Dispensa 5 - Collegamenti
Dispensa 5 - Collegamenti
Dispensa 5 - Collegamenti
it/ponzo
Prof. Ing. Felice Carlo Ponzo
I COLLEGAMENTI
Si definisce collegamento un insieme di più unioni saldate e/o bullonate
Concentrazione di sforzi
NODI RIGIDI: in cui ogni giunto non consente alcuna rotazione relativa tra
trave e pilastro e viene però trasmessa azione flettente tra i due elementi.
NODI SEMI-RIGIDI: in cui ogni giunto consente una rotazione relativa tra
trave e pilastro e al contempo trasmette azione flettente tra i due elementi.
E Ib
RIGIDI: S J ,ini kb
Lb
SJ,ini = rigidezza iniziale del giunto
E Ib E Ib
SEMI-RIGIDI: 0.5 S J ,ini k b Kb = vale 8 per telai controventati
Lb Lb e 25 per telai non controventati
E = modulo elastico
E Ib
CERNIERE S J ,ini 0.5 Ib = momento d’inerzia della trave
Lb
collegata
Lb = luce della trave collegata
I COLLEGAMENTI
Classificazione dei giunti trave-colonna
Il criterio riportato nella UNI EN 1993-1-8:2005 EC3, prevede la
classificazione del giunto in funzione della rigidezza rotazionale e della
capacità portante flessionale Mj,Rd della trave collegata.
In funzione della capacità flessionale:
Giunti a completo ripristino di resistenza: M J , Rd M pl , Rd
Giunti a parziale ripristino di resistenza: 0.25 M PL , Rd M J , Rd M pl , Rd
Giunti a cerniera: M J , Rd 0.25 M pl , Rd
Buttering:
spalmatura di
materiale d’apporto
sulla lamiera
I COLLEGAMENTI
Strappi Lamellari: Controlli
-Ultrasuoni Esito positivo se:
Dove:
A0= area sezione
indeformata;
A= area sezione a
rottura avvenuta
Piatto lavorato
Piatto Rinforzato
I COLLEGAMENTI
Articolazioni a Perno
Caso A: spessore del piatto noto, vengono fornite indicazioni per quanto
riguarda la posizione del foro all’interno della piastra.
FEd M 0 2 d0 FEd M 0 d 0
a + c +
2t fy 3 2t fy 3
Caso B: posizione dell’asse del foro nota, geometria del collegamento nota,
vengono fornite prescrizioni sul diametro del foro d0 e sullo spessore del
piatto t.
FEd M 0 d0 2.5 t
t 0.7
fy
I COLLEGAMENTI
Articolazioni a Perno
Nel caso di perno a sezione circolare, indicati con d e A rispettivamente
diametro e area del perno stesso, la resistenza dell’articolazione è associata
al carico minore tra:
4 fd
Per contatto puntiforme
5.5 f d
I COLLEGAMENTI
Articolazioni in materiale sintetico
Giunti flangiati
tra tubi
Centrato Eccentrico
I COLLEGAMENTI
Giunti tesi 1°Modello
Effetti di carichi concentrati Senza costole
Giunto a martello N a
m=
2 2
beff
2°Modello
N
P= 2 fd
(t + 2 t f ) tw
3° modello con
costole
N
P= fd
2t a
Verifica cordone di
1°Modello 2°Modello 3° modello saldatura
I COLLEGAMENTI
Giunti tesi
Verifica piastre di nodo di strutture reticolari
A = Af + Af '+ Aw
I COLLEGAMENTI
Giunti tesi di profili a L – E - C
Eccentricità, tensioni parassite nel giunto
Duttile
Non Duttile
Duttile
I COLLEGAMENTI
Giunti flangiati simmetrici
a) Determinare M2: b) Determinare Q tale che:
N=F/2 M2=Fa/2 N = F/2+Q ≤ Nd0 Qc ≤ MdA -Q(c+a)+Na≤MdB
Fissato il bullone:
Q = Nd0 – F/2
F = 2(MdA+MdB)/a
Q = MdA/c
N= (MdA+MdB)/a+MdA/c
a) b) c)
I COLLEGAMENTI
Giunti flangiati simmetrici
Diffusione a 45° per la valutazione dei momenti
Comportamento della
flangia ricondotto a quello
di travi inflesse a sbalzo,
appoggiate, continue su
più appoggi
I COLLEGAMENTI
Giunti flangiati simmetrici
Schemi di calcolo basati sull’analisi limite delle piastre
Teorema cinematico dell’analisi limite Non conservativo
Necessità di riscontri sperimentali
Meccanismo Imbutimento
a trave d
Carico diffuso
Equivalenza 6
Carico circolare Flim = mlim
mensola 3− 2r / a
mlim a
Flim = 2 beff = Carico concentrato
