Radiazioni Non Ionizzanti
Radiazioni Non Ionizzanti
Radiazioni Non Ionizzanti
Inquadramento generale:
Le radiazioni non ionizzanti sono forme di radiazioni elettromagnetiche, comunemente chiamate campi elettromagnetici,
che, al contrario delle radiazioni ionizzanti, non possiedono l’energia sufficiente per modificare le componenti della
materia e degli esseri viventi (atomi, molecole); sono quindi molto diffuse nel territorio, derivando sia dalla presenza di
impianti di produzione, trasformazione e trasporto di energia elettrica che dalla presenza di antenne radiotelevisive o
radiobase.
I valori di queste radiazioni variano molto sul territorio perché l’intensità delle onde elettromagnetiche dipende dalla
distanza del recettore dal corpo emittente, oltre che dalle specifiche caratteristiche tecniche del singolo impianto
· Le radiazioni prodotte dai campi elettromagnetici sono pericolose per la salute umana?
No: gli impianti per il trasporto e la distribuzione dell'energia elettrica, operanti in Italia alla frequenza di 50 Hz, generano
campi elettromagnetici a bassissima frequenza. In presenza di una frequenza molto bassa è corretto trattare
separatamente il campo elettrico, dipendente dalla tensione di linea, e quello magnetico, dipendente invece dalle correnti
di carico. I campi elettromagnetici a radiofrequenza (antenne) vengono immessi nell'ambiente da qualsiasi antenna
trasmittente; in particolare, emettono radiofrequenza gli impianti per la diffusione delle trasmissioni radiotelevisive
(soprattutto i ripetitori radiofonici) e, in misura minore, le stazioni radio base per la telefonia cellulare. In questo caso le
componenti elettrica e magnetica del campo sono tra loro fortemente connesse.
Compiti di ARPAL:
Secondo quanto stabilito dall'art.14 della legge n.36/2001 "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici" le funzioni di vigilanza e controllo sanitari e ambientali sono affidate alle
Amministrazioni comunali (e provinciali) che effettuano le opportune verifiche. Le suddette Amministrazioni si avvalgono
del supporto tecnico delle Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente (ARPA).
Le attività di questo settore sono principalmente riconducibile a quanto previsto dalla LR 41/99, in particolare i compiti di
ARPAL possono essere riassunti come segue:
Quanto operato da ARPAL in materia di campi elettromagnetici a radiofrequenza è fondamentalmente suddivisibile in: a)
attività di controllo, effettuata per conto delle Autorità Comunali; b) altre attività, svolte sia d'iniziativa che su richiesta.
L'attività da rendere nei confronti dei Comuni risulta essere, come previsto dalla L.R. 41/99, la seguente:
1. Controllo annuale su tutti gli impianti a radiofrequenza: richiedendo l'espletamento di tale attività una quantità di
risorse ben maggiore di quanto attualmente disponibile, è soggetta a controllo periodico annuale solo una percentuale
degli impianti attualmente esistenti, assegnando maggiore priorità agli impianti in riferimento ai quali possono essere
previsti livelli di campo significativi. A tale fine sono prioritariamente verificate le seguenti tipologie di sito:
o Siti radiotelevisivi per cui sono emersi livelli di campo superiori ai limiti di legge
o Siti per telefonia cellulare per i quali siano emersi valori di campo prossimi ai limiti di legge. Sono controllate, nei
limiti del possibile, anche quelle situazioni in riferimento alle quali viene inoltrata specifica richiesta da parte del Comune
o dei cittadini.
2. Esame preventivo perizie relative a nuovi impianti: tale attività, per la quale la legge 41/99 impone ad ARPAL dei
tempi di risposta ben precisi, è espletata in maniera compiuta per ogni impianto per il quale sia presentata regolare
perizia giurata.
ARPAL sta quindi focalizzando i suoi sforzi sul controllo degli impianti radiotelevisivi, ed in particolare ha condotto, e sta
attualmente conducendo, diversi interventi di bonifica. Nell'ambito di questi interventi ARPAL procede, oltre alle
rilevazioni di campo elettromagnetico in contraddittorio con le emittenti, sia preventive che consuntive, alla
predisposizione del piano di riduzione a conformità, alla luce di quanto disposto dal DM 381/98, al supporto tecnico alle
Autorità Comunali territorialmente competenti nella stesura dei necessari provvedimenti ed alla verifica e parere tecnico
sui progetti di modifica presentati dalle emittenti al fine di ottemperare a quanto richiesto dal piano di riduzione a
conformità.
Tra le principali attività non direttamente finalizzate al controllo troviamo la realizzazione ed aggiornamento del catasto
informatizzato degli impianti a radiofrequenza. Questo catasto comprende sia gli impianti fissi delle reti di telefonia
cellulare sia gli impianti per diffusione radiotelevisiva.
