Il Decadentismo 5

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IL DECADENTISMO

Paul Verlaine nel 1883 pubblicò Languore, che spiegava come si


identificava ormai alla fine della decadenza dell’impero romano, incapace di
forti passioni e di azioni energetiche, vuoto ed annoiato , intento solo a
comporre inutili testi letterari.↴
Proprio qui il sonetto, rappresentava questo senso di noia e fine della
civiltà.
Questi atteggiamenti detti atteggiamenti bohémiens ispirati al modello di
Baudelaire, rappresentavano il DECADENTISMO, di cui il massimo
esponente fu Huysmans.

Il Decadentismo stava proprio a significare un nuovo movimento


letterario, ma essendo già presenti alcune tendenze fu identificato come
un’etichetta di una grande corrente culturale, che in diversi paesi
assumeva un nome differente ( Simbolismo ).
↳ Alla base del suo pensiero c’era :
1. Irrazionalismo misticheggiante.
2. Visione pessimista.
Si pensava che la ragione e la scienza non potessero dare conoscenze reali
delle cose ma ci si può tentare di arrivarci con l’ignoto, il mistero produce
realtà visibile.
Tutti gli aspetti dell’essere sono legati ad analogie e corrispondenze,
questa concezione fu elaborata in precedenza da Charles Baudelaire, i fiori
del male.

Le corrispondenze coinvolgono l’uomo, in particolare io e il mondo


(PANISMO), tipico di D’Annunzio, realizzata sul piano dell’inconscio,
individualità eliminata e si fonde col tutto.

-L’ESTETISMO
Per i decadenti lo strumento della conoscenza era l’arte.
Tutti gli artisti erano considerati sacerdoti di un vero e proprio culto, dove
l’uomo comune non vede nulla.

Questo culto ha dato origine a L’ESTETISMO.


il principio regolatore della vita, il bello.↲

Tutta la realtà filtrata dell’arte, alla ricerca di sensazioni rare.


Esteti importanti:
1. Huysmans
2. Oscar Wilde
3. D’Annunzio
↳ Prendevano la vita come un’opera d’arte, ed erano contraddittori sul
pubblico, li considerava volgari ma aveva bisogno di loro per i propri testi.

Il ruolo dell'intellettuale in questo periodo fu stravolto completamente,


subì una declassazione, considerato come una persona che lavorasse in
modo ↴
1. dequalificato
2. ripetitivo
3. inutile
Poiché anche la stessa opera d’arte si riduce a merce di scambio.
⚠ L'intellettuale reagendo in modo drastico accentua ancor di più la sua
diversità grazie all’estetismo, mascherando le condizioni di
declassamento. ↴
Un'opera caratteristica di Baudelaire fu “Perdita dell’aureola”.

Ha la forma di un dialogo, con il titolo “perdita dell’aureola” spiegava la
perdita della sua sacralità, sacerdote della bellezza, che gli garantiva una
posizione privilegiata nella società che ora l’aristocrazia non poteva più
garantirgli. Il poeta diventa un uomo come tutti, in questo testo sembra che il
poeta finga di accettare ironicamente questa situazione, ma si butta
nel vizio per accentuare la sua diversità.

-CHARLES BAUDELAIRE

Nato a Parigi nel 1821 in una famiglia di condizioni borghesi, ai suoi


18anni vive una vita da bohème. Viaggia molto all’oriente risvegliando
l'amore per l’esotico, in seguito sperpera l’eredità della famiglia
conducendo una vita da dandy, poeti maledetti e eccentrici, s'innamora di
una ballerina considerata una donna fatale ed esotica che diventa la sua musa
ispiratrice.

Incominciò a farsi conoscere come poeta, ma infine la sua famiglia


preoccupato per le sue condizioni lo riduce a mantenersi economicamente con
una somma mensile molto bassa. Per vivere si dedicò ad essere critico
d’arte.
Nel 1848 conosce Edgar Allan Poe, che lo etichetta come scrittore
maledetto. Muore nel 1867.

