Relazione Di Calcolo Strutturale: Consorzio Di Bonifica Pianura Di Ferrara
Relazione Di Calcolo Strutturale: Consorzio Di Bonifica Pianura Di Ferrara
Relazione Di Calcolo Strutturale: Consorzio Di Bonifica Pianura Di Ferrara
Consorzio di Bonifica
PIANURA di FERRARA
Data: Elab.:
1.2
IL PROGETTISTA IL PROGETTISTA DELLE STRUTTURE IL RESPONSABILE
(Dott. Ing. Marco Volpin) (Dott. Ing. Elisa Maniezzo) DEL PROCEDIMENTO
(Geom. Marco Ardizzoni)
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1. INDICE
1. INDICE ...................................................................................................................................................... 2
2. PRINCIPALI FONTI BIBLIOGRAFICHE ........................................................................................... 3
3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ........................................................................................................ 4
4. PREMESSA ............................................................................................................................................... 5
5. CONOSCENZA DELLO STATO DI FATTO ....................................................................................... 8
5.1 CONDIZIONI DEL PONTE ............................................................................................................................... 8
5.2 INDAGINI CONOSCITIVE SULLA STRUTTURA ............................................................................................... 16
5.2.1 Rilievo geometrico con laser scanner .............................................................................................. 16
5.2.2 Indagini sui materiali ...................................................................................................................... 17
5.3 LIVELLI DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA ................................................................................ 18
5.4 DESCRIZIONE E CONSIDERAZIONI SULLO STATO DI FATTO DELLA STRUTTURA .......................................... 18
5.5 PREESISTENTI CONDIZIONI DI SICUREZZA – AZIONI DI PROGETTO ............................................................... 19
6. PROGETTO DEGLI INTERVENTI DI RIPARAZIONE LOCALE ................................................ 21
6.1 VINCOLI A CUI È SOTTOPOSTA L’OPERA ..................................................................................................... 21
6.2 INTERVENTI DI RIPARAZIONE LOCALE ........................................................................................................ 21
6.3 MATERIALI UTILIZZATI NEGLI INTERVENTI DI RIPARAZIONE LOCALE ......................................................... 23
7. VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEL PONTE ...................................................................... 26
7.1 SCHEMA STATICO E DI CALCOLO ................................................................................................................ 26
7.2 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DELLA VOLTA IN MURATURA ................................................................ 28
7.3 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DELLE PILE ........................................................................................... 32
7.4 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DELLE SPALLE ...................................................................................... 39
7.5 INTERVENTO IN FONDAZIONE E VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA ............................................................ 43
8. VERIFICA DELL’OPERA CON I LIMITI DI UTILIZZO IMPOSTI DAL PROGETTO ............ 46
8.1 SICUREZZA ATTESA E LIMITI DI UTILIZZO DELL’OPERA ............................................................................ 46
8.2 VERIFICA DELL’ARCO ................................................................................................................................ 47
8.3 VERIFICA DELLA PILA ................................................................................................................................ 47
8.4 VERIFICA DELLA SPALLA ........................................................................................................................... 50
8.5 VERIFICA DELLA FONDAZIONE................................................................................................................... 51
9. CONCLUSIONI ...................................................................................................................................... 52
ALLEGATI
ALLEGATO A: REPORT DI INDAGINE LABORATORIO LIFE DI FERRARA
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3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
CIRCOLARE 2 febbraio 2009, n. 617. Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le
costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008.
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4. PREMESSA
Il Ponte Stradale di Via Prafitta Bertolina, sullo Scolo Fossa di Portomaggiore, è posto sul confine fra i
territori dei comuni di Portomaggiore ed Argenta in provincia di Ferrara.
Il Ponte collega la Via Prafitta Bertolina in Comune di Portomaggiore con la “Strada della Botte” in
Comune di Argenta (frazione di S. Nicolò).
Si tratta di un ponte in muratura a 3 arcate a tutto sesto di luce pari a 2.4m e freccia pari a 1.3m. Dalle
analisi storiche compiute per il Comune di Portomaggiore dall’architetto Masperi, si presume che il
manufatto attuale risalga ad un periodo compreso tra il 1814 ed il 1937.
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L’opera si trova in uno stato di forte degrado, con accentuati distacchi di elementi in laterizio in
corrispondenza dei piedritti, con carenze nei giunti di malta in corrispondenza delle volte e delle spalle.
