Nuovi Obiettivi Epbd
Nuovi Obiettivi Epbd
Nuovi Obiettivi Epbd
1976 - LEGGE 30 marzo 1976, n. 373: Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici
1991 - LEGGE 9 gennaio 1991, n. 10: Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale
dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia
2005 - DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2005, n. 192: Attuazione della direttiva 2002/91/CE (EPBD) relativa al
rendimento energetico nell'edilizia
2013 - DECRETO-LEGGE 4 giugno 2013, n. 63: Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva
2010/31/UE (EPBD II) del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica
nell'edilizia (Entrata in vigore del provvedimento: 06/06/2013. Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 3 agosto 2013, n. 90)
Decreto interministeriale 26 giugno 2015: Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche
e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
2020 - DECRETO LEGISLATIVO 10 giugno 2020, n. 48: Attuazione della direttiva 2018/844/UE (EPBD III)
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla
prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica (EED)
2020 - DECRETO LEGISLATIVO 14 luglio 2020, n. 73: Attuazione della direttiva 2018/2002/UE
1976 che modifica la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica (EED).
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Evoluzione della strategia energetica europea
DL 48/20
DL 73/20
Fonte: www.infobuildenergia.it 3
Evoluzione della strategia energetica europea
2016 - Accordo di Parigi - Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 21)
mantenere l’innalzamento della temperatura sotto i 2° e – se possibile – sotto 1,5°
rispetto ai livelli pre-industriali
EED: DIRETTIVA 2023/1791/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 13 settembre 2023 sull'efficienza energetica e
che modifica il regolamento (UE) 2023/955 (rifusione)
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Proposta di nuova direttiva EPBD
Precedenti edizioni/revisioni della direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive):
- Direttiva 2002/91/CE (EPBD) - Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 + decreti attuativi
- Direttiva 2010/31/UE (EPBD II) - Legge 3 agosto 2013, n. 90 + decreti attuativi (DM 26 giugno 2015)
- Direttiva 2018/844/UE (EPBD III) - Decreto Legislativo 10 giugno 2020, n. 48
La data per la votazione in plenaria del Parlamento europeo della nuova EPBD IV si terrà tra l’11 e il 14 marzo.
Il 7 dicembre 2023 la Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici ha finalmente concluso la fase dei Triloghi, ossia
di confronto tra il Consiglio dell’Unione, il Parlamento Europeo e la Commissione. La commissione Industria, ricerca ed
energia (Itre) del Parlamento europeo, con 38 voti a favore, 20 contrari e 6 astenuti, ha confermato l’accordo raggiunto
lo scorso dicembre dal Parlamento EU, Consiglio e Commissione.
Per seguire l’evoluzione e leggere le bozze del documento:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/HIS/?uri=COM%3A2021%3A802%3AFIN 5
Proposta di nuova direttiva EPBD
Iter di approvazione della Direttiva Commissione
Testo approvato dal
Parlamento con
emendamenti
Proposta della (2023)
Commissione (2021)
La proposta è inviata a
Triloghi
Parlamento e Consiglio
Consiglio Parlamento
31 agosto 2023: SECONDO TRILOGO. Compromesso su BACS, SRI e alcune definizioni (TBS)
12 ottobre 2023: TERZO TRILOGO. Compromesso parziale su MEPS, APE, ZEB, solar-ready,
infrastrutture EV
7 dicembre 2023: QUARTO TRILOGO. Trilogo finale con il raggiungimento di un accordo politico sulla
EPBD IV
Norme minime di prestazione energetica degli edifici (Minimum Energy Performance Standards - MEPS)
Attestati Prestazione Energetica (APE)
Building & Automation Control System (BACS)
Smart readiness indicator (SRI)
Technical building systems (TBS)
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Proposta di nuova direttiva EPBD
7 dicembre 2023: QUARTO TRILOGO. Trilogo finale con il raggiungimento di un accordo politico sulla EPBD IV
Consiglio
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Perché una nuova direttiva EPBD
Gli edifici nell’UE La decarbonizzazione
Rappresentano il: necessaria del parco
immobiliare dell'Unione
richiede ristrutturazioni
energetiche su larga scala:
40% 36%
del consumo di energia delle emissioni di gas a effetto quasi il 75% del parco è
finale serra legate all’energia inefficiente
42 %
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Perché una nuova direttiva EPBD
Tipo di impianto utilizzato per riscaldamento in Italia
Secondo il rapporto ISTAT, il metano è la fonte di alimentazione più diffusa per il riscaldamento (68%)
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Proposta di nuova direttiva EPBD
Decarbonizzazione del parco immobiliare entro il 2050
Contrasto alla povertà energetica per una transizione giusta verso la neutralità climatica
Disincentivo all’utilizzo di combustibili fossili e incentivo all’installazione di fonti rinnovabili
Sostenibilità durante l’intero ciclo di vita degli edifici
Il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici deve portare benefici ambientali economici e sociali.