Fiori maledetti ↴
La prima edizione fu pubblicata nel 1857, ma l'opera di grande scandalo, si
ordina il sequestro è l'autore e l'editore furono condannati all'ammenda.
Baudelaire però subito dopo scrisse la seconda edizione con 35 nuovi testi
ordinando anche la struttura. Quest'opera fu pubblicata poi nel 1861, e le
edizioni che furono condannate furono pubblicate subito dopo la morte
dell'autore.

- Spleen e ideale, per sfuggire allo spleen, uno stato di noia e


disgusto, si doveva attingere all'ideale, alla bellezza, alla purezza, ma
ripiombare costantemente sempre in basso.
- Quadri parigini, la ricerca di evasione, fuga verso l'esotico, i
Paradisi artificiali, tramite alcol, droga e vizi.
- La morte, esaurite tutte le possibilità c'è una dimensione sconosciuta,
la morte e l'esplorazione dell'ignoto.
↳ Il titolo con i fiori sta a significare il simbolo della bellezza della gentilezza
ed inoltre il contatto con la natura. Baudelaire però associa i fiori al male,
come simbolo di vizio e corruzione. il titolo Infatti riporta anche a un
collegamento con un tema costante di questo movimento ossia la
vegetazione malata, mostruosa, emblema del male.

Corrispondenze↴
Questa poesia fa parte della prima sezione del libro “ I fiori del male” .
E una poesia-manifesto moderno , nella prima parte dal verso 1 a verso 9
sia la parte teorica, con l’enunciazione della realtà simbolica, con simbolo si
intende tutto ciò che evoca realtà astratta. Nella seconda parte si hanno gli
esempi, con l'uso dei profumi, i quali creano sollecitazioni impalpabili, li
propone con l'uso della sinestesia, che legano i profumi e le sensazioni.
con l'uso della sinestesia ogni profumo può richiamare sensazioni tattili e
uditive↴
Es:
1. Profumi freschi = carni di bimbo
2. Profumi dolci= Oboi
3. Profumi Verdi= praterie
-ARTHUR RIMBAUD
Nasce a Charleville nel 1854, in una famiglia Borghese.
Segue una educazione molto rigida, che la porta ad essere un allievo modello
ma l’interesse per la poesia e lo spirito inquieto lo portano a fuggire di
casa. fa Parigi Dov'è l'anno successivo incontra Verlaine, il quale lesse il
balletto ebbro, di cui rimase stupito.
Inizialmente il loro rapporto era basato su maestro e discepolo, ma in seguito
l'esuberanza di Rimbaud, porta Verlaine a lasciare la moglie e a seguirlo in
Belgio e poi in Inghilterra. Il loro legame però era destinato a degenerare,
infatti da un lato abbiamo la gelosia di Verlaine che uccide un suo giovane
compagno andando in carcere, Rimbaud tenta la fuga, in un viaggio dove
intuisce la possibilità di contrastare l'universo borghese.

Scrisse innumerevoli opere:


1. Primi versi
2. Il balletto ebbro
3. Ultimi versi
4. Illuminazioni
5. Una stagione in inferno

-GABRIELE D’ANNUNZIO

Nato nel 1863 a Pescara da una famiglia borghese, studiò al collegio


cicognini di Prato. La sua vita secondo i principi dell'estetismo era
considerata una delle sue opere più interessanti, bisognava fare della
vita “un’opera d’arte”.
Nel 1879, pubblicò alcuni versi, Primo Vere, che riscosse un discreto
successo. Nel 1881 dopo aver conseguito il diploma, si trasferisce a Roma per
frequentare l'università, ma abbandonò gli studi molto presto, perché ha tirato
dai divertimenti e dalla vivacità culturale della capitale.
↳ Si dedicò la professione di giornalista, collaborando con vari giornali di
articoli di cronaca mondana, arte e letteratura. Si spostò a Napoli, Dove
iniziò a scrivere “Mattino”, un quotidiano nazionale.
↳Riscosse molto successo grazie:
1. Scandalo per i contenuti erotici
2. avventure galanti, lusso, duelli.
Da qui si crea la maschera dell’esteta ↲
con particolare sensibilità per la bellezza.
Muore al parco vittoriale, sul gardone, nella Prioria.
IL SUPERUOMO

