CCNL 08 01 2010 PDF
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NAZIONALE DI LAVORO
30.06.2008
Addì, 23 dicembre 2009 in Roma
hanno stipulato, ai sensi e per gli effetti del Protocollo 23.7.1993, il testo organico e completo
del CCNL 30.6.2008 per i dipendenti da imprese e società esercenti servizi ambientali, che
abroga e sostituisce il CCNL 22.5.2003, fatte salve le norme espressamente richiamate.
Il testo del presente CCNL 30.6.2008, composto da 76 articoli e da 12 Allegati che ne sono
parte integrante, costituisce la fonte contrattuale in caso di controversia applicativa e/o
interpretativa anche nelle sedi giudiziarie.
Le Parti stipulanti si danno atto di aver provveduto con la sottoscrizione del presente testo
anche a modifiche e integrazioni dell’Accordo nazionale 30.6.2008 e relativi Allegati nonché
dei successivi, correlati Accordi nazionali con i quali è stato rinnovato il CCNL 22.5.2003.
Le modifiche e integrazioni introdotte con il presente testo entrano in vigore dalla data odierna,
fatte salve le diverse decorrenze specificatamente stabilite per singoli istituti contrattuali.
Sono fatti salvi gli effetti giuridici prodottisi per effetto dell’applicazione dei precitati Accordi
nazionali a tutto il giorno precedente la sottoscrizione del presente testo.
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DICHIARAZIONE DELLE PARTI STIPULANTI
Nel procedere alla stipulazione del presente contratto collettivo nazionale di lavoro dei
dipendenti da imprese e società che gestiscono servizi ambientali
le Parti stipulanti
Le parti, inoltre, convengono di istituire un Osservatorio nazionale sulla tutela della salute e
della sicurezza nei luoghi di lavoro, con compiti di analisi e monitoraggio dello stato di
applicazione nelle aziende della vigente normativa legislativa e contrattuale in materia.
Ciò premesso, le parti, con l’obiettivo di realizzare il CCNL unico di settore attraverso il
superamento dei differenziali normativi ed economici esistenti, hanno convenuto di procedere
al rinnovo del CCNL 22.5.2003.
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DICHIARAZIONE PROGRAMMATICA
PER LO SVILUPPO DEL SETTORE DEI SERVIZI AMBIENTALI
Le Parti stipulanti reputano che una ristrutturazione del ciclo completo dei servizi ambientali
(spazzamento, raccolta, smaltimento e gestione dei rifiuti urbani, impianti), al fine di
trasformarli in risorsa, richieda, in particolare, una definitiva e certa determinazione legislativa
insieme allo sviluppo completo e regolato del mercato.
Di qui la necessità che gli interventi legislativi in materia di regolazione del mercato mirino,
nel rispetto dell’ambiente, alla industrializzazione del sistema della gestione dei rifiuti, che sia
in grado: di accrescere la qualità e l’economicità dei servizi, in un quadro di collaborazione e di
corretto confronto competitivo tra imprese private e imprese pubbliche, fondato anche
sull’osservanza della contrattazione collettiva nazionale di settore; di sostenere politiche di
valorizzazione del ruolo degli addetti, che ne accrescano la professionalità e la produttività
anche attraverso adeguati processi formativi; di stimolare misure di sostegno agli investimenti.
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d) valorizzare le migliori pratiche organizzative e gestionali, favorendo una competitività
fondata su elementi di reale imprenditorialità e contrastando, con la necessaria
strumentazione legislativa/amministrativa, le più diverse forme di concorrenza sleale;
f) superare i ritardi nei pagamenti dei canoni di appalto e/o affidamento diretto, attraverso
provvedimenti legislativi/amministrativi anche di natura compensativa;
g) estendere anche alle imprese del settore, in relazione al passaggio di gestione per fine
contratto di appalto e/o affidamento diretto, l’applicazione dei principi di carattere
generale e le direttive rappresentati dal Ministero del Lavoro nella lettera circ.n.
77/2001 del 6/8/2001, prot.n. 1308/M35 agli Assessorati territoriali e alle Direzioni
territoriali del lavoro in ordine all’applicazione della legge 12/3/1999, n. 68
(collocamento dei disabili) allo scopo di non considerare aggiuntiva l’occupazione
derivante dal subentro negli appalti.
Le Parti stipulanti esprimono altresì la comune esigenza che i comportamenti degli enti
committenti e delle imprese appaltatrici del servizio siano informati al rispetto del principio di
legalità nell’esecuzione e nella gestione degli appalti e/o affidamenti diretti, anche avvalendosi
di metodi di aggiudicazione dei servizi ispirati a trasparenza e a criteri strutturati e selettivi.
A tal fine, le Parti ribadiscono la necessità che gli enti pubblici committenti nelle gare di
appalto e/o affidamento diretto dei servizi ambientali recepiscano, nei relativi capitolati,
apposite clausole finalizzate, in particolare, a:
a) evitare l’eccessivo frazionamento dei lotti in appalto e/o affidamento diretto, per
favorire opportuni processi di aggregazione imprenditoriale;
b) prevedere requisiti e caratteristiche specifici per l’ammissione delle imprese alle gare
e/o affidamenti diretti (ad es.: iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali di cui
all’art. 212, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006; possesso di specifiche capacità tecniche
ed economiche; ecc.);
d) nella fase di aggiudicazione ed esecuzione dei servizi offerti in appalto e/o affidamento
diretto, produrre, da parte delle imprese appaltatrici la documentazione attestante il
rispetto della normativa in materia di rapporto di lavoro, di regolarità assicurativa,
contributiva e retributiva, di sicurezza del lavoro, nonché in materia di legge n. 68/1999
e d.lgs. n. 231/2001;
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e) prevedere per le imprese appaltatrici l’obbligo di assicurare ai propri dipendenti il
trattamento economico e normativo previsto dal CCNL dei servizi ambientali di settore;
f) in relazione alla scadenza del contratto di appalto e/o affidamento diretto, garantire il
passaggio dello specifico personale addetto dall’impresa cessante a quella subentrante,
secondo le modalità previste dal CCNL dei servizi ambientali di settore;
* * *
Nel presupposto che la Responsabilità sociale d’impresa è una parte fondante di un modello di
sviluppo economico sostenibile basato sulla crescita della conoscenza, sul rispetto
dell’ambiente, su obiettivi di sempre maggiore coesione sociale, le Parti stipulanti esprimono
il convincimento che assumere comportamenti socialmente responsabili significhi per le
imprese scegliere, al di là degli obblighi e degli adempimenti legislativi, di investire
volontariamente nella correttezza delle relazioni con gli interlocutori interni ed esterni, nel
capitale umano, nel progresso sociale e nel rispetto per l’ambiente, allo scopo di favorire una
migliore qualità della vita.
Come affermato nel Libro Verde della Commissione CE, le Parti stipulanti reputano che
“l’attuazione della responsabilità sociale richiede un impegno della direzione d’impresa e una
più stretta partecipazione del personale e dei suoi rappresentanti in un dialogo bilaterale che
consenta di strutturare i ritorni di informazione e gli adeguamenti”.
Le Parti stipulanti ritengono cioè che la pratica della Responsabilità sociale offra l’opportunità
di elaborare strategie e approcci innovativi per la promozione delle risorse umane e della
competitività, in grado di sostenere lo sviluppo e il cambiamento del mercato del lavoro
attraverso il coinvolgimento di tutte le parti interessate (imprese, lavoratori, sindacali, utenti).
Nel condividere tali finalità, le Parti stipulanti si impegnano pertanto a promuovere tra le
imprese azioni sociali volte a:
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- promuovere e realizzare iniziative volte ad avviare e sostenere la costituzione di
comitati aziendali per lo sviluppo e l’applicazione di un sistema omogeneo di
certificazione di qualità sociale – ambientale;
- nella definizione delle politiche imprenditoriali contemperare gli interessi di impresa
con quelli delle altre parti interessate;
- porre attenzione agli impatti economico – sociali e ambientali;
- adottare modalità di comunicazione esaustive e trasparenti;
- dotare le imprese di un codice etico, con l’obiettivo di sostenere criteri gestionali di
lealtà, correttezza professionale, efficienza economica;
- istituire il bilancio di sostenibilità;
- tutelare la sicurezza e la salute del lavoro;
- strutturare politiche organiche di formazione delle risorse umane;
- vigilare sul rispetto dei diritti umani e sull’integrazione dei dipendenti nei luoghi di
lavoro.
***
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CAPITOLO I
Premessa
1. Il sistema di relazioni sindacali recepisce ed attua i contenuti del “Protocollo sulla politica
dei redditi e dell’occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche dei redditi e sul
sostegno del sistema produttivo” del 23.7.1993, confermato dal Patto per lo sviluppo e
l’occupazione del 22.12.1998, nonché dell'Accordo interconfederale sulle rappresentanze
sindacali unitarie.
2. Il sistema di relazioni delineato dal presente contratto, rivolto a tutti i lavoratori addetti al
settore dell’igiene ambientale, è finalizzato a favorire: le trasformazioni del settore
attraverso il rafforzamento delle capacità competitive e lo sviluppo delle opportunità offerte
dal mercato; il mantenimento dell’integrità del ciclo dei rifiuti; il conseguimento della
unicità della tutela contrattuale per i lavoratori impiegati in tale ciclo.
A) Livello nazionale
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- alla dinamica dei fattori competitivi del settore con particolare riguardo a quella del
costo del lavoro;
- alla generale evoluzione dei livelli occupazionali;
- alla situazione degli appalti nel settore, con particolare riferimento alla durata dei
contratti, all’andamento delle gare, ai criteri di selezione qualitativa delle imprese e ai
criteri di aggiudicazione, nell’obiettivo di individuare le possibili opportune iniziative
per l’armonizzazione ed il miglioramento, a livello nazionale, delle regolamentazioni in
materia;
- all’applicazione del D. Lgs. n. 163/2006 in materia di determinazione dei costi del
lavoro e della sicurezza ai fini delle gare di appalto;
- all’applicazione del D.Lgs. n. 81/2008 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro.
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C) Livello aziendale
Informazione
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Esame congiunto
3. In occasione degli incontri informativi annuali di cui sopra o, a seguito di specifica richiesta
di una delle parti, nel corso di appositi incontri fra le imprese e la R.S.U. o, in mancanza, le
RSA, congiuntamente alle strutture territorialmente competenti delle OO.SS stipulanti il
presente CCNL, costituiranno oggetto di esame preventivo:
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Art. 2 – La contrattazione di primo e secondo livello
Premessa
1. Le parti, avendo assunto come regola dei propri comportamenti la coerenza con gli obiettivi
di competitività delle imprese e di economicità ed efficienza dei servizi forniti, in
attuazione del Protocollo 23.7.1993, riconfermato dal Patto per lo sviluppo e l’occupazione
22.12.1998, individuano due livelli di contrattazione:
3. La disdetta del CCNL in scadenza e la piattaforma contrattuale per il rinnovo del CCNL
saranno presentate in tempo utile per consentire l'apertura delle trattative tre mesi prima
della scadenza del contratto.
4. Durante i tre mesi antecedenti e nel mese successivo alla scadenza del contratto e
comunque per un periodo complessivamente pari a quattro mesi dalla presentazione delle
richieste di rinnovo, le parti non assumeranno iniziative unilaterali né procederanno ad
azioni dirette.
5. Dopo un periodo di vacanza contrattuale pari a tre mesi dalla data di scadenza, ovvero dalla
data di presentazione delle richieste se successiva, verrà corrisposto ai lavoratori un
elemento provvisorio della retribuzione denominato indennità di vacanza contrattuale.
6. L'importo di tale indennità sarà pari al 30% del tasso di inflazione programmata, applicato
alle retribuzioni base parametrali. Dopo sei mesi di vacanza contrattuale, detto importo sarà
pari al 50% del tasso di inflazione programmata.
8. La violazione del periodo di raffreddamento, come definito dal quarto comma del presente
articolo, comporta come conseguenza a carico della parte che vi ha dato causa,
I'anticipazione o lo slittamento di tre mesi del termine a partire dal quale decorre la suddetta
indennità di vacanza contrattuale.
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B) La contrattazione di secondo livello
Titolarità
1. Ai sensi del Protocollo 23.7.1993, sono titolari della contrattazione di secondo livello, che
può essere a contenuto economico ovvero a contenuto normativo in attuazione di clausole
di rinvio del CCNL, le imprese e la R.S.U. o, in mancanza, le RSA, congiuntamente alle
strutture territorialmente competenti delle OO.SS stipulanti il presente CCNL.
6. Idonei indicatori saranno individuati per determinare l’incidenza ed il concorso del fattore
lavoro alla realizzazione di efficienza ed economicità i cui risultati economici
complessivamente raggiunti individuano le risorse da destinare in quota parte al premio di
produttività, la cui entità non potrà essere superiore al 33% del beneficio conseguito.
7. Il premio, per sua natura, non potrà essere determinato a priori e avrà caratteristiche di
variabilità in rapporto al raggiungimento dell’insieme degli obiettivi aziendali. La relativa
entità e la corrispondente erogazione sono pertanto determinate a consuntivo annuale, una
volta che si siano verificati in concreto gli incrementi di cui al comma 4.
8. La natura collettiva del premio non esclude che gli importi da erogare possano essere
differenziati, anche all’interno della stessa unità produttiva, in funzione dei diversi livelli di
professionalità e della prestazione lavorativa effettivamente resa.
9. Il premio non è utile ai fini del computo di alcun istituto contrattuale ed è escluso dalla
base di calcolo del TFR.
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10. L'accordo di secondo livello a contenuto economico ha durata quadriennale e la relativa
contrattazione avviene nel rispetto dei cicli negoziali. In tale premessa, tale contrattazione
non può essere attivata nel periodo decorrente da tre mesi prima della scadenza del
contratto nazionale o del biennio economico sino a quattro mesi dopo la predetta scadenza.
11. Qualora non sussistano i presupposti e/o le condizioni per la definizione di accordi di
secondo livello a contenuto economico, trovano applicazione le disposizioni dell’art. 2 del
CCNL 22.5.2003 (Allegato 3), che disciplina la corresponsione del premio annuo per
qualità della prestazione.
12. A decorrere dal 1° trimestre 2005 l’importo della misura mensile procapite del premio
annuo per la qualità della prestazione è pari ad euro 12.50.
13. Le erogazioni stabilite da accordi di secondo livello, stipulati ai sensi del presente articolo,
comprendono fino a concorrenza l’importo di cui al comma 12.
a) che, assunti a tempo indeterminato, cessino dal servizio nel corso dell’anno solare, in
rapporto ai mesi prestati nello stesso anno in corso;
b) assunti a tempo determinato, ai sensi dell’art. 11, per l’intera durata del rapporto di
lavoro.
15. Restano ferme le condizioni di miglior favore definite a livello aziendale a tutto il
31.12.2003.
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Procedura di informazione, verifica e trattativa
16. Al fine della acquisizione di elementi di conoscenza comune per la definizione degli
obiettivi della contrattazione di secondo livello a contenuto economico, da perseguire in
funzione delle strategie e del miglioramento della competitività dell'impresa, le parti, a
livello aziendale, valuteranno preventivamente, in appositi incontri, le condizioni
dell’impresa e del lavoro, le prospettive di sviluppo, anche occupazionale, tenendo conto
dell’andamento e delle prospettive della competitività e delle condizioni essenziali di
redditività.
A livello aziendale potranno essere stabilite le modalità e gli strumenti per favorire la
migliore acquisizione degli elementi di conoscenza comune e la effettuazione delle
verifiche.
18. Durante la vigenza dell'accordo di secondo livello saranno effettuate verifiche in relazione
allo stato di attuazione dei programmi, al raggiungimento degli obiettivi, nonché verifiche
tecniche sui parametri di riferimento.
2. Le materie e gli istituti sui quali si realizza tale contrattazione sono esclusivamente i
seguenti:
3. Entro sette giorni dalla richiesta di una delle parti di attivazione del primo incontro,
l’azienda avvia la contrattazione di cui al presente articolo. Decorsi trenta giorni dal
primo incontro - fatte salve le eventuali proroghe temporali convenute tra le parti -
senza che sia stata raggiunta l’intesa, le parti sono libere di assumere le iniziative più
opportune nell’ambito del proprio ruolo e delle proprie competenze.
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Capitolo II
3. Secondo quanto stabilito dal D.Lgs n. 163/2006, ai fini della partecipazione alle
gare di appalto, i costi del lavoro e della sicurezza sono determinati e aggiornati
periodicamente dal Ministero del Lavoro, mediante apposite tabelle, sulla base dei
valori economici stabiliti dal presente CCNL.
NOTA A VERBALE
In relazione ai servizi di supporto a quelli ambientali, di cui al punto 1, lettera e), le parti si
impegnano a fornire la valutazione e l’interpretazione autentica, a seguito di specifiche
richieste riguardanti le attività di manutenzione e di officina e di impianti previste dai contratti
di fornitura di servizi, non stabilmente strutturate nel ciclo produttivo.
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Art. 4 - Assunzione del personale
3. Non può farsi luogo alla costituzione del rapporto di lavoro qualora le predette visite
mediche attestino l’inidoneità del lavoratore alle specifiche mansioni.
6. Il lavoratore a tempo parziale deve altresì produrre una dichiarazione del datore di
lavoro con il quale sia eventualmente in corso altro rapporto di lavoro.
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Art . 5 - Periodo di prova
1. Fatto salvo quanto previsto all’ultimo comma, a decorrere dal 1.1.2010, il lavoratore
assunto in servizio può essere soggetto ad un periodo di prova di durata non superiore
a:
2. L’obbligo del periodo di prova deve risultare dalla lettera di assunzione. Durante tale
periodo sussistono tra le parti tutti i diritti e gli obblighi del presente contratto, salvo
quanto diversamente disposto dal contratto stesso.
4. Nel corso del periodo di prova, la risoluzione del rapporto di lavoro può avere luogo in
qualsiasi momento su iniziativa di ciascuna delle due parti, e non fa ricorrere il
reciproco obbligo del preavviso, né della relativa indennità sostitutiva.
5. Alla scadenza del periodo di prova senza che sia intervenuta dichiarazione di recesso da
parte dell’azienda, l’assunzione del lavoratore diviene definitiva e l’anzianità di
servizio decorre a tutti gli effetti dal giorno dell'assunzione stessa.
Conseguentemente, al lavoratore è consegnata una copia del presente CCNL,
nonché la scheda informativa e la domanda di adesione a Previambiente.
6. I giorni di assenza per qualsiasi causa (come ad esempio: ferie, congedo matrimoniale,
etc.), prolungano in pari misura il periodo di prova assegnato, fatto salvo quanto
specificamente previsto dai successivi punti 7 e 8.
7. Nel caso di sopravvenuta malattia o infortunio non sul lavoro, il periodo di prova è
sospeso fino ad un massimo di 180 giorni di calendario, calcolati dal giorno di inizio
della malattia. Superato questo limite di tempo, il rapporto di lavoro in prova è risolto
ad ogni effetto.
8. Nel caso di infortunio sul lavoro, il periodo di prova rimarrà sospeso sino alla
guarigione clinica, accertata dall’INAIL.
9. Durante il periodo di prova, la retribuzione è quella stabilita dal presente CCNL per la
posizione parametrale del livello nel quale il lavoratore in prova è stato assunto. A
quest’ultimo spettano, inoltre, gli altri elementi della retribuzione individuale e le
eventuali indennità connesse alle mansioni per svolgere le quali è stato assunto.
10. Nel caso in cui la risoluzione del rapporto di lavoro avvenga per dimissioni in
qualunque tempo, è corrisposta al lavoratore la retribuzione globale per il solo periodo
di effettivo lavoro prestato.
11. Nel caso in cui la risoluzione del rapporto di lavoro avvenga per recesso da parte
dell’azienda, è corrisposta al lavoratore la retribuzione globale per metà o per intero, a
seconda che la risoluzione avvenga entro la prima o la seconda quindicina del mese
stesso.
12. Per quanto riguarda la corresponsione dei ratei di 13a, 14a mensilità, ferie e TFR, sia
che la risoluzione del rapporto di lavoro avvenga per dimissioni sia per recesso da parte
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dell’azienda, le frazioni di mese pari o superiori a 15 giorni di calendario sono
considerate come mese intero, trascurandosi le frazioni inferiori.
13. Sono esentati dal periodo di prova: i dipendenti rientranti nella fattispecie di cui all’ art.
6; coloro che l’abbiano già superato presso la stessa azienda per le stesse mansioni nei
dodici mesi precedenti la nuova ultima assunzione; nonché coloro che siano trasferiti da
altra azienda nella quale era applicato il presente CCNL, avendo già superato il periodo
di prova.
CHIARIMENTO A VERBALE
1) Ai fini della durata del periodo di prova, non si computa il giorno iniziale.
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Art. 6 – Avvicendamento di imprese nella gestione dell’appalto/affidamento di servizi
PREMESSA
1. Alla scadenza del contratto di appalto/affidamento ovvero in caso di revoca della gestione
del servizio, il rapporto di lavoro tra l’impresa cessante e il personale a tempo
indeterminato addetto in via ordinaria allo specifico appalto/affidamento è risolto, salvo
diverso accordo tra le parti, a termini dell’art. 3 della legge 15 luglio 1966, n. 604, con la
corresponsione di quanto dovuto al personale stesso per effetto di tale risoluzione.
In deroga all’art. 67 del vigente CCNL, il preavviso è di 15 giorni calendariali rispetto alla
data di scadenza effettiva del contratto di appalto/affidamento in essere ovvero rispetto alla
data di cessazione anticipata della gestione del servizio per effetto di revoca. Qualora la
data di notifica della revoca non consenta di osservare il predetto termine, il preavviso è
ridotto a 8 giorni calendariali.
2. L’impresa subentrante assume ex novo, senza effettuazione del periodo di prova, tutto il
personale in forza a tempo indeterminato – ivi compreso quello in aspettativa ai sensi
dell’art. 31 della legge n. 300/1970 nonché quello di cui all’art. 55, lett. C) del vigente
CCNL – addetto in via ordinaria allo specifico appalto/affidamento che risulti in forza
presso l’azienda cessante nel periodo dei 240 giorni precedenti l’inizio della nuova
gestione in appalto/affidamento previsto dal bando di gara e alla scadenza effettiva del
contratto di appalto.
Ai fini delle predette assunzioni, sono utili le eventuali variazioni dell’organico di cui al
precedente capoverso intervenute nei 240 giorni precedenti l’inizio della nuova gestione
qualora l’impresa cessante abbia provveduto a sostituire personale cessato dal servizio con
personale assunto a tempo indeterminato.
3. Ai fini della partecipazione alla gara per la nuova gestione nel rispetto dei principi di
trasparenza e leale concorrenza, l’impresa cessante trasmette al committente, a mezzo
raccomandata A/R, eventualmente anticipata anche a mezzo fax o posta elettronica, la
documentazione relativa al personale a tempo indeterminato di cui al comma 2, primo
capoverso; vale a dire: elenco nominativo dei dipendenti, distinto tra addetti a tempo pieno
e addetti a tempo parziale e relativa misura percentuale; relativo livello di inquadramento,
mansioni e/o qualifica; copia degli accordi collettivi aziendali di contenuto economico;
anzianità nella posizione parametrale B; ente previdenziale di appartenenza; nonché, a
richiesta del committente, eventuali ulteriori informazioni e documentazione.
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In pari tempo, l’impresa cessante trasmette alla RSU o, in mancanza, alle RSA e alle
strutture territorialmente competenti delle OO.SS. stipulanti l’elenco nominativo dei
dipendenti interessati, distinto tra addetti a tempo pieno e a tempo parziale e relativa
misura percentuale, con l’indicazione del relativo livello di inquadramento, delle mansioni
e/o qualifica.
5. Qualora l’anticipata cessazione della gestione del servizio per effetto di revoca non
consenta di osservare i termini di cui al comma 4, l’azienda cessante provvede ai relativi
adempimenti entro i 5 giorni lavorativi successivi alla data di notifica della revoca stessa.