Il ponte risulta chiuso al transito di tutti gli automezzi dal 15/12/2015 a seguito della Ordinanza n.85 del
Comune di Portomaggiore.
Nel 2016 il ponte è stato oggetto di uno Studio di Fattibilità da Parte del Consorzio di Bonifica, al quale
ha collaborato anche la sottoscritta, per definire le possibili modalità di intervento ed i relativi costi.
Lo Studio di Fattibilità ha messo in evidenza lo stato di degrado del ponte ed ha stabilito la necessità di
intervenire per il ripristino della funzionalità del ponte stesso.
Poiché il ponte in oggetto risulta essere un’opera di interesse architettonico, non può essere demolito e
riscostruito ma deve essere sottoposto ad interventi di recupero mirati a ripristinarne le preesistenti
condizioni di sicurezza.
La Valutazione della Sicurezza della struttura esistente è stata condotta ai sensi del Cap. 8 delle NTC
2018. Lo stato di degrado del ponte comporta che l’uso della costruzione possa avvenire soltanto dopo
aver condotto degli interventi che si classificano tra gli interventi di riparazione locale (§8.4.1
NTC2018) in quanto non modificano significativamente il comportamento globale della costruzione e
sono volti a:
- ripristinare le caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate:
- migliorare le caratteristiche di resistenza di parti di struttura;
- impedire meccanismi di collasso locale.
La sottoscritta ing. Elisa Maniezzo è stata incaricata dal Consorzio di Bonifica delle Pianura di Ferrara
di redigere il Progetto Esecutivo degli interventi di Riparazione Locale per il ripristino delle preesistenti
condizioni di sicurezza, per la sua riapertura al traffico.
La presente relazione documenterà le carenze strutturali riscontrate, risolte e/o persistenti ed indicherà
le eventuali conseguenti limitazioni all’uso della costruzione.
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Questi interventi rientrano chiaramente tra quelli indicati al punto B.4.7 della sopra citata Delibera,
pertanto non rilevanti dal punto di vista sismico e per i quali non è richiesta alcuna documentazione
aggiuntiva rispetto a quella qui presentata.
L’intervento in fondazione, ricade al punto B.4.8 della sopra citata Delibera “Consolidamento delle
fondazioni eseguito per parti limitate in ogni caso non superiori al 20% dello sviluppo totale dell’intero
impianto di fondazione” ed è pertanto non rilevante dal punto di vista sismico come esplicitato al
capitolo 7.5.
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Il ponte è stato oggetto di una serie di sopralluoghi condotti sia nel 2016 per lo Studio di Fattibilità che
nel 2018 in occasione del presente Progetto Esecutivo. Nelle foto che seguono viene evidenziato lo
stato di degrado del ponte.
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I topografi del Consorzio di Bonifica hanno proceduto con un rilievo laser scanner dell’opera,
consentendo di rilevare le caratteristiche geometriche degli archi, delle pile e delle spalle, oltre che a
determinare gli ammanchi di materiale soprattutto a livello delle pile come si deduce degli elaborati di
Stato di Fatto e dallo stralcio planimetrico riportato nella figura che segue.
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Figura 19: Estratto Planimetria SDF con individuazione degli ammanchi significativi
Oltre al rilievo Laser Scanner sono state condotte delle indagini dal laboratorio Life Lab di Ferrara. Nello
specifico sono state condotte le seguenti indagini in sito e prove di laboratorio:
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Sulla base delle indagini condotte è stato possibile ricostruire lo stato di fatto del ponte, riprodotto nelle
tavole di progetto di Stato di Fatto e caratterizzare i materiali di cui è costituito; le considerazioni sono
contenute nel paragrafo che segue.
Sulla base degli approfondimenti effettuati nelle fasi conoscitive, rilievi indagini in sito e sui materiali,
riportati nei paragrafi precedenti, il livello di conoscenza è LC3 ed il Fattore di Confidenza ad esso
associato è
FC=1.35
Dal punto di vista geometrico, il ponte si presenta costituito da 3 arcate a tutto sesto di diametro pari a
2.4 metri circa. Le spalle hanno uno spessore del paramento frontale pari a 45cm, che divengono 60
dalla quota del pelo libero alla fondazione ed i muri andatori presentano uno spessore pari a 80cm
circa. Il ponte è realizzato in mattoni pieni.