La fase estetizzante, si esaurì agli inizi degli anni 90, in seguito alla lettura
di alcuni testi filosofici del tedesco Nietzsche. D'Annunzio era la ricerca di
nuove ispirazioni per la sua produzione letteraria, per questo elaborò il mito
del superuomo, caratterizzato non più solo dalla bellezza ma anche da
un'energia eroica attivistica.
Continuava sempre una vita inimitabile, nel 1895 strinse una relazione con
Eleonora Duse, al suo fianco per circa 10 anni punto si trasferì poi a
Settignano, in provincia di Firenze conducendo una vita tra oggetti d'arte,
stoffe preziose e cavalli.
↳Questa sua costante esibizione di lussi e stravaganze era legata al
sistema economico del suo tempo, doveva mettersi in primo piano per
vendere al meglio la sua immagine riprodotti letterario. E una contraddizione
che D'Annunzio non riusciva mai a superare, disprezzava la massa ma ne
aveva bisogno per soddisfare i suoi bisogni.

POLITICA E TEATRO
D'Annunzio iniziò ad elaborare progetti di attivismo politico.
Si schierò nell'avventura parlamentare all'estrema destra in coerenza con il
disprezzo per i principi democratici ed egualitari, ma nel 1900 andò nello
schieramento di sinistra. per cercare di diffondere il suo messaggio decise
di avviare una grande produzione di testi teatrali. ↴
Questo gli permise di avere una grande fama creando un vero e proprio
divismo, soprannominato “il dannunzianesimo". Fu costretto poi a fuggire
dall'Italia il rifugiarsi in Francia, dove si adattò annualmente sempre
rimanendo attaccato alla patria.

Grazie alla Prima guerra mondiale, riuscì a riscattarsi la sua azione eroica,
al suo scoppio D'Annunzio rientra in Italia iniziando una campagna
interventista. Accese l'entusiasmo dell'Italia nello spingerlo nella Guerra. si
offrì volontario, Pur non avendo un'età giovane ma porta con sé imprese
clamorose.
↳ Non nelle trincee Ma grazie alla nuova arma l'aeroplano.

Nel dopoguerra L'Italia non ricevette alcuni territori promessi ed è per questo
che D'Annunzio fu da interprete per la vittoria mutilata. Nel 1919, fu a
capo di una marcia di volontari sfidando lo Stato ma fu scacciato, nel 1920 si
propose come Duce ma fu scacciato da un abile politico Benito Mussolini.
Il fascismo lo vide come capo patria ma anche con sospetto, confido Nella
villa di Gardone Riviera (provincia di Brescia), che D'Annunzio rese è
un centro monumentale. Morì nel 1938.

Per il suo esordio letterario D'Annunzio si ispira a due scrittori:


1. Carducci, Canto Novo e Primo Vere
2. Berga, Terra Vergine
Tralasciando Primo Vere, si basa su Canto Novo, oltre alla metrica
Barbara, assume l'ispirazione anche di una vita sana e virile, con il
rapporto tra natura solare e vitale. questo va verso la fusione di io e
Natura, anticipando il panismo.
in Terra Vergine, D'Annunzio usa passioni primordiali, narratore
onnisciente, che interviene spesso con pregiudizi e soggettività
dell'autore, l'opposto di Verga.

Il personaggio dell'esteta, si isola dalla realtà Borghese, egoista è attaccata


al denaro , la quale declassa la figura dell'esteta togliendo il ruolo di prestigio
avuto nelle epoche precedenti. Il giovane D'Annunzio, proveniente da classe
Borghese, voleva successo e fama e condurre una vita di lusso perciò si
preoccupa di produrre libri di successo grazie alla fama dei suoi
scandali avendo un'immagine nuova di intellettuale che si pone fuori
dalla società borghese i fa vivere condizioni di privilegio all'artista.
↳ D'Annunzio poi si rende conto della debolezza della figura dell'esteta, non
ha la forza di opporsi alla classe Borghese ci si avviava verso:
1. Industrialismo
2. Capitalismo
3. Colonialism
4. Militarista
5. Imperialismo

