto Canonico era nelle nisti di Washington e Mosca, così come
sue battute finali; basterebbe un piccolo per i centri più alti finanziari. In un certo
senso, Giovanni Paolo II aveva preso il il tema è stato la Solidarnosc polacca. I

potere. risultati sono stati concreti: potrebbe es-
Ha catturato l’attenzione del pubbli- serlo un’acquiescenza sovietica agli ul-
co. Era abile nell’attirare a sé ogni forma teriori sviluppi di Solidarnosc, purché il
di rispetto o venerazione o anche acuta suo successo lasciasse intatti tre elemen-
curiosità pubblica che la sua funzione di ti: il Partito Comunista della Polonia,
pontefice poteva ancora suscitare. Mo- il dominio della vita parlamentare
sca ha assistito con preoccupazione alla polacca da parte dei comunisti e delle
crescita del movimento polacco Solidar- forze di sicurezza comuniste (esercito
nosc e al declino del comunismo politico e polizia). La solidarietà, in altre paro-
in quel paese. Washington era a disagio le, dovrebbe essere confinata ai campi
per le minacce militari sovietiche di indi cultura, religione e rapporti di lavo-
vadere la Polonia proprio come aveva- ro. Niente politica. Nessun militarismo.
no fatto in Cecoslovacchia nel 1968 e in Nessun sabotaggio. Niente a che vedere
Ungheria nel 1956. Anche Washington con le forniture clandestine di armi sta-
si sentiva a disagio con il deteriorarsi tunitensi.
della situazione in Nicaragua e in Ame- Adamshin ha assicurato a Giovanni
rica centrale. Paolo II che questa felice svolta in So-
Gli analisti finanziari e gli investitori lidarnosc, curerebbe la patologia perma-
hanno iniziato a temere che il successo nente dell’economia polacca, sarebbe
di Solidarnosc rovinerà l’intero siste- interesse diretto di Mosca. Inoltre, ser-
ma di investimenti, crediti e produzione virebbe da esempio in altri satelliti, gli
industriale strutturata nelle economie “altri stati socialisti fraterni”, dove l’e-
dominate dai sovietici per venti lunghi conomia mercato chiuso era sempre pie-
anni. L’assenza di sindacati, la mancan- no di problemi.
za di scioperi e le condizioni di lavoro al Sembra anche, secondo buone fonti,
ribasso, gli stipendi erano un vero affare che Adamshin indirettamente ha avver-
in quelle economie. tito Giovanni Paolo II: il successo del
Nel 1980, Anatoli Adamshin, capo movimento Solidarnosc significherebbe
della sezione del ministero degli Esteri la fine di una forza lavoro industriale a
sovietico che si occupava di Italia, Fran- basso salario, senza sciopero e senza tas-
cia, Turchia e Grecia, ha incontrato Papa se.
Giovanni Paolo II e ha dichiarato: “Se È concepibile che una cosa del genere
la Chiesa si impegna a contenere l’im- ha avuto un effetto diretto sull’interna-
peto degli scioperanti polacchi entro i zionalizzazione dei prodotti manifattu-
limiti accettabili per Mosca, rinunce- rieri che contavano su questa forza la-
rà all’idea di invasione.” Forse Mosca voro, non solo in Polonia, ma nelle altre
era disposta ad arrivare più lontano. nazioni socialiste?
Quell’“ulteriore” era una carota appeti- E una cosa del genere non influirebbe
tosa esposta davanti agli occhi di Gio- sacche di interessi potenti?
vanni Paolo II. Adamshin non si limitava a parla-
Avendo già assicurato tutto questo, il re dell’effetto che avrebbe avuto sugli
Papa ha deciso di continuare ad avanza- stalinisti della linea dura, dentro e fuori
re nelle sue trattative. I loro complicati dall’Urss.
sforzi raggiunsero il culmine nel febbra- Nell’aprile 1981, Papa Giovanni Pa-
io 1981, quando Adamshin gli fece una olo II stava attingendo alle sue più pro-
seconda visita, alla guida di un’illustre fonde riserve di forza e intuizione per
delegazione sovietica. Ancora una volta sopportare un terribile doppio fardello:
da un lato, ha vegliato per mantenere sue capacità, la sua presenza imponente

la fedeltà dei circa trecentocinquanta e le loro opinioni politiche e ideologiche.
milioni di cattolici dell’America Lati- Era diventato un portavoce sandinista
na; per preservarli dal pericolo di cadere così convincente e popolare, nonostante
nella rete del marxismo, preparata, come i ripetuti ammonimenti di Giovanni Pa-
hanno chiaramente dimostrato i suoi in- olo II ad Arrupe, che nel 1981, mentre
formatori, non solo dai “normali” allea- il suo papa predicava costantemente un
ti di questa ideologia (Cuba, Nicaragua messaggio completamente diverso e la-
sandinista e simili), ma da influenti ge- vorando con uno scopo opposto, Fernan-
suiti, alcuni cardinali e vescovi e nume- do Cardenal si è divertito a ricevere una
rosi sacerdoti e suore. nomination per il Premio Nobel per la
D’altra parte, ha sostenuto e guidato Pace da centotrentatré membri del parla-
il movimento Solidarnosc, non solo at- mento europeo e del parlamento britan-
traverso la consulenza e l’invio di fondi, nico congiunti.
ma anche attraverso l’intervento diretto Fernando Cardenal non era l’unico
con la successione maldestra dei gover- gesuita che Arrupe sembrava incapace
ni registrata a Varsavia e con gli uomini di controllare. Né i gesuiti nicaraguensi
spaventati del Politburo di Mosca, im- furono soli nella loro continua e colletti-
mersi fino alle ginocchia nel sanguinoso va disobbedienza. I gesuiti dell’America
problema dell’Afghanistan. Oltre a tutto Latina, del Nord America, dell’Europa,
questo, all’inizio del 1981, papa Gio- di tutti i posti, alcuni momenti sparava-
vanni Paolo II era riuscito a viaggiare in no con totale noncuranza contro la dot-
venti paesi sparsi nei cinque continenti, trina sociale e il magistero religioso di
predicando in ventitré lingue. Giovanni Paolo II.
Il suo viaggio più recente, nel febbra- Fiumi incessanti di lamentele si river-
io di quell’anno, era stato un’estenuante sarono nell’ufficio del Pontefice, detta-
maratona di dodici giorni, per Pakistan, gliando le visioni eterodosse insegnate
Filippine, Guam, Giappone e Alaska. dai gesuiti in Europa e negli Stati Uniti.
Ovunque il suo messaggio era lo stesso: Ci sono state anche rivelazioni che al-
ecco l’apostolo Pietro, nel suo 276° suc- cuni circoli delle Logge Massoniche in
cessore, il Vicario di Cristo, che esprime Europa e America Latina stavano orga-
il bisogno di santità e giustizia tra tutti nizzando attivamente un’opposizione al
gli uomini, nel nome di Gesù. Papa in Polonia; c’erano prelati vatica-
Vista da ogni angolazione, l’attività ni, una ventina in tutto, membri a pie-
del Papa è stata colossale e ha sopraffat- no titolo della loggia italiana, e ancora
to la sua resistenza fisica e le sue forze una volta i gesuiti sembravano coinvolti
mentali oltre dei limiti che molti uomini con gli ambienti della loggia avversa al
avrebbero sopportato. Il padre generale pontefice.
gesuita Pedro Arrupe, invece, non sem- Già Paolo VI, nel 1965, aveva avver-
brava nemmeno in grado di completare tito Arrupe e i delegati della XXXI Con-
i preparativi per la Congregazione Ge- gregazione Generale dei Gesuiti, dei pe-
nerale dei Gesuiti. Né sembrava che po- ricoli insiti nell’appartenenza alla mas-
tesse in alcun modo far entrare in ordine soneria. A Giovanni Paolo II sembrava
Fernando Cardenal. Piuttosto, come il evidente che l’avvertimento non si fosse
Papa, ha viaggiato ovunque. allontanato troppo dalla realtà.
Al pubblico americano, in un giro di Alcuni dei più fidati consiglieri del
conferenze, principalmente intorno alla papa iniziarono a esortarlo a smettere di
città universitaria, ha mostrato loro le aspettare che Arrupe agisse. La posta in
gioco era troppo alta per consentire alla mente da Mosca.

leadership ribelle dei gesuiti di continua- In altre parole, era un brutto momen-
re a saccheggiare la strategia e l’autorità to per qualsiasi azione autoritaria che
papale, gli ordini chiaramente prescritti colpisse l’Unione Sovietica. I piani di
da questo Papa. Giovanni Paolo II per Solidarnosc in
Sebbene il Santo Padre sarebbe sta- Polonia stavano maturando. I sovietici
to tentato di seguire questo consiglio, il li conoscevano e non approvavano né
problema era allora, come adesso, che disapprovavano, ma aspettavano di ve-
fare una cosa del genere equivaleva a dere i profili chiari del gioco, la natura
spararsi sui piedi. Era molto probabile, del quid pro quo che Giovanni Paolo II
visto il prestigio dei Gesuiti e l’esten- poteva e voleva offrire.
sione della ribellione contro il Papato, C’era ancora un altro elemento da
che intraprendere un’azione unilaterale aggiungere alla cautela del Pontefice
contro Arrupe e i gesuiti avrebbe avuto nell’agire contro i preti sandinisti: il
ripercussioni che potrebbero nuocere protocollo vaticano. Normalmente, un
alla sua stessa politica papale e forse alla papa dovrebbe chiedere consiglio ai suoi
stessa Chiesa. massimi consiglieri, in particolare ai car-
Per il resto, proprio per la stridente dinali che dirigono ministeri importanti
facciata marxista e i legami moscoviti dal Vaticano.
dei gesuiti nicaraguensi in particolare Giovanni Paolo II non era affatto si-
potrebbero essere un’aperta violazio- curo di poter ottenere un Consenso a
ne di quel patto segreto quasi stabilito favore di un’azione diretta e perentoria
vent’anni prima tra il Vaticano e il Po- contro i sacerdoti situati nel governo, o
litburo di Mosca, salvo che il ritiro for- in particolare nei gesuiti.
zato dei sacerdoti è stato chiaramente La dura realtà pratica per quanto ri-
effettuato del governo nicaraguense. guarda Giovanni Paolo II, oltre che
Inoltre, poiché l’osservanza di quel qualsiasi altro Papa che non sia altamen-
patto e le sue implicazioni costituivano te dotato di un temperamento implacabi-
il principio ispiratore del cardinale Ago- le e abile nelle manovre vaticane, è che
stino Casaroli come Segretario di Stato, non può imporre la tua volontà a qualsi-
egli poteva benissimo dimettersi dall’in- asi membro potente dell’amministrazio-
carico come pubblica protesta. In tal ne del tuo Stato. E il fatto tremendo è
caso, Giovanni Paolo II perderebbe un che Giovanni Paolo II, come i Papi che
importante giocatore nella diplomazia lo hanno preceduto, è costretto dalle sue
“caldo-freddo”, nella politica “bastone e azioni di vasta portata predecessori sulla
carota” che stava praticando con i sovie- Cattedra di San Pietro.
tici. D’altra parte, il protocollo vaticano Il confronto tra il Papa e un numero
lascerebbe al cardinale Casaroli notevo- crescente del suo clero, sempre con i ge-
le influenza e potere, e forse meno lega- suiti in prima linea, si stava avvicinando
mi, se lasciasse l’incarico o fosse rimos- a un punto bollente, troppo lentamente
so da lui. per alcuni, ma comunque, in modo in-
E, per di più, il Papa, in questa fase dubitabile. Tre anni dopo l’elezione di
ancora iniziale del suo pontificato, non Giovanni Paolo II e nonostante gli sfor-
sapeva, come capiva benissimo, chi fos- zi per bloccarlo, in cui ancora una volta
se realmente al suo fianco nella Segre- i gesuiti sembravano essere coinvolti,
teria vaticana e in tutta la burocrazia, né l’impressionante successo della solida-
fino a che punto il sistema fosse stato rietà polacca si stava gradualmente svi-
“conquistato” direttamente o indiretta- luppando in una parte del mondo, men-
– III: Il “papa bianco” e il “papa nero” –
tre nell’altro i sandinisti portano avanti sei dei suoi più potenti cardinali, quelli
il tratto marxista nell’America centrale e che hanno fatto commuovere e tremare
meridionale stava guadagnando forza e il Vaticano, come una miniatura della
resistette a tutti gli sforzi papali per bloc- sua formidabile forza. E l’argomento di
care i gesuiti e altri sacerdoti nel senso studio tra loro era la vita o la morte della
che non legittimavano quell’impulso. Compagnia di Gesù: in altre parole, se
Con tutti i pesi sulla bilancia, e folle l’ordine presieduto dal Padre Generale
quanto tale idea poteva sembrare solo Pedro Arrupe dovesse essere autorizzato
quarant’anni fa, cominciò ad apparire a sussistere o se dovesse essere riorga-
chiaro non solo che potrebbe esserci una nizzato e riconsiderato secondo i reite-
guerra tra il Papa e i Gesuiti, ma que- rati desideri di tre Papi, o essere ufficial-
sto sarebbe stato clamoroso e cruento. E mente ucciso dal potere e sotto l’autorità
non lontano. di Papa Giovanni Paolo II.
In teoria, il Papa non doveva incon-

III. IL “PAPA BIANCO” E trare nessuno per prendere una decisione
IL “PAPA NERO” in merito. In linea di principio, aveva i
poteri per farlo. Tutte le facoltà. Gli altri
In un certo senso, la conferenza che si leader, compresi i sei cardinali che lo ac-
tenne a metà primavera del 1981 portava compagnavano in quella riunione erano
l’impronta di migliaia di riunioni di con- stati nominati da lui, che era l’unico dei
siglio che si svolgevano contemporanea- principali capi della Chiesa il cui potere,
mente in ogni paese del mondo dove era il potere del Papato, gli discendeva, una
giorno. Dietro le doppie portefinestre volta eletto, direttamente da Dio.
era in corso una riunione di sette uomi- Tuttavia, come sempre accade con il
ni. Ognuno di loro aveva davanti a sé potere, la teoria e il principio sono una
una cartella rigonfia piena di documenti, cosa e la realtà è un’altra. Ogni Papa
e, al gomito, una brocca piena d’acqua, deve avere potere sufficiente per farsi
dove galleggiava un cubetto di ghiac- carico delle facoltà che gli sono state
cio. Chiunque avesse intravisto avrebbe concesse ed esercitarle. Qualsiasi bri-
potuto dire che gli uomini riuniti erano ciola di loro che non assume sarà senza
assorti in questo tipo di quiete ma occu- dubbio usurpata e utilizzata da altri.
pati in una discussione che è caratteristi-
ca delle riunioni del consiglio ovunque. All’inizio della primavera del 1981,
Ma questo non era il tipo di raduno che ad esempio, Jüan Paolo aveva colto per
la maggior parte delle persone avrebbe la prima volta l’enorme potere che si era
potuto assistere o anche solo sbirciare coagulato nei secoli nel Padre Generale
attraverso i vetri delle porte chiuse. della Compagnia di Gesù. Quel potere è
La sala riunioni era al terzo piano del così grande sia a Roma che nel mondo,
palazzo pontificio, sul colle vaticano. Le ed è così diffusamente riconosciuto, che
valigette erano di damasco rosso e stam- chi esercita la carica di Padre Generale
pate in oro con l’emblema della tiara e dei Gesuiti, ha anche il titolo non uffi-
delle chiavi. Oltre la porta, un segre- ciale di “Papa Nero”. Il nero in questo
tario e due guardie svizzere, nella loro caso non è connotato da alcun tipo di
divisa tradizionale, avevano il compito minaccia. È un semplice riconoscimento
di sbarrare eventuali intrusi. Al tavolo del fatto che, come ogni altro gesuita, il
della riunione erano seduti il Pontefice potentissimo Generale della Compagnia
della Santa Romana Chiesa Cattolica e è sempre vestito con abiti ecclesiasti-
ci neri, in contrasto con il tradizionale capotavola, come un uomo la cui energia

bianco del Santo Padre.3 robusta e ribollente era precariamente
Un altro esempio doveva essere dato ingabbiata, appena rallentata dall’esplo-
proprio in questo incontro. Se fossero sione. All’età di sessantuno anni, questo
riusciti a fare a modo loro, almeno tre primo Papa polacco era una personalità
dei sei cardinali riuniti a quel tavolo con in rapida ascesa, che respirava iniziati-
Giovanni Paolo II avrebbero dato al loro va, avvolto in un carisma personale, già
Papa una lezione di potere romano. Ro- una figura fissa nei media internazionali.
manità è chiamata quella speciale moda- Con la potenza del Papato alle spalle,
lità di potere. molti potrebbero chiedersi: quale prela-
È assiomatico che un Papa che spera to? Dove nella tua Chiesa potrai affron-
di riuscire, debba possedere almeno due tarlo? Romanità o no, Karol Wojtyla è
cose: volontà di ferro e doti di roma-
�� un uomo prudente. Senza dubbio, guar-
nità. La romanità si basa su un princi- dando i sei cardinali seduti alla sua de-
pio fondamentale: Cunetando regitur stra e alla sua sinistra, vestiti con i loro
mundus. Se sei capace di aspettare più a paramenti rosso sangue, capì dove si tro-
lungo degli altri, sarai in grado di gover- vava ognuno di loro, non solo in questa
nare gli altri. I rudimenti della romanità attività della Compagnia di Gesù, ma
consistono in contenimento in azione e davanti al Signore. La sua strategia pa-
in tutte le forme di espressione. pale globale.
È, in un certo senso, un potere sussur- Sulla cattedra immediatamente alla
rato. Un senso del tempismo condito con destra del Papa sedeva Dottrina (Ratzin-
pazienza, un temperamento implacabile ger, nota del tra.), il cardinale incaricato
che esclude le oscillazioni emotive e una di vigilare sulla purezza della dottrina
convinzione quasi messianica del suc- cattolica nel vasto e variegato mondo
cesso finale sono considerati essenziali. della Chiesa. Era un bavarese dalla fac-
Pochi nascono con questi doni. I «ro- cia dolce, saggio e tutt’altro che sempli-
mani» più genuini che vengono a brillare ce, un teologo di professione che godeva
devono impararli nel tempo. Nonostante della piena fiducia degli intellettuali ec-
tutta la sua forza di volontà, Giovanni clesiastici. A cinquantacinque anni ave-
Paolo II non ha raggiunto la romanità e va tutti i capelli bianchi ed era il più gio-
il tempo era l’unico bene che non aveva. vane dei presenti. Giovanni Paolo II sa-
Non hanno permesso che si sistemas- peva che Dottrina avrebbe sempre dato
se né la situazione della Polonia né quel- pieno appoggio alla volontà del Papa.
la del Nicaragua. E lo stesso avrebbe fatto, ne era cer-
Nella riunione di quel giorno, Sua to, Propaganda, il cardinale incarica-
Santità sedeva, nelle sue vesti bianche, a to di promuovere il cattolicesimo tra i
popoli cristiani dell’Africa e dell’Asia.
Propaganda era un brasiliano di origine
3 C’è anche un alto funzionario romano
che è chiamato il “Papa Rojo”, il cardinale italiana, di aspetto più vecchio dei suoi
che guida la potentissima Congregazione colleghi e beato nel portamento: alcuni
per la Propagazione della Fede, ora chiamata dicevano di lui che fosse benigno come
Congregazione per l’Evangelizzazione dei una colomba e furbo come un serpente.
Popoli, che ha spese enormi e divora buona
parte del bilancio annuale vaticano. Non Questo probabilmente perché i suoi col-
mancano coloro che indicano che il colore leghi cardinali non hanno mai sospettato
rosso, in questo caso, fa riferimento ai numeri dove sarebbe venuto fuori. Nonostante il
rossi. In realtà, è un riconoscimento romano suo stile diretto e semplice, Propaganda
del fatto reale che il denaro dà sempre potere di
qualche tipo. era noto per la sconcertante precisione
con cui lanciava le sue granate nelle di- con il rossore delle sue labbra e delle sue
scussioni. orecchie dava l’impressione che, duran-
L’ultimo alleato del Papa in sala quel te i suoi trentasette anni di diplomazia
giorno è stato Clero, il cardinale che vaticana, avesse affrontato un costante
presiedeva la Congregazione per il Cle- vento gelido.
ro, l’ufficio preposto a tutto il clero cat- Stato era l’unico della sua generazio-
tolico diocesano. ne che aveva raggiunto una certa inti-
Dei tre restanti cardinali, uno non mità e accesso con i leader dell’URSS
ha dovuto pronunciarsi necessariamen- e dei paesi satelliti. Simili al suo fisico
te contro il Papa; ma non sarebbe certo sembravano essere i suoi legami con i
nemmeno lui al suo fianco. sovietici: piccoli e incruenti rispetto ai
Vescovi, il cardinale che sovrintende negoziati slavi che questo papa aveva
a tutti i vescovi cattolici, è un maestro stabilito come suoi. Ma l’uso sapiente
della romanità. Con un mento potente, della romanità può trasformare piccoli
astuto, giovane nei suoi sessantotto anni, sentieri in grandi vie di guadagno. E co-
Vescovi stava per essere eletto Papa. Sa- munque, secondo Stato, la crisi del re-
peva come chiedere un prezzo per il suo gno di questo papa non era lontana.
aiuto. Avrebbe potuto gettare il peso che È interessante notare che questo
aveva a favore del Papa, se fosse riuscito incontro non era stato chiesto dal Papa,
a imporre i suoi criteri su altre questioni. ma da uno o due dei cardinali presenti,
Religiosi, in qualità di supervisore va- con l’obiettivo di avere quelli che, nelle
ticano di tutti gli ordini religiosi maschi- delicate sfumature della romanità, si
li e femminili, era un argentino di ceppo direbbero «chiarimenti» sui piani del
italiano, il quale si sarebbe certamente Pontefice sui gesuiti. Tanto che anche
opposto a Giovanni Paolo II. Era intimo quando il Papa Bianco ha aperto la se-
con persone in luoghi importanti a cui duta con una dichiarazione “chiaritrice”
non piaceva nessun Papa che scuotesse di dieci minuti, il Papa Nero, Pedro Ar-
la loro barca, ed era anche in contatto rupe, sembrava effettivamente presente,
con persone in alto rango. Unioni segre- come un invisibile ottavo partecipante
te che non desideravano alcun successo seduto al tavolo. Quel basco di settanta-
per il papato in generale e detestavano tré anni, dal corpo magro, naso adunco,
questo papa in particolare. Dai capelli era un conoscente personale di ciascu-
accuratamente pettinati agli immacolati no dei sette uomini presenti. Nessuno di
polsini alla francese, chiusi da lussuosi loro lo voleva. Alcuni lo consideravano
e raffinati gemelli d’oro, Religiosi aveva un alleato estremamente utile e altri lo
l’aspetto di un uomo d’affari dedicato a detestavano come un nemico eccessiva-
una toilette asettica. mente pericoloso. Sua Santità aveva im-
L’uomo più potente a quel tavolo, parato ad aver paura di lui.
dopo il Pontefice, era Stato, il Cardina-
le Segretario di Stato del Vaticano. Stato Nell’esporre i suoi criteri sulla Com-
era l’antagonista del papa in tutto. Quel- pagnia di Gesù, Giovanni Paolo II con-
lo che Giovanni Paolo II aveva di robu- centrò le sue osservazioni soprattutto sui
sto e atletico, Stato lo aveva di diminu- temi della fedeltà al papato e della dif-
tivo, era un italiano del Nord, con gli fusione dell’autentica dottrina cattoli-
occhiali e le guance infossate. Era così ca. Quando il Papa ebbe terminato, Re-
magro che il soprannome che gli è stato ligiosi espresse le proprie opinioni. Fe-
dato era “teschio”. La sua pelle pallida dele alla forma, il suo punto di vista era
sembrava priva di sangue, e in contrasto antagonista a quello del Pontefice. Del
resto, quelli che il Santo Padre conside- que tranne che nelle terre di missione.
rava difetti dei gesuiti si potevano trova- In questi, era la Propaganda ad avere la
re in molti altri ordini religiosi, maschili voce decisiva. Ma Vescovi ha ricoperto
e femminili: francescani, carmelitani, anche la carica di presidente della Pon-
domenicani, padri e madri Maryknoll, tificia Commissione per l’America Lati-
padri colombani irlandesi, e così via. Ed na, posizione dalla quale esercitò un’e-
era facile trovare le stesse colpe nei ve- norme influenza.
scovi dell’America Latina e, insomma, Era noto che Vescovi condivideva
ovunque all’interno di tutta la Chiesa. con Giovanni Paolo una doppia con-
Per illustrare questa seconda tesi, Re- vinzione: che l’America Latina doveva
ligiosi ha citato due degli esempi più essere salvata dal marxismo e che c’era
evidenti. L’ex vescovo di Cuernavaca, poca differenza tra i marxisti dichiarati
Messico, Méndez Arceo, ha iniziato i del paese e la massa di sacerdoti e suore
suoi sermoni domenicali con un saluto gesuiti, domenicani, francescani e Ma-
a pugno alzato all’Internazionale Comu- ryknoll. «Quello che accade in America
nista e ha gridato “Sono un marxista!” Latina», aveva detto Vescovi due anni
E il suo venerato collega, il cardinale prima, «umanamente parlando, determi-
Evaristo Arns di San Paolo, in Brasile, nerà il destino della Chiesa nel prossimo
ha colto ogni occasione per flagellare il secolo».
rigido capitalismo e applaudire l’idea di No, Vescovi non accetterebbe l’invito
una redistribuzione della ricchezza per implicito di Religiosi. Il gruppo dei ve-
alleviare la povertà endemica. E che dire scovi di sinistra in America Latina era
di quei vescovi francesi che hanno insi- stato nominato prima che Vescovi met-
stito per inserire il giorno della nascita tesse le mani nei controlli delle nomine
di Marx nel calendario liturgico ufficia- episcopali. Adesso Vescovi taceva. Non
le per celebrarlo insieme alle nascite e importava. Religiosi era pienamente
morti dei santi e i martiri della Chiesa? preparato a difendere che i gesuiti agi-
E che dire del modo in cui i vescovi vano in completa obbedienza ai vescovi
canadesi hanno utilizzato l’analisi mar- della Chiesa, che, non avendo bisogno di
xista della lotta di classe nello studio ricordare ai presenti, erano i successori
della questione sociale? dei dodici apostoli.
Religiosi era sicuro che il suo venera- Il Concilio Vaticano II aveva sottoli-
to collega Vescovi, che sedeva accanto neato il ruolo del Collegio Episcopale
a lui al tavolo, e che era a capo di tutti i nel governo della Chiesa e la guida del
vescovi, potesse confermare quanto di- suo popolo. Il vero problema, secondo
ceva. Religiosi, non erano i gesuiti. Né i ve-
Forse a Religiosi era sembrato che scovi, che erano in campagna governan-
Vescovi non avesse ancora deciso quale do le loro diocesi come apostoli e com-
parte della disputa gli offrisse il maggior battendo con le complicazioni di ogni
vantaggio; ma era una lettura sbagliata. luogo.
Aveva le sue ragioni per non aiutare Re- Per Religiosi il vero problema con-
ligiosi; buoni motivi. sisteva nel vuoto che separava i 3.567
Dopo Stato, Vescovi potrebbe essere membri del Collegio episcopale e del-
considerato il cardinale più potente della Santa Sede. Religiosi ha evitato ogni
la curia vaticana. Era responsabile della menzione diretta della persona di Gio-
Congregazione dei vescovi e potrebbe, vanni Paolo II; ma nessuno si aspetta
se lo desiderasse, avere una mano de- ciò. Non c’erano dubbi su cosa intendes-
cisiva nella nomina dei vescovi ovun- se. Secondo la sua analisi, ha concluso
Religiosi, sia il governo che l’autorità Cristo”.

magisteriale della Chiesa dovrebbero In altre parole, Dottrina sottolineava
essere normalmente e regolarmente riche era una falsa distinzione parlare,
partiti tra il Pontefice e il Collegio epi- come aveva fatto il suo venerato collega,
scopale. Sua Santità permetterebbe che del Collegio episcopale come distinto e
l’incontro si rivolgesse a questo, al re- separato dal Romano Pontefice. Piut-
ale problema: la mancanza di coesione, tosto, è accaduto che, senza il Romano
appunto, il dissenso e la mancanza di Pontefice, il Collegio non esistesse.
unità, che esistevano tra la Santa Sede Episcopale. Piuttosto, l’unica vera
ei vescovi. Ma in ogni caso i gesuiti non distinzione che si potrebbe fare sarebbe
dovevano essere i capri espiatori di al- quella tra il solo Papa e il Collegio epi-
tri colpevoli di colpe più gravi, perché scopale, che necessariamente includeva
si assumevano maggiori responsabilità il Romano Pontefice, che poteva agi-
dei gesuiti nella Chiesa universale. Per re da solo. La scuola non poteva agire
quanto schietta fosse la posizione di senza il papa. Di conseguenza, i Vescovi
Religiosi, e per quanto sostanzialmente che avevano divergenze con il Romano
contraddittoria con quella del Pontefice, Pontefice, e il loro venerato collega ave-
essa si esprimeva in termini compatibili va appena assicurato loro che ce n’erano
con la romanità. Non c’erano gesti. Non molte, avevano divergenze con il Colle-
si sono alzate le dita. La voce non si alzò. gio Episcopale. Dottrina era sicuro che
Questo è successo anche con la reazione Vescovi avrebbe fatto la sua parte, per-
degli altri sei. Nessun movimento di di- ché era suo dovere, in fondo, metterli in
sagio tradiva alcuna emozione, nessun riga e metterli in ordine.
irrigidimento sulla sedia, nessun respiro Erano una bella parata e spinta nel
profondo a riempire i polmoni, nessun gioco della romanità come non si vedeva
morso del labbro, nessun cipiglio. Nel da tempo. Ma non c’era sorriso di trion-
peggiore dei casi, un occhio potrebbe fo o smorfia di sconfitta mentre segnava
essere alzato per una rapida occhiata a il punto. E in verità Dottrina non era an-
chi parla, sia a un amico che a un ne- cora finita.
mico. E certamente, non c’era nemmeno Per quanto riguarda i gesuiti, ha conti-
discussione sul prendere la parola. In in- nuato, il caso era qualitativamente diver-
contri come questi presiede la romanità, so da quello dei vescovi. Il Collegio dei
che in quel convegno ha puntato il suo Vescovi è stato istituito da Dio. I Gesuiti
dito invisibile contro Dottrina, il teolo- sono stati istituiti dal Papa. A lui devo-
go di professione che stava in tutto e per no la loro esistenza e la loro fedeltà. Ora
tutto alla destra del Papa, comprendendo sono in una situazione di rivolta, secon-
la sua posizione di custode della purezza do Sua Santità. Così come li aveva creati
nella dottrina cattolica. un Papa, un altro Papa poteva stabilire
Dottrina ha voluto ricordare ai suoi regole o, se necessario, porvi fine. E det-
venerati colleghi le parole del Conci- te regole o questa cessazione riguardante
lio Vaticano II nel descrivere il Colle- i gesuiti erano oggetto proprio di quella
gio Episcopale. Ha citato il documento seduta.
di detto concilio in materia: il Collegio
episcopale deve “sempre e necessaria- La sfida lanciata da Religiosi a Sua
mente intendersi insieme al suo capo Santità per far desistere l’incontro e ag-
che, nell’ambito del Collegio mantie- girare il problema dei gesuiti era stata
ne la sua posizione di Pastore Supremo amputata chirurgicamente. Tuttavia, con
della Chiesa Universale come Vicario di poche interruzioni nella discussione,
Stato ha vinto. Il suo approccio era mol- mande da porre. Il Concilio Vaticano e
to più indiretto di quello di Religiosi. i due Papi successivi a Giovanni XXIII
Stato ha ricordato ai suoi venerati avevano rispettato questo accordo. Sua
colleghi di aver accompagnato l’attua- Santità avrebbe onorato anche quella ga-
le Papa ai due colloqui di Sua Santi- ranzia? La gerarchia polacca e i leader di
tà con il negoziatore sovietico Anatoli Solidarnosc l’avrebbero rispettatata?
Adamshin, l’ultimo dei quali avvenuto La domanda che Stato implicitamente
in quello stesso anno 1981. poneva era così chiara a tutti, che non
Sua Santità aveva dato garanzie ai so- aveva bisogno di esprimerla a parole:
vietici che non una parola o un acca o come poteva papa Giovanni Paolo II
dai vertici di Solidarnosc, avrebbe viola- incriminare i gesuiti per il loro soste-
to il patto Mosca-Vaticano del 1962. gno ai pensatori marxisti e ai guerri-
Stato non aveva bisogno di spiegare glieri comunisti in America Latina?
ai suoi ascoltatori che, nella tarda pri- - senza condannare esplicitamente il
mavera del 1962, un certo cardinale Eu- marxismo sovietico e i suoi delegati
genio Tisserant era stato inviato da papa comunisti?
Giovanni XXIII per incontrare un pre- In altre parole, come avrebbe potuto
lato russo, un metropolita Nikodim, che essere rispettato durante il suo pontifi-
rappresentava il Politburo sovietico di cato, senza violare non solo il patto di
Nikita Kruscev. Metz, ma anche la sua stessa promessa
Papa Giovanni desiderava ardente- fatta ad Adamshin di “Metz”?,
mente sapere se il governo sovietico Il messaggio di Stato, quindi, era
avrebbe autorizzato due membri della chiaro. Sapeva come chiunque altro che
Chiesa ortodossa russa a partecipare al l’allontanamento dei gesuiti dalla dottri-
Concilio Vaticano II che avrebbe dovuto na cattolica poteva essere rimproverato
aprirsi il prossimo ottobre. L’incontro tra a condizioni che non violavano alcun
Tisserant e Nikodim si è tenuto presso la patto o accordo. Ma voleva proteggere
residenza ufficiale di Paul Joseph Sch- i suoi gesuiti. Sua Santità rinuncerebbe
mitt, allora vescovo di Metz, Francia. Lì alla battaglia? A questo punto? O pro-
Nikodim ha dato la risposta sovietica. penderebbe per un compromesso?
Il suo governo era soddisfatto finché Probabilmente sperando in quest’ul-
il Papa garantiva due cose: che da que- timo, Stato ha proseguito sottolineando
sto Concilio non sarebbe arrivata alcuna che il padre generale Arrupe aveva appe-
condanna del comunismo sovietico o del na pubblicato un articolo in cui dimostra-
marxismo e che la Santa Sede avrebbe va che nessun cattolico, per non parlare
accettato per il futuro la norma di aste- di un gesuita, poteva fare affidamento su
nersi sempre da questa condanna ufficia- un’analisi marxista della storia umana e
le. Nikodim ottenne le sue garanzie. della società per decidere da che parte
schierarsi.
Successivamente, la faccenda fu or- Il segretario non ha sottolineato che
chestrata per conto di Papa Giovanni Arrupe aveva aspettato più di tre mesi,
dal cardinale gesuita Agustín Bea, fino dal 30 dicembre 1980 al 4 aprile, per
a quando l’accordo finale fu concluso a pubblicarlo, né che Arrupe fosse stato
Mosca e si compì a Roma, all’interno di informato della questione che sarebbe
quel Concilio Vaticano e nella politica stata presa in considerazione in quella
della Santa Sede per i prossimi due de- riunione molto riservata. La difesa di
cenni. Stato dei Gesuiti era finita. Cosa ha fatto
Stato ha detto che aveva solo due do- poi doveva indicare, sia la sua volontà
che la sua capacità di farlo trasportan- gior parte dei Papi, non aveva familiarità
do il combattimento sulla Compagnia di con l’intricata rete di istituzioni finanzia-
Gesù direttamente nel campo della stra- rie e holding straniere in cui si diramano
tegia papale. Alzare la posta in gioco, le filiali della Banca Vaticana.
insomma. A rigor di termini, Stato poteva porre
Stato ha ricordato a tutti i presenti che il veto a qualsiasi invio di fondi.
la sua carica di Segretario di Stato di Nonostante questo, se i piani del Papa
Sua Santità gli imponeva di intrattenere andavano avanti, Solidarnosc avrebbe
rapporti cordiali, anche se ufficiosi, con avuto bisogno di una grossa somma di
i governi dell’URSS e del blocco orien- denaro aggiuntiva, non la sua riduzione.
tale. Certamente, nel migliore dei casi, si Stato aveva solo un altro commento
trattava di relazioni segrete. Ma questo da aggiungere. La sua collaborazione
era molto meglio della situazione di altri con il Santo Padre durante l’anno pre-
governi in relazione alla fratellanza so- cedente, in materia di denaro, ha portato
cialista sovietica. Per continuare a man- con sé un fatto pericoloso.
tenere questi rapporti, avrebbe dovuto Il governo italiano continuava la sua
prendere le distanze da ogni dichiara- inchiesta sullo scandalo scoppiato al
zione della Santa Sede contraria a quella Banco Ambrosiano di Milano, scon-
famiglia. Il monito di Stato, la sua mi- volgendo il mondo finanziario interna-
naccia di dimissioni e la sua aperta op- zionale. Bene o male, il Banco Ambro-
posizione erano chiari, e altri sapevano siano e il suo direttore, Roberto Calvi,
che Papa Giovanni Paolo II aveva moti- implicato nello scandalo, erano associati
vo di non voler provocare le dimissioni a quell’importantissimo ministrante di-
o la rimozione da Stato, il quale assicurò Fondi di solidarietà.
Sua Santità e i venerati fratelli che non Naturalmente, il Segretariato era fi-
vi era nessuno indispensabile nella vi- ducioso che tutto sarebbe finito bene per
gna del Signore e che la decisione finale la reputazione della Santa Sede e per gli
spettava al Santo Padre. sforzi di Sua Santità a favore della sua
Tuttavia, Stato e il suo ufficio sono amata Polonia. Nessuno poteva dubitare
stati finora particolarmente utili nel gui- della sua devozione ai più alti interessi
dare e cronometrare Solidarnosc, in tutti sia della Santa Sede che del Santo Padre.
gli aspetti di quella difficile questione, Era con questo spirito che aveva fatto
sia politicamente che materialmente. i suoi precedenti commenti dei Gesuiti.
Personaggi della statura dei presenti Anche la romanitá ha avuto difficoltà
hanno conosciuto la performance di Sta- a digerire la pesante massa di minacce
to sulla canalizzazione dei fondi della politiche e finanziarie che Stato aveva
Banca Vaticana tramite canali neutrali, deciso di lanciare al Pontefice, dall’altra
holding vaticane o straniere, ad esem- parte del tavolo.
pio, e entità finanziarie estere in cui il Per Propaganda, con quel modo con-
Vaticano aveva il controllo dominante, vincente e diretto di esprimersi, sembra-
ai Fondi di Solidarnosc in costante esau- va che il momento fosse propizio per un
rimento. La posizione di Stato in Vati- cambiamento. Sembrava giunto il mo-
cano lo ha reso un membro chiave della mento, disse con disarmante ingenuità,
PECA, la Prefettura vaticana per gli af- di discutere un argomento che poteva
fari economici, che prende tutte le deci- capire meglio delle complicazioni della
sioni importanti. politica dell’Europa orientale o il rap-
Per quanto riguarda il movimento dei porto dei gesuiti con i marxisti. Tocca-
fondi. Giovanni Paolo II, come la mag- va a loro discutere di quanto accadeva
in quella parte della Chiesa affidata alle Teilhard de Chardin.

loro cure, i territori di missione in Africa De Chardin era stato la pupilla degli
e in Asia. intellettuali gesuiti, infatti, per quasi
Propaganda fece preparare un rap- quarant’anni, nonostante la condanna
porto; una copia del quale era contenu- nel 1960 da parte della Santa Sede della
ta nelle cartelle damascate rosse, ed era sua persona e dei suoi scritti.
stata attentamente letta da ciascuno dei Detti scritti, come ricordava Propa-
presenti prima dell’adunanza. ganda ai suoi venerabili colleghi, nelle
Quel rapporto, che ha rapidamente ri- stesse parole della condanna ufficiale,
assunto, esprimeva con dettagli dolorosi “abbondano ambiguità, errori anche
fino a che punto erano arrivati missio- gravi, in modo tale da offendere la dot-
nari gesuiti che lavoravano in India per trina cattolica”. Non c’è da stupirsi,
adulterare la dottrina cristiana. quindi, come ha potuto dire Propaganda,
Il riassunto di Propaganda si riferiva che se i gesuiti perseveravano nel segui-
solo allo stravolgimento del significato re la stella di Chardin, erano in contrasto
del sacerdozio, del battesimo, del Sa- con il benessere della Chiesa.
cramento dell’Eucaristia e del primato e Insomma, Propaganda concordava
dell’autorità del Santo Padre nella Chie- sia con la condanna nel 1960 del gesui-
sa, che era negli insegnamenti di quei ta Chardin, sia con l’incriminazione dal
Gesuiti. Santo Padre contro la Compagnia nel
Poi ha parlato della dissoluzione delle suo insieme, nel 1981.
verità fondamentali della Chiesa sull’im- In un primo momento sembrò che il
mortalità, il paradiso e l’inferno, il va- Clero riducesse il proprio contributo per
lore della preghiera, la mortificazione e amplificare il rapporto stabilito da Pro-
la penitenza; il significato della messa e paganda tra l’opera di Teilhard de Char-
della salvezza, finché queste cose non din e l’attività attuale dei Gesuiti.
hanno assunto forme irriconoscibili. In un tono che dava l’impressione che
Propaganda è stato tanto più radicale non aveva altra intenzione che far avan-
nelle sue osservazioni che non sembrava zare un po’ di più l’approccio, chiese
avere problemi personali da sollevare. come potevano quelle facoltà di filoso-
Semplicemente ha fatto una domanda: fia e teologia del Centro Sevres di Parigi
perché? Perché i gesuiti avevano adulte- per il prossimo 13 giugno, organizzare
rato e distorto anche le credenze cristia- una celebrazione per il centenario della
ne più care? Fu informato che gli stessi nascita di Teilhard de Chardin. Secondo
gesuiti parlavano di «inculturazione» e le informazioni di Clero, lo facevano con
«indigenizzazione». Ma il risultato fu la benedizione dell’Istituto Pontificio a
una scristianizzazione organizzata e co- Roma e l’approvazione del Segretario di
stantemente progressista di quanto non Stato e del Padre Generale dei Gesuiti.
fosse stata una volta in India una fiorente Il suggerimento di Clero era che tutte
popolazione cattolica di circa tre milioni le persone coinvolte avrebbero fatto me-
di persone. glio a offrire messe per l’anima di Char-
Propaganda ha risposto alla sua stes- din, piuttosto che cercare di risolvere il
sa domanda con lo stesso tono calmo in suo pensiero ambiguo e agire in base alle
cui l’aveva formulata. I gesuiti in India sue teorie vaghe e pericolose.
erano diventati quello che erano diven- Il suggerimento di Sua Santità era più
tati perché loro e i loro superiori ro- diretto. Il Pontefice era sicuro che Sta-
mani avevano continuato a seguire gli to avrebbe notificato a padre Arrupe la
insegnamenti del gesuita padre Pierre disapprovazione della Santa Sede per la
prevista celebrazione. ni in sospeso. Non era solo a Roma e in

Clero aveva ancora una o due doman- America Latina e in India che accadeva-
de. Si trattava di un devastante rapporto no cose strane, e sempre con i gesuiti
ricevuto in Vaticano un anno e mezzo al centro. C’erano pagine di documen-
prima, nell’ottobre del 1979. Il suo vene- tazione nelle valigette di damasco rosso
rato fratello cardinale Vicente Scherer davanti alle loro Eminenze, su gesuiti
di Porto Alegre, Brasile, aveva scritto che insegnavano, predicavano e agivano
molto sul Collegio dei Gesuiti Anchieta costantemente in un modo che non solo
di quella stessa città. si discostava, ma anche contraddiceva,
Secondo Scherer, sono stati utilizza- l’insegnamento dottrinale della Chiesa,
ti manuali marxisti, nelle aule venivano così come l’opinione esplicita di Sua
instillati negli studenti i principi marxi- Santità nelle cose più vitali.
sti, i sacramenti della confessione e del- Dottrina poteva, indicare sulle pagi-
la comunione venivano ridicolizzati per- ne di quei rapporti, una dozzina di nomi
ché ritenuti anacronistici. di eminenti gesuiti europei, anche più
Cosa era successo, volle sapere indi due dozzine di gesuiti americani, al-
curiosito Clero, con quel rapporto? Il meno venticinque dall’America latina
Collegio dei Gesuiti aveva seguìto il suo e circa una dozzina di altri paesi come
cammino tranquillo. Perché il Padre Ge- India, Giappone, Filippine, Irlanda e In-
nerale Arrupe non aveva corretto quei ghilterra. Tra tutti, per Dottrina, l’unica
gravi errori? E così Clero continuava a minaccia comune era la loro insistenza
parlare incuriosito e ad alta voce. Parlia- sulla necessità di far sostenere la “lotta”.
mo di argomenti: c’è lo strano caso del Dal canto suo, ha concluso Dottrina,
gesuita padre Caprile, che ha scritto tutta la situazione era già andata troppo
sulla rivista ufficiale dei gesuiti, Civiltà oltre. Il Santo Padre deve agire con de-
Cattolica, edita a Roma. cisione.
In questione, secondo Caprile, era il Ora Religiosi fece un secondo tenta-
divieto cattolico romano, pena la sco- tivo per influenzare l’esito della discus-
munica, nei confronti di un cattolico di sione a favore dei gesuiti. Era sicuro che
appartenere alla Massoneria. La scomu- ci fosse un profondo malinteso. Padre
nica era lettera morta, scriveva Caprile Arrupe aveva apertamente riconosciuto
nel suo articolo, e la massoneria è aperta che la Compagnia di Gesù era cambiata
a qualsiasi cattolico. Questo è stato un dal Concilio Vaticano II.
flagrante tentativo di minare le decisioni E aveva anche dato una buona ragione
del Papa sulla moralità. per quel cambiamento: la chiesa stessa
Com’era che Caprile poteva pubblica- era cambiata. Dopo il Concilio, i cattoli-
re qualcosa del genere, tanto meno con ci si erano resi conto che la Chiesa è “il
tanta impunità e con la benedizione del popolo di Dio”, non un corpo gerarchi-
suo Padre Generale? Entrambe le mani- co. Papa Paolo VI aveva fatto sua questa
festazioni di smarrimento del clero era- nuova visione della Chiesa, questa nuo-
no specificamente dirette a Stato. L’alle- va ecclesiologia. Teologi e vescovi ave-
anza tra il cardinale segretario e Civiltà vano adottato con entusiasmo per questo
Cattolica era nota. Ed era risaputo che nuovo punto di vista. I gesuiti, come i
Stato aveva dirottato il rapporto schiac- vescovi, stavano semplicemente ascol-
ciante del cardinale Scherer e l’aveva tando la voce del “popolo di Dio”.
seppellito in un archivio morto». I suoi nemici, naturalmente furono
Dottrina ha trovato quel momento accusati di essere marxisti; ma in realtà
opportuno per risolvere alcune questio- erano campioni della nuova concezione
di «Chiesa». Religiosi era a conoscen- Era l’intera situazione della Chiesa

za, ha assicurato il Santo Padre, che in che Sua Santità cercava di migliorare at-
zone isolate della Chiesa, come la Polo- traverso i suoi viaggi apostolici e il suo
nia, quest’aria fresca di idee cattoliche esperimento Polacco con Solidarnosc.
riguardo ciò che la Chiesa era veramen- Eppure c’era questa questione del Pat-
te, non era ancora penetrata. Ma sarebbe to Mosca-Vaticano del 1962. E forse era
solo questione di tempo. meglio segnalare anche che quel patto
Sua Santità come Dottrina, Clero e del 1962 non era altro che un rinnovo di
Vescovi, aveva partecipato attivamente un accordo precedente tra la Santa Sede
al Concilio Vaticano II. Avevano accet- e Mosca.
tato questo nuovo concetto di Chiesa. Stato si riferiva, continuava, alle con-
Allora, come si potevano biasimare i versazioni tenutesi nel 1942, nel regno
gesuiti per aver portato avanti l’idea? di papa Pio XII. Fu in quell’anno che
Religiosi ripeteva con enfasi “Solo i monsignor Giovanni Battista Montini
loro nemici, avrebbero preso l’interesse del Vaticano, che sarebbe poi succeduto
dei gesuiti per il “popolo di Dio”, come al soglio pontificio come Paolo VI, che
accettazione della “lotta di classe” mar- ha parlato direttamente con il rappresen-
xista. tante di Joseph Stalin. Quelle conversa-
Richiamando nuovamente il Concilio zioni miravano a mitigare le continue
Vaticano II, Religiosi aveva riportato la e violente denunce di Pio XII contro il
discussione nell’arena dove Dottrina dittatore sovietico e il marxismo. Stato
era un esperto. Dottrina ha ringraziato il stesso era a conoscenza di quelle con-
venerato fratello per aver chiarito questa versazioni. Era stato anche a entrambi i
idea chiave promossa dalla Compagnia colloqui tra Montini e il leader del Pci
di Gesù di Padre Arrupe. Italiano, Palmiro Togliatti, nel 1944.
La difficoltà era tuttavia, che i gesuiti Se qualcuno dei suoi venerabili colle-
e molti vescovi avevano apparentemente ghi al tavolo lo voleva, Stato offriva for-
dimenticato ciò che il Concilio Vaticano nire rapporti sulla questione, dall’Ufficio
II aveva detto a proposito del “Popolo alleato dei servizi strategici, a comincia-
di Dio”; vale a dire che questo “popo- re, come Lei ha ricordato, dal Rapporto
lo” doveva essere diretto e guidato non OSS JR-1022 del 28 agosto 1944.
dai propri istinti o dalla teoria sociale di
Marx o di chiunque altro, doveva esse- Stato aveva ovviamente controllato
re governato dalla dottrina e dalla legge minuziosamente le sue referenze prima
morale del Romano Pontefice e dei vedi presentarsi alla riunione, aspettandosi
scovi in comunione con quel Pontefice. evidentemente esattamente l’opposizio-
I gesuiti avevano dimenticato que- ne che si era organizzata contro di lui.
sto, e bisognava fare qualcosa per Papa Giovanni Paolo sembrava molto
un’omissione così grave. serio riguardo alle informazioni di Stato.
Fu ancora una volta Stato ad interve- “Sua Santità Pio XII era a conoscenza
nire nel duello tra Dottrina e Religiosi di questi colloqui e accordi in quel mo-
E ancora una volta ha ricordato a tut- mento?” No, ha ammesso Stato. Ma la
ti i presenti che aveva alzato la posta in verità è che tutti devono fare i conti con
gioco sulla questione della decisione da brutte realtà. I subordinati a volte devo-
prendere in merito ai gesuiti. no agire all’insaputa dei loro superiori
Sì, concordò il segretario, bisognava per aiutarli a raggiungere i loro obiettivi.
fare qualcosa per risolvere la situazione. Ora, era chiaro che la conoscenza dei
L’intera situazione. patti del 1942, 1944 e 1962 tra Mosca
e il Vaticano erano affari interni della istituti.

Santa Sede. Allo stesso modo come at- I vescovi dovrebbero affrontare gravi
tualmente le conversazioni e gli accordi problemi di risorse umane. E mieterebbe
privati di Sua Santità con l’amministra- vittime anche fra i tanti eccellenti gesu-
zione statunitense sono interne e private iti che fedelmente perseverano nei loro
di Sua Santità e della Santa Sede. posti solitari e molti altri che ancora si
Solo così, allora, gli sforzi dei gesu- distinguono come difensori pubblici del
iti dovettero fronteggiare realtà sociali Papa e della Chiesa.
e politiche. Non devono essere demo- Ciò di cui Sua Santità aveva bisogno
nizzati come marxisti. Erano parte del era una Riforma gesuita. E sicuramen-
lievito nella Chiesa. E una parte molto te, come aveva detto Stato, sarebbe stato
preziosa di esso. Indirettamente, ancora meglio lasciare che le cose seguano un
una volta, e senza la critica personale di corso costituzionale. Facciamo incon-
Giovanni Paolo II, Stato aveva vinto il trare i gesuiti per la loro Congregazio-
suo punto. ne Generale. Una volta riuniti i leader a
Agli occhi di molti, trattare con gli Roma, Sua Santità avrebbe i mezzi le-
americani era altrettanto brutto o peggio gali per intervenire, e per convincerli a
che avere a che fare con i marxisti so- legiferare per la riforma. Se necessario,
vietici. Tutti fanno quello che gli sembra il padre Arrupe potrebbe essere ritirato.
meglio, secondo le circostanze. Come aveva detto Stato, con pazienza,
I Gesuiti dovevano affrontare situa- tutto si potrebbe mettere in ordine.
zioni in cui il comunismo era già diffu- Dottrina era molto insoddisfatto del-
so. Forse i loro metodi erano accettabili la mediazione di Vescovi; ha osservato
come qualsiasi altro. “Lui, Papa Paolo VI, il cui nome è sta-
Stato si è affrettato ad aggiungere, tut- to più volte invocato in questo dibattito
tavia, che gli abusi devono essere corret- per giustificare i gesuiti, aveva tentato in
ti. Certamente, padre Arrupe e gli altri due occasioni di riformare i gesuiti con
leader gesuiti riordineranno meglio la gli stessi mezzi suggeriti da Vescovi e
loro casa quando si riuniranno a Roma Stato”.
per la prossima Congregazione Genera- E in due occasioni con questi mezzi
le. Erano già in corso intensi preparativi. avevano fallito. La situazione richiedeva
Attraverso una paziente attesa, secon- un’azione più significativa.
do Stato, il tutto potrebbe essere regola- Che cosa, volle sapere Stato, intende-
to messo in ordine. L’ultima cosa di cui va Dottrina per «un’azione più signifi-
aveva bisogno, infatti, era ancora più di- cativa?».
visione e interferenze. Dottrina ha chiarito il suo suggeri-
Stato aveva, in effetti, ripetuto la sua mento: un’azione in due tempi. Innan-
offerta di fidanzamento e ravvivato la zitutto accettare le “dimissioni” di padre
sua minaccia. Una tale doppia possibi- Arrupe. Secondo, nominare un sovrin-
lità, il foraggio perfetto per Vescovi, fi- tendente pontificio per sovrintendere
nalmente attratto da quel cardinale nel- alla preparazione di una vera effettiva
la discussione. Il suo unico motivo era riforma dei gesuiti nella prossima Con-
proiettare una buona immagine come gregazione Generale.
collega. Dopotutto, se al momento vie- Come spesso accade in questi tipi
ne eseguita la completa soppressione dei di incontri, il meglio che ciascuna par-
Gesuiti, si creerebbero una serie di intol- te potrebbe fare è accettare la vittoria
lerabili crepe nelle scuole, nei semina- parziale. Dottrina aveva iniziato con la
ri, nelle missioni, nelle università, negli speranza di una totale soppressione della
Compagnia. Stato aveva argomentato a so la Società, ma perché conveniva alle

favore di una politica di non intervento o politiche dell’attuale Segretario di Stato
di laissez-faire. e le ambizioni personali di Religiosi e
L’azione in due fasi suggerita da Dot- Vescovi.
trina è stata la migliore sistemazione Attacco frontale o meno, tuttavia, Ar-
per entrambe le posizioni. Era il massi- rupe, il Papa Nero, era così realistico
mo che entrambi gli avversari potessero come Wojtyla, il Papa Bianco. Sareb-
sperare di ottenere in quel momento. be solo questione di tempo per il Santo
Ci fu silenzio. Papa Giovanni Paolo Padre per avanzare nella materia del-
ha guardato brevemente ciascuno di essi. la Compagnia di Gesù, per riformarla
I cardinali. Ognuno di loro annuì con dall’alto verso il basso, o per porre fine
la testa. Il Segretario di Stato era l’uni- alla sua esistenza, possibilmente per
co a cui il Papa ha guardato direttamen- sempre. In ogni caso, questa volta Ar-
te per più tempo. Sua Santità ebbe solo rupe, che si è ostinatamente aggrappato
un’osservazione quando finalmente si alla sua convinzione che lui e i suoi ge-
alzò in piedi per lasciare la sala confe- suiti sapessero meglio del Papa cosa era
renze. “Beh, ci sono voluti otto scrutini meglio per la Chiesa di Dio.
per eleggermi Papa. È così, allora!” Il palco romano sembrava pronto per
Nessuno sapeva cosa pensare del una battaglia tra titani. Tuttavia, eventi
commento. Era un umorismo ironico? imprevedibili e decisivi hanno scosso
Oppure un’allusione alla sua attuale fi- quel palco, e hanno mostrato una folle
gura papale? O un avvertimento che danza di ironie e tragedie.
avrebbe potuto raccogliere abbastanza Il 13 maggio 1981, tre settimane dopo
consensi tra i cardinali per eludere Stato quella conferenza papale privata, Gio-
e qualcun altro sulla questione dei gesu- vanni Paolo II fu colpito da due proiet-
iti? Nonostante tutte le sue deliberazio- tili di pistola Browning semiautomatica
ni e tutta la sua romanità, questo Papa, per mano dell’assassino professionista
come una volta disse lui stesso, “prove- Mehmet Ali Agca.
niente da un paese molto lontano”, dove Per errore, come si spiegherà in se-
era abituato a schivare i colpi nel duel- guito, il Pontefice fu trasferito d’urgenza
lo avuto con il drago marxista, sarebbe all’ospedale romano del Gemelli e non
riuscito a concludere l’incontro con una al presidio ospedaliero specializzato, or-
nota inquietante di incertezza per i suoi ganizzato esclusivamente per uso pon-
cardinali di Stato. tificio. Gli è stato dato il sangue dalla
Tuttavia, di una cosa erano tutti sicu- banca del sangue pubblica; l’approvvi-
ri. Molto presto, il Padre Generale Pedro gionamento privato di sangue, mantenu-
Arrupe riceverà una descrizione detta- to disponibile, mai usato.
gliata dell’incontro. Avrebbe saputo tut- In rapida successione, Papa Giovanni
to ciò che era stato detto. Avrebbe sapu- Paolo II subì due importanti operazioni
to che questo Santo Padre non era né un e subì le conseguenze della trasfusione
Paolo VI la cui debolezza lo rendeva ac- di sangue infetto: contrasse una grave
comodante, né un Giovanni XXIII le cui epatite. Al culmine della crisi del Pon-
speranze visionarie lo rendevano cieco tefice, il 28 maggio è morto il cardinale
alle macchinazioni dei suoi subordinati. Wyszynski di Varsavia. Wyszynski era il
Avrebbe saputo che, per il momento, un migliore amico di Giovanni Paolo II e ne
attacco frontale contro la Compagnia era aveva forgiato la carriera.
stato momentaneamente neutralizzato, Quando fu sparato il Santo Padre, Sta-
non per amore di Arrupe o per stima ver- to, al momento in visita ufficiale negli
USA, rientrò immediatamente per pren- rica Latina, ha presieduto una riunione
dere il controllo della Santa Sede come convocata per discutere le condizioni in
Segretario di Stato vaticano. In quelle America centrale.
giornate agitate e sospettose di maggio e Ovviamente l’intenzione era quella
giugno 1981, non c’era certezza medica di affrontare i problemi della Chiesa in
che il Pontefice sarebbe sopravvissuto. E Nicaragua e in particolare il ruolo dei
in seguito, ci sarebbero voluti quasi sei gesuiti e di altri sacerdoti nel governo
mesi prima che il Santo Padre tornasse a sandinista marxista; ma, in un modo o
quella che potrebbe essere considerata la nell’altro, il cattolicesimo era in difficol-
sua piena attività. tà in tutti i paesi dell’America centrale.
Ripensandoci, c’erano persone, tra Ciò che preoccupava Vescovi, preoc-
cui Stato e Arrupe, che consideravano cupava Giovanni Paolo II: i preti degli
che il controllo di Giovanni Paolo II de- ordini religiosi in America centrale sta-
gli affari papali era andato perduto una vano diventando assistenti sociali e atti-
volta per tutte. NON hanno aspettato che visti politici. Questo abbandono dell’at-
si riprendesse per riprendere in mano le tività apostolica è sempre stato in qual-
redini. Questa è l’interpretazione più che modo mascherato da espressioni ap-
evidente del comportamento di Stato e parentemente innocenti, come «diversità
Arrupe nel periodo subito dopo la spara- di metodologia», «inculturazione», o
toria del 13 maggio. qualunque cosa. Ma la verità, nondime-
Uno dei primi atti pubblici di Stato al no, era che i religiosi in quei paesi sta-
suo ritorno fu uno stupro della volontà di vano diventando gli alleati di tutti movi-
Giovanni Paolo II espressa nell’incontro menti di sinistra, socialisti e comunisti.
papale: Ha inviato un messaggio di
grandi congratulazioni all’arcivesco- Arrupe è stato incluso come parteci-
vo Paul Poupard, presidente della Se- pante alla riunione. Se fosse stato sag-
greteria per i non credenti, lodando il gio e avesse aperto gli occhi per vedere
lavoro e il pensiero di Padre Teilhard, il precipizio dove camminava da quan-
il cui centenario veniva celebrato da- do Giovanni Paolo era diventato Papa,
gli Institut Cacholique di Parigi. avrebbe trovato una scusa per malattia o
Il messaggio di Stato ha elogiato “l’e- per essere stato assente da Roma, avreb-
co stupefacente della sua ricerca [di de be inviato un innocuo funzionario gesui-
Chardin], commisurata alla brillantezza ta di basso rango a compiere un formale
del suo pensiero tutto ciò “ha lasciato un atto di presenza. Ma Arrupe sembrava
segno indelebile nel suo tempo”. determinato personalmente a stroncare
Arrupe ha seguito l’esempio quasi l’iniziativa di Vescovi.
immediatamente in quello che sembrava Il padre generale gesuita ha posto
una calcolata e irrispettosa indifferenza le condizioni per la sua partecipazione
alle opinioni e agli ordini di Giovanni all’incontro. Ha chiesto di vedere l’or-
Paolo II. Ha inviato un messaggio data- dine del giorno in anticipo. Ha insistito
to 30 maggio ed è andato anche oltre di per chiamare testimoni esperti che co-
Stato nel suo elogio di de Chardin. noscevano ciascuno dei sei paesi cen-
In una questione completamente se- troamericani. Discussione (e ha vinto la
parata, Arrupe ha battuto Stato in arro- discussione) che l’incontro dovrebbe in-
ganza di potere. Durante i primi giorni cludere molti più partecipanti, sacerdo-
di ricovero e convalescenza di Giovanni ti e suore, degli ordini religiosi, poiché
Paolo II, Vescovi, come presidente del- questi costituiscono il settanta per cento
la Pontificia Commissione per l’Ame- dei sacerdoti e degli operai «apostolici»
in America Centrale. Colombia, e alcuni gesuiti più anziani,

Arrupe, come Vescovi sapeva, era sta- conservatori e anti-Arrupe; parteciparo-
to eletto presidente del Consiglio dei Su- no a questa decisione. Arrupe se ne do-
periori Principali degli Ordini Religiosi veva andare.
e delle Congregazioni, una delle cariche Giovanni Paolo II accettò prontamen-
più potenti e prestigiose di Roma. te. Infatti, quando ha saputo come si
Chiamato affettuosamente “Don Pe- erano comportati Stato e Arrupe, la rea-
dro” era considerato un leader, ispirato- zione del papa è stata viscerale. E come
re, pioniere e protettore. puntura aggiuntiva alla sua reazione, ha
Inoltre, è negli ordini e nelle congre- deciso di non informare Religiosi della
gazioni religiose che brucia ancora la sua decisione papale di rimuovere Arru-
forma più fervida di cambiamento e di pe. Ciò equivaleva a un insulto: Religio-
secolarizzazione all’indomani del Con- si era il cardinale direttamente respon-
cilio Vaticano II. Gli esperti e i testimoni sabile della condotta di tutti i sacerdoti
chiamati da Arrupe cantavano in coro lo degli ordini religiosi e di Arrupe in par-
stesso canto: La Chiesa si sta “adattan- ticolare. Della sparatoria, Giovanni Pa-
do” attraverso nuove “diversità di me- olo II non ha mai chiesto nulla a questo
todologie” alla cultura in continua evo- cardinale per il resto della sua vita.
luzione nelle città centroamericane. Tuttavia, Stato e Arrupe erano gli
In quell’incontro Vescovi subì note- obiettivi del Papa. Colpì rapidamen-
voli sconfitte e umiliazioni. “La Diver- te Stato con una punizione tipicamente
sità” è stata approvata. La presenza dei romana per le sue trasgressioni. La Sala
gesuiti e di altri sacerdoti nel governo Stampa della Santa Sede e il quotidiano
sandinista del Nicaragua era considera- ufficiale vaticano, L’Osservatore Roma-
ta una realtà necessaria e temporale. La no, (territorio sia personale che privato
colpa di tutti i problemi reali risiedeva di Stato), fu costretto per ordine papale
nell’ingerenza capitalista ed ecclesiasti- a pubblicare un comunicato ufficiale che
ca (equivale a dire: romano e papale). correggesse le lodi di Stato a de Chardin
Arrupe si è fatto strada verso la vit- e ripetesse la condanna del 1960.
toria in quell’incontro, senza ricordare o
forse non aveva mai conosciuto, l’ada- L’affronto divenne pubblico.
gio romano: Cardinales amici deboles, In tema di romanità, l’azione papale
inimici terríbiles. I cardinali sono amici fu anche un monito pubblico, seppure
deboli, ma terribili nemici. indiretto, ad Arrupe. Ma seguì immedia-
Quando Giovanni Paolo II ebbe recu- tamente un’azione più diretta. A Stato è
perato abbastanza energie e i suoi medici stato ordinato di attuare la prima delle
gli permisero un po’ di attività, intorno decisioni papali sui gesuiti. Ha dovuto
alla seconda metà di luglio 1981, prese rimuovere Arrupe dalla carica di padre
la decisione di licenziare Arrupe, con le generale dei gesuiti.
buone o con le cattive. Prima che Stato potesse obbedire a
A sue spese, se ne sarebbero avvan- quell’ordine, ebbe luogo un’altra caprio-
taggiati i nemici che il gesuita aveva la in quella folle danza di ironie.
accumulato nella curia vaticana e nella Arrupe aveva visitato le Filippine.
Chiesa latinoamericana. Quasi certa- E non si sa se fu causato dalla fatica di
mente quel Vescovi, Dottrina, Propa- quel viaggio, o dall’impatto di qualche
ganda, Clero, oltre che potenti ecclesia- commento privato di Stato sul suo immi-
stici latinoamericani come l’arcivescovo nente ritiro forzato una volta rientrato a
Alonzo López Trujillo di Medellín, in Roma, o per qualche altro violento sfor-
zo, o semplicemente per qualche nor- de Dietsch, ha dichiarato ai media che la

male e naturale patologia, che può capi- guarigione di Arrupe richiederà “un paio
tare a un uomo di settantatré anni, ma di mesi”... Ma questa era semplicemente
sta di fatto che Pedro Arrupe ha subito una direttiva sulle pubbliche relazioni,
un’emorragia cerebrale il 7 agosto, men- così come l’ondata di commenti ipocriti
tre scendeva dall’aereo all’aeroporto di e lodi aneddotiche che circolavano in-
Roma. Il coagulo di sangue nel suo cer- torno a Roma e alla Compagnia di Gesù
vello lo ha lasciato paralizzato sul lato a favore di “Don Pedro”. I superiori ge-
destro e incapace di parlare. suiti prendevano tempo.
Entro la fine di settembre, era chiaro
Secondo le Costituzioni della Compa- che, sebbene Arrupe non sarebbe morto
gnia, in tale situazione un Vicario Gene- immediatamente, non si sarebbe mai ri-
rale della Compagnia assume tempora- preso completamente e non avrebbe mai
neamente le funzioni del Padre Genera- più governato la Compagnia di Gesù.
le. In questo caso, l’americano Vincent E in quello erano, i due titani, il Papa
O’Keefe, scelta personale di padre Ar- Bianco e il Papa Nero. Giovanni Pao-
rupe come suo successore come genera- lo, convalescente a trenta chilometri da
lato, e lo stesso che avrebbe provocato Roma, nella villa papale di Castel Gan-
le ire di Giovanni Paolo I nel 1978 per dolfo, indebolito dall’urto delle pallotto-
le sue proposte liberali in relazione alla le di Agca; ulteriormente indebolito da
morale cattolica durante un’intervista a successive operazioni e da una virulen-
un quotidiano olandese; prese il timone ta epatite; ricevere ogni giorno rapporti
della Compagnia di Gesù. sempre più cupi sul destino del figlio del-
Non c’era alcun dubbio nelle menti di la speranza, Solidarnosc, nella sua ama-
chiunque da entrambe le parti di questa ta Polonia; privato dei consigli e del so-
guerra in corso che se Arrupe non si fos- stegno morale del cardinale Wyszynski.
se ripreso, i gesuiti avrebbero implemen- E Pedro Arrupe, sdraiato nel suo let-
tato una clausola nelle loro Costituzioni to alla sede dei gesuiti a Roma e immo-
che prevedeva l’inabilitazione totale del bilizzato da un’apoplessia, apparente-
Padre Generale. mente consapevole di ciò che accadeva
Arrupe si sarebbe dimesso; si terrà a intorno a lui, ma incapace di parlare in
Roma una Congregazione Generale dei modo coerente.
Responsabili dell’Ordine; e O’Keefe sa- Il Consiglio degli Assistenti, l’orga-
rebbe stato eletto Padre Generale. no speciale di Arrupe, ignaro di ciò che
Vista la virtuale certezza che Arrupe stava per accadere, era impegnato a cer-
non si sarebbe ripreso, fin dall’inizio la care il modo migliore per ottenere il per-
prognosi era sfavorevole, O’Keefe e gli messo papale di convocare una Congre-
altri Assistenti Generali dell’Ordine fe- gazione Generale al fine di eleggere un
cero diversi tentativi per ricostruire al- nuovo Padre Generale. Il fatto che non
cuni dei ponti che Arrupe aveva bruciato fossero a conoscenza della decisione di
con tanta arroganza. Ma per quanto ci Giovanni Paolo II era un trionfo della ri-
provassero, non potevano accedere né a servatezza.
Giovanni Paolo II, nemmeno a Vescovi, Perché nelle sale ventose del Vaticano
un tempo alleato di Arrupe. dove i segreti volano continuamente in-
Il 5 settembre Arrupe è stato dimes- torno alle orecchie di chi è sempre vivo,
so dall’ospedale Salvator Mundi e riac- un vero segreto è raro. Ma Giovanni Pa-
compagnato nella sua stanza al Gesù. olo II era furioso; non voleva che nessu-
L’addetto stampa dei gesuiti, Jean-Clau- no disinnescasse la sua bomba.
Quando è arrivato, c’era qualcosa di nel sapere superiore, un vecchio maestro

tagliente e intrigante nell’ultimo grande di romanità, un uomo che conservava
confronto di questi due titani. In queste nella sua memoria innumerevoli fatti
circostanze, e in termini di romanità, for- e cifre, Dezza si era fatto strada quasi
se la punizione più grande toccò a Stato, quarant’anni prima, sotto il pontifica-
che aveva scioccamente e direttamente to di Pio XII. Era stato confessore dei
contravvenuto alle intenzioni di Giovan- papi Paolo VI e Giovanni Paolo I. Una
ni Paolo II nel suo momento di massima di quelle vecchie “figure” romane, Dez-
debolezza, colludendo con Arrupe nella za era stato quasi certamente chiamato
sua insubordinazione. Ecco perché Gio- nelle ultime fasi delle consultazioni tra
vanni Paolo II ha deciso di sganciare la Vescovi, Giovanni Paolo II e altri nota-
sua bomba su Arrupe e sui gesuiti per bili della Curia.
mano dello stesso Stato. Un gesuita ha ironicamente commen-
All’inizio del 5 ottobre, la figura mitato “Il Papa sta dimostrando i suoi po-
nuscola del Segretario di Stato emerse teri divini dicendo a Dezza: “Lazzaro,
attraverso le porte di bronzo del Vatica- vieni fuori!”
no. Percorse poche centinaia di metri at- Dezza era certo vecchio e gracile; ma
traverso Piazza San Pietro fino al civico aveva più abilità nel suo repertorio, più
5 di Borgo Santo Spirito e si presentò acciaio nel suo metodo pianissimo, di
senza preavviso davanti al portone del molte migliaia di uomini più giovani.
quartier generale dei gesuiti dove giace- Come assistente di Dezza, Giovanni Pa-
va Arrupe. olo nominò un cinquantenne Sardo Giu-
Portava un messaggio papale per il seppe Pittau.
Padre Generale. Gli è stato permesso Pittau aveva un dottorato di ricerca
di entrare. Salì le scale, si presentò nel- ad Harvard in scienze politiche, ed era
la stanza di Arrupe e si avvicinò al suo stato nominato da Arrupe, Provinciale in
letto. Rimase accanto alla figura paraliz- Giappone e presidente dell’Università di
zata del vecchio e lesse le parole della Sofia a Tokyo. Giovanni Paolo, in realtà
lettera di Giovanni Paolo II. «Io Volevo aveva conosciuto Pittau il febbraio pre-
poter lavorare con te - aveva scritto Gio- cedente durante il suo viaggio in Giap-
vanni Paolo -, nella preparazione della pone.
Congregazione Generale...”, ma le pal- La rimozione di Arrupe e O’Keefe,
lottole dell’assassino del 13 maggio e la nomina di “un delegato personale del
l’ictus di Arrupe del 7 agosto avevano Santo Padre nella Compagnia di Gesù”,
rovinato tutta quella parte del piano. e l’incertezza sulla prossima mossa di
«Così ho deciso di nominare un dele- Giovanni Paolo, ha causato il panico tra
gato personale...». In effetti, quella let- i Provinciali gesuiti degli Stati Uniti, che
tera congedò Pedro Arrupe sempre della avevano percorso tutto il sentiero per il
Casa Generalizia, e rimosse O’Keefe dal quale Arrupe li aveva guidati. Hanno in-
suo incarico di vicario Generale della viato un veemente questionario a Dezza
Compagnia e di ogni speranza di essere ancor prima che si insediasse ufficial-
eletto Generale da una successiva Con- mente. Quale Era lo statuto delle Costi-
gregazione. tuzioni della Compagnia? ‘Sospeso? To-
Non era finito il controllo del potere talmente o in parte? «E adesso? ‘Qual
di Giovanni Paolo II. Delegato persona- era la costituzionalità dell’azione del
le del Pontefice e Superiore provvisorio Papa? ‘Era legale? ‘Potreste annullare
della Compagnia era Paolo Dezza. Qua- i provinciali? ‘Sostituirli? «Potreste li-
si ottantenne, quasi cieco, un’autorità cenziare i gesuiti dalla Compagnia? ‘La
Congregazione Generale è stata sospesa tra loro 5. Ma per i “pensatori lungimi-

a tempo indeterminato? Quando potreb- ranti” e per l’establishment gesuita di
bero eleggere un nuovo Padre Genera- tutto il mondo, era impensabile che una
le?» maggioranza accogliesse con favore
Il 26 ottobre Dezza invia un lungo te- l’intervento papale.
lex di risposta. Rassicurò i gesuiti ameri- Ha commentato un gesuita che vive
cani sulle Costituzioni. La convocazione a Roma: “Probabilmente solo l’otto per
della Congregazione Generale, invece, cento circa dei gesuiti nel mondo, può
era stata rinviata “perché ci fosse una mettere le mani sul cuore e dire: ‘Grazie,
migliore preparazione”. Papa Giovanni Paolo’”.
Il 30 ottobre Dezza ha assunto for- Un Papa, questo Papa, aveva osato
malmente il governo della Società; ha intervenire direttamente nell’operazione
presieduto una messa concelebrata e ha dei Gesuiti. Adesso era suo ruolo, suo
tenuto l’omelia nel Gesù. Dal pulpito dovere, resistere finché durava l’inter-
ha fornito un altro motivo, ancora più vento.
inquietante, per cui la Congregazione La sfortunata e rivelatrice realtà è che
Generale era stata rinviata da Papa Gio- la leadership gesuita e i “pesi massimi”
vanni Paolo: “Il Santo Padre ha ritenuto intellettuali sbraitavano come mem-
opportuno attendere la promulgazione bri di un club esclusivo e autonomo le
del nuovo Codice di Diritto Canonico”. cui preziose libertà furono improvvisa-
Ciò ha immediatamente sollevato paure mente strappate via da una mano rozza
ancora maggiori. e illegale. La reazione ha parlato molto
del deterioramento di obbedienza nella
Nella nuova Legge ecclesiastica, la Compagnia.
Società verrebbe privata dei suoi privi- “Dopo tutto, i Papi non sono immor-
legi? “Forse posta sotto la giurisdizione tali” era una frase di consolazione usata
dei vescovi locali? Forse le nuove leg- spesso in quei giorni.
gi proibirebbero ai gesuiti di fare quello Com’era inevitabile in un’organizza-
che stavano facendo? Panico. Dezza, in- zione come la Compagnia, il punto di
vece, è rimasto impassibile 4. vista dell’establishment dei gesuiti pre-
L’intervento di Giovanni Paolo II nel valse in pubblico. Più di cinquemila let-
governo della Compagnia è stato veleno tere di protesta di singoli gesuiti di tutto
e assenzio per Stato e Religiosi, ma per il mondo scorreva come un torrente ver-
i colleghi di Arrupe in quel governo fu so il Gesù, tutti condannando l’azione di
un oltraggio e una devastazione mora- Giovanni Paolo II.
le, una sorpresa completa e travolgente. Nella Germania Ovest, diciotto gesu-
“Questo”, ha detto un avvocato gesuita, iti, compreso il teologo, peso massimo
“è un impressionante assalto di totale il- del suo tempo, Karl Rahner, hanno invia-
logicità”. to una lettera a Giovanni Paolo II in cui
La maggior parte dei 26.622 membri dichiaravano di non poter riconoscere
della Compagnia nel 1981 si aspettava “il dito di Dio in questo provvedimento
qualche provvedimento papale di questo amministrativo”. Erano “scioccati dalla
tipo per correggere i disordini esistenti
5 Alcuni attenti osservatori della situazio-
4 In realtà, il nuovo Codice è stato promul- ne ritengono che una maggioranza di gesuiti
gato da Giovanni Paolo II il 25 gennaio 1983. situati al di sotto del livello dirigenziale (preti
Nessun cambiamento è stato introdotto nello parrocchiali, semplici insegnanti e insegnanti,
statuto della Compagnia di Gesù. ecc.) sosterrebbe l’azione di Giovanni Paolo.

loro sfiducia” nei confronti di padre Ar- rupe era stato il capo indiscusso e che
rupe. L’atteggiamento di Giovanni Pao- era stato assunto dal Maestro Generale
lo II “fa parte della nostra esperienza che domenicano, Vincent De Couesnongle,
ci dice che nemmeno la massima autori- progettava di fare la propria forte prote-
tà della chiesa è preservata dall’errore”. sta al Vaticano.
Poi è arrivata la minaccia di ritorsioni
attraverso l’insubordinazione. «La Santa Se il Papa potesse rimuovere Arrupe
Sede è Superiore, alla Compagnia solo dal suo incarico, potrebbe fare lo stes-
nei limiti delle Costituzioni approvate so con il capo di qualsiasi altro Ordine.
dalla Santa Sede. Pertanto l’interferenza Quando Dezza e Pittau hanno inviato un
di Sua Santità mette la nostra fedeltà a documento alla Compagnia proponendo
Gesù Cristo e alla Chiesa in questione alcune linee guida iniziali piuttosto ano-
fondamentale». nime per quello che hanno chiamato il
In altre parole, se Sua Santità viola le «rinnovamento», il clamore è stato an-
Costituzioni, ci sentiremo liberi di di- cora una volta assordante.
sobbedire a Sua Santità. I Superiori delle province della Com-
È chiaro, come aggiungeva un altro pagnia di Chicago e del Maryland hanno
gesuita di Roma, che non c’era interro- espresso la loro rabbia in termini che la-
gatorio o qualsiasi colpa da parte di Ar- sciano poco all’immaginazione.
rupe. «Quest’ultimo movimento contro i Un eminente superiore gesuita della
gesuiti ha a che fare con la sottomissione provincia di Chicago, un uomo già noto
del [cardinale] Baggio e del [cardinale] per essere ferocemente antipapale e an-
López Trujillo alle multinazionali e i tichiesa «istituzionale», rideva alla sola
suoi amici dell’Opus Dei». idea di ripristinare la rigida formazione
religiosa dei giovani gesuiti: “Non pos-
C’erano, infatti, veri e propri fiumi siamo tornare alla vita monastica”.
di inchiostro gesuita versati su ettari di Nel frattempo, l’osservazione più fa-
carta. Hanno scritto ispettori, professori vorevole fatta dai gesuiti circa il vecchio
di teologia e attivisti raccontarsi quan- padre Dezza, era che era antiquato. L’e-
to fossero «arrabbiati» per l’appunto di piteto più tenero usato per lui dai suoi
Giovanni Paolo II del team Dezza-Pit- colleghi sbalorditi era “il cosacco”.
tau, e come stavano “combattendo per Nel frattempo, Stato, che era di gran
superare quella rabbia”. lunga più esperto e aveva resistito a più
Nelle pubblicazioni dei gesuiti, negli tempeste della maggior parte dei gesuiti,
editoriali e ancora di più nelle lettere at- ne sapeva abbastanza per avere una certa
taccando il Papa, il Vaticano, la Chiesa consolazione anche in questa delle situa-
«istituzionale», e infine il governo e il zioni più amare.
sistema economico degli Stati Uniti e la Sentiva che Dezza e Pittau, cia-
maggior parte del mondo libero. scuno per ragioni diametralmente
«Questa vicenda segna il ripudio pa- opposte,avrebbero attenuato la “difficol-
pale della lettura liberale del Concilio tà” con Papa Giovanni Paolo II senza al-
Vaticano II... Come si dice in Occidente, terare lo status quo in modo sostanziale.
la Fraternità è un sasso nella scarpa.... A prima vista, la scelta di Dezza sem-
Questo tentativo di dirottamento della brava ottimale dal punto di vista papale.
Compagnia...». La sua età, la sua associazione con Pio
Uno e ancora una volta i commenti XII, il suo passato di religioso osservan-
dei gesuiti andavano e venivano. Il Con- te, la sua devozione alla Santa Sede, il
siglio dei Superiori Principali, di cui Ar- suo ruolo di confessore del Papi Paolo
VI e Giovanni Paolo I, tutto questo era compreso il supremo valore «politico»

di buon auspicio. dei rapporti dei gesuiti con il Papa e con
Pittau è stata una scelta di Dezza e, a il mondo esterno.
detta di tutti, un amico di Giovanni Pao- Per Dezza, quindi, così come per la
lo II dalla visita in Giappone. Senza ren- stragrande maggioranza dei superiori
dersene conto, però, Giovanni Paolo II gesuiti di spicco, nella loro Compagnia
aveva scelto due uomini che, per quanto non c’erano reali problemi o difficoltà
volessero, non potevano assolutamente per quanto riguardava la dottrina della
fare quello che lui voleva in termini di fede, o il loro voto di obbedienza al Papa,
Compagnia di Gesù. l’insegnamento morale della Chiesa.
Alla sua età avanzata, Dezza era un Il vero compito per Dezza, doveva
fedele gesuita fino al midollo ed era presentare una parvenza di unità coesa
l’incarnazione della romanità. In effetti, in modo che la Società fosse accettabile,
l’aveva assorbita anche attraverso i pori così avrebbe goduto nuovamente del suo
della pelle. Per lui, l’obiettivo principa- prestigio e avrebbe potuto proseguire il
le di un’istituzione come la Santa Sede, suo cammino senza essere ulteriormente
dove la realtà dominante è la realtà «po- turbata dalla “difficoltà” che Giovanni
litica», il potere papale doveva osserva- Paolo II aveva creato.
re i «rituali» previsti e le «forme» che
hanno dato alla romanità la sua facciata Si diventava accettabili osservando le
sicura. forme e le convenzioni della romanità.
Le parole corrette, la necessaria di- Da questo orecchio ha presentato una
chiarazione di intenti, la ripetizione uf- bella figura. Cioè si faceva «buona fi-
ficiale di formule sulla fede e la morale, gura» davanti alla Santa Sede perché si
questi erano gli ingredienti della riconci- era in regola; davanti al grande pubbli-
liazione e della pace. D’altra parte, tut- co, perché in Vaticano si aveva un posto
ti i segni visibili di accordo, ribellione, d’onore; e tra i gesuiti di tutto il mondo,
insubordinazione o indipendenza, erano perché i superiori romani dell’Ordine
inutili e decisamente stupidi. occupavano alte cariche in Vaticano.
Bella figura tutt’intorno, questo era
La lealtà dei gesuiti unita al controllo l’obiettivo e l’ideale di Dezza. La solu-
totale del romanico è una combinazione zione di Dezza, insomma, era tutta quel-
potente. Nell’analisi di Dezza non c’era la di ristabilire i rapporti, e niente a che
niente che non andasse nella Società nel fare con gli abusi all’interno della Com-
suo complesso. Non potrebbe esserci. pagnia.
Dezza non poteva nemmeno comincia- La romanità è specializzata nella bella
re a pensare che fosse necessaria una ri- figura.
forma della morale e una modifica della Pittau proveniva da un background
prospettiva teologica dei superiori e de- diverso da Dezza.
gli intellettuali gesuiti. Non era italiano, ma sardo. Era cre-
Se i gesuiti avevano incontrato «diffi- sciuto non a Roma, ma come Ispettore
coltà» con Sua Santità, era perché alcuni del Giappone, dove era succeduto a Pe-
idioti da qualche parte avevano violato dro Arrupe in quell’incarico e aveva poi
le forme accettate, avevano peccato «po- lavorato sotto la direzione e l’ispirazio-
liticamente», non avevano percepito e ne di Arrupe per quindici anni.
compreso che per Roma l’autorità è po- Il suo gesuitismo era il gesuitismo di
tere, come ogni vera autorità dovrebbe Arrupe. E come Arrupe, lui ora era stato
essere. Insomma, qualcuno non aveva chiamato dalle Province a Roma, quella
capitale con cui il potere aveva dovuto isolati e ritirati dalla vista del pubblico.
combattere dal suo posto lontano. Se tutto il resto fallisse, perché l’appa-
Ma Dezza, seppe apprezzare il valo- renza dell’unità era essenziale per la “ri-
re dei rapporti dei gesuiti con il Papa e forma” di Dezza e Pittau, allora i persi-
il mondo in generale. Le obiezioni del stenti dissidenti avrebbero dovuto essere
Papa, in quel momento, nella mente di silenziosamente separati dalla Compa-
Dezza e Pittau, riguardavano le apparen- gnia. La continuità era parte integrante
ze di deviazione dalla norma romana. della “forma” che Dezza intendeva dare.
I gesuiti una volta erano stati visti Dezza ha insistito, infatti, sulla “con-
come notoriamente devianti dalle for- tinuità con Arrupe” e la sua leadership.
mule consolidate, che Roma si aspetta di Svolse la sua missione pontificia con la
vedere in documenti scritti, nelle istru- consulenza e l’aiuto di quegli uomini
zioni dai superiori ai subordinati, e nel che Arrupe aveva posto in posizioni di
periodico ripetersi di sentimenti di leal- autorità e sotto la cui direzione la Com-
tà. Ma in questo si erano semplicemente pagnia si era deteriorata.
manifestati, anche se forse con un po’ di
entusiasmo esagerato. Era sorprendente per Stato e altri che
Fu “lo spirito del Concilio Vaticano hanno capito il romanticismo e la mente
II” che li portò all’eccesso. Quanto ai ge- di Dezza, che il provveditore pontificio
suiti di mentalità più tradizionalista, che non avrebbe in alcun modo toccato gli
si era opposta al modo in cui la Com- amministratori gesuiti responsabili del-
pagnia si era sviluppata, semplicemente la situazione politica e teologica delle
condividevano con papa Giovanni Paolo questioni che avevano suscitato l’ira di
II una teologia precedente al Concilio tre Papi, e aveva provocato l’intervento
Vaticano II. diretto di Giovanni Paolo II nel governo
Arrupe, Dezza e Pittau, dal canto loro, della Compagnia.
insieme a tutti i principali superiori del- Sotto Dezza e Pittau non ci fu richie-
la Compagnia, hanno marciato al ritmo sta, come non c’era stata sotto Arrupe,
della nuova teologia postconciliare. che i gesuiti obbedissero a specifici in-
Il compito che Dezza e Pittau affron- segnamenti della Chiesa sull’infallibilità
tarono, quindi, fu un tentativo attento a papale, l’aborto, l’omosessualità, il di-
restituire la bella figura della Compagnia vorzio, il marxismo.
di Gesù. Il Santo Padre avrebbe dovuto Insistettero, tuttavia, un po’ più di
mostrare le istruzioni di Dezza e Pittau quanto avesse fatto Arrupe, affinché i più
a tutti i Gesuiti sottolineando le formu- estremisti dissidenti dalla dottrina catto-
le tradizionali di Roma. I superiori del- lica nella Compagnia facessero tacere le
la Compagnia avrebbero dovuto tenere loro voci almeno finché alla Compagnia
riunioni, gruppi di studio, assemblee ri- non fosse stato nuovamente permesso
unioni provinciali, discussioni interne e di scegliere il proprio Superiore Gene-
simili, per mostrare il loro avido interes- rale, chiudendo così lo sfortunato inci-
se nel richiamo all’ordine del Papa. dente del diretto intervento papale. Nel
Da ogni superiore locale, i superiori frattempo, Dezza ha iniziato una ricerca
romani avrebbero dovuto ricevere ampie molto discreta ma attenta, diretta, in fa-
e dettagliate relazioni sulle modalità in vore di un candidato idoneo a prossimo
cui tutto stava procedendo. Padre Generale.
I Dissensi dai più attenti tradizionali- Qualcuno già affermato per i propri
sti che minacciavano l’unità visibile del- meriti, di successo nella propria carrie-
la Compagnia dovevano essere smorzati, ra, degno di fiducia in virtù, intelligente
– IV: L’umiliazione papale –
rispetto alla romanità, Papi e cardinali. portante costruzione militare, realizzata

Qualcuno religiosamente impeccabile. con denaro, rifornimenti, manodopera e
Qualcuno capace, per carattere e Ge- tecnologia cubani e sovietici. Allo stesso
suitismo, per guidare prevedibilmente la tempo, la rivelazione che la CIA soste-
Compagnia attraverso gli anni difficili neva i guerriglieri antisandinisti operanti
per questo Papa polacco. sia in Nicaragua che nel vicino Hondu-
Cunctando regitur mundus. ras spaventò i sandinisti e suscitò grida
di protesta da giornali e riviste legati alla
Chiesa negli Stati Uniti, in Canada e in
IV. L’UMILIAZIONE Europa.
PAPALE Per tutti gli attori del gioco geopoli-
tico globale delle nazioni, il Nicaragua
La guarigione di Giovanni Paolo II era chiaramente diventato il capobranco
sembrò dolorosamente lenta. L’anno nell’emisfero occidentale. Agli occhi del
1981 era stato devastante non solo per dittatore di Cuba, Fidel Castro, agli oc-
la sua salute, ma anche per il cuore della chi delle sentinelle dell’amministrazione
sua strategia papale. Con il Papa sparato Reagan a Washington, e dal punto di vi-
a colpi di arma da fuoco e poi indebo- sta degli uomini che hanno tracciato la
lito dall’epatite, la morte del cardina- rotta del Politburo di Mosca, per il quale
le Wyszynski, suo caro amico e alleato il Nicaragua ha marciato, così sarebbero
indispensabile e fidato nello sviluppo di tutti i paesi del Centro America e, infine,
Solidarnosc come vetrina; Solidarnosc alcuni del Sud America.
era stata di fatto fermata nel suo piano di Geopoliticamente, Papa Giovanni
apertura, di sviluppo pubblico. Non c’e- Paolo II era d’accordo con questa va-
ra altro rimedio per Solidarnosc che trin- lutazione. Ma per lui, la lotta era per la
cerarsi, riorganizzarsi e tornare a un’esi- sopravvivenza stessa del cattolicesimo
stenza in gran parte clandestina. romano nell’emisfero meridionale, dove
Allo stesso tempo, scommettendo in viveva quasi la metà di tutti i cattolici
America Latina, il secondo punto impor- romani. E, ai loro occhi, la vera oppo-
tante punto focale della strategia energi- sizione in quella lotta era costituita dai
ca di Giovanni Paolo II, era cresciuta no- ribelli più pericolosi della Chiesa dai
tevolmente. L’intelligence statunitense tempi della rivolta di Martin Lutero nel
aveva verificato nel 1980 che i sandinisti XVI secolo.
stavano usando i loro fondi, compresi gli Su questo punto il Pontefice cattolico
importi liberali di aiuti che gli Stati Uniti romano e la Giunta marxista nicaraguen-
avevano avviato sotto la presidenza Car- se erano d’accordo. La fonte centrale
ter, per incanalare armi ai guerriglieri della forza popolare per la rivoluzione
Marxisti nel vicino El Salvador. sandinista fu la costante crescita delle
Nel 1981, il Segretario di Stato Ale- comunità di base, istituite e sostenute
xander Haig aveva definito inequivo- dalla “Chiesa del popolo”. Gli unici che
cabilmente il Nicaragua come il primo potevano conferire una certa legittimità
in una “lista dei risultati” sovietici dei a questa rischiosa impresa erano i sacer-
paesi latinoamericani destinati al domi- doti politici cattolici romani del partito
nio sovietico. Nello stesso anno, gli aiuti sandinista. La loro leale collaborazio-
americani cessarono. Ma all’inizio del ne dietro il gesuita Fernando Cardenal
1982, la ricognizione aerea e terrestre come attivista modello, si era rivelata
avrebbe dimostrato senza ombra di dub- vitale per mantenere lo slancio in avan-
bio che in Nicaragua era in corso un’im- ti nella creazione di un regime marxista
accettabile per il popolo nicaraguense. la radio sandiniste e all’interno dei media

Tuttavia, questo è stato l’attacco più negli Stati Uniti e in Europa, comprese le
intelligente mai sferrato all’anima stessa pubblicazioni religiose simpatizzanti del
del cattolicesimo; e questo attacco pro- movimento. Sembrerebbe che Papa Gio-
metteva di liberare l’emisfero, e infine il vanni Paolo II avesse ancora speranza di
mondo, da ogni effettiva presenza catto- poter rettificare ciò che a suo avviso era
lica romana. andato storto nella Compagnia di Gesù,
Questo appoggio clericale alla Giunta e che la Compagnia stessa, in quel caso,
sandinista era diventato così affidabile avrebbe avuto di nuovo sotto controllo
che nulla ha impedito loro di mettere a non solo uomini come Fernando Carde-
tacere qualsiasi ecclesiastico che si op- nal e Alvaro Argüello in Nicaragua, ma
ponesse al concetto di “Chiesa del popo- anche l’enorme schiera di dirigenti dei
lo” e alla costituzione delle sue comuni- cosiddetti “uomini del Papa” in tutto il
tà di base politicamente indispensabili. mondo, che avevano preso una posizio-
Non era raro che la giunta prendesse ne così decisamente contro questo Papa,
una o due pagine di tattiche della Ge- e anzi contro il concetto stesso di papato
stapo, come quando fabbricava prove di nella Chiesa cattolica.
immoralità sessuale da parte del dissi- In ogni caso, all’inizio del 1982, il
dente padre Bismark Carballo, o quan- Superiore Generale ad interim, il gesu-
do inviava una squadra di delinquenti ita Paolo Dezza ha incontrato i superiori
ad aggredire nientemeno che la figura provinciali di tutto il mondo a Villa Ca-
dell’arcivescovo di Managua, Miguel valletti, una casa dei gesuiti fuori Roma,
Obando y Bravo, che si era fatto impla- sui Colli Albani. I quattro assistenti ge-
cabile, anche se senza successo, nel suo nerali, Vincent O’Keefe, Horacio de la
appello per le dimissioni di tutti i sacer- Costa, Parmananda Divarkar e Cecil
doti in carica di governo. McGarry, hanno suggerito a Dezza che
Queste tattiche sembrano non aver sarebbe bene chiedere un’udienza al
causato la minima vergogna a Fernando Papa su questo punto, a nome dei supe-
Cardenal, o a suo fratello poeta Ernesto, riori provinciali della Compagnia.
o a Alvaro Argüello, o a qualsiasi altro
sacerdote al governo. Nel 1982, quando Era una convinzione diffusa tra i par-
le autorità locali della Chiesa in Nicara- tecipanti, quella espressa concapacità, in
gua avviarono una censura ecclesiastica particolare di O’Keefe, che la principa-
sui sacerdoti che facevano parte della le difficoltà con Giovanni Paolo II era il
Giunta, vietarono loro di dire messa o di suo background. Prima di venire a Roma
confessare o di svolgere qualsiasi fun- come Papa, Karol Wojtyla era stato un
zione sacerdotale vescovo, riuscito ed efficace, è vero, ma
La risposta di Fernando Cardenal è ancora limitato a una diocesi, quella di
stata imperturbabile: “Siamo uomini Cracovia, in Polonia.
liberi”, ha dichiarato; non potevano es- Nello stile tradizionale dei vesco-
sere costretti a dimettersi. In ogni caso, vi della vecchia scuola, e in particolare
la censura era in una certa misura priva dei vescovi della Polonia, l’arcivescovo
di significato, poiché molti dei sacerdoti Wojtyla era abituato all’obbedienza im-
politici avevano abbandonato ogni prati- mediata dei suoi preti e suore al sempli-
ca dei doveri sacerdotali come la messa ce schiocco delle dita. Da papa, secondo
e le confessioni. O’Keefe, Wojtyla si comportava ancora
Tuttavia, un’orda di proteste contro la con la mentalità di quel vescovo. Wojty-
censura si è diffusa attraverso la stampa e la dovette rendersi conto che la Chiesa
universale non era solo una versione più inglese) hanno chiarito all’udienza del
ampia della tradizionale e sottomessa Pontefice ciò che dovrebbero e non do-
diocesi polacca, e che “papa” non era la vrebbero essere e fare, così come le in-
stessa cosa di “vescovo”. Pertanto, ogni tenzioni e i desideri del Papa per loro.
occasione per aprire gli occhi al Papa Gli fu chiaro che «...Non c’è spazio per
polacco doveva essere colta. deviazioni...» e che, «Poiché il Romano
Pontefice è vescovo e capo della gerar-
L’udienza era fissata per il 27 febbra- chia, i gesuiti devono essere obbedienti
io 1982 in Vaticano. La mattina di quel ai vescovi come pure al Papa, capo di
giorno, davanti all’udienza, Pedro Arru- tutti i vescovi”.
pe, che si era ripreso abbastanza da muo- Quanto alla vocazione stessa dei ge-
versi lentamente con l’aiuto, e i provin- suiti, il Papa ha avuto molto da dire. “I
ciali, hanno concelebrato la messa nella percorsi della mentalità religiosa non se-
chiesa del Gesù. L’omelia di Arrupe du- guono i calcoli degli uomini. Non usano
rante la messa, letta da un altro, era piena come parametri il culto del potere, della
delle parole e delle formule stereotipate ricchezza, della politica...». Gli unici ge-
con cui Arrupe aveva lastricato il suo suiti che il Papa avrebbe tollerato erano
percorso quindicennale di opposizione quelli che aderivano a tradizioni dalle
ai mandati papali e di divergenza dalla quali la Compagnia non aveva mai va-
dottrina papale. Arrupe lodava “la pie- cillato per oltre quattrocento anni.
na e filiale obbedienza” con cui i gesuiti “La loro attività propria non è
avevano accolto l’intervento del Santo nell’ambito temporale, né in quello che
Padre nel governo della Compagnia, ed è il campo di attività dei laici e che deve
esortava i suoi confratelli gesuiti ad ob- essere lasciato a loro”. Attenersi alle
bedire non solo facendo ciò che il Papa varie forme di apostolato tradizionale,
diceva, ma facendolo “con felicità.” ha detto loro, e alle regole tradizionali
Al termine della messa, il gruppo ha dei gesuiti. Nella Compagnia non accor-
attraversato Piazza San Pietro in Vatica- ciare il periodo di formazione.
no e si riunì all’ora fissata per l’arrivo Quelle tradizioni gesuitiche che do-
del Papa. Hanno dovuto aspettare un’ora vevano preservare erano la devozione al
mentre Giovanni Paolo II parlava con il papato e la propagazione delle credenze
presidente francese Francois Mitterrand. cattoliche romane sostenute dal papato.
Quando arrivò Giovanni Paolo, salu- «Sant’Ignazio fu, in ogni caso, obbe-
tò gentilmente Arrupe, rivolgendosi a diente al soglio di Pietro... I Superiori
lui come “Carissimo Padre Generale!” non debbono abdicare al loro dovere di
Giovanni Paolo II ha letto un discorso esercitare l’autorità, e applicare sanzioni
di diciotto pagine che iniziava in italia- contro i membri ribelli...». Giovanni Pa-
no, passava al francese, poi all’inglese olo II ha quindi disegnato un ritratto in
e terminava in spagnolo. In molti modi, parole succinte di ciò a cui era abituato
Giovanni Paolo II indossava guanti di essere il classico personaggio gesuita.
velluto; ma dal punto di vista dei vertici Se qualcuno in ascolto sapeva ancora
della Compagnia le cose non andavano cosa Ignazio aveva fondato come Ordi-
molto bene. ne, le parole del Papa dovevano averlo
Le implicazioni del suo discorso era- trafitto come una spada di amaro rim-
no sia minacce che rimproveri, e, ovvia- pianto per la gloria che la Compagnia
mente, erano destinati a tutti i 26.622 aveva sempre avuto e per l’ideale che i
membri dell’Ordine. Tre quarti del di- Gesuiti avevano creato.
scorso (le sezioni italiana, francese e “Vescovi e sacerdoti – ha detto Gio-
vanni Paolo II – erano soliti considerare sa con certezza. Quel che è certo è che
la Fraternità come un punto di riferimen- tutto ciò che disse in riferimento a que-
to autentico, e quindi sicuro, a cui rivol- stioni religiose e spirituali fu interpre-
gersi per trovare certezza della dottrina, tato da Dezza, dal suo assistente Pittau,
giudizio morale lucido e affidabile, nu- dagli Assistenti generali e dai Superiori
trimento autentico” per la vita interiore. provinciali, alla luce di quella partico-
Il Papa si è fermato ad alzare lo sguar- larissima visione politica da loro adot-
do, nei suoi occhi balenavano intenti, tata. Quella prospettiva diceva loro che
suppliche e speranze, una specie di ge- ciò che il Santo Padre stava realmente
sto corporeo per sottolineare quanto dicendo loro era magnifico: “Ho dovu-
stava per dire. La Compagnia, ha detto to agire in un modo un po’ spaventoso,
Giovanni Paolo II, potrà ancora una rimuovendo Pedro Arrupe e Vincent
volta realizzare quell’ideale ignaziano, O’Keefe. Ma ora che siamo riusciti a
ma solo attraverso «la leale fedeltà al stare insieme, le cose vanno bene”.
magistero della Chiesa, e in particolare Non c’era ancora, in altre parole, nes-
a quello del Romano Pontefice, al quale sun riconoscimento e, nonostante dal di-
siete per dovere». scorso chiarissimo del Pontefice, forse
Nella quarta e ultima parte del suo i gesuiti che lo ascoltavano quel giorno
intervento, pronunciato in spagnolo, non si erano neppure accorti che Gio-
Giovanni Paolo II si è infine dichiarato vanni Paolo II parlava di gravi fallimenti
favorevole a permettere ai delegati dei della Compagnia; chissà che il Pontefi-
gesuiti di riunirsi, dopo la dovuta prece stesse dicendo, più piano che poteva:
parazione, per eleggere un nuovo padre «Ti sbagli. Sono andati seriamente male.
generale. Il meccanismo di preparazione Devono correggere il loro corso.» Al
potrebbe iniziare nel 1982. contrario, in effetti.
L’intero incontro, compreso il discor- Ciò che sembrava infastidire molti dei
so papale e le formalità, è durato circa superiori provinciali che lo ascoltavano
settantacinque minuti. Quasi sessanta- era che Giovanni Paolo sembrava insi-
cinque di quei minuti furono fatica spre- nuare che avrebbero dovuto obbedire
cata. L’ultima parte del discorso di Gio- ai vescovi locali. «Questo significa che
vanni Paolo II, quel permesso papale per dobbiamo obbedire ai vescovi conserva-
loro di convocare la XXXIII Congre- tori?» si lamentò un provinciale nell’in-
gazione Generale della Compagnia, era timità del Gesù.
tutto ciò che la maggior parte del pubbli- La migliore risposta a questa doman-
co del Pontefice voleva sentire. da è stata probabilmente quella data a un
Avevano il permesso di scegliere il giornalista, che bonariamente ha chiesto
proprio generale gesuita. Le cose pote- a uno degli assistenti generali gesuiti se
vano tornare alla normalità. I provincia- “il suo popolo si è finalmente arreso al
li e i superiori romani riattraversarono Papa?” La risposta è arrivata con un sor-
piazza San Pietro in direzione del Gesù, riso: «Non crederci!»
tra loro regnava la soddisfazione. Una volta che i delegati provinciali
La loro ostinata e paziente attesa ave- furono di nuovo nelle loro case dei gesu-
va dato i suoi frutti. Per quanto tempo iti in giro per il mondo, la linea ufficiale
Papa Giovanni Paolo II ha mantenuto fu che, nel suo modo papale tipicamente
il suo atteggiamento di speranza che la polacco ed «episcopale», Giovanni Pa-
Compagnia di Gesù sarebbe finalmen- olo II «si era scusato» e «aveva riparato
te tornata a quelle tradizioni che aveva la colpa» di rimuovere Arrupe in modo
sostenuto e convalidato per loro, non si così brusco e scortese.
Il gesuita padre Gerald Sheehan, un Paolo II per la Compagnia di Gesù, dopo

americano residente a Roma e consi- tale riunione del 27 Febbraio, era chiaro
gliere dei superiori romani sui gesuiti che il Papa non aveva intenzione di star-
americani, arrivò al punto di affermare sene seduto ad aspettare, o di astenersi
gentilmente che Giovanni Paolo II rico- da un’azione più diretta nel paese vitale
nosceva di essere stato male informato del Nicaragua. Con Solidarnosc perso
dai nemici della Compagnia, e che ora per lui, non poteva permettersi di farlo,
si rendeva conto di quanto fossero sba- se la strategia aggressiva del suo papato
gliate le sue informazioni. I gesuiti non doveva avere un fondamento. In una let-
hanno più bisogno di essere arrabbiati tera ai vescovi del Nicaragua datata 29
con il Santo Padre. «Siamo stati molto giugno, Giovanni Paolo ha denunciato
contenti di venire qui», ha commentato in termini duri e diretti la “Chiesa del
un provinciale a un giornalista. «Adesso popolo”. Questa chiesa “nata dal popo-
andiamo a casa e rimaniamo in silenzio lo”, per citare i suoi chierici fondatori
per un po’, evitando gesti spettacolari, in Nicaragua, era una nuova invenzione
o pubblicazioni, o critiche al Papa. Suc- che era allo stesso tempo “assurda” e “di
cessivamente, sceglieremo il Padre Ge- natura pericolosa”. Solo con difficoltà,
nerale di nostra preferenza. E non cam- ha continuato Giovanni Paolo, poteva
bierà nulla». evitare di essere infiltrata da “strane con-
notazioni ideologiche, che seguono una
La mentalità rivelata in queste os- linea di inequivocabile radicalizzazione
servazioni e in altre simili, pose le basi politica, per il raggiungimento di certi
affinché i gesuiti di mentalità più tradi- obiettivi...”.
zionale, che avevano combattuto contro I leader sandinisti e i loro colleghi
i cambiamenti nella Compagnia, potes- clericali hanno ben compreso cosa rap-
sero ora essere accusati della “disinfor- presentasse nella mente del Papa quella
mazione”. Nel frattempo, i superiori ora linea di “radicalizzazione politica”. Per-
sapevano come evitare di provocare altri tanto, la decisione del Collegio è stata
sfoghi papali. L’ordine del giorno sa- quella di sopprimere la lettera, non con-
rebbe stato: “Continuare, ma con un po’ sentendone alcuna pubblicità.
più di ‘sensibilità politica’, un po’ più di
quello che abbiamo praticato sotto Arru- Per una volta, però, i vescovi nica-
pe”. La Società stessa era stata esonera- raguensi sono riusciti a confondere la
ta. giunta attraverso una palese manipola-
Uno degli assistenti generali aveva zione della loro stessa macchina propa-
detto tutto in modo conciso, mentre il gandistica. Una volta resa pubblica la
gruppo lasciava il pubblico con Giovan- lettera, la reazione della Giunta è stata
ni Paolo II. Quando gli è stato chiesto una ben organizzata tempesta di critiche
cosa ne pensasse, ha detto con un sorri- alla lettera papale alla radio del gover-
setto: “Acqua passata”. Tutti i problemi no, e nelle pubblicazioni dei gesuiti in
e tutte le parole che aveva appena senti- Nicaragua e negli Stati Uniti: “Roma”
to erano “acqua passata” per sempre. È interferiva indebitamente negli affari
stato sorprendente, quindi, che Fernan- politici dello stato sovrano del Nicara-
do Cardenal e gli altri gesuiti e sacerdoti gua. Questo Papa è andato contro gli in-
che hanno seguito il suo esempio in Ni- segnamenti del Concilio Vaticano II, che
caragua non abbiano visto la necessità di ha “ribattezzato” la Chiesa Cattolica Ro-
lasciare i loro incarichi. mana come “il Popolo di Dio”. Questo
Nonostante le speranze di Giovanni Papa è andato contro le dichiarazioni dei
vescovi americani a Puebla, in Messico, cerdoti si ritirassero dal governo e dal-

nel 1979, dove si usava il titolo stesso di la politica. Insomma, il messaggio era
chiesa popolare. Questo Papa aveva alli- chiaro: se non ci fosse questo Papa, lo
neato la politica del Vaticano con la po- lasceremmo in pace, padre Fernando.
litica dell’amministrazione Reagan, che Se Dezza avesse supposto che Fernan-
incoraggiava i contras terroristi sul suolo do Cardenal potesse rispettare le richie-
nicaraguense. Questo Papa ha proibito ai ste della sua preziosa romanità e adattare
suoi preti di fare politica, eppure eccolo le sue azioni (o almeno la sostanza), il
lì, a far politica spudoratamente. vecchio fu rapidamente e bruscamente
I risvolti peggiori e più minacciosi disilluso.
sono stati pubblicamente attribuiti alla Cardenal ha commentato pubblica-
lettera del Papa, dalla Giunta; e, fianco mente e con lucidità la lettera di “spie-
a fianco con la Giunta, i superiori gesu- gazione” di Dezza: “Non c’erano moti-
iti del Nicaragua hanno pubblicamente vi” (che mi dimettessi dal governo), ha
dichiarato di dissociarsi totalmente dal- riassunto Cardenal, “Era solo un ordine
lo spirito e dalle affermazioni contenute del Papa”.
nella lettera di Giovanni Paolo II. Il cardenal non obbedì. Né i suoi supe-
riori gesuiti, né in Nicaragua né a Roma,
Sotto diretta pressione del Pontefice, insistettero.
per il quale il rifiuto clericale della sua Durante tutta la continua attenzione
lettera non era accettabile, il Superiore del Papa al problema dei Gesuiti, Gio-
generale ad interim Paolo Dezza scris- vanni Paolo II non riponeva piena fiducia
se al gesuita padre Fernando Cardenal, in loro, o in qualsiasi altra struttura for-
ordinandogli in nome del suo voto di male all’interno della sua Chiesa. Prima
obbedienza di ritirarsi dall’incarico nel che gli sparassero, prima che Wyszynski
governo. morisse e Solidarnosc fallisse, il Papa
Era una misura di quanto l’obbedien- aveva viaggiato in venti paesi.
za si fosse deteriorata nella Società che Ora non solo in Polonia, dove aveva
la risposta di Cardenal al Superiore Ge- trattato con i marxisti fin dalla culla stes-
nerale Dezza era una richiesta formale, sa del marxismo, ma anche nei luoghi
perché gli mettesse per iscritto le ragioni più diversi e persino ostili, aveva parlato
di detto ordine, affinché il Cardenal vi al di sopra dei capi di stato e delle auto-
riflettesse. rità ecclesiastiche; aveva parlato diretta-
Era una misura del grado di deteriora- mente alla gente. Ed era stato ascoltato.
mento della struttura e del mandato della
Compagnia, il fatto che non solo la ri- Non solo quello; aveva cambiato le
sposta del Superiore Generale, datata 12 cose. Nonostante il freddo e formale ri-
gennaio 1983, fosse stata scritta, ma an- spetto per il governo messicano, aveva
che che fosse uno specchio di debolezza dato alla religione una popolarità in pub-
e esitazione. Il tono di Dezza in quella blico che il governo non voleva vedere.
lettera era quello di un uomo che chiede Nonostante i massoni in Francia e i mar-
un favore a un cocciuto collega del suo xisti in Benin, aveva creato con successo
stesso rango. un rispetto per il papato.
Il lavoro di Cardenal con i sandinisti Poteva, ne era convinto, fare le stes-
era irreprensibile, scrisse Dezza, e non se cose in Nicaragua, nonostante Da-
c’era motivo di chiedere a Cardenal di niel Ortega e la sua giunta, e nonostan-
dimettersi, nonostante questo Papa conte l’ostinato Fernando Cardenal e i suoi
tinuasse a insistere perché lui e altri sa- compagni sacerdoti al governo. Mentre
le autorità ecclesiastiche si sforzavano Inoltre, lo sfondo dell’altare non pote-

inutilmente per tutto il 1982 di far ritirava essere un murale rivoluzionario, cioè
re dal governo i sacerdoti politici in Ni- che rappresentasse la violenza. L’assen-
caragua, l’ufficio pontificio di Giovanni za di un crocifisso alle messe e la sua
Paolo II iniziò accordi dettagliati per il sostituzione con nient’altro che murales
quarto viaggio del Pontefice in America rivoluzionari era diventata una pratica
Latina in meno di quattro anni. Sarebbe standard nella nuova “Chiesa popolare”.
stato un estenuante tour di otto giorni in Una condizione più significativa dal
America Centrale. punto di vista del Consiglio, riguardava
Il Santo Padre avrebbe avuto la sua quei sacerdoti e altri religiosi che lavo-
sede nella Nunziatura Apostolica di Co- ravano per il governo sandinista. Al ser-
sta Rica, ma visiterebbe gli altri sei paesi vizio del governo nicaraguense in quel
dell’area: Nicaragua, Panama, El Salva- momento c’erano circa 300 sacerdoti,
dor, Guatemala e Belize; così come la tra cui letteralmente dozzine di gesuiti,
dittatura insulare di Haiti. Il Nicaragua, e 750 religiosi e religiose; 250 dei quali
tuttavia, era l’obiettivo principale del “missionari” dalla Spagna e dagli Stati
Papa, con la sua fiorente “Chiesa del Uniti. Almeno 20 hanno agito come con-
popolo”, profondamente politica ed ere- sulenti del Consiglio e altri 200 hanno
tica, il suo clero attivista, i suoi gesuiti agito come organizzatori del Consiglio
recalcitranti e la sua giunta totalmente nei settori della sanità, delle comunica-
marxista che tirava i fili che, in realtà, zioni e del governo locale; in un Nicara-
solo loro erano stati allungati per rag- gua grande quanto l’Ohio, con i suoi 2,2
giungere le sue mani. milioni di abitanti.
Accordi, o negoziazioni in questo Giovanni Paolo II, invece, ha messo
caso, forse, come accade tra nazioni osti- gli occhi sui cinque sacerdoti, compresi
li, si sono svolti in occasione della visita i due gesuiti, Fernando Cardenal e Al-
del Papa in Nicaragua tra il rappresen- varo Arguello, che ricoprivano incarichi
tante personale del Pontefice a Mana- ministeriali nel governo nicaraguense.
gua, monsignor Andrea Cordero Lanza «Devono dimettersi [e tornare alla vera
de Montezemolo, e il capo della giunta attività sacerdotale], altrimenti non ci
nicaraguense, Daniel Ortega y Savedra. andrò», ha detto il Papa a Ortega attra-
Fin dall’inizio questi negoziati sono stati verso Montezemolo.
difficili. Fernando Cardenal non ha visto al-
Giovanni Paolo II aveva diverse con- cuno scopo, e solo un danno, per la “ri-
dizioni che voleva soddisfare prima di voluzione cristiana” del Nicaragua in
concordare una data effettiva per la sua un’eventuale visita papale. “Non siamo
visita a Managua. E Ortega e la Giunta polacchi”, ha detto Cardenal a un cer-
erano quasi intrattabili nella loro opposi- to punto durante i preparativi. “Questo
zione a quelle condizioni. Papa polacco vuole fare del nostro ama-
Alcune di quelle condizioni si rife- to Nicaragua un’altra Polonia”.
rivano alla messa pubblica che sarebbe La sfida del Pontefice gli è stata rilan-
stata celebrata dal Papa in Nicaragua, ciata in termini inversi: o rinuncia alla
così come a quanto sarebbe accaduto in sua proposta di visitare il Nicaragua,
ognuna delle tappe papali. Era una pra- evidentemente la preferenza della giunta
tica cattolica immemorabile, e in questo sandinista, oppure abbandona quelle che
caso una specifica condizione papale, la giunta ha definito le sue richieste “dit-
che un crocifisso fosse posto sull’altare tatoriali”. Anche se alla fine si è dovuto
per la messa. accontentare di una sola delle sue con-
dizioni: lo sfondo della sua messa non stato compromesso. Doveva essere un
sarebbe un murale rivoluzionario; Gio- teatro di profanazione deliberata e orga-
vanni Paolo II ha scelto di andare. nizzata, sia per la figura papale Giovanni
Gli accordi conclusi. Il suo intero Paolo II che per il sacrosanto sacrificio
viaggio in Centro America si estenderà della messa.
dal 2 al 9 marzo 1983. Trascorrerà il 4 Doveva essere un insieme di manife-
marzo in Nicaragua. stazioni istituzionalizzate di mancanza
È stato un peccato per Giovanni
��
Pa- di rispetto e opposizione, senza eguali
olo II che, molto prima del suo arrivo per molto tempo, anche in paesi domi-
in Nicaragua, le sue intenzioni e i suoi nati da blocchi considerevoli di popola-
discorsi pianificati e scritti, furono tutti zioni anti-cattoliche o lassiste, o in pae-
segretamente e accuratamente rivelati ai si ufficialmente marxisti. E tutto questo
governanti sandinisti, da quelli in quella doveva essere orchestrato fino alla fine,
burocrazia romana a più livelli, compresi fino all’ultimo dettaglio, fino all’ultimo
alcuni membri della stessa Segreteria di cavo posato, il più lontano possibile dai
Stato del Papa, che erano contro questo microfoni, per i media internazionali di
Papa polacco, o che non erano contra- televisione, radio e stampa, che sono
ri alla rivoluzione marxista-leninista in sempre stati parte integrante ed essen-
corso in questo paese chiave del volatile ziale di ogni viaggio papale.
istmo centroamericano. Che Fernando Cardenal e gli altri sa-
In conseguenza di tale continua ed cerdoti attivisti di qualsiasi rango fosse-
esauriente intelligenza, i sandinisti po- ro implicati in piani così elaborati, non
terono programmare minuziosamente ci possono essere dubbi.
l’intera giornata del soggiorno papale. Che abbiano scelto di non crearsi
Nonostante la sua spavalderia nel faccia un’immagine pubblica indesiderabile
a faccia con il rappresentante personale è diventato evidente dalla loro assenza
del Papa, vedevano in Giovanni Paolo e dalle successive profanazioni iniziate
nel potere del papato, che egli personifi- all’arrivo di Giovanni Paolo II sul suolo
cava, una minaccia immediata e persino nicaraguense.
mortale per tutto ciò che avevano così La mattina del 4 marzo, quando il DC-
faticosamente costruito in lunghi anni. 10 Alitalia che trasportava il pontefice
Più che mai, il suo sogno marxista si avvicinò all’aeroporto César Augu-
poggiava sulla forma delle comunità di sto Sandino di Managua, le telecamere
base risultanti dalla «Chiesa del popo- scintillanti alla luce del sole iniziarono
lo». a funzionare con il loro frenetico ronzio.
Era proprio l’obiettivo del viaggio di Hanno seguito l’atterraggio e hanno fat-
Giovanni Paolo II in Nicaragua attaccare to il giro dell’aereo con i loro riflettori
la «Chiesa del Popolo» e tagliargli sotto finché non si sono soffermate vicino ai
i piedi questa piattaforma di comunità di dignitari del regime sandinista e a una
base, o almeno lasciarla in una condizio- folla accuratamente selezionata di spet-
ne di irrimediabile indebolimento. tatori servili, la claque sandinista; tutti
Mentre la Giunta conosceva le inten- ad aspettarlo.
zioni di Giovanni Paolo II, così come i Gli obbiettivi si puntarono sulla porta
testi dei suoi discorsi scritti, è dubbio dell’aereo e attesero, finché alla fine si
che Giovanni Paolo fosse a conoscenza aprì e Papa Giovanni Paolo II entrò nel
delle piene intenzioni della Giunta, dal suo palco, le sue vesti bianche risplen-
momento che il suo servizio di informa- devano mentre emergeva dall’oscurità
zione sui preparativi del Consiglio era all’interno.
Il Papa è sceso a terra e si è inginoc- danti. Alcuni ministri brillavano per la

chiato per baciare la terra con quel gesto loro assenza. Il ministro degli Esteri,
che era diventato così familiare a cen- Maryknoll padre Miguel d’Escoto, ha
tinaia di milioni di persone in tutto il trovato più conveniente essere a New
mondo. Da quel momento, tutto è stato Delhi. L’ambasciatore presso l’OSA, pa-
nelle mani del Consiglio. dre Edgar Parrales, e il delegato di Stato,
Daniel Ortega, in qualità di leader e il gesuita padre Alvaro Arguello, erano
portavoce del governo sandinista, ha ac- entrambi a casa a guardare gli oltraggi in
colto Sua Santità con una tirata ingiurio- televisione.
sa di venticinque minuti contro gli Stati Era assente anche il gesuita padre Fer-
Uniti, con assoluta soddisfazione perché nando Cardenal. Suo fratello, padre Er-
l’arrivo del Pontefice, ripreso qui come nesto Cardenal, era l’unico sacerdote di
altrove dalla stampa mondiale, ha rega- rango governativo presente, una figura
lato a Ortega la sua prima piattaforma occhialuta la cui rustica camicia di coto-
veramente internazionale. ne bianco, pantaloni blu larghi e berretto
Giovanni Paolo II ascoltava, il mento nero erano scomodamente in contrasto
appoggiato sulla mano a coppa, la testa con le sue brillanti scarpe nere.
china, gli occhi fissi a terra. Avevo già Di tutti coloro che si sono riuniti per
sentito tutto questo, da commissari co- accogliere il Santo Padre in questo pa-
munisti e marxisti di provincia, in Polo- ese a stragrande maggioranza cattolica,
nia. Finalmente è arrivato il momento di Ernesto Cardenal è stato l’unico a in-
Giovanni Paolo II di parlare in risposta a ginocchiarsi mentre il Papa si fermava
quel discorso di «benvenuto» bellicoso e deliberatamente davanti a lui. Si tolse il
volutamente maleducato di Ortega. berretto e allungò la mano per prende-
I commenti che il Pontefice aveva pre- re la mano del Papa e baciargli l’anel-
parato in lode dell’arcivescovo Obando lo. Ma Giovanni Paolo II non ha teso la
y Bravo di Managua sono stati accolti mano. Invece, agitò un dito ammonitore
con puntuali grida di scherno da parte verso Ernesto. «Devi regolarizzare la tua
dell’organizzata e ben guidata claque situazione!» Il Pontefice ha parlato con
sandinista. Le sue parole che denuncia- voce chiara, poi ha ripetuto le sue paro-
vano la «Chiesa del popolo» come «una le con enfasi: «Devi regolarizzare la tua
grave deviazione dalla volontà e dalla situazione!»
salvezza di Gesù Cristo» sono state qua- L’unica risposta di Cardenal fu di fis-
si soffocate dall’inizio alla fine dalle gri- sare Sua Santità e sorridergli. Giovanni
da e dai fischi forti e continui. Paolo II ha camminato per il resto del-
I dirigenti sandinisti avevano ragione la linea di ricezione ed è partito per la
nella loro profonda soddisfazione; qui, prima parte del suo itinerario program-
almeno, questo polacco non sarebbe in mato in Nicaragua, una visita alla città
grado di parlare al popolo sopra le loro di León, una quarantina di chilometri a
teste; non avrebbe voce in capitolo nel nord-ovest di Managua.
decidere il destino del Nicaragua. Il ricevimento all’aeroporto Sandino
Giovanni Paolo II ha concluso il di- non è stato altro che una soave ouver-
scorso che si era prefissato di pronuncia- ture per flauto di una sinfonia carica di
re al suo arrivo con sofferenza e rabbia umiliazione che era stata orchestrata per
nella voce. Risalì la fila di persone che lo Giovanni Paolo II, da eseguire alla pre-
aveva ricevuto, stringendo superficial- senza del mondo intero al culmine della
mente la mano ai membri della Giunta sua visita papale.
e della Direzione Nazionale dei Coman- La messa pubblica che è stata il ful-
cro della visita di Giovanni Paolo II si rante i volti di Carlos Fonseca Amador,
sarebbe tenuta quella sera nella spaziosa eroe e martire della rivoluzione sandi-
Plaza 19 de Julio, così chiamata per quel nista, e Augusto César Sandino, l’uomo
giorno del 1979, quando la dittatura di in nome del quale i sandinisti avevano
Somoza era stata rovesciata e la giunta compiuto la loro rivoluzione.
marxista dei sandinisti aveva preso il po- Non c’era il crocifisso sull’altare.
tere. Questa immemorabile pratica cattolica
Il sole al tramonto schizzava i suoi era stata proibita dai giovani governan-
raggi cremisi dorati su un palco indimen- ti del Nicaragua. Al suo posto era stato
ticabile quando Giovanni Paolo II entrò appeso un altro lungo striscione, questo
in Piazza vestito di tutti i paramenti pon- decorato con lettere a grandezza d’uomo
tificali, con la mitra papale in testa e il che dicevano: “Giovanni Paolo II è qui.
pastorale papale tenuto dritto in mano. Grazie a Dio e alla Rivoluzione!”
La folla si è accalcata nel Plaza, uf- Come sempre accade quando si riuni-
ficialmente stimata in 600.000 persone, sce un numero così elevato di persone,
era tutto perfettamente ordinato e rag- non c’è mai stato un attimo di silenzio.
gruppato in blocchi prestabiliti. Folle massicce, a meno che non siano
messe a tacere da qualcosa di straordina-
Un’estremità dell’affollata piazza rio, un affascinante oratore o uno spetta-
era attraversata da un enorme fondale colo abbagliante, emettono un continuo
di manifesti rivoluzionari che ritraeva- miscuglio di rumori e suoni.
no gli eroi della rivoluzione sandinista. Lo stesso frastuono riecheggiò nel-
Davanti ai cartelloni, sul lato opposto la piazza quella notte, punteggiato da
della piazza, era stata costruita una lun- esplosioni ben coordinate di applausi e
ga pedana di legno con ringhiera. Sulla occasionali canti e canzoncine. Giovan-
pedana era stato collocato un altare, un ni Paolo II ha iniziato la sua messa con
semplice lungo tavolo coperto per l’oc- calma; era abituato al comportamento
casione da un panno di lino. delle folle.
Ai lati del palco, di fronte alla folla, Quando giunse il momento per lui
c’erano due tribune ufficiali, dove aspet- di pronunciare l’omelia che aveva pre-
tavano i tre uomini della Giunta e i nove parato, un vigoroso attacco alla Chiesa
uomini della Direzione Nazionale, tutti e popolare, sembrò sorpreso che anche il
dodici vestiti con uniformi militari verde microfono che era stato preparato per lui
oliva. non potesse superare la cacofonia ben
Nei luoghi più vicini alla pedana di provata che ora si alzava dalla folla, una
fortuna e le sue tribune fiancheggianti, la litania assordante di ritmiche con sfuma-
Giunta aveva disposto appositi blocchi ture rivoluzionarie.
di tifosi dotati di megafoni e microfono. Le claques sono cominciate prima an-
Ovunque, sugli edifici che circondano la cora dell’inizio dell’omelia, infatti.
piazza, sugli striscioni, nelle mani del- Mentre Giovanni Paolo II si sforza-
la folla, attorno alla pedana e all’altare va di far risuonare la sua voce profonda
stesso, c’erano bandiere sandiniste rosse al di sopra della concorrenza, la litania
e nere. Qua e là appariva una bandiera della folla divenne fragorosa e regolare
gialla e bianca del Vaticano, e c’era una come i battiti del cuore:
manciata di bandiere blu e bianche del – “Potere al popolo!”
Nicaragua. – “Direttorio nazionale, dacci i tuoi
Ortega e i suoi colleghi avevano bef- ordini!”
fardamente ordinato un murale raffigu- – “Parlaci dei poveri!” .
A volte, Giovanni Paolo II poteva es- chi scanditi dagli slogan a sforzi anco-
sere ascoltato con difficoltà. I sostenitori ra maggiori. Allo stesso tempo, i tecnici
hanno cercato di protestare, di sostenerlo del governo hanno collegato i microfoni
e di farsi sentire, ma erano stati posizio- delle claque che circondavano la piatta-
nati il più lontano possibile dalla pedana, forma all’altoparlante principale, lo stes-
e non avevano né megafoni né microfo- so attraverso il quale Giovanni Paolo II
ni. Si vedeva Giovanni Paolo II, si vede- aveva cercato di farsi sentire. Una volta
va la sua mano che tagliava decisamente fatto ciò, e per aumentare ulteriormen-
l’aria con gesti violenti; ma non riusciva te il suono che stava già soffocando il
a farsi sentire al di sopra del frastuono Papa, hanno premuto un interruttore per
incessante degli slogan sandinisti. riprodurre un nastro preregistrato di cori
– “Vogliamo una Chiesa unita dalla con slogan sandinisti.
parte dei poveri!” Alla fine l’enorme cascata di urla
– “Non c’è contraddizione tra cristia- amplificate sconfisse Giovanni Paolo
nesimo e rivoluzione!” II. Non ha terminato la sua omelia. Ma
Il volto di Giovanni Paolo II impallidì anche questo non è bastato per il Consi-
per l’indignazione quando si rese conto glio. Gli slogan sono continuati durante
di cosa stava accadendo: era stato intrap- tutto il sacrificio della messa, annegan-
polato e rovesciato in una fossa in rovi- do anche il suo momento più sacro, la
na. Infuriato e disperato, alla fine gridò: Consacrazione, in grida di “Potere al po-
– “Silenzio!” polo!” e “È possibile essere marxisti e
Nella ben orchestrata sinfonia delle cristiani!” e “Parlaci dell’ingiustizia del
claque, l’ordine del Papa era un segnale capitalismo!”
per aumentare la portata degli slogan. Tuttavia, l’umiliazione non era anco-
– “Silenzio!” Giovanni Paolo urlò per ra completa. Quando quella notte Gio-
la seconda volta. Un nuovo crescendo di vanni Paolo II e il suo seguito presero
slogan lo avvolgevano. posto sull’aereo, l’Alitalia DC-10, all’a-
Per la terza volta: eroporto Sandino di Managua e il pilota
– “Silenzio!”, la parola era ora ac- comunicò alla torre di controllo di essere
compagnata da un gesto di arresto nella pronto per il decollo, il Consiglio ordinò
sua mano. di attendere a terra dell’aereo papale per
Un ritornello inimmaginabilmente altri dieci minuti. Era il suo ultimo ge-
fragoroso di “Power to the People! Cri- sto per sottolineare chi aveva davvero il
sto vive nella Chiesa del popolo!” so- controllo qui.
praffece i suoi sforzi. La folla era fuori
dal suo controllo. Quando l’umiliazione si è finalmente
Infuriato, Giovanni Paolo II ha grida- compiuta fino all’ultima nota, la radio
to nel suo microfono, mentre fissava la governativa ha insistito con il popolo
Giunta sul suo podio: nicaraguense perché il Papa si scusasse
– “Potere ai Miskitos!” per il suo comportamento.
La provocazione ha colpito nel segno. “L’indignazione e le proteste spon-
Gli indiani Miskito erano in estrema tanee del nostro popolo erano naturali
opposizione ai sandinisti e la giunta ave- di fronte all’indifferenza del Papa”, ha
va fatto tutto il possibile per liquidarli. detto un servizio giornalistico. “Que-
La risposta è stata immediata. sto Papa è un Papa occidentale, il Papa
I nove comandanti militari della Di- dell’imperialismo”, si lamentava un
rezione Nazionale e della Giunta hanno membro del Direttorio sandinista. “Il
alzato i pugni chiusi per incitare i bloc- Papa sta cercando di trasformare il Nica-
– V: Disobbedienza elementare –
ragua in un’altra Polonia”, ha denuncia- tici dell’Ordine: Giovanni Paolo II ave-

to il ministro dell’Interno Tomás Borge. va ficcato la testa nella fossa dei leoni
“Sta cercando di convincere la Chiesa e aveva ottenuto più o meno quello che
a suicidarsi”, ha aggiunto piamente un stava cercando.
missionario di Maryknoll. La speranza ora tra molti gesuiti era
Come spesso accadeva, è stato lascia- che questo Papa potesse aver imparato
to a padre Fernando Cardenal fare il rias- la lezione, abbandonato la sua mentalità
sunto più breve e chiaro della posizione da “vescovo del ghetto polacco” e rea-
della giunta, nonché la sua giustificazio- lizzato quanto fosse davvero complicato
ne per lo svilimento del papa, del papato il mondo grande e cattivo.
e della messa cattolica: “Il discorso del Questo Papa aveva deciso di assumere
papa – commentava Cardenal –, era una il governo della Compagnia con l’azione
dichiarazione di guerra”. dispotica di deporre Arrupe e O’Keefe.
Molto bene. Ora sapeva come stavano le
cose. Si riteneva che Giovanni Paolo II
V. DISOBBEDIENZA si sarebbe astenuto da ulteriori azioni e
ELEMENTARE si sarebbe ritirato a leccarsi le ferite.
Tale atteggiamento è stato rafforzato
Ammirato o odiato, il fatto è che per dall’assenza di qualsiasi reazione forte
425 dei suoi 443 anni come Ordine, i ge- del segretario di Stato di Giovanni Pao-
suiti erano ai loro stessi occhi, così come lo II, il cardinale Agostino Casaroli, che
virtualmente agli occhi del mondo inte- si è limitato a pronunciare alcune accet-
ro, i difensori d’avanguardia degli atteg- tabili banalità sulla necessità che tutti i
giamenti della Chiesa nei confronti del partiti si calmino.
Papa e del papato. Con una risposta così debole da parte
In tempi normali, se un gesuita fosse dello stesso ufficio papale, i gesuiti non
stato coinvolto anche più lontanamente sentirono la minima pressione per ri-
di Fernando Cardenal in un’umiliazione chiamare all’ordine Fernando Cardenal
anche minima di quella che fu scagliata e gli altri gesuiti implicati nell’umilia-
contro Giovanni Paolo II in Nicaragua il zione papale. È stato adottato un atteg-
4 marzo 1983, un tale gesuita si sarebbe giamento “aspetta e vedi”. Ma agli occhi
trovato fuori della Compagnia e sarebbe di molti, Giovanni Paolo II aveva perso
stato respinto dai suoi membri letteral- una battaglia importante.
mente nel giro di poche ore. L’umiliazione sandinista ha preparato
Anche in tempi meno normali, come la strada affinché questa aggressività nei
nei quindici anni di generalato di Pedro confronti del Papa venga imitata negli
Arrupe, ci sarebbe stato almeno un tea- anni a venire 6.
trino di costernazione e lealtà, uno spet- In un senso chiaramente definito, que-
tacolo di preoccupazione, una raffica di sto atteggiamento “aspetta e vedi” è sta-
assicurazioni che la questione sarebbe
stata indagata, insieme a infinite spiega-
6 Il ripudio pubblico da parte di ventiquat-
zioni e ritardi nell’azione correttiva. tro suore cattoliche della dottrina della Chiesa
La reazione all’interno della Com- sull’aborto nell’ottobre 1984, la violenza pub-
pagnia alla notizia dell’umiliazione di blica, il trattamento sprezzante, le azioni sa-
Giovanni Paolo II in Nicaragua quella crileghe e la grossolana irriverenza mostrate
a Giovanni Paolo II durante il suo viaggio nei
primavera del 1983, però, sembra essere Paesi Bassi nel 1985, hanno molti paralleli nella
stato unico nel suo genere, sia tra i su- storia papale recente, e sono solo due tra molti
periori che tra la maggior parte dei ver- esempi.

to possibile grazie allo stesso Giovanni re Giovanni Paolo II. Interi blocchi di ge-
Paolo II. Con un esercizio senza prece- suiti minacciarono addirittura di lasciare
denti dell’autorità papale, aveva licen- l’Ordine. Tuttavia, dato il carattere di
ziato un padre generale, Arrupe, e aveva Giovanni Paolo II, sembra più probabile
posto due uomini di sua scelta, scelti con che il Papa polacco abbia commesso un
cura, a capo dell’Ordine dei Gesuiti. solo errore: si è fidato di Dezza e Pittau
Se il Pontefice avesse fatto pressioni per portare a termine il suo mandato.
sui suoi due eletti dopo il loro ritorno I suoi ordini originali a Dezza erano
dal Nicaragua, entrambi avrebbero do- stati chiari e convincenti: cambiamento
vuto piegarsi alla volontà, per quanto e riforma dell’Ordine ora. Nessun do-
spiacevole, di Giovanni Paolo II, fino al mani. Non l’anno prossimo. Ora. Pre-
punto di iniziare una riforma totale della sumeva buona fede e buon gesuitismo
Compagnia. O se avessero ricevuto orda parte di Dezza.
dini precisi e inequivocabili: “Espellere Si fidava di Pittau. Conosceva la sua
tutti i gesuiti dal governo del Nicara- mentalità. Presumeva che Dezza, in
gua!” “Ritirate tutti i superiori centroa- quanto una delle figure romane più an-
mericani!” “Sostituiscili con uomini che tiche tra i gesuiti, un uomo che aveva
sappiano obbedire!”non c’è dubbio che servito bene sia il papato che l’Ordine
Dezza e Pittau avrebbero fatto tutto ciò per quattro decenni, non solo avrebbe
che veniva loro chiesto. saputo cosa fare in dettaglio, ma avrebbe
trovato le cose giuste da fare, significa
In effetti, un’azione così specifica, un realizzarlo con il minor numero di danni
esercizio così ardito della fortezza papa- permanenti.
le, sarebbe stato interpretato in termini Era forse anche logico che il Pontefice
romanici come un monito: fate come vi supponesse che, sotto la guida esperta di
dico questa volta, per quanto estrema sia Dezza, Pittau, con la sua lunga esperien-
l’azione, o vi aspetta qualcosa di molto za sul campo e il sodalizio con Arrupe,
peggio, lo scioglimento dell’Ordine. sarebbe stato il partner perfetto per gui-
Con sgomento di molti, tuttavia, seb- dare la Compagnia di Gesù dal suo gro-
bene Giovanni Paolo II avesse fatto il viglio di secolarizzazione, disobbedien-
primo passo per rimuovere Arrupe e il za e disaffezione per il papato.
suo successore prescelto Vincent O’Kee- Nella mente del papa, invece, l’espe-
fe, non ha fatto il secondo, anche se il rienza in Nicaragua avrebbe dovuto di-
fiasco nicaraguense gli aveva dato molte mostrare a Dezza e a Pittau, molto più di
più ragioni che mai. quanto avrebbe potuto fare la mera insi-
Invece ha lasciato che le cose restas- stenza verbale del papa, l’urgenza della
sero nelle mani di Dezza e Pittau. Ci riforma. Il Papa stesso non aveva mai
sono state molte speculazioni sulle cau- visto così chiaramente la profondità del
se dell’inerzia del Papa, ma nessuna ri- problema come in Nicaragua.
sposta certa. Il Santo Padre si era arre- Anche nei paesi comunisti, in Polonia
so? Era stato avvertito dal suo Cardinale e Ungheria per esempio – tutte le poten-
Segretario di Stato, Casaroli, che si era ti minacce delle forze armate marxiste
spinto troppo oltre? Potrebbe essere che non erano mai riuscite a far gridare per
esiterebbe a prendere ulteriori misure ore, come avevano fatto i nicaraguensi,
a causa delle minacce diffuse da interi contro la sua Chiesa o il suo Papa. Sicu-
blocchi di Gesuiti, nel senso che lasce- ramente, dopo la singolare prestazione
rebbero in massa la Compagnia? del governo sandinista a Managua, non
Casaroli, infatti, ha provato a contene- sarebbe necessario che Giovanni Paolo
II insistesse di più. dubbio posto la questione dei gesuiti in

La valutazione del Papa su Dezza e cima alla sua lista di priorità, se non fos-
Pittau si è rivelata completamente erra- se stato per la sua fiducia a Dezza.
ta. Dezza ha interpretato il tutto in modo
diverso. Se il Papa non gli dava ordini Quando il gioco d’attesa di Dezza di-
specifici, allora il Papa non era papale. venne evidente, il suo silenzio e la sua
Non stava esercitando pienamente il suo inerzia sulla profanazione del Nicara-
potere. gua e i suoi preparativi, come se niente
Quando Giovanni Paolo I era vivo e fosse, per la Congregazione Generale,
fece a Dezza una specifica richiesta circa erano chiari indizi; membri dell’ammi-
la composizione del discorso che vole- nistrazione pontificia consigliavano a
va tenere ad Arrupe e ai suoi gesuiti nel Giovanni Paolo II di non intervenire in
1978, Dezza acconsentì; sapeva cosa vo- un’azione disciplinare diretta e in una
leva il Papa. Pochi gesuiti hanno saputo sanzione diretta per la Compagnia.
che la mano di Dezza aveva plasmato il Era come una ripetizione dell’avver-
discorso che Giovanni Paolo I non ha timento che Religiosi aveva rivolto al
mai pronunciato, lo stesso che Giovanni Papa nella riunione segreta del Consi-
Paolo II aveva fatto suo. glio di Stato due anni prima. Solo che
Ora, nel 1982, la mancanza di specifi- ora l’avvertimento era in un vigoroso
cità nelle richieste di Giovanni Paolo II coro, e il problema si era enormemente
denotava, secondo la romanita, che c’e- aggravato: ciò che affliggeva la Com-
ra del potere libero nell’area, e qualsiasi pagnia di Gesù affliggeva anche ampi
mano che prendesse tale potere inutiliz- segmenti della Chiesa del Papa. Tutti i
zato poteva farne uso. Stava a Dezza de- principali ordini religiosi sono stati ora
cidere cosa fare. colpiti, insieme a un numero allarmante
In questo caso, infatti, Dezza non si di vescovi, teologi e sacerdoti, per non
è propriamente avvalso del suddetto po- parlare di attivisti laici e suore cattoli-
tere; lo nascose abilmente, si potrebbe che.
dire lo tenne di riserva, per il momento Giovanni Paolo II ha capito molto
in cui all’Ordine dei Gesuiti fu concesso bene gli avvertimenti, più di quanto ogni
di riprendere il proprio governo. A que- uomo vivente capisse il controllo preca-
sto scopo, al ritorno della Compagnia rio della Chiesa gerarchica tradizionale
alla sua “forma” propria, Dezza dedicò sulla sua gente.
i suoi sforzi. Sapeva che il secolarismo che anima-
Certamente Giovanni Paolo II aveva i gesuiti era diffuso quanto l’antipapa;
va molte più faccende da affrontare di che l’uno si nutriva dell’altro; e che en-
quelle dei gesuiti. C’era il dolore conti- trambi furono ampiamente promossi da
nuo per la Polonia. C’erano le lotte del uomini tanto diversi come il sofisticato
tutto interne al Vaticano: sul nuovo Co- teologo domenicano olandese, Edward
dice del Diritto della Chiesa universale; Schillebeeckx; l’irritante arcivescovo
sulla liturgia della messa; sulla politica del Brasile, Helder y Camara; il sottil-
dei missionari nelle culture dell’Asia e mente feroce Karl Rahner, S.J., dalla
dell’Africa; dal continuo deterioramento Germania; l’intrigante vescovo Casey
della Chiesa negli Stati Uniti. di Gahvay, in Irlanda; e il “John onesto”
Anche se l’agenda del Papa era fitta, degli Stati Uniti, il sempre anticonformi-
la sfida diretta alla struttura e all’autori- sta Richard McBrien.
tà della Chiesa lanciata di fronte al suo Non è stata una sorpresa per Giovan-
pontificato in Nicaragua avrebbe senza ni Paolo II quando Schillebeeckx si è ri-
volto a un raduno antipapale olandese, nata dai Papi fin dal secolo scorso.
o meglio, ha proclamato lì, come sem- La secolarizzazione del divino era già
brerebbe infallibilmente, che la struttura andata molto lontano, anche giungendo
gerarchica della Chiesa non è la volontà alla sfrontata affermazione di un esperto
di Dio e che “l’infallibilità del Papa è in una pubblicazione come il Journal of
dal punto di vista cattolico romano una the Liturgical Conference definendo lo
chiara eresia”. stesso sacramento centrale: «Non sem-
Una dichiarazione di monsignor Ge- pre i cristiani hanno riconosciuto l’a-
orge Higgins degli Stati Uniti sembra es- spetto politico dell’Eucaristia. Tuttavia,
sere più innocuo solo perché il suo stile l’Eucaristia è un atto politico...».
è per sua natura morbido e inoffensivo:
«Una partecipazione attiva, intelli- Restava ancora un’altra scelta difficile
gente e veramente informata alla litur- per Giovanni Paolo II, ma anche alcuni
gia, è il mezzo principale per sviluppare dei suoi consiglieri più fidati e personali
una coscienza sociale e una coscienza gli avrebbero assicurato nell’estate del
speciale tra i cattolici, mantenendo gli 1983 che il marciume si era diffuso ben
altri elementi costanti, una congrega- oltre i gesuiti, che avrebbe individuato
zione immersa nella vita liturgica della l’Ordine per la sua infedeltà al papato e
Chiesa sarà socialmente più consapevo- alle prerogative papali, e per la sua seco-
le e meglio preparata a formulare giu- larizzazione degli scopi della religione,
dizi morali sani nella vita economica e provocherebbero una tempesta difficile
politica, rispetto a una che non lo è». da sopportare.
L’opposizione potrebbe essere induri-
Per il Papa e per l’intera storia della ta a un punto tale dal quale non ci sareb-
Chiesa fin dai tempi degli stessi Aposto- be ritorno né sollievo.
li, la liturgia ha sempre significato qual- Secondo l’opinione di quei consiglie-
cosa di totalmente diverso; ciò ha signi- ri, il Papa aveva solo due opzioni se vo-
ficato la partecipazione delle persone ai leva mettere la scure dritta alla radice dei
sacramenti della Chiesa. problemi della Chiesa: potrebbe convo-
I sacramenti non sono coltivatori di care un altro Concilio Ecumenico Catto-
coscienza sociale o organizzatori di lico Romano in Vaticano, il Concilio Va-
gruppi, e non preparano a prendere buo- ticano Terzo, oppure dovrebbe radunare
ne decisioni nella vita politica. i suoi vescovi da tutto il mondo al suo
L’affermazione di Higgins era impor- fianco in un sinodo, e con loro emettere
tante proprio perché rifletteva il concet- una profonda correzione all’abuso delle
to propagatosi tra il clero di “liturgia” decantate affermazioni del Concilio Va-
avulso dai sacramenti e orientato invece ticano II, che si era riunito a Roma dal
verso la guerra sociale, politica ed eco- 1962 al 1965, ma criticamente debole,
nomica del momento tra le nazioni. per giustificare qualsiasi corruzione del-
Rifletteva, infatti, la secolarizzazio- la fede e della morale cattolica romana
ne delle funzioni divine esattamente del tradizionale, non solo in Nicaragua, ma
tipo previsto dal modello sandinista; ri- anche negli Stati Uniti, in Europa e pra-
fletteva lo scambio sandinista-marxista ticamente ovunque.
di fede e giudizio personali per il catto- Qualsiasi furono le ragioni di Gio-
licesimo “comunitario”; e sebbene non vanni Paolo II, l’inerzia in materia di
brillante nello stile, la dichiarazione era riforma dei gesuiti, a parere di molti e
un buon riassunto dell’ultima forma di la sua sfortunata decisione di consentire
eresia, chiamata modernismo, condan- alla Compagnia di riprendere il proprio
governo, fu anch’essa una mossa fatale. sa di parole ultimamente”, questo fu il

Secondo l’opinione di tali osservatori, commento di Kolvenbach al diluvio di
ciò che sembrava essere vero era che il discorsi, discorsi e prediche che comin-
Papa aveva rinunciato a questa particola- ciarono a sgorgare dal papato una volta
re battaglia, e che l’intera Chiesa avreb- eletto Giovanni Paolo II nel 1978.
be dovuto pagare i piatti rotti. Troppo Quando Kolvenbach parlava, si dice-
presto, tali opinioni si sono dimostrate va andasse dritto alla giugulare, per usa-
preveggenti. re una frase popolare.
Quando la XXXIII Congregazio- La frettolosa elezione di Kolvenbach
ne Generale della Compagnia di Gesù, è stata di per sé una cosa straordinaria. I
composta da 220 delegati, si riunì final- gesuiti avevano avuto abbastanza tempo
mente a Roma nel settembre 1983, il suo dal licenziamento di Arrupe nell’ottobre
primo punto all’ordine del giorno fu una 1981, anno in cui Kolvenbach fu richia-
farsa. Ha “accettato” le “dimissioni” di mato a Roma, per preparare la candida-
padre Pedro Arrupe. tura di un uomo adatto per il giorno in
Negli annali dei gesuiti non ci sareb- cui avrebbero potuto eleggere un padre
be stato alcun riconoscimento ufficiale generale, ma fu abbastanza storico della
dello straordinario esercizio dell’auto- Compagnia che una Congregazione sce-
rità papale per il quale Arrupe era stato gliesse un nuovo Generale con un solo
rimosso dall’incarico. Come una prece- voto.
dente Congregazione lo aveva eletto nel Di solito ce ne vogliono diversi, solo
1965, ora questa Congregazione preten- per filtrare i veri candidati da quelli che
deva di agire “sovrana” nel “dispensar- non hanno reali possibilità di successo.
lo” dal suo lavoro. Nessuno, osservando la situazione negli
Questo non era solo un gesto di auto- anni e nei mesi instabili che precedettero
consolazione; era uno schiaffo legale sul quel giorno di settembre, dubitò che la
polso papale. candidatura di Kolvenbach e la sua ele-
Il secondo punto del programma del- zione fossero il risultato di un processo
la Congregazione era l’elezione del lungo e ponderato, in cui gli assistenti
successore di Arrupe. In un’unica vota- generali avevano dato il massimo sfor-
zione, il 13 settembre, i delegati hanno zi. Né tali osservatori dubitavano che il
scelto Piet-Hans Kolvenbach, studioso generalato di Kolvenbach sarebbe stato
e specialista olandese di riti cattolici del una continuazione dello “spirito di Arru-
Vicino Oriente, da lungo tempo residen- pe” a capo dell’Ordine.
te a Beirut, in Libano, e dal 1981 rettore I capi gesuiti avevano fatto una scelta
del Pontificio Istituto Orientale a Roma “difensiva”. Non avevano alcuna inten-
diretto dai Gesuiti. zione di cambiare rotta rispetto al neo-
Alto, corpulento, con la testa ricoperta modernismo.
di capelli brizzolati, il volto severo, con Non avevano alcuna intenzione di
occhiali simili a quelli di Woody Allen trovarsi nell’imbarazzo dei domenica-
su grandi occhi che raramente sorrideva- ni che, all’incirca al tempo dell’elezio-
no anche se la bocca lo faceva, un’ampia ne del loro padre generale dei gesuiti,
barba bianca sormontata da baffi neri, il si erano riuniti a Roma per eleggere il
personaggio di Kolvenbach era ben noto. proprio generale, Maestro generale, un
Era un furbo, commentavano i roma- domenicano irlandese, padre Albert No-
ni, usando una parola che significava che lan, che ha ricevuto la stragrande mag-
era sia astuto che sottile. Era un uomo di gioranza dei voti.
poche parole: “la Chiesa è stata sommer- Nolan, tuttavia, un ardente opposito-
re dell’apartheid in Sud Africa e già un Arrupe sviluppò per la Compagnia.

importante attivista, non aveva inten- Tutta l’inclinazione spirituale e apo-
zione di mettere la testa “nella fossa dei stolica che il Signore aveva dato ai ge-
leoni”, come ha ammesso un collega suiti della Compagnia era venuta attra-
domenicano. verso padre Arrupe. La Compagnia non
Sapeva cosa era successo al gesuita abbandonerà la tradizione Arrupe.
Arrupe per mano di Giovanni Paolo II. Al contrario, il cuore e l’essenza
L’assemblea dei leader dominicani fu dell’attività dei gesuiti erano state e con-
costretta a eleggere un altro Maestro Ge- tinueranno ad essere dirette contro l’in-
nerale, un altro irlandese, Damian Byr- giustizia nel mondo. Questa era ed è la
ne. I gesuiti, decidendo su Kolvenbach, missione dei gesuiti oggi.
erano sicuri di non correre il rischio che Questa politica della Compagnia non
rifiutasse o non aderisse allo stretto ar- è andata giù bene ad alcune persone,
rupismo. ha detto. Ci sono persino alcuni gesuiti
Kolvenbach non lasciò i delegati ge- che vedono questa nuova missione della
suiti che lo avevano eletto nel dubbio Compagnia di Gesù come un allontana-
ansioso sul suo arrupismo. Le prime pa- mento definitivo e pericoloso dallo spi-
role che ha rivolto loro come ventottesi- rito ignaziano. Ma molti altri gesuiti non
mo Generale della Compagnia di Gesù sono d’accordo. Anche questa nuova
devono essere state nettare per le loro missione non è piaciuta ai Papi.
menti. Ma Kolvenbach aveva vissuto in mez-
zo a quell’ingiustizia prima di arrivare a
Fin dall’inizio, Kolvenbach è stato Roma nel 1981: aveva vissuto a Beirut.
rassicurante. “Assumo la carica [di Ge- “Sono stato io,” disse aspramente. “Ero
nerale]”, ha detto ai delegati, “con gran- lì.” E da quell’esperienza in prima per-
de fiducia nella Compagnia”. Il resto del sona di grave ingiustizia, che i gesuiti
suo discorso di circa trenta righe è stato stanno combattendo, era uscito libero
uno sviluppo di quel tema. Il Signore da ogni illusione. «Non sono legato né
non ha richiesto ai gesuiti di crogiolarsi ai romani [la Santa Sede], né agli Stati
in pensieri oscuri e cupi sulle debolezze Uniti, né ai francesi, né ai latinoameri-
e deficienze della Compagnia. cani», ha affermato impassibile come
Nessun gesuita dovrebbe sentirsi inti- un semplice dato di fatto. “Quindi, ora,
midito. Nessuno. Né le critiche fatte da dobbiamo vedere cosa possiamo fare!”
Papa Paolo VI né quelle fatte da Papa Dobbiamo, ha proseguito, rispondere
Giovanni Paolo II hanno cambiato i ge- al grido degli uomini che subiscono l’in-
suiti o hanno invertito il graditissimo giustizia con un linguaggio e con prov-
cambiamento che i gesuiti hanno speri- vedimenti adatti al loro linguaggio e alle
mentato dalla fine degli anni ‘60. loro condizioni di vita. In questo modo
Si riferiva alla sua accresciuta sensi- potremo «servire meglio Dio, la Chiesa,
bilità alle esigenze della giustizia e alla il Vicario di Cristo, Papa Giovanni Paolo
sua accresciuta sollecitudine per la con- II», sono uscite da lui in stile staccato
dizione dei poveri e oppressi. le parole, «ma serviremo la Chiesa e il
Dichiarò Kolvenbach che la rimo- Papa solo se, servendoli, possiamo es-
zione di padre Arrupe da parte del papa sere al servizio degli uomini, poiché, la
non era stata una decisione molto sag- nostra responsabilità è verso il Divino.
gia, poiché, in larga misura, la vita della La Divina Maestà voleva che i suoi
Compagnia oggi è orientata dalla spiri- gesuiti avessero “una dimensione di li-
tualità e dallo zelo apostolico che Padre bertà interiore” che mettesse al primo
posto questa Divina Maestà, e ogni altra nizzazioni contadine, movimenti e cause
cosa sulla terra, – ha quasi aggiunto, – sociali. Alcuni gesuiti divennero sociali-
“compresi la Chiesa e il papato” al se- sti. Alcuni sono diventati marxisti. Tutto
condo posto. ciò ha prodotto “gemiti lamenti” da par-
La Divina Maestà era semplicemente te dei Papi. Ma la Compagnia era anco-
il suo “modello” di come comportarsi. I ra disposta a portare avanti così la sua
Vangeli dicevano loro di essere vigilanti, missione di giustizia e la sua opzione
di non stancarsi, come le vergini stolte preferenziale per i poveri, senza prestare
che si stancarono di aspettare l’arrivo molta attenzione alle “lamentele lamen-
dello Sposo. tose dei Papi”.
Alcuni gesuiti, ammise Kolvenbach, Il suo compito come padre generale
sembravano stancarsi di essere vigili. era quello di garantire che i gesuiti non
Ma tutti dovevano essere vigili e non la- fossero distratti dai gemiti papali e non
sciarsi logorare dalla paura. riuscissero a svolgere la loro missione
Cristo ha detto, ha ricordato loro, che tra gli uomini.
chi voleva salvare la propria vita doveva Quando Kolvenbach ebbe termina-
essere disposto a perderla. Era vero an- to, non c’era da stupirsi che – nei giorni
che il contrario: chi è concentrato solo a successivi alla XXXIII Congregazione
salvare la propria vita sarebbe destinato Generale – i delegati continuassero a ri-
a perderla. Forse, infatti, la Congrega- affermare gli obiettivi e i valori dell’ar-
zione Generale e la Compagnia sarebbe- rupismo. Certo, dai Decreti di questa
ro costrette a perdere la vita, se i gesuiti Congregazione, e dalla trascrizione del
non fossero disposti a “andare al muro” discorso del P. Generale Kolvenbach ai
per i Decreti e i principi già stabiliti, e delegati, Giovanni Paolo II vedeva chia-
se ciò che fanno non fosse gradito alla ramente che nulla era cambiato nella
Divina Maestà. Compagnia. I rapporti con il nuovo Pa-
L’attuale opportunità di combatte- dre Generale lo hanno confermato.
re l’ingiustizia non deve essere persa. Durante il resto del 1983 e fino alla
I gesuiti devono “scoprire” di nuovo la primavera del 1984, il nuovo Padre Ge-
Compagnia. I gesuiti, dopo il licenzia- nerale è stato oggetto di insistenti richie-
mento di padre Arrupe, si erano compor- ste da parte delle autorità della Chiesa a
tati un po’ più cautamente. Ma nessuno Managua e a Roma per rimuovere Fer-
di loro era disposto a cambiare le proprie nando Cardenal, sia dalla sua carica po-
convinzioni circa la missione moderna litica di ministro nel governo sandinista,
della Compagnia. Abbandonare questo, sia dalla Compagnia di Gesù. E durante
abbandonare la lotta contro l’ingiustizia, tutto questo tempo, il nuovo Padre Ge-
sarebbe abbandonare l’umanità di Cri- nerale mantenne lo stesso movimento
sto. circolare di rispettose evasioni, di tol-
Naturalmente, ci sarebbero state obie- leranza delle ricusazioni indirette fatte
zioni e critiche da più parti sul fatto che dallo stesso Cardenal e dai suoi superio-
i gesuiti fossero impegnati in politica. In ri gesuiti locali a Managua, e di tacita
realtà, ha affermato Kolvenbach, il nu- acquiescenza alle pubbliche proteste e
mero dei gesuiti direttamente coinvolti obiezioni alle ingerenze da Roma, pro-
nell’attività politica è considerevolmen- venienti dalle trasmissioni sandiniste sui
te esiguo. Ma grande fu il numero di ge- media internazionali.
suiti che influenzarono indirettamente
ma potentemente la politica attraverso La situazione tra i gesuiti, da un lato,
la loro partecipazione a sindacati, orga- e i vescovi nicaraguensi e Roma, dall’al-
tro, raggiunse un nuovo punto di ebolli- di quanto lo fosse il popolo di Somoza ai

zione nella primavera del 1984. I vesco- suoi tempi”.
vi nicaraguensi diramarono una lettera Come a mostrare i denti contro ogni
pastorale pasquale in cui riportavano le tentativo di privarsi dei suoi confratelli
parole del papa Giovanni Paolo II de- sacerdoti membri del governo, la giun-
nunciando la chiesa popolare e le comu- ta decise di compiere una mossa bru-
nità di base. talmente famigerata contro i vescovi e
La lettera condannava tutto il clero Roma.
e le suore che stavano trascurando le Il 9 luglio 1984 ufficiali e funzionari
loro vocazioni spirituali a favore della governativi armati arrivarono nelle resi-
costruzione della “Chiesa del popolo” denze di dieci sacerdoti fedeli ai vesco-
come parte dell’infrastruttura sandini- vi, li arrestarono e li trasportarono bru-
sta, e chiedeva un ritorno alla normalità scamente all’aeroporto di Managua.
ecclesiastica. In termini diretti, i vescovi Padre Santiago Anitua, S.J., uno dei
hanno accusato “un piccolo settore della pochi gesuiti nicaraguensi fedele al pa-
Chiesa” di aver tradito la struttura apo- pato e alla Chiesa tradizionale, fu tratte-
stolica della Chiesa di Cristo “per pro- nuto allo stesso modo sul posto di lavo-
muovere il marxismo-leninismo”. ro e condotto direttamente all’aeroporto.
Il coltello è penetrato molto vicino Tutti e undici furono deportati sul posto
all’osso dei gesuiti e la reazione è stata per il reato di ostacolo alla formazione
devastante come previsto. Il Provinciale della chiesa popolare.
dei gesuiti per tutti i Paesi centroameri- Un destino peggiore attendeva gli al-
cani, insieme a un gruppo di gesuiti nica- tri. Padre Amado Peña è stato arrestato
raguensi, e abilmente assistito da padre e accusato di aver complottato il rove-
Fernando Cardenal, ha risposto con una sciamento armato della giunta. Le prove
critica dettagliata e aspra alla lettera pa- presentate contro di lui consistevano in
storale dei vescovi. La risposta insisteva dinamite e armi, piazzate nella sua auto
che la Chiesa del popolo era la Chiesa di quando si fermò sul ciglio della strada,
Cristo. Questo respinse sommariamente mentre rispondeva a una chiamata per
tutte le pretese episcopali di controllare un consulto medico che si rivelò una bu-
quella Chiesa. fala 7.
Oltre a tutto ciò che era la lettera, que- Un altro sacerdote, un nicaraguense
sta era una dolorosa misura dell’immu- di cinquantacinque anni, padre Bayar-
nità di cui i gesuiti ritenevano di godere, do Santa Eliz Felaya, è stato legato a
a quel punto, in relazione all’autorità di un palo fuori dalla sua stessa chiesa
Giovanni Paolo II. Dopotutto, erano per- parrocchiale, insieme a quattro suoi
sino sfuggiti all’intrusione papale diretta parrocchiani, poi cosparso di benzina e
nell’Ordine stesso. Ora avevano il loro dato alle fiamme. Miracolosamente, è
Generale, scelto da loro stessi. sopravvissuto per raccontare la sua sto-
Allo stesso tempo, il governo sandi- ria alla stampa americana a Washington
nista ha intensificato le sue persecuzioni
nei confronti dei vescovi nicaraguensi
e dei sacerdoti, suore e laici che hanno 7 I vescovi di Peña rimasero lealmente al suo
fianco. Nell’agosto 1985 Peña viene inviato a
sostenuto i vescovi. La persecuzione di- Roma per un biennio di diritto canonico. Que-
venne così aggressiva da indurre l’arci- sto lo presenta come un potenziale candidato
vescovo di Managua, Obando y Bravo, a vescovo in Nicaragua tra qualche tempo. Un
ad esprimere pubblicamente: “Il regime altro fedele sacerdote, padre Bismarck, simil-
mente infamato dai sandinisti, divenne il por-
sandinista è ora più brutale e repressivo tavoce ufficiale del cardinale Obando y Bravo.