7. Al fine di perfezionare in tempo utile la procedura per l’assunzione ex novo del personale
individuato a termini del comma 2, l’impresa subentrante:
8. Nel quadro degli adempimenti previsti dal precedente comma, l’impresa cessante consegna
all’impresa subentrante, oltre alla documentazione di cui al comma 7, lett. b), anche quella
concernente:
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le situazioni individuali in materia di malattia e di infortunio non sul lavoro, ai fini
dell’art. 42, lett. B), comma 8, e lett. G) del vigente CCNL;
le misure adottate in materia di salute e sicurezza del lavoro, ai sensi di legge e del
vigente CCNL;
le iniziative di formazione e/o addestramento, ivi comprese quelle relative agli eventuali
contratti di apprendistato professionalizzante e/o di inserimento stipulati nonché quelle
eventuali riguardanti il Libretto formativo del cittadino – di cui all’art. 2, lett. i) del
D.Lgs. 10.9.2003, n. 276, e al Decreto Ministero Lavoro 10.10.2005;
l’iscrizione dei lavoratori al Fondo Previambiente.
10. Per quanto concerne il trattamento economico da attribuire al personale neoassunto di cui
al comma 2, si dispone quanto segue:
a) nel contesto degli incontri di cui al comma 7, lett. d), le parti aziendali procederanno a
un esame congiunto dei compensi e/o trattamenti direttamente determinati
dall’effettuazione di specifiche prestazioni o turnazioni di lavoro, previsti dal vigente
CCNL o da accordi collettivi inerenti l’organizzazione del lavoro, che erano in vigore
presso l’azienda uscente;
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Con riguardo agli assorbimenti di cui alla lettera c) del precedente capoverso, le relative
modalità attuative sono oggetto di esame congiunto con la RSU o, in mancanza, con le
RSA delle OO.SS. stipulanti congiuntamente alle relative strutture sindacali
territorialmente competenti.
12. Le domande di prosecuzione del rapporto di lavoro presentate dai lavoratori ai sensi
dell'art. 6 della Legge 26.2.1982, n. 54 e dell'art. 6 della Legge 29.12.1990, n. 407 nonché
le iscrizioni dei lavoratori al Fondo Previambiente mantengono la loro validità e
dispiegano la loro efficacia nei confronti dell’azienda subentrante.
13. E’ fatto salvo il riconoscimento della posizione previdenziale eventualmente opzionata dal
singolo dipendente a termini della legge 8.8.1991, n. 274.
14. Fatto salvo quanto eventualmente diversamente stabilito dal capitolato di appalto, nel caso
di subentro nella gestione del servizio ad un’impresa che non applicava alcun CCNL dei
servizi ambientali specifici del settore del ciclo integrato dei rifiuti, l’impresa subentrante si
incontrerà con la RSU o, in mancanza, con le RSA delle OO.SS. stipulanti, congiuntamente
alle relative strutture sindacali territorialmente competenti, per la ricerca di soluzioni di
possibile salvaguardia occupazionale dei lavoratori interessati, con esclusione in ogni caso
del riconoscimento dell’anzianità di servizio pregressa ai fini di tutti gli istituti contrattuali
e legali, per le eventuali assunzioni ex novo comunque regolate integralmente dal presente
CCNL.
NOTA A VERBALE
L’esame congiunto di cui al comma 10, lett. a) del presente articolo si effettua anche nel caso
in cui l’impresa cessante si riaggiudichi la gestione dell’appalto/affidamento di servizi di cui
all’art. 3 del vigente CCNL.
DICHIARAZIONI CONGIUNTE
a) l’art. 7, comma 4 bis, del D.L. 31.12.2007, n. 248, convertito in legge 28.2.2008 n. 31,
stabilisce la non applicabilità dell’art. 24 della legge n. 223/1991 alla fattispecie, regolata
dal presente articolo, relativa all’avvicendamento di imprese nel medesimo appalto con
correlata assunzione da parte dell’impresa subentrante del personale ivi impiegato;
b) le parti confermano l’impegno di realizzare iniziative anche congiunte nei confronti del
Ministero del Lavoro al fine di confermare, anche per il settore regolato dal presente
CCNL, i principi di carattere generale e le direttive di cui alla lettera circ. n. 77/2001 del
6.8.2001, prot.n. 1308/M35, agli Assessorati territoriali ed alle Direzioni territoriali del
lavoro in ordine all’applicazione della legge 12.3.1999, n. 68, nel senso di non considerare
aggiuntiva l’occupazione derivante dal subentro negli appalti ai fini della predetta
normativa.
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Art. 7 - Ristrutturazione e riorganizzazione aziendale
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Art. 8 – Esternalizzazioni/Internalizzazioni
e) risoluzione del contratto con le imprese appaltatrici per grave inadempimento degli
obblighi previsti dalle lettere c) e d) per accertate gravi infrazioni alle norme in materia
di sicurezza e ad ogni altro obbligo derivante dai rapporti di lavoro; per grave
negligenza o aver agito in malafede; per gravi violazioni, definitivamente accertate, alle
norme in materia di contributi previdenziali ed assistenziali;
7. Nella ipotesi di cui al comma precedente, l’azienda è tenuta a dare informazione alla
RSU o, in mancanza, alle RSA, congiuntamente alle strutture territorialmente
competenti delle OO.SS. stipulanti il presente CCNL.
8. Nel caso di acquisizione di rami d’azienda o di nuove gestioni di servizi affidati da Enti
pubblici, di cui al comma 1 punto 3 del presente articolo, l’azienda che fosse tenuta, in
forza di legge o di contratto, ad assumere personale già addetto al ramo o al servizio di
cui ha acquisito la gestione, potrà scaglionare il trattamento economico e normativo
previsto dal presente CCNL, nell’eventualità che sia più favorevole di quello derivante
dal CCNL in precedenza applicato, secondo una gradualità temporale da definire a
livello aziendale. Qualora nell’arco temporale di dodici mesi non venga raggiunto
l’accordo tra le parti, la gradualità temporale in cui ripartire l’eventuale maggior costo
esistente tra i due contratti dovrà essere pari a tre anni.
9. Nel caso di applicazione dell’art. 2112 cod. civ., ferma restando l’anzianità di servizio
già acquisita dal lavoratore, lo stesso conserva il maturato economico già conseguito a
tale titolo prima dell’applicazione dell’art. 2112 cod. civ., maturato che concorre a
determinare l’importo massimo previsto per gli aumenti periodici di anzianità dall’art.
27 del presente CCNL. Per gli aumenti periodici di anzianità successivi all’applicazione
dell’art. 2112 cod. civ., al lavoratore si applica la cadenza prevista dal citato art. 27,
fino a raggiungere l’importo massimo di cui al comma 6 dell’articolo medesimo.
NOTA A VERBALE
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NORMA TRANSITORIA
a) I contratti relativi ai servizi ambientali di cui all’art. 3, comma 1, del vigente CCNL in
essere alla data del 18/9/2008, sono fatti salvi fino alla loro scadenza.
b) I contratti relativi ai servizi ambientali di cui all’art. 3 comma 1, del vigente CCNL
stipulati successivamente alla data del 18/9/2008, nonché le eventuali proroghe dei
contratti di cui al comma precedente sono disciplinati dalle norme del presente articolo,
fatta eccezione per le disposizioni di cui al comma 1, lett. d) ed al punto 6, che
entreranno in vigore ed avranno piena efficacia a far data dal 1° maggio 2010, anche
con riferimento ai contratti in corso di esecuzione a tale data.
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Art. 9 - Cessione, trasformazione, fusione, trasferimento e cessazione dell'azienda
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CAPITOLO III
Il presente Capitolo disciplina le forme del rapporto di lavoro utilizzabili nel settore.
1. Le assunzioni con contratto a tempo parziale sono disciplinate dalle norme del presente
articolo ai sensi della normativa vigente e sono effettuate secondo le stesse norme
previste per il personale a tempo pieno. Nel caso in cui il lavoratore a tempo parziale
abbia in corso altri rapporti di lavoro, deve produrre copia delle relative lettere di
assunzione.
2. Il personale a tempo parziale può essere assunto anche con contratto a termine in tutte le
ipotesi previste dal presente contratto.
Resta ferma l’osservanza delle norme che regolano il rapporto di lavoro a termine
nonché del presente CCNL, per quanto applicabili.
a) tempo parziale di tipo orizzontale: con orario giornaliero ridotto rispetto a quanto
stabilito dall’art. 17, comma 1, per il personale a tempo pieno;
b) tempo parziale di tipo verticale: con prestazione lavorativa a tempo pieno,
limitatamente a periodi predeterminati nel corso della settimana, del mese o
dell’anno;
c) tempo parziale di tipo misto: con la combinazione delle due modalità di svolgimento
del rapporto di lavoro di cui alle precedenti lettere a) e b), che contempli periodi
predeterminati sia a tempo pieno sia a orario ridotto sia di non lavoro.
4. Il personale con contratto di lavoro a tempo parziale può essere impiegato anche secondo
articolazioni dell’orario giornaliero diverse da quelle fissate per il restante personale a
tempo pieno.
5. All’atto dell’assunzione, per tutte le modalità lavorative di cui al comma 3, l’azienda fissa
la durata della prestazione a tempo parziale che non sarà inferiore al 50% dell'orario
normale di lavoro a tempo pieno, sempreché il lavoratore non abbia altri rapporti di
lavoro in corso la cui misura sia superiore al predetto 50%.
6. La durata della prestazione minima giornaliera continuativa che il personale con rapporto
a tempo parziale può essere chiamato a svolgere è fissata in 3 ore.
9. Con riferimento alle normative vigenti, il rapporto di lavoro a tempo parziale può essere
svolto secondo modalità flessibili che consentano la variabilità della collocazione
temporale della prestazione lavorativa rispetto a quella stabilita ai precedenti commi 7 e
8.
10. Nei rapporti di lavoro a tempo parziale di tipo verticale o misto possono essere adottate –
oltre alle modalità flessibili – anche modalità elastiche, che stabiliscano specifiche
variazioni in aumento della durata della prestazione lavorativa inizialmente pattuita.
11. L’adozione da parte dell’azienda delle modalità flessibili nonché delle modalità elastiche
di cui ai commi 9 e 10 è giustificata dalla necessità di far fronte a specifiche e motivate
esigenze di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo.
12. Nel rapporto di lavoro a tempo parziale di tipo verticale o misto le prestazioni lavorative
rese secondo modalità elastiche non possono superare, in ogni anno solare, il limite
massimo complessivo di ore procapite pari al 50% della prestazione già concordata.
13. La disponibilità allo svolgimento del rapporto a tempo parziale secondo le modalità di cui
ai commi 9 e 10, richiede il consenso del lavoratore, formalizzato attraverso uno specifico
patto scritto, anche contestuale alla lettera di assunzione, reso, su richiesta del lavoratore,
con l’assistenza di un componente della RSU o, in mancanza, delle RSA aderenti alle
OO.SS. stipulanti, secondo quanto indicato dal lavoratore stesso.
L’eventuale rifiuto del lavoratore di stipulare il patto suddetto non integra gli estremi del
giustificato motivo di licenziamento né l’adozione di provvedimenti disciplinari.
14. La variazione in aumento della durata della prestazione lavorativa nonché la modifica
della collocazione della stessa, secondo quanto previsto ai commi 9 e 10, deve essere
comunicata da parte dell’azienda al lavoratore con un preavviso di almeno 6 giorni
lavorativi.
15. Per le sole ore prestate a seguito dell’esercizio della variazione o della modifica disposte
dall’azienda ai sensi del comma precedente, al di fuori degli orari o degli schemi
concordati nell’atto di instaurazione del rapporto a tempo parziale (ovvero di
trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, ovvero di
modifica degli stessi), compete al lavoratore la corresponsione della quota oraria –
determinata ai sensi dell’art. 28 del vigente CCNL – della retribuzione globale
maggiorata del 20%, comprensivo dell'incidenza sugli istituti contrattuali e legali.
16. Il lavoratore può disdettare il patto scritto concernente la clausola elastica, di cui al
comma 10, a causa dei seguenti motivi:
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d) in quanto lavoratore studente che sta fruendo dei benefici di cui all’art. 41, lett. A),
del CCNL;
qualora la variazione della prestazione, per effetto dell’adozione della predetta clausola,
risulti pregiudizievole alle esigenze sopra specificate.
17. Ai fini di cui al comma precedente, la disdetta è inoltrata per iscritto dal lavoratore
all’azienda decorsi 180 giorni calendariali successivi alla data della stipula della clausola
elastica di cui al comma 10. La disdetta deve essere corredata di idonea documentazione
comprovante la sussistenza dei motivi di cui al comma 16. Verificata l’idoneità di tale
documentazione, l’azienda comunica per iscritto al dipendente l’efficacia della disdetta,
che ha effetto a partire dal 30° giorno calendariale successivo a quello del ricevimento
della relativa domanda da parte dell’azienda.
18. E’ fatta salva la possibilità, per le aziende e i lavoratori, di stipulare un nuovo patto scritto
relativo all’adozione della clausola elastica di cui al comma 10.
19. Ai sensi della normativa vigente, nel rapporto di lavoro a tempo parziale di tipo
orizzontale, verticale e misto, è facoltà dell’Azienda richiedere prestazioni di lavoro
supplementare, in presenza di specifiche esigenze di organizzazione del servizio, quali
quelle connesse a:
20. Il lavoratore non può esimersi dall’effettuare lavoro supplementare salvo che,
temporaneamente, per i seguenti motivi in atto:
d) in quanto lavoratore studente che sta fruendo dei benefici di cui all’art. 41, lett. A),
del CCNL;
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21. Le prestazioni di lavoro supplementare non possono superare, in ogni anno solare, il
limite massimo complessivo di ore pro capite pari al 40% della prestazione già
concordata.
22. Fermo restando il limite massimo di cui al comma precedente, nel caso di rapporto di
lavoro a tempo parziale di tipo orizzontale e misto, le ore di lavoro supplementare
possono essere effettuate fino al limite massimo dell’orario ordinario giornaliero del
corrispondente lavoratore a tempo pieno e nelle giornate nelle quali non sia prevista
prestazione di lavoro. Nel caso di rapporto di lavoro a tempo parziale di tipo verticale, le
ore di lavoro supplementare possono essere effettuate fino al limite massimo settimanale,
mensile o annuale del corrispondente lavoratore a tempo pieno, e nelle giornate nelle
quali non sia prevista prestazione di lavoro.
23. Per le prestazioni di lavoro supplementare effettuate entro il limite massimo complessivo
annuale di ore procapite di cui al comma 21, si darà luogo alla corresponsione della quota
oraria – determinata ai sensi dell’art. 28 del vigente CCNL – della retribuzione globale
maggiorata del 10%, comprensivo dell’incidenza sugli istituti contrattuali e legali.
24. Per le eventuali prestazioni di lavoro supplementare effettuate oltre il limite massimo
complessivo annuale di ore pro capite di cui al comma 21, si darà luogo alla
corresponsione della quota oraria – determinata ai sensi dell’art. 28 del vigente CCNL –
della retribuzione globale maggiorata del 30%, comprensivo dell'incidenza sugli istituti
contrattuali e legali.
25. Nel rapporto di lavoro a tempo parziale verticale o misto, anche a tempo determinato, è
consentito lo svolgimento di lavoro straordinario. Tali prestazioni straordinarie possono
essere effettuate anche in giornate non caratterizzate da normale attività lavorativa. Dette
prestazioni soggiacciono alla specifica disciplina legale e contrattuale vigente, con
riferimento al superamento dell’orario normale di lavoro settimanale di cui all’art. 17,
commi 1 e 2, del presente CCNL. Il monte ore annuo di lavoro straordinario, di cui
all’art. 19, comma 3, del vigente CCNL è riproporzionato in funzione della ridotta durata
della prestazione lavorativa.
26. Le prestazioni di lavoro supplementare nonché quelle straordinarie dei lavoratori a tempo
parziale con contratto a termine non possono eccedere i limiti massimi rispettivamente
previsti, direttamente rapportati al numero di mesi di durata dello specifico contratto a
termine.
27. A termini dell’art. 4 del D.Lgs. n. 61/2000 e successive modificazioni, la retribuzione del
personale a tempo parziale è regolata dalle disposizioni contrattuali per il personale a
tempo pieno, riproporzionata in funzione della ridotta entità della prestazione lavorativa.
Pertanto ad ogni lavoratore a tempo parziale viene corrisposta una retribuzione pari alla
prestazione mensile che il lavoratore è tenuto ad assicurare.
28. Il rapporto di lavoro del personale a tempo parziale è regolato dalle disposizioni del
presente contratto per il personale a tempo pieno, fatte salve le esclusioni e le modifiche
specificate negli articoli interessati, ai sensi del principio di non discriminazione previsti
dalla normativa vigente.
Pertanto, le clausole del presente contratto, compatibilmente con le particolari
caratteristiche del rapporto, hanno applicazione proporzionale alla durata della
prestazione ed alla conseguente misura della retribuzione.
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29. La trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale e viceversa
deve avvenire con il consenso delle parti, le quali possono stabilire le condizioni per il
ripristino del rapporto originario. Tale consenso deve risultare da atto scritto, convalidato
dalla Direzione provinciale del lavoro competente per territorio.
30. In caso di passaggio dal rapporto a tempo parziale al rapporto a tempo pieno e viceversa,
nel relativo anno solare i ratei di retribuzione globale mensili relativi a tutti gli istituti
contrattuali e legali sono calcolati in misura proporzionale all’effettiva durata della
prestazione lavorativa nei due distinti periodi.
31. Il lavoratore che abbia trasformato il rapporto di lavoro a tempo indeterminato da tempo
pieno a tempo parziale ha diritto di precedenza nelle assunzioni con contratto a tempo
pieno per l’espletamento delle stesse mansioni o di quelle equivalenti a quelle oggetto del
rapporto di lavoro a tempo parziale.
Tale diritto di precedenza è assicurato ai lavoratori a tempo parziale e indeterminato –
con priorità per i dipendenti a tempo parziale di cui al comma 32 – occupati in attività
presso unità produttive site nello stesso ambito comunale ovvero nella stessa sede di
lavoro, adibiti alle stesse mansioni o a mansioni equivalenti rispetto a quelle per le quali è
prevista l’assunzione; semprechè gli interessati ne facciano domanda scritta all’azienda, a
seguito di comunicazione scritta dell’azienda stessa in luogo accessibile ai dipendenti nei
locali dell’impresa.
Quanto previsto al precedente periodo non si applica ai lavoratori ai quali siano state
irrogate sanzioni disciplinari comportanti, almeno una volta, la sospensione dal lavoro e
dalla retribuzione, di cui all’art. 68 comma 1, lett. d).
A parità di condizione, prevarrà l’anzianità di servizio complessivamente maturata anche
a termini dell’art. 6 del vigente CCNL. In caso di ulteriore parità, prevarrà la maggiore
anzianità anagrafica.
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- lavoratore o lavoratrice con figlio convivente di età non superiore agli anni tredici o
con figlio convivente portatore di handicap ai sensi dell’articolo 3 della legge n.
104/1992;
- dipendente con figli di età inferiore ai tre anni;
- lavoratore studente che sta fruendo dei benefici di cui all’art. 41, lett. A), del CCNL.
33. I lavoratori affetti da patologie oncologiche, per i quali residui una ridotta capacità
lavorativa, anche a causa degli effetti invalidanti di terapie salvavita, accertata da una
commissione medica istituita presso l’azienda sanitaria locale territorialmente
competente, hanno diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in
lavoro a tempo parziale verticale od orizzontale. Il rapporto di lavoro a tempo parziale
deve essere trasformato nuovamente in rapporto di lavoro a tempo pieno a richiesta del
lavoratore. Restano in ogni caso salve disposizioni più favorevoli per il prestatore di
lavoro.
34. A decorrere dalla data del passaggio da tempo pieno a tempo parziale, trovano
applicazione, ai fini di tutti gli istituti contrattuali e legali, le corrispondenti norme
previste per il personale a tempo parziale. I periodi di servizio prestati a tempo pieno
vengono computati per intero.
b) il 13% nelle aziende con oltre 500 dipendenti, con un minimo di 90 dipendenti.
36. Ai fini di cui al comma precedente e delle diverse disposizioni di legge, il numero dei
lavoratori a tempo parziale si individua sommando l’orario concordato con ogni singolo
lavoratore a tempo parziale e raffrontando la somma con l’orario complessivo svolto dai
lavoratori a tempo pieno. L’arrotondamento opera per le frazioni di orario eccedenti la
metà dell’orario normale a tempo pieno.
37. Per quanto non disciplinato dal presente articolo, trovano applicazione le vigenti
disposizioni di legge.
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Art. 11 – Contratto di lavoro a tempo determinato
Premessa
Le parti stipulanti si richiamano all’Accordo europeo UNICE – CEEP – CES del 18.3.1999 nel
quale, riconoscendo che i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono e continueranno ad
essere la forma comune dei rapporti di lavoro, si dichiara che i contratti a tempo determinato
rappresentano una tipologia di impiego funzionale a attività e servizi specifici, atta a soddisfare
le esigenze sia aziendali che occupazionali.
1. Le assunzioni con contratto a tempo determinato sono disciplinate dalle norme del
presente articolo, ai sensi della normativa vigente, e sono effettuate secondo le stesse
norme previste per l’assunzione a tempo indeterminato.
2. L’assunzione di personale con contratto a termine può avvenire anche a tempo parziale,
ai sensi del precedente art. 10.
3. E' consentita l'apposizione di un termine alla durata del contratto di lavoro subordinato a
fronte di motivate ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo,
quali:
a) ferie;
i) lavori stagionali;
j) fase di avvio di nuove attività e/o di nuovi servizi, per un periodo non superiore a
250 giorni calendariali consecutivi;
4. Il personale, anche a tempo parziale, assunto a termine ai sensi del comma 3, lettere a), b),
c), d), e), f), g), h) non può eccedere mediamente nell’anno:
a) il 12% del totale del personale inquadrato dal livello 1 al livello 5 in tutte le Aree
operativo–funzionali;
b) l’ 8% del totale del personale inquadrato dal livello 6 al livello 8 in tutte le Aree
operativo–funzionali;
6. Copia dell'atto scritto deve essere consegnata dal datore di lavoro al lavoratore entro
cinque giorni calendariali dall'inizio della prestazione.
7. La scrittura non è tuttavia necessaria quando la durata del rapporto di lavoro, puramente
occasionale, non sia superiore a dodici giorni.
8. Possono essere altresì costituiti rapporti di lavoro a tempo determinato con personale di
cui all'art. 8 della legge 23.7.1991, n. 223 (liste di mobilità esterna).
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sostituzione di lavoratori assenti, ovvero sia concluso ai sensi dell’articolo 8, comma
2, della legge n. 223/1991, ovvero abbia una durata iniziale non superiore a tre mesi;
c) presso unità produttive nelle quali sia operante una sospensione dei rapporti o una
riduzione dell’orario, che interessino lavoratori adibiti alle mansioni cui si riferisce il
contratto a termine;
d) da parte delle imprese che non abbiano effettuato la valutazione dei rischi a termini
del D.Lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni.
10. L'assunzione a tempo determinato può essere anticipata fino a tre mesi sia nei casi di
assenze dal lavoro programmate al fine di assicurare l'affiancamento del lavoratore che si
deve assentare sia rispetto al periodo di inizio dell’astensione obbligatoria ai sensi del
D.Lgs. n. 151/2001.
11. La durata dell'eventuale periodo di prova non può superare 1/6 dei giorni calendariali
della durata del contratto di lavoro a tempo indeterminato e comunque non può superare
l'equivalente periodo previsto per le assunzioni a tempo indeterminato.
12. Il termine del contratto a tempo determinato può essere, con il consenso del lavoratore,
prorogato solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a tre anni. In questi casi
la proroga è ammessa una sola volta e a condizione che sia richiesta da motivate ragioni
oggettive e si riferisca alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato
stipulato a tempo determinato. Con esclusivo riferimento a tale ipotesi, la durata
complessiva del rapporto a termine non potrà essere superiore ai tre anni.
13. L'onere della prova relativa all'obiettiva esistenza delle ragioni che giustificano
l'eventuale proroga del termine stesso è a carico del datore di lavoro.
14. Se il rapporto di lavoro continua dopo la scadenza del termine inizialmente fissato o
successivamente prorogato ai sensi del comma 12, il datore di lavoro è tenuto a
corrispondere al lavoratore una maggiorazione del 20% della retribuzione globale per
ogni giorno di continuazione del rapporto fino al decimo giorno successivo e del 40% per
ciascun giorno ulteriore fino al ventesimo giorno successivo.