⚠ l'isolamento borghese non era più visto come una posizione di prestigio ma
bensì come impotenza.
il primo romanzo scritto da D'Annunzio, il Piacere, rappresentava questa
nuova consapevolezza. I protagonisti sono:
1. Andrea sperelli ferres, basandosi sul principio fondamentale
dell'estetismo, la sua forza distruttrice che lo inaridisce.
2. Elena Muti (ricorda Elena di Troia) , la donna fatale, l'erotismo e
la lussuria.
3. Maria ferres (La madonna), la donna pura, l'occasione di riscatto.
↳ Presenta un discorso indiretto semplice.
Andrea mente a se stesso , sposato con Maria solo perché Elena lo respinge.
Alla fine durante il loro rapporto la chiama per sbaglio con il nome dell' altra
donna restando poi solo.
Si ha l'atteggiamento ambivalente del protagonista:
1. Da un lato duri pregiudizi.
2. Dall'altro forte attrazione per il gusto raffinato.

La crisi dell'estetismo segnata poi dall'opera il Piacere, non ha ancora una


soluzione definitiva, ed è per questo che sia un periodo di incerte
sperimentazioni. D'Annunzio subisce il fascino del romanzo Russo,
Dostoevskij e Tolstoj.
Giovanni Episcopo, scrive di un impiegato, maltrattato dalla moglie,
umiliato sul posto di lavoro che si rifugia nell'alcool, e un'altra storia di una
coppia di coniugi con reciproco tradimento che cercava di recuperare il
proprio rapporto ma alla fine la donna è incinta di un altro uomo e l'uomo
uccide il neonato.
Questa fase segna i risvolti tragici e violenti, definita come “la fase della
bontà”.

D’ANNUNZIO E NIETZSCHE
La fase di bontà, era vista come qualcosa di provvisorio che subito terminò .
Nel 1892, grazie alle letture di Nietzsche D'Annunzio trova uno sbocco alla
crisi dell'estetismo. Resta colpito delle sue opere come ad esempio:
1. Rifiuto del conformismo Borghese
2. Esaltazione Spirito dionisiaco
3. Rifiuto etica della Pietà e dell'altruismo
4. Esaltazione volontà di potenza
5. Mito del superuomo

Spirito Dionisiaco, travolge i limiti dell'individuo stimola una vita originale


e creativa ≠ Spirito Apollineo, razionale rinuncia del piacere.
↳ Responsabile fu anche il cristianesimo, ha reso gli uomini
schiavi.
D'Annunzio esalta questi concetti ma li modifica secondo la propria
ideologia, si scaglia violentemente contro il nuovo stato unitario
Borghese, spera nella formazione di una nuova aristocrazia
aristocrazia, chi esalti il culto della Bellezza una vita attiva ed Eroica.
La concezione del superuomo per D'Annunzio è il diritto di pochi esseri
ad affermare se stessi, a imporsi a una nuova politica.
IL PROGETTO DELLE LAUDI.
In seguito al progetto del superuomo, inizia a concepire costruzioni
letterarie, per diffondere il suo messaggio , che non porta mai a termine.
inizia però a scrivere 7 libri, Laudi del cielo del mare della Terra e
degli Eroi, dove trova spazio ogni aspetto della realtà.
Anche questo libro rimane incompiuto tra il 1903/ 1904, (Derivano dal
nome degli Astri della costellazione delle Pleiadi):
1. Maia
2. Elettra
3. Alcyone
4. Merope (1912)
5. Asterope
6. Taigete e Celeno (mai conclusi).

*ALCYONE
Il terzo libro delle Laudi, comprende 88 liriche, composte tra il
1899-1903, coordinate poi secondo un disegno organico come una sorta di
diario di una vacanza estiva. descrive le tappe di un viaggio dai Colli
Isolani alle coste tirreniche, in compagnia della donna amata. L'estate,
Aurora fondamentale perché Identifica il raggiungimento della pienezza
vitalistica, la fusione di natura e uomo avvicinandosi alla condizione di
vino, si ha quindi la fusione panica con la natura.

Adotta un linguaggio analogico che crea una sottile musicalità.


quest'opera rappresenta un esempio di libera ideologia superomistica.

