Letteratura Inglese
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Al centro del romanzo non c'è la 'grande' Londra, ma la città industriale in cui si insedia la
famiglia Hale, che deve lasciare il mondo rurale del sud dell'Inghilterra (Hampshire) per
trasferirsi nel mondo industriale del nord (Lancashire industriale o 'Darkshire’). Questo è un
espediente per dare al lettore uno sguardo sulla varietà locale e regionale dell'Inghilterra del
tempo.
Gli Hale devono lasciare il sud (dove Margaret è cresciuta) perché il padre (reverendo
della chiesa anglicana) ha una crisi di coscienza e decide di abbandonare il sacerdozio. Il
padre abbandonando la sua missione sacerdotale, deve cercare altro e attraverso una sua
conoscenza, trova l'occupazione di precettore di un rampollo di una famiglia industriale, nella
località di Milton Northern (la Gaskell la pone sul modello della Manchester industriale di
metà Ottocento). Il rampollo è Thornton (protagonista maschile del romanzo). Questi
affermatosi sin da giovane nel mondo industriale come proprietario, ha quindi trascurato la
sua formazione e in età avanzata, sente l'esigenza di colmare questa sua lacuna di cultura
classica e si avvale di questo precettore.
L'idea della spazialità dei luoghi è il centro del romanzo e ci saranno molte descrizioni dei
luoghi che Margaret visita o si sposta. Quando arriverà per la prima volta a Milton, sarà
colpita e impressionata dall'atmosfera cupa resa tale dalla fuliggine che copre e avvolge la
città. Nel romanzo c'è la riproposizione della città industriale della metà dell’Ottocento.
Questi fumi pervadono la vita dei suoi abitanti, in quanto l'essere città industriale orienterà
le vite dei suoi abitanti.
Il romanzo sociale mette in risalto le conseguenze di queste trasformazioni economiche,
storiche e sociali, sulle vite dei singoli. Ecco perché sono importanti gli episodi minimi della
quotidianità, infatti i romanzieri ricostruivano la vita dei singoli individui nei diversi
ambienti. Troveremo, come questa città di Milton si fa sentire nella casa del borghese
industriale e anche nella casa dell'operaio
Il romanzo sociale descrive e riferisce delle condizioni di vita degli abitanti di queste città.
I temi affrontati dal romanzo industriale sono: la qualità della vita nell'industrializzazione,
la condizione sociale delle classi lavoratrici, la relazione dei lavoratori con i padroni.
I romanzi industriali volevano portare all'attenzione dei lettori la qualità della vita nelle
città industriali (la Gaskell, metterà in luce questi cambiamenti). La Gaskell non fa una
ricostruzione del mondo industriale, operaio e imprenditoriale basandosi sulle notizie del
momento, la Gaskell aveva di quel mondo una conoscenza di prima mano del mondo
dell’industria, perché (così come Margaret), la Gaskell viveva in una zona rurale nei pressi di
Manchester, sposa un reverendo e si sposta a Manchester. Lei ha vissuto emotivamente lo
shock di questo cambiamento e ne fu totalmente condizionata dalla condizione di vita dei
lavoratori.
È un’età che esalta il progresso, la crescita economica, ma allo stesso tempo genera anche
le vittime, ossia i soggetti più deboli e fragili.
Il grande romanzo sociale europeo dà voce agli ultimi (ad esempio Verga con il ciclo dei
vinti, coloro che la 'fiumana' del progresso lascia per strada).
Il progresso favorisce chi ha il potere economica, gli imprenditori, ma penalizza e genera
difficoltà quotidiane nei più deboli.
Il romanzo industriale esplora gli effetti dell'industrializzazione sulla vita dei singoli.