15. Se il rapporto di lavoro continua oltre il ventesimo giorno in caso di contratto di durata
inferiore a sei mesi nonché decorso il periodo complessivo di cui ai commi 18 e 19,
ovvero oltre il trentesimo giorno negli altri casi, il contratto si considera a tempo
indeterminato dalla scadenza dei predetti termini.
16. Qualora il lavoratore venga riassunto a termine, ai sensi dei commi 3, 4, 5, 6 e 7, entro un
periodo di dieci giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata fino a sei mesi,
ovvero venti giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata superiore a sei mesi, il
secondo contratto si considera a tempo indeterminato.
17. Nel caso di due assunzioni successive a termine, intendendosi per tali quelle effettuate
senza alcuna soluzione di continuità, il rapporto di lavoro si considera a tempo
indeterminato dalla data di stipulazione del primo contratto.
18. Ferma restando la disciplina della successione di contratti di cui ai commi precedenti,
qualora per effetto di successione di contratti a termine per lo svolgimento di mansioni
equivalenti il rapporto di lavoro fra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore abbia
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complessivamente superato i trentasei mesi comprensivi di proroghe e rinnovi,
indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono tra un contratto e l’altro, il
rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato ai sensi del comma 15.
19. In deroga a quanto disposto dal precedente comma, un ulteriore successivo contratto a
termine fra gli stessi soggetti può essere stipulato per una sola volta per una durata non
superiore a otto mesi, a condizione che la stipula avvenga presso la Direzione provinciale
del lavoro competente per territorio e con l’assistenza di un rappresentante di una delle
organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale cui il
lavoratore sia iscritto o conferisca mandato. In caso di mancato rispetto della descritta
procedura, nonché nel caso di superamento del termine stabilito nel medesimo contratto,
il nuovo contratto si considera a tempo indeterminato.
20. In attuazione di quanto previsto dall’art. 5, comma 4 ter, del D.Lgs. 6.9.2001, n. 368,
introdotto dalla legge 24.12.2007, n. 247, le disposizioni di cui ai precedenti commi 18 e
19 non trovano applicazione per i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati, ai
sensi e per gli effetti del comma 3, lettere a) e i) del presente articolo, al fine di
assicurare i servizi di spazzamento, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani e di
quelli speciali, tossici e nocivi in relazione a esigenze cicliche, anche contrattualmente
previste, nonché a maggiori flussi stagionali nelle località di interesse turistico o
climatico ovvero in relazione a tradizionali e consolidate ricorrenze e festività.
21. Al prestatore di lavoro con contratto a tempo determinato spettano le ferie, la tredicesima
e la quattordicesima mensilità, il trattamento di fine rapporto e ogni altro trattamento in
atto nell'impresa per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato comparabili,
intendendosi per tali quelli inquadrati nello stesso livello in forza dei criteri di
classificazione stabiliti dalla contrattazione collettiva, ed in proporzione al periodo
lavorativo prestato, sempre che lo specifico trattamento non sia obiettivamente
incompatibile con la natura del contratto a termine.
22. In caso di astensione obbligatoria e facoltativa dal lavoro per maternità ovvero in caso di
assenze, anche discontinue, per malattia e infortunio non sul lavoro, nonché in caso di
infortunio sul lavoro il complessivo trattamento economico spettante, per il quale si fa
riferimento alla retribuzione globale a integrazione di quanto corrisposto dal competente
istituto assicuratore, è pari a 9 giorni calendariali per ogni mese di durata del contratto di
lavoro. A tali fini, la frazione di mese di durata almeno pari a 15 giorni calendariali vale
come mese intero, trascurandosi le frazioni inferiori. Tale trattamento, unitamente
all’obbligo di conservazione del posto, non si estende oltre la scadenza del termine
apposto al contratto.
23. Al lavoratore con contratto a tempo determinato è assicurata una formazione sufficiente e
adeguata alle caratteristiche delle mansioni rivestite, al fine di prevenire rischi specifici
connessi all’esecuzione del lavoro.
24. L’azienda fornirà ai lavoratori con contratto a tempo determinato, direttamente o per il
tramite della RSU o, in mancanza, delle RSA aderenti alle OO.SS. stipulanti informazioni
in merito ai posti vacanti a tempo indeterminato, relativi alle mansioni svolte dai
lavoratori a tempo determinato, che si rendessero disponibili.
25. Il lavoratore che, nell’esecuzione di uno o più contratti a termine presso la stessa azienda,
abbia prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi ha diritto di
precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato pieno o parziale effettuate dal datore
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di lavoro entro i successivi dodici mesi, con riferimento alle mansioni già espletate in
esecuzione dei rapporti a termine; fermo restando il prioritario diritto di precedenza di cui
all’art. 10, comma 31.
26. Il lavoratore assunto a termine per lo svolgimento delle attività di cui al precedente
comma 20 ha diritto di precedenza, sempreché abbia superato il periodo di prova, rispetto
a nuove assunzioni a termine da parte dello stesso datore di lavoro per le medesime
attività.
27. Il diritto di precedenza di cui ai commi 25 e 26 può essere esercitato a condizione che il
lavoratore, con richiesta scritta, manifesti in tal senso la propria volontà al datore di
lavoro rispettivamente entro sei mesi e tre mesi dalla data di cessazione del rapporto di
lavoro e si estingue entro un anno dalla predetta data.
28. A parità di richieste di assunzione a termini dei commi 25 e 26, prevale l’anzianità di
servizio maturata complessivamente presso la stessa azienda applicante il presente CCNL
attraverso precedenti contratti a tempo determinato. In caso di ulteriore parità, prevale la
maggiore anzianità anagrafica.
31. Ai fini dell’art. 35 della legge n. 300/1970, è utile il numero dei lavoratori con contratto a
tempo determinato con contratto di durata superiore a 9 mesi.
32. Per quanto non disciplinato dal presente articolo, trovano applicazione le vigenti
disposizioni di legge.
Per quanto concerne, in particolare, la Disciplina transitoria di cui all’art. 1, comma 43, della
legge n. 247/2007, le Parti si danno atto delle indicazioni fornite al riguardo dal Ministero del
Lavoro con circolare n. 13/2008 del 2 maggio 2008.
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Art. 12 – Contratto di inserimento/reinserimento
b) lavoratori con più di 50 anni di età che siano privi di un posto di lavoro;
c) lavoratori che desiderino riprendere un’attività lavorativa e che non abbiano lavorato
per almeno due anni;
d) donne di qualsiasi età residenti in una area geografica in cui il tasso di occupazione
femminile, determinato con apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche
sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sia inferiore
almeno del 20 per cento di quello maschile o in cui il tasso di disoccupazione
femminile superi del 10% quello maschile;
In particolare, i soggetti di cui alla lettera b) sono individuati in coloro che, dopo aver
perso un posto di lavoro o cessato un’attività di lavoro autonomo, siano alla ricerca di
una nuova occupazione da più di 12 mesi.
6. Nella lettera di assunzione – il cui fac simile è allegato al presente CCNL (Allegato
4) – devono essere indicati:
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7. Il lavoratore assunto con contratto di inserimento o reinserimento può essere soggetto ad
un periodo di prova non superiore a 1/6 dei giorni calendariali della durata del contratto
stesso.
10. Il contratto di inserimento o reinserimento non è rinnovabile tra le stesse parti. Eventuali
proroghe del contratto sono ammesse entro il limite massimo di durata di cui al comma 9.
12. Nel progetto individuale di inserimento/ reinserimento – il cui fac simile è allegato al
presente CCNL (Allegato 5) – devono essere indicati:
13. Il progetto individuale deve prevedere una formazione teorica di 16 ore, ripartita fra
l’apprendimento di nozioni di prevenzione antinfortunistica e di disciplina del rapporto di
lavoro ed organizzazione aziendale, accompagnata da congrue fasi di addestramento
specifico, impartite anche con modalità di apprendimento a distanza, in funzione
dell’adeguamento delle capacità professionali del lavoratore.
14. La formazione antinfortunistica viene impartita nella fase iniziale del contratto di lavoro.
15. La registrazione sul “libretto formativo del cittadino” delle competenze acquisite dal
lavoratore è effettuata a cura del datore di lavoro o di un suo delegato, secondo quanto
previsto dall’art. 2, lett. i) del D.Lgs 10.9.2003, n. 276 e dal Decreto del Ministero del
Lavoro 10.10.2005.
16. I risultati dell’attività formativa svolta ai sensi del presente articolo sono oggetto di
informazione ai sensi dell’art. 1, lett. C) del vigente CCNL.
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17. In caso di astensione obbligatoria e facoltativa dal lavoro per maternità ovvero in caso di
assenze, anche discontinue, per malattia e infortunio non sul lavoro, nonché in caso di
infortunio sul lavoro il complessivo trattamento economico spettante, per il quale si fa
riferimento alla retribuzione globale a integrazione di quanto corrisposto dal competente
istituto assicuratore, è pari a 70 giorni calendariali per i contratti di lavoro di 9 mesi. Per
contratti di lavoro superiori a 9 mesi, la durata del trattamento economico predetto è
incrementata di 9 giorni calendariali per ogni ulteriore mese di durata del contratto. A tali
fini, la frazione di mese di durata almeno pari a 15 giorni calendariali vale come mese
intero, trascurandosi le frazioni inferiori.
Tale trattamento, unitamente all’obbligo di conservazione del posto, non si estende oltre
la scadenza del termine apposto al contratto.
18. Oltre a quanto stabilito dal presente articolo, per quanto riguarda il trattamento
economico si applica il trattamento di cui all’art. 27 del vigente CCNL con riguardo al
livello di inquadramento, posizione parametrale B, attribuito e, per quanto compatibili, le
norme che disciplinano il rapporto di lavoro a tempo determinato.
19. Nei casi in cui il contratto di inserimento o reinserimento venga trasformato in rapporto
di lavoro a tempo indeterminato, il periodo di inserimento/reinserimento viene computato
nell’anzianità di servizio ai fini degli istituti previsti dalla legge e dal contratto fatta
eccezione per l’istituto degli aumenti periodici di anzianità. In particolare, il predetto
periodo è utile ai fini del periodo di tempo necessario per il passaggio nel livello
immediatamente superiore a quello inizialmente attribuito dalla posizione parametrale B
alla posizione parametrale A, secondo quanto previsto dall’art. 15 del vigente CCNL.
20. La disciplina di cui al presente articolo è applicabile alle sole aziende che abbiano
mantenuto in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato almeno il 65% dei
lavoratori il cui contratto di inserimento si venuto a scadere nei 18 mesi precedenti la
data in cui si vorrebbero disporre assunzioni a norma del presente articolo. A tal fine non
si computano i lavoratori che si siano dimessi, quelli licenziati per giusta causa o per
giustificato motivo soggettivo, per mancato superamento del periodo di prova e quelli
che, al termine del rapporto di inserimento, abbiano rifiutato di rimanere in servizio con
rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Le disposizioni di cui al presente comma non
si applicano quando, nei 18 mesi precedenti, sia venuto a scadere un solo contratto di
inserimento.
21. L’applicazione dello specifico trattamento economico e normativo stabilito dalla presente
normativa non esclude i lavoratori con contratto di inserimento/reinserimento
dall’utilizzazione dei servizi aziendali, quali mensa e trasporti, ovvero dal godimento
delle relative indennità sostitutive eventualmente corrisposte al personale con rapporto di
lavoro a tempo indeterminato, nonché di tutte le maggiorazioni connesse alle specifiche
caratteristiche dell’effettiva prestazione lavorativa previste dal presente CCNL
(straordinario, notturno, festivo, orario di lavoro in regime flessibile, ecc.).
22. Ai fini dell’art. 35 della legge n. 300/1970, è utile il numero dei lavoratori con contratto
di inserimento/reinserimento di durata superiore a 12 mesi.
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Art. 13 – Contratto di somministrazione di lavoro
5. Sulla base di quanto previsto nel documento di valutazione dei rischi, l’utilizzatore
informa il prestatore di lavoro somministrato conformemente a quanto previsto dal
D.Lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni ed integrazioni. L’utilizzatore osserva
altresì, nei confronti del medesimo prestatore, tutti gli obblighi di protezione previsti nei
confronti dei propri dipendenti ed è responsabile per la violazione degli obblighi di
sicurezza individuati dalla legge e dal contratto collettivo.
43
8. Ai sensi e per gli effetti della legge n. 300/1970, il prestatore di lavoro somministrato ha
diritto a esercitare presso l’utilizzatore, per tutta la durata della somministrazione, i diritti
di libertà e di attività sindacale nonché a partecipare alle assemblee del personale
dipendente dall’utilizzatore.
44
Art. 14 – Contratto di apprendistato professionalizzante
Finalità – Forma
2. Il contratto può essere stipulato con i lavoratori di età compresa tra i 18 e i 29 anni per il
conseguimento di qualifiche comprese tra il livello 2 e il livello Q (Quadri) delle Aree
operativo – funzionali del sistema di classificazione di cui all’art. 15 del vigente CCNL.
45
A B C
Secondo quanto previsto dalla tabella di cui sopra, a decorrere dalla data di inizio di
ogni periodo di formazione al lavoratore sono attribuiti il pertinente livello di
inquadramento e la corrispondente retribuzione base parametrale, a termini dell’art.
15 del vigente CCNL.
7. Ai lavoratori che, nei 12 mesi precedenti l’inizio del rapporto di lavoro con
contratto di apprendistato professionalizzante, abbiano svolto le medesime mansioni
o funzioni presso la stessa azienda tramite un periodo di stage, tirocinio o di
contratto a tempo determinato, è riconosciuta per il medesimo periodo la
corrispondente riduzione del 1° periodo di formazione e comunque fino a un
massimo di 6 mesi.
8. Ai lavoratori che, nei 12 mesi precedenti l’inizio del rapporto di lavoro con
contratto di apprendistato professionalizzante, abbiano svolto le stesse mansioni o
funzioni presso altro datore di lavoro per un periodo di apprendistato
professionalizzante è riconosciuto detto periodo, con riduzione – fino a concorrenza
– progressivamente del 1° periodo e del 2° periodo di formazione.
9. Ai lavoratori che abbiano svolto periodi di apprendistato per l’espletamento del
diritto – dovere di istruzione e formazione sono riconosciuti tali periodi, con
riduzione progressivamente del 1° periodo e del 2° periodo di formazione.
10. Fatto salvo quanto specificamente stabilito dal presente articolo, nei confronti
dell’apprendista trovano applicazione le norme del vigente CCNL che disciplinano
il rapporto di lavoro dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato
comparabili, intendendosi per tali quelli inquadrati nello stesso livello
46
d’inquadramento; semprechè le predette norme non siano obiettivamente
incompatibili con la natura del contratto di apprendistato professionalizzante.
11. L’eventuale periodo di prova non può eccedere la durata di 60 giorni calendariali,
fatto salvo quanto previsto dall’art. 5, comma 6, del vigente CCNL.
12. Le indennità spettanti a norma dell’art. 32 del vigente CCNL sono riconosciute a
decorrere dal 2° periodo di formazione, fatta eccezione per quelle di cui agli artt.
22, 32 lett. E), L) e 33 che sono corrisposte a decorrere dal 1° periodo di
formazione.
13. Il trattamento di cui all’art. 2, lettera C), del vigente CCNL, concernente la
contrattazione di secondo livello a contenuto economico, viene riconosciuto anche
al lavoratore con contratto di apprendistato professionalizzante.
Qualora non sussistano i presupposti e/o le condizioni per la definizione di accordi
aziendali di secondo livello ai sensi del Protocollo 23.7.1993, trovano applicazione
le disposizioni di cui all’art. 2, lett. C), commi 11 e 12.
17. In ogni caso di passaggio diretto di lavoratori da una ad altra azienda, il periodo di
apprendistato già svolto, di cui è fornita idonea documentazione dall’azienda
cessante a quella subentrante, è computato per intero ed è utile ai fini dell’anzianità
di servizio.
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Trattamento per gravidanza e puerperio
Formazione
22. I profili formativi sono definiti, tenuto conto delle specificità delle singole imprese,
a norma del Titolo VI, Cap. I, del D.Lgs. n. 276/2003 e successive modificazioni;
ferme restando le regolamentazioni delle Regioni e delle Province autonome di
Trento e Bolzano, ove emanate.
48
La formazione formale può essere erogata utilizzando modalità quali: aula,
formazione a distanza, affiancamento, seminari, esercitazioni di gruppo,
testimonianze, visite aziendali, ecc.
24. Tutte le materie possono essere oggetto di formazione interna o esterna all’azienda;
fermo restando che per erogare la formazione, in tutto o in parte, all’interno
l’azienda deve disporre di capacità formativa come indicato ai commi 41 e 42.
25. Nel primo anno del contratto di apprendistato, la fase iniziale della formazione è
dedicata all’organizzazione aziendale e alla sicurezza del lavoro.
28. In caso di interruzione del rapporto di lavoro prima del termine, il datore di lavoro è
tenuto ad attestare l’attività formativa svolta.
Ore di formazione
30. Le ore medie annue retribuite di formazione formale nel periodo pluriennale del
contratto di apprendistato, che fanno parte dell’orario normale di lavoro, sono pari a
120, di cui 40 ore dedicate alla formazione a carattere professionalizzante in
modalità teorica; fermo restando che per ogni singolo anno del contratto devono
essere erogate almeno 60 ore di formazione formale.
La formazione di 120 ore medie annue retribuite è articolata per moduli, in via
tendenziale così ripartita:
a) 35% del monte ore medio annuo dedicato a contenuti di carattere trasversale, con
particolare riferimento a disciplina di sistema/settore e tecnico professionali non
specificamente collegate alla singola realtà aziendale (a titolo meramente
esemplificativo: i processi, i servizi, il mercato, la qualità);
in questo contesto, una parte dell’attività formativa dovrà essere riservata anche
alla disciplina del rapporto di lavoro, all’organizzazione del lavoro, alle misure
collettive di prevenzione ed ai modelli operativi per la tutela della salute e della
sicurezza sui luoghi di lavoro;
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funzione delle singole figure professionali e anche orientati alla specifica realtà
aziendale.
In questo ambito, saranno sviluppati anche i temi della sicurezza sul lavoro e dei
mezzi di protezione individuali propri della figura professionale considerata;
c) 30% del monte ore medio annuo dedicato alla formazione in affiancamento.
Tutore
33. Le competenze e le funzioni del tutore aziendale sono quelle di cui al D.M. Lavoro
28.2.2000 ed alle regolamentazioni regionali. Per il tutore aziendale sono previste
12 ore retribuite di formazione.
Il tutore deve: possedere un livello di inquadramento contrattuale pari o superiore a
quello che l’apprendista conseguirà al termine del periodo di apprendistato;
svolgere attività lavorative coerenti con quelle dell’apprendista; avere almeno tre
anni di esperienza lavorativa; avere formazione e competenze adeguate.
34. Il tutore contribuisce alla definizione del Piano formativo individuale (PFI).
Anche ai fini dell’art. 53, comma 3, del D.Lgs 276/2003, il tutore attesta il percorso
formativo compilando la scheda di rilevazione dell’attività formativa che viene
firmata anche dall’apprendista per presa visione.
35. La funzione di tutore può essere svolta da un unico referente formativo aziendale
che affianca non più di 5 apprendisti.
36. Nelle imprese fino a 14 dipendenti, il tutore può essere lo stesso imprenditore.
38. Il PFI indica gli obiettivi formativi, i contenuti e le modalità di erogazione della
formazione formale nonché il nome del tutore e le sue funzioni nell’ambito del
contratto di apprendistato.
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39. Il piano formativo individuale può essere integrato da un piano individuale di
dettaglio ai fini della migliore specificazione del percorso formativo
dell’apprendista, in coerenza con il profilo professionale di riferimento.
Disposizioni finali
44. Ai fini di cui all’art. 35 della legge n. 300/1970 è utile il numero dei lavoratori con
contratto di apprendistato professionalizzante.
45. Per quanto non espressamente disciplinato dal presente articolo, si fa rinvio alle
pertinenti disposizioni del D.Lgs. n. 276/2003 e successive modificazioni.
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DICHIARAZIONI CONGIUNTE
1. Le parti stipulanti si incontreranno entro il primo semestre del 2009 per la ricerca delle
condizioni che consentano di costituire l’Ente bilaterale per la formazione.
NOTE A VERBALE
1. Le disposizioni di cui agli artt. 10, 11, 14 entrano in vigore dal 19.9.2008 e quelle di
cui agli artt. 12 e 13 a partire dall’1.5.2008.
a) qualora siano stipulati Accordi interconfederali o siano emanate disposizioni di legge che
modifichino e/o integrino le discipline di cui ai presenti artt. 10, 11, 12, 13, 14 ovvero
disciplinino ulteriori forme del rapporto di lavoro non regolate dal presente Capitolo III,
onde assumere conseguenti determinazioni ai fini del presente CCNL. Durante i predetti
periodi, le parti stipulanti non porranno in essere comportamenti unilaterali;
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CAPITOLO IV
PREMESSA
In attuazione degli impegni assunti con la “Dichiarazione programmatica per lo sviluppo del
settore dei servizi ambientali” introduttiva al Capitolo I,
le Parti stipulanti
confermano
l’impegno a promuovere la più estesa applicazione del presente CCNL quale ulteriore
strumento di regolazione del mercato, al fine di contrastare i fenomeni di ingiustificato ribasso
delle offerte nelle gare di appalto, che penalizzano qualità ed efficienza dei servizi,
pregiudicando anche le condizioni di salute e sicurezza del lavoro degli addetti.
In tale Premessa
le Parti stipulanti
convengono,
in relazione all’entrata in vigore della nuova classificazione del personale, di attivare iniziative,
anche congiunte, nei confronti delle rappresentanze istituzionali degli Enti committenti per
informarle opportunamente delle modifiche più significative del nuovo assetto organizzativo
dei servizi – coerente con la necessità di dare ulteriore impulso al processo di espansione della
raccolta differenziata – anche ai fini della predisposizione dei futuri capitolati di appalto.
Coerentemente le Parti, nel modificare ed implementare il sistema classificatorio, intendono
rispondere alle mutate esigenze ambientali del territorio e quindi alle conseguenti nuove
modalità della raccolta del rifiuto, attraverso lo sviluppo di nuove ed aggiornate figure
professionali, con particolare riguardo agli operatori addetti alla raccolta differenziata.
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3. Il sistema di classificazione unica è di competenza esclusiva del livello di contrattazione
nazionale e non può formare oggetto di integrazione o modificazione alcuna da parte
della contrattazione di secondo livello.
9. Ai fini della maturazione del periodo di anni di cui al comma 7 anni sono considerati utili
i periodi comunque retribuiti a termini di legge o di contratto, i periodi di infermità per
malattia o infortunio non sul lavoro e i periodi di infortunio sul lavoro indennizzati dai
competenti istituti assicuratori nonché i periodi di cui all’art. 38, comma 2, del presente
CCNL. In caso di assunzione, ai presenti fini le frazioni di mese pari o superiori a 15
giorni calendariali sono considerati come mese intero, trascurandosi quelle inferiori. Per
contro, non sono considerati utili i periodi di aspettativa non retribuita e le giornate di non
prestazione non retribuite.
10. Nell’ambito del sistema di classificazione unica di cui al presente articolo, si considerano
equivalenti le mansioni e/o qualifiche inquadrate nello stesso livello professionale e
relative ad Aree operativo – funzionali diverse.
L'espletamento di più mansioni dello stesso valore, riconducibili allo stesso livello
professionale, non dà diritto all'inquadramento nel livello superiore.
11. Il passaggio di livello nella posizione parametrale iniziale B è comunicato al dipendente
con lettera scritta, nella quale sono indicati la data di decorrenza del passaggio e il nuovo
trattamento economico attribuito.
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12. Nell'ambito del proprio livello professionale, i lavoratori possono essere di norma
impiegati, anche nell'arco del turno giornaliero di lavoro, con variazioni di utilizzo per
l’esecuzione di mansioni professionalmente equivalenti, anche relative ad altre Aree
operativo – funzionali, sussistendone i requisiti.
13. Declaratorie, profili ed esemplificazioni non esauriscono le mansioni che possono essere
assegnate in diretta connessione a quelle espressamente indicate in relazione ai livelli di
inquadramento.