Le volte in muratura hanno uno spessore pari a circa 30 cm (due teste) e hanno un ricoprimento in
chiave di circa 56cm, di cui gli ultimi 3cm sono costituiti da conglomerato bituminoso e la rimanente
parte da materiale lapideo eterogeneo.
Le pile hanno uno spessore di circa 62-65cm e poggiano su una soletta in laterizio di spessore pari a
circa 30cm non è stato possibile indagare con maggiore dettaglio la disposizione dei mattoni e la
consistenza, ma dalle indagini pare che si tratti di mattoni integri e non di materiale frammentato. Tale
strato sembra essere presente anche in corrispondenza della chiave di volta e quindi si ipotizza che sia
presente per tutta la lunghezza del ponte andando da una spalla all’altra. Per maggiori dettagli
geometrici si vedano gli elaborati grafici SDF e l’Allegato A alla presente relazione.
Per quanto riguarda i materiali, si tratta di mattoni pieni aventi le seguenti caratteristiche:
Dai risultati ottenuti si può asserire che la malta non ha buone caratteristiche meccaniche, e non
raggiunge i valori minimi previsti dalle NTC2018 per l’impiego in muratura portante.
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Per quanto riguarda lo stato di degrado, come si evince dalla documentazione fotografica, dal rilievo
laser scanner e dal report di Life, il ponte si trova in una condizione di forte ammaloramento.
La zona maggiormente interessata è quella del bagnasciuga dove si verificano significativi ammanchi di
materiale, in particolare nella zona lato monte delle pile maggiormente esposte all’azione idraulica del
canale, e dilavamento dei giunti di malta.
Le carenze nei giunti di malta si riscontrano anche a livello dei paramenti della spalla e nelle volte, per
tutta la loro estensione. Le indagini hanno altresì registrato estese porzioni di muratura dove risulta
distaccata la testa più esterna del paramento murario stesso, in particolare nelle spalle.
Per maggiori dettagli si veda la documentazione fotografica, il report di Life e gli elaborati grafici SDF
che contengono l’elaborazione di tutte le indagini ed i sopralluoghi condotti.
Le preesistenti condizioni di sicurezza del ponte non sono pienamente note, non è noto infatti il carico
massimo di progetto del ponte e non sono mai stati condotti calcoli statici o prove di collaudo per
accertarne la portata.
Gli Enti Gestori asseriscono che il ponte è sempre stato utilizzato come percorso di collegamento di via
Prafitta Bertolina in Comune di Portomaggiore con la “Strada della Botte” in Comune di Argenta
(frazione di S. Nicolò) sia dai normali autoveicoli che dai mezzi agricoli come trattori, rimorchi e
macchinari agricoli anche pesanti.
D’accordo con il Comune di Portomaggiore si è stabilito di verificare che il ponte sia in grado di
sopportare carichi compatibili con quello dei mezzi agricoli di maggiori dimensioni (ad es. mietitrebbia) e
che quindi sia verificato almeno per una portata pari a 15 tonnellate.
Per quanto sopra, si assume che le preesistenti condizioni di sicurezza corrispondono ad una
portata del ponte pari a 150 kN di carico accidentale.
Dal punto di vista del calcolo si è condotta la Verifica Statica del ponte sottoposto ai carichi permanenti
rilevati in sito ed ai carichi stradali previsti dalle attuali NTC2018 per lo Schema di Carico 1. Il calcolo è
stato condotto considerando il ponte in Configurazione Riparata, e quindi i risultati valgono se e solo
se verranno condotti tutti gli interventi di riparazione locale di cui al presente progetto, illustrati nel
Capitolo 6 della presente relazione e negli elaborati grafici SDP.
La procedura di Valutazione della Sicurezza prevista al Capitolo 8 delle NTC2018 prevede che nel caso
di intervento di riparazione locale che preveda il miglioramento delle caratteristiche meccaniche di
elementi strutturali, quale quello in esame, si valuti l’incremento del livello di sicurezza locale.
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Si precisa che le condizioni attuali del ponte, le scarse caratteristiche della malta o la sua totale
assenza non consentono di fare una analisi numerica delle condizioni di sicurezza attuali e non
consentono pertanto di stabilire l’incremento del livello di sicurezza. Si rammenta che attualmente il
ponte è chiuso al traffico proprio per l’impossibilità di stabilirne le condizioni di sicurezza nella sua
attuale condizione.