DC, “per dare testimonianza contro i go- Ancora una volta, accettando una ri-
vernanti sandinisti” nel caso in cui tali chiesta apparentemente ragionevole e
azioni lasciassero dubbi persistenti. collaborando a rinviare la questione, il
Per quanto riguarda la posizione dei Pontefice ha lasciato che l’iniziativa fos-
sacerdoti nel governo, padre Edgar Par- se tolta dalle sue mani. Kolvenbach ha
rales, ministro sandinista del Welfare, si inviato un telex a Fernando Cardenal in
è fatto avanti per chiarire a tutti le cose. agosto esortandolo a dimettersi dal suo
«Ora non è il momento per noi di tor- incarico, affermando che Cardenal “non
nare al chiostro», disse categoricamente è autorizzato a ricoprire un incarico
Parrales, «per essere rinchiusi e aspettare [ministeriale] a causa della sua incom-
il santo, il mendicante e la prima patibilità con il suo status di gesuita”.
comunione». Ma i risultati erano prevedibili.
Repressione e torture a parte, la critica La risposta del Cardenal fu una pub-
ufficiale dei gesuiti alla lettera pastorale blica e pomposa riaffermazione della
dei vescovi è stata, a dir poco, un errore sua indipendenza nei confronti della sua
tattico; ciò diede a Giovanni Paolo II una Chiesa e del suo Superiore Generale:
ragione concreta per esercitare una nuo- “La realizzazione della mia vocazione
va pressione sul gesuita padre generale gesuita si può avere solo nel mio impe-
Kolvenbach affinché prendesse una degno per la rivoluzione”.
cisione definitiva su Fernando Cardenal Il Cardenal ha inviato una richiesta
come alfiere della recalcitranza gesuita urgente al suo Padre Generale per un
e sugli altri gesuiti nel governo nicara- incontro faccia a faccia negli Stati Uniti
guense. dove Kolvenbach aveva programmato
Nel luglio 1984, il Padre Generale una visita il prossimo autunno.
Kolvenbach, sotto questa nuova pres- In quell’intervallo di tempo si è pre-
sione di Papa Giovanni Paolo II, mandò sentata l’occasione per Kolvenbach di
obbedientemente un emissario specia- chiarire la sua posizione in quella lotta
le in Nicaragua per conoscere in prima tra Giovanni Paolo II, da un lato, e Fer-
persona la questione dell’audace critica nando Cardenal insieme ai suoi colleghi
gesuita alla lettera dei vescovi. L’emis- di teologia della liberazione provenienti
sario ha scoperto che le cose andavano da tutta l’America Latina, dall’altro.
così male come Giovanni Paolo II aveva L’occasione è stata un documento
detto a Kolvenbach. emanato sotto l’autorità di Giovanni Pa-
Non c’era modo di mitigare la severi- olo II dal cardinale Joseph Ratzinger,
tà della politica e del marxismo di Fer- prefetto della potente Congregazione
nando Cardenal e degli altri gesuiti al vaticana per la dottrina della fede (Cdf),
governo. il ministero romano incaricato di vigila-
Pertanto, Giovanni Paolo II ha insisti- re sulla purezza della dottrina cattolica.
to affinché Fernando Cardenal e gli altri Il documento della CDF criticava for-
sacerdoti con incarichi ministeriali nel temente la Teologia della Liberazione
governo si dimettessero, o dal governo o e i suoi praticanti per il loro abbraccio
dall’Ordine, entro il 31 agosto. dell’analisi marxista della storia e per la
Kolvenbach, sollecitato dai suoi stes- loro insistenza sulla “lotta di classe” e
si consiglieri e da amici di Cardenal, ha sulla rivoluzione proletaria, come parti
convinto Giovanni Paolo II a non insiste- integranti del vero cristianesimo. Tra le
re su quella data, ma ad aspettare dopo le righe di questo documento, e nonostante
elezioni in Nicaragua, in autunno, “per i precedenti avvertimenti di Stato, c’era
non turbare indebitamente le cose”. l’implicito rifiuto del marxismo-lenini-
smo sovietico. nigrato il documento di Ratzinger come

In risposta, il padre generale Kol- “la vergogna del nostro tempo”. Il se-
venbach fece qualcosa di diverso da gretario voleva dire a quegli amici che
qualsiasi cosa avesse mai fatto un pa- era totalmente in disaccordo con la po-
dre generale gesuita prima di lui. Con il litica di Giovanni Paolo II nei confronti
suo titolo ufficiale pubblicò una critica dell’URSS e dei suoi satelliti.
al documento vaticano, accusandolo di Come aveva detto al Pontefice, ha
essere troppo negativo, ed esprimendo cercato di nutrire e proteggere le sue
la fiducia che una trattazione più equi- linee di comunicazione con Mosca e i
librata della Teologia della Liberazione suoi satelliti dell’Europa orientale; ciò
sarebbe stata in futuro emanata dalla significava una trattazione delicata del
CDF di Ratzinger. Gli insegnamenti del- marxismo e del suo modello delle Re-
la Teologia della liberazione, ha scritto pubbliche sociali sovietiche.
Kolvenbach, devono essere “riconosciu- Agli occhi di Casaroli,la sua più gran-
ti come possibili e necessari”. de sfortuna sarebbe quella di diventare
una persona non grata in quei settori. Il
Emettendo così direttamente e candi- secondo vigoroso alleato del padre ge-
damente una confutazione al documento nerale Kolvenbach in questo era l’arci-
di Ratzinger, Kolvenbach non stava solo vescovo di Lima, in Perù, il cardinale
mettendo alla prova la propria forza e la Juan Landázuri Ricketts.
debolezza di Giovanni Paolo II; raddop- Landázuri era arcivescovo di Lima
piava la presunzione di Fernando Carde- da trentadue anni e godeva di un presti-
nal, dimostrata la primavera precedente, gio veramente enorme, non solo a Lima
di possedere l’immunità davanti all’au- e in tutta l’America Latina, ma anche
torità di Giovanni Paolo II. E agiva sa- a Roma. Inoltre, era amico personale
pendo di avere almeno due potenti alle- e ammiratore dello stesso uomo, padre
ati contro il cardinale Ratzinger e papa Gustavo Gutiérrez, che negli anni ‘70
Giovanni Paolo II. aveva pubblicato il manuale base di Te-
Infatti il principale alleato dei gesuiti ologia della Liberazione.
a Roma, il card. Segretario di Stato Ago- In quello che sembrava il momen-
stino Casaroli, entrò in azione all’incirca to più opportuno dal punto di vista di
nello stesso periodo. Presto ci sarebbe Kolvenbach, Landázuri discese a Roma
stato, disse il Segretario, un altro comu- quell’autunno accompagnato da un se-
nicato meglio scritto sull’argomento. guito dei suoi vescovi peruviani. In lun-
Nel frattempo, ha detto, lanciando la ghi colloqui con Giovanni Paolo II e con
sua minacciosa bomba in faccia a Papa il cardinale Ratzinger ha saputo proteg-
Giovanni Paolo II, che lui, come Segre- gere il gesuita Gutiérrez da condanna o
tario di Stato, avrebbe dovuto prendere da censura.
le distanze dal suddetto documento di La strategia era acuta: è vero, Gutiér-
Ratzinger. rez non aveva davvero una posizione
In un discorso successivo, il Segreta- ministeriale in Perù; ma certamente ha
rio di Stato ha fatto tutto il possibile per analizzato la “teologia” alla luce della
lodare il predecessore di Giovanni Pao- teoria marxista della lotta di classe; e ha
lo II, Papa Paolo VI, come il paladino e anche diretto il gruppo di studio Las Ca-
ideale pontificio del dialogo con i paesi sas che apparteneva alla Sinistra Unita
del cosiddetto vero socialismo. (IU), l’equivalente in Perù della coali-
Casaroli teneva d’occhio i suoi amici zione sandinista. Se Juan Pablo non po-
d’oltre Cortina di Ferro che avevano de- teva censurare un uomo come Gutierrez,
il ragionamento andava, la sua mano si ficiale a tutti i principali superiori gesuiti

sarebbe indebolita quando avesse cerca- di tutto il mondo “spiegando” la parten-
to di trattare con altri gesuiti alleati con i za di Cardenal e riconoscendo il “con-
marxisti in altri paesi. flitto di coscienza” di Cardenal. Poiché
Lo stesso Cardenal, nel frattempo, è l’argomentazione insistente di Cardenal
rimasto molto attivo nella mischia. Nelle fin dall’inizio era stata che solo rimanen-
conversazioni e per corrispondenza du- do nella sua posizione di governo avreb-
rante tutto l’autunno del 1984, Fernan- be potuto aiutare i poveri, Kolvenbach
do lottò disperatamente per rimanere nel espresse la speranza che nessuno tra i
suo incarico di governo e per fornire al gesuiti avrebbe concluso dalla decisione
suo padre generale ragioni adeguate per di Cardenal che per aiutare i poveri biso-
rifiutarsi di accettare la richiesta di Juan gnava smettere di essere un Gesuita.
Pablo che lui, cardinale, si ritirasse dalla Quello che Kolvenbach non ha inse-
politica o fosse “ritirato” dall’Ordine dei rito nella sua lettera di spiegazioni alla
Gesuiti. Compagnia è stato alcun accenno alla
Perfino il 21 ottobre, quando ebbe il volontà del Santo Padre. Non ha appro-
suo tanto atteso incontro faccia a faccia fondito e nemmeno parlato del profon-
con Kolvenbach a New York, sembrava do conflitto riguardo alla struttura del-
nutrire una reale speranza di poter man- la Chiesa e all’autorità della Chiesa in
tenere sia il collare gesuita che il por- Nicaragua. Né invocò davanti al papa la
tafoglio di ministro. Cardenal uscì da questione dell’obbedienza dei gesuiti, la
quell’incontro con il suo padre generale sua, quella del cardinale e quella dell’in-
dicendo ai suoi amici: “Si è trovata una tera Compagnia.
soluzione”. Sembrava invece che quella bella far-
Ma non era così. Nonostante l’aperto sa che aveva mascherato la partenza di
sostegno di Casaroli, Landázuri e altri, Pedro Arrupe corresse di pari passo con
le mani del Padre Generale Kolvenbach un’altra che mascherava quella di Fer-
erano legate. Giovanni Paolo II ha con- nando Cardenal. Infatti, diceva la lettera
tinuato a insistere affinché Fernando di Kolvenbach, la decisione del Carde-
Cardenal si dimettesse dal suo incarico nal di andarsene era stata sua, e l’aveva
di governo o fosse dimesso dal suo Or- presa perché c’è un invadente Codice di
dine, e questa stessa richiesta si sarebbe diritto canonico, canone 285, che vieta
applicata a tutti gli altri sacerdoti politici ai sacerdoti di ricoprire incarichi di go-
in Nicaragua. verno senza un permesso speciale della
Tutti hanno scelto il licenziamento. Santa Sede, il quale (intendeva il Santo
Non restava che emettere i documenti Padre) si era rifiutato di fare un’eccezio-
formali. Il 4 dicembre Fernando Car- ne per padre Fernando Cardenal.
denal ha ricevuto dal suo Padre Gene- Non c’era un “licenziamento” di per
rale una comunicazione ufficiale che lo sé, ma un accordo reciproco secondo cui
informava della sua dimissione dalla Cardenal avrebbe potuto seguire la sua
Compagnia e lo incoraggiava a “riflet- coscienza solo lasciando la Compagnia
tere su qualche altro cammino di vita in di Gesù. Infatti, la reazione di Cardenal
cui possa servire Dio con maggiore tran- al suo licenziamento, nella sua risposta
quillità”. alla lettera di Kolvenbach, è stata: “Non
Allo stesso tempo, e per la seconda sono punito per i miei peccati, ma per
volta nel suo breve mandato, Kolvenbach quella che vivo come la chiamata che
fece un passo senza precedenti negli an- Dio mi ha dato”.
nali dei gesuiti. Ha scritto una lettera uf- Quando l’11 dicembre la sede dei ge-
suiti a Roma ha emesso l’avviso ufficia- nato “in un clima di reciproca stima e
le della partenza di Fernando Cardenal, rispetto da parte di tutti gli interessati;
il commento e la reazione ufficiale e ma evidentemente, per lui e per tanti al-
non ufficiale dei gesuiti hanno prevedi- tri gesuiti, fu una vicenda dolorosa».
bilmente seguito lo schema e lo spirito Le lettere scritte ai media dai
della lettera del padre generale, scortese gesuiti in Europa e nelle Americhe
e insolita, ai superiori sull’intera faccen- sottolineavano, fino alla sfida, che a
da. Padre Johannes Gerhartz, segretario Cardenal non poteva essere negato
generale della Compagnia, concordò l’accesso alla sua comunità gesuita
pienamente sul fatto che la “rimozione” di Bosques de Altamira a Managua.
di Cardenal non fosse un atto criminale «Questo può significare», ammise uno a
o una punizione, e nemmeno un vero e malincuore, che «Fernando deve vivere
proprio licenziamento. in una tenda in fondo al giardino». In
Né fece un laico del Cardenal, che era ogni caso, i colleghi gesuiti di Cardenal
ancora un sacerdote stimato, ma sogget- in America Centrale non si accorsero del
to all’autorità dell’arcivescovo Obando suo naufragio. Nelle parole di Valentín
y Bravo di Managua, piuttosto che ai Menéndez, S.J., Provinciale dei gesuiti
superiori della Compagnia. Gerhartz ha per tutto il Centro America, “il nostro
continuato incredibilmente dicendo che obiettivo è accompagnare intensamente
non c’era alcuna pressione da parte del il popolo nicaraguense nel suo diffici-
“Vaticano” (parola in codice per Gio- le cammino e nelle sue grandi speran-
vanni Paolo II) sul padre generale per ze, dalla nostra posizione nella Chiesa
chiedere la partenza del cardinale. come religiosi gesuiti. “La farsa fu così
efficace e i suoi frutti così diffusi e con-
Joseph McHugh, S.J., segretario ge- sistenti che, a meno che non si scelga di
suita per la comunicazione e l’informa- accusare alcuni gesuiti che operavano
zione a Washington, propendeva per la lontano da Roma per propagandare
verità, ma in modo molto obliquo. Ha menzogne sul caso, la miglior faccia che
riconosciuto che “a Cardenal è stato si può dipingere è quella dell’ignoranza
permesso di andarsene” perché c’erano dei gesuiti in generale su Cardenal.
“forti realtà politiche al lavoro”. Suc- Questa è la cosa più benevola che si
cessivamente, qualificò quelle “realtà” può dedurre da commenti come quelli
con il termine “organizzativo”, con rife- del gesuita nordamericano Tennant C.
rimento alle pressioni papali sulla Com- Wright, nel giugno 1985, secondo cui
pagnia. La partenza di Cardenal “fu una «sebbene il Papa e il cardinale di Ma-
cosa molto triste” e aveva causato dolo- nagua chiedessero a quelli del governo
re tra i suoi compagni gesuiti, che condi dimettersi, non avevano insistito su di
servavano nei suoi confronti “un sen- esso».
timento di lealtà familiare”. La Radio A questo punto, sembra quasi assur-
Vaticana, che è gestita dai gesuiti per do chiedersi se si debba mettere in di-
la Santa Sede e rientra nella sfera di scussione la veridicità o l’ignoranza di
influenza del Cardinale Segretario di un uomo. Fernando Cardenal, avendo
Stato Casaroli, è stata ancora più prodi- forse letto l’iscrizione sul muro, come
ga e personalmente tenera nel trattare il alla festa di Baltasar, prima di quan-
Cardenal. to fosse disposto ad ammettere, aveva
“Fernando”, ha annunciato la Radio preparato un verbale molto prima di ri-
Vaticana, riferendosi a lui affettuosa- cevere la comunicazione ufficiale del
mente con il suo nome, si era allonta- suo licenziamento, il 4 dicembre. “Una
lettera ai miei amici”, ha chiamato la fatto pressione su di me per espellermi

dichiarazione; e l’ha inviata al culmine dalla Fraternità. Mi sento ancora gesu-
della reazione al suo caso. Nonostante ita... tanto che un giorno sarò riaccolto
il suo “licenziamento ingiusto”, ha det- nella Compagnia di Gesù”.
to Cardenal nella sua lettera, la sua co-
scienza ha compreso “come in un’in- Anche quando, in senso ufficiale, il
tuizione globale, che il mio impegno caso Fernando Cardenal fu chiuso, il pa-
per la causa dei poveri in Nicaragua dre generale Kolvenbach riprese ancora
viene da Dio..., davanti al quale farei una volta la sua ormai famosa “opzione
un grave peccato se abbandonassi, nel- preferenziale a favore dei poveri e degli
le presenti circostanze, la mia opzione oppressi”. In tal modo, ha anche espres-
sacerdotale per i poveri». D’altra parte, so i propri dubbi e mancanza di convin-
«la Santa Sede, nel caso del Nicaragua, zione riguardo ai sacramenti e alle cre-
appare imprigionata in concetti che denze fondamentali della Chiesa catto-
appartengono alla sfera politica e che le lica. Quando abbiamo ricevuto l’Euca-
sono venuti da esperienze traumatiche ristia, ha detto il Padre Generale in un
dei conflitti nell’Europa dell’Est...». discorso a Caracas, circa un mese dopo
Questa allusione irrispettosa a Gio- la partenza di Cardenal, “siamo entrati
vanni Paolo II, per quanto lieve rispetto in solidarietà con i suoi fratelli (quelli di
all’umiliazione inflitta al Papa durante la Cristo) e specialmente con i suoi fratelli
sua visita quasi due anni prima, era chia- prediletti, i poveri”. Nella dottrina del-
ra. Cardenal ha espresso la sua profonda la Chiesa, né la povertà né la ricchezza
gratitudine a tutti i suoi compagni gesuiti conferiscono unione e solidarietà a Cri-
e superiori, sottintendendo ciò che vole- sto. Solo la grazia di Cristo stesso pro-
va far sembrare vero; vale a dire che tutti duce questo effetto. La grazia è aperta
coloro che erano importanti nella Com- a tutti, non esclusivamente, nemmeno
pagnia di Gesù, compreso il padre gene- “soprattutto” ai poveri.
rale Kolvenbach, avrebbero voluto che Dire il contrario sarebbe, come Kol-
continuasse la sua opera nelle cariche venbach, uno studioso di religione, sen-
governative e come gesuita. «L’unico za dubbio sapeva, un’eresia condanna-
che ha categoricamente rifiutato... è stato ta almeno due volte dalla Chiesa. Dire
papa Giovanni Paolo II». La frase ba- che non si può partecipare all’Eucaristia
sta da sola a mostrare la sua insolenza “senza combattere la povertà attraverso
anticattolica. Successivamente, Carde- il sacrificio personale, vendendo i pro-
nal ha aggiunto un’altra osservazione pri beni e cercando di solidarizzare con
squalificante. “C’è una coincidenza tra le vittime della miseria” è qualcosa di
le politiche del presidente Reagan e del più di una semplice cattiva teologia, è
Vaticano riguardo al Nicaragua”. La una teologia al servizio dell’economia,
parola Vaticano sulle labbra del cardina- adombrata da un pregiudizio contro il
le costituisce la sua parola più discreta capitalismo come stile di vita. Si tratta,
per designare Giovanni Paolo II. infine, di una dottrina condannata dalla
Non ancora soddisfatto, Cardenal si Chiesa romana fin dal XV secolo.
sentì più a suo agio in un’intervista rila- Qualunque cosa gli avessero ispirato
sciata il 4 dicembre 1984. la sua educazione formale e la sua borsa
Disse: “Non siamo polacchi… Il Va- di studio, il padre generale Kolvenbach
ticano è incapace di riconoscere qual- fu sincero in quel discorso a Caracas su
cosa di nuovo se non viene dall’Euro- un grande dubbio e un dilemma irrisol-
pa... Riconosco il fatto che il Papa ha to nella sua mente di gesuita. “È facile”,
ha riconosciuto, “immergersi in una lot- i frutti del ritardo e dell’indecisione, e

ta di classe, o rifugiarsi nella spiritualità fino a che punto si fossero diffuse le er-
disincarnata della povertà… È difficile, bacce del modernismo sponsorizzato dai
e stiamo appena cominciando a capire gesuiti.
quanto…, mantenere entrambe le richie- Il richiamo questa volta non è venuto
ste”. da loro, ma dall’ordine dei francesca-
Le generazioni precedenti di gesuiti ni, che si è riunito ad Assisi nel maggio
avevano avuto modi ammirevoli di sod- 1985 per eleggere un nuovo Ministro ge-
disfare entrambi gli obblighi. Il tentati- nerale, l’equivalente del Padre Generale
vo di Kolvenbach di formulare l’ideale gesuita. Juan Pablo fu informato di un
moderno era un modello di oscurità: “La movimento all’interno di quella riunione
liberazione integrale dell’umano che è la per eleggere, a capo dell’Ordine, il cali-
città di Dio dentro di noi”. forniano padre John Vaughn, noto come
Kolvenbach sembra essersi reso conto progressista che sostenne le comunità di
di quanto fosse diversa l’“opzione prefe- base, “la collaborazione con i marxisti”,
renziale per i poveri” come fulgido ide- le celebrazioni liturgiche “progressiste,”
ale gesuita rispetto all’ideale ignaziano e l’intero repertorio di idee teologiche
rimasto saldo e pressoché intatto nella moderniste che i Papi hanno continua-
Compagnia di Gesù fino al 1965. mente condannato come inconciliabili
con il cattolicesimo romano tradiziona-
In una lettera del 3 marzo 1985 indi- le. Papa Giovanni Paolo II ha inviato il
rizzata a tutti i gesuiti, Kolvenbach ha suo rappresentante personale, l’arci-
continuato a lottare con questa differen- vescovo Vincenzo Fagiolo, per bloccare
za. Ha notato che “l’opzione preferen- l’elezione di Vaughn.
ziale per i poveri” della Compagnia ave- Il risultato fu un disastro per Juan
va causato conflitti tra i membri dell’Or- Pablo, grande quanto quello della
dine (un’ammissione rara e obliqua che Congregazione Generale dei Gesuiti
non tutti i gesuiti si erano avvicinati alla del settembre 1983. Fagiolo fu isola-
linea ufficiale) e con i funzionari della to e trattato come un intruso. Vaughn è
Chiesa, locali e governativi. stato eletto Ministro Generale con 117
Non conosciamo, ha osservato, “tutte voti su 135; cioè con l’ottantacinque
le conseguenze concrete (di questa op- per cento dei voti espressi. I frati han-
zione preferenziale) per il ministero pa- no rilasciato una dichiarazione dicendo
storale”. Un tale conflitto è difficile da a Giovanni Paolo II che non si sarebbe-
comprendere a meno che non si presu- ro discostati dalle pratiche che avevano
ma, come hanno dovuto fare molti os- adottato: “È troppo tardi per fare marcia
servatori, che Kolvenbach, come molti indietro. Come francescani, non possia-
gesuiti, non si fosse reso conto di cosa mo ricominciare da capo. Non partiremo
significasse il suo voto di obbedienza, e alla ricerca della nostra identità...’ I fran-
l’obbedienza stessa come virtù. cescani e Vaughn hanno poi proceduto
Per quanto torturate siano state le re- ad abbellire la loro risposta esattamente
azioni contro la destituzione di Fernan- come avevano fatto i gesuiti, giocando
do Cardenal, dopo cinque lunghi anni di lo stesso gioco di prestigio teologico.
lotta, il risultato non suonava come una Hanno abbracciato sfacciatamente la Te-
vittoria per Papa Giovanni Paolo II. Ap- ologia della Liberazione, completa della
pena due mesi dopo il discorso di Kol- sua “opzione preferenziale per i poveri”,
venbach a Caracas, a Juan Pablo è stato una posizione “anti-consumista”, con
ricordato quanto possano essere amari cui intendeva anticapitalista, e la scelta
di una struttura ecclesiale “non gerarchi- Molti di loro sono stati scontenti dei dia-
ca”, il tutto racchiuso in un linguaggio voli del capitalismo.
ottimale e ottimista sulla «Conferenza Giovanni Paolo II allora non ebbe
africana» 8. modo di rispondere. Stava raccogliendo
L’ultimo stratagemma, messo a pun- il risultato della sua inerzia sulla questio-
to con l’ausilio della disinformazione, ne della riforma dei gesuiti. Il sapore in-
è stato quello di dichiarare che questa nato e protestantizzato di quel sentimen-
«identità» francescana (che non era to è stato tollerato senza ritegno: “Fedel-
mai passata per la mente dei france- tà allo Spirito che costituisce la nostra
scani del XIV secolo) era sempre stata identità e la ragione dell’esistenza della
la loro, in quanto “Frutto di secoli di famiglia francescana”. Ciò ha rifiutato,
storia, dottrina, tradizioni e impegno come ha fatto almeno implicitamente,
per il mondo.” qualsiasi accettazione dell’insegnamen-
In una lettera ufficiale al Papa, Vau- to e dell’autorità della Chiesa.
ghn e il Ministro generale uscente, Non c’è stato alcun rifiuto della lettera
Onorio Pontoglio, hanno risparmiato la di Vaughn o dei sentimenti dell’Assem-
vita di Sua Santità attraverso lo stesso blea. Non c’era alcuna considerazione
uso generoso di frasi antiche che erano che la Santa Sede, e solo la Santa Sede,
state perfezionate negli ultimi vent’an- fosse la ragione e la causa dell’esisten-
ni dai Gesuiti: “...fedeltà ai valori tra- za e dell’identità francescana, come lo
dizionali nell’Ordine della fraternità e era di tutti gli ordini religiosi cattolici.
della povertà evangelica..., un desiderio
unanime di... assoluta fedeltà al Vange- Forse c’era qualche flebile speranza
lo che costituisce la nostra identità e la tra coloro che sostenevano Juan Pablo
ragione dell’esistenza della famiglia che, forzando la mano ai gesuiti nel caso
francescana». di Fernando Cardenal, per quanto tardi
Successivamente, nell’estate del fosse, si potesse ancora accendere una
1983, i responsabili francescani rice- sorta di “ritorno di fiamma” che avrebbe
vettero una carta di lavoro preparata finito per fermare il falò della religione
dall’Ufficio “Giustizia e Pace” dell’Or- secolarizzata.
dine. “L’atteggiamento della Chiesa nei Ad oggi non vi è stato alcun segno che
confronti del marxismo è passato dalla questa speranza fosse giustificata. Le in-
semplice condanna al dialogo critico... formazioni che ora giungono al padre
I cristiani con una chiara percezione generale Kolvenbach tramite valigia di-
dei rischi, hanno compreso che ci sono plomatica e per parola dei gesuiti che vi-
differenze all’interno del marxismo... sitano il Nicaragua inciterebbero chiun-
que alla prudenza. Forse vi farà riflettere
8 L’espressione “Conferenza africana” è stata
sull’atteggiamento ufficiale dei gesuiti
usata dai francescani per riferirsi a una nuova nei confronti di “Padre Fernando”.
struttura della Chiesa che stavano sperimen- Perché Cardenal e gli altri sacerdo-
tando. Piccoli gruppi di francescani dovevano ti politici sono rimasti all’interno della
vivere indipendentemente dalle parrocchie
locali e svolgere il loro ministero apostolico al
gerarchia del terrore e della nomenkla-
di fuori della loro giurisdizione. Lo scopo fon- tura, godendo di tutti i vantaggi del pote-
damentale era quello di separare i loro parroc- re e del privilegio all’interno di un’élite
chiani dall’autorità spirituale dei loro legittimi marxista (?). Vivono in case espropriate
sacerdoti e vescovi. Questa versione francesca-
na della chiesa popolare sviluppatasi in Ameri-
alla classe media espulsa, in quartieri
ca Latina era una chiara violazione del diritto confortevoli alla periferia di Managua,
canonico. come Las Colinas. Fanno acquisti in ne-
gozi appositamente designati, dove pa- tinuano a registrare giorno per giorno
gano in valuta forte e dollari, dove non come a Washington le organizzazioni at-
esiste “un’opzione preferenziale per i tentamente alimentate per anni dai san-
poveri”. Cenano in lussuosi ristoranti ri- dinisti, continuino ad esserlo anche oggi.
servati ai capi del Partito e pranzano ne- WOLA, NACLA, IPS, TNI, USLA,
gli uffici governativi sulla base delle for- COHA continuano tutti a bombardare i
niture giornaliere, trasportate in camion legislatori perché rifiutino l’aiuto mili-
ufficiali, di prosciutto, aragosta e altre tare ai Contras, i nuovi guerriglieri ni-
prelibatezze che non si possono ottenere caraguensi, circa quattromila in tutto,
da nessuna parte nel Nicaragua sandini- preparano le loro cariche di esplosivi,
sta. Si ricreano in tribune riservate allo addestrano i loro quadri di comando e
stato negli stadi di baseball, godono di pianificano le loro operazioni contro un
scorte illimitate di benzina e acqua, che governo repressivo proprio come fecero
sono razionate per la gente, e trascorro- una volta i sandinisti.
no le vacanze nelle dimore della dina- Questi ragazzi, chiamati contras, si
stia Somoza, ribattezzate dai sandinisti incontrano di notte nelle case con le luci
come “case cerimoniali”. spente, maledicono la Giunta e i suoi
Viaggiano attraverso il loro nativo Ni- preti e suore attivisti, proprio come un
caragua con scorte personali di cubani e tempo fu maledetto il regime di Somoza.
tedeschi dell’est armati di armi sovieti- Queste persone possono farlo solo
che, apparentemente addestrati contro quando le pattuglie e gli “ispettori” san-
potenziali assalitori; ma altrettanto ef- dinisti non sono in vista, e possono pre-
ficaci anche contro un prete attivista se gare la Vergine di Guadalupe a nome dei
dovesse vacillare il suo entusiasmo san- ragazzi, proprio come una volta prega-
dinista. vano per i sandinisti. Decine di pubbli-
Con tali incentivi ad alimentare il loro cazioni emesse da ordini religiosi sono
ardore “teologico”, Fernando Cardenal e sotto lo stesso sbarramento di WOLA,
i suoi confratelli sacerdoti visitano altri NACLA e gruppi simili.
paesi latinoamericani organizzando la
rivoluzione e volano, a spese dei sovie- I francescani non sono l’unico Ordi-
tici, in missioni diplomatiche negli Stati ne a seguire l’esempio dei gesuiti. Oggi,
Uniti, nel Medio Oriente e in Europa. infatti, è un’operazione congiunta vasta,
Queste missioni non sono certo meno ben coordinata, ben finanziata, un’idea;
efficaci ora di quanto lo fossero prima una rete in cui quelli simili a Fernando
che i sacerdoti politici venissero rimossi Cardenal sono diventati piccoli fili, an-
dai loro ordini e uffici diocesani. che se simbolicamente importanti.
Il presidente della Conferenza na- Nel frattempo, Juan Pablo non trova
zionale dei vescovi cattolici degli Sta- consolazione nei bollettini informativi
ti Uniti, il vescovo James Malone di inviati dai suoi rappresentanti in Ameri-
Youngstown, Ohio, ha inviato parole ca Centrale, che ripercorrono in dettaglio
calorose a padre Miguel d’Escoto, che è come il sistema “sandino-comunista”,
rimasto ministro sandinista degli affari difeso così efficacemente, per lungo
esteri. “La sua illustre e dedicata carrie- tempo, da superiori gesuiti e pensatori
ra sacerdotale è motivo di enorme orgo- avanzati, continua la sua marcia...
glio per noi vescovi di oggi. Spero che Alcuni rapporti fanno riferimento alla
tu sappia... che i vescovi degli Stati Uniti rete nazionale dei Comitati Sandinisti di
sostengono fortemente il tuo lavoro”. Difesa, modellati sul disegno cubano,
I documenti diplomatici vaticani con- che operano in ogni quartiere.
Altri riferiscono di gruppi di control- meno tali tessere possono compensare il

lo istituiti per professionisti e lavoratrici calo del settantuno per cento dei salari
e lavoratori manuali. C’è anche l’Asso- reali nel 1979. E nemmeno possono con-
ciazione dei bambini sandinisti. Ci sono tribuire a rivitalizzare la córdoba nica-
resoconti ufficiali di gruppi di giovani raguense, una delle valute meno quotate
teppisti sandinisti, che, con una punta al mondo, né impedire al Nicaragua di
di blasfemia, il regime chiama “folle di- andare in ritardo con i pagamenti degli
vine”. Continuano a intimidire i nicara- interessi da tempo dovuti al Fondo mo-
guensi che andranno a votare alle elezio- netario internazionale.
ni. Il regime ha occhi e orecchie ovun- Tuttavia, a quanto pare, tutto ciò non
que: per strada, sul posto di lavoro, nelle provoca il minimo scoraggiamento in
scuole, in cucina e in camera da letto. Fernando Cardenal, il quale ha espresso
in Una lettera ai miei amici che com-
Nelle campagne il regime può ope- metterebbe un grave peccato davanti a
rare più liberamente che nelle città. Gli Dio se abbandonasse la sua opzione sa-
squadroni della morte del governo con- cerdotale a favore dei poveri.
tinuano a liquidare gli indiani Miskito Al contrario, non c’è motivo di sup-
e altri dissidenti con la stessa impunità porre che non abbia preso parte ai tre
di quando il Papa si rivoltò contro Or- giorni di lutto sandinista per la morte di
tega alla messa papale del 1983 e gridò: Konstantin V. Chernenko dell’URSS nel
“Potere ai Miskito!” Secondo le stime marzo 1985. Chernenko è stato “un gran-
vaticane, quasi trentamila indiani Miski- de statista e un infaticabile combattente
to, Sumi e Rama, che non sono caduti per la causa della pace e della solidarietà
morti, sono stati costretti a lasciare le nel mondo”, secondo la radio sandinista.
loro fattorie e tutti i loro averi e guarda- In quel momento in Honduras c’erano
re mentre vengono successivamente fatti 50.000 profughi sandinisti; La “piccola
saltare in aria. Mosca” stava prendendo forma in Cen-
Altri cinquantamila contadini nica- troamerica, e Papa Giovanni Paolo II
raguensi sono stati analogamente eva- aveva amaro motivo di riflettere sul giu-
cuati dalle zone settentrionali. Ovunque dizio espresso su uomini come Fernando
vengono reclutati giovani contadini per Cardenal e sui suoi confratelli sacerdoti
l’addestramento militare. Funzionari go- dal più grande ateo del Novecento, Vla-
vernativi bruciano le case e distruggono dimir Ilych Ulyanov, Lenin. “Se un sa-
il bestiame dei contadini che resistono cerdote viene a collaborare con noi nel
alla collettivizzazione. nostro lavoro – scrive – possiamo acco-
Il compromesso per un control- glierlo nelle file della socialdemocrazia.
lo centralista così brutale e rigido è Perché le contraddizioni tra lo spirito e i
tutt’altro che una “opzione prefe- princìpi del nostro programma e le con-
renziale per i poveri”. Al contrario, il vinzioni religiose del sacerdote potreb-
Nicaragua ha visto precipitare la sua bero in tali circostanze essere considera-
produzione un tempo di base di cotone, te come una questione in cui il sacerdote
zucchero e carne bovina. Bambini nudi, si contraddice...».
con la pancia gonfia per la fame, cercano
cibo sia per le strade che per i campi.
I conti bancari vengono confiscati. Le
tessere annonarie per l’acquisto delle
verdure sono distribuite tra i locali se-
condo la “fedeltà” di ciascuno, ma nem-
Seconda parte della loro comune terra di origine.
La sfida lanciata contro la Chiesa ro-
mana che Loyola conosceva quasi cin-
LA COMPAGNIA DI que secoli fa, era identica alla sfida lan-
ciata contro la Chiesa che Arrupe e noi
GESÙ altri conosciamo.
Il sedicesimo secolo di Loyola fu, sot-
to tutti i suoi aspetti, un’epoca di “soglia”
VI. IÑIGO DE LOYOLA turbolenta quanto la nostra. La mentali-
tà e la fisionomia del mondo di Loyola
Forse non è possibile valutare la vi- sono state strappate improvvisamente,
sione di Pedro Arrupe su come la Com- bruscamente e profondamente dal suo
pagnia di Gesù e la Chiesa di Roma do- millenario habitat medievale come lo è
vrebbero rispondere alla sfida del nostro stato il nostro mondo dal suo stato colo-
tempo senza alcuna comprensione di niale del diciannovesimo secolo per en-
almeno tre cose: lo stesso Ignazio di Lo- trare nell’era atomica ed elettronica che
yola, la sua visione di come la Chiesa seguì la seconda guerra mondiale.
stessa, ai suoi tempi, doveva rispondere Le inondazioni di novità furono allo-
in sostanza alla stessa sfida che Arrupe ra l’apice del Rinascimento, la scoperta
affrontò, e che tipo di società costituiva dell’America, l’assalto della ribellione
Ignazio per effettuare la stessa transizio- protestante, l’ascesa del capitalismo, la
ne trascendentale a cui Arrupe andò in- nascita della nostra tecnologia scientifi-
contro. ca occidentale. Le acque che attraversa-
È un fatto curioso che Iñigo López de rono quelle porte inondarono gli uomini
Oñaz y Loyola, ora comunemente noto e le donne del suo tempo.
come Ignacio de Loyola, e Pedro Arrupe Le irresistibili ondate di novità che
y Gondra, spesso indicato semplicemen- trasportano le nostre generazioni a var-
te come Pedro dai suoi gesuiti, siano gli care un’altra soglia sono molteplici: le
unici due baschi mai eletti alla suprema nuove genetiche che incidono sui fon-
carica di padre Generale nei quattrocen- damenti della nostra società umana; i
toquarantasei anni di storia della Com- nuovi metodi di guerra di massa e ucci-
pagnia di Gesù. sione industriale di milioni di persone;
È alquanto ironico che, nel XVI se- comunicazioni globali istantanee; l’in-
colo, il primo basco costituisse l’orga- terdipendenza finanziaria ed economica
nizzazione più efficiente ed efficace mai di tutte le nazioni; l’ingresso dell’uomo
messa a disposizione del papato per la nello spazio esterno i cui confini vanno
propria difesa e per la propagazione de- infinitamente nell’ignoto.
gli insegnamenti soprannaturali e ultra-
terreni professati dal cattolicesimo ro- La sfida alla Chiesa romana nel vio-
mano; e che più tardi, nel XX secolo, il lento passaggio della soglia del tempo di
secondo basco dedicò tutti i suoi sforzi Loyola è stata tanto forte, chiara e inelu-
per separare l’organizzazione dal pre- dibile quanto lo è nel nostro.
sunto naufragio di quel Papato e legarla Era davvero la stessa sfida: come po-
alla creazione apparentemente imminen- teva la Chiesa romana adattarsi alla nuo-
te di una nuova società di questo mondo, va era e, allo stesso tempo, non rinnega-
del qui-e-ora, nuovo e umano. re l’essenziale delle sue credenze e della
C’è un altro fatto curioso su questi due sua moralità?
gesuiti baschi, ed è molto più importante La cosa curiosa non è che le sfide del
– VI: Iñigo de Loyola –
tempo di Loyola e del nostro siano pa- 1491, il più giovane di cinque sorelle e
rallele, ma che la reazione di Arrupe e otto fratelli. Come un altro suo grande
dell’establishment gesuita alla sfida del contemporaneo, Cristoforo Colombo,
nostro tempo è stata, in ogni modo, l’op- non conosciamo né il giorno né il mese
posto della posizione di Loyola. della sua nascita nella “Casa Torre”, la
La vita di Iñigo de Loyola è apparen- dimora della famiglia Loyola, che sorge-
temente facile da spiegare. Non presenta va nella valle dell’Urargi tra due piccole
segni spettacolari o elementi di scuoti- città, Azpeitia e Azcoitia, nella provincia
mento; nulla che i nostri esperti educato- basca di Guipúzcoa, nel nord della Spa-
ri potessero indicare come primi “segni gna.
di genio”. In un certo senso, forse ciò I Loyola, cavalieri e guerrieri di pro-
che è meraviglioso per le nostre menti fessione, erano nobili proprietari terrieri
dovrebbe essere che Iñigo, da solo, ab- venuti meno. La madre di Iñigo, Doña
bia progettato un’organizzazione così María Sáenz, morì quando era ancora un
importante nei destini non solo della bambino. Lei e suo marito, Don Beltrán,
Chiesa, ma del mondo intero, come ri- erano sposati da venticinque anni quan-
sulterà essere la Compagnia di Gesù. do nacque Iñigo, che battezzarono nella
La cosa più disarmante per la nostra chiesa di San Sebastián de Azpeitia. È
curiosità su quest’uomo è la facilità con stato allevato da una donna di una fatto-
cui possiamo periodizzare i suoi sessan- ria vicina, María Garin, ed è stato incari-
tacinque anni. cato della sua educazione da Magdalena
Ci fu un primo periodo di ventinove de Araoz, moglie di suo fratello maggio-
anni in cui crebbe e visse come un matto; re, Martín García.
ci fu una seconda stagione di pentimento I suoi primi ricordi furono della “Casa
che durò otto anni; poi venne un periodo Torre”, situata tra alberi da frutto e campi
di studio e preparazione di dodici anni tappezzati di fiori, e del marito di María
e, infine, ci sono i quindici anni che gli Garin, un fabbro che arrostì le castagne
servirono per fondare la sua Compagnia di Azpeitia sul fuoco della sua fucina e
di Gesù. raccontò infinite storie sui grandi eventi
In retrospettiva e in modo superficia- avvenuti nel vasto mondo al di fuori del-
le, è stato un corso di vita prosaico. Non la sua amata Guipúzcoa.
ha mai lasciato l’Europa, tranne che per Quei grandi eventi avrebbero portato
una breve visita a Gerusalemme, e ha ad entrare in un nuovo mondo che avreb-
avuto poco o nulla a che fare direttamen- be assorbito tutta l’Europa. Per i Garin,
te con i grandi uomini del suo tempo. per i Loyola, per tutti i Baschi, l’isola-
Eppure la sua influenza a distanza, mento e l’autosufficienza dei Guipúzcoa
che ha letteralmente plasmato il nostro di un tempo erano già passati quando
mondo del XX secolo, Iñigo supera an- nacque Iñigo. Come possiamo vede-
che i più grandi contemporanei: Carlo re ancora oggi, col senno di poi, quegli
I di Spagna, Enrico VIII d’Inghilterra, eventi resero inevitabile l’emergere di
Ivan il Terribile di Russia, Lutero, Cal- una nuova era in cui Iñigo sarebbe di-
vino, Solimano il Magnifico. ventato uno dei grandi.
Perché quello che ha costruito è anco- Il primo degli eventi che Iñigo appre-
ra al suo posto, continua a funzionare, ed se in questo modo piacevole, come in
è ancora considerato così importante che un libro di racconti, era avvenuto qua-
interi regimi, rivoluzionari e non, legano rant’anni prima della sua nascita.
il proprio destino alla sua influenza. La caduta di Costantinopoli in mano
Iñigo de Loyola venne al mondo nel ai turchi ottomani nel 1453 è stata ogget-
to di narrazione, perché ha portato alla esclusivamente per loro, chiusa a ogni

distruzione della metà, qualcuno direbbe idea che venisse dall’esterno, e domina-
la più preziosa, della civiltà cristiana. ta dall’idea centrale dell’eternità di Dio.
Costantinopoli non era stata solo la Poi, in Europa, si levò con insistenza
capitale del millenario impero di Bisan- clamorosa, palpitante, un grido costante
zio; era l’unico legame vivente dell’Eu- di maggiore libertà, una ricerca di rischi,
ropa con il mondo greco antico, e l’uni- man mano che gli uomini si rendevano
co custode di una preziosa espressione conto della ricchezza e dell’ampiezza
della tradizione cristiana. della mente precristiana.
L’effetto più profondo della caduta
di Costantinopoli fu quello che provo- Sotto l’impulso di questa nuova in-
cò sulla civiltà cristiana europea. Alcu- fusione, gli europei stavano per lasciare
ne parti molto importanti della civiltà quella casa per sempre ed entrare senza
bizantina furono portate in Europa da limiti nelle convulsioni del mondo. Sta-
coloro che fuggirono dalla conquista ot- vano per uscire dalla storia locale per en-
tomana. Uno dei primi risultati, quindi, trare nella storia stessa e, secondo l’im-
fu l’afflusso nelle menti degli europei di magine plastica di Robert Penn Warren,
vasti tesori della letteratura, delle belle “nell’orribile responsabilità del tempo”.
arti, comprese quelle decorative, della Trent’anni dopo la nascita di Iñigo, le
filosofia, dell’ingegneria, della teologia autorità della Chiesa in Europa si resero
e della scienza, tutte cose che Costan- conto che stavano fallendo nel loro ten-
tinopoli aveva conservato e sviluppato tativo di comunicare con la nuova men-
per secoli nel suo lungo regno. talità; che stavano perdendo la fedeltà di
Gli inizi del Rinascimento, manifesta- milioni di persone perché non potevano
ti durante la prima parte del XV secolo, più parlare loro in modo intelligibile,
ricevettero poi un’infusione di vigore e non capivano più cosa li muoveva, cosa
ispirazione che resero possibile la cor- li ispirava, e non potevano rispondere
rente dell’Alto Rinascimento. Gran par- agli attacchi dei riformatori di Germania
te di ciò che aveva preceduto il cristia- e Inghilterra.
nesimo a Roma e in Grecia divenne ac- Il nuovo spirito senza promessa di
cessibile a quello che era stato il chiuso cambiare tutte le cose tra gli uomini. Se
mondo medievale alla fine del 1400. il Vangelo e la religione di Roma dove-
L’immaginazione e l’ambizione devano essere comunicati con successo a
gli uomini, la loro naturale curiosità per questa mente fresca, la mente post-me-
questo mondo e il loro istinto di progres- dievale e rinascimentale, era necessario
so erano più forti dell’atavismo per cui un nuovo metodo di spiegazione.
si erano mantenuti in una sorta di isola- Fino ad allora, la provincia basca di
mento culturale. All’improvviso, duran- Guipúzcoa e il paesino di Azpeitia, dove
te la vita di Iñigo, il mondo non poteva è nato Iñigo, sono rimasti, come tanti
più essere considerato il punto focale fi- altri luoghi di provincia d’Europa, com-
sico del cosmo. pletamente chiusi in se stessi.
Invece, sorprendentemente, era con- Delimitata a nord dal Golfo di Bisca-
siderato eliotropico, come solo un altro glia e dai Pirenei, sostenuta a sud dalle
pianeta che gira intorno al Sole. Il Co- roccaforti dei monti Aralar e Aritz, al si-
smo, disposto in un nuovo ordine, alzò curo nei suoi 1.997 chilometri quadrati,
un dito puntato. Il cristianesimo roma- con San Sebastián come città più grande,
no nei primi mille anni della sua storia i Gipuzkoani sentivano che la loro pro-
aveva rinchiuso gli europei in una casa vincia era tutto quello che contava per
loro. Era un piccolo paese, certamente; Nel 1481, solo la città fortificata di
Per molti versi, era il tipico piccolo pae- Granada, nel sud, rimase in mano more-
se. Ma i baschi che la abitavano non fu- sca. Il resto della Spagna era unito sotto
rono mai di vedute ristrette. la bandiera delle Loro Maestà cattoliche,
Sembravano comprendere il vasto Fernando de Aragón e Isabel de Castilla,
mondo esterno e ciò che li circondava con a loro tempo chiamate Altezze.
un’ampiezza di visione allo stesso tem- Il regno cattolico per eccellenza non
po perspicace e riservata; più perché era- sarebbe stato sicuro e completo fino a
no autosufficienti che per qualche paura quando l’ultimo centro di potere “infe-
locale dell’ignoto. Avevano abbastanza dele” di Granada non fosse stato spazza-
poesia e bellezza nei boschi di querce e to via dal dominio musulmano. La sicu-
castagni del loro paese, e lungo le loro rezza e l’integrità del regno erano sulla
scarpate calcaree. C’era abbastanza va- coscienza di tutti in un paese dove ge-
rietà nelle forme della valle, della sierra nerazione dopo generazione aveva com-
e della prateria create dai fiumi Bidasoa, battuto e morto per loro.
Urumea, Urola, Oria, Oyarzum e Deva, Il nemico, il Moro, era considerato
che scorrevano verso il mare. Avevano tozzo e basso, di carnagione scura, mici-
molta legge e ordine con i tradizionali diale, astuto, subdolo, codardo, insediato
fueros, i codici di legge baschi. nelle sue fortezze rocciose, minacciando
All’epoca in cui nacque Iñigo, guerra, saccheggio e schiavitù.
Guipúzcoa, insieme ad altre sacche iso-
late della cultura medievale, si stava Il Re Cattolico veniva rappresentato
aprendo alla nuova era. alto, dal volto raggiante, nobile ed illu-
stre, quando chiamava tutti i suoi sudditi
Il secondo grande evento che influen- a combattere per il regno ed entrare così
zò Ignazio si riassunse in una parola che con lui nella gloria del trionfo.
ebbe per lui e per i suoi contemporanei Il padre di Iñigo, Don Beltrán, e tre
connotazioni quasi mistiche: il Regno. dei suoi figli hanno risposto a questa
Circa settecentocinquanta anni prima chiamata. Per i Mori, tuttavia, Granada
della nascita di Iñigo, la Spagna era sta- era molto più di una presenza militare
ta invasa dai musulmani. Gli spagnoli li nell’Europa continentale. Granada era
chiamavano Mori, perché provenivano un’anticipazione sacra e un’incarnazio-
da quella che allora si chiamava Mau- ne del Paradiso. Il paradiso, dove i mu-
ritania, che all’epoca comprendeva parti sulmani credevano che Allah avesse per-
del moderno Marocco e dell’Algeria. messo ai fedeli di entrare dopo la mor-
La lunga lotta per cacciare i Mori dal- te, specialmente dopo la morte subita a
la Spagna durò settecento anni. Intere causa dell’Islam, avrebbe fornito tutto
famiglie come i Loyola hanno struttura- ciò che era stato loro negato dalle aride
to la propria storia sulla base delle bat- sabbie ardenti e dalle steppe del deser-
taglie combattute dai loro membri, delle to, sia a loro che ai loro antenati arabi: il
onorificenze vinte per il loro coraggio e verde e una vegetazione opulenta, prati
delle tragiche morti in combattimento. ricoperti di fiori di una bellezza inimma-
Quante storie Iñigo deve aver sentito ginabile; fonti pulite, limpide, fresche e
da María Garin e suo marito, così come inesauribili; brezze rinfrescanti, ombra
dai suoi fratelli e suo padre, su quelle mite sotto palme carezzevoli, cibo so-
gloriose battaglie! Per gli spagnoli, il re- stanzioso; dolci piaceri con belle don-
gno e il suo destino costituivano il loro ne; moltitudini di schiavi per soddisfare
intero mondo. qualunque capriccio e desiderio provas-
sero; assenza di notti fredde e giorni di Granada alle sue fortificazioni centrali.
caldo soffocante, e una luminosità per- Ci vollero dieci anni di sanguinosa
petua, invece; inoltre, silenziosi flussi di guerra, che coinvolse i cristiani di tutto
musica suonati da angeli su lire celesti. il regno (tre fratelli di Iñigo morirono
combattendo in quella che costituì una
Ma la principale fra tutte le benedizio- guerra santa), prima che Boabdil, l’ulti-
ni paradisiache era quella fortuna che al mo re moresco, conosciuto nella storia
deserto, per essere tale, è sempre man- con il soprannome dello sfortunato Zo-
cata: l’acqua. L’acqua, come l’aria, è ne- gaybi, che gli ha dato la sua gente, ha
cessaria alla vita. Secondo la sacra legge deciso di capitolare.
musulmana, la Sharia, è necessario ave- Il 25 novembre 1491 firmò la resa di
re acqua per lavarsi prima di pregare, e Granada, nell’anno 897 dell’Egira mu-
bisogna osservare la Sharia, pregando, sulmana. Il successivo 6 gennaio partì
almeno cinque volte al giorno. Altrimen- con un salvacondotto, insieme alla sua
ti, non arrivi in paradiso
dopo la morte. famiglia reale e al suo seguito regale di
Questa era la vera ragione per cui i servi.
musulmani chiamavano la loro legge sa-
cra Sharia; letteralmente, la parola signi- La partenza da quel paradiso fu stra-
fica “sentiero verso un luogo con acqua” ziante e in seguito ispirò abbondante po-
e, quindi, “sentiero verso il paradiso”. esia e passione. Prima che l’entourage
A quel tempo, Granada forniva tutto reale potesse perdere di vista Granada,
ciò che il paradiso prometteva ai fedeli si fermò presso il fiume Genil. I musul-
dopo la morte. Si trovava ai piedi del- mani in marcia volevano dare un’ultima
la Sierra Nevada, in Andalusia, la fertile occhiata alle torri rosse dell’Alhambra e
regione meridionale della Spagna. Era la sua fortezza un tempo inespugnabile
riccamente costruita e decorata attorno a dell’Alcazaba.
due colline tra le quali scorreva dolce- Nello stesso momento videro sven-
mente il Darro. tolare dalla cima della grande torre, la
Intorno alla città, i musulmani aveva- Torre de la Vela, lo stendardo della santa
no eretto moschee e case che si ergevano crociata cristiana, con la sua splendente
armoniosamente all’interno di ombrosi croce d’argento. Hanno sentito le grida
frutteti che fornivano limoni, melograni, di vittoria con il nome del loro patrono,
fichi, mele, datteri e arance. Erano cir- Santiago, echeggiare nella Corte dei Le-
condati da ampi vigneti fertili, giardini oni dell’Alhambra: “Santiago, Santia-
e prati. E, in alto, il sole era benigno nel go!”
cielo azzurro. Iñigo non era altro che un bambino
Per i Mori, Granada era il paradiso in nella culla nel momento in cui Boabdill
terra, o la cosa più vicina ad esso. Non e la sua famiglia diedero quell’ultimo
può sorprendere, quindi, che custodisse- lungo sguardo alla loro amata Granada.
ro la periferia della loro provincia con Quando fu un po’ più grande e poté capi-
città e paesi fortificati e torri di guardia re, la sua famiglia deve avergli ripetuto
presidiate da cavalieri moreschi, sem- le ultime parole di malinconico rimpian-
pre all’erta con le loro scimitarre lam- to che aleggiavano come un lungo ge-
peggianti. La vivace musica del deserto mito alle orecchie dei cristiani vittoriosi
suonò pacificamente nell’Eden di Gra- alla Corte dei Leoni: “Ay de mi Grana-
nada finché i cavalieri e le legioni dei Re da!” .
Cattolici lo circondarono, battaglia dopo In seguito, mostreranno a Iñigo il luo-
battaglia, strage dopo strage, e ridussero go vicino al Genil, dove i cristiani hanno
da allora collocato il sospiro del Moro. per il suo secondo viaggio in quel me-
La sicurezza del regno, il suo orgoglio raviglioso Nuovo Mondo, nel 1493, uno
e la sua bellezza erano legati a quei luo- dei fratelli di Ignacio, Martín García,
ghi tanto dal folklore e dal fervore reli- marito di Magdalena de Araoz, si imbar-
gioso quanto dall’amore per la Spagna. cò con lui.
Senza dubbio, Magdalena ha allevia-
Iñigo non aveva ancora due anni to la sua solitudine spiegando al bambi-
quando si verificò il terzo grande evento no di due anni fiabe favolose del Nuovo
influente della sua vita. All’inizio del 15 Mondo. Le storie di come la sacra cro-
marzo 1493, dopo otto mesi di pericolo- ciata avesse conquistato la sicurezza del
sa navigazione, la caravella di cinquan- regno contro i Mori, di come questo ca-
ta piedi Niña entrò nel porto spagnolo valiere o quel soldato avesse fedelmente
di Palos, riportando dalla scoperta del servito il re cattolico, capo degli eserciti
Nuovo Mondo uno stanco ma trionfante di Dio, si erano ora allargate fino a com-
Cristoforo Colombo, creatore di un’epo- prendere l’impero e il mondo intero.
ca nella storia. La sorella della caravella,
la Pinta, la seguì dopo poche ore. L’am- L’idea di servire il regno si intensifi-
miraglia, la Santa Maria, era andata per- cò e divenne sempre più raffinata man
duta a Hispaniola, l’isola oggi divisa tra mano che la sua vita progrediva attraver-
Haiti e Santo Domingo. so l’infanzia e la giovinezza.
Le notizie di Colombo erano ine- All’età di sedici anni, più o meno nel
brianti ed elettrizzanti per gli spagnoli periodo in cui suo padre, Don Beltrán,
e, di conseguenza, per tutti gli europei. morì, fu nominato paggio nella residen-
Ora si rendevano conto che esistevano za estiva reale di Arévalo. Doveva tra-
milioni di esseri umani, che erano stati scorrere i successivi dieci anni della sua
lì per secoli, dall’altra parte dell’oceano, vita tra lo sfarzo e le formalità della vita
in vaste terre piene di ricchezze inimma- di corte e le maniere aristocratiche.
ginabili. Proprio in questo periodo, la regina di
Tutto questo apparteneva alla Spagna Spagna, Germana de Foix, principessa
per diritto di scoperta, come credevano quindicenne che il cinquantaduenne re
gli spagnoli. Da un giorno all’altro, il re- Ferdinando d’Aragona aveva sposato
gno era diventato un impero. Tutto que- dopo la morte della sua prima moglie,
sto doveva essere assicurato dalla con- Isabella di Castiglia, iniziò ad avere con-
quista. Tutto doveva essere civilizzato tatti.
convertendosi al cristianesimo. Germana, sfacciata, grassa, forte be-
È difficile per noi immaginare l’im- vitrice, ha giocato sul fatto di essere la
provvisa espansione della mente e dei nipote del re di Francia e ha messo sot-
concetti che questa scoperta ha imposto tosopra la corte. Iñigo, il paggio, era in-
alla gente del tempo di Iñigo, a meno caricato di servire i bicchieri di vino a
che non la confrontiamo con le nostre tavola per la regina di Spagna, di illumi-
speculazioni sulla vita extraterrestre. narle con le candele i corridoi del castel-
La sua generazione è stata la prima a lo e di portare il lungo strascico del suo
crescere nel momento in cui iniziava un mantello. In altre parole, servì la regina.
approccio veramente globale al mondo. Come tutti, Iñigo è stato travolto da
L’intera Terra divenne ora la sua eredità questa Germana di Foix, dai suoi fronzo-
e il terreno su cui espandere i suoi sforzi. li francesi: abiti di seta, cappelli, lenzuo-
L’evento ha avuto un significato perla profumate, costumi magnifici, profu-
sonale per Iñigo. Quando Colombo partì mi e cosmetici; per i suoi modi regali e
per la sfrenata allegria che instillava in Il suo carattere era mal formato. Era
una corte precedentemente dominata da uno dei “giovani turchi” del suo tempo,
Elisabetta, che aveva disapprovato cose la cui giovinezza, tempi gloriosi e orgo-
come empie e non cristiane. glio nazionale li eccitavano.
Servire questa donna, che sostituiva Mancava di scrupoli morali nella sua
la dura e seria Elisabetta, rappresentava, condotta, al punto che finalmente la leg-
infatti, servire la grandezza e la gloria. ge, incarnata dal Corregidor, lo arrestò
Nella mente di Iñigo, servire era amare. ad Azpeitia durante una delle sue avven-
Amare era servire. ture. Dopo “crimini atroci compiuti du-
Il primo amore di Iñigo fu Germana rante la notte (del carnevale di Azpeitia
de Foix. Automaticamente, a una certa del 1515) con premeditazione di agguato
età, fu introdotto nelle file dei giovani e tradimento” la polizia ha arrestato Iñi-
cavalieri e testimoni dello sposo della go con il fratello sacerdote Pedro López,
corte spagnola. Da allora fino all’età di anch’egli implicato.
ventisei anni, la vita fu un giro infinito Maleducato, provocatorio, palese-
di esercizi marziali con spada, pistola e mente bugiardo, incolpando gli altri, de-
lancia; una vita di caccia, balli, appun- scritto come il delinquente, come sgra-
tamenti, flirt, duelli, feste, bevute, com- devole nel suo abbigliamento e peggio
battimenti e, infine, innamorarsi perdu- nella sua condotta, Iñigo fu trasferito
tamente di una particolare signora “di nella prigione episcopale vicino a Pam-
rango non ordinario” come scrisse in se- plona e infine schiaffeggiato e il suo caso
guito nella sua autobiografia, “piuttosto fu esaminato da un giudice, che ci rac-
una contessa che una duchessa”; ma di conta nel suo rapporto, ancora esistente,
nobiltà molto più alta di tutte queste. che “Iñigo de Loyola era astuto, violento
Iñigo aveva probabilmente come e vendicativo”.
obiettivo il matrimonio e anche il ser- Il ferro inflessibile della sua volontà
vizio, sia dell’affascinante Germana de era evidente: Iñigo de Loyola era provo-
Foix, allora vedova di Ferdinando, sia catorio fino alla morte se era coinvolto il
della principessa reale, Catalina, figlia suo interesse o il suo onore. Ancora una
della regina Juana di Spagna. volta aveva preso una decisione, niente
Era una sua caratteristica quella di poteva scuoterlo dalla sua determinazio-
non accontentarsi mai di cose di sene o impedirgli di inseguirla.
conda categoria. Iñigo era diventato Nel 1517, all’età di ventisei anni, era
un gentiluomo alto un metro e novan- ancora desideroso di trovare gloria al
ta, occhi scuri e barba; armato di pu- servizio del Regno e dare così espres-
gnale, spada e pistola, vestito con cal- sione alla sua non ancora proclamata
ze adeguatamente aderenti e alti stivali obbedienza indiscussa, nonché di con-
di cordovan. I suoi capelli abbondanti, quistare la mano della sua dama. Si unì
biondi e lucidi, scendevano dal berretto all’esercito del viceré di Navarra, il duca
di velluto rosso, da cui svolazzava una di Nájera.
graziosa piuma grigia. Sei anni dopo, si trovò a difendere
La sua educazione era limitata. Non una posizione impossibile nella cittadel-
conosceva il latino, parlava un po’ di la della città di Pamplona contro il so-
patois francese. Conosceva il basco e lo verchiante esercito francese. Il 20 mag-
spagnolo; sapeva leggere bene e sapeva gio 1521 una palla di cannone francese
scrivere fino al punto di firmare il suo gli passò tra le gambe, distruggendo la
nome e di comporre faticosamente di- destra e ferendo la sinistra. La lotta era
spacci militari o lettere d’amore. finita. I chirurghi dell’esercito francese
hanno riparato le ossa della sua gamba re” di Loyola per trovare una nuova vita.
destra in modo così goffo che quando Trascorse la maggior parte dei successi-
Iñigo è tornato a casa i suoi stessi me- vi sei anni, dal 1522 al 1528, coltivando
dici hanno dovuto romperla di nuovo e la vita dello spirito che gli si era aperto,
riattaccarla. praticando un’enorme penitenza fisica
Ma le ossa hanno continuato a guarire per i suoi peccati, dedicandosi alla con-
male, lasciando un brutto rigonfiamento. templazione dei divini misteri, compien-
Se questo non fosse stato rimosso, Iñigo do opere di carità e strutturando scriven-
non sarebbe stato più in grado di indos- do il suo nuovo approccio alla vita in un
sare gli eleganti stivali da combattimen- breve libro che è sempre stato conosciu-
to, ballare o inchinarsi con grazia. to come Esercizi Spirituali.
La grazia fisica era una parte essen- Pochi devoti avranno sofferto dolori
ziale dei doni di un vero gentiluomo. Su dello spirito così strazianti come quelli
sua richiesta, i medici hanno segato il patiti da Iñigo in quegli anni, con il pa-
rigonfiamento osseo. Ma da allora è ri- rallelo delle sublimi comunicazioni con
masto zoppo. Così lo hanno legato a un il Dio che ora adorava e Cristo, nella cui
tutore dove è rimasto immobile per set- salvezza ora credeva.
timane tra dolori atroci, tutto nella vana Ma ancora più peculiare è il talento
speranza che la gamba si allungasse alla di Iñigo nel registrare spesso e accura-
sua lunghezza normale. Iñigo sopportò tamente, durante questo pellegrinaggio
queste quattro operazioni senza aneste- interiore, le varie modalità e movimenti
sia e senza un mormorio o un segno di che continuavano ad alterare l’atmosfera
protesta, “a parte stringere i pugni”. e la tensione del suo essere psicofisico.
Più tardi, lo descrisse vividamente Ora colpito dalla depressione, ora esalta-
come una “macelleria”. Ma le sue mo- to dalla felicità galoppante, improvvisa-
tivazioni erano chiare. Come avrebbe mente afflitto da crescenti dubbi su Dio,
potuto conquistare il cuore della sua si- Cristo, la Chiesa, la sua sanità mentale
gnora se avesse avuto un’aria pietosa? e tutto il resto, cercò con grande cura di
Che possibilità aveva di distinguersi in sezionare la trama mutevole del suo es-
combattimento al servizio del Regno? sere interiore.
Perché credeva fermamente che ciò
Tuttavia, come spesso è accaduto nel- che colpiva e sconvolgeva il suo stato
la vita di Ignacio, una porta si è chiusa e psicosomatico fosse motivato da qual-
un’altra ha cominciato ad aprirsi. che agente spirituale di Dio o del diavo-
Durante le lunghe settimane di conva- lo per incitare la sua anima, per spezzare
lescenza, nell’estate e nell’autunno del o animare la sua volontà, per oscurare o
1521, leggendo per passare il tempo le illuminare la sua mente.
vite dei santi, visse quella che nel lin- Partendo da questa minuziosa e ine-
guaggio della storia religiosa si chiama sorabile osservazione di se stesso, Lo-
una profonda conversione. yola ha preparato una serie di regole in
Secondo la teologia e la fede catto- base alle quali si poteva discernere quale
lica, Iñigo ha ricevuto la grazia divina, azione stava avvenendo nel proprio spi-
una comunicazione speciale e sopranna- rito e scoprire chi era lo spirito agente
turale di forza di volontà, illuminazione che stava agendo sull’anima.
dell’anima e orientamento dello spirito. Insieme a queste regole pratiche, ha
Era una purificazione iniziale. raccolto una serie di meditazioni, con-
Appena si sentì bene, all’inizio del templazioni e considerazioni.
nuovo anno 1522, lasciò la “Casa Tor- Il processo è stato drammatico. C’e-
rano momenti in cui sembrava che il quale il linguaggio umano non ha parole.
conflitto interno avrebbe superato la sua Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, tutti
sanità mentale. In almeno un’occasione, e tre in uno, ha ammesso Iñigo a un’in-
nel profondo della sua miseria, fu ten- timità che pochi mortali sperimentano
tato di suicidarsi gettandosi da un diru- mentre vivono sulla Terra.
po. Ma i metodi spirituali che aveva già Questa caratteristica dell’autentica
delineato e l’eroica autodisciplina con pietà cristiana, l’ascensione a uno spirito
cui li applicava lo portarono col tempo disincarnato, Dio, attraverso l’umanità
a identificare questa inclinazione come di un vero uomo, Gesù, è un ostacolo
un suggerimento di colui che Gesù ave- paralizzante per la mente non cristiana;
va definito “l’omicida fin dal principio”. ma è la pietra di paragone con cui si può
Da questo crocevia di giudizio, di esa- identificare ciò che è autenticamente cri-
me, di angoscioso desiderio di pace e di stiano e ciò che non lo è, nelle turbolen-
luce, emerse in Iñigo de Loyola quell’e- ze della religione oggi.
quilibrio di spirito e materia, di mente e Iñigo, quando ebbe superato tutto
anima, di contemplazione mistica e di questo sforzo dello spirito e completa-
azione pragmatica che da allora è stato to l’equilibrio che il sistema ignaziano
riconosciuto come tipicamente e specifi- indica sempre, equilibrio tra spirito e
camente “ignaziano” e diverso dalla spi- materia, tra contemplazione dei misteri
ritualità di altri, come san Benedetto, san divini e sviluppo del suo significato in
Domenico, san Giovanni della Croce o azioni concrete, poté terminare il libro
santa Teresa d’Avila. degli Esercizi Spirituali.
Era pronto a mettere alla prova i suoi
Ciò che Iñigo desiderava ardentemen- ideali di paladino del Regno. Le catego-
te era incontrare Cristo risorto in perso- rie fondamentali del giudizio gli sono
na, nel suo corpo glorificato, e venerare venute dalla prima parte della sua vita:
ciascuna delle sue piaghe, le sue mani, i l’amore per il capo, il servizio al Regno,
suoi piedi e il suo costato; baciali e ado- la guerra contro il nemico sul campo di
rali, ricoprili del tuo amore e della tua battaglia del mondo appena aperto, l’as-
adorazione espressi dalle tue labbra, dai soluta necessità dell’educazione totale,
tuoi occhi e dalle tue dita. l’amore espresso come incondizionata
Aveva scoperto quel segreto del misti- sottomissione.
cismo cristiano che lo rende totalmente Ma nella sua conversione, queste vec-
diverso dal misticismo incorporeo, qua- chie categorie della persona di Iñigo
si anticorporeo dei buddisti; un segreto si sono riempite di ideali e dimensioni
che ai nostri giorni è sfuggito alla mente totalmente differenti. Lui stesso ha de-
e all’esperienza di uomini umanamente scritto in dettaglio come vedeva tutte le
molto più illustri, come Aldous Huxley, cose in questo momento.
Teilhard de Chardin e Thomas Merton. Il nemico era “quell’assassino fin dal
Automaticamente, la promessa di Cri- principio”, Lucifero, “il capo di tutti i
sto si è compiuta. “Chi vede Me, vede nemici, che raduna innumerevoli demo-
il Padre”. Attraverso l’umanità di Cristo, ni e li disperde per il mondo per incate-
Iñigo fu introdotto nell’entità incorpo- nare gli uomini (di peccato)”. Il Regno
rea ed eterna della Trinità, ascendendo, era “l’intera superficie della Terra abita-
apparentemente, come Paolo di Tarso, ta da tanti popoli diversi...
nella sua estasi extracorporea, al “Ter- Le tre Persone della Divina Trinità
zo Cielo”, e giungendo a partecipare dei guardano l’intero circuito della terra pie-
segreti più reconditi della divinità per la no di esseri umani: alcuni bianchi; altri
neri; alcuni in pace, altri in guerra; al- concezioni dell’uomo, della società e del
cuni piangono, altri ridono; alcuni sani cosmo.
e altri malati; chi nasce e chi muore...». Molti di coloro che vedevano Igna-
Iñigo non ha più ascoltato la chiamata cio ogni giorno nella stretta “Calleja del
dei Re Cattolici. È stato Cristo, il capo Perro” tra i collegi di Montaigne (dove
supremo, a convocarlo ora e “quanta più studiava grammatica generale) e Santa
considerazione merita Cristo nostro Si- Bárbara (dove studiava teologia) non ri-
gnore, l’eterno Re, davanti al quale è riuscivano a riconoscere il nobile che era
unito il mondo intero”. stato. Adesso era magro, sembrava vec-
Per Ignazio di Loyola, la questione chio, indossava una lunga veste nera e
principale era il servizio amorevole al una barba disordinata e incolta. Già pri-
suo nuovo leader, Cristo. Come potevo ma in Spagna e di nuovo qui a Parigi,
servirlo? Dove? Solo? Se no, con chi? fu sospettato di eresia e l’Inquisizione lo
Come poteva sapere quale servizio Dio esaminò. Ne usciva sempre assolto; ma
richiedeva da lui? Nel 1523, alla ricerca ha passato un po’ di tempo in prigione.
di risposte, fece un pellegrinaggio a Ge- Naturalmente, rimase a corto di de-
rusalemme. Quando tornò, aveva già denaro per tre anni e fece visite a Bruges,
ciso: decise che il primo passo sarebbe Anversa e Londra, dove riuscì a ottene-
stato quello di diventare sacerdote. re denaro da ricchi mercanti spagnoli.
Per questo, aveva bisogno di studiare Quando terminò i suoi studi, nel 1535, e
una laurea. Iniziò i suoi studi in Spagna, lasciò Parigi come Maestro d’Arte, Igna-
all’età di trentatré o trentaquattro anni; zio aveva raccolto attorno a sé un nucleo
ma, nel 1527, si diresse verso la più di sette devoti compagni ed era intellet-
grande e famosa Università del suo tem- tualmente e spiritualmente preparato per
po, quella di Parigi. iniziare il cammino del suo amorevole
Lì decise di chiamarsi Ignacio: l’iscri- servizio a Cristo.
zione alla Sorbona era scritta in latino e Fu ordinato sacerdote nel 1537. Da
“Ignacio” era l’equivalente Latino più questo momento in poi, per l’analisi del-
vicino al basco Iñigo. Quella di Parigi lo sviluppo di Iñigo, non è possibile al-
era una delle circa quaranta università cuna indagine razionale sui perché e sui
allora esistenti in Europa. Raggruppava percome delle sue decisioni. Si possono
quarantamila studenti in cinquanta scuo- enumerare le sue qualità più evidenti:
le. Era un centro di apprendimento e un la sua volontà di ferro, osservata anni
terreno fertile per idee rivoluzionarie e prima dal giudice penale, e una grande
teologia avanzata. ampiezza di risorse che lo stesso giudice
La decisione di Loyola di andarci è aveva valutato come astuzia.
stata tanto saggia quanto importante. Si C’era anche quella capacità quasi te-
ritirò dalla vita intellettuale relativamen- mibile di trascinare i suoi pensieri, for-
te conservatrice di Alcalá, Barcellona giati e addomesticati nelle tremende
e Salamanca, dove aveva cominciato a prove interiori che aveva sofferto e che
prepararsi, e si gettò a capofitto nel fer- lo portarono a scrivere gli Esercizi Spiri-
mento che era la Parigi del tempo. tuali. Puoi fare elenchi con ciò che Iñigo
Lì si può dire che abbia incontrato, per ha deciso prima e durante i suoi anni di
la prima volta, la nuova mentalità degli studio e descrivere ciò che ha fatto. Puoi
uomini del Rinascimento. Questa men- persino mettere in relazione tutte queste
talità si allontanava progressivamen- cose con le tue precedenti esperienze e
te dal mondo medievale e si orientava lezioni in modo puramente sequenziale.
sempre più esclusivamente verso nuove Se uno è credente, può riferirsi alla
luce increata che lo Spirito Santo comu- zione della cultura religiosa, o dal degra-
nica a un candidato docile, e Iñigo lo era. do della povertà, dell’ingiustizia e della
Tuttavia, dopo tutto questo, non è pos- sofferenza.
sibile spiegare, in quello che oggi sareb- Proprio come la guerra di Lucifero
be richiesto come razionale, il legame contro Cristo e la sua grazia e salvezza
tra le precedenti esperienze di Ignacio e era universale, così la guerra contro Lu-
il nuovo insieme di decisioni da lui pre- cifero ei suoi seguaci doveva essere cor-
se. Avrebbe potuto farsi eremita, entrare rispondentemente universale. Iñigo ave-
in un monastero di clausura, o tornare va quindi un principio operativo di base:
alla vita cavalleresca; potrebbe anche Quo universalius, eo divinas. Più la tua
intraprendere una carriera intellettuale operazione è universale, più è divina.
nel mondo accademico o nella Chiesa. Una conseguenza immediata di que-
Invece, si è rivolto in una direzione com- sto principio fu che il suo apostolato non
pletamente opposta. poteva essere quello di un solo uomo.
Alla fine, bisognerebbe forse accon- Dalla sua conversione religiosa aveva
tentarsi di dire ciò che molti hanno detto agito da solo. Quindi, se voleva svolgere
di lui: che come pochissimi personaggi servizi di segnalazione in questa lotta, se
della storia, Iñigo aveva il dono naturale voleva essere il più divino possibile nel-
di penetrare nei fondamenti stessi della la sua efficacia, avrebbe dovuto agire in
natura umana, sia degli individui che modo corporativo, avrebbe avuto biso-
della società. Questo ha determinato la gno di una squadra di uomini con la stes-
sua linea d’azione. sa mentalità che lavorassero per i suoi
Nel 1535, la visione di Iñigo del mon- stessi obiettivi; ma in tutto il mondo.
do intorno a lui era completamente de-
finita e definitiva: c’era universalmente Prima di lasciare Parigi, nel 1535, Iñi-
una guerra in corso. Non era da confon- go aveva già riunito quel gruppo base di
dere con le guerre locali, come quella sette uomini. Ma non poteva acconten-
dei turchi che, sotto il sultano Solimano tarsi di una libera associazione in ami-
il Magnifico, avevano raggiunto le mura cizia o comunione di ideali. Né era sod-
di Belgrado nel 1521; o quella dell’eser- disfatto di una conversione religiosa e di
cito imperiale spagnolo che aveva sac- una riforma della loro vita.
cheggiato Roma e il Vaticano nel 1527. Qualche percezione, diciamo istin-
Non era nemmeno la guerra condot- tiva, gli consigliò: devi sottomettere e
ta contro luterani, calvinisti e altri che si trasformare l’intelletto di ogni uomo, le
erano ribellati all’autorità e all’insegna- credenze religiose, le percezioni di sé e
mento del papa di Roma. Né fu la guerra del mondo, così come tutti i suoi deside-
condotta da poche anime zelanti e com- ri. Devi farlo in accordo con le tue idee
passionevoli contro la povertà endemi- sul Regno di Cristo e sulla guerra che sta
ca, la malattia e l’ingiustizia che carat- conducendo per quel Regno. Solo così
terizzavano le condizioni sociali delle fornirete il necessario servizio d’amore.
masse in tutta Europa in quel momento. Inoltre, poiché la guerra che Iñigo si
La guerra che Iñigo vide fu la guerra era impegnato a combattere era esclu-
contro Lucifero, capo degli angeli ca- sivamente una guerra per il possesso di
duti, che vagava per gli ambienti uma- anime, il prezzo era lo spirito di ogni
ni cercando di rovesciare l’immagine di uomo e donna del mondo.
Dio e la grazia di Cristo nelle anime di L’unica arma che Cristo aveva garan-
uomini e donne di tutto il mondo, sia con tito efficace in quella guerra era la gra-
l’assassinio di guerra, sia con la distru- zia soprannaturale che Cristo dispensava
esclusivamente attraverso il suo perso- Cristo. Come garantire tutto questo in

nale rappresentante sulla Terra: il Papa circostanze che spingevano alla dissipa-
di Roma. zione, con grandi distanze e bisogno di
Iñigo, quindi, aveva un secondo prin- molto tempo per comunicare attraverso
cipio fondamentale: lavorare diretta- di esse?
mente per e sotto il comando del Papa a Iñigo, con grande saggezza, iniziò una
Roma. Quanto più stretta sarà l’unione discussione comune del suo problema
che si ha nel Papa, ha ragionato, tanto con il suo nucleo centrale di sette segua-
più stretto sarà il legame con il padro- ci: “Sarebbe o non sarebbe più vantag-
ne, Cristo, e tanto più efficaci saranno le gioso per il nostro scopo?” si uniscono
nostre azioni in questa lotta universale e e si legano in un corpo tale che nessuna
perenne. distanza fisica, per quanto grande, pos-
Iñigo guardava sempre a quel “di sa separarci? Questo era il tema di cui
più”. La sua ambizione di cortigiano, si discuteva in gruppo. Sotto la guida di
di gentiluomo, di credente, era sempre Iñigo, la decisione unanime si concilia-
stata quella di superare tutti gli altri in va perfettamente con la soluzione da lui
qualunque cosa intraprendesse. Il secon- proposta: l’obbedienza assoluta.
do posto non gli è mai interessato. Il suo
scopo non era quello di promuovere la La decisione è consistita nel mettersi
grande gloria di Dio, ma, come diceva come gruppo a disposizione del Papa per
lui, “la maggior gloria di Dio”. qualsiasi missione, ovunque nel mondo,
Con questi principi chiari e taglien- in qualsiasi condizione, ogni volta che
ti in mente, sottopose ognuno dei suoi fosse necessario, per quanto urgente o
primi sette compagni al rigoroso regime scomoda potesse essere la notifica.
dei suoi Esercizi Spirituali, perché quel Il principio fondamentale consisteva,
libro era, e rimase sempre, il suo princi- quindi, nell’obbedienza incondizionata
pale strumento di formazione spirituale, a chiunque fosse papa, come a Cristo
per sé e per coloro che sono venuti dopo. stesso. Un’obbedienza così docile e to-
tale da diventare, nelle parole di Iñigo,
Gli uomini emersero da quel regime “come il bastone su cui si appoggia un
durato settimane, combattenti spirituali vecchio, o un cadavere”; queste erano
pienamente convinti, desiderosi di unità le immagini drammatiche che usava per
corporativa sotto la guida di Iñigo e ser- trasmettere, nel modo più chiaro possi-
vi obbedienti del papa. bile, il suo concetto di obbedienza asso-
L’ultimo aspetto dell’impresa da con- luta.
siderare era come garantire l’efficacia di Questo singolare orientamento papale
questo nuovo corpo istituzionale di uo- era, in realtà, la “missione” della Com-
mini impegnati in una “lotta per il mondo pagnia nel suo senso più ampio, pieno e
intero”, multitasking in tutto il mondo? a pratico.
miglia di distanza, con la comunicazione Iñigo mise per iscritto questa proposta
tra loro difficile nella migliore delle ipo- per l’unità corporativa del suo nuovo
tesi, per formare un’organizzazione che istituto in assoluta obbedienza al Papa, e
funzioni con esatta uniformità? la chiamò la Formula dell’istituto, ovvero
L’“uniformità” mentale di Loyola si- il primo abbozzo dell’istituzione che lui
gnificava sincronizzazione con i desideri e i suoi compagni volevano fondare.
e gli scopi del Papa. Il concetto di esat- Questa Formula delineò la struttura
tezza si riferiva all’esatta realizzazione fondamentale dell’organizzazione e
delle istruzioni del Papa nello spirito di autorizzò l’elaborazione di leggi e
statuti dettagliati, che, a tempo debito, suita fin dall›inizio. E così nacque quel-
sarebbero stati scritti da Iñigo e chiamati lo che possiamo giustamente chiamare
le Costituzioni dell’Ordine dei Gesuiti. gesuitismo, la completa sottomissione
Per il momento, però, non restava che di tutto ciò che un uomo è, pensa, sente
ottenere l’approvazione papale di que- e fa a un ideale pratico realizzabile nel
sta Formula. Solo con tale approvazione mondo che lo circonda, con assoluta ob-
potrebbe diventare un ordine religioso bedienza e sottomissione alla mente e ai
cattolico. poteri. il Papa romano, il Vicario di Cri-
Nel terzo paragrafo della Formula, sto. La scena più preziosa che sarebbe
Iñigo stabilì la mentalità e l’atteggia- rimasta impressa nella mente fedele dei
mento che immaginava, e anzi esigeva, gesuiti è piena di realismo e di devoto
per i gesuiti. È una descrizione che sia entusiasmo. Rappresenta un Papa sedu-
gli amici che i nemici riconoscerebbe- to su un seggio dall›alto schienale cir-
ro rapidamente come una descrizione condato da undici uomini inginocchiati:
appropriata del gesuita che il mondo ha Iñigo ei suoi dieci compagni, venuti per
conosciuto fino agli anni ‘60 e ‘70, che ottenere la benedizione del Papa per la
la Compagnia e i singoli membri che la loro «Compagnia». In quel momento e
professano stanno combattendo per Dio in quell›ambientazione, i volti degli un-
in fedele obbedienza a Sua Santità Papa dici personaggi erano stranamente diver-
Paolo III e i suoi successori nel Pontifi- si. Tutti asceticamente magri, ma senza
cato Romano. il tipico aspetto «monastico» o cleri-
Il Vangelo certamente ci insegna, e cale. Questi uomini erano, nella nostra
così lo sappiamo per la fede ortodossa e espressione moderna, «provenienti dalla
lo sosteniamo, che tutti i fedeli di Cristo strada». Sapevano cosa stava accadendo
sono soggetti al Romano Pontefice come nel vasto mondo che li circondava.
loro capo e Vicario di Gesù Cristo. Era la mattina del 27 settembre 1540;
Tuttavia, abbiamo creduto che il se- erano in un salotto privato del palazzo
guente procedimento sarà estremamen- pontificio vaticano, il Papa, Paolo III, un
te vantaggioso per ciascuno di noi e per Farnese di questa nobile famiglia, e un
quanti altri vorranno fare la stessa pro- vero romano, settantatre anni, che era
fessione in futuro, per amore della no- stato sul soglio di Pietro per sei.
stra più grande devozione in obbedienza Era magro, di media statura, con un
alla Sede Apostolica, della massima sa- bel viso, occhi neri piccoli e vivaci, un
crificio di sé delle nostre volontà e una lungo naso aquilino, la fronte scura da
direzione più sicura dello Spirito San- intellettuale e una grande barba grigia.
to. Oltre a quel vincolo ordinario dei Sulla testa, il camauro papale, un berret-
tre voti, ci impegneremo con voto spe- to rosso. Un vivace mantello scarlatto,
ciale a svolgere quanto i presenti e fu- la mozzetta papale, gli copriva le spalle
turi Romani Pontefici disporranno che e da sotto faceva capolino la fine veste di
corrisponda al progresso delle anime e raso. La sua voce era bassa e la sua ca-
alla propagazione della fede, e ad anda- denza lenta. In una mano lunga e sottile
re senza sotterfugio o scusa, per quanto teneva un documento che aveva appena
possiamo, a qualunque provincia scelga- firmato.
no di inviarci». L›obbedienza al Papa, in Iñigo de Loyola, dal naso adunco,
realtà niente di meno che un voto specia- il viso magro, piccolo e quasi calvo, si
le che costringeva i gesuiti a fare ciò che alzò e andò a prendere il documento dal-
il Papa voleva in qualsiasi regione del le mani del Papa. Come gli altri dieci,
mondo, era ciò che caratterizzava un ge- indossava una tonaca nera, semplice e
pulita. Il suo ginocchio destro era defor- fino alla stessa casa papale di Roma; una
mato, quindi zoppicava. corruzione così pervasiva e scontata da
Si inginocchiò sull’altro, baciò l’a- provocare la giusta rabbia e il rancore
nello papale e prese il documento dalla dei cattolici riformisti e la rivolta radica-
mano del papa. Nessuno allora poteva le di migliaia di fedeli.
prevederlo; ma, approvando quel docu- Come armi morali e spirituali per di-
mento, la Formula dell’istituto, in cui fendere se stesso e il Papato, Paolo III
Iñigo aveva descritto l’organizzazione ebbe solo scampoli di epoca medievale,
che voleva mettere a disposizione del ordini fondati nell’antichità con vesti e
Papato, il Pontefice Paolo III metteva in regolamenti di attività superati, animati
atto l’organizzazione più efficiente e lea- da uno spirito restrittivo, mossi da una
le che la Chiesa cattolica aveva generato mentalità opaca al significato del cata-
nei suoi quasi duemila anni di esistenza. clisma che stava avvenendo intorno; le-
Il documento era in latino e, come gato alle tradizioni, inesperto nei trucchi
altri documenti romani simili, era cono- della polemica nelle strade e nei mercati.
sciuto con le prime tre parole, Regimini Le procedure papali erano macchino-
Militantes Ecclesiae. «Per il regime del- se. La goffa burocrazia papale; i metodi
la Chiesa militante». di predicazione, scaduti. I libri di dottri-
Istituì la Compagnia di Gesù e auto- na si esprimevano in concetti inaccessi-
rizzò Iñigo a reclutare fino a sessanta bili alle menti ordinarie, in un latino che
nuovi membri. Per i vent’anni succes- l’orecchio popolare non capiva, in for-
sivi, a partire dal 1520, l’intero mondo mule confuse che si allontanavano dai
cattolico di Paolo III era caduto davanti problemi quotidiani.
ai suoi occhi in una fragorosa conflagra- Gli interessi acquisiti erano dedicati
zione. solo alla propria conservazione. Nessu-
La ribellione protestante in Germa- na di queste armi era utile o adattabile
nia e in Inghilterra si era fatta strada in contro la nuova terribile minaccia al pa-
Francia, Olanda, Belgio, Austria, Sviz- pato e al cattolicesimo romano.
zera e Cecoslovacchia e aveva conta- Il fuoco universale continuava a di-
giato gli altri paesi. Aveva scosso l’au- vorare i Paesi con le più antiche radici
torità un tempo universalmente accettata cattoliche. In quel momento entrò quel
del Papa, aveva attaccato con successo basco di nome Iñigo o Ignacio, un uomo
le nazioni cattoliche fondamentali sul piccolo e zoppo, accompagnato dai suoi
sacerdozio, l’Eucaristia, i sacramenti, dieci compagni. Possiamo ragionevol-
la grazia, il ruolo del vescovo; aveva mente parafrasare la sua ardita proposta
svuotato migliaia di conventi e monaste- all’assediato Paolo III:
ri, liquidato l’unità della fede cattolica, «Santo Padre, il Papato e la Chiesa
convertito intere nazioni alla nuova reli- Cattolica Romana sono in trance morta-
gione, ispirato alleanze sia politiche che le. Per condurre questa guerra totalmen-
militari finalizzate alla distruzione fisica te nuova è necessaria un’arma moderna.
del papato di Paolo III. Dacci, come gruppo di compagni, una
Gli sforzi di Paolo III per resistere alla nuova costituzione, diversa da qualsiasi
marea che lo travolgeva e restaurare la altra precedentemente data a un ordine
fede, erano stati limitati da un ampio e religioso di uomini.
rumoroso movimento di corruzione ec- Liberaci dalla rigida vita monastica,
clesiastica che raggiungeva tutti i livelli dalle sue regole, dai suoi orpelli forma-
della Chiesa, dalle ignorate monache dei li, dai suoi metodi tradizionali. Rendici
conventi moravi (della Moravia, ndr), indipendenti da tutte le autorità locali e
direttamente responsabili solo davanti stire i crescenti affari della Compagnia

a Vostra Santità. Costituiscici come un di Gesù in espansione, attraverso una
gruppo speciale di uomini del Papa, i voluminosa corrispondenza.
suoi soldati. In quei quattordici anni della sua vita
Con un nuovo scopo: servire agli or- scrisse e dettò più di settemila lettere,
dini di Vostra Santità il Romano Ponte- tutte firmate da lui. Fu destinatario di
fice, per difendere e propagare la fede. E straordinarie grazie mistiche e praticò
leghiamoci in modo nuovo a Vostra San- una specie di contemplazione spirituale
tità e ai suoi successori nel Papato. di una tale altezza che non ce ne sono
Concedici di fare un voto speciale di altre superiori nella storia della spiritua-
assoluta obbedienza con un sacro giura- lità. Allo stesso tempo, era immerso nei
mento diretto a Vostra Santità, affinché, dettagli concreti, nelle decisioni prati-
senza indugio o protesta, possiamo anche.
dare ovunque, in qualsiasi momento, a La contemplazione e l’azione sem-
costo della vita e del comfort, per fare bravano mescolarsi perfettamente nella
tutto ciò che Sua Santità ritiene necessa- sua esistenza, cosicché non si poteva che
rio per la difesa e la propagazione della meravigliarsi della correzione di giudi-
fede». zio che questa perfetta miscela produ-
«La mano di Dio agisce qui!» Si dice ceva. Niente è stato facile per Iñigo, ma
che abbia risposto Paolo. ha lavorato sodo e ha sudato con ogni
Dopotutto, era esattamente ciò di cui dettaglio.
aveva bisogno. Così, formalmente e con Conosciamo in modo sufficientemen-
la propria firma papale, approvò la nuo- te particolareggiato il suo intenso lavoro
va Compagnia, come Iñigo chiamava se in quell’ultimo periodo della sua vita,
stesso ei suoi dieci compagni. tanto che ci risulta molto chiaro il suo
In realtà l’ha chiamata la Compagnia metodo di ideazione delle Costituzioni
di Gesù. Il nome divenne Societas Jesu della sua Compagnia.
in latino e da esso derivò Gesuiti, ori- Era fondamentalmente un processo
ginariamente un soprannome beffardo semplice; ma ci voleva uno spirito gi-
dato loro dai loro nemici. gantesco per farcela con successo e non
Intorno al 1542, Iñigo si stabilì nella finire con un terribile narcisismo autoin-
prima casa dei gesuiti a Roma, un antico gannevole o un localismo soffocante.
edificio in pietra nel Borgo Santo Spiri- Ha studiato attentamente le proprie
to. Poco dopo riuscì a costruire una resi- reazioni agli eventi nel mondo intorno a
denza nella quale aveva a disposizione lui, che hanno influenzato così tanto la
tre stanzette dal soffitto basso. sua epoca.
Di fronte c’era una piccola cappella Quindi formulò la verità essenziale
dedicata a Santa Maria della Strada. In di quelle reazioni in modo impersona-
questo ambiente, al centro di Roma e a le, scartando ciò che era particolare e
due passi dal palazzo apostolico dove transitorio, elevando quelle reazioni a
abitò il Papa, Iñigo vivrà, lavorerà e mo- un piano universale, in modo che, come
rirà, e lì sarà sepolto. princìpi di azione, potessero essere ap-
Ignacio aveva allora cinquantun anni. plicate da altri uomini, loro seguaci e
Era in condizioni di salute molto fragili; membri dei loro gruppi, la sua Compa-
ma era dotato di una feroce capacità di gnia, in tutta la comunità delle nazioni
lavoro. Dormiva pochissimo. in culture radicalmente diverse e tempi
Le sue giornate erano spese in due oc- molto diversi.
cupazioni: scrivere le costituzioni e ge- Ha così creato uno dei sistemi orga-
nizzativi più efficaci di qualsiasi tipo che di Iñigo in India, Giappone, Cina, Etio-
il mondo abbia mai visto. Ma ha fatto pia, Congo e Brasile era pratica e delibe-
tutto questo perché era disposto a pagare rata, e trovava la sua giustificazione uni-
il costo umano in termini di autodiscipli- camente nella sua convinzione che, per
na e abnegazione. la prima volta nella storia, la Chiesa ro-
Per arrivare a idee e principi di azione mana aveva avuto una possibilità quasi
universalmente validi, sezionava lette- unica di diventare veramente universale.
ralmente e senza pietà le proprie reazio- La sua attenzione si rivolge, quindi, a
ni agli eventi del suo mondo contempo- questioni più trascendentali dell’indivi-
raneo, e abbandonava ciò che era pura- duo e ad interessi legati a vasti territori e
mente soggettivo, egocentrico, campani- a interi popoli. Prendersi cura di un’or-
listico. ganizzazione impegnata in tali attività
Quell’analisi fredda e impersona- non è la stessa cosa che prendersi cura di
le esigeva da parte sua un tributo, così un individuo.
come la sua stanca pazienza con i ritardi L’impersonale era spesso in conflitto
della burocrazia clericale e le passioni con il personale; come spesso accade,
capricciose degli amministratori del po- doveva prevalere il bene sovraindivi-
tere ecclesiastico nella Roma papale. duale dell’intera Compagnia su quello
Al termine del suo quotidiano lavo- di ciascuno. Questo è il problema delle
ro sulle Costituzioni, trovò nella giova- organizzazioni e delle istituzioni.
ne Compagnia, che presto assunse una Nel 1551 Iñigo aveva terminato la
portata globale, le esigenze che gli veni- prima bozza delle Costituzioni 9, e nel
vano rivolte come capo e come persona 1552 un quorum di gesuiti da lui riuniti a
che prendeva le ultime decisioni. Roma diede l’approvazione preliminare
Iñigo ha dovuto prendere decisioni in a quel testo come modello sperimentale.
considerazione delle condizioni inter- È stato messo in pratica immediatamen-
nazionali del suo tempo. I fattori politi- te. Ignazio di Loyola continuerà ad ag-
ci dominanti non solo dettavano le sue giungere nuovi elementi al progetto fino
linee di condotta, ma suscitavano in lui al giorno della sua morte, nel 1556 10.
reazioni politiche quando era coinvolta L’intero processo di fondazione e am-
la religione.
Ad esempio, se il turbine in Germa-
9 Gli storici chiamano questa bozza Bozza A.
nia non fosse pacificato, l’Europa non A partire da essa, Iñigo ha fatto un’altra versio-
sarebbe in pace, ha dichiarato Iñigo; il ne chiamata Testo A, ed è la prima bozza spa-
suo inviato tedesco, Pedro Canisio, rice- gnola completa delle Costituzioni della Com-
vette di conseguenza indicazioni su ciò pagnia.
che lui, Canisio, come gesuita, avrebbe
10 Questa versione si chiama Testo B, autogra-
potuto fare in quella pacificazione. fo in spagnolo, dotato da Iñigo di correzioni e
aggiunte marginali. Da questo Testo B è stato
Un altro esempio: l’esistenza dell’Eu- generato un nuovo testo spagnolo, chiamato
ropa cristiana e le sue comunicazioni Testo C. Nel frattempo, il segretario di Iñigo,
Juan de Polanco, SJ, ha fatto una traduzione la-
con il Nuovo Mondo e l’Estremo Orien- tina. Nel 1558, una riunione dei gesuiti a Roma
te erano minacciate dall’Islam. All’im- approvò come autorevoli il testo spagnolo C e
peratore Carlo V, il più potente leader la versione latina di Polanco. La versione latina
cristiano del tempo di Ignazio, fu detto è stata scelta come testo ufficiale, ma il testo C
è sempre stato utilizzato per interpretare il la-
che avrebbe dovuto reclutare una flotta tino. C’era ancora un altro testo spagnolo (D),
navale nel Mediterraneo orientale. prodotto nel 1594. Oggi è comunemente usata
La concentrazione di uomini e risorse l’edizione del 1936 dei testi spagnolo e latino.

ministrazione della Compagnia e la sua Nonostante il cambiamento avvenuto

continua vigilanza sul più ampio quadro in lui, Iñigo non è diventato un iceberg
della Chiesa universale ebbero inevita- inavvicinabile, né un automa imperioso
bilmente su Iñigo un effetto, producen- e riservato, ignaro delle emozioni. Al
do gradualmente un cambiamento, che contrario, in realtà, e crebbe l’amore e la
fu molto evidente ai suoi intimi compa- venerazione dei suoi compagni. Quando
gni di Roma. Man mano che invecchia- qualcuno venne un giorno a dirgli che un
va, coloro che lo circondavano notarono compagno dichiarato della Compagnia,
la maschera calma, quasi inespressiva, il cardinale Gian Pietro Carafa, era sta-
che il suo volto assumeva durante tut- to eletto papa con il nome di Paolo IV,
to il ritmo estenuante di ogni giorno, Iñigo ne rimase visibilmente impressio-
dettando risme di lettere, consultando i nato.
suoi consiglieri, preparando documenti, “Il suo volto è cambiato e, come ho
prendendo decisioni difficili sull’asse- scoperto in seguito”, ci racconta uno dei
gnazione dei gesuiti, a quella missione, suoi biografi e intimi, “le sue ossa tre-
quel lavoro o qualche altra destinazione. mavano”.
Decisioni, decisioni continue, e prati- Si alzò senza dire una parola e andò
camente sempre sotto il condizionamen- in cappella a pregare. Alla fine, Paolo
to della politica pontificia, di quella lo- IV non fu così avverso. Da Papa sco-
cale e della logistica del viaggio e della prì quello che le sue ambizioni e la sua
comunicazione di quei tempi. mondanità di Carafa non gli avevano
L’effetto di tutto questo su Iñigo co- permesso di vedere: Iñigo ei suoi gesuiti
minciò a diventare sempre più evidente. erano una manna dal cielo per il Papato.
Qualche anno prima della sua morte, i Né Ignacio ha mai perso il tocco di inti-
suoi compagni ebbero l’impressione che mità personale con coloro che lo circon-
il volto, la voce e l’espressione che sa- davano.
pevano essere di Iñigo fossero diventati Dalle parole scritte su di lui, da perso-
sempre più riservati. ne che lo conoscevano bene, si vedono i
Comprendendo che il loro padre, suoi occhi illuminarsi di comprensione;
come lo chiamavano, sarebbe morto le sue labbra potevano schiudersi in un
presto, da un giorno all’altro, fecero in luminoso sorriso di completo piacere;
modo che uno dei più noti pittori dell’e- ma soprattutto la sua espressione non
poca, Gianbattista Moroni, dipingesse perdeva mai quel profondo riflesso di
un ritratto di Iñigo ad olio. Non avrebbe luce interiore che tutti intorno a lui lotta-
approvato, credevano i suoi compagni. vano per vedere ogni giorno.
Così introdussero clandestinamente Mo- Tutti i compagni di Iñigo furono te-
roni in casa. stimoni del suo genio e partecipi della
Per dipingere il suo soggetto, l’artista presenza sovraccarica di santità che lo
guardava attraverso una porta semia- accompagnava ovunque. Alcuni lo vede-
perta Iñigo, che dormiva nella sua stan- vano seduto sul tetto della casa di notte,
za durante le ore della siesta. Moroni, i guardando le stelle silenziose, le lacrime
cui ritratti sono famosi e sono esposti in che gli rigavano il viso.
musei e gallerie a Detroit, Minneapolis, Altri erano presenti quando ha detto
Cleveland, Chicago, San Francisco, Wa- la messa e sono stati sopraffatti dalla sua
shington, Londra, Parigi e altrove, fece riverenza mentre maneggiava le Sacre
cinque tentativi di dipingere Iñigo e si Forme e il calice. E c’erano quelli che lo
arrese. “Dio non vuole che quest’uomo sentivano consigliare i ribelli e i testardi,
sia dipinto”, disse Moroni congedandosi. e sapevano che era la cosa più vicina che
potevano sentire ai toni e allo spirito di plazione mistica e dell’assorbimento in

Gesù, riflessi in una voce umana. Dio può paralizzare e uccidere ogni de-
«Non cederò a nessuna creatura sulla siderio e inclinazione ad avere qualcosa
faccia della terra», disse a un membro a che fare con il mondo materiale.
recalcitrante della sua compagnia, «nel Quali che fossero i cambiamenti av-
mio amore per te». venuti in lui nel corso degli anni, Igna-
Uno degli uomini di Ignacio lo convinzio di Loyola rimase semplice fino alla
se a dettare i succinti dettagli di un’au- fine; gli piaceva che tutti lo chiamassero
tobiografia. Iniziò nel 1553; ma ci ha la- Iñigo. Non gli importava di essere rim-
vorato a singhiozzo. Ha rivelato alcuni proverato, nemmeno che un suo giova-
dettagli, che sanno pochi, su come Dio ne protetto, Pedro Rivadeneyra, che poi
abbia favorito la sua anima con i sapori si distinse come un perfetto gesuita, gli
dei misteri dell’essere divino, sull’amo- andò dietro imitando il suo zoppicare.
re interiore delle Tre Divine Persone, che Iñigo si stava divertendo, tenendo la fac-
ha inondato il suo essere durante la sua cia seria come parte del suo ruolo nello
permanenza nel Santuario spagnolo di scherzo. Non ha mai perso il suo senso
Manresa e sulle rive del fiume Cardoner, dell’umorismo o il suo sentimento per
nel 1552; sulle persone di Gesù e di sua gli altri.
madre, Maria, e sul futuro servizio che Una volta, in un punto debole delle
Iñigo avrebbe reso loro come lo intende- sue finanze, il cuoco servì un magro pa-
va nel santuario della Storta situato sul sto a base di uova sode, con le bacchette,
ciglio della strada, a dieci chilometri da notando spiacevolmente che le bacchet-
Roma, nel 1527; anche riguardo alla nate potevano essere utili. Iñigo ha trovato
tura del gesuitismo come forma di attiva l’osservazione molto comica in quelle
dedizione personale a Gesù, attraverso circostanze. Invece, quando avevano
il Papa, come egli perfezionò durante il cibo in abbondanza, gli piaceva invitare
periodo di quattordici anni, mentre comun altro membro dell’ordine già saziato:
poneva le Costituzioni e guidava la sua gli dava soddisfazione vedere gli uomini
compagnia di servi. mangiare bene.
Tuttavia, il suo linguaggio nel descri- Ignacio mangiava poco e, per princi-
vere tutto questo era così chiaro che cre- pio, beveva pochissimo vino; ma ha am-
ava semplicemente una fame che si sa messo di aver scherzato sulla sua dieta.
non sarà mai soddisfatta, se non nell’e- Durante un attacco particolarmente do-
ternità. Come i suoi primi compagni, la loroso di quella che sembrava essere una
trama della sua estasi vivente o la grana gastroenterite, il cuoco gli offrì del vino.
delle sue intenzioni non saranno mai co- Il fondatore, con arguzia pronta, gli citò
nosciute. una frase di San Paolo: Modicum vinum
Presumibilmente Iñigo aveva le sue non nocet (Un po’ di vino non guasta);
ragioni per essere reticente, almeno una ma ha gentilmente cambiato la parola
ragione pratica. I suoi uomini dovevano «vinum» in «venenum».
essere attivisti, «contemplativi in azio- Nonostante tutto ciò, l’erosione del
ne», è la frase consacrata. Non voleva suo fisico continuava. Certamente la
ergere a supremo esempio di spirituali- vera causa del cambiamento del suo
tà gesuita la più alta forma di preghiera aspetto fu la crescente dimenticanza di
mistica. Non tutti potevano praticarlo e ogni considerazione e cura per se stesso.
anche condurre, come lui, una vita total- La sua morte, quando si trattava di lui,
mente attiva. era coerente con questo.
L’attrazione intrinseca della contem-
Il lavoro nell’ufficio di Iñigo, giovedì era già come Ignazio di Loyola. Nove
30 luglio 1557, fu intenso, perché la po- persone comuni su dieci e tre gesuiti su
sta partiva per la Spagna venerdì. I gesu- cinque non conoscevano nemmeno il
iti lavoravano già in Spagna, Portogallo, loro nome originale.
Giappone e nel Nuovo Mondo. La posta Dopo la sua morte quel venerdì, i suoi
doveva raggiungere le navi della corona compagni superstiti tentarono di nuovo,
che partivano dalla Spagna e dal Porto- più di una volta, di avere un ritratto di
gallo per quelle lontane parti del mondo. Iñigo. Hanno chiamato il famoso artista
Da tre giorni Iñigo soffriva intensa- Jacopino del Conté, un tempo penitente
mente di un attacco di cistifellea; ma ha di Ignazio. Un membro sconosciuto del-
continuato a spedire il lavoro della gior- la comunità aveva una maschera funera-
nata. Nel bel mezzo della stesura di una ria che era riuscito a realizzare e, su di
lettera difficilissima, quel giovedì pome- essa, Alonso Sánchez Coello, pittore da
riggio, un flusso di saliva gli produsse un camera del re Felipe II di Spagna, cer-
sapore particolarmente amaro in bocca. cò di riprodurre un ritratto di Iñigo. Ma
Sapeva cosa significava. né Del Conté né Sánchez Coello sono
Sollecitando il suo segretario, padre riusciti dove Moroni aveva fallito anni
Polanco, Iñigo spiegò che era vicino alla prima.
morte e gli chiese di correre, attraverso Tutti quelli che conoscevano intima-
la Plaza de San Pedro, dal Papa e im- mente Iñigo da così tanto tempo esami-
plorare la benedizione di Sua Santità. narono i suoi tentativi.
Il segretario, non credendogli, lo con- «No», dissero, «questo non è nostro
traddisse scioccamente, rivendicando la padre». Giurarono che nessuno dei loro
mole di lavoro che doveva essere fatto e sforzi o la maschera stessa assomigliava
promettendo che sarebbe andato venerdì lontanamente a Iñigo in vita, e che nes-
mattina a chiedere la benedizione. «Pre- suno catturava il suo stato d’animo teso
ferirei che fosse oggi,» rispose Iñigo, di energia instancabile e determinazione
«ma fai quello che ritieni sia meglio.» infinita. Ci manca, si lamentavano, la
pace e la calma che avvolgevano i loro
La corrispondenza è stata spedita in lineamenti aristocratici.
tempo. Poco prima dell’alba di venerdì I dipinti tradizionali di Iñigo sono,
31 luglio, Iñigo iniziò a pregare a voce secondo coloro che lo conoscevano, «di
molto alta. Spesso pregava ad alta voce fantasia». Sembra che il suo desiderio
nel sonno, in modo che nessuno gli predi non essere identificato, di rimanere
stasse attenzione. Quando l’infermiera solo lo spersonalizzato e, se possibile,
incaricata di vegliare su di lui ha esami- ignorato, artefice della Compagnia, sia
nato le sue condizioni all’alba, ha subito stato esaudito da un Gesù amoroso che
visto che il paziente era alla fine della valorizza l’umiltà e la discrezione nelle
sua agonia. Polanco, con le lacrime agli sue creature più di ogni altro successo
occhi, corse in cerca della benedizione umano.
papale. Quando tornò da lei, era troppo Nella notte di sabato 1 agosto, le spo-
tardi. Né la benedizione papale né l’e- glie di Iñigo furono sepolte nella picco-
strema unzione giunsero a Iñigo in tem- la cappella di Santa Maria della Strada,
po per trovarlo vivo e cosciente. Il suo di fronte alla casa che aveva abitato ne-
addio ai compagni e a questo mondo fu gli ultimi sedici anni della sua vita. Nel
assistito solo da due gesuiti. Il ricordo 1587 la cappella fu sostituita dalla famo-
dell’uomo che era Iñigo era completo. sa chiesa gesuita del Gesù e vi furono
Quando il mondo intero lo conobbe, sepolte le sue spoglie.
– VII: Lo stampo ignaziano –
Appena settanta anni dopo la sua mor- guirsi di nuove epoche dello sviluppo
te, fu canonizzato come santo da Papa umano, sarà possibile discernere il valo-
Gregorio XV. Il valore dell’enorme suc- re reale di quelle conquiste, cambiamen-
cesso di Iñigo era alto anche in termini ti e adattamenti utilizzando una norma, e
umani. una sola: la conformità dei gesuiti, come
Già prima della sua morte, nel 1556, i ordine e come individui, al papalismo
Gesuiti, nella sola Roma, erano centocin- originario di Iñigo, come espresso nella
quanta; l’ordine possedeva più di cento Formula dell’Istituto. Il giorno in cui ci
case in dodici paesi in diverse parti del sarà una guerra tra il Papato e l’ordine
mondo. Ignacio aveva fondato trentacin- dei Gesuiti, quel giorno puoi star certo
que collegi per l’istruzione superiore dei che i membri della Compagnia si sono
giovani. I gesuiti operavano in luoghi di- liberati del peculiare stampo ignaziano e
versi come il Giappone e il Brasile, pe- hanno intrapreso un percorso che Igna-
netravano in luoghi impenetrabili come zio e la Chiesa non hanno mai assegnato
l’Etiopia e venivano accettati nelle prin- ai Gesuiti.
cipali assemblee della Chiesa come voci
autentiche della dottrina e dell’autorità
del Papa cattolico. VII. LO STAMPO
Il futuro della sua Compagnia era sal- IGNAZIANO
damente garantito come quello di qualsi-
asi altra istituzione ecclesiastica esisten- Quando Iñigo de Loyola ricevette il
te. Iñigo aveva avuto l’abilità di sceglie- mandato di Paolo III e si stabilì nella
re l’uomo giusto per l’incarico giusto al casa romana con i suoi primi compagni,
momento giusto e di essere inviato nel il mondo che conobbe era sorprendente-
posto giusto. mente simile al nostro sotto molteplici
Mandò in Germania nel 1550 un so- aspetti. Se qualcuno di noi camminasse
lido olandese, Pieter de Houndt, meglio per le stesse strade che ha percorso lui e
conosciuto con la forma latinizzata del parlasse con le persone che ha incontra-
suo nome, Peter Canisius, con solo due to, probabilmente avremmo familiarità
compagni. Quando Canisio morì nel con il sottile mix di mentalità da frontie-
1597, lasciò dietro di sé 1.111 gesuiti in ra e paura della guerra e dell’annienta-
quella zona e una serie di collegi gesuiti mento. La soluzione di Iñigo ai problemi
in Austria, Germania e Ungheria, e ave- che il mondo presentava era già chiara
va salvato intere province dal protestan- nella sua mente, era sorprendentemente
tesimo. diversa da tutte le altre che erano state
Imperatori, re e governi a venire do- contemplate in quel momento, e da quel-
vettero fare i conti con ciò che Canisio le che i gesuiti hanno progettato e orga-
aveva generato per decenni e secoli pri- nizzato durante gli ultimi vent’anni di
ma di apparire su quel palcoscenico. questo secolo.
Insomma, e nel modo più intimo, fu È proprio in questa differenza che si
Iñigo, dalla casa di pietra di Roma, l’o- può vedere più chiaramente la chiave
rigine di tutto ciò, così come fu l’origine del successo mitico del gesuitismo igna-
dello straordinario successo della Com- ziano, il modello ignaziano della Com-
pagnia di Gesù nel mondo e per secoli. pagnia e di ciascuno dei suoi membri
Quali che siano le conquiste dei ge- in particolare. Se fosse possibile per un
suiti e i cambiamenti e gli adattamenti moderno giornalista investigativo pro-
che la Compagnia di Gesù determina di durre, sul posto, uno di quei documen-
stabilire nel corso dei secoli, nel susse- tari sul mondo che Iñigo affrontò tra il
1521 e il 1556, dovrebbe portare le sue come ultima e unica fonte di fiducia per
telecamere e i suoi microfoni ai centri la salvezza eterna. Ma ci sarebbero stret-
del mondo e tener conto di un’ampia se- ti equivalenti religiosi e teologici: “Ehi!
rie di rivoluzioni travolgenti. Non hai sentito? Un monaco tedesco,
In Spagna, Francia, Olanda, Belgio, Martin Lutero, e il re inglese Enrico VIII
Inghilterra, Germania e Italia, avrebbe hanno sfidato Roma. Dicono che vole-
registrato interviste dal vivo con l’Uo- vano liberarci dalla superstizione roma-
mo Nuovo dell’Europa rinascimentale, na, salvare la nostra mente dalla schia-
dagli occhi luminosi, avido, curioso di vitù delle false dottrine fabbricate dalla
tutto, romantico, per il quale tutte le do- mente latina. Dicono che cambieremo il
mande erano aperte. Su entrambi i lati, mondo, ora che sappiamo che la Chiesa
registrerebbe stupore e attesa. Eviden- e il Papa non hanno alcun mandato da
zierebbe soprattutto il senso di iniziativa Cristo e nessuna dottrina da insegnarci
che avevano gli uomini nei confronti di se non quella che è nella Bibbia. È per
imprese e scoperte del tutto nuove che far girare la testa!”
affascinavano. Allo stesso modo nella Genova e nel-
Evidenzierebbe soprattutto il sen- la Venezia del tempo di Iñigo, “Cosa sta
so di iniziativa che avevano gli uomini succedendo?”, non ci viene detto dei
nei confronti di imprese e scoperte to- missili sovietici custoditi nell’Europa
talmente nuove che affascinavano e tal- dell’Est che minacciano l’Occidente di
volta stregavano la generazione a cui ap- distruzione nucleare o della NATO come
parteneva Iñigo. In un modo o nell’altro, difesa dell’“Ovest” contro l’“Est”. Ma la
questa sarebbe stata la domanda che il paura geopolitica non era molto diversa:
nostro giornalista avrebbe posto ovun- “Ehi, non hai sentito parlare dei turchi?
que andasse. E non è difficile immagina- Il nostro intero mondo cristiano potreb-
re le risposte che otterresti. be essere distrutto dal sultano ottomano
Ad Alcalá, Salamanca e Barcello- e dai suoi ospiti che odiano i cristiani da
na nella Spagna di Iñigo, ovviamente, Costantinopoli. Ciò che sta avvenendo
non sentirei parlare di molteplici analisi non è altro che la guerra per la soprav-
del pianeta Venere, di progetti minerari vivenza del cristianesimo, la vita o la
a Lima o di progressi scientifici in mi- morte della patria cristiana! È sentire le
crobiologia e genetica. Ma il suo “Cosa vertigini!»
sta succedendo?” rivelerebbe il nostro
stesso senso di scoperta e aspettativa di Se il nostro cronista frequentasse,
fronte a un enorme cambiamento: “Non come aveva fatto Iñigo, i salotti e le
hai sentito? Abbiamo scoperto un nuovo case dei ricchissimi, degli aristocratici,
mondo oltre i mari occidentali. È pieno dell’alto clero e delle classi privilegiate,
di risorse che cambieranno per sempre le sentiremmo ciò che Iñigo aveva sentito.
nostre vite e di creature che non sapeva- Si sarebbe sollevato a tutta velocità con-
mo esistessero. È la creazione di un nuo- tro l’individualismo generale vagliato
vo impero dall’oggi al domani! Perdere in un ambiente brillante dalla riscoperta
la testa!” della letteratura e della civiltà greco-ro-
A Parigi, dove Iñigo aveva studiato, mana; avrebbe conosciuto e simpatizza-
e nelle altre facoltà teologiche in Fran- to con il dodo rinascimentale di “uma-
cia, Olanda, Belgio e Inghilterra, non si nizzare” tutte le cose. E, come uomo del
parlerebbe di Teologia della Liberazione 20° secolo, sarebbe molto a suo agio.
come avviene oggi, né dei diritti delle Frasi come “crescita creativa verso
donne nella Chiesa, o del Popolo di Dio l’integrazione” e “Cristo rivoluzionario
combattente per la libertà”, non erano di va teologia. L’ho visto anch’io, nella si-
scena in quei giorni. E non ci sono sta- tuazione di tensione internazionale tra
te discussioni sui benefici sociali dell’a- “Oriente” e “Occidente”. Lentamente,
borto legalizzato e dell’eutanasia. Ma si dolorosamente, cristiani e turchi stanno
parlava molto di un Gesù trasformato cercando di trovare un modo per vive-
à la Grecque in un bellissimo Apollo o re e lasciar vivere. Ma soprattutto l’ho
in un saggio Platone; e da Dio Padre, a visto nelle meravigliose avventure pa-
cui si rivolgevano come padre Zeus; e rallele della nuova scienza che nasce a
dal cielo come gli Champs Elysees; e di Parigi, Cambridge, Bologna e Gottinga;
angeli e santi come piccoli dei, ninfe e e nelle scoperte di terre strane assoluta-
driadi; dall’inferno come l’Ade custodi- mente nuove.
to dall’infernale Cerbero». L’uomo comincia solo a misurarsi con
Chiunque potrebbe rispondere alla nuovi e vasti orizzonti attraverso i viag-
domanda del giornalista: “Non hai sen- giatori in Oriente, in America, nel Nuo-
tito? La vita, dopotutto, è proprio quello vo Mondo. Anche per essere misurato
che dicevano gli antichi greci, un gio- rispetto alle stelle nel cielo dagli astro-
co di eventi capricciosi e casuali, che si nomi moderni. Il mondo dell’uomo del
riduce a nient’altro che allo scontro di Rinascimento non è più centrato sulla
principi temporali. Papa compreso. Terra. L’uomo sta cercando di raggiun-
È fantastico! L’uomo ha finalmente gere se stesso, finalmente, per conoscere
capito che ciò che conta è chi esce vitto- e dominare il suo cosmo. L’intero co-
rioso dallo scontro degli imperi, inglesi, smo!
francesi, spagnoli, veneziani, austriaci, In un senso molto reale, quando Iñigo
tedeschi. E se vuoi sapere cosa significa de Loyola iniziò il lavoro dettagliato per
bontà, significa essere ricchi. Cattivo si- formare la sua Compagnia di Gesù, ave-
gnifica essere povero. La povertà è l’es- va già posto la stessa domanda: “Cosa
senza del male”. sta succedendo?” Aveva già visto e sen-
tito tutto quello che il nostro reporter im-
Quando il nostro giornalista aveva maginario avrebbe sentito e visto.
fatto tutte le sue interviste, quando i na- Comprendeva sia il fascino dei suoi
stri erano stati tutti trascritti e il lavo- contemporanei per avventure, scoperte e
ro fatto, la sua rivelazione dello sforzo nuove libertà abbaglianti, sia i sentimen-
dell’uomo per conquistare e domare il ti molto contrastanti che ne derivavano.
suo cosmo, non avrebbe raccolto cose Ciò che lo interessava, tuttavia, non era
come il Fondo Monetario Internaziona- una semplice descrizione giornalisti-
le, le comunicazioni globali, le Olimpia- ca di nuovi eventi e nuove reazioni ad
di, il crescente consenso sulla finanza e essi. La sua mente non era paralizzata
il commercio internazionale, o lo sfrut- dalla scienza o da nuove scoperte. Non
tamento economico dello spazio. vedeva all’orizzonte una nuova teolo-
Tuttavia, ciò che distilla di atteggia- gia dell’umanesimo che portasse a una
menti eccezionali suonerebbe una cor- nuova era dell’uomo. Né si preoccupava
da familiare e persino accattivante alle della guerra senza fine tra il suo mondo
nostre orecchie: “Ciò che questo giorna- cristiano e l’impero turco.
lista ha scoperto è la verità ancora viva Mentre la maggior parte delle perso-
che ci è stata consegnata dall’antico fine si preparava ad affrontare il crescente
losofo greco Pitagora: l’uomo è, dopo avanzare delle novità, Iñigo pensava già
tutto, la misura di tutte le cose. in termini universalisti e alla condizione
Questo reporter l’ha visto nella nuo- dell’intero cosmo dell’uomo.
Per lui, tutto tornava all’unico ele- Ordine e per i suoi singoli membri. Non
mento comune attraverso il vasto mare che la sua visione della lotta in sé fosse
del cambiamento; l’unico elemento che, innovativa.
nella sua essenza, non è mai cambiato: la L’idea della battaglia tra Dio e Luci-
guerra cosmica tra Dio e Lucifero. fero. In quanto realtà suprema nella vita
Come in ogni epoca precedente, quel- umana, era un insegnamento antichissi-
la guerra continuò a essere promossa mo e autenticamente cristiano, secondo
ovunque e ogni giorno. Ha penetrato il quale ogni singolo essere umano è il
tutti gli eventi, tutti gli elementi del tur- bersaglio prediletto di quei due agenti
bine, dell’espansione. E riguardava esat- esterni a lui: Dio e Lucifero.
tamente una cosa: la salvezza eterna di Fondamentale per la spiritualità di
ogni essere umano. Iñigo era il sentimento dogmatico che
Attraverso la morte sacrificale e la ri- finché si era vivi in questo mondo, non
surrezione di Cristo e attraverso la fon- si poteva sfuggire alle costanti attenzio-
dazione della Chiesa cattolica romana, ni sia di Dio che di Lucifero.
Dio aveva reso possibile a tutti gli uo- Per quanto antico fosse quel senti-
mini e le donne di fare scelte sante nella mento, veniva sommerso all’interno di
vita, attraverso le quali ottenere il para- una sola generazione, dal nuovo fascino
diso dopo la morte. In quella costante che uomini e donne trovavano nei con-
guerra cosmica, Cristo era il capo del- cetti di qui e ora, in una vita temporale
la campagna di Dio; e il rappresentante più eccitante; nel desiderio di inserirsi in
personale, visibile di Cristo tra gli uomi- quella vita, adattarsi ad essa e cambiare
ni era il Papa di Roma. con essa; e soprattutto per il nuovo grido
L’obiettivo di Lucifero nella guerra, umanistico del Rinascimento che dice-
l’obiettivo di Satana come avversario, va: “l’uomo è la misura di tutte le cose”.
era assicurarsi che il maggior numero Per Iñigo, lo stesso grido segnò un
possibile di esseri umani non raggiun- cambiamento nella campagna di guerra
gesse quell’obiettivo eterno nell’aldilà. costante in quel momento. Era l’ultima
Ammettere che ciò che veramente tattica di Lucifero, la sua versione mo-
interessava a Iñigo era questa lotta co- derna di “Non lo farò”. Ignazio vedeva
smica, molto più importante e reale della la sua Chiesa cattolica romana e il suo
guerra cristiano-turca, non si può capire papato come oggetto di pathos in questa
come sia riuscito nella sua impresa. Ne nuova improvvisa fase della guerra.
ha letto non solo la storia contempora-
nea, ma anche quanto si sapeva del pas- Non c’era stato tempo nella fioritura
sato e quanto si progettava per il futuro del nuovo mondo del Rinascimento per-
alla luce di quel paradigma. ché la Chiesa e il Papato sviluppassero
Quella guerra era ciò che stava real- strumenti adeguati e specifici per affron-
mente accadendo, cosa importava dav- tare problemi che non li avevano mai
vero. Ed è stata la sua comprensione di afflitti prima. In effetti, la Chiesa pos-
quella guerra che gli ha dato la sua forte sedeva già una meravigliosa panoplia
indipendenza dalle reazioni dominanti, di ordini religiosi. Ma nessuno di loro
fatte da parti della sua generazione ai era stato allevato o addestrato nemmeno
cambiamenti che stavano scuotendo il per capire, figuriamoci per affrontare, i
mondo in quel momento. compiti che ora si presentavano con tan-
A sua volta, è stata questa indipenden- ta urgenza. Un famoso ordine religioso
za mentale che gli ha permesso di com- ai tempi di Iñigo, ad esempio, aveva
porre il suo modello ignaziano per il suo come scopo fondativo la liberazione dei
prigionieri tenuti in schiavitù dagli “in- rinchiusi in una struttura genuinamente

fedeli”. Un altro, i domenicani, era prin- medievale di rigidi ordini religiosi, pro-
cipalmente un ordine di insegnamento e prio nel momento in cui il tratto più do-
predicazione. I francescani, professio- loroso della guerra era quello della scon-
nalmente, dovevano celebrare la gloria e certante varietà di nuovi problemi gettati
la gioia della povertà come segno dell’a- in combattimento. Armato del coraggio
more di Cristo per tutti gli uomini e del di pensare come nessuno aveva mai fat-
suo intento di salvarli dalle trappole del- to prima, il che è sempre pericoloso, e
la schiavitù umana. con una sorprendente diversità in tale
Altri ordini, come i benedettini, i car- pensiero, ciò che Iñigo proponeva era
melitani e i certosini, erano stati formati rivoluzionario come qualsiasi altra cosa
per condurre una vita, almeno in parte, nella rivoluzione mondiale che si stava
occupandosi del mondo attivo dell’uo- svolgendo intorno a lui.
mo, e occuparsi a cantare le lodi di Dio, Iñigo ha affermato che una tale densi-
in privato preghiera, e così via, affinare tà di diversi problemi opposti alla Chie-
il proprio spirito interiore. Fu fondato sa richiedeva un insolito nuovo corpo
più di un famoso ordine come organo di di volontari che si preparassero profes-
difesa dei Luoghi Santi della cristianità sionalmente a combattere dalla parte di
a Gerusalemme e altrove. Cristo. Non dovrebbero allenarsi per un
Altri ordini erano stati creati per la cura solo compito, ma per centinaia di com-
degli infermi, per il lavoro ospedaliero e piti. E non potevano limitarsi a una casa
per quelle che i cristiani avevano sempre o a una comunità, ma piuttosto essere di-
chiamato le opere di misericordia: assi- sposti ad andare ovunque lo richiedesse
stenza ai moribondi, agli indigenti, agli la lotta. A volte sarebbe necessaria anche
orfani, agli affamati; l’organizzazione di una vita sedentaria: lo stesso Iñigo non
ricoveri per prostitute, lazzaretti per leb- lasciò mai Roma, dal momento in cui
brosi, ricoveri notturni... Paolo III approvò il suo progetto.
Il problema, per Iñigo, tuttavia, era L’essenziale non era però la duttilità
che ogni ordine religioso romano era o la mobilità dell’ordine, ma il suo sem-
costitutivamente specificato per un solo plice scopo, la sua unica ed esclusiva
scopo specifico. I membri di ciascuno ragion d’essere: formare un’unità com-
hanno sviluppato abilità per il loro sco- battente d’élite dalla parte di Cristo, e
po particolare. Inoltre, tutti i membri quindi, al fianco del suo rappresentante,
dell’ordine generalmente vivevano, la- il Papa, nella guerra tra Gesù e Lucifero.
voravano e morivano in case e comunità Questo romanismo, come talvolta ve-
esclusive, con le loro vite governate da niva chiamato, costituirà quindi il primo
regole specifiche enunciate in regole. E tratto fondamentale dello stampo gesui-
sebbene le regole di ciascun ordine fos- tico, un romanismo che per i gesuiti si-
sero spiegate e approvate dall’autorità gnificherebbe qualcosa di un po’ diverso
pontificia, una volta fatto ciò, nemmeno che per qualsiasi altro ordine religioso.
un Papa poteva o voleva violare il modo Anche gli altri erano soggetti all’au-
di vivere di un ordine chiedendo ai suoi torità del Papa a Roma, in fondo erano
membri di agire al di fuori dei compiti romanisti in quel senso.
concreti precedentemente stabiliti. Ma per lo stesso motivo, quelle va-
Per quanto riguardava Iñigo, che rie regole che avevano determinato ciò
era molto più di chiunque altro ai suoi che ogni Papa poteva e avrebbe normal-
tempi, ciò lasciava il Papa e la Chiesa mente richiesto da loro, quel romanismo
aveva dei limiti.