1− r / a 1− r / a Flim = 2 mlim Criterio di
Tresca
I COLLEGAMENTI
Giunti flangiati simmetrici
Schemi di calcolo basati sull’analisi limite delle piastre
beff = 4 a + 1.25 c
I COLLEGAMENTI
Giunti flangiati simmetrici
Schemi di calcolo basati sull’analisi limite delle piastre
Estensione a flange con più bulloni disposti lungo una medesima fila
Ogni bullone come se Imbutitura dei
fosse isolato singoli bulloni
Schemi di calcolo
N = F (a + c) / c
M = F a
Equivalenza elastica – diffusione a 45° beff = 2 a + d −
N = Flim (a / c + 1) mlim 2 2
beff = a b −
Flim a mlim beff 1+ a / c
I COLLEGAMENTI
Giunti flangiati eccentrici
Comportamento di giunti a differente rigidezza
a) Dimensionamento
corretto
b) Dimensionamento
ad azione assiale
I COLLEGAMENTI
Giunti Compressi
Elementi compressi Instabilità
Perde significato il concetto di giunto a completo ripristino
Giunto progettato rispetto al carico critico
Per cont. Bullonato Per cont. saldato Saldato di testa Con cordoni d’angolo
I COLLEGAMENTI
Giunti Compressi
Elementi compressi Instabilità
Perde significato il concetto di giunto a completo ripristino
Giunto progettato rispetto al carico critico
A contatto
I COLLEGAMENTI
Giunti Compressi saldati
Sezioni uguali o poco diverse
Usualmente mediante cordoni a completa penetrazione
I COLLEGAMENTI
Giunti Compressi saldati
Sezioni diverse con piastra interposta
Dimensionamento piastra (collegamento tra due sezioni a I)
1
M = N e
2
N f = t f bf M = N f e = t f bf e
bf e
S.L. Elastico M d = b t f d / 6 M = t f b f e
2
(t / t )
f
2
6
b t f fd
I COLLEGAMENTI
Giunti Compressi Bullonati
Suddividere le forze tra le varie unioni proporzionalmente alle aree collegate.
Verifica ad attrito per colonne importanti.
In caso di pressoflessione:
Verifica del pannello d’anima
w = 2 N f t g / Aw N f = M Af / W
N
w = w 2 + 3 w 2 f d
A
I COLLEGAMENTI
Giunti di base
Il calcolo del giunto va condotto coerentemente con le ipotesi del modello di
calcolo.
Problemi Tipici:
1) Dimensionamento
in pianta della piastra
2) Dimensionamento
dei tirafondi
3) Dimensionamento
dello spessore della
piastra
4) Trasmissione delle
N N, M, T N, T azioni taglianti
I COLLEGAMENTI
Giunti di base: geometria della piastra
a) b) c)
N
a) m =
(a b)
a = c (h − y ) / y
Asse b 3 b d 2
y +
neutro 6
y + A h (d + h) − A h (d + h) = 0 F = Ares a
2
I COLLEGAMENTI
Giunti di base: azioni taglianti
Meccanismi di trasmissione delle azioni taglianti: 2 2
1) Mediante tirafondi + 1
fd d
2) Per attrito col calcestruzzo V
0.4
N
3) Mediante opportuni dispositivi Se N piccolo e T grande è
richiesto:
- Verifica a taglio delle
saldature
- Verifica della compress.
sul calcestruzzo
I COLLEGAMENTI
Giunti di base: spessore piastra di base
Dipende da: - pressione di contatto sul calcestruzzo
- azione dei tirafondi
p
Piastra senza costolature t 2 3 p a2 / fd t 2 3 p c2 / fd
a,c
Per spessori eccessivi occorre rinforzare la piastra mediante costolature
I COLLEGAMENTI
Giunti di base: tirafondi
Annegati nel getto; ad uncino; a testa a martello
I COLLEGAMENTI
Giunti di base: tirafondi
Ancoraggi di colonne metalliche a pali o paratie in cls
Indicando con: A area piastra di base; n numero di barrotti; N sforzo normale
sulla colonna
Verifica di portanza
del complesso
N
=
( A + n d L)
I barrotti verranno
verificati a taglio come
semplici bulloni
I COLLEGAMENTI
Giunti di base: Metodo EC3
Modello a T-Stub
fy Larghezza c della
c =t zona di contatto
3 f jd M 0
N Rd = f jd Aeff
Capacità resistente in termini
f jd = j f cd Tensione resistente
contatto con la malta di
per
di azione assiale del giunto di
base.
allettamento.