Il risultato del calcolo sarà pertanto riferito unicamente alla sicurezza dell’opera riparata, mentre quella
preesistente viene ipotizzata come sopra descritto.
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Il ponte riveste importanza storica ed è un’opera vincolata dalla Sovrintendenza ai Beni architettonici.
Gli interventi di progetto sono stati scelti per rispettare le richieste della Sovrintendenza.
Dalle indagini condotte si è rilevato che le principali criticità del ponte sono legate a:
- Ammanco di materiale (mattoni) nelle pile soprattutto nelle zone a diretto contatto con
l’acqua e in alcune zone delle spalle
- Riduzione delle sezioni resistenti per la mancanza di mattoni o per il dilavamento dei
giunti di malta
- Mattoni slegati per erosione o dilavamento dei giunti di malta
- Dislocazioni di elementi resistenti
- Scarse caratteristiche della malta
Gli interventi di Riparazione Locale previsti dal progetto sono tesi ad eliminare le criticità legate al forte
ammaloramento delle pile rinforzandole con un guscio in calcestruzzo armato che assorba gli scarichi
degli archi, oltre che a consolidare le spalle e le volte mediante iniezioni di malta. Nello specifico gli
interventi di progetto, compresi quelli di accantieramento e pulizia, sono i seguenti:
- Realizzazione di argini in terra temporanei per l’interruzione del canale, svuotamento del canale
e puntellamento delle volte secondo i criteri indicati negli elaborati grafici.
- Pulizia generalizzata dei paramenti murari mediante idrolavaggio a pressione con idropulitrice
alla pressione di 4-6 atm, al fine di rimuovere stratificazioni di microrganismi, efflorescenze saline, parti
incoerenti, friabili, polvere, ecc.
- Riparazione delle murature con la tecnica del scuci-cuci e ricostruzione delle parti rimosse o
mancanti con mattoni pieni. I mattoni pieni dovranno essere della tipologia "fatti a mano e antichizzati"
scelti con la colorazione e le caratteristiche geometriche più simile possibile a quelle esistenti.
- Rinforzo delle pile con gusci in calcestruzzo armato pigmentato con ossidi di ferro per ottenere
una colorazione simile al laterizio esistente, fino alla quota di +10.70.
- Realizzazione cordoli in cemento armato di fondazione delle pile.
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- Consolidamento delle murature mediante iniezioni di malta pozzolanica priva di cemento, tipo
Albaria della BASF. preparazione del supporto mediante sigillatura e stuccatura delle fessure e lesioni e
ristilatura dei giunti di malta in maniera da avere un apparecchio murario perfettamente chiuso,
mediante l'impiego di malte per muratura pozzolaniche senza cemento, tipo MASTEREMACO S285TIX
della BASF.
- Realizzazione intonaco di protezione delle spalle fino alla quota di +10.70, di spessore medio
20mm realizzato con malta pozzolanica priva di cemento, tipo MASTEREMACO n275TIX della BASF.
- Inserimento parapetto prefabbricato in acciaio corten da installare sul cordolo in muratura
esistente.
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3. Iniezione. L’iniezione delle miscele (che, di norma dovranno essere omogenee, ben
amalgamate ed esenti da grumi ed impurità) all’interno dei fori dovrà essere eseguita, preferibilmente, a
bassa pressione (indicativamente tra 0,5 e 1,5 atm in ogni caso non superiore alle 2 atm) così da
evitare la formazione di pressioni all’interno della massa muraria con le conseguenti coazioni con le
cortine esterne; inoltre andrà effettuata tramite idonea pompa a mano o automatica provvista di un
manometro. Le iniezioni procederanno per file parallele, dal basso verso l’alto, dai lati esterni e,
simmetricamente, verso il centro al fine di evitare squilibri di peso ed impreviste alterazioni nella statica
della struttura. Il volume di miscela iniettata non dovrà superare i 100-120 l per metro cubo.
