La Fuga
La Fuga
La Fuga
Elia Fumagalli
Nozioni preliminari
di teoria musicale
Caratteristiche generali del suono
Scale
• «Successione di un numero
variabile di suoni, ordinati in
senso ascendente o
discendente, nell’ambito
dell’ottava»*
• La musica occidentale moderna e
contemporanea si basa per lo più su un
tipo di scala detta diatonica (7 gradi)
in cui l’intervallo minimo è quello del
semitono.
Scale
Esistono poi molti tipi di scala diatonica, di questi i più importanti sono 2, maggiore e
minore (ognuno dei quali ha diverse varianti sulle quali non ci soffermeremo).
Tonalità
Al concetto di scala è strettamente connesso quello di tonalità:
• Sistema di suoni tra i quali uno è riconosciuto come più importante.
In poche parole, ad ogni tonalità corrisponde una scala (maggiore o
minore) il cui primo grado (il più importante) dà il nome alla tonalità
stessa.
Scala di Do+ (do è la prima nota) -> tonalità di Do+
Scala di Sol- (sol è la prima nota) -> tonalità di Sol-
Scala di RE+ (re è la prima nota) -> tonalità di Re+
*A differenza degli altri 3, «sonorità» non è un termine tecnico. È stato scelto per indicare l’insieme di quegli
aspetti non riconducibili alle altre tre categorie.
Ritmica
• Ritmo: susseguirsi di valori di note e pause.
Melodia
• Frase musicale formata dal susseguirsi di note (e pause) di varia
altezza e durata.
• Può comprendere una componente ritmica, a differenza del ritmo che
non comprende una componente melodica.
Accordi
• Sovrapposizioni di 3 o più note a creazione di un contesto sonoro in cui
esaltare una melodia («sostrato sonoro»).
Quasi mai, infatti, una melodia viene eseguita da sé: spesso è
accompagnata da altre note che, sebbene difficilmente riconoscibili,
esistono e danno il proprio contributo nella definizione di un’atmosfera
sonora in cui la melodia possa esaltare pienamente la propria potenzialità.
Accordi
Ad una stessa melodia, peraltro, è possibile abbinare diversi accordi, che
vanno così a suscitare diverse sensazioni in chi ascolta.
Accordi
• Gli accordi che compongono l’armonia di un pezzo si basano sulla natura di una
nota, ma non su come questa venga disposta all’interno dell’accordo:
• Es: Un accordo di La maggiore è formato dalle note La/Do#/Mi. Queste possono essere
disposte in vario modo. L’accordo, dunque, rimane quello di La maggiore indipendentemente
de come le sue note vengono disposte l’una rispetto all’altra.
Accordo La + La + La + La + La + La +
Nota in alto Mi Do# Mi La Do# La
Nota in mezzo Do# Mi La Mi La Do#
Nota in basso La La Do# Do# Mi Mi
Armonia
• Concatenazione di accordi.
Polifonia
• Contemporaneo sviluppo di più melodie che, sebbene mantengano
una coerenza individuale, risultano, in relazione alle altre, in
consonanza o voluta (ed efficace) dissonanza.
Polifonia
• Essendo più d’una le melodie, è inevitabile l’esecuzione contemporanea di
note diverse, poste dunque ad altezze altrettanto diverse, separate tra loro da
determinati intervalli.
• La polifonia crea perciò da sé un’armonia che, seppur non necessariamente
complessa (e completa*), approfondisce la natura del pezzo.
* si ricordi infatti che, a rigore, un accordo è per definizione una sovrapposizione di 3 o più note
Concatenazioni armoniche
• A titolo d’esempio prendiamo tre semplici accordi (tricordi) e proviamo a
concatenarli.
• Poiché si tratta tre tricordi avremo sempre tre note in contemporanea esecuzione:
immaginiamo di affidare tutte le note in alto ad un flauto, quelle nel mezzo ad un violino e
quelle in basso ad un violoncello.