14. Qualora a seguito di innovazioni tecnologiche o di modificazioni organizzative si sia
oggettivamente realizzata una significativa evoluzione del contenuto professionale delle
singole mansioni o siano individuabili eventuali nuove figure professionali, l’azienda e la
RSU o, in mancanza, le RSA delle OO.SS. stipulanti, congiuntamente alle strutture
territorialmente competenti, procederanno ad una preliminare verifica delle posizioni di
lavoro interessate, i cui esiti saranno sottoposti alle parti stipulanti nazionali per la
definizione del conseguente inquadramento, nel rispetto dell’equilibrio del sistema di
classificazione unica del personale.
In considerazione del fatto che, per effetto dell’entrata in vigore della nuova classificazione del
personale dall’1.5.2008, talune mansioni e/o qualifiche sono inquadrate in livelli o Aree
operativo – funzionali diversi da quanto previsto dall’art. 14 del CCNL 22.5.03, le Parti
convengono quanto segue.
2. I dipendenti in forza all’1.5.2008 inquadrati alla data del 30.4.2008 nel livello 5 dell’Area
Impianti e Officina, ai quali è stata corrisposta nel mese di aprile 2008 l’indennità di cui alla
nota a verbale posta in calce ai profili esemplificativi del livello 5 dell’Area Impianti e Officina
del CCNL 22.5.2003, sono inquadrati dall’1.5.2008 con la qualifica di capoturno impianto nel
livello 6, parametro B, dell’Area tecnica e amministrativa, con contestuale assorbimento della
predetta indennità nella nuova retribuzione base parametrale attribuita.
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3.I dipendenti in forza all’1.5.2008, inquadrati alla data del 30.4.2008 nel livello 6 dell’Area
tecnica e amministrativa con la qualifica di capo impianto, sono inquadrati dall’1.5.2008 con la
stessa qualifica nel livello 7, parametro B, della medesima Area.
4. I dipendenti in forza all’1.5.2008 inquadrati alla data del 30.4.2008 nel livello 8 dell’Area
tecnica-amministrativa con formale attribuzione della categoria di Quadro, mantenendo detta
categoria, sono inquadrati dall’1.5.2008 nel nuovo livello Q (Quadri) ferme restando le
funzioni rivestite al 30.4.2008.
1° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori che, adibiti al servizio di spazzamento, raccolta, tutela e decoro del territorio,
eseguono operazioni semplici le quali non richiedono conoscenze professionali ma un periodo
minimo di pratica, anche utilizzando strumenti e macchinari a motore nonché veicoli per la
guida dei quali è richiesto il possesso della patente di categoria “A”.
Profili esemplificativi:
- addetto all’ attività di spazzamento e/o raccolta anche con l’ausilio di veicoli;
- addetto alla raccolta manuale e/o meccanizzata al servizio di auto compattatori;
- addetto ad attività di pulizia e diserbo delle aree verdi e/o cimiteriali;
- addetto alle pubbliche affissioni/deaffissioni, pulizia e cancellazioni scritte murarie.
2° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori che, oltre a svolgere le mansioni appartenenti alla declaratoria del 1° livello, in
applicazione di istruzioni dettagliate soggette a controllo diretto, eseguono attività elementari
richiedenti conoscenze generiche del processo lavorativo, acquisibili con un periodo di pratica,
anche utilizzando veicoli per la conduzione dei quali è richiesto il possesso della patente di
categoria “B”, con esclusione di quelli indicati nei profili esemplificativi del livello 3.
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Profili esemplificativi:
3° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori che sono adibiti al servizio di spazzamento, raccolta, tutela e decoro del territorio
con l’ausilio di veicoli e mezzi d’opera per la guida dei quali è richiesto il possesso della
patente di categoria “B”. Svolgono attività esecutive, sulla base di procedure prestabilite
richiedenti preparazione professionale supportata da adeguate conoscenze di tecnica del lavoro,
acquisibili anche mediante esperienza pratica, con autonomia operativa limitata all’esecuzione
del proprio lavoro nell’ambito di istruzioni dettagliate, operando anche in concorso con uno o
più lavoratori, dei quali possono avere il coordinamento.
Profili esemplificativi:
- addetto alle attività di spazzamento e/o raccolta con l’utilizzo di spazzatrici, innaffiatrici,
compattatori;
- addetto alla conduzione di mezzi d’opera;
- operatore tecnico addetto alle potature ad alto fusto, alle piantumazioni, alla messa in opera
di giardini, impianti di irrigazione, palificazioni e staccionate;
- addetto alle bonifiche ambientali;
- operatore tecnico cimiteriale, operatore di polizia mortuaria; ecc.
4° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria
Lavoratori che svolgono attività esecutive richiedenti una professionalità adeguata per
l’applicazione di procedure e metodi operativi prestabiliti nonché specifiche conoscenze
teorico-pratiche anche acquisite mediante addestramento o esperienze equivalenti, con
autonomia operativa connessa ad istruzioni generali non necessariamente dettagliate. Operano
individualmente o in concorso con altri lavoratori dei quali possono avere il coordinamento.
Profili esemplificativi:
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AREA CONDUZIONE
3° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori che svolgono attività di conduzione sulla base di procedure o metodi operativi
prestabiliti che richiedono preparazione professionale supportata da adeguata conoscenza di
tecnica del lavoro, anche acquisita mediante esperienza pratica, con responsabilità e autonomia
limitate alla corretta esecuzione nell’ambito di istruzioni dettagliate.
Sono adibiti alla conduzione di veicoli e/o mezzi d’opera per la guida dei quali è richiesto il
possesso della patente di categoria “C”.
Nell’ambito del servizio di raccolta e attività accessorie in concorso con altri lavoratori, dei
quali possono avere il coordinamento, assicurano la loro prestazione, manovrando i comandi e
gli apparati in dotazione ai veicoli utilizzati, quali: autocompattatore; autolavacassonetti ;
autocarri per trasporto rifiuti; autoinnaffiatrice; autospazzatrice di massa complessiva a pieno
carico fino a 6 T., pale, ruspe, trattori ed escavatori di peso fino a 10 T.
DISPOSIZIONI ATTUATIVE
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autocompattatore come operatore unico (livello 3), l’attuazione delle stesse si realizzerà
al più tardi entro i 12 mesi successivi all’entrata in vigore della presente classificazione
del personale; fermo restando che nelle more di tale attuazione continuerà a trovare
applicazione l’assetto organizzativo dell’Area conduzione in atto, a termini dell’art. 14
del CCNL 22.5.2003, in ogni singola azienda.
2. Nell’arco temporale di cui alla disposizione n. 1, qualora, alla data di entrata in vigore
della presente classificazione del personale, nei contratti di appalto in esecuzione ovvero
nelle clausole di appalti già aggiudicati ma non ancora avviati, sia previsto l’utilizzo
obbligatorio di bidoni di capacità superiore a quanto previsto, le imprese interessate e la
RSU o in mancanza le RSA, congiuntamente alle strutture territorialmente competenti
delle OO.SS. stipulanti il presente CCNL, si incontreranno per definire con accordo
aziendale una soluzione coerente con quanto stabilito nel presente livello 3, relativamente
alla raccolta meccanizzata con operatore unico.
4° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori che svolgono attività di conduzione richiedenti una professionalità adeguata per
l’applicazione di procedure e metodi operativi prestabiliti nonché specifiche conoscenze
teorico-pratiche anche acquisite mediante addestramento o esperienze equivalenti, con
autonomia operativa limitata ad istruzioni generali non necessariamente dettagliate.
Sono adibiti alla conduzione di veicoli e/o mezzi d’opera per la guida dei quali è richiesto il
possesso della patente di categoria “C” o superiore. Nell’ambito del servizio di raccolta
effettuano attività di carico, scarico e accessorie come operatore unico, manovrando da bordo i
comandi e gli apparati in dotazione ai veicoli utilizzati (es. autocompattatore assistito da
dispositivi di caricamento video, autolavacassonetti ecc.) e comunque assicurando anche le
operazioni complementari necessarie per il completamento delle funzioni operative degli stessi
(es. aggancio e sgancio di scarrabili, rimorchi, multibenne, ecc.).
Profili esemplificativi:
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catene, polipi e benne azionati meccanicamente e/o idraulicamente; autoarticolati; autotreni
con rimorchio; autosnodati; ecc.
Vi appartiene il personale che è addetto alle attività di manutenzione degli impianti e delle reti.
Per impianti si intendono strutture fisse o mobili e relative reti, per il trattamento, smaltimento
e nobilizzazione dei rifiuti, quali ad esempio: termovalorizzatori, gassificatori, impianti a
biomasse, termoutilizzatori con o senza recupero energetico; discariche per rifiuti pericolosi e
non, anche con impianti di recupero energetico; impianti di selezione e cernita differenziata dei
rifiuti; impianti di biostabilizzazione o compostaggio della frazione organica dei rifiuti;
impianti di produzione CDR; piattaforme di trattamento dei rifiuti speciali, pericolosi tossici e
nocivi; piattaforme ecologiche; impianti di produzione di calore ed energia elettrica; impianti
di potabilizzazione, desalinizzazione depurazione, trattamento dei fanghi; reti fognarie; ecc.
1° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Operai che eseguono operazioni semplici che non richiedono conoscenze professionali ma un
periodo minimo di pratica, anche utilizzando strumenti e macchinari, anche a motore.
Profili esemplificativi:
2° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
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Profili esemplificativi:
3° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Operai qualificati che svolgono attività esecutive, anche di manutenzione, sulla base di
procedure prestabilite, richiedenti preparazione professionale supportata da adeguate
conoscenze di tecnica del lavoro, acquisibili anche mediante esperienza pratica, con autonomia
operativa limitata all’esecuzione del proprio
lavoro nell’ambito di istruzioni dettagliate. Possono utilizzare veicoli per la guida dei quali è
richiesto il possesso della patente di categoria “C”.
Profili esemplificativi:
4° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Operai specializzati che svolgono attività esecutive, anche di manutenzione, richiedenti una
professionalità adeguata per l’applicazione di procedure e metodi operativi prestabiliti nonché
specifiche conoscenze teorico-pratiche anche acquisite mediante addestramento o esperienze
equivalenti, con autonomia operativa connessa ad istruzioni generali non necessariamente
dettagliate. Operano individualmente o in concorso con altri lavoratori dei quali possono avere
il coordinamento. Possono utilizzare autoveicoli per la guida dei quali è richiesto il possesso
della patente di categoria “C” o superiore.
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Profili esemplificativi:
- operaio che, negli impianti di smaltimento dei rifiuti, depurazione delle acque e trattamento
dei fanghi, incenerimento anche con recupero energetico, svolge mansioni polivalenti e
interscambiabili di conduttore, elettrostrumentista, turbinista o conduttore di generatore di
vapore, per il cui svolgimento è richiesta la patente di 2° grado. Provvede altresì ad
assolvere compiti di manutenzione dell’impianto cui è assegnato;
- operaio addetto alla movimentazione e trasporto con l’uso di mezzi d’opera di peso totale a
terra superiore a 10 T.;
- operaio addetto alla manovra ed alla manutenzione di carroponte/gru che, avendo acquisito
adeguate capacità tecnico-pratiche, conosce il ciclo completo di lavorazione e svolge
compiutamente mansioni di conduttore degli impianti;
- operaio addetto alle discariche, agli impianti di smaltimento e alle piattaforme ecologiche
che, oltre alle mansioni di pesatura e verifica di cui al livello precedente, svolge attività di
registrazione carico/scarico dei rifiuti su appositi registri e/o modulistica previsti dalle
normative in vigore;
- operaio che, in possesso di preparazione acquisita mediante addestramento o esperienze
equivalenti, effettua anche operazioni di controllo chimico in attuazione di istruzioni
prestabilite per la regolare conduzione dell’impianto; ecc.
5° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Profili esemplificativi:
- operaio che negli impianti di smaltimento dei rifiuti, depurazione delle acque e trattamento
dei fanghi, incenerimento anche con recupero energetico, caratterizzati da notevole capacità
di trattamento e da tecnologie complesse ed avanzate, svolge mansioni polivalenti e
interscambiabili di conduttore, elettrostrumentista, turbinista o conduttore di generatore di
vapore, per il cui svolgimento è richiesta la patente di 1° grado generale. Provvede altresì
ad assolvere compiti di manutenzione dell’impianto cui è assegnato;
- operaio addetto agli impianti di smaltimento dei rifiuti, depurazione delle acque e
trattamento dei fanghi, incenerimento anche con recupero energetico, caratterizzati da
notevole capacità di trattamento e da tecnologie complesse che, in possesso di elevate
capacità tecnico-pratiche e di adeguata preparazione professionale acquisite con
approfondita conoscenza teorica e/o mediante esperienze di lavoro con autonomia
operativa, in possesso della patente di 1° grado generale, svolge mansioni di natura tecnica
di notevole rilievo, varietà e complessità connesse alla conduzione e manutenzione degli
impianti. E’ in grado di definire ed effettuare interventi risolutivi di natura meccanica e/o
elettrica, elettronica e sulla strumentazione;
- operaio che, in possesso di specifico diploma di scuola media superiore di 2° grado, che,
preposto al laboratorio chimico, svolge compiti d’analista e sulla base delle determinazioni
analitiche effettuate, fornisce le necessarie istruzioni operative agli addetti alla conduzione
dell’impianto per le conseguenti variazioni da apportare ai parametri tecnici del processo,
con responsabilità di guida e controllo degli addetti, ecc.;
62
- operatore esterno di termovalorizzatore con patente di 1° grado;
- operatore DCS di termovalorizzatore con patente di 1° grado.
3° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori d’ordine che, con specifica collaborazione, svolgono attività esecutive, sia tecniche
che amministrative, sulla base di procedure prestabilite, richiedenti preparazione professionale
supportata da adeguate conoscenze di tecnica del lavoro, acquisibili anche mediante esperienza
pratica, con autonomia operativa limitata all’esecuzione del proprio lavoro nell’ambito di
istruzioni dettagliate.
Profili esemplificativi:
- lavoratore addetto alle attività di segreteria che, utilizzando anche mezzi informatici, svolge
compiti vari, quali: dattilografia; ricevimento, registrazione, archiviazione di documenti,
fatture, corrispondenza; trasmissione di documentazione, ecc.;
4° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori d’ordine che, con specifica collaborazione, svolgono attività esecutive di carattere
tecnico o amministrativo di particolare rilievo rispetto al livello inferiore, richiedenti una
professionalità adeguata per l’applicazione di procedure e metodi operativi prestabiliti nonché
specifiche conoscenze teorico-pratiche, anche acquisite mediante addestramento o esperienze
equivalenti, con autonomia operativa connessa ad istruzioni generali non necessariamente
dettagliate.
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Profili esemplificativi:
- lavoratore che, in base a precise istruzioni, svolge compiti di segreteria, redige, secondo
schemi usuali o avvalendosi di appunti stenografici, corrispondenza e documenti; esamina
per l’archiviazione e per il loro smistamento documenti e, ove richiesto, compila, su precise
istruzioni e su schemi prefissati, prospetti e/o tabelle;
- lavoratore addetto ad attività amministrative/contabili che svolge attività connesse con la
gestione amministrativa del personale: liquidazione stipendi; controllo, secondo procedure
definite, di tutti i documenti relativi alle attività di competenza (malattia, ferie, permessi,
pratiche previdenziali, pratiche assicurative, pratiche assunzione, pratiche R. C. auto, ecc.).
Provvede al completamento e all’elaborazione dei dati ivi contenuti con l’utilizzo di mezzi
informatici; ecc.
- operatore EDP che, in base alla pianificazione del lavoro ed alle istruzioni ricevute,
provvede al funzionamento dell’elaboratore centrale, al controllo del sistema operativo e
dei relativi output, effettuando anche le operazioni ausiliarie connesse; effettua il
caricamento dei programmi, controlla le segnalazioni di errore e interviene direttamente per
individuare possibili soluzioni; effettua operazione di salvataggio dei dati; ecc.
- addetto allo sportello con il pubblico per il disbrigo delle pratiche relative all’applicazione
della tariffa rifiuti; ecc.
5° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Profili esemplificativi:
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condizioni di errore sia hardware che software, verifica la completezza degli output.
Coordina e controlla le attività del personale in turno e l’addestramento dei neo-inseriti;
- programmatore: lavoratore che definisce i mezzi e realizza l’analisi informatica di una
procedura, sulla base dell’analisi funzionale, e programma secondo il linguaggio e gli
standard definiti. Conduce le prove pratiche di funzionamento del programma eliminando
eventuali errori ed effettuando la messa a punto finale. Mantiene e aggiorna i programmi
già funzionanti;
- capo responsabile di circoscrizioni/coordinatore di più quartieri o settori cittadini:
lavoratore che esplica mansioni relative al coordinamento funzionale di unità organizzative
operanti su zone territoriali o su aree comprendenti più quartieri, per la realizzazione degli
obiettivi di intervento aziendale e di sviluppo dei servizi;
- responsabile di centro di servizi o gestioni: lavoratore che assicura nelle zone, nei settori,
nel comprensorio o nelle gestioni assegnate, il funzionale e corretto svolgimento dei servizi
aziendali e la distribuzione del lavoro, compilando i rapporti periodici;
- ispettore ambientale che, in possesso delle necessarie autorizzazioni amministrative
rilasciate dagli enti e/o dalle autorità competenti preposti, svolge compiti di verifica e
controllo del rispetto delle disposizioni in materia di smaltimento dei rifiuti, igiene del
suolo e tutela ambientale; ecc.
6° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori di concetto che svolgono attività di natura tecnica o amministrativa, le quali, pur
svolgendosi nell’ambito o nei limiti di direttive generali, richiedono specifica competenza
tecnico-professionale ed esperienza, con facoltà di decisione ed autonomia operativa per il
raggiungimento degli obiettivi di ufficio, reparto o centro di servizi di notevole rilevanza cui
appartengono. Operano individualmente ovvero coordinano e controllano i lavoratori della
unità organizzativa di propria competenza e della quale sono formalmente responsabili.
Profili esemplificativi:
- capo ufficio;
- ispettore e/o preposto al controllo e all’organizzazione tecnico-amministrativa di più centri
di servizio o gestione;
- analista EDP: lavoratore che svolge attività di analisi e progettazione per la realizzazione
e/o il mantenimento di programmi applicativi, nonché attività necessarie per la
realizzazione di programmi e per le prove del sistema progettato o parte di esso;
- lavoratore che, nell’ambito del servizio aziendale di prevenzione e protezione dei rischi
professionali, assicura, in materia di sicurezza e di igiene del lavoro, le pertinenti attività di
studio e l’elaborazione di proposte.
Conseguentemente collabora alla predisposizione di piani formativi ed informativi del
personale, alla scelta di dispositivi di prevenzione individuale nonché fornisce il necessario
supporto informativo-tecnico nei rapporti con gli enti preposti. Controlla il corretto
svolgimento degli adempimenti previsti dalla normativa in materia di antincendio, collaudi
e visite periodiche;
- Capo turno impianto: Tecnico conduttore/manutentore che, in possesso della patente di 1°
grado generale per impianto di smaltimento dei rifiuti, è in grado di definire ed effettuare
interventi risolutivi di natura meccanica e/o elettrica, elettronica e sulla strumentazione. Ha
compiti di guida, coordinamento e controllo delle squadre dei lavoratori in turno, ed è
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responsabile del rispetto delle norme e dei parametri di funzionamento degli impianti, alla
condotta ad ai risultati della lavorazione, nonché del rispetto delle procedure aziendali in
materia di certificazione della qualità e di accettazione dei rifiuti;
- Responsabile tecnico-amministrativo/coordinatore di officina di dimensioni rilevanti per
cospicuo numero di addetti e per complessità di interventi ovvero responsabile tecnico-
amministrativo/coordinatore di più officine;
- Lavoratore che svolge l’attività in laboratori chimici complessi di ricerca e sviluppo per
l’effettuazione delle quali sia richiesto il titolo di laurea breve o a fronte di una decennale
esperienza professionale acquisita nel settore specifico e debitamente certificata; ecc.
7° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Profili esemplificativi:
8° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori aventi funzioni direttive e di collaborazione attiva ed immediata con la direzione e/o
con i quadri. Oltre a possedere le caratteristiche indicate nella declaratoria di livello 7, con
ampia autonomia decisionale e un alto grado di competenze specialistiche sono preposti alla
guida, al coordinamento e al controllo di struttura rilevante per peso strategico o dimensionale.
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Profili esemplificativi:
- capo servizio: lavoratore responsabile del coordinamento di più settori e con pluralità di
compiti;
- lavoratore responsabile del sistema informatico, che coordina e sovrintende alle attività di
analisi, sviluppo e manutenzione del software, nonché di realizzazione dei relativi
programmi; assicura il funzionamento ottimale del sistema informatico in linea con gli
obiettivi aziendali; elabora proposte di investimento per nuovi servizi; ecc.
LIVELLO Q (QUADRI)
Declaratoria:
E’ attribuita la categoria di Quadro, sia di linea che di staff, ai dipendenti sia tecnici che
amministrativi che, provvisti di competenza specialistiche, con carattere di continuità e con
elevato grado di capacità gestionale, organizzativa e professionale, con ampia discrezionalità di
poteri ai fini dello sviluppo e della realizzazione degli obiettivi aziendali, svolgono funzioni di
guida, coordinamento e controllo di servizi o unità organizzative aziendali ovvero funzioni di
progettazione e/o gestione di programmi di rilevante importanza.
Ricoprendo ruoli ad alto contenuto professionale, con personale contributo di particolare
originalità e creatività, hanno responsabilità di risorse o anche di collaboratori e/o unità
organizzative di particolare complessità.
1. È istituito dal 1° maggio 2008 il livello Q nel quale sono collocati i dipendenti con la
categoria di Quadro. Ai quadri si applica la disciplina del vigente CCNL, nonché quella di
seguito specificata.
3. L’Azienda fornisce ai Quadri i necessari elementi informativi circa gli obiettivi aziendali
sia per quanto riguarda il settore di attività nella quale sono inseriti sia riguardo alle più
generali problematiche gestionali dell’impresa, con particolare riferimento a modifiche
strutturali della configurazione organizzativa aziendale e al mutamento degli assetti
tecnologici.
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4. L’azienda cura la formazione dei Quadri, con particolare riguardo alle problematiche
organizzative, gestionali e relazionali e promuovendo altresì il loro aggiornamento
professionale. A tal fine, l’azienda organizza specifici progetti e corsi formativi a loro
favore, nell’ambito di un programma di formazione continua.
5. I Quadri hanno diritto ad accedere alla titolarità di brevetti per innovazioni tecniche
realizzate in azienda, e hanno altresì la possibilità, previa autorizzazione della Direzione, di
pubblicare a proprio nome ricerche o lavori relativi alle attività svolte.
6. L’azienda garantisce l'assistenza legale nonché l'eventuale pagamento delle spese legali e
giudiziarie ai Quadri che per motivi professionali siano coinvolti in procedimenti penali,
civili e amministrativi, non provocati da azioni dolose o riconducibili a colpa grave, per
fatti direttamente connessi con l'esercizio delle funzioni svolte.
8. In materia di orario di lavoro si applica ai quadri quanto stabilito dall’art. 17, comma 5, del
D.Lgs. 8.4.2003, n. 66, salvo che non sia richiesto loro dall’azienda il rispetto di un
prestabilito orario di lavoro.
9. Per tutto quanto non espressamente previsto, trovano applicazione le disposizioni di cui
agli artt. 4, 5, 6 della Legge n. 190/1985. Conseguentemente, con la presente
regolamentazione è stata data piena attuazione alla legge predetta.
1° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori che eseguono operazioni semplici le quali non richiedono conoscenze professionali
ma un periodo minimo di pratica, anche utilizzando strumenti e macchinari, anche a motore.
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Profili esemplificativi:
2° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Profili esemplificativi:
3° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Lavoratori/operai qualificati che svolgono attività esecutive sulla base di procedure prestabilite,
richiedenti preparazione professionale supportata da adeguate conoscenze di tecnica del lavoro,
acquisibili anche mediante esperienza pratica, con autonomia operativa limitata all’esecuzione
del proprio lavoro nell’ambito di istruzioni dettagliate. Nell’ambito delle loro mansioni
possono essere adibiti alla conduzione di veicoli e mezzi d’opera per la guida dei quali è
richiesto al più il possesso della patente di categoria “C”.