Questi effetti dell'industrializzazione, la Gaskell, non solo gli riferirà alle relazioni sui
mutamenti, gli effetti sulla vita dei singoli, ma ne darà conto anche da un punto di vista
psicologico. Ci sono i fragili, ma anche coloro che psicologicamente, non reggono i
cambiamenti. Ci sarà l'attenzione a quegli shock emotivi dati dalle grandi trasformazioni. E
se l'industrializzazione ha portato alla crescita economica per coloro che detengono il potere,
è chiaro che questo ha generato dei conflitti tra operai e imprenditori. Il romanzo sociale,
quindi, mette anche in luce i conflitti di classe, i pregiudizi di classe. Il compito di Margaret
sarà quello di mitigare i dissidi e le tensioni sociali.
I romanzi industriali sono un sottogenere del romanzo vittoriano (definito anche romanzo
della condizione dell'Inghilterra) e i maggiori di essi sono: Mary Barton (1848) e North and
South (1855) di Elisabeth Gaskell, Shirley (1849) di Charlotte Bronte e Hard Times (1854) di
Charles Dickens.
Nel romanzo sociale è fondamentale, non solo la questione di classe, ma questo genere di
romanzo punta anche alla questione del gender.
Da questi romanzi emerge che il primo romanzo industriale è stato quello della Gaskell,
seguita poi dai grandi. È stata l'iniziatrice del genere e ha dettato una nuova forma
romanzesca.
C'è un interesse verso le variazioni locali, regionali ed è tipico di questo romanzo della
seconda metà dell’Ottocento, di dare spazio e voce alle realtà della provincia. Non solo
Londra, ma anche le varie realtà provinciali. Processo già avviato dalla Austen, che ambienta
i suoi romanzi nella provincia rurale. Qui viene evidenziato l'interesse per quella particolare
realtà sociale. Gli scrittori indagano e ritraggono le realtà sociali, descrivono le condizioni
delle diverse realtà sociali. Questi romanzi hanno la caratteristica di ritrarre realtà particolari:
si passa dalla categoria dell'universale, dal romanzo del Settecento, (in cui la natura dell'uomo
era descritta in termini universali e generali) alle realtà particolari nel romanzo dell’Ottocento
(nord e sud, i localismi, l'interesse per la provincia, le condizioni di vita dei vari luoghi).
Si vuole dare una cartografia della nazione, si vuole raccontare la nazione, costruire,
narrare l'identità nazionale e si deve partire dalle conoscenze dei singoli luoghi, quindi non
solo Londra ma anche le città provinciali.
Nel primo capitolo Margaret non si trova nella sua canonica, ma questo capitolo ci dice
dell'abitudine di Margaret di soggiornare a casa di sua zia che vive a Londra. Questo capitolo
ci fa intendere come Margaret vive già due esperienze di luoghi diversi tra loro: Londra e il
suo paese rurale, Helstone. Margaret è già familiare con usi e abitudini della metropoli.
Londra rappresenta un punto di rifermento per le mode del momento, per la novità, non è
un caso che la zia si chiami Show, perché mostra è colei che in quella mostra ciò che è di
tendenza. Margaret è spinta dalla famiglia a soggiornare a Londra anche perché si vorrebbe
che si mettesse nel mercato matrimoniale, come è successo per sua cugina. Le però si
presenta come un'eroina risoluta, determinata e idealista e Margaret nei primi capitoli, rifiuta
l'offerta matrimoniale di rilievo (si fa avanti il fratello del marito di sua cugina, avvocato
affermato e ambizioso). Questo rifiuto è un indizio del fatto che lei rifiuta di acquisire in
maniera passiva questi valori metropolitani, costruiti nell'alta società, che prevedono per le
giovani donne un percorso standardizzato di buoni matrimoni. Emerge quindi la figura di
un'eroina caparbia, che crea autonomamente la sua strada (assimilabile alla Elisabeth di
Orgoglio e Pregiudizio).
