Lezione 3 Novembre
Lezione 3 Novembre
Lezione 3 Novembre
Definizione Siano A, B M n K due matrici quadrate di ordine n ad elementi in K, si dice che A è simile a
B, se esiste una matrice P M n K invertibile tale che B P 1 AP.
In simboli si indica A⁓ B .
MATRICE DIAGONALIZZABILE
Definizione Sia A M n K una matrice quadrata di ordine n, si dice che A è diagonalizzabile se è simile ad
una matrice diagonale, cioè se esiste una matrice P M n K invertibile tale che P 1 AP sia una matrice
diagonale.
In tal caso si dice che la matrice P diagonalizza A(o che è una matrice diagonalizzante per A).
Per poter stabilire una condizione necessaria e sufficiente affinchè una matrice quadrata sia diagonalizzabile,
occorre introdurre i concetti di autovalore, autovettore, autospazio di una matrice.
Definizione Sia A M n K una matrice quadrata di ordine n,ad elementi in K, si dice polinomio
caratteristico di A, il polinomio di grado n a coefficienti in K, così definito p A x : A xI n .
MOLTEPLICITA’ ALGEBRICA
Definizione Se è uno zero del polinomio caratteristico p A x di A, con molteplicità uguale ad m, allora si
dice che l’autovalore ha molteplicità algebrica pari ad m.
La molteplicità algebrica di si indica con ma .
AUTOSPAZIO E MOLTEPLICITA’ GEOMETRICA
Nella teoria dei sistemi abbiamo visto che vale la seguente
Proposizione L’insieme delle soluzioni di un sistema lineare omogeneo di m equazioni in n incognite è un
sottospazio vettoriale di K n.
Da questo segue che se K è un autovalore di A, l’insieme delle soluzioni del sistema omogeneo
A I n X 0 n,1 , cioè V , è un sottospazio vettoriale di M n,1 K , o equivalentemente di K n .
Definizione V : X M n,1 K | AX X si dice l’autospazio di A corrispondente o associato
all’autovalore .
L’autospazio di una matrice A, associato ad un autovalore contiene tutti gli autovettori di A relativi a tale
autovalore e il vettore nullo, che per definizione non è un autovettore di A.
L’autospazio V non è ridotto al vettore nullo, pertanto la sua dimensione sarà un intero positivo minore o
uguale ad n.
1
Definizione La dimensione dell’autospazio V relativo all’autovalore si dice molteplicità geometrica di .
Si indica con il simbolo mg .
OSSERVAZIONE
Il polinomio caratteristico non dipende dalla base scelta e quindi dalla matrice A, perciò si può parlare di
polinomio caratteristico dell’endomorfismo.
1) Siano v , w due autovettori distinti di un endomorfismo f relativi allo stesso autovalore . Stabilire se
v w è un autovettore di f.
Soluzione
v , w due autovettori distinti relativi allo stesso autovalore , pertanto f v v e f w w .
f v w f v f w v w v w
quindi
v w è un autovettore di f relativo a .
6 3 1
2)Sia A M 3 R , A 3
0 5 dire se 5 è un autovalore di A.
2 2 6
Soluzione
Calcoliamo il polinomio caratteristico, cioè
2
1 3 1
A 5I 3 3 5 5 20 0 quindi 5 non è un autovalore di A.
2 2 1
0 1
3)Si stabilisca se il vettore v 0,1 R 2 è un autovettore della matrice A M 2 R
1 0
Soluzione
0 1 0 1 0
v 0,1 R 2 non è un autovettore della matrice data perché risulta 1 0 1
1 0
R .
4)Sia f : R R un’applicazione lineare così definita f x, y , z x, y 3 z , x y z .
3 3
Verificare che i vettori v1 0,3,1, v2 0,1,1, v3 1,1,0 sono autovettori di f e determinare i
rispettivi autovalori.
Soluzione
Calcoliamo
f v1 f 0,3,1 0,6,2 2v1
f v2 f 0,1,1 0,2,2 2v2
f v3 f 1,1,0 1,1,0 v3
quindi v1 è autovettore relativo all’autovalore 2, v2 è autovettore relativo all’autovalore -2, v3 è autovettore
relativo all’autovalore 1.