βj = 2/3 se la resistenza della malta non è Aeff = area totale della proiezione dei 3 T-
inferiore al 20% di quella del cls di fondazione Stub.
e lo spessore non è superiore a 0.2 la
larghezza più piccola della piastra di base.
I COLLEGAMENTI
Giunti inflessi
- Per la formazione di un meccanismo di collasso plastico occorre che le
cerniere plastiche che si formano per prime abbiano un’adeguata duttilità.
-un’azione tagliante V≤Vpl/3 non influenza.
M: C.R.
M: P.R.
In qualsiasi sezione della struttura.
T: C.R.
T: P.R.
M: C.R.
In ogni sezione in cui V≤Vpl/3. Devono permettere
T: P.R. rotazioni.
I COLLEGAMENTI
Giunti inflessi
Tipologie:
- Giunti disposti in sezioni intermedie:
- Giunti di estremità:
I COLLEGAMENTI
Giunti intermedi
a) Cordoni di testa ali e
anima.
c) Flangiato
C.R. o P.R. C.R. o P.R. P.R. f) Collegamenti a
coprigiunto bullonato solo
sull’anima.
g) Giunto snodabile a
P.R., compressione per
P.R. contatto, trazione
mediante il perno
I COLLEGAMENTI
Giunti d’estremità
Trave secondaria – Trave principale.
C.R. C.R.
C.R. P.R.
I COLLEGAMENTI
Giunti d’estremità
Trave secondaria – Trave principale.
Tutti questi giunti sono dotati di adeguata duttilità se si osservano i limiti sulla deformabilità delle
travi inflesse.
I COLLEGAMENTI
Giunti con coprigiunto
C.R. coprigiunto d’ala: N = Af f d
coprigiunto d’anima. M w = M d − Af f d d e Vd
R1 = V1 + H1
2 2
Lato 2,con: V = R / 2
Squadrette lato 1: Squadrette lato 2: V2 = V / 2 H 2 = V e2 / h1
R1 2 t d f rif R2 t d f rif
( ) ( ) R2 = V2 + H 2
2 2
V e1 2 t h / 6 f d
2
R e2 / 2 t h / 6 f d
2
V 2 t h fd / 3 R / 2 t h fd / 3
I COLLEGAMENTI
Giunti a squadretta
I COLLEGAMENTI
Giunti a squadretta
I COLLEGAMENTI
Giunti Trave-Colonna
I COLLEGAMENTI
Giunti a squadretta
Verifica della capacità rotazionale del collegamento a cerniera.
tp
L =
he
Adeguata duttilità può essere garantita
imponendo che la modalità di crisi sia L = arcsin
z − arctan z − g h
2 hp
legata alla plasticizzazione a flessione 2 hp +
(z − gh ) + + he 2
h e
della squadretta. 2
I COLLEGAMENTI
Giunti Trave-Colonna
C.R. giunti Ripristino sezione più debole
C.R. giunti Ripristino sezione trave più debole
Possibili
strappi - Influenza azione
lamellari tagliante e assiale
- Colonna elemento
critico per fenomeni
C.R.
stabilità
C.R. o P.R.
I COLLEGAMENTI
Giunti Trave-Colonna
Valutazione delle sollecitazioni nella giunzione
M3 = M2-M1 N3 = V1+V2 V3 = N2-N1
M3 ≠M2
M3 =M2-M1
M1 =M2
S1 = (M2-M1)/d2
M1≠M2 d1≠d2
M M S3 = (M2-M1)/d3
Forze tangenziali S1 = 1 − 2
nell’anima: d1 d 2
1 d +d
S3 = S1 1 2
d3 2
I COLLEGAMENTI
Giunti Trave-Colonna
Comportamento sotto carichi ciclici
Allungamento
bulloni tesi
Nodo con Nodo con unioni a Rottura saldature dell’ala della trave
unioni a taglio trazione (flange) (fragilità cordoni trasversali)
Con diagonali di
controvento
Appoggi a
sedia
I COLLEGAMENTI
Attacchi Travi – Elementi in C.A.