Margaret è un’eroina che fa esperienza del mondo della campagna e della metropoli, poi
vedremo un ulteriore spostamento quando arriva nella città industriale e vedremo l'impatto
che questo cambiamento avrà sull'eroina. La Gaskell accentua l'impatto della città industriale
sui personaggi anche attraverso la reazione fisica: Margaret ha quasi un senso di malessere
quando si trova in questa città cupa, avvolta tra le nebbie e i fumi, e avverte un senso di
afflizione anche fisico. In questo romanzo c'è la registrazione dell'impatto, l'ambiente incide
non solo sulla psiche dei personaggi ma anche sul fisico e la salute. Il malessere di vivere in
una città industriale si tradurrà anche con una metafora patologica, tanto che la signora Hale
(madre di Margaret), figura già fragile, non reggerà al colpo di questo trasferimento.
Questo romanzo racconta piuttosto la storia dei luoghi, che non una storia che si sviluppa
nel tempo, in quanto la storia si sviluppa in diciotto mesi, ma registrerà diverse morti per
accentuare l'impatto delle città sul fisico e sulla salute dei personaggi. C'è la metafora che
richiama il patologico e il medico, tanto che un ulteriore spostamento che viene effettuato in
questi primi capitoli è non solo quello da sud a nord, ma quando gli Hale decidono di
trasferirsi a Milton, per attutire il colpo alla madre, Margaret e il padre, decidono di allungare
il percorso, di non andare direttamente a Milton, ma andare in una località sul mare nei pressi
di Milton, per lasciare a godersi l'aria benefica del mare. Margaret e il padre, lasciano la
madre con la domestica e vanno a Milton a cercare casa per evitare alla madre tutti questi
stress.
All'epoca della Gaskell si hanno i grandi scioperi dei lavoratori, Hard Times di Charles
Dickens venne molto criticato proprio perché manca lo sciopero al suo interno è un evento
fondamentale all'epoca della Gaskell e di Dickens fu il movimento cartista (dialettica tra
operai industriali) il movimento luddista e lo sciopero di Preston; focus s'incentra su eventi
decisivi di questo periodo.
Lo sciopero di Preston è importante perché in questa occasione emerge il lavoro dei
sindacati e se in North and South vi è il capitolo “Masters and Workers” in Hard Times vi è il
capitolo “Masters and Brothers”, dedicato a Thomas Carlyle: elli scrisse un saggio sul
movimento cartista; nel saggio Chartism egli denuncia infatti la condizione di miseria in cui
vivevano i lavoratori.
Sfruttando il lavoro degli operai, gli industriali creano profitto, la Gaskell ci propone la
rappresentazione della vita industriale attraverso il realismo sociale e Dickens riceverà
dunque diverse critiche da intellettuali e romanzieri perché il suo romanzo si propone invece
come satira sociale; Dickens sceglie di iniziare il suo romanzo in un'aula scolastica.
Il direttore Grandgrind spiega all'insegnante una pedagogia fondata sui fatti, si tratta di un
principio assolutamente utilitario e materialistico e Grandgrind affermo di volere dunque i
fatti, il mito della crescita economica prodotta dalla rivoluzione industriale; vi è una piena
corrispondenza fra parola e concetto.
Il romanzo seguirà le vicende dei personaggi, specie dei più giovani, come i figli di
Grandgrind: Thomas e Louisa saranno seguiti attraverso la loro biografia e non c'è quindi
considerazione dell'esistenza della vita dei singoli individui, per significato della vita nella
città di Coke Town; una caratteristica del romanzo di Dickens e la mancanza di dialogo (fra
un padre e una figlia tra un operaio e un padrone ecc.).
Coke Town È continuamente ricoperta di fumo virgola di fuliggine, di Cannes percorre la
strada della modalità satirica nella descrizione di una città disumanizzata e i principi
dell'industrializzazione segnano i corpi dei personaggi; la mente plasma il sistema di vita
della città.
Sia il mito del self made man, orgoglioso della propria scalata sociale e sia quindi e trionfo
dell'orgoglio; le caratteristiche fisiche ci parlano dei personaggi.