4. Previa verifica della consistenza materica della muratura oggetto di intervento, si inietterà la
miscela all’interno degli ugelli e boccagli precedentemente posizionati, la pressione sarà mantenuta
costante fino a quando la boiacca non fuoriuscirà dai tubicini adiacenti, a questo punto si chiuderà il
tubicino e si proseguirà con il foro limitrofo seguendo il piano di lavoro. L’iniezione ad un livello
superiore sarà eseguita, se non diversamente specificato negli elaborati di progetto, solo quando tutti i
tubi di iniezione, posti alla medesima quota, risulteranno intasati.
5. Ad indurimento della miscela (dopo circa 2-3 giorni), i boccagli potranno essere rimossi ed i fori
sigillati con malta appropriata. Tali interventi sono necessari per ripristinare la continuità muraria del
paramento.
I materiali che verranno utilizzati negli interventi di riparazione locale sono i seguenti:
Puntelli:
Puntelli ad alta portata capaci di sostenere carichi fino a 200kN
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Armatura:
Acciaio del tipo B450C c.s. avente le seguenti caratteristiche:
- Tensione di snervamento caratteristica fyk = 450 N/mm²
- Tensione caratteristica a rottura ftk = 540 N/mm²
- Resistenza di calcolo fyd = fyk/ = 391,30 N/mm²
- Deformazione caratteristica al carico massimo uk=7.5%
- Deformazione di progetto ud=6.75%
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Acciao corten:
S 275 JO W (CORTEN TIPO"A") UNI EN 10025-2
Bulloni Classe 10.9
Dadi Clesse 10
ESEGUIRE SERRAGGIO IN ACCORDO ALLA NORMATIVA CNR-UNI10011/97
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L’analisi del ponte in muratura viene condotta agli Stati Limite Ultimi eseguendo:
- Analisi elastica della volta in muratura
- Analisi di equilibrio limite della pila
- Verifica per carico verticale della pila
- Verifica della spalla
L’analisi del ponte viene condotta in Configurazione Riparata pertanto gli elementi strutturali resistenti
ed i materiali di cui è costituito il ponte sono da considerarsi come da elaborati di SDP (Stato di
Progetto).
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La volta a botte viene discretizzata in archi paralleli per ricondurre il modello ad un problema piano.
Sull’arco di progetto è stata condotta una analisi elastica una volta ipotizzato il carico derivante dal
traffico veicolare.
L’analisi elastica dell’arco in muratura è stata condotta con il programma freeware “Arco” del prof. Piero
Gelfi (http://dicata.ing.unibs.it/gelfi/software/programmi_studenti.html) che si basa sulla teoria di Méry
(1840), applicabile al caso in esame in quanto soddisfa le ipotesi di base della suddetta teoria, ovvero:
- Arco a tutto sesto a spessore costante;
- Luce non superiore a 8m;
- Arco costruito in materiale omogeneo approssimabile con un corpo rigido (gli effetti
deformativi non devono essere determinanti);
- Carichi agenti simmetrici rispetto all’asse di simmetria dell’arco;
- Riempimento incoerente.
Méry elaborò una soluzione grafica della verifica delle volte, secondo la quale la linea delle pressioni
in condizioni di equilibrio deve essere sempre contenuta in una fascia mediana della volta compresa tra
le due curve passanti per l’estremo superiore e quello inferiore del nocciolo centrale di inerzia di ogni
sezione trasversale della volta. Tra le infinite curve di pressione compatibili con l’equilibrio, scelse di
effettuare la verifica di stabilità assumendo la curva passante per l’estremo superiore del terzo medio in
chiave e per l’estremo inferiore del terzo medio alle reni.
Il metodo consiste nel verificare la porzione di arco compresa tra i 30° ed i 90°, l’arco viene suddiviso in
conci di ampiezza costante (cercando di approssimarlo alla realtà) e su ciascun concio viene proiettata
la quota parte di carico agente su di esso, si determina il baricentro, si associa a ciascun baricentro la
forza peso corrispondente (tenendo conto anche dei carichi portati) e si costruisce la curva o linea delle
pressioni, che descrive a livello locale e globale l’equilibrio dell’arco.
Dalle indagini condotte si evince che l’arco ha spessore pari a 30cm (2 teste) e che il riempimento in
materiale sciolto è pari a 53 cm in chiave sovrastato da uno spessore di asfalto di circa 3cm.