Profili esemplificativi:
- autista di veicolo aziendale, che effettua operazioni di trasporto di persone e/o cose,
consegna, ritiro di materiali e/o documenti presso uffici od enti esterni;
- guardia giurata/sorvegliante, che assicura la protezione e la salvaguardia dei beni aziendali,
utilizzando appositi sistemi di sicurezza. Controlla l’accesso di persone, merci e mezzi ai
luoghi aziendali, verificando l’idoneità della documentazione di accesso e registrando le
entrate e le uscite su appositi supporti anche di tipo informatico. Effettua ispezioni nel
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perimetro aziendale secondo le indicazioni ricevute, attivando gli appositi sistemi di
salvaguardia e di allarme;
- addetto al magazzino, che effettua, utilizzando i mezzi di movimentazione più idonei, lo
stoccaggio dei materiali di entrata, le operazioni di scarico automezzi, i conteggi unità,
l’aggiornamento delle schede inventario, anche con l’imputazione di dati nel terminale ed il
posizionamento della merce nelle zone apposite. Fornisce, sulla base di documenti ricevuti,
i materiali necessari ai servizi;
- operaio addetto ai lavori di montaggio e manutenzione meccanica di veicoli;
- operaio che, sulla base di precise istruzioni e/o disegni e schemi esegue lavori di
costruzione, montaggio, manutenzione e riparazione meccanica, idraulica, elettrica, di
falegnameria, di muratura, ecc., di normali difficoltà su attrezzature, macchinari, mezzi
d’opera ed impianti. Fornendo analoghe prestazioni, affianca lavoratori di livello superiore;
ecc.
4° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Profili esemplificativi:
5° LIVELLO PROFESSIONALE
Declaratoria:
Profili esemplificativi:
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- operaio che agendo con ampia discrezionalità e autonomia, con apporto di vasta e personale
competenza maturata al massimo grado di specializzazione e in possesso delle tecnologie
inerenti la propria attività e mediante l’uso appropriato di specifiche strumentazioni, anche
con l’interpretazione critica di cicli, disegni e schemi, individua, valuta ed elimina ogni
genere di guasti difetti e anomalie, propone e realizza modifiche e varianti, effettuando
interventi risolutivi di elevata delicatezza, complessità e difficoltà su qualsiasi tipo di
automezzi, attrezzature, organi, apparati, impianti e macchinari, sovrintendendo e
coordinando l’attività dei lavoratori nell’area di propria competenza;
- lavoratore che controlla gli arrivi delle forniture confrontando l’ordine con i documenti di
spedizione e avvia la procedura operativa di carico contabile.
Coordina e controlla l’attività degli operatori di magazzino in relazione alle operazioni di
versamento, prelievo, carico e scarico e ottimizzazione delle aree di stoccaggio. Assicura il
rispetto delle norme di gestione fiscale e amministrativa.
E’ responsabile della corretta emissione e della congruenza dei documenti di legge; ecc.
Gli incontri di cui sopra saranno esperiti preliminarmente ad ogni altra procedura di legge in
materia.
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Art. 16 - Mutamento di mansioni.
1 - Il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle del
superiore livello che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle
ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione.
2.- Il lavoratore che, in forma esplicita e dietro preciso mandato scritto da parte dell'Azienda,
sia assegnato temporaneamente a svolgere mansioni appartenenti ad un superiore livello di
inquadramento, ha diritto al trattamento economico corrispondente all'attività svolta.
5.- L'Azienda, fermo restando quanto previsto dall’art. 44 del presente CCNL, può, in
presenza di esigenze organizzative, tecnico-produttive o sostitutive, richiedere al lavoratore,
in modo occasionale, saltuario e marginale, lo svolgimento di mansioni inferiori rispetto a
quelle previste dalla qualifica di appartenenza, senza che ciò comporti alcun peggioramento
economico e morale.
6.- Dell'affidamento delle mansioni di categoria superiore sarà data comunicazione scritta al
lavoratore.
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CAPITOLO V
PREMESSA
In considerazione:
- del fatto che la gestione del ciclo completo dei servizi ambientali costituisce un servizio
pubblico essenziale volto alla tutela costituzionale del diritto della persona alla salute e
all’igiene;
- della peculiarità delle prestazioni rese dal personale regolato dal presente CCNL ed in
osservanza delle disposizioni legislative in materia di salute e sicurezza del lavoro;
- delle ragioni obiettive e tecniche inerenti all’organizzazione del lavoro dei servizi
assicurati dalle aziende;
le Parti stipulanti
si danno atto
che le disposizioni contenute nel presente capitolo V costituiscono attuazione delle deleghe
previste dal D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, come modificato dal successivo D.Lgs. 19 luglio
2004, n. 213, anche con riferimento alle deroghe ed eccezioni previste dagli articoli 7, 9 e
17 del medesimo Decreto, e rappresentano una normativa complessivamente idonea a
realizzare la “protezione appropriata” dei lavoratori richiesta dall’art. 17, comma 4, del
Decreto citato.
4. L’orario di lavoro viene stabilito dall’azienda con apposito ordine di servizio, dopo un
esame congiunto con le rappresentanze sindacali aziendali.
5. A termini dell’art. 1, comma 2, lett. a) del D.Lgs. n. 66/2003, l’orario di lavoro è inteso
come qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di
lavoro e nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni. L’orario di lavoro
giornaliero va conteggiato dall’ora fissata dall’azienda per l’inizio della prestazione
fino all’ora in cui il lavoratore è tenuto alla prestazione lavorativa.
6. Le operazioni accessorie quali: indossare o togliere gli indumenti di lavoro, doccia, etc,
dovranno essere effettuate al di fuori dell’orario di lavoro previsto, salvo particolari
situazioni derivanti dalle esigenze legate alle realtà logistiche ed organizzative.
73
7. L’orario giornaliero di lavoro può essere svolto anche nell’ambito di nastri lavorativi, la
cui definizione è oggetto di contrattazione aziendale a contenuto normativo.
8. Il personale turnista non deve lasciare il servizio fino a quando non sia stato sostituito;
fermo restando che la sostituzione deve avvenire al massimo entro due ore dalla fine del
turno.
9. Durante l’orario normale di lavoro, il dipendente ha diritto a una pausa giornaliera non
retribuita per la consumazione dei pasti principali di durata non superiore a due ore.
10. Nei reparti a ciclo continuo, 24 ore su 24, di norma i turni saranno quattro ogni giorno,
di 6 ore lavorative continuative ciascuno. Per esigenze legate alle specifiche realtà
logistiche ed organizzative, le aziende potranno articolare diversamente i turni, previo
esame congiunto con le OO.SS. aziendali.
11. Ferme restando le eventuali, più favorevoli situazioni in atto aziendalmente, i lavoratori
addetti a impianti di smaltimento in turni continui ed avvicendati di 8 ore hanno diritto,
per ogni periodo giornaliero, ad una pausa di 20 minuti, con decorrenza della
retribuzione globale, comunque assicurando il regolare funzionamento degli impianti
stessi. Ai lavoratori che effettuano la propria prestazione soltanto in turni notturni è
riconosciuta, per ogni periodo giornaliero, una pausa di 20 minuti, con decorrenza della
retribuzione globale.
12. Nei confronti del personale che, per ragioni tecniche connesse alla gestione del servizio,
è tenuto a prestare lavoro in uno o più Comuni, il tempo impiegato a raggiungere dal
posto di lavoro le diverse sedi in cui esplica la propria attività e il tempo impiegato per
il rientro al posto di lavoro sono computati nell’orario di lavoro effettivo. Per posto di
lavoro deve intendersi quello scelto dall’azienda a sede di appello giornaliero.
13. In caso di comandi giornalieri o di breve durata, per motivi di carattere eccezionale, in
località diverse dall’abituale posto di lavoro, l’eventuale maggior tempo impiegato per
raggiungere dal predetto posto di lavoro, con gli abituali mezzi di trasporto, le località
comandate e viceversa, è considerato come lavoro effettivo eccedente l’orario normale
di lavoro regolato dalle disposizioni di cui all’art. 19, sempreché sia stato disposto oltre
l’orario di lavoro.
14. Nei confronti dei lavoratori inquadrati nei livelli 7, 8 e Q, in materia di orario di lavoro
si applica esclusivamente quanto stabilito dall’art. 17, comma 5, del D.Lgs. n. 66/2003,
salvo che non sia richiesto loro dall’azienda il rispetto di un prestabilito orario di
lavoro.
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Art. 18 - Orario di lavoro in regime di attività lavorativa flessibile
1. In relazione alle peculiarità del settore e alle particolari esigenze di servizio delle
aziende, comportanti variazioni dell’intensità lavorativa, l’orario normale di lavoro di
cui all’art. 17 può essere realizzato come media nel periodo di una singola settimana
ovvero in un periodo plurisettimanale prestabilito.
4. Nell’ipotesi di cui alla lettera b) del precedente comma, le prestazioni lavorative, rese
oltre l’orario normale settimanale di cui all’art. 17 e fino a 50 ore settimanali per un
massimo di 150 ore procapite annue, sono compensate con la retribuzione base
parametrale oraria maggiorata del:
10. Nei periodi in cui siano in atto programmi di attività lavorativa flessibile, ai sensi del
comma 3, lettera b), ai lavoratori interessati non possono essere richieste prestazioni
lavorative in straordinario.
11. Qualora, nei periodi in cui sia in atto un programma di attività lavorativa flessibile ai
sensi dei commi 3 e 4, si verifichino assenze per infermità per malattia o infortunio non
sul lavoro in giorni in cui sia stata programmata una prestazione lavorativa di durata
superiore al normale orario giornaliero, le ore prestabilite in eccedenza sono recuperate
nell’ambito del medesimo ovvero di un successivo programma.
12. Il ricorso a prestazioni programmate in attività lavorativa flessibile, oltre i limiti di cui
ai commi 3 e 4, è oggetto di contrattazione aziendale a contenuto normativo di cui
all’art. 2,lett. D).
DICHIARAZIONI CONGIUNTE
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Art. 19 – Lavoro straordinario, notturno, festivo
3. Le prestazioni procapite annue di lavoro straordinario sono pari a 200 ore. Costituisce
oggetto di contrattazione aziendale a contenuto normativo la definizione di un superiore
limite orario annuo.
4. Le prestazioni lavorative rese nelle prime 26 ore feriali diurne del monte annuo
individuale di 200 ore di lavoro straordinario sono compensate con la retribuzione
individuale oraria maggiorata del 15%.
5. Si considera lavoro festivo quello autorizzato e compiuto nei giorni festivi individuati
dall’art. 20.
7. Si considera lavoro notturno quello autorizzato e compiuto tra le ore 22,00 e le ore
6,00.
8. Le prestazioni di lavoro notturno, siano esse in turni avvicendati che in turni non
avvicendati, sono compensate con la retribuzione individuale oraria maggiorata del
33%.
9. Per i lavoratori che eseguono lavoro notturno in tre turni avvicendati di 8 ore, si
considera lavoro notturno quello delimitato dal terzo turno (22,00/06,00).
10. Il lavoro notturno deve essere equamente ripartito fra i lavoratori interessati con
turnazioni avvicendate (notturne e diurne) che evitino allo stesso lavoratore un impiego
di lavoro notturno in maniera continuativa.
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a) la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a tre anni o, in alternativa, il lavoratore
padre convivente con la stessa;
b) la lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico genitore affidatario di un figlio convivente
di età inferiore a dodici anni;
c) la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi
della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni.
13. I trattamenti di cui ai commi 2, 4, 6 e 8 del presente articolo non sono tra loro
cumulabili.
14. Entro i mesi di gennaio, maggio e settembre di ogni anno l’azienda fornisce
informazione specifica alle rappresentanze sindacali aziendali sui dati riassuntivi
relativi al lavoro straordinario del quadrimestre precedente, distinti per Area operativo-
funzionale o reparto.
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Art. 20 - Giorni festivi
2. Nei Comuni in cui la Festa del Patrono coincide con altre festività di cui alle lettere b) e c),
le Aziende – tenuto conto della natura dei servizi erogati – stabiliranno una giornata di
festività sostitutiva di quella del Patrono, così da mantenere invariato il numero delle
festività di cui alle lettere b) e c) citate. Fanno eccezione i lavoratori del Comune di Roma
per i quali vale, per la ricorrenza del Santo patrono, la specifica disposizione dell’art. 1 del
D.P.R. n. 792/1985.
3. Sono fatte salve le eventuali modificazioni che siano disposte per legge
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Art. 21 – Trattamento per i giorni festivi e per le festività soppresse
1 - Il riposo settimanale dei lavoratori, come stabilito dalla legge, cade di norma di domenica.
2 - Per i lavoratori per i quali è ammesso, a norma di legge, il lavoro nel giorno di domenica, il
riposo può essere fissato in altro giorno della settimana, cosicché la domenica viene ad essere
considerata giorno lavorativo, mentre viene ad essere considerato giorno di riposo settimanale,
a tutti gli effetti, il giorno fissato per il riposo stesso.
3 - Qualora una delle festività non domenicali, di cui all’art. 20, comma 1, lett. b) e c), cada di
domenica, è dovuto a ciascun lavoratore, il cui riposo settimanale cada normalmente di
domenica, in aggiunta al normale trattamento economico, un importo pari ad una giornata di
retribuzione globale.
5 - Nel caso che una delle festività non domenicali coincida con il giorno di riposo settimanale
dei lavoratori di cui al punto 2, questi ultimi avranno diritto al trattamento previsto dal punto
precedente a favore dei lavoratori il cui giorno di riposo cade normalmente di domenica nel
caso di coincidenza di una festività infrasettimanale con una domenica.
6 - Nel caso che una delle festività non domenicale coincida con il sesto giorno feriale
prelavorato, viene corrisposta una retribuzione pari a sei ore di lavoro ordinario feriale diurno.
2. Tali giorni di permesso non possono essere goduti unitamente alle ferie e, qualora non
fruiti entro l’anno solare, sono compensati ognuno con una quota giornaliera della
retribuzione globale del mese di dicembre del medesimo anno.
3. In caso di inizio o cessazione del rapporto di lavoro nel corso dell’anno, i tre giorni di
permesso individuale sono attribuiti solo qualora il dipendente sia in forza alle date
delle tre residue festività soppresse, Ascensione, SS. Pietro e Paolo e 4 novembre.
Qualora il dipendente sia in forza in una delle tre festività, sarà riconosciuto un solo
giorno di permesse retribuito. Ai presenti fini, a nulla rilevano le festività del 19 marzo
e del Corpus Domini (mobile).
80
NORMA TRANSITORIA
A) Il personale in servizio alla data del 30 aprile 2003 mantiene il trattamento per le festività
nazionali e religiose soppresse previsto dai punti 11 e 12 dell’art. 21 CCNL 22.5.2003.
Allo stesso personale, cui in applicazione della “Dichiarazione delle parti stipulanti” in calce
all’art. 21 sopracitato, i tre giorni festivi supplementari siano stati trasformati in corrispondenti
giornate di ferie aggiunte al monte ferie annuale spettante, tali giornate di ferie vengono
trasformate in cifra fissa annuale, non rivalutabile e onnicomprensiva di ogni incidenza sugli
istituti indiretti e differiti.
A regime, ovvero dal 2011, il pagamento dell’importo relativo ai tre giorni di ferie, di cui alla
colonna C della tabella sotto riportata, avverrà in modo strutturale con le competenze del mese
di gennaio.
In caso di cessazione del rapporto di lavoro, il lavoratore avrà diritto a tanti dodicesimi degli
importi riportati nella tabella, quanti sono i mesi di servizio prestati nell’arco dell’anno.
B) Il personale assunto nel periodo che va dal 1° maggio 2003 al 30 aprile 2008, mantiene il
trattamento per le festività nazionali e religiose soppresse previsto dai punti 11 e 12 dell’art. 21
CCNL 22.5.2003.
A detto personale, cui non spettano i tre giorni festivi supplementari, ma fruisce di due
giornate di ferie aggiuntive per effetto dell’Accordo sulle festività soppresse, le due giornate di
ferie vengono trasformate in cifra fissa annuale con le stesse modalità indicate alla precedente
lettera A) e recuperate nei mesi di luglio 2008 e gennaio 2009.
Qualora l’orario settimanale dei lavoratori assunti nel periodo che va dal 1° maggio 2003 al 30
aprile 2008, sia ripartito su cinque giorni, agli stessi viene recuperata una sola giornata di
ferie.
C) Nella tabella sottostante sono indicati gli importi da corrispondere come EDR al personale
di cui alle precedenti lettere A e B, nei mesi di luglio 2008, gennaio 2009 e gennaio 2010, in
ragione di ogni giornata di ferie recuperata.
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A B C
Importo Importo Importo
1° e 2° giorno 1°, 2° e 3°
Livello
1° giorno ferie ferie giorno ferie
Gennaio Gennaio
Luglio 2008 2009 2010
82
Art. 22 - Lavoro domenicale
1. Ai lavoratori che prestano servizio domenicale normale - in turni con riposo settimanale
obbligatorio fissato in altro giorno, al fine di garantire la continuità dei servizi d’istituto
- è riconosciuta un’indennità minima pari a € 4,13. Tale importo potrà essere
incrementato previa contrattazione aziendale.
2. Tale indennità verrà corrisposta per ogni giorno domenicale di effettivo svolgimento
della mansione ed ha le seguenti caratteristiche:
d) tale indennità non è cumulabile con indennità per turni continui avvicendati, che
viene assorbita.
83
Art. 23 – Ferie
2. - Per ogni anno solare il periodo di ferie sarà pari a 26 giorni lavorativi per tutti i
lavoratori.
3. - Per i lavoratori che effettuano l’orario settimanale su cinque giorni, il periodo di ferie
annuale sarà pari a 22 giorni lavorativi.
5. – In caso di frazionamento del suddetto periodo di riposo annuale, una parte delle ferie
sarà almeno pari alla metà di quelle spettanti.
6. - In caso di inizio o cessazione del rapporto di lavoro nel corso dell’anno il lavoratore
ha diritto alle ferie in proporzione ai mesi di servizio prestati.
Le frazioni di mese non superiori ai quindici giorni di calendario non saranno calcolate,
mentre saranno considerate come mese intero se uguali o superiori.
7. - L’estinzione del rapporto di lavoro per qualsiasi motivo non pregiudica il diritto alle
ferie maturate.
10. - L’interruzione delle ferie per sopraggiunta malattia è disciplinata dalla vigente
normativa esistente in materia.
11. - Ove la malattia impedisse il godimento parziale o totale entro l’anno del diritto
maturato alle ferie, le stesse saranno fruite, a guarigione avvenuta, anche nell’anno
successivo.
12. - Non è ammesso il mancato godimento delle ferie per rinuncia del lavoratore o per
disposizione dell’Azienda.
13. - Le ferie, una volta assegnate, devono essere obbligatoriamente fruite nell’anno di
maturazione, fatto salvo quanto disposto al successivo punto.
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14. - Nel caso di provate esigenze di servizio, le ferie possono essere fatte godere al
lavoratore fino al 31 maggio dell’anno successivo a quello di maturazione e, dopo tale data,
eventuali giornate residue di ferie, che siano state assegnate e non fruite per volontà del
lavoratore, non danno diritto a compenso alcuno, né a cumulo con la successiva
maturazione.
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Art. 24 – Riposo giornaliero
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Art. 25 – Riposo settimanale
In conformità alle disposizioni di cui agli artt. 9 e 17 del D.Lgs. n. 66/2003 e successive
modificazioni, le parti convengono quanto segue:
2. Tale riposo settimanale coincide, di regola, con la domenica e si cumula con le ore di
riposo giornaliero.
3. In regime di settimana lavorativa di cinque giorni, a tutti gli effetti il sesto giorno è un
giorno feriale prelavorato retribuito e il settimo è il normale giorno di riposo
settimanale considerato festivo.
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Art. 26 – Banca delle ore
1. E’ istituita a livello aziendale la “Banca delle ore”, nei cui conti individuali, con
cadenza mensile, vengono accreditate le ore di straordinario feriale di ogni singolo
lavoratore prestate oltre le prime 120 ore dell’anno. E’ facoltà del singolo lavoratore,
con richiesta scritta, di far confluire in tale istituto anche le ore prestate prima del tetto
fissato dal presente comma.
2. L’azienda fornirà alla RSU o, in mancanza, alle RSA, congiuntamente alle strutture
territorialmente competenti delle OO.SS. stipulanti, nonché ai lavoratori specifiche
informazioni sulle modalità attuative della Banca predetta.
3. Relativamente alle ore accreditate in banca ore ai sensi del comma 1, spetta in ogni caso
al lavoratore il pagamento delle pertinenti maggiorazioni.
4. L’accredito sul conto individuale delle ore di cui al comma 1 è effettuato dall’azienda
nel mese immediatamente successivo al periodo nel quale è stata resa la relativa
prestazione, con evidenziazione sulla busta paga mensile.
5. La fruizione delle ore accreditate sul conto individuale ha luogo secondo due modalità:
a) per permessi fino a tre ore previa richiesta scritta del lavoratore presentata
all’azienda con un preavviso di almeno 3 giorni lavorativi;
b) per permessi superiori a tre ore previa richiesta scritta del lavoratore presentata
all’azienda con un preavviso di almeno 6 giorni lavorativi.
6. Le ore assegnate sono scomputate con relativa evidenziazione sulla busta paga del mese
immediatamente successivo a quello della assegnazione stessa.
8. Le richieste di ore di cui al presente articolo sono accolte nel limite del 20% dei
lavoratori che avrebbero dovuto essere sullo specifico luogo di lavoro nel giorno e nelle
ore interessati.
Qualora le richieste superino il limite predetto si farà riferimento all’ordine cronologico
di presentazione delle stesse.
Nel caso in cui l’applicazione della predetta percentuale determini una frazione
inferiore all’unità, viene comunque garantita una richiesta per ogni giornata.
9. Qualora da parte del dipendente non sia rispettato il termine di preavviso, le ore
richieste sono concesse compatibilmente con le esigenze aziendali, fermo restando
quanto stabilito ai precedenti commi 7 e 8.
10. Le ore accreditate ai sensi del precedente comma 1 sono fruite normalmente entro il 31
dicembre di ciascun anno.
Trascorso tale termine, al fine di garantirne il godimento, le ore non ancora utilizzate
sono fruite nel primo semestre dell’anno solare seguente.
Qualora, anche entro il predetto semestre di proroga, il lavoratore non abbia goduto di
tutte le ore accreditate, quelle residue sono assegnate e fatte godere dall’azienda entro il
secondo semestre del medesimo anno.
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Trascorso tale ultimo termine, le eventuali ore residue non danno luogo ad ulteriore
recupero né a trattamenti compensativi, eccezion fatta per il caso in cui, nel
complessivo periodo di due anni, il godimento delle ore residue sia stato precluso da
infermità per malattia ovvero infortunio sul lavoro.
In quest’ultimo caso le eventuali ore residue saranno liquidate all’interessato nel mese
di gennaio successivo al biennio, con corrispondenti quote di retribuzione globale
relativa al precedente mese di dicembre.
In entrambi i periodi semestrali di proroga, le richieste di cui al presente comma hanno
la precedenza rispetto a quelle di cui al precedente comma 8.
11. In caso di cessazione del rapporto di lavoro, le ore accreditate non ancora utilizzate
sono liquidate con la retribuzione in atto. Analogo trattamento è dovuto, da parte
dell’impresa cedente, in caso di scadenza del contratto di appalto/affidamento ovvero in
caso di revoca della gestione dei servizi.
Nel mese di giugno e di dicembre di ogni anno, l’azienda fornisce alla RSU o, in
mancanza, alle RSA delle Organizzazioni sindacali stipulanti una informativa sullo
stato di utilizzazione della Banca delle ore e, in particolare, sull’attuazione di quanto
stabilito dal comma 10.
DICHIARAZIONE A VERBALE
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CAPITOLO VI
TRATTAMENTO ECONOMICO
2. La retribuzione base parametrale mensile di cui alle tabelle A e B poste in calce al presente
articolo è costituita dai seguenti elementi:
a) il trattamento minimo contrattuale in vigore alla data del 30.4.2003, risultante dal
conglobamento del trattamento minimo contrattuale in vigore alla data del
30.4.2003, dell’indennità di contingenza in vigore alla data del 31.12.1991 e
dell’EDR di cui all’Accordo Nazionale del 20.12.1999;
b) dagli aumenti retributivi mensili stabiliti dal CCNL del 22.5.2003 e dai successivi
rinnovi contrattuali.
