Le Crociate

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Le crociate

 Mentalità collettiva europea (XI-XVI sec.)


L’Europa cristiana, aggressiva e in ripresa, usciva da secoli di passività e
prendeva l’iniziativa contro l’Islam, che appariva spento e sulla difensiva
militare, in una grave crisi, che ne minava la compattezza. I musulmani erano
divisi tra numerose correnti, talvolta si verificavano scontri violenti per
l’egemonia sul mondo arabo, dovuti a contrapposizioni teologiche per diverse
interpretazioni del Corano e differenze sociali tra i diversi popoli islamici. Si dà
per scontato che la competizione violenta sia una delle caratteristiche più
importanti per gli Europei (anno Mille  competizione necessaria fra
Musulmani e Cristiani  fino alla battaglia di Lepanto 1571 e tramontano
lentamente nel ‘600). Le crociate sono considerate una guerra giusta e santa,
una mentalità d’animo collettiva, testimoniata da donazioni e volontariato
messe in atto dai fedeli cristiani dell’epoca.
A Gerusalemme si trovavano inoltre i luoghi santi che avevano visto nascere
e morire Gesù: il Santo Sepolcro e molte reliquie. Combattere gli infedeli e
riconquistare la Palestina è il dovere primario di ogni cristiano, che espia anche
i propri peccati combattendo per la Terra Santa, sia morendo sia uccidendo i
nemici. I soldati che muoiono in battaglia sono al pari dei martiri cristiani,
perciò morire in difesa della fede è un vanto per loro.
Oltre ai vantaggi religiosi, se ne aggiungono altri di carattere economico, come
il bottino guadagnato in caso di vittoria.
Questo periodo fu caratterizzato da una forte religiosità: i fedeli facevano
continuamente lasciti e donazioni testamentarie alla Chiesa. I pellegrinaggi
rivestivano un ruolo fondamentale, molto diffuso, anche se mai obbligatorio nel
Cristianesimo (anche se oggi sono secondari): andando in pellegrinaggio i
fedeli dimostravano di saper rinunciare, affrontare un viaggio lungo e
pericoloso, senza compenso sicuro, e così ottenevano un merito, il perdono dei
peccati (il pellegrinaggio più importante era a Gerusalemme; Santiago di
Compostela, detto “matamoros”, l’uccisore dei saraceni). Nell’Islam era
obbligatorio il pellegrinaggio alla Mecca (indicato come un superamento del
Cristianesimo). Tuttavia, la Palestina era dominata dai musulmani e ciò
comportava rischi, ad esempio, la morte, per i fedeli che avrebbero intrapreso
il viaggio.
Nell’anno Mille, il mondo musulmano, inoltre, non ha più un’autorità centrale e
dunque per i pellegrini è molto difficile viaggiare e andare a Gerusalemme,
dato che i sovrani europei non hanno un’autorità centrale, nel mondo arabo,
con cui prendere accordi e mediare.
Gerusalemme era vista come una parte d’Europa, con una grande importanza
ideologica per tre religioni: nell’Ebraismo è la Terra promessa dove sorgono il
Muro del pianto e il Tempio, per i cristiani in quel luogo è nato Cristo e si trova
anche il S. Sepolcro; per i musulmani è il Paese della montagna di Abramo, da
dove Maometto salì al cielo. Migliaia di uomini cominciarono a guardare alla
Palestina come meta suprema della loro esistenza, anche se dal punto di vista
economico era una regione abbastanza povera e poco sviluppata, quindi è
errato pensare che le conquiste siano spinte da motivi solo economici.
Al contempo nella società europea si diffondeva l’aristocrazia guerriera, i
cavalieri, protagonisti delle Chanson de Geste (Chanson de Roland e Carlo
Magno), desiderosi di arricchimento e di avventura, accompagnati da
entusiasmo religioso, che veniva incanalata verso l’ideale di conquistare
Gerusalemme in nome di Cristo; ma anche i mercanti e i ceti più umili ne
avrebbero beneficiato.
L’enorme disponibilità di soldati era anche garantita dalla crescita
demografica avviatasi sin dall’anno Mille in Europa che richiedeva anche la
conquista di nuovi territori. Le crociate furono quindi causate in parte da motivi
economici e furono un prodotto dell’espansione europea, già avviata
(Reconquista cristiana spagnola fino al 1492 con la conquista dell’ultima
roccaforte islamica, Granada; conquista della Sicilia ad opera dei Normanni).
Le crociate sono una sorta di colonialismo medievale (nonostante l’estensione
ridotta delle conquiste, con scarso sviluppo economico) con il papato che
aspirava a dirigere politicamente la cristianità con principi, conti, aristocratici
che vengono coinvolti in complesse operazioni, fino al punto in cui non saranno
più interessati e smetteranno di appoggiarle. Le crociate dimostrano che per
due secoli il potere papale è molto forte (1096  1291). Dal Trecento in poi i
papi non saranno più in grado di mobilitare così tante forze per spedizioni
pericolose e complesse.

 La prima crociata (1096-1099)


La prima crociata è considerabile la madre di tutte le altre e si tratta di
un’impresa voluta da papa Urbano II, a cui non partecipano re e imperatori che
vogliono imporsi sull’autorità papale, l’autorità papale è ancora alla prova: la
lotta delle investiture è in pieno svolgimento (scontro Enrico IV e Gregorio VII,
con favore al papa  1122 Concordato di Worms). Infatti, imperatori e re non
partecipano perché il papato voleva delegittimare questi poteri. Partecipano,
invece, conti e principi, come il conte di Tolosa, Goffredo di Buglione e il conte
delle Fiandre, che non hanno motivo di non seguire il papa, sono armati e
vanno davanti, con al seguito molta gente comune. Gli infedeli si sono
impadroniti della Terra santa e impediscono i pellegrinaggi, celebrano i loro riti,
ma i cristiani ci vanno lo stesso armati. Durante la prima spedizione, gli eserciti
crociati avanzano a piedi e conquistano numerosi territori per farsi strada che
origineranno il Regno di Gerusalemme; in quelle future i soldati si sposteranno
via mare, attraverso porti e galere (le repubbliche marinare contribuiranno alle
imprese con imbarcazioni, porti e collegamenti commerciali).
Il punto di svolta per l’inizio della Prima crociata si ebbe con l’appello di papa
Urbano II, nel corso del concilio di Clermont-Ferrand (1095), in cui i cristiani
venivano invitati a concentrarsi sugli infedeli: gli islamici che occupavano la
Terra santa. Nelle prossime crociate (ve ne saranno altre 7, fino alla
conclusione definitiva nel 1291 con la caduta di San Giovanni d’Acri)
parteciperanno anche gli imperatori ed i re, di Francia e Inghilterra, come
Federico Barbarossa, imperatore germanico, che morirà nella 3 a crociata e
Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra. Le crociate successive alla prima
avranno lo scopo di difendere i territori conquistati poiché i musulmani entrano
nello stesso clima di aggressività e vogliono riprendere il controllo di
Gerusalemme. Infine, il clero latino viene introdotto anche in Oriente.

Crociata = viaggio oltremare, passaggio generale; gli Europei del Medioevo


non utilizzano mai questo termine  pellegrinaggio armato per indebolire il
nemico.
L’ultima crociata bandita dal re di Francia Luigi IX, il Santo, va in Tunisia
poiché si tratta di una guerra globale. In ogni caso è necessario combattere,
come missione, gli infedeli, non solo per conquistare Gerusalemme.

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