Seminario FIDAF Iannilli Div

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Microplastiche

minaccia per gli ecosistemi


e l'uomo:
contaminazione
nell'ambiente e nella rete
alimentare
Valentina Iannilli

Dip Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali


Lab Biodiversità e servizi ecosistemici
[email protected]

Venerdì culturali 20° Ciclo


Venerdì culturali 20° Ciclo
....dalla celluloide ai tecnopolimeri

quando Giulio Natta cambiò il mondo


polipropilene isotattico,
polimero che per le sue
caratteristiche ha costituito
una delle maggiori innovazioni
del secolo scorso con enormi
ripercussioni sulla vita
quotidiana.
https://plasticinfo.it/storia-della-plastica.html

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il materiale che Dio non creò

materiale fantastico che ha alimentato il boom


della società dei consumi.

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Ma ora è diventata un nemico. Ne produciamo troppa e gli oggetti monouso
inquinano l’ambiente. I fiumi e i mari ne sono pieni.

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Cosa c’è sotto?

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La plastica in mare deriva
dalla dispersione di oggetti
che arrivano da fiumi,
ruscellamento, maree, venti
ed eventi meteo estremi,
insieme con le fonti in mare,
perdita di carichi, la pesca,
l'acquacoltura

Circa l'80% dei detriti plastici


marini proviene
dall'entroterra trasportato dai
fiumi agli oceani. https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/326499/9789241516198-eng.pdf?ua=1

Il Danubio rilascia 530-1500 Un modello globale indica che 1,15-2,41


tonnellate di plastica all'anno milioni di tonnellate di rifiuti di plastica
nel Mar Nero (Lechner et al.,
2014). entrano nell'oceano attraverso i fiumi ogni
anno
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Microplastiche

Quando la plastica diventa micro??

Wu et al., 2019 https://doi.org/10.1016/j.ecoenv.2019.109612

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MICROPLASTICHE PRIMARIE

Rilasciate direttamente nell’ambiente


sotto forma di piccole particelle.

Rappresentano il 15-31% delle


microplastiche presenti nell’oceano.

Fonte principale:

• lavaggio di capi sintetici (35% delle


microplastiche primarie)
• abrasione degli pneumatici durante
la guida (28%)
• personal care 2%

https://portals.iucn.org/library/sites/library/files/documents/2017-002-En.pdf

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MICROPLASTICHE SECONDARIE

• Prodotte dalla degradazione degli oggetti di plastica più grandi,


come buste di plastica, bottiglie o reti da pesca

• Rappresentano circa il 68-81% delle microplastiche presenti


nell’oceano

https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20181116STO19217/microplastiche-origini-effetti-e-soluzioni
Friendly floatees

probabilmente alcuni Friendly Floatees erano finiti nel grande ammasso di


spazzatura galleggiante che si trova nel Pacifico e copre una superficie più
grande di quella della Francia
Il Pacific Trash Vortex (Great Pacific Garbage Patch)è un
enorme accumulo di spazzatura galleggiante (composto
soprattutto da plastica)

da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km²


3,34×106 frammenti per km²
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CO2

O2 Fotosintesi O2

CO2 Respirazione CO2

I microrganismi marini, pur costituendo meno dell'1% della biomassa globale, svolgono il
ruolo più importante nella produzione dell'ossigeno. Basti pensare che metà di quello che
respiriamoè prodotto dal fitoplancton marino

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(Hidalgo-Ruz et al., 2012)

https://www.americanscientist.org/article/plastics-plastics-everywhere

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https://dribbble.com/shots/
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Numerose tipologie di sostanze chimiche vengono miscelate con i polimeri per produrre
materiali plastici e migliorare i requisiti del prodotto finale. Tuttavia, si tratta di
componenti non stabili, che possono essere rilasciati e così finire nell’ambiente.

Gli ftalati, inclusi nelle materie plastiche durante il


processo di fabbricazione, le redono più flessibili,
durevoli e trasparenti.

Il bisfenolo A (BPA) è un componente di base per


la produzione del policarbonato, e delle resine
https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/ftalati/ epossidiche
Helmberg et al., 2019 https://doi.org/10.1111/1365-2435.13495
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Gli impianti di trattamento delle acque reflue rimuovono parte delle microplastiche dai liquami, intrappolando le
particelle nei fanghi e impedendone l'ingresso negli ambienti acquatici. Tuttavia, gli impianti di trattamento
stanno essenzialmente estraendo le microplastiche dalle acque reflue e concentrandole nei fanghi. I fanghi
vengono utilizzati sui terreni agricoli come fertilizzanti.
Anche l'applicazione del compost urbano negli agroecosistemi può essere una fonte di (micro) plastiche,
poiché non vengono completamente rimosse durante il processo di compostaggio.

Corradini et al., 2019 https://doi.org/10.1016/j.scitotenv.2019.03.368


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Le MP sono onnipresenti, anche nel suolo e possono influenzare la funzione del suolo e le comunità
microbiche.

Le MP hanno potenziali effetti sulla crescita delle piante, qui possono accumularsi e da qui essere
trasferite nella catena trofica.

Le MP possono portare alla contaminazione combinata con altre sostanze chimiche tossiche.
Imballaggio, pacciamatura di plastica e fanghi di depurazione sono tre principali fonti di MP del suolo.

Le MP possono rappresentare una minaccia per la fertilità del suolo, la sicurezza alimentare e la
salute umana.

Wang et al., 2019 https://doi.org/10.1016/j.scitotenv.2019.07.209


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I BIOINDICATORI
La correlazione stretta che esiste tra espressioni di vita e tipi di ambiente fa del materiale
biologico un descrittore dell'ambiente stesso fa si che gli organismi possano essere utilizzati
per valutare lo stato di salute di un ambiente e monitorarne i cambiamenti.

Le specie bioindicatrici svolgono un ruolo essenziale anche nel monitoraggio della


contaminazione da MP:

• Possono essere utilizzate come proxy, per valutare la contaminazione delle matrici in cui
vivono

• Indicano la presenza della MP nella catena alimentare

• Consentono la valutazione degli effetti dei polimeri e degli additivi sui sistemi biologici

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La crescente selettività alimentare riduce la probabilità
di ingerire direttamente le microplastiche
(Scherer et al., 2018)

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MP in ARTICO

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