Le aziende che, ai sensi dell’art. 12, p. 3 del CCNL 31.10.1995, hanno computato nella
retribuzione individuale anche l’indennità speciale aziendale, istituita dal CCNL 17.5.1976,
come integrata dalla dichiarazione a verbale di cui al CCNL 28.2.1980, continueranno a
corrisponderla ai lavoratori in servizio alla data del 30.4.2003.
Per il personale assunto alla data del 1° maggio 2003 la problematica relativa all’automatica
estensione della suddetta indennità sarà oggetto di trattativa aziendale.
90
Chiarimento a verbale delle parti stipulanti
Con riferimento agli istituti disciplinati dal presente CCNL, le basi di calcolo per l’erogazione
dei relativi trattamenti sono costituite dalle retribuzioni come di seguito specificate.
a) La retribuzione base parametrali, di cui al comma 2 del presente articolo, è utile, come
base di calcolo, ai fini dei trattamenti per:
- mutamento mansioni;
- indennità maneggio denaro;
- indennità turni a ciclo continuo;
- orario normale in regime di attività lavorativa flessibile;
- multa fino a 4 ore.
b) La retribuzione individuale di cui al comma 3, del presente articolo, è utile, come base
di calcolo, ai fini dei trattamenti per:
c) La retribuzione globale di cui al comma 4, del presente articolo, è utile, come base di
calcolo, ai fini dei trattamenti per:
- periodo di prova;
- 13^ mensilità, con esclusione dell’indennità integrativa mensile di cui all’art. 32,
lettera L);
- 14^ mensilità, con esclusione dell’indennità integrativa mensile di cui all’art. 32,
lettera L) e dell’EDR di cui all’Accordo interconfederale 31.7.1992;
- rimborso spese per testimonianza;
- assenze e permessi;
- festività;
- ferie;
- norme disciplinari;
- malattia e infortunio;
- indennità di preavviso;
- gravidanza e puerperio;
- permessi a tutela delle persone handicappate e per la donazione di midollo osseo;
- rimborso spese per testimonianza;
- trasferimenti individuali;
- sospensione dal lavoro e dalla retribuzione di cui all’art.68.
91
TABELLA “A”
P P
L A A
I R R
V A A
E M M
L E Retribuzione E Retribuzione Aumento Retribuzione Aumento Retribuzione
L T Base T base retributivo base retributivo base
I R Parametrale R parametrale mensile parametrale mensile parametrale
I I
31.12.2006 31.12.2006 01.05.2008 01.05.2008 01.05.2008 01.05.2008 01.10.2008 01.10.2008
92
AUMENTI RETRIBUTIVI MENSILI BIENNIO 2009/2010 TABELLA “B”
P
L A
I R
V A
E M
L E Retribuzione Aumento Retribuzione Aumento Retribuzione Aumento Retribuzione
L T Base retributivo base retributivo base retributivo base
I R Parametrale Mensile parametrale mensile parametrale mensile parametrale
I
01/01/2009 01/01/2009 01/03/2009 01/03/2009 01/10/2009 01/10/2009 01/05/2010 01/05/2010
93
Art. 28 –Determinazione convenzionale della retribuzione giornaliera e oraria
La retribuzione oraria e quella giornaliera sono utili ai fini della corresponsione degli elementi
eventuali e/o variabili della retribuzione quali indennità e maggiorazioni a carattere orario e/o
giornaliero contrattualmente previste nonché ai fini delle trattenute orarie e/o giornaliere per
assenze non retribuite, multe, scioperi, ecc.
La retribuzione oraria si determina convenzionalmente dividendo la retribuzione base
parametrale o individuale o globale mensile per 169; la retribuzione giornaliera si determina
convenzionalmente moltiplicando la retribuzione oraria per 39 e dividendo il risultato per 6.
94
Art. 29 – Corresponsione della retribuzione
95
Art. 30 - Aumenti periodici di anzianità
Livello 1 € 15,24
2 € 17,66
3 € 19,11
4 € 20,92
5 € 21,83
6 € 24,65
7 € 26,04
8 € 29,05
Q € 39,171
Livello 1 € 152,40
2 € 176,60
3 € 191,10
4 € 209,20
5 € 240,20
6 € 271,10
7 € 312,50
8 € 348,60
Q € 391,702
1
in vigore dal 1° gennaio 2009
2
in vigore dal 1° gennaio 2009
96
8) In caso di passaggio di livello il lavoratore mantiene l'importo in cifra degli aumenti
periodici maturati nel livello di provenienza e la frazione del triennio in corso è utile agli effetti
della maturazione del successivo aumento periodico.
2° 17,66 176,60 10
3° 19,11 191,10 10
4° 20,92 209,20 10
5° 21,83 240,20 11
6° 24,65 271,10 11
7° 26,04 312,50 12
8° 29,05 348,60 12
A modifica dell’Accordo sottoscritto in data 22/7/2008, le Parti convengono, con riguardo agli
aumenti periodici previsti per i quadri, che i valori degli stessi, a decorrere dal 1° gennaio
2009, sia per quanto attiene al singolo aumento periodico che in riferimento all’importo
massimo, nonché al numero massimo degli a.p.a maturabile, sono quelli indicati nei commi 3,
6 e 9 del presente articolo.
97
Art. 31 - Mensilità aggiuntive
A) Tredicesima mensilità
1. Entro il 20 dicembre di ogni anno viene corrisposta a tutti i dipendenti in servizio una
tredicesima mensilità pari alla retribuzione globale in vigore al 1° dicembre, con esclusione
dell’indennità integrativa mensile di cui all’art. 32, lettera L).
3. In caso di cessazione del rapporto di lavoro nel corso del suddetto periodo di riferimento, la
tredicesima mensilità è calcolata sui valori di retribuzione globale in atto alla data della
cessazione medesima.
B) Quattordicesima mensilità
Nel caso di inizio o di cessazione del rapporto di lavoro durante il suddetto periodo , il
lavoratore avrà diritto a tanti dodicesimi della 14a mensilità quanti sono i mesi interi di servizio
prestato.
3. - Le frazioni di mese non superiori ai 15 giorni di calendario non saranno calcolate, mentre
saranno considerate come mese intero se uguali o superiori.
C) Prassi aziendali
98
Art. 32 - Indennità e provvidenze varie
C) Trasferta
1. Fatta eccezione per le fattispecie di cui all’art. 17, commi 12 e 13, si considera in trasferta
il dipendente inviato per esigenze di servizio a prestare la propria attività lavorativa fuori
dal Comune ove è stabilita la sede abituale di lavoro per un periodo non superiore a trenta
giorni calendariali consecutivi.
8. Eventuali buoni pasto che l’azienda corrisponda ai propri dipendenti non competono al
personale inviato in trasferta per ogni giornata nella quale gli sia riconosciuto il rimborso
delle spese effettivamente sostenute per il vitto ovvero gli sia corrisposta l’indennità
giornaliera di cui al comma 4, lettera b).
9. L’indennità di trasferta di cui al presente articolo è esclusa dal calcolo della retribuzione
utile ai diversi fini contrattuali e legali.
a) per le spese di cui al comma 3: consegna – ove possibile – i relativi titoli di viaggio
e/o anticipa un importo pari all’80% delle spese presunte;
b) per le spese di cui al comma 4, lett. a) : anticipa un importo pari all’80% delle spese
presunte;
c) per le spese di cui al comma 4, lett. b): anticipa un importo pari all’80% delle spese
presunte;
d) per le trasferte aventi la durata di cui al comma 4, lett. b) e al comma 5: anticipa un
importo pari all’80% delle indennità giornaliere presunte.
12. Il conguaglio dei rimborsi spese e/o delle indennità giornaliere di cui al comma 11 è
effettuato entro il 15 del mese successivo a quello in cui il lavoratore si è recato in
trasferta.
Il lavoratore che abbia continuativamente maneggio di denaro, con responsabilità per eventuali
errori, ha diritto ad un’indennità mensile del 5% della retribuzione base del livello di
100
appartenenza diminuita dal valore corrispondente all’ indennità di contingenza al 31 dicembre
1991.
A decorrere dal 1° gennaio 2010, l’indennità maneggio denaro è pari al 5% della retribuzione
base parametrale del livello di appartenenza.
Tale indennità verrà corrisposta pro-rata anche a chi sostituisce temporaneamente il lavoratore
preposto al servizio.
1. A decorrere dal 1° gennaio 2010, per lo sgombero della neve viene corrisposta,
limitatamente al personale addetto all’espletamento di tale servizio, un’indennità pari al 5%
della retribuzione individuale oraria per ogni ora di effettivo svolgimento delle mansioni.
Ai conducenti di veicoli per la guida dei quali è richiesto il possesso della patente, titolari o
normalmente impiegati come sostituti, sono rimborsate, previa presentazione di idonea
documentazione, le spese per il rinnovo della patente, comprensive di quella per la visita
medica effettuata presso strutture pubbliche o convenzionate.
Inoltre, il rimborso spetta anche a quel personale adibito alla conduzione degli impianti in
genere, per i quali è prevista per legge una patente od attestati vari.
G) Indennità di reperibilità
101
3. In relazione all’organizzazione del servizio, l’azienda predisporrà un sistema di turni
avvicendati – ferme restando le esclusioni a norma di legge di determinate categorie di
lavoratori – la cui programmazione è resa nota ai dipendenti, mediante affissione nei
luoghi di lavoro, di norma entro il 20 di ogni mese da valere per il mese seguente ovvero
entro il 20 del secondo mese di ogni bimestre da valere per il bimestre seguente.
Conseguentemente, il lavoratore in turno di reperibilità può essere chiamato a svolgere
immediate prestazioni oltre il normale orario di lavoro come stabilito nel presente articolo.
4. I turni di reperibilità sono obbligatori e in ogni singolo periodo mensile non possono
superare, di norma, i sette giorni per singolo dipendente interessato, per non più di un
sabato e di una domenica nell’arco dello stesso periodo.
5. Il lavoratore in turno di reperibilità non deve stare in attesa in locali aziendali e non è
tenuto a restare nella propria abitazione. Nondimeno, egli deve essere rintracciabile
prontamente e presentarsi al lavoro immediatamente a seguito della chiamata da parte
dell’azienda.
7. Per ogni giornata del turno di reperibilità spetta al lavoratore una indennità secondo le
seguenti misure differenziate:
a) € 5,00 per ogni giornata dal lunedì al sabato, coincidente con la giornata di turno
programmato di lavoro normale;
b) € 7,00 per ogni giornata non festiva, dal lunedì al sabato, non coincidente con la
giornata di turno programmato di lavoro normale;
c) € 10,00 per ogni giornata festiva, ivi compresa quella di riposo.
9. Fatto salvo il computo del tempo dell’ eventuale lavoro effettivo di cui al comma 8, le ore
di turno programmato in reperibilità non sono utili ai fini della durata dell’orario legale e/o
contrattuale di lavoro.
102
valori eventualmente riconosciuti in sede aziendale allo stesso titolo e per le medesime
fattispecie.
H) Mensa
Nelle Aziende in cui non opera il servizio di mensa interna, saranno individuate adeguate
soluzioni alternative, ivi comprese convenzioni con attività di ristoro esterne, previo esame
congiunto con le Organizzazioni Sindacali.
L’irrealizzabilità del servizio mensa non può determinare la corresponsione di indennità
sostitutive.
Per la città di Venezia sarà concordata, in sede aziendale, una indennità limitatamente al
personale addetto all’organizzazione ed all’espletamento del servizio.
L) Indennità Integrativa
A decorrere dal 1.4.2006 è riconosciuta una indennità integrativa mensile di importo fisso pari
a € 11,00, da corrispondere per 12 mensilità .
Tale indennità è aumentata a € 15,00 a decorrere dall’1.10.2008 e a € 19,00 dall’1.5.2010.
Tale indennità è comprensiva dell’incidenza su tutti gli istituti contrattuali e legali ed è
computabile nel trattamento di infermità per malattia e infortunio non sul lavoro, di infortunio
sul lavoro, di maternità.
M) Indennità conducente
Allo stesso conducente che svolge servizio di carico, scarico e attività accessorie, per ogni
giornata di effettiva prestazione, in concorso con altro operatore, viene corrisposta un’indennità
giornaliera di € 0,50 per ogni giornata di effettiva prestazione.
103
Art. 33 - Indennità turni ciclici continui ed avvicendati
1 - Ai lavoratori che operano in turni omogenei, ciclici, continui ed avvicendati - tre turni o
quattro turni, su 24 ore, con spostamento del riposo domenicale - è riconosciuta un’indennità
pari al 3,65 % della sola retribuzione base del livello di appartenenza.
2 - Ai lavoratori che operano in turni omogenei, ciclici, continui ed avvicendati - tre turni o
quattro turni, su 24 ore, con riposo domenicale - è riconosciuta un’indennità pari al 2,45%
della sola retribuzione base del livello di appartenenza.
3 - Tali indennità verranno corrisposte nella misura di 1/22 del loro valore mensile, in caso di
tre turni su 24 ore; qualora i turni ciclici continuati avvicendati si svolgano in quattro turni su
24 ore, le indennità turno verranno corrisposte nella misura di 1/26 per ogni giorno di effettivo
svolgimento della mansione.
Dette indennità hanno le seguenti caratteristiche:
a) sono onnicomprensive e compensano, pertanto, ogni altro istituto contrattuale previsto dal
CCNL o da accordi aziendali, quali 13ª e 14ª mensilità, ferie, malattia, infortuni, festività
infrasettimanali, permessi comunque retribuiti, etc.;
c) sono cumulabili con le maggiorazioni previste dagli istituti contrattuali del lavoro notturno
e delle prestazioni straordinarie;
d) sono assorbite e sostituite, nelle giornate domenicali lavorate, dalla specifica indennità
prevista per il lavoro domenicale.
104
Art. 34 – Trasferimenti individuali, plurimi e mobilità interaziendale
A) Trasferimenti individuali
4. Qualora, per effetto del trasferimento disposto dall’azienda ai sensi del comma 1, la nuova
sede di lavoro disti almeno 100 Km dalla precedente e conseguentemente il lavoratore
debba trasferire il domicilio proprio e della famiglia, al lavoratore stesso vengono
rimborsate le spese di viaggio per sé e per i familiari a carico nonché le spese per il
trasporto degli effetti familiari (mobili, bagagli, ecc.), previ accordi da prendersi con
l’azienda. Il trasporto dei mobili e delle masserizie deve essere assicurato, a carico
dell’azienda, contro il rischio dei danni. Analogamente, qualora il lavoratore debba
corrispondere un indennizzo per anticipata risoluzione del contratto di affitto,
regolarmente registrato precedentemente alla comunicazione del trasferimento, lo stesso
lavoratore ha diritto al rimborso di tale indennizzo fino a concorrenza di un massimo di
quattro mesi di canone di affitto. Ricorrendo le condizioni di cui al presente comma, al
dipendente viene corrisposta una somma, a carattere di elargizione una tantum, pari ad una
mensilità di retribuzione globale, maggiorata di 1/5 per ogni familiare a carico che si
trasferisca con lui.
5. Al lavoratore che, trasferito ai sensi del comma 3, venga licenziato non per motivi
disciplinari, compete, oltre al trattamento di fine rapporto, il rimborso delle spese di
viaggio effettivamente sostenute per sé e per i familiari a carico per il rientro nella
precedente residenza, quando tale rientro sia effettivamente avvenuto. Inoltre, qualora il
lavoratore di cui al presente comma abbia provveduto entro sei mesi dalla data della
risoluzione del rapporto di lavoro, all’effettivo movimento delle masserizie, ha pure diritto
al rimborso, sulla base preventivamente concordata con l’azienda, delle spese sopportate
per il detto trasporto dalla località di trasferimento alla precedente residenza. Ai fini di cui
al presente comma, le richieste di rimborso devono essere inoltrate all’azienda prima della
cessazione del rapporto di lavoro.
6. Qualora non accetti il trasferimento motivato ai sensi del comma 1, il lavoratore ha diritto,
se licenziato, all’indennità di preavviso e al trattamento di fine rapporto.
105
7. In accoglimento della richiesta avanzata congiuntamente dai lavoratori interessati e ove lo
ritenga operativamente attuabile, l’azienda può disporre lo scambio di sede di lavoro tra i
dipendenti in possesso della stessa qualifica e che ricoprano l’identica posizione di lavoro.
Tali casi, non configurando in alcun modo le ipotesi di trasferimento di cui ai commi
precedenti, non danno luogo all’applicazione del trattamento previsto dal presente articolo.
B) Trasferimenti plurimi
C) Mobilità interaziendale
1. E’ consentita la mobilità del lavoratore tra Aziende di igiene urbana su richiesta del
lavoratore stesso e con l’assenso delle due aziende interessate, ovvero, su richiesta di
un’azienda e con l’assenso dell’interessato e dell’azienda di appartenenza di quest’ultimo.
2. In tal caso, salvo diverso accordo tra le parti, opera la ricongiunzione dell’anzianità; non
viene richiesto lo svolgimento del periodo di prova.
106
CAPITOLO VII
In caso di interruzione della prestazione di lavoro per ragioni di forza maggiore non previste
dal presente contratto e non dipendenti da provvedimenti disciplinari, il lavoratore resterà a
disposizione dell’azienda che potrà adibirlo ad altri lavori, fatte salve in ogni caso le
disposizioni in materia di mutamento di mansioni di cui all’art. 16.
107
Art. 36 - Assenze
1. Il lavoratore che non può presentarsi in servizio deve darne giustificazione all’azienda nello
stesso giorno, salvo il caso di comprovato impedimento, prima dell’inizio dell’orario di lavoro
stabilito, per consentire l’adozione di adeguate misure organizzative.
2. Il lavoratore non può altresì assentarsi dal servizio se non debitamente autorizzato dal
proprio superiore.
3. Salvo il caso di comprovato impedimento, qualsiasi assenza dal servizio senza giustificato
motivo, indipendentemente dalla correlata trattenuta retributiva, è considerata arbitraria ed è
soggetta a provvedimenti disciplinari.
108
Art. 37 - Permessi – Aspettativa per motivi privati
1.- Al lavoratore che ne faccia richiesta, l’Azienda può accordare, compatibilmente con le
esigenze di servizio, e sempre che ricorrano giustificati motivi, brevi permessi retribuiti o non
retribuiti.
2. Fermo restando quanto stabilito dalle disposizioni di legge vigenti in materia, al lavoratore
non in prova, può essere concesso, per motivi di carattere privato, da valutarsi in via
discrezionale dall’Azienda, e purché questo non pregiudichi l'andamento del servizio, un
periodo di aspettativa fino ad un massimo di un anno, senza decorrenza di retribuzione e di
anzianità.
109
Art. 38 - Aspettativa per funzioni pubbliche elettive o per cariche sindacali- Permessi per
funzioni pubbliche elettive
3. Con riferimento ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive ai sensi dell’ art. 32
della legge n. 300/1970, qualora il tempo necessario all’espletamento del mandato ricada in
un’ora compresa nel turno di lavoro, l’azienda, su richiesta del dipendente, riconoscerà allo
stesso un permesso per la durata dell’intero turno giornaliero, con decorrenza della
retribuzione globale.
110
Art. 39 - Trattamento per adempimento delle funzioni elettorali
2. I giorni di assenza dal lavoro compresi nel periodo di cui al comma 1 sono considerati, a
tutti gli effetti giorni di attività lavorativa. Pertanto i lavoratori di cui al comma 1 hanno
diritto al pagamento di specifiche quote retributive, in aggiunta alla ordinaria retribuzione
mensile, ovvero a riposi compensativi, per i giorni festivi o non lavorativi eventualmente
compresi nel periodo di svolgimento delle operazioni elettorali.
3. L’adempimento delle funzioni elettorali deve essere documentato dal lavoratore mediante
attestazione del presidente di seggio, recante la data e l’orario di inizio e di chiusura delle
operazioni connesse alle consultazioni elettorali.
111
Art. 40 - Congedo Matrimoniale
1. Al lavoratore che contrae matrimonio, viene concesso un permesso retribuito pari a quindici
giorni di calendario da usufruire entro trenta giorni dalla data del matrimonio.
2. Al lavoratore in prova detto permesso sarà considerato retribuito per i primi sette giorni e
non retribuito per i successivi otto giorni; durante il permesso, il periodo di prova rimane
sospeso.
112
Art. 41 - Diritto allo studio – Congedi non retribuiti per la formazione – Formazione
continua
4 - In attuazione del comma 2° dell’art. 10, legge 20 maggio 1970, n° 300, i lavoratori che
documentino la frequenza ai corsi di scuole statali o parificate, in occasione degli esami,
otterranno permessi retribuiti nelle seguenti misure:
— per gli esami di licenza di scuola media inferiore: 10 giorni per il personale che
presta servizio in settimana lunga ed 8 giorni per il rimanente personale;
— per gli esami di scuole professionali legalmente riconosciute: 10 giorni per il
personale che presta servizio in settimana lunga ed 8 giorni per il rimanente personale;
— per gli esami di licenza di scuola media superiore: 15 giorni per il personale che
presta servizio in settimana lunga e 13 giorni per il rimanente personale;
— per ogni esame universitario sostenuto: 2 giorni per ogni esame.
I permessi per gli esami universitari di cui sopra sono attribuiti per un massimo di tre
volte per il medesimo esame.
In ogni caso, ciascun lavoratore che frequenta i corsi di cui sopra non può avere diritto a
più di 150 ore lavorative per anno scolastico.
6 - I permessi di cui al precedente comma possono essere usufruiti dai lavoratori per un
massimo di 2 ore giornaliere.
7 - Il diritto a fruire delle agevolazioni scolastiche di cui al presente articolo può essere
esercitato dai lavoratori iscritti a corsi per il conseguimento del diploma di scuola secondaria
superiore o diploma di laurea, per la durata legale prevista, aumentati di 2 anni.
113
8 - Per i nuovi assunti, che continuino lo studio intrapreso per conseguire i suddetti
diplomi, le agevolazioni scolastiche possono essere esercitate, analogamente ai nuovi iscritti,
togliendo il numero degli anni di corso già superati; per il diploma di laurea, gli anni da
togliere sono relativi agli anni di iscrizione in corso.
10 - Agli effetti della retribuzione, dette ore saranno calcolate come ore feriali diurne della
retribuzione individuale del lavoratore.
11 - Tutti gli accordi aziendali esistenti dovranno uniformarsi alla presente normativa.
2. Avuto riguardo all’inizio dell’anno scolastico, nei centri di servizio cui siano addetti oltre
35 dipendenti, i lavoratori che intendano fruire dei congedi formativi di cui al comma 1
sono tenuti a farne richiesta scritta dal 1° gennaio al 30 luglio di ogni anno, con ciò
ottemperando all’obbligo del preavviso di almeno trenta giorni calendariali. La richiesta
deve contenere l’indicazione dell’ordine e grado di scuola che si intende seguire.
3. Ferma restando la salvaguardia del normale svolgimento del servizio, le richieste di cui al
comma 2 sono accolte entro il limite del tre per cento dei dipendenti in forza al 31 agosto
di ogni anno e secondo il seguente ordine prioritario: scuola dell’obbligo, scuola media
superiore, università. A parità di condizioni, prevale la data di presentazione della
richiesta. La frazione superiore allo 0,5 per cento è arrotondata all’unità.
5. Nei centri di servizio cui siano addetti fino a 35 dipendenti, i congedi formativi di cui al
comma 1 saranno riconosciuti ad un lavoratore per ogni anno, fermi restando i requisiti, le
114
modalità di presentazione delle richieste, i termini temporali, i criteri prioritari stabiliti in
via generale dai commi 2, 3, 4.
6. L’azienda può rifiutarsi di accettare le richieste di congedi formativi di cui alla presente
lettera B) presentate da lavoratori cui siano state applicate sanzioni disciplinari superiori
alla multa; fermo restando che di tali sanzioni non si dovrà comunque tenere conto decorsi
due anni dalla loro applicazione.
7. La fruizione dei congedi formativi di cui al comma 1 è registrata nel Libretto formativo
del cittadino del dipendente interessato.