L’arco è stato suddiviso in 62 conci, come indicato nella figura che segue, per approssimarlo alla
condizione reale
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Nel calcolo si considera il contributo offerto dal riempimento in termini di spinta passiva, per il
riempimento vengono assunti i seguenti parametri:
c’=5 kPa
’=30°
La tensione derivante dalla spinta passiva si calcola, concio per concio, come segue:
' p 'v k p 2c k p
Con
1 sen
kp 3
1 sen
- carico variabile dovuto al traffico veicolare (Q: valori caratteristici come da scenari Figura 21 )
Combinazioni di carico:
I carichi vengono discretizzati ed applicati a ciascun concio come indicato nella figure che seguono,
applicando la sguente combinazione di carico:
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La verifica della pila viene condotta in SLU facendo riferimento a due combinazioni di carico, ovvero:
Comb. 1: l’arco di sx e l’arco di dx sono entrambi soggetti al traffico veicolare. Questa combinazione
massimizza lo sforzo normale sulla pila.
Comb. 2: l’arco di dx è soggetto al traffico veicolare e l’arco sx è scarico. Questa combinazione
massimizza le azione di taglio e momento flettente sulla pila.
Le sollecitazioni derivanti dal traffico veicolare sono riportate in figura Figura 24 mentre quelle dovute ai
soli carichi permanenti sono riportate nella figura che segue.
Le sollecitazioni trasmesse alla testa della pila, intesa come la sezione dove inizia il rinforzo, e da qui
alla base della pila sono rappresentate nella figura che segue.
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Np
90
Vp Mp
66
Ntot
127
Vtot Mtot
90
Combinazione 2a
Np2=(Vdx+Vsx+Ncapitello)·Lcalc= 313.2 kN
Vp2=183.1 kN
Mp2=164.8 kNm
con
Vdx=258.2 kN/ml
Vsx=40.5 kN/ml
Ncapitello=1.35·(0.66·0.9)·18=14.43 kN/ml
Lpila=5m
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Lcalc=1m
Hsx=212.8 kN/ml
Hsx=-29.66 kN/ml
Combinazione 2b
Ntot2=(Np2 + Npila)·Lcalc = 343.85 kN
Vtot2=183.1 kN
Mtot2=397.33 kNm
La verifica viene condotta affidanto tutte le solecitazioni al rinforzo in c.a. che avvolge le pile in
muratura, la sezione resistente per metro lineare è riportata nella figura che segue
12
66
12
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Verifiche a pressoflessione:
Le verifiche sono state condotte mediante il programma ProVlim della 2si software e sono riportate di
seguito.
11 100,0 12,0
12 100,0 0,0
Armature:
Pos. X Y Area Pretens.
n. cm cm cmq (s/n)
1 14,3 83,6 0,5 no
2 22,3 83,6 0,5 no
3 30,2 83,6 0,5 no
4 38,1 83,6 0,5 no
5 46,0 83,6 0,5 no
6 54,0 83,6 0,5 no
7 61,9 83,6 0,5 no
8 69,8 83,6 0,5 no
9 77,7 83,6 0,5 no
10 85,7 83,6 0,5 no
11 85,7 6,4 0,5 no
12 77,7 6,4 0,5 no
13 69,8 6,4 0,5 no
14 61,9 6,4 0,5 no
15 54,0 6,4 0,5 no
16 46,0 6,4 0,5 no
17 38,1 6,4 0,5 no
18 30,2 6,4 0,5 no
19 22,3 6,4 0,5 no
20 14,3 6,4 0,5 no
Normativa di riferimento:
D.M. 14/01/2018 - 'Norme tecniche per le costruzioni'
Materiali:
Calcestruzzo classe: C35/45
Rck (resistenza caratteristica cubica a compressione) = 450 daN/cmq
fck (resistenza caratteristica cilindrica a compressione) = 373 daN/cmq
fctm (resistenza a trazione media) = 33 daN/cmq
G (modulo di elasticità tangenziale) = 154527 daN/cmq
E (modulo elastico istantaneo iniziale) = 346140 daN/cmq
C. Poisson (coefficiente di contrazione trasversale) = 0.12
Coefficiente di dilatazione termica = 0.000050
Peso specifico del calcestruzzo armato = 2500 daN/mc
Dominio SLU:
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Verifica a Taglio:
L’intervento in progetto non prevedere armatura a taglio
ELEMENTI CHE NON RICHIEDONO ARMATURA AL TAGLIO
b 1000 mm
h 240 mm
d 130 mm
Rck 45 MPa
k 2,000
ro1 0,003867 VERIFICHE DI SICUREZZA
fck 37,35 MPa VRd (kN) Vmin (kN) VRd (kN)
gammac 1,5 75,979 78,65054 78,65054
sigmacp 0 MPa
bw 1000 mm
d 130 mm
n.ferri Long 10
long 8 mm
2
Asl 50,27 mm
vmin 0,6050
VEd 183,10 kN
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La spalla è costituita da elementi in muratura, che verranno consolidati mediante iniezioni di malta. Le
caratteristiche del materiale riparato sono quelle riportate al paragrafo 7.1.