L'educazione plasma la vita dei personaggi, Grandgrind darà in sposa sua figlia a un
industriale e banchiere della città Bounderly, e quest'ultimo ha tempo solo per sé stesso;
anche la condizione femminile è molto studiata in questo periodo.
Questi romanzi descrivono gli ambienti industriali, ma anche gli ambienti privati, il tempo
incalzante logora le vite degli individui e questo logoramento Dickens lo carica nella
descrizione dei personaggi; il filosofo Smith afferma che solo attraverso l'educazione i
diseredati potranno emanciparsi dalla miseria.
In North and South della Gaskell vi è una discussione fra Margaret e Mrs. Thornton
sull'educazione e sulla formazione della classe operaia; Adam Smith nel suo trattato di
economia dedica dunque un capitolo all'educazione vista come occasione di risarcimento e
Margaret si farà dunque portavoce di una città, e il filtro con cui conosciamo la città
industriale; ella esalta la ricchezza del suo incontro con la classe proletaria.
Margaret prenderà atto della tensione sociale, ella interpreta la città come Unione
indissolubile tra le varie parti e dunque sottolineo la reciprocità dei rapporti; l'industriale è
visto come un padre di famiglia, nel romanzo di Dickens (si ha un’idea di comunità), mentre
nel romanzo della Gaskell, Margaret vorrebbe una visione più paterna dell'industriale e
discute per questo con Thornton.
Nei capitoli dedicati alla realtà industriale vi sono spesso dialoghi fra Margaret e i signori
Thornton: la prima tiene conto della vita degli operai e non li considera solo “hands”, questo
romanzo sembra voler istruire soprattutto il pubblico femminile su rudimentali concetti e
nozioni di economia e ha dunque l'obiettivo di riunire le donne sull'economia politica in
particolare la conoscenza della città industriale avviene attraverso la figura di Margaret.
Sarà Bessie Higgins a spiegare a Margaret il mondo dei lavoratori, quest'ultima avrà;
quindi, un diverso approccio nei riguardi della città a comincerà a comprendere la logica del
sistema che governa quella realtà industriale; viene enfatizzata l'energia che la città le
infonde.
Anche la Woolf enfatizza l’energia che comunica la città, quando Mrs. Dalloway cammina
per strada, nel suo romanzo Margaret osserva quindi in maniera ravvicinata la città.
Siamo negli anni successivi alla Prima guerra mondiale, la città e la sua rappresentazione
sono connaturate a romanzo modernista e l'immagine di questa donna della protagonista per
le strade di Londra è paradigmatica; Elliott definisce una città come “il correlativo oggettivo
della modernità”.
Questo romanzo racconterà dunque le passeggiate per Londra di Mrs. Dalloway, la
passeggiata è una costante nella produzione narrativa di Virginia Woolf, ma anche nella sua
produzione saggistica e la zona di Bloomsbury famosa proprio perché era trattata dalla Woolf
anche se mai nominata direttamente, i tuoi personaggi si muovono infatti piuttosto fra
Westminster e Mayfair; dopo l'aggravamento della sua malattia mentale i medici le
consigliano di allontanarsi da Londra, un tormento per lei perché amante del trambusto della
città.
Clarissa (Dalloway) ama passeggiare a Londra molto più che in campagna, la Woolf
sembra avere come scopo della sua produzione Londra data la sua ossessione per questa città
e la città resta; quindi, la realtà in cui personaggi interagiscono; essa diventa risorsa poetica
privilegiata.
La dimensione dell'avventura si proietta nell’urbano in “Street Haunting: A London
Adventure”: ritorna il tema dell'attraversamento delle strade, anche qui c’è una protagonista
femminile, una cinquantatreenne però, questa volta, l'idea del contatto con Londra la rende
felice, la solleva nell'animo; la città è un luogo di interazione in cui si formano i personaggi.