Il romanismo di Iñigo invece era to- Il terzo tratto essenziale dello stam-
tale. Voleva rispondere all’unica nuova po gesuitico era condizionato dai due
esigenza del Papato, cioè la sua urgenza precedenti. Se il mondo intorno a Iñigo
di poter chiamare quadri di uomini re- veniva allontanato da Cristo e dalla sua
ligiosamente devoti e formati e, nel più Chiesa da tutte le novità, innovazioni e
breve tempo possibile, lanciarli a far mondanità delle vicende umane, come si
fronte a qualunque problema il Papato poteva evitare che una situazione del ge-
potesse incontrare in ogni momento. nere corrompesse anche i gesuiti? Come
Ciò significava uno speciale vincolo potevano fare tutto quello che si faceva
legale, non concepito in un tempo prece- nel mondo e, allo stesso tempo, rimanere
dente, tra il Papa e i Gesuiti, che avrebbe dei veri romanisti, autentici uomini del
dato a qualsiasi Papa la base per dispor- Papa?
ne nel modo che riteneva più convenien- La risposta a questa domanda è stata
te, nel luogo e nel momento che voleva. fornita dal rigoroso ascetismo che Iñigo
Prima di tutto, e alla fin fine, i gesuiti ha coraggiosamente riunito in quattro
sono diventati “gli uomini del Papa”, ro- parole latine che hanno dato all’ordine il
manisti in fondo. suo motto e monogramma: Ad majorem
Dei gloriam, A. M. D. G. Per la maggior
La seconda caratteristica essenziale gloria di Dio.
dello stampo ignaziano era implicata Il suo scopo era semplice. Tutto ciò
nella prima. Se lo scopo stesso dell’or- che i gesuiti facevano, lo facevano con
dine era quello di costituire quella che uno scopo cristianizzante e, in ultima
oggi chiameremmo la Forza Pontificia analisi, romanizzante. Certo, varrebbero
di Rapido Dispiegamento, i suoi membri quanto le loro controparti nel mondo se-
non solo dovevano essere uomini reli- colare, e sarebbero migliori, se possibile,
giosamente devoti e addestrati, ma do- nella scienza, nell’apprendimento delle
vevano anche essere esperti in una vasta abilità sociali e in tutto il resto. Iñigo
gamma di cose diverse, nuovi rami della proponeva sempre di essere il primo. Ma
scienza, nuovi settori di attività. qualunque cosa i suoi gesuiti realizzas-
Dovevano apparire come una pronta sero, sarebbe per una ragione spirituale,
fonte di vari talenti, stagionati e raffinati tenendo presente l’interesse del papa.
secondo i migliori standard che il mondo Proponendo l’ascetismo gesuita, Iñi-
potesse sentire. Il secondo carattere es- go si avvalse dell’antica tradizione del-
senziale dello stampo ignaziano, quindi, la Chiesa. Comunque, anche in questo
era la sua versatilità. I gesuiti sarebbero campo, era innovativo. Ha applicato i
sacerdoti, ma sarebbero anche quant’al- principi dell’antico ascetismo cristiano
tro richiesto dalle esigenze papali: chi- in un modo nuovo, in modo che potesse-
mici, biologi, zoologi, linguisti, esplora- ro funzionare nel clima del mondo com-
tori, professori di alta formazione, pro- pletamente nuovo.
fessori universitari, geografi, astronomi, Iñigo aveva già consumato il diffici-
matematici, predicatori, diplomatici, le processo di scrutare minuziosamen-
confessori, spie, corrieri, filosofi, teolo- te e dolorosamente ogni sfaccettatura
gi, esperti di pubbliche relazioni, scritto- dell’intimo della sua anima durante gli
ri popolari, specialisti di comunicazioni anni in cui aveva riformato la sua vita
sociali, artisti, swami indostani, manda- e aveva cominciato a guidare i processi
rini cinesi, contadini, architetti e persino spirituali dei suoi primi compagni. Ave-
comandanti dell’esercito. va appreso che nella guerra che Dio e
Lucifero intraprendono per ogni singola da Iñigo «discernimento degli spiriti».

anima, avviene una sorta di campagna di La percezione e l’analisi non erano,
propaganda cosmica per nuove reclute. tuttavia, obiettivi in sé.
Il vero fulcro
Sebbene Dio possa, in una tale campa- dell’esercitazione era il fatto che i ge-
gna, comunicare in modo immateriale e suiti di Iñigo sarebbero stati impegnati
soprannaturale, che è dominio esclusivo in un ritmo febbrile di attività esterne in
di Dio. tutto il mondo.
Il modo di Lucifero per provocare un La regolamentazione da parte di ogni
impatto è, quindi, utilizzare le impres- gesuita della propria attività interiore
sioni dei sensi, attraverso le apparenze, sarebbe di fondamentale importanza.
le parole, le azioni. Tali sono i mezzi che La forma ascetica della Compagnia di
utilizza per fornire le idee, le immagini e Gesù, quindi, avrebbe dato a ciascun
le ragioni che vorrebbe vedere nell’inti- membro i mezzi per controllare ciò che
mità dell’individuo come regolatori del- entrava nella sua coscienza attraverso
le sue decisioni e azioni. i suoi sensi e la sua immaginazione, in
La forza del singolo in tutto questo è modo che potesse continuare ad essere
fondamentale. Ha la capacità di fare una un romanista e un attivista. In tal modo
scelta; dell’attitudine insita in un atto di poteva compiere «a maggior gloria di
volontà, del potere di accettare o rifiutare Dio» qualunque cosa facesse.
in tutto o in parte ciò che viene offerto. A questo fine era diretta la formazione
In effetti, come in ogni gara di propa- ascetica di base di un gesuita. Ogni mem-
ganda, anche nella campagna cosmica bro della Compagnia ha dovuto formarsi
per una guerra non meno cosmica, è es- e formarsi in modi molto specifici. Iñigo
senziale scoprire da dove provengono i ha prodotto alcune regole dettagliate, le
dati e cosa effettivamente rappresenta- regole della modestia, per esempio, e le
no, in modo che si possano fare opzioni regole per la preghiera, oltre a dozzine
e scelte. Tradotto al livello dello stampo di altre istruzioni. Ogni novizio gesu-
ascetico di Iñigo per i suoi gesuiti, que- ita aveva bisogno di avere il silenzio e
sto sforzo di propaganda cosmica signi- imparare a usarlo, un tempo lontano dal
ficava che ogni individuo avrebbe do- trambusto del mondo esterno attivo e in-
vuto imparare ad analizzare i dati della daffarato. Aveva bisogno di ordine nelle
sua attività interiore di cui era consape- sue abitudini di vita e di disciplina nel
vole. Quali che siano le forme di base modo in cui trascorreva quelle ore di si-
che deliberatamente si consentivano e lenzio e di solitudine, così come le sue
promuovevano nell’intimo teatro della ore di attività.
propria coscienza, diceva Ignacio, que- Tuttavia, tali elementi stessi sono
ste sarebbero quelle che inevitabilmen- sempre stati riconosciuti all’interno del-
te diventerebbero i regolatori delle pro- la tradizione ascetica cristiana come pre-
prie decisioni e quindi delle loro azioni supposti essenziali per la formazione e
esterne. il progresso spirituale. Il fatto di elimi-
Tradotto in linguaggio pratico, il com- narli, come è stato fatto in molte parti
pito di Iñigo era quindi quello di svilup- dell’ordine dei gesuiti, in fasi vitali del-
pare un processo attraverso il quale ogni la formazione dei giovani, equivarrebbe
individuo acquisisse una visione cogni- a disobbedire a una delle tradizioni più
tiva del tipo di spirito, lo spirito buono solide di quella stessa Chiesa universale
di Dio, o lo spirito malvagio di Lucifero, che Iñigo si era proposto di servire , di-
che agiva su di lui, motivandolo e gui- fendere e propagare.
dandolo. Questo processo fu chiamato La novità di questo ascetismo, a par-
te la rigorosa autoanalisi che diventava mento, non è stato la misura di tutte le

una seconda natura per ogni gesuita, era cose; Cristo lo era.
il distacco freddo e razionale che sem- Come Iñigo, nessun gesuita aveva il
brava conferire loro, come in gran parte minimo interesse a sviluppare i propri
aveva dato a Iñigo. Era un tratto che tutti talenti e poteri per il proprio bene. Come
osservavano. Iñigo, i gesuiti respinsero immediata-
Nelle accese battaglie in cui entrarono mente la preoccupazione rinascimentale
quasi dal momento in cui la Compagnia per la propria grandezza. La sua forma-
entrò nella vita attiva e contesa, i gesuiti zione di stampo ignaziano, così meti-
furono spesso ammirati per il loro fred- colosa, rigorosa e curata nei dettagli, è
do distacco. Altrettanto spesso, però, i sempre rimasta orientata a due sole cose:
suoi avversari additavano proprio que- la guerra tra Dio e Lucifero per ogni in-
sta qualità come prova di astuto calcolo. dividuo e il bisogno del Papa di servitori
Questa critica aveva un punto di esat- devoti.
tezza, poiché i gesuiti dominavano nei
discorsi, nelle polemiche, negli scritti e E così continuò ad accadere per quat-
nelle manovre i più formidabili avversa- tro secoli.
ri in ogni campo e tuttavia rimanevano Il frutto più desiderabile del prezioso
fermi nel singolare scopo per il quale stile ignaziano fu sempre l’audace indi-
avevano optato per entrare nell’ordine. pendenza che Iñigo conquistò per sé e poi
Data la mentalità medievale degli organizzò per i suoi compagni e seguaci.
ecclesiastici contemporanei, l’“inven- Di fronte a tutte le successive ondate di
zione” di Iñigo, la Compagnia di Gesù, mode e innovazioni alle quali il mondo
si distingue come un colpo di genio au- ha cercato febbrilmente di adattarsi dai
dace. Né il romanismo totale né la poli- tempi di Iñigo, nessuna concessione è
valenza di stampo gesuitico avevano un stata fatta sull’essenziale del gesuitismo,
precedente preciso o un attestato speri- fino a quando lo stesso stampo ignaziano
mentale accreditato. E per quanto rigo- non è stato distrutto dagli stessi che lo
roso e doloroso fosse il suo stile di vita hanno fatto, lo conoscevano e capivano
ascetico, non c’erano prove che potesse perfettamente: i gesuiti stessi.
resistere all’assalto dell’umanesimo. Durante tutti quei secoli di favolosi e
L’intera Compagnia potrebbe finire in affascinanti successi della Compagnia,
un disastro. In retrospettiva, il suo suc- era inevitabile che gli estranei, sia quelli
cesso fu così fenomenale da collocare favorevoli che quelli sfavorevoli, esami-
Ignazio di Loyola tra i pochi veri inno- nassero e analizzassero più e più volte
vatori nella storia dell’organizzazione le Costituzioni di Ignazio nello sforzo di
umana. Non ha avuto predecessori, ma mettere a nudo quello che René Fülóp-
ha avuto molti imitatori in seguito. Müller chiamava «il potere e il segreto»
Questo successo deve essere stato dei gesuiti.
molto sconcertante per coloro che pen- Supponevano che le suddette Costi-
savano di aver finalmente superato i tuzioni fossero in se stesse l’essenza
cattolici superstiziosi e fanatici. All’im- dell’ordine fondato da Iñigo. Ignacio
provviso apparvero uomini che avevano ha chiarito che tale ipotesi era sbaglia-
imparato la nuova scienza; che potesse- ta. “Cosa faresti – gli chiesero una volta
ro parlare la nuova lingua di ogni gior- dopo il lungo lavoro di scrittura, revisio-
no; ma che rimasero completamente a ne e abbozzo delle Costituzioni – se il
disposizione del Romano Pontefice. In- Papa abolisse la Compagnia, cancellasse
dividui per i quali l’uomo, per un mole Costituzioni e liquidasse tutto quello
che hai costruito?». «Prenderei un quar- e motivi che sono “buoni” e quelli che
to d’ora per stare alla presenza del San- sono “cattivi”, ma una pletora di sistemi
tissimo Sacramento – rispose Iñigo – per sociopolitici aberranti installati sulla
ritrovare la pace del mio spirito. Poi ri- Terra e nelle menti malate o contorte di
comincerei tutto da capo». quei leader.
In altre parole, continuerebbe ad ave- Passando ora al centro della questione,
re la sua idea di come servire Cristo e una guerra cosmica come quella
il Papa. Parlava sempre di un’illumina- immaginata da Iñigo, certamente ogni
zione interiore che indicava la via. Per riferimento a un “discernimento degli
lui non si trattava di studiare la storia o spiriti” o controllo di ciò che entra nella
la psicologia dei suoi contemporanei. Si coscienza, sarebbe per queste persone
trattava di un’ispirazione divina, rigo- sintomi di qualcosa di molto meno
rosamente messa alla prova al crocevia piacevole della santità o genio.
della dura realtà, per produrre lo stile Nonostante questi elementi “negativi”,
ignaziano, “il potere e il segreto” che fe- queste “superstizioni”, a molti sembrava
cero grandi i gesuiti. un peccato che una capacità di analisi
Inutile pretendere che una risposta di pratica come quella che possedeva
quel tipo possa soddisfare i più sofistica- Iñigo fosse completamente perduta. Del
ti esperti di oggi e per la prima volta dai resto, Ignazio viveva articolatamente in
tempi di Iñigo non mancano i gesuiti che un’epoca diversa, visto il modo in cui la
vengono a esporre questo ragionamento. Compagnia di Gesù ha proceduto negli
È improbabile, ad esempio, che uno ultimi vent’anni, forse sarebbe onorato
psicologo abbia notato, o ammesso se (anzi, è inevitabile) che lo storico
lo ha notato, che c’era un’illuminazione e psicologo laico e gli altri analisti
interiore o un’ispirazione divina in laici questa volta hanno dato un’altra
Iñigo. Non avrebbe compreso la realtà occhiata “veramente obiettiva”, a quelle
nel modo in cui la considerava Ignacio. Costituzioni di Iñigo.
L’intera idea della luce increata Forse è venuta l’occasione per
dello Spirito Santo promessa da Cristo chiedersi ancora una volta se i principi
ai suoi seguaci, un’idea centrale del fondatore non sarebbero così efficaci
che commuoveva Iñigo, sarebbe nel loro insieme senza l’elemento
per lui inaccettabile come superata soprannaturale che era così fondamentale
superstizione. E per quanto riguarda la per lui, e che costituiva il centro e il cuore
guerra universale di Dio diventato uomo dello stampo gesuitico da lui creato.
contro un angelo caduto, per la salvezza La risposta a questa domanda sta nella
spirituale delle anime... Ebbene, oggi storia stessa. L’ideale del gesuitismo
abbiamo la medicina per le persone che di Iñigo, così potente e imponente,
parlano così. non solo ha sempre suscitato curiosità,
Professionalmente, gli psicologi non ammirazione e disprezzo, ma anche
possono sostenere che è la lotta diabolica un’ampia schiera di presunti imitatori.
di quell’angelo caduto, l’avversario di Molti di loro desideravano arrivare a
Cristo in guerra, che permette a uomini quel misterioso segreto del successo
come Lenin, Stalin e Hitler di ammaliare dei gesuiti così abilmente custodito da
e schiavizzare gli spiriti e le menti di qualche parte in quelle Costituzioni ed
milioni di persone. Esercizi spirituali. L’idea era di spremere
Ciò che spiega questi uomini e i loro quelle pagine di regole e procedure
regimi, affermano oggi gli studiosi, dettagliate come spugne; per liberarli
non è la loro scelta tra immagini, idee dal piano divino che Iñigo vede come
la causa del suo successo e l’influenza il proprio successo e i mezzi per quel
della sua Compagnia come artefice della successo. Ciascuno di questi uomini
storia. Ciò che sarebbe rimasto doveva concepì un’idea e razionalizzò quell’idea
essere la chiave dell’eccellenza ��
dei ge- con una logica implacabile e spietata; da
suiti. loro sono venuti i mezzi per metterlo in
Il Reichsführer Heinrich Himmler, il pratica.
più stretto collaboratore di Adolf Hitler Poi, lo hanno realizzato program-
nel regime nazista in Germania, fece maticamente con una tenacia di volontà
qualcosa di simile. Si occupò di mettere senza precedenti. Né l’uno né l’altro
insieme una vasta biblioteca sull’ordi- erano disposti a essere allontanati dal
ne dei Gesuiti. Ha persino sognato, a un loro obiettivo. Di conseguenza, ciascuno
certo punto, di addestrare le sue truppe di questi due uomini ha rivoluzionato i
combattenti d’élite, le Waffen SS, lun- sentimenti, i pensieri, il comportamento
go le linee dei gesuiti; arrivò al punto e il destino di centinaia di milioni di
di inviare i capi ufficiali al castello di persone comuni.
Wewelsburg in Vestfalia, dove propose E c’è molto di più in comune tra il
loro di intraprendere una specie di Eser- fanatico cinquecentesco della Suprema
cizi Spirituali, adattati però a una folle Chiesa Romana e Cattolica e il supremo
mescolanza del culto neonorreno di Odi- ateo del Novecento: che la loro statura era
no, Sigfrido, il Santo Graal, e gli antichi quasi identica, la loro bassa statura, i loro
cavalieri teutonici. occhi penetranti, le loro fronti possenti,
Quello che voleva non era la devozio- le loro connotazioni sorprendentemente
ne spirituale, ma quella sottomissione dai nomi appropriati.
interiore della volontà e dell’intelletto Vladimir è interpretato come
che Iñigo aveva prodotto nei suoi gesui- “possessore del mondo”, proprio ciò
ti. Il piano non è mai riuscito; ma anche a cui aspirava Lenin; e Iñigo o Ignacio
Hitler lo sapeva e scherzava sul fatto, significa “difensore”, e il ruolo scelto
chiamando Himmler «il nostro Ignazio da Loyola era proprio questo. Ma dove
di Loyola». entrambi gli innovatori concordarono in
È piuttosto curioso, dati i recenti modo più significativo fu nella loro chiara
sviluppi, che il parallelo storico più percezione dell’unico mezzo con cui la
vicino al gesuitismo di Ignazio di Loyola storia può essere deliberatamente fatta e
vada ricercato nel leninismo di Vladimir i destini umani alterati materialmente.
Ilyich Ulyanov, che, con lo pseudonimo L’oro o il piacere non dureranno a
di Lenin, fondò il Partito Comunista lungo. Lenin sapeva bene quanto Loyola
Sovietico e vi impose il cancro del che non sono le cieche forze economiche
marxismo sul popolo di quella che oggi o il peso dei numeri, nemmeno l’accesso
chiamiamo Unione delle Repubbliche al potere, che permettono agli uomini di
Socialiste Sovietiche. fare la storia.
Sia Loyola che Lenin, rispetto ad Solo un ideale lo fa. Un ideale per il
altri grandi uomini, non sono venuti quale si vincono le volontà dei singoli,
da nessuna parte, come dice la frase. convincendo le persone che vale la
Nessuno di loro è nato con un cucchiaio pena lottare e sacrificare tutto... anche
d’argento in bocca. Né hanno ereditato la propria vita. Sono uomini sotto il
un nome già grande in politica, completo controllo e la schiacciante
letteratura o arte. Nessuno dei due aveva influenza di quell’ideale accettato senza
a disposizione eserciti o burocrazie. riserve.
Ognuno di loro ha letteralmente creato Uomini, in altre parole, il cui normale
interesse personale è trasformato bertà e felicità. O almeno così promise

da un’ideologia in una devozione Lenin.
totalizzante sfumata di romanticismo La contraddizione in questo ideale era
accresciuto. che richiedeva al popolo di rinunciare a
Ciò che Loyola e Lenin capirono, tutte le ricompense materiali; ma, nello
quindi, era raggiungere attraverso im- stesso tempo, li fece sprofondare in con-
magini seducenti per possedere le menti dizioni materiali dolorose. E questo ha
e l’immaginazione degli individui; poi- dimostrato di essere il fallimento del le-
ché è attraverso le loro menti che man- ninismo.
tengono e controllano le loro volontà. Ha paralizzato e limitato il potenziale
Con quella rigida unione di volontà a economico del regime totalitario dell’U-
disposizione si può fare la storia. nione Sovietica. Ha costretto i successo-
Anche nelle linee fondamentali ri terreni di Mao Tse-tung a imboccare
dell’organizzazione che ciascuno di que- la strada del capitalismo. Ma la prima
sti uomini ha fondato, Lenin il Partito lezione che i figli di Lenin stanno impa-
Comunista, e Iñigo la sua Compagnia, le rando a proprie spese è chiara: gli uomi-
somiglianze sono così evidenti che si è ni non possono essere felici se non per
tentati di unirsi all’accusa rivolta al dit- ciò che li eleva al di sopra delle condi-
tatore di tutte le Russie del XX secolo, zioni materiali dell’esistenza umana.
avendo copiato il santo del XVI secolo. L’ideale di Loyola era esattamente
Nel suo famoso opuscolo del 1901, questo. Questa era la sua promessa. Per-
Cosa fare, Lenin delineò brevemente tanto, è stato lui a formulare al meglio
ciò che riteneva necessario per la vitto- quella percezione di base di come im-
ria totale del comunismo: un unico par- pegnare gli uomini a fare la storia. Pro-
tito di professionisti evoluzionisti, tutti grammaticamente quello che meglio ha
totalmente sottoposti all’assoluta obbe- raggiunto quell’obiettivo.
dienza agli ordini del Comitato Centrale In primo luogo, addestrando i suoi
del Partito Comunista e vincolati dalla compagni in modo che potessero rag-
disciplina militare. giungere l’auspicata unificazione di
Un’organizzazione unica; obbedienza molte volontà, ognuna di esse bloccata
assoluta a un’autorità centrale; discipli- in un ideale spirituale sovrumano. Poi,
na militare. Anche questi erano stati gli fornendo loro un progetto e mandandoli
elementi organizzativi che, secoli prima, a conquistare le menti e le volontà dei
Iñigo aveva così brillantemente adottato loro coetanei.
in un ordine religioso. «Con tali imma- Iñigo avrebbe potuto facilmente ca-
gini», osservò Lenin, «si potrebbe cadere nella trappola di cui cadde vittima
povolgere la Russia». E avrebbe potuto Lenin. Si rese conto che dal momento
aggiungere: il mondo intero. che le menti degli uomini erano state
A questo punto, naturalmente, i due praticamente aggredite e ampiamente
uomini si separano: l’ideale di Lenin, cambiate dalla rivoluzione coinvolta nel
il «paradiso dei lavoratori apolidi», non Rinascimento, la Chiesa romana non po-
solo era del tutto materialista, ma porta- teva più parlare alla sua gente come ave-
va in sé la propria contraddizione. La sua va fatto per secoli. Linguaggio, visione,
utopia doveva essere lanciata attraverso pensiero, tutto ciò che è essenziale per la
varie fasi dolorose, attraverso la «ditta- comunicazione, infatti, era cambiato in
tura del proletariato», mentre lo Stato si un batter d’occhio della storia.
era «indebolito fino a diventare nulla», Questa affermazione era un esatto
lasciando solo il popolo in completa li- parallelo con quella formulata da Lenin
all’inizio del XX secolo. Il vecchio regi- stesso gioco.

me dell’Europa che Lenin conosceva era L’ideale di Iñigo, in altre parole, sa-
in agonia. Un regime costruito sui titoli rebbe stato materialista. E questo mate-
ereditari, sul potere dei latifondisti, sulle rialismo avrebbe soffocato lui e le sue
ambizioni imperiali e sulla superiorità di proposte. I suoi seguaci sarebbero anne-
una classe sociale non poteva più, allora, gati in sforzi materialistici.
dire nulla alla gente comune né soddi- Alla fine, anche il suo scopo origina-
sfarla. rio, quello di propagare la missione so-
C’era qualcosa che l’aveva svegliata prannaturale del Papa e della sua Chiesa,
dal suo sonno sottomesso. Entrambi gli sarebbe stato imbastardito. Ciò che di-
uomini, quindi, erano sulla linea di de- stingue Iñigo da Lenin e da altri simi-
marcazione di un profondo cambiamen- li «geni» è che si rifiutò di conformarsi
to nella società umana. in ogni senso in cui intendiamo questa
Lenin ha analizzato il cambiamento parola. Nella sua mente, adattarsi alla
come socio-politico e ha colto l’attimo modernità del suo tempo, o di qualsiasi
solo in questi termini. Iñigo, pur perce- altro, non significava che tale moderni-
pendo il cambiamento come sociocul- tà potesse dettare le regole di condotta,
turale, e in un’analisi più universale di i pensieri o gli obiettivi che si avevano.
quella di Lenin, era quindi convinto che Esattamente il contrario, in realtà.
il cambiamento fosse anche una nuova Adattarsi significava scegliere per ra-
fase della guerra di Cristo con Lucifero, gioni soprannaturali un compito e un’at-
e questo più sorprendentemente di ogni tività che trasformassero la modernità
altra cosa. e le sue condizioni, trasformandole in
Che ti piaccia o no l’idea, quel piano qualcosa che da sole non erano state e
divino che Iñigo vide così intimamente e non potevano essere.
chiaramente, lo salvò dalla trappola del
semplice «adattamento». Se si omette Se seguivi Iñigo, in altre parole, non
questo aspetto come spiegazione supre- eri solo spiritualmente orientato, ma an-
ma e vera causa del successo di Ignazio che un tenace e pratico realista. Non si è
e dell’influenza della sua Compagnia nel diventati ciò che la modernità richiedeva
plasmare la storia, non ci sarà più alcu- nella vana illusione che, una volta imi-
na spiegazione soddisfacente del trionfo tati i modelli della modernità, si potesse
dei gesuiti. in qualche modo giocare contro di essa
Se questo viene ignorato, risulterà che e trasformare quei modelli in quelli che
il meglio che Iñigo avrebbe potuto otte- prima si erano lasciati alle spalle.
nere sarebbe stato una sorta di leninismo Eppure tale è la trappola insita nell’e-
del suo tempo. Lui «si sarebbe adattato sortazione di psicologi e ingegneri so-
alla situazione». I suoi uomini sarebbe- ciali ad «adattarsi».
ro stati i migliori nell’elevare e attuare Iñigo sembrava capire con preveggen-
il cambiamento socioculturale che stava te chiarezza quale fosse la sottile trappo-
già accelerando, ma certamente non l’a- la che attendeva lo studioso di religione,
vrebbero trasformato. gesuita e non gesuita. È molto facile per-
L’ideale sarebbe stato l’ascesa dell’uo- suadersi, come sembrano aver fatto mol-
mo del Rinascimento, non la maggior ti gesuiti del tempo di Pedro Arrupe, che
gloria di Dio. Il vincitore, il Principe «adattamento», non nel senso ignaziano,
di Niccolò Machiavelli, l’onnipotente ma nel senso moderno di adattarsi per
Doge di Venezia, non avrebbe superato adattarsi a qualcosa, «seguire la corren-
Ignazio, ma avrebbero giocato tutti allo te», come ripetevano volentieri i «figli
– VIII: La Compagnia di Ignatio –
dei fiori» degli anni ‘60 e ‘70. sivo.

Partiamo dall’ipotesi che Iñigo abbia Quei suoi contemporanei erano ine-
evitato di cadere in quella trappola. briati dalle fantastiche novità della vita
Un Lenin, un Hitler, uno Stalin o un del loro tempo, con tutte le sue auree
Mussolini erano motivati dall’orgoglio, possibilità. La loro reazione complessi-
dalla paura o dall’ambizione mondana, va è stata quella di lasciarsi alle spalle
mentre Iñigo era guidato dall’amore. i vecchi modi di pensare e i vecchi mo-
Oggi, anche la stessa promessa del delli di comportamento, persino i vecchi
leninismo, il più potente degli «adatta- luoghi in cui avevano vissuto e le vec-
menti» sociopolitici del Novecento, si chie verità in base alle quali avevano go-
è rivelata, all’interno della fredda storia vernato; tutto ciò che hanno ereditato dai
di interi popoli, un miraggio quasi sata- loro antenati medievali.
nico, la trasformazione delle nazioni in
una serie di inferni dai quali intere gene- Di fronte a quella mentalità, Iñigo ha
razioni non sono riuscite ad uscire. disegnato i progetti della sua Compagnia
Muri di pietra e trappole d’acciaio di Gesù su un modello ancora più antico
erano i mezzi con cui Lenin intende- del medioevo, cioè il principio basilare
va ottenere il fine per il quale esigeva dello stesso cristianesimo: la subordi-
assoluta obbedienza e conformità. La nazione. La subordinazione del cosmo
promessa del gesuitismo, d’altra parte, e di tutto ciò che contiene, dalle pietre
è stata mantenuta fintanto che i gesu- inerti e terra alle piante, animali, uomi-
iti stessi sono stati fedeli ai principi di ni, angeli e arcangeli, all’interno di un
Iñigo, fintanto che il cast ignaziano si è principio gerarchico di vita, alla Trinità
riflesso nella loro interpretazione delle di Padre, Figlio e Spirito Santo.
Costituzioni e hanno onorato la fede che Non c’è democrazia in questa gerar-
ne era alla base nelle parole di Ignazio di chia, nessuno scopo comune tra uguali;
Loyola. ci sono solo inferiori e superiori. Non
Tutti i fallimenti che i gesuiti hanno c’è individualismo auto-perfezionista,
avuto in questo secolo hanno la loro ori- nessuna integrazione personale.
gine nello stesso passo falso che fece C’è una gerarchia di parti ordinate, ci
Lenin. E al culmine degli anni ‘70, l’or- sono individui destinati l’uno a comple-
dine assunse una linea sociopolitica che tare l’altro; c’è integrazione di ogni par-
portava la stessa contraddizione intrin- te nel tutto, secondo la misura in cui le
seca che aveva assicurato il definitivo parti sono subordinate. Perché far parte
fallimento del leninismo. di questo sistema significa essere sotto-
messi. L’unica uguaglianza consentita è
la subordinazione. Sono tutti sottomessi.
VIII. LA COMPAGNIA DI All’interno di questo ordine gerarchi-
IGNATIO co dell’essere e dell’esistere, ogni ogget-
to ha il suo posto. Il Creatore ha organiz-
La struttura funzionale della Compa- zato tutto in ordine e concerto.
gnia di Ignazio costituisce l’evento mi- Questo era ciò che Dio rivelò origi-
racoloso all’interno della trasformazione nariamente ai Figli di Israele attraverso
operata da Iñigo nei suoi contemporanei i suoi profeti. Questo è ciò che Cristo ha
del XVI secolo, trasformandoli da indi- rivelato nella sua pienezza. Tale è il fon-
vidui che credevano “nell’uomo come damento di tutta l’antropologia cristia-
misura di tutte le cose” a persone dedite na, distinta e contraria al darwinismo del
a un solo Dio e Salvatore onnicompren- diciannovesimo secolo, geneticamente,
socialmente e politicamente. la sostituzione.

Nessuna evoluzione umana, non im- La sua autorità era assoluta su tutta la
porta quanto nuova, né alcuna moder- Compagnia e le sue varie parti e mem-
nità, sia essa il Rinascimento o l’era bri. Poteva espellere chiunque dall’ordi-
atomica e tecnotronica, può soppiantare ne e non era necessario alcun processo
questo sistema. Iñigo dedicò la sua Com- formale o procedura simile.
pagnia a riprodurre nell’opera sua, l’e- Iñigo fu eletto all’unanimità, nell’a-
sistenza di quel principio gerarchico in prile 1541, primo Padre Generale della
virtù del quale “l’inferiore si sottomette Compagnia. Il corpo della congregazio-
al superiore”, e dove tutti gli elementi ne era composto da quattro categorie, o
sono legati dal riconoscimento di un’au- gradi come vengono chiamati; i membri
torità suprema, e, quindi, a disposizione si sono generalmente distinti per il grado
dell’obbedienza . di accesso a importanti posizioni di go-
Fu proposto che i membri del suo or- verno e dirigenziali nelle risorse umane
dine fossero legati tra loro da una misti- della Società e in altri media.
ca unione di cuori e volontà in volontaria In pratica, questo significava la loro
subordinazione, soggetta ai Superiori, e vicinanza o distanza dal Generale all’in-
questi al Padre Generale, il quale, a sua terno della piramide dell’autorità e del
volta, era subordinato all’intera Compa- potere. Prima c’era la categoria o grado
gnia; e la Compagnia al Papa; il Papa a dei sacerdoti professi.
Cristo, di cui è rappresentante sulla Ter- I gesuiti di questa categoria avevano
ra. superato rigorosi test scolastici, nonché
La Compagnia di Iñigo, quindi, era test della loro qualità religiosa; avevano
estremamente semplice nella sua struttu- fatto tre voti solenni di povertà, castità
ra; così semplice, che i suoi nemici furo- e obbedienza (voti comuni a tutti gli or-
no sempre convinti che ci fosse molto di dini religiosi cattolici) e aveva fatto un
più nel gesuitismo di quanto si potesse voto speciale di rispetto per il Papa.
vedere nella cornice esterna ed efficace. Oltre al fatto che tutti i gesuiti aveva-
Era una piramide di autorità. Al suo api- no l’obbligo di obbedire al Pontefice, i
ce, Iñigo pose un uomo, che fu chiamato professi erano vincolati da quel quarto
Generale o Padre Generale. voto speciale. Solo questi professi ave-
Il titolo non è stato preso dal linguag- vano accesso alla suprema carica di Ge-
gio militare. Questo leader aveva au- nerale e agli incarichi più immediati al
torità sulla struttura complessiva e sul di sotto di lui. Solo loro potevano parte-
governo dell’intera Società. Non aveva cipare all’elezione di un generale.
alcun obbligo di seguire alcun consiglio I requisiti stabiliti da Iñigo riguardo ai
o di chiedere il consenso di qualsiasi professi erano difficili. In linea di prin-
altro gesuita per dare ordini. Era il “su- cipio, non potevano che essere gesuiti
periore” generale, differenziato da tutti “scelti per il loro spirito e scienza, am-
gli altri “superiori” dell’organizzazione, piamente verificati, e conosciuti con edi-
che erano locali e responsabili di sezioni ficazione e soddisfazione da tutti, dopo
particolari. Fu l’unico di tutti i superio- varie prove di virtù e abnegazione”.
ri che giunse al suo posto per elezione; Tale, infatti, era un alto ideale. Anche
tutti gli altri superiori furono nominati tra i professi doveva esserci una distin-
con sua decisione o, almeno, con la sua zione di funzioni e, di conseguenza, di
approvazione. Una volta eletto generale, potere. In questo modo, un gesuita pro-
rimase in carica fino alla morte, a meno fesso che era responsabile di tutti i ge-
che gravissimi motivi ne consigliassero suiti in Colombia non era così vicino al
padre generale come il padre professo di lavorare.

Roma che era il suo assistente per tutti Quando Iñigo morì nel 1556, c’erano
i paesi sudamericani, inclusa la Colom- quaranta sacerdoti professi su un totale
bia. I padri professi hanno tenuto catte- di mille gesuiti. Iñigo progettò un solo
dre nelle facoltà di insegnamento di fi- elemento della sua Compagnia che fos-
losofia e teologia, hanno diretto le case se superiore al Padre Generale, nel quale
di formazione dei novizi dei gesuiti e gli aveva posto poteri così ampi. Questa era
uffici locali dell’ordine in tutto il mondo. la Congregazione Generale: un’assem-
Secondo il progetto originario di Igna- blea internazionale di gesuiti, tutti padri
cio, i professi sarebbero vissuti in case professi, scelti dal corpo dei membri e
che non avessero reddito fisso, né alcuna che si incontrano a Roma con i principa-
dotazione che producesse regolarmente li superiori della Compagnia.
prodotti. La pratica della povertà da par- La Congregazione Generale è il supre-
te dei professi doveva essere il più per- mo organo legislativo della Compagnia,
fetta possibile. responsabile solo nei confronti del Papa
La seconda categoria o grado al di e non del Padre Generale. Certo, si può
sotto del Generale era costituita dai sa- deporre un Padre Generale per giusti mo-
cerdoti che emettevano voti sempli- tivi. E Sceglierne uno nuovo, è soggetto
ci, non solenni e che non formulavano ai decreti della Congregazione Genera-
davanti al Papa il quarto voto speciale. le. Infatti, la loro gestione dovrebbe con-
Erano tradizionalmente chiamati assi- sistere normalmente nell’amministrare i
stenti spirituali, perché, secondo il con- decreti concordati dalla Congregazione
cetto di Ignazio, aiutavano e sosteneva- Generale in votazioni che possono esse-
no l’opera dei professi. Secondo i suoi re segrete o palesi.
criteri, i membri di questa classe erano Nonostante la superiorità legislativa
principalmente impegnati nel ministero della Congregazione Generale, di solito
sacerdotale davanti al popolo e nel so- danno facoltà molto ampie al Padre Ge-
vrintendere all’organizzazione materiale nerale. Tuttavia, il progresso della Con-
delle case dei gesuiti. gregazione determina il progresso della
Il terzo grado o categoria della pira- Compagnia nel suo insieme.
mide gesuita era quello dei fratelli lai- Nell’accettare i candidati per un posto
ci; non sono mai diventati sacerdoti; ma nella sua Compagnia, e nell’assicurare
emettevano i tre voti semplici e si oc- che, una volta accettati, acquisissero la
cupavano dei lavori manuali nelle case mentalità e lo spirito dell’Ordine, Iñigo
dei gesuiti, cucinando, lavando, lavoran- si appoggiò soprattutto all’efficacia reli-
do la terra, pulendo, curando gli abiti, giosa del suo libro, gli Esercizi Spiritua-
comprando, mantenendo e conservando, li. I candidati, una volta ammessi come
nonché curando i malati e i deboli. novizi, hanno svolto gli Esercizi in un
La quarta categoria era quella dei periodo che variava dagli otto ai trenta
giovani studenti gesuiti, generalmente giorni.
chiamati scolastici, perché la loro prepa- In essi è stata fatta comprendere la vo-
razione avveniva nelle varie “scuole” di cazione specifica di un gesuita meditan-
lettere, filosofia, teologia, scienze. do sulle idee ignaziane fondamentali del
Al termine dello scolasticato veniva- Regno, del condottiero divino, dell’ar-
no ordinati sacerdoti e, secondo il loro cangelo nemico e della guerra, nonché
comportamento durante l’educazione, degli ideali gesuiti dell’obbedienza ai
entravano nel rango dei professi o dei superiori e al papa.
coadiutori spirituali. Così sono andati a Alcuni commentatori, esaminando gli
Esercizi e il processo del noviziato così Le risorse umane della Compagnia

come stabilito da Ignazio, hanno agito in erano organizzate per «Province». Alla
modo del tutto anacronistico descriven- morte di Iñigo, nel 1556, erano dodici:
do questo processo in termini di lavag- Andalusia, Aragona, Brasile, Castiglia,
gio del cervello, quell’orrore dei tempi Etiopia, Francia, Bassa Germania, Alta
moderni. Ma un attento esame del pro- Germania, Indie, Italia, Portogallo, Sici-
cesso rivela che il principio fondamen- lia.
tale della dottrina centrale di Ignazio è La creazione di una Provincia in una
l’importanza fondamentale della volontà determinata località dipendeva dal nu-
umana. mero di gesuiti che vi lavoravano, e
Tutto ciò che Ignacio usava, immagi- dall’ampiezza e dall’importanza del la-
ni fisiche, metafore, simboli, persino po- voro da svolgere. Solitamente le varie
sture fisiche di preghiera, aveva un solo Province erano raggruppate in base alla
scopo: attrarre la scelta di quel libero comune identità culturale o contiguità
arbitrio umano. Nel noviziato non c’era geografica e questa si chiamava Assi-
assalto diretto al cervello o alla mente. Si stenza.
trattava piuttosto di sezionare ciò che è Così, le province dell’Andalusia e
stato classicamente chiamato la volontà della Castiglia appartenevano all’Assi-
del candidato nelle sue parti componen- stenza della Spagna. Nel tempo, con il
ti, esaminandole, eliminando ciò che era moltiplicarsi delle Province, la massa
scomodo, purificando ciò che era adat- umana crebbe e la Compagnia fu richie-
tabile e utile, e cementando il tutto con sta per varie missioni, si creò un’Assi-
l’ideologia del Regno, del caudillo e del stenza inglese, un’altra francese, un’al-
obbedienza suprema. tra americana e così via.
Fin dall’inizio, Iñigo aveva insistito
Dopo aver superato gli Esercizi con affinché la sua Compagnia si differen-
soddisfazione del gesuita supervisore, ziasse da tutti gli ordini religiosi che fino
il candidato divenne novizio, supponen- ad allora erano stati sanciti dal Papato.
do che volesse ancora essere membro I suoi membri non erano tenuti a canta-
dell’ordine. Tutti i candidati hanno poi re insieme in coro l’ufficio divino, per
fatto lo stesso noviziato, superando due esempio; non indossavano abiti caratte-
anni di istruzione di base. Impararono a ristici, come facevano gli ordini più an-
pregare, a disciplinarsi, a obbedire agli tichi, come i benedettini, i carmelitani
ordini. Hanno acquisito familiarità con il e i domenicani. Né esistevano in alcun
mondo dell’anima e i dettagli della spiri- modo le consuete penitenze corporali.
tualità gesuita. Particolare era anche il governo del-
Nel frattempo, i suoi difetti e il suo le case e delle province. Non era nelle
carattere in generale erano oggetto di mani di un “Capitolo Generale” di mem-
studio. Alla fine, tutti i novizi che hanno bri dell’ordine, scelti con i voti dei loro
avuto successo hanno pronunciato i tre fratelli di religione, ma i singoli superio-
voti semplici di povertà, castità e obbe- ri, lungo la catena di comando, prende-
dienza. Alcuni sono diventati fratelli lai- vano le decisioni più importanti.
ci, altri sono andati come scolastici per Lo scopo di Loyola era quello di li-
continuare la loro formazione come pro- berare i suoi uomini dai loro obblighi
fessi o coadiutori spirituali, e al termine in materia di assemblea, in modo che
di tale educazione hanno emesso i voti la loro mobilità per lavorare a beneficio
perpetui. I professi aggiunsero il quarto della Chiesa raggiungesse il massimo. I
voto speciale. superiori potevano comandare di propria
iniziativa e i membri obbedivano a un missioni speciali affidate loro dal Papa.

solo uomo. Le case in una Provincia erano di sei
Iñigo rifiutò anche di avere quello tipi: residenze (per studiosi, scrittori, su-
che avevano molte altre congregazioni periori locali, per membri malati e pen-
più antiche: un ordine correlativo di ge- sionati o per gesuiti impegnati in lavori
suiti femminili, sul modello delle suore esterni); case studio (per giovani gesui-
domenicane, benedettine, carmelitane o ti); un noviziato (dove si esaminavano e
francescane. si preparavano coloro che chiedevano di
Uno degli episodi più curiosi della entrare nella Compagnia, in quella Pro-
prima storia dei gesuiti riguarda l’am- vincia).
missione temporanea da parte di Iñigo Inoltre, c’erano scuole e collegi dedi-
di cinque donne, le uniche che, in quat- cati all’educazione dei laici e case di ri-
trocentottant’anni, sono state membri tiro spirituale dove i laici si recavano in
dell’ordine dei gesuiti, alla professione cerca di consigli e per scopi devozionali.
dei voti. La catena di comando da ogni casa, per
Isabel Roser di Barcellona, una delle quanto piccola o lontana, fino al Padre
prime protettrici di Ignazio, costrinse la Generale, era chiaramente ordinata.
sua volontà convincendo Papa Paolo III Ogni casa aveva un Padre Superiore.
a permettere a lei e a tre compagne di Al di sopra dei Superiori di tutte le case
prendere voti solenni di obbedienza nel- di una Provincia c’era un Padre Pro-
la Compagnia nel 1545. Questa donna vinciale. Soprattutto tra i Provinciali di
gentile e santa aveva aiutato Iñigo nei un’Assistenza c’era un Assistente che
suoi più anni difficili; impossibile non normalmente abitava a Roma nella resi-
soddisfare, anche con un gesto, il suo denza centrale dei Gesuiti con il Padre
desiderio di far parte di ciò che aveva Generale. I poteri e i limiti delle facoltà
contribuito a fondare, una volta che il di ogni Superiore erano chiaramente de-
Papa avesse dato il suo consenso. lineati.
Dopo molti disagi e un processo pub- A turno, ogni Superiore aveva un
blico, tutti e tre furono dispensati dai Gruppo di Consultori, con carattere di
loro voti dal Papa nel 1546. consiglieri; ma il cui consenso era ne-
Nel 1555, sotto l’estrema pressione cessario per prendere certe decisioni.
della Corte Reale, Iñigo ammise la re- Un Superiore di Casa selezionava i suoi
gina Giovanna di Castiglia, figlia del re Consultori tra i suoi sottoposti; un Ispet-
Ferdinando d’Aragona e Isabella di Ca- tore Provinciale dalla Provincia; un As-
stiglia, per la professione dei voti sem- sistente della sua Assistenza; e il Gene-
plici in Compagnia. Conosciuta come rale aveva i suoi assistenti, oltre ad altri
Juana la Loca a causa di una palese in- che avrebbe potuto impiegare.
stabilità emotiva, fu anche dispensata da All’interno di ogni casa dei gesuiti
detti voti dopo poco tempo. c’erano una serie di incarichi di Supe-
Ignacio aveva fatto quelle eccezioni riori minori: un Superiore minore sareb-
per motivi speciali; ma calcolò molto be stato responsabile delle finanze della
bene che nessuna di queste donne sareb- casa; un altro, chiamato Padre Spiritua-
be stata del tutto adatta alla Compagnia. le, sarebbe rimasto a disposizione della
I principali tipi di lavoro intrapresi dai comunità per consiglio e direzione spiri-
gesuiti erano la predicazione del Vange- tuale; altri Superiori sarebbero il prefet-
lo in terre non cristiane, l’educazione dei to della biblioteca, prefetto degli studi e
giovani, i ministeri sacerdotali; scrivo- prefetto della salute.
no, si dedicano alla ricerca e compiono Se necessario, ce n’era uno che so-
vrintendeva alla fattoria. Tutti questi Su- scopo specifico della Compagnia.
periori Minori all’interno della casa rice- Il “perla di coscienza” è stato proget-
vevano la loro autorità attraverso il suo tato da Ignazio per essere l’espressio-
Padre Superiore. In un’intera Provincia ne culminante del rapporto padre-figlio
o Assistenza, all’occorrenza, vi sarebbe- che desiderava esistesse tra il superiore
ro i “procuratori”, uomini incaricati di gesuita e il suo subordinato. Era un si-
sovrintendere alle particolari necessità stema francamente paterno quello che
della Provincia o dell’Assistenza. aveva in mente, il modo per far sì che
Provenienti dal Generale di Roma, vi il principale vincolo della sua Compa-
sarebbero stati in certi momenti dei “Vi- gnia, l’obbedienza, fosse esercitato dal
sitatori”, delegati inviati ad esaminare subordinato e utilizzato dal superiore,
come andava una Provincia o Assistenza con la massima compassione possibile
negli aspetti spirituali, economici, scola- da parte di quest’ultimo e la maggiore
stici, sociali o politici. soddisfazione per l’individuo. Non era
la semplice obbedienza dell’esecuzione
La ramificazione dei Superiori Mag- né l’obbedienza della volontà che sareb-
giori e Minori nella Compagnia era be stata raggiunta, ma l’obbedienza del-
complessa; ma mai difficile da gestire. la comprensione.
Non c’erano elementi ridondanti. Ogni Il “perla di coscienza” era adatto an-
funzionario, indipendentemente dal che a un modo di governo molto perso-
grado, prestava servizio nella coesione nale. Il superiore, per il fatto di esserlo,
operativa del corpo di ampiezza univer- doveva essere trattato e obbedito come
sale. L’obbedienza e il saggio ordine da Cristo stesso. La regolamentazione del-
parte dei superiori era molto facilitato la vita normale di un gesuita era di tipo
da quello che Iñigo chiamava il “conto personalista. Nessun gesuita doveva af-
di coscienza”, che era, in sostanza, un frontare un “capitolo” o un’assemblea
colloquio privato e confidenziale tra il dei suoi fratelli, come negli ordini più
Superiore e il subordinato; diciamo, tra antichi, per rispondere delle sue azioni
il Padre Rettore di una casa e uno dei e ascoltare le decisioni sul suo destino.
suoi membri; tra il Padre Provinciale e Fu così favorito l’individualismo del
un membro della sua Provincia; tra un comune gesuita nei suoi doveri, diritti,
novizio e il suo diretto superiore, il ma- sviluppo personale e carriera. L’unità
estro dei novizi; tra il Padre Generale e corporativa di tali membri era assicurata
qualsiasi membro della Compagnia. dall’obbedienza sistematica, che favori-
Ignacio non esigeva che il “conto di va tale individualismo. In questo modo
coscienza” fosse lo stesso di una confes- si raggiunsero l’intimità e lo stile di
sione, sebbene il segreto confessionale vita intramurale così caratteristici della
potesse essere invocato da chiunque. Ha Compagnia.
cercato di convincere la persona a parla- Il governo interno e l’unità di menta-
re con franchezza delle sue debolezze e lità e di azione all’interno della Compa-
dei suoi punti di forza, delle sue speran- gnia si realizzavano attraverso la prati-
ze e dei suoi desideri; la sua pratica della ca regolare, approvata e sistematica di
virtù religiosa; che il Superiore, ascol- redigere relazioni: i Superiori minori ai
tandolo e parlando con lui, fosse bene Maggiori, i Superiori provinciali agli As-
informato per decidere la cosa migliore sistenti romani, gli Assistenti al P. Gene-
che la persona potesse fare nella Compa- rale, il P. Generale a tutta la Compagnia;
gnia, affinché il suo carattere di gesuita Provinciali ai singoli membri della loro
si sviluppasse al servizio della Chiesa, Provincia. Le relazioni riguardavano
meriti e demeriti dei membri dell’ordi- Compagnia doveva distinguersi per la

ne, la condotta e l’andamento di questo qualità dell’obbedienza dei suoi membri.
o quel progetto, la situazione finanziaria “Altri leader religiosi possono superarci
e spirituale di questo o quel ramo della nel digiuno, veglie di preghiera notturne
Compagnia, o di un lavoro a lei affidato. e altre austerità nel cibo e nell’abbiglia-
Dall’epoca di Iñigo, tra i gesuiti si fa- mento. I nostri membri devono eccellere
vorì un vivace flusso di comunicazione, nell’obbedienza autentica e perfetta, nel-
poiché tale cosa favoriva il cosiddetto la rinuncia volontaria al giudizio priva-
“vincolo di volontà”, che è l’amore re- to».
ciproco e la carità che sperimentano tra Questo principio fondamentale della
loro, cercando informazioni e notizie gli obbedienza dei gesuiti era difficile da
uni dagli altri, oltre che copiosa interco- attuare. In realtà, Ignazio ritenne neces-
municazione, pur seguendo la medesima sario codificare esattamente ciò che in-
dottrina e uniformi in tutto quanto è pos- tendeva per obbedienza dei gesuiti in un
sibile. documento speciale.
Dopo aver esposto la struttura che Iñi- Nel 1553, pressato da gravi difficoltà
go disegnò per la sua Compagnia, è evi- tra i gesuiti portoghesi, alcuni dei quali
dente però che, per quanto efficace, non dovette espellere, Ignazio scrisse la sua
bastava ad unificare tutte le parti in un Lettera sull’obbedienza; in essa è cri-
autentico insieme ignaziano. stallino su ciò che chiama “vera obbe-
Ciò che accomunava i numerosi ge- dienza”.
suiti, divisi com’erano in quattro cate- Ogni superiore deve essere obbedito
gorie di padri professi, coadiutori spiri- come rappresentante di Cristo. Obbe-
tuali, fratelli laici e scolastici, distribuiti dendo a questo rappresentante, si obbe-
in molte parti del mondo e impegnati in disce a Cristo, si compie la volontà di
varie funzioni all’interno della struttura Cristo. L’obbedienza può essere di tre
piramidale, furono i due vincoli di auto- tipi. Il grado più basso è “eseguire l’ob-
rità e di obbedienza. bedienza”. Fai quello che ti viene detto,
Questi erano in realtà due aspetti della anche se non sei totalmente d’accordo
stessa cosa. L’obbedienza era il centro, con l’idea, pensi che il tuo capo sia stu-
insieme alla sottomissione di cui aveva pido o pensi di sapere cosa avrebbe do-
bisogno. Ogni gesuita era sottomesso vuto dirti. Obbedisci, ma contro la tua
a qualcuno. “I vari superiori”, scriveva volontà. Il giudizio di Ignacio su questo
Ignacio, “dovrebbero avere molta au- grado di obbedienza è stato: “molto im-
torità sui subordinati e il Generale sui perfetto”.
superiori, e d’altra parte, la Compagnia, C’è un secondo grado di obbedien-
molta autorità sul Generale”. In questo za. Puoi continuare a pensare che il su-
modo, “tutti i gesuiti possono avere pie- periore sia stupido e che tu sappia cosa
no potere di fare il bene”, pur rimanendo avrebbe dovuto ordinare, ma, per obbe-
sotto un certo controllo. dienza a Cristo, decidi di essere disposto
Per quanto riguarda il voto di obbe- a fare ciò che dice. Il punto qui è che
dienza, «unisce i singoli con i loro supe- sei così incline a compiacere Cristo che
riori, e i superiori locali tra loro e con i la tua obbedienza passa da involontaria
provinciali, e sia i superiori locali che i a volontaria. In effetti, scegli lo stesso
provinciali con il Generale». In tal modo del tuo superiore. «In questa fase», com-
«si conserva diligentemente la subordi- menta Ignacio, «c’è già gioia nell’obbe-
nazione dell’uno all’altro». dienza».
Secondo i criteri di Ignacio, la sua C’è ancora un altro, il più alto grado
di obbedienza. Non fai semplicemente castità) era inteso per aiutare i loro mem-
quello che ti viene detto senza mostra- bri a raggiungere la santità personale e,
re alcuna aperta opposizione. Né decidi in definitiva, la salvezza eterna.
semplicemente di volere ciò che vuole L’obbedienza dei gesuiti mirava so-
il tuo superiore, fai volontariamente ciò prattutto a creare un corpo di uomini fit-
che ordina. Ora sei mentalmente d’accor- tamente intessuto e straordinariamente
do con il tuo superiore, hai un’obbedien- disciplinato ampiamente sparsi in tutto il
za dell’intelletto. Incondizionatamente, mondo; uomini che erano diretti da piani
pensi come il tuo superiore. Sottometti e strategie ideati da gruppi coordinati e
il tuo giudizio al suo, “per quanto solo la ingranati da superiori a inferiori; uomini
volontà sottomessa può distorcere l’in- il cui lavoro era principalmente diretto al
telletto”. mondo che li circondava.
Questa forma suprema è ciò che Igna-
zio chiama “l’obbedienza cieca..., la ri- La passività e il carattere cadaveri-
nuncia volontaria al giudizio privato”. I co di quell’obbedienza, la malleabilità
gradi dell’obbedienza, ovviamente, sono della cera, l’adattabilità del bastone del
ordinati secondo la misura in cui la pro- vecchio e l’impotenza del piccolo croci-
pria volontà è coinvolta in quell’obbe- fisso, erano tutte immagini che rimanda-
dienza, secondo la propria disposizione, vano a un solo processo: la scelta dell’o-
in altre parole. biettivo e dei mezzi per raggiungerlo .
Ignacio ha scritto in poche righe il Come i gesuiti hanno dimostrato oltre
suo ideale di gesuita obbediente: «Nel ogni dubbio, l’obbedienza ignaziana non
complesso, non vorrei appartenere a ha mai intaccato l’ampiezza delle risor-
me stesso, ma al mio Creatore e al suo se, l’attivismo perpetuo, l’intraprenden-
rappresentante. Devo lasciarmi andare e za, l’ampio uso dei doni personali e delle
muovermi, allo stesso modo in cui una conquiste da parte dei membri dell’Or-
massa di cera si lascia modellare. Devo dine. In realtà, l’obbedienza dei gesuiti,
essere come un cadavere senza volontà nel tempo, è stata una caratteristica qua-
né giudizio, come un piccolo crocifisso si leggendaria dei membri della Compa-
che può essere facilmente trasportato da gnia. I suoi amici e fan l’hanno elogiata.
un luogo all’altro; come un bastone in I nemici la parodiavano, lamentandosi
mano a un vecchio, da collocare dove che i gesuiti fossero obbligati dal loro
vuole e dove meglio lo aiuta a badare a voto di obbedienza a fare tutto ciò che
se stesso. In tal modo, devo essere sem- il Superiore comandava, assassinare un
pre disponibile affinché l’ordine possa capo, far saltare in aria un edificio, ruba-
servirmi e applicarmi come meglio cre- re, corrompere, mentire, suicidarsi.
de...». Ma questa è pura calunnia. Ignazio
La frase «come un cadavere», in la- esclude esplicitamente dall’obbedienza
tino perinde ac cadaver, ha dato origi- tutto ciò che sa anche lontanamente di
ne all’espressione «cadaverica obbe- peccato. Così fa la legge generale della
dienza», e, male interpretato, era usato morale cattolica. C’è sempre stato que-
per ridicolizzare o addirittura diffamare sto contrasto apparentemente scandalo-
l’obbedienza dei gesuiti. so tra l’obbedienza “cadaverale” degli
Ci vuole discernimento per capire uomini organizzati in strati piramidali
cosa intendeva Ignazio, e che questo era da un lato, e dall’altro la loro abbondan-
rivoluzionario. Fino a quel momento, il za di risorse, il loro ingegno e altre doti
voto di obbedienza negli ordini religiosi individuali, così evidenti nel loro attivi-
(così come gli altri due voti di povertà e smo da aver sorpreso molti nemici della
– Ix. Carattere della compagnia di gesù –
Compagnia. Non c’era alcuna relazione quell’impulso tremendo che non è mai
tra la mia cosa e un’altra, hanno com- stato eguagliato da nessun’altra organiz-
mentato. zazione.
Come lamentava esasperato il razio- Molti, compresi i primi gesuiti, hanno
nalista e ateo francese dell’Ottocento, usato metafore militari per descrivere la
Edgar Quinet, «non ci sono che pro- natura e il modo di operare che Ignazio
vinciali, rettori, esaminatori, consultori, progettò per la sua Compagnia.
ammonitori, procuratori, prefetti delle La catena di comando piramidale, la
cose spirituali, prefetti della sanità, pre- divisione dei componenti in gradi, l’idea
fetti delle biblioteche, prefetti del refet- dell’obbedienza gesuita, questi elementi
torio, assistenti e amministratori». Come sono indubbiamente riprodotti nei grup-
poteva allora un’organizzazione così pi militari. Il nome stesso con cui Igna-
anonima costituire un nemico così for- cio designava il suo gruppo, la Compa-
midabile per gli avversari di Roma, un gnia di Gesù, a molti sembrava derivare
bene così prezioso per il papato? dalla struttura militare.
Quella struttura piramidale edificata Nella mente di Ignazio, però, è vero
sulla base dell’“obbedienza cadaverica” che la sua idea di ciò che dovevano esse-
doveva essere, a quanto pare, un fronte re la Compagnia di Gesù e i suoi Gesuiti,
per un’élite micidiale e assetata di pote- si modellava direttamente su quella che
re, all’interno del suo nascondiglio, che la teologia e la filosofia cattolica hanno
cospirava dietro un fronte così banale tradizionalmente indicato come la con-
per strappare le libertà e i beni di tutti dizione divinamente rivelata di tutte le
gli uomini liberi, o anche quelle che uno cose create, la subordinazione all’inter-
scrittore protestante chiamava “arti mano di un ordine precedentemente dato.
giche segrete con le quali in certi giorni i Il peccato e Lucifero hanno violato
gesuiti fanno accadere certe cose”. quest’ordine delle cose create. La grande
«Mostrami l’anima cristiana tra tut- impresa di Cristo è stata quella di restau-
te quelle!» si lamentò Quinet. E, anche rarla. Il termine Compagnia, che aveva
se Quinet e tanti come lui nel corso del un indubbio sapore militare, era però in-
tempo non vollero vederlo, il segreto teso nella sua mente come una sottoline-
dei gesuiti di Ignacio era proprio l’ani- atura del fatto che lui e i suoi soci erano
ma cristiana, delineata e affinata in ogni piuttosto soci di un’impresa così gran-
membro dell’Ordine. diosa, e che, per la loro subordinazione,
Nonostante tutte le norme siano state erano direttamente legati ... con Cristo.
espresse da Ignazio nelle Costituzioni e Non appena fosse stato reciso uno
negli altri suoi scritti, è solo comprenden- qualsiasi dei vincoli di subordinazione,
dole alla luce della dimensione spiritua- sia all’interno della Compagnia sia tra
le e divina dello stile ignaziano classico essa e il rappresentante di Cristo, il Ro-
che si comincia a comprendere il gesui- mano Pontefice, la natura della Compa-
tismo: quella peculiare combinazione di gnia di Gesù sarebbe stata modificata.
individualismo molto sviluppato in ogni
membro, coordinato con il quadro della
coesione dell’organizzazione attorno ai IX. CARATTERE DELLA
superiori ed era una coesione elaborata COMPAGNIA DI GESÙ
con l’obbedienza dei gesuiti.
La rigida disciplina interna genera- Quando Ignacio morì (31 luglio 1556)
va unità interna. La libertà individua- la forza della sua personalità e l’esempio
le benedetta dall’obbedienza ha dato della sua presenza scomparvero con lui.
Non appena si estinse, i suoi compa- di preghiera privata (“meditazione”).

gni originari superstiti, insieme ai mem- Ai gesuiti spettavano solo due tipi di
bri più recenti, ritennero necessario for- attività comunitaria: i pasti e le litanie
malizzare e regolare la vita di ogni gesu- dei santi alla fine di ogni giornata.
ita attraverso regole e pratiche prescritte. A quel tempo, anche l’insegnamento
Quello che Ignacio sosteneva come delle nuove reclute era stato affinato. In
spirito di corpo ora doveva essere ga- precedenza, i novizi ricevevano la loro
rantito con altri mezzi. Aveva lasciato ai preparazione nelle residenze ordinarie
suoi seguaci le Costituzioni scritte, ma dei gesuiti. Fu poi istituito un centro a
queste, da sole, non fornivano altro che parte, il noviziato, poiché durante i primi
una struttura legale. cinquant’anni di Compagnia le assunzio-
Lo spirito di Ignazio doveva essere ni crebbero costantemente e i problemi
nutrito in modo che il carattere di un ge- di spazio aumentarono in proporzione.
suita, come lo immaginava il fondatore, In un primo momento, il periodo di
si sviluppasse e fiorisse. Qualche tempo formazione per le nuove leve variava;
dopo la sua morte, i compagni hanno ma più tardi, nel corso della storia del-
raggiunto uno stile di vita regolare e un la Compagnia, la durata normale dell’i-
profilo creato per perpetuare il carattere struzione per un gesuita (salvo coloro
ignaziano della Compagnia. che erano entrati già ordinati) fu fissata
Hanno raggiunto questo obiettivo at- in diciassette anni.
traverso decisioni comuni sancite dalla L’età d’oro del gesuitismo iniziò nel
legge, fornendo così il quadro educativo 1581, con l’elezione a Padre Generale di
e lo stile di vita mediante il quale ogni un italiano di trentasette anni, Claudio
membro della Compagnia avrebbe rag- Acquaviva. Per più di trentaquattro anni
giunto, promosso e perfezionato la pro- che rimase nell’ufficio, Acquaviva ha
pria comunione religiosa. dato gli ultimi ritocchi al carattere clas-
Alcune di queste norme e regole, ad sico dei gesuiti.
esempio un tempo fisso ogni giorno de- Oltre ad essere un amministratore
dicato obbligatoriamente alla preghiera, di prim’ordine, Acquaviva aveva quel-
erano state prese in considerazione da la “intrepidezza” tanto decantata dagli
Ignacio; ma si rifiutò di adottarli. scrittori rinascimentali. In chiunque non
In realtà, Ignacio non si è mai reso fosse dotato delle sue qualità, sarebbe
conto dell’impatto che ha avuto perso- stata incoscienza, uno sciocco disprezzo
nalmente. La sua stessa esistenza, persi- per le forze che aveva di fronte.
no una sua lettera, era spesso sufficiente Ma Acquaviva aveva per natura una
a tenere eccitati i suoi gesuiti tra le sue grande forza personale. La sua mente
fila. Alcuni livelli di santità e zelo erano era, in linea di principio, più ampia di
dipesi dall’effetto personale di Ignacio quella di chiunque avesse a che fare, fos-
durante la sua vita. se egli Papa, Imperatore o Vescovo.
I suoi compagni sopravvissuti riten-
nero necessario adottare per il benessere Quando gli dissero che papa Grego-
della Compagnia ciò che Ignazio aveva rio XIII si stupiva che lui, il nuovo pa-
rifiutato. Intorno al 1581, venticinque dre generale, fosse così giovane (“non
anni dopo la morte di Iñigo de Loyola, ha ancora quarant’anni”) e facesse vita
diverse nuove norme regolarono lo stile religiosa da così poco tempo (era gesui-
di vita religioso degli allora cinquemila ta da soli quattordici anni), egli rispose,
membri della Compagnia. Ogni giorno, secondo il racconto, affinché arrivasse al
tutti erano tenuti per legge a fare un’ora Papa, che già sapeva che si trattava di un
difetto; ma che ha promesso di lavorare gli Esercizi di Ignazio per i non gesuiti
per rimediare “anche mentre dorme”. Bi- (clero e laici). Questo sforzo, a sua volta,
sogna essere molto sicuri di sé per dare rese i gesuiti più abili nel gesuitismo, più
una risposta simile al Sommo Pontefice. identificabili con esso. Ne risultò tutta
I suoi colleghi gesuiti riconobbero il una tradizione di pratiche devozionali e
suo potere e, anche quando si incontra- pie nella Compagnia.
rono nella Congregazione Generale, se- La regola rigida e il rigore ammini-
guirono il suo esempio. La stessa Con- strativo di Acquaviva dimostrarono la
gregazione che lo elesse Generale de- verità dell’intuizione originaria di Igna-
cretò anche che, in circostanze normali, zio: riuscire a coagulare veramente mi-
fosse il Generale a spiegare ciò che si in- gliaia di uomini nei loro cuori e nelle
tendeva dire nel testo delle Costituzioni. loro volontà, fornendo loro disciplina,
Questo è stato senza dubbio un voto di addestramento, linee guida ed aiuti per il
fiducia ad Acquaviva. luogo e il tipo di lavoro da svolgere; al-
Nell’arco di trentaquattro anni, sotto lora c’erano pochi limiti a ciò che poteva
il regno di otto Romani Pontefici, non essere realizzato.
tutti amici della Compagnia, l’Acquavi- Quando divenne Padre Generale, il
va strinse gli impegni di obbedienza e di suo ufficio era già dotato di assistenti
coesione interna in tutto l’Ordine. che si occupavano di tutto il lavoro pre-
Istituì un sistema di relazioni periodi- paratorio, lasciandolo libero di occupar-
che inviate da tutti i Superiori all’Ufficio si di questioni superiori.
Generale, relazioni sui singoli membri, Il suo successo è stato fenomenale. Al
sulle loro prestazioni e deficienze, e sul- momento, il numero dei membri de la
le imprese della Compagnia. Compagnia passò da poco più di cinque-
Inoltre, specificò il carattere dei gesu- mila nel 1581 a più di 13.000 nel 1615.
iti organizzando un programma di studi Solo tra il 1600 e il 1615 si ebbe un au-
uniforme sia per i gesuiti che si stavano mento di cinquemila.
preparando, sia per le scuole e collegi I gesuiti operarono in tutta Europa, in
dove insegnavano ad altri 11. alcuni paesi africani e in Medio Oriente.
Intorno al 1594, un’altra idea dell’Ac- Si sono diffusi nelle Filippine, in Indo-
quaviva fu adottata come legge della so- nesia e in Indocina; avevano missioni in
cietà: San Tommaso d’Aquino e Aristo- Canada, Paraguay e Giappone. Inoltre,
tele dovevano essere le principali fonti avevano 370 scuole e collegi, 33 provin-
della teologia e della filosofia dei gesui- ce, 120 residenze dei gesuiti e 550 co-
ti. Lo scopo dell’educazione dei gesuiti munità.
era mostrare come i dati della scienza e C’è un altro motivo per cui i gesui-
le indagini sulla natura potessero esse- ti consideravano il tempo di Acquaviva
re armonizzati con i dati della fede; alla come l’età dell’oro. I suoi santi più no-
ricerca positiva doveva essere data ogni tevoli: Roberto Bellarmino, Pietro Ca-
opportunità. nisio, Luis Gonzaga, Pedro Claver, Al-
Allo stesso tempo, Acquaviva ha for- fonso Rodríguez; i suoi eminenti studio-
giato il carattere gesuita in modo sempre si: Francisco Suárez, Molina, Lessius,
più approfondito promuovendo l’uso de- Francisco de Toledo; i suoi rinomati
scrittori spirituali: Álvarez de Paz, Luis
11 Il programma è passato alla storia come de la Puente, Antoine Le Gaudier; tutti
Ratio Institutioque Studiorum o, più semplice-
mente, la Ratio Studiorum. Ha avuto tre edi-
fioriti in quegli anni.
zioni (1586, 1591, 1599) prima di ottenere la Quei nomi potrebbero non essere fa-
forma definitiva. miliari oggi, ma lo erano una volta.
Nell’obbedienza sistematica, nelle molteplicità dei ruoli rappresentati e del-

forme che delineavano il Carattere ge- le “giacche” indossate, la qualità centra-
suita, nell’idea di conciliare la fede reli- le del personaggio gesuita si identificava
giosa con la scienza, nello sviluppare gli in un tratto particolare: la devozione alla
schemi della pietà popolare, come nel persona di Gesù, a Gesù di Nazareth e
servizio diretto e sottomesso alla Santa alla storia, che visse, morì e risorse dai
Sede, si può dire che Claudio Acquaviva morti; colui che ora vive per sempre
sia al di sopra di ogni altro dei ventiset- come salvatore e Dio di tutti gli uomini,
te Padri Generali che hanno governato e colui che è rappresentato sulla Terra da
la Compagnia dalla morte di Ignazio nel un uomo vivente, il Vescovo di Roma, il
1556. Egli fu, in un certo senso, il secon- Papa della Chiesa Cattolica.
do fondatore del gesuitismo. Questa qualità centrale del suo modo
Nel corso del tempo, ogni paese in di essere derivava direttamente dalla
Europa e nelle Americhe ha sentito l’in- spiritualità e dall’insegnamento perso-
fluenza dei gesuiti come fondamento nale di Ignazio. Ciascuno dei gesuiti che
nelle opinioni e nei modi di parlare dei entrarono a far parte della Compagnia lo
loro leader e della loro gente. Attraverso fece con la convinzione di essere stato
il carattere della Compagnia concepito personalmente chiamato da Gesù a di-
da Ignazio e solidificato da Acquaviva, i ventare uno dei suoi compagni. Quindi,
gesuiti, come individui, e la Compagnia la Compagnia di Gesù.
come istituzione, acquistarono un’iden- E da qui la nota gesuita strettamente
tità definita agli occhi delle popolazioni individualistica: la chiamata era rivolta
che servivano. a me personalmente; e la mia risposta è
Con quel ritmo di addestramento len- stata a questa persona, Gesù. Ho detto
to, costante, uniforme, con le sue tradi- di sì a Gesù. Sulla base di quel sì, sono
zioni di studio ininterrotto, zelo nell’in- stato ammesso alla sua compagnia e alla
segnamento, formazione del carattere compagnia di coloro che erano già stret-
con mezzi comprovati, ortodossia gene- tamente associati a lui, nella sua campa-
rale della fede e regolarità di pratiche e gna di salvatore legata al tempo e allo
stili di vita, i gesuiti non solo formarono spazio; questi stretti collaboratori erano
sacerdoti e teologi, ma spiritualmente (e principalmente la Vergine Maria, gli an-
talvolta politicamente) formarono e gui- geli, i santi e, dopo di loro, i miei com-
darono principi e re, mogli e amanti dei pagni di Compagnia.
sovrani, capi politici di ogni grado e, na-
turalmente, vescovi e papi. Tutte le cose nella Compagnia erano
Questo personaggio traspare dai di- orientate a seguire quella chiamata e,
versi ruoli ricoperti dai gesuiti, dalle allo stesso tempo, differenziarla dalle
varie “camicie” che indossavano: il pro- altre chiamate, diciamo quelle con cui
fessore gesuita, il confessore gesuita, i comuni cristiani sentono di forgiare la
lo scienziato gesuita, il teologo gesuita, loro salvezza nelle comuni occupazio-
l’umanista gesuita, il missionario gesui- ni umane; dalla chiamata del monaco o
ta, il predicatore gesuita, il gesuita scrit- della monaca a vivere in un monastero o
tore, emissario gesuita, guida spirituale convento di clausura; dalla chiamata di
e direttore gesuita 12. Ma, nonostante la “un cristiano rinato” nel ventesimo se-
colo.
Differiva anche dalla chiamata sen-
12 I loro numerosi nemici accusavano i gesuiti tita da molti oggigiorno - inclusi alcuni
di altri ruoli: quello di cospiratori, quello di ri-
voluzionari, quello di razionalisti, ecc. gesuiti - che professano di credere solo
in quello che chiamano “il Gesù della Quest’ultima precisazione che fa di

fede” e dichiarano che siamo per sem- me un gesuita, la mia devozione pro-
pre tagliati fuori dal “Gesù della storia” messa a Gesù e la mia associazione con
e “di Nazaret.” i suoi compagni, mi ha portato al gesui-
Ignazio e l’intera tradizione gesuita tismo, il cui mandato mi diceva che, per
avrebbero trattato una tale professione per entrarvi, dovevo essere stato chiamato
quello che è: uno stratagemma semantico da Gesù e trovarlo nella Compagnia.
per banalizzare Gesù. Questa devozione Il secondo termine del gesuitismo mi
era rivolta a Cristo. Aveva garantito la coha detto che, insieme ai miei compagni,
municazione con lui. dovevo acquisire, il più a fondo possibi-
Il Gesù al quale io, come gesuita, ho le, i mezzi aggiornati che, oltre ad essere
risposto con la mia personale afferma- efficaci, fossero adeguati ai miei talenti,
zione e il mio impegno, poteva essere con cui convertire il mondo, tutti intorno
personalmente ascoltato e obbedito at- a noi, allo stesso atteggiamento di devo-
traverso le gerarchie dei Superiori, ciazione personale a Gesù.
scuno dei quali parlava secondo il pro-
prio mandato individuale con la voce e Io, come gli altri compagni di Gesù,
l’autorità di quello a cui avevo risposto. volevo che tutti gli uomini e le donne
Il primo e sommo Superiore fu l’uni- consegnassero la loro sottomissione e
co Vicario di Cristo sulla terra, il Papa. il tributo delle loro menti, dei loro cuo-
Il secondo Superiore di rango era l’in- ri e della loro volontà: questa gloria che
tera Compagnia, incarnata nei compagni era sia personale per Lui, sia pubblica
e con voce nella Congregazione Gene- su di Lui. Niente di seconda scelta o di
rale, le cui decisioni erano definitive e seconda mano andrebbe bene. I risultati
vincolanti per tutti i gesuiti. parziali non erano sufficienti; semplice-
Poi vennero le gerarchie minori dei mente i buoni risultati non erano abba-
Superiori: il Padre Generale di tutta la stanza buoni.
Compagnia; il Padre Provinciale della Nel gesuitismo, come diceva il filo-
mia Provincia particolare; il Padre Ret- sofo, il meglio è nemico del bene. I ri-
tore della casa a cui fui assegnato. E ogni sultati dovevano essere più che buoni; la
Superiore Minore all’interno di quella gloria per Gesù doveva essere maggiore
casa, dalla persona designata a darmi il della gloria ordinaria con cui gli uomi-
destino, al fratello laico incaricato di la- ni soddisfano se stessi e la loro vanità, e
vare i miei panni. “Forse sono qui solo anzi, maggiore della gloria che gli altri
per distribuire le salsicce per la tua co- concedono a Gesù.
lazione e le penitenze per la tua cena”, La sua più grande gloria era quella che
disse un padre ministro infuriato a uno volevo come gesuita, proprio come ci ha
scolastico arrogante, “ma, per Dio, pren- insegnato padre Ignacio. Nel moltepli-
di sia le salsicce che le penitenze come ce e complicato meccanismo di questo
provenienti dalla mano di Cristo!” gruppo ben organizzato e concentrato di
Nel suo disgusto, il padre ministro ri- uomini, in altre parole, il carattere della
assumeva, in modo ridicolo ma accura- Compagnia era un’espressione corpora-
to, il carattere ultimo e specifico di un tiva del carattere individuale di Iñigo,
gesuita 13.
Una penitenza imposta a chi avesse violato
qualche norma pubblica di condotta consisteva
13 “Ministro” era il nome del superiore gesuita nel mangiare inginocchiati a una tavola bassa,
di una casa che era responsabile della disciplina alla presenza della comunità seduta alle nor-
pubblica, del denaro e delle condizioni di vita. mali mense.

l’ex hidalgo trasformato dalla grazia di be, come gesuita, limitarmi a essere in-
Gesù in Sant’Ignazio. differente e neutrale nei miei sentimenti
Durante tutti gli anni che ha lavorato riguardo al potere, ai piaceri e ai beni di
in quelle tre stanze della casa di pietra questo mondo, al punto da non preoccu-
davanti alla cappella di Santa Maria del- parsene se li ho o no.
la Strada a Roma, nella sua mente e nella Un monaco buddista, uno swami indù,
sua volontà bruciavano quelle parole po- un sufi musulmano e molti altri posso-
tenti: “A maggior gloria di Dio”. no anch’essi ricevere tale indifferenza.
Mai prima o dopo Ignacio si incon- La mia speranza gesuita, come scriveva
tra il fondatore di un’organizzazione Hopkins, “ripone lo specchio della men-
che vede il suo carattere personale fe- te in Cristo, per cogliere sempre di più la
licemente incarnato sia in un gruppo di sua bella immagine” 14.
uomini provenienti da un gran numero Idealmente, per una totale identifica-
di nazioni diverse in un’epoca mutevole zione con il mio amato Signore Gesù, io
e piena di trasformazioni di civiltà, sia come gesuita vorrei essere esattamente
in ogni membro di quel gruppo vario ed come lui. Come gesuita, preferirei, e se
eterogeneo. potessi scegliere, sceglierei, essere sver-
Come quel nome chiamato “nostro gognato; essere rimproverato senza aver
padre”, ogni gesuita si sforzò, e fu sol- fatto nulla per meritare il rimprovero;
lecitato per tutta la vita, ad approfondire essere considerato spregevole, apparire
il suo rapporto personale con Gesù vivo, stupido, come niente agli occhi del mon-
ad ascendere attraverso la preghiera e la do, per un motivo solo: perché fu così
devozione intessute di incessante duro che il mio Signore Gesù salvò me e tutti
lavoro, così da arrivare a un amore ar- gli uomini e le donne del mondo dalla
dente per il quale il poeta gesuita Gerard dannazione eterna.
Manley Hopkins salutò come “Eroe del “Disprezzato e rifiutato... congeda-
Calvario... Cristo, Re, Capo... Gesù, de- to...” era il modo in cui San Paolo espri-
lizia del cuore, figlio di una vergine... meva l’ideale. Solo per essere come lui,
Cristo del Padre misericordioso...”. quello era il mio unico movente. Perché?
Perchè lo amo. Perché lui era così. L’a-
Come ai tempi della vita mortale di more ti fa sempre desiderare di essere
Iñigo, quell’amore aveva un carattere come la persona che ami.
molto personale. Era Gesù, la persona Tuttavia, anche essere come lui non
divina in carne umana, che doveva esse- mi sembrava abbastanza. Come gesuita,
re amato. Ogni gesuita vorrebbe baciare volevo alimentare un desiderio sempre
con adorazione ognuna delle cinque sa- crescente di trovarlo ovunque.
cre piaghe di Gesù; consolare il suo cuo-
re di Dio-uomo; riparare personalmente baciami la mano
gli insulti e i rifiuti che lui e il suo amore sotto le solitarie stelle separate;
subirono per mano dei miscredenti, de- luce stellare - da cui galleggia...
gli empi; identificarsi pienamente con baciami la mano
lui come salvatore del mondo. verso ovest macchiato di carminio.
Per questo non basterebbe osserva- Sebbene sia nello splendore
re la sua legge e comportarsi come una
creatura obbediente di Dio. Quella era
14 Gerard Manley Hopkins, Fragments, 113,
la condizione minima per essere una nell’edizione Robert Bridges del 1948 (terza
creatura. Considerando il voto di santa edizione inglese). La stampa dell’università di
povertà, ad esempio, non mi bastereb- Oxford.

e nella meraviglia del mondo, Vedendo tutte le cose in Dio, con il

il suo mistero va sottolineato suo essere e la sua bellezza, le squame
e accentuato. cadrebbero dai miei occhi carnali. Mor-
Lo saluto i giorni che lo incontro, bido, irresistibile ecoerente, tutto sareb-
e ti benedico quando ho capito 15. be assorbito in esso, per me; e la polvere
e le ceneri della sua mortalità e della mia
Queste parole non furono belle ma stessa mortalità sarebbero consumate
gravi, sia per il gesuita che le scrisse nello splendore senza macchia della sua
come per qualsiasi gesuita; esprimevano eterna esistenza e bellezza.
il vero centro della sua vita, indipenden- Anche se questo è tutto il problema,
temente dai suoi talenti o dal suo lavoro. tuttavia, non sarei ancora un gesuita. Po-
Ogni compagno della Compagnia ar- trei, infatti, essere un perfetto monaco
deva di desiderio e si dava da fare per certosino, nutrendo la mia associazione
trovare ogni traccia di Dio e la mano di viva e personale con Gesù nella mia so-
Dio attraverso il cosmo dove lui, Dio litudine.
lavoratore, il deus faber del misticismo Ma come gesuita, devo, proprio come
medievale creava, proteggeva e rinnova- ha provato Ignazio, essere un attivi-
va sempre. sta sostenuto dalla contemplazione, un
Come Ignazio, come gesuita, volevo contemplativo dedito all’azione. Poi-
ascendere all’amore per Gesù come Dio ché dava per scontato che ogni gesuita
operante. Non mi bastava essere gra- avrebbe avuto questa preoccupazione
to per i doni che aveva fatto a me e al perpetua di trovare Dio in tutte le cose,
mio mondo. Naturalmente, ho visto Dio si rifiutò di prescrivergli un determinato
all’opera in tutte le cose... ravvivando, periodo di tempo ogni giorno per dedi-
abbellendo, rinfrescando e velocizzando carsi alla preghiera.
gli esseri umani e tutte le cose in Natura, I suoi gesuiti sarebbero stati in costan-
in cicli che alimentavano la vita. In ge- te preghiera per tutto il giorno, ha detto.
nerale, è così che vedevo Dio in tutte le Chiedeva a ciascuno di fermarsi due vol-
cose. te al giorno, a mezzogiorno e alla sera,
Ma, soprattutto, ho provato con il mio per farsi un esame di coscienza. Ha chie-
spirito e con tutto il mio essere nel rag- sto loro di affrontare obiettivi tangibili e
giungere la vetta dell’amore dove pote- concreti nel loro lavoro: essere attivisti,
vo vedere tutte le cose in Dio; guardarle autori e, allo stesso tempo, mantenere
piuttosto come manifestazioni del suo costante la loro visione interiore, senza
potere e della sua bellezza, come raggi di mai lasciarla vacillare dalla beata solitu-
luce che scendono dal sole, come ruscel- dine di quella contemplazione.
li d’acqua che sgorgano dalla sorgente. Quando tutto questo fosse entrato nel-
Nulla nella creazione sfuggirebbe a la mia vita quotidiana di gesuita, vedrei
questo punto di vista... la tremenda sim- sempre più che lo stesso Gesù, in quanto
metria della tigre, la curva aggraziata umano e divino, divinizza e santifica tut-
della coda di un maialino, i profumi, i ta la mia vita per la sua ineffabile gloria.
colori, i sapori, il silenzio udibile sulle Con tutto ciò che c’è di buono nel mio
cime delle montagne, i disegni tracciati cosmo, sarei assorbito in Dio attraverso
da una danzatrice, le grida dei bambi- l’amore per quella gloria.
ni che giocano, i canti degli uccelli, gli Di conseguenza, il tema della vita di
sforzi dei più piccoli insetti. ogni gesuita era la dedizione alla gloria
di Cristo e alla consegna di se stessi se-
15 Hopkins, Il naufragio della Germania, 5. condo la preghiera preferita di Ignacio:
to come cappellano a Paray-le-Monial

Prendi, Signore, e ricevi nel 1675.
tutta la mia libertà, la mia memoria, Vi rimase solo diciotto mesi; ma in
la mia comprensione, quel momento la suora gli comunicò le
e tutta la mia volontà... sue rivelazioni ed egli ebbe anche le sue
Tutto quello che ho e possiedo. che le confermavano. Nei sei anni che
me l’hai dato. gli restarono prima di morire a quaran-
A te, Signore, te lo restituisco. tuno anni, nel 1681, riuscì a trasmettere
Tutto è tuo. ai suoi Superiori i divini voleri; e, attra-
Accettalo secondo la tua volontà. verso di loro, alle autorità di Roma, che
Dammi il tuo amore e la tua grazia. accolsero le dichiarazioni della suora e
Mi basteranno. la testimonianza di Claude La Colom-
biére e istituirono una festa annuale per
Fu una grande fortuna per la Compa- la Chiesa universale, con una speciale
gnia e per i suoi gesuiti che molto presto, messa e liturgia di preghiere ad uso dei
nella sua lunga storia, questo carattere sacerdoti.
di spiritualità e prospettiva orientate a Da questi semplici gesti di due perso-
Gesù, ricevette una conferma letteral- ne oscure 16, scaturì una devozione e un
mente dal cielo, di fatto equivaleva a un aspetto rinnovato del pensiero teologico
incarico inviato da lì ai gesuiti. intorno alla persona di Gesù e alla sua
Solo l’autorità infallibile della Chiesa amorosa redenzione degli uomini e delle
cattolica poteva garantire l’autenticità di donne dagli effetti mortali del peccato.
detto ordine. È arrivato tramite una suo- Dal momento in cui Roma accettò
ra dell’Ordine della Visitazione, suor l’autenticità delle rivelazioni di Alaco-
Margarita María de Alacoque. Nel que, alla fine del XVIII secolo 17, i gesu-
convento di Paray-le-Monial, in Fran- iti accettarono ufficialmente ed entusia-
cia, fu destinataria di speciali rivelazio- sticamente il compito di diffondere quel-
ni divine a partire dal 1670 circa. Qui la devozione. Nessuna immagine avreb-
abbiamo uno dei casi relativamente rari be avuto un simile dominio sulla pietà
nella storia della Chiesa in cui l’autori- e sulla devozione dei comuni credenti
tà magisteriale di Roma ha confermato come quella che venne chiamata ovun-
l’autenticità delle rivelazioni fatte a una que il Sacro Cuore di Gesù; e nessun’al-
singola persona. tra singola devozione ascetica venne ri-
Queste rivelazioni si sono concentra- conosciuta come tipicamente gesuitica
te sull’amore che Gesù ha per uomini e come la devozione al Sacro Cuore, il
donne, e la negligenza con cui quell’a- simbolo perfetto dell’ideale gesuita di
more è stato a sua volta trattato. Come santità personale.
simbolo di quell’amore, il cuore fisico di
Gesù veniva sempre mostrato alla suora. 16 Si è notato di sfuggita che sia Margherita
Inoltre, sempre nelle rivelazioni, Dio le María de Alacoque che Claude La Colombiére,
avevano due cognomi molto comuni, entrambi
chiedeva di estendere la devozione par- basati su nomi di uccelli.
ticolare a Gesù sotto quel simbolo, affin- 17 Da allora dozzine di Papi, proprio come
ché il credente, attraverso la sua pietà, sembra, hanno sponsorizzato questa devo-
riparasse il rifiuto e l’ingratitudine della zione. Nel 1872, il Generale dei Gesuiti Padre
generalità delle persone. Peter Beckx consacrò la Compagnia stessa al
Sacro Cuore di Gesù, nessun gesuita si stupì
In uno di questi avvenimenti, che non quando il contingente della Compagnia rad-
sono solo casuali, un gesuita trentaquat- doppiò, passando da 5.000 a 12.000 membri,
trenne, Claude La Colombière, fu invia- durante i trentaquattro anni del generalato.

La deliberata coltivazione di questa agli occhi degli uomini. Ma la conoscen-

nota di carattere specifico gesuita, la de- za di questa gloria in tutto, e la coesione
vozione personale a Gesù, soprattutto dell’obbedienza, tenevano ciascuno al
sotto l’immagine del suo Sacro Cuore, suo posto, soddisfatto, attivo. Malgrado
nei membri dell’Ordine, dato che la dif- le calunnie lanciate contro di loro, mal-
fondono in tutto il mondo e ha lavorato grado le sentenze raggiunte dai singoli
nei modi più diversi con differenti talenti, gesuiti per un motivo o per l’altro, la
tecniche e risultati, spiega ciò che molti reputazione e il carattere gesuitico della
hanno osservato curioso dei gesuiti del Compagnia rimasero incrollabili.
passato: l’alto grado di individualismo Anche l’anticlericale e, per gran parte
esuberante in loro e, allo stesso tempo, della sua vita, agnostico Voltaire dovette
l’aria stranamente attraente e impressio- ammetterlo. I gesuiti che lo educarono al
nante che li univa come gruppo. Clermont College “dedicavano ogni ora
La chiave che apre il labirinto di que- del giorno alla nostra educazione e all’a-
sta identità comune attraverso tanta di- dempimento dei loro severi voti.
versità è stata quella nota specifica: la Come prova, mi appello alla testimo-
chiamata personale di Gesù a ciascuno di nianza di migliaia di persone che, come
loro a servire usando al meglio le proprie me, sono state educate da loro”.
capacità. E farlo all’interno dei ranghi Il poeta e statista Alphonse Lamarti-
dei compagni, ognuno dei quali aveva la ne, che studiò anche con i gesuiti al Bal-
stessa specifica chiamata di dedizione, e ley College, scrisse:
vi obbediva attraverso le voci gentili (a “Là ho imparato cosa si può fare de-
volte non così gentili) che gli risuonava- gli esseri umani, non per costrizione, ma
no attraverso le gerarchie dei Superiori, per incoraggiamento... Loro [i gesuiti]
Maggiori e Minori. Dalla bocca di Dio hanno reso la religione e il dovere at-
all’orecchio di ogni gesuita. traenti e ci hanno ispirato con l’amore
di Dio... cominciarono col rendermi fe-
Erano tutti buoni soldati di Cristo, lice, presto mi avrebbero reso buono...”
come scrive san Paolo. Non importa Toccò a quel maestro della diplomazia,
dove fossero, cosa stessero facendo o Talleyrand, riassumere ciò che amici e
come funzionassero, erano tutti soci del- nemici apprezzavano dei gesuiti.
la Compagnia di Gesù; e così tutti erano
partecipi della gloria di Gesù. “Che tu sia d’accordo con loro o no,
Così era per il consigliere del governo, tutti trovano nei gesuiti quella preziosa
per l’emissario pontificio e per il parroco nota di ragione. Sono ragionevolmente
nelle montagne delle Ande. Tanto per il severi, ragionevolmente rilassati, ragio-
paziente professore universitario o uni- nevolmente morali, ragionevolmente
versitario, il pastore residente a Dublino ostili, ragionevoli anche nella loro devo-
o in un misero sobborgo di Bombay, o lo zione al Papato. Sempre questa nota di
scienziato ricercatore in un laboratorio ragione. Toujours cette note de raison.
atomico. E questo era vero per ognuno È storicamente certo che nei primi
degli “avanti” i “duri” che rimasero da trecento anni di storia della Compagnia,
soli a Kathmandu come testimoni silen- l’ideale del carattere gesuita è stato
ziosi, isolati o condividendo le pericolo- autenticamente sviluppato e vissuto da
se vite dei rifugiati in un campo di confi- migliaia di gesuiti. Noi stiamo parlando
ne thailandese. dell’autenticità dell’obbedienza dei ge-
Non tutti i gesuiti erano di pari rango suiti al Papa e dell’autenticità dell’ambi-
al servizio della gloria di Dio, almeno zione dei gesuiti di essere come Gesù in
tutte le cose, specialmente nelle umilia- ad oggi.

zioni, nelle false accuse, nei gravi abu- Uno degli adattamenti realizzati dai
si della giustizia e nelle interpretazioni gesuiti, nel corso dei loro sforzi in Cina,
errate che Gesù soffrì volontariamente riguardavano cerimonie o riti cinesi che
come parte integrante delle sue sofferen- onoravano l’imperatore, Confucio e gli
ze per riscattare l’Umanità dal peccato e antenati. I precedenti missionari li ave-
dalle sue conseguenze. vano condannati come pagani e incon-
Due eventi importanti in particolare ciliabili con il cristianesimo. I gesuiti la
convincono di questa autenticità. Il pri- pensavano diversamente.
mo è quello della penetrazione dei gesu-
iti in Cina nel XVII e XVIII secolo. La Ritenevano che i riti in questione
seconda, l’abolizione della Compagnia fossero fraintesi dagli occidentali, che
da parte di un papa. non comprendevano accuratamente la
In generale è la reazione dei gesuiti di lingua cinese. I gesuiti analizzarono la
obbedienza e perseveranza, alla manie- composizione e il significato di tutti gli
ra di Cristo nell’umiltà e nella speranza, ideogrammi usati per mettere per iscritto
che colpisce di più. I gesuiti che subiro- ciò che consideravano «venerazione» e
no il trauma di questi due eventi furono «riti».
degli eroi per definizione. Alla fine del Sembra che gli oppositori dei gesuiti
diciassettesimo secolo, i missionari ge- non abbiano mai compreso l’argomento.
suiti in Cina avevano compiuto grandi Inoltre, i gesuiti continuarono a com-
progressi nella conversione dell’impe- battere. Sulla base della lingua parlata
ratore di quel paese, insieme a potenti e scritta da loro accertata, dicevano che
mandarini e nobili. Hanno anche creato questi riti non veneravano in alcun modo
una chiesa di diversi milioni di membri. l’Imperatore, Confucio o gli antenati
Il Gesuita si spinse in Cina, con un come divinità, ma semplicemente come
enorme dispendio di uomini, attrezzatu- imperatore, come Confucio il saggio e
re e tempo, fu una mossa deliberata ba- come antenati.
sata sul suo apprezzamento per le forze I cinesi non accetterebbero mai il cri-
geopolitiche che dominavano l’Estremo stianesimo se questi riti fossero proibiti.
Oriente. L’Impero Centrale, come veni- Inoltre, sostenevano i gesuiti, se questo
va chiamata la Cina, stabilì il ritmo di elemento potesse essere assorbito nel
cultura e potere per il Giappone, il sud- cristianesimo, tutta la Cina avrebbe se-
est asiatico, l’Indonesia e il Tibet. guito l’imperatore nella Chiesa.
Il rispetto per l’Impero Centrale, nella Per più di cinquant’anni infuriò la
sua cultura e potere imperiale, era così polemica, con uomini su entrambi i lati
grande e la popolazione dei «cinesi d’ol- della barricata, buoni e zelanti oltre che
tremare» dell’intero Estremo Oriente era egoisti e ignoranti. L’attività dei gesuiti
così valorizzato economicamente, che la a Roma a favore dei riti fu pari solo a
conversione della corte imperiale di Pe- controintrighi e cabale burocratiche con-
chino e dei suoi subordinati dovette ave- tro di loro alla corte papale.
re un effetto a catena in tutta l’area. Infine papa Clemente XI vietò i riti
Francisco Xavier, il primo gesuita nel 1704 e nel 1715, proprio come fece
missionario in Giappone, lo aveva ca- papa Benedetto XIV nel 1742.
pito dai suoi convertiti giapponesi; ma Il risultato immediato e di vasta por-
morì aspettando l’opportunità di entrare tata fu la perdita di quella magnifica op-
nell’Impero Centrale. La Cina è stata la portunità di aprire la Cina alla conver-
ricompensa. Rimane la ricompensa fino sione nazionale al cattolicesimo, e con
essa l’intero Estremo Oriente perse per membri della corte papale a Roma; tut-
la Chiesa. tavia, l’immediata e irresistibile spinta
Ne seguirono sanguinose persecuzio- antigesuitica venne direttamente e pri-
ni e la popolazione cattolica cinese fu mariamente e, come risultò, con suc-
decimata. Una volta emanate le decisioni cesso, dai non chierici, i nemici laici dei
papali, però, i gesuiti obbedirono, alcuni gesuiti.
con semplice obbedienza di esecuzione, Gli attaccanti frontali erano i membri
i più con obbedienza di volontà, alcuni della famiglia reale borbonica, tutti cat-
certamente con obbedienza di compren- tolici, che occupavano i troni di Spagna,
sione. Questa obbedienza è costata la Francia, Napoli e Sicilia. Il Portogallo e
vita a molti. il trono austriaco degli Asburgo andaro-
La decisione papale era sbagliata, no di pari passo con i Borboni per paura
come si è scoperto. Quasi due secoli di essere esclusi dai matrimoni reali. Le
dopo, nel 1939, Papa Pio XII autorizzò migliori tra queste coppie erano i Borbo-
un decreto di Roma che consentiva ai ni o i dipendenti dei Borboni.
cattolici di prendere parte a questi stessi Potremmo trovare difficile nel nostro
riti. Ciò che era lecito nel 1939 avrebbe mondo di due enormi superpotenze, gli
dovuto essere dichiarato lecito nel 1704. Stati Uniti e l’Unione Sovietica, imma-
Ma l’“importanza” dell’obbedienza al ginare quel lontano mondo del diciotte-
papa fu il fattore decisivo per i gesuiti. simo secolo. Ma il centro della ricchez-
L’obbedienza non portò loro alcun gua- za, del potere e della cultura del mondo
dagno mondano, poiché i loro nemici, risiedeva in quell’antica patria dell’Eu-
conoscendo il sapore del sangue gesuita, ropa cristiana, proprio in quelle zone do-
stavano solo stuzzicando il loro appeti- minate dalla «famiglia dei fratelli Bor-
to per il massacro che sarebbe avvenuto boni».
più avanti nel secolo. È altrettanto vero storicamente che la
Tuttavia, per i gesuiti questo assicura- “famiglia” aveva fatto il “patto”, come
va l’importanza del sostanziale. Questo, veniva chiamato: un accordo tra loro
in fondo, contava solo: che la Compa- per agire allo stesso tempo, all’unisono
gnia fosse fedele al suo carattere, obbe- su questioni che li riguardavano tutti.
diente al Papa, paziente quando veniva Per qualche ragione, l’esistenza della
accusata maldestramente e ingiustamen- Compagnia di Gesù ha colpito tutti loro,
te. Pertanto, come Cristo. hanno detto, negativamente.
Il secondo evento che dimostrò il ca- Dovevano sbarazzarsi di lei. Guadagni

rattere gesuita, fu la formale soppressio- economici o finanziari per «la famiglia»
ne della Compagnia di Gesù da parte di risultanti da una totale soppressione del-
un atto ufficiale di un papa, Clemente la Compagnia erano trascurabili. Né vi
XIV. Guardando indietro, lo storico di fu alcun vantaggio politico significativo
oggi ha poche difficoltà a separare i fat- in tale repressione. Ci rimane l’auspica-
ti salienti all’interno degli eventi da ciò to trionfo di qualche ideologia come fat-
che ancora si offusca e sembra proble- tore motivante dietro la determinazione
matico. della «famiglia» a distruggere i gesuiti.
Non c’è dubbio nella mente di nes- La ragione della determinazione mor-
suno che l’impulso e la determinazione tale di questi nemici è sorprendente, a
di sopprimere per sempre la Compagnia meno che non ammettiamo come moti-
di Gesù dalla faccia della terra ebbe un vo l’esistenza di una profonda inimicizia
fortissimo sostegno e difesa tra i potenti contro la Chiesa cattolica romana e il suo
principale difensore e baluardo all’epo- no dichiarate nemiche della giurisdizio-

ca, la Compagnia di Gesù. L’inimicizia ne papale centralizzata e della dottrina
non poteva che essere ideologica. dogmatica cattolica. Gli scopi generali
L’ultimo elemento di quello che ri- delle logge in quanto tali, dal secondo
mane ancora un enigma storico è fornito terzo del XVIII secolo, si basavano su
dalla Massoneria europea nel contesto varie premesse inaccettabili per il catto-
dell’Illuminismo del diciottesimo seco- licesimo:
lo. A quei tempi gli statisti più potenti Gesù non era Dio; non c’erano paradi-
appartenevano necessariamente alla so o inferno; non c’era nessuna trinità di
Loggia. È vero che i principali consi- persone divine, semplicemente, il grande
glieri dei principi borbonici ne erano Architetto dell’Universo, lui stesso inte-
membri entusiasti. Il marchese de Pom- grato nel cosmo; gli esseri umani sono
bal, consigliere reale di Porgual; il conte stati perfezionati durante la loro vita su
di Aranda, che ricoprì lo stesso incarico questa terra. Ciò che ha distrutto la cul-
in Spagna; il ministro di Tillot e il duca tura umana e pervertito la civiltà è stata
di Choiseul in Francia; il principe Von la presunta autorità della Chiesa romana.
Kaunitz e Gerard con Swieten alla corte Questa trasformazione della Masso-
di Harbsburg di Maria Teresa d’Austria. neria, da associazione cristiana di cre-
denti a corporazione di uomini ferma-
Questi nomi non significano più nulla mente contrari all’antica fede europea,
per noi moderni; ma erano e sono tut- fu operata principalmente a causa della
tora tenuti con onore negli albi di ap- nuova ondata di scoperte scientifiche.
partenenza alla Massoneria. Ciascuno In questa «età dei lumi», gli uomini
di questi uomini aveva una posizione di conclusero che l’intelligenza umana era
fiducia e di responsabilità nel Governo instancabile, che la rivelazione non era
e ognuno di loro desiderava dichiarata- più necessaria, che solo la ricerca umana
mente la morte della Compagnia. Vede- era necessaria per la felicità dell’uomo.
vano nei gesuiti “i nemici giurati della Un’intera galassia di brillanti pensa-
massoneria”, i “nemici più astuti della tori e abili scrittori sorsero ad annuncia-
tolleranza” e “i più grandi corruttori del- re questo nuovo atteggiamento, La Met-
la libertà”. trie, Diderot, Alembert, Montesquieu,
L’odio per i gesuiti era intenso e, a Helvetius, i Chalotais, Voltaire, il barone
loro dire, nobile: “Conosco i dolori che d’Holbach.
[i gesuiti] hanno preso”, scrisse Choiseul L’Illuminismo invase i saloni elegan-
a Giuseppe d’Austria, “per diffondere ti, le riunioni reali, le adunate politiche e
le tenebre sulla superficie della terra, e le sessioni universitarie. La Chiesa cat-
per dominare e confondere l’Europa da tolica, il Papa di Roma e la Compagnia
Capo Finisterre al Mare del Nord.” di Gesù furono stigmatizzati fin dall’ini-
La massima nota tragica di quegli ul- zio come i tre grandi ostacoli al prezioso
timi anni prima della soppressione della Illuminismo.
Compagnia venne dagli stessi gesuiti. Per questo Clemente XII (1730-1740)
Dalle lettere e dai documenti dell’e- condannò la Massoneria come incompa-
poca è chiaro che sapevano chi stava tibile con il cattolicesimo e puniva con
cercando di ucciderli. la scomunica tutti i cattolici che entrava-
Non c’è dubbio che il Papato, giusta- no nelle logge.
mente, vedeva nella Massoneria europea Tale condanna è stata più volte con-
un nemico mortale. Nel 1735, se non fermata da Roma fino alla primavera del
prima, le principali logge europee furo- 1984. Sarebbe ridicolo per chiunque ne-
gare che lo zelo massonico di coloro che che ripete i temi fondamentali del gesu-
erano in stretto contatto con i principi itismo: la sottomissione e l’obbedienza,
borbonici come consiglieri, non era di- l’accettazione della diffamazione e del-
retto a distruggere il Papato mediante la la sventura, il rapporto personale tra la
soppressione della sua arma più potente, Compagnia e Dio.
la Compagnia di Gesù. Pombal in Portogallo ha iniziato il
La ragione ideologica per sbarazzarsi processo della distruzione. Tra il 1759
dei gesuiti era dunque a portata di mano. e il 1761, tutti i gesuiti in Portogallo e
Non è necessario supporre che sia sta- nei suoi domini d’oltremare furono ar-
ta promossa una solenne congiura i cui restati, trasportati da navi della marina
membri hanno giurato segretamente di reale e depositati sulle coste dello stato
distruggere la Compagnia di Gesù. Tut- pontificio in Italia. Tutte le proprietà dei
ti quei capi dell’Illuminismo facevano gesuiti – case, chiese, collegi – furono
parte della loggia ed erano membri di confiscate.
spicco dell’establishment nei suoi circo- Poi venne il tempo della Francia. Un
li politici, finanziari, letterari e sociali. grave errore tattico da parte dei gesuiti
Che si incontrassero nella loggia pa- fornì ai loro vigili nemici l’apertura che
rigina chiamata «Le Nove Sorelle» o in cercavano, la gestione data al caso La
«Le spade incrociate» di Madrid, come Valette. Padre La Valette era il superio-
nelle cene ufficiali o nelle riunioni fi- re della missione dei gesuiti nell’isola di
nanziarie, erano tutti della stessa idea Martinica. Per garantire il finanziamen-
di «Fratelli della Piramide». Il Fratello to necessario per la missione, La Valette
Pombal, il Fratello Choiseul, il Fratello aveva utilizzato il credito commerciale
Kaunitz, si mandarono tutti messaggi al fine di sviluppare vaste imprese mer-
l’un l’altro e agli altri fratelli sulla ne- cantili. Così facendo, La Valette ha vio-
cessità di attaccare il Papato attraverso lato le regole esplicite della Società. Già
i Gesuiti. nel 1751, i superiori gesuiti avevano ri-
I gesuiti erano troppo informati di ciò badito il divieto ai gesuiti di intraprende-
che stava accadendo per non fiutare la re qualsiasi attività come uomini d’affari
sua morte imminente nei venti di bur- o soci. Lo stesso Ignacio aveva stabilito
rasca che avevano cominciato a levarsi questo divieto.
contro la loro istituzione. Venne il giorno in cui padre La Va-
Che i gesuiti del tempo fossero consa- lette non riuscì a pagare le case di cre-
pevoli del pericolo mortale che li minac- dito, specialmente una ditta mercantile
ciava è testimoniato dalle dichiarazioni di Marsiglia, con la quale aveva un de-
ufficiali dei loro capi, fatte quando si ri- bito di due milioni e mezzo di franchi.
unirono a Roma, tra il 9 maggio e il 18 Il Superiore Provinciale di Francia e Pa-
giugno 1758: «Se, permettendo a Dio nei dre Generale, Lorenzo Ricci, si rifiutò di
suoi disegni nascosti, che non possiamo pagare i debiti di La Valette, sostenendo
fare altro che adorare, dobbiamo diven- che aveva infranto le regole della Com-
tare preda delle avversità, il Signore non pagnia e quindi la Compagnia non aveva
abbandonerà coloro che rimangono le- alcuna responsabilità.
gati e uniti a Lui, purché la Compagnia Era una tattica sbagliata. La banca ha
possa rivolgersi a Lui con l’anima aperta portato la Società in tribunale e questo
e un cuore sincero, non avrà bisogno di diede ragione alla banca. I gesuiti si ap-
altra fonte di vigore». pellarono, com’era loro diritto, al Parla-
Attraverso queste parole si sente la mento francese.
voce dell’antica Compagnia di Gesù, Questo è stato il secondo grave er-
rore. Il Parlamento non solo pronunciò che avrebbero accettato come papa solo
sentenza contro la Compagnia nel caso qualcuno che avesse promesso di liqui-
La Valette, ma raccomandò e decise, il 6 dare i gesuiti.
agosto 1762, che la Compagnia dovesse Il cardinale Lorenzo Ganganelli ha
essere espulsa dalla Francia in quanto in- dato garanzie su questo punto agli am-
compatibile con il bene dello Stato. Ov- basciatori delle corti di Loro Maestà.
viamente, in questa decisione sono stati Fu eletto Papa con il nome di Clemente
coinvolti più fattori oltre a La Valette. Il XIV.
consenso del re Luigi XV fu ottenuto, Su di lui furono quindi esercitate
tanto più che alla sua amante, la marche- pressioni dirette affinché mantenesse la
sa de Pompadour, si diceva fosse stata promessa fatta come condizione per ri-
rifiutata la Santa Comunione dal confes- cevere l’appoggio dei principi borbonici
sore gesuita di re Luigi XV, padre Pe- per la sua elezione. Alla fine acconsen-
russeau, e lei non perdonò mai quell’af- tì, chiudendo il seminario dei gesuiti a
fronto al suo onore. Fu Pompadour a Roma nel 1772, e poi tutte le case e le
superare gli ultimi scrupoli di Louis per chiese dei gesuiti nello Stato Pontificio.
firmare il documento. Il decreto del Par- Infine, il 21 luglio 1773, emanò un do-
lamento ottenne forza di legge. I Gesuiti cumento papale intitolato Dominas ac
hanno chiuso tutte le loro scuole, case e Redemptor, che abolì completamente
chiese. Alcuni di loro sono rimasti clan- l’Ordine. «La Compagnia di Gesù non è
destinamente in Francia. Altri andarono più in grado di produrre quei ricchi frut-
in esilio. ti e quei notevoli vantaggi per i quali è
stata istituita». «È assolutamente impos-
Erano trascorsi appena sei anni quan- sibile mantenere una pace vera e duratu-
do, in una sola notte, 2-3 aprile 1767, ra all’interno della Chiesa finché esiste
tutte le scuole, case, residenze e chiese l’Ordine... Pertanto, con la presente abo-
appartenenti ai Gesuiti in Spagna e ai liamo la Compagnia di Gesù».
domini spagnoli in America furono in-
vasi dalle truppe del Re. Non potevano esserci dubbi sull’ob-
Dalla Spagna circa seimila gesuiti fu- bedienza all’editto papale. La semplice
rono radunati, stipati come sardine nel- obbedienza di esecuzione era imposta
le stive delle navi da guerra spagnole, e con la forza delle armi.
trasportati nello Stato Pontificio, in Ita- Ma i gesuiti non praticavano l’obbe-
lia, dove furono scaricati sulla spiaggia, dienza della volontà. Accettarono, fede-
senza tante cerimonie senza badare se li anche in questo momento al carattere
fossero vivi, morti o moribondi. della Compagnia, la soppressione, e non
L’intera operazione spagnola, che ave- intendevano continuare ad essere un or-
va richiesto quattordici mesi di prepara- dine di uomini chiamato Compagnia di
zione, fu un trionfo di segretezza buro- Gesù.
cratica e precisione militare. Poco dopo I Gesuiti dispersi d’Europa si rag-
lo imitarono i paesi borbonici di Napoli grupparono in alcune associazioni di uo-
e Parma e, poco dopo, anche l’Austria. mini nuovi, la Società del Sacro Cuore
Tutti espulsero i gesuiti e confiscarono i di Gesù, i Padri della Fede, la Società
loro beni. Al Papato restava solo il tem- della Fede di Gesù e simili. Ex gesuiti
po di liquidare la Compagnia. di Spagna e Portogallo fondarono le pro-
Quando nel 1769 si riunì un concla- prie associazioni.
ve di cardinali per eleggere un nuovo Due governanti, Caterina di Russia
papa, «la famiglia» dei Borboni chiarì e Federico di Prussia, si rifiutarono di
emettere il decreto del papa. Di conse- la Compagnia com’era stata una volta.
guenza, legalmente e canonicamente, Sono stati reintrodotti tutti gli elementi
l’ordine non è stato soppresso in nessu- anteriori alla soppressione: le Costitu-
no dei due paesi. I gesuiti lì si incontra- zioni ignaziane; il set di regole comuni;
rono, formarono un nucleo ed elessero l’uso dei noviziati formali e delle case
un vicario generale provvisorio, il litua- separate di preparazione per gli ecclesia-
no padre Stanislaw Czerniewicz. stici; la pratica e l’uso degli Esercizi Spi-
Alla morte di papa Clemente XIV, un rituali; l’approvazione ufficiale di quella
anno dopo aver soppresso l’Ordine 18, primordiale devozione e pietà gesuita, il
Czerniewicz scrisse al suo successore, Sacro Cuore di Gesù; l’uso di una forma
papa Pio VI, chiedendogli che cosa do- raffinata dell’antica Ratio Studiorum.
vesse fare. Furono aperti collegi e università
Pio VI era enigmatico; ma sorpren- dei gesuiti. Il numero dei membri della
dentemente incoraggiante, dicendogli Compagnia crebbe a poco a poco, da po-
che sperava che «il risultato delle tue che centinaia nel 1814 a un paio di mi-
preghiere, come prevedo e come deside- gliaia nel 1830, a più di 5.200 nel 1850 e
ri, sarà felice». Era un chiaro riferimento quasi 12.000 nel 1880.
a un imminente restauro della Compa- Il carattere tradizionale della Compa-
gnia. gnia fu ristabilito, proprio dal Padre Ge-
I gesuiti in Russia ebbero cinque nerale che governò tra il 1835 e il 1887,
Congregazioni ad interim tra il 1782 e il belga Pieter Beckx, che considerò la
il 1805. Ogni volta elessero un nuovo sua opera come il vertice e il punto foca-
vicario generale, autorizzato dalla Con- le dei suoi trentuno anni di governo della
gregazione ad agire come superiore fino Compagnia.
a quando la Compagnia di Gesù non fos- Il 9 giugno 1872 consacrò solenne-
se stata «universalmente restaurata». mente l’intera Compagnia come cor-
Il restauro non si è fatto attendere. Nel po al Sacro Cuore di Gesù. Ciò ha dato
1801 Pio VII nominò l’allora Vicario un nuovo slancio al classico personag-
Generale, il lituano Franciszek Kareu, gio gesuita con la sua nota di adesione
Padre Generale dei Gesuiti. Al tempo del personale a Gesù. In tutte le Province, i
successivo generale in esilio, il polacco gesuiti iniziarono una serie di organizza-
Tadeusz Brzozowski, furono create due zioni per laici dediti alla loro devozio-
province ufficiali, la Russia e l’Italia. ne gesuitica; c’era un flusso continuo di
Infine, il 7 agosto 1814, Papa Pio VII studi sull’argomento. Beckx e i generali
restaurò formalmente la Compagnia di che gli succedettero continuarono a sot-
Gesù all’interno della Chiesa universale. tolineare l’importanza di questa devo-
Padre Tadeusz Brzozowski era il Pa- zione per i gesuiti.
dre Generale; ma non potendo lasciare Molto tempo dopo aver cessato per
il territorio russo, fu rappresentato a motivi di salute nel 1884 (visse altri otto
Roma da un vicario generale, Mariano anni, fino alla veneranda età di novan-
Petrucci. tasette anni), Beckx ricordò quel giorno
Ciò che accadde nei successivi cin- di consacrazione nella chiesa del Gesù a
quant’anni fu una quasi resurrezione del- Roma.
Con il rinnovamento di questo pre-
18 Lo stesso giorno, 22 settembre 1774, l’al- zioso carattere gesuita, venne inevita-
lora ex Padre Generale, Lorenzo Ricci, e i suoi bilmente un’enfasi sull’ortodossia della
immediati colleghi gesuiti, furono imprigiona- dottrina cattolica. Questa, insieme alla
ti nelle segrete papali di Castel Sant’Angelo a
Roma. fedeltà al Papa, era la principale preoc-
cupazione dei Superiori. La lezione più alleato dell’infallibilità del papa e del suo
importante appresa dalla soppressione primato, superiorità, su qualsiasi vesco-
fu che senza un solido punto d’appoggio vo, così come su tutti i vescovi insieme.
presso la Santa Sede, per quanto grande Di questa struttura gerarchica romana
fosse il leale servizio, essa non poteva furono i gesuiti a diventare i campioni.
salvare la Compagnia dalle difficoltà. I più grandi nemici incontrati da que-
I Borboni ei Massoni erano stati suoi sto romanismo enfatizzato nel dicianno-
nemici. Ma il più amaro era stato tra i vesimo secolo furono i teologi e i filosofi
burocrati laici di Roma; e, in fondo, fu che si definivano modernisti. In fondo,
proprio un Papa a decidere che la Com- il suo principio fondante era la perenne
pagnia era un pericolo per il Papato e per necessità di modernizzare la Chiesa e il
la Santa Sede. suo messaggio. Altrimenti come potreb-
be essere compreso e accettato?
L’ortodossia, quindi, era la chiave Era necessario un ponte, dicevano, tra
per una maggiore sicurezza. Non sem- l’antico Vangelo e la mente e la cultura
plicemente l’ortodossia classica di San in continua evoluzione di uomini e don-
Tommaso d’Aquino, ma l’ortodossia ne. Quell’idea non era di per sé estranea
sviluppata del romanismo papale. Tutto alla Chiesa o ai gesuiti. Ma i modernisti
ciò che si poteva fare ufficialmente e dai hanno attraversato con arroganza quel
Superiori, è stato fatto per questo scopo. fragile ponte.
La teologia e la filosofia di san Tom- L’adattamento, in bocca e sotto le
maso furono proclamate come insegna- piume, significava la rinuncia alle dottri-
mento ufficiale della Compagnia. Ma ne fondamentali. Rappresentava che la
soprattutto, lo slogan diffuso in tutto Chiesa poteva negare un tempo ciò che
l’Ordine è stato un nuovo accento sul- aveva affermato in un precedente come
la Compagnia come strumento docile ed dogma essenziale, il che equivaleva,
efficiente del Papato e della Santa Sede. insomma, a proclamare che non esiste-
I membri della Compagnia dovevano es- va un dato permanente di fede, nessun
sere gli eminenti «ultramontani». Que- dogma, nessuna credenza fissa. Perché i
sta dovrebbe essere la vostra bandiera e dati della scienza sarebbero autorizzati a
gloria come individui e come gruppo. dettare ciò che gli uomini e le donne do-
Questo romanismo pervasivo diede vrebbero credere.
gli ultimi ritocchi al rinnovato carattere Il modernismo era, ed è tuttora, la to-
della Compagnia. tale sottomissione del credo e della pra-
Le circostanze del diciannovesimo tica religiosa alle mode e ai capricci cul-
secolo furono fatte su misura per per- turali della civiltà in un dato momento.
mettere che l’enfasi finale, l’ultima nota Era una freccia familiare che puntava
di grazia del romanismo si aggiunges- al cuore del romanismo e della Chiesa
se allo spirito della Compagnia. Fu nel gerarchica. Per il modernista, la Chiesa
1869 quando il Concilio Vaticano I defi- di Cristo non era un’istituzione gerar-
nì l’infallibilità del Papa e rese pubblica, chica stabilita in modo permanente, cen-
attribuendole il massimo risalto come trata sul vescovo di Roma come pastore
dogma di fede, che il Vicario di Cristo in supremo. Quella Chiesa, in realtà, era
terra dovette essere identificato per asso- una cosa molto più «spirituale», un in-
ciazione con un unico luogo geografico, sieme di singole comunità di credenti, in
Roma. cui lo spirito di Cristo sviluppava conti-
Il romanismo totale includeva questo nuamente nuove forme di culto, fede e
«fatto romano», come veniva chiamato, moralità.
Modernismo e cattolicesimo non po- logicamente modernista.

trebbero vivere nella stessa casa reli- Due branche della scienza secolare
giosa. La mente papista dei Superiori ebbero un effetto particolarmente pro-
gesuiti romani, quindi, non tollerava la fondo sulla carriera teologica dei gesu-
minima deviazione modernista che si iti: la ricerca archeologica, linguistica e
poteva appena percepire nei loro gesu- storica nel Vicino Oriente, culla del cri-
iti. Anche l’accenno di un solo soffio di stianesimo, e la ricerca moderna in an-
modernismo rintracciabile in un profes- tropologia e paleontologia.
sore o scrittore gesuita era sufficiente a La latente mentalità modernista impo-
garantire la loro separazione. neva di ricercare una riconciliazione tra
Bisogna sottolineare la parola indivi- i dati di queste scienze e i dati tradizio-
duabile; poiché sebbene questa severa nali della rivelazione cristiana. Riconci-
dichiarazione ufficiale sul modernismo liazione era la parola magica, la formula
sia stata conservata fino alla metà del per aprire il sesamo. Naturalmente, si
XX secolo, la mentalità modernista tra trattava di un fatale errore di giudizio
gesuiti ed ecclesiastici non è morta. procedurale.
È semplicemente diventata impercet- Perché riconciliazione significava
tibile. Ha operato clandestinamente e ha «interpretare» i dati da rivelazione in
sviluppato metodi e stratagemmi per la modo tale da lasciare intatti i dati della
sua perpetuazione. scienza. Questi dati, del resto, erano stati
Perché in questo periodo, vista la «verificati» scientificamente.
crescente importanza della «questione Non ha mai intaccato la mentalità mo-
sociale» l’impatto sempre più forte del dernista, e non è ancora entrata mai in
comunismo marxista e l’enorme sal- esso, che l’unica procedura sicura era
to compiuto dalle scienze naturali, la cercare nel tesoro della tradizione cri-
Compagnia decise di specializzare i suoi stiana ciò che la rivelazione di Cristo
giovani nelle nuove branche del sapere, aveva da dire su questi dati «provati».
come la fisica, la chimica, la paleontolo- Così, il modernismo non ha mai conce-
gia, l’antropologia, la fisiologia, l’assi- pito un’antropologia cristiana, una so-
riologia, religioni orientali, egittologia, ciologia cristiana.
sociologia e biologia. I modernisti finiscono per cercare il
Impercettibilmente, una confraternita significato di Rivelazione in questi dati
inedita ma ben unita di specialisti acca- «provati» della scienza, senza rendersi
demici altamente istruiti iniziò a sorgere conto che provato come termine di la-
in tutta la Compagnia, esprimendo rara- voro nella scienza spesso significa «ipo-
mente, se non mai, i loro veri sentimenti tizzato» fino a quando una nuova serie
e idee; ma trovarono sempre più diffici- di dati empirici non confuta ciò che era
le conciliare i dati della loro formazio- precedentemente «dimostrato».
ne scientifica con le dottrine e la morale I dati della rivelazione non sono di
tradizionali propugnate dalla Chiesa cat- questa natura.
tolica e ufficialmente difese dalla Com- Mentre la corrente modernista scorre-
pagnia. va e avanzava silenziosamente e costan-
Nel loro lavoro si associavano a stu- temente per incontrare il giorno del suo
diosi non cattolici e non gesuiti impe- culmine, è stata preservata e una discre-
gnati in studi simili ai loro, ne leggevano zione ufficiale è stata promossa sia nella
i risultati e sviluppavano una compren- Chiesa cattolica che nella Compagnia di
sione del loro punto di vista, che, quasi Gesù. Vi fu così un ultimo e piuttosto
senza eccezione, era anticattolico e teo- lungo periodo di apparente uniformità
e crescita del numero dei membri della malmente la Compagnia al Cuore Im-
Compagnia e della Chiesa. macolato di Maria, una devozione che
Durante i ventisette anni del genera- emerse come parallela alla centrale de-
lato di padre Wlodzimierz Ledóchowski vozione cattolica al Sacro Cuore di Gesù.
(1915-1944), fu il momento in cui il Quella congregazione affermò anche
carattere tradizionale della Compagnia la sua adesione al dogma dell’Assunzio-
ricevette la più forte impronta e la più ne della Vergine Maria, come lo avrebbe
netta definizione dal governo di Claudio definito quattro anni dopo papa Pio XII.
Acquaviva nei secoli XVI e XVII. Si po- Maria, secondo la credenza cattolica,
trebbe anche dire che Ledóchowski era morì; ma il suo corpo non ha mai subito
un uomo che aveva tanto potere perso- la corruzione della tomba. Invece è stata
nale quanto Acquaviva. «assunta», innalzata nella gloria trasfor-
Come quest’ultimo, Ledóchowski in- mante del suo figlio divino.
sisteva sulla fedeltà alla struttura dell’ob- Le viscere che hanno concepito Dio
bedienza dei gesuiti, era un disciplinare come uomo, i seni che lo hanno nutrito,
quasi spietato e faceva scorrere un flus- le mani che lo hanno tenuto, il corpo che
so di istruzioni in tutta la Compagnia su ha lavorato per lui, non dovrebbero mai
ogni dettaglio della vita dei gesuiti e de- essere contaminati da vermi e topi.
gli ideali ignaziani. Il carattere tradizionale dei gesuiti,
Sapeva esattamente cosa dovevano con la sua preziosa duplice relazione con
essere i gesuiti secondo le Costituzioni e Gesù e con il suo Vicario, il Papa, sem-
le tradizioni dell’Ordine; e sotto le mani brava non essere mai stato così vibrante,
forti di due Papi molto autoritari, Pio XI né così fiorente. Tutto questo culminò in
e Pio XII, ristabilì gli intimi legami che quell’ultimo periodo di prosperità spiri-
un tempo univano il Papato e il genera- tuale e religiosa cattolica romana subito
lato dei Gesuiti. Ledóchowski, infatti, ha dopo la seconda guerra mondiale.
dato un significato rinnovato a quell’an-
tico soprannome romano del Padre Ge- C’è stato anche un tempo in cui il cat-
nerale dei Gesuiti, il «Papa Nero». tolicesimo nordamericano in particolare
Come Pio XII può essere definito sembrava essere diventato maggiorenne.
l’ultimo dei grandi Papi romani, così Man mano che il reclutamento cresceva
Ledóchowski può essere definito l’ulti- sempre più in tutto il mondo, sia nella
mo dei grandi generali romani dei Ge- Compagnia che negli altri ordini religio-
suiti. si, il numero dei membri gesuiti crebbe
Durante gli anni di Ledochowski sem- da diciassettemila intorno al 1917, a più
brava davvero che i papi Pio XI e Pio di trentacinquemila nel 1964, e superò i
XII non ponessero alcun limite reale a trentaseimila nel 1965.
ciò che il gesuitismo e il cattolicesimo I cattolici nordamericani passarono da
romano in generale potevano ottenere. diciassette milioni nel 1917 a trentasette
Dovremmo anche dire che, negli ultimi milioni intorno al 1945 e a quarantasette
bagliori del lungo regno di Ledochowski milioni intorno al 1954.
e all’interno del comando del suo suc- Insieme al loro numero, il potere e il
cessore, il belga Jean-Baptiste Janssens, prestigio dei cattolici in Nord America
il potere magico dell’impulso sembrava crebbero enormemente. Anche quel fa-
continuare. natismo dei nativi americani, l’anti-cat-
La stessa Congregazione Generale, tolicesimo, ha subìto un duro colpo.
o riunione dei leader gesuiti che elesse I cattolici potrebbero raggiungere la
Janssens nel 1946, consacrò anche for- Casa Bianca. La sua Legion of Decency
potrebbe influenzare l’industria cinema- tenario. Ma quando menzionò per la pri-

tografica. Il suo voto municipale e stata- ma volta l’argomento verbalmente e in
le è stato corteggiato. lettere ai Superiori e dirigenti gesuiti a
Roma e altrove, scoprì, qualcosa di cui
Come scrisse Will Herberg, la popo- sicuramente doveva aver già realizzato
lazione degli Stati Uniti doveva ora es- almeno vagamente, che i gesuiti, nella
sere suddivisa in “cattolici, protestanti maggior parte di loro, avevano perso in-
ed ebrei”. Herberg ha aggiunto “e pochi teresse per la devozione al Sacro Cuore
altri”. Ma in quel gruppo non include- di Gesù.
va modernisti, cattolici e protestanti o Alcuni la consideravano infantile,
ebrei. Questi erano ancora una “realtà” primitiva, semplice, repellente e inap-
nella coscienza americana. propriata per una mentalità moderna.
Né il modernismo era una realtà nel- C’era chi lo trovava persino grossola-
la coscienza generale dei gesuiti negli no e sensuale. Altri avevano deciso che
anni Cinquanta e Sessanta. Nessuno la mente moderna non poteva accettare
sembrava accorgersi che questo strano, tale devozione, sebbene essi stessi vi ve-
radicale cambiamento stava avvenendo dessero qualche merito per persone mol-
nel gesuitismo. Tuttavia, quella specifica to semplici, bambini, contadini e simili.
devozione personale a Gesù da parte dei Altri hanno persino asserito difficoltà
singoli gesuiti, veniva minata silenzio- teologiche. Pochi vedevano una connes-
samente, discretamente. sione tra questa devozione e il carattere
Uno dei più grandi Padri Generali ignaziano dei gesuiti.
della Compagnia ha sottolineato quella In breve, Arrupe non riusciva più a
precisa nota a mo’ di monito: “Possia- trovare la convinzione precedentemente
mo misurare la nostra fedeltà alla chia- condivisa dai suoi gesuiti che la Com-
mata di Nostro Signore Gesù alla sua pagnia avesse un incarico divino da Cri-
Compagnia – scriveva il Padre Genera- sto attraverso Santa Margarita María de
le Ledóchowski in una delle sue lettere Alacoque e la Santa Sede per propagare
a tutto l’Ordine – dall’importanza che la sua devozione.
questa devozione al Sacro Cuore di Gesù Tuttavia, Arrupe ha continuato con i
ha in ognuno di noi e nella Compagnia suoi piani. La sua lettera all’intera Com-
come Congregazione religiosa”. pagnia sulle celebrazioni del centenario
farebbe piangere gli angeli.
Senza addentrarci qui nelle cause che Cominciò ammettendo che nella
misero fine all’importanza della devo- Compagnia si erano trovati pareri con-
zione al Sacro Cuore di Gesù come tas- trastanti su questa devozione. Ha parlato
sello centrale del carattere gesuita, pos- dell’“indifferenza” di alcuni, dell’“av-
siamo avere un’idea molto toccante di versione inconscia” di altri, e persino
quanto profondamente fosse cambiato dell’“antipatia”, persino del “disgusto”
quel carattere classico del gesuita all’i- di alcuni membri nei confronti di questa
nizio degli anni Settanta, leggendo le devozione.
parole del padre generale Pedro Arrupe Alcuni, ha aggiunto, “preferiscono
nel 1972. mantenere un rispettoso silenzio e atten-
Poiché quell’anno ha segnato un se- dere gli eventi”. La sua lettera, quindi,
colo dalla consacrazione dell’intera consisteva in uno sforzo per risolvere «i
Compagnia al Sacro Cuore di Gesù, fat- problemi ascetici, pastorali e apostolici
ta dal Padre Generale Beckx, Arrupe ha che presenta oggi la devozione al Sacro
programmato una celebrazione del cen- Cuore di Gesù», anche se li trovava «dif-
– X. Il superiore di rango più elevato –
ficili da affrontare». Non ha detto perché so quando sollevava qualsiasi questione

lo trovava difficile. che coinvolgesse il più alto Superiore
La lettera, in sintesi, raccomandava della Compagnia, la Congregazione Ge-
che i gesuiti sviluppassero una «com- nerale dei capi gesuiti che si riunisce pe-
prensione ampia» della devozione, tra- riodicamente a Roma.
lasciando «esagerazioni di parte o rea- Dico “fino al suicidio” perché, duran-
zioni puramente emotive» e, in effetti, te il generalato Arrupe, la Congregazio-
permetteva a ciascun subordinato di fare ne Generale ha fatto proprio questo con
ciò che voleva. il gesuitismo classico della Compagnia;
Insomma, la devozione al Sacro Cuo- e Arrupe, in linea con lo spirito della sua
re di Gesù era completamente morta lettera sulla devozione al Sacro Cuore di
come qualcosa di ufficiale della Compa- Gesù, si dichiarò puro servitore di quel
gnia. Ma Arrupe, nelle sue stesse parole, massimo Superiore in quella condotta
si sentiva come un «obbligo personale» autodistruttiva adottata dalla Congrega-
di parlare sull’argomento. Avrebbe potu- zione Generale.
to aggiungere che Papa Paolo VI aveva
inviato alla Compagnia una lettera nel
maggio 1965, più di sette anni prima, X. IL SUPERIORE DI
avvertendo proprio Arrupe della neces- RANGO PIÙ ELEVATO
sità di ravvivare questa devozione nel-
la Compagnia. Perché, già allora, nella Il mondo che ha assistito alle alter-
Chiesa in genere, così come nella Com- ne vicende del gesuitismo negli ultimi
pagnia, questa devozione stava subendo quattro secoli e mezzo non si è mai reso
la stessa sorte di altre pie pratiche duran- conto, se non in tempi molto recenti, del
te gli anni Sessanta. ruolo centrale svolto dalle Congregazio-
Un tratto persistente di Pedro Arrupe ni Generali della Compagnia di Gesù,
si rivela nelle sue comunicazioni con i incontri formali dei Superiori Gesuiti di
gesuiti sulla devozione al Sacro Cuore: tutte le le province del mondo a Roma
l’apparente deferenza che sempre mo- con il Padre Generale e i suoi assisten-
strava alle simpatie e alle antipatie, alle ti e aiutanti. Le Congregazioni Generali
antipatie e alle deviazioni degli uomini hanno luogo relativamente di rado; non
posti sotto la sua guida come generale sono state più di trentatré in 445 anni 19.
dei gesuiti. Ma quando una Congregazione Gene-
Le sue lettere e istruzioni su quasi tut- rale è in sessione, è per volontà di Igna-
to erano solo inviti a pensare come lui. zio stesso, superiore a ogni singolo ge-
Non sembrava mai in grado di comanda- suita della Compagnia, incluso il Padre
re, come aveva fatto ogni generale pri- Generale.
ma di lui. Aveva il potere, ma non era di- Solo in quest’epoca di mezzi di co-
sposto a prenderlo in mano, a usarlo per municazione istantanei di massa, ha co-
correggere le deviazioni dall’ortodossia
romana o da ciò che era tradizionalmen-
19 La prima Congregazione Generale si ten-
te gesuita. ne nel 1558, due anni dopo la morte di Ignazio.
Ciò rappresentava un errore fatale L’ultima, finora la trentatreesima, ebbe luogo
nel suo carattere e un totale fallimen- nel 1983. Ci furono anche cinque Congrega-
to nell’esercizio dell’autorità gesuita. zioni provvisorie durante i quarantuno anni
(1773-1814) in cui la Compagnia fu soppres-
In tutti questi casi, Arrupe si è piegato sa dal Papato ovunque tranne che in Prussia e
all’opinione della maggioranza. Porta- Russia, dove sopravvisse un piccolo gruppo di
va il suo difetto fino al suicidio religio- gesuiti.

minciato ad esserci una vaga nozione postulati, poiché ci sono sempre dupli-
globale che la Congregazione Generale cazioni e ripetizioni; i temi minori sono
della Compagnia di Gesù può avere una addirittura accessori, postulati inutili o
sua opinione, diversa dalla mentalità di inconsistenti.
molti singoli gesuiti, e dalla mentalità Nella Prima Congregazione Gene-
del Papa regnante. Tuttavia, anche con rale, riunita dopo la morte di Ignazio, i
i media desiderosi di ficcare il naso, le delegati hanno solennemente dibattuto
opere di qualsiasi Congregazione Gene- la questione del portare la barba. Sebbe-
rale sono preservate da un attento scruti- ne questa questione possa ora sembrare
nio pubblico, anzi da qualsiasi scrutinio. poco importante come la questione delle
lapidi piatte contro quelle verticali per i
Nella stesura delle Costituzioni del- veterani decisa con un voto alla Camera
la sua Compagnia, Ignazio dedicò alla dei Rappresentanti degli Stati Uniti, il
Congregazione Generale sette interi ca- 20 maggio 1985, aveva una ragione.
pitoli: la sua composizione, il suo modo I gesuiti dovevano imitare Ignacio,
e modo di riunirsi, il suo metodo deci- che aveva portato la barba per tutta la
sionale, i suoi pieni poteri legislativi. vita? Hanno deciso contro la proposta.
Non ha mai descritto la Congregazione Uno dei motivi più importanti per con-
Generale come un Superiore. I Superio- vocare una Congregazione Generale è
ri, nella sua mente, erano tutti uomini. l’elezione di un nuovo Padre Generale.
Ma i poteri che conferiva alla Congrega- Se vi incontrate a tale scopo, gran parte
zione Generale erano soprattutto gli uo- della preparazione pre-assemblea consi-
mini che erano Superiori nella sua Com- ste nel raccogliere dati, informazioni, sui
pagnia. Solo il Papa aveva più autorità possibili candidati. Come per i cardinali
della Congregazione Generale. elettori che scelgono uno dei loro per es-
Quando è il momento di convocare sere Papa in un conclave papale, e che
una Congregazione Generale, perché si entrano in ogni conclave con in mente
deve eleggere un nuovo Padre Generale certi papabili, così è usanza tra i più alti
o bisogna fare qualche cambiamento che Superiori della Compagnia avere in bre-
richiede consiglio da tutte le parti della ve pronta la lista dei possibili candidati
Compagnia, il Padre Generale, o Vicario alla carica di Padre Generale.
Generale, chiede il permesso del Papa Questa lista è materia riservata al mas-
per l’assemblea. Una volta concesso, simo. Un indizio della libertà esercitata
iniziano i preparativi. dai delegati è il fatto che solo due Padri
Ben prima dell’inizio di una Congre- Generali, lo stesso Ignazio, nel 1541, e
gazione, le proposizioni, ciascuna delle il dodicesimo Padre Generale, il belga
quali si chiama postulata, vengono com- Charles de Noyelle nel 1682, furono
missionate dai Superiori romani delle eletti all’unanimità.
varie Province, Missioni e Viceprovince
della Compagnia. Il Padre Generale e I gesuiti che si incontrano a Roma con
la sua équipe a Roma sono incaricati di il Padre Generale per la Congregazione
vagliare tutte le proposte. Riflettono la Generale sono scelti come delegati dai
mentalità della compagnia in generale e loro confratelli gesuiti nelle proprie Pro-
forniscono i materiali per la discussione, vince di origine. Fino a poco tempo fa,
la decisione e il Decreto formale nella dovevano essere gesuiti professi (uomini
Congregazione in vigore. che oltre ai tre voti di povertà, castità e
Una parte importante della prepa- obbedienza avevano fatto il quarto voto
razione consiste nel mettere ordine nei di speciale obbedienza al Papa). Origi-
nariamente solo le Province avevano il della Compagnia.

diritto di eleggere e inviare Delegati. Le Erano tutti personaggi molto deferen-
Missioni e le Viceprovince acquisirono ti, e all’inizio le loro discussioni riguar-
questo diritto nel 1946 alla XXIX Con- do alla “piattaforma” si sono rivelate di-
gregazione Generale. sordinate, “democratici” in quel senso e
Quando si riuniscono per una celebra- in qualche modo romantici.
zione così importante, i delegati ascolta- È diventato subito ovvio per loro che
no la relazione del Padre Generale sulla dovevano adottare una disciplina. In pri-
condizione della Compagnia, i suoi suc- mo luogo, hanno stabilito un elenco di
cessi, i suoi fallimenti, le sue difficoltà; domande che dovrebbero contenere sul-
e sovrintendono ai postulati. le loro intenzioni e aspirazioni.
Attraverso il voto, tutto si decide con “Per tutto il giorno”, come alcuni di
il voto in una Congregazione Generale, loro in seguito lo descrissero per iscritto,
selezionare determinate procedure al fine “eravamo abituati a ponderare e medi-
di facilitare le loro discussioni. Possono tare su questi problemi e a scrutarvi de-
creare commissioni, sottocommissioni o votamente”. Di notte, si dicevano l’un
gruppi di studio speciali, ciascuna delle l’altro quello che pensavano sui proble-
quali incaricata di preparare i materiali mi, e ogni punto di vista veniva discus-
per i dibattiti comuni, prendere appunti so. Quando pensavano che fosse stata
delle discussioni, creare nuove proposi- discussa una questione particolare, vo-
zioni allargate e infine presentare il testo tavano. Bastava un voto a maggioranza
definitivo dei Decreti su cui la Congre- semplice per garantire una decisione co-
gazione voterà come ultima risorsa. mune.
Solo nella XXX Congregazione Ge- Non ci sono dubbi. Questo metodo di
nerale il voto effettuato per mezzo di un discussione era “democratico” in più di
apparecchio “elettrico” è stato esteso a un modo. Ognuno poteva dire quello che
tutti i delegati, in cui si premeva un pul- pensava. Nessuno era considerato deten-
sante “sì” o “no” per registrare il proprio tore di un primato di opinione che esclu-
voto. desse alcuni o tutti gli altri. Anche vota-
Subito dopo la fine della Congrega- re in comune e decidere a maggioranza
zione, tutti i Decreti che sono stati adot- semplice erano modi di comportamento
tati con votazione sono pubblicati come “democratici”. Una semplice lettura di
Atti. come funzionarono quei primi dibattiti
Quale forma deve assumere il dibat- convince che il loro scambio di opinio-
tito tra i delegati una volta che sono rini fu straordinariamente franco, a volte
uniti in Congregazione Generale? For- molto enfatico, ma mai acceso.
tunatamente, l’idea di Ignacio in questa Inoltre, quando si è detto questo, si è
faccenda è ben nota. Il modello era stato compresa la misura in cui i loro dibattiti
fornito dal primo lungo dibattito che lui erano democratici in qualunque senso si
e i suoi primi otto compagni ebbero nel- adattasse al nostro uso moderno del ter-
la primavera e all’inizio dell’estate del mine.
1538, quando si apprestarono a presen- Perché una cosa è usare mezzi “demo-
tare a papa Paolo III il loro progetto di cratici” di dibattito e di decisione quan-
formazione della Compagnia. Vivevano do i partecipanti appartengono a una
insieme in una casa abbandonata vicino democrazia laica, un sistema in cui il
al Ponte Sisto a Roma e in quei mesi di governo in linea di principio, è per il po-
solitudine e preghiera forgiarono tra loro polo, del popolo e dal popolo o dai suoi
la “piattaforma” o principi fondamentali rappresentanti liberamente scelti, come
la democrazia repubblicana degli Stati descriveva la Congregazione Generale,