Dal testo del 14/12/2023 “Proposal for a DIRECTIVE OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on the
energy performance of buildings (recast) - Analysis of the final compromise text with a view to agreement”
(48) «Gli edifici inefficienti sono spesso legati alla povertà energetica e a problemi sociali. Le
famiglie vulnerabili sono particolarmente esposte all'aumento dei prezzi dell'energia, in quanto
spendono una quota maggiore del loro bilancio in prodotti energetici. Riducendo gli importi eccessivi
delle bollette energetiche la ristrutturazione edilizia può sollevare le persone dalla povertà energetica
e anche prevenirla. (…)
Gli incentivi finanziari e altre misure politiche dovrebbero quindi essere destinati in via prioritaria alle
famiglie vulnerabili, alle persone in condizioni di povertà energetica e alle persone che vivono in
alloggi di edilizia popolare, e gli Stati membri dovrebbero indicare nei propri piani nazionali di
ristrutturazione degli edifici le misure da adottare per prevenire gli sfratti dovuti alle ristrutturazioni,
come ad esempio i limiti agli aumenti degli affitti».
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
Tali disposizioni puntano entro il 2030 ad edificare solo ZEB (Zero Eission Buildings = edifici ad emissioni zero): Articolo 7
Per gli edifici pubblici di nuova costruzione, si è fissato che dovranno essere ad emissioni nulle già a partire dal 2028.
Invece per gli edifici esistenti si proroga il raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero al 2050
Articolo 2: Per "edificio a emissioni zero" si intende un edificio ad altissima prestazione energetica che richiede zero o una quantità
molto bassa di energia, produce zero emissioni di carbonio in loco da combustibili fossili e produce zero o una quantità molto bassa
di emissioni operative di gas a effetto serra, conformemente ai requisiti di cui all'articolo 9 ter;
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
Articolo 9: Standard minimi di prestazione energetica e
traiettorie di ristrutturazione progressiva edifici esistenti
2050
Tutti edifici
ZEB
Unità abitative residenziali: gli Stati membri devono stabilire una traiettoria nazionale per la progressiva ristrutturazione del parco
edilizio residenziale in linea con la tabella di marcia nazionale e gli obiettivi per il 2030, 2040 e 2050. Tale traiettoria deve essere
espressa come una diminuzione del consumo medio annuale di energia primaria (espressa) in kWh/m2 dell'intero parco edilizio
residenziale nel periodo dal 2020 al 2050 e deve identificare il numero di edifici e unità immobiliari o superfici da ristrutturare
annualmente, compreso il numero di edifici e unità immobiliari o superfici con le peggiori prestazioni (almeno il 55% della riduzione
dovrà riguardare gli edifici a prestazione peggiore).
Deve essere garantito che, a partire dal 2020, il consumo medio annuale di energia primaria in kWh/m2
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Applicazione Direttiva EPBD
Gli Stati membri stabiliscono norme minime di prestazione energetica che garantiscano che gli edifici non residenziali non superino la
soglia massima di prestazione energetica specificata, di cui al comma 3, espressa da un indicatore numerico del consumo di
energia primaria o finale in kWh/(m2*y), entro le date specificate al comma 6.