La verifica della spalla viene condotta in SLU facendo riferimento allo schema riportato di seguito e
relativi casi di carico:
Qk1
Gk1
380
Gk3
12
Qk2b
Gk3a Qk2a
170
Gk3b
115
86
85
Gk2
56
100
Le spinte delle terre, considerando la spalla una struttura rigida e priva di spostamenti (NT § 7.11.6.2.1
e EC8-5 § .7.3.2.1), sono calcolate in regime di spinta a riposo, secondo la profondità e con il consueto
diagramma trapezoidale delle pressioni orizzontali.
ph = 0 t z
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Le pressioni del terreno relative alla spinta a riposo, in corrispondenza dei nodi caratteristici ovvero la
testa del terrapieno ed il piano di posa della fondazione, risultano essere le seguenti:
Spinta a Riposo
Pmin= 20 x 2,1 x 0,5 = 21 kPa
Pmax= 20 x 3,8 x 0,5 = 38 kPa
Risultante Gk3a=35.7 kN
Gk3b=14.45 kN
Da cui si ricava
Qk1=51.75 kN
220
qk=100 kPa
30°
380
170
Figura 30: Spinta del sovraccarico sull’opera
Per il calcolo delle azioni agenti sulla spalla, si considera il carico distribuito dovuto alla colonna di
carico 1, limitando la diffusione del carico sul lato della seconda colonna di carico.
Tale distribuzione di carico fornisce una spinta variabile lungo l’altezza, con intensità nei nodi superiore
e inferiore pari a (ved. Figura 30):
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Combinazioni di carico:
I carichi vengono discretizzati ed applicati a ciascun concio come indicato nella figure che seguono,
applicando la sguente combinazione di carico:
M Ed
eEd 0.24 m
N Ed
B
eRd 0.10 m
6
eEd
2.4 Non verificato
eRd
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L’intervento in fondazione prevede la sostituzione della attuale soletta in laterizio segnatamente alla
zona di appoggio del guscio di rinforzo delle pile. Non viene cambiato l’assetto fondazionale che rimane
di tipo diretto e non vengono aumentati significativamente i pesi scaricati in fondazione. L’intervento
prevede la realizzazione di 4 cordoli di dimensione 0.65m su un totale di soletta di fondazione circa
18.3m. I cordoli avranno pari spessore rispetto all’attuale soletta. I cordoli hanno una incidenza pari a
circa 15% dello sviluppo totale della fondazione.
Per quanto sopra dimostrato l’intervento in fondazione ricade al punto B.4.8 della sopra citata Delibera
“Consolidamento delle fondazioni eseguito per parti limitate in ogni caso non superiori al 20% dello
sviluppo totale dell’intero impianto di fondazione” ed è pertanto non rilevante dal punto di vista
sismico.
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Dati terreno
Peso specifico del terreno 20 kN/m3
Angolo di attrito 32 °
coesione efficace 5 kPa
NTC 2018 - CALCOLO DELLA CAPACITA' PORTANTE DELLE FONDAZIONI SUPERFICIALI CON BRINCH-HANSEN
Dati relativi al terreno Fattori di capacità portante Caratteristiche geometriche della fondazione e carichi Fattori di forma
Pressioni sul terreno in condizione SDF: si assume la combinazione SLU con i carichi permanenti
dovuti alla sola pila in muratura, a cui si somma il peso proprio della fondazione in laterizio:
N1fond=1.35·(0.66·2.16·18) + 1.35·(0.3·1.9·18) = 48.5 kN
B=1.6m ipotizzando la medesima ripartizione di SDP
t1=30.3 kPa
66
216
N1fond
30
°
60
t1
160
Pressioni sul terreno in condizione SDP: si assume la combinazione SLU con i carichi permanenti
dovuti alla pila in muratura e rinforzo in c.a. a cui si somma il peso proprio della fondazione in laterizio e
del cordolo in c.a.:
N2fond= 45 + 1.35·(0.3·0.6·18) +1.35·(2·0.3·0.65·25) = 62.5 kN
B=1.90m
t2=32.9 kPa
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90
90
66
N2fond
127
30
t2
65 60 65
190
Le pressioni di contatto di progetto vengono calcolate sulla base del contributo dei carichi mobili di cui
alla combinazione 2 del paragrafo 7.3.