Uniti d’America. Ignazio limitava i suoi direttori all’es-
Ma è tutt’altra cosa usare gli stessi senziale delle regole di procedura, do-
mezzi “democratici”di discussione e de- vendo osservare le convenzioni esterne
cisione per uomini che mirano a servire perché si potesse dire che una Congrega-
al meglio all’interno di un sistema stret- zione aveva agito legittimamente.
tamente “monarchico”, un sistema co- In nessun punto della sua trattazione
struito per la propagazione della verità della Congregazione Generale ha sentito
religiosa e costruito attorno a una pira- il bisogno di toccare la mentalità, l’at-
mide in cui il potere assoluto è concen- teggiamento mentale che dovrebbe ca-
trato nella cuspide; e in cui tutti gli altri ratterizzare i Delegati quando sono im-
esercizi del potere del sistema derivano pegnati nelle discussioni e negli affari in
per permesso, non per diritto, da quel corso, propri della Congregazione.
vertice. Perché, in un tale sistema, la Supponeva che essi, nella loro stra-
concentrazione del potere significa che grande maggioranza Padri Professi della
una certa ideologia ne governa l’uso. Compagnia e distinti da quello speciale
quarto voto al Papa, avrebbero conside-
Questa era la posizione di quei nove rato come premessa principale della loro
uomini, Ignacio e i suoi otto compagni, attività ciò che aveva spiegato altrove in
come è la posizione dei delegati di una dettaglio come la mentalità permanente
Congregazione Generale della Compa- e il profilo del loro «tipico Padre Profes-
gnia. I suoi dibattiti liberi e il processo della Compagnia».
so decisionale a maggioranza semplice Ho immaginato lo stampo ignaziano.
possono essere democratici. Ma tutti i La sua affermazione nella Formula
dibattiti, anzi gli stessi argomenti di- dell’Istituto è chiara; e lui ci credeva:
battuti e le conclusioni ammesse, sono
rigidamente regolati, non dall’opinione “Tutti coloro che professano in que-
“democratica”, ma dalle norme stabilite sta Compagnia devono comprendere al
in quel vertice monarchico. momento, e tenerlo presente per tutta la
Detto in termini più semplici, i par- loro vita, che questa intera Compagnia,
tecipanti a una democrazia repubblica- e i singoli membri che vi fanno la loro
na laica sono liberi di discutere e votare professione, stanno portando avanti una
liberamente sulla vera natura della loro campagna per Dio sotto la fedele obbe-
democrazia e sulle sue leggi fondamen- dienza a Sua Santità, Papa Paolo III e i
tali. In un sistema monarchico che funge suoi successori nel pontificato romano.
da canale per le cose divine, i partecipan- (...) Saremo vincolati con voto speciale
ti non possono farlo. Devono solo discu- ad adempiere quanto nel presente e nel
tere e decidere come servire al meglio il futuro i Romani Pontefici potranno ordi-
loro sistema. Il sistema è sacrosanto. nare che riguardi il progresso delle ani-
Come quei compagni nei loro primi me e la propagazione della fede».
dibattiti, i delegati della Congregazio-
ne Generale entrano nelle discussioni La funzione del Papa come ultimo
ma votano decisioni finali inalterabili e Superiore della Compagnia, di tutto ciò
insindacabili, una mentalità di gruppo che fa e di tutte le sue aspirazioni, non
che non ammette alcuna variazione in- potrebbe essere più chiara. Ignazio vole-
dividuale. Il gesuitismo fornisce questa va che i suoi seguaci fossero, in un certo
mentalità. senso, devoti fanatici di quella che più
Nella parte delle Costituzioni in cui volte chiamò “la vera sposa di Cristo
nostro Signore, nostra Santa Madre, la Rimane responsabile per tutta la sua
Chiesa gerarchica”. Ha insistito sul fatto vita di Generale davanti a ogni Congre-
che la devozione dei gesuiti fosse così gazione. Il Generale non può, a rigor di
estrema per questa “Chiesa gerarchica” termini, far fare qualcosa a nessuna Con-
che “ciò che sembra essere bianco, pen- gregazione, nemmeno obbedire al Papa,
serò che sia nero, se la Chiesa gerarchica figuriamoci obbedire a se stesso.
lo determina”. Quella gerarchia nella sua La Società, in altre parole, per la men-
mente era composta dal Papa di Roma a talità romana, è una persona giuridica.
capo dei vescovi cattolici della Chiesa. Solo che la persona giuridica può parlare
per i gesuiti; e parla attraverso la Con-
Questa, quindi, sembrerebbe essere la gregazione o il Generale.
mentalità con cui l’organo ufficiale del- Nella teoria ignaziana, naturalmen-
la Compagnia, la Congregazione Gene- te, il Papa è il Superiore supremo della
rale, svolgerebbe le sue deliberazioni e compagnia. Dovrebbe avere mezzi coer-
giungerebbe alle sue decisioni e decreti. citivi per esercitare la sua autorità di Su-
Tale era la “missione” della Compagnia periore, se la coercizione è necessaria.
di Iñigo. Non vi è alcuna indicazione ne- La coercizione con mezzi legali sarebbe
gli scritti di Ignazio che avrebbe potuto del tutto fattibile se il Papa avesse a che
prevedere il giorno in cui la Congrega- fare con un gruppo di uomini che non
zione Generale, parlando e legiferando hanno molto peso nella Chiesa univer-
per l’intera Compagnia, avrebbe deviato sale.
decisamente dai dettami di quella mis- Ma quando un Papa ha a che fare con
sione generale dei gesuiti. la Compagnia di Gesù, si scontra con
Indubbiamente Ignazio istituì la Con- l’organizzazione più potente e piena di
gregazione come elemento per bilancia- risorse che il Papato abbia mai prodotto
re il potere assoluto del Padre Generale e all’interno della Chiesa Cattolica Roma-
gli estesi poteri dei Superiori inferiori. E na, la coercizione di un corpo così po-
lo stabilì anche perché era sicuro che, in tente può diventare un’arma a doppio
un’assemblea generale dei suoi seguaci, taglio. Gli esempi storici sembrano mo-
probabilmente ci sarebbe stato meno pe- strare che è anche un compito infruttuo-
ricolo che idiosincrasie personali e tatti- so; perché, senza dubbio, il contenzioso
che minoritarie si impadronissero della tra i Papi e le Congregazioni Generali
gestione della sua Compagnia. è stato un fattore ricorrente nella storia
della Compagnia, e il Papato è stato più
Poiché l’istituzione funzionava in pra- volte al secondo posto.
tica, tuttavia, l’elemento della Congre- Le peggiori crisi tra loro, prima che
gazione Generale creò anche per i suoi Clemente XIV abolisse la Compagnia
gesuiti, e incidentalmente per il papato, nel 1773, riguardava quasi sempre un
una pietra d’inciampo. desiderio o una decisione del Papa che
Roma e il Pontefice procedevano la Congregazione Generale, in quanto
normalmente per vie legali. Il Papato, “mente e voce” della Compagnia, rite-
quindi, non ha a che fare con un singolo neva di non dover accettare.
Padre Generale gesuita. Il Papato deve Problemi di questo genere vennero a
trattare con la Compagnia la cui identità galla pienamente già dalla I Congrega-
ufficiale è espressa dalla Congregazione zione Generale del 1558.
Generale. Il Padre Generale è eletto e in- Papa Paolo IV informò i delegati ri-
caricato dalla Congregazione Generale, uniti che, contrariamente a quanto Igna-
di cui è il rappresentante personale. zio aveva stabilito nelle Costituzioni,
che la Congregazione Generale adotti un no». Per Sisto e molti altri, usare il nome
termine di tre anni per ogni Casa Gene- di Gesù nel titolo di un semplice ordi-
ralizia, invece della Casa Generalizia a ne religioso, era «offensivo» per le pie
vita prescritta da Ignazio; e che i Gesuiti, orecchie. «Ogni volta che uno nomina
come tutti gli ordini antichi, cantassero questa Compagnia», borbottò un cardi-
in coro gli Uffici Divini. nale, «deve togliersi il cappello o china-
La Congregazione protestò al Papa. re la testa».
Paolo IV mantenne ancora i suoi ordini. Claudio Acquaviva protestò con Si-
I gesuiti obbedirono fino alla morte di sto V, facendo notare che, agli occhi dei
Paolo IV, un anno dopo; poi, sono tor- gesuiti, il nome della Compagnia faceva
nati alla lettera delle Costituzioni, con il parte di ciò che vi era di «essenziale».
consenso del Papa che gli è succeduto. Né lui né una Congregazione Generale
Un papa successivo, Sisto V, infor- dei Gesuiti potevano cambiare il nome.
mò il padre generale dei gesuiti, Claudio Sisto rimase fedele alla sua decisione
Acquaviva, nel 1590, che disapprovava e ordinò ai propri funzionari pontifici
le opinioni che i teologi gesuiti avevano di redigere un decreto che cambiasse il
espresso su certi punti della dottrina.Sul- nome.
la base dei fatti, è chiaro che Sisto V era In quelle circostanze coercitive, Ac-
arbitrario e anche meschino. quaviva ha fatto l’unica cosa che gli
È altrettanto chiaro che Acquaviva restava: organizzò un movimento di
non esercitò l’obbedienza dell’animo, né preghiera di nove giorni per i giovani
quella della volontà, né quella dell’ese- novizi gesuiti per chiedere la grazia di
cuzione. Ha semplicemente minacciato Dio per sé e che l’intera Compagnia si
Sisto in una lettera: “Se Sua Santità do- sottomettesse allo spiacevole Ordine del
vesse infliggere tale umiliazione all’Or- Papa. Sisto morì il nono giorno. Il suo
dine (imponendo quelle sue opinioni te- successore, Urbano, abbandonò del tutto
ologiche), non posso in alcun modo ga- l’idea...
rantire che diecimila gesuiti non prende- In quel confronto con un Papa, Ac-
ranno le loro penne per attaccare questo quaviva stava facendo un punto mol-
decreto in un modo che certamente si to importante sulle controversie con
rivelerà dannoso per il prestigio della il Papato e la Santa Sede. Né lui né la
Santa Sede”. Congregazione Generale avevano poteri
Acquaviva non minacciava a vuoto. legali per toccare tali “essenze”. Acqua-
Sisto lo sapeva e i suoi ordini furono viva ha però insistito anche su un altro
annullati. Se Sisto fosse andato avanti e punto, preoccupante: era disposto ad ac-
avesse imposto le sue opinioni, Acqua- cettare il cambio di nome se Sisto fosse
viva avrebbe scritto un’istruzione con vissuto abbastanza per imporlo.
parole sottili e formali all’intera Com- Acquaviva aveva amplificato ciò che
pagnia, informando ogni gesuita della Ignazio, in tutte le sue severe regole di
decisione del Papa, chiedendo loro di obbedienza, aveva prescritto: il diritto
pregare per avere la forza di obbedi- e il dovere del subordinato, sia esso un
re all’ordine pontificio e richiedendo la singolo gesuita o l’intera Compagnia, di
conformità dei gesuiti alle opinioni del protestare davanti al Superiore, sia esso
Santo Padre. Allora sarebbe avvenuto il Superiore di casa, Provinciale, Padre
diluvio. Generale o il Papa.
Sempre nel 1590, lo stesso Papa, Sisto La protesta era, per così dire, ufficiale
V, decise di cambiare il nome di «Com- e consisteva nello spiegare perché il su-
pagnia di Gesù» con «Ordine Ignazia- bordinato pensava di non poter obbedire
all’ordine dato, o almeno di non obbe- quella regola ignaziana di obbedienza

dire nel modo preciso che il Superiore veniva osservata con variazioni. Occa-
voleva che obbedisse. Le obiezioni del sionalmente, si riduce a quella che sem-
subalterno potevano essere puramente e bra pura arroganza, come quando Ac-
semplicemente prudenziali, che riteneva quaviva minacciò di seppellire Sisto V
sbagliato eseguire un tale ordine; oppure sotto quel mucchio di diecimila trattati
potrebbe basarsi su una vivida compren- che attaccavano la teologia di Sisto. Ma
sione delle conseguenze negative deri- Sisto è stato uno dei Papi più arroganti
vanti dall’esecuzione dell’ordine dato, che siano succeduti a San Pietro a Roma.
dal fallimento dello sforzo, ad esempio, Di volta in volta, i gesuiti sono ricor-
o dall’indebito stress del subordinato. si a trucchi, all’intercessione di potenti
La condizione generale ed esplicita uomini di Chiesa e di importanti perso-
che Ignazio incluse nelle sue istruzioni naggi laici, per esempio, quando pensa-
era che nessun Superiore potesse vali- vano che il Pontificato stesse ordinando
damente ordinare a un subordinato di qualcosa di inopportuno. Lo stesso Igna-
fare qualcosa di peccaminoso, o legale cio l’aveva fatto. Ma mai, fino alla sto-
in modo peccaminoso, o qualcosa di le- ria recente della Compagnia di Gesù, c’è
gale ma con un motivo peccaminoso. In stato un tempo in cui il Papato e i Gesui-
ognuna di queste circostanze, il subordi- ti differissero violentemente sulla natura
nato veniva assolto dall’obbedienza. della Chiesa, sui privilegi e sui poteri del
Romano Pontefice, o sulle norme morali
Al di fuori di tali casi, tuttavia, il su- cattoliche.
bordinato era vincolato,”in virtù della In tali casi, Ignazio non ha dato alcun
santa obbedienza”, come diceva la fra- motivo per la “protesta”, né per recidiva-
se, ad obbedire all’ordine almeno ese- re, una volta che il Papato ha mantenuto
guendolo, con una volontà fiduciosa, la sua posizione e ha mantenuto l’ordine
partendo idealmente da una nuova con- che aveva dato.
vinzione nella sua mente che l’ordine All’interno di quella mentalità del
fosse la cosa migliore da fare. La ribel- fondatore della Compagnia, per fare un
lione e il rifiuto di obbedire alle condi- esempio pertinente, se la Congregazione
zioni menzionate non erano inclusi nel Generale dovesse prendere una posizio-
libro delle regole di Ignacio. Una volta ne contraria a quella tenuta dal Papato
obbedito, si poteva fare di tutto perché il riguardo a questioni fondamentali, come
Superiore revocasse l’ordine. i poteri pontifici, la dottrina cattolica
Lo stesso Ignazio ne aveva dato un ot- fondamentale, o le regole della mora-
timo esempio durante la sua vita. Quan- le, allora la Congregazione Generale,
do Papa Paolo III gli impose l’obbligo di in qualità di massima Superiora, opere-
accettare cinque pie donne nella Compa- rebbe al di fuori del sistema monarchico
gnia, obbedì, le accolse e ha cercato di che le è affidato di deliberare e decidere
adattarsi a questo accordo stridente. Si sulle questioni, e al di fuori del sistema
è scoperto che questo era impossibile in dal cui buon ordine dipende non solo la
pratica. Poi si adoperò per far partire le missione particolare cui è assolta, ma
cinque donne con il consenso del Papa anche la stessa esistenza della Società.
stesso. Tutta questa performance gli è In tali circostanze, che non erano nem-
costata molto, ma ha avuto successo. meno immaginate da Ignazio, la Con-
gregazione Generale sarebbe diventata
Si trova che, fino a poco tempo fa, un ostacolo per i normali gesuiti, e anche
in tutte le dispute tra papato e gesuiti, per il Papato. L’obbedienza è il vinco-
lo dell’Ordine; obbedienza e unione dei tempi diversi, sembra parlare con la stes-
cuori all’interno della Compagnia, e tutti sa mentalità di tutti i suoi predecessori.
con il Romano Pontefice. Riflettono costantemente l’ideale
Allo stesso tempo, e data la rigida ignaziano del servizio al papato e del-
tradizione dell’obbedienza e l’assoluta la propagazione della dottrina cattoli-
impossibilità di un individuo, o anche di ca, come proposto dai Papi. Qualunque
più individui, di opporsi ai decreti e ai cambiamento e adattamento apportasse-
pareri della Congregazione Generale, si ro all’Istituto originario di Ignazio, era-
può tranquillamente affermare che non no calcolati per preservare e valorizzare
esiste alcun modo pratico per tali indi- ciò che Ignazio aveva chiamato “l’es-
vidui di riuscire con successo a resistere senziale” dell’Istituto, date le circostan-
alla volontà della Congregazione Gene- ze concrete di un certo periodo.
rale.
L’istinto «a falange» dei più alti Su- Si troverà anche che le successive
periori, a loro volta obbedienti al Pa- Congregazioni Generali riflettevano fe-
dre Generale, e con lui in stretta obbe- delmente la situazione della Compagnia.
dienza alla Congregazione Generale, La legislazione mirava a risolvere i pro-
più l’assoluta impossibilità giuridica di blemi sorti di recente. Le Congregazioni
promuovere un punto di vista contrario, servivano anche a proteggere la massa
una volta concluso il dibattito, col voto della Compagnia dalle aberrazioni per-
di maggioranza, indurrebbe un membro sonali e dalle idiosincrasie dei Padri Ge-
dissenziente a rimanere in silenzio e in nerali come individui.
linea o a lasciare la Società. Quando alla Compagnia fu affidato
Teoricamente, infatti, una divergenza come Padre Generale, lo spagnolo Tirso
così violenta su questioni cattoliche fon- González de Santalla, che era favorevole
damentali non si porrebbe tra il Papato e a un approccio alla morale molto severo
l’Ordine. e “calvinista” ed era energico (per usare
Solo se i delegati della Congregazio- un eufemismo) nell’imporre le proprie
ne fossero stati fedeli alla loro missione opinioni, nessun gesuita disobbedì al Pa-
complessiva di Gesuiti, strumenti docili dre Generale. Tuttavia, la Congregazio-
nella difesa del Pontificato e nella propa- ne Generale e i gesuiti di tutto il mondo
gazione della dottrina cattolica romana si rifiutarono di seguire il Padre Genera-
nel modo autorizzato dal Romano Pon- le nel suo atteggiamento religioso per-
tefice, la Congregazione avrebbe potuto sonalistico che, in un modo o nell’altro,
funzionare mirabilmente nel modo volu- non aderiva alla spiritualità e la pratica
to da Ignazio. pastorale ignaziana.
Se si seguono le mutevoli posizioni La Congregazione Generale si dimo-
della Compagnia così come si riflettono strò una sentinella costante e affidabile
nelle deliberazioni delle Congregazioni di fronte alle difficoltà che si presen-
Generali dalla I Congregazione Genera- tavano. Al tramonto di quello che fu
le, nel 1558, alla trentesima, nel 1957 20, chiamato illuminismo, nel 1700, la XVI
si troverà che ciascuna Congregazione, Congregazione Generale riaffermò an-
composta da uomini diversi in differenti cora una volta la filosofia tomista come
essenziale per il pensiero e l’educazione
dei gesuiti.
20 Il tono delle congregazioni XXXI e XXXIII
così come quello delle decisioni prese in esse,
Quando ha insistito sull’uso della fisi-
differisce genericamente da quello di tutte le ca di Aristotele, non era un tentativo di
precedenti Congregazioni Generali. opporsi alla nuova fisica che stava na-
scendo nel mondo occidentale; gli stessi fioritura di quel carattere ignaziano della
gesuiti erano fortemente impegnati nella Compagnia nel suo insieme, così come
nuova fisica. La sua insistenza sembra- di ciascuno dei suoi membri .
va essere in contrasto con la saggezza Dopo un primo decennio (1820-1830)
contemporanea, che sosteneva, tra le al- con il Padre Generale, seguì Luigi For-
tre cose, che qualcosa di così medievale tis, membro della Compagnia prima
come il tomismo era strettamente anta- della soppressione, due energici padri
gonista alle menti moderne. generali, Jan Roothaan e Peter Beckx.
Ma ciò che la Congregazione indica- Insieme, hanno governato la Compagnia
va nella fisica aristotelica era il suo fon- per cinquantotto anni. Erano tempi di
damento metafisico riguardo alla causa- continuità. Quando papa Pio IX emanò
lità divina e alla necessità di un motore due importanti documenti contro il mo-
primo nel mondo creato dell’uomo; e ciò dernismo, la Fraternità li adottò come
che gli piaceva del tomismo era il suo tavole della sua dottrina e azione. Nella,
approccio razionale alle cose divine. 23 a, 25 a e 26 a Congregazione Genera-
I Gesuiti si opposero non all’approc- le, i decreti formali dei membri non la-
cio metodico della “Scienza”, ma alla sciavano dubbi in merito.
crescente ondata di agnosticismo in Ma, per la prima volta, nella 23a del
quell’epoca di scoperte del mondo fi- 1853, si cominciò a udire una voce di-
sico. La sua spiritualità e i suoi ideali versa, per un attimo ancora lieve, ma già
soprannaturali erano i suoi migliori ba- insistente. All’interno della Compagnia
luardi. Il tomismo e l’aristotelismo han- si era apparentemente già affermata una
no fornito una solida cornice mentale. nuova fonte di corruzione e corrosione
Spiritualità ignaziana, costruita attorno a del gesuitismo classico.
due devozioni: Gesù come Signore e il Questa voce fu quella che un delegato
Papa come suo Vicario sulla Terra; descrisse più tardi come l’atteggiamen-
Un’altra era la pratica della povertà; to del “sì, ma” manifestato mentalmen-
e un Terzo, era l’intero concetto di ob- te da alcuni delegati della ventitreesi-
bedienza dei gesuiti. Quando le nuvole ma Congregazione. Il modernismo era
temporalesche addensate intorno alla certamente in errore, ammettevano tali
Compagnia dal 1750 in poi, troviamo delegati, ma i modernisti, sostenevano,
le due Congregazioni Generali di quegli stavano cercando di arrivare alla verità.
anni piene di decreti e raccomandazio-
ni volte a preservare la dottrina cattolica Dietro il suo errore c’era un punto di
romana ortodossa, alimentando l’ideale verità. Non sarebbe meglio instaurare un
ignaziano del servizio al Papato e inco- dialogo e mantenere così stretti rapporti
raggiando individualmente la vita spiri- con loro? Del resto questo modernismo
tuale personale di ogni gesuita. era un atteggiamento molto comune tra
Quel carattere gesuitico perseverò in i cristiani non cattolici, tra molti prote-
tutti i tempi. Anche dopo i suoi quaran- stanti, nel mondo occidentale.
tuno anni di soppressione, dal 1773 al Questi potrebbero essere cattivi filo-
1814, la Compagnia tornò ad agire su sofi e teologi fuorviati, ma avevano i dati
tutti i fronti, ancora saldamente nello impressionanti della scienza a portata di
stampo gesuitico delineato da Ignazio. mano.
Se si ripercorrono le Congregazio- Tale atteggiamento “sì, ma” è stato
ni Generali dei successivi centocin- travolto dalla reiterazione da parte della
quant’anni, si noterà uno sforzo conti- Congregazione Generale della risoluta
nuo per riaffermare nel mondo la piena presa di posizione papale contro il mo-
dernismo, che era come la peste nera, ri- delegati della XXX Congregazione Ge-
chiedendo non solo la quarantena totale, nerale furono convocati a settembre e
ma la spietata separazione da chiunque novembre.
ne fosse coinvolto. Certe usanze, di cui nessuno ricorda
I modernisti dovevano essere rigo- l’origine, si erano sviluppate in passato
rosamente espulsi dalla Chiesa e dalla in occasione della preparazione di una
Compagnia, se per qualche sfortunata qualsiasi Congregazione Generale. Con-
avversità qualche gesuita risultava es- sistevano nel fatto che, oltre ad andare
serlo diventato. dal Santo Padre per chiedere il permesso
Nessuno di quelli riuniti nella XXIII, di riunire la Congregazione, il Generale
XXV e XXVI Congregazione Genera- dei Gesuiti gli chiedeva anche di rivol-
le poteva immaginare che, nel secolo gersi ai delegati riuniti, e offriva al San-
successivo, il modernismo avrebbe at- to Padre la collaborazione di uno o due
traversato tutte le arterie della Chiesa e scrittori gesuiti per assistere Sua Santità
della Compagnia. nel comporre e modificare il discorso
Tuttavia, i delegati delle successive tre papale.
Congregazioni Generali, la ventisettesi- Quando il Padre Generale Janssens si
ma, la ventottesima e la ventinovesima, è comportato in questo modo, Papa Pio
non trovarono motivo di sottolineare né XII ha risposto affermativamente alle
il pericolo del modernismo né la possibi- prime due domande: Sì, i genitori po-
lità che un’infezione interna stesse con- tevano incontrarsi in Congregazione; e
sumando le viscere della Compagnia di sì, il Santo Padre avrebbe parlato loro.
Ignazio. Ma Sua Santità non aveva bisogno della
Al contrario, dopo la fine della secon- collaborazione dei gesuiti nominati dal
da guerra mondiale, si percepiva in essa Padre Generale.
un rinnovato vigore e una crescita. Sem-
brava che per la Compagnia fosse sorta C’era una punta di ironia, evidente ad
una specie di età dell’oro. Il futuro sem- alcuni osservatori, nel modo concreto in
brava sereno, a giudicare dal numero cui si sono svolti gli avvenimenti in que-
delle sue truppe e dall’importanza degli sta Congregazione.
incarichi vaticani ricoperti dai gesuiti, Il Padre Generale Janssens lesse pri-
nonché dall’ampiezza della loro opera ma una dettagliata relazione sulla Com-
educativa e missionaria. pagnia, che trattava delle province, del-
Tuttavia, proprio nel bel mezzo di le case, dell’aumento dei membri, della
quella che sembrava una nuova età pratica della disciplina religiosa, delle
dell’oro, o almeno l’inizio di essa, ac- principali difficoltà incontrate nella vita
cadde uno strano evento. religiosa e dei loro possibili rimedi.
La voce di papa Pio XII si levò la- Ha dettagliato le aree in cui la Socie-
mentando i pericoli che minacciavano tà stava avendo successo e quelle in cui
il gesuitismo, gli errori che si erano ve- stava subendo una persecuzione totale o
rificati nella Compagnia, il peccato più peggio. Ha chiesto un franco scambio di
grave di ogni gesuita, il rifiuto del voto opinioni e una grande libertà di discus-
di obbedienza. sione.
All’epoca sembrava una tale anoma- Tutta la sua esposizione è stata pater-
lia, che i comuni ranghi dei gesuiti la na, stimolante, ottimista e pacata. Nes-
liquidarono come un’aberrazione del suno dei delegati si aspettava parole di
Pontefice. L’inquietante evento avven- incoraggiamento da padre Janssens. Co-
ne nel 1957, quando i centottantacinque noscevano il loro generale. Non era tra
le sue qualità quella di suscitare grande sembrava parlare con gli occhi fissi su
ardore o entusiasmo. una visione celeste. La cosa principale
I suoi modi erano quelli sereni di un tra cui i gesuiti dovevano vigilare, e mi-
religioso professionista. Ma, davanti alle gliorare, era l’ortodossia dottrinale, l’ar-
orecchie di chiunque, il suo messaggio monia con l’autorità magisteriale della
era attendibile e pronunciato con il vo- Chiesa e del romano pontefice.
cabolario e le formule mentali abituali La Compagnia con i suoi superiori,
nelle comunicazioni interne della Socie- ha proseguito il Papa, a cominciare dalla
tà. Tutto era in ordine; questo era il mes- Congregazione generale, dovrebbe la-
saggio. Ma dobbiamo impegnarci di più. vorare affinché i gesuiti mantengano e
Per la maggior gloria di Dio. insegnino una corretta dottrina e morale.
Certamente, due terzi dei centottanta-
Il 10 settembre Pio XII ha ricevuto il cinque delegati a questa Congregazione
P. Generale Janssens e i centottantacin- Generale non avrebbero mai pensato che
que delegati in udienza privata in Vati- un tale rimprovero potesse essere rivolto
cano. Il Papa, che aveva ottantun anni, alla Compagnia per un tale concetto. Su-
ne aveva appena un altro da vivere e le bito dopo la questione dell’ortodossia,
malattie devastanti che lo avevano af- Pio XII sollevò quella dell’obbedienza,
flitto incessantemente dal 1950 avevano nella quale Ignazio voleva che i suoi fi-
gravemente danneggiato un fisico mai gli eccellessero. Il Pontefice desiderava
robusto. Corpo e mente, l’impressione da loro un’obbedienza fedele: obbedien-
eterea che aveva sempre fatto, era ora za alla Santa Sede, obbedienza alle sue
delineata in rilievo. stesse regole, Costituzioni e tradizioni;
Tuttavia, in contrasto con la sua fragi- obbedienza ai superiori intermedi.
lità fisica, Papa Pio XII pronunciò un
discorso aspro e vigoroso, con un’a- Seconda sorpresa per i delegati. Fino
cuta ricapitolazione di cosa avrebbero ad allora, negli undici anni di generala-
dovuto essere i gesuiti e di ciò che, per to di Janssens, nessuno all’interno della
diretta implicazione, a volte completava Compagnia si era lamentato della man-
nel discorso con l’affermazione esplici- canza di obbedienza dei gesuiti. Poi ven-
ta: purtroppo non erano, secondo il pane la mancanza di disciplina religiosa.
rere del Sommo Pontefice. Non era appropriato, disse Pio XII,
Fin dalle prime parole del suo discor- denigrare la disciplina gesuita e la natu-
so in latino, Sua Santità ha adottato il ra ripetitiva del suo metodo come troppo
tono di un padre che avverte i suoi fi- formalistica e quindi inappropriata per
gli su cosa fare, cosa cercare di essere e l’uomo moderno. La sua implicazione
cosa non essere o apparire. era chiara: alcuni gesuiti vogliono vede-
Seguì uno schema molto rigoroso di re rilassate le regole di Ignazio. La natu-
materie che evidentemente per lui costi- ra umana, continuò Pio, non era cambia-
tuivano le materie dove i gesuiti non si ta dai tempi del fondatore. Ora, la base
erano comportati secondo l’osservanza, di ogni disciplina religiosa era la genui-
ma in modo negligente o errato. Tale fu na umiltà e l’abnegazione.
la conseguenza. L’umiltà di riconoscere i propri difet-
L’ordine con cui Pio XII affrontava ti e condizionamenti; e abnegazione per
questi argomenti ne indicava l’impor- reprimere la propria vanità e orgoglio e
tanza a suo avviso. Il tono del Pontefice sviluppare gli esercizi ignaziani di pre-
è stato severo, a tratti quasi perentorio. ghiera, autoesame e penitenza. La vita
E, come sempre accadeva a Pio XII, del gesuita dovrebbe sembrare la vita di
Gesù nel “portare la croce” del lavoro, si fossero comportati diversamente, la

dell’oscurità e dell’obbedienza, perché Compagnia che la Chiesa e numerosi
solo così sarebbero strumenti efficaci papi del passato avevano approvato ces-
nelle mani di Dio, che agiva attraverso serebbe di esistere.
la Chiesa e i superiori. Ciò che ha scioccato molti durante e
Anche la pratica della povertà nella dopo questa incredibile udienza papale
Compagnia lasciava molto a desiderare, non era che Pio XII avesse parlato in
ha obiettato il Papa. C’erano troppi viag- maniera ammonitrice. I delegati la sta-
gi di vacanza e troppe stagioni trascorse vano quasi aspettando.
lontano dalle case dei gesuiti. La conclusione più sorprendente per
C’era troppa accumulazione di beni loro fu che la Compagnia di Gesù che
sotto forma di attrezzature presumibil- il Papa aveva indicato nel suo discorso
mente necessarie per il lavoro aposto- come auspicabile, non corrispondeva
lico, e c’era anche troppa indulgenza molto a quanto sapevano i delegati, né
per abusi come il tabacco. Il Papa ha nelle loro province di origine né nel loro
raggiunto il colmo della perentorietà su centro romano.
questo punto apparentemente seconda- Era la prima volta che numerosi de-
rio. Il suo latino era definitivo: Aufera- legati erano stati costretti ad ammettere
tur hic abusus de medio vestrum. Possa quanto fosse ampio il divario tra l’ide-
questo abuso essere rimosso da voi. In ale ignaziano del carattere gesuita e la
questo modo darete il buon esempio agli pratica effettiva tra i gesuiti. La cosa
altri. più sconcertante per alcuni era che non
I delegati dall’Olanda, e coloro che una parola era stata cambiata nelle re-
conoscevano le case dei Gesuiti di det- gole della Compagnia, nel modo in cui
to paese, ascoltarono con occhi attoniti i gesuiti descrivevano il loro lavoro, o
quel particolare ammonimento. L’usan- nell’aspetto dell’Ordine a loro e ad altri.
za di fumare era così diffusa e accettata Tuttavia, il significato che davano a
nella Provincia d’Olanda che poteva es- queste parole, così come il modo di vi-
sere fatta ovunque nelle case dei gesuiti, verle, differiva parecchio da quello che
tranne che nella cappella. il Papa attribuiva loro.
Per gli olandesi, Pio XII avrebbe po- Le formule tradizionali della Compa-
tuto anche ordinare loro di astenersi dal gnia erano rimaste vuote sulle labbra dei
respirare per ventitré delle ventiquattro gesuiti. Per la maggior parte dei delega-
ore della giornata. Il Papa continuò im- ti, la reazione è stata negativa: Pio XII
perterrito. parlava di cose irrealistiche. Tuttavia,
In tutta la tua vita religiosa, ha detto, nessuno dei delegati presenti ha manca-
ricordate l’ideale evangelico della po- to di notare che, almeno nelle principali
vertà, così come il fatto che avete nature scuole teologiche gesuitiche, i professori
cadute a causa del peccato originale e, hanno ridotto il più possibile quasi tutte
di conseguenza, inclini a deviare dalla le regole romane dell’ortodossia.
bontà. In Francia e in Germania, gli inse-
gnanti avevano una raccolta di appunti
L’ultimo punto di Pio XII è stato mol- da mostrare alle autorità romane come
to importante. La Compagnia di Gesù, elementi essenziali delle loro classi; ma
disse, aveva una forma di governo mo- altri appunti erano destinati all’uso effet-
narchica. Questo era uno degli aspetti tivo in classe. C’era il “doppio conteg-
“essenziali” dell’istituto ignaziano. Se gio”.
i gesuiti non gli fossero stati fedeli, se I delegati compresero che la corret-
tezza e l’ortodossia della teologia e della La verità sembrava essere che, in que-
filosofia significavano, secondo Pio, l’a- sta sessione autunnale del 1957, il ca-
desione alle norme romane. Ma già per rattere di un gesuita e il carattere della
molti gesuiti Roma, insieme al suo Papa Compagnia, così come erano delineati
e alla sua burocrazia vaticana, sembrava nel discorso del Papa, sembravano inac-
ancorata a una mentalità che aveva ces- cettabili, indigesti al mondo d’oggi.
sato di esistere al di fuori della Chiesa Il Pontefice e i gesuiti differivano su
in generale. Pio XII aveva affrontato una ciò che ritenevano dovesse essere il ge-
nuova e dura realtà. Qualcosa di estra- suitismo. La maggior parte ignorava il
neo ai gesuiti si percepiva a proposito di motivo per cui doveva essere così; tut-
Roma e del romanismo. ti erano ancora gesuiti e desideravano
In verità, anche essenze della vita ge- rimanere tali. Tuttavia, l’umore dei de-
suita, come la pratica di disciplina reli- legati alla fine del discorso variava da
giosa ed esercizi spirituali quotidiani, cupo e anche un po’ indignato.
la consuetudine dedicando un’ora alla
preghiera e all’autoesame stavano sva- Bene o male, l’allocuzione di Pio XII
nendo. Molti superiori non facevano più fu votata per essere inserita negli atti del-
alcun vero tentativo di far rispettare le la XXX Congregazione Generale. Ma
regole per la residenza nelle case dei ge- l’umore della Congregazione era cam-
suiti, e quando qualcuno si specializzava biato. Molti erano andati a Roma con
in una materia scientifica, potevano es- idee e proposte che poi hanno creduto di
sere esentati anche da altre regole, come non poter esprimere con franchezza con
la pratica della povertà e quella della vita libertà democratica.
comunitaria. Non c’è traccia nei verbali che sono
Principalmente, tuttavia, era quando stati pubblicati, che vi fosse alcuna incli-
Pio XII parlava loro dell’obbedienza re- nazione da parte dei delegati a sollevare
ligiosa, e dell’adesione alla volontà del la seria questione: perché il Santo Padre
Papa e alla dottrina da lui pronunciata, ha rivolto loro quel tipo di discorso?
che i Delegati avvertivano la più pro- In modo ufficioso, molti chiesero chi,
fonda differenza qualitativa tra l’ideale e se fossero gesuiti, quali, avessero col-
di gesuita di Pio XII e il modo in cui i laborato con Pio XII nello scrivere l’in-
gesuiti si stavano sviluppando nelle Pro- dirizzo. Il Papa aveva, a quel tempo, tre
vince. Questo era principalmente il mo- principali collaboratori gesuiti, tutti te-
tivo per cui “la forma di governo monar- deschi. Una sorta di querela fu loro mo-
chica” descritta da Pio XII come propria strata in privato, come valvola di sfogo
della Compagnia, era per loro bizzarra. alternativa: e furono accusati anche altri
gesuiti più anziani, uomini nella situa-
Il Superiore era, naturalmente, il zione di Paolo Dezza, collaboratore di
Superiore; ma ben pochi dei delega- lunga data del papa.
ti avrebbero usato volentieri il termine Tuttavia, alla fine nessuno è stato spe-
“monarchico” per descrivere la loro idea cificamente accusato. Si pensava che la
di governo proprio, sia per la Chiesa Compagnia era stata trattata piuttosto
che per la Compagnia. Pio XII sembra- rudemente, le sue intenzioni fraintese, e
va proporre un concetto di obbedienza, che Pio XII aveva parlato da un punto
di vita religiosa e di “papismo” che era di vista fantasioso a uomini immersi nel
superato e, per un motivo o per l’altro, corpo e nella sostanza di un mondo in
non trovava più eco nella vita dei gesu- mutamento dove i modi “reali” e la pietà
iti, così come li conoscevano i delegati. “medievale” non esistono, non avevano
nessun posto. Una virtù che la Compa- Congregazione e sull’indirizzo del Santo
gnia conservava ancora era la pazienza Padre, i cui desideri, in materia di tabac-
dei Gesuiti. co, come in ogni altra cosa, dovevano
Presto ci sarebbe stato un nuovo Papa. essere esauditi. Il Generale si aspettava
Ci sarebbero state altre Congregazioni che i provinciali lo informassero della
Generali. Le cose sarebbero andate me- sua conformità.
glio. Qui, il primo personaggio da incol- I superiori locali, e soprattutto i pro-
pare, se c’era qualcuno da incolpare, era vinciali, dovevano prendere dei provve-
il padre generale Janssens. In verità, era dimenti concreti mediante una lettera in-
ex officio il servitore della Congregazio- dirizzata a tutti i membri della loro pro-
ne. Ma la sua posizione di generale lo vincia, che avrebbe burocraticamente
gravava dell’obbligo morale della lea- convinto le autorità romane che i gesuiti
dership. avevano preso sul serio gli ammonimen-
Idealmente, padre Janssens avrebbe ti del Papa.
dovuto ribaltare la situazione e portare i Vari Provinciali adottarono misure di-
delegati a considerare in dettaglio e con- verse, e alcuni posero come condizione
cretamente ciò che il Papa aveva detto per l’ammissione di qualcuno nella So-
sulla condizione degli uomini in tutta la cietà che il candidato avrebbe promesso
Compagnia. Ma Janssens era essenzial- di non fumare o, se era un fumatore, di
mente fedele alle forme e alle formule rinunciare a continuare ad essere un fu-
appropriate, che i burocrati guardano nel matore. L’Ispettore d’Olanda scrisse ai
modo in cui svolgono i loro doveri. suoi sottoposti una lettera che fu multi-
Inoltre, era un uomo timido, che non copiata e passata di mano in mano pra-
si sentiva mai a suo agio a parlare italia- ticamente in tutta la Compagnia, dove è
no. Non è mai stato a suo agio a Roma. diventata un classico.
Non potrebbe mai adattarsi alla roma- I fumatori erano divisi in diverse clas-
nità. Invece, si è rifugiato in un modo si: i persistenti, i perpetui, i principian-
molto formale di pensare, parlare e af- ti e così via. Sono state date regole per
frontare i problemi, invece di esercitare affrontare ogni caso. I vecchi fumatori
una potente leadership. Non ha mostrato ostinati potevano essere lasciati in pace;
alcuna ispirazione. avevano una brutta abitudine, ma era-
no troppo vecchi per cambiare ed erano
La XXX Congregazione Generale si considerati incorreggibili. I gesuiti di
è conclusa senza decisioni apocalitti- mezza età affrontarono il problema della
che o nuove direttive di stile innovativo. maturità. I “giovani”... e così via.
L’ardore si era raffreddato; la libertà di Insomma, gli uomini della Provincia
espressione era stata ostacolata, secondo Olandese della Compagnia hanno conti-
il sentimento generale. La Roma di Pio nuato a fumare per tutta la loro vita ter-
XII e il Vaticano non erano luoghi acco- rena, come avevano sempre fatto.
glienti per i gesuiti. Non ci sarà una Congregazione dello
L’unica nota leggera, ma con un stile che fu la trentesima; e questo per
leggero tocco antipapale, è stata col- una ragione solida, che può essere ap-
ta nell’epilogo della XXX Congrega- prezzata solo a posteriori. Una piccola
zione Generale, ed è stata fornita dalla maggioranza, ma pur sempre una mag-
condanna del Papa all’uso del tabacco. gioranza dei delegati della XXX Con-
Secondo la consuetudine, onorata dal gregazione Generale, era già molto
tempo, il Padre Generale scrisse a tutta progressista nelle loro idee e nei loro
la Compagnia una lettera sulla celebrata costumi.
– XI. Uragani in città –
Ciò che paralizzò i delegati di quella Un altro era il fatto che la ribellione
congregazione fu l’improvvisa consape- già sviluppata nella Compagnia degli
volezza che questo Papa Pio XII, sebbe- anni Cinquanta non aveva ancora trova-
ne considerato intimo amico di gesuiti to uno sbocco legittimo. Ufficialmente
di alto rango e fortemente dipendente da non esisteva, non aveva voce.
loro per i servizi intimi che gli avevano La reazione piuttosto sorda e scontro-
reso 21, aveva cominciato a fare il bron- sa della XXX Congregazione Generale
cio con loro, accusandoli in pratica di alla ricapitolazione del Papa è stata più
tradire il loro gesuitismo. o meno tutto ciò che ha fatto in quelle
Ciò che ha turbato i delegati della circostanze. La Congregazione terminò
XXX Congregazione Generale non è nel novembre 1957.
stata la disapprovazione del Papa, ma il Morì Pio XII; e il suo successore, Gio-
fatto che non potevano accettarla né ave- vanni XXIII, fu eletto meno di un anno
vano modo di evitarla. Pio XII era cono- dopo quella celebrazione. I gesuiti olan-
sciuto come autoritario e avverso a tutto desi si sono affrettati a sottolineare che il
ciò che era recalcitrante. A quanto pare, nuovo papa stava ancora fumando siga-
era molto ben informato delle turbolen- rette. I nordamericani hanno sottolineato
ze interne dei recalcitranti della Compa- la sua passione per i viaggi. I francesi
gnia 22. Questo era un fattore inibitorio. lo dipingevano bruscamente come une
bonne fourchette, a cui piaceva la cuci-
21 Papa Pio aveva un confessore gesuita, due
na raffinata. Il settore progressista della
collaboratori gesuiti permanenti e almeno altri Compagnia ha osservato il liberalismo
due gesuiti che usava come emissari speciali di Juan. Dal suo punto di vista, l’intera
presso vari governi per missioni delicate. C’e- situazione si era ribaltata. Il nuovo papa,
rano una mezza dozzina di altri gesuiti di cui si
fidava per consigli in vari campi tecnici e pro-
ragionavano, non era romano, era noto
fessionali. Pio inviò più di un gesuita in URSS come non autoritario e avrebbe fornito
in visita clandestina. la via di cui avevano bisogno per uscire
dal nascondiglio.
22 Già durante la seconda guerra mondia- Le loro speranze furono ampiamen-
le Pio fu turbato dalle deviazioni dottrinali di
alcuni gesuiti. Alcuni commentatori colloca-
te realizzate. A tre mesi dall’elezione
no la disillusione del Papa nei confronti della al soglio di San Pietro, il “papa buono
Compagnia alla metà degli anni Quaranta e, in Giovanni” ha indetto il Concilio Vatica-
particolare, in relazione all’aspra opposizione no II. Cosa è successo dopo, sia prima
promossa da vari gesuiti contro un nuovo isti-
tuto, la Società della Santa Croce e l’Opus Dei,
dell’apertura di detto Concilio, nel 1962,
fondata da un sacerdote spagnolo, José María sia durante i successivi quattro anni, non
Escriva de Balaguer. A quanto pare, le aule va- avrebbero potuto essere più simili a ura-
ticane sarebbero state inondate da un’ondata di gani che si abbattevano sulla città dei
calunnie e scandali provenienti dalla Spagna,
subito dopo la guerra mondiale, contro l’Opus
Papi.
Dei. Alla scrivania di Pio giunse finalmente La volta successiva che i delegati
un rapporto scritto. Appena ebbe letto il vile gesuiti si riunirono, per la 31ª Congre-
rapporto, i suoi stretti collaboratori udirono il gazione Generale, nel 1965, otto anni
Papa gridare sdegnato: Chi ha mai pensato una
tal infamia! La campagna diffamatoria è cessata
dopo la 30ª, gli uragani del cambiamen-
quasi immediatamente. Ciò che irritò il Papa, to avevano travolto tutto. Tra i delegati
come osservò davanti ad Augustin Bea, S.J., fu
che proprio queste infami calunnie furono usa- stica emersa nel ventesimo secolo, indignò Pio
te dai primi nemici della Compagnia nel XVI XII. L’Opus Dei, bisogna riconoscerlo, era allo-
secolo. Il fatto che i gesuiti, o alcuni gesuiti, ra, e lo è più che mai quarant’anni dopo, il vero
stessero ora impiegando la stessa tattica clan- rivale della Fraternità, contendendole il posto
destina contro un’altra organizzazione ecclesia- di preminenza presso il cuore del Papato.

regnava uno spirito diverso; al comando azioni insignificanti della vita, come an-
c’era un nuovo e molto diverso Padre dare a lavorare.
Generale; la Roma dei Papi aveva un’at- Ma immaginate di girare quell’ango-
mosfera molto diversa, e il gesuitismo lo e di essere assaliti alle spalle da un
aveva già ricevuto una nuova impronta. alito di vento fortissimo che sembra non
provenire da nessuna parte e che nel suo
corso travolgente distrugge edifici, rade
XI. URAGANI IN CITTÀ al suolo mele, picchia e distrugge perso-
ne; sporca i marciapiedi, sradica gli al-
Mettiamoci nei panni di un cittadino beri, sradica i semafori, trasforma i cieli
di costumi radicati in una città, che va dando loro il colore del tramonto, e altera
a lavorare lungo il sentiero che ha perla netta direzione rettilinea della strada,
corso ogni mattina negli ultimi venti o torcendola come un cavatappi, mentre il
trent’anni. Sale per un lungo viale, gira suo slancio rapisce le persone, senza po-
un certo angolo, e scende per un altro ter evitarlo, portando tutti e ogni sorta di
viale che sembra non essere mai cam- cose in direzioni assurde.
biato. Questa è la cosa. L’abbiamo fatto È un cambiamento così totale, così
tutti centinaia di volte, cinque giorni alla improvviso, così irresistibile di fatto che
settimana, per chissà quante volte; anno non si sa più dove si è, né dove si sta an-
dopo anno. È una mattina come le altre, dando, né cosa sta accadendo.
in una città come è sempre stata; ieri, il Prima che tu abbia il tempo di ren-
mese scorso, così lontano che nessuno derti conto che non puoi prenderti cura
se lo ricorda. In questo modo le persone delle tue cose, un’altra forte folata di
si muovono senza quasi accorgersi dei vento si unisce alla precedente stridula
cartelli e di tutte le cose che conosciamo nelle orecchie e, ad aggiungersi al pa-
così bene e che ci dicono che siamo a nico, sembra colpire alcuni infondendo
casa: i marciapiedi, gli incroci, i segnali loro una sorta di estasi gioiosa, perché
stradali, gli alberi, i lampioni, i negozi, si gettino irrefrenabilmente nelle rapide
i palazzi, il ritmo su e giù di macchine, correnti di quei due uragani che ora tra-
autobus, camion, edicole, il solito ra- scinano il mondo intero; sì, anche tu, al
gazzo che ha una bancarella sul posto, di là dei vecchi segni familiari.
il mix di suoni di persone e macchi- Così strano è l’effetto del secondo
ne, gli odori nell’aria, compresi i soliti tiro, che anche in mezzo a tutta quella
cambiamenti del tempo; la folla di uo- violenza e quel tumulto, ciò che è più
mini d’affari, operai, manager, persone disorientante è la strana euforia dell’at-
di casa che portano a spasso i loro cani, tesa e della gioiosa fiducia che sembra
fattorini, turisti, negozianti, albergatori e invadere la maggior parte delle persone
sfaccendati. che vengono sballottate come noi e che
Tutto è così atteso, così prevedibile, vengono spinte avanti in un viaggio sco-
così rassicurante, che nessuno, qualun- nosciuto e senza rotta.
que sia il rumore, o il movimento agitato Uno strano elemento di questa inquie-
delle cose nella strada, in un certo senso tante euforia è il modo in cui le persone
assicura la pace dell’anima della gente. iniziano a parlare, sia tra di loro che con
Dietro quell’angolo familiare, troverai Dio. In un attimo sembra che abbiano
lo stesso di sempre. Questo è ciò che si imparato un nuovo linguaggio e comin-
presume inconsciamente. E giustamente, ciano a esprimersi su tutto con concetti
perché certe cose non cambiano. La vita preconfezionati e scadenti: “Non prova-
è costruita su tale base, specialmente le re adorazione verticale! Adorate oriz-
zontalmente!” “Qualunque cosa aiuta la Una tale messa in scena, per quan-
crescita creativa verso l’integrazione.” to selvaggia e surreale possa sembrare,
“Servono facilitatori”. “Quanto bene difficilmente può trasmettere la comple-
funzioni a livello interpersonale?” tezza e la repentinità del cambiamento e
E, come se ciò non bastasse a diso- lo strano entusiasmo che attanagliarono
rientare, c’è di tanto in tanto una nota molti cattolici e, sorprendentemente, ge-
stridula, isterica, che si fa strada nella suiti tra loro, negli anni ‘60 e ‘70.
vasta confusione mentre uomini e don- E la pratica è stata, a quanto pare,
ne, aspirando al dono delle lingue dello spazzata via in modo così improvviso,
Spirito Santo, cominciano a parlare, bal- senza preavviso. Una mentalità secola-
bettare, suoni incomprensibili. re è stata spazzata via da un ciclone di
Ik bedam dam booláh, o qualcosa del cambiamento. In un certo senso, un cer-
genere, si sente dire estaticamente un to mondo di pensiero, sentimento, atteg-
cardinale cattolico, portando la confu- giamento, l’antico mondo cattolico cen-
sione al culmine. Gloriosa confusione. trato sull’autorità del Romano Pontefice,
Confusione euforica. Per un attimo si ha cessato di esistere; il ferreo dilemma
avverte la tentazione di calarsi dentro del dogma cattolico e della morale; fre-
tutto come in un mondo magico e fitti- quentare la messa, la confessione, la co-
zio. munione; il rosario e le varie devozioni e
Ma domande crudeli assalgono e non pratiche della vita parrocchiale; la mili-
seguono risposte consolanti. Perché non tanza dei laici cattolici in difesa dei loro
c’era nessun avvertimento di questo? valori tradizionali.
Dov’erano questi venti pochi istanti pri- Quel mondo intero è stato spazzato via
ma che si scatenassero? Erano sempre dall’oggi al domani. Passata la violenza
nascosti? Erano sopra le nuvole, forse, dei venti e spuntato il nuovo giorno, la
o si libravano da qualche parte, oltre le gente si guardò intorno e si rese conto
strade e gli edifici? O sono venuti da re- che, improvvisamente, il latino univer-
gioni strane e lontane? Perché tutti han- sale della messa era scomparso. Ancora
no una fiducia così euforica nel futuro, più strano: la stessa Messa cattolica era
anche mentre vengono spazzati via da scomparsa. Al suo posto c’era un nuo-
quei venti? Il tuo gioioso balzo in avanti vo rito che somigliava tanto alla vecchia
nell’oscurità è illuminato dalla nostalgia messa immemorabile quanto una barac-
e informato dal tuo istinto per il divino? ca traballante a un palazzo palladiano.
Da dove vengono i nuovi concetti? E la
sua nuova lingua? Il nuovo rito veniva officiato in una
Qualunque siano le risposte, si sa che babele di lingue, ognuna delle quali di-
è impossibile tornare a come erano le ceva cose diverse. Cose che suonavano
cose prima. Nessuno potrà mai tornare anticattoliche. Che solo Dio Padre era
nelle vecchie case di famiglia. Le cose Dio, per esempio, e che il nuovo rito era
non saranno più le stesse nella città in una “cena comunitaria”, invece di rivi-
cui vivi. Forse è questa vigorosa verifi- vere la morte di Cristo in croce, e che i
ca che all’improvviso fa sembrare cer- sacerdoti non erano più sacerdoti sacrifi-
ta e chiara nella mente solo una cosa: cali, ma ministri che nella mensa servi-
da dove provenissero quei due violenti vano agli ospiti un pasto comunitario di
uragani, uno che ha rovesciato tutto ciò fraternità.
che le persone conoscevano, l’altro in- Certo, il Papa che ha presieduto tali
fondendo loro quella strana euforia nella enormità nell’aberrazione dottrinale, Pa-
mente, non erano normali tempeste. olo VI, ha cercato di ritrattare qualcosa
in direzione di un’unica messa romana. solo immediata, ma turbolenta e con-

Ma era troppo tardi. tinua. Ma non bisogna pensare per un
Il carattere anticattolico del nuovo rito momento che fosse una reazione di or-
continuò. La devastazione di quei venti rore, disagio, per quelle atrocità e fosse-
di forza dell’uragano non finì qui. ro ripristinate le cose sacre e sacrosante.
Chiese e cappelle, conventi e mona- Piuttosto il contrario.
steri, erano stati spogliati delle immagi- La partecipazione alla messa diminuì
ni. Gli altari sacrificali erano stati rimos- immediatamente e nei dieci anni succes-
si o quantomeno abbandonati e davanti sivi perse il trenta per cento negli Stati
al popolo erano state allestite tavole a Uniti, il sessanta per cento in Francia e
quattro gambe, come per un pasto in al- Olanda, il cinquanta per cento in Italia,
legria. il venti per cento in Inghilterra e Galles.
I tabernacoli furono soppressi, insie- Entro altri dieci anni, l’ottantacinque per
me alla ferma idea del sacrificio di Cri- cento di tutti i cattolici in Francia, Spa-
sto come essenza della messa. Gli orna- gna, Italia e Paesi Bassi non andrà mai a
menti sono stati modificati o tralasciati messa.
del tutto. Le ringhiere per la comunione Il censimento dei seminari crollò. In
sono state rimosse. Ai fedeli è stato det- Olanda, duemila sacerdoti e cinquemila
to di non inginocchiarsi per ricevere la religiosi, frati e suore, abbandonarono
Santa Comunione, ma di stare in piedi i loro ministeri. Oggi, 1986, per ogni
come uomini e donne liberi, e prende- nuovo sacerdote che viene ordinato ogni
re il pane e il vino della comunione dal- anno, in quel Paese, prima ce n’erano
le viti della confraternita, nelle proprie una media di dieci. Diminuzioni simili
mani democratiche. sono state registrate altrove.
In molte chiese, i membri della con- Nei dodici anni dal 1965 al 1977 tra
gregazione venivano espulsi sul posto i dodici e i quattordicimila sacerdoti di
per “disturbo pubblico del culto” quan- tutto il mondo chiesero di essere conge-
do osavano genuflettersi o, peggio andati dai loro incarichi, o semplicemente
cora, inginocchiarsi mentre prendevano se ne andarono. Sessantamila suore han-
la santa comunione, in disaccordo con no lasciato i loro conventi tra il 1966 e
il nuovo rito. La Polizia veniva chiama- il 1983. La Chiesa cattolica non aveva
ta per espellere i delinquenti più gravi, mai subìto perdite così devastanti in così
quelli che si rifiutavano di collaborare e poco tempo.
non volevano andarsene. Molte suore insegnanti semplicemen-
Fuori le chiese e le cappelle, i messali te riattaccarono le loro tonache, acqui-
romani, i riti della messa, devozionali, starono rapidamente abiti, cosmetici e
crocifissi, tovaglie, ornamenti della mes- gioielli secolari, salutarono i vescovi
sa, le ringhiere davanti alle quali porre i diocesani che erano stati i loro principali
comunicandi, perfino i pulpiti, immagini superiori, si dichiararono educatori ame-
e inginocchiatoi, oltre alle stazioni del- ricani normali, corretti e onesti; e hanno
la Via Crucis, venivano bruciati, gettati continuato la loro carriera di insegnanti.
via o venduti ad aste pubbliche dove i In calo il numero di confessioni, co-
decoratori li compravano a prezzi strac- munioni e cresime nel mondo intero
ciati e davano “un tocco ecclesiastico” ogni anno che passa; da una media del
in appartamenti di lusso ed eleganti case sessanta per cento dei cattolici praticanti
di periferia. Un altare di quercia scolpita nel 1965 al venticinque - trenta per cento
diventa un insolito tavolo “fantasy”. nel 1983. Le conversioni al cattolicesi-
La reazione contro tutto ciò non fu mo sono diminuite di due terzi.
Coloro che rimasero, sia laici che primordiale).

sacerdoti, non furono soddisfatti per la Ad accompagnare questo eterogeneo
tentata soppressione della messa tradi- sfoggio di innovatori, è entrato trion-
zionale romana, con cambiamenti radi- fante un corteo di “esperti” pronti a
cali nei riti e nelle devozioni, né con la combattere.
libertà esercitata di mettere in dubbio Teologi, filosofi, studiosi di liturgia,
tutti i dogmi. Non era carino. “facilitatori”, “coordinatori socio-reli-
Si è alzato clamore per l’uso dei con- giosi”, ministri laici (uomini e donne),
traccettivi, per la legalizzazione dei “direttori di prassi”. Quali che fossero i
rapporti omosessuali, per rendere fa- loro titoli alla moda, cercavano tutti due
coltativo l’aborto, per l’attività sessua- cose: convertiti alla nuova teologia e
le prematrimoniale entro determinate una lotta con i tradizionalisti sconfitti
condizioni, per il divorzio e risposarsi e in ritirata. Una marea di pubblicazio-
all’interno della Chiesa, per un clero ni, libri, articoli, nuove riviste, bollettini,
sposato, dell’ordinazione delle donne, progetti, programmi e progetti invase il
di un’unione rapida e pasticciata con le mercato cattolico popolare 23.
Chiese protestanti, della rivoluzione co- Gli “specialisti” hanno messo in di-
munista come mezzo, non solo per risol- scussione e “reinterpretato” ogni dogma
vere la povertà endemica, ma per defini- e credenza tradizionalmente e univer-
re la propria fede. salmente sostenuta dai cattolici. Tutte le
cose, infatti, e specialmente quelle diffi-
Entrò in voga una nuova forma di be- cili del credo cattolico romano, la peni-
stemmia e sacrilegio. Per gli omosessua- tenza, la castità, il digiuno, l’obbedienza,
li cattolici, il “discepolo che Gesù ama- la sottomissione, subivano un violento
va” assunse un significato diverso. Quel mutamento dal mattino alla sera.
discepolo amato, non si era “riposato sul
petto di Gesù” nell’ultima cena? Questo A un altro livello, nel frattempo, nei
non significava la consacrazione dell’a- seminari, nei college e nelle università
more tra gli uomini? Alcuni sacerdoti cattoliche si è verificata una più sottile
omosessuali profumati di lavanda hanno ma ancora evidente separazione. Gli uo-
celebrato la messa secondo il nuovo rito mini più anziani e dalla mentalità tradi-
per le loro congregazioni di invertiti. zionale si ritiravano presto o si ritirava-
E se questo può essere per i maschi no disgustati 24. Furono sostituiti solo dai
omosessuali, che dire dell’amore fra
donne? Solo le donne cattoliche della 23 Una menzione speciale va fatta qui, come
generazione degli anni Sessanta era- nel pieno di una nuova era di prosperità e diffu-
sione, gli editori di Orbis Books (specializzata
no abbastanza intelligenti da percepirsi in pubblicazioni di Teologia della Liberazione),
come vittime del sessismo ecclesiastico. Paulist Press (editore di Human Sexuality) e
Per loro era giunto il momento di fare Crossroads.
i conti con la Chiesa antiquata e maschi-
lista. Sorse poi la Chiesa femminile, una 24 Alcuni commentatori hanno già notato
che il danneggiamento, la scomparsa, l’esilio
di quelle nuove parole magiche e fanta- o il silenzio di teologi moralisti gesuiti come
siose, che vennero a designare i ritrovi John Ford, John Lynch, Joseph Ferraher; di re-
delle donne in appartamenti privati dove dattori americani come Thurston Davis, Robert
Ella (la Dea Madre) era adorata e ringra- Hartnett, Francis Canavan; la persecuzione di
Cornelius Buckley e altri, insieme all’esclusio-
ziata per aver mandato suo Figlio (Gesù) ne forzata di novizi dalla mentalità ortodossa, è
attraverso il potere fecondante del Spi- una storia in sé che vale la pena documentare e
rito Santo (che a sua volta era la Donna spiegare.

devoti di “The Renewal” (la parola era un nuovo e necessario ordine in tutta la
sempre maiuscola in quei primi anni). I Chiesa in lungo e in largo.
seminaristi venivano licenziati se la no- I sacerdoti si organizzarono in leghe,
vità sembrava loro cattiva. associazioni, senati e sindacati, su base
Ad aumentare il tono crepuscolare di nazionale e regionale. Le suore hanno
questa scena d’aria tempestosa, è arriva- fatto qualcosa di simile 25. I laici, uomini
ta la seconda tempesta, il soffio dell’eu- e donne separatamente, si sono uniti alla
foria. Nasceva tra coloro che avevano processione. Tutti hanno rilasciato affer-
l’idea coraggiosa, anche se non sempre mazioni grafiche dei loro diritti e richie-
convincente, che l’avvenire del cattoli- ste. Tutti hanno chiesto l’uso di metodi
cesimo, così bruscamente ridotto nella democratici non solo per governare la
sua pratica e nei suoi numeri, fosse ora Chiesa romana, ma anche per “decidere”
più luminoso che mai. cosa credere.
Quello che sembrava un disastro rap- Un’intera nuova burocrazia attivista è
presentava in realtà un vasto rinnova- sorta dall’oggi al domani, composta da
mento pentecostale in atto. L’autentica carrieristi che intraprendono azioni sem-
Chiesa di Cristo stava per emergere in pre più nuove e sconsiderate. Attraverso
tutta la sua bellezza e autenticità. questa vasta trasformazione, la gioiosa
convinzione di un grande successo stori-
La speranza è poi andata a concen- co non è mai venuta meno. E quella con-
trarsi sulla comunità. “Il Popolo di Dio” vinzione febbrile era ciò che produceva
doveva essere qualcosa di separato e di- l’euforia.
stinto dalla vecchia rigida gerarchia del A volte ha creato quello che ora, in re-
Papa, dei vescovi, dei preti e dei monaci, trospettiva, sembra un circo pieno di pa-
con la loro presa sulla disciplina romana. gliacci insignificanti, deridendo la digni-
Anzi, questo Popolo di Dio, tutto in- tà, lo status, il potere e la grazia su cui
sieme come in ogni piccola adunata di facevano ancora affidamento, se non al-
credenti, ha poi detto che era la vera tro per effetto teatrale. Un’intera gamma
Chiesa, l’autentica fonte della rivelazio- di carriere completamente nuove si aprì
ne, l’unica legittimatrice della morale, per gli ecclesiastici che non avevano al-
l’unica fonte di ciò che doveva crede- cun interesse ad ascoltare le confessioni,
re, in questioni di fede, morale, dogmi e battezzare i bambini, salvare i peccatori
pratiche religiose. e celebrare la messa.
Roma, Georgia, (USA) aveva la stes-
sa autorità della Roma dei Papi. Il co- Con sorprendente rapidità, la scena
mando centrale stava scomparendo per contemporanea ha assunto un aspetto
una realtà pratica cattolica. Se, nei primi ridicolo e comico che sembrava richie-
giorni di tempesta, ci si guardava intorno dere lo sfruttamento nei film grotteschi
per trarre le proprie conclusioni, nessuna e negli intrattenitori di nightclub. I preti
persona o gruppo sembrava responsabile dal collare hanno fatto pressioni sui loro
della nascita di questa convinzione eu- vescovi, strimpellando chitarre e cantan-
forica; che però ha percorso come fuoco do Dream the Impossible Dream. Suore
le Chiese, allentando i legami tra laici e truccate, gioielli e abiti alla moda beve-
clero, tra suore e superiori ecclesiastici, vano cocktail durante i loro “convegni”
tra preti e vescovi, tra vescovi e Papi.
Una conseguenza immediata fu l’in- 25 Organizzazioni come la Association of Chi-
sistente richiesta di democratizzazione cago Priests, la National Federation of Priests
per sostituire l’autorità centrale e portare Councils e National Coalition of American.

annuali nelle sale da ballo degli hotel. is, nome con una punta di storica ironia,
I vescovi imprimevano sulle loro let- e Rosso Falciano.
tere pastorali la falce e il martello, inve-
ce della croce e dei soliti simboli della Negli ultimi giorni del Concilio Vati-
Chiesa. I teologi hanno eseguito capriole cano II, entrambi incaricati di decorare
simboliche sulla cupola della Basilica di le pareti di una nuova chiesa a Roma de-
San Pietro nei loro sforzi per saltare al di dicata a San Francesco d’Assisi, Conci-
là di tutte le regole romane di moralità e liis e Falciano dipinsero un tumultuoso
fede. montaggio di volti di profilo. Era come
Un arcivescovo americano è salito sul se quei ritratti, in un turbinio senza sen-
pulpito per chiedere gentilmente alla sua so, fossero stati portati via dai venti fu-
congregazione di congratularsi con il riosi che ora si levavano in tutta la loro
loro vescovo ausiliare e pregare per lui forza di uragano.
mentre avrebbe lasciato l’episcopato la Papa Giovanni XXIII, il dittatore co-
mattina dopo per sposarsi. Un prelato munista Fidel Castro, l’ateo dichiarato
americano, divenuto poi cardinale, orga- Bertrand Russell, il leader del Partito
nizzò in tutte le parrocchie della sua dio- Comunista Italiano Palmiro Togliatti,
cesi comitati di “pasticceria” per cuo- l’attrice scomunicata Sofía Loren, il pre-
cere torte e focacce da utilizzare come sidente del Consiglio dei Ministri Alexei
pane della comunione, nell’ambito del Kosygin, il sindaco di sinistra Giorgio
nuovo rito che sostituì la messa romana. La Pira da Firenze, il dittatore comunista
Un arcivescovo messicano iniziava Mao Tse-tung dalla Cina e, per qualsiasi
regolarmente i suoi sermoni domenica- altro motivo, Jacqueline Bouvier Ken-
li con il pugno chiuso e alzato in segno nedy.
di saluto, il grido di sfida dell’Interna- Né Conciliis né Falciano erano comu-
zionale comunista, io sono un marxista, nisti. Ma erano convinti che, con il Vati-
sulle labbra. cano II, tutto fosse cambiato. Nessuno ha
L’atmosfera circense non è passata sbagliato; tutti avevano ragione. Come
inosservata al grande pubblico. la Chiesa, San Francesco, il poverello
Per la prima volta nella storia dell’indi Assisi, poteva abbracciare chiunque.
dustria cinematografica e televisiva le Perché allora era successo l’impossibile.
donne americane, il prete cattolico, la La Chiesa cattolica romana era di-
suora cattolica, il seminarista cattolico, ventata umana; e quindi, nulla di umano
i rituali cattolici, sono diventati oggetto potrebbe essere considerato estraneo ad
per risate gratuite e drammi spettrali. essa. Il Rinnovamento era la via, la veri-
Come il parroco anglicano nell’Inghil- tà e la vita del cattolicesimo romano. E il
terra di Noel Coward e il rabbino ebreo suo messaggio nasceva sulle ali della sua
nell’Europa degli anni ‘20 e ‘30, quelle stessa illusione: se la Chiesa gerarchica
figure cattoliche un tempo intoccabili, potesse cambiare e adattarsi all’umani-
dal laico al papa, caddero nel reperto- tà del Rinnovamento, allora sorgerebbe
rio mondiale dei divertimenti. L’euforia l’età d’oro del cristianesimo.
persisteva ancora.
Qualcosa in tutto questo è stato inter- La realtà, osservò una volta Jean-Paul
pretato come parte della promessa di un Sartre, è un secchio di acqua ghiacciata.
futuro d’oro per il cattolicesimo. L’es- Ti lascia senza fiato, incapace di parlare.
senza di entrambi, euforia e confusione, quei due uragani erano così improvvisi
non è mai stata così ben descritta come e potenti che sembrava impossibile ar-
da due artisti romani, Ettore de Concili- ticolare espressioni di sorpresa o shock
alla massa generale di uomini e donne, Quanto alla messa romana, il concilio
sia testimoni che partecipanti. decretò che anche questa fosse conser-
Il cambiamento è stato reale. L’eufo- vata. Tutte le essenze dovevano rima-
ria, anche autentica. Nessuno ha messo nere immutate e sacrosante. Solo poche
in dubbio l’autenticità di entrambi gli preghiere minori della Messa potevano
oggetti. La sua realtà ha superato ogni essere recitate in lingua volgare. Sono
finzione, in termini di stranezza, incon- state enfatizzate le tradizionali devozio-
gruenza o inventiva. E anche se c’erano ni della Chiesa.
individui e gruppi sparsi che urlavano In altre parole, da qualunque parte la
qualcosa del tipo: “Aspetta un attimo! si guardi, i documenti del Concilio Vati-
Che cosa sta accadendo? Perché abbia- cano II non hanno nemmeno suggerito,
mo cambiato tutto? Nessuno sembrava tanto meno autorizzato, l’uragano dei
poterli sentire al di sopra del fragore del- cambiamenti; non creavano né giustifi-
le tempeste gemelle che imperversavano cavano nemmeno l’euforia, quell’arden-
sul cattolicesimo. te attesa di una novità istantanea in tutte
Nel nostro ambiente surreale, tali dole cose, che sembrava convincere uo-
mande sono iniziate, con il tempo, per mini e donne che distruggere ogni trac-
essere assunto da folle più grandi. Da cia di cattolicesimo avrebbe significato
dove venivano quegli uragani? Perché inaugurare l’età dell’oro.
l’euforia? Da dove vengono i nuovi con- Non sono stati i documenti del Vati-
cetti e il linguaggio moderno? cano II ad autorizzare i vescovi a fare il
Anche Papa Paolo VI, durante il cui contrario di quanto prescritto da Roma
regno il cambiamento devastante e l’eu- in materia di dare la Comunione nella
foria indisciplinata raggiunsero la forza mano; in materia di donne che leggo-
di un uragano, considerò tali questioni al no la Messa; sul tema delle ragazze che
meglio delle sue capacità. aiutano all’altare per sostituire i ragazzi;
In quel momento Sua Santità rifletté: sulle donne che distribuiscono la Santa
“Il fumo di Satana è entrato nel san- Comunione; sui temi della contraccezio-
tuario e ha circondato l’altare”. Al- ne e delle unioni omosessuali.
lora, come oggi, la maggior parte delle I documenti del Vaticano II non hanno
persone, tentata sia dagli entusiasti che dato carta bianca ai teologi per interpre-
dai condannatori del cambiamento, sem- tare o negare i dogmi della fede come
brava pensare che tutto ciò fosse il risul- volevano. Il Vaticano II era conservato-
tato diretto del Concilio Vaticano II, di re nelle sue affermazioni e tradizionale
Papa Giovanni XXIII, che aveva riunito nella sua teologia e morale. Non ha rac-
più di 2.500 vescovi cattolici. a Roma, comandato il diritto all’omosessualità,
per tenere quattro sessioni separate tra il né la presenza di ballerini in calzama-
1962 e il 1965. glia che saltano attraverso il Santuario,
Ma il Vaticano II, come tutti i concili, né che i vescovi celebrino la messa in
ha lasciato un’impronta chiara nei suoi calzoncini da tennis, né l’abolizione del-
documenti. E non c’è nulla di più certo la rigida clausura per gli ordini contem-
del fatto che esso ha ribadito ciò che i plativi, né l’uso dei panini rotondi come
due precedenti concili ecumenici aveva- pane eucaristico.
no proclamato, specialmente per quan- È chiaro che la spinta al cambiamento
to riguardava il primato e l’infallibilità e all’innovazione, l’euforia stessa e
del Papa, la condizione gerarchica della la persuasione quasi infantile che il
Chiesa romana e il carattere unico del rinnovamento riguardasse l’abbandono
sacerdozio. di antiche pratiche sacre e il rifiuto della
voce autorevole di Roma, devono essere uomini del livello dei gesuiti, i quali,
il risultato di un altro processo. dopotutto, erano abituati a scrutare l’o-
Qual è stato quel processo? rizzonte alla ricerca di segnali d’allarme
La domanda assume un profilo più dell’imminente pericolo nella storia.
acuto se si guarda all’effetto degli Come potevano non notare l’insolita
uragani di cambiamento e di euforia rapidità con cui il loro numero di iscritti
sulla Compagnia di Gesù. I gesuiti non e di reclutamento ha cominciato a preci-
sono cattolici ordinari; hanno qualità pitare? Nel 1914 c’erano 17.000 gesuiti
eccezionali, sono considerati menti in tutto il mondo. Nel 1965 erano 36.000
privilegiate. E la sua Compagnia non o 38.000. Il modello avrebbe dovuto es-
è un puro gruppo parrocchiale, ma sere di crescita, specialmente se ci fos-
un’organizzazione internazionale con se stato un rinnovamento generale della
sede a Roma. classe ricercata da gesuiti e non gesuiti.
Per coprire tutte queste eccezionali Invece, nel 1966, quella crescita co-
qualifiche, i gesuiti avevano, negli anni stante fu invertita; il numero dei membri
‘60, quello che può essere definito un scese a 35.925. Una perdita di 109 uo-
venerabile istinto corporativo per quanto mini in un anno era anormale; si trattava
riguardava il papato, la Chiesa, le essen- infatti del primo calo sostanziale in 54
ze della moralità e il dogma del cattoli- anni.
cesimo. Avevano anche la loro magnifi- I superiori gesuiti, sensibili a segnali
ca storia. Quando alcuni o tutti i vescovi di difficoltà molto più sottili e molto più
e il clero di Francia, Belgio, Germania, lontani, avrebbero dovuto balzare in pie-
Austria, Olanda, Inghilterra e Stati Uni- di chiedendo: perché adesso? E devono
ti decisero, in varie occasioni durante aver posto la stessa domanda con acu-
i quattro secoli precedenti, di opporsi me crescente fino alla fine del decennio,
all’insegnamento del Papa di Roma, i perché, in soli cinque anni, la Compa-
gesuiti non abbandonarono mai il Pon- gnia perse improvvisamente più di 6.000
tefice. uomini. Perché?
Quando i governi locali, per vendicar- Il fatto patetico è che alcuni Superiori
si di Roma, tentarono di istituire Chiese gesuiti si sono posti questa domanda; e
«nazionali», opposte alla Chiesa univer- loro risposero dicendo che la Compagnia
sale governata da Roma, non si discosta- doveva abdicare al suo rapporto di voto
rono mai dal loro voto di obbedienza e con il Papato e cambiare la vera natura
fedeltà al Papato. Nessuna tortura, nes- del gesuitismo. Mancava quel Rinnova-
suna minaccia di prigione, esilio o mor- mento che stava riducendo la Chiesa a
te; nessuna adulazione di potere, denaro, un disastro visibile sotto i loro occhi.
privilegio; neppure la soppressione della Come risposta dei gesuiti, fu una sorta
sua Compagnia per ingiusti motivi e da di follia autodistruttiva. Senza dubbio ri-
parte dello stesso Papa romano; nulla, sentirono anche dell’euforia generale di
insomma, li aveva mai indotti a rompere quel periodo di uragano, la cui caratteri-
il voto di sottomissione al Papa o a ces- stica generale era l’abbandono fiducioso
sare di essere al suo servizio. e indiscusso di ciò che era sempre stato
Se anche i gesuiti sono stati trasforma- sacro, prezioso e considerato essenziale.
ti da questi uragani, cosa potrebbe spie- Tale caratteristica non solo era stata
garlo? Se sono stati contagiati dall’eufo- estranea alla Compagnia di Gesù fin dal
ria, come è successo? suo inizio, ma ne rappresentava anche
Alcuni fatti rivelatori avrebbero po- l’essenza stessa, la vera ragione dell’e-
tuto essere presi come avvertimenti da sistenza del gesuitismo. Si può spiegare
perché i Gesuiti, la Compagnia di Gesù In una parola: Liberazione. Sebbe-

come entità corporativa, abbiano intra- ne quella corrente rivoluzionaria abbia
preso quella strada. Quindi si sarà fatto avuto molti colpi di scena, è stata rapi-
un lungo cammino per trovare alcune damente individuata dai Papi del XIX
risposte a quella domanda provocata secolo per quello che era, una pugnalata
dall’apparente rapidità del cambiamen- diretta e omicida al cuore vivo del cat-
to e dalla folle euforia che ha attraver- tolicesimo romano. I Papi lo denuncia-
sato l’intera Chiesa cattolica romana dal rono. La Compagnia lo condannò uffi-
1965. cialmente, anzi lo combatté. Ma tutti gli
Tra il 1965 e il 1975 l’Ordine ha cele- sforzi per sbarazzarsi di quel pericolo
brato due Congregazioni Generali, la 31a sono riusciti solo a spingerlo sottoterra.
e la 32a. Verso la fine di quest’ultima, nel La corrente era ancora fluttuante, silen-
marzo 1975, la Compagnia, ufficialmen- ziosa e segreta, all’inizio del XX secolo.
te, e nelle mani del suo massimo supe- Alzò per un attimo apertamente la te-
riore, la stessa Congregazione Generale sta, negli anni del secondo dopoguerra,
aveva intrapreso una completa trasforma quella figura autorevole di Pio XII lo
mazione dall’ideale ignaziano classico a fece nuovamente indietreggiare.
un nuovo gesuitismo. Già nel 1946 lo denunciò in un’Enci-
Alla fine del decennio la Compa- clica 26. Nonostante ciò, la corrente ebbe
gnia, nella sua nuova forma, era in una certa visibilità pubblica alla XXIX
strenua opposizione al trono di San Congregazione Generale, nel 1946, e
Pietro, essendo stata in grave pericolo alla XXX Congregazione Generale, nel
con i suoi due predecessori. La guerra era 1957. Ma si ritirò quasi subito nella sua
stata praticamente dichiarata tra il papa- posizione segreta. Il momento non era
to e i gesuiti. Non si può razionalmente quello giusto, a quanto pare.
supporre che, all’improvviso, i delegati Ma, ormai, era solo una questione di
di quelle due Congregazioni Generali questo: il tempo.
compissero, senza alcun preavviso, un I creatori di questa corrente di “libe-
cambiamento globale così completo, e razione”, che un eminente gesuita pro-
su due temi così fondamentali come la fetico una volta chiamò, in un impeto di
natura della Chiesa cattolica e il signi- zelo, “i liberatori”, avevano fatto bene
ficato della salvezza. Né è ragionevole il loro lavoro. «Da oltre le loro oscure
supporre che una tradizione vecchia di tombe, otterranno la vittoria», osservò di
quattrocento anni sia stata spontanea- loro lo stesso gesuita.
mente e senza scuse messa da parte. In realtà, Pedro Arrupe e la sua gene-
No. Quella trasformazione doveva es- razione, tutti leader del cattolicesimo,
sere in fermento da molto tempo. Più di che si tuffarono felicemente nel nuovo
un secolo prima degli anni ‘60, una cor- gesuitismo degli anni ‘60 e ‘70, furono
rente nuova e rivoluzionaria era entrata resi possibili da quei liberatori che li
nelle arterie del corpo cattolico romano, avevano preceduti.
colpendo in particolare l’intellighenzia
della Compagnia di Gesù. Quella cor-
rente era caratterizzata dal desiderio di
avere libertà senza controllo; libertà di
sperimentare, di adattarsi alla moder- 26 In questa lettera enciclica, intitolata Media-
tor Dei, Pio XII condannò in dettaglio molti
nità, di uscire dall’esclusività cattolica degli “adattamenti” che divenne dottrina fon-
e unirsi alla grande massa di uomini e damentale per i rinnovazionisti vent’anni dopo
donne. sulla scia del Vaticano II.

– XII. La dottrina seducente –
Terza parte le, negare l’esistenza di Dio. Nell’ulti-

mo quarto dell’Ottocento l’incredulità
I LIBERATORI
«assunse il suo prestigio» come opzione
perfettamente praticabile nella cultura
nordamericana» 27 e nel suo equivalente
europeo, che non espelleva la fede, né
XII. LA DOTTRINA soffocava l’ardore delle manifestazioni
SEDUCENTE religiose. Semplicemente, “la continua
assenza di convinzione che esista una
Quasi esattamente un secolo fa, la tale potenza sovrumana (Dio)” 28 diven-
cultura occidentale in Europa e negli ne allora un atteggiamento perfettamen-
Stati Uniti subirono il loro unico cam- te accettabile in materia religiosa e con-
biamento religioso radicale dal IV seco- tinua ad esserlo anche oggi, insieme alla
lo, quando l’imperatore romano Costan- fede stessa.
tino proclamò il cristianesimo religione Come mostra James Turner nel suo
dell’Impero, e nacque il cristianesimo. libro Without God, Without Creed,
Questo cambiamento, che divenne questo cambiamento era in atto da alme-
evidente agli europei e agli americani no due secoli. Ma la sua analisi dimostra
intorno all’anno 1880, fu un’estrema no- un punto che diventa ancora più impor-
vità: il non credere in Dio era un’op- tante se si pensa a quei due improvvisi
zione accettabile. uragani degli anni ‘60. Il cambiamento
– Che ci piaccia o no, quelli di noi che non è avvenuto come una “vittoria” di-
vivono alla fine del XX secolo accettano retta dello zelo puramente secolare sulla
questa opzione come valida, come parte fede religiosa. Non si trattava dell’asce-
della nostra cultura. Che qualcuno disa della scienza o della secolarizzazione
chiari di non credere in Dio di solito non dell’istruzione e della politica, della dif-
fa alzare le sopracciglia, al di là di una fusione dell’industrializzazione o dell’a-
certa sorpresa, che chiunque può pren- scesa del comunismo e del marxismo,
dersi la briga di reprimere. Perché l’atei- che promuovevano l’empietà come op-
smo è diventato un’alternativa accettata zione accettabile nella nostra cultura.
e praticabile nel mondo di oggi. Questo cambiamento radicale fu do-
Certo, ci sono stati quasi sempre agno- vuto alla reazione degli stessi capi pii
stici, atei, miscredenti professi e persino alla modernità. I pensatori religiosi si
professionisti; così come molti altri che bloccarono di fronte all’efficienza del-
Cotton Mather ha gettato vigorosamen- la ragione applicata a tutto: l’industria-
te nel sacco di “ogni sorta di ricadute e lizzazione della vita umana, l’indagine
figli di Satana”. Ma queste persone sono critica sulle origini dell’uomo; l’esame
sempre state considerate eccentriche e preciso della natura del mondo, la tec-
certamente non sono mai state conside- nologia in costante progresso nella me-
rate componenti accettabili della cultura. dicina, nella produzione alimentare e
Invece, c’era una forte convinzione nelle scienze sociali. Quei pensatori si
nella cultura occidentale che esistesse sforzavano di includere comodamente
un potere sovrumano chiamato Dio, con Dio in tutti questi nuovi modi di pensare
la D maiuscola, che era in qualche modo e di vivere. La scienza, la tecnica e le
responsabile del cosmo e di tutto ciò che
contiene. Le persone potrebbero diffe- 27 James Turner, Senza Dio, senza Credo
rire nelle loro spiegazioni del fatto; ma (Johns Hopkins, 1985); pagina 262.
non era permesso, e neppure concepibi- 28 Id., p. XV.

arti pratiche furono prese come manife- settori della vita, matrimonio, educazio-
stazioni dello zelo religioso dell’uomo ne, politica, questioni sociali, psicolo-
e come preparazione per un imminente gia, sessualità, è diventata una questio-
millennio sulla terra. “I leader religiosi ne puramente laica, una parte dei diritti
hanno impegnato la religione funzional- umani, civici.
mente nel migliorare il mondo in termini Il nuovo atteggiamento religioso
umani, e intellettualmente in modi di co- dell’incredulità aveva attrattive, soprat-
noscere Dio che erano adeguati per com- tutto per gli intellettuali che, dopotutto,
prendere il mondo” 29. erano la crema della società, i suoi cer-
Prendendo questi nuovi impegni, le velli, le menti dominanti.
autorità religiose sono saltate fuori dalle Non è che fossero solo moderni per
loro trincee. Mentre il mondo si adatta- il loro tempo. È che erano la modernità.
va alla nuova saggezza, gli ecclesiastici Hanno stabilito il ritmo. Queste non era-
non sono riusciti a portare a termine l’u- no menti di second’ordine.
nico compito che è sempre stato il pun- Alcuni di loro erano i principali pen-
to di partenza dei loro grandi pensatori: satori del mondo nella loro specialità,
fermentare, modificare e dare significato scienza, studi biblici, arte, storia. Sono
trascendente ai nudi fatti della vita nel stati tenuti in onore.
mondo visibile. C’erano ancora altri motivi per essere
Non riuscirono, in altre parole, a por- attratti, in misura maggiore o peggiore,
tare la luce soprannaturale della loro dal nuovo atteggiamento dei miscreden-
fede alle nuove intuizioni rivoluzionarie ti. Gli uomini del nuovo e rivoluzionario
che inondarono le menti durante il di- raccolto sembravano così umani nella
ciannovesimo secolo. loro comprensione e così religiosi nei
Invece, si sono adattati a loro. Han- loro istinti! Hanno affermato di esse-
no acconsentito a pensare e ragionare su re non settari, ma democratici nel loro
Dio e sulla verità religiosa secondo le spirito di tolleranza. A volte, quando un
nuove regole con cui il secolarismo mo- protestante e un cattolico si saltavano
derno stava sviluppando i suoi imponen- alla gola l’un l’altro, il non credente po-
ti progressi. In una parola, hanno capito- teva essere amico di entrambi, schieran-
lato alla modernità. “Dio”, ha dichiarato dosi con nessuno dei due.
Gilbert Burnet, Vescovo di Sarum, “è Non aveva il diritto di decidere su
una Provvidenza in atto”. questioni religiose molto dibattute. La
sua aspirazione, al contrario, era di esse-
Nel 1875, un oratore dell’Università re al di sopra di loro. Il suo atteggiamen-
del Wisconsin poté dichiarare pubblica- to sembrava così ampio e apparente-
mente che “la scienza sociale è la cura mente così libero da pregiudizi, era una
messianica, provata dalla vita, del gene- persona così apparentemente morbida e
re umano. È l’araldo che dalla vetta neb- scanzonata, così seducente e pacata, così
biosa del monte proclama per tutta quel- simpatica, che a molti sembrava, infatti,
la terra afflitta, che il Regno dell’Uomo la più autentica e nobile delle posizioni
è vicino. che potesse essere. Adottare un cristiano
L’incredulità era accesa. Era perfetta- credente.
mente rispettabile. Non credere era giu- Anche quando Lord Burleigh escla-
sto quanto credere. Comportarsi, allora, mò: “Ogni uomo sopra i cinquant’anni
sulla base di questa incredulità nei vari che crede in Dio deve essere un asino”,
potrebbe essere attribuito all’aspra rab-
29 Id., p. 267. bia prodotta dalla rigida piccolezza degli
spiriti meschini e delle menti ristrette. A tra i quali la seducente dottrina aveva già
Sua Signoria non importava realmente preso piede31. In effetti, ha portato l’idea
se tu realmente credevi in Dio. che ciò che conta non è la religione in
Eppure il nuovo schema difficilmente generale, o qualsiasi religione in partico-
avrebbe potuto godere della sua solida, lare, ma lo spirito.
anche se limitata per un certo periodo, La chiave era essere spirituali.
popolarità tra le persone istruite, se non «Se una religione è vera», disse, poi
fosse stato per un oscuro monaco indù di tutti gli altri devono essere... Arte, scien-
cui la maggior parte dei recenti seguaci za, religione, non sono che tre modi di
della sua seducente dottrina non sa nulla. esprimere la semplice verità... Tutto
ascende verso lo spirituale...». Per i pen-
Nel corso di una rapida ascesa alla satori impegnati a ricodificare il mondo
fama simile a una cometa, Swami Vi- era importante che lo Swami fornisse un
vekananda30 si preparò un futuro roseo vocabolario che esprimeva quella spiri-
quando partecipò al Parlamento mon- tualità. Ma, cosa più importante di tutte,
diale delle religioni a Chicago nel 1893. santificava la vita di ogni individuo come
Turbante e veste arancione e cremisi; l’unica cosa che contava: «Chi può aiu-
Barbuto, con gli occhi spalancati, con un tarti nel cammino verso l’Infinito? An-
accento esotico e uno sguardo affasci- che la mano che ti raggiunge attraverso
nante, lo Swami ha parlato dell’unicità l’oscurità deve essere la tua mano.
dell’esistenza, della divinità dell’anima Lo Swami è riuscito dove i leader cri-
umana, dell’armonia di tutte le religioni stiani avevano fallito.
e dell’unità di Dio. Ha fornito al nuovo culto dell’incre-
Tuttavia, non fu quello che disse lo dulità una mentalità onnicomprensiva,
Swami, ma il notevole successo con cui unificante e completamente accettabi-
lo fece inserire nella transizione del- le32. Non importava che lui stesso fosse
la scienza e dell’umanesimo verso una
nuova idea di perfezione materiale.
31 Pochi studiosi scrupolosi, rinchiusi nelle
“L’uomo non viaggia dall’errore alla loro torri d’avorio, si dedicarono all’antica let-
verità”, dichiarò Vivekananda alla ricet- teratura indiana, al frammento dei Veda Upa-
tiva mente occidentale, “ma ascende da nishad, alle opere di Goudapada e Shankarara-
una verità all’altra, da una verità inferio- yarya, e si resero conto che ciò che lo Swami
aveva presentato al pubblico era il Vedantismo,
re a una verità superiore... o il Vedanta.
Il verme di oggi è il Dio di domani...”
Il Calcutta Swami ha preso d’assalto 32 Sotto l’impulso delle idee di Swami, sor-
gli accademici e l’alta società. Fu ac- sero fondazioni umaniste negli Stati Uniti, la
colto con feste a Boston, New York e Humanist Foundation, l’American Humanist
Association e la Humanist Society. Un primo
Filadelfia, è stato onorato da filosofi e Manifesto Umanista fu pubblicato nel 1933,
teologi di Harvard e Chicago. chiedendo un “ordine economico socializzato e
Ovunque andasse, infatti, lasciò un se- cooperativo”, “un’etica situazionale autonoma”,
gno indelebile nei pensatori accademici, “molte varietà di esplorazione sessuale” e “lo
sviluppo di un sistema di legge e ordine mon-
diale basato su un governo federale transnazio-
30 Vivekananda, il cui nome originale era Na- nale”. II Manifesto Umanista, del 1979, omette
rendranath Datta, nacque a Calcutta il 12 gen- ogni esplicito sostegno all’«ordine economico
naio 1863. Era un discepolo di Ramakrishna; socializzato e cooperativo»; ma sostiene la stes-
da tenera età, decise di sanare il materialismo sa etica sessuale, mentre rifiuta ogni credenza
dell’Occidente con la spiritualità indù. Morì il 4 in una realtà al di là del mondo visibile e tangi-
gennaio 1902, all’età di trentanove anni, vicino bile. Non tutti gli Umanisti Secolari aderiscono
alla sua città natale. al Manifesto Umanista.

religioso nel senso pagano del termine. «pagani evidentemente illuminati».

Il suo fascino stava nel fatto che era radi- Il nuovo gregge non si compiacque di
cata nella dignità dell’uomo, nella forza questa parola di pagano, né di quella di
privilegiata della sua ragione, e nel fat- ateo. I connotati erano troppo negativi,
to che riponeva piena fiducia solo nella era chiaro. E comunque, la verità, secon-
natura umana, cosicché se il mondo indo lui, era che erano spirituali. Perché
tero si fosse liberato dalle impertinenze fingevano di essere mossi dallo spirito
e dalle oppressioni della religione orga- della moralità, che li spingeva a fare del
nizzata, avrebbe raggiunto la propria fe- loro meglio per gli altri esseri umani.
licità. Erano tutti in grado di essere «la Hanno sostenuto tutta la bontà morale
sua stessa mano che si protende attraver- che le religioni formali professavano e
so l’oscurità», come disse lo Swami. sviluppavano e propagavano l’amicizia,
l’amore, la riconciliazione e la pace. Il
La nuova incredulità aveva trovato un fatto che rivendicassero anche la loro
modo per sottolineare ciò che teneva in- mancanza di fede, come professione for-
sieme le persone, non ciò che le separa- male, era una differenza così piccola che
va. Ora poteva spiegare a uomini e donne nessuno poteva vederla.
cosa potevano diventare, cosa dovevano Noi umani, potrebbero commentare
essere, non cosa non dovevano essere. ironicamente, abbiamo sempre voluto di
Alcuni dei suoi leader si sono distinti più di quello che ci mancava. E davvero,
nel risolvere problemi amari. Sono sta- che importa che siamo senza Dio? Tolle-
ti tra i primi abolizionisti, i primi com- riamo tutte le credenze religiose; ma non
battenti per i diritti civili dei neri, coloro ne accettiamo nessuna.
che hanno combattuto contro la crudeltà Lo Swami non l’aveva detto in modo
verso animali e bambini e coloro che si insormontabile? «Se una religione è
sono espressi contro il lavoro minorile e vera, anche le altre devono esserlo».
gli sporchi proprietari di case. Erano tor- Così la nuova religione dell’increduli-
ce illuminanti per la nuova concezione. tà aveva acquisito un ethos, o mentalità,
Come cittadini, i nuovi miscredenti oltre che un vocabolario, quando il di-
erano irreprensibili, erano persone gen- ciannovesimo secolo volgeva al termine.
tili, operose, generose, che pagavano C’erano, hanno continuato ad esserci,
puntualmente le tasse, che mantenevano e ci sono ancora, centinaia di migliaia
buoni rapporti con i vicini, che combat- di uomini e donne, solo negli Stati Uni-
tevano per la patria quando era minac- ti, che non sono credenti nel cuore. Da
ciata dal nemico. buoni cittadini, osserveranno le consue-
Quando morivano preferivano chia- tudini della vita pubblica, civile e fami-
mare la loro morte «di transito», tutti ri- liare, apparterranno a questo o all’altro
chiedevano, a titolo di esequie, che un gruppo ecclesiale, non penseranno mai
sopravvissuto mostrasse qualche tratto di attaccare le credenze religiose forma-
gentile nei confronti di un’altra persona li. Ma, in fondo, hanno abbracciato l’in-
in memoria di lui. Perché tutto ciò che è credulità.
sopravvissuto è stato il suo ricordo. Al- Per effetto del nuovo atteggiamento,
trimenti sarebbero caduti nel nulla. di questa incredulità, eretta a paladino
Insomma, queste persone erano total- della nostra condizione umana, si po-
mente civili, come diremmo oggi. C’e- trebbe qualificare come umanesimo; ma
rano cristiani credenti che, con un po’ di non l’umanesimo apparso nell’Europa
condiscendenza, ma comunque con am- rinascimentale tre secoli prima, ovvia-
mirazione, dicevano di loro che erano mente. «L›uomo è la misura di tutte le
cose», aveva dichiarato con orgoglio sa cattolica romana, costituivano l’osta-

l’umanista rinascimentale alzando la te- colo maggiore.
sta per parlare a Dio. Nessuna chiesa, tuttavia, aveva avu-
«Gli esseri umani hanno il loro posto to una storia come la Chiesa Cattolica
giustificato nel lungo dramma in corso in questa materia, perché per centinaia
dell’avventura biologica, che costituisce di anni Roma ha alimentato, regolato e
lo sviluppo cosmico», disse l’ottocen- controllato tutto lo sviluppo intellettuale
tesco incredulo, alzando lo sguardo dal e artistico in Europa e in America Lati-
microscopio. Dal verme all’uomo! Veni- na. Alla fine dell’Ottocento, l’impegno
te! Unitevi a noi!» del clero cattolico nell’insegnamento,
Il nuovo umanesimo ha sottolineato nella ricerca e nell’informazione ebbe
il nostro privilegio di essere umani tutti una lunga storia segnata da amare espe-
insieme in un cosmo puramente mate- rienze di controllo ecclesiastico sui de-
riale. Ha difeso l’appartenenza umana a stini umani.
questo cosmo come inerente alla storia
cosmica, un evento che risale ai remoti La nuova classe di non credenti pro-
inizi del «brodo primordiale» di sostan- vava automaticamente una profonda an-
ze chimiche senza vita in un antico mat- tipatia per quella mediatizzazione opera-
tino, fino alla postura eretta dell’Homo ta dagli uomini di Chiesa. Ciò aveva ri-
sapiens, e poi l’uomo di scienza, il ricer- tardato lo sviluppo dell’uomo, dicevano.
catore impegnato con fossili e atomi, e Ha offeso la dignità umana. Gli stessi
i suoi colleghi più pratici, i nuovi inge- ecclesiastici guastarono l’unità naturale
gneri sociali. degli uomini con la loro grossolana di-
Siamo «fratelli delle scogliere, fratelli scriminazione, e le loro dispute su idee,
delle stelle», nelle parole di uno scienzia- proposizioni e dogmi astratti, formulati
to degli ultimi giorni. Tutto nella nuova da altri uomini morti da tempo e polve-
mancanza di fede era diverso dal passa- rosi, ostacolarono la modernità.
to. Al loro apice durante il XIX secolo e Peggio ancora, i chierici vietarono il
tre quarti del XX, i nuovi miscredenti, e cambiamento. Non hanno permesso al-
coloro che li capivano, chiamavano tale cun adattamento. Se quel clericalismo e
atteggiamento o punto di vista «essere quel dominio ecclesiastico potessero es-
moderno” o “modernista”. sere liquidati, gli uomini sarebbero liberi
Il modernismo è diventato il modo di svilupparsi e affrontare le sfide di un
normale di pensare, simile ai non cre- mondo nuovo.
denti nelle nazioni occidentali. La mente L’atteggiamento, questa mancanza di
modernista immagina tutti i tipi di “divi- fede sempre più militante e anticlericale,
nità” per l’Umanità e uno sviluppo spet- rappresentava quello che è stato chia-
tacolare solo se le persone acconsentono mato umanesimo laico. La mancanza di
al cambiamento. fede, di per sé, non poteva rimuovere la
L’unico ostacolo a questo sviluppo fede popolare e l’attaccamento alla reli-
sostenuto e spettacolare, minacciato dal gione tradizionale tra le masse della gen-
modernismo, era un’ostinata resisten- te comune. La lingua che parlava era in-
za al cambiamento, una certa fissità del comprensibile per la mente comune. Per
credo religioso, che costringeva molti sua stessa natura era uno sviluppo adatto
ad aggrapparsi ai vecchi dogmi. Sebbe- alle menti sofisticate dei dotti.
ne per i modernisti, qualsiasi religione Per gli ecclesiastici, d’altra parte, così
organizzata costituisse un ostacolo, le come per altri leader e pensatori religio-
chiese cristiane, e in particolare la Chie- si, teologi e scienziati sociali, il nuovo
atteggiamento rappresentava come un sulla base di dogmi e credenze fissi ed

bicchiere di acqua fresca e spumeggiante era irrevocabilmente legato alla tradi-
offerto in mezzo a quello che era diven- zione secondo cui il rappresentante per-
tato per molti un fatidico deserto, goffo e sonale di Dio sulla terra viveva in una
ripetitivo. C’era, infatti, una stanchezza piccola e prominente enclave sulle rive
manifesta, una mancanza di inventiva, del Tevere a Roma.
una monotona reiterazione nel pensie- Da lì, detta personalità ha proclamato
ro degli intellettuali cattolici all’inizio autorevolmente verità fisse su credenze
dell’Ottocento. Il tratto dominante era e moralità. C’era una vasta gamma di in-
una mentalità da assedio. Gli eventi sto- segnamenti tradizionali su tutti gli aspet-
rici – la Rivoluzione francese, le guerre ti della vita umana, da prima del grembo
napoleoniche, l’ascesa di grandi potenze materno fino oltre la tomba, nell’eternità
protestanti come gli imperi britannico, di Dio. Tali tradizioni non potevano es-
tedesco, olandese e l’Unione america- sere cambiate senza alterare completa-
na, e l’aspro anticlericalismo che fiorì in mente il cattolicesimo.
Europa – ridussero l’attività intellettuale
cattolica alle modeste reazioni di rettifi- Già negli anni Quaranta dell’Ottocen-
ca, confutazione e schiacciamento. to il filosofo italiano Vincenzo Gioberti
Ad aggiungere un sapore di fiele a affermava senza mezzi termini che “la
questa desolata monotonia, era l’eviden- Chiesa dovrà fare i conti con lo spiri-
te progresso della scienza e l’importan- to del tempo... e con i tempi moder-
te miglioramento sociale conseguito da ni...”. Altrimenti, la Chiesa perirà. En-
un popolo incredulo o, quantomeno, in tro trent’anni dalla morte di Gioberti nel
aperta opposizione a Roma, al romani- 1852, diversi importanti pensatori catto-
smo e alla sua tradizione intellettuale. lici francesi e italiani avevano ceduto al
+ potere e al fascino del nuovo approccio.
Nell’intellighenzia della Chiesa ini- Il continuo progresso della scienza, il
ziò ad operare un fervente desiderio di nuovo approccio agli studi biblici, l’e-
partecipare al successo, di partecipare norme voga dell’evoluzione darwiniana,
alla “nuova epoca”, di essere colleghi di cominciavano a farsi sentire. “La rive-
coloro che stavano spingendo oltre ogni lazione e la conoscenza soprannatura-
limite immaginabile le frontiere della le, scriveva monsignor d’Hulst, rettore
conoscenza umana. Senza dubbio, han- dell’Institut Catholique di Parigi, non
no concluso, anche la Chiesa deve evol- devono solo apparire ragionevoli; devo-
versi e, quindi, cambiare. no essere “ragionevoli, per entrare nel
Nelle parole di Swami, anche loro sta- mainstream”.
vano ‘elevandosi da una verità a un’altra In pratica, ovviamente, questa affer-
verità più in alto’. Non sorprende che la mazione e altre simili significavano che
Chiesa cattolica fosse l’unica organiz- se fosse sorto un conflitto di idee tra l’in-
zazione visibile e conosciuta che perce- segnamento della Chiesa e la scienza, la
pisse chiaramente il danno che questo Chiesa avrebbe dovuto modificare o sop-
modernismo poteva infliggere alla sua primere il suo insegnamento. Invece, la
stessa anima. Perché, se il modernismo Chiesa cattolica ha attaccato direttamen-
fosse accettato, la spina dorsale stessa te il modernismo, chiamandolo credenza
del cattolicesimo romano verrebbe spez- eretica insieme ad altre grandi eresie dei
zata e, in breve tempo, il suo corpo sa- tempi precedenti, come l’arianesimo e il
rebbe un relitto sventrato. pelagianesimo del terzo e quarto secolo.
Il cattolicesimo romano era costituito La Chiesa ha infranto il principio fon-
damentale del modernismo che tutto ciò to regnava nella Compagnia di Gesù in
che è religioso cambia e deve cambiare quel periodo, riguardo alla questione del
insieme a tutto ciò che è culturale, man modernismo.
mano che gli uomini progrediscono e di- Alla XXIII Congregazione Generale,
ventano migliori nella loro umanità. che si riunì a Roma dal 16 settembre al
La Chiesa di Roma proibì a chiunque 23 ottobre 1883, i delegati sostennero
avesse il minimo stigma del modernismo senza riserve la condanna pontificia del
di ricoprire incarichi di insegnamento modernismo. Loro stessi incaricarono il
nei suoi seminari e nelle sue università. Padre Generale di allora, Antón Ander-
Le autorità ecclesiastiche espulsero tali ledy, della Svizzera, di “provvedere con
persone da ogni luogo di influenza e im- ogni mezzo a tenere questa piaga fuori
posero un solenne giuramento di abiura dalla Compagnia”.
del modernismo a tutti i loro teologi. Tuttavia, i documenti mostrano chia-
Pubblicamente e ufficialmente, il mo- ramente che nella Compagnia si era fatto
dernismo non dava segni di poter resiste- sentire il richiamo del nuovo atteggia-
re all’attacco papale all’interno dell’area mento di incredulità, quel modernismo.
della Chiesa. Alcuni delegati della XXIII Congrega-
In ogni caso, anche se nascosto, il zione Generale hanno sostenuto che la
modernismo ha fatto le sue infiltrazioni Chiesa esiste per salvare le persone, non
nella Chiesa. Per gli intellettuali, per i per condannare gli errori. Gli increduli
culturalmente sofisticati, quell’attrazio- modernisti, hanno continuato, stavano
ne educativa esercitata dagli increduli è cercando di fare le cose per bene. Non
rimasta viva, insieme alla sua moderni- sarebbe meglio adottare un atteggiamen-
tà. La mentalità modernista è stata rap- to più comprensivo e aperto nei loro con-
presentata da centinaia di persone che fronti? In quale altro modo l’uomo mo-
hanno contribuito efficacemente a mi- derno degli anni Ottanta dell’Ottocento
gliorare le sorti dell’Umanità e hanno potrebbe essere portato “dolcemente e
dato origine a leggi sociali benefiche. soavemente” a considerare Cristo e la
I modernisti erano campioni dei sog- sua salvezza?
giogati. Non mostravano nulla dell’odio
latente tra le varie religioni. Non riven- Chiaramente quelle voci che sostene-
dicavano alcuna infallibilità. Alcuni teo- vano quello che chiamavano un approc-
logi cattolici si sono chiesti: non c’è del cio “positivo” sono state soffocate dalla
vero in gran parte di ciò che propongono stragrande maggioranza dei delegati. Il
i modernisti? Papato aveva parlato. La questione era
Sappiamo di dozzine di pensatori e decisa. Ma, un secolo dopo, si sarebbe-
teologi cattolici che hanno ritenuto che ro sentiti di nuovo più forti, più chiari e
il divieto della Chiesa contro il moderni- più predominanti. Lo stesso argomento
smo fosse mal concepito, miope, il pro- sarebbe stato utilizzato a favore di un
dotto di una mentalità arcaica e di una approccio solidale, che escludesse la
superstizione medievale, e una reazione fedeltà alla volontà e alla decisione del
di paura. papato. Il risultato dell’atteggiamento
La maggior parte di loro è stata puni- filo-papale dell’epoca fu che nessuna
ta. Anche la maggioranza si è sottomes- apologia del modernismo fu registrata
sa, alcuni davvero e altri per pura forma- nell’insegnamento formale dei gesuiti e
lità, per sopravvivere e attendere giorni nelle loro opere pubblicate.
migliori. Sono andati in clandestinità. Ma si può dire con la stessa verità che,
Sappiamo anche quale atteggiamen- in quel momento, una corrente di pen-
siero modernista è entrata nella tradizio- In una lettera di conforto e di ammo-

ne culturale della Chiesa cattolica e della nimento a Pierre Hébert, membro della
Compagnia di Gesù. confraternita e direttore dell’influente
Il modernismo non è mai stato inse- École Fénelon di Parigi, Duchesne gli
gnato apertamente durante quel periodo disse di agire con prudenza, di non ten-
intermedio, i primi cinquant’anni del tare alcuna “riforma” degli insegnamen-
ventesimo secolo. Certo, non c’era orga- ti “medievalisti” della Chiesa romana.
nismo ufficiale della Chiesa più zelante “l’unico risultato di tali tentativi sarebbe
nel promuovere l’estirpazione pontifi- quello di gettarsi dalla finestra.” Duche-
cia del modernismo della Compagnia sne ha proseguito: Hébert “dovrebbe in-
fino alla metà del Novecento. Tuttavia, segnare ciò che insegna la Chiesa; ma
esisteva un’ideologia modernista come lasciamo che la spiegazione vada per la
“tetto superiore del pensiero” sotto il sua strada in privato.” Ha poi espresso
quale molti intellettuali cattolici, com- la speranza segretamente nutrita della
presi i gesuiti, insegnavano fedelmente confraternita: “Può darsi che, nonostan-
le dottrine tradizionali di Roma. te tutte le apparenze, l’edificio ecclesia-
Molti si unirono anche alla catacom- stico un giorno crolli... Se ciò accades-
ba dei criptomodernisti. C’era sempre la se, nessuno ci accuserebbe di aver soste-
possibilità che un giorno le circostanze nuto quel vecchio edificio per massimo
permettessero alle idee segrete di venire tempo possibile”. Il perdurante cinismo
alla luce del sole, se la “vecchia Chie- delle parole di Duchesne è evidente.
sa” avesse ceduto al buon senso e la sua
mentalità difensiva fosse crollata. Quando si ricorda la fama e lo status
Quel sogno non è sempre stato qual- di Duchesne come studioso cattolico,
cosa di passivo. I più attivi e prominen- e l’enorme influenza che esercitò con i
ti di questi teologi e pensatori cattolici suoi scritti accademici, sia sui teologi e
criptomodernisti hanno contribuito con i professori di teologia del suo tempo, sia
loro sforzi per affrettare l’arrivo di quel sulle successive generazioni di semina-
giorno tanto desiderato. Tra loro si è cre- risti, i futuri sacerdoti e vescovi della sua
ata una vera fratellanza. Furono scam- Chiesa, si comincia a rendersi conto che
biate copie private delle sue speculazio- l’ascesa del modernismo negli anni ‘60
ni e teorie; si sono incontrati ai congressi non è stata un caso, una semplice coin-
“scientifici” cattolici internazionali; te- cidenza. Era stato seminato con cura da
nevano dibattiti privati, promuovevano operatori occulti come Duchesne.
studenti e libri tra di loro e mantenevano Anche dopo un secondo e più fero-
un’intensa corrispondenza tra loro. ce attacco contro i modernisti e il loro
Il suo atteggiamento è stato ben rias- modernismo da parte di Papa Pio X nei
sunto da uno dei suoi membri più bril- primi dieci anni del ventesimo secolo, il
lanti, il famoso storico francese monsi- movimento continuò a operare in clan-
gnor Louis Marie Olivier Duchesne 33. destinità.
Un gruppo di giovani gesuiti france-
33 La forza catalitica e unificatrice della frasi chiamato La Pensée (pensiero) fiorì
ternità nella sua prima fase, dal 1880 al 1910, negli anni ‘20. Si incontravano privata-
fu certamente la figura esotica del barone Frie-
drich von Hügel, naturalizzato inglese, teologo, Laberthonniére, Hébert, Leroy, Duchesne, Mi-
filosofo e mistico. Era l’anello di congiunzione gnot, in Francia; Antonio Fogazzaro, Minocchi,
tra i modernisti nascosti e i famigerati culti Buonaiuti, Semaria, in Italia. Il barone riuscì a
dell’epoca: George Tyrrell e Edmund Bishop in sottrarsi alla condanna di Roma attaccando
Inghilterra; Alfred Loisy, l’abate Henri Bémond, apertamente le tesi moderniste.

mente durante il loro tempo libero per nicare il loro pensiero, poiché solo loro
discutere i pensatori più avanzati della si sono adattati al nuovo metodo...» 34.
Compagnia. Un tentativo dei loro supe- Nel 1948, poiché i seminari dei gesu-
riori gesuiti di scioglierli nel 1930 fallì. iti francesi erano considerati focolai del
Durante gli anni della seconda guer- modernismo in ascesa, il padre generale
ra mondiale e fino alla fine degli anni dei gesuiti, Janssens, inviò a visitarli un
‘40, come poi ricordò padre Teilhard de convinto conservatore, il gesuita belga
Chardin, uno dei suoi membri di spic- Edouard Dhanis, nonché le case di stu-
co, “non smisero mai di portare avanti dio di quel paese.
le loro nozioni di Cristo e del cristiane- Al termine del suo tour, Dhanis ha
simo”. raccomandato il licenziamento di diversi
Verso la metà degli anni Quaranta insegnanti e la rimozione di alcuni libri
cominciarono a giungere alle sensibi- dalle biblioteche. Ma, a quanto pare, i
li orecchie di Pio XII strane voci circa suoi sforzi non hanno portato a nessu-
l’accettazione de facto all’interno della na conclusione. La Pensée, in un modo
Chiesa di nuove teorie sulla creazione; o nell’altro, si comportò come Teilhard
o che negassero gli insegnamenti della de Chardin aveva profetizzato. Di con-
Chiesa sul peccato originale, la divini- seguenza, in una riunione dei gesuiti nel
tà di Gesù, il primato e l’infallibilità del 1950, Janssens lanciò un aspro rimpro-
Papa. vero agli intellettuali erranti della Com-
Pio XII pubblicò due encicliche, pagnia.
Mediator Dei e Humani Generis, at- Erano lassisti, ha detto, nella loro in-
taccando gli errori che, agli occhi della terpretazione della dottrina della Chiesa,
Chiesa aperta, quotidiana e pubblica, ed erano stati tiepidi nel difendere le let-
non potevano essere ammessi da nessu- tere encicliche del Papa, che trattavano
na parte. Ha condannato coloro che han- direttamente del rapporto tra scienza e
no seriamente modificato il cerimoniale insegnamento della Chiesa sulle origini
della liturgia cattolica romana (“toglie- del genere umano. Nonostante cinque
rebbero il tabernacolo dall’altare”) e professori si siano “dimessi” dai loro
coloro che hanno lasciato che le ipotesi incarichi in Francia, i membri della La
degli scienziati sull’origine dell’uomo Pensée hanno visto chiaramente che il
determinassero ciò che i cattolici do- gioco consisteva solo nell’attesa, e quel-
vrebbero credere. Ha riaffermato tutte le lo che stavano aspettando era l’epilogo
dottrine tradizionali fondamentali della dell’autoritario Papa Pio XII e l’arrivo di
Chiesa. Solo molto tempo dopo divenne un regime più tollerante all’interno della
chiaro che i suoi bersagli erano i teologi Chiesa.
e i pensatori dei seminari, i quali, in pri- Nel frattempo, simili convulsioni
vato, non solo sperimentavano le nuove iniziarono anche nell’ordine dome-
intuizioni, ma le comunicavano ai loro nicano. Il suo Padre Generale dovette
studenti. La Pensée era sotto attacco pa- censurare due eminenti teologi, Marie-
pale. Dominique Chenu e Yves Congar, per-
«I membri de La Pensée manterran- ché erano troppo poco ortodossi per la
no le loro posizioni...», profetizzava sicurezza dottrinale, sia nel loro pensie-
Chardin, con la stessa ostinazione che
sarebbe poi diventata un marchio di
34 Vite. Pierre Leroi, S.J., Lettere del mio
fabbrica dei suoi compagni gesuiti, «e amico Teilhard de Chardin, tradotto da Mary
alla fine prevarranno. Perché solo loro Lukas (Ramsey, N.J.), Paulist Press, 1976, pp. 70
sono veramente attivi e capaci di comu- e segg.

ro che nel loro insegnamento. della Bibbia. Insomma, queste idee, o al-
Non c’è modo razionale di spiegare meno molte di esse, sono oggi sostenute
l’apparentemente improvvisa conversio- dai gesuiti. La corrispondenza tra i due
ne della Compagnia di Gesù, attraverso punti di vista, quello di Tyrrell e quello
i suoi pensatori, a un atteggiamento mo- dei gesuiti moderni, è spesso così stretta
dernista, così come il comportamento da essere sorprendente.
dei suoi superiori e dei suoi principali Un altro segno dell’effettivo pro-
attivisti, negli anni ‘60, a meno che non gresso del modernismo durante la sua
si accetti che non fu davvero un evento esistenza clandestina fu il caso, ancor
improvviso; e si capisce che, nella tradi- più strano, del gesuita padre Pierre
zione intellettuale della Compagnia, era Teilhard de Chardin, che si lasciò tra-
già entrata negli ultimi decenni dell’Ot- sportare da quella che gli scienziati cer-
tocento una corrente modernista, che carono di stabilire come preistoria, quel
viveva larvata tra i membri della “con- lunghissimo periodo in cui il nostro co-
fraternita”, in gruppi clandestini come smo attuale era in gestazione geofisica.
quella di La Pensée, in attesa del giorno Per lui, l’ipotesi dell’evoluzione di
di venire alla luce. Darwin era un fatto provato, e procedet-
te ad adattare il cattolicesimo a questo
Nella sua lunga e nascosta prepara- “fatto”. Ha sviluppato una teoria com-
zione, il modernismo all’interno della pletamente nuova sul cattolicesimo e
Chiesa e in particolare nella Compa- il cristianesimo. La stranezza del caso
gnia di Gesù era semplicemente matu- consiste nella circostanza che i gesuiti,
rato, sviluppando un punto di vista tra la cui indiscutibile capacità intellettua-
l’intellighenzia della Compagnia e della le avrebbe potuto stroncare l’opera di
Chiesa, e ora mancava solo la libertà di Teilhard, lo presero come loro alfiere
azione per dimostrare la sua rilevanza e in questioni filosofiche e teologiche che
accettabilità. riguardavano fondamentalmente la sua
Non ci possono essere grandi dubbi fede cattolica, e oggi, soprattutto, detto
sul fatto che la “fratellanza” operasse carattere occupa un posto d’onore nella
sotto copertura in quei primi anni pro- galleria dei gesuiti illustri ed esercita un
prio con questi scopi. Tra i segni chiari ascendente sulla mentalità gesuitica.
che lo indicano, ce ne sono tre così basi-
lari da poter essere evidenziati. Il terzo, e il più sorprendente di que-
Nel contesto del gesuitismo classico, sti segni altamente eloquenti della presa
il primo ha maggior forza del secondo e precoce e segreta della Società da parte
il secondo dell’ultimo. dei modernisti, è fornito da ciò che oggi
In primo luogo, c’è l’esempio del ge- conosciamo come Teologia della Libe-
suita George Tyrrell, che fu infine con- razione. Propriamente parlando, la Teo-
dannato da Roma e separato dalla Com- logia della Liberazione è stata una crea-
pagnia a causa delle sue idee moderniste. zione dei gesuiti e ha dominato le deci-
Tyrrell rimase colpito dalla “disponibili- sioni pratiche della Compagnia nel corso
tà” dei modernisti, in contrasto con l’at- delle ultime tre Congregazioni Generali.
teggiamento del Papato e della Chiesa, Con la comparsa della Teologia della
così aspro, così minaccioso, così “con Liberazione e le sue applicazioni con-
me o contro di me”. Soprattutto, i nuovi crete al mondo visibile della povertà in
esperti di studi biblici lo convinsero che America Latina e l’insegnamento della
le credenze cattoliche romane erano fon- teologia in tutta la Chiesa universale, la
date su una lettura mistica e non rigorosa corrente fino ad allora nascosta del mo-
– XIII. George Tyrrell, s.J. –
dernismo all’interno della Compagnia, ve del papato e della gerarchia romana

è germogliata con forza dai suoi canali dell’epoca. Nello splendore dell’Inghil-
sotterranei ed è fluita lontano e al largo, terra vittoriana e della Pax Britannica, la
alla luce del giorno. L’ora tanto attesa mentalità da assedio di Roma gli sem-
del destino era giunta. brava poco virile, antiquata e inefficace.
Il primo Concilio Vaticano, terminato
nel 1870, aveva dichiarato l’infallibilità
XIII. GEORGE del Papa, un dogma rivelato a cui tutti i
TYRRELL, S.J. cattolici dovevano credere come articoli
di fede, il che era totalmente inaccetta-
George Tyrrell nacque in Irlanda nel bile per i modernisti. Ancor prima, papa
1861 da genitori inglesi. Nel 1879 si Pio IX aveva emanato due brucianti do-
convertì da anglicano a cattolico; e un cumenti contro il modernismo, ribaden-
anno dopo, entrò nella Compagnia di do tutte le antiche dottrine e “medievali-
Gesù. Completata la sua formazione, smi” della vecchia Chiesa, che per Tyr-
insegnò filosofia ai giovani gesuiti che rell erano cliché superati.
si preparavano al collegio dell’Ordine a Queste cose hanno contribuito a un
Stonyhurst, dal 1894 al 1896. autoritarismo difensivo nella mente di
Non ci fu mai alcun dubbio sul suo Tyrrell. Durante i suoi giorni da studen-
zelo religioso, né fu riscontrata alcuna te, era rimasto impressionato dai risulta-
colpa nella sua normale pratica religio- ti della “critica superiore” imposta alla
sa. Inoltre, era un uomo che stringeva Bibbia e dalla promessa della scienza di
amicizie profonde e durature e suscitava aprire l’Universo. Scrisse in seguito “Il
devozione personale in coloro che cer- modernista richiede assoluta libertà per
cavano il suo consiglio e il suo aiuto spi- la scienza nel senso più ampio del ter-
rituale. mine”.
Già nella sua carriera di insegnante, Ha rifiutato di ammettere “che la te-
però, erano sorti dubbi su questioni in- ologia fosse legata a qualsiasi afferma-
tellettuali; e malgrado la sua conversio- zione stereotipata, ma solo a esperienze
ne, che fu sincera, e la sua educazione religiose di cui alcune affermazioni sono
gesuitica, durata tredici anni, dava a volle espressioni spontanee scelte da sé”. I
te l’impressione di non aver mai vera- dogmi fissi di Roma erano il suo obiet-
mente afferrato i segreti della religione tivo.
cattolica. Poiché, qualcosa non quadra- Non sembra che Tyrrell avesse un
va, sia lui che i suoi superiori decisero programma completo tutto suo, e il suo
che sarebbe stato meglio per lui agire in principio era quello di introdurre senza
un quadro apostolico più attivo. impedimenti, in una serie di pubblica-
Si trasferì così a Londra e visse nel- zioni, la sostanza delle sue idee per ri-
la residenza dei gesuiti in Farm Street, formare il cattolicesimo e aggiornarlo,
come uno dei sacerdoti gesuiti addet- per “modernizzarlo”. In questo modo,
ti alla chiesa vicina. Quando si trasferì l’ironia e lo stile compositivo dei suoi
a Londra, si era già appassionato allo primi cinque libri coprivano tutto il suo
schema professato dai modernisti euro- significato. Un suo articolo sull’inferno,
pei del suo tempo. Era deluso dalla poli- scritto nel 1899, suscitò aspre critiche
tica ufficiale dei suoi superiori riguardo dai suoi censori gesuiti, ma non dai luo-
al modernismo, e non meno deluso dalla ghi che frequentava intellettualmente.
sottomissione dei suoi compagni gesui- Per qualche tempo, quindi, il suo pen-
ti come gruppo, così come dalle diretti- siero e il suo atteggiamento mentale sono
sfuggiti a qualsiasi condanna. I cattolici gli scrisse minimizzando la scomunica

dell’epoca, compresi i gesuiti inglesi, come “una piccola formalità romana”
non erano inclini a trovare discutibile la senza significato eterno.
maggior parte di ciò che Tyrrell diceva e Questo era probabilmente anche il
scriveva; li hanno appena trovati singo- punto di vista di Tyrrell. Per lui, per
lari. Dopotutto, stava cercando di aiutare Brémond, e per tutti i modernisti, Roma
le persone di mentalità moderna a crede- non contava più. La Chiesa, per loro, era
re. Roma, così lontana dall’Inghilterra, qualcosa di diverso dall’istituzione cat-
sembrava avvolta nel proprio formali- tolica gerarchica, qualcosa con nuove
smo. leggi e una struttura totalmente diversa.
Inevitabilmente, tuttavia, uno degli Tyrrell continuò quindi a pubblicare,
scritti di Tyrrell finì sotto una profonda tenere conferenze e dispensare consi-
censura da parte dei suoi superiori gesu- gli spirituali, imperterrito, fino alla sua
iti in Italia in quanto estremamente peri- morte prematura e inaspettata nel 1909
coloso e incline all’eresia. Fu ammonito. all’età di quarantotto anni. Le sue ulti-
Imperterrito, iniziò a pubblicare e me parole, che non poté pronunciare nei
far circolare i suoi scritti privatamente, giorni precedenti la sua morte, avvenuta
a volte usando uno pseudonimo. Final- il 15 luglio, costituirono un fermo rifiuto
mente, nel 1906, la sua posizione rag- di ritrattare le sue visioni moderniste.
giunse il suo apice. Il Padre Generale Il vescovo si rifiutò di dare al suo cor-
chiese a Tyrrell di ritrattare formalmen- po una sepoltura cristiana in un cimite-
te le sue opinioni. Si rifiutò e quindi fu ro cattolico, così come si era rifiutato di
espulso dalla Società. Si ritirò in una re- permettere al moribondo di ricevere l’e-
sidenza privata a Starrington. strema unzione della Chiesa.
Se lui o i suoi resti mortali fossero sta-
Poiché gli è stato negato l’accesso ai ti ufficialmente accettati con i riti cattoli-
sacramenti, Tyrrell ha interpretato che ci formali, sarebbe stato un chiaro segno
era stato scomunicato. Ma, almeno pub- che la mia rivolta totale contro Roma, i
blicamente, contro di lui non fu emessa suoi vescovi e la sua dottrina promulga-
alcuna formale lettera di scomunica. I ta non aveva alcuna conseguenza; che
suoi precedenti superiori gesuiti vole- si potrebbe essere modernisti ed essere
vano evitare lo scandalo pubblico di un ancora considerati membri della Chiesa
gesuita in aperta ribellione al papa. in regola.
Inoltre, sebbene si credesse che al- Questo era precisamente il punto che
cuni gesuiti e vescovi inglesi nutrissero Tyrrell aveva sperato di fare e che i mo-
una segreta simpatia per le sue opinio- dernisti tendevano a portare a casa: che
ni, entrambi temevano l’ira di Roma. La il giorno del primato e della leadership
tendenza da entrambe le parti era, quindi Roma nella Chiesa era passato.
di, quella di trattare la questione con la Nonostante il veto del vescovo, alcuni
massima calma possibile. Quello che sacerdoti amici e collaboratori di Tyrrell
nessuno disse ad alta voce fu che Tyrrell, gli amministrarono gli ultimi riti men-
rifiutandosi di ritrattare le sue opinioni tre stava morendo e pregarono sulla sua
moderniste, era incorso nella scomuni- tomba.
ca automatica; aveva deliberatamente La ragione del suo licenziamento, da
lasciato la Chiesa cattolica. I sacramenti parte dei gesuiti, così come il rifiuto del
non gli potevano essere dati. vescovo di amministrare gli ultimi riti e
Uno degli amici modernisti di Tyr- di dargli una sepoltura cristiana, fu quin-
rell, il prete francese Henri Brémond, di il suo forte rifiuto di ritrattare le sue
opinioni moderniste. Tyrrell era, infatti, e sacerdote, forma la Chiesa docente. Il

quello che si definiva con orgoglio: un popolo, compresi i teologi, è la Chiesa
modernista. Nonostante tutto, era ancora credente.
critico, persino sardonico nel prendere L’adesione della Chiesa credente
in giro i suoi più nebulosi coetanei mo- all’unica e autorevole dottrina trasmessa
dernisti. Durante la sua breve vita, Tyr- dalla Chiesa docente è considerata es-
rell rimase in stretto contatto con i suoi senziale per un buon cattolico, un mem-
colleghi modernisti in Francia, Italia e bro della vera Chiesa.
Inghilterra, e si dedicò completamente Tyrrell si oppose sia alla struttura che
alla causa. alla funzione della Chiesa gerarchica.
Ciò che rende il caso di Tyrrell più Ciò che quella Chiesa ha prodotto, ha
rilevante in qualsiasi valutazione – è la detto in sostanza, è stata semplicemen-
strana somiglianza tra le opinioni di Tyr- te “un’unità manipolata” che non aveva
rell e le opinioni correnti di un gran nu- nulla a che fare con l’unità spirituale.
mero di gesuiti oggi, (1988 NdT) – come Non era altro che un prodotto del me-
anche di un numero elevato di teologi e dievalismo, che tende sempre verso le
vescovi- nei confronti del papato e della stesse idee e istituzioni antiquate. Il mo-
gerarchia ecclesiastica. dernismo, d’altra parte, “cammina con
La differenza sorprendente è che ora le linee” dello sviluppo umano. Tyrrell
ci sono molti Tyrrell in regola che, a dif- si è presentato spudoratamente come un
ferenza del suo predecessore, continua- antimedievalista e un modernista.
no nei loro posti di insegnamento nei Tyrrell è stato scrupolosamente espli-
seminari e nelle università, rimangono cito ed è tornato alle affermazioni di
nella Compagnia di Gesù; mantengono base. “La religione – ha affermato – ri-
le loro sedi episcopali. sulta chiaramente essere il risultato
In altre parole, mentre, guardando spontaneo del bisogno insopprimibile
nel passato Tyrrell, definisce la triste e dello spirito umano che trova soddisfa-
patetica figura dell’uomo del proverbio zione nell’esperienza interiore ed emoti-
slavo, che cerca di “far tornare indietro va di Dio dentro di noi”. Perché lo spiri-
il Danubio con una forchetta”, il moder- to di Dio è dentro tutti noi.
nismo oggi ha fermo e ampio sostegno Lo spirito umano si risveglia all’au-
nella Compagnia di Gesù e nella Chiesa tocoscienza e riconosce la sua parentela
cattolica romana. Il merito di ciò risiede con quello spirito che si sforza di espri-
in misura apprezzabile nella sua stessa mersi all’interno del processo storico
Compagnia. della scienza, della morale e della reli-
Tutte le difficoltà di Tyrrell e la sua gione.
ultima scivolata in grave eresia si sono Cristo non ha insegnato dogmi, idee
incentrate su quell’elemento chiave del- o teorie, come sostenuto da Tyrrell. Il
la Chiesa cattolica: la gerarchia e l’au- tema ispiratore centrale della sua predi-
torità magisteriale del papa, del vescovo cazione era l’imminente ritorno di Gesù,
e, infine, del sacerdote. Poiché la Chiesa nella sua gloria di Figlio dell’uomo, per
è strutturata e funziona, la sua gerarchia giudicare il mondo intero. Ma in questo,
consegna i dogmi e le altre formulazioni secondo Tyrrell, Cristo aveva sbagliato i
al popolo per la sua leale adesione. suoi calcoli. L’attesa si è rivelata lunga.
I teologi possono indagare e speculare Intanto Cristo si è dedicato a chiama-
sui dati della fede. re l’uomo all’«interiorizzazione» e alla
Possono cercare nuove vie di pensie- «vera vitalità della religione». Contra-
ro. Ma solo questa triade, Papa, vescovo riamente all’insegnamento della Chiesa,
Gesù non ha provveduto a un’istituzione apostolica». La fede nel mondo diventa

come il Papato, non credeva nel futuro così più fondamentale della fede nella
né lo conosceva. Allora, cos’è successo? Chiesa; poiché il mondo - l’umanità - è
Se la Chiesa non è stata istituita da Cri- per definizione la rivelazione riveduta
sto, come è stata creata e qual è la sua più completa e onnicomprensiva di Dio.
vera natura e funzione? Inoltre, con l’arrivo di ogni epoca, gli
Per Tyrrell, la risposta era che lo stes- uomini inventano formule che riflettono
so Spirito che creò Cristo creò la Chiesa solo uno stadio della crescita dello spiri-
come una fase passeggera nel processo to nell’Umanità.
religioso in corso. Quando la vera ispira- Con un altro tempo, nuove formule
zione di Cristo predicatore terminò con devono essere inventate. La credenza
la morte dell’ultimo dei dodici apostoli stessa, quindi, subisce un cambiamento.
che avevano conosciuto personalmente Questo è il vero processo religioso. Non
Gesù, sorsero molte comunità di creden- c’è verità intellettuale, nessun dogma,
ti poco federate, quelle che oggi chiame- che sia stato trasmesso da Dio per la no-
remmo comunità di base, che conduce- stra adesione permanente.
vano una vita rigorosa e democratica. Ci è stato semplicemente dato «uno
Erano investiti dell’autorità diretta- stile di vita», la vita più alta dell’anima.
mente derivata dallo Spirito per insegna- Ciascuna delle formule o dei dogmi de-
re ciò che doveva essere creduto. A poco gli ecclesiastici non ha più autorità sugli
a poco, l’attuale “impero ecclesiastico, individui delle formule degli scienziati
così centralizzato” della Chiesa cattolica sull’antropologia, gli atomi o la storia.
si è imposto grazie all’ambizione e all’a- Tutti cambiano perché tutti progredisco-
stuzia umana. no, mentre l’Umanità progredisce.
L’autorità di insegnare è stata errone- E la Chiesa Cattolica Romana, quin-
amente spostata dalle comunità dei credi? Era un esperimento. E per restituire
denti a quell’«impero ecclesiastico» del ciò che è suo, si dice che, in una fase pe-
Papa, dei vescovi e dei sacerdoti. ricolosa per la rivelazione divina in quei
L’argomento, se accolto è fatale per la primi tempi, era necessario per mante-
fede cattolica e, conduce direttamente a nere viva la memoria di Cristo. Ma quei
una perfetta espressione del modernismo: giorni erano passati, ha detto Tyrrell.
il dono e la verità della fede, quello L’umanità è progredita.
che si chiama deposito della fede, era Idealmente, oggi, il Papa e i vescovi
originariamente affidato al popolo. dovrebbero limitarsi a formulare i senti-
Fondamentalmente, la “Chiesa” (questa menti e le convinzioni dei fedeli. Il Papa,
federazione di comunità) è democratica, propriamente parlando, dovrebbe essere
e l’unica norma di fede è il consenso l’esponente pubblicamente accettato e
democratico del popolo. Cioè, il “popolo” definitivo dei sentimenti e della fede del
e non il Papa, è il Vicario di Cristo. Né il popolo. Quindi l’esperimento ecclesia-
Papa né i vescovi incanalano la Parola di stico noto come Chiesa Gerarchica Ro-
Dio verso il popolo, che ha già la Parola. mana aveva vissuto oltre la sua utilità,
La vita religiosa collettiva del popolo è ed ora rappresentava «una perversione
il criterio ultimo della verità. e volgarizzazione di un sistema che, a
Di conseguenza, «ciò che fa di una suo tempo, prometteva grandi cose per
persona un cattolico, non è questa o quel- il bene dell’Umanità”.
la teoria astratta della Chiesa cattolica, In parole povere, era ora di muoversi.
ma la fede nella comunità cattolica sto- La speranza modernista era che la Chie-
rica come germoglio vivo della missione sa smettesse di rivendicare un’origine
divina, dottrine immutabili e un governo nista di George Tyrrell nel XIX secolo
fisso del Papa e dei vescovi. e la teologia attuale di un uomo come,
Nel caso in cui la Chiesa volesse of- ad esempio, Fernando Cardenal, che ha
frire i suoi servizi spirituali alla civiltà, dichiarato che la sua vera missione è la
dovrebbe ricongiungersi al processo re- liberazione politica degli oppressi, sono
ligioso dell’Umanità e, in questo modo, già evidenti. Come gesuita, il suo sacer-
aiutarla nel cammino verso le sue mete dozio non significava altro.
definitive. Quali? “L’ideale cattolico di Né il Papa a Roma, né i vescovi locali
una religione internazionale e universa- avevano alcuna importanza a suo avvi-
le ispirata all’idea di democrazia come so. Ma i parallelismi tra Cardenal e Tyr-
costituzione originaria della chiesa”. rell non si esauriscono con qualche pun-
La Chiesa Cattolica deve rassegnarsi to di contesa con la Chiesa. Tyrrell non
alle ferree leggi del processo religioso ha lasciato nulla di intatto o cambiato.
che conducono inesorabilmente a questo Deve aver sperimentato tutta la pietà e
fine. Tyrrell ha ammesso un fatto spia- la devozione di un uomo formatosi nel-
cevole con cui fare i conti in tutto que- la Compagnia di Gesù alla fine del XIX
sto: la Chiesa cattolica romana dovrebbe secolo.
morire “per poter vivere di nuovo in un Tuttavia, dalle sue dichiarazioni espli-
modo sempre più grande”. Perché? Per- cite è chiaro che egli ha abbandonato il
ché, non c’era alcuna speranza terrena concetto fondamentale della spiritualità
che le autorità ecclesiastiche apportas- ignaziana e le pulsioni motivanti dello
sero qualche cambiamento nelle loro zelo gesuita: il regno di Cristo, il capo,
dottrine medievali alla luce della moder- in guerra contro l’arcinemico della sal-
nità, date le nuove scoperte dell’uomo vezza umana, e l’obbedienza gesuita al
nella religione, nell’antropologia, nella Vicario di Cristo in terra, il Papa.
psicologia, nelle scienze fisiche, nella Leggere i libri di Tyrrell equivale a ca-
medicina. pire che niente di tutto questo è entrato
La Chiesa romana, quindi, dovrebbe nel suo pensiero. Infatti, qualche tempo
perire come ogni altro tentativo fallito di prima della rottura aperta con i gesuiti
scoprire una religione universale come e con Roma, ammise che la Compagnia
quella cattolica come scienza. Perché di Gesù era diventata qualcosa come
la scienza rappresentava l’universalità “polvere e cenere” nella sua bocca. Il
ideale: era il possesso di tutti gli uomini. fallimento della sua adesione all’ideale
Tyrrell, come tutti i modernisti, crede- ignaziano non avrebbe potuto essere più
va nella possibilità di una sintesi tra la evidente.
verità essenziale della sua religione e le È vero che Tyrrell non credeva che
verità essenziali della modernità. Gesù fosse Dio fatto uomo. Né crede-
Per il modernista, il cattolicesimo va nella risurrezione del corpo o nell’e-
deve e può riconciliarsi con i risultati sistenza del paradiso o dell’inferno. In
della critica storica. Tyrrell, quindi, ha nessuno dei suoi undici libri si trova che
chiesto garanzie per la libertà dei cristia- la Messa è il Sacrificio di Cristo sul Cal-
ni contro le vessazioni di alcuni eccle- vario. In realtà, Cristo non appare come
siastici che declamavano i loro dogmi. un salvatore vivente, morto in croce per
Egli stesso protestò contro l’accentra- la salvezza del mondo. L’amore perso-
mento del governo da parte del papato e nale di Cristo per tutti gli uomini non è
dei vescovi, che privava il popolo della menzionato. Al contrario, Gesù è ridotto
sua parte nel governo della Chiesa. alle dimensioni di un pigmeo. “Non pos-
I parallelismi tra la teologia moder- siamo adattare le nostre menti a quel-
le di un falegname ebreo del primo se- intellettuale, estetico, morale, sociale e

colo”, ha scritto. Non sorprende che in politico sembra alla mente modernista la
tutti gli scritti di Tyrrell manchi il segno forma più sottile e pericolosa di ateismo.
eclatante della devozione alla persona di
Gesù, che era centrale nella spiritualità, In un sol colpo, Tyrrell aveva così ab-
nella pietà, nella missione e nello zelo bracciato, almeno implicitamente, molte
dei gesuiti. Né sorprende che ci sia la delle principali e antiche eresie a lungo
stessa mancanza di devozione alla Ver- considerate confutate e condannate dalla
gine Maria o ai santi. sua Chiesa. Non importava comunque,
Non c’è da stupirsi, se non che la perché Tyrrell sosteneva che non aveva
mancanza di tale devozione era tanto senso difendere la Chiesa cattolica come
evidente quanto sintomatica in un uomo l’unica vera.
educato e formatosi nella Compagnia di L’umanità aveva aperto un’opzione
Gesù alla fine del XIX secolo. più gloriosa. Essere cattolico è “Sen-
Mentre Tyrrell era semplicemente in- tire il rapporto di fratellanza tra i vari
curante della Vergine e dei santi, era de- membri della famiglia religiosa... (Tyr-
cisamente offensivo e sprezzante quan- rell contemplava sia le religioni cristia-
do si trattava del Papa, della burocrazia ne che quelle non cristiane)”, perché “il
vaticana e dei vescovi. Negò categorica- modernismo riconosce una certa unità
mente l’infallibilità del Papa, l’autorità tra le religioni del mondo all’interno del-
magistrale della gerarchia, l’ispirazione la varietà”.
divina della Bibbia, l’esistenza del dia- Allo stesso tempo, però, non c’era
volo e molti altri dogmi proclamati dalla «nessuna unità organica tra le varie for-
Chiesa cattolica. me di religione, come se si completasse-
Per Tyrrell, il papato così come i vero a vicenda». Perché, in ultima analisi,
scovi avevano tanto a che fare con la la vera religione non era altro che “un
Chiesa e la vera religione quanto la fa- adattamento della nostra condotta a un
coltà del College of All Souls dell’Uni- mondo trascendente”. Qualunque cosa
versità di Oxford aveva a che fare con questo significasse, tutte le forme di reli-
l’allevamento di maiali in Uganda. gione devono adattarsi ad esso o perire.
Non poteva ammettere la Chiesa ge- In realtà, tutte le credenze e le formule
rarchica come un’idea o una realtà. di fede di tutte le religioni erano consi-
La mente di Tyrrell era completamen- derate da Tyrrell come adattamenti tem-
te ed esclusivamente concentrata sui poranei, e tutte erano destinate a scom-
concetti del qui e ora. parire man mano che l’uomo progrediva
La sua voce era la vera eco, non del da un piano ad un altro superiore.
gesuitismo che aveva palesemente scel-
to, ma dell’incredulità che nasceva pro- Non c’è stata una tale “guerra” per il
prio nel momento in cui Tyrrell nasceva. “Regno”, ma semplicemente “uno svi-
Per lui, la fede in Cristo non implica- luppo dello spirito di santità” attraver-
va alcuna fede in “Cristo come maestro so l’Umanità mentre attraversava vari
e nella sua dottrina, ma un’assunzione stadi. Swami Vivekananda non avrebbe
della sua personalità come rivelata den- potuto dirlo meglio. Molti eminenti te-
tro di noi”. ologi e vescovi all’interno della Chiesa
Questo semplicemente. Il vero catto- oggi riconoscerebbero George Tyrrell
lico, secondo Tyrrell, “crede nell’Uma- come un vero predecessore [questo è
nità, crede nel mondo. Negare che Dio ancor più vero oggi N.d.t.].
sia il primo autore di ogni progresso Gli entusiasti della Teologia della
Liberazione come il gesuita padre Gu- dividuo attraverso la Chiesa. Ricevere

stavo Gutiérrez e Juan Luis Segundo il sacramento dell’ordine per diventare
stanno seguendo l’esempio di Tyrrell sacerdote significa che personalmente e
nella sua insistenza sul fatto che la teo- individualmente l’anima del ricevente è
logia non deve venire “dall’alto”, dalla qualificata e accresciuta per sempre).
Chiesa gerarchica, ma “dal basso”, dal
“popolo di Dio”. Un’altra dimensione vi è aggiunta
Allo stesso modo, la decantata idea dalla grazia di Dio, quella di una po-
“nuova” delle comunità di base, come tenza esattamente corrispondente, nella
autentica unità dei credenti e unica fonte sua forma limitata e creata, a quella che
attendibile di fede e rivelazione, non è corrispondeva all’anima umana di Gesù
altro che una riesumazione della propo- come Dio-uomo salvatore e come som-
sta di Tyrrell, cioè che la vera “chiesa” mo sacerdote della salvezza.
è costituita da una fusione di queste co- Quella dimensione perennemente ina-
munità. movibile del potere ha due aree princi-
Nessuna figura di spicco della Chiesa pali di attività: il sacerdote può offrire il
che voglia contraddire l’autorità magi- sacrificio della Messa come rinascita del
steriale di Roma ha bisogno di guardare sacrificio della vita umana di Gesù sul
oltre Tyrrell per un esempio di condotta. Calvario, e il sacerdote può perdonare i
Nell’insegnamento, con un’impunità che peccati degli altri uomini. Oltre a queste
fu negata a Tyrrell, ci sono uomini ono- due aree, ve ne sono anche altre: predi-
rati come Karl Rahner, Hans Küng, care la buona novella del Vangelo, dare
Charles Curran, Leonardo Boff, Jon consigli spirituali, dominare gli spiriti
Sobrino, Edward Schillebeeckx, per maligni, percezione teologica, giudizio
citare solo alcune delle autoconsacra- morale, ecc.
te autorità e luminari della Chiesa, che Il sacerdote è soprattutto, in modo es-
proclamano, come ha fatto Tyrrell, che senziale e invariabile, un membro della
lo spirito di Dio si rivela agli individui Chiesa che celebra il sacrificio, che as-
e ai gruppi locali, e che tali persone e solve, che predica, la cui autorità e sa-
gruppi hanno quindi la propria autori- cerdozio gli vengono da Dio mediante la
tà. Non devono prestare attenzione alla chiamata degli apostoli, i vescovi della
voce di Roma. Chiesa di cui il Papa è capo e garante su-
Tyrrell stabilì il modello modernista premo dell’autenticità di tutti i sacerdoti.
per l’autorità dottrinale e l’autenticità
del credo, così come per la missione re- Nella dottrina modernista, come pro-
ligiosa. L’ideale della guerra gesuitica posto da Tyrrell, tutto quell’insegnamen-
in difesa del regno di Cristo sarà da to cattolico è gettato fuori dalla finestra
Fernando Cardenal e dai suoi compa- dall’intervento umano. Né la divinità di
trioti abbandonato e sostituito con un Gesù né il sacrificio del Suo Io fisico per
altro sociopolitico, solitamente l’idea- la salvezza degli uomini hanno posto
le socialista-marxista. nell’ultima tappa della verità religiosa
L’influenza di Tyrrell non si esauri- del modernismo. Ciò che avviene nel
sce con la struttura e la missione della sacerdozio secondo la mente modernista
Chiesa. Di necessità, vengono messe in di Tyrrell e di tutti gli altri Tyrrell che
discussione la natura e la funzione fon- sono fioriti da allora e stanno fiorendo ai
damentale del sacerdozio nella Chiesa nostri giorni –è ben espresso dal collega
cattolica. (Nella dottrina cattolica, il sa- di George Tyrrell, George Wilson, S.J.,
cerdozio è un sacramento dato a un in- americano, i cui scritti hanno avuto un
grande impatto e riflettono la mentalità ce quanto devastante. Il sacerdozio non

di un’intera generazione di teologi gesu- è più concesso a un individuo; è dato
iti. Per Wilson, “la Chiesa” non è, in pri- a una comunità, o forse risiede in essa.
mo luogo, un’istituzione mondiale, ma E il suo scopo non è più il sacrificio e
piuttosto una realtà sacramentale locale l’assoluzione; è la “costruzione” sociale
acculturata. della comunità. Ma poi naturalmente hai
un problema con i peccati. Cosa succe-
La “Chiesa locale” non è in prima de loro? Sono “lasciati andare” lontani
istanza un’unità amministrativa di un dall’esistenza? O si afferma che esiste
organismo più vasto (in cui, quindi, il davvero solo un “peccato sociale” e nes-
fulcro potrebbe benissimo essere il ve- sun peccato “personale”?
scovo) ma (è) piuttosto la vita di tutto il Né Wilson né Tyrrell hanno soluzioni.
popolo riunito, con tutte il suo ethos uni- C’è un’altra sorprendente nota di somi-
co, vissuto inizialmente in comunità im- glianza tra il caso di George Tyrrell e i
portanti dove le persone sperimentano suoi discendenti, i modernisti dei no-
la realtà della riconciliazione-salvezza: stri giorni: la fondamentale e pericolosa
la famiglia e la parrocchia e, in secondo nota di contraddizione nel modo in cui si
luogo, quella chiesa locale che chiamia- aggrappano alle gonne della Chiesa che
mo diocesi. deridono.
Nel pasticcio di sociologia e antropo- Alla fine dei suoi giorni, Tyrrell era
logia che è entrato nella concezione del- rattristato dal fatto che non gli fosse per-
la “nuova teologia” della Chiesa di Wil- messo di rimanere nella Chiesa cattolica
son, l’autorità dell’insegnamento spetta romana. Conservò un forte attaccamento
al popolo, non ai vescovi e al Papa della a quella Chiesa, (naturalmente intesa a
Chiesa cattolica romana. modo suo), e un grande desiderio di aiu-
Quanto detto finora è tutto Tyrrell tarne il passaggio dal medioevo al mo-
allo stato puro. dernismo.
Wilson dà il suo contributo, salendo Insieme a questa profonda persuasio-
sulle spalle di Tyrrell, mettendo in paro- ne modernista, sicuramente consape-
le concrete ciò che riguarda il prete. vole, ma apparentemente distratta dalla
Ci spiega Wilson: “Il sacerdozio prin- contraddizione, ha insistito sul fatto che
cipalmente non è un dono personale la Chiesa cattolica romana “ha in gene-
dato a un individuo isolato, ma un dono rale conservato il messaggio di Cristo
“Compagniale” dato a un gruppo di più fedelmente di ogni altra... e in essa
persone per costruire quelle chiese loca- si può trovare il germe di quella futura
li”. Immediatamente, Wilson ha risolto religione universale che tutti cerchiamo.
un dilemma modernista. Se fai a meno Tanto che «se Roma muore, le altre chie-
del sacerdozio, non puoi sperare di tene- se possono preparare le proprie bare».
re insieme qualcosa che assomigli a una Per Tyrrell, quindi, qualsiasi altra
chiesa organizzata, come la Chiesa cat- chiesa era “l’opera del diavolo, una trap-
tolica ha sempre affermato di essere. Ma pola, una finzione, una falsa evoluzione”
se Gesù come Dio e quindi i suoi doni e qualunque cosa fosse Gesù, “non era
sacramentali concessi ai singoli sacer- un protestante liberale”.
doti sono già stati rimossi, consentendo In linea con tali sentimenti, la condan-
loro di stare in piedi per offrire il loro na più clamorosa di Tyrrell nei confron-
perdono e sacrificio, il problema imba- ti di Martin Lutero e Giovanni Calvino
razzante è ovviamente cosa fare con il e degli altri riformatori protestanti del
sacerdozio. La risposta è tanto sempli- sedicesimo secolo fu che non avrebbe-
– XIV. Pierre Teilhard De Chardin, S.J. –
ro dovuto ribellarsi ma avrebbero dovu- lapide così come l’ha disegnata prima di
to rimanere nella Chiesa e lavorare per morire: in alto, l’ostia e il calice, sotto le
il suo cambiamento dall’interno, pro- date della sua nascita e morte, e le pa-
prio come lui voleva fare. Come Tyrrell role: «Un sacerdote della Chiesa catto-
avrebbe invidiato i modernisti del ven- lica», quello che desiderava così tanto.
tesimo secolo come Hans Küng e molti
altri che vogliono essere chiamati catto-
lici; ma che usino quella posizione per XIV. PIERRE TEILHARD
sventrare e trasformare il cattolicesimo! DE CHARDIN, S.J.
In effetti, fino ad oggi, la storia del
caso Tyrrell è probabilmente più de- Senza sentire Pierre Teilhard de Char-
gna di nota per il fatto che fu totalmen- din S.J., sarebbe molto difficile per
te espulso dalla Compagnia di Gesù ed chiunque al di fuori dell’Ordine com-
escluso dai sacramenti della Chiesa. prendere il cambiamento avvenuto nella
Perché, nel nostro tempo, [e sta par- Compagnia di Gesù, lo stile quasi per-
lando del 1988! NDT] lo spirito moder- fetto di opposizione a qualsiasi volontà
nista di George Tyrrell regna sovrano. papale che la Compagnia ha imparato a
Su e giù per le gerarchie nazionali, e in praticare, la profonda sincerità di tale at-
generale tra gesuiti, carmelitani, dome- teggiamento e la distanza che ora separa
nicani, preti e suore di Maryknoll, oltre a il profilo gesuita sia dall’ideale ignazia-
due dozzine di altri ordini e congregazio- no che dalla comune fede della Chiesa
ni religiose, il punto di vista modernista cattolica.
è apertamente dichiarato e ampiamente Teilhard, come veniva familiarmente
praticato. I superiori, sia religiosi che chiamato, nacque in Francia vent’anni
episcopali, non fanno alcun tentativo di dopo George Tyrrell, nel maggio 1881.
liberarsi dei modernisti tra loro. A diciotto anni divenne novizio gesuita.
A trent’anni fu ordinato sacerdote.
Nessuno degli ultimi tre Papi [NDT: I suoi studi speciali si concentrarono
il libro è del 1988, sta parlando di Gio- sulla paleontologia e sulla biologia. Ri-
vanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo mase intrappolato a Pechino allo scop-
II] è stato abbastanza energico, da forza- pio della seconda guerra mondiale. Tor-
re la volontà di quei superiori tolleran- nò in Francia alla fine della guerra e vi
ti; e si è costretti a sospettare che quegli trascorse alcuni anni; ma dal 1951 fino
stessi superiori condividano la mentalità alla sua morte nell’aprile 1955, all’età di
e le visioni moderniste. settantaquattro anni, visse a New York.
Se Tyrrell fosse vivo oggi, non si tro- Durante la sua vita, ha raggiunto no-
verebbe fuori dall’ovile, ma si trovereb- torietà e prestigio negli ambienti scienti-
be trionfante sulla cattedra di un’univer- fici per le sue vaste conoscenze e teorie
sità o di un seminario gesuita. originali che collegano l’evoluzione bio-
Ma questo non era il suo destino. Una logica con la religione. Ma ha raggiunto
volta che Tyrrell si è fatto un nome, è la sua massima fama quando è diventato
diventato una minaccia per tutti quanti. quasi un oracolo e un’icona di ciò che
I suoi superiori gesuiti erano terrorizzati dovrebbe essere un gesuita del XX se-
da ciò che avrebbe fatto l’energico Papa colo. Forse in questo è stato aiutato dal
dell’epoca, Pio X, se la Compagnia di fatto che Teilhard era alto, aristocratico
Gesù avesse approvato la sua condotta. nel portamento, distinto nell’aspetto, ar-
Pertanto, è morto in disgrazia. guto, intenso nel tono. Non gli sono mai
Se visiti oggi la sua tomba, vedrai la mancati amici devoti che gli hanno mes-
so a disposizione le loro case e lo hanno e protagonista doveva possedere, per i

assistito nel suo “esilio”, come ha chia- Gesuiti, alcune caratteristiche: alto intel-
mato gli ultimi anni della sua vita tra- lettualismo, rilevanza per potenti figure
scorsi negli Stati Uniti. secolari, un deciso tocco di poesia e mi-
Era francese fino al midollo e formi- sticismo, un accenno di persecuzione da
dabile avversario in polemica. Non ha parte di persone inferiori, uno spirito di
mai perso il contatto con la realtà. Una indipendenza da Roma e di rivoluzione
volta, a una cena a New York, gli fu of- per amore dei principi, così come astuto
ferto quello che descrisse estasiato come mondano connessioni che gli hanno dato
“un foie gras importato direttamente dal “classe” e un certo grado di qualità da
Périgord e abbastanza buono da far veni- star, insieme all’internazionalismo.
re le lacrime agli occhi”. Pierre Teilhard de Chardin ha esibi-
Non c’è dubbio che fosse infiammato to tutte queste caratteristiche in misura
da un messianismo che a volte brillava eminente e ha avuto un’altra risorsa su-
nell’oscura intensità del suo sguardo, e prema che lo ha reso un’icona. Percepì
in ogni caso attirava e incuteva rispet- in sé e nei suoi contemporanei un certo
to. Consapevolmente, si è identificato fastidio, una noia provocata dallo status
con l’astronomo del XVI secolo, Galileo quo. L’atmosfera di quel tempo era satu-
Galilei, e si è appropriato della frase mira della convinzione che la storia uma-
tica a lui attribuita: “La Terra si muove”, na avesse appena compiuto una svolta
esclamerebbe Teilhard 35 attribuendo a definitiva e che un felice mondo nuovo
tali parole il significato di cambiamento attendesse gli uomini.
evolutivo. “Stiamo morendo oggi”, ha Nei giorni successivi alla fine della
detto, “perché non abbiamo nessuno che seconda guerra mondiale, la fisica e la
sappia dare la vita per la verità”. tecnologia fecero enormi passi avanti,
Come il generale de Gaulle, a volte spingendo indietro i vecchi orizzonti
si riferiva a se stesso in terza persona, della scienza in tutti i campi. Il potere
come quando elogiava uno dei suoi zii mondiale è stato condizionato dalla fisi-
“come uno dei più teilhardiani e dei più ca, dalla bomba atomica e, poco dopo,
intelligenti” di tutti i suoi parenti. C’era dalla bomba H.
un’arroganza nel suo atteggiamento che
non ha mai respinto le persone, perché Crick e Watson hanno rivoluzionato la
era un’espressione della sua fiducia ra- genetica rivelando la struttura del DNA.
dicale. In ogni caso, non furono tanto Le scoperte sull’”uomo” preistorico, fat-
i suoi straordinari attributi personali a te principalmente dalla famiglia Leakey
dargli quella gerarchia di oracolo e ico- in Africa, eccitarono l’immaginazione
na, quanto un insieme di circostanze. In popolare. Il genio di Teilhard, perché era
un certo senso, era il suo destino, tutto un genio, consisteva nel riuscire a infon-
sommato. dere in quella nuova epoca una nuova fi-
Nei primi cinquant’anni di storia dei losofia e un nuovo entusiasmo, insieme
gesuiti del Novecento c’era un ruolo in a un romanticismo profondamente attra-
cerca di un interprete e una compagnia ente.
in cerca di un protagonista. Interprete Era così potente come portabandiera
e icona della seducente dottrina di “ogni
cosa nuova e rinnovata” che si può dire
35 “Eppur si muove” è una frase che in realtà
è stata coniata centotrenta anni dopo la morte
che il pensiero gesuita – specie tra quei
di Galileo ad opera di un gesuita francese, l’aba- Delegati partecipanti alla 31a e 33a Con-
te Traith. gregazione Generale – era già impregna-
to della sua visione, molto prima che vi cattolici che avevano accettato l’evo-
si riunissero. luzione come un fatto tentarono di ri-
Il titolo di Teilhard a questa leader- conciliare la dottrina cattolica ufficiale
ship più nota, sebbene non il più effica- con l’evoluzione, presumevano che Dio
ce, si basava soprattutto sulla sua teoria il Creatore fosse intervenuto a un cer-
dell’evoluzione molto lungimirante. Il to punto nel processo dell’evoluzione
pensiero e il linguaggio di Teilhard pos- e avesse infuso un’anima immortale e
sono essere straordinariamente compli- spirituale in un “animale superiore”, già
cati e oscuri 36. molto sviluppato.
Per trasmettere le sue idee, ha svilup- Era un presupposto inconsistente so-
pato una serie di nuove parole. È neces- pra un presupposto, e Teilhard si oppose
sario un breve riassunto della sua teoria; ironicamente al cardinale Ruffini di Pa-
ma molti dei suoi perfezionamenti e det- lermo quando lo menzionò come un pos-
tagli devono per forza essere omessi. I sibile modo per riconciliare l’evoluzione
cattolici hanno sempre sostenuto che la con la creazione dell’anima umana da
comparsa dell’Homo sapiens fosse il ri- parte di Dio. «Il cardinale rimane con-
sultato diretto di un atto indipendente di vinto che l’evoluzione implichi che Dio
creazione da parte di Dio, come descrit- abbia soffiato le anime in una scimmia»,
to nel libro della Genesi, nel Giardino commentò acidamente. È inconciliabile
dell’Eden. Secondo la dottrina cattolica, con ciò che sappiamo dalla biologia che
l’uomo ha infatti un’anima spirituale e la nostra specie umana sia dovuta di-
immortale, che non può “svilupparsi” in scendere da una coppia.»
alcun senso accettabile da forme mate- L’immagine di un Dio puramente spi-
riali, nemmeno da “animali superiori”. rituale chino su una scimmia pelosa in
Tale è ancora l’insegnamento della una giungla primordiale era proprio ciò
Chiesa di Roma. Quando i ricercatori che Teilhard voleva promuovere per ri-
dicolizzare Ruffini. La teoria di Teilhard
36 Un mirabile esempio dello stile teilhar- eluse la difficoltà.
diano si trova in un commento che ha scritto a Il suo punto di partenza era l’evolu-
un amico sulla teoria dello “stato stazionario”
dell’astronomo Fred Hoyle. «Secondo Hoyle, il
zione darwiniana, ha sempre “persona-
quanto di materia corpuscolare che compone lizzato” la parola con lettere maiuscole.
l’Universo non è costante. Sostiene che c’è una Lo prese come un dato di fatto e non
corrente di intensità permanente in cui siamo come una teoria. Il cosmo e tutto ciò che
catturati, come dal flusso di una fontana.
La prospettiva in questione mi interessa per-
contiene si è sviluppato da origini inerti
ché, se l’Universo si formasse in questo modo, e senza vita, attraverso fasi successive di
allora anche lo Spirito si formerebbe per gene- sviluppo e per una durata di miliardi di
razione continua. Ma come conciliare una cosa anni. A un certo punto sono comparsi gli
del genere con l’esistenza di un “foyer divino”
di centratura cosmica? Invece di un “foyer”,
uomini, l’Homo sapiens. La storia uma-
non avremmo una “linea”? Penso di vedere vana era cominciata.
gamente che se la coscienza può essere salvata In sostanza, però, Teilhard usò quel
biologicamente in un tale universo, dovremmo punto di partenza darwiniano come cata-
esserlo, stabilire, all’interno del sistema, una
nuova curva di altro tipo (quella della genera-
pulta per ridefinire l’Evoluzione, e anche
zione continua della Materia), che si creerebbe per introdurre quel nuovo vocabolario di
secondo una qualche forma di “spirale” attor- sua invenzione. La specie umana, ha det-
no al Foyer Cosmico di Riflessione Psichica e, to, è emersa dalla materia come risulta-
invece di estendersi in una linea, apparirebbe
come un Centro che continuamente si appro-
to dell’innata connessione della materia
fondirebbe». (Lettera del 5 giugno 1952 al ge- con lo spirito, “non esiste una cosa come
suita padre Pierre Leroy.) pura materia o puro spirito, per noi”, ha
scritto. La coscienza era “presente” nel alla sua morte.

momento in cui qualcosa esisteva ed era La maggior parte dei suoi compagni
composta da due parti. gesuiti, e in effetti la maggior parte di
La vera religione, disse, era iniziata coloro che hanno letto la prosa melliflua,
nel momento in cui la coscienza di base complessa e talvolta poetica di Teilhard,
era “presente” 37. Una volta che uomi- in libri, articoli di riviste, o l’hanno in-
ni e donne sono entrati in scena in molti contrata durante le conferenze, non han-
gruppi disparati in tutto il mondo, è ini- no mai compreso appieno la sua teoria
ziata un’ultima lunga fase di sviluppo dell’evoluzione. Lui stesso preferiva i
verso una totale unità di tutti gli indivi- termini Cosmogenesi e Antropogenesi.
dui al “punto Omega” della storia. Sia- Il suo vocabolario autocostruito era da
mo ancora nel mezzo di quello sviluppo. capogiro.
Una volta raggiunta la completa uni- Ammortizzazione, ominizzazione,
tà, Cristo apparirà, perché sarà il Punto cristogenesi, cristificazione, pleromiz-
Omega. Allora l’uomo sarà più dell’uo- zazione, estrazione, biogenesi, sono
mo, sarà ciò che Teilhard chiama Ul- esempi di una litania molto più lunga.
traumano; il cosmo sarà trasformato; e Teilhard era spesso riluttante a definire
la gloria di tutto ciò sarà stabilita. Ov- con precisione cosa significassero i suoi
viamente, una tale teoria richiede o l’ab- termini ibridi. Inoltre, i suoi seguaci po-
bandono o la completa trasformazione trebbero scusarlo. Credevano di poter
di tutte le dottrine fondamentali del cat- cogliere le linee generali di pensiero con
tolicesimo romano. cui organizzava le sue idee per formare
Creazione, peccato originale, divinità teorie. Molti dei suoi devoti erano così
di Gesù, redenzione mediante la morte sicuri di questo sentimento che adotta-
di Gesù sulla croce del Calvario, Chiesa, rono quelle linee generali del teilhardi-
remissione dei peccati, sacrificio della smo e le applicarono alle loro situazioni
messa, sacerdozio, infallibilità del Papa, concrete. Il più dominante di questi versi
inferno, paradiso, soprannaturale grazia, era l’affermazione di Teilhard secondo
anche l’esistenza e la libertà di Dio, tutto cui una nuova umanità stava emergendo
deve essere rifuso, e forse in gran parte inesorabilmente e sicuramente come la
abbandonato. notte segue il giorno.
Gli scritti di Teilhard furono vigorosa- Perché, dopo tutto, questa era una co-
mente censurati dai Superiori di Roma; smogenesi in corso, un’antropogenesi,
alcuni dei suoi libri non hanno visto la no? Qui, almeno, c’era uno scienziato
luce durante la sua vita. Fu un omag- onesto e un gesuita da intercettare, for-
gio alla sua agilità mentale, sottigliezza nendo una “base” accettabile per ciò che
e potenza che i suoi superiori alla fine il povero, patetico George Tyrrell aveva
lo lasciarono in pace e gli permisero di cercato di dire per tutto il tempo, senza
svolgere le sue attività scientifiche fino mai capirlo del tutto.
Tutte le vecchie cose, i modelli di
pensiero, i costumi, i dogmi, dovevano
37 Il presente è messo tra virgolette per sot-
tolineare la parola usata da Teilhard per evita-
scomparire, dovevano cambiare. Una
re qualsiasi idea di creazione da parte di Dio. seconda linea dominante del pensiero di
La consapevolezza divenne improvvisamente Teilhard era la lenta e ugualmente ine-
“presente”. La stessa parola consciousness, in sorabile unificazione della totalità dei
bocca a Teilhard, era anch’essa tecnica; un orga-
nismo bicellulare era “senziente”, ha detto. Tut-
diversi esseri umani, che sale, sale, sale,
to ciò che non era completamente unitario era attraverso ogni sorta di sanguinoso con-
cosciente. flitto fino a raggiungere il punto Omega
della perfetta unità. L’unificazione e l’e- ro personale; ma che i partiti socialisti e

qualizzazione erano i punti salienti qui. comunisti avevano tratto grandi benefici
Più di una volta Teilhard ha applicato dai preti operai, e lo stesso avevano fatto
questo ragionamento alla situazione so- varie donne francesi, che avevano trova-
ciopolitica del suo tempo. La sua alie- to mariti. Le autorità romane chiamaro-
nazione dal capitalismo e il suo orienta- no i superiori gesuiti e imposero un ritiro
mento “verso il popolo” erano piuttosto generale dei loro uomini. Anche così, la
evidenti. L’evoluzione per lui implicava metà dei preti operai si rifiutò di obbedi-
anche un’evoluzione nella distribuzio- re all’ordine di ritirarsi e optò per l’ade-
ne della ricchezza, un’eguaglianza della sione al partito comunista. La maggior
proprietà, che il capitalismo rendeva im- parte aveva già smesso di dire messa o
possibile. di esercitare alcun ministero.
“La società umana è diventata sempre
più impegnata in un desiderio di vera Hanno lasciato il sacerdozio. La rea-
giustizia..., una liberazione dai vincoli zione di Teilhard a tutto questo fu sicura
(di povertà e dipendenza introdotti dal e inequivocabile quanto lui. Si sente af-
capitalismo) in cui troppe persone sono flitto dall’intervento di Roma: «In que-
ancora imprigionate”, ha scritto. Come ste circostanze, e in un mondo capitali-
l’evoluzione stessa, questa dimensione sta, come si continua ad essere cristiani?
sociopolitica del suo pensiero non era chiese. I preti-operai trovano di fronte a
teoria ma fatto concreto per Teilhard. un marxismo umano non solo giustizia
Alla fine della seconda guerra mon- e speranza, ma un senso della terra più
diale, ad esempio, sia i gesuiti che i do- vigoroso dell’«umanità evangelica».
menicani avevano permesso ad alcuni Per Teilhard il marxismo non presen-
dei loro membri di diventare sacerdoti tava reali difficoltà. “Il Dio cristiano in
operai. Questi mangiavano e dormivano, alto”, ha scritto, “e il Dio marxista del
vivevano e lavoravano nelle stesse con- progresso sono riconciliati in Cristo”.
dizioni del lavoratore ordinario. Se i loro Non a caso, Teilhard de Chardin è l’u-
compagni si univano alle cellule comu- nico autore cattolico le cui opere sono
niste, lo facevano anche loro. Se i loro esposte al pubblico, insieme a quelle di
collaboratori protestavano per le strade Marx e Lenin, nella Galleria dell’atei-
o manifestavano davanti a edifici pub- smo di Mosca.
blici, i preti operai facevano lo stesso.
Col tempo, queste associazioni e atti- La terza e più ampia linea di pensiero
vità causarono così tante vittime e defe- di Teilhard riguardava l’elemento strut-
zioni che i superiori di entrambi gli ordi- turale essenziale del cristianesimo, che
ni furono costretti a ritirare i loro sacer- tutti i veri modernisti, e sia Tyrrell che
doti da quell’opera. Costretti è la parola Teilhard non fanno eccezione, devono
giusta, perché è praticamente certo che considerare come loro obiettivo prima-
non si sono ritirati per scelta. Né i loro rio: la gerarchia dei vescovi uniti con il
superiori li avrebbero ritirati, se non fos- Papa come loro capo.
se stato per le relazioni inviate a Roma Le tre Persone della Trinità costitui-
dal nunzio apostolico a Parigi, l’arcive- scono la gerarchia suprema. Il Papa e i
scovo Angelo Roncalli, futuro papa Gio- suoi vescovi costituiscono una seconda
vanni XXIII, nelle quali indicava laco- gerarchia superiore. Il Generale della
nicamente che, insomma, la Chiesa non Compagnia di Gesù e i suoi superiori,
aveva guadagnato neanche un’anima maggiori e minori, costituiscono una ter-
con quell’ampio investimento di dena- za gerarchia.
Nel paradiso di Dio ci sono gerarchie che esprimeva un altro gigantesco pro-
di angeli, e nell’inferno di Satana ci sono blema: come conciliare tutte queste teo-
gerarchie di angeli caduti. Il corpo so- rizzazioni con i dati della fede cattolica?
ciale ha una gerarchia familiare. La ge- L’ultima linea dominante del suo pensie-
rarchia è una nota essenziale del catto- ro era satura di poesia e di un particolare
licesimo romano. Non c’era modo, dal misticismo, che generarono in Teilhard
punto di vista del ragionamento puro, uno strano entusiasmo neoromantico,
che nessuna di queste gerarchie potesse insieme a un certo disprezzo per l’indi-
sopravvivere all’interno del teilhardi- viduo.
smo stretto. Dalla loro corrispondenza, è chiaro
La vittima più notevole fu Gesù. che Teilhard non era radicalmente im-
“Non sono venuto per distruggere, ma pressionato dallo spargimento di sangue,
per adempiere la legge”, assicurò Gesù. considerava la violenza un necessario
Teilhard lo interpretò letteralmente, e concomitante dell’Evoluzione, e sem-
anche blasfemamente a orecchie pie, brava aver tratto piacere dalla guerra, o
come: “Non sono venuto per distrugge- da ciò che vedeva di essa 38. La morte,
re, ma per adempiere l’Evoluzione”. cruenta o no, era quella che chiamava
In altre parole, mentre la teoria di “una mutazione”.
Teilhard continuava a svilupparsi, men- Nonostante questo tratto, Teilhard è
tre gli uomini e le donne della Chiesa stato pomposamente descritto dal teolo-
prendevano coscienza del perpetuo mo- go americano David Tracy come “un po-
vimento in avanti dell’Evoluzione, e qui eta della scienza, un tipo culturale raro”.
abbiamo un’altra delle sconcertanti pa- Ma lo stesso Teilhard ha affermato che
role di Teilhard, “la convergenza fisico- “mi andrebbe meglio essere un’ombra
biologico-mentale”, la sua “irresistibile di Wagner che un’ombra di Darwin”. Il
presa di coscienza porta con sé un totale Crepuscolo degli dei germanici gli sem-
rinascimento della teologia e della fede brava più gustoso della noiosa “evolu-
mistica a tutti i livelli”. zione della specie”.
Detto nel modo più semplice possi- La conseguenza di questa preferenza
bile, Gesù e la fede cristiana nella sua di Teilhard in materia di miti divenne
incarnazione nel grembo della Vergine chiara. Seguire e accettare il ragiona-
Maria, circa 1.988 anni fa, hanno posto mento di Teilhard rappresentava l’attesa
un problema. di uno sviluppo grandioso, quasi apoca-
Poiché, nel senso teilhardiano, Gesù littico, costituito come parte del modo in
non si è ancora veramente incarnato, cui le cose della natura raggiungono il
solo al punto Omega accadrà una cosa proprio scopo, in una nuova era immi-
del genere, e anche allora non sarà il nente, che era già intorno alla fine del
Gesù di Nazaret di cui parliamo, ma secolo.
Cristo “il motore essenziale di una omi- L’accettazione di questo romantici-
nizzazione che porterà a un’ultra-omi- smo inventato, poiché Teilhard aveva
nizzazione». Possa l’uomo diventare più certamente una penna lirica, significava
grande dell’uomo.
Teilhard chiamò questo evento Pan- 38 Teilhard visse intensamente la guerra nella
cristismo. L’unico problema, ha detto, sua forma più crudele, prestando servizio come
è “come inserire il mistero dell’incarna- barelliere durante le battaglie di Verdun, Ypres,
la Strada delle Donne e la Mame, classici matta-
zione nella commovente storia dell’u- toi della Prima Guerra Mondiale. Teilhard era
manità”. un caporale e rifiutò di diventare cappellano
Questo era un linguaggio in codice con il grado di capitano.

