Aerodinamica 3
Aerodinamica 3
Aerodinamica 3
L’AERODINAMICA DELLE
AUTOVETTURE (SECONDA PARTE)
Alcune soluzioni tecniche che consentono un pieno sfruttamento delle azioni aerodinamiche
sulle vetture stradali e da competizione: dalle forme più idonee a ridurre la resistenza ai
dispositivi per creare deportanza
Renato Salami
I tentativi atti a creare la for- li che notoriamente avevano con rapporto diametro massi- muove in prossimità del suolo.
ma del veicolo che avesse una buona penetrazione ae- mo/lunghezza pari a 0,3. La figura 1 mostra le varia-
la minore resistenza aerodi- rodinamica: in particolare, il I problemi con cui ci si scon- zioni del Cx (coefficiente di
namica risalgono agli inizi corpo che, a parità di sezio- tra con un simile approccio resistenza aerodinamica) per
del secolo scorso. ne frontale, presenta la mino- sono di tre tipi: un fuso posto a diverse di-
Si partì con l’idea di adattare re resistenza è il fuso non - un fuso si presta male all’al- stanze dal suolo: è immedia-
all’uso automobilistico i profi- inarcato a sezione circolare loggiamento delle ruote e del- tamente chiaro che la presen-
le varie parti meccaniche; za di quest’ultimo modifica il
- la lunghezza del veicolo che campo aerodinamico intorno
si otterrebbe sarebbe proibitiva al fuso stesso; il risultato è un
per la circolazione su strada; incremento repentino della
- non è detto che lavorando in- resistenza man mano che la
torno alla superficie ideale distanza si riduce.
per corpi isolati si ottengano Se il veicolo si muovesse a
buoni risultati quando ci si contatto con il suolo la forma
Figura 11, se lo spoiler viene montato in una zona che è in scia, esso non è in grado di modificare in alcun modo il cam-
po aerodinamico e, quindi, è del tutto inutile, se si escludono fini puramente estetici.
mente alle alte velocità (si ri- zeria. Dopo queste brevi pre-
cordi, infatti, che la portanza messe cerchiamo di compren-
cresce col quadrato della ve- dere il funzionamento degli
locità); nel secondo caso, il spoiler posizionati nella par-
carico aerodinamico, che si te posteriore: con riferimento
crea con gli alettoni, permet- alle figure 9 e 10, si può no-
te di incrementare l’aderenza tare come la presenza dello
e, quindi, di percorrere tratti spoiler produca un rallenta-
curvilinei a maggior velocità. mento della corrente a monte
È bene ricordare che all’ado- di esso creando una zona di
zione di tali dispositivi si ac- separazione. L’aria, dimi-
compagna generalmente nuendo la sua velocità, recu-
sempre un incremento della pera in pressione; si genera,
Figura 14, profilando la parte posteriore del dam a forma di resistenza: nel caso degli quindi, una forza verso il bas-
diffusore, si evita che la corrente fluida sia soggetta a re- spoiler, infatti, essi possono so che riduce la portanza. Af-
pentine variazioni di direzione, che creerebbero la nascita di provocare una scia di dimen- finché uno spoiler assolva al
vortici e distacchi di vena. sioni maggiori, incrementan- suo compito è importante
do la resistenza di forma, dunque anche l’estensione
ma, allo stesso tempo, ridu- della zona che gli sta a mon-
SPOILER E DAM È bene precisare anche i dif- cono la resistenza indotta, di- te, perché è proprio su di es-
In questo articolo ci riferire- ferenti scopi che con l’utilizzo minuendo o annullando la sa che va ad agire l’elevata
mo ai cosiddetti “spoiler” o degli spoiler o delle ali ci si portanza (si rammenta che la pressione prodotta. Allo stes-
“dam” (i primi si trovano nel- propone: nel caso di vetture resistenza indotta è presente so modo è fondamentale il
la parte posteriore della vet- derivate dalla produzione di tutte le volte che si ha una posizionamento dello spoiler:
tura, mentre i secondi, detti serie l’obiettivo è quello di ri- portanza, indipendentemente se esso viene montato in scia,
anche “airdam”, nella parte durre o annullare la portan- dal segno di quest’ultima). come nell’esempio di figura
anteriore) intendendo per es- za; nelle auto a ruote scoper- Un loro utilizzo dovrà, dun- 11, non ci si potrà aspettare
si delle appendici alari che te (come la Formula 1), inve- que, essere subordinato ad alcun effetto in quanto la sua
costituiscono un continuo con ce, si crea con essi una de- un attento studio dell’effetto presenza non è in grado di
il profilo del veicolo; chiame- portanza che è ben superiore globale di queste due azioni modificare in alcun modo il
remo invece “ali” o “alettoni” alla portanza generata dal contrastanti; è per questo che campo aerodinamico.
