Lavorazioni

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Lavorazioni al tornio parallelo

LAVORAZIONI AL TORNIO PARALLELO

SGROSSATURA

• Passate grandi: 0,5 ÷ 10 mm


• Avanzamenti grandi: 0,1 ÷ 0,6
mm/giro
• Sovrametallo da lasciare per la
finitura: 0,2 ÷ 0,5 mm
• Utensile in acciaio super rapido
HSS UNI 4247
• Utensile in carburo metallico sinterizzato (Widia) UNI 4102

FINITURA

• Passate piccole: 0,2 ÷ 2 mm


• Avanzamenti bassi: 0,05 ÷ 0,2
mm/giro
• Precisione ottenibile: 0,01 mm sul
diametro
• Qualità di lavorazione: IT 8
• Utensile in acciaio super rapido
HSS UNI 4249 con tagliente curvilineo avente piccolo raggio di
curvatura (0,4 ÷ 1,6 mm)
• Utensile in carburo metallico sinterizzato (Widia) UNI 4105

TRONCATURA (ed ESECUZIONE GOLE)

• Pezzo rotante in senso contrario al


normale
• Utensile capovolto col tagliente in giù
in modo da limitare le vibrazioni
• Passata: pari alla larghezza dell’utensile
• Avanzamento: 0,05 ÷ 0,3 mm/giro
• Utensile in acciaio super rapido HSS UNI 4254
• Utensile in carburo metallico sinterizzato (Widia) UNI 4109

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SFACCIATURA (o INTESTATURA)

• Passata: piccola
• Avanzamento trasversale:
piccolo (per rendere minime le
vibrazioni) ≈ 0,5 mm/giro
• Utensile in acciaio super rapido
HSS UNI 4252 (Vt ≈ 20 m/min)
• Utensile in carburo metallico
sinterizzato (Widia) UNI 4108

FORATURA

• Montaggio del pezzo nella


piattaforma autocentrante
• Punta da trapano nel
cannotto della controtesta
• Velocità di taglio:
notevolmente più bassa
rispetto a quella della tornitura cilindrica
• Avanzamento: limitato, a mano facendo ruotare il volantino di
comando del cannotto della controtesta

ZIGRINATURA (o GODRONATURA)

Ha lo scopo di produrre una serie di


rigature su una superficie cilindrica.
Rendendo ruvida la superficie si migliora
la presa di quei particolari che devono
essere manovrati manualmente.
La lavorazione viene effettuata per
deformazione plastica del materiale, senza
che avvenga asportazione di truciolo.
L’utensile adoperato é il “godrone” UNI
5599, normalmente montato sulla torretta
portautensile del tornio. Esso viene

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premuto contro la superficie del pezzo, che ruota con un’opportuna


velocità.
Le norme UNI 149 prevedono le forme delle zigrinature e i passi.

Zigrinatura parallela
Zigrinatura sinistra
Zigrinatura destra
Zigrinatura spinata
Zigrinatura incrociata

La scelta del passo della zigrinatura dipende dal diametro del pezzo:
Diametro del pezzo Passo della zigrinatura (mm)
10 0,5
10 ÷ 25 0,8
25 ÷ 50 1
50 ÷ 120 1,5
120 ÷ 250 2

TORNITURA CONICA

Secondo la tabella UNI 7618,


conicità é il rapporto tra la
differenza dei diametri di due
sezioni di un cono e la distanza
fra le sezioni stesse:
C=D–d/L

Il simbolo della conicità é:

La conicità può essere espressa in gradi, in 1/k ed in %.

1) Conicità in gradi

Con riferimento alla figura, detto D il diametro maggiore, d il diametro


minore ed L la lunghezza del pezzo conico, la conicità in gradi é:

tg α / 2 = ( D – d ) / (2 * L)
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2) Conicità 1/k

Se su una lunghezza k la
variazione di diametro é 1, su
una lunghezza L quanto é la
variazione di diametro (D – d)?