un rifiuto della fondamentale convinzio- del tutto umana.

ne cristiana che una colpa originale con- “Teilhard”, scrisse uno dei suoi pri-
tro Dio da parte dei fondatori del genere mi compagni, “è molto a sangue fred-
umano fosse la causa di quella grande do”. Non si discute che negli scritti di
massa di sofferenza, con tutto lo spar- Teilhard ci sia un ottimismo contagioso,
gimento di sangue, tutta la ferocia, tutta quasi aggraziato. Sempre e ovunque,
l’animalità furiosa, la legge del mutuo parlava e si comportava come il visiona-
sterminio della giungla, la guerra auto- rio che ha solide certezze sul futuro.
matica tra animale e uomo (e anche tra Ma, nonostante ciò, non c’è riga dei
uomo e uomo), insieme a tutti gli ele- suoi scritti che si conceda tanto entusia-
menti distruttivi del cosmo (terremoti, smo sul sacrificio della messa, la ripara-
inondazioni, uragani, malattie, veleni) e zione davanti al Sacro Cuore di Gesù, la
la morte stessa, preceduta dalle miserie difesa dei diritti del Papato, la liberazio-
della vecchiaia. ne dalla colpa dei peccatori, insegnando
Il peccato originale di Adamo ed Eva il catechismo ai bambini o confortando
non aveva posto nell’apocalisse poetica gli oppressi. Tutto in lui era racchiuso
e romantica di Teilhard. Da questo punto nella sua versione della “dottrina sedu-
della “natura della natura”, Teilhard era cente”, nella gloria impersonale che sa-
completamente pagano. Quando vide i rebbe venuta a ogni uomo con l’avvento
famosi ciclotroni dell’Università della dell’“Ultraumano”.
California, nel campus di Berkeley, fu Questa sua convinzione divenne così
pieno “non di terrore, ma di pace e gio- impersonale e così tipicamente sicura
ia” nel vedere quelle grandi “matrici di di sé che, nel tempo, sviluppò una certa
cambiamento”. amarezza e rimprovero nei confronti di
Apparentemente, non era il fantasma chiunque si attenesse a quelli che con-
del Giudizio Universale che vide lì, ma siderava gli antichi e sbiaditi dogmi e le
la possibilità che detto ultimo giorno devozioni del cattolicesimo tradizionale.
fosse la genesi del punto Omega. In una lettera del 1952, spiegò di esse-
Mentre attendeva il cataclisma roman- re andato ad ascoltare la predicazione
tico, tutto ciò che portava il segno del dell’arcivescovo Fulton Sheen nella
cambiamento, per quanto piccolo, era cattedrale di San Patrizio a New York.
affascinante e incantevole per Teilhard. “Uno dei pregi di Sheen”, ha commen-
In un’occasione, per esempio, una certa tato seccamente, “è la sua capacità di
Miss Lattimer, dell’EstLondra, in Inghil- vivere e vedere una religione senza
terra, catturò per caso un pesce unico, il misteri, tranne quelli della teologia”.
rosopterigi (ora soprannominato lattime- Teilhard, che amava i misteri della
ria), che affascinò tutti i paleontologi. Natura, concludeva sardonicamente:
“Me l’ha insegnato la stessa Miss Lat- “A lui tutto è rivelato”.
timer”, scrisse Teilhard con gioia. Uno In un’altra occasione, visitando un
spettacolo straordinario! Era un enor- nuovo convento per suore benedettine
me ganoide, lungo più di due metri, con di clausura nel Connecticut, ha osserva-
pinne lobate!” Teilhard potrebbe infiam- to che era stato installato il tradizionale
marsi con la stessa eloquenza su qualsi- recinto per separare le suore di clausura
asi cosa, dal movimento delle particelle dal mondo esterno. «Oh, oh, che pecca-
subatomiche all’architettura dei cristalli to!» mormorò, e ritenne opportuno regi-
di ghiaccio, dopo una bufera di neve nel- strare in una lettera quanto gli sembrasse
la Cina orientale. In alcuni dei suoi con- idiota l’idea della vita claustrale in que-
testi c’era una nota strana, gelida, non sto stadio dell’Evoluzione.
Un Natale, lo spirito della festa a New dell’umanità, “fratellastri” che gli rim-
York suscitò il suo disgusto. Tuttavia, proveravano i suoi peccati.
il problema per Teilhard non era quel- La Chiesa non ha dato alcuna vera
lo della commercializzazione. “Faccio vita ai suoi aderenti. Di conseguenza,
tutto il possibile per entrare nello spiri- quando Mao Tse-tung e i suoi comuni-
to natalizio”; ma tutto ciò “mi inibisce”, sti dominarono la Cina nel 1949, e con
“lo stato di eccitazione”, la “toccante essa una Chiesa cattolica di tre milioni
reciproca benevolenza”, il trambusto di anime, Teilhard poté pronunciare una
di New York, “così sofisticato” e così fredda frase in stile “te l’avevo detto”:
“infantile”. Non c’era niente di gentile, “Non è a causa del loro cattolicesimo
compassionevole, fair play, percezione che i fedeli cinesi sono maggiormente in
sensibile in Teilhard. grado di affrontare il marxismo di Mao
Tse-tung”. Certamente, in ultima analisi,
Alla luce di tutto ciò, come si può «la Chiesa non riprenderà la sua marcia
valutare Teilhard de Chardin come cat- vittoriosa», finché non si deciderà a «ri-
tolico e come gesuita? L’influenza di esaminare il rapporto tra Cristo e un uni-
quest’uomo sul pensiero gesuita e sui te- verso divenuto fantasticamente immen-
ologi cattolici, nonché sui processi intel- so e organico».
lettuali dei cristiani in generale, è stata e Il cambiamento che Theilhard esigeva
continua ad essere colossale. Fortunata- dalla Chiesa era totale. L’idea tradizio-
mente, abbiamo la stessa testimonianza nale del soprannaturale (“un’idea mo-
di Teilhard su questi importanti titoli, struosa”, secondo lui) doveva essere so-
l’impatto che sperava di avere sulla sua stituita dalla sua stessa teoria scientifica
Chiesa e sulla Compagnia di Gesù 39. secondo cui l’umanità nel suo insieme
Per quanto riguarda la Chiesa catto- stava raggiungendo un punto di totale
lica, il suo papato, la sua gerarchia, le autocoscienza.
sue formulazioni dottrinali, la sua pietà,
il suo posto nel cosmo umano, Teilhard La questione centrale per la religione
era sommariamente e completamente di- era allora il rapporto di Cristo con il co-
silluso. Al momento attuale della storia smo materiale, su cui la Chiesa taceva.
mondiale, ha affermato, “nessuna reli- Dio deve essere visto come qualcuno
gione ci offre esplicitamente e ufficial- che, per natura e per rimanere se stesso,
mente il Dio di cui abbiamo bisogno”. deve diventare un Dio dell’Evoluzione.
Il problema della Chiesa è “che con- Dio non era libero di creare o non
tinua a vivere in un universo in cui noi creare il cosmo. Per essere Dio doveva.
non viviamo”. Perché lei, “la Custode Perché Teilhard non credeva nel “Dio è
della Fiamma del monoteismo moder- morto” di Nietzsche né nel Dio immu-
no, rifiuta di dare al mondo il Dio che si tabile della Chiesa, ma in un “Dio che
aspetta”. La Chiesa “accusa il mondo di cambia”. Come il concetto di Dio, così
diventare tiepido, quando in realtà sono tutte le cose nella Chiesa dovevano esse-
loro, i capi, che lasciano che il Dio del re ripensate, secondo Teilhard.
Vangelo... si raffreddi nelle loro mani”. La Chiesa deve allearsi con la scienza,
I membri del suo clero celibe appariva- perché «questo eliminerebbe gli ostacoli
no davanti a tutti come “falsi fratelli” che impediscono alla Chiesa di conosce-
re la propria verità». Se la Chiesa non
39 Lettere dal mio amico Teilhard de Chardin,
invita l’umanità a sviluppare le sue fa-
di Pierre Leroy, S.J., tradotto da Mary Lukas coltà umane attraverso la scienza, «non
(Ramsey, N.J., Paulist Press, 1976). riacquisterà l’interesse dell’umanità».
Di conseguenza, occorreva intrapren- sperimentazione umana di Hitler per lo

dere “una completa riconsiderazione dei stesso scopo.
vecchi valori e istituzioni, in modo che Ma lo zelo e l’euforia del tempo ave-
lo spirito potesse essere liberato”; ed era vano la moda a favore di Teilhard; al
necessario che abbandonasse «il giuridi- quale, nel frattempo, non c’era nulla che
cismo, il moralismo e tutte le cose ar- lo dissuadesse dalla sua carriera. Aveva
tificiali, per vivere nella stessa funzione una risposta per tutto nella sua Chiesa.
della chiamata all’amore di Dio, che, in Non trovò obiezioni nel 1950, ad
questo modo, eleva le nostre energie». esempio, quando papa Pio XII definì il
dogma dell’assunzione corporea della
La teologia della Chiesa doveva es- Vergine Maria al cielo. La definizione
sere completamente rinnovata; tutte le dell’Assunzione come dogma era inap-
cose, dal significato del segno della Cro- propriata per Teilhard, e per molti, e non
ce (senza sofferenza e morte trasforma- poteva che respingere le menti del mon-
te in vita eterna e gloria, ma dal trionfo do scientifico; così come tutte le celebra-
dell’evoluzione) al sacerdozio (funzione zioni “mariane” della Chiesa Romana,
dell’essere veramente umano). come le chiamava lui... “il passaggio di
In verità, «i saggi sono i sacerdoti» una statua di (Madonna di) Fatima attra-
e la ricerca «scientifica» è la preghiera verso i Continenti”, i congressi “maria-
(forse la più alta forma di preghiera). ni”, le “riunioni emozionali”, e altre pra-
Tutti gli uomini sono sacerdoti, ven- tiche romane simili. Queste erano le loro
ne a dire. Il sacerdozio non è essenzial- espressioni di disgusto per le manifesta-
mente la celebrazione della messa e il zioni di devozione cattolica a Maria.
perdono dei peccati; è essere ancora più Ma la definizione di questo dogma non
umani. era un grosso problema per Teilhard. Ha
Teilhard ha deriso l’idea cattolica del- semplicemente ridefinito il dogma per
la continenza sessuale, scherzando sulle adattarlo alla sua mente. La definizione
“colonie delle vergini” e sulle “correnti del Papa, ha corretto Sua Santità, non ha
della continenza nel matrimonio”. nulla a che vedere con il fatto che la Ver-
Il comando di Dio ad Adamo ed Eva gine è la madre di Cristo.
di “essere fecondi e moltiplicarsi” non Poiché consideravamo tale afferma-
si applicava più. Dovremmo usare l’eu- zione semplicemente “una necessità
genetica per mirare all’optimum nella biopsicologica” per compensare l’ecces-
nascita e non al massimo nella riprodu- siva “mascolinità di Geova” nell’Antico
zione. Perché “domani ci saranno stru- Testamento, era un dogma che poteva
menti di questa classe (mezzi meccanici essere adottato. Alla fine, sembra legit-
inventati dalla scienza) che serviranno a timo e sensato, alla luce dell’evidenza,
controllare la vita o la nuova biologia”. affermare che in Teilhard sia apparsa
Nel frattempo, ha dichiarato Teilhard, una certa insensibilità verso le devozio-
abbiamo “il diritto assoluto di testare ni tradizionali e la devozione personale a
tutto fino in fondo, anche in materia di Gesù, possibile solo a causa di un crollo
biologia umana” (sessualità, eutanasia, della fede autentica.
concepimento in vitro, omosessualità). Notiamo un altro episodio che sor-
Sembra straordinario che i gesuiti, che prende per la mancanza di scrupoli che
stavano diventando così devoti all’idea rivela. Un certo gesuita, padre Doncoeur,
di combattere l’oppressione sociopoliti- membro della intramontabile “confrater-
ca, non fossero inorriditi dagli spettri che nita”, radunò altri gesuiti e vari laici in
tale idea suscitava, in particolare dopo la una casa privata per celebrare la Pasqua
del 1951. Al posto dell’ostia prescritta, al soprannaturale, ma solo in quello

fatta di pane azzimo, Doncoeur e i suoi che Teilhard chiamava “l’ultraumano”,
compagni “consacrano” una focaccia di nell’ultra-ominizzazione”, in cui l’uomo
pasta di pane, una galette. Poi ognuno è diventato più che uomo attraverso le
di loro ne sbriciolava un pezzo sopra un sue pulsioni innate.
bicchiere di vino. Questa era la sua mes- La regola era: “dove l’uomo si mostra
sa di rinnovamento pasquale. più com’è, ci deve essere Dio”. La ma-
In termini di teologia cattolica tradi- turazione del mondo umano sarebbe in
zionale, questa “messa” dovrebbe essere gran parte “il frutto degli sforzi dell’uo-
considerata non solo meramente eretica, mo”. Perché «verrà il giorno in cui l’uo-
ma condannata come atto di idolatria mo saprà che per lui la scienza non è
pagana e sacrilegio. Quando Teilhard ha un’occupazione accessoria, ma la forma
sentito parlare di lei, non ha mostrato al- essenziale dell’azione». È inevitabile ri-
cun segno di orrore o disgusto. Il sacrile- manere impressionati dalla preghiera di
gio aveva perso ogni significato per lui. Teilhard al suo nuovo dio, l’umanità, a
La sua reazione fu una risata divertita. cui si rivolse come “Gerusalemme”.
La sua mente era occupata da cose più Gerusalemme, alza la testa. Guarda
serie. Ciò che contava davvero allora, ha la folla immensa di chi costruisce e di
detto Teilhard, era che “una nuova uma- chi cerca. In tutto il mondo, gli uomini
nità sta nascendo dalla forza naturale de- lavorano duramente, nei laboratori, ne-
gli eventi, che ci spinge in avanti e alla gli studi, nei deserti, nelle fabbriche, nel
ricerca di un nuovo Dio”. vasto crogiolo sociale. La fermentazio-
Il “vero problema” era quindi “trova- ne che sta avvenendo attraverso la tua
re un carburante, un innesco e infine un mediazione nell’arte, nella scienza e nel
Dio” per Evolution. Teilhard definì lette- pensiero, si sviluppa a tuo vantaggio.
ralmente il “carburante” di cui mancava Apri, dunque, le tue braccia e il tuo cuo-
l’esistenza. “Un umanesimo aggiorna- re, come Cristo tuo Signore, e accogli le
to”, ha dichiarato, “un nuovo umanesi- acque, il diluvio; e la linfa dell’umani-
mo è quindi una necessità”, che “ecciterà tà» 40.
i cuori e le menti e ispirerà l’umanità”.
Per questa “avventura umana” avre- Quando si esamina la pietà personale
mo il “Motore Divino” dell’Evoluzione di Teilhard e la sua pratica di credenza
“che sostiene la sete di vita”. In questo religiosa, si finisce per concludere for-
modo, alla fine, «finirà per apparire una zatamente che, anche nei suoi primi anni
Scienza dell’Uomo, meno ridicola di di educazione nella Compagnia di Gesù,
quella attuale che ci travolge in questo aveva perso la fede cattolica.
momento (la dottrina della Chiesa)». Ha continuato come gesuita e come
membro della Chiesa in parte per iner-
Con un motore divino in atto e il carbu- zia; ma in parte anche per ragioni strate-
rante del neoumanesimo per mantenerlo giche, le stesse che aveva George Tyrrell
in funzione, Teilhard non ebbe difficoltà per aggrapparsi furiosamente ai lembi
a definire il compito della Chiesa. Era della Roma.
questo: insegnare una nuova fede, “fede Durante una parte della sua vita,
nella promessa della tecnologia, fede nel Teilhard ebbe un amico gesuita mol-
destino ultimo dell’umanità che si auto- to intimo, padre Auguste Valensin, che
migliora”, quando “il gruppo biologico era un consigliere spirituale, un filosofo,
umano sale verso il suo obiettivo finale”.
Non c’era più alcun credito da dare 40 Teilhard de Chardin, L’ambiente divino.

un uomo molto colto e più istruito della coloro che non sono né bugiardi né falsi
maggior parte dei suoi contemporanei. dèi; ci mostra fino a che punto dell’oriz-
Durante un primo periodo della vita zonte dobbiamo dirigerci, se vogliamo
di Teilhard, i due amici si gustavano l’un vedere nascere la Luce e riempire il cie-
l’altro in frequenti conversazioni. Nel lo» 41.
1951, tuttavia, Teilhard scoprì che Valen- Nel 1928, scrivendo a un amico,
sin pensava che “l’avventura evolutiva” Teilhard suonava già la nota lirica che
fosse del tutto poco attraente. Teilhard, finì per riservare la “natura”.
da parte sua, ha descritto Valensin come Ho cercato, ha detto, “di promuove-
un uomo di “fede quasi infantile”; e, poi- re a un certo gusto, una certa percezio-
ché Valensin non voleva accettare la sua ne della bellezza, del pathos e dell’unità
“avventura evolutiva”, si rivelò un uomo dell’essere. Se Swami Vivekananda fos-
dedito “al completo scetticismo intellet- se vissuto abbastanza per leggere queste
tuale”. parole, gli avrebbero portato lacrime di
Le seguenti osservazioni di Teilhard gioia 42.
sono scioccanti in ciò che rivelano sulla Riguardo al suo gesuitismo e alla sua
sua stessa perdita di fede. «Se fossi sta- vocazione di gesuita, Teilhard era meno
to in lui (Valensin), avrei smesso di cre- romantico; era, infatti, un convinto rea-
derci molto tempo fa... Un Dio che non lista. “Trovo – ha detto – di non poter
è l’Energia della Cosmogenesi (questa non percepire (e sempre più profonda-
è la cosa fondamentale che credo) e un mente) le dimensioni dell’abisso che se-
cattolicesimo che rifiuta di accettare para la mia visione religiosa del mondo
il suo posto come un tipo della natura e quella degli Esercizi di Ignazio (visti
all’interno del quale il più alto tipo di nello stampo in cui gli illustri ecclesia-
scoperta di Dio può essere effettuata, stici continuano a pensare che possiamo
sono privi di significato per me”. inserirci)».
Ovviamente, Teilhard aveva smesso In ogni caso, ha osservato con lungi-
di credere come cattolico. «Non riesco miranza visionaria, deve essere possibi-
più a concepire una religione che non le prendere quegli Esercizi spirituali di
accresca e intensifichi la nostra visione sant’Ignazio e «trasporli nei termini di
del creato... Non ho potuto trovare una un universo della Genesi, dove bisogna
forma di espressione del Dio che ado- lasciare spazio all’ultraumano... Gli uo-
ro interiormente, un Dio in cui il Cristo mini di oggi, che le circostanze hanno
dell’Evoluzione è uniti, il personale e scacciato dalla cornice dell’immagina-
l’universale. zione che la teologia sono tutti alla ri-
Teilhard ha tratto la sua ispirazione cerca di un nuovo Dio, uno che sia allo
e le sue intuizioni, così come il suo im- stesso tempo ‘Personale’ e ‘Ultrauma-
pulso, non da una vocazione ignaziana o nizzante’.»
sacerdotale, ma da quella “Ho guardato Quest’ultimo termine sottolinea l’op-
così a lungo la Natura, e ho amato così posizione dei teologi al “soprannatura-
tanto il suo viso, che posso leggere il suo
cuore. È la mia convinzione affettuosa 41 “La Vie Cosmique”, raccolta in Ecrits du
e profonda, una convinzione tanto dol- Temps de Guerre, Edizioni du Seuil (Parigi),
ce quanto tenace, la più umile ma la più p. 22.
profonda delle certezze... La vita non va
42 Teilhard ha fatto commenti piuttosto
affatto fuori strada. Si sbaglia anche sul- negativi sull’induismo.Tuttavia, il pensiero
la sua Fine... vedantico e tantrico oscilla selvaggiamente at-
Ci dice per quale via verranno tutti traverso tutta la loro “poesia dell’evoluzione”.

le”, che Teilhard chiamava fittizio. “Sono Gli Stati Uniti divennero finalmente la
irrevocabilmente determinato a dedicare scelta definitiva; Teilhard potrebbe unir-
gli ultimi anni della mia vita alla com- si a gruppi di ricerca lì e proseguire le
prensione del Dio ultracristiano”. sue ricerche. Ma non doveva pubblicare
Teilhard aveva iniziato seriamente la o tenere conferenze pubbliche o inse-
sua carriera editoriale con la pubblica- gnare ai giovani gesuiti.
zione di The Divine Milieu nel 1927. “Vostra Reverenza”, ha chiesto la-
Fin dall’inizio ci furono aspre critiche da mentosamente Janssens in una lettera,
parte dell’allora padre generale Wlodzi- “non potrebbe cambiare, alcune delle
mierz Ledochowski. Teilhard aveva sue opinioni più controverse, almeno per
pubblicato altri due libri prima che gli quanto riguarda le parole?”
venisse detto che, per come stavano le Aggrapparsi a questi e farlo esplici-
cose, l’Ordine non desiderava che pub- tamente potrebbe portare a una tragedia
blicasse altri libri o articoli. Quando tor- peggiore... Entrambi gli uomini stavano
nò a Parigi dalla Cina dopo la fine della pensando a un necessario licenziamen-
seconda guerra mondiale, si trovò priva- to di Teilhard dalla Società. Ed entrambi
to di qualsiasi forum per trasmettere le gli uomini evitarono questa alternativa:
sue opinioni. Janssens a causa della rivolta che cova-
Il nuovo Padre Generale, Jean-Bapti- va nelle file dei gesuiti, Teilhard perché
ste Janssens, non revocò il divieto ordi- sentiva che la Compagnia e la Chiesa
nato da Padre Ledochowski. avevano bisogno di lui.
Teilhard era irritato da quelle restri-
zioni. Anche i suoi superiori francesi Scrivendo al Padre Generale Janssens
erano irrequieti; non condividevano i in sua difesa il 12 ottobre 1951, Teilhard
timori dei Superiori romani. Tutti gli in- diede a quel povero e vessato Superiore
teressati sapevano che i saggi inediti di una netta scelta:
Teilhard - i suoi “clandestini”, come li Penso che tu debba rassegnarti ad
chiamava - venivano passati da persona accettarmi così come sono, anche con
a persona. Alla fine iniziò una corrispon- la qualità congenita (o debolezza) per
denza con padre Janssens sulla messa cui, fin dalla prima infanzia, la mia vita
in discussione dell’ortodossia delle sue spirituale è sempre stata completamen-
opinioni e sul problema di come eserci- te dominata da una sorta di profondo
tare i suoi talenti nelle circostanze. “sentimento” per la realtà organica del
Padre Janssens dovette vedersela con mondo... un senso preciso e travolgente
l’allora papa Pio XII; e i soggetti prefe- della generale convergenza dell’univer-
riti di Teilhard, l’evoluzione e l’antropo- so su se stesso: questa è la situazione
logia, erano proprio ciò che attirava la psicologica di base da cui deriva tutto
vigilanza di quel papa. Infatti, stava pre- ciò che faccio e sono.
parando una lettera enciclica alla Chiesa È un tratto che non posso cambiare
universale proprio su questi argomenti. più di quanto posso cambiare la mia età
Janssens fece notare a Teilhard che o il colore dei miei occhi.
non c’era modo che il Vaticano di Pio ... Sento necessario insistere sul mio
XII desse a Teilhard mano libera per impegno sempre più forte per... il va-
pubblicare e tenere conferenze. Non dolore unico dell’Uomo nel cammino del
veva diffondere le sue opinioni; erano sorgere della Vita; la posizione assiale
sospette. del cattolicesimo nel fascio convergente
L’Europa, infatti, conclusero entram- delle attività umane; e, infine, l’essen-
bi, non era il luogo ideale per Teilhard. ziale funzione consumatrice assunta da
Cristo risorto al centro e al vertice della gli fu nemmeno chiesto di vivere in una
creazione. residenza dei gesuiti.
... Riconosco pienamente che Roma Consapevolmente, e nonostante la
può avere le sue ragioni per credere che sorprendente libertà con cui aveva par-
nella sua forma attuale la mia visione lato e pubblicato, Teilhard si considera-
del cristianesimo sia prematura o in- va appartenente alla “fratellanza” per la
completa ... Nonostante certe apparenze, quale “pensare liberamente all’interno
sono determinato a rimanere «un figlio della Chiesa in questi giorni rappresenta
dell’obbedienza». ... Non posso smettere andare in clandestinità. Se tu mediti, è
di esplorare questo percorso in privato. quello che faccio da trent’anni...”.
Ma... non mi occupo più di propagare le Aderì alla versione gesuitica del sa-
mie idee, ma solo di approfondirle den- mizdat sovietico, o sistema di pubblica-
tro di me. zione clandestino; parlava liberamente
La lettera di Teilhard era solo per dei “miei clandestini” (i suoi scritti che,
metà franca, e aveva semplicemente sotto le coperte, circolavano di mano in
lo scopo di fornire al suo superiore un mano); ed estatico quando attaccato in
documento che rimanesse agli atti che una monografia del 1950; “Ma nessuno
diceva che si era sottomesso alla “san- dei miei clandestini è citato lì.”
ta obbedienza”. Scrivendo a un amico, Le autorità erano state ingannate. No-
è stato molto più franco e aperto: “A dirti nostante la sua immagine un po’ roman-
la verità, mi rendo perfettamente conto tica di sé come un esule dalla verità, un
di non essere così innocente. Ma come fuggiasco nelle catacombe intellettuali,
posso interrompere ciò che sto facendo non esitò, quando se ne presentò l’oc-
senza venire meno ai miei doveri davanti casione, a fare proselitismo anche tra i
a Dio e agli uomini...? So bene che tutti suoi confratelli gesuiti. «Noi sacerdoti,
gli eretici l’hanno detto...». Quanto alla noi gesuiti», proclamò nientemeno in
sua promessa a Janssens di non occupar- un incontro internazionale dei gesuiti a
si più della propagazione delle sue idee, Versailles nel 1947, «dobbiamo credere
anche questa sembra essere stata più una nella ricerca perché, condotta con fede,
favola. è il terreno ideale per la crescita della
Che realtà, perché in un’altra occasio- mistica umano-cristiana che può creare
ne scrisse della sua nomina al prestigioso unanimità (tra gli uomini).”
«Instituí de France», che «sarebbe una La ricerca, diceva, e questo in bocca
piattaforma dalla quale potrei lanciare i a Teilhard significava ricerca scientifica,
miei proiettili... e proteggermi da certi era destinata a diventare «l’atto essen-
attacchi». Janssens si rese anche con- zialmente umano e la forma più diretta di
to che tutti gli eretici invocavano l’ob- cristificazione e di culto». Naturalmente
bedienza ai loro doveri davanti a Dio e tale affermazione, così come i principi
all’uomo, senza dubbio. fondamentali del pensiero di Teilhard,
Ma Teilhard era un personaggio di le- era inconciliabile con il gesuitismo tra-
vatura superiore a loro. Molti importanti dizionale e con il cattolicesimo che i ge-
gesuiti, inclusi alcuni superiori, erano suiti avevano giurato di difendere.
in sintonia con le sue opinioni. La lette- “Ma loro (i liberatori) sono già arri-
ra di Janssens in risposta all’appello di vati e sono qui”, osservò una volta, sot-
Teilhard era una lettera di “riconcilia- tintendendo con ciò che il loro arrivo
zione”. Successivamente, Teilhard era in era anche la loro difesa e giustificazio-
pace per quanto riguarda gli sforzi disci- ne. Libereranno la Chiesa da ciò che la
plinari delle alte sfere dell’Ordine. Non trattiene... Otterranno la vittoria dall’ol-
tretomba”. In questa affermazione, al- guendo l’esempio del Dio incarnato ri-
meno, Teilhard era un profeta. In veri- velatomi dalla mia fede cattolica, posso
tà, lui stesso avrebbe ottenuto la vittoria essere salvato solo diventando uno con
dall’oltretomba. l’universo.
Teilhard morì in modo del tutto ina- Nella prospettiva tradizionale della
spettato la domenica di Pasqua, il 10 chiara visione del cattolicesimo su ciò
aprile 1955, a casa di amici a Purchase, che accade ad ogni essere umano dopo
New York. Il suo funerale si è tenuto la morte, viene da chiedersi che tipo
presso la chiesa gesuita di San Ignacio, di shock provò Teilhard quando, quel
in Park Avenue. Il suo corpo era vestito giorno di Pasqua, finalmente “vide” il
per la sepoltura con abiti sacerdotali. Dio dell’eterno domani, il Dio-uomo
Mentre la sua bara veniva calata a ter- che morendo non era diventato “parte
ra in un cimitero di Poughkeepsie, New dell’universo”, ma ne era rimasto il Si-
York, il terreno era ancora ghiacciato dal gnore sovrano.
lungo e rigido inverno.
La morte era uno degli unici due pro- Cinque anni dopo la morte di Teilhard,
blemi che Teilhard non era stato in grado nel 1960, le autorità romane, guidate
di affrontare, nemmeno con sua soddi- da papa Giovanni XXIII, pubblicarono
sfazione, nella sua audace teologia del un documento che avvertiva i gesui-
cambiamento e dell’evoluzione. In real- ti e i cattolici in generale che le idee di
tà, solo in presenza della morte quel fi- Teilhard erano estremamente pericolose
ducioso ottimismo e sicurezza, che era- per la fede cattolica, il che equivaleva a
no il marchio personale di quest’uomo, una condanna. A quel tempo, però, il suo
sembrano svanire. nome e le sue teorie erano auree di una
Dopo la morte di un amico, scrisse: moda che non poteva essere spezzata da
“Ora cosa vede? Mi chiedo. E quando semplici documenti ecclesiastici.
verrà il mio turno?” In occasione della Il pensiero di Teilhard era entrato a far
morte di un altro amico, si è chiesto: “E parte del pensiero della leadership intel-
cosa vedrò?” Il fatto che mettesse la pa- lettuale della Compagnia di Gesù. La
rola “vedere” tra virgolette non mostrava sua unica difficoltà con il teilhardismo
alcuna convinzione di andare a contem- risiedeva nel secondo problema, che
plare Gesù, il Padre e i santi. Era il sen- Teilhard non riuscì a sviluppare adegua-
timento di un agnostico profondamente tamente. Non ha presentato alcun obiet-
impegnato, per la cui mancanza di fede tivo tangibile qui e ora per la sua poesia
le parole comuni non bastano. e le sue proposte “scientifiche”.
L’atto di morire e la morte per lui,
aveva detto, erano solo il mezzo per di- Nonostante la difesa che fece dei preti
ventare tutt’uno con l’universo. operai, più di due decenni prima, in re-
Il mondo in cui vivo diventa divino. altà non aveva indicato alcuno spazio in
Tuttavia, queste fiamme non mi consu- cui si potesse accertare il suo romanti-
mano, né queste acque mi dissolvono cismo dell’evoluzione. Questa lacuna fu
per... Il pancristiano, come sto scopren- rapidamente colmata da una nuova ini-
do, pone l’unione in termini di ardua dif- ziativa dei gesuiti che iniziò all’incirca
ferenziazione. Diventerò l’altro essendo all’epoca della morte di Teilhard.
assolutamente me stesso. Non potranno Proprio come aveva colmato la lacu-
raggiungere lo spirito se non liberando na nei fondamenti scientifici della nuova
pienamente ed esaustivamente tutti i po- teologia di George Tyrrell, S.J., così la
teri della materia... Riconosco che, se- teologia della liberazione, ampiamente
– XV. La teologia della liberazione –
sposata dai gesuiti latinoamericani, fornì disfazioni e le speranze della “fratellan-

un obiettivo tangibile per le nuove teorie za sotterranea”, un tempo discreta e na-
di Pierre Teilhard de Chardin S.J.: la li- scosta, si era diffusa in lungo e in largo.
quidazione dell’imperialismo economi- Data la lunga tradizione di stretti contatti
co capitalista e transnazionale (che equi- e corrispondenze tra i gesuiti, e il fatto
vale a dire nordamericano). che Tyrrell e Teilhard, due delle figure
E quegli stessi gesuiti fornirono an- moderne più recenti e importanti, fosse-
che uno spazio reale in cui sperimentare ro gesuiti, non c’era modo che la Com-
l’insediamento e la propagazione della pagnia potesse sottrarsi all’impaziente
“nuova Umanità”: tutti i paesi dell’A- convinzione che le cose dovessero cam-
merica Latina e del Terzo Mondo. biare.
Con un tale schema mentale, l’unica
vera difficoltà per i Gesuiti con la poesia
XV. LA TEOLOGIA teoretica e le profezie fantasiose di genii
DELLA LIBERAZIONE come Teilhard, era che lasciavano anco-
ra le cose allettanti in aria. Le teorie e le
Guardando la Compagnia di Gesù speculazioni erano buone e corrette; for-
dall’esterno, al momento della morte di mavano un’affascinante nuvola di colori
Teilhard de Chardin nel 1955, si sarebbe sgargianti che circondava le loro teste,
sicuramente sorpresi dai segni del suo ri- trattenendo i loro cuori. Ma non hanno
goglioso vigore, dai suoi membri ancora fatto luce su come le belle idee potessero
in crescita alla sua influenza sempre più essere utilizzate concretamente. Sempli-
estesa nel vasto mondo. cemente non erano pratici.
All’interno, tuttavia, il fatto eviden- D’altra parte, l’attrattiva di queste spe-
te era che il “senso della missione” dei culazioni e teorie era l’aver guadagnato
gesuiti, quella straordinaria e persino un certo appoggio nei limiti più remoti,
esplosiva miscela ignaziana del con- anche se offuscati, della rispettabilità.
templativo in azione che aveva reso la Non è che l’umanesimo o il modernismo
Compagnia, la Forza di Dispiegamento di qualsiasi tipo fossero accettati dalla
Rapido della Chiesa - non poteva più es- Chiesa; non era. Era più una questione
sere soddisfatta all’interno degli schemi di tenacia. A quel punto l’umanesimo,
tradizionali. in una forma o nell’altra, aveva una tra-
Il tomismo, il sistema ufficiale di te- dizione lunga e consolidata che andava
ologia e filosofia della Chiesa cattolica oltre Tyrrell fino al XVIII secolo, fino al
romana, era per molti, gesuiti e non ge- cattolicesimo liberale di Francia, asso-
suiti, un sistema infruttuoso, morto e ari- ciato a nomi noti a tutti i gesuiti come
do come il cratere lunare di Copernico. Robert de Lamennais, Marc Sagnier,
Tyrrell e Teilhard erano stati in parte Emanuele Mounier.
rimproverati per aver detto che la Chie- L’enorme importanza di Tyrrell era
sa avrebbe dovuto gettare via tutto quel precisamente che si rifiutava di rimanere
vecchio bagaglio di filosofia scolastica segreto; ha insistito per venire in super-
medievale. Ma molto prima che entras- ficie. Qualunque cosa gli costasse, e quel
sero in scena, anzi fin dalla riforma del sacrificio aveva una certa attrattiva ro-
XVII secolo, i nemici della Chiesa ave- mantica della tradizione gesuita. È stato
vano trasformato l’ostinato uso del to- il primo umanista della Chiesa cattolica
mismo in un insultante rimprovero con- romana a dichiararsi pubblicamente e a
tro di essa. rifiutarsi di essere messo a tacere.
Intorno agli anni Cinquanta, le insod- Il fascino di Teilhard de Chardin era
un’altra cosa, e la sua importanza era ciò che era storicamente più importan-
di carattere diverso. Per molti gesuiti te. Maritain adottò una sorta di teologia
finì per essere visto, in un certo senso, della storia, come si potrebbe chiamare,
come il nuovo Ignazio, l’uomo che ave- costruita sulla filosofia marxista: la fede
vano aspettato durante questo tempo di religiosa si trovava esclusivamente nelle
transito, così simile a cosa è toccato a masse.
Loyola. Perché, come Ignazio, Teilhard Anche se, molti anni dopo, Maritain si
ha trovato un nuovo modo di parlare al ritirò dalla sfida dell’umanesimo integra-
mondo. Come Ignacio, ha dato una men- le, a suo tempo essa fu accolta con gran-
talità, una qualità totalmente nuova per i de rapidità e apertamente imitata anche
gesuiti e per i leader intellettuali del loro all’interno della gerarchia della Chiesa.
tempo. Una figura nientemeno che l’arcivesco-
Teilhard aveva completato il suo più vo Giovanni Battista Montini, il futuro
importante lavoro di semina negli anni papa Paolo VI, che dovette soffrire tanto
‘20. Per trent’anni, durante la sua vita, nei suoi confronti con i gesuiti, scrisse
i gesuiti, nei seminari di tutto il mon- benevolmente la prefazione all’edizione
do, hanno usato il suo vocabolario, per italiana di “Umanesimo Integrale”.
quanto arcano, e le sue teorie, per quanto Montini rimase un ardente ammirato-
oscure e difficili, per spiegare tutto. re di Maritain per tutta la vita, un fatto
Ancora di più. Teilhard, a differenza che un giorno avrebbe avuto conseguen-
di Tyrrell, aveva potuto rimanere nella ze ben oltre la Compagnia di Gesù. In
Compagnia di Gesù e non gli erano stati piedi sulle spalle dei grandi innovatori
negati i sacramenti della Chiesa. I tenta- umanisti, c’erano figure minori che han-
tivi del padre generale gesuita Janssens no avuto il loro effetto. Ad esempio, il
di abbatterlo non erano un segreto; e il domenicano padre Chenu, un po’ più
loro fallimento ha coronato l’opera di giovane di Teilhard e suo allievo, che
Teilhard con una vittoria tacita, che l’u- in seguito insegnò ai suoi stessi studenti
manesimo non aveva mai ottenuto prima che il progresso apparentemente irresi-
nella sua lunga e in gran parte segreta stibile del socialismo stava sviluppando
lotta con la Chiesa gerarchica di Roma. “una comunità degli uomini che diventa
sostanza stessa della crescita della co-
Dietro l’opera sorprendente degli anni munità della grazia di Dio in Cristo”.
‘20, e nella quasi rispettabile tradizione Un altro domenicano, padre Congar,
del cattolicesimo liberale francese, c’era contemporaneo di Teilhard, fece del
un altro francese negli anni ‘30, il filo- bene a suo fratello Chenu. Per Congar,
sofo Jacques Maritain, che scrisse uno il cristianesimo non potrebbe cristianiz-
dei libri più influenti nei lunghi annali zare l’umanità, la collettività dei popo-
dell’umanesimo. intitolato Umanesimo li del mondo, senza diventare l’alleato
integrale. Ha codificato in esso il richia- politico del popolo. Per lui, ogni passo
mo alla “fratellanza” alla Chiesa cattoli- del progresso temporale nel mondo se-
ca romana, per identificarsi con le aspi- colare, ogni persona che si era liberata
razioni rivoluzionarie delle masse com- dal dominio della destra o dei capitalisti,
battenti dell’umanità. rappresentava un passo nello sviluppo
Per Maritain, il grido della rivoluzio- del Regno di Dio.
ne francese, Libertà! Uguaglianza! Fra- La Chiesa doveva diventare il sacra-
ternità!, fu «l’irruzione del pensiero cri- mento universale della nuova salvezza
stiano nell’ordine politico». La sinistra cosmica, annunciata nel mondo dell’uo-
politica rappresentava, secondo lui, tutto mo, non per grazia soprannaturale, ma
per le lotte materiali dell’essere umano possibile.

per migliorare la propria posizione eco- All’improvviso, senza essere accom-
nomica e sociale. pagnato da alcun evento spettacolare o
Non c’è il minimo dubbio che la cor- abbagliante, sembrò, dolcemente come
rente nascosta del modernismo, scorren- cade un fiocco di neve, l’America Latina
do sottoterra dal diciottesimo secolo e apparve all’orizzonte.
ampliandosi costantemente nel dician-
novesimo secolo fino a quando George Era sempre stato lì, ovviamente. Ma
Tyrrell esplose come un geyser, fece fino all’inizio degli anni Sessanta non
molta strada per fermentare gli spiriti e si percepiva in tutta la sua dolente nu-
preparare le menti in attesa del cambia- dità, il suo lacrimoso risentimento, la
mento. Ha dovuto fare molta strada per sua triste protesta, le sue argomentazioni
permeare gli spiriti e preparare le menti che commuovevano il cuore. Qualcuno
in attesa per il cambiamento. doveva preoccuparsi per lei; qualcuno
Il cambiamento umano. Il cambio ra- doveva alleviare la miseria endemica di
pido. Il cambiamento profondo. Ma il oltre trecento milioni di uomini, donne e
modernismo degli Umanisti Integrali ha bambini.
creato una fame crescente che non avreb- Improvvisamente, l’America Latina è
be mai trovato modo di soddisfare. Ter- stata una luce che si è diffusa come una
minato il pontificato autoritario di Pio meteora, riempiendo finalmente menti e
XII (1939-1958), e dopo ventinove anni cuori con quel fluido magico chiamato
sotto il pugno di ferro del padre gene- “missione”. Soprattutto, ha rivelato di
rale Wlodzimierz Ledóchowski (1915- avere a portata di mano l’unica cosa che
1944), nonché il governo altrettanto au- mancava a tutte le teorie e congetture
toritario del precedente pontefice, Pio moderniste dell’umanesimo laico: una
XI (1922-1944), l’inquietudine della vera occasione di prassi, un modo con-
Compagnia divenne quasi palpabile. creto di connettersi con il mondo; con-
Il problema in cui Teilhard fallì, la vertirlo; farne parte. “La missione” era
mancanza di un obiettivo pratico e di allora pragmaticamente possibile.
nessun terreno su cui inseguirlo, era Le voci che hanno risposto a quella
come un terribile desiderio che nessuno richiesta e che hanno definito la nuova
sapeva come alleviare. Ci furono esperi- missione, inizialmente erano locali e di-
menti promettenti in una serie di tenta- sparati. Ma presto si unirono in un forte
tivi di una nuova missione, anche sotto coro e si fusero in quella che è stata chia-
Pio XII. mata Teologia della Liberazione.
Il progetto del prete operaio dopo la Quasi prima che avesse un nome, si è
seconda guerra mondiale era uno. Ci diffuso a macchia d’olio, accendendo le
sono stati occasionali simposi e dialoghi menti di molti, prima in America Latina,
con i marxisti. Ma nessuno di loro ha poi spostandosi rapidamente attraverso
soddisfatto il bisogno. l’Asia, l’India, la Corea del Sud, Tai-
Perché c’era il bisogno: quello di non wan e l’Africa sub-sahariana. All’inizio
essere più diversi e di non essere sepa- degli anni ‘70 aveva invaso i seminari
rati dal grande mondo esterno; non co- teologici negli Stati Uniti e in Europa.
stituiscono più un’élite separata. L’esi- Abbastanza presto, anche le cricche po-
genza esiste: integrarsi con l’umanità, litiche si unirono al coro in un’armonia
essere parte attiva ed efficace della lotta soddisfatta.
dell’uomo per essere se stesso. E c’era È opinione diffusa che la Teologia
bisogno di una catalisi che lo rendesse della Liberazione sia iniziata nel
1973, con la pubblicazione di un libro più zelanti erano nordamericani, in par-

intitolato A Theology of Liberation ticolare gesuiti e religiosi di Maryknoll.
del gesuita peruviano padre Gustavo Fu la Maryknoll Congregation, in effetti,
Gutiérrez. In questa idea risiede un certo a fondare Orbis Books, la principale fon-
fascino romantico, particolarmente te di pubblicazioni tra la marea di libri
dato, che collocherebbe un altro gesuita comprensivi e di parte sull’argomento.
nel pantheon dei liberatori, insieme a In sostanza, la Teologia della libera-
Tyrrell e Teilhard, un terzo gesuita che zione è la risposta a quella richiesta del-
porterebbe la fiaccola dell’umanesimo la Chiesa codificata molti anni prima da
secolare. Maritain, di identificarsi con le speranze
Ma i meno romantici, invece, o coloro rivoluzionarie delle masse.
che conoscono un po’ la storia di Teolo- La differenza, se c’è, è forse che men-
gia della Liberazione, possono far notare tre Maritain ha adottato una teologia del-
che l’opera di Gutierrez è stata ispirata la storia costruita su una distorsione della
da una Conferenza dei vescovi latinoa- filosofia marxista, i teologi della libera-
mericani del 1968 a Medellin, vicino a zione hanno adottato una teologia della
Bogotà, in Colombia, dove fu evidenzia- politica costruita sulla tattica sovietica.
ta la condizione dei poveri e la necessità In sostanza, i propagatori della Teologia
di porre rimedio alle loro terribili condi- della Liberazione hanno seguito la cor-
zioni. rente del pensiero teologico sviluppatosi
In ogni caso, qualunque siano i detta- in Europa e l’hanno applicata alla situa-
gli, ciò che si crede comunemente, anche zione specifica dell’America Latina.
tra numerosi teologi della liberazione, è Improvvisamente, la teoria teologica
che questo movimento è, per sua natura, e filosofica divennero proposte pragma-
origine e scopo, un prodotto necessario tiche e programmi efficaci per cambiare
della situazione latinoamericana. il volto di tutte le istituzioni sociali e po-
È molto facile da capire. In quale al- litiche di quel Continente. Il fascino del-
tro modo Fernando Cardenal e i suoi fra- la teologia della liberazione era impera-
telli, i sacerdoti coinvolti nella politica tivo per i gesuiti. Il suo fascino risiedeva
dell’America Latina, avrebbero potuto nella molteplicità delle promesse che ha
lanciare il loro disprezzo, con così tanto fatto.
effetto popolare, sulla Roma «straniera», Una delle prime è stata quella di li-
sul suo Papa «straniero» e sulla Chiesa berare la mentalità cattolica dal passa-
«europea» del Papato? to antiquato e dai residui teologici. La
Tuttavia, è molto più esatto dire che Teologia della liberazione voltava le
l’America Latina è stata il laboratorio spalle all’intero orizzonte della teologia
vivente per sperimentare le varie teorie scolastica, compresa ciò che restava di
e formule che sono riunite sotto il nome solido in Maritain. Non ha basato il suo
di Teologia della liberazione; che la sua ragionamento sugli insegnamenti del
ispirazione, la sua prima formulazione e Papa, sull’antica tradizione teologica
i suoi principali fautori furono tutti eu- della Chiesa, o sui decreti dei suoi con-
ropei43; e infine che i suoi propagandisti
così come i teologi della liberazione latinoame-
43 Ciò è reso molto chiaramente anche dai ricani (Mariátegui, Pironio, Sánchez, Vázquez)
nomi citati da Gutiérrez nel suo libro come e, ovviamente, Carlos Marx. I più importanti
progenitori della sua dottrina: “Alfaro, Bouyer, teologi contemporanei della liberazione (Juan
Chenu, Congar”, di Lubac, Dumont, Duquoc, Luis Segundo, Jon Sobrino e altri) sono europei
Haering, Kasper, Metz, Moltmann, Rahner, che hanno nazionalizzato in Paesi latinoame-
Schillebeeckx e Spicq, tra gli altri, di Gutiérrez, ricani.

cili ecumenici. uomini sulla soglia di quella nuova era

La Teologia della Liberazione rifiu- del 20° secolo. Ha offerto la promessa
tò di cominciare dove i Concili e i Papi dell’evoluzione insieme alle condizioni
erano sempre partiti: con Dio come es- in evoluzione di uomini e donne; di un
sere supremo, come creatore, redentore, cambiamento fondamentale all’interno
fondatore della Chiesa, come l’essere della società dell’uomo, sostanzialmen-
che aveva posto tra gli uomini un vicario te cambiando.
chiamato Papa, come ultimo ricompen- Erano i modernisti, Tyrrell, Teilhard,
satore del bene e sanzionatore del male. Duchesne e tutti gli altri, situati final-
La nozione fondamentale della teo- mente nel mondo pratico del successo
logia rivoluzionaria era, invece, “il po- visibile.
polo”, talvolta addirittura “il popolo di Entrambe queste promesse – la libertà
Dio”. La “città” era la fonte di rivelazio- dalla logora teologia di Roma e la parte-
ne spirituale e autorità religiosa. Ciò che cipazione con il “popolo di Dio” all’im-
contava in teologia era il modo in cui le presa dell’evoluzione e della rivoluzione
“persone” se la cavavano, qui e ora, nel- sociale – erano racchiuse nel termine li-
le realtà sociali, politiche ed economiche berazione. A Gutierrez e ai suoi simpa-
del mondo materiale in evoluzione. tizzanti e difensori non era sfuggito che
L’“esperienza del popolo è stata la la parola stessa “liberazione” fosse un
matrice della teologia”; questa era la fra- termine cattolico tradizionale; nè che il
se consacrata. Pertanto, la Teologia della suo significato cattolico indicasse libe-
Liberazione ha scaricato, con un tratto razione da quelle mancanze morali che
di penna, menti preparate e inquiete, da impedivano a un individuo di piacere a
tutta una panoplia di antichi concetti, Dio e di raggiungere la vita eterna.
dogmi e processi mentali governati dalle In primo luogo, secondo la dottrina
regole fisse del ragionamento tomista e cattolica romana, Cristo ha effettuato la
dalle direttive della voce autorizzata di sua liberazione attraverso le sue soffe-
Roma. I teologi sono stati liberati dal- renze, morte e risurrezione. Tradizional-
le vecchie strutture stereotipate e dalla mente, in altre parole, questo concetto
mentalità di quanti angeli possono dan- significa la liberazione spirituale di in-
zare sulla capocchia di uno spillo. dividui, gruppi, nazioni, razze e tutti gli
In realtà, la Teologia della Liberazio- esseri umani, in modo che siano idonei
ne non era teologia nel senso cattolico per la vita eterna con Dio dopo la morte.
del termine. Non si trattava principal- D’altra parte, la liberazione della nuo-
mente di Dio, della legge di Dio, della va teologia, fu specificamente una libe-
redenzione davanti a Dio, delle promes- razione dall’oppressione politica, dal
se di Dio. La Teologia della Liberazione bisogno economico e dalla miseria qui
si interessava a Dio così come si rivela sulla terra. Più specificamente ancora, è
oggi attraverso le persone oppresse. In stata la liberazione dal dominio politico
Dio stesso, praticamente parlando, nes- del capitalismo degli Stati Uniti.
suna genuina teologia della liberazione
era interessata. Secondo i teologi della liberazione, il
La seconda promessa della teologia bisogno endemico e la miseria dell’A-
della liberazione era ancora più entusia- merica Latina, insieme al suo dominio
smante della libertà riguardo alla teologia politico da parte di governanti energici e
romana. Era la promessa dell’agognata oligarchie monopolistiche, furono la di-
partecipazione all’Umanità Nuova, al retta colpa del capitalismo nordamerica-
nuovo mondo che appariva davanti agli no. Lo scopo più specifico, immediato e
pratico della Teologia della Liberazione, rivalità tra Stati Uniti e URSS.
quindi, il vero nucleo della sua “missio- La Teologia della Liberazione era la
ne”, era la liberazione dei latinoamerica- teologia trasformata in geopolitica. Per
ni dall’oppressione degli Yankees e dal la mente religiosa già lievitata dalla dot-
loro dominio transnazionale e capitali- trina dell’umanesimo integrale, era la
sta. situazione perfetta. Cosa potevano si-
Ancor prima che il gesuita Gutiér- gnificare questi continui sconvolgimenti
rez scrivesse A Theology of liberation, che coinvolgevano le masse dei poveri
questa nuova idea “teologica” si basava dei paesi del Terzo Mondo e gli impren-
sull’analisi che Karl Marx aveva fatto ditori capitalisti, se non che una Nuova
della situazione socioeconomica e poli- Umanità si sforzava di emergere nel pro-
tica di quello che chiamava “il proleta- cesso evolutivo verso il Punto Omega
riato del mondo”. della perfezione?
L’interesse di Marx era per il lavoro, La Teologia della Liberazione ha mes-
per il suo valore e i suoi diritti. Le masso TE al centro di tutto questo! A quale
se, il proletariato, non avevano altro che movimento migliore, più ampio, umani-
il valore del loro lavoro ed erano costret- sticamente più santo, aderire?
te a metterlo sotto il controllo dell’élite Una nuova era era vicina, come ave-
capitalista e proprietaria dei materiali, il vano sempre detto Tyrrell e Teilhard; ma
che equivaleva a dipendere da pochi. Per la teologia cattolica ufficiale, il tomismo
Marx, il compito storico del proletariato e tutto il resto, non proponeva alcuna
era combattere i capitalisti e liberare il prassi, alcun modo pratico per risolve-
popolo dalla sua oppressione. re i problemi socioeconomici. Secondo
La “missione” della Teologia della li- i nuovi teologi, in tutta quella teologia
berazione, in altre parole, era la “lotta di antica non c’era nessuna “missione”
classe” di Marx. La battaglia che detta pratica specifica della “realtà latinoame-
Teologia della Liberazione affidava ai ricana”. Quali che fossero i concetti e
suoi devoti da combattere e nella quale parole che usavano, dovevano essere
le li incoraggiava a vincere, non era la dettati dalla “realtà latinoamericana”.
battaglia ignaziana dei seguaci di Cristo Poiché “il popolo” era la fonte della
contro il nemico, ma la battaglia di una nuova “teologia”, e poiché “il popolo”
classe mondiale di uomini e donne con- autorizzava le credenze religiose e le
tro le avversità e le difficoltà e le trappo- azioni consacrate, quale ruolo era lascia-
le del capitalismo. to a una gerarchia “straniera” di vescovi,
Se eri un teologo della liberazione, la e prelati? Qualcuno che viveva in Italia?
corrispondente “opzione preferenziale Quale ruolo è stato lasciato a “un Papa
per i poveri” ti impegnava a ergerti a pa- straniero”? Non certo quello di spiegarci
ladino di quella classe in lotta. Come te- il bene e il male che stavamo facendo.
ologo della liberazione, i suoi alleati più Né per dirci cosa vuole Cristo.
stretti, più organizzati e più diffusi erano “Il popolo” sa già cosa vuole Cristo,
i comunisti e i marxisti. cosa deve credere, cosa deve fare. La te-
“Il volto umano del marxismo”, come ologia allora consisteva nell’osservare e
aveva detto Teilhard de Chardin, “pro- nell’ascoltare il “popolo”. Nel corso del-
metteva la speranza della vittoria”. L’as- lo sviluppo della Teologia della Libera-
sociazione della Teologia della Libera- zione era stato praticato un certo gioco
zione con i marxisti ha subito familiariz- di prestigio.
zato con l’unica suprema questione po- Disinformazione è la bella paro-
litica oggi discussa nel mondo: l’infinita la che di solito designa questo proces-
so. Teilhard de Chardin sapeva che non suna rivoluzione armata, nessuna libe-
stava parlando di nulla che somigliasse razione politica. Non aveva più opzione
lontanamente alla dottrina tradizionale preferenziale per i poveri con esclusione
della Chiesa; fu anche per questo motivo positiva, forzata o meno, dei ricchi, che
che dovette inventare il suo vocabolario avevano un’opzione preferenziale per
complesso e peculiare. i bambini rispetto all’esclusione degli
Gutierrez e gli altri teologi della libe- adulti.
razione, a differenza di Teilhard, trova- L’opzione di Cristo era a favore del-
rono più efficace e attraente il ricorso al la bontà, della pietà, dell’innocenza e
vocabolario cattolico tradizionale; ma dell’umiltà, insieme alla fedeltà alle leg-
dando a tutti i termini un nuovo signifi- gi di Dio, ovunque Egli le trovasse, nei
cato antiromano e contemporaneamente poveri o nei ricchi; nei bambini o negli
anticapitalista. anziani; nei suoi ricchi amici, come Ni-
L’“opzione preferenziale a favore dei codemo, Giuseppe di Arimatea, Lazzaro
poveri”, per esempio, come la spiega- e le sue due sorelle, Maria e Marta; nei
vano Gutierrez e gli altri, si basava sul- suoi poveri amici come Zaccheo, Barti-
la preferenza di Cristo per i diseredati, meo, il mendicante cieco, o uno qualsia-
la sua preferenza per la classe operaia si dei suoi dodici apostoli.
contro i ricchi. Dopotutto, Cristo aveva Perché Cristo era un salvatore dei
rimproverato i ricchi. E lui stesso era po- peccatori, non un leader secolare. Non
vero, “il Figlio dell’uomo non ha dove era la povertà o la ricchezza che rende-
posare il capo, mentre anche gli uccelli va uno prezioso agli occhi di Cristo. Era
del cielo hanno nidi e le volpi tane”. quello che ne facevi della tua povertà o
E non era più facile per un cammello ricchezza, la moralità che praticavi, le
passare per la minuscola cruna di un ago convinzioni che avevi.
che per un ricco, un capitalista, entrare In realtà, la Teologia della Liberazione
nel regno dei cieli? Ricordiamo Lazzaro, è la sapiente trasformazione di una guer-
il vagabondo malato nella parabola della ra spirituale in una lotta sociopolitica e,
salvezza raccontata daCristo? E il tuffo se necessario, in una guerra rivoluziona-
nella stessa parabola? Quale dei due alla ria armata contro il capitalismo. È una
fine riposò nel seno di Abramo e quale trasformazione accennata da Teilhard
fu torturato nella fossa dell’inferno? nella sua teoria dell’uomo che cerca di
L’attraente e convincente gioco di pre- evolversi al Punto Omega raggiungendo
stigio praticato qui consisteva nel dare al la completa «ominizzazione» in modo
termine biblico povero lo stesso signifi- da poter passare all’“Ultra Umano”. I
cato che Marx e i marxisti avevano dato Teologi della Liberazione, infatti, sono
al proletariato. stati coloro che sono riusciti finalmente
Ma questo vale quanto dire che ciò a dare un significato pratico a tutti quei
che Giulio Cesare intendeva come bali- concetti astratti di Teilhard de Chardin.
sta è la stessa cosa che noi esprimiamo Ma questo sarebbe stato di scarsa uti-
quando parliamo di un moderno missile lità tra le masse ordinarie dei credenti, se
balistico. non avessero trionfato anche i nuovi «te-
Cristo non ha mai individuato il pro- ologi» nel trasporre il significato di tutte
letariato con un’opzione preferenziale a le parole chiave usate per trasmettere le
suo favore. Cristo non ha agito sulla base verità fondamentali e gli insegnamenti
di una teoria sociologica sulla disugua- del cattolicesimo tradizionale. Nei suoi
glianza economica e l’opposizione poli- scritti, puoi vedere quanto velocemente
tica tra le classi. Non ha proposto nes- e abilmente è stata fatta una cosa del ge-
nere. dalle promesse gemelle della teologia

La Chiesa divenne «il popolo di Dio», della Liberazione, libertà dai picco-
non la Chiesa gerarchica di Roma. li Cesari di Roma, con le loro formule
Il peccato non è principalmente per- astratte, norme giuridiche e gerarchie
sonale; è sociale e quasi esclusivamente tradizionali, e libertà di aderire al cam-
l’ingiustizia e le oppressioni dovute al biamento della struttura fondamentale
capitalismo. della società umana.
La Vergine Maria è la madre di un Tuttavia, una volta che i gesuiti am-
Gesù rivoluzionario; anzi, di tutti i rivo- misero che tutta la teologia precedente
luzionari che cercano il rovesciamento era solo speculazione e per giunta inu-
del capitalismo. tile speculazione, per quanto riguardava
Il regno di Dio è lo stato socialista da l’America Latina, cessò ogni necessità
cui è stata rimossa l’oppressione capita- di studiare il tomismo e la tradizionale
lista. teologia e filosofia scolastica nei semi-
Il sacerdozio è il servizio reso da un nari dei gesuiti.
individuo (il sacerdote) che costruisce il La conseguenza immediata di ciò fu
socialismo, o è «popolo di Dio» quando che la discendenza dei teologi e dei sa-
officia secondo i suoi impulsi. cerdoti della Compagnia di Gesù rimase
L’elenco di quelle espressioni cattoli- molto lontana dall’insegnamento, dalla
che adottate è lungo quanto vuoi. In ef- lingua, dalla tradizione e dalle devozioni
fetti, tutti i termini cattolici come pietà, della Chiesa.
credenza, ascetismo e teologia sono stati Come prima reazione, tutti i testi tradi-
ripresi dai teologi della Liberazione. zionali, manuali, trattati dottrinali e altri
La raffinatezza di questi termini espro- strumenti della «vecchia teologia», fu-
priati, consente smorfie esilaranti e brut- rono considerati superati e abbandonati.
te distorsioni del cattolicesimo, come Gli scritti classici su norme e problemi
quando la giunta nicaraguense chiama le morali, così come le autorità riconosciu-
sue bande di delinquenti armati «le folle te sulla teologia della Chiesa e sugli ar-
divine». Insomma, tale uso del vocabo- gomenti biblici, furono tutti abbandonati
lario cattolico, carico com’è di profondo e talvolta persino bruciati.
appello ai fedeli, ha fornito una legitti- In secondo luogo, poiché «il popolo»
mità, altrimenti irraggiungibile, a questo non era la fonte della «teologia», i ge-
progetto terreno per il futuro. suiti cominciarono a staccarsi dalla ge-
Sapientemente utilizzato, il nuovo rarchia tradizionale della chiesa. Con o
lessico «teologico» non solo giustifica senza voti, cosa potrebbe la fedeltà al
ma impone l’uso di qualsiasi mezzo, papato e alle sue prerogative?
compresa la violenza armata, la tortura, Come disse il gesuita Fernando Car-
la violazione dei diritti umani, l’inganno denal, il suo sacerdozio avrebbe perso di
e le salde alleanze con forze che si pro- significato se non avesse resistito all’or-
fessano atee e antireligiose, come l’Urss dine del papa di rimanere membro della
e la Cuba castrista, per realizzare l’“evo- giunta marxista nicaraguense.
luzione” del marxismo e la sua promessa La nascita e lo sviluppo della Teologia
di successo materiale. della Liberazione e la collocazione trop-
Senza il supporto della corrente svi- po benevola del clero, in particolare dei
luppata del pensiero moderno, e senza i gesuiti, causò alla Chiesa cattolica una
modelli di gesuiti come Tyrrell e soprat- dolorosa e costosa perdita non solo nel
tutto, Teilhard, è dubbio che i gesuiti sa- cosiddetto Terzo mondo dei paesi sotto-
rebbero stati conquistati così facilmente, sviluppati, ma anche nel primo mondo
delle nazioni sviluppate. Ma in questo paese dove le persone sof-

Il genio di Ignazio di Loyola fu che, frono oppressione politica e privazione
affrontando il marchio infuocato dell’u- sociale, non si sente parlare di Teologia
manesimo del suo tempo, escogitò un di Liberazione. La Guyana non è consi-
modo per la sua Chiesa di far fronte alle derata un esempio di paese che ha biso-
nuove situazioni che erano sorte nel suo gno di “liberazione”. Perché?
mondo del XVI secolo. In tal modo, non Il fatto che i teologi della liberazione
ha rinunciato ai sacramenti cattolici, alla abbiano scelto di non applicare le loro ri-
teologia o alla lealtà a Roma; ha sempli- sposte in Guyana è spiegato da due sem-
cemente presentato tutto in modo nuovo, plici fatti: primo, la Guyana è già un
risolvendo così il dilemma della Chiesa. governo marxista. E, in secondo luogo,
Ma la conversione dell’ultimo minu- i problemi che tormentano la Guyana
to dei gesuiti, anzi della Compagnia di tormentano anche il Nicaragua, dove
Gesù, per la Teologia della Liberazione, la Teologia della Liberazione con la sua
significa che Roma ha perso i servizi base marxista, il suo contingente sacer-
dell’unica organizzazione che avrebbe dotale di collaboratori e la sua “missio-
potuto fornire una soluzione per i pro- ne” ideologica di lotta di classe è un fal-
blemi che aveva nel Terzo Mondo. limento manifesto sotto tutti gli standard
Questa perdita e questo dilemma della economici e politici, mentre secondo i
Chiesa possono essere illustrati, in modo criteri teologici, religiosi e morali, è un
frammentario ma adeguato, dalla situa- disastro.
zione del piccolo paese della Guyana. D’altra parte, c’è stata una virulenta
opposizione a Burnham nelle principa-
Precedentemente conosciuta come la li chiese della Guyana, che dal punto di
colonia della corona inglese della Guya- vista religioso è principalmente una na-
na britannica, questa pianura equatoriale zione anglicana.
di 214.970 chilometri quadrati, con una La diocesi cattolica romana di Ge-
popolazione di 900.000 abitanti, si tro- orgetown, la capitale, contava circa
va all’estremità nord-orientale del Sud 104.000 membri nel 1985, distribuiti in
America. Nel maggio 1966, Forbes Bur- venticinque parrocchie e serviti da cin-
nham condusse quel paese all’indipen- quanta sacerdoti. Otto di questi sacerdo-
denza con il suo nuovo nome di Guyana. ti erano diocesani; i restanti quarantadue
Nel 1985, tutti i settori del governo erano membri di Ordini Religiosi. Erano
erano in rapido declino. La popolazione presenti anche quarantatré suore, sei re-
e l’economia hanno sofferto di monopoli ligiosi fratelli e due seminaristi.
governativi, lavaggio del cervello, frode Il vicario generale della diocesi era un
e corruzione nei luoghi decisionali, non- gesuita, padre Andrew Morrison, origi-
ché disordini sociali. I metodi totalita- nario della Guyana. Morrison ha pubbli-
ri del governo Burnham e la presenza cato un giornale chiamato The Catholic
di «consiglieri» cubani e dell’Europa Standard.
orientale hanno prodotto grande stagna- Con il declino dell’economia del pa-
zione, malcontento e miseria. ese e l’aumento dell’oppressione del
Molti morirono di fame in un paese governo, Morrison sentiva di trovarsi di
dove il salario medio era meno di tre fronte a una scelta classica. Poteva evi-
dollari al giorno, e in cui una pagnotta di tare di riferire ciò che gli altri media, per
pane costava sei dollari. paura, non riferivano. Oppure potrebbe
Soffrivano inoltre di una quasi totale rendere The Catholic Standard come
mancanza di servizi medici essenziali. canale nazionale per un quadro accurato
del caos inflitto all’economia della Gu- gia della Liberazione sì. E lo fa sotto la
yana dal governo totalitario di Burnham. maschera di un cattolico romano; con
Morrison ha scelto la seconda opzione: un gruppo di influenti teologi, che an-
“il ruolo che siamo stati costretti a svol- cora passano per cattolici; e prendendo
gere”, come ha commentato lui stesso. in prestito sia il buon nome della Chiesa
che la terminologia, la liturgia, l’autorità
Il Catholic Standard divenne quindi il e le attrattive della dottrina della Chiesa,
giornale dell’opposizione nel senso po- per scopi sociopolitici.
litico classico. Si occupava di affari eco-
nomici e politici: il mulino da 10 milioni La tattica dei teologi della Liberazio-
di dollari che è inattivo; la produzione di ne è quindi enormemente seducente per i
ortaggi macinati; allevamento lattiero- fedeli laici cattolici e, allo stesso tempo,
caseario; controlli salariali; il mercato diffonde idee corrosive in tutta la Chie-
del lavoro; brogli elettorali; corruzione sa, portando così centinaia di vescovi,
del governo. sacerdoti, religiosi e laici a reclamare la
Questa posizione di opposizione è “missione” politica che riguarda la Chie-
coraggiosa; è già costata la vita al col- sa e per l’appoggio dei suoi uomini alle
lega gesuita di Morrison, padre Bernard soluzioni socialiste e marxiste.
Darke, che è stato pugnalato a morte per Sono questi i due termini del dilemma
strada da membri di uno strano gruppo attorno al quale si stringe la Chiesa, in
settario che si fa chiamare “The House particolare nei Paesi del Terzo mondo.
of Israel” e che sostiene Forbes Burn-
ham. La posizione è anche palesemente La Chiesa non ha una soluzione po-
politica, una tra le tante che i teologi del- litica ed economica alla lotta tra capi-
la liberazione possono indicare per giu- talismo e marxismo. È vero che propo-
stificare i propri impegni politici. ne un insegnamento sociale come parte
Tuttavia, realisticamente, cos’altro della sua evangelizzazione; ma la solu-
avrebbero potuto fare la diocesi di Ge- zione della lotta capitalismo-marxismo
orgetown e il suo vicario generale, Mor- non è una questione di forze economiche
rison, se non diventare l’opposizione? e di potere politico che richieda un giu-
Predicare la dottrina? Consigliare pa- dizio prudente nell’ordine pratico.
zienza? Battezzare, assolvere dal pecca- Alla Chiesa non è garantita alcu-
to, preparare alla morte - e solo questo? na saggezza, tanto meno l’infallibilità
La Chiesa Cattolica Romana non ha nell’esprimere tali giudizi. Questo è il
una risposta pronta a tale dilemma; e né primo dei due termini del dilemma.
i gesuiti né nessun altro nella Chiesa ro- L’altro è fornito dai teologi della Li-
mana sta aprendo la strada per trovare la berazione. Nonostante due lunghi docu-
risposta44. menti ufficiali sulla Teologia della Libe-
Il nocciolo della questione è che men- razione pubblicati dalla Congregazio-
tre la Chiesa cattolica romana non pre- ne vaticana per la Dottrina della Fede,
tende di avere una soluzione cattolica e recanti l’approvazione e la firma45 di
già pronta alle situazioni economiche
e politiche del Terzo Mondo, la Teolo- 45 Istruzione su alcuni aspetti della “Teologia
della liberazione”, 6 agosto 1984, e Istruzione
44 Ad esempio, Papa Pio XII benedisse l’opera sulla libertà e liberazione cristiana, 22 marzo
di don Luigi Sturzo (1871-1959), che organizzò 1986. L’istruzione del 1984 è stata aspramen-
e promosse la Democrazia Cristiana in Italia. te criticata, soprattutto da Juan Luis Secondo,
La situazione della Chiesa con Mussolini era in in quanto rappresentativa solo delle idee del
extremis, come lo è oggi in Polonia. cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Con-

Papa Giovanni Paolo II, il Vaticano non Chiesa del suo potere vitale e inaridendo
è riuscito a convincere il popolo che la lo spirito del soprannaturale.
Teologia della Liberazione è una fin- I gesuiti sono stati così, circondati da
zione che svuota le risorse umane, la entrambi gli estremi del dilemma.
credibilità e il buon nome della Chiesa e Come osservava il cardinale Ratzin-
minaccia la sua esistenza. ger, prefetto della Congregazione vati-
I dialettici gesuiti hanno sempre af- cana per la dottrina della fede, nella sua
fermato che l’unica via d’uscita da un Istruzione sulla teologia della liberazio-
dilemma è trovare, in ogni caso, una ter- ne del 1984, i rivoluzionari spesso non
za via tra i due estremi. Papa Giovanni hanno risposte ai problemi creati dalla
Paolo II ha cercato di fare esattamente loro stessa rivoluzione.
questo; ma finora non ha avuto succes- Nonostante le sue linee di propagan-
so. Se i gesuiti del XX secolo avessero da ben concepite e la collusione di amici
dovuto ripetere la storia di successo di che ricoprono alte cariche nella Chiesa
Iñigo de Loyola e della sua Compagnia e nei governi laici, compreso quello de-
nel XVI secolo, avrebbero trovato quella gli Stati Uniti, la Teologia della Libera-
terza via d’uscita dal dilemma e una so- zione non avrebbe avuto reali possibili-
luzione al problema centrale. tà di successo e i gesuiti non avrebbero
Ma, come tutte le prove indicano, la trovato alcuna giustificazione per la sua
soluzione dei gesuiti consiste, data la adozione generalizzata da parte dei Su-
scelta tra capitalismo e marxismo, di periori della Compagnia, se non ci fosse
schierarsi con le forze marxiste rivolu- stato il Concilio Vaticano II.
zionarie, politicamente e, se necessario, Un uso abile di certe affermazioni
militarmente. ambigue di quel Concilio, insieme a una
I gesuiti oggi non hanno soluzione grossolana citazione errata delle affer-
per il proprio declino, né per le continue mazioni ivi fatte sulle credenze cattoli-
perdite della Chiesa nei paesi del Terzo che fondamentali, hanno consentito ai
Mondo. Il genio gesuita..., il carisma propagatori della Teologia della Libe-
primordiale di Iñigo e dei suoi compa- razione di affermare che il Concilio so-
gni, non ha dato un contributo accetta- stiene politiche che stanno sicuramente
bile. Hanno abbracciato la Teologia del- liquidando la vera fede dei cattolici e
la Liberazione, che sta dissanguando la passando tutto il potere agli ardenti ne-
mici del cattolicesimo.
Questo è un servizio fornito dalla
gregazione vaticana per la Dottrina della Fede Compagnia di Iñigo alla Chiesa cattoli-
(CDF). La maggior parte dei teologi della Libe-
razione che finora hanno commentato l’Istru- ca alla fine del XX secolo. La Società
zione del 1986 hanno dichiarato che si tratta ha utilizzato il concilio per giustifica-
di un’approvazione formale della loro Teologia re la sua inversione di 180 gradi dalla
della Liberazione. Ma il linguaggio del cardi- sua missione di squadra di difensori del
nale prefetto è inequivocabilmente chiaro nella
separazione di una vera “teologia della libera- Papa e propagatori della dottrina cattoli-
zione” rispetto alla Teologia della liberazione. ca romana ufficiale, a un’organizzazione
L’autore dell’Istruzione avrebbe potuto evitare volta a modificare il volto del cattolice-
la grande confusione del 1986 se si fosse limita- simo tradizionale e, inevitabilmente, la
to al tradizionale termine cattolico di salvezza.
Quella della liberazione è stata fatta propria con Costituzione politica di molte nazioni.
entusiasmo da coloro che usano l’Istruzione del
Cardinale per mostrare che la Chiesa li sostie-
ne in una dottrina che era già stata condannata
nell’Istruzione del 1984.

– XVI. Il Concilio Vaticano II –
XVI. IL CONCILIO suoi primi giorni, quando era un giovane

VATICANO II sacerdote e professore di teologia; men-
tre nelle idee dell’allora Angelo Roncal-
Il 25 gennaio 1959, tre mesi dopo la li c’era una certa ambiguità, che indusse
morte di Pio XII, il suo successore sul alcuni a pensare che avesse inclinazioni
soglio di Pietro, Papa Giovanni XXIII, inconsce verso il modernismo. La sua
comunicò la notizia sorprendente che carriera di professore romano era stata
avrebbe convocato un Concilio Ecume- interrotta da questi sospetti.
nico, il ventunesimo, della Chiesa Cat- Se è vero che, nella sua qualità di nun-
tolica Romana. Si chiamerebbe concilio zio pontificio a Parigi negli anni Quaran-
“vaticano” perché convocato per tenersi ta, fu lui a lanciare il primo serio allar-
nella città pontificia del Vaticano. “Se- me sull’operato di Teilhard de Chardin,
condo”, perché, nel secolo scorso, vi si Giovanni XXIII non capì mai quanto
era già tenuto il primo concilio. Tutti i rapido e sottile fosse il veleno insito nel
vescovi cattolici dovevano partecipare a modernismo.
questo Concilio Vaticano II. Tuttavia, la possibilità che il Conci-
Lo scopo dichiarato di Giovanni lio potesse essere utilizzato in qualche
XXIII per la convocazione del Conci- tentativo di propagare false dottrine e
lio era quello di presentare le credenze opinioni non era sfuggita al cauto e so-
del cattolicesimo romano in una forma spettoso paesano di Bergamo, che aveva
aggiornata in modo da renderle più che avuto quel contatto con la catastrofe dot-
mai comprensibili all’uomo moderno. trinale all’inizio della sua carriera.
Sperava anche che, con un tale aggior- A chi gli era vicino, accennò ai suoi ti-
namento, gli uomini del mondo contem- mori che il Concilio fosse invaso da fal-
poraneo fossero attratti dalla fede catto- se dottrine. Ma persuasero il Papa che,
lica, soprattutto allora, quando la Chiesa come disse in seguito, tali dottrine mo-
romana assumeva un’aria conciliante. derniste “sono in così evidente contrad-
«In tutti i tempi», ha detto papa dizione con i principi corretti e hanno
Giovanni nel suo annuncio, «la Chiesa prodotto frutti così travolgenti che, fino
ha resistito agli errori. Li ha spesso ad oggi, gli uomini le respingono spon-
condannati, a volte con grande gravità. taneamente”.
Oggi, invece, la sposa di Cristo preferi- Queste le parole di Angelo Roncalli.
sce la medicina della compassione alla Ma i sentimenti erano quelli degli ec-
forza della severità. Crede che sia me- clesiastici più vicini a Giovanni XXIII
glio soddisfare le esigenze del momento negli anni del Concilio, e in particolare
presente con una spiegazione completa quelli del cardinale che Giovanni XXIII
del potere della sua dottrina piuttosto definì «la primizia del nostro pontifica-
che con la condanna”. to», Giovanni Battista Montini, che gli
“Quindi”, ha proseguito, “questo vo- sarebbe succeduto, dopo qualche anno,
stro Concilio sarebbe pastorale piuttosto come Paolo VI.
che dogmatico. Non ci sarebbero anate- Montini non era realista. Una fiducia
mi o condanne, ma solo un’apertura al e una credenza totalmente irrealistiche
mondo, una modernizzazione del volto nella ragionevolezza e bontà dell’uomo
della Chiesa, lasciando intatta la sostan- erano principi di quella mente che Mon-
za dell’antica dottrina». tini aveva acquisito dal suo mentore
Alla luce dell’esperienza, molti hanno francese, Jacques Maritain.
pensato che queste parole e le idee del In effetti, questo approccio era stato
“Papa Buono Giovanni” risalivano ai originariamente sviluppato da Jean Jac-
ques Rousseau nel XVIII secolo, con la ce, poco impregnata di studi e riflessioni
sua rappresentazione quasi tailhardiana teologiche.
del “nobile selvaggio”, la cui bontà non Entro la metà del Concilio, tuttavia,
era stata profanata da un cristianesimo si era sviluppato tra loro un consenso a
corrotto e corruttore, e dalla fede nel po- favore dell’apertura di tutto, tranne che
tere dell’uomo, realizzare i suoi ideali per le cose essenziali.
attraverso la sua natura e la sua stessa Questo condizionamento della menta-
ragione. lità dei vescovi fu operato, non per obbe-
Sia da solo che come consigliere di dienza alle intenzioni originarie di Gio-
Giovanni, il punto di vista di Montini vanni XXIII, o perché essi compresero
sulla Chiesa è che dovrebbe diventare un la visione che lo aveva portato a convo-
attore all’interno della “fratellanza uni- care il Vaticano II, ma per l’influenza
versale” dell’uomo. Dovrebbe essere “la dei 280 esperti teologi, o “esperti” “del
sorella maggiore”, l’“ispiratrice”, delle Consiglio”, come venivano chiamati.
cose buone e belle. Dovrebbe conquista- Erano principalmente professori di te-
re la simpatia del “fratello minore”, il ologia in vari seminari cattolici. Più di
mondo degli uomini, smettendo di esse- tre quarti di loro provenivano dall’Eu-
re intransigente, autoritario e distante. ropa e dal Nord America. Ogni vescovo
Aveva l’obbligo di rendere la religio- sceglieva uno, due o anche tre teologi
ne accettabile. Dovrebbe essere pratico, che conosceva e li portava a Roma come
non dogmatico. In ogni caso, un concilio suoi consiglieri in materia. Lo scopo
ecumenico non potrebbe dirsi “pratico”. di questi “esperti” era quello di sop-
Pertanto, doveva essere chiamato “pa- perire alla mancanza di informazioni
storale”. teologiche da parte dei vescovi. Era
Il consiglio, che si riunì l’11 ottobre inevitabile, quindi, che plasmassero
1962, tenne quattro sessioni separate, le opinioni dei vescovi. Inoltre, i “pe-
della durata di mesi, distribuite su quat- riti” rappresentavano i loro vescovi
tro anni. Al termine della prima sessione, nei vari comitati, sottocomitati e com-
Giovanni XXIII sapeva già, con il suo missioni che preparavano le bozze dei
realismo contadino, che “la sostanza vari documenti che venivano discussi
dell’antica dottrina” della sua Chie- dai presuli durante le sessioni specifi-
sa, che credeva sarebbe stata tenuta che del Concilio.
protetta, veniva seriamente attaccata Gli “esperti” hanno preso parte anche
dall’interno dello stesso Concilio; e sa- ai continui dibattiti informali che si sono
peva anche che non sarebbe vissuto per svolti fuori dal Concilio; tenevano le-
difenderla. Prima della convocazione zioni, scrivevano opinioni. Hanno avu-
della seconda sessione, Papa Giovanni to un’enorme influenza sui voti finali
XXIII era morto. espressi dai vescovi.
Paolo VI, guidato sia dai suoi principi Gli “esperti”, quindi, erano gli
sentimentali che dai suoi consiglieri for- agenti perfetti del cambiamento. Tra-
se meno sentimentali, guidò il Vaticano dizionalmente, venivano tagliati se-
II attraverso le restanti tre sessioni. Seb- condo lo schema di un perito accanto
bene Paolo VI fosse sincero, era anche al vescovo o al cardinale durante le
profondamente ignorante e filosofica- sessioni del Concilio, il che assicura-
mente, molto superficialmente compren- va che il personaggio comprendesse le
sivo. D’altra parte, anche la maggioran- questioni teologiche sollevate e rispon-
za dei vescovi era venuta al Concilio con desse correttamente. Durante il Concilio
una mentalità conformista e conservatri- Vaticano II, hanno avuto un’influenza
pervasiva. Sembra esserci stata una- a suggerire con crescente insistenza che
nimità tra gli studiosi del Concilio sul la Chiesa di Roma fosse finalmente di-
fatto che questi “esperti” fossero, per ventata una democrazia parlamentare;
la maggior parte, di mentalità liberal- che la democrazia parlamentare era si-
progressista. nonimo di verità e virtù teologali cattoli-
Ora, con il senno di poi, si può ag- che; che il dominio della vecchia Chiesa
giungere che molti degli “esperti” più “pre-vaticana” era finito per sempre e
influenti, uomini come Hans Küng e che stava arrivando un nuovo governo
Edward Schillebeeckx, erano modernisti progressista.
nel pieno senso della parola. In questo modo i semi della ribellio-
Era chiaro che gli “esperti” erano de- ne furono seminati tra gli stessi vescovi.
terminati a promuovere una Chiesa go- Solo negli anni ‘80 si è potuto comincia-
vernata più liberamente, un allentamen- re a raccogliere il frutto di quella semi-
to dell’esclusività tradizionale e un’in- na, quando i vescovi di tutto il mondo
terpretazione più ambigua delle dottrine hanno cominciato a proclamare dottrine
cattoliche fondamentali, in particolare e a ridefinire dogmi senza nemmeno sa-
quelle che salvaguardano le prerogative lutare Roma.
del Papa di Roma e la natura della Chie-
sa. È altrettanto chiaro che, per la pri- Lo scopo modernista all’interno del
ma volta nella storia, la “fratellanza” di Concilio non era, tuttavia, quello di ac-
modernisti, gesuiti e altri, aveva potuto quisire ascendenza, aumentare il potere
uscire allo scoperto e difendere, a volte o l’indipendenza a favore dei vescovi.
sottilmente con un linguaggio ambiguo, L’idea era quella di convincere la mag-
ora apertamente, le idee che fino ad allo- gioranza dei vescovi alla tesi che la
ra scorrevano in segreto. Chiesa dovesse essere una “Chiesa che
Quando un giorno, uno storico dei cambia”, perché stava cambiando la cul-
temi del Concilio Vaticano II avrà acces- tura del mondo che la circondava; con-
so a tutti i documenti rilevanti, come la vincere i vescovi, che l’idea evolutiva di
corrispondenza tra gli “esperti”, le mo- Teilhard doveva diventare la loro stella
zioni particolari presentate, gli orienta- polare. Per correttezza verso i vescovi,
menti generali, stabilirà senza dubbio anche in vista della loro effettiva “riedu-
che il Concilio fu oggetto di un attacco cazione” da parte degli “esperti”, diremo
concertato e alla fine riuscito da parte che il Concilio ha ripetuto con insistenza
dei modernisti tra i cattolici. quanto la Chiesa aveva sempre insegna-
Per ora, questa rimane un’ipotesi al- to circa l’essenziale della fede.
lettante, giustificata dai campioni che Altrove, tuttavia, ha raggiunto un cer-
abbiamo; ma che non sono consolidate to grado di ambiguità attraverso le idee
oltre ogni ombra di dubbio. e le parole dei suoi sedici articoli, che da
Mentre il Concilio si è svolto sotto allora si sono rivelati disastrosi 46.
la direzione generale di Paolo VI, non
solo gli “esperti” ma tutti gli elementi
46 In breve, i documenti conciliari conten-
della macchina del suo funzionamento, gono 103.014 parole. Gli originali latini sono
i solenni dibattiti, l’attività delle Com- quelli autorizzati e devono essere richiamati in
missioni di redazione e revisione dei problemi di interpretazione testuale. Il più lun-
testi conciliari, l’apertura, la resistenza go dei documenti (Costituzione pastorale della
Chiesa nel mondo moderno) conta 23.335 pa-
ai funzionari vaticani, l’avallo e la for- role. La più breve (Dichiarazione sui rapporti
mazione di cricche, lo spoglio dei voti, tra Chiesa e non cristiani) è composta da 1.117
la forte presenza americana, servivano parole.

I modernisti, e in particolare coloro cabilmente basilare e semplice; signifi-

che hanno abbracciato i principi della ca “esiste”, “si trova”. Questo termine
Teologia della Liberazione, hanno ca- latino non è l’equivalente della parola
pitalizzato questa ambiguità con con- moderna sussiste, che ha acquisito tre o
sumata abilità. Sebbene siano stati fatti quattro significati che non fanno parte
molteplici e diversi usi dei documenti della parola latina.
del Concilio e dei vescovi, e sebbene O i teologi del Modernismo della Li-
con essi siano stati commessi abusi non berazione erano cattivi latinisti, o presu-
meno vari, i teologi della Liberazione mevano che lo fossero tutti gli altri; Eb-
si sono soffermati soprattutto su tre bene, si sono rimpinzati di quella parola,
temi che compaiono nei documenti del subsistit, e le hanno dato un significato
Concilio: la definizione della Chiesa, il moderno più consono ai loro scopi.
significato di “popolo di Dio”, il ruo-
lo e la funzione dei vescovi. Attraver- Il Concilio, hanno insistito i nuovi te-
so questi tre temi, e l’uso frequente di ologi, non ha usato una parola come “è”,
testi troncati e citazioni, i nuovi teologi che avrebbe significato “si identifica
hanno potuto giustificare tre scostamenti perfettamente con”. Il Concilio ha usato
radicali dal cattolicesimo normativo. una parola, dicevano gli esperti, con un
Riguardo al primo tema (la definizio- sottile errore di traduzione, che significa
ne della Chiesa), i vescovi del Concilio “sussiste”.
si sono espressi con chiarezza e insisten- Ora, al loro errore di traduzione, han-
za su ciò che intendevano per Chiesa. no continuato ad aggiungere l’errore
Dissero che si trattava di “una realtà teologico. Per cui il Concilio riconosce
complessa che si configura sulla base di che, sebbene la Chiesa sia all’interno
un elemento divino e umano”. È evi- della tradizione cattolica romana, altre
dente che esiste “la struttura sociale con parti altrettanto autentiche e vere della
organi gerarchici” (l’umano), e il corpo Chiesa di Cristo devono trovarsi al di
mistico di Cristo, costituito da tutti co- fuori di detta tradizione cattolica, forse
loro che sono “in unità con il Padre, il contigue, ma sicuramente al di fuori di
Figlio e lo Spirito Santo” (il divino). essa.
Il Concilio è stato fermo e ripetitivo: (Nota del traduttore. Il trucco ce lo
questi due elementi, l’assemblea visibile spiega meglio Alan Schreck) Nelle pa-
e la comunità spirituale, non costituisco- role di un francescano di mentalità mo-
no due realtà separate. Sono uno e coe- dernista, Alan Schreck, “subsistit”, si-
stensivi. gnifica ““si trova dentro, ma non è limi-
Inoltre, ha aggiunto il Concilio, l’as- tato a”, è stato scelto con cura. Significa
semblea visibile, l’elemento umano del- che l’unica vera Chiesa di Gesù Cristo
la Chiesa è indivisibile, sussiste nella è all’interno della Chiesa Cattolica ma
Chiesa cattolica, «la quale è governata non si limita ad essa. I vescovi voluta-
dal successore di Pietro e dai vescovi in mente, non hanno detto che la Chiesa di
comunione con lui». I testi dei dibattiti Gesù Cristo è la Chiesa cattolica»47.
conciliari stabiliscono che i vescovi han-
no deliberatamente utilizzato la parola 47 Cattolico e cristiano di Schreck e citazione
latina subsistit per affermare con la mas- di Schreck nel post carismatica Nuova Allean-
sima forza che esiste una sola Chiesa za, maggio 1984; P. 16. Un altro francescano,
un po’ più prudente di Schreck, John Quigley,
di Cristo, e che si tratta proprio della ha trasmesso una cassetta, datata marzo 1980,
Chiesa cattolica. in cui dichiara che «la Chiesa di Cristo è molto
Il significato di subsistit è inequivo- più grande della comunità cattolica... Crediamo

O Schreck ha bisogno di un corso ur- ne popolo di Dio è usata frequentemen-

gente di latino e di una lettura dei do- te nei testi del Concilio per riferirsi alla
cumenti del Concilio, oppure, come la Chiesa. Appare non meno di ottanta vol-
Regina di Cuori di Alice nel Paese delle te come descrizione della Chiesa, men-
Meraviglie, si accontenta di ridefinire tre il regno di Dio è usato solo diciotto
tutto come vuole. volte per descriverlo. Tuttavia, ancora
Da qualunque parte la si guardi, i ri- una volta entra in gioco la ridefinizione
sultati dell’errore sono dolorosi; l’igno- del significato data dai vescovi.
ranza e la ridefinizione sono la materia Il Consiglio ha spiegato chiaramente
prima del non senso teologico. Perché cosa intendeva con l’espressione “il po-
l’effetto di questa interpretazione mo- polo di Dio”. Tutti gli uomini, ha detto,
dernista è stato quello di diminuire, se sono chiamati ad appartenere al “po-
non eliminare, la necessità di appartene- polo di Dio”; ma solo coloro che sono
re alla Chiesa cattolica. “pienamente integrati nella società della
Abolì la generale necessità di sotto- Chiesa, che ne accettano l’intero siste-
mettersi al Romano Pontefice anche in ma... e si uniscono ad essa come parte
materia di fede e di morale, o di restare della sua struttura visibile e, attraverso
all’interno di una Chiesa dominata dalla la sua mediazione, uniti a Cristo, che re-
gerarchia dei vescovi, perché né loro né gna per mezzo del Sommo Pontefice e
il Papa avrebbero più posseduto nulla di dei Vescovi, appartengono veramente al
valore esclusivo che non potesse essere “popolo di Dio” e ne sono membri.
trovato in altro sito. Inoltre, secondo la Chiesa, “i vincoli
Una volta che questa interpretazione che uniscono in modo visibile gli uomini
del significato di Chiesa è stata messa alla Chiesa sono la professione di fede,
in atto e accettata, è pronta per essere i sacramenti, il governo e la comunio-
utilizzata come parte dello “spirito del ne ecclesiastica”.
Vaticano II”. Diventa la giustificazione, Nonostante questa chiara manifesta-
da parte del “Vaticano II”, della disob- zione, i teologi della liberazione hanno
bedienza ai voleri del Papa; dalle devia- colto l’espressione popolo di Dio e sono
zioni dottrinali dall’insegnamento papa- riusciti enormemente a darle un signi-
le, dall’appartenenza ad altre chiese e da ficato carico di risentimento contro la
una serie di cambiamenti che possono Chiesa tradizionale e gerarchica. I nuovi
essere utili mentre l’“evoluzione” con- teologi hanno sottolineato quanto detto
tinua. anche dal Concilio circa la fede e i ca-
rismi dei fedeli comuni; hanno poi ag-
I teologi della liberazione sono pas- giunto all’espressione popolo di Dio un
sati rapidamente al secondo tema (si- significato sociologico approssimativa-
gnificato di “popolo di Dio) dei docu- mente equivalente a proletariato, come
menti conciliari, per rafforzare la loro si dice nelle analisi marxiste. In un bat-
pretesa di indipendenza dalla volontà e ter d’occhio hanno potuto proclamare
dal magistero del Papa. In questo caso, l’autonomia e l’indipendenza di questo
sono forse su un terreno un po’ più soli- nuovo “popolo di Dio” dal Papa e dalla
do, perché, non c’è dubbio, l’espressio- gerarchia ecclesiastica.
Con la propria fede e i propri carismi
che la Chiesa sia molto più grande della Chiesa proclamati dallo stesso Concilio, il “po-
Cattolica. VA BENE?” Questo è ok. È patetico. polo di Dio” è stato dichiarato autonomo
L’intera questione della frase “sussiste in” è stata nel credo religioso, nella pratica morale
notevolmente trattata da James T. O’Connor in
Homiletic and Pastoral Review, gennaio 1984. e nella vita sociopolitica.
Immediatamente scatta un altro ele- un’epoca che è stata superata dal tempo,
mento del tanto invocato “spirito del dal cambiamento culturale e dallo “spi-
Vaticano II”. L’ascesa delle comunità rito del Vaticano II”.
di base – comunidades de base, per dare Il terzo tema del Concilio, particolar-
loro il nome latinoamericano – poggia mente interessante in quello che si rife-
su questa totale reinterpretazione del risce ai teologi della Liberazione, era il
“popolo di Dio”. ruolo e la funzione dei vescovi; e anco-
Un teologo con poca conoscenza, ma ra una volta il Concilio si è chiaramente
che è un attivista, cade molto facilmente espresso ripetendo la dottrina tradizio-
nella trappola. Di questo stile è, ad esem- nale della Chiesa, i cui presuli, come
pio, l’arcivescovo Rembert Weakland, stabilito dal testo conciliare, sono «suc-
di Milwaukee, Wisconsin, attivista nelle cessori degli apostoli nella loro funzione
cause politiche liberali e progressiste e di maestri e di pastori». Ma «mancano
presidente del comitato di scrittura del- di autorità, se non sono uniti al Romano
la prima bozza della sfortunata pastorale Pontefice, successore di Pietro».
economica dei vescovi nordamericani Il Papa ha “un potere completo, supre-
del 1984, che in parte dice: mo e universale su tutta la Chiesa, e può
“La Conferenza episcopale degli Stati esercitarlo sempre senza impedimenti”.
Uniti ritiene che la gerarchia dovrebbe I Vescovi, invece, «hanno suprema e
ascoltare ciò che lo spirito sta dicendo completa autorità sulla Chiesa univer-
a tutta la Chiesa... Il discernimento, e sale solo quando sono uniti al Sommo
non solo l’innovazione o la fiducia in se Pontefice e mai separati da lui».
stessi, fa parte del processo di indottri- Nonostante tanta chiarezza, i nuovi
namento”. teologi, tra cui alcuni vescovi e cardina-
Weakland non è solo, né senza pre- li, hanno diffuso l’opinione che questo
cedenti. Un eminente ecclesiastico del- Concilio Ecumenico Vaticano II avesse
la statura del cardinale Konig di Vienna finalmente “liberato” i vescovi dal “to-
divenne quasi stupidamente confuso su talitarismo papale” e che essi fossero
questo argomento nel 1976. “Le vecchie già padroni di decidere sulla fede e sulla
distinzioni tra la Chiesa che insegna e la morale senza consultare il Romano Pon-
Chiesa che impara, tra la Chiesa che co- tefice o sottomettendosi alla sua volontà
manda e la Chiesa che obbedisce, hanno e alla sua dottrina.
cessato di esistere - si diceva che affer- Anche se questo può essere uno shock
masse. Sacerdoti e laici formano un’uni- per quei vescovi che hanno abboccato,
ca unità organica”. lo scopo della nuova interpretazione del-
Si può essere sicuri che l’arcivescovo la Teologia della Liberazione di questo
Weakland favorirà la sede di Milwaukee problema, non è quello di elevare lo sta-
fino al suo ritiro, e che il cardinale Kónig tus dei vescovi. Lungi da ciò, la versione
ha avuto una conversazione istruttiva era ed è basata sullo smembramento e lo
con papa Giovanni Paolo II sin dalla sua smantellamento del governo centralizza-
elezione nel 1978. to e gerarchico della Chiesa romana, ri-
Tuttavia, queste interpretazioni teo- ducendo così a nulla il potere e l’influen-
logiche inadeguate hanno incoraggiato i za del Papa di Roma.
teologi della liberazione, che sono ormai Benché non immediatamente chiari di
abbastanza convinti che il Concilio Vati- per sé, gli esiti di queste tendenze, nel
cano II abbia insegnato che “il popolo” tempo favoriti in gran parte da un uso
è la vera Chiesa, e che la struttura gerar- sapiente del linguaggio flessibile e am-
chica cattolica è una reliquia antiquata di biguo imposto ai testi ufficiali del Con-
cilio, nonché da interpretazioni a tutti gli olandese Die Nieuwe Linie, che aveva
effetti, hanno creato una nuova concreta tre gesuiti nel suo staff, aveva aperta-
immagine della Chiesa. Fu in realtà un mente dibattuto la legalità morale del
miraggio che danzava davanti agli occhi controllo delle nascite, messo in dubbio
di milioni di persone e che iniziò a det- la necessità del celibato sacerdotale e
tare il pensiero e la direzione dei gesuiti. messo in discussione la sacrosanta dot-
Difficile esagerare l’entusiasmo, il trina cattolica della transustanziazione,
senso di una nuova e vasta impresa che il sacramento dell’Eucaristia come il
suscitava la sola esistenza e funziona- vero corpo e sangue di Gesù.
mento di quel Concilio. La frase “spiri- Nel clamore e nella disputa con le au-
to del Vaticano II” finì per essere usata torità romane che seguirono, Janssens
come parola d’ordine e formula per le- ordinò ai tre redattori gesuiti del giorna-
gittimare tutti i cambiamenti desiderati. le, sotto sacra obbedienza, di lasciare i
A metà della terza sessione del Vatica- loro posti. Uno ha obbedito e due hanno
no II, il 2 ottobre 1964, il padre generale ignorato l’ordine.
gesuita Jean-Baptiste Janssens, settanta- I tradizionalisti della burocrazia cu-
cinque anni, fu reso inabile da un violen- riale di Paolo VI fecero forti pressioni
to attacco dal quale era evidente che non sia su Janssens che sulla Compagnia di
si sarebbe ripreso. I diciotto anni della Gesù. Le cose andarono così male che
sua carica di generale erano stati fruttuo- c’è una storia (apparentemente vera) che
si in senso statistico. quando fu chiesto al secondo in autorità
Quando Janssens fu eletto nel 1946, i all’interno del Sant’Uffizio cosa avreb-
membri della Compagnia di Gesù erano be voluto fare, egli rispose con le parole
28.000, e quando fu attaccato nel 1964, della madre di Salomè nel Vangelo: Da
erano 36.000. Uomo più aggredito che mihi caput Joannis Baptistae in disc.
aggressore, Janssens aveva portato il suo “Voglio la testa di Giovanni Battista
fardello di sofferenza. Aveva mostrato (Janssens) su un vassoio.”
un enorme coraggio personale, auto- I rapporti tra i gesuiti e il Vaticano di
controllo e intraprendenza quando si era Paolo VI si facevano davvero tesi. In
scontrato con Hitler nel suo paese na- ogni caso, per quanto grave, la disputa
tale, il Belgio occupato dalla guerra. Si sulla Nieuwe Linie era solo uno dei fuo-
era anche dimostrato un uomo di grande chi che si stavano accendendo e diffon-
gentilezza e santità personale. dendosi sotto i piedi di Janssens. I suoi
Per la maggior parte dei suoi diciotto gesuiti spiccavano come periti tra la mi-
anni come padre generale, Janssens riu- noranza progressista che stava intaccan-
scì a frenare il modernismo nascosto e do così tanto la mentalità inizialmente
la rivoluzione innovativa nella dottrina conservatrice della maggioranza dei ve-
e nella teologia morale che sembravano scovi del Concilio.
diffondersi tra i ranghi degli intellettua- All’estero, le pubblicazioni dei gesu-
li gesuiti. Jean-Baptiste Janssens, noto a iti cominciavano a sfidare la mentalità
tutti i grandi nomi della Chiesa del suo cattolica con proposte e progetti a favore
tempo, assiduo studioso della romanità, della resistenza.
realista sotto i modi soavi che sempre La sua età e il precario stato di salute
coltivò, meritò senza dubbio un tributo rendevano le nuvole che si addensavano
speciale per aver resistito così a lungo all’orizzonte dei gesuiti troppo pesanti
alle pressioni; certamente meritava di perché Janssens potesse affrontarle ef-
meglio del trattamento ricevuto. ficacemente. Anche il suo vicario gene-
Nel giugno 1964 il quotidiano liberale rale, il canadese John Swain, che aveva
aiutato Janssens a dirigere la Compagnia ale, vivo, armato, sia che si trovasse nel-
negli ultimi anni del suo mandato ge- le giungle dell’America centrale, nelle
nerale, sembrava incapace di agire con città del Sud America, sia nelle città ca-
profitto. pitaliste di tutto il mondo. La Chiesa cat-
Tre giorni dopo l’attacco di Janssens e tolica con i suoi capi, i Papi e i vescovi,
venti minuti prima che morisse, il 5 otto- era già superata, e doveva essere lasciata
bre, papa Paolo venne a trovarlo. antiquata e tipica di una fase precedente.
Quando il 6 ottobre il Papa celebrò La sua occlusione con i poteri capitalisti,
una messa per l’anima di Janssens e in- il suo sfruttamento della superstizione,
viò un solenne telegramma di cordoglio le sue false pretese di essere l’unica vera
alla sede dei gesuiti, viene da chieder- Chiesa cattolica e apostolica, niente di
si se avesse capito che con Janssens era tutto questo, si diceva, sarebbe bastato a
morto anche l’ancien régime della Com- salvarla dall’estinzione.
pagnia. Un senso non sviluppato di quella
Se non fosse stato l’uomo che era, si mentalità emergente, dello “spirito del
potrebbe immaginare Janssens che sus- Vaticano II”, aveva cominciato a pren-
surra nel suo francese immacolato, come dere piede già prima della fine del Con-
ultime parole ai suoi colleghi soprav- cilio Vaticano II che avvenne l’8 dicem-
vissuti, la frase profetica di Madame bre del 1965. Quello “spirito” suscitò
de Pompadour: Aprés nous, le déluge. la prima grande risposta organizzata
“Dopo di noi, il diluvio”. tra i delegati alla XXXI Congregazione
Quasi subito dopo la morte di Jans- Generale dei Gesuiti, che fu convocata
sens, il Vicario Generale Swain convo- con la benedizione di Papa Paolo VI il 6
cò una Congregazione Generale della maggio 1965.
Compagnia, la trentunesima nella storia
dell’Ordine, per eleggere il ventisettesi- Rimane un fatto enigmatico che anco-
mo Padre Generale gesuita e occuparsi ra nel 1967, quando aveva già avuto il
degli altri affari correnti della Compa- tempo di rivedere il Concilio e di rico-
gnia. È una misura dell’uragano del tem- noscere la tendenza modernista tra teo-
po, che nessuno si rese conto che que- logi, vescovi e gesuiti, Papa Paolo VI
sta Congregazione avrebbe trasformato soppresse ciecamente e stoltamente
l’Ordine che Janssens aveva condotto in la norma universale che imponeva a
una memoria del passato, amata solo dai tutti i teologi di prendere un solenne
gesuiti più anziani che lavorarono nei giuramento di combattere il moder-
giorni prima del diluvio del “rinnova- nismo. Chi ha convinto il Papa a fare
zionismo”. Sebbene i dettagli tardasse- una cosa del genere? D’altra parte, già
ro ad emergere chiaramente, tutti i tratti nel 1969, quando cominciavano a farsi
modernisti sono retrospettivamente per- dolorosamente visibili i primi contorni
cepibili nel miraggio noto come “spirito frastagliati del disastro che si avvicinava
del Vaticano II”. per la Chiesa e per i gesuiti, Paolo VI
Improvvisamente, la Chiesa pote- poté ancora riferirsi con un soffio di in-
va essenzialmente essere vista come la coraggiamento alla «ondata di serenità e
comunione fraterna di chiese e gruppi di ottimismo» che si stava diffondendo
locali di credenti dedicati al “Cristo-uo- nella Chiesa 48.
mo”, al “Cristo per gli altri”, al Cristo
amico e difensore del povero proletario, 48 3. Vale la pena leggere la citazione: «A par-
al Cristo che, liberando i poveri, doveva tire dal Concilio si è diffusa nella Chiesa e nel
essere considerato un rivoluzionario re- mondo un’ondata di serenità e di ottimismo; un

Sono le parole di un uomo così turba- uno dei suoi consiglieri, Paolo VI, visse
to per l’essenziale che, nello stesso anno abbastanza per vedere la forza aposto-
1969, stava preparando un documento lica della sua Chiesa fiaccata da coloro
che omettesse ogni riferimento all’im- che avevano abbracciato con entusiasmo
memorabile carattere sacrificale della tale falsa dottrina. Per tali uomini, spe-
Messa cattolica e convertisse il ruolo cialmente per i teologi della liberazione,
del sacerdote come offerente della sa- tra i modernisti del tempo di Paolo VI e
crificio di Cristo in quello di un mini- di oggi, la Chiesa, la “vera” Chiesa, “il
stro di un “pranzo commemorativo” popolo di Dio” non è semplicemente nel
comunitario, che sarebbe stato com- mondo; è il mondo.
pletato da una mensa e dal pane della Il punto di vista della Chiesa non è
comunione. Di Paolo VI è stato giusta- “verticale”, rivolto all’eternità. Al con-
mente detto che i primi sette anni del suo trario, è orizzontale e attraversa la fac-
pontificato furono gli “anni folli”, e gli cia della Terra dell’uomo. Questa Chiesa
ultimi otto, gli “anni di sofferenza”. non esiste per se stessa con un obiettivo
Mentre lo “spirito del Vaticano II” situato in un altro mondo, ma per servi-
prendeva piede negli ultimi otto anni del re il mondo nei suoi termini materiali e
suo pontificato, anche la mente libera- materialistici. Una tale Chiesa non deve
le di Montini non era preparata all’on- possedere nessuna delle cosiddette isti-
data di cambiamento che investì la sua tuzioni cattoliche, deve avere solo quel-
Chiesa. L’entità del danno arrecatogli da le umane. E non sarà dominata e diretta
quella mentalità da uragano che si sca- dal Vicario di Cristo, il Papa, con i suoi
tenò dopo il 1965 può essere apprezzata vescovi, ma dalla “comunità”, che dovrà
solo vent’anni dopo. nominare e scegliere i propri “ministri
Papa Giovanni Paolo II ora presiede della Parola”.
un’organizzazione ecclesiale che è un In realtà, i sacerdoti consacrati “vec-
disastro, un clero ribelle e decadente, chio stile” non servono più per celebrare
un corpo di vescovi ignoranti e recalci- l’Eucaristia, ad esempio, per perdonare i
tranti e un’assemblea di credenti confu- peccati, o per decidere ciò che è moral-
sa e divisa. La Chiesa cattolica, che si mente lecito in pace o in guerra, negli
presentava come una, santa, cattolica e affari e nella sessualità.
apostolica, ora appare come un gruppo Tutti i membri della Chiesa, uomini e
ecclesiale pluralistico, permissivo, ecu- donne della “comunità”, saranno gli au-
menico ed evoluzionista. tentici sacerdoti. Non sono più necessa-
La colpa dell’inizio di un tale dete- ri i vescovi per governare le diocesi, né
rioramento va forse attribuita in primo i papi per emanare la legge all’interno
luogo a coloro che erano vicini a Gio- della Chiesa universale. Il consenso del-
vanni XXIII, i quali lo persuasero che la comunità decide tutto questo.
“gli uomini di oggi respingono sponta- Secondo i modernisti, il compito pri-
neamente queste false dottrine”. Almeno mario di questo “popolo di Dio” è, più di
ogni altra cosa, promuovere le aspirazio-
cristianesimo consolante e positivo, accogliente ni sociali e politiche del nostro mondo
e cordiale, amico della vita, delle persone, an- sempre più collettivista, in cui l’arcine-
che dei valori terreni, della nostra società, della
nostra storia. Si potrebbe quasi vedere nel Con- mico è il capitalismo, e gli alleati propi-
cilio l’intento di rendere il cristianesimo accet- zi sono i marxisti, mentre ci muoviamo
tabile e piacevole, un cristianesimo indulgente, inesorabilmente verso la nuova umanità
aperto, libero da ogni rigorismo medievale e da e la totale liberazione dell’umano in noi.
ogni interpretazione pessimistica degli uomini
e dei loro costumi... Questo è vero.” Risulta così che un convertito moder-
nista come Eugene Kennedy può preve- debilitante quanto dannoso” e lodava
dere con sicurezza che “i cambiamenti l’oblio come “una forza liberatrice”. Ha
essenziali del prossimo decennio non detto che aveva bisogno di un nuovo spi-
verranno da accordi o documenti firma- rito, una nuova veridicità e un nuovo ter-
ti e sigillati dai vertici della Chiesa, ma reno da percorrere. “A meno che tu non
da atteggiamenti già consolidati e dalla dica addio a ciò che ami”, ha scritto, “e a
condotta della comunità dei credenti... meno che non viaggi in territori comple-
I nostri legami si stanno allentando per tamente nuovi, puoi aspettarti solo una
poter vedere più chiaramente il mon- lunga stanchezza di te stesso e l’estin-
do e gli altri...». Questa è «la promessa zione finale”.
del potere della Chiesa post-immigrata Per percorrere quel nuovo terreno ha
nell’era interstellare» 49. portato la sua vitalità instancabile e ira-
scibile, unita a un’impermeabilità come
Il cardinale Eugene Tisserant, un tem- leader pienamente accettato nel campo
po simpatizzante e sostenitore di Monti- dell’arte. Come Dubuffet, i pensatori
ni, giunse a paragonare, con il suo amaro progressisti e le guide della Compagnia
e implacabile spirito francese, la sorpre- di Gesù furono tra i primi a promuovere
sa di Papa Paolo VI per il cambiamento il viaggio nei nuovi “territori” e, come
nella Chiesa con il sentimento di ranco- Dubuffet, portarono la loro instancabile
re dell’élite mondiale dell’arte quando, e irascibile vitalità, unita alla loro irre-
nel 1944, Jean Dubuffet presentò la sua frenabilità e al rifiuto di mettersi al passo
prima mostra dell’art brut, (maleduca- con i contemporanei.
to, sgarbato, caricaturale). Alla doman- Il deliberato abbandono dell’ideale
da “Questa è arte?”, la maggior parte ignaziano li liberò dai tradizionali ob-
delle persone ha risposto con un “No!” blighi del gesuitismo. E, come Dubuffet
angosciante. Coloro che attendevano il nel mondo dell’arte, i nuovi gesuiti fini-
rilancio della scuola di Parigi rimasero rono per essere leader accettati del pro-
addolorati quanto Paolo VI; non hanno prio mondo, il mondo religioso abitato
potuto impedire il successo di Dubuffet, dalla Compagnia di Gesù e dalla Chiesa.
non più di quanto Paolo VI sia stato in L’enorme differenza che esiste, ovvia-
grado di impedire l’avanzare della cata- mente, è che una scuola d’arte non ha le
strofe quando iniziò la sua era di guida stesse dinamiche di un’organizzazione
permissiva del Concilio Vaticano II. religiosa, e che il Papato non può essere
paragonato a nessuna élite artistica.
Il paragone di Tisserant era opportuno Per i gesuiti, adottare il cambiamento
in più modi del semplice parallelo tra il come ordine del giorno e dimenticare le
dispiacere dei difensori della cosiddetta loro responsabilità ignaziane davanti al
scuola parigina nel contemplare l’arte di Papa e alla Chiesa come atteggiamento
Dubuffet e il disgusto di Paolo VI per lo mentale, rappresentava il taglio dei loro
“spirito del Vaticano II”. legami con l’ideale del gesuitismo clas-
Dubuffet aveva uno stile e un ritmo sico. L’insistenza sul “nuovo territorio da
compositivo vigoroso e impulsivo, ir- percorrere” e il timore che la ripetizione
regolare e un’estetica in continuo mu- monotona del vecchio stile e del vecchio
tamento. Considerava il passato “tanto ritmo finisse per portarli all’estinzione,
li spinse a sfidare i desideri e le obiezio-
49 4. Eugene Kennedy, The Now and Future
ni del Papa e ad accettare che la dispu-
Church (Garden City, N. Y. DouBleday, 1984); ta fosse un fatto della vita, che portava
pp. 172, 179, 191. ad una guerra aperta con l’unico uomo
che ha potere di vita e di morte sulla sua
Compagnia e che poteva rivendicare la Quarta parte
loro fedeltà sui solenni giuramenti che
un tempo avevano prestato liberamente.
Ciò costituisce un’ironia che avreb-
IL CAVALLO DI
be ferito profondamente Papa Giovanni
XXIII e che avrebbe rivoltato il cuore e
TROIA
l’anima di Ignazio di Loyola, se questi
uomini fossero vissuti alla fine del Con-
cilio Vaticano II. XVII. IL SECONDO
Avrebbero visto chiaramente che i BASCO
loro documenti finali venivano usati dai
gesuiti per completare piani di sovver- Il 5 ottobre 1964, quando morì il pa-
sione totale del gesuitismo, per trasfor- dre generale dei gesuiti Jean Baptiste
mare la Compagnia di Gesù in qualcosa Janssens, la scena era pronta perché ap-
che Ignazio non aveva mai inteso e che parisse in azione il nuovo volto del ge-
Giovanni XXIII avrebbe aborrito. suitismo, il volto che, prima che fossero
Perché sulla piattaforma dell’inter- trascorsi vent’anni, scoprì i denti, con
pretazione liberale progressista dopo il una smorfia così brutta e umiliante, al
Concilio Vaticano II, i gesuiti stavano pontificato di Giovanni Paolo II.
già salpando per i loro “nuovi territo- La bozza del dramma era in lavora-
ri”, che, naturalmente, non erano inclusi zione da tempo nelle officine dei libe-
nel piano ignaziano, e il loro scopo era ratori. Lo spirito dei tempi, un’euforia
quello di relegare il Papato, che Giovan- contagiosa e molto romantica, ha portato
ni XXIII teneva in sacrosanto onore, a a riunire un cast illustre per rappresenta-
un livello molto secondario all’interno re i ruoli storici.
dei loro piani e considerazioni. Come in Al Concilio Vaticano II, la prima delle
quasi tutto, i gesuiti furono i primi, i pio- cui quattro sessioni si riunì nel 1962, si
nieri, in questo “rinnovamento” del cat- erano già accese le scintille di questa eu-
tolicesimo, esortando tutti gli altri a dire foria, percepite in tutto il mondo anche
addio a ciò che Giovanni XXIII aveva come segnali pirotecnici che stavano per
amato e ciò che Ignazio di Loyola aveva apparire nuovi e grandi eventi. Ma è im-
onorato. Poste così le cose, non restava probabile che un gesuita vivente all’epo-
che chiarire come procedere con quel ca avrebbe potuto profetizzare i dramma-
compito. tici eventi che, in pochi anni, avrebbero
trasformato il gesuitismo ignaziano.
L’unica cosa che mancava per il
dramma era una sceneggiatura dettaglia-
ta, che poté essere scritta solo dopo la
fine del Concilio Vaticano II, negli ot-
tantaquattro decreti emanati dalla XXXI
Congregazione Generale dell’Ordine.
In soli diciotto mesi, tra maggio 1965
e novembre 1966, ora ufficiale di quel-
la Congregazione Generale, i duecento-
ventisei delegati riuscirono a presentare
una serie di dichiarazioni molto impor-
tanti e strutturare le questioni omogenee
– XVII. Il secondo basco –
con linguaggio e concetti tradizionali. Quasi ritualmente e meccanicamente,

Ma quando la sceneggiatura è finita, è Papa Paolo ha concesso al Vicario Ge-
stato l’annuncio di una nuova missione nerale Swain il permesso di convocare
e di un nuovo spirito. la 31a Congregazione Generale. I gesuiti
Né la missione né lo spirito venivano dovevano eleggere un nuovo padre ge-
da Roma, ma dai delegati delle province nerale. Paolo VI ebbe poco tempo per
della Compagnia in tutto il mondo. Tutto osservare gli eventi gesuiti che seguiro-
ciò che era arrivato loro nei quattrocen- no durante il resto dell’anno.
toventi anni di storia della Compagnia Era sopraffatto dai problemi. Le sue
doveva subire una rigorosa selezione, energie, sempre limitate dalla sua conge-
un forte vaglio, in vista di questa nuova nita timidezza, erano indebolite e divise
missione. inegualmente tra il fitto programma del
La chiamata, ora, mirava a una tra- Vaticano II e la presa di coscienza che
sformazione fondamentale del gesuiti- il Concilio gli stava sfuggendo di mano.
smo, indipendentemente dal suo carat- Per lo meno, i suoi dibattiti e discus-
tere tradizionale e dalla sua missione, sioni, sia in pubblico che in privato, apri-
indipendentemente da ciò che l’autorità vano alla riflessione argomenti di estre-
pontificia indicava come sua volontà, ma delicatezza e importanza. L’ateismo
indipendentemente da quanto lunga o era solo una questione spinosa; le que-
difficile fosse stata l’opera precedente. stioni andavano anche dalla natura del-
Tutta la Compagnia si muove al suono la Chiesa e dal rapporto dei vescovi con
delle Congregazioni Generali. il Papa quando deteneva il potere nella
È stato un peccato, dal punto Chiesa, al matrimonio, al controllo delle
di vista del Papato, che la XXXI nascite e all’atteggiamento della Chiesa
Congregazione Generale sia coincisa nei confronti degli ebrei.
con l’importantissimo Concilio Vaticano Paolo VI era ancora preoccupato per
II, regolatore della Chiesa cattolica una pletora di problemi alla vigilia di
durante la seconda metà del ventesimo Capodanno del 1965, quando una lette-
secolo. Quando il Vicario Generale, John ra del vicario generale Swain, datata 13
Swain, temporaneamente incaricato gennaio, informava i gesuiti di tutto il
della Compagnia di Gesù, dopo la mondo che la 31a Congregazione Gene-
morte di Janssens, andò a chiedere a rale si sarebbe aperta il 6 maggio suc-
Papa Paolo VI il permesso di convocare cessivo.
la Congregazione, l’attenzione del Ognuna delle province gesuite ha ce-
Pontefice era troppo distratta per poter lebrato una congregazione provinciale,
dire nulla. nella quale sono stati scelti i delegati
Dal suo inizio, il 14 settembre 1964, per il generale. Ciascuno ha iniziato il
fino al giorno della sua chiusura, il 21 compito di raccogliere i postulati scelti,
novembre, la Sessione vaticana III è sta- le questioni che desiderava fossero stu-
ta lacerata da nuove e aspre crisi, tra il diate.
gruppo dei vescovi progressisti e quello Le Province accolsero la lettera di
dei tradizionalisti. Swain come uno squillo di tromba che ha
Durante una di queste crisi, il Padre convocato la Compagnia alla sua nuova
Generale Janssens subì il suo attacco. missione. In tutto l’Ordine c’erano già
Paolo VI trovò il tempo di visitare il mo- un numero considerevole di gesuiti che
ribondo e di assicurarsi che il suo segre- mostravano mancanza di entusiasmo o
tario gli inviasse le consuete espressioni di comprensione per il carattere antico
di cordoglio papale dopo la sua morte. che lo aveva contraddistinto.
Non si consideravano più una forza Tra i superiori gesuiti a Roma i sen-
ecclesiastica rapidamente schierabile, timenti erano divisi. C’erano dei rigidi
pronta alla chiamata del Papa e sempre tradizionalisti, certamente; ma vi furono
a sua disposizione. Al contrario, deside- anche volontà progressiste, “antipapa-
ravano ardentemente la “democratizza- li”. Eppure tutti loro, sia progressisti che
zione” del cattolicesimo e della Compa- tradizionalisti, erano stupiti dal tenore
gnia. Via l’idea del Papa e della gerar- progressista, persino rivoluzionario, dei
chia, di fedeltà speciale a un uomo, che postulati.
occupava una posizione gerarchica nella Tutti hanno convenuto che non era
città di Roma! ancora giunto il momento di mandare in
In primavera, il Vicario Generale onda questo “rinnovamento” della Com-
Swain e la sua équipe romana avevano pagnia. Anche i superiori più progressi-
già ricevuto un numero enorme di posti erano convinti che le cose dovessero
stulati, in tutto 1.900, il numero più alto essere fatte nel modo giusto.
mai inviato dalle Province. Per la XXX La cosa prudente che avrebbe dovu-
Congregazione Generale del 1957, per to fare un generale gesuita in una situa-
confronto, c’erano stati circa 450 postu- zione del genere sarebbe stato quello di
lati, e questo era considerato alto a quel avvertire il Papa e dirgli: abbiamo un
tempo. problema. I postulati danno per scontato
Quando è arrivata la valanga del che l’idea di fedeltà al Papa sia del tutto
XXXI, è diventato subito chiaro che i superata. Per molti dei nostri gesuiti, il
postulati si riferivano a ogni sorta di Vaticano II ha indicato la via.
cose all’interno della Compagnia, alla Secondo loro, il suo significato consi-
sua struttura di governo, alla sua missio- ste principalmente nel fatto che i vescovi
ne, ai suoi ministeri, alla formazione e e i teologi della Chiesa si sono scontrati
preparazione dei suoi giovani, ai rappor- con i capi vaticani nel dibattito, hanno
ti con il Papato, la pratica della pietà e loro risposto, li hanno confutati, li han-
della religione, l’equilibrio di influenza no superati nei voti, li hanno screditati
tra i giovani e meno giovani in Compa- e hanno imposto la “democratizzazione”
gnia. C’era chi suggeriva cambiamenti della Chiesa.
nell’Istituto stesso, l’autentica defini- Per quei gesuiti, il leone romano è
zione di gesuitismo delineata da Ignazio stato deriso nella sua tana. Il Vaticano
e stabilita da papa Paolo III nella bolla e la sua curia sono stati spogliati della
del 1540 che istituiva la Compagnia di loro aura sacrosanta, e la loro parola non
Gesù. suona più definitiva. La XXXI Congre-
Quali che fossero i dettagli, era so- gazione Generale promette di offrire più
prattutto evidente che la maggior parte o meno lo stesso.
dei postulati andavano in una nuova di- Il vicario generale Swain non lo ha
rezione. Hanno chiesto a gran voce una fatto. Non è sceso nei dettagli con Papa
“ristrutturazione”. Rinnovamento, come Paolo VI o con gli altri vertici vaticani,
Swain sapeva, era la parola chiave usata nemmeno a proposito della tensione più
al Concilio Vaticano II per descrivere il ribelle percepibile in un buon numero di
cambiamento radicale. Aveva risveglia- postulati, voci antiromane, antipapali,
to una febbre che si era diffusa in tutte le antigerarchiche, voci che chiesero a gran
sessioni del Vaticano II, per poi diffon- voce un cambiamento nella Compagnia,
dersi con grande facilità, per opera dei che introducesse una fedeltà sociopoliti-
numerosi consiglieri gesuiti dei vescovi ca invece di una fedeltà papale; voci che
del Concilio, nella stessa Compagnia. attaccavano l’Occidente e il capitalismo
nello stesso attacco contro il «romanesi- natura della Chiesa così come la conce-
mo». piva, papa Paolo mostrava un atteggia-
Né Swain condivise con le autorità mento molto diverso.
superiori il fatto singolare che era stato Se Swain lo avesse avvertito del gran
più sorprendente per i superiori gesuiti a numero di postulati che chiedevano a
Roma. Per la prima volta, nella memoria gran voce un “rinnovo” dei rapporti e
viva dell’Ordine, le visioni conservatri- della fedeltà dei gesuiti al papato, Paolo
ci e tradizionaliste rappresentavano una VI sarebbe diventato molto esigente nel-
minoranza. Per la maggioranza, in real- la sua ispezione dei preparativi e persino
tà, la XXXI Congregazione Generale è della stessa congregazione.
arrivata al momento giusto. La docilità Il vicario generale Swain ha però fu-
e la sottomissione che avevano caratte- gato i timori che alcune delle notizie
rizzato il generalato di Janssens erano contenute nel dossier avrebbero potuto
giunte al termine. suscitare nella mente del papa. L’opinio-
Se Swain avesse in qualche modo ne dei gesuiti espressa nei postulati era
lanciato l’allarme al riguardo, Paolo VI la stessa implicita nello scopo di Swain.
avrebbe ascoltato. Non più di un anno Anche altri gesuiti assicurarono a papa
prima, nel 1963, un numero notevole di Paolo che tutto era in ordine.
lamentele contro la Compagnia aveva Erano persone capaci e degne di fidu-
spinto il Papa a chiedere ai suoi rappre- cia, come il cardinale Augustin Bea, il
sentanti in vari Paesi di raccogliere una potente e stimatissimo cardinale gesuita
raccolta di informazioni sull’Ordine e tedesco che papa Paolo conosceva dagli
sulle sue attività. anni ‘20 e che era stato confessore di Pio
Il famoso dossier, passato poi nelle XII prima di diventare l’uomo di papa
mani di Giovanni Paolo I e Giovanni Pa- Giovanni XXIII per gli affari ecumenici
olo II, si stava già ingrossando di segna- mondiali; e come Paolo Dezza, che era
lazioni di gesuiti all’estero che mostra- il confessore di Paolo VI stesso e la cui
vano gravi carenze non solo in materia calma lombarda, anche nei momenti di
di insegnamento biblico, in materia di grande tensione, bastava a calmare le
sperimentazione liturgica, e in dottrine emozioni altrui.
fondamentali come la divinità di Gesù; Con tale consiglio del vicario ge-
alcuni avevano anche difetti di fede su nerale, assecondato dai suoi più stretti
due questioni su cui la Chiesa cattolica consiglieri gesuiti, Papa Paolo era così
differiva in modo marcato e specifico da fiducioso che, negli incontri con Swain
tutte le altre: la natura della Chiesa e le quella primavera, sollevò tutte le restri-
prerogative del Papato. Il dossier in sé zioni sulle questioni da discutere e diede
non allarmò troppo Paolo VI ai suoi tem- il suo permesso affinché la XXXI Con-
pi, all’inizio della primavera del 1964. gregazione Generale potesse andare in
Capì più di chiunque altro che la sua onda con pareri e proposte su tutto ciò
Chiesa era in fermento. A suo avviso, e che riguardava la vita della Compagnia.
nonostante il gelido epilogo della terza “Lasciali liberi”, disse Paolo VI.
sessione del Vaticano II, è stata comun- È stata una decisione di cui si pentirà.
que una buona fermentazione. Nel suo I 226 delegati che arrivarono a Roma il
liberalismo timido ma tenace, Paolo VI 6 maggio 1964 per l’apertura della Con-
sapeva essere paziente con la sperimen- gregazione vennero con una mentalità
tazione, con un entusiasmo fuorviante, radicalmente diversa da quella tipica
anche con divagazioni dottrinali. Ma romana, classica gesuita e cattolica tra-
quando si trattava del papato o della dizionale. Come hanno acquisito quella
mentalità è un’altra questione. Ma il fat- vivi e dei morti da un Cristo ritornato e

to non ammette discussioni. poi dall’eternità di Dio, con estasi infini-
Non era solo che erano disposti, come ta per i beati e punizione infernale senza
hanno mostrato i postulati che li aveva- fine per i dannati.
no preceduti, a separarsi dal vecchio ba-
gaglio. Il fatto era che, nella loro mente, Nella mente dei nuovi intellettuali ge-
l’avevano già sostituito con qualcos’al- suiti ogni mattone di quella storia chiusa
tro. è stato sistematicamente svuotato, mo-
Invece di un mondo e di un cosmo dificato, cancellato, abbattuto, tagliato,
stabiliti gerarchicamente, le cui forme fatto a pezzi e infine smantellato dalla
precedenti erano sacrosante, la nuova logica della storia e dal pugno di ferro
mentalità richiedeva che tutte le moda- degli eventi mondiali.
lità dell’esistenza umana fossero relati- Questa nuova mentalità diceva che
ve; in altre parole, nella vita religiosa, la vita umana e la storia dell’uomo non
sociale, politica, religiosa e dottrinale, il solo erano aperte alle loro estremità, ma
nuovo grido dei gesuiti era per la “desi aprivano in quel preciso momento ad
mocratizzazione”. una nuova era. L’unico modo per prepa-
Invece delle formule tradizionalmen- rare la Compagnia di San Ignacio all’a-
te codificate e delle definizioni fisse di pertura, era stabilire una trasformazione
dottrina e morale, la nuova mentalità ha sostanziale in essa e nei suoi obiettivi,
enfatizzato l’esperienza, sociale e indi- nella sua preparazione all’azione e nelle
viduale, come misura per stabilire for- sue effettive operazioni.
mule e definizioni temporanee ad hoc. Gli unici elementi che dovevano ri-
Ciò significava, tra l’altro, che non ci manere, per quanto tempo, era un’altra
sarebbero più stati dogmi fissi o regole questione, erano il linguaggio tradizio-
immutabili. La fede stessa non forniva nale e i concetti che erano sempre stati
più una base per un assenso razionale usati dai gesuiti nei loro documenti. Tut-
alle formule ragionate e logicamente co- tavia, potevano essere usati con signifi-
erenti della fede e della pratica cattolica. cati molto diversi da quelli che avevano
Ciò che invece contava nella men- sempre trasmesso.
talità rivoluzionaria dei delegati della Il linguaggio tradizionale, insomma,
XXXI Congregazione erano i sentimenti diventerebbe il camuffamento più effica-
individuali e le esigenze di crescita perce con cui questi nuovi soldati di Cristo
sonale. Forse il cambiamento più rivo- potrebbero posizionare i loro cannoni
luzionario all’interno dell’intera nuo- per far saltare in aria il vecchio Ordine,
va mentalità è stato il suo rifiuto della il vecchio bagaglio e spazzare via tutto.
convinzione cattolica che gli uomini e le Paolo VI non intuì un centesimo di
donne si muovono all’interno di un para- questa entità di cambiamento, né il mon-
digma storico chiuso, il quadro tradizio- do in generale. Era inimmaginabile, e
nale del cristianesimo; creazione, pecca- sembra esserlo ancora a molti, che qual-
to originale, redenzione da parte di Cri- cuno potesse cambiare il carattere fon-
sto e fondazione dell’unica, vera, santa e damentale dei gesuiti come uomini del
cattolica Chiesa romana: la lunga attesa Papa e come rigidi cattolici romani.
della seconda venuta di Cristo, durante Paolo VI, tuttavia, ha preso alcune
la quale ogni individuo è personalmen- precauzioni. Quando il 7 maggio si sono
te impegnato nella guerra spirituale che riuniti in Vaticano i delegati della XXXI
infuria tra Cristo e Lucifero; e tutto per Congregazione generale, per il discorso
essere coronato nel giudizio finale dei che fa sempre il Papa all’apertura di una
Congregazione generale, il Pontefice ha sto momento, e ricordatelo anche in

dato la rappresentanza attesa. Descrive diretta, che tutta questa Compagnia e
sinteticamente ciò che la Compagnia di i singoli membri che in essa profes-
Gesù rappresentava per il Papato e per sano, sono in campagna per Dio, sot-
la Santa Sede: «Protettrice giurata della tomessi alla fedele obbedienza di Sua
Sede Apostolica, milizia preparata nella Santità Papa Paolo III e dei suoi suc-
pratica della virtù... a servire solo Dio cessori nel Pontificato Romano.
e la Chiesa, sua sposa, sotto il Romano Il Vangelo certamente ci insegna, e
Pontefice, vicario di Cristo in terra..., le- lo sappiamo dagli ortodossi e lo so-
gione sempre fedele al compito di pro- steniamo fermamente, che tutti i fede-
teggere la fede cattolica e la Sede Apo- li di Cristo sono soggetti al Romano
stolica...». Pontefice come loro capo e Vicario di
Naturalmente, ha aggiunto Paolo VI, Gesù Cristo. Ma abbiamo giudicato,
tra loro c’erano “voci discordanti”; ma tuttavia, che la seguente procedura
i gesuiti avevano un’armonia e “la mag- sarà estremamente vantaggiosa per
gior parte di voi partecipa a questa giu- ognuno di noi e per gli altri che emet-
sta unanimità”. Il nuovo Padre Generale teranno la stessa professione in futu-
avrebbe fatto in modo che quelle voci ro, per il bene della nostra maggiore
discordanti non rompessero quell’armo- devozione in obbedienza alla Sede
nia, ha aggiunto Paolo VI. Apostolica, di una maggiore abnega-
Non stava facendo il veggente, ma dizione di nostre volontà e una più sicu-
cendo ai delegati che tipo di uomo dove- ra guida dello Spirito Santo.
va essere scelto come loro nuovo Padre Oltre al vincolo ordinario dei tre
Generale. Il Papa ha poi affidato ai gesu- voti, siamo tenuti con voto speciale
iti un incarico solenne e di grave impor- a svolgere quanto i presenti e futuri
tanza: «Vi diamo l’incarico di formare Romani Pontefici disporranno che
una tribuna unita contro l’ateismo..., di corrisponda al progresso delle ani-
indagare..., di raccogliere informazio- me e alla propagazione della fede, e
ni..., di fare dibattiti..., preparare spe- a procedere senza sotterfugi o scuse,
cialisti..., risplendere come esempio di per quanto possiamo, in qualunque
santità...». provincia decidano di inviarci.”
Cambiamenti ispirati come questo Non dovete considerare questo, ha

hanno sempre alimentato grandi eventi concluso il Papa, come un’idea decora-
gesuiti. Altri appelli simili lanciati dal tiva, un semplice vantaggio spirituale o
Papa per provocare azioni avevano in re- solo un privilegio astratto. Deve essere
altà generato alcuni dei più grandi lumi- pratico, «deve risplendere negli atti ed
nari e santi dell’Ordine, Roberto Bellar- essere conosciuto da tutti». In altre pa-
mino, Pedro Claver, Edmund Campion, role: siate gli uomini del Papa non solo
Isaac Jogues. a parole ma nei fatti. Fate vedere chiara-
Proprio per far sì che i suoi criteri mente nelle vostre azioni che siete uomi-
fossero chiari ai delegati, Papa Paolo ha ni del Papa.
concluso il suo discorso citando, parola Belle parole! Le parole dell’alfiere di
per parola, quel ritratto del gesuita scrit- Cristo che ordina alle sue truppe d’élite
to da Ignazio nel 1539: di prepararsi alla battaglia contro i ne-
mici di Cristo. Ma in quelle basi c’era
«Tutti quelli che professano in que- anche un timore manifesto, seppur ta-
sta Compagnia devono capire in que- cito, della svolta che stava avvenendo,
sempre più accentuata, in tutta la Chiesa. per sottoscrivere i sentimenti e gli ap-
Paolo VI, già tramortito dagli uraga- pelli papali, o per esaltare ulteriormen-
ni del cambiamento e profondamente te l’autorità centralizzante e l’autorita-
turbato dalla strana euforia che si stava rismo del papato. Erano venuti per una
diffondendo nella Chiesa, sapeva esatta- sola ragione: rifare le Costituzioni della
mente di cosa aveva bisogno e cosa do- Compagnia, perché anche i gesuiti po-
veva chiedere alla Compagnia di Gesù. tessero entrare nella grande corrente
Ecco perché la caratteristica centrale e del “rinnovamento”, marciare a fianco
più notevole del discorso di papa Paolo degli “uomini e donne nuovi” e aiutare
è stata la sua insistenza affinché i gesuiti con energia la nascita della “Chiesa” tra
fossero fedeli al papato. il “popolo di Dio”, secondo l’autentico
All’epoca, a molti sembrò un’insi- “spirito del Vaticano II”.
stenza inutile, come se un discorso te-
nuto davanti all’“American Medical Lo «scopo principale per il quale era
Association” insistesse affinché i medici stata convocata la XXXI Congregazio-
curassero i pazienti dalle loro malattie. ne era quello di eleggere il nuovo Padre
Ma il Papa aveva urgente bisogno che Generale. Ma siccome la maggioranza
la Compagnia di Gesù, nella sua forma dei delegati voleva un cambiamento del
classica, reggesse il peso della sua batta- ruolo e dei poteri del Generale, un cam-
glia personale. biamento a favore della democratizza-
Poiché era troppo romano e così de- zione e contro l’autorità assoluta, questo
voto alla sua romanità, papa Paolo deci- scopo è stato relegato in secondo piano.
se che il suo discorso era solo un velato Non servirebbe a nulla scegliere un
avvertimento. uomo e poi scoprire che ha reagito alle
Velata o no, l’intenzione del Papa non pressioni papali nello stesso modo in cui
sfuggì ai superiori romani della Compa- il padre generale Janssens aveva reagito
gnia. Ma se tra i delegati si è udito qual- a papa Pio XII. Ciò equivarrebbe a fer-
che avvertimento, è stato di tutt’altro mare il rinnovo della Società prima che
genere. La reazione della maggioranza potesse essere elaborato.
è stata negativa. Ha ricordato loro il di- No, il primo punto in programma do-
scorso tenuto da Pio XII al CG30 nove veva essere quello di cambiare la natu-
anni prima. In quell’occasione, le aspre ra stessa della Casa Generalizia, prima
critiche del Papa e gli avvertimenti di che fosse eletto un uomo, non solo per
una tensione tra la Compagnia e lui, de- guidare la Compagnia, ma per guidare
primevano l’animo dei delegati, e quel- quella stessa Congregazione senza esita-
la Congregazione non sviluppò nulla di re davanti alla spazzata che toccava a lui
importante. intraprendere.
Questa volta, il sentimento generale Secondo le Costituzioni, la casa ge-
correva, la situazione sarebbe stata di- neralizia era a vita. Questo non piaceva
versa. Forse i Delegati al CG30 aveva- più ai delegati, perché suonava lontana-
no lasciato la congregazione sconsolati, mente come totalitarismo. Ci dovrebbe
respinti, messi a tacere dalla presenza di essere qualche meccanismo approvato
Pio XII. Non così per i Delegati al CG31 con il quale il Padre Generale possa ri-
nell’anno cruciale 1965; lasciarono la tirarsi dall’incarico o, se necessario, es-
presenza di Paolo VI decisi ad andare sere rimosso. Occorreva una maggiore
avanti secondo la determinazione origi- rappresentanza delle Province di tutto
naria. il mondo nell’amministrazione centra-
I delegati erano venuti a Roma non le romana della Compagnia. Questi due
cambiamenti avrebbero ridotto il peri- secondo l’iter dignitoso da tempo.

colo che un nuovo Generale imponesse I quattro giorni di rito per raccogliere
le sue opinioni, o quelle del Papa, alla informazioni sui possibili candidati sono
Compagnia nel suo insieme. iniziati formalmente il 18 maggio, undi-
Ben presto fu raggiunto un consenso ci giorni dopo l’inizio della XXXI Con-
affinché le dimissioni “attive” o “passi- gregazione Generale.
ve” del Generale dovessero essere de- In realtà il processo era già iniziato
cretate legalmente dalla Compagnia. Più nelle conversazioni private. Se il nome
difficile è stato realizzare l’aumento del- di padre X corrisponde alle caratteristi-
la rappresentanza provinciale; ma, non che desiderate del prossimo Padre Gene-
ci volle molto. rale, mentre il nome di padre Y si disco-
Fino al 1964, il Padre Generale era sta più o meno da quelle caratteristiche
stato assistito a Roma da dodici assisten- particolari, la conclusione è ovvia.
ti regionali, ciascuno responsabile del I delegati sapevano esattamente cosa
governo dei gesuiti al livello medio dei volevano dal nuovo Generale: un uomo
gruppi provinciali, chiamati Assistenze. che “riconoscesse il profondo disagio
I delegati alla CG31 decisero che d’o- dell’umanità”, come ha commentato un
ra in poi, oltre a quelle dodici Assisten- delegato; un uomo lucido e illuminato,
ze, il Generale sarebbe stato, non solo impegnato a superare le lotte di classe e
coadiuvato, ma affiancato, nel senso dele rivalità nazionali; un uomo disposto
mocratico del termine, da quattro assi- ad affrontare le incertezze della transi-
stenti generali. zione dai vecchi modi e dai vecchi valo-
Si trattava di posizioni totalmente ri, ai modelli recenti e al nuovo ordine.
nuove all’interno della Società. A cia-
scuno di loro sarebbe affidato il proprio Da nessuna parte nei discorsi, nei
compito generale o universale, l’educa- verbali o in altre relazioni della XXXI
zione, l’apostolato sociale, le pubblica- Congregazione Generale si fa menzio-
zioni e così via. Sarebbe stato incaricato ne del modello ignaziano come guida a
anche di qualcos’altro. Avrebbero for- cui questi delegati devono attenersi nella
mato un gruppo speciale di consiglieri scelta del Generale. Non si allude che il
del Padre Generale. candidato sia un figlio obbediente della
Non si limitavano a consigliarlo, ma Chiesa, un servitore sottomesso della
approvavano o disapprovavano ciò che Santa Sede, l’uomo speciale del Papa,
proponeva e suggerivano la sua linea di il compagno di Gesù, il contemplativo
condotta. Avrebbe avuto bisogno di loro nell’azione, il devoto servitore del Sacro
per dirigere la Compagnia come Padre Cuore di Gesù.
Generale. Loro, in altre parole, sarebbe- Piuttosto, i candidati del “ generalato”
ro equalizzatori e democratizzatori. dovevano essere misurati solo dall’ana-
Cani da guardia? Sì, anche quello. lisi della situazione concreta della Com-
Tanto importante era l’esigenza di pagnia nel “qui e ora”, e dovevano esse-
democratizzazione nel pensiero dei dere accettabili solo per i gesuiti stessi.
legati, e tanto grande era il timore che Durante i quattro giorni di incontro,
un nuovo Padre Generale potesse, fin informazione e confronto, i Superiori
dall’inizio, tradire lo scopo della Con- e i membri dell’istituto riconosciuti da
gregazione, che l’elezione dei quattro ciascuna Assistenza, si accordano, an-
uomini per ricoprire le cariche di assi- zitutto, se nel proprio gruppo ci sono
stenti generali ha preceduto il suffragio uno o più uomini candidati Generale.
per l’elezione del nuovo Padre Generale, Successivamente, i rappresentanti di
un’Assistenza conferiscono con quelli di le sue tendenze al rinnovamento ancor

un’altra, confrontando analisi e possibili più chiaramente di quanto avesse fatto
candidati. Il processo continua rapida- non avvertendo Paolo VI della situazio-
mente finché il campo non si restringe ne dei gesuiti.
a due candidati principali, con una terza Scelse Padre Maurice Giuliani, della
possibilità da tenere in riserva in caso di Provincia di Parigi, per il quale, come
stallo. chiariva questo valente rinnovatore, “il
Del resto, nella Congregazione c’era- compito più importante della Compa-
no ancora due fazioni principali: i Rin- gnia (era) quello di abbracciare libera-
novatori, che ponevano tutta la loro en- mente e sostenere fermamente questo
fasi sul “rinnovamento” proclamato in rinnovamento della Chiesa”.
nome del Concilio Vaticano II, e i Tra- Giuliani ha riassunto in una semplice
dizionalisti, che insistevano sul fatto che frase, il tipo più desiderabile di candi-
il vero rinnovamento necessario fosse la dato alla carica di Generale dei Gesuiti:
classica forma di gesuitismo e l’ideale l’uomo nuovo, ha gentilmente afferma-
ignaziano nella stessa Compagnia. to, deve mantenere la Compagnia “unita
Il gruppo tradizionalista, anche se col mondo”. Con questa sola frase, Giu-
è stato il più piccolo ad entrare nella liani ha spazzato via il gesuitismo clas-
XXXI Congregazione Generale, è sta- sico in cui, secondo la stessa definizione
to eloquente e persuasivo. Un possibile di Ignazio, nelle parole dell’apostolo Pa-
sbarramento non poteva essere respinto. olo, un gesuita doveva essere una perso-
Intorno al 2 maggio, giorno fissato per na “che è crocifissa per il mondo e per la
le votazioni, i rinnovatori hanno rispec- quale il mondo è crocifisso”.
chiato lo spirito innovativo nella sua Dopo essersi allontanato così tanto da
forma estrema. Il loro programma era un Ignacio, non è stato difficile per Giuliani
cambiamento immediato, dalla testa ai diventare invece un’eco di Teilhard de
piedi, nella Compagnia secondo i venti Chardin. Ha spiegato che i gesuiti spe-
di rinnovamento che avevano spazzato rano che il loro nuovo Padre Generale
via la fedeltà all’autorità magisteriale di “aiuti l’intera Compagnia e ciascuno dei
Roma e il posto privilegiato del Papa. suoi figli ad entrare profondamente nel
L’altro, il candidato dei tradiziona- mistero della morte che la realizzazione
listi, aveva un atteggiamento moderato: comporta, in modo che possiamo, nelle
cambiamento, sì, ma molto graduale e in difficili circostanze di oggi, portare la
stretta conformità con il voto papale che salvezza al mondo”.
i gesuiti avevano fatto. Se nessuno dei L’unica cosa visibile attraverso que-
due candidati otteneva voti sufficienti, sto pensiero confuso è la vaga nozione
c’era il candidato di compromesso. Era teilhardiana dell’assorbimento di tut-
disposto a scendere a compromessi solo ti gli esseri umani nell’evoluzione che
in un modo: era favorevole al cambia- progredisce fino al Punto Omega.
mento e al cambiamento presto. Ma per Ogni menzione della morte di Gesù
un cambiamento con un’adeguata prepa- sulla croce o della morte dell’anima
razione, non una rivoluzione dall’oggi al umana attraverso il peccato è scompar-
domani. sa. In altre parole, Giuliani non parlava
Secondo l’usanza, tutti i delegati han- della salvezza già realizzata da Gesù at-
no assistito a una messa speciale il gior- traverso la sua passione, morte e risur-
no dell’elezione nella chiesa del Gesù. rezione, e offerta allora e per il resto del
Nella scelta del predicatore per quella tempo attraverso i sacramenti della sua
messa, il vicario generale Swain mostrò Chiesa. La salvezza che Giuliani mette-
va nelle mani del nuovo Padre Generale e ripeteva al Papa il suo voto speciale
si riferiva puramente e semplicemente di obbedienza. Quindi, scriveva su una
alla liberazione, o evoluzione, sociopoli- scheda il nome del candidato che aveva
tica degli uomini e delle donne. Tuttavia, scelto, lo metteva in un recipiente e tor-
la cosa non aveva importanza; una vera nava al suo posto.
e propria sovversione era coerente con Quando tutti ebbero fatto ciò, si fece
l’altra. sul posto lo spoglio dei voti e se ne die-
Giuliani continuò dicendo che il nuo- de lettura ad alta voce. Nel regolamento
vo Generale guidasse la Compagnia erano state previste disposizioni nel caso
nell’approssimarsi dell’epoca che stava in cui fossero stati registrati fino a cin-
nascendo, affinché «essa penetrasse ar- que voti non riusciti o indecisi.
ditamente in questi nuovi movimenti per Dopo ogni riconteggio, le schede
valutarne le diffuse speranze». venivano distrutte. Dopo cinque vota-
Separatosi dall’ideale di Ignazio e dal- zioni infruttuose, si è potuto andare ad
la salvezza soprannaturale come missio- una commissione eletta, composta da
ne, Giuliani era giunto al punto centrale undici delegati, votata a rappresentare
della sua omelia: Noi della nuova Com- geograficamente la Compagnia nel suo
pagnia siamo qui per servire gli uomi- complesso. Questa commissione avreb-
ni e le donne quando sono incamminati be poi proceduto alla scelta di un Padre
verso una nuova conquista. Scegliamo Generale per la successiva accettazione
come Generale l’uomo che ci guiderà in da parte dell’intera Congregazione.
questo cammino. In tutta la sua omelia, Al CG31, al termine del secondo scru-
Giuliani non ha fatto un accenno garba- tinio del 22 maggio, era evidente che né
to, men che meno un’esortazione, alla il primo candidato dei tradizionalisti né
sequela di Gesù, il capo, nella battaglia quello dei rinnovazionisti, potevano ot-
contro il Maligno, o alla fedeltà primaria tenere la maggioranza dei voti.
e alla lealtà ultima di tutti a Cristo e alla Al terzo scrutinio, il candidato di
Chiesa Cattolica. compromesso, Pedro Arrupe, cinquan-
Insomma, tutto ciò non era di buon totto anni, raccolse la maggioranza e
auspicio per il successo della chiamata divenne il ventisettesimo padre genera-
di Paolo VI ai gesuiti ad essere gli uomi- le della Compagnia di Gesù, e il primo
ni del Papa, di nome e di fatto; non qua- basco a ricoprire tale carica dopo il suo
drava nemmeno con il punto di vista dei Sant’Ignazio50. Fino a quel giorno e a
superiori gesuiti che il “rinnovamento” quell’ora, c’era stato un solo momento
dell’elemento papale all’interno dell’Or- di attenzione pubblica nella vita organiz-
dine dovesse essere affrontato con una zata di Pedro Arrupe nell’anonimato.
certa finezza, rispetto alle circostanze, se
non rispetto al Papa stesso. Nacque a Bilbao, nel 1906, ed era l’u-
La messa terminò e padre George Bot- nico maschio di cinque figli. Anche suo
tereau, in qualità di “includer”, o arma- padre, un ricco architetto, aveva fondato
dietto, procedette a rinchiudere, seguen- un giornale, La Gaceta del Norte.
do un’antica regola stabilita nelle elezio- Come Ignacio, Arrupe non si è propo-
ni dei gesuiti, i duecentoventisei delegati sto di diventare sacerdote fin dall’inizio.
nell’auditorium del Gesù, in modo che
potessero iniziare le votazioni. 50 Sono stati eletti alla carica di Padre Gene-
rale più italiani (undici) che di qualsiasi altra
Nell’antica pratica delle elezioni nella nazionalità. Ci sono stati sei spagnoli, due dei
Compagnia, ogni elettore si alzava a tur- quali baschi, quattro tedeschi, otto belgi e un
no, allargava le braccia a forma di croce olandese, un polacco e uno svizzero.