• Finché l’armonia viene trattata in astratto a noi non interessa quale sia la disposizione delle
diverse note che compongono gli accordi all’interno degli stessi, ma nel momento in cui
fissiamo «su carta» la concatenazione e abbiniamo ad ogni strumento una nota, fissiamo
anche la disposizione dei suoni all’interno degli accordi (determinando quale delle tre note
sarà quella alta, quale quella media e quale quella bassa.)*
• Così facendo andiamo a creare tre linee melodiche che, sebbene molto semplici, hanno tutte
le carte in regola per essere considerate tali.
* l’Armonia è la disciplina che insegna, tra le altre cose, anche le regole alla base delle modalità di concatenazione.
• Quello che interessa ora è però comprendere come nella polifonia (di cui la fuga è
la massima espressione) sia importante sia la componente melodica delle singole
parti che quella armonica d’insieme.
• Forse, in ultima istanza, è possibile affermare che l’armonia di un pezzo è il suo
sviluppo verticale, mentre la melodia il suo sviluppo orizzontale.
L’opera
• L’opera è divisa in 2 volumi; ogni volume è composto da 24 fughe
precedute da altrettanti preludi, composti nella medesima tonalità.
• In totale l’opera conta 96 pezzi.
• L’opera è una summa della tecnica del contrappunto (scrittura
polifonica) e, per quanto assai apprezzabile dal punto di vista
contenutistico-musicale, mostra una notevole componente di
virtuosismo formale.
La fuga
D’ora in avanti si cercherà di utilizzare solo esempi tratti dalla fuga XVIII del Clavicembalo (vol. I); in caso questo non fosse
possibile, verrà specificata la provenienza dell’esempio in questione.
Cos’è?
• Forma musicale, vocale, strumentale o mista, che raggiunge il massimo splendore
intorno alla prima metà del XVIII secolo.
• La fuga scolastica (sulla quale ci concentreremo noi) è una forma tripartita, nella
quale si riconoscono perciò tre momenti principali:
1. Esposizione,
2. Sviluppo,
3. Stretti.
Esposizione
• Momento iniziale, di presentazione degli elementi tematici. Da questi
l’autore attinge per la stesura e lo sviluppo del resto del corpo della
fuga. Tali elementi sono:
• Soggetto
• Risposta
• Controsoggetto
• (Coda)
In aggiunta agli elementi tematici esistono delle parti libere di
riempimento, eseguite quando una voce non sia impegnata col
soggetto, colla risposta o col controsoggetto.
Soggetto
• È la linea melodica che costituisce il tema principale. Solitamente
breve, incisivo e facilmente memorizzabile.
• Di norma è uno solo, ma non mancano casi di fughe a più soggetti.
Soggetto Coda
Risposta
• Trasposizione del soggetto (una quinta sopra o una quinta sotto)
Risposta
• Può essere reale, se nella trasposizione gli intervalli tra le note del
soggetto rimangono immutati, o tonale (come qui), se nella
trasposizione l’autore deve modificare gli intervalli per ragioni
armoniche.
Soggetto
Soggetto
Risposta
Controsoggetto
Parti libere
Aumentazione e diminuzione
• Aumentazione: aumento dei valori delle note che costituiscono una
melodia o un frammento melodico
Moto retrogrado
• Esecuzione a senso invertito di una melodia (dall’ultima fino alla prima
nota)
Tema generale de
L’arte della Fuga:
Divertimenti
• Un divertimento è un momento frapposto a due diverse riproposizioni del
materiale tematico (variato) e ha la funzione di rendere possibile (tramite un
processo detto modulazione) il passaggio da un contesto armonico (tonalità)
adatto alla prima riproposizione a un contesto armonico adatto alla seconda.
DIVERTIMENTO
Stretti
• Alla fine dello sviluppo l’autore torna nella tonalità di partenza e si concentra sugli stretti.
• Uno stretto è un processo di ripresentazione del materiale tematico attuato in modo che
una voce incominci ad eseguire un tema prima che un’altra abbia terminato di fare lo
stesso.
Soggetto Stretto
Fuga XVIII
J. S. Bach; Clavicembalo Ben Temperato, vol. I
Dal Clavicembalo ben temperato, vol. I
Soggetto Risposta Controsoggetto