Dalla proporzione: k : 1 = L : (D – d) risulta:

k = L / (D – d)

Da cui:
1 / k = (D – d) / L

3) Conicità percentuale %

Se su una lunghezza pari a 100 la


variazione di diametro é p, su una
lunghezza L quanto é la variazione
di diametro (D – d)?

Dalla proporzione: 100 : p = L : (D – d) risulta:

p = 100 * (D – d) / L

Da cui:
p / 100 = (D – d) / L

Dalla relazione: 1/k = (D – d) / L

e dalla relazione: p/100 = (D – d) / L

essendo uguali i secondi membri, si possono uguagliare i primi membri e


determinare delle relazioni di collegamento, quali:

1/k = p/100 = 2 * tg α/2 [ricordando che (D – d) / (2 * L) = tg α/2 e


quindi (D – d) / L = 2 * tg α/2]

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o meglio:

1/2 k = tg α/2 da cui si ricava α/2

e ancora:

(p/2) / 100 = α/2 da cui si ricava α/2

La tabella UNI 157 riporta, per vari valori di 1 / k, le denominazioni dei


coni Jacobs e Morse in alcune applicazioni.

Per esempio:
Conicità 1 / k Angolo del cono in gradi Denominazione Norma
1 : 19,264 2,973556 ° Jacobs 6 UNI 5885
1 : 19,922 2,875406 ° Cono Morse 3 UNI 521
1 : 20,020 2,861377 ° Cono Morse 2 UNI 521

Esecuzione della tornitura conica

La tornitura di pezzi conici può essere eseguita in due modi, a seconda che
si tratti di grande o di piccola conicità. La conicità si ritiene grande quando
supera i 9°.

1) Tornitura di grandi conicità

Il pezzo é montato fra le punte e la


torretta porta-utensile é ruotata di un
angolo uguale alla conicità:

tg α / 2 = ( D – d ) / (2 * L)

La lavorazione é eseguita col carro


fermo, spostando col volantino a mano la slitta porta-utensile.

L’utensile si sposta in una direzione obliqua rispetto all’asse del tornio e


cioé secondo una generatrice del cono.

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2) Tornitura di piccole conicità


• Il pezzo, completamente conico, é montato fra le punte mentre la
controtesta é spostata trasversalmente di una quantità:

s = (D – d) / 2

In tali condizioni, la generatrice del cono si dispone parallela alle


guide del tornio e l’utensile, mantenendosi perpendicolare all’asse
del tornio e traslando, realizza la superficie conica.

• Quando il tratto conico


lungo L é solamente una
parte dell’intero pezzo
lungo L’, lo spostamento S
da dare alla controtesta si
ricava con la seguente
proporzione:

S : L’ = s : L

o meglio:
S : L’ = (D-d) / 2 : L

Lo spostamento della controtesta é limitato a qualche millimetro


ed il foro da centro del pezzo ha smusso di 120 °.

FILETTATURA AL TORNIO
Il tornio é adatto per eseguire il taglio di viti di precisione aventi diametro
non inferiore a 10 mm.

Il movimento elicoidale si ottiene


componendo il moto circolare uniforme
posseduto dal pezzo con quello di
traslazione posseduto dall’utensile. In
questo modo, la punta dell’utensile
traccia sul pezzo un’elica che,
approfondita in più passate, si trasforma in un solco, originando la vite.
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Lo sviluppo dell’elica non é altro che un triangolo avente la base


pari al passo p della vite e l’altezza pari a π * d (circonferenza
del pezzo cilindrico da filettare).

La relazione tg φ = p / (π * d) fornisce l’angolo di inclinazione


dell’elica.

L’utensile per l’esecuzione di piccole viti a filetto triangolare é in pratica


un utensile di forma, avendo un profilo corrispondente alla sezione del
vano tra i filetti e due taglienti formanti un angolo di 60° nel caso di
filettature metriche e di 55° nel caso di filettature Whitwort.

L’avanzamento dell’utensile é normale all’asse della vite quando si


lavorano materiali duri, é invece alternativamente sul fianco destro e sul
fianco sinistro quando si lavorano materiali teneri che danno trucioli
fluenti.