L’Alcyone, rappresenta l'esperienza panica, con la totale manifestazione


del superomismo poiché solo il superuomo che è una creatura d'eccezione può
arrivare a superare i limiti umani e ad arrivare alla condizione divina con
la natura. Si ha inoltre l'esaltazione della vitalità dionisiaca, glorioso
futuro Imperiale e vivere tutte le esperienze al di là di ogni limite.

Subentra la tensione retorica e la gonfiezza enfatica, con esclamazioni


e intonazioni.
l'uso dell'ideologia superomistica non guasta il libro, ma offre alcuni
risultati alti della poesia dannunziana, infatti grazie alle soluzioni
musicali, alla magia verbale e al gioco analogico accanto alla poesia di
Pascoli , L’Alcyone esercita un'influenza profonda sui paesi successivi per la
lirica italiana del Novecento .
*LA PIOGGIA NEL PINETO
Questa poesia composta nel 1902 è presente nel Alcyone. Destinata a Elena
Duse sotto il nome di Ermione, Figura che va al di là del tempo e dello spazio.
Composta da una varietà metrica ma prevale il senario. In questa poesia è
presente una forte sensualità epidermica, il contatto tra le cose e la natura,
rappresentato dal panismo, presente anche con la metamorfosi della
creatura che diventa parte del bosco, vegetalizzare.
Sono presenti:
- Onomatopee come al verso 36 “crepitio”.
- Anafore verso 10 a 14 “ piove”.
- Allitterazioni “ ciel cinerino”.
- Apostrofi “Ascolta, Taci”.
- Sintassi spezzata.
- Superomismo, la natura e l'uomo concepibile per essere eccezionale.
- È una poesia fatta di verbi con pochi aggettivi, i verbi “ Taci,
Ascolta” sono imperativi con valore esortativo, La invita ad ascoltare la
natura.
- Sono presenti l'amore con una utopia di emozioni,
- Verso 33 “Odi?” è una richiesta con complicità sentimentale: ascolti con
me?.
- Verso 38 “ secondo le fronde” è una rima interna.
- Versi 47 a 50, strumenti suonati dalla pioggia.
- Verso 52, inizia la metamorfosi.
- Verso 55 “ d’arborea vita”, trasfigurati in alberi, alludendo alla
trasformazione di Apollo e Dafne.
- Versi 78 e 79, è presente un epiforia.
- Verso 83 “Argentea pioggia” sta a significare una pioggia purificante.
- Verso 97, è avvenuta la metamorfosi.
- Nei versi finali è preciso che la donna è a vivere nell'illusione amorosa
mentale, mentre il poeta si allontana.

-GIOVANNI PASCOLI

Nasce il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna in una piccola famiglia di


borghesia rurale.↴
- Ruggero, il padre, amministratore di un'azienda agricola.

Da una serenità familiare iniziale numerosa, a causa di una tragedia fu


sconvolta, che segna il poeta. Padre ucciso a fucilate, da un suo rivale, che non
fu mai individuato, per l'inefficienza delle indagini, vissuto però da Pascoli
come un’ingiustizia.↴
Ciò portò non solo difficoltà economiche ma dopo questo lutto ci furono
altri 2:
- Fratello Luigi
- Giacomo
- La madre
- La sorella maggiore

Inizialmente studiò presso il collegio degli Scolopi ad Urbino, ricevette


un'educazione prettamente classica, che marcò la sua cultura. In seguito e
lutti familiari però dovete lasciare il collegio, Ma grazie alla generosità del suo
professore riuscì a studiare presso lo stesso collegio ma a Firenze, dove
terminò gli studi diplomandosi. Grazie al brillante risultato dell'esame Riesci
ad ottenere una borsa di studio presso l'Università di Bologna
frequentando la Facoltà di Lettere. Negli anni universitari può affascinato
dall' ideologia Socialista, che però lo portò ad essere arrestato nel 1879.
Dopo alcuni mesi di reclusione traumatizzato, che lo portò ad avere il
distacco dalla politica militante.
Nel 1882 si laureò, Inizio da subito una carriera da insegnante liceale, da
qui andò a vivere con le sue sorelle, Ida e Maria, ricostruendo “ il nucleo
familiare”, distrutto dalle innumerevoli morti.
Andò poi a Livorno, con le sue sorelle, fino al 1895.
Muore nel 1912.