Quanto operato da ARPAL in materia di campi elettromagnetici a radiofrequenza è fondamentalmente suddivisibile come
segue:
L'attività da rendere nei confronti delle Province risulta essere, come previsto dalla L.R. 41/99, la seguente:
1. l'espressione di una valutazione tecnica su qualunque nuova installazione per la distribuzione dell'energia elettrica,
comprese le cabine di trasformazione ed escluse le linee a bassa tensione. Tale attività viene espletata in maniera
compiuta per ogni impianto per il quale sia presentata regolare documentazione
2. controlli sugli elettrodotti: tale attività, che la LR 41/99 definisce in termini generici, viene espletata, visto il
programma di controllo ambientale presentato da alcune Province, come segue:
o effettuazione degli eventuali interventi di natura tecnica per i quali nel corso dell'anno le Amministrazioni
Provinciali dovessero far richiesta, valutando congiuntamente alle stesse le necessità e le priorità.
o Effettuazione di ulteriori controlli, sia in occasione di richiesta da parte dei Comuni o dei cittadini, sia su iniziativa.
Tra le principali attività non direttamente finalizzate al controllo troviamo la realizzazione ed aggiornamento del catasto
informatizzato degli elettrodotti.
ARPAL ha realizzato e gestisce un archivio informatizzato delle sorgenti di campo elettromagnetico sia a radiofrequenza
(trasmettitori radiotelevisivi [in fase di completamento n.d.r.] e per telefonia mobile) che a bassa frequenza (elettrodotti).
Vengono svolte le valutazioni di impatto di sorgenti di campo elettromagnetico quali elettrodotti, impianti per trasmissione
radiotelevisiva e stazioni radio base per telefonia mobile, anche mediante l'uso di modelli di simulazione, necessarie al
rilascio pareri a fini autorizzativi e come supporto ai Comuni per la verifica del rispetto dei valori di attenzione e qualità in
prossimità di aree residenziali e per il rilascio di concessioni edilizie in zone prossime ad elettrodotti.
· Fa monitoraggio dei siti radiotelevisivi?
Viene effettuato un monitoraggio dei siti radiotelevisivi con analisi in banda stretta, al fine di identificare le emittenti
presenti in ciascun sito, controllando anche il possesso delle autorizzazioni richieste dalla normativa vigente.
Esempi pratici:
· A chi è possibile rivolgersi per avere informazioni circa l'eventuale inquinamento elettromagnetico
provocato da installazioni di antenne e ripetitori attigui alle abitazione e ai centri abitati?
Le informazioni relative all'inquinamento elettromagnetico provocato da installazioni di antenne e ripetitori radio possono
essere richieste all'ARPAL. Le installazioni di tali impianti sono, tuttavia, autorizzate dal Comune, previa valutazione
dell'impatto elettromagnetico sul territorio circostante da parte di ARPAL.
· A chi posso chiedere informazioni relativamente alle problematica dei campi elettromagnetici e quali
procedure devo seguire per richiedere un controllo di ARPAL?
Nel caso si voglia richiedere un controllo, è necessario scrivere direttamente all’Amministrazione Comunale di
competenza poiché la legislazione vigente stabilisce che le attività di vigilanza e controllo per l’attuazione dei contenuti
della legge vengano esercitate dalle amministrazioni comunali, utilizzando le strutture dell’ARPAL. Il Comune, a seguito
di verifiche, provvederà quindi a richiedere l’intervento dell'Agenzia. Le richieste fondate saranno discusse direttamente
dall’ARPAL con l’amministrazione competente, che ha il potere di disporre controlli di ufficio.
· Nella zona in cui abito si verificano costantemente preoccupanti fenomeni quali mancato funzionamento
di telecomandi, gravi disturbi sulla telefonia mobile, ecc., inducendo a pensare ad un pesante inquinamento
elettromagnetico. A chi posso chiedere un sopralluogo per la verifica di un eventuale nocumento della
popolazione?
Questi problemi sono di regola correlati con il malfunzionamento (o la non omologazione) di qualche apparato ad uso
privato (ad esempio telefoni cordless), che va a "sporcare" la frequenza utilizzata dai telecomandi. Tali interferenze si
verificano anche a livelli di campo molto bassi, per cui non c'è a priori motivo di pensare a pesanti condizioni di
inquinamento elettromagnetico. Si suggerisce di richiedere innanzitutto l'intervento dell'Organo competente per i
problemi di interferenze elettromagnetiche, che è l'Ispettorato Regionale del Ministero delle Comunicazioni, con sede a
Genova in via Saporiti. A seguito delle indagini che l'Ispettorato condurrà sulle interferenze si potrà valutare in che
termini ARPAL debba intervenire per gli eventuali problemi di natura ambientale.
· Abitando in prossimità di una stazione radio base, chiedo di conoscere i dati relativi alle potenze per ogni
antenna, all'orientamento delle antenne e al tipo di antenna. Mi servirebbero tutti i dati sulle potenze e
sull'orientamento per stimare il campo elettrico generato in un particolare punto.
I dati richiesti sono disponibili presso i nostri archivi. Trattandosi però di dati riservati, sono consultabili solamente
secondo la procedura di richiesta di accesso agli atti amministrativi, da inoltrare all'URP (Ufficio Relazioni col Pubblico)
della nostra Agenzia. Si deve, pertanto, formalizzare la richiesta fornendo i seguenti elementi: generalità, motivo
dell'interesse diretto e personale (per es. la precisa residenza), fotocopia di un documento di identità. Dopo
l'accettazione dell'istanza, si potrà venire presso i nostri Uffici per consultare l'intero fascicolo, estraendo (con un minimo
costo) eventuali copie. I dati forniti restano comunque riservati e quindi si è tenuti alla non divulgazione.