C) Formazione continua
2. Fatti salvi gli eventuali accordi aziendali in materia, le offerte formative delle aziende sono
finalizzate a rispondere in modo efficace alle esigenze di tutela della sicurezza del lavoro,
miglioramento della qualità del servizio, di incremento della produttività del lavoro,
nonché di sviluppo dei percorsi professionali.
a) alla generalità del personale in materia di salute e sicurezza del lavoro, al fine di
promuoverla e consolidarla nello svolgimento delle diverse tipologie, modalità e
condizioni della prestazione lavorativa, fermi restando gli obblighi formativi di cui al
D.Lgs. n. 81/2008;
b) al personale neoassunto, compreso quello con contratto di inserimento e di
apprendistato professionalizzante, al fine di assicurargli un efficace inserimento in
azienda;
c) alla generalità del personale, per consentire un apprendimento permanente e un costante
aggiornamento;
d) a singoli profili o categorie - compresi i quadri - e gruppi professionali, al fine di creare
o potenziare figure professionali ritenute strategiche;
e) al personale interessato da processi di innovazione tecnologica e/o processi di rilevante
ristrutturazione aziendale che comportano sostanziali modifiche nello svolgimento della
prestazione lavorativa, al fine di realizzare una riqualificazione delle
competenze/professionalità per un proficuo reimpiego.
3. Tenuto anche conto degli avvicendamenti nella gestione dei servizi in appalto e del turn
over nonché dell’attivazione di nuovi servizi, nell’ultimo trimestre di ogni anno, l’azienda
– ferme restando le esigenze tecnico–organizzative del servizio – potrà programmare gli
interventi formativi per l’anno seguente, con riguardo ai profili professionali selezionati e
al numero delle ore specificamente dedicate, alle modalità e finalità di espletamento: tale
programmazione è oggetto di esame congiunto alle competenti rappresentanze sindacali
aziendali.
115
4. Ai fini di cui al comma 3, la partecipazione contemporanea dei dipendenti interessati ai
corsi formativi non dovrà pregiudicare la regolarità del servizio.
5. Le iniziative formative di cui al comma 2, lettere a), b), e) sono collocate all’interno
dell’orario di lavoro; quelle di cui alle lettere c), d) possono essere collocate anche al di
fuori dell’orario di lavoro. In entrambi i casi con decorrenza dell’ordinaria retribuzione
globale; fermo restando che la formazione espletata fuori dall’orario di lavoro non dà
diritto alla maggiorazione per lavoro straordinario.
6. Nel primo trimestre di ogni anno, l’azienda promuove un incontro con le competenti
rappresentanze sindacali aziendali per un esame congiunto dei risultati dell’attività
formativa dell’anno precedente.
7. L’attività formativa di cui alla presente lettera C) è registrata nel Libretto formativo del
cittadino del dipendente interessato.
NOTA A VERBALE
Ai fini delle offerte nelle gare di appalto, la tabella del costo orario deve evidenziare l’onere
dei permessi e dei congedi di cui al presente articolo.
DICHIARAZIONE CONGIUNTA
Le Parti stipulanti si incontreranno entro il primo semestre del 2010 per la ricerca delle
condizioni che consentano di istituire l’Ente bilaterale per la formazione.
116
Art. 42 - Trattamento per infermità dovuta a malattia o infortunio non sul lavoro
1. L’assenza per infermità dovuta a malattia o infortunio non sul lavoro – sia in
caso di inizio che di prosecuzione dell’assenza – deve essere comunicata dal
lavoratore all’azienda, salvo il caso di comprovato impedimento, prima
dell’inizio dell’orario di lavoro stabilito per consentire l’adozione di adeguate
misure organizzative.
2. Sia nel caso di inizio che di prosecuzione di assenza per infermità, il lavoratore
deve far pervenire ovvero spedire all’azienda, con raccomandata A.R., il
certificato medico attestante l’incapacità lavorativa entro due giorni dal rilascio;
fermo restando che il certificato stesso deve essere comunque redatto entro
ventiquattro ore dall’inizio dell’evento morboso.
6. Ai fini del comma 3, ogni mutamento anche temporaneo, durante l’assenza per
infermità, del domicilio o della dimora inizialmente resi noti all’azienda deve
essere tempestivamente comunicato dal lavoratore all’azienda stessa.
1. Nei casi di interruzione del servizio dovuta a infermità per malattia o infortunio non sul
lavoro debitamente certificata, il lavoratore, non in prova, ha diritto alla conservazione
del posto per un periodo, definito comporto breve, di 365 giorni calendariali.
117
Il suddetto periodo di conservazione del posto si intende riferito al cumulo delle
assenze verificatesi nei 1.095 giorni precedenti ogni nuovo ultimo episodio morboso.
3. Nell’ambito dei 1.095 giorni precedenti ogni nuovo ultimo episodio morboso, i periodi
di conservazione del posto di cui ai predetti commi 1 e 2 sono rispettivamente
aumentati di un periodo di durata massima di 120 giorni calendariali in caso di assenze
comportanti ricovero ospedaliero e/o day hospital, debitamente certificate. Tale periodo
è fruibile anche in maniera frazionata.
4. Il periodo di comporto prolungato di cui al comma 2 si applica anche nel caso in cui si
siano verificate, nei 1.095 giorni calendariali precedenti ogni nuovo ultimo episodio
morboso, almeno due malattie comportanti, ciascuna, un’assenza continuativa pari o
superiore a 90 giorni calendariali.
6. Resta salvo quanto previsto dalla legge 6 agosto 1975, per la conservazione del posto
dei lavoratori affetti da T.B.C.
8. Entro il mese di gennaio di ogni anno solare, l’azienda fornisce informazioni sulla
situazione relativa alla conservazione del posto di lavoro, con riguardo ai lavoratori che
hanno accumulato assenze per infermità pari o superiori a 250 giorni calendariali nei
1.095 giorni calendariali precedenti la data della comunicazione aziendale.
C) Trattamento economico
118
2. Ai fini dei trattamenti economici spettanti nei distinti periodi di comporto di cui ai
commi 1 e 2 della lettera B, si terrà conto dei periodi di assenza complessivamente
verificatisi nei 1.095 giorni calendariali precedenti ogni nuovo ultimo episodio
morboso. In tale premessa:
3. In caso di assenze comportanti ricovero ospedaliero e/o day hospital di cui al comma 3
della lettera B, l’azienda corrisponderà al lavoratore una integrazione di quanto egli
percepisce, in forza di disposizioni legislative e/o di altre norme, fino al
raggiungimento dell’ intera retribuzione globale mensile netta, per un periodo – anche
frazionato – di durata massima di 120 giorni calendariali. Le assenze a questo
medesimo titolo eccedenti tale durata massima danno diritto al trattamento di cui al
precedente comma 2, lettera a) e b), entro i limiti rispettivamente stabiliti.
1. Il lavoratore che raggiunga il limite di conservazione del posto di cui alla lettera B,
comma 1, e continui a trovarsi in assenza debitamente certificata, usufruirà, previa
richiesta scritta inoltrata prima del superamento del limite predetto, di un periodo
continuativo di aspettativa della durata massima di 90 giorni calendariali, durante il
quale non decorrerà retribuzione né anzianità ai fini di alcun istituto.
2. Il lavoratore che raggiunga il limite di conservazione del posto di cui alla lettera B,
commi 2, 4, 5 e continui a trovarsi in assenza debitamente certificata, usufruirà, previa
richiesta scritta inoltrata prima del superamento del limite predetto, di un periodo di
aspettativa della durata massima di 270 giorni calendariali, durante il quale non
decorrerà retribuzione né anzianità ai fini di alcun istituto.
In caso di assenze determinate da patologie gravi richiedenti terapie salvavita, che
determinano una discontinuità della prestazione lavorativa, l’aspettativa di cui al
presente comma 2 potrà essere fruita anche in maniera frazionata, in relazione alle
esigenze dei singoli periodi terapeutici.
119
E) Effetti del superamento dei termini del periodo di conservazione del posto o comporto
2. Qualora, il rapporto di lavoro non venga risolto da nessuna delle parti, lo stesso resterà
sospeso a tutti gli effetti, senza corresponsione della retribuzione e con decorrenza
dell’anzianità ai soli effetti del preavviso.
a) durante le fasce orarie di cui alla lettera A, comma 3, non si trovi a disposizione
nel domicilio o nella dimora comunicati al datore di lavoro;
lo stesso decade dal diritto al trattamento economico a carico dell’azienda per lo stesso
periodo per il quale l’istituto assicuratore non eroga l’indennità di malattia.
3. Il lavoratore non presente all’atto della visita di controllo nelle fasce orarie di
reperibilità sarà considerato assente ingiustificato ai sensi delle norme disciplinari,
salvo il caso di comprovato impedimento.
120
a) durante l’assenza per infermità, si dedichi ad attività lavorative anche a titolo
gratuito;
5. Criteri analoghi rispetto a quelli indicati nei precedenti commi 2 e 4 si applicano nei
confronti del personale che non percepisce indennità di malattia a carico dell’ INPS.
1. Ai fini della determinazione del periodo di conservazione del posto di lavoro e della
misura del correlato trattamento economico spettante, secondo quanto previsto dal
presente articolo, sono considerati utili i periodi dei rapporti di lavoro svolti dai
lavoratori continuativamente – a seguito di passaggio diretto – alle dipendenze di
più aziende che gestiscono servizi di igiene ambientale e attività accessorie e/o
complementari, indipendentemente dalla forma giuridica dell’impresa o dell’ente.
2. Ai sensi e per gli effetti dell’art. 6 del vigente CCNL, l’azienda cessante fornirà
all’azienda subentrante nella gestione dell’appalto/affidamento e ai lavoratori
interessati una dichiarazione che attesti, per ogni dipendente, il periodo di
conservazione del posto di lavoro goduto e quello residuo nonché le specifiche
misure del correlato trattamento economico erogato precedentemente alla data del
passaggio dei lavoratori alle dipendenze dell’azienda subentrante.
121
Art. 43 - Trattamento per infortunio sul lavoro
2. In caso di assenza per infortunio sul lavoro o malattia professionale, indennizzati dal
competente istituto assicuratore, al lavoratore non in prova l’azienda conserva il posto
fino alla guarigione clinica. Per tutta la durata dell’assenza, l’azienda assicura al
lavoratore una integrazione di quanto lo stesso percepisce, in forza di disposizioni
legislative e/o di altre norme, dall’istituto assicuratore fino al raggiungimento della sua
retribuzione globale mensile netta, salvo quanto previsto dall’art.11, c. 22 e fatto salvo
il trattamento economico per i primi tre giorni a carico dell’azienda stessa, pari al 100%
della retribuzione globale mensile netta del lavoratore.
4. Nel caso in cui il lavoratore non ottemperi agli obblighi di cui al comma 3, l’azienda
sospenderà l’erogazione dell’intero trattamento ivi previsto ed esperirà le conseguenti
azioni di recupero del credito.
6. Qualora l’infortunio sul lavoro sia causato da colpa di un terzo, l’azienda ha facoltà di
ripetere dal lavoratore, fino a concorrenza del risarcimento effettuato dal terzo a tale
titolo, la quota di trattamento economico corrisposta a proprio carico.
c) senza giustificato motivo, ometta di presentarsi ovvero si rifiuti di sottoporsi alle visite
mediche di controllo e agli altri accertamenti specialistici effettuati dall’istituto assicuratore e/o
dalle competenti strutture sanitarie.
9. Per quanto concerne i lavoratori in prova, il periodo di prova rimarrà sospeso fino alla
guarigione clinica accertata dall’Inail.
122
Art. 44 - Inidoneità sopravvenuta
5 - L’Azienda deve dare comunicazione scritta al lavoratore dell’esito della visita medica
cui è stato sottoposto, limitatamente, tuttavia, alla constatazione della sua capacità lavorativa.
A salvaguardia del diritto alla segretezza dei dati riferiti alla propria condizione sanitaria,
il lavoratore dovrà consegnare ogni e qualsiasi certificazione e documentazione medica in suo
possesso esclusivamente e direttamente al medico competente.
123
7 - Nei casi previsti dal precedente punto 6, lettere c) e d), l’Azienda verifica la possibilità
di mantenere il lavoratore in servizio con mansioni equivalenti a quelle precedentemente svolte
ovvero, in mancanza, con mansioni inferiori.
a) Nei confronti dei lavoratori riconosciuti, con le procedure di cui ai commi precedenti,
inidonei alle mansioni per cui erano stati assunti od a cui erano stati successivamente adibiti,
l’Azienda, esperita infruttuosamente la procedura di ricollocazione, procederà alla risoluzione
del rapporto di lavoro con il riconoscimento di una somma “una tantum” definita nella
sottoindicata tabella.
b) L’esonero, stante la condizione di cui al precedente punto a), avverrà senza
corresponsione di premio per i lavoratori che al momento del provvedimento del licenziamento
abbiano un’età anagrafica pari a quella stabilita dalle disposizioni in materia previdenziale per
il collocamento a riposo per limiti di età, diminuita di un anno.
124
Anni di servizio Mensilità globali dell’ultima retribuzione
Aziendale ( X 14 :12)
10 compiuti 3
11 “ 4
12 “ 5
13 “ 6
14 “ 7
15 “ 8
16 “ 9
17 “ 10
18 “ 11
19 “ 12
20 “ 14
22 “ 13
24 “ 12
25 “ 11
26 “ 10
27 “ 9
28 “ 8
29 “ 7
anzianità di servizio maggiore di 29 anni 6
Dichiarazione a verbale
Nel numero degli anni indicati nella tabella “anni di servizio aziendale” sono compresi quelli
prestati alle dipendenze della preesistente gestione in economia o privata, per le Aziende
costituite da meno di dieci anni o di nuova costituzione.
125
Art. 45 - Tutela e sostegno della maternità e della paternità
1. La tutela e il sostegno della maternità e della paternità sono disciplinati dalle norme del
D.Lgs. 26.3.2001, n. 151, e successive modificazioni e integrazioni. Per i relativi permessi
retribuiti si fa riferimento alla retribuzione globale.
126
Art. 46 – Tutela delle persone handicappate
1. Nei confronti dei dipendenti che si trovino nelle condizioni individuate dalla legge 5
febbraio 1992, n. 104 e successive modificazioni, si applicano le agevolazioni di cui
all'art. 33 della legge medesima e agli artt. 19 e 20 della legge 8 marzo 2000, n. 53, fatti
salvi gli accertamenti e secondo i criteri ivi previsti.
4. Successivamente al compimento del terzo anno di vita del bambino, la lavoratrice madre
o, in alternativa, il lavoratore padre, anche adottivi, di minore con handicap in situazione
di gravità, parente o affine entro il terzo grado, hanno diritto a tre giorni di permesso
mensile retribuito, fruibili anche in maniera continuativa o oraria a condizione che la
persona con handicap in situazione di gravità non sia ricoverata a tempo pieno.
5. Ai permessi di cui ai commi 2 e 3, che si cumulano con quelli previsti all'articolo 7 della
legge n. 1204/1971, si applicano le disposizioni di cui all'ultimo comma del medesimo
articolo 7, nonché quelle contenute negli articoli 7 e 8 della legge 9 dicembre 1977, n.
903.
6. I genitore o il familiare lavoratore che assista con continuità un parente o un affine entro
il terzo grado handicappato ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più
vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito ad altra sede senza il proprio
consenso.
10. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche agli affidatari di persone
handicappate in situazione di gravità nonché all’altro genitore anche qualora non ne abbia
diritto.
127
11. Le presenti disposizioni si applicano altresì ai genitori e ai familiari lavoratori che
assistono con continuità e in via esclusiva un parente o un affine entro il terzo grado
portatore di handicap, ancorché non convivente.
12. La presente regolamentazione è conforme a quanto previsto dalla legge 5.2.1992, n. 104 e
successive modificazioni. Conseguentemente, per l'applicazione delle presenti norme si
osservano le disposizioni emanate dai Ministeri, dalle strutture e dagli organismi pubblici
competenti.
128
Art. 47 - Tutela delle persone tossicodipendenti o affette da etilismo
1. I lavoratori, dei quali sia stato accertato dalle competenti strutture pubbliche lo
stato di tossicodipendenza e che intendano accedere ai programmi di terapia e/o
riabilitazione presso i servizi sanitari delle unità sanitarie locali o di altre strutture
terapeutico-riabilitative e socio-assistenziali abilitate, hanno diritto ad un periodo di
aspettativa con la conservazione del posto di lavoro allo scopo di effettuare il
programma di terapia e/o riabilitazione. Tale periodo, fruibile anche in misura
frazionata, non può eccedere la durata del programma terapeutico e, in ogni caso,
non può superare nel complesso la durata di tre anni.
5. Qualora il lavoratore non riprenda servizio entro dieci giorni lavorativi dal
completamento del programma terapeutico o dalla scadenza del periodo massimo di
aspettativa ovvero dalla data dell'eventuale, volontaria interruzione anticipata del
programma terapeutico, il rapporto di lavoro si intenderà risolto.
129
9. Durante il periodo di aspettativa il rapporto di lavoro si intende sospeso a tutti gli
effetti, senza corresponsione della retribuzione e senza decorrenza di anzianità.
13. Le disposizioni di cui al presente articolo trovano applicazione anche ai fini della
tutela delle persone affette da etilismo.
130
Art. 48 – Tutela delle persone affette da immunodeficienza (AIDS)
- aspettativa non retribuita per la durata della terapia e comunque per un periodo non
superiore a tre anni;
- permessi non retribuiti per brevi periodi fino ad un massimo di otto mesi.
131
Art. 49 - Permessi per donazione di midollo osseo
2. Ai fini della concessione dei permessi di cui al primo comma, l'effettuazione predetta
deve essere comprovata da specifiche certificazioni.
132
Art. 50 - Assistenza a malati irreversibili o di lunga durata
Fermo restando quanto previsto dalla legge 5 febbraio 1992, n.104, e dalla legge 8 marzo 2000,
n.53, con le integrazioni di cui alla sentenza di Corte Costituzionale n. 19 del 26.1.09, ai
lavoratori che abbiano la necessità di assistere il coniuge, il convivente o un parente entro il 3°
grado, anche non convivente, non ricoverati a tempo pieno, bisognosi di assistenza in quanto
colpiti da una malattia di particolare gravità o di lunga durata, l'azienda, compatibilmente con
le esigenze tecnico – organizzative, permetterà di praticare orari flessibili individuali e/o di
turnazione agevolata utili all'assistenza del congiunto e concederà permessi non retribuiti anche
per periodi plurisettimanali, previa presentazione di idonea documentazione.
133
Art. 51 – Permessi per eventi familiari gravi
1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4, comma 1, della legge 8.3.2000, n. 53 e degli artt. 1 e
3 del Regolamento d'attuazione di cui al Decreto interministeriale 21.7.2000 n. 278, la
lavoratrice e il lavoratore hanno diritto a tre giorni lavorativi di permesso retribuito
all’anno in caso di decesso o di documentata grave infermità del coniuge, anche
legalmente separato, o di un parente entro il secondo grado, anche non convivente, o di
un soggetto componente la famiglia anagrafica della lavoratrice o del lavoratore
medesimi
3. Nel caso di richiesta del permesso per grave infermità dei soggetti indicati, il lavoratore
deve presentare, entro il termine massimo di cinque giorni dalla ripresa dell’attività
lavorativa, idonea documentazione del medico specialista del Servizio sanitario
nazionale o con esso convenzionato o del medico di medicina generale o del pediatra di
libera scelta o della struttura sanitaria nel caso di ricovero o intervento chirurgico.
4. Nel caso di richiesta del permesso per decesso, il lavoratore è tenuto a documentare
detto evento con la relativa certificazione, ovvero, nei casi consentiti, con dichiarazione
sostitutiva.
5. I giorni di permesso devono essere utilizzati entro sette giorni dal decesso o
dall'accertamento dell’insorgenza della grave infermità o della necessità di provvedere
a conseguenti specifici interventi terapeutici.
6. Nel caso di documentata grave infermità dei soggetti indicati al comma 1, il lavoratore
ed il datore di lavoro possono concordare, in alternativa all’utilizzo dei giorni di giorni
di permesso, diverse modalità di espletamento dell’ attività lavorativa comportanti una
riduzione dell’orario di lavoro complessivamente non inferiore ai giorni di permesso
che vengono sostituiti.
7. L'accordo è stipulato in forma scritta, sulla base della proposta della lavoratrice o del
lavoratore ed in esso sono indicati i giorni di permesso che sono sostituiti dalle diverse
modalità concordate e la cadenza temporale di produzione da parte del lavoratore della
idonea certificazione atta a documentare la permanenza della grave infermità. Dal
momento in cui venga accertato il venire meno della grave infermità il lavoratore è
tenuto a riprendere l’attività lavorativa secondo le modalità ordinarie. Il corrispondente
periodo di permesso non goduto può essere utilizzato per altri eventi che dovessero
verificarsi nel corso dell'anno, alle condizioni previste dalle presenti disposizioni.
134
9. I permessi di cui al presente articolo sono cumulabili con quelli previsti per l'assistenza
delle persone handicappate dall'art. 33 della legge 5.2.1992, n. 104, e successive
modificazioni.
10. Qualora, nello stesso anno, si verifichino lutti per decesso di genitori, coniuge, figli,
fratelli o altro familiare convivente, il lavoratore ha diritto a corrispondenti periodi di
tre giorni di permesso retribuito, sempreché tali lutti non intervengano in periodi di
ferie o di malattia del lavoratore stesso.
1. Ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 4, comma 2, della legge n. 53/2000 e
dagli artt. 2 e 3 del Regolamento d'attuazione di cui al Decreto interministeriale
21.7.2000 n. 278, il lavoratore ha diritto ad un periodo di congedo per i gravi motivi
familiari espressamente indicati dalle richiamate disposizioni di legge, relativi alla
situazione personale, della propria famiglia anagrafica e dei soggetti di cui all'art. 433
cod. civ, anche se non conviventi, nonché dei portatori di handicap, parenti o affini
entro il terzo grado, anche se non conviventi.
2. Tale congedo, utilizzabile in modo continuativo o frazionato, non potrà essere superiore
a due anni nell'arco dell'intera vita lavorativa.
5. Il datore di lavoro è tenuto, entro 10 giorni dalla richiesta del congedo, ad esprimersi
sulla stessa e a comunicare l'esito al dipendente.
8. Nel caso di rapporti di lavoro a tempo determinato, la richiesta di congedo può essere in
ogni caso negata per incompatibilità con la durata del rapporto in relazione al periodo di
congedo richiesto, ovvero quando i congedi già concessi hanno superato i tre giorni nel
corso del rapporto di lavoro a termine nonché quando il rapporto è stato instaurato in
ragione della sostituzione di altro dipendente in congedo ai sensi della presente norma.
9. Il congedo di cui alla presente lettera B) può essere altresì richiesto per il decesso di
uno dei soggetti di cui all’art. 1 del citato Decreto n. 278/2000, per il quale il
richiedente non abbia la possibilità di utilizzare permessi retribuiti nello stesso anno ai
135
sensi delle medesime disposizioni. Nel caso in cui la richiesta, del congedo per questo
motivo sia riferita a periodi non superiori a tre giorni, il datore di lavoro è tenuto ad
esprimersi entro 24 ore dalla stessa e a motivare l’eventuale diniego sulla base di
eccezionali ragioni organizzative, nonché ad assicurare che il congedo venga fruito
comunque entro i successivi sette giorni.
10. Il lavoratore, una volta superata la durata minima del congedo specificata nella
richiesta, ha diritto a rientrare nel posto di lavoro anche prima del termine del periodo
di congedo previo preavviso non inferiore a sette giorni.
11. Durante il periodo dì congedo dì cui al presente articolo, il lavoratore conserva il posto
di lavoro, non ha diritto alla retribuzione né alla decorrenza de!l'anzianità per nessun
istituto e non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa.
DICHIARAZIONI CONGIUNTE
Le disposizioni contrattuali di cui alle lettere A e B del presente articolo assorbono fino a
concorrenza i trattamenti eventualmente già previsti allo stesso titolo a livello aziendale.
136
Art. 52 – Aspettativa per adozione e affidamento
1. Fermo restando quanto previsto dalla legge 8.3.2000, n. 53, ai lavoratori che scelgano di
adottare o avere in affidamento bambini e abbiano bisogno di una fase di ambientamento
con la persona adottata o in affido, sia in Italia che all'estero, le aziende - per i casi in cui i
lavoratori non possano fruire di specifiche agevolazioni ai sensi della legislazione vigente –
riconosceranno, compatibilmente con le esigenze tecnico – organizzative, periodi di
aspettativa non retribuita fino a un anno, dietro presentazione della documentazione del
competente giudice dei minori.