*Il “nido familiare”.


Questo suo attaccamento morboso e geloso nei confronti delle
sorelle rappresentava la fragilità psicologica del poeta, che veniva celata
da atteggiamenti infantili e protezione dal mondo esterno che appariva
minaccioso è pericoloso. A questo però si univa il ricordo di lutti e dei
dolori, che spingeva il poeta a considerare la realtà esterna come un
tradimento nei confronti della sua famiglia. Da sempre aveva il desiderio di
costruire una sua propria famiglia rappresentando la figura del marito e
del padre ma a causa della voglia di ricostruire il suo nido familiare fu da
ostacolo a realizzare questo sogno.
*La figura del nido, sto proprio significa Arci qualcosa che protegge
dall'esterno, un luogo ovattato che tiene al sicuro.
Le sorelle svolgevano un ruolo materno, riusciamo a capire quando Ida decise
di sposarsi, che Pascoli la vide come un tradimento, ed è da qui che riusciamo
a capire il carattere tormentato e morboso nelle poesie di Pascoli,
con la celebrazione delle piccole cose, semplici ed umili.
- Lavori:
Cattedra a Messina, a Bologna, a Pisa, dove sostituisce Carducci.
Insieme alla sorella Maria prese in affitto una casa a Castelvecchio di Barga
in provincia di Lucca, dove era totalmente lontano dalla vita cittadina che
detestava ed era vicino al mondo della campagna che era considerato da lui un
Eden serenità e pace. Acquistò la casa grazie alle 13 vittorie consecutive a
un concorso di Lettere ad Amsterdam.

*OPERE
- 1891 Myricae
- 1897 I Poemetti
- 1903 Canti di Castelvecchio
- 1904 Poemi conviviali
- 1911 la grande proletaria si è mossa (rappresentava la Libia colonia
d'Italia).

LA VISIONE DEL MONDO


Tra l’880 e il 900 era presente una nuova corrente di pensiero,
POSITIVISMO, che in Pascoli si basava sulla precisione ossessiva dell’uso di
termini specifici scientifici come ornitologia, botanica e astronomia,
dando nomi precisi a tutte le cose.
Ma in Pascoli si ha la crisi del Positivismo, la scienza non era considerata più
strumento di conoscenza ma le tendenze andavano verso:
● L’ignoto
● Il mistero
● L’inconoscibile
Che andavano al di là delle cose, in questo caso tranne che per l’adesione alla
fede, in particolar modo il cristianesimo, lo affascinava non come religione
ma come nucleo di solidarietà e fratellanza.
Gli oggetti sono identificati in modo soggettivo, con valenze diverse e simboli
diversi. ES. ogni oggetto grande poteva diventare piccolo e viceversa .
Gli oggetti hanno una forte importanza, descritti con particolari fisici e
sensibili, filtrati attraverso la visione soggettiva del poeta. Pieni di valenze
allusive e simboliche con messaggi misteriosi. Dando un nome a ciascuna cosa
serve a farle riscoprire come se fosse la prima volta, lontano dalla razionalità,
le cose si antropofizzano assumendo significati e forme umane.