La vita della Dalloway sarà quindi raccontata dalla prospettiva di una donna di mezza età
il romanzo è scritto nel 1925 e i fatti si svolgono nel 1923 e nel romanzo "Orlando” porterà
no conseguenze estreme la descrizione di una vita; l'idea del camminare nella città, per le
strade che segnano un percorso di vita è molto presente in “Mrs. Dalloway”.
Il luogo in cui si vive plasma le vite, la sensazione di sospensione appartiene al cuore di
Mrs. Dalloway ammalatasi di una forma virale diffusa in seguito alla Prima guerra mondiale
e il romanzo si svolge in una giornata di giugno; vi è un’oscillazione emotiva fra l'euforia e la
tragedia che ha corroso gli animi e i corpi dei personaggi.
Gli incontri per strada aprono sempre nuove possibilità, i fattori del tempo e dello spazio
sono fondamentali sulla vita sul corpo dei personaggi e il camminare, il passo mettono
proprio in primo piano il corpo dei personaggi; la scrittura della Woolf e a tratti poetica,
completamente diversa da quella della Gaskell.
Il corpo e il diaframma fra vita interiore e realtà esterna, il primo paragrafo descrive
clarissa appena uscita di casa e con il corpo clarissa deve andare incontro la città; clarissa
vuole scrollarsi sofferenze non solo fisiche di dosso.
La città detta le condizioni di vita dei personaggi, clarissa è sposata con un parlamentare e
dunque dovrebbe essere una moglie felice, ma in realtà per un’agiatezza economica ha
rinunciato all'amore della sua vita, Peter Wolsh; già nella letteratura realista dell'Ottocento si
nota un’espansione della rappresentazione della metropoli.
Le strade sono solo nominate ma mai descritte nel romanzo modernista, i luoghi vengono
trasformati dalle passeggiate dei protagonisti e acquisiscono un loro significato in base a
quello che gli attribuiscono i personaggi; vi è il livello biografico dei personaggi, l'intenzione
personale tra la vita dei personaggi.
I romanzi che inquadrano la città sono tipicamente modernisti, il paragrafo iniziale ci
comunica che Mrs. Dalloway avrebbe comprato dei fiori per il ricevimento perché la sua
domestica era troppo indaffarata e dunque questo romanzo già dall'inizio destruttura il
romanzo del building così come il marriage-plot; le vicende individuali si intersecano con la
mappa della storia.
Clarissa è una donna di mezza età che fa il bilancio della sua vita, la finestra apriva una
prospettiva di contatto fra l'interiorità e l'esteriorità della vita, mentre per clarissa non vi è più
prospettiva di felicità futura e il rumore dei cardini ricorda a Clarissa il passato un tempo
interiore modalità molto proustiana; il romanzo del building al femminile evolve nel tempo.
Si sovrappongono a un certo punto denunciati della Clarissa di 53 anni con quelli della
clarissa diciottenne, si tratta di una scrittura poetica così densa che è piena di riferimenti
anche in pochi versi e seguire i pensieri dei diversi personaggi significa seguire i diversi
destini e diversi racconti biografici; c’è il motivo della flâneuse, femminile di flaneur, uomo
che cammina da solo nella folla e trae ispirazione da essa.
C'è un interesse nel modernismo a delineare, a rappresentare la vita quotidiano del mondo
moderno, c'è una vera e propria fascinazione della città moderna e del muoversi della
modernità e gli scenari moderni rappresentano la rapidità della vita moderna; si hanno
sperimentazioni nuove per rappresentare quello spazio moderno, che è la città nel romanzo.
Si celebra quasi un sublime in versione moderna, Clarissa si immerge ed è assorbita da
questa nuova dimensione e via quindi una compresenza, un'interazione fra l'individuo che
vive la città e la città stessa; la Woolf ci presenta una nuova geografia della città.
La Londra di Virginia Woolf è però perlustrata in uno spazio limitato, circoscritto in
particolare nei quartieri di Westminster e di Mayfair (nell’Ulysses di Joyce, vi è invece
varietà) e tra questi quartieri perlustrati si inserisce tragitto di Elizabeth, figlia di Clarissa;
viene messo tutto su un'asse sincronico anziché diacronico.