Problema tecnologico. Rispetto delle tolleranze del cls, dell’ordine del cm
Sono preferibili attacchi saldati in opera
Giunto bullonato Giunti saldati con piastra metallica annegata nel getto
Resistenza
= F / (beff tw ) f d
I COLLEGAMENTI
Verifica delle colonne
Verifiche in corrispondenza del lembo teso
Per giunti a completo
Inflessione ala (a, b): t f 0.4 Af f y ,b / f y ,c
ripristino
Distacco ala: = F / (beff tw ) f d
fy,b = tensione di snervamento trave
fy,c = tensione di snervamento colonna
I COLLEGAMENTI
Verifica delle colonne
Verifiche a taglio del pannello d’anima
Giunti a: (A f2 f yb − Af 1 f yb ) tw hw f yc / 3 Altrimenti occorre
adottare rinforzi o
Per giunti a C.R. (M1 / d1 ) − (M 2 / d2 ) tw hw f yc / 3 costolature
Giunti a: Af f yb tw hw f yc / 3 Dimensionamento
costolatura:
k1 Af − tw hw / 3 f yc
As
cos f ys
f yb
k1 =
f yc
Rinforzo tw Con fys tensione di
Costolatura
snervamento della
costola
I COLLEGAMENTI
Verifica delle colonne
Verifiche a taglio del pannello d’anima in zona sismica C 7.5.4.5 NTC08.
Affinché il pannello d’anima della colonna possa sostenere lo sviluppo del
meccanismo dissipativo globale a telaio, è necessario che la forza di taglio
trasmessa dalle travi al pannello d’anima della colonna sia calcolata in condizioni di
collasso.
2
M b, pl ,Rd z fy
VWP, Ed ,U = ov 1 − VWP, Rd Avc 1 −
z H − hb fy
3
I COLLEGAMENTI
Verifica delle colonne
Resistenza di colonne non irrigidite
Spessore M = F e
M = F (e + ta )
Bulloni
I COLLEGAMENTI
Appoggi a sedia
Sedia a tacco Sedia irrigidita Sedia non irrigidita
⊥ = F /(2 a b)
Azione globale: sforzo di scorrimento all’attacco ala – anima, medio in un tratto con
taglio medio Vm
Saldatura: // = Sm /(l 2 a ) = (Vm S x ) / (I 2 a )
V Sx
Sm = tw l = m tw l = Vm Sx l / I
I tw Bullonatura: b = Sm / (n Ares ) = (Vm S x p ) / (I n Ares )
I COLLEGAMENTI
Giunti tra profili cavi
I COLLEGAMENTI
Giunti tra profili cavi
Giunti tra elementi tesi o compressi Bulloni ad espansione
Tubi a contatto
Tubi distanziati
Saldati con
fazzoletti
Tubi sovrapposti
I COLLEGAMENTI
Giunti con profili cavi di strutture reticolari
Giunti tubi – diagonali a profilo aperto
Con fazzoletti
Diretti
I COLLEGAMENTI
Metodi di calcolo per i giunti a P.R.
Tubi quadrati o rettangolari
HB e HC = stato di sforzo parallelo all’asse; non provoca flessioni nelle pareti dei tubi.
- Metodi basati sul meccanismo di collasso plastico (b) (teorema cinematico; non
conservativo).
= h 12 / t
I COLLEGAMENTI
Modello Elastico
Metodi di calcolo per i
giunti a P.R.
Espressioni linearizzate
Fd = 5.7 t 2 f d
Fd ,t = 0 Per d1/d ≤ 0.30
Fd ,L = 5.7 t 2 f d
d
Fd ,L = 3 + 9 1 t 2 f d
d
d1 2 Per d1/d
Fd ,t = − 3 + 10 t f d ≥ 0.30
d
Fd = 19 (d1 / d ) t 2 f d
I COLLEGAMENTI
Verifica di giunti di strutture reticolari.
Il momento flettente che nasce
per l’eccentricità dello schema,
può essere tenuto in conto con
considerazioni di equilibrio.
M = e (H1 + H 2 )
V = M / c = (H1 + H 2 ) e / c
Coppia di forze normali
indotte dal momento.
F = (V + V ) / 2
2 F = V + V k2 k3 (Fd ,t + Fd , L )
K2 e k3 = fattori correttivi.
I COLLEGAMENTI
Verifica di giunti di strutture reticolari.
Nel caso di giunti fra tubi quadrati o rettangolari si deve verificare l’azione
tagliante e la stabilità delle pareti.
2 F 2 h t f d / 3 Per a ≥ 0 F 2 h t f d / 3 Per a ≤ 0
2 F f c ( ) t (h1 + h) Per a ≥ h h
2 F k2 f c ( ) t h1 + Per a ≤ h
2