Per il taglio delle viti di grandi dimensioni si utilizza un utensile provvisto


di un solo tagliente. In questo caso l’avanzamento é obliquo.

La tabella UNI 4536 fornisce le dimensioni nominali delle filettature


metriche ISO a profilo triangolare. Tracciato il profilo del triangolo
generatore, detto p il passo della vite, si ha:

Altezza del triangolo generatore : H = 0,86603 * p


Altezza del filetto: h3 = 0,61343 * p
Diametro medio: d2 = d – 0,64952 * p
Diametro di nocciolo: d3 = d – 1,22687 * p

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Risultano normate anche le distanze


di spallamento e le gole di scarico
per le filettature esterne metriche
ISO (UNI 5709) e quelle per le
filettature interne (UNI 5710).

Per quanto riguarda l’esecuzione di


tutta la bulloneria d’acciaio con
diametro da 1,6 a 150 mm, sono
previste due categorie A e C,
precisamente:

A – Bulloneria con tolleranza ristretta sulle parti non filettate e lavorazione


di qualità media sulle parti filettate;

B – Bulloneria con tolleranza larga sulle parti non filettate e lavorazione di


qualità grossolana sulle parti filettate.

Di seguito sono riportati alcuni materiali per bulloneria.


Bulloneria Materiale
Ordinaria Fe 420 B UNI 7070 oppure Fe 500
Mediamente sollecitata 38 Cr 4 KB UNI 7356
Molto sollecitata 38 Cr Mo 4 KB UNI 7356
Stampata a freddo o a caldo Acciai UNI 7356
In lega leggera P – Al Cu 3,5 Fe Mg Ni UNI 3578
oppure P – Al Zn 5,8 Mg Cu UNI 3735

Parametri di taglio per filettare

Per ridurre al minimo le vibrazioni dell’utensile, che possono nuocere alla


finitura della lavorazione, e per evitare strappi sui fianchi della filettatura,
le velocità di taglio per l’esecuzione delle filettature devono essere
limitate, soprattutto quando si tratta delle filettature interne.

Anche per la filettatura la velocità di taglio deve essere scelta in funzione


della durezza del materiale e della qualità del materiale costituente
l’utensile:

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Materiale da filettare Velocità di taglio (m/min)


Utensile Utensile Utensile
HS HSS Widia
Acciaio dolce (R ≤ 500 N/mm2) 12 ÷ 15 20 ÷ 25 20 ÷ 30
Acciaio semiduro (R = 500 ÷ 700 N/mm2) 10 ÷ 12 15 ÷ 20 15 ÷ 25
Acciaio duro (R = 700 ÷ 900 N/mm2) 6 ÷ 10 8 ÷ 15 10 ÷ 15
Acciaio extra duro (R > 900 N/mm2) 15 ÷ 20 20 ÷ 30 20 ÷ 30
Ghisa dura ( HBS ≥ 200) 8 ÷ 10 10 ÷ 15 10 ÷ 15
Leghe leggere 25 ÷ 40 30 ÷ 40 40 ÷ 50
Ottoni e Bronzi teneri 15 ÷ 30 20 ÷ 40 25 ÷ 50
Ottoni e Bronzi duri 10 ÷ 20 15 ÷ 25 20 ÷ 40

L’avanzamento é uguale al passo della filettatura da eseguire.

La profondità di passata deve essere limitata (0,1 ÷ 0,4 mm). Può essere
così calcolata:
p = d 2 / 15÷30

con d2 il diametro medio della filettatura.


Relazione tra passi, numero di giri, numero di denti
Ad ogni giro del pezzo l’utensile deve spostarsi di una quantità uguale al
passo pf della vite da tagliare. Poiché il pezzo compie n giri al minuto, la
traslazione dell’utensile é S = pf * np.

Siccome lo spostamento
dell’utensile é ottenuto
tramite la vite madre,
questa dovrà compiere
un numero di giri Nv
tale da spostare il
carrello della stessa
quantità S, nello stesso
tempo (un minuto).