La città è “fotografata” nel suo dinamismo, si vuole rendere un istante in tutta la sua
complessità e vi è anche lo sforzo di descrivere i suoni urbani; vi sono momenti e in cui si
sente però anche il cinguettio degli uccelli al parco, quindi anche il richiamo alla natura.
Si ha anche una ricostruzione uditiva, quindi i due quartieri rappresentano la Londra del
potere e del prestigio e vi è anche la tematica del rapporto dell’individuo con l'autorità
istituzionale, con le convenzioni sociali; ciò che è importante e rappresentare la totalità, la
storia pubblica, così come le singole vite degli individui.
Ogni individuo porta con sé il proprio vissuto, la propria esperienza, la propria interiorità
di difficile interpretazione, la presenza già all'inizio del romanzo dei rintocchi del Big Ben si
ritrova per tutto il romanzo e l'idea iniziale di Mrs. Dalloway è quella di un romanzo generato
da due short stories: la short story modernista è molto breve; inizialmente la Woolf scrive
“Mrs. Dalloway in Bond Street”, racconta trasformato poi in “The Hours” un altro racconto.
Vi è un ulteriore racconto preparativo, “Five minutes” in cui il focus è su Septimus che
pianifica di uccidere il primo ministro, nel romanzo si apre la finestra sulla giovinezza di
Clarissa ed Henry Bergson, un filosofo, all'inizio del Novecento, distingue proprio fra
“temps” e “durée”, ossia fra tempo degli orologi e tempo psicologico; quest'ultimo è il tempo
personale, della coscienza privata delle costrizioni del mondo esterno.
Il tempo cronologico degli orologi e il tempo biologico dell'uomo, del corpo; la mente
evade invece questa dimensione e dunque la “durée” di Bergson è davvero assimilabile ai
“moments of being” della Woolf, momenti della vita vissuta intensamente; il racconto si
conclude con l'epifania in quanto la Woolf trarre ispirazione dalla morte di Septimus per
trovare il senso di una rigenerazione.
Ogni scena del quotidiano diventa simbolica, il dottor Broadshow sembra voler plasmare,
ricondurre Septimus alle regole più che curarlo e Freud è il primo a parlare della psiche come
spazio della mente; i personaggi vivono nell'oppressione sociale.
Il romanzo inizia con il ricordo della casa di campagna di Clarissa, luogo della libertà di
scelta dell'individuo e la Woolf asseconda la rappresentazione fluida e poliedrica
dell'interiorità; Clarissa si guarda lo specchio e contrae le labbra.
Vi è lo sforzo di mettere insieme le diverse parti dell’io per mostrare all'esterno una
personalità coerente, ogni personaggio declina in maniera diversa secondo il proprio vissuto
un momento di intensità e Trafalgar Square è un punto di snodo fondamentale nel romanzo A
Londra: qui Peter Walsh ha una concezione di Londra come simbolo di libertà e di avventura;
egli vede per strada una donna che l'attira e la segue, vi è quindi anche il richiamo dei sensi.
Nella peregrinazione di Elizabeth Dalloway il corpo diventa mezzo di trasporto e non
semplice strumento per una passeggiata, la malattia mentale si genera poi da una forte
repressione sociale e dunque in questo romanzo vi è anche il futuro, nella parte finale di esso:
Clarissa comprende che è necessario rinascere dopo la morte, originare una nuova vitalità;
catalizza la tensione presente nel romanzo di andare oltre la morte.
Questa donna e il suo vitalismo dipendono dal vivere intensamente gli affetti, vuole
abbracciare un senso pieno di umanità e ha una capacità empatica; ella si immedesima anche
in chi non conosce, in donne uomini per strada: questi sono i pensieri di Peter Walsh, che
spiega la teoria trascendentale che Clarissa ha in sé sin dalla giovinezza.