quei dispositivi aerodinamici veicolo. l’eventuale presenza di ap- Per quanto riguarda gli air-
posti ad una certa distanza Nel primo caso l’adozione pendici alari dovrebbe esse- dam, nella loro realizzazione
dalla parte superiore della degli spoiler garantisce la re prevista fin dalle prime fa- più semplice, sono costituiti
carrozzeria. stabilità del veicolo special- si del progetto della carroz- da un pannello che si estende
Figura 15, il paraurti anteriore costituisce un punto d’arre- Figura 16, la figura mostra la terminologia che si utilizza per
sto per la corrente fluida che, quindi, recupera in pressione: descrivere il profilo delle appendici alari.
posizionando in questa zona uno splitter si fornisce la su-
perficie su cui tale pressione può insistere.
verso il basso dalla parte in- in questo caso difficilmente si stenza indotta). Il condiziona- che il flusso refrigerante verrà
feriore del paraurti anteriore otterrà una riduzione di resi- le è d’obbligo, perché abbia- incoraggiato maggiormente
(fig.13): una tale applicazio- stenza. mo tralasciato il flusso d’aria verso il radiatore (si potrà
ne riduce ovviamente il flusso Bisogna poi considerare che che si insinua sotto il veicolo quindi adottare un radiatore
d’aria sotto il veicolo, diver- il blocco del flusso sotto il vei- dai lati, il quale tende a vani- di dimensioni più contenute a
gendolo verso i lati. colo fa sì che la pressione ficare gli sforzi per creare vantaggio del peso).
Se il dam è applicato su una che regna sul fondo sia pres- una depressione che agisce È ovvio che i benefici prodot-
vettura che ha un fondo non soché identica a quella della sul fondo: per ostacolare que- ti da un airdam sarebbero
carenato, ci si può aspettare scia (il fondo del veicolo è da sto effetto, solitamente si ac- massimi quando il flusso an-
una riduzione di resistenza un lato bloccato dal dam coppiano all’airdam delle pa- teriore (e anche quello latera-
dovuta alla sottrazione dal mentre è in comunicazione ratie laterali, meglio cono- le) fosse bloccato completa-
flusso di una zona in cui si con la scia posteriore) e, sciuto con il nome di “mini- mente, ma è altrettanto evi-
creano attriti viscosi notevoli; quindi, di modesto valore. gonne”. dente che queste paratie non
tale beneficio solitamente Dal momento che questa bas- C’è da considerare poi che possono toccare il suolo.
permane, anche consideran- sa pressione agisce su una la parte anteriore del fondo Considerando, dunque, che
do che la superficie frontale superficie notevole, la forza del veicolo costituisce la zo- occorre prevedere un certo
dell’auto risulta incrementata. verso il basso che si produce na in cui si scarica il flusso gap fra la parte inferiore del
Se, al contrario, il fondo è può essere consistente e, d’aria che ha raffreddato il dam e il suolo, tanto vale
carenato, la presenza del quindi, si potrebbe ottenere radiatore del propulsore; se sfruttarlo per creare un po’ di
dam comporta solo l’incre- una sensibile riduzione della qui regna una bassa pressio- deportanza.
mento della sezione maestra: portanza (e quindi della resi- ne, è ragionevole aspettarsi Occorre fare una breve pre-
EFFETTO SUOLO
In linea del tutto generale
possiamo dire che l’effetto
suolo, inteso come interazio-
ne del flusso sotto il veicolo
con il campo aerodinamico,
è sempre presente in quanto
tutte le vetture marciano in
prossimità del suolo.
Inizialmente si cercò di ridur- Figura 30, in un’auto di Formula 1 la parte del fondo in prossimità delle ruote posteriori è
re il più possibile il flusso al sagomata a forma di diffusore.
di sotto del veicolo per evita-
re di creare vortici e attriti
che avrebbero sicuramente sul fondo con lo scopo preci- po di sigillare il fondo ampli- delimitati, al di sopra, dal
incrementato la resistenza ae- so di creare deportanza. ficando l’azione dell’aspira- fondo dell’auto, al di sotto
rodinamica. Solo in un se- Per la verità, la prima idea tore. Quando questo tipo di dal terreno, e ai lati dalle mi-
condo momento si capì che si non fu proprio quella di sfrut- soluzione fu bandito dalla nigonne (fig.27).
