Piastre Di Base PDF
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(revisione 8-12-2003)
base b = 400 mm
altezza H = 700 mm
spessore t = 30 mm
distanza ferro da bordo h' = 100
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bulloni tesi 2 Μ 30 As= 1162 mm
spessore malta s = 60 mm
Colonna HEA 260 Fe360
Viti M30 classe 5.6
calcestruzzo C20/25
Fig. 1
Sollecitazioni in esercizio
Cond. di carico N [kN] M [kNm]
Nmax 200 80
Nmin 30 40
Mmax 90 -90
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Verifica col metodo n (tensioni ammissibili)
Si verifica come una sezione rettangolare in c.a. col metodo n, prendendo in considerazione le diverse
condizioni di carico
base b = 400 mm
altezza H = 700 mm
distanza ferro da bordo h' = 100
area ferro teso 2 Μ 30 As= 1122 mm2
coefficiente di omogeneizzazione n = 15
Fig. 2
2
Fig. 3 - Verifica con il programma VCASLU – Metodo n
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Verifica secondo EC3 Appendice L
Fig. 4
Calcestruzzo
Rck=25 N/mm2
fck=0.83 Rck =20 N/mm2
fcd= fck /γc=20/1.6=12.5 N/mm2
Resistenza di contatto del giunto
2
f j = β j ⋅ k j ⋅ f cd = ⋅ 1.77 ⋅ 12.5 ≈ 15 N / mm 2
3
dove:
βj = 2 / 3 coeff. di giunto per malta con resistenza >0.2 fck e spessore della malta non
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fy 235
c ≤ t⋅ = 30 = 65mm [EC3 L.1 (3)]
3 ⋅ f j ⋅ γM0 3 ⋅ 15 ⋅ 1.1
Questa formula deriva dalla verifica a flessione delle sbalzo c della flangia:
- momento sollecitante e resistente per unità di larghezza:
m Sd = f j c 2 / 2 ≤ m Rd = f yd Wel
Fig. 5
Considerando la condizione di Mmax in cui le sollecitazioni di esercizio sono:
Nes=90 kN Mes=90 kN m
e ipotizzando un coefficiente di sicurezza parziale sui carichi pari a 1.5, le sollecitazioni di progetto
valgono:
Nsd=135 kN Msd=135 kN m
I due bulloni M30 di classe 5.6 hanno resistenza:
0.9 ⋅ f ub ⋅ As 0.9 ⋅ 500 ⋅ 581
Ft .Rd = 2 ⋅ = 2⋅ = 418 kN
γ Mb 1.25
Per l’equilibrio alla traslazione la risultante CRd delle compressioni deve essere:
C Rd = N Sd + Ft . Rd = 135 + 418 = 553 kN
Si noti che si è applicato a fj il coefficiente α=0.85, indicato sia dall’Eurocodice [EC2 §4.2.1.3.3 (11)]
che dalla normativa italiana [DM 9/1/96 4.2.1.3] per i carichi di lunga durata.
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Dall’equilibrio alla rotazione (ad esempio intorno al baricentro dei tirafondi) si ricava il momento
resistente:
M Rd = C Rd ⋅ z C − N Sd ⋅ z N = 553 ⋅ 0.546 − 135 ⋅ 0.25 = 268 ⋅ kNm > M Sd = 135 kNm
con zC=600-y/2=546 mm
La piastra di base è sovradimensionata (si osservi il dominio M-N riportato in seguito).
Si può calcolare il momento resistente anche con il programma VCASLU. Il programma fornisce anche
il dominio di interazione M-N.
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Fig. 7 - Dominio di interazione M-N
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Fig. 8 - Dimensioni “efficaci” della piastra.
Per tentativi, con un programma di verifica, si trova che è necessaria un’area complessiva dei tirafondi di
1000mm2, a cui corrispondono 3 bulloni M24 (Ares=353mm2).
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302
con Wel = 390 ⋅ = 58.5 ⋅ 103 mm3
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Fig. 9
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Essendo lo sviluppo del cordone di saldatura di circa 460mm, l’altezza di gola deve essere almeno di
6.4mm, che si arrotonda a 7mm.
Si procede analogamente per la saldatura d’anima a cui sono affidate il taglio e la quota parte di azione
assiale.
L’azione tagliante può essere trasmessa dalla colonna alla fondazione in due modi:
- per resistenza a taglio dei tirafondi
- per attrito fra calcestruzzo e piastra.
Nel primo caso i tirafondi devono essere verificati come bulloni soggetti a trazione e taglio:
Fv.Sd Ft.Sd
+ ≤1
Fv.Rd 1.4 ⋅ Ft.Rd
Per semplicità conviene affidare il taglio ai soli 3 bulloni in zona compressa, che risultano assialmente
scarichi. La trasmissione del taglio tramite i tirafondi si presta alle seguenti critiche:
- il gioco foro bullone, spesso assai maggiore dei classici 2 mm per problemi di posa in opera,
implicherebbe inammissibili scorrimenti, a meno che non si garantisca l’intasamento del gioco con la
malta di allettamento;
- i tirafondi sarebbero soggetti anche a flessione a causa della deformabilità del calcestruzzo.
E’ quindi più affidabile affidare la trasmissione del taglio all’attrito o, nel caso di forti sollecitazioni
taglianti e di modeste azioni assiali, come per esempio alla base dei controventi, mediante rostri che
penetrano nel calcestruzzo (v. figura).
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Per il calcolo della resistaenza a taglio mobilitabile dall’attrito tra piastra e calcestruzzo, si può assumere
il valore del coefficiente d’attrito µ = 0,4 indicato dalle norme francesi. Dovrà quindi essere verificata la
condizione:
V ≤ 0 .4 ⋅ N
con ( ) ( )
Ac = π ⋅ D 2 − d 2 / 4 = π ⋅ 1202 − 302 / 4 =16950 mm2
fcd=fck/γc=12.5 N/mm2
Lo spessore delle piastre dovrà garantire la resistenza a flessione. Si dovrà inoltre verificare che il
cilindro di calcestruzzo soggetto all’azione del tirafondo non si “sfili” dal plinto, controllando il valore
delle tensioni tangenziali τ.
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Nel caso di tirafondi senza piastra, si dovrà garantire una sufficiente lunghezza di ancoraggio:
f bd = 2.25 ⋅ f ctk , 0, 05 / γ c = 2.32 N / mm2 tensione ultima di aderenza [EC2 prospetto 5.3]
f ctk 0, 05 = 0.7 ⋅ f ctm = 0.7 ⋅ (0.3 ⋅ f ck2 / 3 ) = 1.54 N / mm 2 res. a trazione caratteristica (frattile 5%)
fctm valore medio della resistenza a trazione
La lunghezza di ancoraggio risulta [EC2 §5.2.2.3]
φ ⋅ f t ,Rd 24 ⋅ 360
lb = = = 930mm
4 ⋅ f bd 4 ⋅ 2.32
0.9 ⋅ f ub 0.9 ⋅ 500 N
essendo f t ,Rd = = = 360
γ Mb 1.25 mm 2
Fig. 13
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Lo schema statico per la verifica dello spessore della piastra di base lato tirafondi è illustrato in Fig. 13.
Fig. 12
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