3 2 0
5)Sia A M 3 R , A 2 3 0
0 0 5
determinare gli autovalori e i corrispondenti autospazi.
Soluzione
L’equazione caratteristica è A xI 3 0
3 x 2 0
2 3 x 0 0
0 0 5 x
3 x 2
0 5 x 3 x 3 x 4 5 x 1 x 0
2
5 x
2 3 x
Gli autovalori di A sono 1 1, 2 5
L’autospazio V1 associato a 1 è l’insieme delle soluzioni del sistema lineare omogeneo A I 3 X 0 3,1
2 2 0 x 0
cioè 2 2 0 y 0
0 0 4 z 0
Risolvendo il sistema si ha V1 M 3,1 R | R
0
1
Una base di tale autospazio è BV1 1
0
L’autospazio V 2 associato a 2 è l’insieme delle soluzioni del sistema lineare omogeneo
3
A 5I 3 X 03,1
2 2 0 x 0
cioè
2 2 0 y 0
0 0 0 z 0
Risolvendo il sistema si ha
V5 M 3,1 R | , R
6)Sia f : R 3 R 3 un endomorfismo tale che la matrice associata rispetto alla base canonica di R 3 è
1 2 2
A 1 3 1
2 2 1
Determinare autovalori ed autospazi.
Soluzione
Gli autovalori della matrice sono le soluzioni dell’equazione caratteristica A I 3 0
1 2 2
1 3 1 0
2 2 1
Sviluppando secondo la prima riga si ha,
1 3 2 1
1
2
1 1
2 1
2
1 3
2 2
1 2 4 1 2 2 8 4 ,
3 52 5 2 5 5 1 2 5
1 1 5
4
2 2 2 x 0
1 4 1 y 0
2 2 2 z 0
2 x 2 y 2 z 0
sviluppando si ottiene x 4 y z 0
2 x 2 y 2 z 0
il rango della matrice è 2, quindi ci sono 3 2 1 soluzioni, cioè 1 autovettori relativi a 1 1
a
Il generico autovettore relativo a 3 1 è a , a R .
a
5
a
L’autospazio associato a 3 è V a M 3,1 R | a R , dimV 1 .
3 3
a
7) Determinare autovalori ed autospazi di
f : R 3 R 3 tale che f x, y, z x, y, x 4 z ,
Soluzione
1 0 0
Sia A 0 1 0 la matrice associata alla base canonica.
1 0 4
1 0 0
0 1 0 0
1 0 4
1 1 4 0
le soluzioni sono1 4 con molteplicità algebrica pari a 1; 2 1 con molteplicità algebrica pari a 2.
Determiniamo gli autospazi relativi a ciascun autovalore. Per 1 4
3 0 0
A 1I 3 0 3 0
1 0 0
Il sistema lineare omogeneo associato è
A 1I 3 X 03,1
3 0 0 x 0
0 3 0 y 0
1 0 0 z 0
3x 0
3 y 0
x 0
Il rango della matrice del sistema è 2, quindi ci sono 1 soluzioni, cioè 1 autovalori relativi a 1 4
6
Per 1 4
0 0 0
A 2 I 3 0 0 0
1 0 3
0 0 0 x 0
0 0 0 y 0
il sistema lineare omogeneo associato è
1 0 3 z 0
x 3z 0
2 2
Il rango della matrice del sistema è 1, quindi ci sono soluzioni, cioè autovalori relativi a 2 1 che si
ottengono risolvendo il sistema , quindi x 3 z .
3a
Il generico autovettore relativo a 2 1 è
b , a, b R
a
L’autospazio associato è
3a
V2 b M 3,1 R | a, b R
a
V2 L 3,0,1, 0,1,0
L’unione delle basi degli autospazi è una base
B 0,01, 3,0,1, 0,1,0
f : R 3 R 3 ' f x, y, z x z , y z , z .