poteva incoraggiare il flusso tare il flusso dell’aria ma sem- maggior parte dei regola- Un condotto convergente –
sotto il mezzo per creare in plicemente quello di creare menti, i progettisti aerodina- divergente (detto comune-
questa zona una bassa pres- una zona di depressione sul mici si orientarono nella dire- mente “Venturi”) presenta
sione che lo avrebbe schiac- fondo, dotando alcune vettu- zione di profilare il fondo in una sezione minima, detta
ciato a terra: è da questo mo- re da competizione di appo- modo che il flusso che lo at- “gola”, nella quale il flusso,
mento in poi che la definizio- siti aspiratori che risucchiava- traversasse fosse interessato accelerando, perde pressio-
ne di “effetto suolo” prende il no l’aria. L’effetto si consegui- da una riduzione di pressio- ne; il tratto divergente, che si
significato di sfruttamento va grazie anche ad apposite ne. Si crearono allora dei trova a valle della gola, serve
delle azioni aerodinamiche paratie laterali scorrevoli condotti sotto le vetture di for- per offrire al fluido una zona
prodotte dalla corrente d’aria (fig.26), che avevano lo sco- ma convergente – divergente, in cui può recuperare gra-
Figura 31, alle prese d’aria laterali delle vetture di Formula Figura 32, l’adozione di schermature verticali nella zona del
1 si aggiunge normalmente un “labbro” con lo scopo di diffusore ostacola il moto del flusso trasversale (dai lati ver-
creare un vortice d’aria che ostacoli il flusso d’aria dai lati so il diffusore).
dell’auto verso il fondo.
dualmente in pressione per di 150 – 190 kgf (circa strato in figura 29; per le vet- si evita così che esso interfe-
arrivare al valore che regna 1500 – 1900 N), pari, ap- ture di Formula 1, invece, bi- risca con quello presente nel
in coda al veicolo. Diversa- prossimativamente, a un ter- sogna prevedere un’attenta diffusore.
mente, l’assenza del “diffuso- zo di tutta la deportanza ge- profilatura della zona in pros- Concludiamo, infine, con la
re” (è così che si chiama il nerata dai vari dispositivi ae- simità delle ruote posteriori, forma da dare all’alettone
tratto divergente) causerebbe rodinamici installati sulla vet- come mostrato in fig.30. anteriore al fine di massimiz-
un repentino passaggio del tura. In particolare risulta L’effetto di depressione che si zare lo sfruttamento dell’effet-
fluido da una zona a bassa conveniente sagomare la par- vuole ottenere sarebbe incre- to suolo: in passato l’ala an-
pressione ad una in cui essa te anteriore dell’auto (sia es- mentato se si potessero sigil- teriore era divisa in due parti
è più elevata, provocando sa una berlina stradale o una lare le parti laterali del fon- attaccate al musetto. Nelle
inevitabilmente distacchi di vettura da competizione) per do, onde evitare che il trafila- moderne vetture di Formula 1
vena, nascita di vortici e favorire il più possibile il flus- mento di aria verso il fondo invece l’ala anteriore è so-
quindi, in ultima istanza, resi- so d’aria sul fondo in modo incrementi il valore di pres- spesa dal muso, al quale è
stenza aerodinamica. da conferirle un’elevata velo- sione; dal momento che le mi- collegata da due piastre ver-
Nella stagione 1982 – ‘83 la cità; ciò si traduce, ovvia- nigonne sono state vietate ticali, in modo da poter sfrut-
FISA decise di vietare i fondi mente, in un abbassamento dalla maggior parte dei re- tare tutta la superficie alare
sagomati a tunnel, per le ec- del valore di pressione golamenti, i progettisti aero- disponibile.
cessive velocità che con essi (fig.28). Quindi occorre fare dinamici hanno, in parte, ov- Questo, oltre ad incrementa-
le vetture avevano raggiunto in modo che questo flusso, viato ricorrendo al posiziona- re l’area dell’appendice ae-
nei tratti curvilinei (e che, a accelerato e a bassa pressio- mento di un “labbro” sul lato rodinamica (che porta ad un
ragione, la federazione riten- ne, che si dirige verso la par- esterno delle prese d’aria aumento di deportanza), con-
ne pericolose), e impose un te posteriore dell’auto, rag- che, generando un vortice, sente di avere una maggiore
fondo piatto fra i due assali. giunga le condizioni di moto crea una sorta di cuscino d’a- superficie in prossimità del
Malgrado questa notevole li- e di pressione che regnano in ria, ostacolando il moto delle suolo sulla quale far agire la
mitazione, resta comunque la scia nel modo più graduale correnti laterali verso il fondo depressione del flusso in in-
possibilità di profilare le zo- possibile, conformando la zo- (fig.31). gresso sul fondo della vettu-
ne del fondo che si trovano na finale del fondo a forma Sempre per prevenire il moto ra.
davanti alle ruote anteriori e di diffusore. trasversale d’aria che si insi-
dietro quelle posteriori; ad Questa esigenza, per le vet- nua dai lati della vettura ver- Bibliografia
oggi questi interventi permet- ture a ruote coperte, può es- so il fondo, si adottano delle G. Genta, “Meccanica del-
tono di creare valori di de- sere facilmente soddisfatta in- schermature verticali (fig.32) l’autoveicolo”, Levrotto e Bella
portanza che, per una For- clinando il fondo verso la che indirizzano il flusso lun- S. McBeath, “Competition
mula 1, raggiungono valori parte posteriore come mo- go la direzione longitudinale; car downforce”. ■