Detto pv il passo della vite madre, deve essere soddisfatta la seguente


relazione:

S = p f * n p = p v * Nv

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Da cui si ricava:
pf / pv = N v / np

La frazione Nv / np non é altro che il rapporto di trasmissione della catena


cinematica che collega il mandrino con la vite madre. Quindi:

τ = pf / pv = Nv / np = (z1 * z3 ) / (z2 * z4 ) = n° denti ruote motrici / n° denti


ruote condotte

Tale relazione permette di determinare la quaterna di ruote necessarie per


tagliare una vite di passo pf quando il carro é trascinato da una vite madre
di passo pv.

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LAVORAZIONE TRA PUNTA E CONTROPUNTA -


CENTRATURA

Durante le lavorazioni al tornio, nel caso di pezzi lunghi, si monta il pezzo


tra mandrino e contropunta. Si distinguono tre modalità.
1) Tra punta e contropunta

E’ il modo migliore per


lavorare pezzi lunghi perché le
due punte individuano l’asse
di rotazione della macchina.

E’ necessario eseguire
all’estremità del pezzo appositi “fori da centro” entro cui, durante la
lavorazione, vengono “alloggiate” la punta e la contropunta. L’esecuzione
dei fori da centro, che sono unificati, è detta “centratura” ed avviene
mediante utensili detti “punte per fori da centro”.

Il pezzo in lavorazione
è trascinato in
rotazione per mezzo di
una brida (che stringe
il pezzo mediante una
vite a testa quadra) ed
un disco menabrida
(che riceve il moto di rotazione dalla piattaforma su cui è avvitato e,
attraverso un piolo, lo trasmette alla brida e, da questa, al pezzo).

2) Tra trascinatore e contropunta

In questo modo è possibile lavorare


tutta la superficie laterale del pezzo
che, però, deve avere un diametro
sufficiente affinché possano far presa
i denti a coltello del trascinatore (che
è montato nel mandrino mediante un
codolo a conicità “Morse”).

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3) Tra piattaforma autocentrante e contropunta

Tale tipo di lavorazione è adatta per


pezzi lunghi, montati ad
un’estremità nella piattaforma
autocentrante ed all’altra estremità
sostenuti dalla contropunta
alloggiata nel foro da centri.

I “fori da centro” hanno tipologie e dimensioni ben precise, descritte nella


tabella seguente:

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Tipo A: il centro ha un foro


centrale cilindrico ed una
svasatura conica con angolo
al vertice di 60°.

Tipo B: il centro è simile al


precedente, ma ha la
svasatura conica
ulteriormente smussata con
angolo al vertice di 120° al fine di evitare possibili lesioni delle punte. Tale
tipo si utilizza quando il materiale in lavorazione è molto duro e le
estremità del cilindro non sono piane e in tutti i casi in cui il pezzo dovrà
subire ulteriori lavorazioni.

Il diametro d e la profondità L del foro da centri dipende dal diametro D


del pezzo da lavorare, secondo la seguente tabella:
L [mm]
D [mm] d [mm]
Tipo A Tipo B
Fino a 4 0,5 1,2 -
Da 4 a 6 0,75 1,8 -
Da 6 a 10 1 2,3 2,7
Da 10 a 16 1,5 3,5 4,1
Da 16 a 25 2 4,6 5,4
Da 25 a 40 3 6,9 7,9
Da 40 a 63 4 9,2 10,4
Da 63 a 100 5 11,5 13
Da 100 a 160 6 13,8 15,6
Da 160 a 250 8 18,4 20,4
Oltre 250 12 27,6 30

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Apposite punte eseguono i fori da centro in una sola operazione. Anche le


punte sono unificate.

La punta da centri si colloca in un


mandrino autocentrante da trapano,
alloggiato a sua volta nella bussola del
toppo mobile (controtesta).

La rappresentazione dei fori da centro nei disegni tecnici è descritta nella


tabella seguente.