Il suo primo hobby è stata la medicina, di Arrupe divenne noto all’interno del-
che ha studiato all’Università di Madrid. la Compagnia. Aveva una straordinaria
Ma, ancora una volta come Ignacio, ha spinta al lavoro e si muoveva con quello
sperimentato una profonda conversione. che i suoi colleghi descrivevano come
Nel 1927, durante una visita al san- “lo stile vorticoso”.
tuario mariano di Lourdes, vide con i Al mattino, d’inverno o d’estate, fa-
propri occhi tre guarigioni miracolose: ceva una doccia fredda, usciva per una
un uomo di nazionalità belga, guarito da corsa veloce e tornava in un ribollire di
un cancro; un ventunenne francese, che sudore e vapore, “bruciando come un
ha visto scomparire l’allora spaventosa tizzone ardente”, come dicevano i suoi
paralisi infantile, e una suora affetta da compagni. Ha organizzato un museo
paralisi spinale causata dalla tubercolo- per commemorare i martiri di Nagasa-
si, e che improvvisamente ha recuperato ki del XVI secolo. Una volta tenne un
la salute. concerto, pubblicizzato come un “gran-
Arrupe si sentì subito chiamato a di- de concerto”, in cui era il sofista teno-
ventare sacerdote. Entrò nell’Ordine dei re, accompagnato al violoncello dal suo
Gesuiti e fu ordinato sacerdote in Olan- superiore, padre Lassalle, e da un altro
da nel 1936. Trascorse due anni in un gesuita come violinista. “Arrupe era un
centro di preparazione negli Stati Uniti. ottimista per definizione”, ha osserva-
Apparentemente, voleva prosegui- to uno di quelli che vivevano con lui, e
re gli studi avanzati in psicologia; ma sembrava non esserci limite né alla sua
i suoi superiori decisero diversamente. energia né al suo entusiasmo.
Nel 1938 fu assegnato in Giappone, in
una missione situata nella città di Yama- Quando scoppiò la seconda guerra
guchi, nella parte occidentale dell’isola mondiale, Arrupe fu arrestato dalla fa-
di Honshu. migerata polizia giapponese, la Kempei-
L’affettuoso soprannome di Arrupe, Tai”, che diffidava di quel Keto, “quello
“il prete shintoista”, risale a quel perio- dai capelli colorati”, espressione solita-
do. È diventato un nipponofilo. Come mente usata per designare gli stranieri.
ha spiegato in seguito, ha testato la sua Arrupe ha trascorso trentacinque gior-
abilità in tutti gli aspetti del giapponese ni in prigione, e ha subìto trentasette ore
“tranne il tiro con l’arco dei samurai”. di continui interrogatori, una sottile for-
Pregava seduto su un cuscino, in posi- ma di tortura, per mano di un tribuna-
zione zen; scriveva haiku, praticava la le militare. Si guadagnò l’ammirazione
calligrafia giapponese e celebrava la ce- dell’ufficiale quando, al termine di que-
rimonia del tè. sta prova, Arrupe lo ringraziò per “la più
Il criterio di Arrupe in tutte queste grande sofferenza che ho provato nel-
cose era solido e corrispondeva alla la mia vita”, dicendogli: “Sei stato... la
tradizione gesuita: cercare di penetrare causa di questa sofferenza”. Dopo il suo
nella mentalità e nell’anima della popo- rilascio, il superiore di Arrupe, lo stes-
lazione alla quale è mandato per conver- so padre Lassalle, violoncellista, decise
tire. Certo, bisognava prendere una certa che questo “sacerdote shintoista” dove-
precauzione, perché se questa “incultu- va oscurarsi e lo mandò nella solitudine
razione” lo portava troppo lontano, po- di una residenza gesuita a Nagatsuka, un
teva portare alla conversione del missio- sobborgo a circa quattro miglia a nord
nario allo spirito, e anche alla religione della bellissima Hiroshima, ai piedi del-
di coloro che era venuto a convertire. le verdeggianti colline che cullavano la
Fu a Yamaguchi che il personaggio città dal Mare Interno.
Un destino ironico vuole che non sia si preparavano alla prevista invasione
proprio l’oscurità quella che Pedro Ar- americana, e vi erano acquartierati circa
rupe ha trovato in quel luogo, ma la sua novantamila ufficiali e soldati.
prima esperienza con le grandi luci della Tuttavia, Per Arrupe, nulla di tutto
ribalta pubblicitaria che accompagnano i ciò aveva sminuito il fascino di quella
grandi eventi. città costruita sul delta formato dai set-
Nel 1942, Arrupe fu nominato supe- te affluenti. Le sue strade acciottolate,
riore e maestro dei novizi a Nagatsuka. le azalee e i fiori di ciliegio del Parco
Il suo lavoro continuò ad essere in gran Hijayama, le dozzine di ponti, l’antico
parte interno, formando giovani novizi castello di Mori, tutto aveva un fascino
gesuiti e governando la sua comunità ge- per lui. Anche la costa, sebbene sapesse
suita di sedici uomini. Con caratteristica che c’erano quattromila navi cariche di
diligenza, aveva già aggiunto il giappo- esplosivo, pronte per il giorno in cui gli
nese all’elenco delle lingue che parlava, americani sarebbero sbarcati, agli occhi
spagnolo, olandese, tedesco e inglese, di Arrupe non perdeva nulla della sua
oltre al suo basco. bellezza e del suo fascino.
Alla fine, ha pubblicato otto libri in Fino al 6 agosto 1945.
giapponese. Sviluppò un nuovo aposto- Alle 8:15, quel giorno, il bombardie-
lato a Nagatsuka e si occupò della pietà re Tom Ferebee a bordo del B-29 Enola
e delle pratiche devote tra i pochi catto- Gay della United States Air Force, ha
lici di Hiroshima. A poco a poco stabilì aperto il portello delle bombe, a circa
rapporti con altri giapponesi, non cristia- novemila metri e ha visto “Little Boy”,
ni, e a poco a poco si fece conoscere e la prima bomba all’uranio della storia,
accettare. Come membro della comuni- rotolare fuori e poi tuffarsi in picchia-
tà dei gesuiti, Arrupe divenne prezioso, ta verso il suo obiettivo: il porto a sud-
una sorta di centro di gravità per i suoi ovest di Hiroshima. Quarantatré secondi
colleghi di Nagatsuka. dopo, a cinquecentocinquanta metri dal
In poche parole, alla gente piaceva suolo, Little Boy esplose in una palla di
Pedro Arrupe. Era leggermente al di sot- fuoco più luminosa di mille soli.
to della media; un anello di capelli gli In quel momento, Hiroshima divenne
circondava la testa, che stava diventan- qualcosa di nuovo per Pedro Arrupe. È
do calva. Il suo sorriso rapido e radioso diventato un sanguinoso esempio di ciò
rivelò i denti anteriori leggermente pro- che una società senza Dio potrebbe sca-
minenti e raggrinzì quelle che una volta tenare; divenne un’immagine vivente,
erano state fossette. Sebbene il suo viso incisa di dolore e sofferenza, di ciò che
fosse simile a un gufo, con un naso forte la corruzione occidentale poteva otte-
e ricurvo sotto una fronte alta e ampia e nere; era una patetica prova dell’errore
occhi castano chiaro, possedeva un cari- occidentale nella mente giapponese, che
sma che piaceva a gesuiti e non gesuiti, gli era così estranea.
cristiani e non cristiani. Alle otto e mezzo di quella mattina
Arrupe era profondamente devoto ai d’agosto, tutte le finestre della residenza
giapponesi e gli piaceva Hiroshima come di Arrupe a Nagasutka furono dilaniate
luogo. Il porto era sul piede di guerra, le da un’onda fragorosa e il cielo si riem-
scuole elementari erano state evacuate e pì di una luce che in seguito descrisse
tutti gli studenti universitari erano stati come “travolgente e funesta”.
mobilitati per lavorare nelle fabbriche Quando lui e la sua comunità si av-
di guerra; la città era il quartier generale venturarono fuori circa trenta minuti
di uno dei quattro eserciti imperiali che dopo, una tempesta di fuoco, sospinta da
un vento rovente a ottanta miglia all’ora, edifici. Durante le successive settima-

aveva travolto Hiroshima. ne di duro lavoro, mentre parlava con
Mentre inviava la sua prima squadra di gli hibakusha, i sopravvissuti “colpiti
soccorso in periferia – la sua era la prima dall’esplosione”, udì cose incredibili
squadra medica, per quanto rudimentale dalle loro labbra e vide nelle persone
fosse, ad avviarsi nella città colpita – co- l’impronta della mano di ciò che la po-
minciò a cadere una ricaduta radioattiva polazione giapponese terrorizzata chia-
fangosa e appiccicosa, trasformando il mava genshi bakudan, “l’originale bam-
calore dell’aria in un freddo inquietante. bino bomba”.
Uno dei primi sopravvissuti ad arriva- Forse sorprendentemente, la primissi-
re alla sua casa di Nagatsuka quel pome- ma reazione di Arrupe alle orribili visio-
riggio fu uno studente di teologia invia- ni che lo circondavano: la vista della pel-
to da un collega gesuita, padre Wilhelm le che gocciolava via da braccia e gambe
Kleinsorge, che in qualche modo era come cera, o che si staccava dal busto
sopravvissuto all’esplosione nel mezzo come chiazze irregolari e fogli di tessuto
di Hiroshima. Attraverso di lui, Arrupe marcio; le teste senza volto; le ustioni; le
ottenne le sue prime testimonianze. peculiari cicatrici cheloidi che compaio-
Ma ha visto tutto da solo durante le no sotto la pelle; la morte; l’odore della
settimane successive, mentre lui e la sua putrefazione non era un impeto di odio
comunità si muovevano attraverso la de- per la guerra.
vastazione come angeli ministranti. Sentì, naturalmente, l’orrore della sof-
Tom Ferebee aveva puntato la bom- ferenza umana, e lo ricordò molte volte
ba contro il ponte Aioi a forma di T, che in seguito. Ma non ha provato meno or-
attraversava i fiumi Honkawa e Motoya- rore quando è stato uno dei pochi occi-
su. Ma Little Boy aveva trovato il centro dentali ad assistere alla morte di un pi-
della sua ruota della morte nucleare non lota americano a Hiroshima, la mattina
su quel ponte, ma nel cortile dell’ospe- dopo il rilascio di Little Boy.
dale di Shimii, una decina di metri a sud L’americano, un sopravvissuto di un
della porta Torii del tempio di Gokoku, “B-29” chiamato Lonesome Lady, è sta-
accanto ai campi del quartier generale to descritto da uno spettatore come “il ra-
dell’esercito regionale di Churgoku. gazzo più bello che abbia mai visto” con
Circa 80.000 persone sono morte nel “capelli biondi, occhi verdi, pelle bianco
calore di 6.000 gradi dell’esposizio- come la cera, corpo robusto e forte come
ne. Altri 120.000 stavano morendo. Di un leone.” I giapponesi lo legarono a un
90.000 edifici, 62.000 furono demoliti. palo sul ponte Aioi con un biglietto ap-
Sessanta dei centocinquanta medici di puntato sui suoi vestiti. La nota diceva:
Hiroshima erano morti; la maggior par- “Ferite questo soldato americano prima
te di coloro che rimasero furono feriti di passare”. Nella sua umiliazione, sof-
o morenti. Dei suoi 1.780 infermieri, ferenza e sconfitta, i nativi di Hiroshima,
1.654 erano stati uccisi o gravemente fe- passando davanti a lui, lo picchiarono e
riti. Le strutture ospedaliere erano state lo lapidarono, provocandogli una morte
distrutte. Le risorse di Hiroshima sem- terribile.
bravano distrutte. E il governo centrale Ben più intenso, nelle narici di Arru-
giapponese è rimasto assente per le pri- pe, della terribile putrefazione dei morti
me sessanta ore. e dei morenti era l’«odore elettrico» del-
la ionizzazione sprigionata dallo scop-
Arrupe ha visto tutta la mutilazione pio della bomba. E molto più propizio
dei corpi umani e la distruzione degli per lui della carne marcia o di quella
lapidazione era il nuovo potere che così diede il suo primo assaggio di popolarità
facilmente, in pochi secondi, aveva tra- mondiale. Lui e il suo Ordine religioso
sformato le strade lastricate in superfici ricevettero pubblici ringraziamenti dai
ruvide, aveva cotto patate ancora sepol- giapponesi.
te, aveva arrostite zucche appese ai loro Senza dubbio, i suoi soccorsi furo-
fili, e aveva ridotto la bella città a un cino decisivi per il successo dei gesuiti
mitero disseminato di macerie. nel Giappone del dopoguerra. Durante i
vent’anni che Pedro Arrupe trascorse in
Venticinque anni dopo, quando Arru- Giappone dopo il 1945, durante la sua
pe cercò un aggettivo per descrivere il carriera come viceprovinciale di tutti i
potere di Cristo, lo chiamò “superatomi- gesuiti nel Giappone del dopoguerra, ri-
co”. Con l’apparizione di Little Boy, Ar- mase una celebrità sotto molti aspetti. E
rupe ha visto nascere “una nuova epoca ha continuato a mantenere lo stesso este-
nella creazione di un nuovo umanesimo nuante ritmo di lavoro, gestendo l’Ispet-
tecnologico” proveniente dai circoli e toria, raccogliendo fondi51, predicando,
dai centri di potere senza Dio dell’Occi- viaggiando.
dente. E ha visto “l’emergere di un nuo- Ma fu durante il suo breve soggior-
vo tipo di uomo”. no a Hiroshima che apprese una lezione
Fino alla fine della sua vita, Pedro Ar- fondamentale, legata all’opaca inacces-
rupe non ha mai perso quella sensazione sibilità dei giapponesi.
di stupore per questa nascita. “Hiroshi- Indubbiamente, è stato l’acuto senso
ma”, diceva, “non si riferisce al tempo. di osservazione di Arrupe e la sua incli-
Appartiene all’eternità.” nazione verso gli altri che lo hanno aiu-
In tutta quella catastrofe, Arrupe tato a imparare quella lezione. Ma, anche
vide anche qualcos’altro. Poteva vede- senza dubbio, in questa vicenda sono en-
re quanto valevano i giapponesi. Poteva trate in gioco le sue origini basche. In
vedere la loro energia, il loro indomabi- ogni caso, capì perché i giapponesi era-
le coraggio, la loro cultura duratura. Le no così opachi con gli occidentali.
bombe potrebbero distruggere le loro Per più di duemila anni si erano svi-
città, certamente; ma scoprì che le menti luppati in completo isolamento dalle
occidentali che avevano progettato tali culture e dalle civiltà altamente specifi-
bombe non erano in grado di cambiare che e personalizzate del mondo occiden-
lo stampo della mentalità giapponese, tale. Chi potrebbe capire meglio il senso
lo stato d’animo che Arrupe aveva fini- della sua storia se non un basco, nato tra
to per identificare come tipico dei giap- i primi “separatisti” in Europa nel corso
ponesi. Era soprattutto la sua opacità, la della sua tumultuosa storia?
sua “irraggiungibilità” a colpirlo. “I nostri ospiti stranieri alle soglie
Loro, da parte loro, non hanno mai dell’Europa”, li definì una volta Jean-
dimenticato l’instancabile aiuto di Ar- Jacques Rousseau. Vivendo in Spagna,
rupe nella ferita Hiroshima. Non aveva- non erano mai diventati spagnoli, cir-
no mai avuto bisogno di ricordare loro condati da europei, resistevano risoluta-
che la loro squadra di soccorso era stata mente all’essere tipicamente europei.
la prima ad agire, meno di un’ora dopo
che Little Boy aveva causato quello che 51 È accreditato di aver raccolto dieci milioni
sembrava far esplodere il mondo. di dollari per l’ Università Santa Sofia di Tokyo.
Quando arrivò in Giappone, l’Università con-
In un curioso arabesco del destino, il tava millecinquecento studenti. Nel 1973, con
servizio di Arrupe nella città in cui era Arrupe come Provinciale e poi Generale, gli
stato inviato per fuggire dalla mostra, gli studenti erano ottomiladuecento.

Anche la loro lingua era un’anomalia dozzina di formule52.

asiatica vibrantemente viva nel mezzo di Quel giorno, il 22 maggio 1964, quan-
una babele di lingue indoeuropee. Né i do ancora una volta il destino prese per
Romani, né i Visigoti, né i Franchi, né i mano Arrupe per portarlo a un vertice di
Normanni, né i Mori erano riusciti a sot- potere dove il suo campo di attività era
tometterli. Il generale Franco non li ha letteralmente l’intero ambito della socie-
mai sottomessi. Ebbero l’opinabile ma tà umana, il suo passato in Giappone e la
innegabile primato di essere stati i primi sua esperienza con Little Boy ad Hiro-
a distruggere l’esercito, ritenuto invinci- shima, aveva creato attorno a sé un’aura
bile, del primo grande “europeo”, Carlo di veggente o di profeta professato dai
Magno. Fu a Roncisvalle che Roldán, suoi gesuiti.
il gentiluomo occidentale per essenza, Arrivò in casa generalizia portando
morì tristemente “lontano dalla Francia con sé una certa mistica. “Arrupe ha vi-
e dal Carlos d’oro”, come disse la Chan- sto l’apocalisse”, dissero. Ad eccezione
son de Roland. della morte per martirio, Arrupe aveva
Il background basco di Arrupe e la sua tutti i meriti dei gesuiti classici: prigio-
esperienza di lavoro con i giapponesi in nia, tortura, poliglottismo, capacità am-
pace e in guerra, gli ha insegnato che i ministrativa, coraggio, tenacia: in un
cristiani occidentali avrebbero dovuto certo senso, aveva tutto.
fare di più che essere se stessi, vivere, Beh, forse non tutto. Non ancora. Per-
parlare e comportarsi semplicemente ché, per quanto mistico lo circondasse,
come occidentali, se volevano arrivare a la sua elezione a Generale fu un compro-
comprendere quella civiltà sfuggente. E messo e rigorosamente razionale.
la stessa lezione si applicherebbe a qua- Prima di imparare veramente a guida-
lunque rapporto gli occidentali avessero re la Compagnia di Gesù in modi nuovi,
con popoli di culture significativamente avrebbe dovuto subire una certa “edu-
diverse, come indù, cinesi, musulmani, cazione” nelle nuove grandi realtà della
africani o polinesiani. vita dei gesuiti. E dovrebbe certamente
E soprattutto, insisteva Arrupe, con subire un cambio di prospettiva su ciò
gli occidentali che avevano idee e cul- che i gesuiti dovrebbero fare.
tura totalmente non cristiane. In questo Subito dopo l’elezione di Pedro Ar-
caso, Arrupe pensava a un tipo molto rupe a capo dell’Ordine meglio organiz-
specifico di occidentale, l’ateo. zato e più istruito della Chiesa Cattoli-
Era convinto che l’ateismo occidenta- ca, che contava allora 36.000 membri
le avesse da tempo prodotto una menta- dislocati in tutti gli angoli del mondo,
lità, una cultura, uno stile di vita impene- (fu mandata) una notifica del suffragio
trabili come le menti e le anime dei suoi a Papa Paolo VI. La benedizione e l’ap-
amati giapponesi, e “separatisti” come i provazione papale seguirono quasi im-
suoi amati baschi. mediatamente.
Per raggiungere quella mentalità oc- Per il prossimo futuro, Giovanni Bat-
cidentale non cristiana, Arrupe era con- tista Montini, come Paolo VI, e Pedro
vinto che fosse necessaria “l’incultura- de Arrupe, come Generale della Com-
zione”, così come lo era stata in Giappo- pagnia di Gesù, sarebbero i due uomini
ne, in India o in Cina. In realtà, Arrupe
finirebbe per qualificare il processo di
52 Due sue lettere, una all’intera Società, da-
quella «inculturazione» in una mezza tate 14 maggio 1978; l’altra ai gesuiti dell’India,
datata 24 giugno 1978, esprime a lungo le pro-
prie idee sull’“inculturazione”.

che si troverebbero al centro della sce- assunto posizioni che li hanno posti non
na, come protagonisti nel dramma che si solo in stretta vicinanza l’uno all’altro,
svolge tra gli uomini del Papa contro i ma in un ferreo, consolidato rapporto di
Papi. Mai, o almeno molto raramente, le reciproca dipendenza.
circostanze umane avevano contrappo- Come Vicario di Gesù e Compagno
sto due ecclesiastici così profondamente di Gesù. A causa del suo status di pon-
diversi e così inesorabilmente legati tra tefice e credente cattolico. Come cre-
il pontificato romano e il generalato dei atore e creatura. Come un proprietario
gesuiti. a cui è stata giurata fedeltà e un servo
Nessuno dei due era stato costretto a che è vincolato da un giuramento. Come
questa relazione da un destino inflessibi- massimo superiore e come tutto suddito.
le. Montini acconsentì a farsi Papa, nel Come maestro supremo e come aiutan-
giugno 1963, credendo che ciò rappre- te privilegiato. Come il papa bianco e il
sentasse il suo destino e il degno corona- papa nero.
mento dei suoi quarantatré anni di servi- Al momento della loro congiunzione
zio come “secondo” in Vaticano. nell’orbita romana, l’uno come Papa e
l’altro come Generale, nessuno dei due
Arrupe accettò di buon grado di esse- avrebbe potuto prevedere il loro scontro
re Generale nel maggio 1965, convinto inconciliabile. Paolo VI, che ha sessan-
che, in quanto basco, in quanto occiden- totto anni, e Arrupe, che ne ha cinquan-
tale felicemente inculturato in una so- totto, erano della stessa generazione,
cietà non occidentale, e in quanto gesu- nati entrambi nella società classista di
ita dotato di una prospettiva geopolitica fine Ottocento; accuditi da genitori amo-
acquisita alla fosca luce dell’apocalisse revoli, molto prima che quella società
di Hiroshima, fosse il più qualificato per crollasse e “le luci si spensero in tutta
guidare la sua Compagnia di Gesù, pro- Europa” nel 1914.
prio come avrebbe fatto Iñigo, il primo Avevano anche somiglianze fisiche:
basco, se fosse stato eletto Generale dai erano più bassi della media, con teschi a
duecentoventisei delegati della XXXI cupola, grave calvizie, fronte alta, orec-
Congregazione Generale il 22 maggio chie grandi, occhi luminosi con palpebre
1965, invece di esserlo per voto unani- pesanti, nasi adunchi, bocche finemen-
me dei suoi undici compagni l’8 aprile te disegnate, guance infossate, men-
1541. ti testardi, colli stretti, mani espressive
Ciascuno di questi uomini si era per- con dita simili a spatole, strutture ossee
sonalmente sforzato di raggiungere un fragili, un’espressione da gufo sul viso
apice al di là della portata dei meschini e una presenza che comandava gli altri
mercanti di potere; Montini quella del che si avvicinavano a loro.
Vaticano, e Arrupe quella della Com- Entrambi avevano uno stile benigno e
pagnia di Gesù. Ma poi, dalle rispettive paterno nella conversazione a due, di ca-
altezze, hanno dovuto fare i conti l’uno rattere privato. Ciascuno di loro, davanti
con l’altro, che lo volessero o no. a un pubblico, si è comportato come “un
Sia Montini che Arrupe erano since- inviato”, come un emissario che porta il
ri nel credere che i loro impegni fossero peso del destino. I due senza lamentarsi,
messianici o, quantomeno, forgiati da hanno insistito sulla loro dignità. Pao-
un alto destino; che la mano di Dio era lo VI nella dignità del sussurro, Arrupe
personalmente con loro. Ne erano sicuri nella dignità del grido.
come alla luce del giorno. I due, quindi, Entrambi erano testardi nelle loro de-
liberamente ed entusiasticamente hanno vozioni e il loro stile di gestione era mol-
to personale. In breve, nessuno dei due Il sussurro della dignità era la sua na-
poteva essere descritto come un uomo turale disposizione: Montini ricevette la
semplice o un uomo santo, nella misura migliore educazione fornita da una fede-
della comune percezione umana, perché, le borghesia cattolica, che risentiva della
ognuno a modo suo, era troppo preoc- lontananza dell’aristocrazia e credeva
cupato di se stesso e della propria opera nella bontà dell’uomo comune. Quell’e-
per essere assorbito da Dio che era stato ducazione può essere riassunta in due
eletto a servire. parole: formalismo francese.
«I grandi», osservava sant’Ambrogio È stato costruito secondo i modelli
di Milano nel IV secolo, «spesso riman- francesi, la logica gallica, la sua ardita
dano l’umiltà finché la morte non li umi- precisione, la sua buona finitura finale.
lia. È la loro strada verso Dio. Ma con Era la forma elegante che contava. Ma,
queste cose enumerate, i tratti comuni quando fu importato dagli italiani e per
tra questi due uomini sono finiti. Il resto gli italiani, il modello omise la sostan-
è un dittico di dissonanza e disaccordo, za francese, l’intellettualismo rigoroso,
antipatia, incompatibilità, opposizione l’accademismo della tradizione storica.
e, in breve, fallimento. Ma è stato sostituito da un elemen-
Perché il Papa non ha comandato men- to più affine alla mentalità italiana, un
tre il Generale non ha obbedito. Il resto morbido romanticismo. Questo era colo-
della loro relazione è semplicemente il rato per metà dal roseo umanesimo del
naufragio mortale delle loro vite. In ter- Rinascimento italiano del Quattrocen-
mini di fallimento assoluto, quello di Ar- to, meno il paganesimo, e per metà dal
rupe doveva essere il più grande. trionfalismo del Risorgimento italiano
Paolo VI, essendo al comando asso- del XIX secolo, meno la sua tensione ri-
luto, fallì nel suo sforzo di comandare voluzionaria.
benignamente. Arrupe, sotto il voto di Il risultato è stato come la lingua stes-
assoluta obbedienza, fallì in tutto l’essa. L’italiano era bello e flessibile. Un
senziale, per il suo sforzo di essere di- po’ come il francese parlato, come nel
sobbediente con talento. caso di Paolo VI, con accento pesante e
fascino lento. Da tutto ciò scaturì l’ama-
Tuttavia, il Papa e il Generale dei Ge- bile intellettualismo di papa Paolo VI,
suiti agivano entrambi secondo la loro che non capiva il fanatismo, ma affidava
educazione e le influenze che avevano le sue speranze di successo alle forme
formato la materia prima della loro per- e agli schemi del discorso ragionevole.
sonalità. Era la forma che contava.
I successi che hanno raccolto e gli er- Formalismo senza contenuto e trion-
rori che hanno commesso sono stati ca- falismo senza ribellione furono i genito-
ratteristici di quell’educazione e di quel- ri della sua mentalità liberale.
le influenze. Parte integrante di questa mentalità
Il carattere di Montini, alto borghese era un senso di colpa per stare meglio di
italiano, si delineava in una singolare ri- quelli sotto di lui; ma senza alcuna in-
cerca del potere per fare il bene al servi- tenzione di rinunciare al proprio status,
zio di Dio. Era della tradizione del nord, presunzione di decenza e oneste motiva-
non del sud. Niente di tipico dell’Italia zioni in chi osservava le dovute forme;
del mezzogiomo, il rumore, il caldo, gli una fiducia nei concetti giusti, nelle pa-
agglomerati di cittadini e i loro modi role esatte da usare in ogni situazione e
chiassosi e gesticolanti, non gli andava- una speranza perpetua che le virtù della
no mai bene. classe media trionferebbero sia sull’eli-
tarismo dell’aristocrazia che sulla ribel- dizione spagnola. L’atteggiamento delle

lione delle classi inferiori. persone educate nella Spagna della loro
Le contraddizioni che battevano in giovinezza potrebbe essere riassunto
quell’amabile liberale lo misero più di nella frase: “Dio ha fatto la Spagna e
una volta in situazioni difficili. È stato in poi è venuto il resto del mondo”. I ba-
grado di litigare appassionatamente con schi avevano poco in comune con la so-
il dittatore spagnolo Franco sulla vita di fisticata serenità dell’Italia settentrionale
un terrorista spagnolo condannato e vedi Paolo VI; avevano più affinità con i
ramente colpevole che aveva ucciso a rozzi paesi del peccato: della Campania,
sangue freddo53. della Calabria e della Sicilia.
Riuscì a mandare un altezzoso cardi- Nuotando nel loro ambiente spagno-
nale, Von Fiirstenberg, a partecipare alle lo, i baschi ne trassero ciò di cui avevano
celebrazioni peccaminosamente pompo- bisogno, ma hanno sempre continuato ad
se organizzate nel 1971 dallo Scià dell’I- essere baschi, tenacemente indipendenti,
ran, il quale si compiaceva di vantarsi molto personali, orientati al collettivo e
come successore dell’imperatore Ciro al Paese basco; ma mai assimilato alla
il Grande, morto più di duemila anni Spagna come Spagna.
prima. Von Fiirstenberg si è infuriato L’opposizione, infatti, costituiva un
per “l’insulto alla dignità di Sua Santi- nervo centrale nell’atteggiamento basco,
tà” quando non gli è stato concesso un opposizione all’essere spagnolo, opposi-
padiglione tutto suo tra gli altri brillan- zione alla condizione spagnola, opposi-
ti personaggi. Paolo VI era pienamente zione all’accumulazione degli interessi
d’accordo con il cardinale. agrari, all’erudizione e all’insegnamento
Pochi mesi prima di morire, nel 1978, tradizionali, all’establishment clericale
Paolo VI scrisse e fece leggere a suo cattolico e alle coalizioni economiche e
nome alla radio italiana un’appassionata uomini d’affari industriali, che andava-
supplica davanti alle Brigate Rosse per no insieme a tutto ciò che era estraneo
liberare il presidente del Consiglio Aldo ai baschi.
Moro, che era stato rapito, chiese che lo Questa durezza metallica di caratte-
liberassero a nome di decenza, umanità re è stata, nel caso di Arrupe, forgiata e
e pace. affinata nei rigori pianificati dell’edu-
Nel complesso, per dirla in altre paro- cazione gesuitica, ascetica, umanistica,
le, la performance di Paolo VI è apparsa filosofica, teologica. Era una dialettica
spesso contraddittoria. Ma non lo era. sistematica che aveva già prodotto un
Corrispondeva al tipico del suo liberali- corpo molto ben educato. Le loro facoltà
smo per tutta la vita, morbido, romanti- mentali e fisiche furono studiate, mar-
co, tonico. tellate, messe alla prova, sviluppate dai
loro superiori, e poi indirizzate verso il
Arrupe, un uomo della classe media, lavoro che dovevano svolgere come ge-
arrivò a ricevere un’educazione spa- suiti, non solo in Spagna, ma in tutto il
gnola con una mentalità completamente mondo.
opaca al regionalismo locale della con- La coltivazione dell’intelletto, tutta-
via, non fu il segreto del successo del ge-
53 Era il caso di un basco di diciannove anni, suitismo. L’intelletto era semplicemente
Ignacio Sarasqueta. Il clamore internaziona- uno strumento, poteva cambiare area;
le che si levò dalle organizzazioni di sinistra, i
media liberali e i paesi satelliti sovietici per sal-
prendere e lasciare posizioni successive
vargli la vita sono stati assordanti. Fu raggiunto con facilità; gli fu facile impossessarsi
da Papa Paolo e, naturalmente, Arrupe. delle lingue e creare poliglotti, come Ar-
rupe. Era la volontà, la chiave per i ge- una simile Chiesa come unico mezzo per
suiti. La volontà forgiata e levigata fino unire valori umani e rivelazione divina .
all’estremo; poi, è stato catapultato nel Umanesimo integrale!
mondo perché continuasse sempre ad La difficoltà che Paolo VI sembrava
andare avanti. non intravedere in anticipo, era che il
Quando giunse il momento per il Papa suo stesso formalismo, unito all’umane-
Paolo VI e il generale gesuita Arrupe di simo di Maritain, non lasciava spazio al
comunicare, non dovremmo sorprender- peccato originale e alla temibile malizia
ci, almeno a posteriori, che nessuna co- dell’angelo caduto in connessione con la
municazione fosse possibile tra di loro. debolezza congenita di ogni individuo
Era l’intelletto gentile, un po’ pigro di umano.
Paolo VI, contro la volontà separatista, Arrupe, portato dalla sua volontà, e
risoluta e acutamente addestrata di Ar- senza radici intellettuali da nessuna parte
rupe. in Occidente, vide profeticamente la fine
Era il formalista contro il fanatico. di tutte le classi, nella società umana,
Il diplomatico contro il crociato. Il bu- nella Compagnia di Gesù e nella Chiesa.
rocrate contro l’attivista. Il monoglotta Vide la fine del dominio del più forte
contro il poliglotta. Il liberale sempre fi- sul più debole, del superiore sull’inferio-
ducioso contro il rivoluzionario calcola- re, del gerarca sui sudditi, del capitalista
tore. L’uomo ritirato verso la singolarità sull’operaio, dell’imprenditore sull’ope-
contro l’uomo del collettivo. raio, del possessore sul posseduto, del
Una candela romana che ardeva lenta- sempre più grande sul sempre più pic-
mente, proiettando una tremolante luce colo.
dorata, contro una torcia basca che bru- Solo per un aspetto le utopie di Paolo
ciava le dita e abbagliava gli occhi. VI e di Arrupe erano simili. Forse incon-
Se c’era un fuoco che ardeva in Paolo sapevolmente, e ovviamente per motivi
VI, era nascosto in qualche camera del diversi, hanno agito sotto gli stessi vin-
suo cuore, come una piccola fiamma di coli. Condividevano lo stesso vago de-
devozione. Ad Arrupe ardeva un fuoco, siderio di uguaglianza, la stessa enfasi
la fiamma della passione; ma è esploso sulla concezione umanitaria della vita,
nel suo cervello. le stesse formule sentimentali, la stessa
Non è che entrambi non proponessero tendenza a dissociare il concetto di male
un’utopia. L’hanno fatto. Ma che diffe- dall’individuo umano e situarlo invece
renza! Paolo VI, fedele al suo formali- in un quadro sociale.
smo francese, aveva presto optato per In questa somiglianza, sia il Papa che
l’utopia del suo filosofo francese prefe- il Generale, ancora una volta forse in-
rito, Jacques Maritain. consapevolmente, si unirono al più gran-
La Chiesa doveva porre fine al suo de cinico del XVIII secolo, Jean-Jacques
stridore nello sforzo e al suo atteggia- Rousseau e alla sua fede nell’innata bon-
mento aristocratico; le bastava presen- tà dell’uomo.
tarsi nuda e semplice davanti agli uo- Era stata la società organizzata, ave-
mini e alle donne, senza l’imperialismo va detto Rousseau, la Chiesa e lo Stato,
dell’autorità assoluta, senza la minaccia a corrompere il “nobile selvaggio” che
della punizione. Il liberale che era in lui l’uomo era stato in origine.
sapeva, e sapeva per certo, che imme- Che un papa romano e un generale ge-
diatamente tutti gli uomini e le donne suita finissero per comportarsi secondo
di buona volontà (e non erano il novan- i criteri di Rousseau avrebbe indubbia-
tanove per cento?) avrebbero accettato mente provocato un ghigno in quell’ateo
che ha fatto molto più di chiunque altro talvolta portato a errori; altri, all’impa-
in Europa, per minare la religione negli zienza, sempre a sforzi maggiori. Ma in
ultimi quattro secoli. quei primi tempi c’era un grande fasci-
Il formalismo congenito di Paolo no in entrambi. Erano entrambi teneri,
VI lo salvò, almeno in una certa misu- squisitamente ricettivi, elegantemente
ra, quando la pressione inevitabilmente fiduciosi, calmi nella tempesta, fiducio-
venne alla ribalta. La volontà ardente di si nelle difficoltà, impavidi, i due hanno
Arrupe ha funzionato contro di lui. avuto un colloquio devoto. Entrambi si
La luce può entrare in una mente vuo- guadagnarono fermi nemici e critici, la
ta più rapidamente di quanto la grazia più grande prova del loro impatto.
possa raddrizzare una volontà ostinata.
Nei giorni del declino, Paolo VI poté ab- A poco a poco, Arrupe sembrò di-
bandonare le forme e gli stampi incon- plomarsi alla scuola del volontariato. È
sistenti; il leggero romanticismo italia- diventato spietato con qualsiasi oppo-
no lo aveva già lasciato, disseminato di sizione da parte dei tradizionalisti; per-
omicidi e scempi per le strade d’Italia, missivo di ogni grave deroga alle norme
oltre che di tradimenti da parte degli uo- stabilite; intenzionalmente fuorviante
mini di Chiesa di cui si era fidato. quando messo alle strette; impetuoso e
Paolo VI poteva e voleva tornare a persino capriccioso quando pressato.
quella minuscola fiamma che ardeva nei Alla fine, Arrupe divenne irraggiungi-
recessi segreti del suo cuore cattolico. bile e intoccabile dall’elemento più sa-
Nei suoi ultimi mesi mormorava le pre- cro che era in lui come gesuita, il suo
ghiere che aveva imparato sulle ginoc- solenne voto di obbedienza al Romano
chia di sua madre e singhiozzava senza Pontefice.
sosta. Questo particolare Romano Pontefi-
Poteva sperare nella purificazione e ce, Paolo VI, decadde gradualmente; ma
nella salvezza anche se lasciava la sua secondo la sua mondanità e la sua irre-
Chiesa nell’eresia e nello scisma. Secon- soluta fiducia nell’umanesimo, è stato
do Paolo VI, Cristo era davvero morto privato della sua energia, è diventato più
per lui personalmente sulla croce. umile e, allo stesso tempo, più debole; e
si rassegnò al suo destino di unico Papa
Arrupe, tuttavia, sembrava non avere che fosse in condizioni ottimali per fer-
altra risorsa che la sua continua dedizio- mare gli uragani distruttivi del cambia-
ne all’utopia. È crollato in pieno svolgi- mento; ma ha smesso di farlo.
mento al galoppo appassionato. Il suo La gentilezza di cuore di Paolo VI non
intelletto non dettava più una posizione lo ha mai abbandonato. Era sopraffatto
fissa; e tutte le parole e i concetti forma- dai demoni della disperazione, del lan-
li che aveva ereditato dal vecchio gesu- guore spirituale, dell’oscurità mentale,
itismo erano stati svuotati, da qualche nell’oppressione nel cuore. Perse quella
parte lungo la strada, del loro significato grandezza serena, propria di uno scopo
ignaziano. alto, con cui era iniziato il pontificato.
Arrupe aveva trasformato l’ordine dei Nell’estate del 1978, la sua vita era
gesuiti secondo i propri gusti. Da quel caduta in una curiosa fragilità e irreal-
semplice collettivo di uomini non venne tà. Quando il dottor Fontana, medico
alcuna illuminazione. del Papa, si precipitò a farsi portare una
All’inizio dei loro regni individuali bombola di ossigeno a Castel Gandolfo
c’era una certa magnificenza, sia in Paolo la notte del 5 agosto 1978, fu un gesto
VI che in Arrupe. Ognuno di loro è stato semplice. La fine era inevitabile. Pao-
– XVIII. Abiti logori –
lo VI mormorò ripetutamente le parole guardare attraverso il colonnato del Ber-

del Credo: “Credo in una Chiesa santa, nini verso Piazza San Pietro e il Palaz-
cattolica, apostolica, romana... Credo in zo Apostolico, dove visse Paolo VI. Dal
una... Credo...” tetto del Gesù poteva vedere la cupola
La sua febbre alta, dovuta a un’in- della Basilica di San Pietro.
fezione urinaria, l’ipertensione e altre Ogni trionfo, ogni successo, ogni fal-
complicazioni erano solo sintomi del- limento che gli sarebbe toccato sarebbe
la vera causa della sua morte. Secondo dipeso da come avrebbe trattato l’uomo
Fontana, Paolo VI aveva il cuore spezza- che abitava in quel palazzo, e da quanto
to. Tornò al suo Dio il 6 agosto. avrebbe fatto in relazione all’antica fede
Per Paolo VI era arrivato il momento racchiusa in quella cupola, come nel suo
della buona morte. stesso tabernacolo terreno.
Il destino di Arrupe era diverso. La

sua sofferenza, quando fosse arrivata, XVIII. ABITI LOGORI
non sarebbe finita facilmente o veloce-
mente. Da questa parte dell’eternità, non Terminata la sua elezione a Padre Ge-
sapremo quali revisioni della sua vita nerale, il pesante lavoro che attendeva la
e delle sue conquiste è stato in grado XXXI Congregazione fu per Pedro Ar-
di fare. Ma sappiamo cosa può rendere rupe come il cibo, il suo consueto corso
chiunque gradito al Signore della vita e di vita, il nutrimento perfetto per la sua
della morte: un cuore umile e contrito. prodigiosa energia e il suo favoloso en-
Nel 1965, però, i destini si intreccia- tusiasmo.
no; ma così diversi da Paolo VI e Arru- Ovviamente, la prima cosa di cui ave-
pe, i due grandi avversari romani, era- va bisogno era il macchinario adatto per
no avvolti nelle nebbie del futuro. Nel gestire l’enorme quantità di postulati
1965, lo stesso stato d’animo regnava che aveva ricevuto. E questo macchina-
su entrambi gli uomini ed era bello es- rio era pesante.
sere vivi. Il 1965 fu l’anno in cui questo Il Padre Generale era affiancato da
secondo generale basco si stabilì nel se- un segretario con due assistenti. Ha pre-
vero quartier generale dei gesuiti, simile sieduto personalmente, o tramite un suo
a un palazzo, al cosiddetto Gesù, Borgo rappresentante, le sessioni principali. Il
Santo Spirito numero cinque. corpo totale dei duecentoventisei delega-
A differenza della casa di pietra in cui ti era diviso in commissioni. Agli undici
Iñigo visse e morì, il Gesù ha cinque pia- delegati di una di queste commissioni
ni, con una sezione che sale a formare è stato affidato il compito di esaminare
un sesto. Come Iñigo, Arrupe avrebbe tutti i postulati ricevuti e di suddividerli
avuto a disposizione tre stanze dietro la per materia: studi, formazione, ministe-
grigia facciata rinascimentale fiorentina ri, ecc.
(del palazzo) del Gesù: studio, camera Altre sei commissioni, composte da
da letto e cappella. ventiquattro a cinquantanove membri
Alle spalle del Gesù si estende un bel- ciascuna, iniziarono ad organizzare e
lissimo giardino a gradoni, alle pendici trattare tutti i postulati su un tema spe-
del Gianicolo, ornato di ulivi, aranci e cifico. Ognuna di queste sei commis-
limoni, bossi e viti. La strada di Borgo sioni era ulteriormente suddivisa in un
Santo Spirito curva come una mazza da numero di sottocommissioni da tre a set-
hockey davanti a casa. Uscendo dalla te membri, e le sottocommissioni erano
porta principale del Gesù, Arrupe poté addirittura divise in comitati.
Oltre a queste complesse strutture, oc- e poi di nuovo alla commissione 1 per
correva un numero ancora maggiore di la revisione. In quella fase, e in effetti
sottogruppi per affrontare la montagna ovunque lungo la linea di preparazione,
di postulati che doveva essere conside- parti del progetto di testo A potevano an-
rata. I canonisti, gli esperti procedurali, che essere affidate a comitati specializ-
i curatori di testi, i redattori di stile, i re- zati della sottocommissione per l’esame
visori delle formule ufficiali, non erano sotto qualche titolo specializzato.
che alcuni degli specialisti i cui talenti Una volta pronta la revisione del Pro-
erano stati oggetto di pressioni per ren- getto di testo, sarebbe stata inviata ai
dere intensi servizi. presidenti di tutte le sottocommissioni
Interessante nota a margine che, con per la loro approvazione. Una volta che
Arrupe dotato di doti linguistiche stra- la Bozza avesse superato l’esame a quel
ordinarie e convinto della necessità di livello, sarebbe tornata alla Commissio-
penetrare in profondità nelle culture al- ne 1, uno dei cui membri avrebbe pre-
trui, la trentunesima sia stata la prima sentato la Bozza alla sessione plenaria
congregazione gesuita a sperimentare la dei Delegati.
traduzione simultanea dei discorsi nelle I Delegati, a loro volta, avrebbero
sessioni plenarie dei delegati. avuto tre o quattro giorni per esprimere
Gli obiettivi specifici di questo intri- i loro commenti, e reinviare il Progetto
cato meccanismo erano di fornire i testi alla Commissione 1 e alle sue sottocom-
iniziali per la discussione di tutti i dele- missioni per essere esaminato alla luce
gati nelle loro sessioni plenarie, di rive- dei commenti dei Delegati.
dere ogni testo dopo i dibattiti per alli- Il processo sarebbe continuato per
nearlo alla volontà della Congregazione, tutte le volte necessarie, fino a quando
e infine di produrre un testo finale sotto il testo nelle sue revisioni A, B, C o D
ogni titolo che sembrava accettabile agli fosse stato finalmente giudicato pronto
occhi di tutti i delegati della sessione. per l’accettazione da parte della Sessio-
Lo scheletro nudo dell’iter parlamen- ne plenaria dei Delegati.
tare è sufficiente a dare qualche indica- Per quanto complesso possa sembra-
zione del compito continuo a cui si sono re, non tiene conto delle fasi interme-
dedicati i delegati, una volta che il lavoro die del dibattito e della riflessione, della
della Congregazione è iniziato sul serio. consultazione degli esperti, della dattilo-
Il procedere di un singolo testo attraver- grafia, della riproduzione e di tutti gli al-
so ingranaggi all’interno di ingranaggi tri lavori accessori necessari al compito
dà una pallida idea dell’intensa attività. della XXXI Congregazione Generale.
Il processo sarebbe iniziato quan-
do ad una commissione, chiamiamola C’era un’altra questione che doveva
Commissione 1, veniva chiesto di forni- essere sollevata fin dall’inizio, oltre alla
re una bozza di testo su un particolare messa a punto del macchinario, se si vo-
argomento. La Commissione 1 avrebbe leva realizzare anche solo una parte del
quindi affidato tutti i postulati relativi a suggerito “rinnovamento” in quei postu-
tale argomento a una delle sue numerose lati che erano così attentamente studiati e
sottocommissioni. La sottocommissione vagliati e per i quali molti delegati chie-
designata avrebbe proceduto allo studio devano a gran voce, poi personalmente.
dei postulati pertinenti e alla produzione In una parola, questa questione era
della bozza del testo A. quella del segreto. Tutti si resero conto
Quella bozza A sarebbe risalita di nuo- che, nonostante il severo silenzio impo-
vo alla Commissione 1 per i commenti sto dalle Costituzioni alla Compagnia
sugli affari interni di una Congregazione nuta nelle Costituzioni fu quindi annul-
Generale, le fughe di notizie sarebbero lata e fu istituito l’Ufficio Informazioni
state inevitabili. E la Roma vive di voci. sotto la direzione di un membro fidato
Un Papa a cui è stato chiesto se ci fos- dell’Ordine. In quel momento, rispon-
sero falle nel sistema, ha risposto con so- dendo a qualsiasi voce o evitando una ri-
lido realismo: “No; non ci sono perdite. velazione inopportuna, la Fraternità po-
Abbiamo una fogna a cielo aperto”. trebbe rispondere: “Abbiamo una fonte
C’era da aspettarsi, ad esempio, che ufficiale di informazioni, che è autoriz-
i tradizionalisti che potessero sentirsi ti- zata e competente per fare dichiarazioni
morosi o allarmati da una qualsiasi delle accurate sulla Congregazione Genera-
proposte liberamente ventilate dai dele- le”.
gati si recassero in qualche ufficio papa- Il valore dell’Ufficio informazioni,
le con l’intenzione di trasmettere i loro tuttavia non era del tutto difensivo. Una
timori a un’autorità superiore. lezione pratica appresa durante le prime
Da qui i cronisti e gli inviati della tre sessioni del Concilio Vaticano II, ha
stampa, sempre avidi di titoli sensazio- riguardato l’importanza e il potere dei
nalistici sul tema vaticano, erano a bre- media moderni.
ve distanza. I gesuiti ordinari nelle pro- Era stato, infatti, il sapiente uso dei
vince potevano ricevere un’impressione media che aveva contribuito non poco a
sbagliata, persino allarmati o depressi scuotere la Curia romana, al risveglio di
dalla sfortunata diffusione di notizie. uno spirito di indipendenza tra i vescovi
La stessa Santa Sede potrebbe allar- e creando tra la gente comune, estranea
marsi al punto da uscire dal letargo e al Concilio, l’attesa che il Vaticano II
dalla fiducia in se stessa. La questione avrebbe avviato grandi cambiamenti.
nel suo complesso era: come realizzare Tutto ciò aveva aiutato i progressisti
i progetti di “rinnovamento” senza far ad assumere la proprietà del centro espo-
scattare campanelli d’allarme dal Vati- sitivo del Consiglio. Questa lezione non
cano, in tutte le Province gesuite e nel è stata sprecata dai delegati della XXXI
mondo intero, attraverso i media. Congregazione Generale. L’ufficio in-
La cosa meno appropriata all’epoca, formazioni, come tutto ciò che era sotto
con un Papa interrogativo, una curia l’energico comando del Padre Generale
ostile e un pubblico di spettatori affasci- Arrupe, ha funzionato bene all’interno
nati, erano i titoli che urlavano di “rivo- del suo mandato.
luzione di palazzo”, “modernizzazione”, Il suo personale ordinario era compo-
“rivolta contro il controllo papale” o “Il sto da gesuiti, nessuno dei quali era un
cambiamento nelle vecchie Costituzioni delegato, che avevano accesso a sessio-
gesuitiche”. ni e incontri e che lavoravano in stretta
Quello che serviva, decisero abba- collaborazione con i superiori incaricati
stanza rapidamente i delegati, era un uf- della Congregazione.
ficio informazioni attraverso il quale le Questa squadra riceveva linee guida e
versioni ufficiali degli affari della Con- norme, e a forza di uno stretto contat-
gregazione potessero essere trasmesse to con le autorità, acquisiva rapidamen-
a tutta la Compagnia, per mezzo di una te un proprio istinto su ciò che doveva
circolare informativa, e anche al mon- e non doveva essere rivelato, e il modo
do in generale, alla burocrazia vaticana, accettabile e innocuo con cui dare ai me-
attraverso informazioni giornalistiche e dia, notizie sulla Congregazione.
persino interviste alla stampa. Man mano che i delegati si organiz-
La regola del segreto assoluto conte- zavano e si abituavano al ritmo del duro
lavoro, si sono svolte intense conversa- tualmente. Non c’era dubbio che un’idea
zioni sui problemi reali coinvolti nella del genere fosse assurda e medievale
XXXI. quanto la struttura stessa della Chiesa.
E sebbene i superiori romani fossero Non era più compatibile con il comples-
da tempo consapevoli del tono e del teso di egualitarismo, democratizzazione
nore della postulata, questa doveva esse- e servizio della Chiesa proclamata e be-
re la prima volta che si rendevano conto nedetta dal Vaticano II, la Chiesa come
degli estremi a cui giungeva il desiderio “popolo di Dio”.
di “rinnovamento” e di ripensamento «La distinzione (tra padri professi
dell’intera Compagnia di Gesù. Comin- con voto speciale al Papa e curati
ciavano già a capire che “rinnovamento” spirituali senza questo voto speciale)
non significava il semplice adattamento sa di aristocrazia», ha osservato un
di vecchi ideali a nuovi schemi, o lo svi- delegato, «ed è diventata inutile». Se
luppo di nuovi strumenti e mezzi inno- anche il cuore della Formula di Ignacio
vativi per abbracciare gli obiettivi tradi- dovesse essere scosso, era evidente che
zionali e classici della Compagnia. nulla sarebbe stato risparmiato dalle
Al contrario, l’essenza stessa della critiche. Era chiaro, in altre parole, che
Formula dell’Istituto di Sant’Ignazio, la XXXI Congregazione Generale non
così ampiamente citata da Paolo VI nel intendeva risolversi come le precedenti,
suo discorso del 7 maggio, è stata messa rimodellando questo settore dell’attività
rigorosamente in discussione. dei gesuiti, reprimendo questa tendenza
Alcuni si sono chiesti se l’idea stessa o quel movimento di alcuni dei suoi
di speciale obbedienza al Papa non fosse membri più ostinati, legiferando
a quel punto un anacronismo, soprattutto cambiamenti imposti dalle circostanze
alla luce del Concilio Vaticano II e del esterne, approvando l’espansione qua e
documento approvato su di esso su come la difensiva là.
i vescovi della Chiesa cattolica condivi- Tutte queste questioni erano un gioco
dessero ed esercitassero il potere accan- da ragazzi rispetto a quelle che domina-
to al Papa. vano le menti della maggior parte dei
Se in quegli inebrianti dibattiti si fos- delegati del CG31. Erano lì per ridefini-
se levata una voce per ricordare ai dele- re ciò che la Compagnia doveva essere
gati che i gesuiti non erano vescovi, che nella nuova era, e per forgiare il vero si-
i vescovi erano un’istituzione divina e i gnificato di «rinnovamento» all’interno
gesuiti un’istituzione del Papa, o anche dell’Ordine. Si trattava semplicemente
che il documento del Vaticano II da loro di modificare la dinamo già installa-
invocato diceva chiaramente che i prela- ta? O i delegati dovrebbero prendere in
ti non potevano agire indipendentemente considerazione una struttura completa-
dal Papa, quella voce sarebbe stata pre- mente nuova? Se andasse al secondo, i
sto lasciata sola nella giungla euforica gesuiti non sarebbero timidi, ma molto
del “rinnovamento”. lontani da esso. «Dovevamo venire a
Fu piuttosto questa idea del voto spe- Roma e parlarci», ha detto un delegato
ciale di obbedienza al Papa, il famoso riassumendo lo stile e la mentalità delle
quarto voto dei professi solenni all’in- discussioni, «per renderci conto che la
terno della Compagnia, che fu messa in Compagnia indossava abiti antiquati».
discussione e attaccata come elitaria, e Un delegato indiano ha posto la que-
il prodotto di un’età morta, di un tempo stione in modo un po’ diverso, in quan-
in cui il Papato costituiva una monarchia to ha semplicemente dato per scontato,
assolutista, sia temporalmente che spiri- come molti, che la Compagnia fosse
finita e avesse rotto con il suo passato. fondamentale, non poteva essere affron-
«Quale sarà ora il problema della Com- tata nelle sessioni di voto, per alcune
pagnia?» Questi temi e immagini sono settimane o mesi, non importa quanto
stati raccolti dal P. Generale Arrupe nel- fossero ben preparati.
le sue successive osservazioni davanti La voce di Arrupe non fu l’unica che
a quella Congregazione. Nonostante le si levò per raccomandare prudenza. Era
condizioni decrepite della Compagnia, ancora un po’ nuovo per portare con sé
ha detto ai delegati, avrebbero fornito fi- il peso necessario. Apparve tra i gesui-
bre completamente nuove per realizzare ti la forza contenitiva esercitata dalle
un nuovo tessuto. antiche figure romane, di uomini come
Riconosceva che, secondo l’opinione Paolo Dezza, confessore di Papi e Ge-
della maggioranza progressista o rinno- nerali gesuiti per trent’anni; John Swain,
vazionista, tutto doveva essere aperto già Vicario Generale; Pedro M. Abellán,
nella Compagnia, che nulla doveva es- procuratore generale della Società; Au-
sere chiuso, come prima, con l’uso di gustin Bea, la cui carica di cardinale lo
formule intoccabili o con la fissazione di escludeva dalle fila attive della Compa-
limiti invalicabili. gnia; ma esercitò comunque un’influen-
La Congregazione ha voluto togliere za considerevole e comprensibile.
la struttura stessa della Compagnia dallo Se doveva esserci un cambiamento, e
scaffale del sacrosanto, dell’intoccabile, doveva esserci, l’atteggiamento di que-
del permanente? sti uomini era, Festina lente (Affrettati
Se è così, ciò significava si dovevano lentamente). Frettoloso. L’attuale Santo
sottomettere a rigoroso trattamento, con Padre era già piuttosto sensibile e so-
animo di «rinnovamento» tutte le for- spettoso.
mule fisse esistenti sino ad allora in edu- Quello che i provinciali gesuiti han-
cazione, missiologia, apostolato sociale, no dovuto capire è che a Roma tutto im-
vita spirituale, comunità, e nel sistema piega quattro volte il tempo normale. I
dei membri professi responsabili del re- Superiori romani dovettero però capire
sto dei gesuiti, così come nella procedu- che questi ritardi erano tra le cose che
ra di accesso a posizioni di potere, che facevano più infuriare le Province gesui-
dipendevano dall’autorità dell’uomo e tiche. Così, forse l’argomento più valido
dalla sua anzianità ed erudizione. che il ritardo sarebbe un alleato migliore
Che sia così, allora. Ma Arrupe rico- dell’impazienza, è stato il frutto, o la sua
nobbe anche che c’erano ancora molti mancanza, ottenuto dall’enorme lavoro
gesuiti a cui piaceva l’“abbigliamento della XXXI Congregazione Generale.
all’antica” e che alcuni lo consideravano La votazione vera e propria sui testi
addirittura il vero stemma della Compa- definitivi, sui Decreti definitivi discussi
gnia. e approvati, comprendeva poco più della
Ci sarebbe voluto tempo perché disposizione sulla segretezza del XXXI
questi ampi cambiamenti nel nucleo e Congregazione Generale (che include-
nell’essenza dell’Ordine diventassero va la decisione sull’Ufficio informa-
comprensibili e digeribili a tutti. I gesui- zioni, anche se questo avrebbe dovuto
ti ordinari delle province non erano pre- garantire la segretezza). L’innovazio-
parati a cambiamenti di tali dimensioni ne dei quattro nuovi assistenti generali
e radicalità. per faceva sì che la casa generalizia si
Inoltre, queste questioni vitali dove- colorasse di una certa democrazia del
vano essere meditate profondamente. potere e dell’autorità.
Se si trattava di iniziare una rivoluzione Non che quei due cambiamenti fos-
sero insignificanti. Lontano da ciò. Ma Alcuni commentatori, partecipanti o

semplicemente che, a parte quei Decreti, meno alla Congregazione, hanno retro-
e tutte le importanti discussioni, conte- spettivamente sostenuto, anche se in-
stazioni e discorsi su sostanza e strate- consapevolmente, che la ragione di que-
gia, il periodo tra il 22 maggio e il 1 lu- sto rinvio è stata l’enormità dell’incarico
glio è stato infruttuoso. del ‘rinnovo’, unita all’eccessivo caldo
Nonostante il lavoro scrupoloso di dell’estate romana e allo straordinario
tutte le commissioni, sottocommissioni numero di delegati. Certo, il caldo di
e comitati, divenne chiaro, non solo ad Roma a giugno è abitualmente esagera-
Arrupe ma alla stragrande maggioranza to; secondo il proverbio, abbastanza da
dei delegati che partecipavano ai lavori, far infuriare i cani e costringere gli in-
che non c’era alcuna ragionevole spe- glesi a cercare ombra.
ranza che si potesse realizzare in una Ma le congregazioni generali si erano
sessione estiva della XXXI Congrega- tenute in estate in altre occasioni, sette
zione, un rimodellamento totale, quel delle precedenti trenta55, e avevano ter-
“rinnovamento” tanto desiderato. minato bene i loro compiti. È anche vero
Questo apprezzamento, così appa- che i duecentoventitré delegati dei tren-
rentemente sensato, lungi dallo scorag- tuno, costituivano una riunione record56.
giare lo scopo o l’entusiasmo di quella Quel numero significava più boc-
ragguardevole Congregazione Generale, che da parlare, più menti da pensare,
la portò a prendere una decisione senza più obiezioni a cui rispondere rispetto
precedenti nella storia della Compagnia. a prima. Non c’è dubbio che il caldo,
Ha deciso che si sarebbe votata la so- il numero dei delegati e l’ampiezza dei
spensione dei lavori 54. lavori fossero fattori da tenere in consi-
Il voto, espresso il 6 luglio, ha con- derazione. E così ci fu il monito del vec-
sentito ai delegati di tornare nelle loro chio detto latino “festina lente” (agire
province per un periodo di quasi un anno senza indugi, ma con cautela) affrettarsi
e ha assicurato che questi delegati sareb- lentamente, e la loro stessa mancanza di
bero stati gli unici a tornare quando una progresso. Tuttavia, è più esatto dire che
seconda sessione fosse stata convoca- ci furono altri motivi che spinsero questi
ta l’8 settembre 1966. La supervisione Delegati così decisi al cambiamento, a
e preparazione generale per la secon- votare per una sospensione.
da sessione fu affidata a padre Vincent In primo piano c’era il Padre Gene-
O’Keefe, come uno degli assistenti ge- rale, Pedro Arrupe. Era un uomo illu-
nerali di Arrupe. minato, con una mentalità moderna ed
Ci sarebbero riunioni intermedie a entusiasta, su questo non ci sono dubbi.
Roma, Parigi e negli Stati Uniti, durante Ma ignorava il modo in cui un fortu-
le quali si potrebbero rivedere e prepara-
re i piani di lavoro e i testi da migliorare. 55 Congregazioni 1, 2, 12, 13, 17, 21 e 22. Al-
I delegati avranno tutto il tempo neces- tre sette si sono celebrate in primavera, quelle 3,
sario per approfondire la riflessione e lo 4, 6, 11, 19, 26, 28. Dieci si sono svolte nei mesi
autunnali, le 5, 7, 8, 20, 23, 24, 25, 27, 29, 30. E
studio dei temi discussi in questa prima sei si sono tenuti in inverno, 9, 10, 14, 15, 16 e
sessione. 18.
54 Ad eccezione dell’VIII Congregazione 56 Fino alla XXXI Congregazione Generale,

Generale, che ebbe luogo in 114 giorni, e il il numero dei delegati, le presenze erano varia-
XXVII nel 1923, che ne richiese 105, la durata te da 20 nel primo, a 185 nel trentesimo; ma la
media delle precedenti Congregazioni Generali cosa normale era che oscillava tra i 65 e gli 85
era tra i 50 e gli 85 giorni. membri.

nato funzionario romano di alto rango come previsto, ci sarebbe un fondamen-

si fa strada a Roma. Sarebbe una cosa to conciliare per i cambiamenti nella
triste ricostruire la Compagnia solo per Compagnia di Gesù. In caso contrario,
poi registrare il suo più pubblico errore in nessun caso si troverebbe in una posi-
ufficiale appena la Congregazione fosse zione più debole di quella attuale. Su un
conclusa. E stava anche per considera- piano ancora più ampio, da quella quarta
re la sua immagine del mondo e la sua sessione ci si poteva aspettare qualcosa
idea di come le energie della Compagnia di ancora più rivoluzionario e liberato-
potessero essere incanalate al meglio per rio. Dopotutto, i vescovi progressisti
aiutare e servire quel mondo. Ha avuto erano saliti alla maggioranza e davano
bisogno di tempo per assorbire la pro- l’impressione di controllare più o meno
fondità e l’ampiezza della convinzione, il Concilio in quel momento.
avvertita dai delegati, della necessità di Nel famoso giovedì nero del novem-
creare un tessuto totalmente nuovo per bre 1961, quando il cardinale Tisserant
la Compagnia. annunciò che non si sarebbe votato il do-
Certo, aveva già colto alcune delle cumento conciliare sulla libertà religio-
idee culminanti della Congregazione e sa, in San Pietro ci fu quasi un tumulto.
gli aveva parlato di tutte le nuove trame Ondate di proteste vocali, mormorii e
con cui avrebbe tessuto la futura struttu- commozione, vescovi che si alzano dai
ra della Compagnia. E in effetti le cose loro posti e si riversano nelle navate. Gli
sembravano promettenti. In Giappone, oratori sul podio non erano riusciti a far-
Arrupe aveva già dimostrato di essere il si sentire, tanto grande era lo scandalo.
perfetto Ispettore. Con un po’ più di mo- Il Papa e i suoi collaboratori seppero
dellamento della sua volontà, potrebbe cogliere il ruggito della rabbia episcopa-
diventare il Generale perfetto per loro. le dell’epoca, come poi in aspre riunioni
Un altro motivo del ritardo, e per di e con proteste scritte.
più importante, è stato il carattere in- Per i rinnovazionisti della XXXI Con-
compiuto del Concilio Vaticano II, che, gregazione Generale, tutto questo, in
in questa fase, è stato sia di stimolo che particolare la notevole inclinazione del
di prevenzione. A titolo precauzionale, il Concilio verso i progressisti, preannun-
Vaticano II non aveva offerto, per esem- ciava una nuova era di indipendenza dal-
pio, affermazioni definitive sul rinno- la curia papale e dal controllo del Vati-
vamento dello spirito tra i religiosi, e i cano. Nessuno poteva concepire l’inver-
gesuiti lo erano. sione di tendenza. Al contrario, doveva
Il Concilio aveva discusso un docu- essere accentuato di più.
mento fondamentale sull’argomento, Nel loro insieme, l’ondata contro il
l’11 e il 12 novembre 1964. Lo scontro controllo papale e contro l’ingerenza
tra vescovi progressisti e tradizionalisti dalla curia avrebbe consentito una mag-
era piuttosto serio. La questione poteva giore libertà per la XXXI Congregazio-
essere decisa solo nell’autunno succes- ne generale e il suo «rinnovamento»,
sivo, nella quarta e ultima sessione del quando l’anno successivo, si sarebbe
Concilio. riunita di nuovo. C’erano forti speranze
Sul lato incoraggiante, c’erano se- che tutti i documenti del Vaticano II sa-
gnali che la visione progressista avreb- rebbero stati pubblicati e promulgati per
be avuto la meglio. Non sarebbe meglio quella data.
aspettare che ciò accada? Settanta giorni dopo la prima sessione
Il gioco non sembrava troppo rischio- delle trentuno, il 15 luglio, i delegati si
so. Se le cose al Concilio andassero separarono per una stagione. Erano già
riusciti ad approvare altri cinque decreti, avvertito i gesuiti che tre cose si com-
sugli studi, l’ateismo, la carica del Gene- piano: che la Compagnia sia fedele a
rale e la sua durata, la povertà e l’ultimo se stessa, che affronti la necessità di un
anno di formazione di un gesuita, detto qualche adattamento per far fronte alle
suo terzo. nuove circostanze; ma, soprattutto, ri-
I delegati potrebbero essere orgogliosi manere fedeli al Papato e alla Chiesa.
di tornare a casa e avere un altro anno di C’era un sentimento di disagio tra i
preparazione. Dopo la partenza, lo stes- cinque gesuiti mentre lasciavano la pre-
so 15 luglio, il Padre Generale Arrupe e senza del Papa. Il fatto che avesse chia-
i quattro nuovi assistenti generali che, ramente detto loro di essere fedeli alla
per così dire, circondavano il Padre Ge- Compagnia non poteva che significare
nerale in quel momento, chiesero, come che il Papa poteva sapere che molti de-
era loro dovere, un’udienza con il Padre sideravano alterare la loro natura; che
Santo per spiegargli le cose. potesse conoscere le proposte per cam-
Durante la prima sessione della Con- biare la propria “sostanza”, e anche per
gregazione, da maggio a luglio, mentre discostarsi dalla tradizionale e specifica
si attendeva la decisione di istituire un devozione al Papa, che costituiva la ra-
apposito ufficio informazioni, più di gione stessa dell’esistenza dell’Ordine.
un delegato presente aveva attraversato
Piazza San Pietro per informare l’équipe Non erano le deviazioni della XXXI
personale del Papa o qualche altro uffi- Congregazione rispetto a queste norme
cio pontificio sulle principali tendenze gesuitiche a preoccupare il Padre Ge-
della Congregazione in atto. nerale Arrupe e i quattro assistenti. Era
Paolo VI presumeva certamente che i l’esatta interpretazione del Papa, troppo
suoi ospiti gesuiti fossero a conoscenza esatta, a preoccupare.
di questo fatto; dopo tutto, era così che Se avessero visto la continua crescita
andavano le cose a Roma. del dossier critico che il Papa possedeva,
Tuttavia, Arrupe non era ancora ro- sarebbero stati ancora più preoccupati di
mano, un fatto che anche la Congrega- quanto non lo fossero.
zione aveva compreso, e l’esatta inter- La risposta di Arrupe alle esortazioni
pretazione del papa sulla mentalità della papali fu disciplinata. Scrisse una lettera
XXXI Congregazione, lo preoccupava. a tutta la Compagnia, datata 31 luglio,
Il Pontefice non ha ammorbidito il suo festa di Sant’Ignazio. In essa ripeteva
linguaggio. Per quanto aggraziato ri- alcune parole del Santo Padre ed esor-
manesse, era ancora fermo e tagliente tava i suoi uomini a prepararsi bene per
nell’enfatizzare l’importanza dell’ele- la seconda sessione della Congregazio-
mento papale all’interno del gesuitismo. ne, che si sarebbe riunita nel settembre
“Ci aspettiamo obbedienza da voi”, ha 1966.
detto il Santo Padre, “anche quando non Lo stesso giorno, il 31 luglio, il nuovo
siete informati del motivo dell’ordine. Generale approfittò del controllo gesui-
Perché la tua obbedienza deve essere, ta di “Radio Vaticana” per rivolgersi ai
secondo tuo padre Ignacio, come quella gesuiti di tutto il mondo. Il suo era un
di un cadavere. Perinde qui cadavere. Il messaggio di tradizionale esortazione e
fatto che chiediamo questa obbedienza incoraggiamento, poiché era rivolto al
dovrebbe esprimerti quanto ti stimiamo grande pubblico, compreso il Vaticano.
e confidiamo in te». Il successivo 27 settembre, Pedro Ar-
Il Pontefice ha dichiarato di compren- rupe ebbe un’occasione straordinaria per
dere le ragioni del rinvio dell’anno e ha dimostrare il suo coraggio e la sua lealtà
al papa. Si era riunita la quarta e ultima suo messaggio raggiungesse tutte le par-
sessione del Concilio Vaticano II. Arru- ti del mondo, la cui mentalità e ambiente
pe si è rivolto alla sessione plenaria dei culturale erano atei. Professionalmente
2.500 vescovi che, nelle sessioni prece- atei.
denti, avevano causato tante angosce e Inoltre, questa società senza Dio sta-
disagi a Paolo VI. Questa volta Arrupe va seguendo quella che chiamava “una
non si è presentato davanti a un pubblico strategia perfettamente pianificata”, e
abituale, del tipo che, ad esempio, aveva spiegò questo punto in dettaglio.
incontrato di solito in Giappone.
In questa occasione, la sua voce e le La società senza Dio “dispone quasi
sue opinioni sarebbero state ascoltate completamente delle organizzazioni in-
dal pubblico più internazionale, che ha ternazionali, dei circoli finanziari e dei
seguito tutti i movimenti del Vaticano II mezzi di comunicazione di massa”.
con un’attesa così euforica e potenzial- Rimedi? I cattolici dovettero mettersi
mente esplosiva. al lavoro e disegnare una contro-strate-
A guardarlo senza ripensamenti, gia che permettesse loro di penetrare in
come ricordò poi uno dei padri conci- tutte le strutture di quella società secon-
liari, il volto del nuovo padre generale do i loro piani accuratamente concepiti
dei gesuiti era levigato, nonostante i suoi e programmati, e in assoluta obbedienza
cinquantanove anni. Come ha osservato al Santo Padre, con un autentico proces-
un giornalista, sembrava adornato “della so di inculturazione.
tenerezza di una suora”. Una volta dentro, avrebbero infuso
Tuttavia, per coloro che erano seduti la loro moralità e le loro convinzioni in
vicino ad Arrupe, era segnato da mille quelle strutture, le avrebbero cambiate
tendenze diverse. Non è sbagliato presu- e arricchite con i valori cristiani, e così
mere che almeno due di queste tendenze, avrebbero guidato quella società senza
la sua lealtà alla Compagnia di Gesù e Dio verso Cristo.
la sua giurata fedeltà al Papa, fossero in Il discorso di duemila parole pronun-
qualche modo in conflitto dentro di lui. ciato da Arrupe avrebbe potuto essere
In ogni caso, i parenti di questo piccolo quello di un Ignazio del XX secolo, tanto
basco dal naso adunco “che aveva il co- era fedele al profilo e alla missione igna-
raggio di un profeta”, dissero di lui che ziana, eppure si adattava alle esigenze
sarebbe stato sbagliato prenderlo per un molto diverse del mondo di quel tem-
semplice chierico o un religioso carrie- po, alle soglie degli enormi e inevitabili
rista. All’interno c’era dinamite umana cambiamenti. Era l’attualizzazione della
all’estremità di una lunga miccia. chiamata e dello spirito che Ignazio ave-
I gesti del Padre Generale davanti ai va intessuto nella Compagnia di Gesù
vescovi sono stati tipici dell’Arrupe ap- con risultati così sorprendenti a metà del
pena arrivato dal Giappone. E quanto XVI secolo.
ha detto ai vescovi, ha fatto scalpore sui Il discorso con cui Arrupe ha esordito
media internazionali. Stava, a suo av- davanti ai vescovi del Vaticano II non è
viso, ponendo la prima pietra del futu- stato l’unico pronunciato. Ha parlato di
ro edificio dell’antiateismo che avrebbe nuovo con loro entro un mese, il 7 ot-
eretto in risposta al “solenne compito” tobre, e ha fortemente criticato l’intero
che papa Paolo VI aveva affidato a lui e approccio delle missioni occidentali ai
alla Compagnia. popoli dell’Asia e dell’Africa.
La Chiesa, dichiarava Arrupe, non A partire dai suoi ricordi permanenti
aveva adottato mezzi adeguati perché il e indelebili di Hiroshima, il suo linguag-
gio era caustico: “miopia”, “menzogna”, vatamente disapprovavano l’attribuzio-

“atteggiamenti infantili”, erano solo al- ne di preminenza di Arrupe al Papa in
cune delle parole che usava. “Il lavoro ogni ampia iniziativa della Compagnia.
missionario cattolico – ha detto senza Ciò non era conforme allo spirito della
batter ciglio – è sviluppato a un livello 31a Congregazione Generale.
adatto ai bambini e agli analfabeti”. Sotto il fuoco delle critiche, Arrupe
Alcuni vescovi hanno descritto le pa- comincia a fare marcia indietro, entran-
role di Arrupe in quel discorso come ar- do in una tecnica che continuerà ad uti-
roganti, paternalistiche e pedanti. lizzare con maestria durante i quindici
Ma per quanto riguardava i suoi col- anni della sua casa generalizia: la confe-
leghi ufficiali, quel primo discorso di renza stampa. È stata una buona presta-
Arrupe fu un punto di partenza epoca- zione dal punto di vista tecnico.
le, che dimostrò quanto avessero avuto Il nuovo Generale ha risposto alle do-
ragione i delegati della XXXI Congre- mande in diverse lingue. Ha promosso
gazione nell’identificare la mancanza il giusto equilibrio tra umorismo e gra-
di esperienza di Arrupe nel trattare con vità. Non c’era approccio o problema
Roma e con il mondo in termini romani. che avrebbe lasciato diventare teso o
Anche se non lo ha detto così chiara- scomodo. Interrogato sull’incarico del
mente, aveva almeno accennato, a un va- Papa alla Compagnia di combattere l’a-
sto pubblico internazionale, che esisteva teismo, Arrupe ha ridicolizzato l’idea di
una vera e propria organizzazione atea un combattimento effettivo, di ogni tipo
universale. Questo è bastato, a quanto di opposizione o campagna “anti”. No,
pare, per assicurargli alcuni momenti quello che i gesuiti avrebbero fatto, dis-
di disagio durante le conferenze stampa se, era entrare in un fruttuoso “dialogo”
che ha tenuto successivamente, e in cui con gli atei.
ha negato di avere idea di detta organiz- Quando uno dei giornalisti, in realtà
zazione, tanto meno di averla annunciata membro della «Società Umanista», ha
pubblicamente. suggerito che ciò sarebbe stato inutile,
La verità o la menzogna di questi o Arrupe ha risposto con quel suo sorriso
altri punti non era, tuttavia, ciò che più pronto e attraente, che avrebbero potuto
preoccupava i colleghi gesuiti di Arrupe. discutere dell’inutilità del loro dialogo.
Ciò a cui si opposero più ferocemente fu
quella che definirono l’asprezza del loro E i marxisti? Erano atei professioni-
linguaggio, così contraria allo “spirito sti. La Compagnia avrebbe combattuto
del Vaticano II”. il marxismo? Sembrava sempre buono
Il Concilio stava tentando di rivolger- in un titolo, qualunque fosse la risposta.
si a “tutta l’umanità” e di fare appello ad No, fu la risposta di Arrupe. I marxisti e
essa con la sua dolcezza e il suo approc- il marxismo non erano gli obiettivi. Gli
cio positivo. E il suo nuovo padre gene- obiettivi dei gesuiti erano la “giustizia
rale è apparso proponendo una campa- sociale” (che mancava alle masse) e il
gna negativa, un assalto, incarnato in un “lusso sfrenato” per pochi privilegiati.
vocabolario quasi militare. Non andreb- Dopo tutto, non erano sia i buoni
be bene. cristiani che i buoni marxisti contrari a
Il padre provinciale gesuita dei Paesi queste due piaghe? Senza dubbio Ar-
Bassi ha risposto con una sua dichiara- rupe ha ideato quella risposta tenendo
zione pubblica deplorando il linguaggio d’occhio l’ellittico, ma sempre presente,
goffo e inutilmente duro del padre gene- patto di “non aggressione” che il Vati-
rale. Altri colleghi pubblicamente e pri- cano aveva stretto con Mosca; e con un
– XIX. Nuove trame continue –
sapiente ricordo di quanto aveva sentito rio di Paolo VI ai gesuiti di lottare con-
dai delegati latinoamericani alla XXXI tro l’ateismo si era trasformato, in poche
Congregazione circa l’alleanza di fatto, settimane, nella lotta socio-politica delle
già instaurata in quella parte del mondo, masse. L’elemento spirituale e sopran-
tra attivisti marxisti e gesuiti, insieme ad naturale era stato nettamente amputato.
altri religiosi. La voce della XXXI Congregazione è
Interrogato su Teilhard de Chardin e risuonata inconfutabile nelle trascrizio-
le sue teorie che erano state qualificate ni della conferenza stampa, le cui co-
dalla Chiesa come portanti immancabil- pie, pesantemente segnate con la matita
mente all’agnosticismo e all’ateismo, rossa, sono giunte al Sant’Uffizio e alla
Arrupe ha risposto con sicurezza che scrivania dell’ufficio di Paolo VI.
“gli elementi positivi” che conteneva- Dando tempo al tempo, sembrava
no, lo spirito di indagine e l’amore per il ragionevole dire, con il dovuto livello
mondo di Dio, per esempio, erano molto di incoraggiamento, che la cieca obbe-
più importanti nella filosofia di Teilhard dienza di Pedro Arrupe alla Compagnia
di qualsiasi elemento negativo. avrebbe avuto la precedenza in lui anche
sulla cieca obbedienza che aveva giurato
Terminato questo primo clamore dalla al Papa, chiunque fosse.
Casa Generalizia di Arrupe, si è visto che Solo in tale ottica, la Congregazio-
aveva commesso diversi errori. Le sue ne Generale aveva agito con prudenza,
affermazioni sul marxismo e su Teilhard dal proprio punto di vista, chiedendo un
lo disturberanno di nuovo in un secondo anno di rinvio, di lavoro e di riflessione.
momento. Ma, prese dall’inizio alla fine, Perché, per completare il radicale “rin-
dalla sua reazione ai seri ammonimenti novamento” che si proponeva, questa
all’udienza papale del 15 luglio, ai suoi Congregazione, e probabilmente quelle
discorsi di settembre e ottobre davanti ai che l’hanno seguita, avrebbero dovuto
vescovi riuniti al Concilio, alla sua esi- godere di un’infallibilità che rivaleg-
bizione alle conferenze stampa, le azioni giasse con quella dei Papi, dogmatica-
di Arrupe furono un omaggio alla pre- mente definiti.
cisione con cui lo avevano interpretato
i suoi compagni della XXXI Congrega-
zione Generale. XIX. NUOVE TRAME
In Arrupe c’era sempre stata la con- CONTINUE
vinzione di essere colui che meglio ca-
piva cosa bisognava fare in determina- Il gioco in cui si sono messi i delega-
te circostanze. Proprio per compensare ti della XXXI Congregazione Generale
questo tratto, la XXXI Congregazione decidendo di attendere la fine del Con-
aveva deciso di circondare il Generale cilio Vaticano II si è rivelato molto più
con quattro assistenti. proficuo di quanto le più rosee speranze
D’altra parte, Arrupe aveva anche una potessero supporre, poiché è diventato
fiducia illimitata nel carisma della Com- la vera e propria paratoia del “rinnova-
pagnia come strumento di Dio, e man- mento” e la giustificazione delle mille e
teneva un’obbedienza cieca alla voce una invenzioni ed esperimenti che si af-
delle sue congregazioni generali come frettarono a sgorgare dalle cateratte che
espressione dell’Ordine. aprirono lo “spirito del Vaticano II”.
Al termine della prima conferenza Nelle parole di Dom Butler, l’abate
stampa, già alcuni osservatori facevano di Downside, in Inghilterra, che diven-
notare che l’incarico specifico e origina- ne una voce importante tra i membri del
Vaticano II e un prestigioso commen- della sua esclusiva pretesa di verità reli-

tatore di esso, il Concilio “non sarebbe giosa, era stato tracciato, aperto e lastri-
stato un aggiustamento superficiale, ma cato di belle lastre dal Concilio Vaticano
radicale, e significava una riconsidera- nel suo Documento sulla libertà religio-
zione fondamentale del cattolicesimo, sa 57. Questo documento non era solo un
che non solo era l’opinione di una mino- prodotto aberrazionale del Vaticano II.
ranza progressista, ma aveva conquista- Altre affermazioni, ugualmente vaghe
to il centro del Concilio. nel loro linguaggio, potrebbero e sareb-
In ogni caso, le parole di Butler im- bero usate per trascinare la Chiesa in un
pallidiscono di fronte alla realtà del “ra- paio di semplici scelte mondane e per ta-
dicale aggiustamento” del cattolicesimo gliare gli ormeggi di molte cose riguar-
da parte del Vaticano II. Tra l’altro ave- danti qualcosa di sgradevole sopranna-
va approvato il Documento sulla libertà turale.
religiosa, proprio come si aspettavano i Gli apostolati sociali potrebbero, se-
delegati della XXXI Congregazione. E condo il linguaggio del Concilio, pro-
non solo questo. porre e proporrebbero miglioramenti
I vescovi riuniti a Roma avevano per- puramente materiali alla condizione
messo che la formulazione del documen- umana58. La liturgia potrebbe, e vorreb-
to fosse così vaga da poter essere intesa be, trasformarsi in modi umanamente
come il modo cattolico di dire: tutto ciò piacevoli e accettabili.
che credi è religiosamente buono e hai il Il sacerdozio, l’episcopato, il cardina-
diritto di farlo, se lo fai con una chiara lato e il papato, a loro volta, potrebbero
coscienza. trasformarsi, e in molte intelligenze po-
I vescovi davano l’impressione di polari, in posizioni di servizio sociale per
concedere a tutti un certo “diritto na- stimolare e promuovere gli sforzi terreni
turale” di scegliere la propria religione dell’uomo, qualunque essi fossero.
senza timore di errore. Com’era inevi- La sessualità non doveva più essere
tabile, da qui nasce l’idea che tutte le un modo per adempiere agli obblighi
religioni siano sullo stesso piano, cosa umani all’interno del mondo creato da
che il cattolicesimo non può ammettere. Dio, ma una forma di piacere a cui tutti
Il pensiero del Documento è troncato avevano diritto.
e sinuoso. Guardando indietro, ci sono Anche la figura di Dio, così come l’a-
state accese discussioni su ciò che i ve- veva concepita Teilhard, potrebbe essere
scovi al Concilio intendevano fare. Ma ridotta, e sarebbe, come si è visto, all’a-
queste discussioni hanno poca importan- poteosi dello sviluppo umano.
za pratica, perché ciò che i vescovi sem- Quasi per dare l’ultimo giro alle ruote
bravano realmente fare, era ammainare che aprivano tutte quelle paratoie, e allo
quello stendardo della loro Chiesa che
proclamava che la verità era esclusiva- 57 Il fatto che un altro documento conciliare,
mente loro. Lumen Gentium, pre-espose la pretesa esclusiva
al possesso della verità da parte della Chiesa, e
un altro ancora, Dei Verbum, diede alla Chiesa
Alzarono invece una nuova bandiera autorità esclusiva sulle Scritture, senza alcun
proclamando che sarebbero stati membri risultato. I documenti su tali questioni sono di-
di quella che finì per rappresentare una sprezzati.
fratellanza umana. Il loro lavoro dovreb-
58 L’Evangelii Nuntiandi (1975) di Paolo VI si
be quindi raggiungere obiettivi umani proponeva di correggere questo errore; ma era
comuni. Il cammino tanto a lungo cerca- già diventato sistema concreto di lavoro azien-
to da tanti, per privare la Chiesa cattolica dale e stili di vita individuali.

stesso tempo dire addio a ogni speranza “La religione cattolica e la vita uma-
di mantenere l’autorità del Papato, figu- na – ha detto Paolo VI – riaffermano la
riamoci accrescerla, Paolo VI decise di loro mutua alleanza”. Il fatto è che con-
concludere la sessione finale del Vatica- vergono in un’unica realtà: “La religione
no II in modo energicamente stimolante. cattolica è fatta per l’Umanità... Il nostro
Il discorso del Papa, pronunciato il 7 umanesimo diventa Cristianesimo..., la
dicembre 1965, che fu in realtà il discor- conoscenza dell’uomo è condizione per
so di chiusura del Concilio, fu rivolto a la conoscenza di Dio... La speranza del
un’assemblea plenaria di vescovi e teo- Santo Padre, – ha concluso – era che il
logi, osservatori cattolici, personalità in messaggio di questo Concilio sarebbe
visita e rappresentanti dei media. stato un insegnamento semplice e nuovo
Fu l’ultimo tour de force di Paolo VI ad amare l’uomo per amare Dio”.
come discepolo obbediente dell’uma-
nesimo integrale. Seduto in trono nella Era il sogno più semplicistico del li-
Basilica di San Pietro, il Pontefice si è berale sempre fiducioso, l’idea che se sei
chiesto: “Qual è il valore religioso di gentile con le persone, anche se abban-
questo Concilio?” Ha quindi procedu- doni le basi fondamentali della tua vita,
to a dichiarare il suo pensiero su questo le persone, a loro volta, saranno gentili
valore. “Il Concilio – ha detto – non si con te.
è occupato delle verità divine in quanto Nel loro insieme, i lavori del Concilio
tali; è stato completamente dedito allo Vaticano II e il discorso di chiusura di
studio del mondo moderno”. Si è pre- Papa Paolo VI che lo ha portato a ter-
occupato “dell’uomo come realmente mine hanno fornito una Magna Carta ai
è oggi: un uomo vivo, egocentrico, che delegati che si preparavano alla secon-
non solo fa di se stesso il centro di ogni da sessione della XXXI Congregazione
suo interesse, ma che osa proclamare di Generale della Compagnia di Gesù.
essere l’inizio e la spiegazione di ogni A quanto si vedeva, il parere della
realtà”. maggioranza progressista della Congre-
“Noi nella Chiesa – ha sottolinea- gazione era stato ampiamente espresso
to Paolo VI – abbiamo un nostro tipo dallo stesso Papa Paolo VI, ammettendo
di umanesimo: infatti anche noi, più di di aver aggiunto qua e là una misura di
tutti, onoriamo l’Umanità... I valori del precauzione. Ma non c’era mai stata una
mondo moderno non solo sono stati ri- parola sulle labbra di Paolo VI sulla ge-
spettati (al Concilio) ma onorati; i loro rarchia apostolica. Non c’era allusione
sforzi approvati, le loro aspirazioni puri- al suo ineffabile privilegio di unico Vi-
ficate e benedette”. cario di Cristo, né alla ferma fede cristia-
Il Pontefice ha proseguito: “Tutto in na nel trionfo di un Dio-uomo crocifisso
questo Concilio ha fatto riferimento al e risorto.
bene umano”. Ancora non contento, e Né è stata pronunciata una parola sul-
come se non si rendesse conto che stava la Chiesa una, santa, cattolica e apostoli-
scavando una buca troppo profonda per ca centrata su Roma e sulla sua persona
uscirne, Paolo VI procedette a pronun- pubblica di Papa. Non c’è da stupirsi al-
ciare affermazioni così ambigue che, per lora che, per le mentalità già impregna-
quanto buone fossero le sue intenzioni, te di modernismo, conquistate dalla sua
il suo linguaggio sarebbe stato l’invidia attraente dottrina e divenute impazienti
dei modernisti del secolo e sarebbe stato e incoraggiate nel servizio attivo della
rapidamente ingoiato, in un sol boccone, chiamata di Ignazio ad essere nel mondo
dai modernisti della fine del XX secolo. degli uomini ma non ad appartenere ad
esso, il discorso di Paolo VI sia stato più vivere l’uomo...» non era più «un sem-
che un semplice permesso, un invito a plice ideale laico».
cancellare tutti gli antecedenti. Era un cristiano, ha detto al pubblico.
Mentre i preparativi per la seconda Ha assicurato a quest’ultimo che teorie
sessione della XXXI Congregazione en- come l’evoluzione e la libertà religiosa
travano nel nuovo anno intelligentemen- erano ora accettabili per la Chiesa.
te coordinati in tutto il mondo dai Supe- Ha chiesto una completa libertà acca-
riori romani della Compagnia, il Padre demica per l’Università, al punto da ac-
Generale Arrupe non mostrava alcun cogliere “insegnamenti e pratiche con-
segno di stanchezza, nessun segno di ce- trarie al cattolicesimo”, perché... «al-
dimento. In pratica, il discorso di Paolo trimenti settori inestimabili dell’espe-
VI aveva tolto ogni preoccupazione per rienza umana vengono inevitabilmente
la fedeltà al Papato in contrapposizione amputati...». L’apertura, la completa
alla fedeltà alla Compagnia. libertà, l’enfasi sull’esperienza umana,
La prima grande impresa di Arrupe, erano i suoi temi, come lo erano stati
nell’aprile 1966, fu un tour di due setti- quelli del discorso papale di chiusura al
mane a ritmo vorticoso, da costa a costa, Vaticano II.
attraverso le Province della Compagnia Ma oltre a tutto questo, Arrupe chie-
di Gesù negli Stati Uniti. deva nuove soluzioni per i problemi re-
Non era una piccola impresa. Quasi ligiosi del tempo; senza queste nuove
un quarto dei 36.038 gesuiti del mondo soluzioni, qualunque esse fossero, disse:
erano in quel paese. La Compagnia ave- “Temo che ripeteremo le risposte di ieri
va ventotto università che indottrinava- ai problemi di domani”.
no 140.000 studenti e cinquantasei col- Arrupe non ha detto che il compito
lege con 35.000 studenti. Alla presenza di un’università cattolica ha cessato di
del più grande raduno di gesuiti mai te- essere la promozione del cattolicesimo;
nutosi in Nord America, Arrupe ha offi- ma lo ha lasciato intendere. Padre Jo-
ciato la sua prima “messa popolare” alla seph Tinnelly, della St. John’s Universi-
Fordham University di New York City. ty, sempre a New York, ha ritenuto ne-
Anche lì tenne un discorso in cui pro- cessario dire l’indomani che la sua Uni-
clamava pubblicamente, per la prima versità “cerca di promuovere la religio-
volta, il manifesto della “nuova Compa- ne cattolica... Altrimenti, non è un’U-
gnia”. E sia nella messa che nel discor- niversità cattolica”. Padre Tinnelly fu
so ha suonato le note più caratteristiche uno dei pochi a notare che Arrupe aveva
della “nuova” epoca. proposto che i gesuiti tornassero a idea-
La Messa stessa era un’innovazione li secolari, lontano da obiettivi religiosi
per il suo tempo, tipicamente post-Vati- specifici. Ma la voce di Tinnelly non è
cano II. La maggior parte era in inglese stata ascoltata dagli educatori gesuiti.
ed era affiancato da un chitarrista che L’euforia del momento non ammette-
suonava cantando negro spirituals e la va alcuna riflessione.
gente fedele ripeteva i ritornelli. In effetti, il tour nordamericano di Ar-
Più tardi nel pomeriggio, Arrupe ha rupe, in particolare la messa rivoluzio-
parlato nel campus a un pubblico di cir- naria a Fordham e il discorso che ha te-
ca 2.500 persone. Ha elogiato “l’espe- nuto lì promettendo libertà dalle restri-
rimento democratico americano”. Ha zioni, ha iniziato a mettere Arrupe sotto
osservato che allora, dopo il Concilio i riflettori con una nuova immagine che
Vaticano II, «il nobile compito di costru- piaceva al suo pubblico, i gesuiti norda-
ire sulla Terra un mondo migliore in cui mericani. La popolarità che aveva porta-
to fin dai suoi giorni in Giappone iniziò qualche modo simile a quella che esiste-
a fornirgli successo; piccole cose accatti- va dopo la Rivoluzione francese.
vanti, come l’installazione di una mac- Uguaglianza dei diritti, democrazia,
china Pepsi-Cola nella sede dei gesuiti fraternità... e isolamento dal Papato, era-
a Roma, sembravano fatte su misura per no i temi e le finalità del momento, e chi
gli americani e venivano spesso ripetute. non chiamava un altro “cittadino” corre-
I suoi modi attraenti superavano quella va il rischio di essere ghigliottinato.
tensione vagamente paternalistica che Gli americani non erano gli unici de-
era rimasta parte del suo contegno. legati desiderosi di partecipare. Già nel-
Insomma, davanti ai gesuiti del Nord la prima seduta la maggioranza favore-
America, desiderosi di avere le mani li- vole al “rinnovamento totale adesso” ha
bere per cambiare le cose nella Compa- puntato il dito indice su tre questioni di
gnia e nella Chiesa, Arrupe sembrava la primaria importanza, che riguarderebbe-
scelta perfetta per il Generale. Gli ame- ro tutto il resto della Società59.
ricani si sono affrettati a mettersi al la- Dopo un anno si diffuse un vivo en-
voro. tusiasmo per andare direttamente all’o-
Nel luglio 1966, meno di tre mesi biettivo principale; questa volta non ci
dopo la visita di rafforzamento di Arru- sarebbero prove ed errori sulle doman-
pe, il fratello James M. Kenny fu nomi- de, con animazioni o voti di prova; né ci
nato vicepresidente della Fordham Uni- si dovrebbe preoccupare molto di que-
versity, incaricato della sua pianifica- stioni minori, il cui esito non gioverebbe
zione. Questo faceva parte della nuova né impedirebbe il “rinnovamento”.
democratizzazione. Kenny, un fratello I compiti importanti sono stati affidati
laico, occupava una posizione fino ad al-
lora riservata ai sacerdoti.
59 Molto di quanto è stato detto nei decreti
Alla fine, il rinvio operato nella XXXI della XXXI Congregazione generale potrebbe
Congregazione gli ha giovato in molti essere stimata come incidentale, in un certo
modi, e non solo negli Stati Uniti, ma in senso. Ad esempio, i decreti che fanno riferi-
più Paesi. Mentre il Vaticano gonfiava i mento alla cooperazione interprovinciale (48),
alle arti (30), ai riti di elezione (50), alla lettura
semi del suo “spirito” e li seminava in ai pasti (20), alle visite (45), al catalogo della
giro per il mondo da Roma, i delegati censura e dei precetti (53), il servizio della Ra-
della Congregazione Generale in ricrea- dio Vaticana (36), le norme di accesso ai voti
zione, stavano scavando il proprio giar- perpetui (11), e simili, devono essere qualifica-
te come accessorie.
dino per coltivare quei semi. Tuttavia, in ultima analisi, i decreti principali
Quell’agosto a Roma, Pedro Arrupe erano di natura così radicale che tutto veniva
si ammalò, mancava solo un mese alla “rinnovato” d’impulso. Prendiamo un caso:
seconda sessione della Congregazione il decreto 20, «leggere ai pasti», relativo a ciò
che le comunità gesuitiche dovevano leggere
Generale. L’Assistente Vincent O’Kee- durante le ore di pranzo, accetta il fatto che,
fe, che dirigeva i preparativi mondiali, ovunque, era stata abbandonata l’antica pratica
le consultazioni, gli incontri, i testi di di leggere un riassunto delle Costituzioni ge-
studio, prese il timone della Compagnia suitiche, senza ulteriori indugi. Si consiglia al
Generale di fare qualcosa al riguardo in modo
mentre il Padre Generale si riprendeva. che i gesuiti mantengano familiarità con le loro
Se tutto fosse andato bene, O’Keefe, Costituzioni. La questione della lettura in re-
secondo il giudizio di Arrupe, un gior- fettorio non è allo stesso livello di quella della
no gli sarebbe succeduto come generale. povertà, obbedienza o eleggibilità a posizioni
di potere nella Società; ma queste ed altre que-
Dall’inizio della seconda sessione del- stioni, maggiori e minori, non potevano non
la XXXI Congregazione, l’8 settembre risentire di una riconsiderazione di quelle “so-
1966, l’atmosfera, secondo alcuni, era in stanziali” dell’Ordine.

a queste tre questioni centrali, dalle ses- luzionarie si opponevano i delegati di

sioni plenarie alle riunioni dei sottoco- mentalità più tradizionalista, adducendo
mitati e alle conversazioni private. che venivano attaccate “cose sostanzia-

Innanzitutto il carattere “pontificio” li” della Compagnia e per ragioni pura-
della Compagnia; cioè la loro fedeltà mente sociopolitiche. Quei tradizionali-
specialmente giurata come ordine da- sti insistevano sul fatto che i gesuiti non
vanti al Papa, la questione che più volte erano un club sociopolitico, non erano,
Paolo VI li aveva avvertiti che non si po- diciamo, i Cavalieri di Colombo.
teva toccare. Questa obiezione era inutile. Questi
La seconda questione più importante, tradizionalisti non avevano ancora la
lo status privilegiato dei padri professi giusta mentalità “cittadina”. Dopotutto,
nella Compagnia, era strettamente le- la questione era solo quella del fair play
gata alla prima, proprio per lo speciale e della giustizia. L’uguaglianza dei dirit-
e personale voto di obbedienza ai Papi ti degli individui e la democratizzazione
prestato individualmente da ogni profes- della religione erano parte integrante del
so. Non sorprende, vista la dimensione “rinnovamento”. Altrimenti, il “rinnova-
democratica legata al “rinnovamento”, mento” non potrebbe essere religiosa-
che anche la terza importante questione mente genuino o genuinamente religio-
fosse legata al tema pontificio. so.
Aveva a che fare con l’idoneità dei Tautologie e questioni a parte, sia i
gesuiti a partecipare alle Congregazio- delegati tradizionalisti che quelli rinno-
ni provinciali, le versioni più piccole, vazionisti hanno compreso la posta in
(“provinciali”, quindi) delle Congrega- gioco dell’incontro. Insieme ai cambia-
zioni generali come la CG31. menti già operati nella carica del Padre
Il punto che ferì i delegati è che, come Generale, l’alterazione di questi tre prin-
prescrivevano le norme dei gesuiti, quel- cipi “sostanziali” da parte dei decreti uf-
le congregazioni provinciali non erano ficiali del XXXI, modificherebbe radi-
aperte a nessun gesuita che non fosse un calmente la struttura della Compagnia di
padre professo, o che avesse una certa Gesù rispetto a quella che Ignazio aveva
età, o entrambe le cose. fondato. Ma questa non era nemmeno la
Per definizione, poi, altri gesuiti, i metà della questione. C’era molto di più
coadiutori spirituali, diciamo quelli che nelle menti di alcuni delegati.
non avevano un voto speciale al Papa Né il “carattere regale” della Compa-
e venivano rimossi dall’essere superio- gnia era l’unica cosa sotto attacco; alcuni
ri principali, e anche i fratelli laici, che delegati, e molti dei postulati, proposero
non erano nemmeno sacerdoti, si vede- di cambiare anche il carattere sacerdo-
vano privati di una voce nella Compa- tale della Compagnia. Perché le perso-
gnia e non potevano nemmeno iniziare ne sposate non potevano essere gesuiti?
a percorrere la via del potere all’interno (Forse i Cavalieri di Colombo non erano
dell’Ordine. poi così male.) In effetti, perché non an-
Queste tre pratiche furono duramente ticipare già il giorno in cui ai preti sa-
denunciate come contrarie alla mentalità rebbe stato permesso di sposarsi? Perché
moderna, contrarie alle finalità di demo- non contemplare semplicemente uomini
cratizzazione e di fraternalismo richieste sposati che praticano come gesuiti?
allora in materia religiosa e, cosa che Lo stesso realismo che aveva portato i
fu il crimine peggiore di tutte, contrarie delegati alla moratoria l’anno precedente
allo “spirito del Vaticano II”. ha fatto capire loro che queste tendenze
A queste istanze profondamente rivo- erano troppo estreme per il momento.
Le voci sono state accuratamente mes- prendendo la Congregazione. L’imma-

se a tacere e le domande sacerdotali sono gine della Compagnia che il Santo Padre
state messe da parte fino a un momento ha disegnato davanti al Padre Generale
più propizio. Ciò non avvenne, invece, non era lusinghiera. Ha citato le devia-
con la determinazione a cambiare il si- zioni dottrinali del proprio spirito; le
stema “monarchico” della Compagnia. frequenti interpretazioni anticattoliche
Già il 19 settembre una sessione ple- della legge morale; la sua critica a vol-
naria della XXXI Congregazione ap- te aspra e sempre negativa sia alla San-
provava il testo definitivo del decreto ta Sede in generale che a Papa Paolo in
4, che affermava inequivocabilmente particolare; l’inosservanza da parte dei
che «la Congregazione generale numero gesuiti ovunque delle leggi proprie del-
XXXI... ha stabilito che tutto il governo la Compagnia in materia di povertà, vita
della Compagnia deve essere adeguato comunitaria, obbedienza, viaggi, attività
alle moderne esigenze e stili di vita; che politica e formazione degli studenti ge-
tutta la nostra educazione, nella spiritua- suiti.
lità e negli studi, deve essere cambiata; Le parole del Pontefice hanno traccia-
che la vita religiosa e apostolica deve to un vivace ritratto di un ordine religio-
essere rinnovata... e che la stessa tradi- so in rivolta contro il controllo papale e
zione spirituale del nostro istituto, che in forte divergenza con l’antica veritas
contiene elementi vecchi e nuovi, sia pu- catholica, la verità cattolica.
rificata e arricchita secondo le esigenze Paolo VI voleva sapere se la Fraternità
del nostro tempo». volesse conservare o meno il suo status
Inevitabilmente, e in una fase ancora pontificio. La Fraternità ha voluto o no
iniziale del processo, era nota negli uffici essere considerata messa al servizio spe-
pontifici la spinta della XXXI Congrega- ciale del Papa e della Santa Sede? Cosa
zione Generale verso la liquidazione del intendeva veramente la Congregazione
sistema monarchico nella Compagnia. quando diceva che “la stessa tradizione
Tutte quelle lamentele che continuavano spirituale del nostro Istituto... deve esse-
a pervenire dai nunzi apostolici, dele- re nuovamente purificata e arricchita”?
gati e legati di tutto il mondo per essere Ciò significava l’abolizione del voto
inserite nel dossier delle deficienze del- speciale di obbedienza al Papa e l’ab-
la Compagnia, sono state riconvalidate bandono della struttura monarchica della
come vere dalla XXXI Congregazione. Compagnia? La puntura nella condanna
La Compagnia nel suo insieme era del Papa doveva venire dopo, e sarebbe
permeata da uno spirito di disobbe- stata profonda. Se le cose continuassero
dienza; la forma monarchica era stata così, se la Compagnia ridefinisse unila-
da tempo abbandonata dai gesuiti nella teralmente e arbitrariamente il suo status
loro prassi effettiva. Il decreto nume- religioso nei confronti del Papato e delle
ro quattro avrebbe fornito il sigillo di autorità ecclesiastiche, allora queste ul-
approvazione, la licenza ufficiale, che time non avrebbero altra scelta che ride-
avrebbe trasformato quella che ora era finire il proprio rapporto con la Compa-
disobbedienza in caos approvato senza gnia di Gesù.– ha sottolineato il Papa –
alcun controllo possibile. “Non vogliamo una Compagnia di Gesù
diversa da quella costruita da Ignazio di
Paolo VI convocò alla sua presenza il Loyola e lasciata morire”.
Padre Generale Arrupe e, in quell’udien- Se la XXXI Congregazione fosse pru-
za, il Papa non nascose i suoi sospetti e dente, considererebbe come una questio-
i suoi timori sulla direzione che stava ne chiusa la distinzione dei gradi all’in-
terno della Compagnia, la divisione ge- chiarate aristocratiche o tutti gli aristo-
rarchica tra padri professi, coadiutori e cratici dovevano essere trasformati in
fratelli laici. pedine. In un modo o nell’altro, la Com-
Le implicazioni di tutto ciò erano pagnia sarebbe stata senza classi.
chiare tanto a Pedro Arrupe quanto ai Sebbene fossero recalcitranti e de-
delegati della Congregazione quando, terminati, i delegati avevano imparato
al termine di essa, fece loro il resoconto più di una lezione dal Vaticano II. Così
della seduta con il Papa. La saggezza di come dalle esperienze del Concilio Va-
ciò che molte delle vecchie glorie della ticano era venuta l’idea straordinaria-
Compagnia avevano raccontato agli im- mente preziosa di istituire un proprio
pazienti rinnovazionisti era ora chiara. Ufficio Informazioni, così anche la le-
Sì, le insegne tradizionali dell’Ordine zione su come redigere decreti anche
potrebbero essere state superate; ma, a rivoluzionari: usare il linguaggio più
meno che non si voglia provocare una vago possibile. Le frasi dovevano es-
replica molto amara e anche distruttiva sere così flessibili che qualsiasi concetto
da parte di un Papa tenace e arrabbia- potesse quindi passare attraverso i tra-
to, i delegati della XXXI Congregazio- dizionali arrangiamenti sonori. E tutti
ne farebbero meglio ad accontentarsi di dovevano essere avvolti nei bozzoli di
fornire le “nuove fibre integrali” di cui seta di forme e formule accettate dalla
aveva parlato Pedro Arrupe il preceden- romanità.
te anno. Fibre simili, trasferite alla pros- Il Papa era contrario al decreto nume-
sima Congregazione Generale, (perché ro 4 e al suo appello per il rinnovamento
ormai la Compagnia già aspirava alla della vita religiosa apostolica? Sua San-
XXXII), potevano essere tessute per for- tità era contrario anche alla purificazio-
mare nuove vesti. ne della tradizione spirituale dei gesuiti?
E solo Dio lo sapeva: chissà, per allo- Molto bene. Si trattava solo di inte-
ra, la Chiesa avrebbe avuto un Papa più grare il numero 4. La dichiarazione che
incline al “rinnovamento”. Cunctando la Formula dell’Istituto, il testo di Igna-
regitur mundus. Se si può aspettare ab- zio su cui si fonda lo statuto pontificio
bastanza... Dà la misura di quanto fosse della Compagnia, “ha ottenuto in modo
insistente quella Congregazione nella speciale lo statuto di diritto pontificio...
sua determinazione a continuare a tesse- Perché la Formula mostra la struttura
re le sue nuove fibre. Infatti, dopo l’ener- fondamentale della Compagnia...”.
gica bocciatura di Papa Paolo, i delegati Paolo VI aveva vinto quella scara-
votarono, sul decreto 5, per istituire una muccia; ma la battaglia non era finita.
commissione permanente, che durereb- Nemmeno la romanità poteva compren-
be oltre la XXXI Congregazione, e il cui dere completamente il rilievo rivoluzio-
scopo consisterebbe nello studiare “la nario dei decreti della XXXI Congrega-
questione della soppressione del grado zione; tuttavia si è fatta strada più e più
di curato spirituale” o “la concessione volte tra le ragnatele della romanità.
della professione solenne anche ai curati In un testo, ad esempio, si dichiara-
temporanei” (frati laici). va che “la missione della Compagnia
In altre parole, nonostante il divieto di Gesù oggi” è di operare agli ordini
di Paolo VI, la Compagnia non avrebbe del Romano Pontefice, ma dato “che ci
risolto la questione dei gradi o, per quel- troviamo in una nuova epoca”, la XXXI
lo che si supponeva, il carattere “monar- Congregazione Generale “ritiene che
chico” dell’Ordine. le condizioni della storia umana siano
O tutte le pedine dovevano essere di- cambiate profondamente. Le condizio-
ni che riguardano la vita religiosa sono Gli atei in realtà devono essere con-
dunque cambiate. solati lasciando che guardino “le nostre
Dietro ad alcuni stuzzicanti ventagli vite e azioni, i nostri modi di vivere”.
fatti di linguaggio di piume sull’allonta- In poche frasi ben composte, il decreto
namento dal mondo che la dottrina e la 3 implica che molto ateismo è dovuto
vita di un cristiano impongono, e sulla a condizioni sociali ingiuste e umilian-
miseria socioculturale di milioni di per- ti, ingiustizie perpetrate sui poveri e sui
sone, hanno lanciato delle affermazioni sudditi. Inoltre, i gesuiti devono “in oc-
seminude sulla XXXI Congregazione casioni appropriate avere qualche con-
“offrendosi per la Chiesa” e si è agito tatto personale con gli atei” per capirli.
nei suoi decreti “per promuovere un rin- In generale, propone un contatto più
novamento in modo che quelle cose che stretto con coloro che non credono, una
vincolano la sua vita e le rendono diffici- valutazione attenta e caritatevole della
le raggiungere pienamente il suo scopo, loro mente e un approccio amichevo-
siano rimosse dal nostro corpo”. le con loro. Il decreto giustifica la sua
Il trentunesimo documento sull’atei- oscillazione prevedendo che, mentre tut-
smo (terzo decreto) è stato uno dei più to questo contatto di comprensione e di
importanti, dato il “solenne incarico” valutazione caritatevole era in corso, il
di papa Paolo alla Compagnia di “com- Padre Generale chiedesse a Papa Paolo
battere l’ateismo... con forze unite”. Di come vedeva esattamente questo compi-
conseguenza, fu introdotto in lui un toc- to solenne di combattere l’ateismo.
co particolarmente abile che da allora è
stato descritto con amarezza come “ti- Nell’elaborazione di questo decreto
pico dei gesuiti”. Lo stesso decreto cita è stata introdotta anche una nuova ver-
l’essenza delle combattive parole del sione di un’idea molto antica. I gesuiti
Papa: in passato avevano lottato per adattare se
“La forma più terribile di ateismo è stessi e il loro messaggio cattolico alle
quella che è perfidamente aggressiva, mentalità aliene dell’Asia e dell’Africa.
non solo negando l’esistenza di Dio in La parola adattamento era una parola
teoria e in pratica, ma usando delibera- d’ordine all’interno della tradizionale
tamente le sue armi per distruggere alla missiologia gesuita. Il nuovo slogan sa-
radice ogni senso religioso e tutto ciò rebbe ora inculturazione. L’idea era di
che è santo e pio. ... È compito speciale adattarsi così intensamente alla cultura
della Compagnia di Gesù difendere la dello straniero che il missionario avreb-
religione e la Santa Chiesa nei tempi be acquisito la sua mentalità e rimodel-
più tragici. Ti affidiamo il compito di lato sia la sua dottrina che la sua prassi
contrastare l’ateismo con il tuo impegno morale per adattarsi alla cultura dello
totale e concentrato, sotto la protezione straniero.
di San Michele, principe dell’esercito L’inculturazione ora proiettava la sua
celeste”. ombra sul decreto, così come la convin-
Quindi, con un’esibizione di false zione di Arrupe che l’ateismo dovesse
dichiarazioni sia verbali che mentali, il essere trattato come qualsiasi altra cultu-
Decreto 3 sopprime il combattimento ra aliena. Ciò che era nuovo, pericoloso
dalle parole di Paolo per esortare i gesu- e antigesuitico in questa inculturazione
iti a “prestare maggiore attenzione agli era l’uso di queste idee per mascherare
atei” e ad essere “prudenti nel formulare obiettivi puramente sociopolitici e ideali
giudizi” su di loro. Alcuni atei sono “do- esclusivamente terreni.
tati di grandezza di spirito”, dopo tutto. Tutto questo, sommato all’uso di una
pappa dolce come linguaggio di un de- stinzione pratica tra quegli odiati gradi
creto importante, insieme al ricorso a della gerarchia gesuita.
“confusioni” e alle richieste di chiari- Arrupe ha insistito sul fatto che i gio-
mento, ha fornito certamente, quindici vani fossero impressionati dalla “nuova
anni dopo, un modello di altissimo livel- immagine” della Compagnia. Un’“Im-
lo per padre Fernando Cardenal e altri, presa molto seria”, disse, “distillare tutto
per la loro lotta contro Papa Giovanni il bene contenuto nelle numerose propo-
Paolo II. ste e richieste dei nostri giovani e inca-
Ma ha fatto ancora di più. nalare adeguatamente quella forza e quel
Forniva l’apertura attraverso la quale dinamismo... è una necessità assoluta”..
la Compagnia sarebbe salita sul cassone Abbiamo a che fare con una leg-
di una carrozza molto speciale e impor- ge biologica o una legge sociale che è
tante. Negli anni che seguirono si sareb- schiacciante. Non dovremmo cercare di
be affermato che l’ateismo, come ogni resistere, a meno che non vogliamo evo-
altra cosa, ha una causa puramente so- care un completo disastro”.
ciale; che viene dalla delusione davanti In questo spirito, i delegati decisero
ai difetti della Chiesa. che le congregazioni minori regionali,
Poiché il romanismo aveva defraudato o provinciali, d’ora in poi non sareb-
i poveri, l’ateismo era colpa della Chie- bero state limitate ai padri professi e
sa romana. Per eliminare l’ateismo dal ad altri gesuiti con anzianità di ser-
mondo, i gesuiti dovettero fare “un’op- vizio. I partecipanti a tali congregazio-
zione preferenziale a favore dei poveri”. ni sarebbero poi eletti da tutti i membri
Questo, a sua volta, significherebbe provinciali; inoltre, i fratelli laici e gli
che devono lottare contro coloro che assistenti spirituali sarebbero eleggibili
non sono poveri, così come attaccare sulla stessa base dei padri professi. Non
il sistema che permette ad alcuni di non si applicherebbero ulteriori regole di an-
conoscere la povertà, mentre altri vi af- zianità.
fondano più profondamente. Un altro assalto che avrebbe avu-
Questo sistema era il capitalismo oc- to conseguenze altrettanto vaste nel-
cidentale. Pertanto, continuava questo la Compagnia fu fatto contro la classe
ragionamento, l’appello papale a com- “privilegiata” dei padri professi, nono-
battere l’ateismo è un appello a combat- stante rappresentasse ancora una volta
tere il capitalismo. L’insieme di questo una contraddizione con le Costituzioni.
ragionamento richiese ancora alcuni La questione questa volta riguardava il
anni per essere redatto ed elaborato. voto fatto da ogni padre professante
Ma il nuovo profilo socio-politico della di non cambiare mai le regole della
Compagnia negli anni ‘70 e oltre, si mo- Compagnia sulla povertà, se non per
dulava così, e sulla base di quelle “nuo- renderle più severe. Lo stesso Ignazio
ve fibre integrali” che sarebbero state aveva scritto questo voto nelle Costitu-
tratte dal filo dei decreti sapientemente zioni, desiderando che le case dei padri
ambigui della XXXI Congregazione Ge- professi non avessero rendita fissa o al-
nerale. cuna dotazione.
Con queste nuove fibre, molti fusi Il diciottesimo decreto della XXXI
furono messi al lavoro prima della fine Congregazione ha annullato questa re-
della Congregazione. Furono elabora- gola di Ignazio e ha dichiarato che “il
ti alcuni cambiamenti strutturali, per guadagno basato sul lavoro o sulla sua
esempio, che avrebbero portato inevi- remunerazione, se fatto in conformità
tabilmente all’annullamento di ogni di- con l’Istituto, è una fonte legittima di
beni materiali che sono necessari per la A gradi decrescenti, nella formazione
vita e l’apostolato dei gesuiti. e nell’educazione dei gesuiti, per esem-
Certo, una questione del genere, come pio, la Congregazione ha soppresso mol-
le modifiche dell’idoneità ad entrare ti dei sistemi strutturati che erano sem-
nella Congregazione provinciale, cor- brati così misteriosi e tuttavia erano così
rispondeva a quelle “sostanziali” della invidiati da tante persone per la loro effi-
Compagnia. Tuttavia i delegati non era- cacia. Invece di questi sistemi, la XXXI
no ancora contenti e fabbricarono una di forniva principi ampi e opportunamente
quelle fibre che dovevano essere intro- vaghi, sottolineando principalmente la
dotte nel “tessuto nuovo della Compa- sperimentazione.
gnia”. Decretarono che il Padre Gene- Le vecchie norme gesuite di asceti-
rale e altri quattro direttori preparassero smo e autodisciplina furono trafitte da
una revisione di tutta la legislazione nuove esortazioni all’accettazione di sé,
riguardante l’osservanza del voto di alla libertà di movimento, all’equilibrio
povertà. emotivo e all’educazione da parte degli
Quando la Congregazione terminò il psicologi. I superiori erano seriamente
suo compito, il 17 novembre 1966, ave- tenuti a fidarsi dei loro inferiori piuttosto
va cambiato tutte le sfaccettature della che istruirli. L’obbedienza dovrebbe es-
spiritualità e dell’azione della vita dei sere modificata secondo un nuovo prin-
gesuiti, o aveva preso provvedimen- cipio di “consultazione”.
ti affinché “le nuove fibre integrali” le In pratica, l’effetto di questo principio
cambiassero. Il linguaggio dei suoi de- ha liquidato l’obbedienza sistematica a
creti faceva generalmente ampio uso di qualsiasi superiore, provinciale o altro.
forme e formule gesuitiche romane e Ogni gesuita sarebbe poi “consultato”
tradizionali. La stessa aperta ambiguità se, alla luce del suo sviluppo personale,
si avverte nei decreti della XXXI Con- del suo equilibrio emotivo, del suo diritto
gregazione Generale come in quelli del alla libertà di movimento e dei suoi biso-
Vaticano II. gni in generale, desiderasse ottemperare
In effetti, dati i violenti fumi dell’eu- a un ordine o ad un’istruzione. Potrei
foria e del “rinnovamento” ancora vaga- dire sì o no altrettanto facilmente, alla
mente definito, che erano l’essenza stes- luce di questo nuovo principio di “ob-
sa dello “spirito del Vaticano II”, forse bedienza”.
non sorprende che i delegati buttassero Inoltre, la nuova dichiarazione di in-
per aria il guardaroba gesuita di “abiti dipendenza proclamata dalla Congre-
antiquati”, come scolaretti che rovistano gazione Generale, in quanto “superiore
nell’armadietto della scuola. supremo” della Compagnia, significava
Animati dall’entusiasmo e dal corag- che ogni comunità gesuita avrebbe avu-
gio senza limiti del Padre Generale Ar- to un’opinione su ciò che i suoi superio-
rupe e spinti dal nuovo elemento di lea- ri avrebbero potuto ordinare. In questa
dership che essi stessi avevano installato nuova norma, come in altre, si è affer-
a Roma, i quattro assistenti generali, i mata la volontà di essere democratici, e
delegati, si sono rivolti a tutti gli aspetti di lasciare in pace ogni individuo affin-
della vita dei gesuiti: educazione e atti- ché possa realizzare la sua “integrazio-
vità scientifica, apostolato sacerdotale; ne” nel modo che gli sembra più conve-
le istituzioni pastorali, la missiologia e niente.
le missioni ai non cristiani, l’ecumeni- Insieme all’antica forma di espressio-
smo, l’arte... E tutto era pervaso dallo ne e di pratica della povertà e dell’obbe-
spirito del “rinnovamento”. dienza, è stato abbandonato il linguaggio
tradizionale della Compagnia riguardo la porta all’individualismo e alle deci-

alla devozione e alla vita interiore dello sioni collettive, spazzando via gli ordini
spirito. del superiore che una volta decideva, in
Nessuno era più vincolato a nessu- base al quadro generale, dove concentra-
na forma di preghiera o a uno specifico re i suoi uomini.
periodo di tempo riservato alla preghie- Si potrebbero dedicare pagine a com-
ra. La devozione al Sacro Cuore, una mentare questi cambiamenti. Certo, i
delle devozioni più popolari e diffuse decreti della XXXI Congregazione ri-
nella Chiesa universale, patrocinata e empiono molte pagine. Ma quando l’au-
promossa dai gesuiti fin dal XVII seco- topsia sarà terminata, quando tutta la ro-
lo, doveva essere studiata (CG31 non manita sarà spazzata via e le ossa nude
diceva “praticata”) ma solo per sco- saranno portate alla luce, separate dagli
prire perché tanti gesuiti la trovassero strati di morbida, carnosa ambiguità e
inutile, se non ripugnante. frasi dal suono tradizionale, ciò che ci
Né avrebbero più mantenuto la se- sarà davanti sul tavolo di dissezione sarà
colare e efficace abitudine della lettura una creatura senza testa trasformata in
alla comunità durante i pasti, di un testo bottino.
adatto, come la Regola dei Gesuiti e altri I decreti della XXXI Congregazione
documenti fondamentali della Compa- Generale avevano lo scopo di condurre
gnia. In un colpo solo fu assicurato che la Compagnia di Gesù in un caos tumul-
la nuova generazione di gesuiti sarebbe tuoso. I gesuiti non solo sarebbero stati
cresciuta ignorando questi documenti liberi da quel momento in poi, ma sareb-
fondamentali. bero stati costretti a dedicarsi ai più di-
Dopo aver posto le basi per demolire versi lavori, commissioni ed esperimen-
l’obbedienza dei gesuiti ai superiori ed ti, molti dei quali avevano poco o nessun
eliminare ampi settori dell’educazione e rapporto con la salvezza delle anime.
della pietà dei gesuiti, la Congregazione
passò a creare un diverso quadro di spe- La strada era aperta per trasformare i
rimentazione che la “nuova Compagnia” gesuiti in assistenti sociali, attivisti po-
preferiva. Questo quadro era nelle visce- litici e pubblicitari ideologici. La stessa
re del mondo. ambiguità aperta, lo stesso “spirito del
La Congregazione era in disaccordo Vaticano II”, lo stesso entusiasmo per
con i criteri tradizionali di separare le il “rinnovamento” e la stessa verve per
case di formazione dei gesuiti, e in par- l’uguaglianza che hanno segnato i De-
ticolare il noviziato, dalle aree abitate e creti della CG31, sarebbero diventati le
urbane. Né i novizi né gli scolastici in caratteristiche e la giustificazione di ge-
formazione devono continuare ad essere suiti come Fernando Cardenal e Robert
separati dalla gente comune o dal mon- Drinan mentre devastavano tutte le pre-
do secolare. Inoltre, la questione di quali cedenti idee di obbedienza religiosa.
ministeri dovrebbero occupare i gesuiti, E sarebbero diventati la pietra di para-
quale lavoro specifico dovrebbero svol- gone per quei religiosi non gesuiti, come
gere, in altre parole, non sarebbe più de- quelli che scrissero il manifesto della Te-
cisa dai superiori e dai padri professi, ma ologia della Liberazione, che trasformò
sarebbe sottoposta al vaglio democrati- il Vicario di Cristo da capo della Chiesa
co. Ogni provincia doveva organizzare Universale a straniero sgradito nelle ter-
la sua commissione speciale per studiare re dove il “popolo di Dio” senza volto
come migliorare la flessibilità nei com- regnava al suo posto.
piti e negli incarichi. Fu così che si aprì Tuttavia, nelle prime tempeste segui-
te alla XXXI Congregazione, la voce colare significato storico. È stata un’oc-

espressa nei suoi decreti si è rivelata una casione per il Papa e la Compagnia per
forte protezione per il Padre Generale definire il loro rapporto reciproco.
Arrupe. Aveva parlato la Congregazio- Nel modo più toccante che la romani-
ne Generale, il più alto Superiore della tà gli permetteva, Paolo VI pose le stesse
Compagnia. Era un suo semplice servi- domande che aveva posto a Pedro Arru-
tore. pe nelle prime settimane della seconda
La prima di queste tempeste, anche sessione della Congregazione, quando
se non la più grande, si è abbattuta sulla aveva dipinto un quadro così cupo di ciò
Compagnia proprio mentre la Congre- che la Compagnia stava diventando.
gazione stava per chiudersi. Paolo VI ha “Abbiamo due domande da farle, ha
invitato tutti i delegati ad unirsi a lui nel- detto il Pontefice. Voi gesuiti volete es-
la Cappella Sistina, dove ha concelebra- sere gesuiti come Ignazio immaginava
to una Messa con cinque delegati, tra cui che fossero i gesuiti e come sono sempre
Arrupe, e poi si è rivolto all’intero corpo stati fino ad ora?”
della Congregazione. Era stridente che sembrasse dare per
Il gesto di Paolo VI di invitarli era una scontato una risposta negativa alla do-
dimostrazione paterna di affetto e attra- manda. “Idee strane e sinistre che cam-
zione. Diceva: siete tutti miei figli, no- bierebbero la natura dell’Istituto”, ha
nostante le cose dure che potrei avervi detto Paolo VI, “sono alla radice del tuo
detto o che potrei dirvi in futuro. Fac- rifiuto. Tra di voi ci sono membri che
ciamo tutto sotto il tetto papale e in fa- non credono più nella verità cattolica o
miglia. nel carisma personale del Papa”. Un fal-
La sua presenza papale, la sua benedi- so attivismo e una mondanità inganne-
zione papale, l’azione unificante di con- vole hanno sostituito quella verità e quel
celebrare la Messa con loro, tutto parla- carisma per alcuni.
va della speranza che Paolo VI nutriva La prima domanda di Paolo VI e la
che le aberrazioni del passato potessero sua dura risposta furono seguite da al-
essere proprio questo, aberrazioni e pas- tre due domande. Come la prima, il Papa
sato. aveva già chiesto ad Arrupe in quel col-
Durante il suo discorso dopo la mes- loquio privato all’inizio. E, come il pri-
sa, ha fatto vedere ai delegati l’altra fac- mo, erano taglienti e accusatori.
cia della medaglia. Molti di loro, forse Qual era il rapporto della Compagnia
rassicurati dall’invito papale, a pensare con la Chiesa e il Papato? La Chiesa e
che le cose in fondo non andavano così il Papato potevano continuare a pensare
male, si sono stupiti che quelle “cose che la Fraternità fosse «la loro speciale
dure” che uscivano dalle labbra di Paolo e fedelissima milizia», la milizia che era
VI potessero essere avvolte in un tono stata appositamente istituita «per difen-
così dolcemente accogliente. Nonostan- dere e promuovere la Chiesa cattolica e
te la loro stessa resistenza, a quanto pare la Sede Apostolica»?
non immaginavano molto di quello che Ancora una volta, porre semplice-
avrebbe detto loro. mente domande così fondamentali equi-
Sebbene Paolo VI soffrisse già di gra- valeva a rispondere negativamente. Pao-
vi problemi di salute, nel suo discorso di lo VI ha continuato, tuttavia, a dare una
quel giorno non si allontanò dal realismo risposta condizionale per il papato e la
totale. Chiesa. In quella risposta toccò i punti
La XXXI Congregazione Generale, sui quali la Fraternità aveva già sensibil-
ha detto il Pontefice, ha avuto un parti- mente errato, secondo quanto riportato
nel dossier pontificio. il Figlio e per la quale il Figlio ha sacri-

“Finché la vostra Compagnia si de- ficato se stesso». Siate certi, disse Paolo
dicherà ad adoperarsi per l’eccellenza VI ai gesuiti riuniti, che appartenete e
della valida dottrina e per la santità della lavorate esclusivamente per questo se-
vita religiosa, e si offrirà come lo stru- condo mondo della famiglia salvato da
mento più efficace per la difesa e la dif- Cristo, e non per “il mondo della Cospi-
fusione della fede cattolica, questa Sede razione”.
Apostolica, con tutta la Chiesa, la man- Paolo VI, come alcuni dei suoi ascol-
terrà come la sua preferita”. tatori sapevano molto bene, stava col-
Abbastanza divertente, Paolo VI non pendo nel segno il fatto che molti gesuiti
ha disegnato l’altro lato della condizio- non solo si erano comportati e avevano
ne: se la tua Compagnia non si sforza parlato come se Cristo non fosse un Dio
per l’eccellenza della dottrina valida, salvifico, ma fossero essi stessi legati a
non esiteremo ad abolire e sopprimere la più di un’organizzazione che era religio-
Compagnia di Gesù. Dire così tanto sa- samente neutrale o addirittura nemico
rebbe stato neutralizzare la romanità che del cattolicesimo.
impone punizioni a chi mostra le carte Colpisce, infatti, il parallelismo tra
prima che sia disposto a usarle e chi di- questo discorso di Paolo VI e il discorso
sapprova sempre l’uso di un linguaggio di apertura di Pedro Arrupe al Concilio
con intenti violenti. Vaticano II dell’anno precedente, un fat-
to forse inosservato ai delegati convenu-
Invece del bastone, Paolo VI ha usato ti alla Sistina.
la carota. Potete essere grandi di nuovo, Se Paolo VI avesse detto senza mezzi
ha detto ai gesuiti riuniti con lui nel- termini, come aveva quasi fatto Arrupe,
la Cappella Sistina. Andate, praticate che c’era una cospirazione universale
l’autentica devozione al Sacro Cuore di contro la Chiesa guidata da persone che
Gesù. Impegnatevi nell’educazione cat- erano colluse in una specifica organizza-
tolica della gioventù e nella conversione zione dedita a promuovere Lucifero e la
dei non cristiani nelle missioni. sua causa, non avrebbe potuto produrre
Tuttavia, non tutto il resto del discor- un’alzata di sopracciglia più scettica, un
so del Pontefice è stato brillante liberali- commento più aspro o un rifiuto più cla-
smo e paterna speranza. C’era anche una moroso della sua affermazione.
buona serie di preveggenze altrettanto In realtà, Paolo VI era andato oltre;
documentate; e questa volta non del tipo aveva insinuato che alcuni gesuiti fosse-
previsto o ordinario. ro entrati nella cospirazione. “Questa è
Permettetemi di ricordarvi, ha detto pura crudeltà”, commentò in seguito un
il Pontefice, che nonostante tutte le cose membro di spicco degli uffici dei gesuiti
rosee dette durante le vostre deliberazio- a Roma mentre inviava l’intero discorso
ni sul mondo invitante, la nuova era e papale.
tutto il resto, esistono in questo mondo, Ma nessuna minaccia papale o appel-
la cui novità e modernità vi affascinano, lo appassionato, per quanto vivace, (e la
due tipi di persone, o meglio, due mon- dissertazione di Paolo VI andava da un
di mescolati in uno. C’è “il mondo della punto all’altro), poteva scuotere la deter-
Congiura”, nel quale sono entrati tutti minazione della XXXI Congregazione
coloro che voltano le spalle alla luce e Generale e dei suoi leader.
alla grazia. In effetti, quel giorno di novembre
E c’è il mondo della «grande famiglia 1966, un anno dopo che Arrupe fece
umana per la quale il Padre ha mandato una difesa simile alla quarta sessione
– XX. La ricerca del carisma primitivo –
del Concilio Vaticano, era chiaro che il che i gesuiti possano aver commesso;
Padre Generale aveva cambiato la sua ma la colpa più grande sarebbe vivere
prospettiva. Il 24 novembre Arrupe ha con la paura di fare un errore, che inter-
tenuto una conferenza stampa per parla- rompa la nostra prestazione”.
re delle conquiste della XXXI Congre- Ma ha assicurato che c’era sintonia tra
gazione. Sua Santità e lui, come Generale della
Sottoposto a severi interrogatori sulle Compagnia.
parole di obbedienza di Paolo VI abbrac-
ciate dai gesuiti, Arrupe divenne arro-
gante e sleale. “Non so”, ha dichiarato, XX. LA RICERCA DEL
“cosa intendesse Sua Santità quando ha CARISMA PRIMITIVO
parlato dei nostri membri che hanno idee
strane e sinistre di cambiare il carattere “Guardiamo al futuro molto prossi-
della Compagnia di Gesù. Ha continua- mo!” Così un giornalista italiano ha rias-
to: “C’è la possibilità che la situazione sunto le opinioni dei delegati intervistati
trasformi l’obbedienza in un governo dopo la XXXI Congregazione. “Testan-
collettivo”. Ma se guardi da vicino, que- do e sperimentando è possibile scopri-
sto non è altro che la comunità e i Supe- re cosa deve essere la Compagnia, cosa
riori che uniscono i loro sforzi”. deve diventare, per fare ciò che fa como-
In altre parole, la nuova situazione do al mondo di oggi. Poi torneremo pre-
non era un governo collettivo, perché sto a Roma per la prossima e definitiva
solo a un esame più attento lo sarebbe Congregazione”.
stato. Arrupe stava diventando un mae- Il Padre Generale Arrupe ha presen-
stro del doppio senso politico. Anche lui tato il caso in termini di suono più tra-
padroneggiava l’arte dell’oblio seletti- dizionale. Il lavoro della Compagnia di
vo. Apparentemente scomparsi dalla sua Gesù, quindi, sarà quello di preparare la
mente erano i momenti, all’inizio della XXXI Congregazione Generale; soprat-
Congregazione, in cui veniva chiama- tutto per sviluppare e valorizzare sempre
to sul tappeto papale per rendere conto di più le “nuove fibre integrali” tessute
di quelle “idee strane e sinistre” di cui dalla CG31, per rendere i gesuiti “capaci
sembrava allora tanto compiaciuto; idee di dare nuova espressione al carisma pri-
sulla “democratizzazione” della Compa- mitivo della Compagnia”.
gnia; di “consultazione” invece che di Arrupe e i suoi collaboratori sapevano
obbedienza religiosa; di tutte le aberra- benissimo cosa intendessero con quelle
zioni proposte dal gesuitismo classico parole. Con ogni probabilità avevano in
che arrivava persino a contemplare l’a- mente un obiettivo simile al successo
bolizione del carattere sacerdotale della quasi miracoloso della vecchia Compa-
Compagnia. gnia quando essa era improvvisamente
«Non capisco cosa intendesse il San- balzata alla vita e al potere nel nuovo
to Padre», ha detto con calma, «quando mondo che stava nascendo nel Cinque-
Sua Santità ha parlato di ‘idee strane e cento. I gesuiti di quei giorni avevano
sinistre’.» abbagliato tutti con la loro maestria e le
Ad Arrupe è stato chiesto in conferen- loro doti brillanti in tutti i campi di atti-
za stampa se ci fosse stato qualche attrito vità. Avevano riempito le orecchie degli
tra la Santa Sede e la Compagnia durante uomini con il canto di un umanesimo
la XXXI Congregazione. Naturalmente nuovo e tutto cristiano, e illuminato le
no, Arrupe rise a un pensiero così ridico- loro menti con una nuova intellettualità.
lo. «Non voglio difendere alcuna colpa Erano speranza e luce; conduttori della
grazia e della bellezza divina. spazzatura”. I gesuiti, al termine della

Nonostante tutti i loro difetti, in quei XXXI Congregazione, avrebbero potuto
primi centocinquanta anni della loro creare un simile slogan precauzionale,
esistenza, i gesuiti riuscirono nella loro anche se con meno aggancio: se ti metti
grande impresa che andò oltre le più nella preparazione spirituale, ottieni ca-
grandi speranze dei loro maestri pontifici risma, a Dio piacendo; se ci metti prepa-
e seppero superare i limiti posti dalla vi- razione sociale e politica, tiri fuori dot-
rulenta opposizione e dall’odio dei suoi trine sociali arroganti.
nemici. È anche quasi certo che Arrupe In ogni caso, nella storia delle organiz-
e i suoi colleghi abbiano capito che que- zazioni umane, la Compagnia di Gesù ha
gli ex gesuiti avevano trionfato perché probabilmente stabilito un primato tra gli
erano stati in grado di creare un nuovo anni 1966 e 1974 nel massimo utilizzo e
percorso per il cattolicesimo romano, i disposizione delle sue risorse materiali
papi e i vescovi; i sacerdoti e le suore; tanto che la CG32, quando doveva riu-
i teologi, i filosofi e i laici, l’avrebbero nirsi a Roma, avrebbe in qualche modo
attraversata “secondo lo stile del Signo- infuso quel “carisma originario e primi-
re Gesù” secondo la dottrina cattolica, e tivo” nei suoi Decreti, catapultando così
in tal modo avrebbero posto un freno al la Compagnia in prima linea nella “nuo-
mondo nuovo che si stava aprendo sopra va era in cui si trova il genere umano”60.
le teste dei popoli del XVI secolo. In sostanza, la Compagnia di Gesù finì
Senza dubbio tutto questo era nella per assomigliare a una struttura monda-
mente e nei piani di Arrupe quando par- na di ingranaggi e ruote, bobine e assi,
lava di “dare nuova espressione al primi- dinamo e macchine, il tutto regolato da
tivo carisma della Compagnia”. Ciò che una ruota centrale situata nell’inesauri-
è già un po’ più discutibile è che lui e gli bile persona di Pedro Arrupe.
altri leader gesuiti del XX secolo inten- Le comunità dei gesuiti hanno parla-
dessero per carisma, primitivo o no, ciò to, studiato e dibattuto tra di loro.
che era sempre stato inteso come tale: un Essi hanno coordinato le loro parole,
dono totalmente gratuito di Dio. studi e dibattiti con i correlati di altre co-
Dio può fare questo dono, come fece munità della loro Ispettoria, che a loro
ad Ignazio, al termine di un lungo e in- volta li hanno coordinati con quelli di al-
tenso periodo di preghiera raccolta, tre Ispettorie all’interno dell’Assistenza
scrupoloso autoesame, rigida penitenza, stessa. Le comunità e le ispettorie della
attività umile e umiliata, il tutto svolto in stessa Assistenza sono state coordinate
assenza di qualsiasi esaltazione egocen- con quelle di un’altra. E tutte le Assi-
trica o personale. stenze realizzarono ciò che poteva esse-
Come per ogni dono soprannaturale, re prodotto da questo enorme coordina-
il carisma non può essere individuato mento, verso la sede dei Gesuiti a Roma.
o raggiunto a costo di un grande sforzo In un tempo abbastanza breve, stam-
burocratico che guarderebbe non a Dio patori instancabili che pubblicano in sei
ma alle indagini sociologiche, agli studi lingue hanno riempito montagne di car-
economici, ai forum di discussione, agli ta. Lo scopo finale di tutta questa meti-
esperimenti dottrinali, alla moralità del- colosa ricerca doveva essere la creazio-
la situazione e alle tabelle statistiche. ne di condizioni proprie e adeguate tra i
Gli esperti di informatica degli ultimi Gesuiti ovunque, in modo che potesse-
tempi sono stati felici di ripetere: “Se ro inviare nuovi Delegati a Roma pieni
metti qualità nel computer, ottieni qua-
lità; se metti la spazzatura, porti fuori la 60 Congregazione XXXII. Decreto 1-1.