Come indicatore utilizziamo l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile, calcolato in modalità standard (da APE)
Unità abitative in Italia e loro distribuzione per zone climatiche. Fonte: ISTAT 2021
Ripartizione % Superficie
Zona Climatica n. unità abitative Superficie (m2)
unità abitative media (m2)
A 15.963 0,05% 96,7 1.543.622
B 1.994.541 5,65% 96,7 192.872.115
C 7.222.347 20,48% 91,5 660.844.751
D 8.526.489 24,17% 103,2 879.933.665
E 15.655.799 44,39% 105,4 1.650.121.215
F 1.856.690 5,26% 81,1 150.577.559
Totale 35.271.829 100,00% 100,2 3.535.892.926
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Approfondimento settore residenziale
Dati SIAPE degli attestati emessi al 31/12/2019 Dati SIAPE degli attestati emessi al 31/12/2023
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Approfondimento settore residenziale
APE EMESSI TRA IL 2015 E IL 2019 APE EMESSI TRA IL 2015 E IL 2023 TOTALE ABITAZIONI (FONTE ISTAT)
Totale APE residenziale: 1.614.921 Totale APE residenziale: 4.611.412 Totale unità abitative: 35.271.829
(Estrazione dati 8 gennaio 2024) (Estrazione dati 8 gennaio 2024)
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Approfondimento settore residenziale
Indici di prestazione energetica medi, calcolati sulla base degli APE presenti sul SIAPE
EPgl,nren medio pesato (kWh/m2), calcolato sulla base EPgl,nren medio pesato (kWh/m2), calcolato sulla base
degli APE emessi fino al 31/12/2019 degli APE emessi fino al 31/12/2023
emessi<= 2023/12/31
A 2.208,30 576.942,09 261,3 A 100.967,41 12.311.579,22 121,9
B 17.972,86 2.217.657,15 123,4 B 11.485.431,75 1.580.410.395,10 137,6
C 3.992.001,07 596.277.421,99 149,4 C 32.865.339,71 5.162.689.283,67 157,1
D 20.219.299,73 3.291.747.260,64 162,8 D 78.678.961,88 13.115.276.956,14 166,7
E 112.707.973,90 22.832.486.665,15 202,6 E 270.272.496,62 52.153.138.614,39 193,0
F 7.490.095,29 1.834.652.892,56 244,9 F 18.947.619,04 4.427.257.748,14 233,7
TOT 144.429.551,15 28.557.958.839,57 197,7 TOT 412.350.816,41 76.451.084.576,65 185,4
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Approfondimento settore residenziale
Indici di prestazione energetica medi, calcolati sulla base degli APE presenti sul SIAPE
2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 2031 2032 2033 2034 2035
0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 11,0 12,0 13,0 14,0 15,0
197,7 194,2 191,3 188,3 185,4 182,5 179,5 176,6 173,6 170,7 166,1 164,8 161,9 159,0 156,0 154,2
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
Articolo 9: Standard minimi di prestazione energetica e
traiettorie di ristrutturazione progressiva edifici esistenti
2050
Tutti edifici
ZEB
Gli Stati membri stabiliscono norme minime di prestazione energetica che garantiscano che gli edifici non residenziali non superino la
soglia massima di prestazione energetica specificata, di cui al comma 3, espressa da un indicatore numerico del consumo di
energia primaria o finale in kWh/(m2*y), entro le date specificate al comma 6.
Le soglie massime di prestazione energetica sono stabilite sulla base del parco immobiliare non residenziale al 1° gennaio 2020,
sulla base delle informazioni disponibili e, se del caso, di un campionamento statistico.
La "soglia del 16%" è fissata in modo che il 16% del parco immobiliare nazionale superi tale soglia e la "soglia del 26%" è fissata in
modo che il 26% del parco immobiliare nazionale superi tale soglia. Le soglie di prestazione energetica massima possono essere
differenziate tra diverse tipologie e categorie di edifici.
Il rispetto delle soglie da parte dei singoli edifici deve essere verificato sulla base degli attestati di prestazione energetica o, se del
caso, di altri mezzi disponibili. Gli Stati membri possono fissare le soglie a un livello corrispondente a una specifica classe di
prestazione energetica, a condizione che siano conformi al livello delle soglie di cui al comma 3.
Gli standard minimi di prestazione energetica devono almeno garantire che tutti gli edifici non residenziali siano inferiori a:
(a) la soglia del 16% al 2030;
(b) la soglia del 26% al 2033.