Ntot2=344 kN
Mtot2=397 kNm
A=1.9 mq
W=0.6 mc
totmax=842.7 kPa
lim=276 kPa
totmax / lim =3.05 Non verificato
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La sicurezza attesa dell’opera in condizioni statiche è la minore tra tutte quelle analizzate nella presente
relazione, ed è pertanto pari a:
VS= 32%
Questo comporta che l’opera non sia in grado di sostenere totalmente i carichi di progetto delle
NTC2018 e pertanto si rendono necessarie delle limitazioni alle condizioni di utilizzo del ponte. Tali
limitazioni riguarderanno i carichi derivanti dal traffico veicolare, che verranno ridotti del 75% rispetto a
ai carichi mobili di progetto indicati al capitolo 5.1.3.3.5 delle NTC 2018 per ponti di I categoria.
Si assume un carico tandem pari a = 150 kN ed un carico distribuito pari a 2.3 kN/mq come riportato
nello schema che segue.
Figura 34: Schema di calcolo con riduzione del 75% dei carichi mobili
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Si dimostra che tutti gli elementi strutturali sono verificati con i limiti di utilizzo
precedentemente descritti.
L’Arco risultava già verificato con i carichi delle NTC2018. Di seguito si riportano le risultanti con la
condizione di carico di Figura 34.
Figura 35: Risultati Arco con riduzione del 75% dei carichi mobili
La pila risultava non verificata nella combinazione 2b. Si ripetono le verifiche carichi di progetto di Figura
35.
Combinazione 2b
Ntot2= 95+40.5+14.43+30.65= 180.6 kN
Vtot2= 75.51-29.66= 45.85 kN
Mtot2=45.85*2.17= 99.5 kNm
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Armature:
Pos. X Y Area Pretens.
n. cm cm cmq (s/n)
1 14,3 83,6 0,5 no
2 22,3 83,6 0,5 no
3 30,2 83,6 0,5 no
4 38,1 83,6 0,5 no
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Normativa di riferimento:
NTC2018 - 'Norme tecniche per le costruzioni'
Materiali:
Calcestruzzo classe: C35/45
Rck (resistenza caratteristica cubica a compressione) = 450 daN/cmq
fck (resistenza caratteristica cilindrica a compressione) = 373 daN/cmq
fctm (resistenza a trazione media) = 33 daN/cmq
G (modulo di elasticità tangenziale) = 154527 daN/cmq
E (modulo elastico istantaneo iniziale) = 346140 daN/cmq
C. Poisson (coefficiente di contrazione trasversale) = 0.12
Coefficiente di dilatazione termica = 0.000050
Peso specifico del calcestruzzo armato = 2500 daN/mc
Dominio SLU:
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VEd 45,85 kN
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Gk1=40.5 kN
Gk2=18.4 kN
Gk3=16.68 kN
Qk1=51.75 kN
Qk2=9.77 kN
M Ed
eEd 0.10 m
N Ed
B
eRd 0.10 m
6
eEd
1.00 Verificato
eRd
Ntot2=180.6 kN
Mtot2=99.5 kNm
A=1.9 mq
W=0.6 mc
totmax=260 kPa
lim=276 kPa
totmax / lim =0.94 Verifica soddisfatta
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9. CONCLUSIONI
Si può concludere che il Ponte in muratura denominato “Prafitta”, una volta sottoposto agli interventi di
Riparazione Locale di cui al presente progetto, può essere aperto al traffico con la limitazione sotto
riportata
Tale valore risulta altresì compatibile con le condizioni preesistenti ipotizzate al paragrafo 5.5.
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