dell’euforia della scoperta e di una nuo- di quanto pensassero. In ogni caso, ciò
va fiducia nella Compagnia: i Delegati che portarono non fu certo l’euforia della
verso la “ definitiva” XXXII Congrega- scoperta e la nuova fiducia che avrebbe
zione Generale. animato la XXXII Congregazione Gene-
Per come andarono le cose, la CG32 rale. Sembravano più preoccupati della
non doveva svolgersi così presto come mera sopravvivenza della Compagnia
alcuni avevano sperato. Il lavoro da fare che della ricomprensione del “carisma
in anticipo avrebbe richiesto otto anni. primitivo” invocato da Arrupe.
Tuttavia, considerando gli enormi ef-
fetti che i loro lavori avrebbero prodotto, Alla luce di un tale stato d’animo tra
otto anni erano un tempo notevolmente i gesuiti ordinari, un progetto iniziato
breve. già nel 1967 è particolarmente degno di
Il primo lavoro di questo meccanismo nota. In quell’anno, un gruppo di gesuiti
societario che si sarebbe esteso a tutta la di alto profilo si riunì alla Santa Clara
Compagnia iniziò molto presto. University in California.
Nel tardo autunno del 1966 iniziò un A quei leader era stato affidato dai loro
massiccio “Studio sociologico” dell’in- superiori niente di meno che scegliere
tero Ordine, che durò tre anni, in linea “le direzioni future” che la Compagnia
con la convinzione della CG31 che solo avrebbe preso. Il suo scopo era formare
conoscendo se stessi, i gesuiti possono un concetto e un sistema di “sviluppo to-
scoprire i propri ruoli in questa nuova tale dei gesuiti”.
era. Nonostante l’enormità di un tale com-
Tutti i metodi investigativi conosciuti pito, il loro rapporto fu pronto solo due
sono stati impiegati per scoprire lo sta- anni dopo nel 1969, Sbalorditivo.
to della Compagnia in ciascuna delle Quanto al padre generale Pedro Arru-
Province del mondo. Interi dipartimenti pe, intanto, era nel suo elemento. Le sue
universitari, unità di ricerca e consulen- energie sembravano nutrirsi della frene-
ti aziendali, hanno prodotto risultati di sia del lavoro che si metteva in moto. In
ogni genere, dai profili psicologici indi- effetti, probabilmente ha stabilito una
viduali alle tabelle statistiche più ampie sorta di record personale per lo zelo in-
e dettagliate. stancabile. Ha dato il meglio di sé.
Solo dagli Stati Uniti è arrivato un La sua produzione, visto che ha attra-
rapporto in cinque volumi contenente versato più volte il globo, sembra davve-
centoquaranta ricerche sulle Province ro sbalorditiva. Ovunque andasse, Arru-
nordamericane. Dopo tutti i loro sforzi, i pe cercava di incontrare non solo i suoi
due gesuiti curatori di quello studio do- gesuiti, ma anche leader civili di ogni
vettero concludere con una certa malin- genere e carattere, per esempio U Thant
conia: «Solo una profonda, preoccupata delle Nazioni Unite; il presidente Mar-
e continua riconsiderazione delle nostre cos, delle Filippine; Whitney Young,
convinzioni e norme (sulle nostre tesi presidente della Urban League degli
fondamentali) può costituire il fonda- Stati Uniti; così come con i pianificatori
mento dell’unità e il consenso richiesto del governo indiano.
per la sopravvivenza»61. A ciascuno, qualunque fosse l’argo-
Forse questi redattori hanno visto più mento della conversazione, il messaggio
di Arrupe era lo stesso che ha trasmesso
a U Thant: Noi (gesuiti) siamo impegna-
61 B. R. Biever e T. M. Gannon, Indagine ge-
nerale della Compagnia di Gesù nell’assistenza ti a lavorare con uomini di mente retta
nordamericana, vol. 3. di ogni credo e razza per una società ve-
ramente umana... giustizia e pace, senso Allo stesso tempo, la sua determina-
della famiglia e di uno sforzo congiunto zione a vedere e parlare con chiunque
tra le nazioni....”. Sicuramente una ma- incrociasse la sua strada, per caso o per
gnifica espressione di umanesimo laico. decisione, sua o altrui, non era priva di
La vita di Arrupe divenne un continuo uno scopo preciso. Perché i suoi obiettivi
giro di viaggi in aereo da Roma a Mani- consistevano anche nel mettere la Com-
la, a Dublino, a Duala, nella Repubblica pagnia “sulla mappa”, nella mente delle
Federale del Camerun; a Bombay, Goa, autorità pubbliche di ogni dove, e cattu-
New York, Madrid, Genova e ritorno a rare quella forza sottile, non per questo
Roma, solo per ricominciare un altro meno reale, che avvolge chi diventa una
giro. personalità internazionale.
Ovunque andasse, Arrupe parlava dei
temi più diversi, proclamando le sue In mezzo a tutta questa attività, si
idee su ecumenismo, liturgia, giustizia misero al lavoro anche le commissioni
sociale, pace, vocazioni religiose, impe- istituite dalla XXXI Congregazione, cia-
gno, educazione, comunicazione, Eser- scuna concentrata su un aspetto specifi-
cizi Spirituali di Sant’Ignazio, missiolo- co del gesuitismo tradizionale.
gia, episcopato, sacerdozio, virtù della Ad esempio, la distinzione dei gradi o
povertà, i sacramenti, i problemi sociali, “classi” all’interno dell’Ordine, che era
il dialogo, la generosità, la teologia, i diventata per Paolo VI motivo di grave
santi, la causa della pace e le implica- imbarazzo, fu oggetto di studio da parte
zioni politiche. Arrupe ha riversato fiu- di una commissione. I criteri di povertà
mi di parole e disseminato fiumi di idee tra i gesuiti furono assunti da un altro.
su gesuiti, studenti, non gesuiti, vescovi, Molti altri stavano lavorando tranquilla-
religiosi, laici. mente su questioni educative e discipli-
I suoi scritti alla Società e ad altri si nari.
moltiplicarono rapidamente. Insomma, L’enorme e intricato meccanismo
tutto in Arrupe era incessante, sostenuto. che non avrebbe lasciato intatto nulla
E ha prosperato su questo. La sua esube- della Compagnia stava cominciando a
ranza non aveva mai brillato più visibil- muoversi e a prendere slancio nel 1968,
mente. “Il suo viso si illumina quando quando fu presentata la prima delle
è in viaggio”, ha osservato un assisten- grandi prove sulle frequenti proteste di
te. Come sempre, il suo entusiasmo era Arrupe per la lealtà dei Gesuiti al Papa.
contagioso per tutti coloro che aveva vi- Fu questa anche la prima chiara indi-
cino. cazione delle vie lungo le quali si svi-
Lo scopo primario di Arrupe in tut- luppò la febbrile ricerca del “carisma
ti questi viaggi, conversazioni e corri- primitivo”.
spondenze era quello di conoscere i suoi In quell’anno papa Paolo promulgò
gesuiti, di farsi conoscere da loro e di la lettera enciclica più famosa di tutto il
trasmettere loro la sua febbre di “rinno- suo pontificato, Humanae vitae «Della
vamento”, il suo entusiasmo per trovare vita umana». In essa Paolo confermava
e purificare quel prezioso “antico cari- il divieto della Chiesa di ogni forma di
sma”, e portando avanti la Compagnia contraccezione artificiale, e lo faceva
mentre i suoi enormi meccanismi di stu- senza sfumature, distinzioni o eccezio-
dio andavano a comporre i contenuti che ni. Ha ribadito la dottrina tradizionale:
sarebbero culminati nella “prossima e la contraccezione era inaccettabile e non
definitiva Congregazione”, la trentadue- c’era modo che nessun cattolico potesse
sima. legittimamente praticarla. La posizione
del papa era determinata come quella di aiutato i vescovi tedeschi a scrivere la
qualsiasi papa precedente o successivo. loro ambigua risposta all’Enciclica, lan-
Se la dottrina tradizionale era comple- ciò, sotto il proprio nome, un vigoroso
tamente dalla parte di Paolo VI nell’Hu- e inequivocabile attacco, che costituiva
manae vitae, la pratica tra i cattolici era una sfida all’infallibilità papale in ma-
un’altra cosa; poiché il controllo delle teria di fede e di morale. Tutte le argo-
nascite si era diffuso in lungo e in largo mentazioni del Pontefice, ha detto con
tra loro in Europa e nelle Americhe, con scherno Rahner, «erano effettivamente,
la connivenza di sacerdoti e vescovi. materialmente e sostanzialmente false».
I gesuiti, intanto, in Europa come ne- Un gruppo di gesuiti, quasi l’intera
gli Stati Uniti o nel Terzo Mondo, non facoltà, della Berkeley, California Jesuit
facevano mistero di approvare la pillola, School of Theology (JSTB) ha pubbli-
che aveva rivoluzionato le idee popolari cato un manifesto collettivo, sempre su
sulla contraccezione. Arrupe non aveva America Magazine, denunciando Hu-
fatto nulla per mettere ordine tra loro, manae vitae.
nei tre lunghi anni in cui aveva ricoperto Il manifesto di Berkeley ha suscitato
la carica di generale. un particolare clamore, perché contesta-
Nell’epilogo febbrile del Vaticano II, to da un altro gruppo di gesuiti fedeli a
l’enciclica totalmente tradizionalista di Paolo VI, i quali affermavano che tutti
Paolo VI è stata vista da molti, ma non dovevano essere obbedienti al papa.
da tutti, come un’ingerenza papale in una A loro volta ha risposto il presidente
questione che riguardava intimamente della JSTB Richard Hill, S.J. In qualità
tutti i cattolici del mondo; era come uno di padre del suo gregge, Hill ha scritto
squillo di tromba stonato che interrompe all’arcivescovo di San Francisco insi-
una sinfonia fino a quel momento pia- stendo sul fatto che il dissenso della sua
cevole. Ciò che seguì a quello squillo di facoltà gesuita era necessario perché
tromba fu un parlamento internazionale condivideva “l’angoscia” di tanti catto-
di proteste ululanti, rimproveri dolorosi, lici.
ripudio aperto e ridicolo. Quando un funzionario dell’ufficio
dell’arcivescovo di San Francisco ha
Intere corporazioni nazionali di ve- letto che la squadra di Hill “condivide-
scovi, indonesiani, olandesi, tedeschi, va l’angoscia”, non ha potuto reprimere
austriaci, per citarne solo alcuni, dichia- un’amara battuta personale: “Cosa han-
rarono apertamente che, pur appoggian- no combinato quei gesuiti nei fine setti-
do certamente il Santo Padre, capivano mana?”
che la contraccezione era una questione Bisogna riconoscere che, al suo livel-
di coscienza individuale. lo, il Provinciale della California, Pa-
Tra gli intellettuali gesuiti non c’era- trick A. Donahue, ha rimproverato i dis-
no nemmeno quei trasparenti tentativi di sidenti della JSTB. Ma non li ha puniti
apparire obbedienti o aderenti. La pub- per aver attaccato l’insegnamento mora-
blicazione gesuita americana America le del papa. Ma proprio questo, attaccare
Magazine, il cui nuovo editore era Do- il Santo Padre per questioni morali, era
nald Campion, S.J., pubblicò due artico- sempre stato il delitto inconcepibile, la
li che criticavano e attaccavano Huma- trasgressione per eccellenza della Com-
nae vitae. pagnia contro la sua stessa missione e
Quasi altrettanto prontamente, il peso finalità.
massimo della teologia tedesca, il rispet- Tale disobbedienza e disordine all’in-
tabilissimo Karl Rahner, S.J., che aveva terno dell’Ordine caddero finalmente
sulle spalle di Pedro Arrupe. Non era Nella sua successiva esortazione, era
d’accordo sul fatto che la contraccezio- chiaro che Arrupe non era né ignorante
ne fosse sempre moralmente sbagliata né incurante del fatto che stava parlan-
o che, anche se non lo fosse, si dovesse do ai gesuiti di una norma tradizionale
obbedire all’Enciclica. dura e scomoda del comune cattolicesi-
Dopo tutti i suoi viaggi, conosceva mo; che, in poche parole, sia la sua te-
perfettamente gli atteggiamenti di mol- ologia di base che il suo gesuitismo di
ti dei suoi uomini. Sapeva anche che, in base erano congenitamente deboli. “Le
certe zone, promuovevano la contrac- idee (di Humanae vitae) possono non es-
cezione e ricevevano anche sovvenzio- sere compatibili con le proprie a prima
ni dalla Federazione americana per la vista”, ha scritto, “ma solo trascendendo
Planned Parenthood62. Naturalmente, la prospettiva individuale la loro corret-
la romanitá esigeva che Arrupe scrivesse tezza sarà rivelata”.
all’intera Compagnia sostenendo il Papa Non è stata la debolezza della sua
su questo tema. In realtà, ha inviato tre teologia o del suo gesuitismo a portare
circolari ai suoi gesuiti. I primi due de- alla testa di Arrupe un piccolo diluvio di
vono essere considerati una meraviglia proteste, ma la sua breve oscillazione, la
dell’immaginazione creativa. La lettera sua possibile inclinazione ad accogliere
inviata in primo luogo era un promemo- il “passo indietro” del Papa su questa
ria per i suoi uomini che erano Gesuiti, questione sessuale.
che il Papa era il Papa e che lui era il Ge- I superiori delle due province gesui-
nerale. Questa enciclica del Papa aveva te tedesche, padre Krauss, di Monaco, e
bisogno di una “lealtà rettilinea e deci- padre Ostermann, di Colonia, ripudiaro-
sa”, accompagnata come sempre da un no entrambe le lettere del padre generale
“pensiero creativo” che, ha riconosciuto, e contestarono l’insegnamento di Paolo
“non è facile né comodo”. VI sulla contraccezione.
Nella lettera seguente, Arrupe ha di- Più di cento gesuiti si sono incontra-
scusso di ciò che intendeva per “pensie- ti al St. George’s College di Francofor-
ro creativo”. Non leggete le sole parole te, dove hanno scritto una lettera dallo
dell’Enciclica, ha consigliato ai suoi ge- stile deciso indirizzata ad Arrupe: “La
suiti, ma mostrate “la volontà di intra- Compagnia di Gesù non può accettare la
prendere uno studio intenso per scoprir- posizione che ti sei sentito obbligato ad
ne il significato e lo scopo, sia per sé che adottare nelle tue carte”. In altre parole,
per gli altri”. tu stesso non credi a quello che ci dici
su cosa pensare e fare. Lei non accetta
62 La situazione prevalente tra i gesuiti nella lettera di Paolo VI. Perché dobbiamo
le Filippine, per esempio, venne alla luce solo farlo?
nel 1971, fu tale che il Superiore, padre J. B.
Reuter, incaricato delle comunicazioni socia-
Almeno su questo punto i gesuiti tede-
li nell’Asia orientale, accettò le sovvenzioni di schi avevano ragione. Nonostante l’as-
«Family Planning International», una divisione salto critico contro Arrupe fosse niente
del PPFA, a condizione che i gesuiti presen- in confronto al maremoto che stava tra-
tassero «un rapporto sulla quantità e sul tipo
di contraccettivi usati e disponibili alla fine di
volgendo Paolo VI, la risposta del Padre
ogni trimestre e anno di concessione». Reuter, Generale ne fece l’esempio vivente di
commentando questo apostolato, ha affermato un vecchio proverbio poco lusinghiero:
che in esso “si darà enfasi alla legittimazione “Scegli un gesuita per tuo confessore,
del coinvolgimento dei cattolici nei programmi
di pianificazione familiare”. Tutto questo va al
perché metterà sempre dei cuscini sotto
verbale come un chiaro campione di ambiguità i tuoi gomiti.”
su una questione assolutamente vitale. Arrupe ha scritto una terza lettera. I
precedenti erano stati male interpretati, reazione dei gesuiti aveva giocato un
spiegò. Non si era proposto di interrom- ruolo dominante.
pere la “discussione scientifica e obietti- Con qualsiasi altro Papa, fisicamente
va” sull’argomento. I gesuiti dovrebbero robusto o meno, ci sarebbe voluto poco
continuare la loro “ricerca e meditazio- perché si scatenasse una reazione violen-
ne” sull’argomento. ta contro il percorso che la Compagnia
Era il semaforo verde. Da quel modi Gesù aveva ora chiaramente indicato
mento cessò ogni pressione sui gesuiti di seguire.
da parte dei loro superiori romani in re- La posizione di Paolo VI sulla questio-
lazione all’Humane vitae. ne era però indebolita da molti atteggia-
menti da lui stesso assunti e dalle cause
Nel frattempo, il Papa aveva un dispe- che aveva sostenuto nella sua carriera di
rato bisogno di aiuti di ogni genere. La papa, cardinale e arcivescovo. Le parole
sua salute stava peggiorando. In un’ope- che lui stesso aveva pronunciato ora po-
razione avvenuta al quarto piano del Pa- tevano essere usate contro di lui.
lazzo Apostolico nel novembre 1967, gli Per gran parte della sua carriera ec-
fu asportata la prostata. Contrariamente clesiastica, ha portato una torcia libera-
alle voci, non c’erano state metastasi. le. Il suo liberalismo era dello stile del
Altre miserie di carne mortale gli venne- sognatore, la cui tesi è che se sei gentile
ro a causa di una grave artrite alle gam- con gli altri, tutti saranno gentili con te,
be, oltre che di un’artrite cervicale che anche quando le carte sono mal distribu-
lo costrinse a indossare un collare rigido ite. Questa tesi fu fatta a pezzi davanti
sotto i vestiti per ridurre il dolore. ai suoi occhi, non solo dai suoi nemici,
Questa particolare gli ha salvato la ma dallo stesso quadro, la Compagnia di
vita durante la sua visita a Manila. Il kris Gesù, che aveva giurato di sostenerla.
brandito dal pittore boliviano e frustra- Paolo VI, quindi, non era in condizio-
to assassino del Papa, Benjamín Amr y ne di affrontare le sottili ostilità contro
Mendoza, era abbastanza affilato da ta- di lui, di cui sapeva che Arrupe e i suoi
gliare le giugulari del Papa, dal momen- gesuiti erano capaci.
to che Mendoza roteò l’arma due volte, Quando il Papa protestò con una se-
una a destra e una a sinistra del collo del rie di lettere, Arrupe poté rispondere in-
papa. Se non fosse stato per quel collare viando una copia delle sue stesse lettere
rigido e la velocità del segretario privato all’intera Fraternità, nelle quali chiedeva
di Paolo VI, monsignor Macchi, che ha l’approvazione dell’Humanae vitae.
afferrato Mendoza per un braccio e ha Nell’aprile 1969, un impaziente Paolo
fermato il suo slancio, Paolo VI sarebbe VI si ridusse a rivolgere un lamentoso
morto. appello a Pedro Arrupe e a Roma si riunì
Tuttavia, era leggermente ferito su un’assemblea di ventidue provinciali ge-
entrambi i lati del collo. Nel 1968, in suiti: “Aiutate la Chiesa! Vieni in aiuto
mezzo alla bufera dell’Humanae vitae, dei loro bisogni! Mostra ancora una vol-
Paolo VI non aveva recuperato né le for- ta che i figli di Ignacio sanno cosa fare!”
ze né i nervi saldi. Lo shock del rifiuto, Quasi contemporaneamente, Arrupe
dell’odio, della derisione e del diffuso rimase invischiato in un altro imbroglio
tradimento da parte dei suoi vescovi e gesuita, e il suo ruolo in esso fu una ri-
del suo clero lo abbassò così tanto che, sposta fin troppo chiara alla debole e di-
dopo aver pubblicato l’Enciclica, stava sorientata richiesta di aiuto di Paolo VI.
davvero morendo, con il cuore spezzato. Nell’ottobre 1968, un gesuita olande-
In quella perdita vicina alla morte, la se, padre Josef Vrijburg, lasciò la Com-
pagnia dichiarando di volersi sposare nenberger, espulse i due membri della

nell’agosto 1969, ma avrebbe continuato Compagnia e inviò una lettera ai gesuiti
come sacerdote attivo. Le sue dichiara- olandesi giustificando l’atto. Non c’era
zioni includevano una presa in giro della da temere, diceva in sostanza Arrupe,
verginità e attacchi al vetriolo al celibato che le espulsioni fossero dovute ad un’i-
sacerdotale. dea deviata della verginità, del celibato
Vrijburg fu sostenuto nelle sue azio- e del sacerdozio; era semplicemente una
ni e nelle sue opinioni da due cappellani necessità disciplinare. “Per favore, non
gesuiti dell’Università di Amsterdam. temete”, ha chiesto Arrupe, rassicurando
Huub Oosterhuis era uno di loro; fu un i gesuiti olandesi, “che io ostacolerò il
poeta e saggista olandese, e uno dei col- vostro dinamismo e la vostra creatività
laboratori gesuiti nella stesura del Cate- apostolica”.
chismo olandese, pubblicato alcuni anni Le parole di Arrupe sono efficaci, in-
prima, in cui la dottrina cattolica veniva fondono calma e la situazione torna pre-
confutata e negata su questioni come la sto alla normalità: i gesuiti in Olanda
divinità di Gesù, l’Assunzione della Ver- continuano ad approvare il divorzio, il
gine, e, ovviamente, il controllo delle matrimonio del clero, la masturbazione,
nascite. i matrimoni omosessuali, l’aborto e la
L’altro cappellano gesuita, Tom van contraccezione.
der Stap, era meno illustre di Oosterhuis, Il polverone della polemica olande-
ma non meno risoluto. Arrupe ha chiesto se non si era ancora calmato quando in
a Oosterhuis e Van der Stap di smettere Spagna fece capolino una deviazione
di difendere Vrijburg e di abbandonare evidentemente molto più minacciosa e
i loro aspri attacchi al celibato. Insieme inaccettabile per Arrupe, nonostante le
al suo provinciale, padre Jon Hermans, sue deplorevolmente ridotte dimensioni.
che fungeva da suo scudo, entrambi gli Questa volta il contesto era anti-rinnova-
uomini si recarono a Roma per schernire zionista e la reazione di Arrupe ha ripor-
Arrupe nel suo rifugio del Gesù. tato alla mente quel clima di assolutismo
Il Padre Generale disse loro di lasciare rivoluzionario che aveva sommerso tutti
la Compagnia. Hanno rifiutato. Il supe- i sentimenti tradizionalisti nella XXXI
riore Hermans si rifiutò di espellerli. Per Congregazione Generale.
quanto scandaloso fosse il caso, gli olan- L’azione si è concentrata su un grup-
desi non erano privi di sostegno tra i loro po di un centinaio di gesuiti spagnoli,
superiori romani. Uno degli assistenti su circa tremilacinquecento provenienti
regionali di Arrupe, praticante a Roma, da tutta la Spagna, che hanno chiesto al
padre Marius Schoenenberger, nato in Vaticano di poter tornare al gesuitismo
Svizzera, arrivò al punto di imitare una originario della Compagnia.
delle tecniche del Padre Generale. Implicita in tale richiesta era l’idea
Ha convocato una conferenza stampa che qualunque “carisma primitivo” Ar-
nella “Sala Rosa” dell’Hilton di Roma. rupe stesse cercando, non era il carisma
Ai giornalisti è stato servito un cocktail di Ignacio e che qualsiasi strada intra-
quando Schoenenberger ha annuncia- presa da Arrupe per trovare quel nuovo
to che avrebbe lasciato la Compagnia, carisma non era la via dell’autentico ge-
chiarendo che lo stava facendo perché suitismo. Qui c’era davvero un’eresia!
era molto indietro su questa questione Arrupe e i suoi quattro assistenti gene-
del celibato. rali affrontavano la Spagna come levrieri
Arrupe, non si sa se spinto dall’atto che mettono all’angolo un coniglio. Ciò
ampiamente pubblicizzato di Schoe- che alla fine li spinse a ucciderlo (il co-
niglio, espressione figurata) fu una riu- della XXXI Congregazione; “Le comu-
nione dei vescovi spagnoli nel dicembre nità più piccole incoraggiano il contatto
del 1969, in cui, a maggioranza ristret- personale”.
ta, i vescovi appoggiarono la richiesta Le Province nordamericane sono state
dell’ala conservatrice che chiedeva le l’avanguardia nella reinstallazione delle
fosse consentito di separarsi dalla Com- loro case di formazione e in gran parte di
pagnia di Arrupe e tornare alla “regola ciò che ne è seguito. Anche se quello che
primitiva”. è successo negli Stati Uniti è successo
Dopo approfondite ricerche sulla vita anche nelle Ispettorìe europee 63.
e le azioni di ciascuno dei dissidenti Nel settembre 1968 era stato deciso
conservatori, Arrupe arrivò in Spagna di di trasferire alcuni dei principali centri
persona il 1 maggio 1970, armato di tut- di formazione dei gesuiti nelle città. La
ti i documenti di cui aveva bisogno per Weston School of Theology è stata tra-
trattare con i ribelli. Quando se ne andò, sferita a Cambridge, nel Massachusetts,
l’11 maggio, aveva sopraffatto, convin- dove avrebbe condiviso proprietà im-
to, minacciato o sconfitto ogni uomo del mobiliari con l’Episcopalian Theologi-
gruppo. Non si trattava di “impedire il cal College. Il St. Mary’s College, a St.
suo dinamismo” o “la sua creatività apo- Mary’s, Kansas, fu trasferito alla Saint
stolica”. Arrupe ha semplicemente eli- Louis University, così che la proprietà e
minato il problema. il controllo di una scuola dei gesuiti pas-
sarono a un consiglio di laici.
Il clamore della battaglia sull’Huma- Allo stesso modo, l’Università dei
nae vitae scoppiata nel 1968, e il succes- Gesuiti di Detroit in seguito cedette
so di Pedro Arrupe nel mettere da parte metà dei seggi del consiglio ai laici, e
le richieste e i clamori di un Papa de- l’anno successivo, 1969, la famigerata
bole e assediato, sembravano infondere Fordham University di New York vide
nuova vita a molti dei decreti della 31ª il controllo dei Gesuiti sostituito da un
Congregazione Generale; e uno, in par- consiglio di laici.
ticolare, sembrò prendere la torta nella
rapidità dei cambiamenti che introdusse Basta osservare il processo di cambia-
ovunque nella Compagnia di Gesù. mento in uno di questi centri di forma-
Con il decreto relativo alla preparazio- zione dei gesuiti trasferiti per conoscere,
ne dei giovani gesuiti, la Congregazione in larga misura, ciò che è avvenuto in
aveva stabilito che tutte le case di forma- ognuno di essi. Nel 1969, il Woodstock
zione fossero situate in contesti urbani. Theologate, nel Maryland, aveva al suo
I noviziati per principianti, così come i attivo centoquattro anni di solida tradi-
centri filosofici, teologici e umanistici zione nella formazione dei teologi; nella
dovettero essere sradicati. “La teologia ricerca teologica, filosofica e accademi-
di prima classe”, come ha affermato un
gesuita, “richiede una comunità urbana 63 I cambiamenti raccomandati dalla XXXI
e contatti ecumenici; un ambiente buco- Congregazione Generale sono giunti anche alla
lico può essere un ostacolo all’efficacia. Pontificia Università Gregoriana di Roma. Il
cognome “Grego”, ha generato otto santi della
Non importa che queste scuole “buco- Chiesa, quindici Papi, centinaia di cardinali e
liche” abbiano una lunga storia di illu- decine di migliaia di sacerdoti. Dal trentunesi-
stri teologi; la moda era a favore di un mo anno è aperto a entrambi i sessi; in un dato
certo tipo di rilevanza. «La Compagnia giorno, almeno la metà degli studenti (suore e
sacerdoti) indossa abiti secolari. Anche il “gre-
va verso uno stile più personale...», ha goriano” ha perso la sua fama di centro dell’or-
sottolineato uno dei precedenti delegati todossia.

ca; così come nell’accumulo di risorse. stile di cura della persona. Apparvero le
Aveva prodotto generazioni di gesuiti barbe, le basette, i capelli lunghi legati
ottimamente istruiti in teologia morale e al collo come una coda di cavallo, come
gesuitismo. Poiché i suoi dintorni erano se fossero stirati nel tentativo di apparire
bucolici, ha fornito a migliaia di persone “IN”. Maglioni girocollo, pantaloni lar-
la possibilità di acquisire serenamente la ghi, jeans e scarpe da ginnastica erano
scienza e l’addestramento all’ascetismo. preferiti all’abbigliamento clericale e ai
Quella ricca tradizione è stata spezza- collari.
ta in mille pezzi.
Il complesso istituzionale di Wo- Tutto stava funzionando secondo i
odstock è stato trasferito a New York piani. Come ha osservato padre Walter
presso Morningside Heights, vicino alla Burghardt, direttore della Jesuit Theo-
Columbia University. Gli uffici di “Wo- logical Review: “La sperimentazione di
odstock, N.Y.”, come venne chiamato il diversi stili di vita è indispensabile ai no-
teologato per distinguerlo dalla sua sede stri studi gesuiti, se vogliamo preparare
originaria nel Maryland e dalla sua tra- (i giovani) al ministero nel mondo con-
dizione, furono installati a Manhattan, temporaneo”. Padre William J. Bryan,
tra la 119th Street e Riverside Drive, nel direttore di Educational Outreach, era
Centro Ecumenico del Seminario Teolo- naturalmente d’accordo. “Il nuovo am-
gico di l’Unione. Ma le residenze della biente favorisce lo sviluppo della matu-
“comunità” dei gesuiti erano dissemi- rità e delle risorse”. L’unica cosa che ri-
nate in una serie di appartamenti in cin- cordava la vita comunitaria restavano le
que edifici che, nell’Upper West Side di cene, fornite da “Schrafft’s Restaurant”,
New York, andavano dalla 95esima alla nella residenza, al 220 West 98th Street,
125esima strada. dove trentuno appartamenti erano sta-
Si è poi posto l’accento sulla libertà ti riprogettati, riarredati e amalgamati,
personale dei giovani gesuiti in forma- in parte da Richard P. Hunt, S.J., per il
zione e sul loro senso di responsabili- nuovo stile di vita gesuita. Hunt ha tra-
tà. Inevitabilmente, molti degli aspetti scorso diversi mesi illuminanti immerso
“sostanziali” della vita dei gesuiti ne nello studio di tendaggi, tappeti, verni-
risentirono. La povertà, l’obbedienza e ci e lampadari. Allegramente, anche se
la castità furono presto fuori questione. in modo un po’ rustico, descrisse la sua
Ciascuno dei giovani gesuiti riceveva esperienza come “importante nel pro-
un assegno mensile, un conto corrente e cesso di apprendimento”.
gestiva il proprio budget come qualsiasi Naturalmente, secondo le disposizio-
altro newyorkese. ni della XXXI Congregazione Gene-
Era forse inevitabile che alcune di rale, non si leggeva più durante i pasti.
queste nuove “residenze” dei gesuiti L’abbandono di questa pratica bastereb-
diventassero puri luoghi di ritrovo e di be a sopprimere dalla nuova mentalità
caffè e birrerie, dove i giovani andavano gesuitica non solo ogni giustificazione
e venivano a loro piacimento. Sperimen- dell’obbedienza, della povertà e del ce-
tavano regole di convivenza non orto- libato, ma anche ogni notizia di ciò che
dosse, frequentavano ragazze come “ra- era esistito prima del loro arrivo, ogni
gazzi normali” e nessun superiore pote- stampo o caratteristica ignaziana della
va chiedere loro conto, in alcun modo, spiritualità, missione e azione dei ge-
dei loro studi o della pratica della vita suiti. Col tempo, i nuovi membri della
religiosa. Compagnia avrebbero mostrato due trat-
Insieme a tutto questo, è cambiato lo ti notevoli: l’ignoranza di cosa signifi-
casse la vita religiosa, in particolare, e la Il concetto precedente del gesuita,

vita religiosa nell’Ordine, e un’analoga quello che si armonizzava con il suo
ignoranza della società e della Chiesa. stampo specifico, era scomparso. La
In un tale stato di ignoranza e libera- formazione e l’istruzione dei giovani
zione, non c’è da meravigliarsi che gli gesuiti dovevano essere già organizzate
uomini che vivevano lì, così come i loro e orientate secondo gli orientamenti sta-
superiori, fossero tutti a favore di “Wo- biliti dalle tendenze contemporanee del-
odstock, NY”. La nota di ribellione e in- la scienza e dell’umanesimo. La Com-
dipendenza era sempre presente. Nelle pagnia ha dovuto adattarsi per adattare
parole di Gerald Huyett, giovane gesuita l’individuo alla “scoperta personale, in-
americano in formazione, la forza del- tegrazione e crescita”.
la Compagnia “è sempre stata quella di L’obbedienza sarà definitivamente so-
aver operato ai margini della Chiesa e di stituita dalla “consultazione” e dal “dia-
non aver seguito la linea ufficiale. logo” tra tutti i membri della comunità,
È vero che ci troviamo in una situa- compreso (molto magnanimamente) il
zione instabile; ma questo va bene per- Superiore.
ché lo è anche il resto del mondo. La castità era ritenuta impossibile
senza «la capacità di amare che si svi-
Proprio quando questo processo di luppa attraverso l’esperienza dell’amore
reintegro e riforma delle case di forma- umano, e questa non sempre si esaurisce
zione dei gesuiti era nel suo periodo di nell’amore dell’uomo per i suoi simili».
massimo fermento, la conferenza dei di- L’amore di un uomo per una donna e la
rigenti gesuiti di alto livello e delle de- sua risposta aggiungerebbero dimensio-
stinazioni importanti, che si era riunita ni di sensibilità che altrimenti non po-
per la prima volta nel 1967 presso l’U- trebbero essere raggiunte. La conferenza
niversità, emanò il suo ultimo rapporto ha ammesso che qui c’erano dei pericoli;
di Santa Clara, California, per iniziare il ma sosteneva che bisognava rischiare.
lavoro di elaborazione di un concetto e Nonostante il fatto che la fornicazione
di un sistema di “sviluppo totale dei ge- non fosse usata nel resoconto della con-
suiti”. ferenza, i partecipanti pensavano che,
In altre circostanze, questo rapporto, invece del matrimonio o della castità ce-
scritto com’era da uomini importanti e libe, si sarebbe aperta una terza via per
influenti della Compagnia, sarebbe stato i gesuiti: rapporti intimi con donne che
esplosivo. Ma nel clima che si era ma- non implicassero matrimonio formale o
terializzato nel 1969, fu a dir poco uno diritto comune.
stupefacente programma delle linee di In altre questioni che erano sempre
ribellione che i gesuiti avrebbero segui- state considerate ugualmente vitali nel
to nella loro guerra contro il Papa e la gesuitismo originario della Compagnia,
Chiesa tradizionale negli anni ‘70 e ‘80. si manifestò lo stesso spirito completa-
Il ruggito e il clamore di ribellione mente nuovo dell’umanesimo secolare.
contro l’Humanae vitae impallidiscono La devozione al Gesù storico era sco-
di fronte alla ribellione legittimata, se raggiata. I gesuiti non dovrebbero rivol-
non diffusa, dal resoconto di quella con- gere la loro attenzione a “una fantasiosa
ferenza dei gesuiti. creazione di Gesù di duemila anni fa”,
Leggerlo equivale a leggere un docu- ma a “Cristo vivente ora, presente nel
mento concepito interamente nello spiri- suo popolo”.
to dell’umanesimo laico e del sentimen- La forma più sacra della preghiera
to anticattolico. cattolica, la celebrazione della Messa,
doveva essere aperta all’adattamento e dopo la fine della trentunesima, Pedro

alla sperimentazione, indipendentemen- Arrupe fece il primo sondaggio qua-
te da ciò che il Papa o i vescovi pote- si ufficiale per sapere se fosse arrivato
vano comandare. In effetti, invece della il momento opportuno per decidere di
partecipazione quotidiana obbligatoria convocare la XXXII Congregazione Ge-
a questa celebrazione del tutto “autodi- nerale. Ogni tre anni si riunisce a Roma
struttiva”, ha affermato la Conferenza, una Congregazione dei Procuratori ge-
potrebbero e dovrebbero esserci “lezioni suiti, composta da un delegato per ogni
di sensibilità dirette professionalmente” Provincia.
per i giovani gesuiti. I procuratori della Compagnia sono
Nella sua interezza, il rapporto della uomini incaricati di rappresentare un
Conferenza non ha toccato alcun aspetto interesse particolare di una determina-
del gesuitismo, né dei suoi “sostanziali” ta Provincia. Dopo aver consultato la
e del suo normale sistema di sostegno. Congregazione dei Procuratori del 1970,
Una volta completata, la relazione fu let- Arrupe decise che la Compagnia in ge-
ta dai gesuiti del nord, e fu accolta con nerale non era ancora pronta per la Con-
favore non solo dai gesuiti nordameri- gregazione “definitiva”.
cani, ma soprattutto dagli olandesi, dai La legge dei Gesuiti richiede che una
tedeschi, francesi e latinoamericani. Congregazione Generale si svolga entro
Il Padre Generale Arrupe ha elogiato un determinato periodo di tempo dopo
la diligenza generale dei partecipanti. la sua convocazione ufficiale. Se Arru-
Non ha alluso, né tantomeno obiettato, pe avesse annunciato la trentaduesima
alla sottostante mancanza di principi tra- nell’ottobre 1970, avrebbe dovuto tener-
dizionalmente gesuiti o cattolici. Ha sot- lo entro aprile 1972. Tenendo presente
tolineato che alcune delle proposte della che l’intera Compagnia avrebbe dovuto
Conferenza, quella della “castità celi- essere preventivamente preparata alle
be, per esempio, sarebbero fortemente profonde, realistiche e aperte considera-
osteggiate dai vertici della Chiesa”. zioni della XXXII Congregazione, che
Ma a parte questi piccoli cavilli, era doveva servire «da centro di convergen-
chiaro che il rapporto esprimeva accura- za per la vasta rete di scambi», tuttora in
tamente l’opinione dei promotori e degli atto, la realtà era che ci sarebbe voluto
agitatori della Compagnia in molte delle più tempo.
Province del mondo e anche a Roma. Tuttavia, i progressi furono abbastan-
Non c’è dubbio che il prodigioso za rapidi tanto che, nell’aprile 1971, Ar-
macchinario installato dalla Compagnia rupe ritenne che fosse giunto il momento
nel mondo per l’indagine e l’analisi di se di creare almeno una Commissione pre-
stessa si stava trasformando in una vasta paratoria remota di sei uomini, sotto la
rete di scambio, ogni anno sempre più guida dei suoi quattro Assistenti gene-
efficace, mentre, settore dopo settore, rali. La responsabilità di questa remota
comunità dopo comunità, tutte le Pro- commissione preparatoria era quella di
vince e le Assistenze hanno accumulato organizzare ancora più conferenze, as-
risultati, stabilito conclusioni e parteci- semblee, incontri, riunioni e forum in
pato alla convinzione ufficialmente nu- tutto il mondo, in cui tutti gli aspetti del-
trita che fosse in vista una Congregazio- la vita dei gesuiti sarebbero stati nuova-
ne Generale della Compagnia di Gesù mente dibattuti e sezionati.
che avrebbe fatto epoca. Ma poi tutto sarebbe stato fatto alla
luce del lavoro di più di quattro anni,
Già nel 1970, appena quattro anni beneficiando dei frutti delle ricerche e
delle sperimentazioni condotte con tan- Filippine tre gesuiti, arrestati a Minda-
to impegno. Tutto questo si concentrerà nao per aver difeso i diritti dei lavorato-
nell’evento di vertice che sarà sicura- ri, furono rilasciati nell’ottobre 1972.
mente la XXXII Congregazione Gene- Lo stesso Arrupe incontrò i gesuiti dei
rale. paesi satellite sovietici e apprese da loro
Arrupe riusciva a stento a contenere che “i nostri membri godevano di una
la sua impazienza per questo grande av- notevole libertà. Possiamo predicare il
venimento, come testimonia il suo mes- Vangelo, insegnare la dottrina, anche
saggio natalizio di quell’anno a tutta la criticare oggettivamente e con tono mo-
Compagnia, intitolato “Discernimento derato il Governo...”.
spirituale comunitario”. In esso insiste- Ovunque i gesuiti combattevano
va, quasi fino alla noia, sul modo in cui contro l’oppressione politica, la povertà,
ogni comunità, nel suo insieme, poteva l’ignoranza; e alcuni lo hanno fatto con
arrivare a propositi e realizzazioni ri- grande rischio personale.
spetto alla propria missione. In Rhodesia, padre Clemente Freyer e
Proprio come nella spiritualità igna- altri gesuiti furono catturati dai guerri-
ziana, l’individuo dovrebbe dirigere glieri assassini di Robert Mugabe nel lu-
i diversi spiriti che lottavano nella sua glio 1973. In tutta l’America Latina, ma
anima, e discernere quale fosse buono e soprattutto in Nicaragua, El Salvador,
quale fosse cattivo, in modo tale, secon- Guatemala, Cile e Perù, i gesuiti lavo-
do Arrupe, che l’intera comunità potesse rarono per diffondere la nuova Teologia
controllarsi allo stesso modo. della Liberazione, formando scuole e
Va da sé che Ignacio non ha mai pen- studenti delle scuole superiori in tattiche
sato a una comunità gesuita come imma- marxiste, promuovendo le comunità di
ginava Arrupe, che traesse ispirazione base della chiesa popolare e unendosi
per questo decollo non da Ignacio, ma alle bande di guerriglia come combat-
dalla psicologia moderna. Fu un tenta- tenti.
tivo audace, ma non molto riuscito, di E tutto questo è stato fatto per le più
prendere alcuni dei principi ascetici di solide ragioni sociopolitiche. «Noi filip-
Ignazio sull’individuo e adattarli a un pini non dobbiamo più aspettarci mi-
contesto sociale e sociologico. racoli”. Un giovane superiore gesuita
Nel Natale del 1971, questi “proposi- sollevò il caso dalla sua comunità nella
ti e realizzazioni” erano numerosi quasi zona di Negros Occidental, dove era im-
quanto le comunità stesse, e negli anni pegnato in una missione per insegnare ai
successivi continuarono a diventare vari lavoratori dello zucchero come sindaca-
quanto i costumi e i capricci sociali dei lizzare. “Dobbiamo agire ora per porta-
paesi in cui si trovavano le case dei gesu- re giustizia sociale alle persone”.
iti. C’erano segni di “vigore” ovunque,
se avevi occhi per vederli. Alcuni gesuiti Non è stato solo sul campo di missio-
conducevano ancora vite pericolose. Si ne che questo sorprendente successo ha
trovavano ovunque, all’avanguardia del- rallegrato Pedro Arrupe e molti dei suoi
la lotta per la giustizia sociale. In Sudan, colleghi alla guida della Compagnia. Lo
per esempio, da dove, nel 1964, i missio- smembramento della tradizione teologi-
nari gesuiti dovettero essere portati via ca dell’educazione gesuitica stava giun-
in aereo per salvarsi la vita; poi, intorno gendo al punto di non essere più nem-
al 1972, alcuni gesuiti indiani erano ri- meno l’ombra della formazione alla vita
entrati nel distretto di Malakal, nella re- religiosa.
gione meridionale di quel Paese. Nelle Nel 1971, William V. Dych, S.J., resi-
dente a New York, poté tranquillamente continuato a scendere a 70 uomini, 66%

e ragionevolmente osservare: “È difficile in meno rispetto all’epoca in cui il “rin-
dire cosa significano ora i tre voti��
”. Si ri- novamento” dell’educazione dei gesuiti
feriva a quelli della povertà, della castità era iniziato, appena cinque anni prima.
e dell’obbedienza. E, in verità, i più gio- La ragione fece capolino per un mo-
vani, così come i più anziani della Com- mento attraverso la porta dell’insegna-
pagnia, sono diventati molto diffidenti mento, come un ex studente che si af-
nei confronti di qualsiasi disposizione fretta a tornare per una visita.
che subordini o sacrifichi le loro doti in- Sono sorti dubbi sull’ortodossia di
dividuali alle esigenze dell’istituzione. “Woodstock, NY”. Ma i restanti giovani
“Non rinuncerò ad avere un figlio a quel punto si lamentavano del fatto che
solo per dirigere una classe” era un’e- il suggerimento di farla finita con “Wo-
spressione abbastanza tipica, anche se odstock, N.Y.” era “uno spreco di corag-
un po’ audace, del nuovo atteggiamen- gio”, come si affrettò a dire uno di loro.
to64. “Qualsiasi insegnante sposato può Un altro ha obiettato: “Siamo partiti da
farlo. Se il Superiore non ha niente di New York e dire che qui non possiamo
meglio per me, e se si limita a star sedu- farcela significa che stiamo chiedendo
to lì a convincermi che questa è la sua molto ai cristiani che vivono e lavorano
Compagnia, me ne vado. Questo non è il in questa città”.
gioco per il quale mi sono impegnato”. Gli studi teologici si erano ridotti,
sembrava, a un gioco di “doppio o nien-
Lo stesso valeva per l’obbedienza, te”. Il declino del reclutamento dei gesu-
per non parlare della castità, e della de- iti non si manifestò solo a “Woodstock,
dizione alla vita sacerdotale, agli altri N.Y.” In tutti gli Stati Uniti, dove entra-
per amore di Gesù e per la salvezza pro- vano nella Compagnia 350 richiedenti, il
pria e degli altri. Ma non c’era da aver numero era diminuito di due terzi, visto
paura; perché invece di quelle virtù c’era che nel 1972 erano cento. E il quadro era
un eccitante senso di avventura. lo stesso nei paesi occidentali.
Almeno così vedeva le cose il gesu- Con un ottimismo cieco e invincibile,
ita nordamericano Gerald Huyett: “È e un’assoluta fiducia in sé stesso, Arru-
vantaggioso – convenne amichevolmente pe giustificò la sua quasi folle ricerca del
– studiare teologia in un ambiente dove “carisma primitivo” guardando invece
nessuno è credente, perché si può usci- al panorama dell’India dove, su un to-
re... e chiedi se (teologia) ha senso e se tale di 3100 gesuiti, 2.600 erano nativi
a qualcuno interessa”. indiani, e dove la Società aveva una rete
In effetti, sembrava che sempre meno medica di 400 ospedali, 600 dispensari e
persone si preoccupassero più dell’ap- l’unico Istituto di scienze sociali dell’In-
pello gesuita per un nuovo “carisma dia. Dato il concetto insolito di lavoro
primitivo”. Il numero di gesuiti in for- missionario che professava, fu di grande
mazione a Woodstock, per esempio nel conforto per Pedro Arrupe che i gesuiti
1969, anno in cui divenne “Woodstock, in India si stessero adattando, “incultu-
N.Y.”, era di 158. randosi” nel loro ambiente indù.
Nel 1972 era sceso a 102, un calo del Le pratiche cerimoniali del culto di
35%. Un anno dopo, nel 1973, aveva Kali e Shiva furono integrate nella cele-
brazione della messa. I gesuiti si uniro-
no ai ranghi dei sanyasi, i santi. I gesuiti
64 Citato da George Riemer in The New Jesu- Swami Animananda (“Taking Joy in the
its. Illustrato. 1971.
Immaculate”), S.J., e Swami Amalanan-
da, S.J., viaggiarono, si vestirono e vis- ci sono prove che Arrupe abbia trattato
sero entrambi come sanyasi, completi di adeguatamente questo abuso di induizza-
vesti, bastone, ciotola per l’elemosina zione del cattolicesimo67. Un’altra certa
e tutti gli altri equipaggiamenti. Swa- consolazione per il Padre Generale fu il
mi Animananda costruì una cappella a successo del trentunesimo decreto sulle
Deshunar nello stile di un tempio indù arti, la cui concreta espressione si trova
e avviò anche una cassa di risparmio e nell’Istituto Gesuita per le Arti, fondato
una banca dei semi per i contadini locali. nel 196968. Aveva una propria squadra
In tutto il suo entusiasmo per “l’incultu- permanente e traeva i suoi membri da
razione” e l’adattamento del messaggio un contingente internazionale che attra-
cristiano alle sottoculture indiane, Arru- versava tutte le linee di religione, colore,
pe sembra non aver mai percepito come razza e ideologia.
l’induizzazione della messa cattolica, la Sebbene non così distruttivo come
stesse svuotando del suo significato es- l’“inculturazione” in India e altrove, l’i-
senziale. stituto rappresentava l’avanzamento si-
Evidentemente Arrupe, presunto lenzioso di un’idea vicina al cuore di Ar-
esperto di “inculturazione”, non ha visto rupe: I gesuiti avevano bisogno di “pe-
alcun danno nell’adottare completamen-
te piatti indiani, i gesti indù e le lingue
e gli atteggiamenti indù; sebbene per la vaso sopra, nel luogo preferito, al posto di un
Crocifisso (il vaso contiene il dio) sono alcune
mente indiana tutte quelle cose avessero delle molte pratiche indù.
significati religiosi specifici che erano
inconciliabili con il significato cattolico 67 Il subcontinente indiano, agli occhi dei
della Messa. pianificatori vaticani, è di fondamentale im-
portanza in quanto unico Paese asiatico in cui è
Ad esempio, nel “rito indiano” usato possibile compiere enormi progressi. La Chiesa
dai cattolici a Poona, la genuflessione cattolica ha dedicato grandi risorse all’India.
prima dell’Eucaristia era stata sostituita Gli ordini religiosi gestiscono 115 scuole con
dall’anjalihasta, la profonda riverenza 135.000 studenti. Ha 1.200 scuole secondarie
con più di 500.000 studenti. Gestisce 242 scuole
che gli indù accordano agli dei minori. tecniche con più di 400.000 studenti. È stima-
La prostrazione (shashtangam o ashtan- to che il sessanta per cento di tutti gli studenti
gam) è riservata al Grande Dio; ma non in India frequenta scuole e college cattolici. In
è dato a Gesù Cristo. questi centri di conoscenza, la metà delle fa-
coltà non è cristiana. I gesuiti sono coinvolti a
I sacerdoti induizzanti di oggi non livello locale, statale e nazionale. L’induizzazio-
concedono nemmeno la anjalihasta ne del cattolicesimo può essere vista come un
all’Eucaristia, ma piuttosto un abituale audace esperimento in un’area di vitale impor-
cenno del capo. Nonostante il fatto che il tanza.
Vaticano abbia emesso un veto specifico
68 9. L’Istituto è stato fondato dai Padri Tho-
per questo scopo, il mantra OM è usato mas Culley e Clement McNaspy, degli Stati
nel “rito indiano”65. OM, nella teologia Uniti. I membri dell’Istituto, nel 1972, com-
indiana, è il dio Krishna. Il suo uso equi- prendevano il pittore francese André Bouler,
vale all’adorazione di Krishna66. Non lo scultore e pittore cubano Oscar Magnon, il
violinista della Buffalo Symphony Orchestra
Cyril Schommer, e la coppia solista formata dal
65 Nella Bhagavad-Gita, Krishna è citato di- matrimonio di Ivan e Susanna Waldbauer. La
cendo: “Io sono il mistico OM. Inchinati e ado- stagione estiva si svolgeva presso “Villa Mon-
rami”. dragone” a Frascati, a sud-ovest di Roma, e si
66 La rappresentazione di Brahma, Vishnu componeva di corsi, concerti, mostre, rappre-
e Shiva nelle vetrate della chiesa, l’uso dell’arati sentazioni drammatiche, escursioni e buoni
(una lampada accesa mossa davanti al volto del pasti innaffiati da ottimi vini delle cantine dei
celebrante della messa) e la collocazione di un Gesuiti.

netrare” le arti moderne ed essere quindi presso la sede dei gesuiti sul Gesù ave-
uomini completamente moderni. vano un tono generalmente scoraggiante.
Nei preparativi per la prossima Congre-
Ci sarebbe molto da spiegare sull’ot- gazione Generale, si è scoperto che tutto
timismo invincibile e sull’assoluta si- ciò che era sacrosanto nella Compagnia
curezza di sé di Pedro Arrupe. Nella di Gesù poteva essere soggetto a cam-
Pasqua del 1972, il Padre Generale e i biamento o abolizione. Paolo VI aveva
suoi consiglieri ritennero che la Compa- continuamente insistito con Arrupe sul
gnia nel suo insieme sarebbe stata pron- suo disaccordo con quei cambiamenti;
ta per la Congregazione intorno al 1974 ma lui lo aveva assicurato, altrettanto in-
o 1975.Com’era consuetudine, onorata sistentemente, che tutto andava bene.
dal tempo, Arrupe informò il Papa Pa-
olo VI della sua intenzione di convoca- D’accordo con i suoi consiglieri, Pa-
re la Congregazione Generale. «Per la olo VI decise che sarebbe stato meglio
maggior perfezione della Compagnia trattare con i capi gesuiti mentre erano
come strumento nelle mani di Dio, e per tutti insieme a Roma. Si sperava che,
la propagazione della fede». poi, potessero essere istruiti sugli abusi
C’è da dubitare che, nella Pasqua del esistenti e su ciò che era più opportuno
1972, Paolo VI sapesse esattamente cosa fare, mostrando loro esattamente quale
fare con Arrupe e i suoi gesuiti. Duran- fosse la volontà del Papa. Nonostante la
te gli anni successivi al 1965, era stato sottile guerra che i Gesuiti sembravano
in contatto regolare, anche se non molto condurre contro il suo Papato, Sua San-
intenso, con il Generale dei Gesuiti at- tità Paolo VI, sempre gentile, ottimista e
traverso lettere e interviste, spesso tra- liberale, credeva che l’impensabile fosse
mite qualche Gesuita che, in una parte impossibile ovvero una vera e radicale
o nell’altra del mondo, si era reso col- ribellione dei Gesuiti.
pevole di qualche violazione particolar- Per questo motivo, e forse anche per
mente grave della dottrina o della prassi altri, Paolo VI ha “ricevuto” la notifica
della Chiesa. di Arrupe della sua intenzione di convo-
Con Arrupe, invece, è sempre sembra- care la XXXII Congregazione Generale.
ta esserci una contraddizione insanabile. Cioè, non disapprovava. Ma il Pontefice
Ogni volta che il Santo Padre si lamenta- gli inviò una lettera in cui sottolineava
va, il Generale si giustificava. Decine di che la Congregazione non doveva esse-
volte si spiegava in ginocchio. In bocca re usata per cambiare il carattere della
ad Arrupe, tutto era sempre una questio- Compagnia. E ancora una volta ha sot-
ne di giustizia, di equità, di attesa. Col tolineato la fedeltà e l’ortodossia della
tempo, ogni singolo caso passava. Ma dottrina.
ne comparivano sempre altri due o tre Di conseguenza, forse Arrupe non ha
al suo posto. Sembrava non finire mai. ottenuto il via libera da Paolo VI; ma ne-
Sotto il comando di Arrupe, nulla veniva anche semaforo rosso. La Commissione
mai risolto. Di conseguenza, il dossier di di preparazione a distanza, che, nono-
Paolo VI sulle trasgressioni e gli eccessi stante il nome, era stata istituita solo da
dei gesuiti in tutto il mondo continuava un anno, ha poi invitato tutti i gesuiti a
a crescere. compiere uno sforzo speciale di prepa-
razione spirituale per la futura congre-
Molto più vicino a casa, intanto, le de- gazione. La “preparazione spirituale” si-
nunce private giunte al Papa dai suoi in- gnificava che in ogni comunità dei gesu-
formatori “dall’altra parte della strada” iti ci sarebbero stati studi e dibattiti sulla
vocazione e missione della Compagnia, Forse nessun uomo vivo, in quell’an-

su ciò che rappresentava il servizio apo- no 1973, potrebbe eguagliare l’esperien-
stolico dopo sei anni di “rinnovamento” za di Arrupe e parlare con conoscenza
e di indagine sulla vita religiosa e comu- diretta del mondo e della società umana
nitaria dei gesuiti. nel suo insieme. Sarebbe stato davvero
Mentre le comunità erano impegnate, difficile trovare un suo pari nella cono-
Arrupe completò la cosiddetta fase re- scenza dettagliata delle diverse culture,
mota di preparazione alla XXXII Con- razze, cause, condizioni sociali, ambien-
gregazione. Tra l’ottobre 1972 e l’ot- ti politici; difficile perché pochi, proba-
tobre 1973, il Padre Generale incontrò bilmente nessuno, avevano avuto la sua
personalmente tutti i superiori provin- apertura.
ciali dei gesuiti, divisi in cinque gruppi, E, diciamolo subito, nessuna persona
in base alle lingue e alla geografia. C’è con una così enorme apertura globale
stato un ciclo di cinque incontri, a Goa, alla condizione umana era stata guidata
Nizza, Messico e due a Roma, in cui il dall’ideologia che aveva formato Pedro
Generale e i Superiori di tutto il mondo Arrupe. Quando parlava al Presidente
hanno trasmesso insieme i temi impor- delle Filippine, al Segretario Generale
tanti che erano emersi durante l’inces- delle Nazioni Unite, al Primo Ministro
sante studio e il continuo esame che era- del Giappone, al Ministro dell’Energia
no stati affidati alla Società dalla XXXI del Venezuela, al Papa a Roma – con
Congregazione. chiunque – parlava a uomini confinati
Si disegnarono così le linee generali nelle loro specifiche professioni. Al con-
della XXXII Congregazione Generale. trario, lui, Arrupe, poteva vedere tutto
Arrupe uscì da quegli incontri di alto intorno a loro, al di là di loro e attraverso
livello convinto che il momento fosse di loro. Era, in senso umano, l’uomo più
vicino e che la prossima congregazione grande dei due.
sarebbe stata quella del cambiamento Tutto si è riunito per lui quella prima-
“definitivo”, che avrebbe dato “una nuo- vera ed estate del 1973: il suo cammino,
va espressione al carisma primitivo”. il cammino della Compagnia, il cammi-
A questo punto della sua carriera come no della sua Chiesa, il cammino della so-
Padre Generale, Pedro Arrupe raggiun- cietà umana. Non aveva più dubbi. Non
se forse l’apice della sua percezione del era più confinato in una cattedra romana,
ruolo dei gesuiti, del ruolo della Chiesa non più accerchiato da un nazionalismo,
cattolica e del ruolo della religione nel da un’ideologia, da una tradizione. Non
mondo materiale di tutti i giorni. si poteva rilevare in lui alcun particolari-
Aveva passato quasi sette febbrili anni smo. Né sarebbe stato intimorito o mes-
a costruire un ideale. Il destino ha messo in apprensione dalle vesti rosse di un
so nelle loro mani un’organizzazione di cardinale, dall’anello del pescatore del
prim’ordine, con una struttura imbattibi- papa, dalla corona sulla testa di un prin-
le fatta di menti colte e in cui si è tro- cipe o dal potere assicurato di dignitari
vata una grande intelligenza da tutto il non politici. Era alla sua altezza. Non te-
mondo. Nella sua persona, come ultimo meva nessuno. La parola paura non era
ricettacolo, erano stati riversati i pensie- nel suo vocabolario e l’emozione non
ri, gli ideali, le caratteristiche e le qualità era mai stata sua.
degli uomini neri, bianchi, gialli e bru- Nell’ottica sociale sempre più ampia
ni, le conclusioni delle loro aspirazioni, di Arrupe, le amate particolarità del ge-
l’essenza delle loro culture, i tratti della suitismo scomparvero come tanti relitti
loro immaginazione. e trucioli insignificanti. Era il quadro ge-
nerale che contava. Il suo gesuitismo e il oppressi politicamente doveva essere

suo cattolicesimo cambiarono di conse- una parte costitutiva della predicazione
guenza. Il gesuitismo cessò per lui di es- del Vangelo. Esso era un “ascetismo so-
sere un marchio specifico dell’ascetismo ciale”. Per fare questo, i gesuiti devono
cattolico, una tradizione fissa e sacra go- usare moderne “tecnologie e ideologie”,
vernata dagli stessi pensieri, dalle stesse perché “l’ethos cristiano non può asso-
parole, dalle stesse regole elaborate dal lutamente costruire un nuovo mondo
primo basco che aveva fondato la Com- senza la loro assistenza”. Ed era, disse
pagnia di Gesù. Arrupe, una questione per costruire un
La Società ora per Arrupe era un’orga- nuovo mondo.
nizzazione che traeva il suo significato, Per questo, i gesuiti devono essere
il suo valore e la sua portata dal mondo “convertiti”. A cosa? All’opposizione
che la circondava, dalla società di uomini contro la società dei consumi; contro co-
e donne, vescovo e sacerdote, Sacrificio loro che approfittano di fonti ingiuste.
salvifico dell’Uomo-Dio e Sacramento Poi? Essere agenti di cambiamento.
purificatore della Penitenza, superiorità Questa, concluse Arrupe, era l’estensio-
della verginità e della contemplazione, ne nel mondo moderno della tradizione
devozione infantile a Maria e ai santi: umanista gesuitica derivata dagli Eserci-
tutto ciò era collocato nell’ottica gran- zi Spirituali di Ignazio.
dangolare di Arrupe e ridotto al minimo Non una parola è stata detta su Cristo
significato, allo status di simboli o me- e la sua salvezza, sulla Chiesa e sul suo
moriali. La grande immagine ... Arrupe ruolo divinamente assegnato; dei Gesui-
si preoccupò di enunciare la visione del ti e della loro presunta missione sopran-
mondo che aveva ora dalla vetta su cui naturale; dei sacramenti, della santità
era arrivato. personale, della comunicazione intima
Il 31 luglio 1973 si rivolse agli Alun- con Cristo.
ni gesuiti europei al loro 10° Congresso Non è stata detta una parola sul para-
Internazionale Annuale a Valencia, in diso o sull’inferno. Non valeva nemme-
Spagna. Il discorso, come il suo discor- no la pena dirlo, vista la secolarizzazio-
so inaugurale al Concilio Vaticano II, ha ne del gesuita Arrupe, e l’ideale terreno
fatto notizia a livello internazionale. che, con il suo incantesimo scintillante,
Un tema fondamentale di quel discor- aveva lasciato penetrare nel suo essere
so inaugurale è emerso di nuovo: la “rete e gli aveva permesso di esplodergli nel
di dominio, oppressione e abusi... che cervello.
impediscono alla maggior parte dell’u- Era Arrupe, non più il compagno di
manità di condividere... nel godimento Gesù, ma certamente un uomo dedicato
di un mondo più giusto e più fraterno”. agli altri, che aveva organizzato la pre-
Ma a Valencia, il suo tema principale parazione del rimodellamento del gesu-
era sorprendentemente diverso. “Dob- itismo ignaziano nella successiva Con-
biamo essere uomini per gli altri. Dob- gregazione Generale, e che si preparava
biamo formare uomini che siano uomini a verificarlo.
per gli altri. Quello che devono fare e Era così sicuro del successo che, nel
noi dobbiamo addestrarli a fare è uma- settembre 1973, un mese prima della fine
nizzare questo nostro mondo”. dei suoi incontri con i superiori regiona-
Arrupe stava spiegando ai laici a Va- li, adottò quella che poi chiamò la deci-
lencia l’idea centrale e il motivo trai- sione più importante del suo generalato.
nante del suo nuovo Gesuitismo. La li- Convocò ufficialmente l’attesissima e
berazione dei poveri economici e degli preparatissima XXXII Congregazione
Generale della Compagnia di Gesù per il stati segni concreti che lo spirito della
2 dicembre 1974, dopo quindici mesi69. religione e dell’ortodossia era in declino.
L’8 settembre 1973, una settimana Paolo VI insisteva che fosse a questo
dopo l’annuncio da parte di Arrupe della problema che la prossima Congrega-
convocazione della XXXII Congrega- zione generale avrebbe dovuto prestare
zione, arrivò una lettera di Papa Paolo molta attenzione.
VI in cui si rivolgeva all’intera Compa- Arrupe non poteva consegnare questa
gnia. lettera ai suoi gesuiti così com’era, dopo
Nella sua forma originaria, preparata gli ultimi sette anni di fervore “rinnova-
dal Cardinale Segretario di Stato, Jean tore” e il vasto sforzo burocratico in cui
Villot, la lettera del Papa esprimeva i tutte le forme tradizionali di gesuitismo
suoi dubbi, riserve e perplessità sulle si erano adattate a una nuova era, così
tante deviazioni che si erano manifestate come a una nuova compagnia di Gesù.
nella Compagnia dall’ultima Congrega- Seguirono lunghe trattative tra il ge-
zione Generale del 1966. nerale dei gesuiti e il papa, con il tipico
In particolare, Paolo VI avvertì Arru- botta e risposta della politica vaticana.
pe e i suoi colleghi che in nessun modo La richiesta di Arrupe, alla fine accol-
e sotto nessun pretesto si doveva nem- ta, era che aveva bisogno di una forma
meno discutere del sistema gerarchico di molto più “paterna” e “benevola” della
governo della Compagnia, figuriamoci lettera papale.
modificarlo. Paolo VI si limitò a ribadire Era chiaro, come il Vaticano sapeva
quanto aveva detto in almeno sei lette- benissimo che Arrupe aveva a che fare
re dal 1966. La missiva papale contene- con una gabbia di leoni. Per portarli a
va anche una nota minacciosa: la Santa Roma in qualcosa di simile a uno stato
Sede voleva la Compagnia di Gesù così d’animo conciliante, aveva bisogno di
com’era. Qualsiasi tentativo di forzare una lettera diversa del Santo Padre, una
un cambiamento nei loro “sostanziali”, lettera che sottolineasse il positivo; che
il sistema di rango o il governo per obbe- sia stimolante, ammonitore, sì, certo, in
dienza, per esempio, potrebbe suscitare termini generali; ma, per l’amor di Dio,
una risposta tagliente. Inoltre, c’erano lascia che abbia almeno un tono amiche-
vole.
69 I Generali della Compagnia possono con- Come ha osservato Arrupe, la ribel-
vocare una Congregazione Generale per vari lione era al culmine della vita dei gesuiti
motivi. Venticinque delle trentacinque Con- in molte province. In realtà, Arrupe ha
gregazioni Generali finora tenute, sono state preferito annullare la convocazione e
convocate per eleggere un nuovo Padre Gene-
rale. Uno fu convocato da una Congregazione rinviare sine die la Congregazione Ge-
di avvocati gesuiti nel 1608. Tre si riunirono su nerale piuttosto che inviare la lettera
iniziativa dei Papi, per motivi propri. così come l’aveva ricevuta.
Altri tre erano dovuti alla richiesta di Gene- Per Paolo VI non restava una vera al-
rali che volevano l’aiuto di un Vicario genera-
le perché ammalati. In un’occasione, nel 1923, ternativa. Se Arrupe avesse cancellato la
fu chiesto dal Padre Generale Ledóchowski di convocazione della XXXII Congrega-
adattare le Costituzioni dei Gesuiti al nuovo zione, dopo essere stato annunciato, ci
Codice di Diritto Canonico della Chiesa. sarebbero stati ancora più danni.
La congregazione generale XXXII, convocata
da Arrupe, era però un’eccezione a qualsiasi
norma e precedente. Egli era in perfetta salute; Il Papa ha dovuto acconsentire in una
il Papa non l’aveva richiesto; non si trattava di forma più mite, quella della lettera spe-
eleggere un nuovo Padre Generale. La XXXII dita ad Arrupe in data 4 ottobre.
Congregazione Generale dei Gesuiti fu straor-
dinaria per tali misure. In essa, PaoloVI ha detto che scrive-
va ai gesuiti “per incoraggiarvi e farvi i e dove si sarebbero tenute le conferenze

nostri migliori auguri per un felice esito stampa.
della Congregazione”. Non c’era alcun segno, all’avvicinarsi
Paolo VI ha espresso la sua soddisfa- dell’apertura, che Pedro Arrupe e i suoi
zione per il “grande sforzo della Com- collaboratori si sentissero preoccupati
pagnia... per adattare la sua vita e il suo per il costante, apparentemente inesora-
apostolato ai bisogni di oggi”. bile declino delle vocazioni gesuitiche,
Certo, ha detto di sfuggita, negli ul- se ce ne fossero. La Compagnia nel suo
timi anni si sono verificate tendenze complesso era scesa dai trentaseimila
percettibili “di carattere intellettuale e membri del 1965 a meno di trentamila.
disciplinare”, che potrebbero “portare Tuttavia, la caratteristica della leader-
a mutamenti gravi e forse irresponsabi- ship gesuita era la sua fiducia in se stes-
li nella stessa struttura essenziale della sa, quasi eccentrica e inespugnabile. E,
vostra Società”. Così termina l’ammoni- in un certo senso, quei leader si erano
mento papale. guadagnati il diritto
a tale fiducia.
Quanto all’avvertimento del Papa, Per quasi otto anni avevano presie-
non c’era più niente. Dopo l’annuncio duto a una marea di cambiamento negli
ufficiale della XXXII Congregazione, il atteggiamenti e nel comportamento dei
tempo della preparazione a distanza ha gesuiti e avevano guadato con successo
lasciato rapidamente il posto alle routine i campi minati posti dalle obiezioni vati-
e alle attività più familiari dell’organiz- cane e dal dispiacere papale.
zazione ufficiale. Non che Paolo VI fosse acquiescente,
In ogni Provincia si tenevano le con- o erroneo, riguardo a quella che alcu-
gregazioni per eleggere i delegati della ni consideravano la marea montante di
trentaduesima; si determinavano i postu- sciocchezze e stupidità dei singoli ge-
lata, ovvero i temi che ciascuna Ispetto- suiti durante gli otto anni di ricerca del
ria voleva fossero trattati in essa; singoli “carisma primitivo”.
gesuiti iniziarono a inviare i propri po- Ciò che ha suscitato l’ira del Papa,
stulati a Roma. Nel tempo, le milleventi anche se ha concesso a malincuore il
pervenute nel Gesù hanno riempito cin- suo permesso per la celebrazione della
quecento pagine scansionate. Congregazione, sono state le significa-
Gli ultimi ritocchi burocratici a questo tive mancanze nell’amministrazione di
complesso compito furono dati durante Arrupe. Il Papa non riusciva a capire, ad
l’estate e l’autunno del 1974, quando si esempio, come il Padre Generale abbia
riunirono a Roma tre commissioni pre- permesso a Robert Drinan, S.J., di agire
liminari. Sulla base degli incontri che per anni al Congresso degli Stati Uniti
Arrupe aveva tenuto con i superiori pro- come un eminente sostenitore dell’a-
vinciali e di uno studio preliminare dei borto libero. Per il Papa si trattava di un
postulati, questi comitati prepararono fondamentale tradimento della morale
l’importantissimo elenco delle questioni da parte non solo di Drinan, ma dei suoi
preminenti da discutere. superiori e, in ultima analisi, del padre
Hanno anche deciso che ci sarebbe generale che era a capo di quei superiori.
stato di nuovo un ufficio informazioni Né PaoloVI potrebbe giustificare un
organizzato durante la Congregazione, caso come quello di John W. O’Malley,
un ufficio stampa internazionale, ap- S. J., che nel 1971 pubblicò sulla rivista
punto, che avrebbe diffuso regolarmente americana dei gesuiti Jesuit Theological
bollettini sulla XXXII Congregazione Studies, un articolo che era un modello
Generale in inglese, francese e spagnolo di spudorato modernismo.
O’Malley ha affermato che il Vatica- za al papa). Hanno chiesto un sostegno

no II ha liberato la Chiesa cattolica dal- totale alla politica socialista e alla pro-
la sua visione ferrea, chiusa, antiquata e mozione della rivoluzione nei paesi del
inammissibile di ciò che era vero in ma- Terzo Mondo.
teria di Dio e di salvezza. Chiesero l’accorciamento del perio-
Poiché l’età moderna aveva così pro- do di formazione dei giovani gesuiti,
fondamente mutato le vicende umane, l’affiliazione formale dei coniugi alla
secondo O’Malley, e anche l’anima stes- Compagnia, la riduzione del suo carat-
sa dell’uomo moderno, la Chiesa cat- tere sacerdotale e altre modifiche della
tolica doveva rinunciare a ogni pretesa questione dell’obbedienza dei gesuiti, o
esclusiva di verità, assoluta o anche rela- di ciò che ne restava; sostegno aperto al
tiva. L’intera inclinazione dell’uomo di matrimonio gay, al divorzio e all’aborto,
oggi, insisteva O’Malley, era la ricerca. all’attività sessuale prematrimoniale e
L’unico assoluto era il flusso nella cul- alla masturbazione, una maggiore espe-
tura, negli eventi storici e in ogni pretesa rienza nella disciplina religiosa di ogni
di verità. La verità e qualsiasi pretesa di tipo e l’induizzazione della teologia cat-
averla erano solo una parte della ricerca. tolica.
Niente di più. Sembrava non esserci limite al nu-
Secondo l’opinione del Papa e di mero di segnalazioni di questo tipo, sui
molti altri, dentro e fuori il Vaticano, gesuiti, che giungevano agli uffici pon-
O’Malley aveva disertato dalla dottrina tifici, e nemmeno agli eccessi da essi
cattolica tradizionale e ufficiale. La cosa descritti nella ricerca intrapresa dalla
incredibile fu che Arrupe non chiese né a Compagnia dopo il suo rinnovato “pri-
lui né ai redattori di Theological Studies mitivo carisma”.
una rettifica di quell’articolo che costitu- Il Papa non si è limitato ad affidarsi
iva una violazione dei voti dei gesuiti e a questi resoconti di seconda mano. Lui
cedeva il passo alla marea impetuosa del stesso aveva ascoltato Arrupe in perso-
modernismo nel pensiero di migliaia di na quando si era rivolto con fervore al
gesuiti. sinodo mondiale dei vescovi a Roma, in
Paolo VI era tristemente consapevo- tre occasioni, per parlare di temi come il
le che i casi di Robert Drinan e John rapporto dei vescovi e del clero con gli
O’Malley non si erano verificati in un ordini religiosi e il vero apostolato evan-
vuoto sterilizzato. Le notizie che conti- gelico.
nuavano ad arrivare, e i suoi stessi con- Il Pontefice ha sentito Arrupe con-
tatti nell’Ordine, lo tenevano ben infor- sigliare ai vescovi di “abbandonare il
mato sul modo in cui erano gestiti i se- paternalismo e gli atteggiamenti auto-
minari dei gesuiti, sulla dottrina deviata ritari”. Ha testimoniato come li avesse
di alcuni professori gesuiti che si erano avvertiti che “l’immagine pubblica del
allontanati dalla tradizione, sugli stili di Santo Padre aveva subìto un grave dan-
vita spericolati dei gesuiti dell’Europa e no in relazione al sacerdozio e alla giu-
dell’America, e la natura delle proposte stizia sociale”. Secondo il suo segretario
che si stavano preparando per la XXXII privato, Paolo VI si chiedeva se Arrupe
Congregazione Generale. sapesse con chi aveva a che fare.
In tutta la sua sicurezza di sé, sem-
Queste proposte erano motivo di enor- brava chiaro che Arrupe sapesse con chi
me preoccupazione per il Papa. In esse aveva a che fare e avesse da tempo preso
si chiedeva l’abolizione del quarto voto le misure di Paolo VI.
dei gesuiti, (quello di speciale obbedien- Ad esempio, in una lettera che il Ge-
nerale ha scritto a tutta la Compagnia, ha cerdozio cattolico. Ambruster in seguito

amaramente consigliato a tutti i gesuiti lasciò lo stato sacerdotale
di “promuovere l’amore e il rispetto per In quello stesso anno 1971, Pie-
la persona del Santo Padre”. Arrupe si tro Brugnoli, S.I., fu il fondatore di un
lamentava che i suoi uomini avevano nuovo movimento di sacerdoti e laici a
criticato ingiustamente il Papa per Hu- Roma per contrastare le strutture e le po-
manae Vitae, per il suo conservatorismo, litiche conservatrici di Paolo VI.
la sua indecisione e la sua mancanza di “Il Movimento del 17 novembre
calore personale. 1971”, come fu chiamato, nel giorno
La nota di condiscendenza personale della sua fondazione, all’indomani della
di Arrupe era così accentuata in quella chiusura del sinodo dei vescovi a Roma,
lettera che molti condividevano l’opi- comprendeva circa 400 sacerdoti, ex sa-
nione di Jean Daniélou, S.J., intimo di cerdoti, teologi dissidenti e laici di si-
Paolo VI, divenuto poi cardinale, secon- nistra. Insistettero affinché stabilissero
do cui la lettera non era un’esortazione chiese ribelli in tutta Italia, esponessero
ai gesuiti, ma il modo di dire a Paolo ciò i legami politici della Santa Sede e po-
che i gesuiti trovavano sbagliato in lui. nessero fine al Concordato del 1929 tra
Se Arrupe venne a conoscenza dell’in- essa e lo Stato italiano, tra le altre cose.
terpretazione della lettera da parte di Da- L’anno 1971, infatti, ha prodotto una
niélou, certamente non lo preoccupò più messe gigantesca di esempi di questa
della denuncia dello stesso Daniélou, nel nuova “vita religiosa”. L’inverno e la
1972, del “rinnovamento” della forma- primavera di quell’anno videro Gerald
zione e della vita religiosa dei gesuiti L. McLaughlin, S.J., partecipare al go-
come fonte di confusione nell’Ordine. verno di sinistra della Giamaica; la dife-
Daniélou ha ricevuto una risposta ta- sa da parte di Mons. Antonio Parilla Bo-
gliente e acida da Arrupe. La vita reli- nella, S.J., dei terroristi portoricani, pre-
giosa non era mai stata migliore nella sentandoli come “eroi”; il culmine delle
Compagnia. E, a proposito, la “vita reli- attività contro la guerra di Daniel Berri-
giosa” potrebbe essere interpretata come gan, S.J., con l’accusa che suo fratello
se non avesse nulla a che fare con valori Philip e alcuni dei suoi associati fossero
spirituali indipendenti o con la salvezza. coinvolti in un colorato complotto per
Se “vita religiosa”, in altre parole, rapire il Segretario di Stato Henry Kis-
significava mettere gli ordini sacri a di- singer e bombardare strutture federali a
sposizione di un’ideologia, programmi Washington.
sociali e movimenti politici puramente Nel 1972 la “vita religiosa” era stata
laici, allora la risposta di Arrupe a Da- “rinnovata” al punto che i superiori pro-
niélou era azzeccata, come illustrava vinciali dei gesuiti concelebravano la
una lunga litania di esempi. messa senza i paramenti prescritti, cosa
che un tempo avrebbe comportato una
Già nel 1968 Theophane Matthias, dura condanna e che ora veniva accettata
direttore della Jesuit Educational As- con notevole facilità.
sociation in India, aveva dichiarato che Alla fine del 1973, il teologo gesuita
“salvare anime dalla dannazione eterna Daniel Toolan ha delineato quello che
non è più una teologia valida per lo sfor- sembrava essere allora il percorso del-
zo missionario mondiale della Chiesa”. la ricerca del “carisma primitivo” che la
Carl Ambruster, S.J., in un rapporto del Compagnia perseguiva. “Se qualcuno in
1971 commissionato dai vescovi ameri- questa generazione decide di prendere
cani, demolì tutte le fondamenta del sa- sul serio il viaggio spirituale, è pratica-
mente costretto a dimettersi dalla Chiesa sul riconoscimento che lo sviluppo dei
di Cristo”. paesi sottosviluppati è incompatibile
con lo sviluppo totale del mondo capi-
Probabilmente l’espressione detta- talista”. C’era allora, come insisteva il
gliata più vicina degli scopi e della mis- documento, “un abisso incolmabile tra
sione di una Compagnia di Gesù “rinno- la filosofia della convivenza pacifica e il
vata” è stata raggiunta in un documento programma delle avanguardie rivoluzio-
pubblicato nel 1972 da un gruppo negli narie del Terzo mondo”.
Stati Uniti noto come Gesuiti “cristiani
maoisti”. Il documento, intitolato “La Cosa fare con tutto questo? Il docu-
pianificazione nazionale e la necessità mento ha fornito la risposta delineando
di una strategia sociale rivoluzionaria”, una sorta di progettualità che la Com-
è stato visto in alcuni ambienti come una pagnia di Gesù dovrebbe adottare per
stravaganza e i suoi autori come eccen- adattarsi al proletariato e cooperare con
trici. Ma il fatto che dei gesuiti che si esso nella sua irresistibile marcia verso
definivano “cristiani maoisti” potessero la purificazione nientemeno che dell’in-
pubblicare un documento sulla pianifi- tero popolo umano.
cazione nazionale e la strategia sociale Se Mao aveva i suoi rumorosi discepo-
rivoluzionaria in una pubblicazione geli tra i gesuiti dei primi anni ‘70, quando
suita, ha un significato completamente la Compagnia si precipitò verso la sua
diverso. congregazione “definitiva”, Marx non
Il documento poneva la “necessità”, era certo molto indietro. Un caro amico
indicata nel titolo in forma di sfida: “Se di Pedro Arrupe, padre José María Díez-
la Compagnia di Gesù cerca un ruolo at- Alegría, era stato per anni un prestigioso
tivo nel superamento della strana e geli- professore di sociologia all’Università
da oggettività del mondo esterno... deve Gregoriana di Roma gestita dai gesuiti.
purgarsi della sua borghese coscienza Arrupe sapeva, come tutti, che Díez-
sociale e identificarsi con il proletaria- Alegría era in contatto con gruppi estre-
to... che conosce e costituisce allo stesso misti in Spagna, Italia, Germania Ovest
tempo la società”. e altrove. Questa non era certo una novi-
In una capriola quasi blasfema che tà, in realtà.
lo portava a metà tra il linguaggio tra- Nel 1973 Díez-Alegría pubblicò un
dizionale e quello di Teilhard de Char- libro che si proponeva, secondo il titolo,
din, il documento osservava poi che “è di costituire un nuovo credo: Credo nel-
a questo punto che siamo molto vicini a la speranza. Il libro fece scalpore, non
comprendere il mistero del background per le idee di Díez-Alegría, perché do-
proletario di Gesù stesso”. potutto lui aveva tenuto per anni lezioni
Stabilito che piaceva ai «cristiani ma- alla Gregoriana su tali idee e aveva pub-
oisti», il documento procedeva ad at- blicato articoli su di esse.
taccare la “strategia riformista” seguita Ciò che ha reso il libro un best-seller
fino ad allora dalla Compagnia di Gesù, in Europa è stato che il fatto di riunirli
paragonandola all’atto di mettere del na- in quel preciso momento, e presentar-
stro adesivo sulle ferite del proletariato. li come un contro credo a quelli della
Questa strategia era fallita “a livello in- Chiesa, equivaleva a colpire in pieno
ternazionale”. volto Papa PaoloVI. Díez-Alegría ha
La nuova “strategia sociale naziona- confessato: «Marx mi ha fatto riscoprire
le e internazionale della Compagnia di Gesù e il senso del suo messaggio...
Gesù negli Stati Uniti dovrebbe basarsi L’accettazione dell’analisi marxista della
storia, con i suoi elementi che rimandano Roma che il padre generale e i suoi as-
al significato storico della lotta di classe e sistenti generali conoscevano in anticipo
al necessario rovesciamento del Privato, il contenuto del libro e sapevano dei pia-
la proprietà dei mezzi di produzione non ni per pubblicarlo.
si oppone in alcun modo alla fede e ai In questo senso, il credo di Díez-
Vangeli». Alegría, il suo «Io credo», a favore dei
La conclusione era ovvia per Díez- rinnovazionisti estremi, potrebbe servire
Alegría: “Dobbiamo fare causa comune da pallone di prova. Finché non aveva
con tutti coloro che sono impegnati nella l’imprimatur ufficiale della Compagnia,
causa rivoluzionaria del socialismo”. non poteva nuocere. Poi, all’occorrenza,
Per quanto riguarda la Chiesa cattoli- cioè se la sua pubblicazione risultava
ca, la sentenza è stata definitiva: “Poiché scomoda perché faceva troppo scalpore,
è esistita nella storia, contiene poco di i superiori facevano sempre in tempo a
cristiano”; la Chiesa esibisce un «antiso- saltare addosso all’autore.
cialismo viscerale». In realtà, «la Chiesa Come si è scoperto, il caldo non era
e la sua parte sono anticristiane in modo poi così male. Arrupe ritenne opportuno
borghese». semplicemente chiedere a Diez-Alegria
Díez-Alegría, a quanto pare, era al- di assentarsi temporaneamente da Roma
meno altrettanto preoccupato per il rigo- e di sospenderlo da ogni attività per due
re della Chiesa sulla castità tra sacerdoti, anni, non per la bestemmia del suo credo
religiosi e laici, secondo le loro posizio- proposto, ma perché non aveva presen-
ni nella vita, quanto lo era per i peccati tato il libro ai censori della Società pri-
socio-politici della Chiesa. ma della sua pubblicazione.
Riteneva che il celibato dovesse esse- Il contrasto con la repressione di Ar-
re abolito, perché era una «fabbrica fol- rupe contro la «rivolta» di quel centina-
le». Riferendosi a chiunque fosse intrap- io di conservatori spagnoli nel 1971, ci
polato dal celibato, Díez-Alegría diceva: costringe a focalizzare l’attenzione sul
«Ti consiglio di uscire il prima possibi- caso, perché non c’è mai stato un ripu-
le». Né trovava nulla di discutibile nella dio ufficiale di nessuna delle opinioni di
masturbazione. Apparentemente qualsi- Díez-Alegría, né il Padre Generale gli ha
asi cosa era meglio della castità. nemmeno richiesto di ritirare il suo at-
Quanto aveva da dire sul papato, e tacco acido al papato.
su Paolo VI in particolare, formava un Al contrario, gli fu permesso di vive-
tutt’uno col resto delle sue opinioni; ma re e lavorare tra le pieghe della Com-
probabilmente ha contribuito notevol- pagnia e poi tornare a combattere, un
mente ai problemi temporanei che Díez- giorno del 1980, quando convocò una
Alegría ha dovuto affrontare. conferenza stampa pubblica, insieme ad
Il primato e l’infallibilità del Papa, altri due gesuiti, per denunciare l’oppo-
ha detto, “erano mere estrapolazioni dal sizione di Giovanni Paolo II alla legge
Nuovo Testamento”; ma niente di più. sul divorzio che il Parlamento italiano
Il Papa farebbe bene a liberare gran stava allora preparando per un referen-
parte delle «sue sgradevoli e inquietanti dum nazionale.
ricchezze». Il caso Díez-Alegría era ancora scot-
A differenza del caso dei gesuiti «cri- tante nel 1973, quando un altro gesuita
stiani maoisti» che avevano pubblicato verbalmente attivo, prese la battaglia
il loro piano di strategia rivoluzionaria nell’arena papale, più personalmente.
solo l’anno precedente, era comunemen- Peter Hebblethwaite, S.J., che è stato re-
te detto tra quelli intorno ad Arrupe a dattore della rivista gesuita inglese The
Month, pubblicò nell’edizione del 15 il nemico era Benelli. E Benelli lo era.

maggio del London Observer un attac-
co molto critico, e persino offensivo, a “La cosa più stupefacente di tutta que-
monsignor Giovanni Benelli (poi cardi- sta guerra tra Gesuiti e Papato, – qualun-
nale di Firenze), il più intimo assistente que opinione si possa avere sui Gesuiti e
di Paolo VI e il suo secondo nella Segre- la loro attività secolare, o sulle loro aber-
teria di stato vaticano. razioni dottrinali oppure sulla Chiesa e
Soprannominato dai suoi contempo- il papato di Paolo VI – è che Paolo VI
ranei il Gauleitier, il Muro di Berlino, e autorizzò la XXXII Congregazione”.
altri soprannomi a causa del suo modo Ma il Pontefice aveva già deciso su
brusco, per non dire aspro, di trattare le due punti. Era meglio riunire i capi gesu-
persone, Benelli non era amico di Pe- iti a Roma dove poteva avere accesso di-
dro Arrupe e dei suoi gesuiti. retto a loro, e qualunque azione drastica
Infatti, come ha scritto Hebblethwai- fosse costretto a intraprendere, nessuno
te sull’Observer, Benelli era “un uomo poteva dire che i gesuiti non fossero stati
con l’ascia”, aveva “uno stile recitativo avvertiti di non lasciar andare troppo le
opaco e impenetrabile, è prepotente e al- cose durante la XXXII Congregazione
larmista, vede nemici sotto ogni letto e si Generale.
preoccupa del prestigio, mentre molti di Nell’ottobre 1978, il Papa inviò al
noi stanno cercando di rendere la Chie- Padre Generale Arrupe un’altra lettera
sa un luogo più semplice e fraterno dove pontificia di reclamo e diffida. In essa
vivere”. scriveva che c’erano “tendenze intellet-
Come nel caso di Díez-Alegría, si tuali e disciplinari tra i gesuiti che, se
sparse di nuovo la voce che l’artico- sostenute, avrebbero introdotto cambia-
lo di Hebblethwaite fosse stato pubbli- menti molto seri, forse irreparabili, nei
cato all’insaputa dei superiori gesuiti a metodi decisionali della missione”.
Roma. E questa volta le voci andarono Quell’obbedienza diluita, il carattere
ben oltre, suggerendo che l’articolo fos- della Compagnia cambierà... Devi re-
se stato scritto su suggerimento diretto primere le innovazioni che potrebbero
dei superiori romani di Hebblethwaite, portarla alla deriva... Devi porre fine al
per accendere un fuoco sotto i piedi di permissivismo... Devi adottare una vita
Benelli. Se fosse così, questo ha reso austera che permetta di resistere a uno
Hebblethwaite un uomo con l’ascia a spirito che è privo di sollecitudine per le
pieno titolo, e anche se non lo fosse sta- cose sacre e che è schiavo della moda...
to, il gesuita era altrettanto rozzo come L’obbedienza e la disciplina sono le fon-
l’altro. ti del carisma gesuita”.
A differenza di quanto accaduto nel Basta questo frammento della lettera
caso Díez-Alegría, questa volta Arrupe di Paolo VI per far capire che il Papa
si è scusato con monsignor Benelli come non ha mai cessato di informarsi bene
parte offesa. Ma quando Hebblethwaite sui mezzi e sulle direzioni della ricer-
ha proceduto alla pubblicazione di un ca gesuitica del “carisma primitivo”, e
secondo articolo sullo stesso argomento che non ha approvato in alcun modo, gli
e nello stesso stile, il Padre Generale non studi sociologici, i profili psicologici, le
si è scusato. Ha lasciato la questione, ha esposizioni personali, i profili di inte-
detto, nelle mani dei superiori inglesi grazione personale, né la maggior parte
dell’autore. degli elementi utilizzati per preparare la
Loro, tuttavia, non hanno fatto nulla. prossima congregazione.
Agli occhi di Arrupe e di altri gesuiti, La lettera di Paolo VI chiariva anche
che vedeva dove Arrupe e il suo istituto di vita religiosa e di attività dei gesui-
gesuita intendevano portare la Compa- ti richiesti dal papa. L’ondata di attesa
gnia, e che non lo voleva affatto. Que- di grandi cambiamenti verso una Com-
sto avvertimento era sia implicito che pagnia di Gesù nuova e rimodellata era
esplicito. Un cambiamento fondamenta- troppo intensa per accogliere qualsiasi
le nella struttura della Società ad opera flessione che tendesse al ritiro e alla tra-
della XXXII Congregazione non sareb- dizione. Nemmeno la possibilità delle
be più accettabile di quanto lo sarebbe “dimissioni” di Arrupe ha suscitato titu-
stata la precedente, otto anni prima. banze o riserve.
Se ciò fosse tentato, «la Santa Sede Non c’è dubbio che, con l’avvicinarsi
dovrebbe riconsiderare nuovamente il del giorno della XXXII Congregazione,
suo rapporto con la Fraternità». Questo, la Compagnia di Gesù è apparsa come
come Arrupe sapeva, era, in romanità, il una nuova entità per i cambiamenti già
riferimento alla sua destituzione da Pa- stabiliti nella forma della pratica quoti-
dre Generale e forse anche l’allusione diana.
alla possibilità di sopprimere la Compa- Come realtà estranea a quanto prece-
gnia. dentemente conosciuto nella Compagnia
“Ancora una volta esprimiamo il no- di Gesù, sono emerse le sperimentazioni
stro desiderio”, ha detto Paolo VI condi “nuovi stili di vita”, la continua piog-
cludendo la sua lettera di ammonimento, gia di dissensi consentiti e sanzionati ri-
“che i gesuiti continuino ad essere un or- spetto all’ortodossia cattolica, le devia-
dine religioso, apostolico e sacerdotale zioni permanenti dalla sua morale, e for-
legato al Pontefice di Roma da uno spese, soprattutto, le continue critiche e gli
ciale vincolo di amore e giustizia”. “Per attacchi alla persona di Papa Paolo VI,
favore comunicalo a tutti i gesuiti.” uniti alla dissoluzione dell’obbedienza
Arrupe informò l’intera Compagnia religiosa fino a trasformarla in un patto
della lettera papale e, pur omettendo al- che ogni comunità gesuita realizzava au-
cuni elementi che riguardavano solo i tonomamente, per volontà di ciascuno.
più alti superiori, cioè l’insinuazione che
forse sarebbe stato costretto a lasciare il È vero che sono state usate frasi e pa-
suo incarico o che la Compagnia sareb- role consacrate, «il bene della Chiesa»,
be stata soppressa, si sparse subito ne- «la salvezza delle anime», «il rispet-
gli ambienti ristretti la voce che il Padre to del Santo Padre», «l’apostolato del-
Generale, a sessantacinque anni, stesse la Compagnia», «il servizio alla Santa
per dimettersi, o “essere dimesso”. Sede», «la nostra filiale devozione al so-
La reazione dei gesuiti di tutto il mon- glio pontificio». Ma l’immensa mole di
do alla lettera papale era prevedibile. La fatti, parole, azioni e proposte, smentiva
collera per l’“ostilità” di Paolo VI con- i valori spirituali che quelle frasi espri-
tro “Pietro”, come Arrupe era affettuo- mevano sempre.
samente chiamata nella Compagnia ed è La singolare efficacia del gesuitismo
tuttora chiamato, era tanto pronunciata originale si era basata sulla sua delibera-
quanto la sua clamorosa determinazione ta e scientifica analisi e regolamentazio-
ad andare avanti alla ricerca del “primi- ne dell’attività di un individuo, delle sue
tivo carisma”. Solo una piccola mino- motivazioni, della sua fonte di ispira-
ranza di voci ha sostenuto in qualche zione, della sua lungimiranza, delle sue
modo il Papa. risorse, dei suoi propositi, dei suoi atteg-
Era troppo tardi, o forse troppo pre- giamenti di caduta e, infine, della portata
sto, per un ritorno ai tradizionali modi della sua visione e l’ampiezza dei suoi
– XXI. Il nuovo tessuto –
obiettivi. all’interno dell’ordine dei Gesuiti.

Tutto questo era stato delineato da Qualunque fosse l’andamento della
Ignazio nei suoi Esercizi spirituali. Il Compagnia di Gesù nel dicembre 1974,
gesuitismo poggiava su quei cerchi di quando si riunì per la sua congregazione
ascesa, tracciati con tale brillantezza, che generale “definitiva”, non fu nella dire-
ascendevano all’immateriale, all’Essere zione abituale degli ordini religiosi, né
divino eterno, e che nella sua discesa ri- con il carisma primitivo di Ignazio di
tornavano all’umano, alla reimmersione Loyola.
nel cosmo della materia e dell’interesse
umano per la vita eterna con Dio.
Sia l’ascensione che la discesa dove- XXI. IL NUOVO TESSUTO
vano essere effettuate, secondo Ignazio,
non attraverso opzioni sociologiche, Euforia e invincibile fiducia in se stes-
ma attraverso l’Umanità e la divinità di si emanavano dai duecentotrentasei de-
Cristo, attraverso il raggiungimento del legati 70 quando finalmente si riunirono,
divino attraverso la santità personale il 2 dicembre 1974, per l’apertura della
all’interno del cosmo umano, e questo a XXXII Congregazione Generale, quella
un grado di perfezione grande quanto la “definitiva” della Compagnia di Gesù.
grazia di Dio, il proprio consenso e il de- E perchè no? Mai nella storia dei ge-
stino prestabilito di ciascuno lo permet- suiti una congregazione generale è stata
tevano. All’interno di questi parametri, preparata così in anticipo; mai le spe-
l’apostolato gesuita porterebbe la perso- ranze di delegati e non delegati avevano
na fino al cuore della Divinità decisa nel raggiunto un tale livello di attesa febbri-
mistero dell’eternità. le. Ed ora, era giunto finalmente il mo-
Questa era la dottrina ignaziana sui mento di tessere insieme tutte le “nuove
gesuiti e il gesuitismo, una dottrina che, fibre intere” fornite dalla Congregazione
nelle parole di Paolo VI, non era mai stadi otto anni prima per creare “la nuova
ta «schiava della moda», ma era sopran- tela della Compagnia”, dichiarando e
naturale dall’inizio alla fine. definendo, nei decreti ufficiali dell’Ordi-
La ricerca del ‘carisma primitivo’, in- ne, la nuova sostanza e il nuovo signifi-
vece, per quanto si può giudicare, si ba- cato del “carisma primitivo”.
sava su principi e finalità che non si con- Niente di meno che la successiva sto-
facevano allo stampo ignaziano, e quin- ria della Compagnia, la sua struttura, la
di erano inconciliabili con esso. Inoltre, sua ispirazione e la sua mission si sareb-
il gesuitismo nella Compagnia di Arrupe bero plasmate nelle prossime settimane.
aveva anche cominciato a perdere il ca- Ma l’euforia e la fiducia non signi-
rattere di un ordine religioso.
Da quando San Domenico fondò 70 88 erano lì per la loro posizione (il Ge-
l’Ordine dei Predicatori nel XIII seco- nerale, suoi Assistenti, Superiori provinciali e
lo, quasi tre secoli prima dell’epoca di altri responsabili romani della Compagnia).
Iñigo, era stata la stessa comunità reli- Centoquarantotto erano stati eletti “democrati-
camente” nelle loro province d’origine: proveni-
giosa a costituire l’unità di base di ogni vano dall’Europa occidentale, dagli Stati Uniti,
congregazione, e non la casa isolata o il dall’America Latina, dal Canada, dall’Inghilter-
complesso. In ogni ordine religioso tut- ra, dall’Irlanda, dall’Australia, dall’India, dalle
ti i membri sono soggetti a un superio- Filippine, dal Giappone. C’erano sette polacchi
e tre jugoslavi. La Germania dell’Est, la Ceco-
re generale e le norme portano sempre slovacchia e l’Ungheria erano rappresentate da
l’impronta inequivocabile del fondatore. gesuiti espatriati. Il 7 marzo 1975 il numero dei
Tale era, o era stata, la tradizione delegati era sceso a 275.

ficavano tutto. Non era più così. C’era capace di andare per la sua strada anche
un’altra dimensione in questi delegati, nei problemi più gravi della Chiesa, e
erano impegnati nella loro posizione. giustificati nel farlo.
Dopo quasi un decennio di preparazione Al contrario, il Padre Generale ha
e sperimentazione, di sorprendente suc- passato in rassegna gli otto anni di la-
cesso nel mettere da parte la pressione e voro preparatorio della Congregazione.
l’autorità del Vaticano, e di quasi costan- Descrisse la mentalità dei suoi gesuiti
te sfida alla volontà papale da parte di così come l’aveva colta nei suoi viag-
singoli gesuiti, di intere Province e del- gi, attraverso studi sociologici e psico-
lo stesso Padre Generale, i delegati che logici, dalle relazioni urbanistiche e dai
hanno incontrato a Roma non si lascia- postulati giunti a Roma dalle Province,
vano togliere di mezzo. È comprensibi- oltre che dai singoli gesuiti.
le, quindi, che la giornata del 2 dicembre Sottolinea le questioni prioritarie sul-
sia stata impregnata di emozioni molto la base delle quali la Società dovrebbe
sentite. La giornata ufficiale è iniziata poi decidere il proprio futuro, questioni
brillantemente e presto, quando i dele- quali strutture e gradi, formazione, edu-
gati si sono riuniti nell’auditorium del cazione e missione generale. Ha sottoli-
Gesù per ascoltare il discorso inaugurale neato che possono avvicinarsi al lavoro
del Padre Generale Pedro Arrupe. con serena fiducia nel Signore. E, come
se Paolo VI non avesse mai fatto obie-
Uno dei presenti ha commentato in zioni, Arrupe ha definito che l’obietti-
seguito che né Arrupe né coloro che vo di quell’opera sarà «la trasforma-
hanno collaborato con lui per preparazione radicale del mondo».
re il suo discorso avevano idea di cosa Arrupe ha chiarito che per “trasforma-
avrebbero fatto, dato che il Padre Gene- zione” non intendeva introdurre nel pa-
rale e i suoi consiglieri avevano curato ese abitudini di preghiera, evangelizza-
risme di materiale e tenuto interminabili zione attraverso la predicazione di Cri-
dibattiti proprio per distillare lo spirito e sto crocifisso, né stimolare la devozione
la direzione della XXXII Congregazione ai sacramenti, al Sacro Cuore di Gesù, al
Generale in un unico discorso. Santo Padre, come Vicario di Cristo, né
Difficile interpretare questa afferma- in chiesa. Stava parlando di quello che
zione, se non come un desiderio di scu- chiamava “radicalismo ignaziano”, che
sare Arrupe e proteggerlo attribuendogli definiva come una totale dedizione dei
cecità intellettuale e spirituale. In ogni gesuiti alla “giustizia sociale e politica
caso, l’umore di Arrupe era euforico e come segno della credibilità della fede
fiducioso come quello dei delegati che lo cristiana della Compagnia”. In questa
ascoltavano. Il suo intervento ha espres- esigenza di “trasformare radicalmente il
so insieme il suo entusiasmo e la sua il- mondo”, si baserebbe la determinazio-
lusione per le grandi cose che attendono ne, da parte della XXXII Congregazione
la Compagnia. Arrupe non ha detto nulla Generale, il tipo di servizio che la Com-
di importante sui disordini e i dissensi pagnia doveva offrire in quel momento
che si erano verificati negli otto anni alla Chiesa.
precedenti, sulla permanente e crescente In questo modo, in quel “discorso slo-
insoddisfazione di Paolo VI all’aperta ri- gan”, per così dire, Arrupe rivendicava
bellione dei gesuiti contro la leadership per il suo Ordine un posto nella compe-
pontificia, né alla crescente tendenza tizione con socialisti, conservatori, libe-
della Compagnia a considerarsi sui juris rali, capitalisti, evangelisti sociali e tutti
e indipendente dall’autorità del Papa, coloro che si dedicarono alla costruzio-
ne della Città dell’Uomo. yola ha sempre seguito il suo obiettivo.

L’ardore dei delegati e dei loro supe- L’originale, in argento massiccio, su cui
riori romani trovò modo di esprimersi è stata modellata l’immagine attuale, fu
quando, quella stessa notte, assistettero fuso nel 1797, per ordine di Papa Pio VI,
tutti a una messa comunitaria, insieme per pagare le indennità imposte al Papa-
a circa cinquecento gesuiti che erano a to da Napoleone.
Roma come residenti, per la loro for- Nel transetto, a destra dell’altare mag-
mazione o per svolgere qualche lavoro. giore, è san Francesco Saverio, compa-
Teatro di quel momento di gloria fu la gno di Ignacio nella chiesa del Gesù,
grande e splendente chiesa del Gesù, così come lo fu nella vita del fondatore
edificata nello stesso luogo dell’origina- dell’Ordine.
ria cappella, detta di Santa Maria della Formando un’alta volta, sopra il ta-
Strada, dove Ignazio aveva celebrato la bernacolo, si eleva la gloria della volta
messa durante i suoi anni da primo Padre superando tutti gli altri splendori della
Generale. La chiesa del Gesù fu costru- chiesa del Gesù. Lì, il grande affresco di
ita dopo la morte di Ignacio. Fu iniziata Baciccio Trionfo del nome di Gesù, ba-
da Giacomo da Vignola e completata da gna tutto ciò che è sotto di esso nell’om-
Giacomo della Porta, per riflettere il mo- bra sensuale e nella luce dei loro volti e
tivo e lo scopo della Compagnia ed es- dei loro gesti, con l’audacia dell’esultan-
sere segno del trionfo del nome di Gesù. za e dell’estasi che rapisce le loro figure.
Tutto ciò che componeva l’interno di Keats ha detto di questo affresco che in
quella struttura era pensato come un ele- esso poteva sentire il suono della “musi-
mento in più nell’espressione della fede ca dall’aldilà”.
e della gioia, della pura felicità e della Quella notte di dicembre del 1974,
soprannaturale soddisfazione dello spiri- non era la “musica dell’aldilà” a riem-
to romanista che animava Ignacio, i suoi pire la chiesa del Gesù, ma gli echi di
compagni e i loro successori. un’assemblea, in un amalgama di lin-
Il suo sontuoso stile barocco era così guaggi e stili molto democratico. Né è
caratteristico che fu adottato da molte stata la penetrante purezza delle inten-
delle chiese della Compagnia e divenne zioni di Ignacio quella che Pedro Arrupe
noto come stile gesuita. ha celebrato nella sua entusiastica ome-
lia. Il Padre Generale ha invocato, natu-
Il grazioso interno è decorato ovun- ralmente, l’autenticità della missione dei
que con affreschi del Baciccio e stucchi gesuiti così come era stata concepita e
del Raggi, con marmi colorati, bronzi, sviluppata da Ignacio de Loyola e Fran-
sculture e dorature. Le pareti del piano cisco Javier, “Apostolo delle Indie”.
superiore sono fiancheggiate da spirali, Ma la visione di adesso sarebbe sta-
cerchi e volute. Nel transetto, a sinistra ta la prospettiva della rinnovata Com-
dell’altare maggiore, sotto un enorme pagnia. Il momento è stato di autentica
globo di lapislazzuli, simbolo della Terra emozione per tutti, e forse non si poteva
e circondato da colonne anch’esse deco- cercare una cornice migliore per l’ironia
rate con pietre dure, si erge l’altare-tom- rappresentata in questo particolare cro-
ba di Ignazio di Loyola; al di sotto della cevia della lunga carriera della Compa-
quale, le spoglie di Iñigo sono contenute gnia di Iñigo de Loyola.
in un’urna di bronzo dorato. Non era più che i jeans indossati dai
Sopra l’altare si trova una statua d’ar- novizi gesuiti italiani fossero inappro-
gento di Ignazio, il cui sguardo rappre- priati in questo ricco ambiente; il Gesù
senta la purezza penetrante con cui Lo- aveva visto molte tonache rattoppate e
logore. Ma i jeans non erano l’equiva- Tra il 1966 e il 1974 era stato molto fran-
lente moderno di quelle tonache, non co con il generale dei gesuiti.
erano un segno di santa povertà, bensì Percepì quell’“impulso in crescendo”,
l’emblema sociale dell’identificazione come lo chiamavano i gesuiti, a raggiun-
con una nuova generazione del mondo gere l’autonomia e a imitare il “popolo
esterno. E non era che le menti di molti di Dio”, che già lavorava alacremente
gesuiti presenti fossero disgustate dal- alla costruzione del “mondo nuovo”. Il
la sontuosità religiosa della chiesa, ma Pontefice era convinto di sapere dove
piuttosto che quei delegati, come corpo- fosse diretto quell’«impulso in crescen-
razione, erano a miglia di distanza dalla do». Paolo VI poteva vedere in che di-
fede che aveva reso possibile l’allegria e rezione sarebbe andata la Compagnia se
la soddisfazione di quella creazione ba- il sistema dei gradi fosse stato cambia-
rocca nella Chiesa. Quel pomeriggio, la to in modo che il carattere monarchico
nuova Compagnia, già concepita e cul- e sacerdotale dell’Ordine non fosse più
lata nella mente e nelle intenzioni dei cospicuo o essenziale. E poteva anche
delegati, era il più vicino possibile alla prevedere quale sarebbe diventata la
vecchia Compagnia così come è rappre- sua missione se la Compagnia, spoglia-
sentata nel Gesù e nel Trionfo del Nome ta della sua essenza sacerdotale, si fosse
di Gesù, simboli visibili della obiettivo rivolta a quella che veniva chiamata giu-
di Ignacio, motivo per cui la Società por- stizia sociopolitica.
tava il nome che portava. Non troppo avanti lungo quel sentie-
Quella notte, però, quelli riuniti sotto ro, potevano esserci almeno tanti non
l’affresco di Baciccio avevano da tempo sacerdoti quanti erano i sacerdoti nella
tradotto l’obiettivo dei gesuiti in termini Compagnia; certamente l’Ordine non
ben lontani da quelli di Loyola. Non c’e- sarebbe più vincolato professionalmente
ra nessuno dalle cui labbra sgorgassero a perseguire scopi religiosi e spirituali.
appassionate difese della Compagnia di Questo era ciò contro cui Paolo VI
Gesù e del suo obiettivo di ricercare il aveva messo in guardia già nel 1966
trionfo di quel nome. Erano tutti uomi- quando si riferiva, in modo così sorpren-
ni la cui passione, la cui rabbia, sdegno, dente, a “idee sinistre e falsificate”, una
difesa e insistenza, erano stati chiamati frase che Arrupe disse ai giornalisti che
a traguardi già denunciati dall’autorità non riusciva a capire. Al Papa è bastato
del Papa come inconciliabili con il vero allora osservare il comportamento dei
gesuitismo. gesuiti ovunque, in Europa, in America
Con il senno di poi, quel pomeriggio e nel Terzo Mondo, per convincersi che
fu l’apice del comando di Pedro Arrupe. la sua paura era giustificata.
Ed era, forse, l’ultima volta che l’entu- I pensieri del Pontefice sulla Compa-
siasmo genuino per tutta la sua impre- gnia non erano segreti. Le sue lettere ad
sa gesuitica avrebbe animato i membri Arrupe datate 26 marzo 1970, 15 feb-
della Compagnia. Quando si spensero le braio 1973 e 13 settembre dello stesso
luci intense in quella vecchia chiesa del anno erano state rese pubbliche; ma era-
Gesù, dissipatosi il profumo del fumo no solo tre di una corrispondenza molto
azzurro dell’incenso e cessata la musica più voluminosa tra il Papa e il generale
sacra, l’attenzione si è spostata sull’adia- gesuita.
cente auditorium e sull’autentico lavoro Arrupe e i suoi stretti collaboratori
della XXXII Congregazione Generale. sapevano bene quanto fossero vicini al
È vero che Paolo VI conosceva lo sta- disastro che Paolo VI aveva in mano di
to d’animo di Arrupe e dei suoi colleghi. provocare. Il Papa ha deciso di esprime-
re ancora una volta chiaramente la sua menticato il voto ignaziano di lavorare

opinione, e questa volta davanti a tutti i sotto il Romano Pontefice? Quasi a ri-
delegati. In verità, uno dei motivi per cui cordare a questi delegati dalla mentali-
aveva consentito la convocazione della tà democratica, che c’erano gesuiti che
XXXII Congregazione era proprio per non erano d’accordo con il percorso che
poter presentare, con assoluta franchez- il loro capo stava conducendo alla Com-
za, la sua opinione alla leadership mon- pagnia, Paolo VI rivolse la sua attenzio-
diale dei gesuiti. ne alle continue lamentele che riceveva
L’occasione è stata il consueto discor- al riguardo.
so papale all’inizio della Congregazio- Ha parlato del suo obbligo di vigila-
ne. La data era il 3 dicembre, secondo re su quanto fatto nella Congregazione
giorno di riunione. Nonostante la com- Generale. Disse che non doveva ascol-
plessità del linguaggio formale del Papa tare solo coloro che volevano cambia-
e l’incapacità di Paolo VI di chiamare il menti generali, dimenticando altri mem-
pane pane e il vino vino, il Papa è stato bri della Compagnia che erano turbati e
molto chiaro. preoccupati che, in nome della necessità
Quella fu un’ora decisiva per la Com- apostolica, si stesse abbandonando l’es-
pagnia, disse Paolo VI; un momento di senza dell’istituzione ignaziana.
particolare gravità. Egli, da Papa, era “Non si deve chiamare necessità apo-
il più alto Superiore della Compagnia. stolica ciò che non è altro che decadenza
Aveva già indicato chiaramente per spirituale”. Al più aspro dei rimproveri
iscritto ciò che trovava sbagliato e pe- papali è seguita la raccomandazione di
ricoloso nelle tendenze dell’Ordine: la Paolo VI ai delegati: «Studiate e rifor-
volontà di pasticciare con il sistema dei mulate gli elementi essenziali della vo-
gradi, le deviazioni dottrinali, le infra- cazione gesuita in modo che tutti i vostri
zioni disciplinari. fratelli possano riconoscersi, rafforzare
Non c’era alcun mistero, osservò Pao- il loro impegno e riscoprire la loro iden-
lo VI, sulla provenienza dei gesuiti. Era- tità». Paolo VI ha concluso invitando i
no stati plasmati dalla mano di Ignazio e delegati a lavorare con la sua benedizio-
dalla volontà del Papato come una mili- ne; assicurando loro che avrebbe osser-
zia speciale a disposizione di tutti i Papi vato attentamente ogni loro passo.
sul soglio di Pietro. Allo stesso modo, il La reazione dei delegati al discorso di
mondo intero sapeva chi erano i gesuiti: Paolo VI, e forse anche le loro priorità
“membri di un ordine religioso, aposto- per la XXXII Congregazione, avrebbero
lico, sacerdotale, e uniti al Romano Pon- potuto essere in qualche modo mitigate
tefice da uno speciale vincolo di amore e se Arrupe avesse avvertito i suoi gesuiti
di servizio, secondo le modalità descritte in tutto il mondo del chiaro messaggio di
nella Formula dell’Istituto”. Paolo VI, così spesso ripetuto negli anni
Dopo aver ricordato loro le loro origi- dal 1966 al 1974, che la Compagnia non
ni e il loro scopo, Paolo VI ha continuato dovrebbe in alcun modo toccare il siste-
a riconoscere che i gesuiti, tuttavia, era- ma di gradi ignaziano. Arrupe no. Né
no afflitti da una crisi di identità. Quale aveva comandato loro per obbedienza in
lealtà avevano, chiese, all’autorità magi- nessun punto lungo il percorso fino al-
steriale della Chiesa? Che tipo di fedeltà laXXXII Congregazione di non toccare
esercitavano nella vita spirituale? Dove il sistema di gradi.
stavano andando come stavano andando
adesso? Avevano bisogno di moderniz- Il risultato fu che, quando i delegati
zare, ha riconosciuto; ma avevano di- si sedettero e ascoltarono le esortazioni
di Paolo VI, il 3 dicembre, 54 delle 85 non c’è dubbio che la prima delle due
Congregazioni provinciali avevano già grandi e radicali priorità stabilite dal
inviato 65 postulati separati che trattava- Padre Generale Arrupe per questa
no proprio di quell’argomento, e 45 han- Congregazione fosse proprio quella
no applaudito l’abolizione delle lauree di trasformare la struttura gerarchica
in generale. Per usare un eufemismo, la della Compagnia.
reazione dei delegati al discorso di Paolo Il discorso di Arrupe era stato messo
VI non poteva che essere negativa. Così a punto in ogni dettaglio. Perché non era
è stato. A suo avviso, la chiamata del solo la trasformazione che egli persegui-
Papa a ridefinire ancora una volta il suo va, ma l’abrogazione del sistema di gradi
Ordine lungo linee religiose e aposto- ideato da Ignazio e approvato dai Papi, e
liche, strettamente legate come sempre la sua sostituzione con un sistema demo-
al Romano Pontefice, era “ortodossa”, cratico e, se possibile, meno sacerdotale.
“tradizionale” e “conservatrice”. A meno che questa prima priorità non
La loro descrizione di se stessi, al fosse raggiunta, il timore di Arrupe, e
contrario, era “non ortodossa”, “nuo- dei suoi più stretti collaboratori, era che
va” e “stimolante”. Ciò che colpisce la seconda priorità, la concentrazione di
maggiormente il comportamento di Pa- tutte le energie della Compagnia sulla
dre Arrupe, che non ha comunicato sua nuova missione di “liberazione” dei
alla sua Compagnia l’espressa volon- popoli dall’ingiustizia e dall’oppressio-
tà del Santo Padre, è che si è spinto ne sociopolitica, potesse spegnersi.
fino a questo punto nel suo tentativo Infatti, tutto il resto che potrebbe es-
di continuare il sotterfugio durante la sere discusso e deciso sarebbe condizio-
XXXII Congregazione. nato da ciò che potrebbe essere ottenuto
nella lotta con il Papato sui gradi e le
Il 3 dicembre, lo stesso giorno in cui classi, e la gerarchia e l’autorità nella
Paolo VI si rivolse personalmente ai de- Compagnia. Tra i delegati era cresciuta
legati, inviò anche una lettera del suo la convinzione che fosse incompatibile
Cardinale Segretario di Stato, Jean Vil- con le idee moderne di uguaglianza e
lot, nella quale ripeteva ancora che nes- democrazia, dividere i gesuiti in quei sa-
suna proposta di modifica del sistema cerdoti che fecero il quarto voto speciale
dei gradi sarebbe stata accettabile per la di obbedienza e quelli che non lo fecero,
SantaSede. Questo era un ammonimento e alcuni che rimasero scolari, giovani in
e un avvertimento di prim’ordine. Arru- formazione.
pe decise di non condividere quella lette- Questo è stato molto scomodo. Dopo
ra nemmeno con la Congregazione Ge- tutto, Ignacio era stato un aristocratico,
nerale per due intere settimane. Quando e il suo tempo era stato un periodo di
lo fece, era già il 16 dicembre. I dibattiti re, principi e tutta quella disuguaglian-
sull’argomento erano già in corso tra i za gerarchica. Il Vaticano II aveva sot-
delegati e Arrupe non doveva preoccu- tolineato, a ragione, un sentimento che
parsi di fermare il crescendo. era stato a lungo sepolto tra i gesuiti e
Sulla base del prolungato silenzio di altri che non lo erano, il sentimento che,
Arrupe nei confronti dei gesuiti sulla in un certo senso, il sacerdozio era solo
questione dei gradi, e sulla stessa lette- ciò che si rivendicava. Ogni cristiano, si
ra del 3 dicembre del Papa, e sulla base sosteneva, era un sacerdote e aveva una
anche di un esame dei documenti del- parte del sacerdozio di Cristo.
la Congregazione, nonché agli attriti in Se questo tipo di ragionamento signi-
corso tra Paolo VI e Arrupe dal 1964, ficava una inversione di centottanta gra-
di nella dottrina del sacerdozio cattolico, congregazione riuniti nel Gesù avrebbe-
pazienza; molti l’avevano fatta senza ro discusso la questione dei gradi. Non
difficoltà. Una volta che il ragionamento sarebbe stato possibile fermarli.
era andato così lontano nell’eresia, ba- Ora, non basterebbe che la Congre-
stava saltare alla conclusione che il sa- gazione si limitasse ad informare poi il
cerdozio non aveva un significato speci- Papa di quei dibattiti? Certo, obbedireb-
fico in sé. be assolutamente al Papa. Ma era saggio
E se così fosse, perché individuare al- vietare la discussione della questione
cune persone come “sacerdoti” e lasciar- come aveva fatto Paolo VI? Non sapeva
ne da parte altre, in misura minore, come cosa ne pensasse la Congregazione.
è avvenuto in questa speciale questione Non dovrebbe scoprirlo, all’interno
del voto? della sua suprema saggezza? Inoltre,
Come con ogni eresia, la questione vietare il dibattito equivaleva ad annien-
non si è conclusa con se stessa. tare la Congregazione fin dal suo inizio.
La questione dei gradi e della gerar- Ciò causerebbe più problemi di quanti
chia doveva implicare, per forza, l’obbe- ne avesse già il Papa, a suo tempo, con
dienza religiosa. L’idea di un superiore i gesuiti.
che comanda la comunità, proprio come Non sarebbe meglio, quindi, che la
un re comanda i suoi sudditi, era sem- Congregazione continuasse ad occuparsi
plicemente imbarazzante, e non più di della proposta che tutti i gesuiti abbiano
moda. I gesuiti stessi non avevano mo- accesso al quarto voto, per poi mostrar-
strato cosa si poteva ottenere nelle Pro- ne le ragioni al Papa? In breve, non c’era
vince attraverso il dialogo comunitario? discussione o minaccia che fosse omes-
E, senza guardare alle Province, la XXXI sa in quell’approccio del bastone e della
Congregazione non aveva già creato un carota a Villot. Ma il fatto è che lo stesso
energico precedente quando stabilì che cardinale segretario non ha avvertito al-
il Padre Generale fosse assistito da un cuna preoccupazione per l’argomento in
“consiglio” di 4 assistenti eletti il cui questione, sia esso sollevato in un modo
parere e consenso era necessario per le o nell’altro. Per il resto, aveva la sua re-
decisioni di comando? troguardia da sorvegliare, e non aveva
Non c’era dubbio che l’autorità fosse paura di Arrupe.
finita e con essa l’obbedienza. Ora non
restava che convincere papa Paolo VI Sì, ha risposto Villot nel modo richie-
sulla questione. Il primo tentativo di di- sto dalla romanità, avrebbe informato il
scutere il divieto papale, una volta che Papa in modo ufficioso e confidenziale
la XXXI Congregazionene fu finalmente di questa visita non ufficiale e confiden-
informata, fu discreto. ziale. Come avevano chiesto i superiori
Il 17 dicembre, un giorno dopo la ri- gesuiti, né la Congregazione stessa né
velazione dell’ultima lettera del Pontefi- il mondo esterno ne avrebbero saputo
ce, il padre generale Arrupe e due dele- nulla. Ma, come ha detto anche Villot, il
gati hanno chiesto un incontro riservato pensiero del Santo Padre era molto chia-
e ufficioso con il cardinale segretario di ro e la sua volontà era molto determina-
Stato, Jean Villot, dal quale la lettera era ta.
stata inviata il 3 dicembre. Pochi giorni prima di Natale, Arrupe
Una volta nell’ufficio del cardinale, ha ricevuto una telefonata da Villot che
i visitatori non ufficiali lo informarono gli chiedeva di attraversare piazza San
ufficiosamente che il Papa poteva dire Pietro per raggiungere lo studio del car-
quello che voleva, ma che i delegati della dinale o di mandare qualcuno a parlare
per lui. Arrupe ha mandato qualcuno. Papa. Dopotutto, era solo il servitore
Pittoresco il colloquio tra il portavo- del più alto superiore all’interno della
ce gesuita e il segretario di Stato. C’era Compagnia, che per Arrupe (norme di
un biglietto sulla scrivania del cardinale Ignazio e discorso del 3 dicembre a par-
quando il portavoce è entrato nel suo uf- te) non era il Papa ma la Congregazione
ficio. Al gesuita fu chiesto di leggerlo. In Generale.
esso si diceva che il Santo Padre non vo- Il fatto che la sua missione fosse l’ob-
leva alcun cambiamento nella questione bedienza al Santo Padre era irrilevante.
delle lauree. Il gesuita ha chiesto se la Il punto era che Arrupe aveva trasmes-
Congregazione può discutere il cambia- so con successo l’idea di essere seduto
mento nella legislazione della Compa- sopra un calderone bollente e che sta-
gnia riguardo ai gradi. va facendo tutto il possibile per tenerlo
Sembrava esserci una sottile diffe- coperto. Quel senso di urgenza è stato
renza nella sua mente tra consentire ai trasmesso tanto dallo stile sussurrato
delegati di discutere i cambiamenti nel- “teniamolo segreto” in quei due incon-
la legislazione al fine di effettuare tali tri con Villot quanto dalle cose dette da
cambiamenti e consentire ai delegati di entrambe le parti.
cambiare effettivamente la legislazione. A giudicare da quanto affermato da
Forse, come i bambini sul divano del pa- alcuni delegati dopo la fine della XXXII
dre, tutto dipendeva dall’autocontrollo. Congregazione, sembrerebbe che quei
Se il Papa aveva già preso una decisio- due colloqui fossero un segreto di Pul-
ne, e l’aveva fatto, Villot, parlando uffi- cinella per la maggior parte dei delegati.
ciosamente, non poteva essere d’accordo Arrupe non era seduto sopra il calderone
sul fatto che la linea sottile di differenza ma dentro.
tra i gesuiti fosse inutile. Ufficialmente Avendo guadagnato un centimetro o
si rifiutò assolutamente di commentare due di terreno, Arrupe non era l’uomo da
il biglietto che giaceva sul tavolo come fare marcia indietro. Il passo successivo
una patata bollente radioattiva. Fu con- nell’affrontare il fastidioso divieto papa-
cordato tra Villot e il portavoce gesuita, le sulla priorità numero uno dei gesuiti
su sua richiesta, che questo secondo in- fu decidere che il divieto papale non era
contro sarebbe stato tenuto segreto. chiaro. Non era, in realtà, a un esame più
attento.
Se queste cose fossero accadute in Il Santo Padre parlava di un semplice
un luogo diverso da Roma, o se il Padre dibattito sui gradi, o dell’effettiva esten-
Generale fosse stato qualcuno diverso sione a tutti i gesuiti del quarto voto
da Arrupe, la manovra avrebbe potuto speciale? Intendeva sopprimere ogni di-
prendere in considerazione; ma Arrupe scussione? O solo quelli che sono stati
sembrava sentire di aver operato abba- fatti dalla teoria in vista del cambiamen-
stanza bene, e forse di aver guadagnato to? Quale teoria discute?
un quarto di pollice. Il Papa è stato in- Beh, non era sempre stata la specia-
formato che il potente crescendo all’in- lità della Compagnia il chiarimento
terno della Congregazione Generale si di problemi difficili? Di conseguenza,
scontrava con il divieto pontificio e an- fu istituita in fretta e furia un’apposita
che che, se questo fosse tenuto fermo, commissione della Congregazione, e in
sarebbero potute sorgere complicazioni ennesima palese violazione della paten-
difficili da contenere. te volontà di Paolo VI, la quale, con al-
Arrupe poteva anche dire che, in un trettanta fretta, procedette a redigere una
modo o nell’altro, aveva informato il relazione di cinquantaquattro pagine in
cui si delineavano tutti i possibili muta- il 22 gennaio, ha portato con sé un rin-

menti del sistema di gradi e di gerarchie, novato senso di euforia; con o senza voti
“chiarendo” così tutto ciò che il Papa in- indicativi, e di fronte agli auspici e agli
tendeva eventualmente proibire. ordini papali tante volte ripetuti, il pa-
Mentre i delegati sono intenti a studia- rere e le decisioni della Congregazione
re il rapporto, la commissione stava già venivano consegnati come ufficiali.
preparando la versione finale, un com-
pendio delle cinquantaquattro pagine. Il La XXXII Congregazione stava gua-
dibattito aperto si è svolto in una sessio- dagnando terreno. L’episodio finale di
ne plenaria il 21 e 22 gennaio 1975. questo straordinario processo è stato
di cruda semplicità o di invincibile ar-
Stabiliti sulla questione così com’e- roganza, a seconda dell’interpretazione
rano, i delegati non sembravano essere data. In ogni caso la Congregazione in-
disturbati dallo sviluppo di questa feb- viò tutto quel materiale al Padre Santo,
brile attività su un argomento già deter- quello stesso giorno, 22 gennaio.
minato dal Papa. Silenziosamente deci- Il giorno dopo, la risposta di Paolo VI
sa a spezzare le resistenze pontificie, la è arrivata come un boomerang.
Congregazione si giustificò dicendo che Il Papa ha detto che non potevano es-
la questione era solo dibattuta, non de- serci dubbi su ciò che voleva.
cisa, e quindi non modificata. Stavano, Lo aveva reso abbondantemente chia-
quindi, obbedendo alla lettera all’ordine ro, per iscritto, oralmente, direttamente e
del Santo Padre di non cambiare nulla. indirettamente, di persona e tramite rap-
Certo, non cambierebbe nulla fare una presentanti, molto tempo fa e di recente.
serie di votazioni orientative sulla que- In latino, in francese e in italiano: non ci
stione dei voti. Un voto regolare avrebbe sarebbe stato alcun cambiamento nel si-
violato il divieto del papa; ma i voti di stema di laurea. Il dovere di Arrupe, che
orientamento erano solo “indicazioni” non aveva fatto, era quello di controllare
ufficiose di opinione, e avrebbero avuto la Congregazione prima che essa intra-
anche l’effetto di acuire ulteriormente il prendesse in alcun modo l’esame del si-
senso di urgenza. Cosa che certamente stema dei gradi.
hanno fatto. Perché la volontà del Papa era sta-
Con dieci astensioni, i voti guida in- ta violata? La discussione aperta sulla
dicavano, con una maggioranza di due risposta di Paolo VI alla Congregazio-
terzi, che la Congregazione capiva che ne costituì uno dei dibattiti più caldi e
era opportuno trattare la questione dei franchi di tutti quelli della XXXII Con-
gradi, che il quarto voto doveva essere gregazione. E ha più che dimostrato che
esteso a tutti i gesuiti, che la Compagnia Arrupe, quando lo riteneva opportuno,
doveva procedere in questa direzione poteva mettere in ordine i suoi gesuiti.
nonostante il divieto di Paolo VI, e che I delegati hanno accusato il Papa di
la Congregazione Generale inviasse una “non chiarire i suoi intenti”; gli hanno
rappresentanza al Santo Padre per infor- anche rimproverato la “riservatezza di
marlo delle decisioni dei delegati, dei alcuni incontri che riguardavano intima-
quali quasi tre quarti erano del parere mente la Congregazione”. In realtà lo
che la farsa di estendere il Quarto Voto a hanno accusato di tutto.
tutti i gesuiti doveva essere abbandonata Il padre generale Arrupe è entrato in
e tutti i gradi della Compagnia dovevano azione con le proprie censure verbali,
essere semplicemente aboliti del tutto. non volendo che quel crescendo si dis-
La fine del voto informale, avvenuto solvesse in una sterile disputa su di chi
fosse la colpa della crisi del momento sul sistema dei diplomi. Due settimane
nei confronti di papa Paolo. Questa volta dopo arrivò la risposta di Paolo VI che
però Arrupe non ha attaccato il Pontefi- non c’era stato alcun cambiamento nel
ce, ma ha criticato «la mancanza di fe- sistema di valutazione.
deltà» di alcuni gesuiti che “si riservano Inoltre, quando la XXXII Congre-
di accettare o meno quanto la Società ha gazione Generale fu terminata e i suoi
accettato di decretare”. decreti e altri documenti furono comple-
E non era tutto, ha insistito Arrupe. tati, il Santo Padre volle esaminarli tutti
“Non si può permettere che accada di prima che fossero ufficiali e promulga-
nuovo quanto è accaduto in questi ultimi ti dalla Compagnia. Paolo VI sembrava
anni... Alcuni (gesuiti) consideravano la stringere le viti, perché ordinando alla
XXXI Congregazione come un allonta- Congregazione di presentargli le sue
namento dallo spirito di sant’Ignazio... carte per la censura e l’approvazione,
pubblicamente... e in lettere anonime... poneva fine a un vecchio privilegio del-
Se ciò accadesse , il governo della Com- la Compagnia. Per molto tempo nessuna
pagnia sarebbe impossibile...”. congregazione gesuita era stata costretta
Va notato che, anche se questi scambi a far passare i propri documenti al va-
di opinioni sono stati accesi, né Arrupe ticano. I partecipanti alla trentaduesima
né alcuno dei delegati ha chiaramente hanno riferito che i delegati “vacillava-
sottolineato che la prima colpa era di no” per lo sgomento e si erano “abbattu-
Arrupe e dei suoi assistenti, nonché dei ti” davanti al contenuto dell’ultima lette-
dirigenti della Congregazione Generale ra del Papa.
per le loro violazioni della chiara volon- Ma non Arrupe, che non è mai sta-
tà del Papa, violazioni per offuscamento, to debole di cuore, e ha deciso di fare
per segreto artificioso, evasivo ed equi- il passo più ardito di sempre. Arrupe ha
voco, per tattica dilatoria... Insomma, chiesto udienza al Santo Padre, confi-
con tutti i mezzi che sembravano utili. dando che, in un incontro personale con
Alla fine di tanto disagio, Arrupe era lui, potesse conquistarlo, convincerlo, o
convinto che ne fosse valsa la pena. almeno mitigare la sua ira e recuperare
Dopo una seduta tesa della Congrega- quella preziosa esenzione dalla censura.
zione, ha spiegato con garbo e arguzia ai Non si sa bene che il colloquio ebbe
delegati che ora avevano una scusa quasi luogo, ma in seguito, si capì che fu la
legittima per presentare al Santo Padre prova della guerra personale aperta che
le ragioni per volere un cambiamento si profilava come inevitabile tra il Papa-
nel sistema dei gradi. to e la “nuova” Compagnia di Gesù.
Il Santo Padre aveva chiesto perché Arrupe è arrivato all’udienza papale
il suo desiderio fosse stato violato. Ri- accompagnato dal suo più fidato assi-
spondevano spiegando perché volevano stente generale, Vincent O’Keefe, che
modificare il sistema di classificazione, però è rimasto sulla porta della sede.
come se fosse questo ciò che il Papa vo- All’interno, Arrupe trovò non solo il
leva sapere. Papa, ma anche il suo più fedele assi-
stente, la nemesi della Fraternità in Vati-
Se c’è stato qualcuno che ha sorriso a cano, monsignor Giovanni Benelli. Be-
questo piccolo trionfo del “gesuitismo” nelli era senza dubbio ancora dolorante
classico, la sua gioia è stata di breve du- per gli attacchi irrispettosi e apertamente
rata. Circa una settimana dopo, la Con- offensivi contro di lui nel 1973 da parte
gregazione ha inviato al Papa un reso- di Peter Hebblethwaite, S.J., nel London
conto completo delle loro discussioni Observer, e per l’aggressivo rifiuto di
Arrupe di fare qualcosa di efficace per a causa del suo amore per la Compagnia
placare anche gli epiteti più personali personificata nella Congregazione Ge-
che Hebblethwaite aveva ululato con- nerale. Ma Benelli non era disposto ad
tro di lui. Secondo Paolo VI e Benelli la accettare altre ambiguità. Arrupe se ne
questione era ormai diventata seria per doveva andare.
la sua stessa semplicità. La risposta di Arrupe: era stato co-
Pedro Arrupe se ne doveva andare; stituzionalmente e legalmente nominato
avrebbe dovuto lasciare la Casa Genera- dalla Congregazione Generale. Questa
lizia della Compagnia. Poteva invocare era l’unica che, costituzionalmente par-
cattiva salute o qualunque cosa volesse. lando, poteva rimuoverlo per una giusta
Inoltre, la XXXII Congregazione Gene- causa.
rale andava interrotta e rinviata sine die. L’argomentazione di Benelli: l’am-
La discussione divenne presto aspra. pia e giusta causa c’era. Il rifiuto dei
Benelli è stato l’unico ad alzare la voce; gesuiti, per ordine di Arrupe, della posi-
ma aveva quell’abitudine quando dizione papale sulla contraccezione, come
scuteva. Tuttavia, il discorso si è presto dimostra l’attacco pressoché totale della
concentrato su due cose: la richiesta di Compagnia all’Humanae Vitae ufficial-
Paolo VI e l’insistenza di Benelli affin- mente promulgata; anche il disprezzo
ché Arrupe si togliesse di mezzo, per il per la posizione papale sull’eresia del
bene dei gesuiti e della Chiesa. modernismo. Era necessario che Benelli
Nonostante l’appassionata e intra- continuasse?
prendente resistenza di Arrupe, fu per lui Opposizione di Arrupe: Potrebbe
il momento più difficile dopo il perfido presentare un fascio, anche un intero fa-
interrogatorio a cui era stato sottoposto scicolo, delle sue lettere personali a tutti
trent’anni prima dal giapponese KEM- i gesuiti, avallando e rivendicando quel-
PEI-TAI. le posizioni cattoliche e papali.
Le ragioni del Papa sono state espo- La conclusione di Benelli: Il Santo
ste con dolenti dettagli: la gravità del Padre continuava a ritenere che per il
malgoverno, vero malgoverno, della bene della Chiesa e per il buon anda-
Compagnia di Gesù di Arrupe; la sua mento della Compagnia, il Reverendis-
palese disobbedienza agli ordini mani- simo P. Arrupe doveva andarsene. C’è
festi e ripetuti di Sua Santità; la XXXII chi pensa che Arrupe stesse per crollare;
Congregazione Generale non toccasse che, nella sua crescente disperazione, si
la questione dei gradi nella Compagnia; aggrappava a ogni sorta di argomento,
la sua ostinata tolleranza dell’eresia, del per quanto spregevole. Se doveva an-
sentimento antipapale e dell’errore mo- darsene, disse Arrupe, lo avrebbe fatto; i
rale, così come della dottrina moralmen- gesuiti erano sempre stati i primi ad ob-
te insolvente nella Compagnia nel suo bedire. Ma, giustamente parlando, que-
insieme. sto dovrebbe essere detto dalla Congre-
La bufera contro Arrupe non è venuta gazione Generale se le cose dovessero
solo da Paolo VI. La guida del Generale essere legali e spedite.
dal 1965 era stata osservata da molti, e Tutti i gesuiti sono entrati nella Com-
anche la sua guida della XXXII Congre- pagnia conoscendo perfettamente le
gazione fu aspramente criticata da alcu- Costituzioni ignaziane’. Se Arrupe fu
ni delegati stessi. Paolo VI non riusciva licenziato in quel momento e luogo, in
a capire la scandalosa disobbedienza di modo incompatibile con le Costituzioni,
Arrupe. Non c’era via d’uscita per giu- monsignor Benelli sapeva cosa avrebbe-
stificare che non si dichiarasse colpevole ro detto i gesuiti? Sua Eminenza ha par-
lato del bene della Chiesa e del benes- Il Papa e il Benelli si rendevano con-
sere della Compagnia. A Sua Eminenza to, anche vagamente, dell’effetto che la
piacerebbe vedere un Karl Rahner, S.J., dimissione di Arrupe e il rinvio o sop-
o un Henri de Lubac, S.J., tra altri uo- pressione della XXXII Congregazione
mini prestigiosi i cui nomi avevano un avrebbero avuto sugli altri importanti
peso enorme, ripudiare il licenziamento ordini religiosi? Cosa penserebbero do-
di Arrupe da parte del Santo Padre e la menicani, francescani, carmelitani, be-
sua stessa adesione alla Compagnia? nedettini? Come la Compagnia di Gesù,
Tali uomini non concluderebbero che erano tutti in crisi, tutti seguivano la
se la Santa Sede, garante supremo del strada dei gesuiti, tutti affrontavano allo
dovuto ordine e della legge costituzio- stesso modo il “rinnovamento” della
nale, ha agito in modo incompatibile con Chiesa.
le Costituzioni, allora potrebbero farlo Dal 1965, più di 7.500 uomini aveva-
anche i Gesuiti? Se le Costituzioni non no lasciato il sacerdozio. Benelli e Villot
interessavano alla Santa Sede, perché non avevano capito che se il Papa aves-
dovrebbero importare alla Fraternità? se tenuto duro, il numero delle defezioni
E come avrebbero servito il bene del- sarebbe triplicato? Insomma, il tumulto
la Chiesa o il bene dell’Ordine? Durante promosso dall’Humanae Vitae sembre-
questa lite, che, come spesso accade, si rebbe un coro di passeri rispetto al tu-
trasformò in un meschino scambio, ci fu multo ululante che si abbatterebbe sulla
un’interruzione imprevista; l’attenzione Santa Sede se il Papa destituisse Arrupe.
del papa è stata sollecitata con urgenza Come se tutto ciò non bastasse a gal-
su un’altra questione e ad Arrupe è sta- vanizzare Pedro Arrupe, restava, insom-
to chiesto di aspettare fuori. Quando il ma, l’ultimo litigio dei gesuiti. Ignacio
generale incontrò il suo aiutante duran- aveva profetizzato ai suoi uomini per-
te quella breve tregua, la sua stanchezza secuzioni e incomprensioni di nemici e
era evidente. Ciò di cui aveva bisogno amici. La Compagnia, non aveva avuto
era una bella spinta di coraggio e soste- ragione nelle sue fasi passate? Eppu-
gno. Ed è proprio questo che gli ha dato re, non è stato condannato dalla Santa
il suo Assistente generale: come poteva Sede? E questa, non aveva riconosciuto
Arrupe dimenticare i sette lunghi anni di il suo errore, anche se era troppo tardi?
preparazione che tutti avevano dedicato Lo aveva detto lo stesso padre Ricci,
alla XXXII Congregazione Generale? ultimo generale della vecchia Compa-
Come dimenticare l’emozione delle due gnia, mentre giaceva morente nel carce-
sessioni del trentunesimo? Come avreb- re pontificio di Castel Sant’Angelo.
be potuto abbandonare i suoi fratelli ge- Parlando in modo realistico e, data la
suiti, crollando di fronte all’animosità menzione della morte, Papa Paolo non
di Giovanni Benelli o Jean Villot, le cui disponeva di molto tempo da vivere.
mani erano probabilmente in tutto que- Arrupe doveva restare fermo; non c’era
sto? Che ne sarebbe dei molteplici pro- altra verità che questa. Tutti i segnali in-
grammi già avviati da Arrupe e dai suoi dicavano che il prossimo Papa si sarebbe
uomini affinché la Chiesa possa essere armonizzato maggiormente con la nuo-
aiutata a svoltare l’angolo e cominciare va tendenza della Chiesa.
a camminare seriamente in sintonia con Quando il Santo Padre ha introdotto
l’uomo moderno? Oltre a tutto ciò, ad Arrupe per la seconda parte dell’udien-
Arrupe è stato ricordato che la questione za, il Generale aveva recuperato le forze.
stessa delle Costituzioni è di prim’ordi- Il suo obiettivo non sarebbe più quello
ne. di impedire la revisione papale dei docu-
menti della XXXII Congregazione Ge- provocare una tempesta nella Chiesa ri-
nerale. Arrupe stava già lottando per la muovendolo dalla carica di padre gene-
sua sopravvivenza. E questo lo ha fatto rale, cosa sarebbe successo allora?
molto bene. Se Paolo VI ha permesso ai gesuiti
Umilmente, ha proposto un compro- di riunirsi in Congregazione Generale,
messo. Parlando in termini assoluti, come richiesto dalle Costituzioni, per
Sua Santità potrebbe rimuovere Arrupe eleggere un nuovo Generale, c’era qual-
dall’incarico, sospendendo così tempo- che garanzia che non avrebbero scelto
raneamente le Costituzioni. qualcuno del “gruppo direttivo” di Ar-
Arrupe non si opporrebbe a questa so- rupe? Qualcuno ancora più inaccettabile
luzione; le obbedirebbe con prontezza di lui? O forse lo stesso Arrupe rieletto
gesuitica. Presumibilmente, il prossimo trionfalmente da una congregazione re-
Generale sarebbe stato eletto legalmen- calcitrante?
te secondo le Costituzioni. Ma Arrupe Arrupe poteva o non poteva sapere
non poteva agire contro la sua coscienza che Paolo VI aveva in mente il suo can-
come gesuita e come padre generale. didato per il generale. Ma il Papa sapeva
In altre parole, Arrupe non si sareb- fin troppo bene che se avesse detto una
be dimesso. Paolo e Benelli si sono ac- parola sull’identità di detto candidato,
corti delle trappole che Arrupe ha teso ai per come stavano le cose, non avrebbe
loro piedi; scommetteva che non ci sa- ottenuto un solo voto, e avrebbe finito i
rebbero cascati. Entrambi gli uomini si suoi giorni portando un paniere di viveri
erano anche spinti troppo oltre nel pro- in una missione sempre itinerante davan-
muovere l’idea della Chiesa come “po- ti ai boscimani del deserto del Kalahari.
polo di Dio”. Arrupe ha vinto il suo gioco disperato
Benelli aveva parlato con arrogan- e finale. Paolo VI e Benelli si sono trat-
za ai cattolici di mentalità tradizionale tenuti dal cadere in quelle trappole. Le
della loro “vecchia” visione della Chie- prove per la guerra aperta si sono evo-
sa rispetto alla “nuova”. “Abbiamo una lute in un compromesso temporaneo. Il
nuova ecclesiologia”, aveva detto loro. rozzo patto stabiliva che Arrupe avrebbe
Paolo VI aveva percorso lo stesso sen- assicurato il compimento della volon-
tiero con più o meno lo stesso gentile tà di Sua Santità. Per quanto riguarda
compiacimento. “OH! – aveva osservato l’insoddisfazione all’interno della Com-
alla morte di un vescovo conservatore pagnia rispetto alla sua guida, Arrupe,
nel 1967 – non ha mai capito il nostro a titolo di processo, prenderà la misura
nuovo cammino per la Chiesa”. senza precedenti di chiedere alla XXXII
Nel caso di Paolo VI, agire ora attra- Congregazione di disporre della sua gui-
verso precetti autorevoli, come un moda.
narca, avrebbe provocato la tempesta Quando Arrupe è tornato in Congre-
che l’assistente di Arrupe aveva descrit- gazione Generale, ha spiegato ai dele-
to pochi istanti prima nell’anticamera. gati qualcosa di quanto era accaduto
Ordini religiosi, vescovi, sacerdoti dio- dall’altra parte della strada, nel Palazzo
cesani, suore già “liberate”, e laici si Apostolico. Si è assicurato che capissero
troverebbero tutti coinvolti in una nuova quanto il Santo Padre amasse e si fidas-
e feroce tempesta di rimprovero e ribel- se di tutti loro, e quanto fosse ansioso di
lione contro Paolo VI e il Papato. Anche vedere il loro Padre Generale ogni volta
se Arrupe ammettesse (anche se non poche voleva o aveva bisogno di consul-
teva, considerandolo in una situazione tare il Santo Padre. E proprio la trenta-
così grave) che Paolo VI ha rischiato di duesima è stata la prima Congregazione
Generale a confermare un Padre Gene- In parole povere, le norme per ottene-

rale in carica. Così, l’enorme sforzo del- re l’ambita professione del quarto voto
la Congregazione per cambiare l’impor- sarebbero state abbassate in modo che,
tantissima “sostanza” della Compagnia, col tempo, tutti i sacerdoti della Com-
il sistema ignaziano dei gradi con tutte pagnia, si sperava, diventassero idonei a
le sue implicazioni per il sacerdozio, farlo. Se il decreto fosse effettivamente
l’obbedienza e la Chiesa gerarchica, fu applicato, la distinzione ignaziana dei
finalmente infranto davanti all’ostinata gradi verrebbe sempre più annacquata.
volontà del Papa Paolo VI. Infine, si potrebbe trovare un modo
Per quanto possa sembrare incredibi- altrettanto “pacifico” e “legale” per met-
le, dopo tante fatiche, rimaneva qualcosa tere sullo stesso piano dei sacerdoti sco-
di più di un gemito di insubordinazione lastici e fratelli laici. Il decreto diciotto,
riguardo alla questione dei ranghi del- ha messo i gradi sulla via dell’oblio, an-
la Compagnia. Il diciottesimo decreto che se non era l’autostrada desiderata.
è stato inserito negli atti ufficiali della
Congregazione, e sebbene fosse poco Per quanto avvincente e controverso
rispetto al tentativo originario di Arrupe il tema prioritario dei gradi fosse per la
e dei delegati, c’era speranza che potes- XXXII Congregazione, non ha assorbi-
sero ancora farla franca con mezzi “pa- to tutta l’attenzione dei delegati. E non
cifici” e “legali”. , trasformando la que- si è discostato dal suo scopo per quanto
stione dei gradi in un inutile conflitto, riguarda la questione prioritaria: la que-
invece che in uno scottante. stione della missione della Compagnia
Di conseguenza, il diciottesimo dedi Gesù nel mondo moderno.
creto sottolinea l’«unità delle vocazio- In un certo senso si può sostenere che
ni» all’interno della Compagnia. L’“uni- il clamore sulla questione dei gradi abbia
tà delle vocazioni” era una sorta di lin- permesso alla XXXII Congregazione di
guaggio in codice, il che implicava che riuscire nella loro nuova definizione e
i voti non contassero molto. Credere a comprensione della Compagnia.
qualcosa come una “vocazione gesuita” La “missione” in questo senso era usa-
generale significava mettere tutti i gesu- ta per esprimere la ragione fondamenta-
iti sullo stesso piano. Il decreto, infatti, le dell’esistenza della Compagnia, così
chiedeva ai gesuiti di garantire che i di- come si dice che la missione del Corpo
plomi “non fossero motivo di divisione”. dei Marines degli Stati Uniti, ad esem-
Questo è stato detto nonostante il fatto pio, sia quella di combattere e quella
che Ignazio avesse voluto che ci fossero della Corte Suprema quella di giudicare.
divisioni, e che avesse anche avvertito Era in gioco una vera innovazione di
i suoi seguaci di non fare delle divisio- grande importanza, poiché qualcosa di
ni in classi, un motivo di divisione. Per così importante come la definizione del
evitare ciò, i non professi, i gesuiti sen- nuovo “carisma primitivo” della Com-
za quarto voto, dovrebbero essere aiu- pagnia dipendeva ormai interamente dal
tati a partecipare “alla vita e all’attività saper gestire la questione della missione
apostolica della Compagnia”. E le nor- dei gesuiti nel mondo moderno. E a dif-
me secondo le quali i sacerdoti veniva- ferenza dei voti, questo problema della
no ammessi alla professione del quarto missione è stato gestito abilmente fin
voto (norme che furono dichiarate già dall’inizio.
“meglio adattate” dalla XXXI Congre- Ovviamente, come aveva sottolineato
gazione Generale), dovevano “essere Paolo VI nel discorso del 3 dicembre ai
messe in pratica”. delegati, la Compagnia doveva essere
un corpo “apostolico”; cioè doveva es- to quello di definire e delineare questa

sere composta da apostoli moderni della nuova priorità delle priorità; e ben quat-
Chiesa, impegnati in ministeri che contro decreti furono dedicati alla trattazio-
venivano a quegli apostoli. Verso l’inizio ne esaustiva della materia.
della XXXII Congregazione un gruppo Insieme, sotto il titolo generale delle
di lavoro di delegati scelse otto temi ge- risposte della Compagnia alle sfide del
nerali, tutti in qualche modo prioritari, nostro tempo, questi quattro decreti co-
da sottoporre alla Congregazione. Due stituivano l’intera prima sezione dei de-
di questi temi erano al centro della prio- creti finali e ufficiali della XXXII Con-
rità generale della nuova missione della gregazione Generale. Questi sono i de-
Compagnia. creti chiave, quindi, e su di essi poggia
Quali criteri usare per scegliere i mila valida interpretazione di tutti gli altri.
nisteri apostolici adatti? In realtà, i dodici restanti decreti del-
Come promuovere oggi la giustizia la Congregazione sono stati realizzati
sociopolitica tra gli uomini? per soddisfare la priorità delle priorità,
Si riteneva che queste domande pri- il nuovo concetto di “carisma primitivo”
oritarie non fossero collegate e che la dei gesuiti.
risposta alla seconda potesse essenzial- C’era ben poco della leadership igna-
mente diventare il criterio per la prima. ziana o dell’ispirazione all’opera in que-
La giustizia sarebbe diventata la chiave sti quattro decreti chiave, per non parlare
per decidere quali ministeri fossero apo- di qualsiasi domanda su ciò che la Chie-
stolici. sa chiedeva all’autorità del suo papato.
Se, in un certo luogo, battezzare i ne- Fedele al titolo generale di questa prima
onati o ascoltare le confessioni non ha parte dei decreti ufficiali della Congre-
aiutato a fondare un sindacato o a rove- gazione, cercò di ridefinire la Compa-
sciare un governo ingiusto, allora non gnia di Gesù nei termini che riteneva i
si dovrebbe battezzare o confessare. tempi richiedessero.
Perché giustizia significava giustizia so- È corretto descrivere i delegati come
ciale; liberazione politica; indipendenza fuori di sé sulla questione della “promo-
economica. Non c’era alcun assaggio zione della giustizia”. Difficile, infatti,
della “giustizia” biblica lì, dell’essere rendere con parole semplici l’atteggia-
giustificati dalla grazia di Dio e agli oc- mento quasi messianico e “ispirato” dei
chi di Dio, dell’aiutare le persone me- delegati nei confronti di questo nuovo
diante i sacramenti e la predicazione per approccio.
ottenere la grazia divina interiore. La premessa di base per la spinta più
Il legame ufficiale tra queste due prio- importante dei decreti è chiaramente cat-
rità è stato fatto in una sessione plenaria turata in un’unica frase di apertura del
dei delegati, dove Arrupe e il consiglio paragrafo. “Cosa significa essere un ge-
della Congregazione hanno insistito sul- suita?”, chiede il testo; e poi, rapidamen-
la creazione di una priorità di priorità te, fornisce la risposta: «È impegnarsi
che comprendesse proprio queste due sotto il segno della Croce nella lotta cul-
questioni: i criteri per i ministeri aposto- minante del nostro tempo: la lotta per
lici e la promozione di giustizia. la fede e quella lotta per la giustizia che
Per soddisfare l’incarico di Paolo VI essa (la fede) comprende».
ai gesuiti di combattere l’ateismo, que- Quell’ultima frase, quell’aggiunta
sto compito è stato inserito nella priorità gratuita e illogica, è il legame necessario
delle priorità. La proposta passò imme- con l’auspicata conclusione: la Compa-
diatamente. Il compito è quindi diventa- gnia «sceglie la partecipazione a questa
lotta come punto focale che individua delle conseguenze della discriminazione
nel nostro tempo ciò che sono e fanno i razziale, sociale e politica”. La difficoltà
gesuiti». dei gesuiti fino a questo punto è stata,
Segue quello che dà definitivamen- come prosegue il decreto, che “il quadro
te voce al nuovo «carisma primitivo»: in cui abbiamo predicato il Vangelo è or-
il decreto quattro, intitolato «La nostra mai percepito come legato a un ordine
missione oggi: il servizio della fede e la sociale inaccettabile, e per questo viene
promozione della giustizia». Nell’ottan- messo in discussione”.
tuno comma del decreto numero quattro, In ogni caso, “entra ... nelle possibili-
gli autori hanno riunito due diversi ele- tà umane per rendere il mondo più giu-
menti con uno scopo ben definito. sto ... Non possiamo più affermare che le
Il primo elemento è la determinazione disuguaglianze e la giustizia del nostro
della Congregazione a mettere in atto in mondo siano tollerate come parte dell’i-
modo vitale l’obbligo collettivo e indivi- nevitabile ordine delle cose”.
duale dei gesuiti di lavorare alla ristrut- Tutto questo, in riferimento alle “ri-
turazione dei sistemi sociopolitici del vendicazioni” dell’antico carisma igna-
nostro mondo moderno. ziano. Era necessario un nuovo piano.
Il secondo elemento è il tentativo di La prima parte era “un fermo impegno a
includere qualche indicazione della spi- cambiare il nostro mondo, a renderlo se-
ritualità tradizionale e dell’ideologia regno visibile di un altro mondo, segno di
ligiosa dei gesuiti. “cieli nuovi e terra nuova”. Fatta questa
Normalmente, è questo elemento te- concessione al linguaggio tradizionale,
ologico di base che dovrebbe essere dosi chiarisce la natura della modificazione
minante. Nessun decreto di alcuna Con- gesuita della società moderna: “...in un
gregazione può essere presentato se non mondo in cui si riconosce la forza delle
porta i veri segni della spiritualità clas- strutture economiche, sociali e politiche
sica e dell’ideologia della Compagnia. e i meccanismi e le leggi per governarle,
Ora, però, questa dimensione tradizio- il vangelo il servizio non può essere sen-
nale è pro forma; è inchiodato al primo za uno sforzo attentamente pianificato
come requisito accademico, come eser- per influenzare quelle strutture”.
cizio protocollare, come “passaporto”, Poiché le strutture della società, i si-
in sostanza, per garantire l’accettazione stemi politici, i sistemi bancari, i sistemi
dell’intero documento. ospedalieri, i sistemi di trasporto, le in-
dustrie edilizie, i complessi militare-in-
Quando questi due elementi sono sle- dustriali, i sistemi educativi, “sono tra le
gati tra loro, il quadro che emerge nel de- principali influenze formative nel nostro
creto numero quattro è geometricamen- mondo”, i gesuiti devono contribuire,
te chiaro. La Società è impegnata nella personalmente e corporativamente, “alla
solidarietà Compagniale e personale nei lotta per trasformare queste strutture
confronti delle vittime di “ingiustizia nell’interesse della liberazione spiritua-
sociale” e “schiavitù politica”, termini a le e materiale dei nostri simili...”. Non
cui nel linguaggio del decreto è attribui- viene fatta alcuna allusione al fatto che
to un significato tecnico. i gesuiti avevano recentemente abdicato
Il decreto riconosce che l’ingiustizia alla loro “influenza formativa” su molti
sociale e la schiavitù politica ci circon- dei sistemi educativi e che il risultato era
dano. “Milioni di persone soffrono la stato il caos.
povertà e la fame a causa della distri- Piuttosto, la nuova missione è intra-
buzione della ricchezza e delle risorse e presa in termini entusiastici: i gesuiti
“entreranno in solidarietà con chi non ha dottrina dei Padri della Chiesa, e nella
voce e chi non ha potere”. Affinché non ragione teologica. Ma questo passaggio
ci fossero dubbi che i gesuiti compren- essenziale è omesso.
dessero l’importanza del decreto, è sta- Invece, come un atleta “star” che de-
to sottolineato che la promozione della termina lui le regole del gioco, gli autori
giustizia non era “un altro àmbito apo- del Decreto Quattro sono allegramente
stolico” tra gli altri, non semplicemente eccitati dal buco teologico che devono
“l’apostolato sociale”. Doveva riguar- colmare: “Questo (il frutto dello Spiri-
dare “tutta la nostra vita ed essere una to Santo) è il motivo per cui sappiamo
dimensione di tutti i nostri sforzi aposto- che la promozione della giustizia è parte
lici”. integrante del servizio sacerdotale alla
I gesuiti, quindi, dovevano impegnar- fede”.
si a costruire una nuova società mate- La compiacenza manifesta in questa
riale e, incidentalmente, a combattere mancanza di logica e offuscamento è
“l’ingiustizia istituzionalizzata”, che è schiacciante. Ma l’appello all’indulgen-
“costruita nelle strutture economiche, za dello Spirito Santo è unico nelle con-
sociali e politiche che dominano la vita gregazioni dei gesuiti. Questo, dunque, è
delle nazioni e della comunità interna- il nuovo “carisma primitivo” della Com-
zionale”. Per dare il giusto merito agli pagnia di Gesù che Arrupe e i suoi com-
autori di questo testo, è chiaro che essi pagni avevano cercato instancabilmente
si sforzarono molto di collegare la “pro- per così tanto tempo.
mozione della giustizia” con la vocazio- Riassunto in un paragrafo del decreto,
ne sacerdotale, che era di peculiare ne- esso appare come un pietoso modello di
cessità, perché il fallimento della XXXII falsa dottrina, in cui il solido montaggio
Congregazione in materia gradi, signifi- teologico è sostituito da finalità socio-
cava che i gesuiti avrebbero dovuto con- politiche opportunamente congiunte con
tinuare a essere ordinati sacerdoti. gorgoglii dal suono spirituale: la grazia
I collegamenti sono traballanti, tutta- che “ci permette di cercare la la salvezza
via, e lasciano scoperti vuoti, incredibili delle anime, in termini contemporanei,
lacune nella logica. Dopo aver afferma- potrebbe essere chiamata la liberazione
to, ad esempio, che la promozione della integrale e totale dell’uomo, conduce a
giustizia sociopolitica, la trasformazio- Dio stesso ed è la grazia per la quale sia-
ne delle strutture stesse della società, è il mo abilitati e spinti a cercare la nostra
nuovo scopo della Compagnia di Gesù, propria salvezza e perfezione.
il testo è leggero e persino presuntuoso L’abisso su cui si verifica questo sal-
nel suo salto verso la giustificazione spi- to viene ignorato e rapidamente lasciato
rituale: alle spalle.
“Non acquisiamo questo atteggia- Nel resto dei decreti, la Congregazio-
mento mentale con i nostri sforzi. È il ne è stata fedele allo spirito animatore di
frutto dello Spirito Santo...». Si ignora questo nuovo “carisma primitivo”, nuo-
un argomento solido a sostegno di questa vo centro della Compagnia di Gesù.
affermazione. Logicamente, a questo Nei loro 96 giorni di lavoro, i delegati
punto della presentazione, bisognerebbe hanno preso parte a 83 sessioni plenarie,
dimostrare che la promozione della a innumerevoli riunioni di commissioni
giustizia sociopolitica ha a che fare e sottocommissioni, comitati e gruppi di
direttamente con i ministeri apostolici lavoro. Avevano 1.300 voti sui decreti.
e con quelli della Compagnia, fondata Nel decreto povertà separato, hanno
sulla teologia, sulla Sacra Scrittura, sulla votato 153 votazioni su specifici emen-
damenti, nell’arco di 4 ore, per l’appro- nell’atmosfera solenne e privilegiata

vazione finale del decreto nel suo insie- della Cappella Sistina. Là aveva conce-
me. Hanno mostrato un entusiasmo, una lebrato la messa con Pedro Arrupe e cin-
pazienza e una perseveranza notevoli. E, que dei delegati. Aveva rivolto loro un
alla fine, sono riusciti a presentare una saluto affettuoso e incoraggiante.
condanna tacita, e talvolta non così taci- In verità, aveva espresso dei timori;
ta, della società capitalista. ma in quelle ultime ore tensioni e scontri
In quello stesso decreto sulla povertà, furono messi da parte. L’umorismo era
ad esempio, che richiedeva 153 voti per come quello dei bambini capricciosi e
essere approvato, la povertà non figura ribelli che mettono alla prova l’autorità
tra le virtù classiche e i segni professio- del padre.
nali dell’uomo religioso, il gesuita che, E guardando indietro, anche il più ci-
con il suo voto di povertà, si identifica nico di quei figli deve aver provato qual-
con una dimensione spirituale dell’ani- cosa di speciale. Era la fiamma della fede
ma del Gesù storico. che ardeva in ciascuno; qualunque fosse
La povertà è un voto e una virtù sog- il bagliore dell’amore per Cristo come
getta a “socializzazione”. Ora stava capo supremo, il desiderio di servire, il
diventando un segno professionale di sacrificio di sé, la speranza nell’eterni-
integrazione e identificazione con i di- tà di Dio; qualunque seme di adesione
seredati economicamente e gli oppressi alla Chiesa fosse rimasto, tutto doveva
sociopoliticamente. essere stato vagliato e lucidato, lucidato
L’unico riferimento nei decreti finali e vivificato in quel giorno di novembre
della XXXII Congregazione al confron- di tanto tempo fa.
to quasi disastroso tra Pedro Arrupe e Quei Gesuiti, e tutti gli altri da loro
Paolo VI sul tentativo di mutamento in rappresentati, erano stati accolti come
materia di gradi e autorità, è un blando membri fedeli e stimati della Casa del
riferimento nella prefazione storica ai Santo Padre per condividere la sacra in-
decreti. Si afferma che la Congregazione timità del sacrificio di Cristo con l’uo-
aveva esaminato attentamente il sistema mo che la loro fede diceva loro essere il
dei gradi e aveva sottoposto la questione rappresentante personale di Cristo sulla
alla decisione della Santa Sede. Terra. Sono stati favoriti dalla sua bene-
C’era stato qualche “malinteso” come dizione apostolica, data personalmente.
più o meno ammette il testo e poi la Sembrava tutto così bello, così pro-
Congregazione aveva obbedientemente mettente. Molti di quei delegati ricorda-
e fedelmente accolto la decisione di Sua rono quel giorno molto più tardi come
Santità. La sincerità e la franchezza così la primavera dei loro progetti e delle
come l’umiltà sarebbero state meglio loro speranze. Ricordavano il suo umore
servite se l’offuscamento egoistico fosse sorridente, allegro e loquace. “Caldo e
stato totalmente omesso o se fossero sta- confortevole” così lo descrisse uno degli
ti raccontati i veri eventi. americani. Ma quelli erano tempi passa-
Quando finalmente, il 7 marzo 1975, ti, contemplati fin dal 7 marzo 1975.
giunse la fine della XXXII Congregazio- La XXXII Congregazione aveva avu-
ne Generale, non aveva nulla a che fare to una serie di scaramucce e battaglie,
con la chiusura della precedente Con- alcune perse, altre vinte, ma tutte mi-
gregazione nove anni prima. Tornando a nacciarono una guerra più lunga e più
quella lontana mattina di novembre del ampia. Non ci sarebbe stata riunione dei
1966, il Pontefice aveva ricevuto perso- delegati, nessuna messa nella Cappella
nalmente i 226 delegati, vestiti di nero, Sistina, nessuna celebrazione comunita-
ria tra un padre e i suoi figli ribelli, non intendevamo quando abbiamo detto che
ci sarebbe stata più pace tra il Papa e i non ci deve essere nessun cambiamento
gesuiti, ma ci sarebbe stato uno scontro nel sistema di voti”.
finale. “Alcuni di voi hanno pensato che non
La Congregazione Generale era anco- si potesse trasformare con nuovo vigore
ra in movimento nel suo ultimo giorno la propria Compagnia, se non introdu-
ufficiale quando Pedro Arrupe si lasciò cendo in essa elementi sostanzialmente
alle spalle i delegati nell’auditorium del nuovi. Non lo permettiamo e non lo per-
Gesù e attraversò Piazza San Pietro, cir- metteremo. La deformazione non è tra-
condato questa volta non da una folla sformazione. Solo la fedeltà a Ignazio ti
felice di colleghi ma dai suoi quattro as- darà il gesuitismo di Ignazio.”
sistenti generali, Vincent O’Keefe, Yves Alla fine Paolo VI disse: “Non con
Calvez, Horacio de la Costa e Parma- mezzi naturali, ma solo per grazia di Dio
nanda Divarkar. puoi avere successo. E il tuo successo o
La loro destinazione non era la Cap- fallimento sarà osservato da molti altri
pella Sistina ma un luogo di lavoro quo- ordini. In passato siete stati gli alfieri di
tidiano del Papa nel Palazzo Apostolico. ciò che deve essere un buon religioso.
Incontrerebbero forse Paolo VI meno Quello che fai è importante”.
come vicario di Cristo che come Signore Quando Paolo VI ebbe terminato il
delle Chiavi, suo ultimo superiore sulla suo discorso, un aiutante papale conse-
Terra. In quell’incontro la prestazione gnò ad Arrupe una copia dattiloscritta.
di Paolo VI fu, almeno per questa volta, Doveva tornare con essa al Gesù e con-
eccezionale. Egli fu, in verità, il sommo dividerla con i delegati della Congrega-
pastore e il romano pontefice. Non ci zione.
furono parole dure da parte sua, né toni Il simbolismo della romanità divenne
striduli. Fece un uso brillante della ro- poi preminente nelle cerimonie succes-
manitá nella parola, nell’azione indiretta sive. Paolo VI fece agli emissari gesuiti
ma manifesta, e nel simbolismo. un regalo d’addio: un grande crocifis-
La stessa quotidianità del luogo che so del XVII secolo che era stato pro-
il Pontefice scelse per rivolgersi ai ge- prietà personale di uno dei più grandi
suiti, faceva già parte del simbolismo. santi gesuiti, Roberto Bellarmino. Il
In quel luogo, il Padre Generale e i suoi simbolismo era chiaro.
Assistenti sedevano come emissari tra Bellarmino era stato soprattutto due
due campi di battaglia in una guerra non cose: il difensore di fama mondiale delle
dichiarata, ascoltando le parole misurate prerogative del Papa e il grande paladino
del loro principale avversario. della dottrina ortodossa contro gli eretici
Immediatamente il Santo Padre ha del suo tempo. Rientrato nell’auditorium
avvertito Arrupe e i suoi compagni. Sa- del Gesù, padre Arrupe ha letto il solen-
peva, diceva con la cadenza della Roma- ne e propositivo discorso del Papa ai de-
nità, dove i gesuiti volevano andare con legati. È stata accolta con il silenzio che
la loro compagnia. Ha disapprovato. E saluta gli ostacoli maggiori e inaspettati.
spiegò loro quale strada avrebbero do- Quando Arrupe mostrò il crocifisso di
vuto seguire. Bellarmino all’ispezione dei delegati, il
Paolo VI ha detto: “ Siamo lieti di ave- suo simbolismo di lealtà al papato e alla
re un’altra occasione per mostrare la No- dottrina papale fu impossibile da evita-
stra sollecitudine per la vostra Compa- re. Tuttavia, alcuni sembravano ricorda-
gnia, durante la Congregazione, quando re che anche Bellarmino si era opposto
ci siamo prodigati per farvi capire cosa ad almeno un papa. E nelle sue dottrine
– XXII. La posizione davanti al pubblico –
non aveva mitigato la portata del potere Suonavano le ultime note della XXXII
papale? Forse anche questo faceva parte Congregazione quando la “Radio Vati-
del simbolismo di Paolo VI. cana”, gestita dai gesuiti, ne annunciava
In ogni caso, per uomini abituati a pubblicamente la chiusura.
usare la propria volontà per contravve- Come nota un cauto commento, essa
nire a qualsiasi norma papale, non c’era “passerà alla storia per l’interesse pasto-
spazio per una franca e semplice accetta- rale e per gli autorevoli orientamenti con
zione, né delle parole dirette di Paolo VI cui il Santo Padre ne ha seguito la pre-
né del suo non meno diretto simbolismo. parazione, lo sviluppo e la conclusione”.
I delegati sono tornati alle ultime ore di Il Santo Padre, come ha aggiunto il
lavoro. commentatore della Radio Vaticana,
Nel tardo pomeriggio, quando si con- “interverrà ancora ogni volta che il bene
clusero le votazioni, Arrupe pronunciò della Compagnia e della Chiesa lo ri-
un ultimo discorso di incoraggiamento, chiederà”.
fiducia nelle decisioni prese durante le Un delegato, in marcia, rifletteva un
loro deliberazioni ed esortazione affin- altro punto di vista, meno papalista.
ché i decreti fossero osservati e obbediti «Papa Paolo teme che l’Ordine scompa-
come baluardi del futuro successo nel- ia divenendo troppo laico. Ma c’è anche
la vera rivoluzione che stava prendendo il pericolo che lo annienti, prendendolo
posto. nelle sue mani e trasformandoci in pol-
Da tali bastioni loro e gli altri avreb- verosi lacchè papali».
bero sparato per anni quante più raffiche
dannose possibile; molti dei quali sareb-
bero diretti contro il papato e l’autorità XXII. LA POSIZIONE
della guida universale e apostolica del- DAVANTI AL PUBBLICO
la Chiesa romana. Quel 7 marzo, dopo
cena, terminata tutta la fatica, i delegati La primavera romana del 1975 non
si sono divertiti al Gesù con un concerto era lontana. Il preambolo della guerra
improvvisato di canti dei loro paesi d’o- tra la Compagnia di Gesù e il suo cre-
rigine. Padre Arrupe si unì alla sua pia- atore, il Papato, era già vecchio di dieci
cevole voce da tenore. anni. Era passato un decennio da quan-
Arrupe sapeva che, fino alla morte di do i delegati della prima sessione della
Paolo VI, il suo rapporto con lui si sa- XXXII Congregazione avevano inizial-
rebbe mantenuto tra i fili delle oscure mente immaginato, forse in modo vago,
tensioni, ma già accettato tra i due? Pro- di tessere nuovi fili con cui tessere una
babilmente. In ogni caso, nei restanti tre rinnovata identità e missione dei gesuiti
anni di vita del Papa, nessuna ingeren- nel mondo moderno.
za o intervento di Paolo VI separò mai Dopo tutte le sue scaramucce con Papa
Arrupe e la sua generazione dalla loro Paolo VI e la Santa Sede, la direzione
rettilinea ricerca di quello che chiama- della Compagnia era finalmente riusci-
vano “rinnovamento” e del “carisma pri- ta, durante i 96 giorni della XXXII , a
mitivo” della Compagnia. E certamente forgiare decreti che avrebbero permesso
sembravano impavidi nella loro ultima all’Ordine di cambiare radicalmente, af-
notte insieme a Roma. fermando, allo stesso tempo, sulla base
I canti popolari non erano la stessa del loro ‘carisma primitivo’, che i ge-
cosa di una messa solenne con il Papa suiti rimanevano lo stesso quadro leale
nella Sistina, forse; ma erano divertenti che erano sempre stati, i capi e gli alfieri
e piacevoli. L’atmosfera era “familiare”. della vera fede e lealtà, all’interno della
tradizione ignaziana. come sedersi, come muovere la testa,