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Il settore civile
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Analisi dati SIAPE: settore Pubblico/Uso Pubblico
APE presenti sul SIAPE al 12/12/2023
Numero totale unità immobiliari Tot. Fonte Tot. Fonte Tot. Fonte Tot. Fonte Tot. Fonte
N.B. Sono solo le u.i. pubbliche, escluse MEF: MEF: MEF: MEF: MEF:
quelle private a uso pubblico. 676.370 51.894 9.600 20.618 46.335
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Analisi dati SIAPE: settore Pubblico/Uso Pubblico
APE presenti sul SIAPE al 12/12/2023
Numero totale unità immobiliari Tot. Fonte Tot. Fonte Tot. Fonte Tot. Fonte Tot. Fonte
N.B. Sono solo le u.i. pubbliche, escluse MEF: MEF: MEF: MEF: MEF:
quelle private a uso pubblico. 676.370 51.894 9.600 20.618 46.335
ZONA CLIMATICA
30000
44%
25000
20000
25%
15000
20%
10000
5000 6%
4%
0,0%
0
Zona A Zona B Zona C Zona D Zona E Zona F
APE EMESSI TRA IL 2015 E IL 2019 APE EMESSI TRA IL 2015 E IL 2023 TOTALE EDIFICI SCOLASTICI (FONTE STREPIN)
Totale APE scuole: 5.031 Totale APE scuole: 12.524 Totale edifici: 56.049
(Estrazione dati 8 gennaio 2024) (Estrazione dati 19 gennaio 2024)
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Approfondimento strutture scolastiche
APE EMESSI Distribuzione per classe energetica degli APE con sup. > 250 m2
TRA IL 2015 E IL 2019
Totale APE scuole: 5.031
APE EMESSI
TRA IL 2015 E IL 2019
Con Sup > 250 m2: 4.390
25
Approfondimento strutture scolastiche
SCENARIO 2030:
Analisi su banca dati SIAPE con APE emessi tra ottobre 2015 e dicembre 2019 – Estrazione dati 8 gennaio 2024
Gli standard minimi di prestazione energetica devono almeno garantire che tutti gli edifici non residenziali siano inferiori a
Es. Interveniamo sugli edifici con classe energetica E, F o G e valore di EPglnren > 380 kWh/m2 anno
16%
«peggiore»
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Approfondimento strutture scolastiche
SCENARIO 2033:
Analisi su banca dati SIAPE con APE emessi tra ottobre 2015 e dicembre 2019 – Estrazione dati 8 gennaio 2024
Gli standard minimi di prestazione energetica devono almeno garantire che tutti gli edifici non residenziali siano inferiori a
Es. Interveniamo sugli edifici con classe energetica E, F o G e valore di EPglnren > 280 kWh/m2 anno
26%
«peggiore»
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Approfondimento strutture scolastiche
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
Per gli edifici pubblici e non residenziali esistenti l’energia solare dovrà essere installata
gradualmente (in funzione della superficie), a partire dal 2027, laddove ciò sia
tecnicamente, economicamente e funzionalmente fattibile. Tali disposizioni entreranno
in vigore in momenti diversi a seconda della tipologia e delle dimensioni dell’edificio.
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
Estensione delle disposizioni per i sistemi tecnici per l’edilizia (TBS), con
l’inserimento, oltre ai sistemi di building automation (BACS), anche degli impianti di
riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, acqua calda sanitaria, illuminazione
incorporata, energia rinnovabile in loco (produzione e stoccaggio), di certo cruciali per
aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici.
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
Gli Stati Membri stabiliranno i requisiti per l’attuazione di adeguati standard IEQ negli
edifici “al fine di mantenere un clima interno sano” oltre a definire i requisiti di “IEQ
ottimale”.
Nuove disposizioni sulla qualità dell’ambiente interno (IEQ) garantiranno che la salute
e il comfort dei cittadini non vengano sacrificati durante le ristrutturazioni energetiche.
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
Adozione obbligatoria dello schema comune europeo Smart Readiness Indicator (SRI):
• Ad esempio, per edifici non residenziali aventi impianti termici di potenza >290 kW da
luglio 2027, previa adozione di un atto delegato ed esecutivo che ne prescrivano
l’applicazione e l’attuazione.
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
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Cosa prevede la bozza della nuova direttiva EPBD
Progressiva eliminazione degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili
II. MAIN ELEMENTS OF THE FINAL COMPROMISE TEXTS:
- Direttamente collegato all'articolo 3, l'allegato II della direttiva contiene un modello rivisto
per i piani nazionali di ristrutturazione edilizia, con una serie di indicatori obbligatori e
facoltativi. Tra questi, come nell'approccio generale, vi è l'obbligo di includere politiche e
misure per la decarbonizzazione del riscaldamento e del raffreddamento, anche
attraverso reti di teleriscaldamento e raffreddamento, e l'eliminazione graduale dei
combustibili fossili per il riscaldamento e il raffreddamento, in vista di una completa
eliminazione delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040.
- (14) Come primo passo, non dovrebbero essere concessi incentivi finanziari per
l'installazione di caldaie autonome alimentate da combustibili fossili a partire dal 2025, ad
eccezione di quelle selezionate per gli investimenti, prima del 2025, nell'ambito dello
Strumento per la ripresa e la resilienza, del Fondo europeo di sviluppo regionale e del
Fondo di coesione. Dovrebbe essere ancora possibile concedere incentivi finanziari
per l'installazione di sistemi di riscaldamento ibridi con una quota considerevole di
energia rinnovabile, come la combinazione di una caldaia con il solare termico o con una
pompa di calore.
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Prospettive future
Edifici di nuova generazione:
- Involucro e impianti ad altissima prestazione energetica e sostenibilità ambientale
- Maggiore «intelligenza» dei sistemi
- Tendenza al vettore elettrico
- Sempre maggiore utilizzo di rinnovabili
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ing. Nicolandrea Calabrese
[email protected]