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CALCOLO DEL TEMPO ATTIVO (o “DI MACCHINA”)

E’ il tempo durante il quale si ha asportazione di truciolo.

1) Nella tornitura cilindrica, sia di


sgrossatura che di finitura, il tempo
per una passata si calcola con:

t1 = corsa di lavoro / va [min]

dove va é la velocità di avanzamento in


[mm/min].

Essendo Va = ag * n e risultando la corsa di lavoro uguale alla lunghezza


da tornire più una extracorsa, la relazione suddetta diventa:

t1 = L + ex / (ag * n) [min]

L’extracorsa, che dipende dall’abilità dell’operatore, può essere assunta


complessivamente pari a 4 ÷ 5 mm.

Per facilitare la trasformazione dei minuti in secondi, è opportuno


esprimere il tempo così calcolato in minuti e centesimi di minuto.

Esempio: 4,50 [min] 50 [centesimi di min] * 0,6 = 30 [s]

2) Nella tornitura conica, con


riferimento al disegno
riportato, in cui sono
ipotizzate 4 passate, la
lunghezza complessiva da
tornire risulta:

L1+ L2 + L3 + L4.

In particolare, si ha:

L4 = L / cos α/2

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Inoltre lo spessore totale effettivo da asportare risulta:

s4 = [(D – d) / 2] * cos α/2

in base alla proprietà dei triangoli simili, si può scrivere:

L1 / p = L2 / 2p = L3 / 3p = L4 / 4p

Da cui, eliminando p:

L1 = L4 / 4 ; L2 = 2 * L4 / 4 ; L3 = 3 * L4 / 4 ; L4 = 4 * L4 / 4

La lunghezza complessiva da tornire risulta allora:

L1+ L2 + L3 + L4 = L4 / 4 + 2 * L4 / 4 + 3 * L4 / 4 + 4 * L4 / 4

Mettendo in evidenza: 1 / 4 * (1 + 2 + 3 + 4) * L4

o meglio: 1 / 4 * (1 + 2 + 3 + 4) * L / cos α/2

Nell’ipotesi che 4 siano la passate da eseguire, il tempo per la conicità


risulta:

T = corsa di lavoro / va = corsa di lavoro / (ag * n)

= [(1 + 2 + 3 + 4) / (4 * ag * n)] * [L / cos α/2]

In generale:

T = [(1 + 2 + 3 +… + np) / (np * ag * n)] * [L / cos α/2]

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3) Per la filettatura, essendo


l’avanzamento pari al passo, il
tempo di una passata è:

t1 = corsa di lavoro / va =
= corsa di lavoro / (ag * n) =
= (L + ex) / (pf * n)

Moltiplicando per il numero di


passate si ottiene il tempo totale
attivo:

T = [(L + ex) / (pf * n)] * np

Dove:

L = tratto filettato
ex = extracorsa (si può assumere pari alla larghezza della gola di scarico)
pf = passo della filettatura
np = numero di passate = h3 / p (con h3 l’altezza del filetto e p la profondità
di passata)

3) Nel caso della tornitura piana (sfacciatura


o intestatura) e della troncatura, la
lunghezza da tornire risulta L = D / 2.

Per cui il tempo per una passata risulta:

t1 = corsa di lavoro / va =
= corsa di lavoro / (ag * n)
= (D / 2) / (ag * n) = D / (2 * ag * n)

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4) Tempo di esecuzione del foro da centro

Nella tabella dei tempi standard è assunto un tempo


di 0,12 minuti per l’esecuzione di una centratura
con punta per fori da centro.

Volendo procedere al calcolo del tempo attivo (di


macchina), questo, considerando un foro di
profondità L e supponendo che il ritorno della
punta avvenga alla stessa velocità con la quale
penetra, si può calcolare con l’espressione:

t = 2 L / (ag * n) [min]

L’avanzamento è ottenuto a mano,


agendo sul volantino del toppo
mobile.

Per il calcolo può essere assunto ag = 0,15 ÷ 0,2 mm/giro.

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