La difficoltà per Pedro Arrupe e i Ge- come girarsi, come compiere le azioni
suiti, appena terminata la XXXII Con- più abituali evitando le punture di un do-
gregazione Generale, consisteva però lore profondo.
nel fatto che con o senza Congregazione Sebbene i suoi problemi fisici fossero
avevano perso il trucco principale. I de- seri e vari, il medico personale di Paolo
creti della XXXII Congregazione Gene- VI insistette durante quegli ultimi quat-
rale erano in possesso di Paolo VI per un tro anni molto difficili, dal 1975 al 1978,
attento esame da parte degli uffici ponti- che fu il dolore nella mente e nell’anima
fici. Le voci correvano veloci nei corri- di papa Paolo a produrre il deterioramen-
doi e negli uffici di Roma. to più evidente nelle sue facoltà fisiche.
I consiglieri conservatori del Santo Nessuno dei disturbi materiali di Sua
Padre, si diceva, raccomandavano il ri- Santità, affermò il dottore, poteva esse-
fiuto totale dei decreti. Un’altra voce dire responsabile della scivolata di Paolo
ceva di no, che il Santo Padre non avreb- VI nella tomba. Tra le persone con cui
be restituito affatto i decreti, ma che li il Papa ha discusso dei trentadue decre-
avrebbe trattenuti sine die, lasciando la ti, che erano già in suo possesso, alcuni
XXXII in uno stato di vita in sospeso e hanno poi riferito di aver avuto l’impres-
l’intera Compagnia di Gesù nel limbo sione che tutta l’esperienza vissuta da
canonico. Paolo VI con i gesuiti lo avesse aiutato
Forse, secondo un’altra indiscrezione, ad aprire gli occhi.
una parte della Società potrebbe essere Paolo VI poteva vedere l’ordine re-
autorizzata a separarsi dal corpo princi- ligioso più prezioso del papato galop-
pale e ad adeguarsi alla situazione prece- pare verso un precipizio, dai suoi primi
dente alla XXXI e alla XXXII. Secondo scontri con Arrupe sulla condotta della
altre informazioni, avrebbe effettuato XXXI, alla comparsa dei decreti della
una revisione globale dei decreti. XXXII, nonostante i loro specifici divie-
Quali che fossero le voci, il fatto evi- ti. Peggio ancora di questa era la convin-
dente era che, per la prima volta da sezione di Paolo VI che, in quanto autorità
coli, il papa non aveva automaticamente suprema della Chiesa, lui stesso merita-
accettato le risoluzioni di una congrega- va molta colpa per quello che ora consi-
zione generale. Questo fatto ha distillato derava un disastro imminente.
i disturbi. Tutto può succedere. Il papa era sempre più ossessionato
Se Paolo VI fosse stato più forte, fisi- dal ricordo del suo iniziale lucido ideali-
camente e psicologicamente, ognuna di smo, dalla sua sconsiderata inclinazione
queste voci avrebbe potuto rispecchiare a reprimere antichi modi di devozione,
fedelmente la realtà di quelle settimane. dai suoi primi impegni con ribelli eccle-
Ma in questo momento cruciale della siastici e attivisti sociopolitici e, soprat-
storia della Chiesa, Paolo VI non aveva tutto, dalla sua acquiescenza, ora chiara-
alcuna forza. mente visibile, nella ferma volontà del
La cattiva circolazione nelle gam- Vaticano II di aiutare l’uomo a costruire
be aveva preoccupato i suoi medici per il suo mondo materiale in questa vita.
anni, ed è solo peggiorata dopo i set- Tutti i suoi errori, la sua miopia, il suo
tant’anni. Il suo stato artritico, che dap- palese tradimento nei confronti di fedeli
prima mostrò qualche miglioramento, a ecclesiastici che si rifiutavano di andare
poco a poco peggiorò, facendo di ogni avanti con questa “nuova” ecclesiologia,
suo movimento una questione di delica- costrinsero il Papa, suo malgrado, ad av-
to calcolo; come raggiungere qualcosa, vicinarsi al precipizio al quale era con-
vinto che i gesuiti si stessero dirigendo e nell’approvazione da parte di papa Pao-

guardare nel vuoto. lo dei decreti. Anche se sembrava esserci
La volontà di Paolo VI era ora concen- un’atmosfera di guerra, o forse addirittu-
trata nel deviare la sua Chiesa dall’orlo ra l’inizio di una vera e propria guerra
del burrone. Il mezzo più diretto e contra la Compagnia e il Papato, questo non
creto per cominciare a farlo era ferma- era considerato il fattore più importante
re il galoppo dei suoi gesuiti. Eviden- da considerare.
temente era dell’opinione che i decreti Del resto, né i delegati della XXXII
della XXXII Congregazione portassero Congregazione né i loro superiori roma-
le truppe scelte del papato oltre l’orlo ni avevano agito in malafede rifiutando
dell’abisso e ve le precipitasse. E capì, di conformarsi alle direttive e alle esor-
come avevano fatto altri Papi prima di tazioni papali. Certo, c’era stata acrimo-
lui, che molti altri li avrebbero seguiti nia e molta rabbia tra i delegati per il
imitandoli. Papa. Ma nessuno pensò che questa era
Porsi di fronte a un’analisi realistica un’espressione di perversità. Era invece
del pericolo era una cosa molto dolo- un’emozione sincera, nobile nel suo li-
rosa; ma trovare i mezzi per schivare il mitato terreno; un’emozione composta
pericolo era un’altra. Cosa doveva fare in parte dalla rabbia per l’ingiustizia che
realisticamente il Papa? Sospendere i ha fatto sprofondare milioni di persone
decreti a tempo indeterminato e rinviare nel dolore quotidiano e nella disperazio-
la conclusione della XXXII? ne, in una fiducia intellettuale venata di
Nella sua situazione, era impossibile. arroganza e orgoglio.
Troppi amici e simpatizzanti di Arrupe e Nessuno della maggioranza dubitò
Compagnia fecero pressione sull’entou- per un momento di saperne di più del
rage del Papa perché si risolvesse il pro- Papa; né avevano esitato ad affermarlo,
blema. Bocciare i decreti? Chiedere una sia nella loro ostinata intransigenza, sia
recensione completa di questi? Paolo VI nelle loro dichiarazioni pubbliche contro
non aveva più lo stomaco per la resisten- la volontà di Paolo VI.
za ostinata e polemica dei gesuiti. C’era anche un inconfessato elemen-
Né fisicamente né emotivamente ho to di debolezza che era visibile nella sua
potuto resistere a un’altra seduta come condotta; il suo desiderio di essere con il
quella di quell’occasione. Se i gesu- “nuovo mondo” nella sua creazione in-
iti avevano intenzione di abbattere il cludeva inevitabilmente una certa pietà
Pontefice, avevano svolto un lavoro di e una capitolazione al richiamo dei suc-
prim’ordine. cessi materiali che i suoi contemporanei
avrebbero visto.
Di tutti gli elementi dinamici che nel Ignazio avrebbe represso questa emo-
frattempo erano in gioco nella Compa- zione in tutte le sue parti e, dopo aver
gnia di Gesù, nel movimentato epilogo dedicato vigorosi sforzi per trasformar-
della XXXII Congregazione, forse il più la, avrebbe congedato, forse tristemente,
sorprendente fu proprio lo stupore de- ma senza esitazione o debolezza, qual-
gli stessi gesuiti per l’improvviso con- siasi gesuita che mostrasse tali sintomi
gelamento dei rapporti tra la sede della come un uomo ingannato da Lucifero, il
Compagnia al Gesù e il Vaticano di Papa nemico.
Paolo VI. Infatti, molte dozzine di santi sono sta-
Tuttavia, dal loro punto di vista, la ti mossi da virtuosa emozione, compas-
maggioranza non riusciva a capire né il sione o rabbia giustificata per l’ingiusti-
raffreddamento dei rapporti, né il ritardo zia umana, messi alla prova nel difficile
crogiolo della fedeltà e dell’obbedienza ordine nella società umana.

al Papato e dell’adesione all’ortodossia Era una comune malattia spirituale e
romana, per compiere miracoli spiritua- intellettuale nella Chiesa romana di quel
li e soprannaturali i cui effetti sono stati tempo. Ciò che ha segnato la XXXII
sentiti nella vita quotidiana di uomini e Congregazione come di capitale impor-
donne comuni. tanza è stato il semplice, seppur deplo-
Spiccano alcune grandi figure: lo stes- revole, fatto che la Congregazione Ge-
so Ignazio, Francesco d’Assisi, Vincen- nerale della Compagnia di Gesù ha fatto
zo de’ Paoli; nel nostro tempo Madre di tale malattia spirituale e intellettuale
Teresa di Calcutta. Nessuno di loro ha lo spirito vivo e incoraggiante dei suoi
cercato ispirazione nel mondo che li cir- dibattiti.
condava. Nessuno di loro ha adottato le I suoi delegati formalizzarono i sinto-
soluzioni da lui offerte. In altre parole, mi di quella malattia in una creazione,
nessuno di loro ha trasformato il mondo; il nuovo gesuitismo, costruito dalla testa
invece hanno trasformato il loro mondo. ai piedi all’ombra del palazzo dei Papi.
Al contrario, la Compagnia di Gesù, Hanno coperto la loro nuova costruzio-
a partire dal 1970, ha acconsentito a la- ne con l’involucro della fede classica e
sciarsi trasformare dal suo mondo. La della missione apostolica. E quando tut-
fedeltà, l’obbedienza e l’ortodossia fu- to fu fatto e rifinito, quello che avevano
rono erose dal nuovo spirito che aveva costruito e filmato nella Città dei Papi,
affascinato la XXXII Congregazione e nel cuore stesso del cattolicesimo, era un
fatto impazzire i gesuiti. cavallo di Troia ecclesiastico.
Il latente e silenzioso modernismo Ancora assorbiti dal crescendo emo-
professato da molti gesuiti, li aveva resi tivo per la democratizzazione e l’auto-
vulnerabili allo splendore della tecnolo- nomia dell’Ordine che aveva spinto in
gia e della scienza. La mancanza di fede avanti la XXXII Congregazione, molti
si rifletteva in un disprezzo troppo facil- gesuiti non poterono fare a meno di ri-
mente adottato, per l’autorità dottrinale manere sorpresi dall’attacco del Papa
del papa. alla loro nuova creazione. Le azioni di
Lo stupefatto tumulto delle nuove Paolo VI sembravano progettate solo per
nazioni che chiedevano a gran voce più deviare e offuscare i suoi sforzi.
pane, più libertà, soddisfazioni più mo- Non riuscivano a capire, ad esempio,
derne, più commercio, più dignità, più perché, il 7 marzo, il discorso di chiu-
uguaglianza, fu accompagnato tra i ge- sura del Papa a Pedro Arrupe e ai suoi
suiti dal grido che questa era una nuova Assistenti generali fosse così critico. I
era, un’era stupenda, di cui intendevano Superiori Romani e gli attuali artefici di
cogliere l’onda prima che giungesse la questo moderno cavallo di Troia videro
cresta a superarli, lasciandoli indietro molto chiaramente perché Paolo VI non
nelle acque stagnanti. voleva avere niente a che fare con il suo
Non era stata la cattiva volontà, quin- nuovo stile.
di, a muovere la XXXII, ma la voglia di Ma la folla non l’avrebbe fatto perché
immergersi in quel frastuono; il deside- era andato oltre il punto di dubbio. Non
rio di assumere il grido dell’era nascen- potevano, ad esempio, accettare il chiaro
te; di essere nuovo, più nuovo del più simbolismo del crocifisso di Bellarmino,
nuovo; essere all’avanguardia di coloro né potevano capire perché il loro amato
che erano determinati a mettere se stessi “Pietro” ricevesse un trattamento così
e tutto ciò che possedevano a disposi- scortese da parte di Papa Paolo e del suo
zione di coloro che costruirono il nuovo Segretario di Stato. Ma soprattutto irri-
tavano il dover attendere per quello che come il Pontefice che, in questa faccen-
sembrava un tempo interminabile, dopo da del “rinnovamento”, i gesuiti erano
che i decreti della XXXII Congregazio- sempre considerati abbandonati. Arrupe
ne erano stati inviati attraverso Piazza e i suoi colleghi erano profondamente
San Pietro, per l’esame e l’approvazione convinti che la XXXII aveva dato un
papale. contributo positivo per portare la “nuova
I più irriverenti e ribelli tra loro videro missione” di un “cattolicesimo rinnova-
in ciò una diminuzione dell’antico pri- to” in un “mondo nuovo”.
vilegio di immunità della Società dalla La recente congregazione ha indica-
vigilanza dettagliata. Mai, per un paio to il percorso che gli ordini e le congre-
di secoli, la Compagnia era stata sotto il gazioni religiose cattoliche dovrebbero
fuoco papale come allora. Il fatto indica- seguire per condurre la Chiesa romana
va la diffidenza del Papa. Quest’ultimo fuori dal suo ghetto del XIX secolo, ol-
fattore era molto preoccupante per i Su- tre il suo pantano del XX secolo, e nelle
periori gesuiti a Roma. gloriose prospettive del XXI secolo, che
In verità, alla luce del discorso di Pa- stava sorgendo per gli uomini e donne
olo VI ad Arrupe e agli altri nell’ultimo della Terra.
giorno della Congregazione, quella pre- Se ciò non era vero... se ciò che quel-
occupazione sembrava più che giusti- la Congregazione aveva deciso non era
ficata. Nell’ultimo paragrafo PaoloVI la via, allora la XXXII, con tutto il suo
aveva detto: «Voi sappiate che non solo sfarzo e il suo lavoro, era un vicolo cie-
gli occhi degli uomini contemporanei in co e la Compagnia di Gesù alla fine era
generale, ma anche, e in modo del tut- inciampata e fallita.
to speciale, quelli di moltissimi membri Come, allora, Arrupe e i suoi colleghi
di altri ordini e congregazioni religiose potrebbero non essere profondamente
e anche quelli della Chiesa sono rivolti preoccupati dall’esame di Paolo VI dei
verso di voi...». decreti della XXXII Congregazione Ge-
Il significato delle parole di papa Pao- nerale? Nel Gesù non sono state ignorate
lo era chiaro in fondo: non possiamo più tutte le voci negative su ciò che il Santo
fidarci di voi gesuiti come prima linea Padre poteva fare con quei decreti. La
del Papa. Altri, molti altri, dipendono notizia di tali reazioni papali non fareb-
dalla Compagnia di Gesù, per assecon- be bene alla Compagnia, né alla sua im-
darne l’esempio. Altri ordini religiosi magine politica.
e congregazioni stanno pensando sulla
stessa linea di “modernizzazione” che Come se ciò non bastasse e le cose
lei ha fatto nella XXXII Congregazione, non fossero abbastanza tese prima che
con nostro grande dispiacere come Papa. lasciassero Roma e si trovassero di nuo-
Se la fai franca con ciò che condannia- vo al sicuro nelle loro arie native, molti
mo, a quale conclusione pensi che arri- delegati condannarono apertamente il
veranno gli altri ordini e congregazioni? trattamento dei decreti da parte del Papa
Inoltre, il mondo in generale, i comuni come “arbitrario”, come “non democra-
fedeli, così come i governi laici, hanno tico”, e accusandolo di “violare” i diritti
sentito parlare del tuo tentativo di ribel- costituzionali della Congregazione Ge-
lione contro il nostro controllo papale. nerale, oltre che di essere “un residuo”
Quello che farai ora influenzerà la sua della vecchia Chiesa gerarchica e autori-
opinione sul Papato e su di te. “Dovresti taria, che molti avevano già considerato
essere consapevole del fatto...” fuori luogo.
Arrupe era consapevole. Sapeva bene Tali commenti pubblici, dalle labbra
dei gesuiti, non potevano essere di alcun dubbi sulla preminenza dei gesuiti nella
beneficio per la causa della Compagnia Chiesa, il che ne diminuirebbe il pre-
in Vaticano. Al di là di detta franchez- stigio. Sarebbe già abbastanza brutto di
za, inoltre, vi erano state delle fughe nel per sé. Ma potrebbe anche contribuire a
corso della Congregazione. inasprire l’ostinata opposizione di Paolo
Nonostante le buone intenzioni e gli VI al corso della XXXII Congregazione
sforzi delle autorità gesuitiche, alcu- Generale.
ne informazioni sull’aspro duello tra la
Compagnia e il Papa erano trapelate al La preoccupazione, tuttavia, non ave-
mondo esterno. va mai significato paura, soprattutto in
Sebbene non ci fossero molti delega- Pedro Arrupe; non aveva mai interrotto
ti in totale disaccordo con il crescendo l’azione. Piuttosto il contrario.
del nuovo gesuitismo, i pochi che esiste- Temeva semplicemente che si doves-
vano erano più che sufficienti perché le se trovare un modo per rispondere alle
controversie interne alla Congregazione critiche papali alla Congregazione, già
potessero rimanere riservate. rese pubbliche, per rivendicare la strada
scelta e, se possibile, anche costringere
Anche gli uffici papali erano stati il Santo Padre a rinunciare alla sua op-
nell’interesse di alcuni per far sì che i posizione e dare la sua approvazione ai
media fiutassero quello che stava acca- Decreti e il suo permesso di metterli in
dendo, un’aspra disputa tra la dirigenza atto.
di Arrupe, forse, o uno scontro tra lui È stato stabilito un piano.
e Paolo VI, o quel che sembra degno Secondo l’opinione del padre genera-
di nota. L’Ufficio Informazioni della le Arrupe e dei superiori gesuiti a Roma,
XXXII, con i suoi venti gesuiti a tempo si trovavano in una situazione che richie-
pieno, ha fatto tutto il possibile, facendo deva quelle che gli americani chiamano
davvero un buon lavoro. “pubbliche relazioni”. Ciò significava
Ma, storicamente, sia Roma che la fare un ulteriore passo avanti, cosa che
Compagnia di Gesù erano state gallerie nessuna Congregazione dei Gesuiti ave-
di pettegolezzi internazionali. In quelle va mai sognato di fare.
circostanze non è stato possibile blocca- Significava offrire una spiegazione
re tutte le fughe. pubblica, e quasi ufficiale, dei decreti
Infine, titoli di giornali, talvolta urlan- della CG32; farlo a Roma, non in una
ti e beffardi, sulla CG32 sono apparsi in remota Provincia della Compagnia.
Italia, in Europa, negli Stati Uniti e in Fatto bene, nel forum giusto, con tutta
India. In tempi più normali, sarebbe sta- l’autorità vocale richiesta e gli impres-
to facile liquidare i media come rumors, sionanti orpelli della Compagnia al suo
spazzando via le loro storie come lanu- meglio, potrebbe essere la soluzione per-
gine dalla manica. fetta al problema, il modo per contrastare
Ma questi non erano tempi normali. eventuali reazioni negative alla Congre-
Paolo VI non aveva ancora finito con la gazione, sia tra gli altri ordini religiosi
XXXII. Tutto era ancora in bilico. Si è che nei media in generale, perché farebbe
dovuto affrontare il pericolo che la rea- appello alla tendenza esistente in molte
zione, sia negli altri ordini religiosi che persone ad approvare qualsiasi proposta
nei media, fosse negativa di fronte alla di cambiamento in nome del “rinnova-
cattiva stampa che si era generata con- mento” nello “spirito del Vaticano II”.
tro il Pontefice da parte di gesuiti estre- Fornirebbe la piattaforma da cui si po-
misti; per lo meno, potrebbe sollevare trebbe rispondere innocentemente alle
critiche papali. Le interpretazioni auto- ro state tenute da sette diversi docenti, i

rizzate della controversa Congregazione quali, a loro volta, sarebbero stati scelti
sarebbero nella memoria pubblica. Le con cura per formare un team interna-
esagerazioni sarebbero corrette. zionale di uomini di solida reputazione,
Per inciso, le risposte della Fraternità figure autorevoli tra i gesuiti, con storie
a molte critiche al Papa che non erano di profondo coinvolgimento negli sforzi
ancora note all’estero, sarebbero sta- e nei lavori della recente congregazione,
te pubblicate. E, cosa più importante, uomini strettamente legati al generalato
avrebbe rivendicato la strada scelta dai di Pedro Arrupe a Roma.
gesuiti.
Ci sarebbero anche alcuni vantaggi La squadra scelta era davvero formi-
secondari. Quale modo migliore, in que- dabile. Jean-Yves Calvez, francese, ha
sto Novecento, per rispondere a un supe- conseguito dottorati in sociologia, scien-
riore, sia esso un Papa, un presidente o ze politiche e studi internazionali; era
un dirigente di partito, se non attraverso stato Provinciale di tutta la Francia pri-
le pubbliche relazioni? ma di dirigere il centro gesuita di studi
I gesuiti volevano non solo assicurarsi sociali a Parigi.
che gli altri ordini e le congregazioni re- Cecil McGarry, irlandese, aveva un
ligiose conoscessero il loro punto di vi- dottorato in teologia ed era stato supe-
sta, mantenendo così l’orgoglio gesuita riore provinciale. Entrambi erano allora
di distinguersi dalla massa, in altre paro- Assistenti Generali della Curia dei Ge-
le, ma anche assicurando che l’enclave suiti di Arrupe a Roma.
papale di critici conservatori e nemici Edward F. Sheridan, del Canada, e
tradizionalisti, accalcati attorno a un Pa- Ignacio Iglesias, della Spagna, erano
olo VI fortificato, trovasse risposta; che stati anch’essi Provinciali dei loro paesi
ascoltino ciò che Pedro Arrupe e i suoi ed erano entrambi allora Assistenti Re-
Assistenti generali vorrebbero dire in ri- gionali per Arrupe nel Gesù.
sposta alla spiacevole esortazione che il Sheridan ha conseguito un dottorato
Papa aveva rivolto loro nella cerimonia in teologia. Iglesias era l’unico a non
di chiusura del 7 marzo. avere un titolo di dottorato.
Vincent O’Keefe, degli Stati Uniti,
Il piano elaborato dai Superiori gesu- non era solo uno degli Assistenti Ge-
iti consisteva in una serie di conferen- nerali di Arrupe a Roma, ma colui che
ze tenute a Roma da alcune voci molto Arrupe aveva personalmente scelto
autorevoli. I temi che dovevano essere per succedergli come Padre Generale
affrontati tra i punti cardinali dei Decreti dell’Ordine.
della XXXII Congregazione Generale, i Francisco Ivern, indiano, ha lavorato
cosiddetti temi prioritari: il sistema dei al Gesù come consigliere di Arrupe per
gradi, l’identità gesuita oggi, la povertà, le questioni sociali e lo sviluppo.
la vita comunitaria, l’inculturazione, la Nessuno conosceva i fatti e le cifre
formazione dei gesuiti, e la promozione del più importante campo di missione
della giustizia. del Vaticano in Asia, il subcontinente in-
Di conseguenza, sette conferenze pub- diano, come Ivern.
bliche furono programmate per la fine di Carlo G. Martini, italiano, rettore del
maggio 1975, appena tre mesi dopo l’ul- potente Pontificio Istituto Biblico di
tima sessione della XXXII. Roma, godeva di giusta fama per la sua
Le lezioni si sarebbero tenute presso ortodossia, e fu designato futuro cardi-
la sede dei gesuiti, il Gesù, e sarebbe- nale.
Un ottavo uomo, scelto per dare il re dalla parte di Paolo VI, era il Papa,
tono alle lezioni in un discorso di benve- con tutta l’autorità nelle sue mani e con
nuto, e per fare le presentazioni formali tutto il potere pontificio a sua disposizio-
ai sette relatori, è stato Luis González, ne. Inoltre, il fatto che ritenesse ancora
S.J., direttore del Centro Ignaziano di i decreti non approvati significava che,
Spiritualità, che era nel Gesù. tecnicamente parlando, tali decreti non
Il pubblico più immediato per le con- esistevano legalmente, né sarebbero esi-
ferenze doveva essere costituito, come si stiti fino a quando non ne avesse consen-
pensava, da altri religiosi, sacerdoti, fra- tito la promulgazione.
telli laici e suore. L’importanza centrale
di questi gruppi nella mentalità gesuitica Invece, Arrupe e i suoi colleghi vio-
è stata sottolineata nella versione pub- lavano palesemente la legge, anche se
blicata delle lezioni, dove i curatori han- a livello teorico. Avevano organizzato
no notato nella prefazione che “proba- una serie di conferenze, nel mondo inte-
bilmente anche i membri di altri istituti ro, sui decreti come se potessero essere
religiosi maschili e femminili trovereb- presentati come il parere ufficiale della
bero molte cose di interesse e di benefi- Compagnia. Secondo il diritto canoni-
cio nella descrizione degli avvenimenti co, però, non potevano essere conside-
accaduti nella XXXII Congregazione rate divulgabili fino al momento in cui
Generale della Compagnia di Gesù”. il Papa le dichiarava approvate. E Paolo
Sebbene la stampa non fosse formal- VI non l’aveva ancora fatto.
mente invitata ai convegni, non fu certo Nel tessuto dell’intero piano dei ge-
ignorato che la Compagnia avrebbe dato suiti per un colpo di stato nelle pubbli-
un’inedita spiegazione pubblica dell’ec- che relazioni contro il papa, c’era quella
cellenza dei decreti, e fu proibito l’ac- stessa arroganza che Paolo VI aveva in-
cesso agli informatori. Le conferenze contrato così tante volte durante i dieci
costrinsero il papa ad agire. anni della leadership di Arrupe.
È dubbio che gli uffici papali avrebbe- I superiori gesuiti si comportavano
ro agito così rapidamente sui fastidiosi come se fossero (loro) il Papa e non Pa-
decreti, se non fosse stato per la distri- olo VI. Ancora una volta un gesto dei
buzione di inviti a un vasto pubblico po- gesuiti diceva: si va avanti con o senza
tenziale per venire a sentire una squadra l’approvazione papale. Era un rischio
di gesuiti di prim’ordine che ne parlava. calcolato, solo uno dei tanti che avevano
Nel linguaggio della romanità, fare già corso con tanto successo.
una cosa del genere a Roma sotto gli Quanto al Papa, in questo momento
occhi del Vaticano significava o avere cruciale, era letteralmente esausto. Sem-
l’approvazione del Vaticano, o avere più pre gentile, sempre intelligente, fino a
potere di chiunque altro, incluso il Papa, poco tempo fa romanticamente liberale
e che potevi permetterti quindi di pren- e umanista, forse l’unica cosa che Pao-
dere in giro tutti. lo VI non aveva mai fatto era mostrarsi
L’annuncio delle conferenze creò una abbastanza duro e forte da essere papa in
circostanza cruciale, sia per il Papato tempi come questi. Gli bastava dire una
che per la Compagnia. Era l’ultimo mo- parola e Arrupe sarebbe stato costretto a
mento in cui Paolo VI poteva fare qual- cancellare le conferenze.
cosa di efficace per fermare l’avanzata Era la misura che doveva essere presa.
dei gesuiti verso quel fronte da cui lui Sì, a Paolo VI è stato ufficialmente con-
stesso si era ritirato. sigliato di farlo. Ma poi nulla potrebbe
I maggiori vantaggi sembravano esse- impedire ad Arrupe di tenere conferen-
ze “private” per lo stesso pubblico nel- pratico.

lo stesso luogo. D’altra parte, se il Papa Il porporato osservava glacialmente
non avesse fatto nulla, ancora una volta i che circostanze ben note a tutti aveva-
gesuiti avrebbero preso atto che era red- no indubbiamente impedito alla XXXII
ditizio trattare con quel Papa. Congregazione generale di obbedire alle
raccomandazioni di Paolo VI.
Ci fu un intervallo pieno di tensione Finora, quei decreti erano insoddi-
mentre si elaborava la decisione finale di sfacenti. Chiaro il riferimento di Villot
Paolo VI. Nonostante la loro apparente alle parole di Arrupe e alla reticenza dei
calma, Arrupe e i suoi colleghi conosce- delegati. Tuttavia, proseguendo la lette-
vano i rischi. Su di loro potrebbe cadere ra, vi restituisco i decreti, sperando che
il cielo di Roma. C’era il rischio di per- siate autenticamente fedeli al carisma di
dere tutto. Ma era quel momento o mai sant’Ignazio e alle raccomandazioni di
più. Tutto o niente. Sua Santità.
Il Papa e il Generale dei Gesuiti ripro- Nei tuoi decreti tutto non è chiaro.
ducevano una versione romana dei due Alcuni di essi, a causa della loro ambi-
pistoleri dei racconti occidentali, guar- guità, possono essere male interpretati.
dandosi l’un l’altro, sperando di scoprire In ogni caso, però, dovete praticare l’ob-
chi sbatte le palpebre per primo. bedienza gesuita e seguire le norme già
Paolo VI sbatté le palpebre. La sua so- stabilite da Sua Santità in varie occasio-
luzione, nata dalla debolezza e alimenta- ni. Villot ha citato alcuni dei pericoli più
ta dal suo profondo senso di impotenza, evidenti dei decreti.
non era affatto una soluzione. Restituì i Nella vostra “promozione della giu-
decreti attraverso l’ufficio del suo Car- stizia”, ha detto loro, “non sostituite i
dinale Segretario di Stato, Jean Villot, ministeri apostolici al comportamento
ammettendo così implicitamente che umano e al progresso sociale. Lei pro-
potessero essere promulgati ufficialmen- fessa fedeltà alla Santa Sede in materia
te. Attraverso quell’atto, ha rilasciato la di dottrina, ma procede ad attenuare l’e-
tensione e ha perso la battaglia. spressione di tale sentimento dicendo
I Gesuiti recuperarono i loro preziosi allo stesso tempo che “la libertà deve es-
decreti. Il sentiero tracciato dala XXXII sere intelligentemente incoraggiata” nel
Congregazione era libero davanti a loro. caso dei vostri teologi.
Nient’altro contava. Paolo VI ha incari- In questo modo, la lealtà può essere
cato Villot di inviare una lettera insieme abbandonata per amore della libertà “in-
ai decreti, e ha esaminato personalmen- telligentemente incoraggiata”. In partico-
te i punti contenuti nella lettera in modo lare, lei ha omesso di porre lo studio della
molto dettagliato. teologia di san Tommaso d’Aquino come
Sebbene recasse l’intestazione uffi- una prima necessità dell’ortodossia.
ciale del Segretario di Stato e la firma “Abbiamo anche osservato”, ha pro-
del Cardinale Segretario, la lettera era in seguito in sostanza Villot, “il tentativo
realtà di Paolo VI. Era datata 22 maggio, di democratizzare la Compagnia conce-
cinque giorni prima della data fissata per dendo sempre più voce nel governo dei
la prima conferenza, ed era lunga cinque gesuiti a coloro che non hanno accesso
pagine. Il suo tono era rabbioso, peren- al voto speciale dei professi. Questa ten-
torio e imperativo per quanto lo consen- denza viola le norme stabilite dal Santo
tissero i limiti della romanità. E, tradotto Padre. È un tentativo di dissolvere il si-
in un linguaggio ordinario, il messaggio stema di classificazione. La tua condotta
che Villot trasmetteva era semplice e in tali questioni sarà soggetta a continue
ispezioni.” tutte le case dei gesuiti del mondo.

Se Paolo VI nutriva ancora, come Come previsto, Luis González, S.J.,
sembra dalla lettera di Villot, una vaga ha gentilmente dato il tono alle confe-
speranza che rimanesse qualche minima renze con le “parole di benvenuto” che
possibilità di evitare una rottura defini- ha pronunciato prima di iniziare la pri-
tiva tra la Compagnia e la propria tradi- ma, tenuta da Jean-Yves Calvez, il 27
zione di gesuitismo ignaziano, o che la maggio. González ha dedicato le confe-
Compagnia si ritirasse dal suo allontana- renze a coloro “che con noi fanno parte
mento ufficiale dal papato e dal cattoli- di una Chiesa pellegrina e che vivono in
cesimo tradizionale romano, questa spe- un periodo storico ricco di sviluppo, vi-
ranza morì non appena Arrupe ricevette talità e speranza di un mondo che, sep-
la lettera di reclamo di Villot. pur travagliato, aspira a un profondo rin-
novamento”.
Critica o non critica, i decreti potreb- Nel riassunto generale delle lezioni
bero già essere ufficialmente promulga- che sarebbero seguite e del significa-
ti davanti alla Società. Se non c’era un to dei decreti stessi, le spiegazioni di
divieto papale assoluto, nessuna lettera González avrebbero potuto essere date
aveva importanza. da un ottentotto [ndr: popolazione indi-
Non sarebbe certo una nuova litania gena africana] o da un ateo oltre che da
di esortazioni papali a mettere in ginoc- un sacerdote. Non c’era niente di spe-
chio i gesuiti. Né dovevano temere che cificamente cattolico nelle sue parole,
la posizione della Compagnia agli oc- nessuna nota gesuitica nelle sue osser-
chi dell’opinione pubblica sarebbe sta- vazioni. Erano ben adattati a quella gra-
ta significativamente influenzata dalla devole vaghezza, notata da Villot nella
reazione aspramente critica del Papa ai sua lettera, che è così caratteristica della
decreti della XXXII Congregazione Ge- “dottrina attraente”.
nerale. Nel convegno di Calvez, che seguì,
Il fatto fondamentale è che, mentre e in quelli dei giorni successivi, ogni
queste cose si svolgono a Roma, la lette- relatore si sforzò di stabilire una linea
ra di Villot non era destinata al mondo in di legittimo sviluppo tra il gesuitismo
generale, né era destinata alla pubblica- ignaziano classico e il nuovo program-
zione. Lo stesso non è stato il caso delle ma gesuitico legiferato nei decreti della
conferenze. XXXII Congregazione Generale.
Una volta che i decreti furono in mano Un tale sforzo può costituire il ricono-
e al sicuro, pronti per essere promulga- scimento più chiaro che la realtà di ciò
ti, la mostra dei gesuiti al Gesù, durante che la Congregazione aveva fatto, aveva
quel mese di maggio, fu proficua quan- supposto uno spostamento, sia nello spi-
to un brillante piano di pubbliche rela- rito che nella politica concreta, dei vitali
zioni. Certo, è da ammirare la sapiente “sostanziali” del gesuitismo ignaziano.
moderazione, se non l’arguzia, di quelle
lezioni sui cambiamenti rivoluzionari Ed è così perché lo sforzo è stato va-
introdotti nell’Istituto dei Gesuiti dalla nificato. Nessuno dei relatori è riuscito
XXXII Congregazione. ad elaborare meglio dei delegati della
Sono stati ascoltati di persona da cen- Congregazione il nuovo significato dello
tinaia di ascoltatori, pubblicati in Europa, speciale legame della Compagnia con il
Stati Uniti ed Estremo Oriente; e ancor Papato. Nasce invece il concetto globale
prima della pubblicazione, le registrazio- di Chiesa considerandola una moltitudi-
ni e le trascrizioni hanno fatto il giro di ne di pellegrini, tutti allo stesso livello,
tutti sullo stesso cammino, che com- ha dimostrato logicamente come il mi-
mettono tutti gli stessi errori, senza che nistero apostolico dei sacerdoti gesuiti
nessuno di loro, né il Papa né i vescovi, dovesse essere mantenuto se l’energia
abbia alcun privilegio. corporativa della Compagnia fosse stata
Certamente, ci si deve chiedere, dopo consumata dai problemi degli abusi so-
aver passato in rassegna le lezioni, per ciali e della repressione politica.
quale motivo, nella nuova ottica gesui- La natura apostolica dell’Ordine è sta-
tica, un compagno pellegrino dovrebbe ta stabilita in cento modi; ma in nessun
arrogarsi il diritto arrogante di criticare momento è stato dimostrato.
i compagni pellegrini che seguono una Nelle sette conferenze sono stati di-
strada diversa? scussi temi come il sistema dei gradi,
Le conferenze non riuscirono ad ela- l’identità dei gesuiti, la povertà, la vita
borare la spiritualità orientata verso comunitaria, l’educazione e il resto del-
Gesù della Compagnia così come l’a- le priorità della XXXII Congregazione,
veva concepita Ignazio. Al contrario, i usando termini che sottolineavano la no-
ripetuti riferimenti a “la Compagnia”, vità del programma della Congregazio-
“ciò che la Compagnia si propone”, “ha ne per la Compagnia.
deciso di fare”, “è capace di”, “richiede Non c’è stata alcuna oscillazione su
i gesuiti”, hanno inculcato a poco a poco quel punto, che si è ripetuto più e più
l’idea ardita e fantastica che essa aveva volte, in ciascuno dei diversi argomenti
soppiantato sia Cristo che il Papato da trattati dalle conferenze.
lui istituito; che la “Compagnia” stessa Ora, per praticare una povertà vera-
era ora sia il regolatore che il principale mente evangelica, era necessario vive-
determinante della condotta dei gesuiti e re con i poveri, essere poveri come lo
del programma della Congregazione. sono loro. Per ottenere una formazione
La generosa spolverata di parole, frasi spirituale era necessario integrarsi ne-
e passaggi ignaziani non è bastata ad at- gli ambienti urbani. L’evangelizzazione
tenuare i grandi balzi che avevano com- potrebbe avvenire solo se il cristianesi-
piuto con la XXXII Congregazione. An- mo e il cattolicesimo distorti importati
che le ripetute affermazioni di continuità dall’Occidente in Asia e in Africa fosse-
con il gesuitismo non sono riuscite a in- ro sostituiti da espressioni locali, specifi-
fondere precisione nelle lezioni, tenute che di quelle popolazioni, e diverse dalle
in un linguaggio di cliché e generalità, espressioni scelte per quasi duemila anni
modellato sull’ambiguità dei rapporti da e per i cristiani occidentali.
governativi e sullo stile abituale dei bu- Il pericolo di tale “inculturazione”,
rocrati moderni. come veniva ora chiamata l’evangeliz-
zazione, fu ignorato, e lo stesso fu fatto
Contrariamente a ciascuna di queste con gli altri temi discussi. Non sembrava
conferenze, il linguaggio di Ignacio, così importare che l’universalità della dottri-
come quello che era sempre stato usato na e della fede fosse emarginata e che la
nella Compagnia fino a quel momento, verità del dogma cristiano fosse in balia
era stato sempre specifico, quasi fino al dei criteri relativi e mutevoli che erano
dolore, ed era stato carico di riferimenti popolari in ogni regione del mondo in un
e connotazioni della spiritualità perso- dato momento.
nale e corporativa dell’apostolato della
Compagnia. Non si è nemmeno detto che que-
Nonostante tutti i loro sforzi e travi- sta inculturazione, una volta applicata,
samenti, nessuna delle sette conferenze avrebbe necessariamente annullato l’au-
torità sacerdotale e con essa la transu- suoi colleghi romani, perché la versio-
stanziazione del pane e del vino nella ne pubblicata delle conferenze recava
messa, e ciò come sacrificio umano di in aggiunta un saggio dell’Assistente
Gesù per ottenere la misericordia divina, generale Jean-Yves Calvez, il cui titolo
la penitenza e il perdono dei peccati di era “La Congregazione e il contatto più
ogni individuo. stretto de los Jesuitas con los hombres”,
Tutto questo, e tutto il resto conosciu- in cui Galvez ha affrontato tutti i temi
to dalla stessa fonte, l’autorità magiste- considerati nelle sette conferenze, con lo
riale universale della Chiesa, dovrebbe scopo evidente di questo materiale com-
scomparire. plementare di compiere un altro deciso
Niente di tutto questo era un proble- sforzo per stabilire il carattere veramen-
ma per quel pantheon di oratori gesuiti. te gesuitico dei cambiamenti introdot-
Era evidente tanto da quello che non di- ti dalla Congregazione. Ma ciò che ha
cevano quanto da quello che era al cen- fornito è stato un quadro istruttivo della
tro delle loro menti. Nei convegni non mentalità e degli scopi dei principali su-
c’era alcun riferimento o allusione cat- periori gesuiti.
tolica e gesuita al Papa e al Papato, alla Dopo alcune pagine in cui ha detta-
Chiesa e all’autorità dottrinale, a Gesù, a gliato la necessità e l’opportunità di un
sua Madre e ai santi. Erano assenti anche “contatto più stretto” tra i gesuiti e gli
le caratteristiche del pensiero ignaziano, uomini, come diceva il titolo, Galvez ha
la fallibilità e la debolezza insite nel- improvvisamente cambiato tono. Ha ci-
la condizione umana dovute al peccato tato la descrizione di Ignazio di Cristo
originale, la costante guerra intrapresa come capo e Lucifero come nemico.
contro l’arcangelo vivente e malvagio, Soddisfatto di questo mosaico ecce-
e la devozione personale a Gesù come zionale e incongruo nel suo testo, è torna-
cuore ardente della forza gesuita, vigore to indietro, con poca logica, al suo tema
apostolico. centrale, la necessità per i gesuiti di usci-
Tanto era il desiderio di quegli uomi- re dal “nostro mondo” e raggiungere gli
ni di legittimare ciò che la XXXII Con- uomini. Questo sforzo di chiarificazione,
gregazione aveva fatto, che sembravano se tale era il saggio, è tanto discordante e
accecati dallo splendore del loro stesso confuso quanto tutto il ciclo di conferen-
disegno. Non avevano alcuna possibili- ze, che, almeno in questo, furono come
tà interna di mantenere quello splendo- si proponevano, lo specchio fedele del-
re adeguato all’esame sincero e severo la XXXII Congregazione Generale, per
della tradizione ignaziana, né di lasciare la sua confusione e per il modo diffuso
che la sua luce fosse divisa dal puro pri- e disordinato di trattare tutti gli aspetti
sma della fede soprannaturale. “sostanziali” del gesuitismo.
Come se non fossero altro che comu- La compassione virtuosa e la rabbia
ni burocrati di un governo più consue- giustificabile erano abbinate, nel bene e
to, tutto quello che sembravano capaci nel male, all’orgoglio e all’arroganza.
di fare era rifugiarsi nei vaghi concetti Sì, dicevano i nuovi gesuiti, siamo
di “coordinamento delle energie”, “in- uomini di Cristo; ma opponendosi al Vi-
tegrazione totale”, “teologizzazione del cario di Cristo. Cerchiamo di capire la
contesto”, e la “discrezione della comu- dottrina, ma scartando i maestri di quin-
nità”. dici secoli. Promuoviamo l’autorità, pur
Forse la scandalosa mancanza di di- minando e paralizzando l’unica autorità
mensione spirituale e di caratteristiche data alla Chiesa da Cristo. Coltiviamo
ignaziane era evidente ad Arrupe e ai lo spirito con devozione interiore, e lo
facciamo immergendo i nostri giovani Ma si tratta di un triste successo, un

gesuiti in formazione in tutto il trambu- successo distante dal papato, che i gesu-
sto e la dispersione dei contesti urbani iti continuavano a dichiarare di servire e
“rilevanti”. in gran parte ostile al papato.
Nel loro insieme, le lezioni e il capi- Donald Campion, S.J., che era capo-
tolo di chiarimento aggiunto sono stati redattore di America Magazine, ed era
il tocco finale alla costruzione completa stato responsabile dell’Ufficio Informa-
del cavallo di Troia gesuita. zioni della XXXII Congregazione, rila-
La confusione è stata presentata come sciò un’intervista al giornale dopo la fine
chiarezza; il recalcitrante come obbe- della Congregazione, nella quale affer-
diente; rilevanza mondana come fede; i mò ciò che sembrava più vicino al vero
gesuiti disobbedienti come leader fedeli di tutte le tanto decantate conferenze del
saldi nelle loro tradizioni. Gesù. Campion ha poi affermato che era
La lunga e profonda ombra dell’er- evidente che la posizione di centro o di
rore proiettata da quel cavallo di Troia intermediario all’interno dell’Ordine era
continua ancora oggi a oscurare la luce considerevolmente più ampia di quanto
soprannaturale di Cristo, scelto da Igna- la maggior parte delle persone, compresi
zio come l’unico che dovrebbe guidare molti gesuiti, avessero pensato.
la sua minuscola compagnia di uomini L’estrema sinistra e l’estrema destra,
nel cammino del servizio e della salvez- ha spiegato, rappresentano un piccolo
za. I gesuiti della XXXII, convertiti in collettivo senza significato all’interno
evangelisti con una mente unilaterale al della Compagnia. Quello che né padre
servizio del progresso sociale, politico e Campion né la maggioranza del centro
psicologico, non avevano più occhi per dei gesuiti avevano notato è che il pun-
la visione dell’anima, né orecchie per la to di gravità della Compagnia aveva
debole voce dello spirito. oscillato clamorosamente tra il 1965 e il
1975.
In ogni caso, non si può negare che, Le “nuove fibre integrali” che erano
sebbene le Conferenze fallissero nel loro state tessute dalla XXXI Congregazione
tentativo di stabilire una legittima linea e dall’energica attività di Pedro Arrupe
di sviluppo che legasse i decreti della e l’establishment dei gesuiti negli otto
Congregazione al gesuitismo ignaziano, anni successivi, avevano pesantemente
ebbero molto successo nel loro scopo inclinato il centro a sinistra.
principale. In pubblico, i gesuiti aveva- Tuttavia, hanno continuato a conside-
no ostentato un nuovo criterio per gli or- rarsi del centro. La sua percezione non
dini e le congregazioni religiose, proprio era cambiata, in altre parole; era qualcun
nel cuore della Roma dei Papi. altro che era cambiato. In qualche modo,
La Compagnia di Gesù fondata da i vecchi tradizionalisti e conservatori
Ignazio, che per secoli aveva tracciato il dell’Ordine si erano rivolti all’estrema
passo per conto della Santa Sede della destra.
vasta e diversificata famiglia dei religiosi D’altra parte, era possibile indicare
e delle religiose, aveva realizzato quella alcuni della vecchia sinistra che era di-
che annunciava come “approvazione” ventata, si potrebbe dire, superliberista,
da parte del Papa del virtuale abbandono e ora formava l’estrema sinistra della
dei regolamenti che davano all’ordine il Compagnia. Ma il peccato più grande
sigillo inequivocabile di Ignazio di Lo- di tutto ciò è stato l’errore di prospettiva
yola e che avevano fatto della Compa- che ha permesso una simile analisi. Indi-
gnia veramente la Compagnia di Gesù. pendentemente dal fatto che fossero “di
destra”, “centristi” o “di sinistra”, tutte riproduzione del contenuto dei decreti
le fazioni vedevano le loro posizioni l’u- della XXXII Congregazione, e un’eco
na rispetto all’altra. esatta del suo spirito.
Nessuno ha misurato le loro distanze Affermando che «negli ultimi anni la
dalla Santa Sede o la loro posizione ri- Chiesa ci ha richiamato a una maggiore
spetto alle tradizioni del gesuitismo igna- solidarietà con i poveri, e a più efficaci
ziano. In realtà, la Santa Sede aveva ces- tentativi di aggredire le cause della po-
sato di essere il metro con cui entrambe vertà di massa»72, la Congregazione ha
le fazioni determinavano la propria orto- affermato che «abbiamo trovato difficol-
dossia. La perenne tradizione ignaziana tà a comprendere l’enfasi della Chiesa
cessò di essere il metro di paragone del sul cambiamento delle strutture della
gesuitismo. Ogni fazione affermava di società»73. Ma “la promozione della giu-
essere ortodossa e ignaziana. Ma l’asso- stizia” è una questione di crescente ur-
luto era svanito. Tutto era relativo. Nel genza. Così, concentrandosi sui temi dei
linguaggio di san Paolo si giustificava diritti umani, dei rifugiati, delle mino-
una diversa modalità di analisi. Luzbel ranze, dello sfruttamento dei contadini,
aveva messo all’angolo e intrappolato i degli operai e delle donne, nonché dei
buoni, i virtuosi e gli eletti da Dio. senzatetto, la Compagnia si impegnerà
Il nemico si era infiltrato nella mili- a “promuovere un ordine mondiale più
zia speciale di Cristo, la migliore e la giusto, una maggiore solidarietà delle
più brillante, i gesuiti. Corruptio ottimi nazioni ricche con i poveri e una pace
pessima est. La corruzione dei migliori è duratura basata sui diritti umani e sulla
la peggiore. La vittoria dell’arrupismo e libertà... Dobbiamo lottare per la giusti-
la sua vasta infezione della Compagnia zia internazionale e porre fine alla cor-
può essere misurata dalla sua inganne- sa agli armamenti...74. Attraverso quelle
vole perseveranza, contro ogni previsio- “opere di giustizia”, i gesuiti starebbero
ne. “anticipando la nuova era che verrà”75.
Anche quando Arrupe e O’Keefe fu- Ma la “validità della nostra missione”
rono rimossi dai loro incarichi, nell’ot- dipenderà in larga misura “dalla nostra
tobre 1981, per diretto ordine papale di solidarietà con i poveri”.
Giovanni Paolo II, e anche dopo una Per sottolineare questa nuova di-
“reggenza” di quattordici mesi da parte pendenza dalla missione dei gesuiti, la
del Papa stesso, l’arrupismo era più forte XXXIII Congregazione fece un’affer-
che mai, Giovanni Paolo ha autorizzato
la XXXIII Congregazione Generale a ri- to Pironio quando congedò Arrupe e O’Keefe
unirsi nel 1983. nell’ottobre 1981. Nessuna visita di chiusura di
Dopo 54 giorni di riunioni, 43 sessio- Giovanni Paolo II e nessuna udienza generale
ni plenarie e il consueto giro di consul- del Papa ai 215 delegati. Il simbolismo della
decisione di Giovanni Paolo II di far fare la vi-
tazioni, dal 2 settembre al 17 ottobre di sita finale a Pironio è stato molto importante a
quell’anno, la XXXIII Congregazione Roma, dove il simbolismo è così spesso usato
aveva eletto un nuovo Generale, Piet- per esprimere le cose: il Papa ha permesso alla
Hans Kolvenbach, ed emanato 12 de- Compagnia di tornare al suo posto normale
all’interno della macchina del Vaticano.
creti71. In essi si trova, in sintesi, una
72 Decreti della XXXIII Congregazione Ge-
71 Significativamente, il 17 ottobre il Cardi- nerale. Parte I, paragrafo 26.
nale Eduardo Pironio, Prefetto della Congre-
73 Decreti. Parte II, paragrafo 32.
gazione vaticana per i Religiosi, ha visitato la
Congregazione Generale dei Gesuiti. Si ricor- 74 Decreti. Parte II, paragrafo 46.
derà che Giovanni Paolo II non aveva informa- 75 Decreti. Parte II, paragrafo 42.

In lotta per costruire il mondo dell’uomo
mazione che sarebbe stata sicuramente della Compagnia. Adesso erano pronti
interrogata teologicamente da una gene- per tornare nelle loro Province di origine
razione successiva, più prudente: e partecipare alla costruzione del mondo
“Solo quando saremo giunti a vivere dell’uomo.
la nostra consacrazione al Regno all’in- E chi era rimasto per dire di no?
terno di una comunione che è per i po-
veri, con i poveri e contro ogni forma di
povertà umana, materiale e spirituale, IN LOTTA PER
solo allora i poveri vedranno che per COSTRUIRE IL MONDO
loro sono aperte le porte del Regno» 76. DELL’UOMO
Se per “Regno” si intendeva la sal-
vezza eterna nel cielo di Dio, tale affer- Prima della fine del secolo scorso, i
mazione non solo era teologicamente gesuiti decisero di aprire una scuola a
anomala, ma contraddiceva anche l’e- Birmingham, in Inghilterra. Non han-
sperienza concreta di milioni di poveri no chiesto il permesso al vescovo della
vissuti e morti negli ultimi duemila anni, diocesi. In realtà, non avevano bisogno
perché la carità cristiana e la speranza della sua autorizzazione. Qualche secolo
deve presumere che almeno alcuni di prima, in un momento in cui molti ve-
loro abbiano raggiunto la salvezza eter- scovi si rifiutavano di conformarsi alla
na. dottrina romana, come fanno ora, il pa-
La nuova mentalità equivale ad ope- pato aveva autorizzato i gesuiti ad aprire
rare una trasformazione soprannaturale una scuola ovunque ritenessero opportu-
dell’anima, ponendola in dipendenza no, senza che le autorità ecclesiastiche
dall’abbondanza materiale. locali avessero voce in capitolo.
Tuttavia, queste e altre tesi della Questo privilegio era rimasto rico-
XXXIII Congregazione erano in per- nosciuto e talvolta veniva utilizzato. In
fetta coesione con quelle della XXXII. questa occasione, però, il vescovo di
Nonostante l’intervento direttissimo di Birmingham si oppose ai gesuiti. Istituì
Giovanni Paolo II, nulla era cambiato. un reclamo ecclesiastico contro di loro
La salvezza della collettività, la visione sulla base del fatto che la sua autorità
di una nuova era di pace e abbondanza episcopale era stata derisa, che l’antico
per la quale i gesuiti dovevano lavora- privilegio non era più in vigore e che,
re, la necessità di immergersi nei quadri di conseguenza, dovevano obbedirgli e
socio-politici dell’attività, rimasero gli chiudere la scuola.
stessi77. La controversia sollevò la questione
I delegati della XXXIII Congregazio- della priorità e dell’indipendenza dell’a-
ne furono molto contenti di aver supe- zione dei gesuiti contro l’autorità del ve-
rato i “guai con il Papa”, contenti che le scovo e il suo diritto a essere obbedito da
speranze fossero esattamente le stesse tutti gli ecclesiastici, compresi i gesuiti,
che avevano avuto sotto Arrupe, e fidu- operanti nella sua diocesi. La causa ha
ciosi di aver eletto, con Kolvenbach, un continuato il suo corso apparentemente
energico disgregatore come Generale infinito attraverso i tribunali ecclesiasti-
ci locali in Inghilterra, fino a quando non
si è conclusa con un appello alla più alta
76 Decreti. Parte II, paragrafo 48.
corte ecclesiastica di Roma stessa.
77 Vi sono indizi sottili ma non meno chiari
che il sogno di sopprimere il sistema dei gradi
Dopo una delle tante sessioni di questo
non si era affatto spento nella XXXIII Congre- tribunale, il canonico procuratore del ve-
gazione. Decreti. Parte I, paragrafo 16. scovo ha parlato con il canonico procu-
ratore dei gesuiti fuori dall’aula. “Bene, guerrieri greci.

padre,” disse, “questa volta, penso che In dieci anni, dal 1965 al 1975, pri-
i gesuiti siano stati sconfitti.” “Ebbene, mo decennio del generalato di Arrupe,
monsignore,” rispose senza esitazione il i vertici della Compagnia costruirono il
gesuita, “se il Santo Padre ci ordina di loro cavallo di Troia alla luce del giorno,
sottometterci al vescovo, saremo i primi sotto la grondaia della residenza papale,
ad obbedire.” “Il primo ad obbedire!” e poi non partirono alla conquista di una
esclamò l’avvocato del vescovo, esaspe- sola città, ma di tutta la Chiesa cattolica
rato dalla lunga lotta per la priorità dei romana, e anche il cambiamento della
gesuiti, e scuotendo la testa aggiunse: struttura sociopolitica del nostro mondo
“Devi essere sempre il primo?”78. contemporaneo.
Nel senso migliore, la risposta alla Allo stesso modo in cui i greci decora-
domanda di questa storia leggendaria vano il loro cavallo di Troia con tutto ciò
era sempre stata sì. Fin dall’inizio, la che poteva impressionare il nemico, così
preminenza, essere primi in qualunque i gesuiti vestivano il loro con gli abiti che
cosa facessero, era un obiettivo ignazia- più impressionavano i loro contempora-
no e gesuita. Né come nobile né come nei. Anche il nome che gli hanno dato,
apostolo Ignacio poteva rassegnarsi al “Rinnovamento”, era una componente
secondo posto. Lo stesso motto che ave- di questi orpelli. Il rinnovamento della
va scelto per la sua Compagnia, Ad ma- missione dei gesuiti nel mondo di oggi
iorem Dei gloriam, per la maggior gloria è stato, hanno affermato, un adattamen-
di Dio, era a suo modo una manifesta- to necessario del rinnovamento religioso
zione di questa finalità. richiesto a tutti i cattolici dal Concilio
Non sorprende che quando i gesuiti, Vaticano II.
nelle loro XXXI e XXXII congregazio- Ancor prima che l’intera struttura fos-
ni, iniziarono a costruire la loro versione se terminata, non si trattennero dal pro-
moderna del cavallo di Troia da usare clamare a tutti la loro eccellenza. Come
in quella che sarebbe diventata la loro avevano fatto così spesso in passato, e
guerra contro il papato, superarono di fedeli alla loro ricerca di preminenza
gran lunga l’aggeggio di legno. I greci corporativa, i gesuiti furono la prima
avevano cavalcato. corporazione cattolica rappresentativa a
Dopo dieci lunghi anni di assedio e di decollare e a correre appena “lo spirito
lotta contro Troia, gli astuti Greci fabbri- del Vaticano II” cominciò a far saltare il
carono segretamente la loro arma, un gi- tetto della Chiesa cattolica.
gantesco cavallo di cui riempirono il ven- Essi furono i primi ad analizzare mi-
tre con le truppe che avrebbero annienta- nuziosamente la situazione di allora, an-
to i Troiani una volta accettato che fosse cor prima della fine del Concilio; gli uni-
entrato nel cuore della loro città, invinci- ci che hanno disegnato piani dettagliati
bile da un’altra parte. Dopo averlo por- in un momento così precoce e che, negli
tato dentro, se ne andarono nell’oscurità anni violenti dal 1975 al 1980, fine della
della notte, lasciando il cavallo a tentare Casa Generalizia di Arrupe, si situavano
la curiosità dei Troiani la mattina dopo. già perfettamente all’avanguardia, come
Pedro Arrupe e la sua generazione di alfieri del modo in cui i cattolici doveva-
gesuiti superarono su tutti i punti quei no comportarsi e pensare il mondo79.
78 Questa storia è raccontata nel folklore ge- 79 La partecipazione dei gesuiti alla rivolta
suita con molte variazioni per quanto riguarda degli ordini religiosi femminili contro l’autorità
la città esatta e la lunghezza della corte. romana deve ancora venire documentato.

Fu abbastanza facile per essi spingere dotto, si dovrebbe dire proprio travisato,
il loro cavallo di Troia del rinnovamento trasformandolo in qualcosa che non era
nel vuoto creato dalla debolezza di Pao- mai passato per la mente dei vescovi che
lo VI come Papa e dai venti del cosiddet- hanno parlato al loro mondo attraverso i
to “spirito del Vaticano II”. documenti del Vaticano II.
Una volta localizzato, si realizzò la Tutto dovrebbe essere cambiato; la
più grande valorizzazione della rinno- nuova missione dei gesuiti non poteva
vata missione gesuitica, presentando- essere da meno. Ciò che contava ora era
la come un fedele prolungamento della il “popolo di Dio”, “la Chiesa del popo-
missione che Ignazio di Loyola aveva lo”, l’unica che aveva l’autorità divina
assegnato alla sua Compagnia. per insegnare ciò che doveva essere cre-
È difficile dire cosa fosse più grave, duto. Non si poteva quindi che insistere
se questa rinnovata missione dei gesuiti sul fatto che la struttura gerarchica della
si basasse su una distorsione di ciò che Chiesa romana doveva essere “adattata”
il Vaticano II richiedeva in termini di a questa concezione moderna della men-
rinnovamento religioso, o se diventasse, talità e delle condizioni contemporanee.
non un adattamento, ma un abbandono Le prerogative del Papa, la sua autori-
del gesuitismo classico come quello in- tà magisteriale e la sua infallibilità per-
trodotto da Ignazio e praticata dai Gesu- sonale, nonché i dogmi e le norme mora-
iti per più di quattro secoli. li ereditate dal passato recente e remoto
Da tutti i suoi documenti e dichiara- del cattolicesimo, tutto questo potrebbe
zioni, lo scopo, lo sforzo e il messaggio e dovrebbe essere cambiato.
del Vaticano II erano semplici. Rap- Abbandonato. “Adattato”.
presentavano un tentativo da parte del- La deformazione gesuitica andò oltre,
la Chiesa cattolica di presentare le sue naturalmente. Perché senza un’altera-
antiche dottrine e il suo profilo morale zione distruttiva del gesuitismo classico,
in un modo nuovo, così da renderli com- fondamento su cui si fondava la Compa-
prensibili alle menti degli uomini e delle gnia, una tale presentazione del magiste-
donne moderni. ro della Chiesa o di uno dei suoi concili
La Chiesa non ha cambiato la sua dot- non sarebbe stata possibile.
trina. Né il Papa né i vescovi strutturati Il gesuitismo classico, basato sull’in-
gerarchicamente sono cambiati. Non ha segnamento spirituale di Ignazio, vede-
abbandonato una sola delle sue perenni va la missione dei gesuiti con un profilo
leggi morali. Ha affermato tutto. Quel- molto chiaro. C’era uno stato di guerra
lo che stava facendo era fare di tutto perpetua sulla Terra tra Cristo e Lucife-
per rivolgersi al mondo contemporaneo ro.
e dire: esamina, per favore, riesamina Coloro che hanno combattuto dalla
i miei obiettivi cattolici. Posso aiutarti parte di Cristo, i combattenti veramen-
nelle tue difficoltà. Posso guidarti nella te eletti, hanno servito diligentemente il
tua vita quotidiana, darti speranza nei Pontefice romano, erano a sua comple-
tuoi giorni mortali e vita eterna per te ta disposizione, erano gli “uomini del
quando morirai. Papa”.
All’interno della rinnovata missione Il “Regno” contro cui si combatteva
dei gesuiti, tuttavia, questo ritorno della era il cielo della gloria di Dio.
Chiesa al mondo venne a dissipare l’in- Il nemico, l’arcinemico, l’unico nemi-
tero messaggio. Il tentativo del Concilio co, era Lucifero. Le armi usate dai gesu-
di presentare l’antica fede e morale cat- iti erano soprannaturali: i sacramenti, la
tolica in linguaggio corrente è stato tra- predicazione, la scrittura, la sofferenza.
L’obiettivo era spirituale, sopranna- smo e dal marxismo, nella nuova visio-
turale e ultraterreno. Semplicemente ne gesuita si era congelato un dualismo
questo: che quante più persone possibili troppo semplicistico, addirittura mani-
muoiano in uno stato di grazia sopranna- cheo. I poveri che erano buoni veniva-
turale e di amicizia con il loro Salvato- no maltrattati dai non poveri che erano
re in modo che vadano nell’eternità con cattivi.
Dio, loro Creatore. L’“opzione preferenziale a favore dei
La rinnovata missione dei gesuiti di- poveri” assolutizzava il pensiero rivo-
sprezzava questo ideale ignaziano dei luzionario e divinizzava l’azione politi-
gesuiti. Il «Regno» contro cui lottare era ca. Ci sono motivi per indicare un solo
il «Regno» con cui tutti combattono e uomo come unico responsabile di questo
posseggono sempre: il benessere mate- completo capovolgimento della Compa-
riale. gnia di Gesù: Pedro Arrupe, il ventiset-
Il nemico era ora economico, politico tesimo Padre Generale.
e sociale: il sistema secolare chiamato Ma dire una cosa del genere non equi-
capitalismo democratico ed economico. vale a lapidare un uomo per aver enu-
L’obiettivo era materiale: sradicare la merato le sue debolezze personali, le sue
povertà e l’ingiustizia, causate dal capi- tenui convinzioni nei punti fondamentali
talismo, e migliorare la vita di milioni di della dottrina cattolica, come l’infallibi-
persone che soffrivano il bisogno e l’in- lità papale, e anche le leggi morali cat-
giustizia a causa di quel sistema. toliche fondamentali, sull’esempio delle
Le armi da usare erano quelle del di- quali regolano sessualità e aborto, la sua
sagio sociale, delle rivendicazioni sinda- indifferenza per le devozioni fondamen-
cali, dei movimenti sociopolitici, delle tali del gesuitismo, la sua militanza in-
cariche governative. Se necessario, an- condizionata nei confronti delle idee re-
che la rivoluzione armata e violenta fu ligiose di sinistra.
approvata dai gesuiti; come commentò Dopo la sua prolungata malattia, con
una volta il Padre Generale Arrupe, solo le sue sofferenze, e in ogni purgatorio
un gesuita situato nel luogo in questione che Cristo gli impone dopo la morte, Pe-
poteva esprimere tale giudizio. dro de Arrupe y Gondra riceverà la sen-
Immediatamente, gli elementi fonda- tenza perfetta.
mentali del gesuitismo ne risentirono. Sono piuttosto gli errori dell’arrupi-
L’obbedienza e il servizio al papato fu- smo, che vive nella Compagnia come
rono sostituiti dal giudizio indipendente suo ethos guida, a gridare alla condan-
dei gesuiti sulla scena, basato su condi- na. E in particolare, un errore capitale di
zioni puramente sociali. Arrupe sull’uomo e sul suo destino su
I gesuiti hanno centrato unilateral- questa terra.
mente la loro missione all’interno del L’errore di fondo dell’arrupismo con-
conflitto geopolitico del mondo del 20° siste nell’indirizzare le potenti energie
secolo, e dal momento che indossavano della Compagnia di Ignazio per realiz-
ancora pubblicamente le vesti degli uo- zare l’ideale dell’uomo nuovo verso un
mini del Papa, la loro leadership ha fatto quadro terreno, lasciando l’ideale so-
molto per gettare la vera e propria stra- prannaturale in attesa di una fase succes-
tegia papale dell’attuale Pontefice in un siva una volta stabilitosi in condizioni
profondo impegno e paralisi. ideali “qui e ora”.
Mentre il Pontefice si batteva per apri- Tutti gli altri difetti di Arrupe, il suo
re una strada che ci permettesse di uscire disprezzo per gli avvertimenti papali, la
dall’ingiustizia provocata dal capitali- sua disobbedienza ai desideri di tre Pon-
tefici, la sua approvazione per gli eccessi cietà sarebbe stata inutile anche se aves-
dei suoi gesuiti in violazione delle leg- se continuato il suo vecchio percorso
gi di Dio e delle regole tradizionali di tradizionale.
condotta religiosa, derivarono da questo Le energie dell’Ordine dovevano es-
unico errore. sere riorientate, completamente rinno-
Il processo storico della sua ricerca di vate, per concentrarsi sulle condizioni
questo ideale errato è quello che è sta- materiali della città.
to chiamato “l’apocalisse di Arrupe”. In Con fatica, l’uomo nuovo della nuo-
effetti, fu un testimone privilegiato e so- va era potrebbe essere modellato, nono-
pravvissuto alla devastante esplosione di stante l’«apocalisse». La Compagnia,
Little Boy a Hiroshima il 6 agosto 1945. con i decreti della XXI e della XXXII
E certamente vide quell’evento in una Congregazione, fu quindi condizionata
luce apocalittica. ad una nuova missione, di carattere so-
L’unica difficoltà è che l’esplosione ciopolitico, di inclinazione antipapale
atomica non è stata apocalittica, nemme- e antigerarchica, fuori dal controllo del
no lontanamente come ciò che insegna Papato.
la dottrina cattolica sulla vera apocalisse All’interno della Compagnia, lo stile
alla fine dell’esistenza di questo globo tradizionale del gesuitismo era in rovina.
mortale. Arrupe e i suoi colleghi erano ora impe-
Little Boy era l’arma più grande e più gnati in un appassionato combattimento
sporca mai usata. Ora ce ne sono di più per aiutare l’uomo nuovo a costruire il
grandi e più sporche nel corso della pre- suo nuovo mondo.
parazione quotidiana; ma, a sua volta, la Non sembrava che Arrupe e la sua
sua orribile distruzione non sarebbe apo- generazione di gesuiti fossero impres-
calittica. E non ci sono prove certe che sionati dal fatto di essere diventati mo-
il mondo stia correndo verso l’inceneri- dernisti, che l’arrupismo fosse sempli-
mento atomico. cemente l’ultima forma assunta dalla
Ogni anno, questo pericolo diminui- corrente sotterranea del modernismo
sce. La realtà dominante del nostro co- che scorreva costantemente nelle arterie
smo umano oggi fa presagire un futuro della Chiesa e della Compagnia da un
completamente diverso. secolo.
Tuttavia, Arrupe considerò quell’e- Arrupe e i suoi seguaci stavano sem-
splosione atomica come una crepa nel- plicemente accettando quella corrente
la Storia, un evento che letteralmente, come guida e modello nella “nuova”
a suo avviso, separò lui, la sua Com- modalità di pensiero gesuita. Il suo desti-
pagnia, la Chiesa e tutti noi da tutto ciò no Compagniale è diventato una misera
che era accaduto prima. Era iniziata una sopravvivenza. “Lo spirito del Vaticano
nuova era, la devastazione e gli orrori di II” ha sconvolto il cattolicesimo romano
cui l’esplosione di Hiroshima era solo tradizionale e lo “spirito di rinnovamen-
una premonizione. to” è stato proclamato in base al duplice
Così come le istituzioni dei vari Stati principio di rifiutare il vecchio e abbrac-
nazionali e la Chiesa non sono riuscite a ciare ciò che era nuovo.
salvare il popolo dal potere devastante di Il vasto mondo non cattolico potreb-
Little Boy; ugualmente, in questa nuova be benissimo scuotere la testa di fronte
epoca, né la Chiesa come istituzione né a tutto ciò come l’ennesima dolorosa
alcuno degli Stati e Governi secolari del manifestazione della decadenza inter-
mondo, sarebbero di grande utilità. na del cattolicesimo, se non fosse che
Se così fosse, significava che la So- l’arrupismo, il nuovo gesuitismo, getta
in campo il notevole peso della Compa- evidente nel dettaglio con cui l’agenzia
gnia di Gesù sulla bilancia a favore di di stampa «Tass» aveva coperto il suo
coloro che considerano sia il capitalismo viaggio. Tale era la follia della posizione
democratico, sia il capitalismo economi- di Arrupe.
co come i grandi mali che devono essere Ha attirato i sovietici nello stesso
sradicati dalla società umana. modo in cui la mosca all’amo attira la
Perché la nuova passione dei gesuiti trota. Ma era una follia fedelmente ri-
per costruire il mondo dell’uomo non flessa nella Compagnia che dirigeva. Il
ardeva in un paese immaginario. Fin fatto che nella continua lotta a zig-zag
dall’inizio, è stato un vero esercizio nel tra le due superpotenze, capitalismo e
più banale degli affari mondani. socialismo, il peso della Compagnia
Arrupe sapeva che i suoi gesuiti in Arrupe fosse proiettato contro il capi-
America centrale stavano addestrando talismo divenne parte dell’arrupismo. E
quadri marxisti, che erano essi stessi così rimane oggi.
guerriglieri comunisti attivi, che erano
membri ministeriali di un governo mar- Era inevitabile che Papa Giovanni
xista, che stavano fomentando una rivo- Paolo II facesse ciò che Paolo VI non
luzione, partecipando a eventi sanguino- aveva avuto mai abbastanza energia per
si e talvolta sacrileghi. fare: rimuovere Pedro Arrupe dal Gene-
Come avrebbe potuto accettare tutto ralato della Compagnia e il suo succes-
questo di fronte alle richieste, alle obie- sore scelto con cura, Vincent ‘Keefe, da
zioni e alle lamentele papali, ed essere ogni possibilità di diventare Generale.
ancora un gesuita in senso classico? I La strategia papale di Giovanni Paolo
suoi rapporti con i sovietici fanno riflet- II di riaffermare le prerogative del papato
tere ulteriormente. e stabilire un’alternativa al capitalismo e
In viaggio verso lo Sri Lanka e l’In- al marxismo non ebbe alcuna possibilità
donesia per incontrare i superiori gesuiti di successo finché il potere e l’influenza
di quelle regioni, nel luglio 1977, Arru- della Compagnia furono diretti dall’ar-
pe si fermò a Mosca, dove lodò tutti gli rupismo. Questo era molto chiaro.
sforzi fatti lì per fargli sentire di essere Quando, il 5 ottobre 1981, Giovanni
sulla strada giusta. Le autorità sovietiche Paolo II, direttamente e autorevolmen-
gli hanno permesso di predicare durante, intervenne negli affari supremi della
te una cerimonia ortodossa russa, nella Compagnia, togliendo dal timone i due
chiesa della Dormizione, nel monastero uomini che riteneva i principali respon-
di Novodevichy. sabili di quello che considerava il disa-
Il permesso è arrivato grazie alla me- stro dell’Ordine, e sostituendoli con due
diazione del metropolita Juvenali, capo figure di sua scelta, Paolo Dezza e Giu-
del Dipartimento degli affari esteri della seppe Pittau, il Papa diede lo stendardo
Chiesa ortodossa. Arrupe è stato onorato all’inizio di quattordici mesi critici.
lì con una visita del famigerato metropo- Era un periodo in cui i leader poten-
lita Nikodim, il secondo prelato in Unio- ti all’interno e all’esterno della Chiesa
ne Sovietica. trattenevano il respiro e aspettavano. Se
E Arrupe fu così festeggiato e accol- questo Papa è stato capace di un’azione
to da questi due colonnelli del KGB così audace e insolita, chi avrebbe po-
che, dopo il suo ritorno a Roma, parlò tuto prevedere cosa avrebbe fatto dopo?
con gioia della “crescente vitalità reli- All’interno della Compagnia di Gesù,
giosa” in Unione Sovietica e, disse, del i rinnovazionisti e progressisti liberali,
grande interesse per la religione che era che nel 1981, sei anni dopo la XXXII
Congregazione, avevano glorificato Ar- Del resto, quando ha messo una mano
rupe, in particolare tutti i Superiori prin- vigorosa direttamente sul cuore del go-
cipali di Roma e di tutte le Province, verno dei gesuiti, non ha avvertito il
così come la maggior parte dei maggiori cardinale Eduardo Pironio, il cui compi-
teologi gesuiti , scrittori e attivisti sociali to specifico è quello di occuparsi degli
hanno capito il futuro che li attendeva. ordini religiosi per conto del papa. La
romanità non vedeva con occhi buoni
A differenza di Paolo VI, questo Papa questa repentinità.
è stato capace di farsi giustizia da solo. Poteva l’amministrazione vaticana af-
Non si poteva più fare affidamento su di fiancarsi a un energico papato esercitato
lui per giocare secondo le regole del gio- da un pontefice non romano, non italia-
co romano che i gesuiti e altri avevano no, non occidentale, un uomo che non
imparato così bene a giocare a proprio sapeva nulla se non cavalcare a pelo sul-
vantaggio. E, a differenza di Paolo VI, la delicata rete di norme accuratamente
questo Papa è stato capace dell’inimma- articolate?
ginabile, o almeno di quello che fino a Insomma, un uomo del genere po-
quel giorno di ottobre 1981 era sembrato trebbe anche sconvolgere il fragile equi-
inimmaginabile; era disposto a sconfig- librio dei rapporti tra Vaticano e Mosca
gere l’arrupismo. basato sul patto ventennale tra un prece-
Aveva stabilito i propri superiori, po- dente Papa e il Politburo sovietico; o in-
teva andare oltre. Poteva ridurre lo sta- terferire nelle delicate sottigliezze della
tus canonico della Compagnia a quello sezione finanziaria del Vaticano.
di una congregazione locale invece di Per tutti l’attesa dell’esito della vicen-
essere un ordine principale e privile- da dei Gesuiti era estenuante.
giato, o costringere quegli stessi gesuiti
che avevano formulato la nuova visio- Quando tutti gli occhi erano punta-
ne nei decreti della XXXII, ad adottare ti su Giovanni Paolo II, il risultato non
il pre-gesuitismo. Poteva anche operare poteva che essere problematico: sfortu-
l’espulsione di tutti i gesuiti dissidenti, natamente, aveva estromesso Arrupe e
o promuovere la concezione tradizionale O’Keefe prima che potesse concepire un
dell’appartenenza alla Compagnia. piano o uno scopo diverso da quello di
Un Papa che si era mostrato tanto ir- sbarazzarsi di due preminenti irritanti.
ragionevole quanto questo, era capace La cosa più sfortunata, per la sua
di tutto; le variazioni colorate su paure, generale strategia pontificia, è stata
oltraggi e rabbia erano tanto fantastiche quella che agì senza piena conoscenza
quanto impressionanti. dei grandi interessi che, a Roma, nella
I gesuiti non erano affatto i soli a te- Chiesa universale, e nel mondo laico,
mere Giovanni Paolo II. Altri ordini reli- erano investiti nel perdurare dell’auto-
giosi cattolici maschili e femminili ave- nomia dell’arrupismo; nella Compagnia
vano seguito un analogo “rinnovamento” di Gesù, in altre parole, come punta di
liberatorio, e quindi si aspettavano una diamante di un nuovo movimento anti-
condanna simile. Oltre agli ordini reli- papale, antiromano e anticapitalista tra
giosi e alle congregazioni, l’intera sca- vescovi, clero, suore e laici cattolici.
la del mondo ufficiale vaticano ha visto “Conosci il tuo nemico” non era un
questo Papa capace di agire di propria proverbio che usciva facilmente sulle
iniziativa in materia di finanza, politica labbra di Giovanni Paolo II quando par-
estera, missioni, clero, dottrina, nomine lava dei gesuiti, semplicemente perché
dei vescovi, sacramenti, matrimonio. non aveva compreso appieno che erano
suoi nemici, e che i loro amici e imitatori lo avevano eletto in un unico voto: “Ser-
sarebbero stati quindi nemici suoi. viremo il Papa e la Chiesa”, ha detto il
Aggiungendo la beffa al danno, nes- nuovo padre generale con una chiara af-
suno, compreso lo stesso Papa, sapeva fermazione di arrupismo, se lo faremo
come risolvere il dilemma completa- quindi equivale a servire l’uomo.
mente nuovo dell’ordine dei Gesuiti. Ebbene, preoccuparsi di lui, dell’in-
Per sua stessa natura, struttura e di- giustizia politica e del bisogno materia-
mensione, la Compagnia aveva bloccato le, continuerà ad essere la prima preoc-
buona parte della Chiesa. In una situazio- cupazione dei gesuiti.
ne di crisi, che richiede rapidità e azio- I resti mortali delle speranze di cam-
ni estese, Giovanni Paolo II non poteva biamento furono sepolti all’interno di
decidere di intraprendere alcuna azione una frana continua, con la dedizione dei
decisiva senza creare più confusione di Gesuiti alla Teologia della Liberazione
quanto si sentisse in grado di sopportare. e la sua ridefinizione della Chiesa e del-
le sue dottrine: con le riviste dei Gesuiti
Quasi all’improvviso come rimuo- che erodevano l’autorità papale ed ec-
vendo Arrupe, Giovanni Paolo II permi- clesiastica sulla morale e la dottrina, e
se al suo Superiore Generale personal- con gli attacchi sempre più audaci degli
mente nominato, Paolo Dezza, di annun- scritti e dei sermoni dei gesuiti contro la
ciare che il Papa avrebbe autorizzato una persona e il pontificato di Giovanni Pao-
Congregazione Generale della Compa- lo II e i dogmi fondamentali della Chiesa
gnia di Gesù a Roma. La XXXIII Con- che guida.
gregazione si sarebbe riunita nel settem- Per molti, l’unica affermazione più
bre 1983 per eleggere un nuovo Padre organizzata e radicale dell’arrupismo
Generale secondo le modalità stagiona- fatta dal padre generale Kolvenbach è
te dal tempo, e “trattare quelle cose che stata registrata in India. Per Pedro Arru-
devono essere riviste secondo la volontà pe, quella zona, con tutti i suoi eccessi
della Santa Sede”. religiosi e le sue deviazioni che possono
La tensione era stata spezzata. Il so- essere descritte solo come induismo cat-
spiro di sollievo collettivo era quasi tolico approvato, era il campo di missio-
udibile. Il governo della Compagnia era ne a cui lui e la sua Compagnia potevano
di nuovo nelle sue mani. In ogni caso, indicare con il massimo orgoglio e sod-
quando Piet-Hans Kolvenbach fu elet- disfazione.
to ventottesimo Generale dei Gesuiti Michael Amaladoss, SJ, nominato da
dai delegati alla XXXII Congregazione, Kolvenbach come uno dei suoi assistenti
nel settembre 1983, molti osservatori si generali, divenne il nuovo energico so-
aspettavano e qualcuno supponeva che, stenitore della politica di Arrupe in In-
dietro la sua apparenza di vigore e un dia. Amaladoss ha chiarito che considera
certo distacco olimpico, doveva esser- tutte le religioni, l’induismo non meno
ci in lui uno spirito che imponesse una del cattolicesimo, come “impegni di
svolta agli eventi, che, con il suo modo fede che portano allo stesso fine”.
di parlare calmo e canoro, pronunciasse Nessuna religione può rivendicare il
le prime parole di una reale intenzione primato. Certamente, come parlava ai
di fermare la guerra dei Gesuiti contro suoi tempi George Tyrrell, così parla
il Papato. oggi Amaladoss: «La Chiesa può esse-
Ogni speranza di svolta si è indub- re chiamata a morire..., questo vale per
biamente spenta con le parole con cui tutte le religioni». Nessuna «pretesa di
Kolvenbach si è rivolto ai delegati che completezza da parte della Chiesa può
essere sostenuta. fatti concreti.

Niente di tutto questo vuole significa- Nel 1984 il cardinale Joseph Ratzin-
re che la Compagnia di Gesù abbia perso ger ha emanato un’Istruzione ufficia-
il suo appetito o la sua capacità di premi- le rivolta a tutti i cattolici riguardo alla
nenza. Teologia della Liberazione. Ratzinger è
Né Kolvenbach né la dirigenza post- a capo della Congregazione per la Dot-
arrupia rappresentata dagli Assistenti trina della Fede (CD) ed è direttamente
generali e regionali dell’équipe romana responsabile davanti a Giovanni Paolo
del Padre Generale devono essere consi- II del mantenimento della purezza della
derati idealisti estatici. Sono realisti duri dottrina della fede cattolica.
e testardi, che non hanno dimenticato il Quando parla, di solito è come por-
primo sorprendente tentativo di Giovan- tavoce del Papa. Nella sua Istruzione,
ni Paolo II di fermare la Compagnia e Ratzinger ha evidenziato un punto sa-
sanno che non sarà l’ultimo. liente: nessuna liberazione politica o
Prima che la maggior parte degli ec- economica del popolo, per quanto ne-
clesiastici lo vedessero, hanno contem- cessaria e giustificata, può essere confu-
plato una nuova nuvola che si condensa- sa con l’unica liberazione che la Chiesa
va all’orizzonte, e hanno capito che un cattolica promette, che è dal peccato e
giorno, presto, durante il pontificato di dai suoi effetti.
questo Papa testardo, la nuvola potrebbe Immediatamente e con arroganza
oscurare tutto il loro panorama e minac- degna di Arrupe, Kolvenbach fece un
ciare l’esistenza del nuovo gesuitismo commento pubblico all’Istruzione di
che hanno abbracciato. Ratzinger, che significava un commento
Questa nube è la crescente convin- su Giovanni Paolo II. Si è detto deluso e
zione di Giovanni Paolo II, condivisa da sinceramente sgomento per gli “aspetti
molte persone dell’ambiente pontificio, negativi” dell’Istruzione di Ratzinger. E
che la prima esigenza della Chiesa cat- che la realtà era che l’attivismo sociale e
tolica degli anni Ottanta sia l’interpreta- l’impegno politico della Teologia della
zione autorevole dei documenti del Con- Liberazione erano legittimi. E avrebbero
cilio Vaticano II. continuato.
Giovanni Paolo II e altri erano così Kolvenbach ha promesso, un po’ mi-
sbalorditi dal patrocinio gesuita del- steriosamente, che ci sarebbe stato un
la Teologia della Liberazione e dalle altro documento migliore sulla Teologia
deviazioni dall’ortodossia, che ci vol- della Liberazione.
le del tempo per comprendere a pie- Il polverone sollevato da questa sca-
no che tutte le deviazioni e gli eccessi, ramuccia si era appena placato quando
non solo tra i gesuiti ma nell’intera Giovanni Paolo II convocò un sinodo
Chiesa, sono da attribuire a interpre- speciale di vescovi selezionati per riu-
tazioni progressiste dei documenti del nirsi in Vaticano tra il 25 novembre e l’8
Vaticano II poco strutturati che li giu- dicembre 1985 per discutere questioni
stificano. Sono convinti che, attraverso relative al Concilio Vaticano II. Tutti i
quella porta, il modernismo sia entrato suoi cardinali, 151 in tutto, si incontre-
nella Chiesa e si sia fatto strada attra- ranno con Giovanni Paolo II tra il 21 e il
verso la gerarchia, gli ordini religiosi, le 23 novembre.
congregazioni e il laicato. Era chiaro che il Papa cominciava a
La prima valutazione del Papa fatta mettere a fuoco il nocciolo di tutte le sue
dal padre generale Kolvenbach in questo antipatie, la falsa interpretazione del Va-
senso è stata ampiamente confermata da ticano II e l’area centrale del nuovo ge-
suitismo della generazione arrupista. Papato; insieme a tutto ciò, Kolvenbach

I segnali divennero più minacciosi per comprende anche che qualsiasi cambia-
modernisti, gesuiti e non gesuiti, quando mento nell’interpretazione del Vaticano
Ratzinger rilasciò una lunga intervista a II significherebbe la morte di tutto ciò
uno scrittore e giornalista italiano e suc- che ora applaudono nella Chiesa.
cessivamente la pubblicò in un libro80. La vittoria del suo modernismo nove-
Il punto di vista di Ratzinger era il se- centesco si trasformerebbe in una grave
guente: dal Vaticano II, e come risulta- sconfitta. Così, sotto la guida di Kol-
to di una falsa interpretazione dei suoi venbach, la guerra dei gesuiti contro il
documenti, non c’è una sola area delle papato si è concentrata sull’organizza-
credenze e della morale della Chiesa che zione dell’equivalente teologico di uno
non sia stata corrotta. sciopero di avvertimento contro la nuo-
I più semplici potevano leggere l’av- va offensiva di Giovanni Paolo II contro
vertimento scritto sul muro, e né Kol- la visione modernista contemporanea
venbach né alcuno dei suoi consiglieri della Chiesa.
erano semplici. Il Padre Generale e i Kolvenbach aveva promesso un’istru-
suoi assistenti non hanno bisogno che zione migliore di quella di Ratzinger del
gli cada addosso una casa per capire che 1984 sulla Teologia della liberazione.
qualcuno li ha scalzati da sotto i piedi e L’uomo di punta dei gesuiti in questa
distrutto le fondamenta. nuova fase della guerra, autore di diversi
Si rendono conto che Giovanni Paolo libri, viene spesso definito dai suoi so-
II ha trovato un altro modo per cercare stenitori “il Karl Rahner della teologia
di forzare la riaffermazione delle pre- della liberazione”. Il suo nome è Juan
rogative papali. Se quel sinodo speciale Luis Segundo.
dei vescovi dichiarasse che la consueta Sebbene sia nato in Uruguay e abbia
interpretazione del Vaticano II è moder- svolto la maggior parte del suo lavoro
nista e falsa, una cosa del genere porte- in America Latina, trovò posto al Re-
rebbe il nuovo gesuitismo all’estrema gis College, bastione del cattolicesimo
bancarotta. liberal-progressista a Toronto, in Cana-
Non è che il Padre Generale Kol- da, e lì compose la risposta dei gesuiti
venbach sia in disaccordo con l’analisi a Giovanni Paolo II. Tale risposta è un
della situazione di Giovanni Paolo II, libro, pubblicato nel 1985 e intitolato
ma piuttosto è molto convinto che il Theology and the Church (Teologia e
passaggio dal gesuitismo classico all’ar- Chiesa).
rupismo dipenda, in modo vitale, dal Sebbene voglia essere una risposta a
mantenimento, dalla conservazione e Ratzinger, il suo stile fa pensare che sia
dall’ulteriore promozione dell’interpre- in realtà un monito a Giovanni Paolo II.
tazione modernista del Vaticano II. Per un uomo della categoria di Segundo
Insieme agli ecclesiastici che patroci- scrivere una risposta pubblica alla più
nano l’ordinazione delle donne, che con- alta autorità dottrinale della Chiesa e av-
donano l’aborto, la contraccezione e l’o- vertirlo di stare attento a ciò che ha in-
mosessualità, che abbandonano la fede segnato ufficialmente, è già un’enorme
nel carattere soprannaturale dei sacra- arroganza. Se Segundo, o qualcuno
menti, e invece ardentemente, abbrac- del suo rango, incontra difficoltà reali
ciano la politica e l’attivismo di sinistra; con un’Istruzione ufficiale dell’ufficio
che vogliono sempre più autonomia dal di Ratzinger, ha un rimedio molto
facile: può comunicare direttamente e
80 Il Rapporto Ratzinger, 1985. personalmente con il cardinale. E se lo
trova spiacevole o impossibile, è facile Ma lo scopo di Segundo non è risol-

che lo faccia indirettamente attraverso la vere le proprie difficoltà; lui non ne ha.
sede dei gesuiti, che è a due passi dall’uf- Il suo scopo sembra essere quello di
ficio personale di Ratzinger a Roma. avvertire Giovanni Paolo II che se lui
come Papa accetta e benedice l’Istru-
Si rendono conto che Giovanni Paolo zione di Ratzinger sulla Teologia della
II ha trovato un altro modo per cercare Liberazione, allora lui come Papa avrà
di forzare la riaffermazione delle pre- guai, molti guai.
rogative papali. Se quel sinodo speciale L’arrogante monito di Segundo al
dei vescovi dichiarasse che la consueta Santo Padre non è sottile. È, infatti, bla-
interpretazione del Vaticano II è moder- sonato nel sottotitolo del suo libro: Una
nista e falsa, una cosa del genere porte- risposta al cardinale Ratzinger e un mo-
rebbe il nuovo gesuitismo all’estrema nito alla Chiesa. Segundo, nel suo libro,
bancarotta. arriva abbastanza velocemente al cuore
Non è che il Padre Generale Kol- della minaccia papale.
venbach sia in disaccordo con l’analisi Questo Papa, dice in effetti, ha critica-
della situazione di Giovanni Paolo II, to noi teologi della liberazione, ma la sua
ma piuttosto è molto convinto che il critica è ignorante e ingiusta. Il Papa non
passaggio dal gesuitismo classico all’ar- capisce né la teologia della liberazione
rupismo dipenda, in modo vitale, dal né il marxismo di cui siamo accusati.
mantenimento, dalla conservazione e Ma non lasciarti distrarre da questa
dall’ulteriore promozione dell’interpre- faida sulla Teologia della Liberazione,
tazione modernista del Vaticano II. continua Segundo. Il vero scopo di que-
sto Papa è quello di cambiare tutta la te-
Insieme agli ecclesiastici che patroci- ologia del Vaticano II.
nano l’ordinazione delle donne, che con- Qui, dice Segundo, sta l’agenda na-
donano l’aborto, la contraccezione e l’o- scosta del Papa, il suo scopo reale e sub-
mosessualità, che abbandonano la fede dolo: riportare la Chiesa agli schemi pre-
nel carattere soprannaturale dei sacra- Vaticano II, e quindi tradire il vero inse-
menti, e invece li abbracciano ardente- gnamento della Chiesa di Cristo come il
mente, abbracciano la politica e l’attivi- Vaticano II ce l’ha insegnato.
smo di sinistra; che vogliono sempre più La sostanza dell’argomentazione di
autonomia dal Papato; insieme a tutto Segundo è uscita direttamente dal libro
ciò, Kolvenbach comprende anche che modernista. Fino al Vaticano II, Roma o
qualsiasi cambiamento nell’interpreta- il Vaticano o la Chiesa gerarchica - per
zione del Vaticano II significherebbe la Segundo i termini sono intercambiabili
morte di tutto ciò che ora applaudono - insegnavano il cattolicesimo sulla base
nella Chiesa. di una teoria dei “due mondi”: il mondo
La vittoria del suo modernismo nove- spirituale e il mondo materiale.
centesco si trasformerebbe in una grave Incoraggiava il fervore religioso e la
sconfitta. Così, sotto la guida di Kol- pratica per il mondo spirituale, ma de-
venbach, la guerra dei gesuiti contro il nunciava ogni immersione nel mondo
papato si è concentrata sull’organizza- materiale. Il risultato fu che la Chiesa
zione dell’equivalente teologico di uno non fece nulla per aiutare gli uomini e
sciopero di avvertimento contro la nuo- le donne nei loro problemi materiali. Si
va offensiva di Giovanni Paolo II contro concentrò sui peccati personali e sulla
la visione modernista contemporanea salvezza personale, mai sui peccati so-
della Chiesa. ciali e la salvezza sociale.
Si diceva che chiunque si impegnas- avvertita, l’avviso di Segundo grida

se in quel tipo di attività fosse diventato forte e chiaro, che questo Papa intende
“secolarizzato” - una parola molto spor- cambiare la teologia del Vaticano II per
ca, come la vede Segundo, nella Chiesa adattarla alla sua concezione personale e
pre-Vaticano II. parziale. E che il cardinale Ratzinger e
Sfortunatamente per Giovanni Paolo papa Giovanni Paolo II si guardino dal
II, l’argomentazione di Segundo non è peccare contro la voce di questa nuo-
solo ben ponderata, arguta, ben infor- va e vera “autorità magisteriale” della
mata e attraentemente democratica; si Chiesa di Cristo.
basa anche in parte, e comunque erro-
neamente, sulle parole esplicite di Paolo Bersaglio indiscusso di Segundo è
VI. Perché fu, dice Segundo, sotto Paolo Papa Giovanni Paolo II, nonostante
VI che il Vaticano II cambiò quella pre- egli diriga critiche contro il modo in cui
cedente visione cosiddetta “spirituale” Ratzinger tratta la Teologia della libera-
della Chiesa. E fu Paolo VI a dire che il zione e utilizzi il vigore, a volte veleno-
Concilio aveva abbandonato la teoria dei so, con cui è abituato a ferire le motiva-
“due mondi”; che ora la Chiesa guardava zioni personali del cardinale.
invece all’uomo come un essere integra- I consiglieri gesuiti avrebbero dovuto
to, affamato di salvezza e liberazione sia almeno sopprimere commenti del tipo
materiali che spirituali. E cita il discorso che Ratzinger doveva avere avuto “una
con cui Paolo VI chiuse il Vaticano II il certa dose di malevolenza” per scrive-
7 dicembre 1965, e che fu di grande ispi- re come ha fatto. Attaccando la Teolo-
razione per i gesuiti del CG31 e oltre: gia della Liberazione, dice Segundo, il
“Non si dirà forse che il pensiero della Papa attacca la vera “autorità di insegna-
Chiesa nel Concilio ha deviato verso le mento” della Chiesa e va a riaffermare
posizioni antropocentriche della cultura la vecchia mentalità dualistica dei rigidi
moderna?” E Paolo VI ha dato la rispo- chierici romani e a distruggere questa
sta: “Deviato, no! Girato... Sì!”. “autorità di insegnamento”.
Paolo VI ha spiegato che la religione Per dare a Segundo ciò che è suo, i
è completamente al servizio del bene Gesuiti non avrebbero potuto scegliere
dell’uomo. Poiché la Chiesa desidera il persona migliore per sparare il primo
bene spirituale dell’uomo, lavorerà an- colpo di cannone nell’ultima campagna
che per il suo bene materiale, per la sua della Compagnia contro il tradizionale
liberazione dalla povertà, dalla schiavitù Papato. Nessun teologo ha spiegato in
economica e dal dominio politico. modo così dettagliato e con tale forza la
Per Segundo, il punto è che la Chie- base teologica per l’allontanamento del-
sa popolare o “la Chiesa del popolo”, la Compagnia dal gesuitismo classico.
in quanto distinta dalla Chiesa gerar- Il suo libro è la manifestazione più
chica di Roma, è emersa dalla cultura chiara e la migliore giustificazione del
moderna proprio sulla base di questa nuovo gesuitismo che la Compagnia ha
concezione unitaria dell’uomo, che, egli prodotto.
dichiara, è ora la dottrina fondamen- La sua difesa della nuova teologia non
tale della Chiesa, la teologia cattolica è né più né meno che una difesa della
accettata. nuova missione pensata e adottata dalla
In questa “Chiesa del popolo” sta Compagnia di Gesù nelle congregazioni
la vera “autorità dottrinale” di Cristo, XXXI e XXXII, e ratificata, ancora una
dove si trova e dove deve essere con- volta, nella XXXIII.
sultata. Che “la chiesa del popolo” sia In quanto tale, è un’esortazione per
tutti i sacerdoti gesuiti a imbracciare modificare il corso dell’ordine dei Ge-

un fucile e unirsi ai guerriglieri della suiti adottato negli ultimi due decenni,
giungla. Chiarisce perché i gesuiti pos- a partire dalla XXXI Congregazione e
sono essere ministri di portafoglio nei dalla comparsa di Pedro Arrupe.
governi marxisti e sono autorizzati ad Con la sua pubblicazione svanisce la
attaccare aspramente Giovanni Paolo minima speranza che potesse rimane-
II per il suo insegnamento sulla morale re in ogni ottimista che il ventottesimo
sessuale; perché i gesuiti passano la vita Padre Generale facesse qualcosa, di sua
a risolvere problemi sindacali, a organiz- iniziativa, per fermare la guerra tra il Pa-
zare lavoratori della canna da zucchero, pato e i Gesuiti.
a gestire fabbriche, a costruire alloggi Non ci si può illudere che questa
economici, ad aiutare la North Ameri- Compagnia di Gesù, in quest’ora crucia-
can Federation of Planned Parentho- le della storia decadente della struttura
od a diffondere l’uso di contraccettivi, visibile della Chiesa cattolica, offra una
(NOTA DEL TRAD.: Planned Paren- soluzione che la strapperà dalle sue dif-
thood è oggi una multinazionale dove ficoltà e la introdurrà in una nuova era,
vengono comprati feti umani da don- come fece Iñigo di Loyola quando Roma
ne che abortiscono, pagate per lo sco- affrontò le enormi difficoltà della metà
po. Qualcuno la chiama “ABORTIFI- del Cinquecento.
CIO”) a gestire reti nazionali di ospedali C’è costernazione, venata di pathos
e dispensari, a organizzare manifestazio- quasi infinito, nelle menti di migliaia di
ni politiche per questo e contro l’altro, persone che conoscono il valore del ge-
in quanto le questioni del momento sono suitismo ignaziano e che si aspettavano
presentate dall’«autorità magisteriale» con fiducia che la Compagnia di Gesù
della «Chiesa popolare». ripetesse il suo brillante trionfo del XVI
Tali sono le azioni della fede moder- secolo.
na, fedele alla nuova teologia secondo Come Giovanni Paolo II, quando era
la quale i bisogni materiali degli uomini vescovo al Concilio Vaticano II, sperava
dovrebbero essere l’oggetto principale che le farfalle potessero uscire dai boz-
degli sforzi della Chiesa. zoli che avevano tessuto.
Certo, il “monito” di Segundo è così Ciò che ne è venuto fuori è stato inve-
vasto e ampio che vi trova spazio non ce un settarismo liberale che si è rapida-
solo per difendere tutte le attività gradite mente consolidato in un totalitarismo di
ai teologi della Liberazione, ma anche pensiero, un approccio così dogmatico
per promuovere l’”opzione preferenzia- che quella che a prima vista sembrava
le per i poveri”, per alimentare l’attac- una rinfrescante chiarezza di visione di-
co contro “capitalismo transnazionale”, venne presto una trappola di moralismo
come avviene negli Stati Uniti, e forza il autocelebrativo e autogiustificato.
tentativo di cambiare la struttura socio- Tutti coloro che non erano d’accordo
politica delle nazioni. erano considerati immorali. Il conserva-
Deliberata o no, la risposta di Segundo torismo e il tradizionalismo non dove-
è quella definitiva di padre Kolvenbach e vano essere tollerati. Coloro che erano
dei suoi gesuiti alla continua insoddisfa- colpevoli di uno di loro hanno sofferto.
zione dei Papi per questa nuova Compa- Alcuni sono stati messi a tacere. Altri
gnia. Il fatto che il Generale dei Gesuiti sono stati licenziati dalla Compagnia.
e la sua équipe romana approvino questo Altri se ne andarono di propria iniziativa.
libro ne fa, in sostanza, la sua risposta a C’erano quelli che rimasero gesuiti; ma
Giovanni Paolo II e a chiunque intenda si rifugiarono nel lavoro parrocchiale, o
altrove, presso colleghi ecclesiastici più to” negli anni Sessanta di questo secolo.
tolleranti 81. Per quanto eroici siano oggi Queste persone sottolineeranno l’impru-
alcuni gesuiti, e l’ordine abbia ancora denza di Paolo VI nel dirigere l’attenzio-
diverse centinaia di eroi che lavorano, ne del Vaticano II verso quello che chia-
soffrono e resistono nelle circostanze mava “il mondo dell’uomo”.
più rigorose, umanamente parlando, il La condizione umana non aveva
tavolo della Compagnia è stato infiltrato bisogno di essere “onorata” e lui lo
dall’arrupismo. sapeva. Non possedeva più “valori” da
La Chiesa di Roma ha perso il prezio- “rispettare e onorare”. Aveva solo due
so appoggio e servizio dell’unico corpo valori: denaro e potere. Tutti hanno ca-
di uomini che, nella sua forma origina- pito che tali valori non potevano essere
ria, avrebbe potuto arrestare la distruzio- onorati o purificati. L’ultima cosa che il
ne operata da quegli uragani di cambia- mondo voleva o di cui aveva bisogno
mento che, negli anni Sessanta, comin- era che una religione “approvasse i suoi
ciarono a far ruotare tutto intorno a un sforzi”, perché quegli sforzi erano stati
nuovo centro. ed erano tuttora palesemente inutili.
I gesuiti avrebbero potuto, ancora una Nel momento stesso in cui ha parlato
volta, fare la differenza tra una Chiesa Paolo VI, gli uomini e le donne moderne
disastrosa, come è adesso, e una Chie- si sono resi conto che stavano cadendo
sa che agisse con vigore per prendere in irrimediabilmente in una trappola che si
mano una situazione che, in realtà, rende erano tesi.
impotenti il Papa
e i vescovi. Erano bloccati con John Kennedy e
Ma i Gesuiti non vogliono essere loro Nikita Khrushchev, i due uomini più po-
a salvare la Chiesa Cattolica Romana tenti del mondo (come ammisero fred-
oggi. In un futuro e più pacifico tempo damente l’un l’altro un giorno sul sedile
della storia della Chiesa romana, quando posteriore di un’auto di lusso); nessuno
gli storici stabiliranno i fattori che hanno di loro voleva spezzare l’orrendo fulmi-
portato al declino delle istituzioni cat- ne che bloccava i superpoteri.
toliche novecentesche, è probabile che Gli uomini moderni sono stati coin-
qualcuno, con la saggezza del tempo, volti nella defezione di massa della mo-
commenterà quanto la Società di Gesù, rale cattolica e della sua influenza di-
l’ordine religioso per eccellenza, avreb- struttiva sul matrimonio, sulla vita fami-
be potuto farlo quando la Chiesa romana liare e sulla moralità pubblica e privata.
iniziò il suo parossismo di “rinnovamen- Uomini e donne moderni sono sta-
ti effettivamente catturati da entram-
81 Vincent Miceli è uno degli esempi ameri- be le parti. Sono rimasti intrappolati in
cani più eclatanti degli ultimi anni di qualcuno Vietnam, partecipando al suo dramma,
che se ne è andato dalla Compagnia perché lo
erano i suoi scritti teologici tradizionali e la sua
nell’Africa sub-sahariana, con la morte
schietta critica alle deviazioni dei gesuiti inac- di milioni di persone; nell’infinita emor-
cettabile per Superiori e colleghi. L’esempio più ragia di Irlanda, Angola, Afghanistan,
notevole di silenziamento è quello di Corne- Timor Est e Medio Oriente.
lius Buckley, S.J., storico dell’Università di San
Francisco e apprezzato editorialista. Quando
Erano imprigionati nei colloqui perpe-
Buckley criticò apertamente le pratiche liturgi- tui e nelle situazioni di stallo del disarmo
che gravi e semiblasfeme della Scuola dei Ge- che portavano sempre alla fabbricazione
suiti di Teologia a Berkeley, il presidente della di nuove armi; nella miseria endemica
JSTB, Richard A. Hill, S.J., chiese il silenzio di
Buckley. Quattro anni dopo che ebbe luogo nel
dell’America Latina, nella progressiva
1980, il silenzio di Buckley è ancora rigorosa- dissoluzione della nazione nordameri-
mente applicato. cana in una cittadinanza così comune
da far temere che diventasse una vuota, al corteo umano e di parlare in modo
lassista, spettrale finzione giuridica, e anticattolico di una questione che non
nient’altro. era l’unica che si poneva alla Chiesa e
Ovunque il credente o il non credente alla Compagnia. In realtà era la voce
normalmente e ragionevolmente infor- autentica del cattolicesimo che manca-
mato guardasse sulla scena umana, era va in entrambi i discorsi, sia in quello
ovvio che la persona meno attesa per di Paolo VI che nell’arrupismo. Man-
fornire una soluzione era “l’uomo mo- cava perché né Paolo VI, né Arrupe, né
derno” di cui Paolo VI cantava le lodi la generazione dei gesuiti dalla XXXI
e gli onori nel suo discorso e nei docu- alla XXXIII, avevano fatto un’analisi
menti del suo Consiglio. religiosa cattolica della situazione della
I realisti hard-core potrebbero giusta- Chiesa e della condizione del mondo a
mente chiedere: come hai intenzione di metà del secolo.
purificare e benedire il rigido capitali-
smo? O il marxismo dialettico? O l’u- Il suo sforzo non è stato quello di tra-
manesimo laico? Eppure questo è ciò sformare la società intorno a lui guidan-
che Paolo sembrava implicare che la sua dola alla luce della sua fede; la loro vo-
Chiesa avesse fatto. lontà era basata sull’essere trasformati,
Un chiaroveggente contemporaneo e quindi accettati, da quel mondo.
come Malcolm Muggeridge, che con- Non c’è niente di specificamente cat-
tinua a percorrere la via del ritorno alla tolico, cristiano o anche religioso nei bi-
verità, poteva vedere il vicolo cieco in sogni, per quanto veri possano essere, di
cui l’“umanità” di cui Paolo VI e il Con- alloggi economici, occupazione costan-
siglio discutevano come criterio, o il te, atmosfera senza inquinamento, diritti
“popolo” in cui si era cacciato Arrupe civili, libertà politiche, sindacalizzazio-
e i suoi gesuiti, si stavano preparando a ne dei lavoratori, produzione, sviluppo
coltivare. e uso delle armi, offensiva e difensiva,
Muggeridge poteva osservare spassio- pianificazione economica nazionale e
natamente la parata malconcia dell’“u- politiche commerciali internazionali,
manità” e descrivere la loro situazione affari agricoli e nazionalizzazione delle
tristemente ma accuratamente: “Non c’è industrie. Tutte queste aree dell’attività
la minima speranza che, in termini ter- umana richiedono l’esercizio della com-
reni, qualcosa possa essere salvato, che prensione pratica, che, ovviamente, be-
nessuna battaglia terrena sia vinta, né neficerà di solide basi religiose e morali,
che alcuna battaglia terrena possa es- ma non c’è uno sforzo attraverso il quale
sere vinta.” Possa una soluzione essere la situazione religiosa dell’umanità pos-
trovata fuori da questo mondo. Tutto è sa essere analizzata in questi termini con
consistito in un sonnambulismo fino al la speranza di generare un progetto per
termine della notte.” il miglioramento spirituale di coloro che
L’umanità sapeva che per quanto ri- lavorano per alloggi economici, lavoro
guardava l’integrità umana, la mezza- permanente, aria pulita e tutto il resto.
notte era già suonata; che tutte le energie Se qualcuno ci prova, si ritroverà in-
del mondo erano finite in tavoli e fatica. trappolato, con tutti gli altri, negli ingra-
Non era così che lo intendeva Paolo VI, naggi schiaccianti dei bisogni materiali,
e nemmeno gli indaffarati interpreti del dei benefici materiali, dei desideri mate-
Vaticano II, né i delegati gesuiti delle riali e delle ambizioni materiali.
Congregazioni XXXI e XXXII. I gesuiti ci provarono. Puoi leggere
Decisero di restare indietro rispetto tutti i decreti della XXXI e della XXXII
Congregazione, puoi studiare ciò che Nel sedicesimo secolo, Iñigo vedeva
Pedro Arrupe ha detto e predicato ai il mondo esclusivamente dal punto di
gesuiti e su di loro, sul loro lavoro, sul vista del Signore e Salvatore che deside-
loro mondo. Puoi analizzare le parole rava servire.
di Paolo VI, che tanto incoraggiavano i Riconosceva quindi e definiva chia-
gesuiti riguardo alla Chiesa e al mondo ramente il problema: la sede di Pietro
che la circonda al tempo del Vaticano II. era allora in grave pericolo per errore
Da nessuna parte troverai un’analisi intellettuale ed eresia teologica. La sua
religiosa e soprannaturale di qualsiasi più grande carenza nel resistere a quel
aspetto della situazione umana. pericolo era la sua struttura medievale.
Tale era la vulnerabilità della Chiesa.
Sia Paolo VI che Arrupe hanno notato
che qualcosa era cambiato. Ma, poiché Di fronte a uomini immersi nella mo-
entrambi erano immersi nei mille det- dernità del sedicesimo secolo, la Chiesa
tagli della vita moderna e complessa, aveva istituito difese che erano tornate
strutturando macchinazioni sempre più utili duecento anni prima in un mondo
ardite e innovative, ogni giorno in am- completamente diverso. Iñigo ha pro-
biti più numerosi della vita umana, non gettato e lanciato la sua Compagnia per
hanno mai compreso lo straordinario compensare quella vulnerabilità.
cambiamento che era avvenuto; perché, Di qui il voto speciale di obbedien-
in altre parole, accettavano analisi pura- za al Papa, la mobilità dei suoi uomini,
mente umane invece di quelle rigorosa- la molteplicità, l’iniziativa e lo slancio
mente religiose. educativo mondiale da parte di un grup-
Di conseguenza, nessuno di loro si è po omogeneo e rigorosamente istruito, il
mai trovato faccia a faccia con la realtà cui unico scopo era quello di infiltrarsi
dominante del nostro tempo. nella scena umana completamente nuo-
Invece, come tutti, i gesuiti si lasciava con la realtà duratura e immutabile
rono prendere da un attivismo materiale dello Spirito, come rivelato a Cristo e
inadatto agli apostoli di un Dio sopran- trasmessa attraverso la Chiesa.
naturale, e decisero che la loro fedeltà In modo simile, per Iñigo la questio-
primaria doveva essere rivolta “al popo- ne oggi sarebbe isolare e definire chiara-
lo” e non all’occupante del trono di San mente l’enorme cambiamento avvenuto
Pietro. nel nostro mondo e analizzare la realtà
Intanto Paolo VI vedeva la sua autori- e i problemi che l’Umanità e la Chiesa
tà e il suo primato travolti da un mare in stanno affrontando.
tempesta di ambizioni puramente uma- Il suo primo passo, quindi, sarebbe
ne, animato dai compromessi che aveva quello di definire l’elemento base del
accettato per avere accesso al mondo. gioco. Paolo VI e i gesuiti la chiamavano
Agli occhi di Iñigo de Loyola, sia globalmente “la condizione umana”,
l’enorme cambiamento avvenuto, sia la “il mondo dell’uomo”. Lo hanno fatto
realtà dominante del nostro tempo, sa- perché avevano già assunto la concezio-
rebbero stati chiarissimi. Iñigo avreb- ne collettivista ed egualitaria dell’Uma-
be iniziato con il gentile pessimismo di nità che livella antropologicamente tutte
Malcolm Muggeridge, ma non avrebbe le persone.
proseguito. E certamente non si sareb- Ma è diverso ciò che dice la Storia Sa-
be accontentato di una mera mascherata cra, la storia dei rapporti di Dio con l’uo-
di sopravvivenza da capotribù, come ha mo. Né il cattolicesimo né la storia re-
fatto l’arrupismo. ligiosa del cristianesimo consentono di
gettare tutta l’umanità nella stessa borsa fluenza, e spesso anche la possibilità di
con il titolo generico di specie umana, essere, alle leggi, alle lingue, ai costumi,
come Homo sapiens. alle ambizioni, al quadro socio-politico,
Al contrario, il cattolicesimo ammet- alla sessualità, alla conoscenza, ai diver-
te, accetta e insiste sul fatto che, nono- timenti, alle fibre stesse del pensiero, del
stante tutti gli uomini e le donne abbiano sentimento e dell’azione.
la stessa natura, questo è solo un aspet- Per un Iñigo moderno, queste terre
to della nostra vera identità, e non il più e queste persone comprenderebbero il
importante. cuore del cristianesimo.
Il Cristianesimo dice che questo non La seconda parte del mondo all’in-
contiene tutta la storia umana e che, se terno di questa analisi sarebbe costituita
si riduce a tale dimensione l’analisi del- da tutti gli altri paesi, nei quali la pre-
le potenzialità, dei bisogni, dei pericoli dicazione e la pratica del cristianesimo
umani e del futuro dell’Umanità, ci tro- erano penetrate solo molto frammenta-
veremo di fronte a un grave pasticcio. riamente fino ai giorni nostri; luoghi le
cui culture e stili di vita non sono mai
L’altro, più importante, aspetto dell’i- stati saturi, per molto tempo, della buona
dentità umana riguarda un fatto fonda- novella della redenzione di Cristo, terre
mentale che ha cambiato irrevocabil- che si trovano soprattutto in Africa e in
mente tutta la natura umana in ogni indi- Asia. Questa parte per Iñigo costituireb-
viduo che sia mai vissuto, viva o vivrà. be l’esterno.
Si tratta della redenzione di tutti gli Con modifiche ed eccezioni, questa
uomini e le donne attraverso le sof- sarebbe la classificazione fondamentale
ferenze, la morte e la risurrezione di che Iñigo farebbe del “mondo dell’uo-
Gesù. mo”. All’interno di un mondo del gene-
In altre parole, l’umanità non è un re, intenderebbe l’Islam come un’ere-
insieme di animali intelligenti messi in- sia cristiana dall’esterno, definirebbe il
sieme come Homo sapiens. Si tratta, so- buddismo, l’induismo e lo shintoismo
prattutto, di un genere di uomini e donne come aberrazioni pagane dall’esterno,
la cui struttura e forma umana, fin dal il marxismo-leninismo come un cancro
loro inizio, è stata modificata dal fatto dall’interno e l’ebraismo come un ele-
che sono stati redenti da Cristo e hanno mento mistico e misterioso.
avuto la possibilità di vedere il volto del Il terzo passo di questa analisi sareb-
Dio onnipotente e maestoso. be cruciale: determinare la condizione
La seconda tappa dell’analisi di Iñi- del cristianesimo, e del cattolicesimo in
go sarebbe quella di vedere questa razza particolare, nell’area interna. Si chiede-
umana redenta nella sua attuale situazio- rebbe: qual è, lì, la realtà dominante e
ne. L’avrebbe divisa in due parti. Una preponderante del cristianesimo?
sarà oggetto della sua massima preoccu- Per quanto dura fosse la risposta,
pazione e sarà costituito dalla gente di Iñigo non avrebbe vacillato di fron-
quei Paesi dove la buona notizia della te ad essa, come non aveva fatto quat-
redenzione da parte di Cristo è stata a tro secoli prima. Questa realtà oggi è
lungo predicata, e per di più largamen- l’abolizione quasi completa di ciò che
te accolta. Questi sarebbero oggi i paesi ha reso possibile l’Europa e l’America:
dell’Europa e dell’America, dove il cri- la fede cristiana.
stianesimo, pienamente accettato ai suoi Sempre più estesamente, e presto
tempi, era diventato una questione di or- completamente, in tutti questi paesi in-
dinaria vita umana. Ha dato colore e interni, intere popolazioni vivono nella
convinzione che la vita umana non si abolito. Perché sono i primi a negarlo.
preoccupi in alcun modo della salvezza In realtà, negherebbero il fatto fon-
per mezzo di Cristo o della dottrina del damentale che il cristianesimo li ha resi
cristianesimo di tale salvezza. possibili, ha dato loro la loro lingua, il
Politicamente, socialmente, educati- loro diritto civile, la loro cultura, la loro
vamente, culturalmente, sessualmente, letteratura, persino il loro abbigliamen-
intellettualmente, la vita è priva essen- to e le loro maniere. Ha reso possibile
zialmente e nei suoi termini pratici di l’intero ordine umano delle cose da cui
qualsiasi influenza cristiana. provengono. Non ne hanno memoria.
Come stile di vita, anche come sem- Tuttavia, quell’ordine è così radicato
plice sentimentalismo o devozione irri- nell’esistenza di milioni di esseri che,
levante, il cristianesimo è stato abolito. come tutti gli esseri umani, vivono in un
Non si tratta della protesta dell’agno- mondo redento da Cristo, che non sanno,
stico: “Non so se esiste un Dio”, o della non possono immaginare come sarebbe
negazione formale dell’ateo: “Non cre- vivere in un mondo non redento da Gesù
do che esista un Dio”. Sia la protesta che Cristo.
la negazione implicano Dio, indicano Il fatto che la loro condizione attuale
che ora c’è un vuoto che una volta era non permetta loro nemmeno di contem-
riempito dalla fede. plare detta realtà, aggrava il dramma e
La nuova condizione della società il problema. È come se un uomo pre-
umana nell’area interiore è che le perso- cedentemente civilizzato cadesse nella
ne non vedono alcun vuoto. Non sento- barbarie completa. Non saprà di essere
no il bisogno di protestare che non sanno diventato un barbaro. Se avesse potuto
se Dio esiste o di dire che non possono saperlo, non l’avrebbe fatto.
credere che esista. Non c’è più bisogno L’analisi ignaziana deve chiedersi:
di protestare o negare. La situazione a come si può cominciare a spiegare a
loro sembra evidente e assoluta. Non c’è coloro che vivono nell’interno, in cui il
niente di più di ciò che vediamo e sentia- cristianesimo è stato abolito, che sono
mo; annusiamo, tocchiamo e ascoltiamo; umani a causa del cristianesimo, a cau-
se non riesci a vederlo, non puoi creder- sa della redenzione di Cristo? Con qua-
ci. In tutta l’area interna, la convinzione li simboli? Quale logica? Che parole?
di fondo corrente è che non c’è niente Quali gesti? Che stile di vita?
di reale dietro le credenze, dietro la dot- Intere generazioni di milioni di perso-
trina; che “buono”, “corretto” e “vero” ne sono oggi concepite, nate, cresciute,
sono semplicemente sinonimo di ciò che educate, senza riferimento o relazione
ci si addice, e che solo il successo in de- con Cristo. Certo, la loro mentalità è
naro, posizione sociale e piacere è im- quella dell’abolizione. Lavorano, soffro-
portante82. no, amano, fanno politica, si sposano, in-
Il problema più difficile da risolvere, vecchiano, si ammalano e muoiono; ma,
all’interno della classica analisi ignazia- nella loro mente, Cristo e la redenzione
na della nostra situazione moderna, ri- non hanno nulla a che fare con loro.
guarda le menti di quei milioni di perso- Continenti interi vedono passare gli
ne che vivono, pensano e agiscono in un anni, si compiono le occupazioni ordina-
mondo dal quale il cristianesimo è stato rie di nazioni, regioni e località; popoli
e governi prosperano o non prosperano,
82 Friedrich Nietzsche fu il primo a inventa-
ci sono guerre e bisogni; ma tutto questo
re un termine per esprimere questa abolizione. avviene al di fuori del cristianesimo.
Lo chiamava nichilismo. Tutte le nazioni e tutti i popoli sono
trattati sulla stessa base dell’abolizione congregazioni XXXI e XXXII aveva-

del cristianesimo. no creato le uniche definizioni che la
Alla fine di questa scoraggiante ter- Compagnia aveva, che il cristianesimo
za fase della sua attenta analisi, Iñigo era stato abolito a causa della povertà,
avrebbe notato che l’area interna sta len- o perché la giustizia era fallita in Sud
tamente attirando l’area esterna nella sua Africa, in Cile, nell’Unione Sovietica
orbita. Tecnologicamente e in termini di o altrove. Potrebbe anche essere perché
potere politico e militare, la prosperità e c’erano ancora persone affamate negli
l’abbondanza della prima promettono di Stati Uniti, o perché c’era una corsa agli
risolvere le principali esigenze economi- armamenti e il pericolo di una catastrofe
che e industriali della seconda. nucleare.
Per dimostrarlo basta finanziare l’a- È successo perché una massa di per-
rea esterna con quella interna, con una sone desiderava il piacere sessuale sen-
durata annua di circa 800.000 milioni di za responsabilità genitoriale, perché le
dollari, e osservare la crescente tendenza nostre vite erano infettate dalla porno-
delle nazioni e dei popoli dell’esterno ad grafia, dalla tratta delle schiave bianche,
acquistare e ad adottare i vestiti, il cibo, i dalla droga, dalla criminalità e da mille
piaceri e stili di vita nell’entroterra. altre calamità.
Con i forti venti dell’importazione e Per la prima volta nella sua storia, la
dell’imitazione, arriva anche la mentali- Compagnia di Gesù commise il famoso
tà abolizionista dell’entroterra. errore di non vedere la foresta a causa
Attraverso le prime tre fasi dell’ana- degli alberi. Ha diretto tutte le sue forze
lisi, è già chiaro che un esame rigoroso ben organizzate per combattere condi-
simile a quello sviluppato da Iñigo nel zioni e sintomi meramente materiali.
XVI secolo, porta a concezioni molto di- Ora, anche se il problema ha minac-
verse da quelle dell’arrupismo. ciato il mondo attraverso questi sintomi
I gesuiti della XXXI e XXXII Congre- e anche se i sintomi erano e sono terribi-
gazione non fecero alcuna analisi nuova li, ciò non significa che, se tutta l’ener-
o spirituale della loro Chiesa o del loro gia è dedicata a lottare per migliorare i
mondo. Si sono limitati ad accettare e sintomi, senza cambiare nulla di fonda-
utilizzare i concetti che il mondo ha dato mentale o causale, essi continueranno il
loro sull’identità umana, la condizione deterioramento generale.
del genere umano e la situazione delle In realtà sorgeranno sintomi sempre
credenze cristiane e cattoliche. più ostili per confondere noi e le persone
L’arrupismo si trovò di fronte al fatto davanti alle quali ci proponiamo di agire
che il cristianesimo stava rapidamente come apostoli.
iniziando ad essere abolito dalla vita e Inoltre, finché continui a spendere tut-
dalle menti di un numero di persone in te le tue energie per combattere i sinto-
rapido aumento. mi materiali, anche con le intenzioni più
Siccome aveva evitato le prime tre pure del mondo, molto probabilmente
tappe dell’analisi ignaziana, accettan- smetterai di essere un apostolo; è quasi
do invece la concezione umanistica, inevitabile che diventiamo ciò che stia-
era inevitabile che, nella quarta tappa mo facendo.
di quell’analisi, la determinazione e la Se il degrado sociale è il sintomo ma-
definizione delle cause della mentalità teriale che ci infiamma di desiderio di
abolizionista, i nuovi gesuiti entrasse- aiuto, diventeremo sociologi. Se il nostro
ro in azione come apostoli secolaristi campo di missione è un cattivo alloggio,
all’interno della Chiesa di Cristo. Le finiremo per diventare imprenditori edi-
li o avvocati. L’oppressione politica ci state scatenate per questa analisi semi-

trasformerà in guerriglieri o politici. Ma pianificata.
niente di tutto questo ci renderà apostoli, Ma questo, sfortunatamente, passerà
o gesuiti, o cattolici, o cristiani. alla storia come uno dei casi “se solo”
L’analisi ignaziana considererebbe più allettanti della storia.
questa quarta tappa analitica con la no- Paolo VI ha pensato, a un certo punto,
zione che l’abolizione del cristianesimo che i gesuiti del XX secolo si sarebbe-
nell’area interna, con tutti i suoi temibi- ro voltati, avrebbero sviluppato questa
li e scoraggianti sintomi, fosse dovuta a difficile analisi del loro mondo e di se
cause spirituali. Nell’indagare su quali stessi, per poi formulare una risposta
siano queste cause, un Ignazio moderno adeguata, una risposta ignaziana.
come suo modello deve avere chiaro che Alla fine degli anni Sessanta, quando
le cause non sono le stesse delle fasi. l’arrupismo era ancora in fase di forma-
Il modernismo del diciannovesimo zione e quando il Papa era sotto un gra-
secolo fu una fase del declino cristiano, ve e doloroso attacco per la sua encicli-
non una sua causa. La mentalità marxi- ca Humanae vitae, nel parossismo della
sta percepibile oggi in molti cattolici e sua impotenza e del suo dolore, lanciò
cristiani non è una causa, ma una tappa un’appassionata supplica ad Arrupe e ai
della decadenza cristiana. L’uso diffuso leader gesuiti che si erano riuniti in Va-
dell’aborto, della contraccezione e del ticano. «Aiuta la Chiesa! egli esclamò.
divorzio tra i cattolici non è una causa, Difendi il Santo Padre! Mostra ancora
ma una tappa del deterioramento del cat- una volta che i figli di sant’Ignazio san-
tolicesimo. no cosa fare in questo momento”.
La determinazione e la definizione Dal suo superbo punto di osservazio-
delle cause continua a richiedere un’a- ne come Papa, Paolo VI poteva vedere
nalisi ignaziana. La quinta tappa, quan- chiaramente di cosa aveva bisogno la
do il nostro lavoro la raggiungerà, sarà sua Chiesa. Ho sperato che la Compa-
iniziare a definire alcuni percorsi fonda- gnia di Gesù intelligente e brillantemen-
mentali di azione. te dotata rispondesse a questa esigenza,
Bisogna chiedersi fino a che punto sia per progettare e produrre risposte cat-
arrivata l’abolizione del cristianesimo. toliche, non risposte prese in prestito o
In altre parole, chiediti se è reversibile o plagiate dall’antropologia, dalla psicolo-
se è andato così lontano che è più saggio gia o dalla politica contemporanee, dalla
pianificare un programma di sopravvi- contraccezione, dall’aborto, dall’omo-
venza. sessualità, dal divorzio e dalle relazioni
La sopravvivenza, nel contesto igna- prematrimoniali.
ziano, consiste nel trovare il modo mi- Conosceva anche la necessità di crea-
gliore per portare intatte tutte le essen- re un’alternativa cattolica al rigido capi-
ze della redenzione di Cristo insegnate talismo e al comunismo senza Dio, per
dalla Chiesa, attraverso questa notte del salvaguardare la libertà individuale e il
cristianesimo. Significa, come lo inten- rispetto dei diritti umani, e includere la
deva l’arrupismo, rifiutare tutto o quasi preoccupazione per i poveri e gli oppres-
e aggrapparsi a qualunque legno aleggi si, che i comunisti senza Dio hanno reso
nel mondo intorno a noi. un requisito esclusivo loro.
Si può immaginare cosa sarebbe suc- La consueta animosità di tanti catto-
cesso se le vaste energie organizzative, lici, clero e laici, contro il papato e la
l’acutezza mentale e le doti esecutive dei Chiesa gerarchica, doveva essere rein-
trentaseimila gesuiti di Arrupe fossero terpretata e fossero eliminati tutti i fat-
tori irritanti, il passo che preservava la tato di epigrafi che, a nostro avviso, do-
fede dogmatica nell’infallibilità e nel vrebbero rimanere come le ha concepite
primato papale. padre Ignacio. Il set, come proponiamo,
Era necessario studiare di nuovo il necessita di revisione. Pertanto, chiedia-
problema dell’ecumenismo e, senza rimo alla Santa Sede di approvare il prov-
nunciare a una virgola della pretesa vedimento di uno studio analitico totale
cattolica romana che la Chiesa era una, e di un adattamento alle circostanze at-
santa, cattolica e apostolica fondata da tuali. Allo stesso tempo, come delegati
Gesù, sviluppare un nuovo modo in cui per tutta la Compagnia, ci affrettiamo ad
la grazia di Cristo potesse discendere su assicurare alla Santa Sede e a Sua Santi-
tutti i cristiani militanti, aprendo loro tà in particolare, che la natura sacrosanta
gli occhi e conducendoli verso “un solo della nostra vocazione gesuita continua
gregge con un solo pastore” nel nome e continuerà intatta.
del Salvatore di tutti. Vediamo questa natura della nostra
Rimedi concreti, specifiche reazioni vocazione proprio come la vedeva no-
cattoliche, erano necessari e continua- stro padre Ignazio: essere professional-
no ad essere necessari per porre fine a mente un corpo religioso cattolico ro-
questi problemi. Ce ne sono anche altri, mano completamente dedito alle prero-
le cui soluzioni modelleranno la quali- gative, agli insegnamenti e alle direttive
tà dell’esistenza quando varcheremo la del Romano Pontefice, e avere in ognu-
soglia di un’era molto diversa, proble- no dei settori della vita umana, attività
mi posti dalla nuova genetica, la guerra degna della nostra attenzione ogni vol-
atomica, l’esplorazione dello spazio, per ta che il Papa lo desidera, poiché egli,
citarne alcuni dei più noti. come rappresentante personale di Cristo
Non sarebbe stata una grande sorpre- sulla Terra, governa e dirige le forze del
sa, né per Paolo VI né per Giovanni Pa- cattolicesimo nella guerra perpetua tra
olo II, se i delegati gesuiti in una delle Dio e Lucifero”.
ultime tre Congregazioni Generali aves- Un tale atteggiamento e determinazio-
sero mandato un messaggio diretto al ne da parte di Arrupe e dei gesuiti della
loro Papa, dicendo testualmente: sua generazione a preservare lo stampo
«Abbiamo concluso, dopo tanta pre- ignaziano in mezzo a tutti i cambiamenti
ghiera, per riflettere e discutere comuni- avrebbe indubbiamente alterato la sto-
tariamente, perché le circostanze presen- ria della Chiesa cattolica negli anni ‘60
ti, e presumibilmente future, del Papato e ‘70, così che la Chiesa degli anni ‘80
e della Chiesa sono tante, e lo saranno non avrebbe vissuto il pasticcio vacil-
sempre di più, che la nostra Compagnia lante di scisma, eresia e defezione che
non può e non potrà compiere la sua c’è oggi.
missione nei confronti del Papato; non si La responsabilità storica di Pedro Ar-
sente capace, corporativamente o indivi- rupe e dei suoi colleghi è onerosa e deve
dualmente, di trovare soluzioni concrete affrontare la spaventosa prospettiva che
ai molteplici problemi che assillano il ognuno di loro dovrà rispondere perso-
cattolicesimo, a meno che non si compia nalmente davanti a Dio, non solo di ciò
un totale e fondamentale ripensamento che non ha fatto, ma anche di ciò che ha
e, se necessario, riformulazione delle fatto alla Compagnia, quindi, alla Chie-
Costituzioni che il nostro Padre Ignazio sa di Cristo, che Egli ama.
ci ha stabilito e che il Santo Padre ha Perché la risposta concreta data da
continuamente approvato e benedetto. Arrupe e dai nuovi gesuiti all’angosciato
In realtà, vi sono solo un numero limi- Paolo VI fu la ricerca febbrile e patetica
del “carisma primitivo”, insieme a tutti i D’altra parte, non è probabile che av-
tradimenti della XXXII Congregazione, venga la radicale soppressione da parte
che tale ricerca imponeva alla Compa- della Santa Sede di Giovanni Paolo II.
gnia.
C’è da chiedersi se quel grido terribi- Qualunque sia la ragione, all’indoma-
le e angoscioso di Paolo VI continui a ni dell’attentato di cui è stato vittima,
risuonare nella memoria di Arrupe quan- la paura delle ripercussioni che questa
do è nel Gesù immobilizzato nel corpo, misura provocherebbe e il caos che si
magari con la mente oscurata dalla ma- genererebbe a breve termine, Giovanni
lattia. Paolo II non ha più la forza di volontà o
Di fronte a questo fallimento interno la mente implacabile che sarebbe neces-
dei gesuiti moderni, ci si pone un’ulti- saria, né sembra in grado di conquistare
ma domanda dolorosa: che ne sarà della l’appoggio ecclesiastico dei suoi vesco-
Compagnia di Gesù? Ci sono due ulti- vi, della sua curia vaticana e di altri or-
me e nuove possibilità. La Santa Sede dini religiosi, che gli sarebbero necessari
potrebbe decidere di ritenere necessario per compiere un simile passo.
sopprimere l’Ordine, come fece già nel La cosa triste è che, quasi otto anni
XVIII secolo. Quindi, il provvedimento, dopo essere salito al trono di San Pie-
per quanto estremo, fu preso per ragioni tro, Giovanni Paolo II si trova nella stes-
ad hoc, che oggi non vediamo in alcun sa situazione in cui lui stava chiamando
modo rispecchiate nell’impeccabile ser- papa Paolo IV, quando diede a Iñigo de
vizio della vecchia Società. Loyola il documento che diede vita alla
Non sorprende quindi che, non appena Compagnia di Gesù.
ne ebbe l’opportunità, la Santa Sede ria-
nimasse la Fraternità circa quarant’anni Giovanni Paolo II regna ma non gover-
dopo. Ma se la Santa Sede dovesse aboli- na. La sua istituzione ecclesiastica è la-
re ora la Fraternità, sarebbe perché, que- cerata da scismi ed eresie, e sembra fuori
sta volta, non vede altro modo per porre dal suo controllo. Il Papa deve accettare
fine alla guerra tra gesuiti e papato, non la sua pubblica denigrazione da parte dei
ha altri mezzi per evitare i danni che i cattolici olandesi e subire, in Nicaragua,
gesuiti arrecano alla causa della Chiesa, la profanazione della sua persona e delle
né ha altro modo di proteggere il Papato. sue sacre funzioni. Leggi l’ultima poesia
La seconda ultima possibilità è che di Ernesto Cardenal che canta al regime
presto, molto presto con lo scorrere del sandinista perché ora, sotto la sua egida,
tempo umano, i superiori e la massa dei i conigli si riproducono di più; le lucer-
gesuiti accetteranno una vera ma ben di- tole si crogiolano tranquille al tepore del
versa riforma della Compagnia, ponen- sole, le cicogne sono tornate in campa-
do fine alla loro guerra con il papato, gna e le averle [ndr: piccoli uccelli] vi
sradicando il nuovo gesuitismo, facendo nidificano di nuovo.
rivivere il gesuitismo della Compagnia Nel luogo in cui Cardenal può cantare
originaria di Iñigo de Loyola. la sua poesia al Club de la Sierra, Gio-
In un simile evento si aprirebbe uno vanni Paolo II non potrebbe predicare
scenario totalmente nuovo per la Com- un sermone sulla redenzione di tutti gli
pagnia di Gesù. Miracoli a parte, c’è da uomini mediante Cristo. Giovanni Paolo
dire che sono ben poche le possibilità II iniziò il suo pontificato con la strate-
che la Compagnia si ribalti e accetti la gia più audace e innovativa che si po-
riforma, anche se di riforma, non di arru- tesse progettare per la situazione che lo
pismo, ha bisogno per sopravvivere. circondava. Per un momento, ha dato al
mondo un accenno a una salvezza diver- legiata di milizia speciale del Papa, e il
sa, una terza via d’uscita dal dilemma tra suo Padre Generale dal posto rilevante
le superpotenze, che sta strangolando il di Papa Nero, limitando così i danni che
mondo e lasciando metà della sua popo- possono arrecare alla Chiesa.
lazione nell’oscurità dell’oppressione e Qualunque forma prendano questi
nell’agonia della fame. traumi, e per quanto cupo sia il destino
Ma ora Giovanni Paolo II deve accet- finale della Compagnia, impallidiranno
tare l’esistenza di un chiaro segnale che in confronto all’errore fatale commesso
una buona parte della Chiesa si è certa- dai loro capi nella loro decisione di di-
mente allontanata da lui. Ma continuerà chiarare guerra al Papato.
a ribadire la dottrina del cattolicesimo, Perché quando la memoria di ciò che
la veritas catholica, e l’annuncio che la divennero i Gesuiti e la loro Compagnia
sua carica di Vicario di Cristo sulla Terra si sarà offuscata come l’antica gloria,
è indistruttibile. prestigio e potenza dell’ordine di Cluny
Questo compito forse basterà a Gio- dal X al XIII secolo83, il Papato conti-
vanni Paolo II. E in effetti, fare proprio nuerà ad esistere nella persona e nell’uf-
questo richiede una fede gigantesca e ficio del Vescovo di Roma. Perché solo
una forza soprannaturale. Se, come sem- quest’uomo, chiunque sia e dovunque si
bra probabile, nessuna delle ultime pos- trovi, ha l’inviolabile promessa di perpe-
sibilità deve operare sulla Compagnia, tuità di Cristo, mentre la Compagnia di
allora si troverà di fronte a un crepuscolo Gesù non è mai stata altro che un altro
di graduale decadimento e ossificazione; strumento umano, promosso dalla prov-
il suo numero continuerà a diminuire e videnza di Dio al servizio dei suoi fini;
la sua importanza operativa per la Santa ma senza alcuna garanzia di immortalità.
Sede si ridurrà gradualmente. Legato al servizio di un tempo che
Forse sarà sostituito nell’affetto del passa, è chiamato a morire nel letama-
Papato da qualche organizzazione catto- io del fallimento e della morte. Ma an-
lica romana più bella, più genuinamente, che così, ciò che è vero ora continuerà
qualche organizzazione religiosa simile ad essere vero allora: la Compagnia di
alla Prelatura della Santa Croce e all’O- Gesù nella sua forma originaria, nella
pus Dei (comunemente chiamato Opus pienezza, freschezza e genialità del suo
Dei). O forse il declino dell’ordine dei autentico “carisma primitivo”, era ed è
gesuiti potrebbe preannunciare una nuo- insostituibile.
va situazione nella Chiesa, una nuova Non c’è organizzazione nella storia
era in cui gli ordini religiosi dovranno della Chiesa che sia stata equipaggia-
lasciare la posizione di primato che han- ta in modo così brillante ed efficiente.
no ricoperto per così tanto tempo. Forse Possedeva un invidiabile elenco di doti
il suo tempo è finito all’interno dell’isti- sorprendenti: coesione interna e disci-
tuzione ecclesiastica del cattolicesimo. plina, ferma carica di pietà e devozione
Tutto è in sospeso. cattolica, intenso sviluppo intellettuale,
obbedienza professionale e fedeltà gra-
In questo momento di incertezza, la nitica, metodologia operativa sviluppa-
Società può vivere un trauma.
Gli scismi interni possono costringe- 83 Ad un certo punto della storia della Chie-
re alcune delle sue parti a separarsi dal sa, non potevi andare da nessuna parte nella
preferenza ecclesiastica senza il patronato di
corpo principale. Può darsi che un’a- Cluny. L’Ordine cluniacense diede a Roma al-
zione legale della Santa Sede allontani meno tre Papi e ha influenzato la politica del
la Compagnia dalla sua posizione privi- papato per quasi duecento anni.

ta, artiglio serrato per non permettere

che le cose andassero perdute, completa
flessibilità nell’uso dei mezzi, la solidità
dottrinale e la solvibilità, la molteplicità
dei doni, il meraviglioso cameratismo in
una grande e santa impresa e un profon-
do senso del destino cosmico.
Ad un certo punto della sua storia,

quando i nemici della Compagnia solle-
citarono Papa Clemente XIII a cambiare
le uniche e caratteristiche Costituzioni e
rendere l’Ordine uno come gli altri, la ri-
sposta del Pontefice si ridusse a sei signi-
ficativi monosillabi, il cui latino sfugge
ad una altrettanto laconica traduzione:
Sint ut sunt vel non sint.
Che continuino ad essere come sono o
che smettano di esistere.
Era, se vuoi, un equivalente del classi-
co prendere o lasciare. Non voglio cam-
biarli. O li accetterò così come sono, o li
abolirò.
Nel paradigma del tempo umano mi-
surato rispetto all’eternità, quell’espres-
sione può essere interpretata come la
risposta di Dio Onnipotente alle finalità
dell’arrupismo. Ti rifiuti di mantenere
la Compagnia come l’ho creata? Molto
bene; allora cesserà di esistere. Perché
così com’era era la formula più perfetta
possibile per il successo, con uomini fal-
libili e negli affari mortali.
È stato un dono della sapienza dello
Spirito Santo, una benedizione dell’a-
more del Padre, un’estensione della po-
tenza redentrice di Cristo. E Gesù non la
cederà ai capricci e alle idee di nessuno,
tanto meno a quelle del Nemico. Porta il
suo nome, dopotutto.
È la sua compagnia.

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I GESUITI

2 - I Gesuiti – Malachi Martin

Ho ritenuto opportuno di tradurre “I Gesuiti” di Malachi Mar-

Dedico questo mio umile impegno:

a Nostra Signora di Fatima

24 Agosto 2023 – festa di San Bartolomeo

4 - I Gesuiti – Malachi Martin

ta moderno per cercare di vincere questa la “rivoluzione”.

verità fondamentali della teologia della anticristiano non è un vero marxista”.

La guerra tra papato e gesuiti sembra dogmi di Roma.

prensione. suita nei confronti del papato e dei dog-

scopo spirituale della Chiesa, che sono mente razionale e materialista.

nizzazione umana. Tali organizzazioni

I Gesuiti – Malachi Martin - 15

sce i significati negativi: “persona dedita ganizzata, figlia di Satana...».

Erano giganti; ma con un solo scopo: te Manuel Marquis si trova a Kamet, in

e decisiva all’educazione e alla scienza ne. Lo chiamavano il “papa nero”, pa-

dogma divinamente rivelato. Lo sforzo sua intrepidezza intellettuale, lui ha per-

il suo instancabile e incessante viag- reso alla società umana”.

ti su base individuale. Alcuni flagranti nevano nella Compagnia.

Quest’uomo carismatico e tenace è della Compagnia di Gesù, e che quelle

In questo modo, ha guadagnato tem- rare il divieto della Chiesa sull’aborto,

co nello stile. Nei luoghi in cui i cattolici irreprensibilmente da motivazioni mo-

per i fotografi con ciascuno, si è presta- i gesuiti, hanno cessato di osservare le

dipendeva da questo. Allo stesso tempo, acquistando importanza tra il Papato e la

da membri amareggiati della Guardia Ernesto è entrato nel seminario dioce-

li parole gesuitiche usare. Discutendo nari gesuiti erano presenti in Nicaragua

te assimilata dal marxismo in un colpo Liberazione e l’hanno basata sulle teorie

era dettata “dall’alto” e “imposta dall’al- vengono chiamate Nicaragua e altrove

dinisti. Se Castro era confortato, sembrava

mondo che si tenga una Congregazione paragrafo per privare la Compagnia di

senso, Giovanni Paolo II aveva preso il il tema è stato la Solidarnosc polacca. I

da un lato, ha vegliato per mantenere sue capacità, la sua presenza imponente

gioco era troppo alta per consentire alla mente da Mosca.

In teoria, il Papa non doveva incon-

ci neri, in contrasto con il tradizionale capotavola, come un uomo la cui energia

Religiosi, sia il governo che l’autorità Cristo”.

in quella parte della Chiesa affidata alle Teilhard de Chardin.

prevista celebrazione. ni in sospeso. Non era solo a Roma e in

di «Chiesa». Religiosi era a conoscen- Era l’intera situazione della Chiesa

e il Vaticano erano affari interni della istituti.

Compagnia. Stato aveva argomentato a so la Società, ma perché conveniva alle

in America Centrale. Colombia, e alcuni gesuiti più anziani,

zo, o semplicemente per qualche nor- de Dietsch, ha dichiarato ai media che la

Quando è arrivato, c’era qualcosa di nel sapere superiore, un vecchio maestro

Congregazione Generale è stata sospesa tra loro 5. Ma per i “pensatori lungimi-

I Gesuiti – Malachi Martin - 67

VI e Giovanni Paolo I, tutto questo era compreso il supremo valore «politico»

rispetto alla romanità, Papi e cardinali. portante costruzione militare, realizzata

accettabile per il popolo nicaraguense. la radio sandiniste e all’interno dei media

Il gesuita padre Gerald Sheehan, un Paolo II per la Compagnia di Gesù, dopo

vescovi americani a Puebla, in Messico, cerdoti si ritirassero dal governo e dal-

le autorità ecclesiastiche si sforzavano Inoltre, lo sfondo dell’altare non pote-

Il Papa è sceso a terra e si è inginoc- danti. Alcuni ministri brillavano per la

ragua in un’altra Polonia”, ha denuncia- tici dell’Ordine: Giovanni Paolo II ave-

82 - I Gesuiti – Malachi Martin

II insistesse di più. dubbio posto la questione dei gesuiti in

governo, fu anch’essa una mossa fatale. sa di parole ultimamente”, questo fu il

re dell’apartheid in Sud Africa e già un Arrupe sviluppò per la Compagnia.

tro, raggiunse un nuovo punto di ebolli- di quanto lo fosse il popolo di Somoza ai