*IL FANCIULLINO
Rappresenta la visione perfetta di pascoli, pubblicata nel “Il Marzocco” nel
1897. La figura del fanciullino sta proprio a significare il bambino che con
stupore e meraviglia, donando nomi a tutte le cose le scopre come la prima
L’IDEOLOGIA POLITICA
Negli anni universitari Pascoli fu influenzato dalle ideologie anarchiche e
Socialiste di Andrea Costa. Era presente l'emarginazione sociale,
declassazione della piccola borghesia rurale che si era impoverita, ed anche
per la cultura umanistica nel quale venivano privilegiati saperi scientifici. Il
movimento anarchico socialista fallì, secondo Bakunin i contadini avevano un
potenziale rivoluzionario,per questo si passa alle ideologie socialiste.
La militanza attiva di Pascoli termina subito dopo l'arresto dovuto ad una
manifestazione antigovernativa, i mesi passati in prigione lo terrorizzano
fino a portarlo all'abbandono della vita politica.
↳ L’abbandono della vita politica non fu solo per questo motivo ma anche
perché, dopo il fallimento dei moti anarchici, ci fu il socialismo scientifico
di Marx. Ma c'è da dire che l’ideologia marxista si basa sul concetto di lotta di
classe inconcepibile per l'ideologia di Pascoli basata sulla pietà
evangelica. Pascoli era del tutto contro la lotta delle classi sociali, contro la
violenza e il modo di rivoluzionare, questi principi infatti non li condivide
sognava un affratellamento tra gli uomini una solidarietà tra le classi
sociali, rifiutando del tutto la dottrina di Marx, facendo un appello
anche alla bontà alla fraternità e alla solidarietà tra gli uomini.
↳ Per far sì che vengono eliminati i conflitti tra le classi sociali c'è bisogno
secondo Pasquali che ogni classe sociale mantenga la propria armonia,
vivi felice senza aspirare a modificare la propria condizione. Qui c'è
anche il pensiero di Pascoli, il pensiero delle piccole cose che possono essere
grandi come le grandi che possono essere piccole, anche il piccolo potere può
essere grande basta sopravvivere ai valori fondamentali alla famiglia alla
solidarietà e alla laboriosità.

Presente la celebrazione del nucleo familiare attraverso l'immagine del nido,


un posto chiuso, ovattato, esclusivo alla famiglia e che protegge dall'esterno.
Questo concetto si basa sul concetto di nazionalismo italiano per questo
motivo rinnega l'emigrazione, l'immagine della figlio che viene strappato al
nido, ma c'è da dire che accetta le guerre coloniali, per consentire alle
nazioni di dar terra e lavoro ai figli più poveri, celebre infatti la colonizzazione
italiana della Libia, con l'opera la proletaria si è mossa.

LE SOLUZIONI FORMALI

- Sintassi: La sintassi è spezzata dalla punteggiatura, sono presenti


infatti gli asintoti, è presente lo stile nominativo ossia la presenza di
sostantivi e aggettivi ma non di verbi, rifiuta la sistemazione logica
accetta i rapporti analogici e allusivi tipici della visione fanciullesca,
scomponi rapporti gerarchici.
- Lessico: non usa un lessico normale, ossia unico codice, usa il
monolinguismo, mescolando codici linguistici diversi anche per
abolire la lotta tra le classi sociali, usando prettamente o termini
preziosi o termini dialettali, uso della terminologia botanica e
ornitologica anche i termini quotidiani e anche lingue straniere,
Pascoli era amante dell'inglese, da notare all'interno dell'opera Italy
dove usa espressioni inglese in lingua maccheronica.
- Aspetti fonici: Usa un linguaggio pre-grammaticale ossia che viene
prima della grammatica sotto al livello della lingua, prevalgono le
riproduzione onomatopeiche, le cose assumono più un valore
fonosimbolico che il significato in sé stesso, inoltre usa parole brevi
con poche lettere, echi, assonanze e allitterazioni.
- Metrica: Impiega versi più consueti della poesia italiana, tra cui
endecasillabi e novenari, il verso appare frantumato dalle pause
dovute alla punteggiatura e dagli enjambements.
- Figure retoriche: Abbiamo il linguaggio analogico, la sinestesia
e lo spostamento dell'aggettivo e del sostantivo.
*ARANO
Fa parte della raccolta di Myricae che tratta i temi della natura e della morte,
presente nella sezione l'ultima passeggiata dove i testi descrivono piccole
scene dell'arrivo dell'autunno e della campagna toscana.

Metrica: è un madrigale (Medioevo prima era un canto a più voci formato da


due terzine e due distici + rima baciata ), due terzine e una quartina + rime
alternate.
+ANALISI SUL LIBRO

*LAVANDARE
Anche Essa fa parte della sezione l'ultima passeggiata, forma metrica
madrigale,
+ANALISI SUL FOGLIO

*TEMPORALE (Stile nominale)


È ricavata da un quaderno scritto dal poeta, la metrica è una ballata di
settenari, ed inoltre far parte di una trilogia: il lampo, il tuono e il temporale.
+ANALISI SUL LIBRO

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