App.l e Matrici I
App.l e Matrici I
App.l e Matrici I
Si viene quindi a creare una tabella di elementi di K dati da aij ; diciamo che tale
tabella è una matrice con m righe e n colonne, od anche una matrice di tipo m × n.
La matrice A = (aij ) rappresenta rispetto alle basi B e B 0 l’applicazione lineare
f , e la scriveremo anche come
a11 . . . a1n
A = ... ... ... .
am1 . . . amn
Il vettore generico (x, y) ha coordinate (y/2, x − y/2) rispetto alla base B e dunque
le coordinate di f (x, y) rispetto alla base B 0 sono date dal vettore riga
0 0 0
1 −1 y/2
= y − x .
x − y/2
5 1 2y + x
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Dunque si deve avere f (x, y) = (y − x)(0, 1, 0) + (2y + x)(0, 0, 1) = (0, y − x, 2y + x)
che di fatto coincide con l’espressione di f .
0 0 ... 1
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Per costruzione l’invertibilità di un’applicazione lineare equivale all’invertibilità
della matrice che la rappresenta rispetto ad una base arbitrariamente fissata. Se
f : V → W è biiettiva e B e B 0 sono due basi qualsiasi di V e W rispettivamente,
allora la matrice C che rappresenta f −1 è l’inversa della matrice A che rappresenta
f . Infatti si ha f −1 ◦ f = f ◦ f −1 = Id da cui CA = AC = I e quindi C = A−1 .
Più precisamente si ha il seguente Teorema.
Allora poniamo det A = a11 a22 − a12 a21 . Si procede ora per ricorsione; se
a11 . . . a1n
A= ... ... ...
an1 . . . ann
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Allora si ha sviluppando lungo la prima riga:
2 6 −3 3 1 −3 4 1 6
det A = 0(−1) det − 2(−1) det + 3(−1) det =
1 0 1 0 1 1
= 6 − 15 = −9.
Data una matrice A di tipo m × n denotiamo con At la matrice di tipo n × m
ottenuta da A scambiando le righe con le colonne; At viene anche detta la matrice
trasposta di A. Finalmente si ha la seguente Proposizione, la cui dimostrazione,
che non facciamo, procede solo per conto diretto.
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