2. Durante il periodo di aspettativa il rapporto di lavoro si intende sospeso a tutti gli effetti,
senza decorrenza della retribuzione e senza decorrenza di anzianità.
137
Art. 53 – Aspettativa per volontariato
3. Fermo restando le disposizioni del DPR 21.7.1994, n. 613 in considerazione della natura di
servizio pubblico essenziale gestito dalle aziende e dal loro dovere di collaborazione in
caso di calamità, si precisa che – allo scopo di assicurare l'efficienza indispensabile a far
fronte alle situazioni di emergenza determinate da eventi calamitosi – il personale delle
aree interessate, pur potendo aderire al volontariato, è tenuto prioritariamente a
disposizione dell'azienda per gli interventi di carattere tecnico e per tutte le attività di
supporto connesse a detti interventi.
4. Durante il periodo di aspettativa il rapporto di lavoro si intende sospeso a tutti gli effetti,
senza corresponsione della retribuzione e senza decorrenza di anzianità.
138
Art. 54 - Richiamo alle armi
1. Il richiamo alle armi non risolve il rapporto di lavoro. Ai dipendenti interessati verrà
applicato il trattamento economico previsto dalle leggi in vigore.
139
CAPITOLO VIII
• parità di trattamento tra uomini e donne per quanto concerne accesso al lavoro,
condizioni di lavoro, formazione e promozione professionale;
• prevenzione e repressione di discriminazioni a causa della religione, delle convinzioni
personali, degli handicap, dell’età, dell’orientamento sessuale;
• prevenzione e repressione dei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale;
140
Art. 56 - Prevenzione e repressione del mobbing
1. Le parti riconoscono che la tutela della dignità, dei diritti fondamentali e della salute psico-
fisica dei dipendenti è essenziale per garantire la qualità della vita negli ambienti di lavoro.
A tal fine, le Parti impegnano le imprese ed i lavoratori affinché, nell’ambiente lavorativo,
siano prevenute e comunque contrastate ripetute e sistematiche vessazioni atte a produrre
nei dipendenti uno stato di abituale sofferenza fisica e morale.
A questo riguardo, si richiama quanto proclamato, a livello comunitario con la Risoluzione
del Parlamento europeo A5-0283/2001 del 20.9.2001.
141
CAPITOLO IX
I. RAPPRESENTANZA SINDACALE
b - Il calcolo del 6% dei dipendenti previsto alla precedente lettera a) va effettuato prendendo a
riferimento il numero complessivo dei dipendenti in forza presso tutte le aziende associate alla
data del 31 ottobre dell’anno precedente quello di riferimento.
c - Le ore di permesso risultanti dal monte vanno ripartite tra le Organizzazioni Sindacali di
cui al precedente punto a, in misura proporzionale al numero degli iscritti aziendali a
ciascuna di esse, come sopra determinati, risultante alla stessa data del 31 ottobre dell’anno
precedente quello di riferimento.
d - Nel monte ore suindicato rientra tutta l’attività sindacale, compresa quella riguardante
la partecipazione a riunioni, anche se convocate dalle Aziende ed a commissioni comunque
denominate.
e - Il suddetto monte ore così determinato costituisce un tetto invalicabile annuale. Non è
consentita né la fruizione di eventuali residui in anni successivi a quello di competenza, né
l’anticipazione del monte ore afferente l’anno successivo.
142
f - Il monte ore di permessi sopra determinato costituisce un limite invalicabile ed assorbe
per le Organizzazioni stipulanti il presente accordo quanto previsto dalla Legge n. 300/70
agli artt. 23 e 30 e, pertanto, ogni e qualsiasi livello di istanza sindacale, ivi comprese le
convocazioni degli organi direttivi confederali, nazionali, regionali, provinciali o
comprensoriali, etc.
h - Tutti i permessi vengono accordati a richiesta scritta delle federazioni sindacali stipulanti il
CCNL ed avanzata con un preavviso di almeno 24 ore, salvo casi di particolare urgenza. Le
richieste di permesso devono essere controfirmate dal responsabile dell’organo direttivo di
appartenenza del lavoratore interessato e quelle relative alla partecipazione alle riunioni degli
organi direttivi devono essere corredate dalla copia della lettera di convocazione dello stesso
organo.
i - All’infuori di quanto previsto dalle presenti norme, potranno essere concessi, altresì,
permessi sindacali non retribuiti, compatibilmente con le esigenze di servizio.
NORMA TRANSITORIA
Le disposizioni di cui al Par. II, lettera b) trovano applicazione dal 1° gennaio 2010 con
riferimento ai dati rilevati al 31 ottobre 2009.
CHIARIMENTO A VERBALE
Con riguardo ai dipendenti in forza presso ciascuna azienda, utili ai fini del calcolo del monte
ore annuo aziendale dei permessi retribuiti sindacali, di cui al precedente par. II, lett. a), le parti
convengono che essi si computino come unità intere, quale che sia la durata della loro
prestazione lavorativa e la forma del rapporto di lavoro in essere. I dipendenti a tempo
determinato debbono essere inclusi nel calcolo salvo che sostituiscano i lavoratori assenti con
diritto alla conservazione del posto.
a - Ai dirigenti sindacali del settore igiene urbana indicati alla Federambiente dalle
Organizzazioni Sindacali di categoria stipulanti, di cui al punto a del precedente punto II,
verranno concessi 30 permessi sindacali retribuiti complessivi, per tutta la durata del loro
mandato riferito all’anno solare.
b - Detti permessi potranno essere fruiti soltanto dai lavoratori i cui nominativi saranno
comunicati, entro il 30 novembre di ogni anno, dalle Organizzazioni Sindacali alla
Federambiente, la quale si farà parte diligente al fine di trasmetterli alle singole Aziende
interessate.
143
c - La mancata comunicazione dei nominativi dei lavoratori soprarichiamati comporterà
l’automatica decadenza del diritto di fruire dei permessi previsti dal presente articolo.
e - In deroga a quanto previsto alla precedente lettera a), il 50% dei permessi spettanti a
ciascuna organizzazione stipulante (arrotondato all’unità inferiore) potrà essere frazionato
per un periodo non inferiore a due mesi.
f - Il numero complessivo dei permessi spettanti alle Organizzazioni Sindacali stipulanti, di cui
alla lettera a) del precedente punto II., verrà ripartito in misura proporzionale al numero
nazionale degli iscritti, determinati esclusivamente in base alle deleghe alle trattenute
aziendali, riferito al 31 ottobre dell’anno precedente quello di riferimento. Detto numero
dovrà essere comunicato alla Federambiente ed alle OO.SS. stipulanti il CCNL
territorialmente competenti da tutte le Aziende che applicano il presente CCNL entro il 15
novembre successivo.
g - Ai dirigenti sindacali, che fruiscono dei permessi sindacali retribuiti previsti dal presente
punto, viene corrisposta la retribuzione globale, così come previsto dal CCNL, comprensiva di
tutti gli elementi collegati al reparto e/o ufficio, alla mansione ed al livello di inquadramento di
appartenenza.
Non competono ai suddetti dirigenti sindacali, che fruiranno di permessi sindacali, gli
indumenti di lavoro.
I periodi di permesso non danno luogo alla maturazione di ferie. In deroga, la norma di cui
sopra non si applica per i periodi di permesso che non superino i due mesi nell’anno solare e
per n. 15 lavoratori che fruiscano di permessi sindacali nazionali retribuiti la cui durata sia
riferita all’intero anno solare.
Per quanto riguarda, infine, l’istituto della produttività si fa rinvio a quanto verrà stabilito dalle
parti stipulanti in sede di accordi aziendali.
Il monte ore complessivamente determinato per singola azienda così come previsto dal punto
II., per la parte spettante alle Organizzazioni Sindacali di categoria di C.G.I.L.-C.I.S.L.-U.I.L.
stipulanti il CCNL verrà diviso fra le stesse secondo i criteri sotto specificati:
1 - Nel caso di realizzazione di Rappresentanze Sindacali Unitarie il 50% del monte ore verrà
assegnato alla gestione di queste ultime mentre il restante 50% verrà ripartito pariteticamente
tra C.G.I.L., C.I.S.L. e U.I.L.
2 - Nel caso di non realizzazione delle suindicate RSU la parte di monte ore spettante a
C.G.I.L., C.I.S.L. U.I.L. detratta dalla spettanza garantita di diritto alle singole Organizzazioni
144
con i criteri previsti dalla legge n° 300 del 20 maggio 1970, verrà distribuita proporzionalmente
fra le stesse tenendo conto del singolo grado di rappresentatività aziendale.
L’onere derivante dall’applicazione del punto III del presente contratto relativo ai permessi
sindacali nazionali verrà ripartito tra tutte le Aziende aderenti alla Federambiente in
proporzione del personale in forza al 1° gennaio di ogni anno.
145
Art. 58 - Diritti sindacali
1 - Diritto d’affissione
I lavoratori hanno diritto di riunirsi, in Azienda, fuori dell’orario di lavoro, nonché durante
l’orario di lavoro, nei limiti di 10 ore annue pro capite; in quest’ultimo caso verrà corrisposta
la normale retribuzione.
Riconosciuta l’esigenza che i servizi svolti debbano essere assicurati, data la particolare loro
natura di servizi di interesse pubblico, le Assemblee saranno tenute di massima nelle ultime ore
di lavoro, salvo casi del tutto eccezionali, allo scopo di evitare il più possibile disagi agli utenti.
Le riunioni - che possono riguardare la generalità dei lavoratori o gruppi di essi - sono indette
singolarmente, o congiuntamente, dalle Rappresentanze Sindacali Aziendali e/o dalle strutture
esterne delle Organizzazioni Sindacali stipulanti il presente CCNL, con ordine del giorno su
materie di interesse sindacale di lavoro e secondo l’ordine di precedenza delle convocazioni,
comunicate alla Direzione dell’Azienda con un preavviso di almeno 24 ore.
146
Alle riunioni possono partecipare dirigenti esterni del Sindacato che ha costituito la
Rappresentanza Sindacale Aziendale.
4 - Sedi sindacali
Nelle Aziende con almeno 100 dipendenti, viene posto permanentemente a disposizione delle
Rappresentanze Sindacali Aziendali per l’esercizio delle loro funzioni un idoneo locale
comune all’interno dell’Azienda o nelle immediate vicinanze di essa.
Nelle Aziende con un numero inferiore di dipendenti, le Rappresentanze Sindacali Aziendali
hanno diritto di usufruire, ove ne facciano richiesta, di un locale idoneo per le loro riunioni
147
Art. 59 – Istituti di patronato
3. Per l’attuazione pratica dei suddetti punti 1) e 2) si addiverrà a specifici accordi stipulati
tra le parti.
148
Art. 60 - Attività culturali e ricreative
2. Per lo svolgimento delle suddette attività, l’azienda concorre con un contributo annuale pari
a 21,00 euro, commisurato al numero di lavoratori a tempo indeterminato in servizio all’inizio
di ogni anno.
Il contributo versato da ciascun lavoratore che partecipi a dette attività come associato agli
organismi di cui al precedente comma 1 non potrà essere inferiore ad un importo annuale pari a
10,50 euro.
3. Sono fatte salve le condizioni di miglior favore, fermo restando che, qualora il contributo
aziendale versato per le suddette attività sia superiore a quello sopra indicato, quest’ultimo
concorre e non aumenta quello percepito a titolo di miglior favore.
4. I lavoratori che siano impegnati nello svolgimento e/o nell’organizzazione dell’attività di cui
al precedente comma 1) possono fruire di permessi non retribuiti compatibilmente con le
esigenze di servizio.
149
CAPITOLO X
***
***
VERTENZE INTERPRETATIVE
1. Qualora il lavoratore ritenga disattesa nei propri confronti una norma disciplinante il
rapporto di lavoro, così come regolato dal presente CCNL, può chiedere che la questione
venga esaminata con la Direzione aziendale, anche facendosi assistere da un
rappresentante dell’Associazione sindacale alla quale sia iscritto o abbia conferito
mandato.
2. La richiesta di esame della questione è inoltrata, per iscritto, dal lavoratore all’azienda con
apposita domanda contenente l’indicazione della norma in ordine alla quale si intende
proporre reclamo e i motivi del reclamo stesso.
3. La Direzione aziendale, entro 10 giorni lavorativi dalla data di ricevimento della domanda,
fissa un incontro con il lavoratore per l’esame della controversia. Al termine di tale fase
viene sottoscritto da tutte le parti interessate uno specifico verbale.
150
Art. 62 - Procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie collettive ed
esercizio del diritto di sciopero
Le eventuali divergenze in merito alla interpretazione del presente CCNL sono rimesse per la
loro definizione alle parti stipulanti.
151
CAPITOLO XI
A. Obiettivi
1. Le Parti stipulanti individuano come valori condivisi la tutela della salute, la sicurezza
sul luogo di lavoro, il rispetto dell’ambiente, lo sviluppo eco-sostenibile delle attività
produttive e concordano sulla necessità di consolidare e diffondere comportamenti e
applicazioni consapevoli e partecipati delle norme contrattuali e di legge in materia.
Pertanto, le Parti si impegnano a favorire la crescita in ogni luogo di lavoro della cultura
della sostenibilità ambientale attraverso la sensibilizzazione di ciascun dipendente,
l’utilizzo di idonei sistemi di gestione ambientale, le procedure operative e i programmi
di formazione del personale.
3. Obiettivo comune è quello del miglioramento continuo del livello di sicurezza e di salute
sul luogo di lavoro e della tutela dell’ambiente attraverso una gestione preventiva e
sistemica dei fattori di rischio, in attuazione di quanto previsto dal D.Lgs. 9 aprile 2008,
n. 81 e successive modifiche e integrazioni e dal vigente CCNL.
4. Nel quadro degli adempimenti e delle attribuzioni stabiliti dalle disposizioni legislative e
contrattuali in materia, nel rispetto della distinzione dei ruoli e delle prerogative
riconosciuti alle competenti parti aziendali dal vigente CCNL, le Parti stipulanti
condividono altresì l’impegno affinché nei luoghi di lavoro siano assicurate le attività di
informazione/formazione finalizzate al raggiungimento degli obiettivi in materia di
sicurezza e salute dei lavoratori e di tutela dell’ambiente.
NOTA A VERBALE
Le parti stipulanti confermano che l’attuazione del piano di valutazione dei rischi assorbe
e sostituisce quanto già previsto dall’art. 38 del CCNL 2/8/1995.
152
B. Gestione della sicurezza e salute sul luogo di lavoro e tutela dell’ambiente
Il datore di lavoro
3. In materia di salute e sicurezza del lavoro la delega di funzioni da parte del datore di
lavoro, gli obblighi non delegabili e gli obblighi di sua pertinenza sono fissati
rispettivamente dagli artt. 16, 17, 18 del D.Lgs. n. 81/2008.
Il lavoratore
153
2. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre
persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o
omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal
datore di lavoro.
1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è il lavoratore non in prova con contratto
a tempo indeterminato in forza presso l’azienda o unità produttiva da essi eletto per
quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.
3. Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza svolge le sue funzioni nel rispetto del
segreto industriale.
Il medico competente
1. Il medico competente, ove nominato, collabora con il datore di lavoro e con il servizio di
prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, anche ai fini della programmazione,
ove necessaria, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione dell’attuazione delle
misure per la tutela della salute e della integrità psicofisica dei lavoratori, all’attività di
formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza;
154
programma ed effettua la sorveglianza sanitaria, ove necessaria, istituisce una cartella
sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria, visita gli
ambienti di lavoro almeno una volta l’anno, comunica per iscritto i risultati anonimi
collettivi della sorveglianza sanitaria in occasione della riunione periodica, informa ogni
lavoratore interessato della sorveglianza sanitaria.
3. Nel corso della riunione, il datore di lavoro sottopone all’esame dei partecipanti il
documento di valutazione dei rischi, l’andamento degli infortuni e delle malattie
professionali e della sorveglianza sanitaria, i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e
l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale, i programmi di
informazione/formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori.
4. Nel corso della riunione possono essere individuati codici di comportamento e buone
prassi per prevenire i rischi da infortuni e di malattie professionali nonché obiettivi di
miglioramento della sicurezza complessiva sulla base di linee guida.
155
4. Prima dell’inizio della gestione del servizio in appalto/affidamento, l’impresa
appaltatrice nonché l’impresa che gestisce attività esternalizzante a termini dell’art. 8
sono tenute a sottoscrivere il DUVRI e relativa documentazione, acquisendone copia dal
datore di lavoro committente.
In considerazione del fatto che le modifiche apportate dal CCNL 30.6.2008 all’assetto
organizzativo del servizio di raccolta manuale e/o meccanizzata, con particolare
riferimento alla raccolta differenziata, - già a partire dalla loro entrata in vigore (1.5.2008)
– costituiscono oggetto di esame congiunto tra le competenti parti aziendali, “per
confrontarsi in ordine alle caratteristiche tecniche e di sicurezza dei veicoli nonché alle
modalità di svolgimento delle mansioni e alle connesse condizioni di lavoro” del
conducente monoperatore, le parti stipulanti convengono che, nell’ambito del programma
di sorveglianza sanitaria nonché della riunione periodica aziendale, siano coerentemente
valutate le condizioni operative del conducente monoperatore addetto al servizio di
raccolta.
A decorrere dal 18.9.2008, ai fini degli adempimenti stabiliti dalle vigenti disposizioni
legislative e contrattuali in materia, le parti stipulanti convengono quanto segue.
I Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in carica alla data del 18.9.2008
assumono la nuova denominazione di RLSSA mantenendo la titolarità dei poteri, le
attribuzioni, le funzioni ad essi riconosciuti dalle disposizioni legislative e contrattuali
in materia.
L’attribuzione della nuova denominazione avviene a parità di trattamento legislativo e
contrattuale nonché a parità di costi per l’azienda, in riferimento a tutti gli istituti.
Ai fini del computo dei lavoratori di cui al comma 2, si considera utile il numero medio
dei lavoratori nell’anno solare precedente, fatta eccezione per quelli individuati dall’art.
4 del D.Lgs. n. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni.
156
Hanno diritto di voto i lavoratori, non in prova, in forza presso l’azienda o unità
produttiva con contratto a tempo indeterminato ovvero a tempo determinato di durata
almeno semestrale.
Possono essere eletti i lavoratori non in prova con contratto a tempo indeterminato in
forza presso l’azienda o unità produttiva.
6. Dimissioni
a) Procedura di elezione
a) Procedura di elezione
Ove sia costituita la RSU, i RLSSA sono eletti tra i componenti della RSU nel
modo seguente.
157
All’atto della costituzione della RSU, il candidato a rappresentante per la sicurezza
viene indicato specificamente tra i candidati proposti per la
RSU.
In questo caso la procedura di elezione è quella applicata per l’elezione della RSU.
Qualora la RSU non sia stata ancora costituita ovvero nell’impresa o unità
produttiva operino le RSA aderenti alle organizzazioni sindacali nazionali
stipulanti ovvero queste ultime non siano state costituite, i RLSSA sono eletti dai
lavoratori al loro interno, secondo la procedura vigente per le imprese o unità
produttive fino a 15 lavoratori attivata dalle competenti organizzazioni sindacali.
Per l’espletamento degli adempimenti di cui all’art. 50, comma 1, lett. b), c), d), e), f),
g), i), l) del D.Lgs. n. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni nonché per la
partecipazione alla riunione periodica di cui all’art. 35 del medesimo D.Lgs. al RLSSA
sono riconosciuti corrispondenti permessi con decorrenza della retribuzione globale,
aggiuntivi a quelli previsti dai precedenti commi 8 e 9.
11. Preavviso
Il diritto di accesso ai luoghi di lavoro viene esercitato senza alcun pregiudizio del
normale svolgimento dell’attività aziendale e nel rispetto delle norme previste dalla
legge.
Il rappresentante per la sicurezza segnala preventivamente al datore di lavoro le visite
che intende effettuare ai luoghi di lavoro.
Tali visite si svolgono, di norma, congiuntamente al responsabile del servizio di
prevenzione e protezione o ad un addetto da questi incaricato.
La consultazione del RLSSA da parte del datore di lavoro, secondo quanto previsto dal
D.Lgs n. 81/2008, si svolge in modo da garantire la sua effettività e tempestività.
158
Il RLSSA ha il diritto di ricevere le informazioni e la documentazione aziendale di cui
all’art. 50, comma 1, lettere e) e f) del D.Lgs. n. 81/2008 nonché il diritto di consultare
il documento di valutazione dei rischi di cui all’art.17, comma 1, e di cui all’art. 26,
comma 3, del citato D.Lgs.
Per informazioni inerenti l’organizzazione e i luoghi di lavoro si intendono quelle
riguardanti l’unità produttiva per gli aspetti relativi all’igiene e sicurezza del lavoro.
Il RLSSA è tenuto a fare un uso strettamente connesso alla sua funzione delle notizie e
della documentazione ricevute, nel rispetto del segreto industriale a termini dell’art. 50,
comma 6, del D.Lgs. n. 81/2008.
Le modalità, la durata e i contenuti specifici della formazione del RLSSA sono stabiliti
nel rispetto dei seguenti contenuti minimi:
a) principi giuridici comunitari e nazionali;
b) legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro; c)
principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;
d) definizione e individuazione dei fattori di rischio;
e) valutazione dei rischi;
f) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e
protezione;
g) aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei lavoratori;
h) nozioni di tecnica della comunicazione.
La durata del corso base iniziale è di 36 ore, di cui almeno 18 sui rischi specifici
presenti in azienda e le conseguenti misure di prevenzione e protezione adottate, con
verifica di apprendimento.
L’aggiornamento periodico ha una durata di 6 ore annue per le imprese che occupano
fino a 50 lavoratori e di 12 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori.
La formazione del RLSSA avviene durante l’orario di lavoro e non può comportare
oneri economici a suo carico.
159
Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile e deve consentire di
acquisire le conoscenze e competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul
lavoro.
NORMA TRANSITORIA
I RLS presenti nelle aziende alla data del 18.9.2008 in numero maggiore di quanto stabilito
dalla presente lettera D) restano in carica fino alla scadenza dei mandati in corso.
DICHIARAZIONI A VERBALE
1. Le Parti stipulanti si incontreranno entro il primo semestre del 2010 per la ricerca delle
condizioni che consentano di costituire l’Osservatorio nazionale sulla salute e sicurezza
del lavoro, al fine di analizzare l’applicazione nelle aziende della normativa in materia.
2. Le Parti stipulanti, nel darsi reciprocamente atto che il presente articolo dà attuazione ai
rinvii alla contrattazione collettiva contenuti nel D.Lgs. n. 81/2008, dichiarano che lo
stesso assorbe e sostituisce integralmente tutte le disposizioni contemplate dalla
previgente normativa contrattuale, anche di livello confederale, realizzando una
disciplina organica e completa della materia.
Al fine di contribuire alla conoscenza e all’applicazione della normativa relativa alla
salute e sicurezza del lavoro, le Parti convengono di includere i testi degli articoli del
D.Lgs. n. 81/2008 richiamati nell’edizione a stampa del CCNL.
160
Art. 64 – Dispositivi di protezione individuale (DPI) e indumenti di lavoro
2. Fermo restando quanto disposto dal D.Lgs. n. 81/2008 in materia di obblighi del
datore di lavoro e obblighi dei lavoratori, in particolare:
b) il lavoratore:
161
stabilite dal Disciplinare tecnico allegato al Decreto Ministero Lavori Pubblici
3.6.1995 (G.U. 27.7.1995, n.174).
4. Gli indumenti e i dispositivi autonomi di cui ai commi che precedono rientrano tra i
dispositivi di sicurezza che assolvono alla funzione di protezione individuale dai
rischi (D.P.I.) ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni.
1. Gli indumenti da lavoro finalizzati a preservare gli abiti civili dall’ordinaria usura
connessa all’espletamento dell’attività lavorativa – che non sono, pertanto,
individuati espressamente nel piano di valutazione dei rischi come D.P.I. – sono
forniti dall’azienda ai lavoratori in uso gratuito, con facoltà di richiederne la
restituzione all’atto della fornitura di ogni nuova, specifica dotazione.
3. La fornitura degli indumenti, nonché di tutti gli altri strumenti di lavoro, deve
avvenire esclusivamente e direttamente da parte dell’azienda. Essi devono essere
usati esclusivamente per i compiti d’istituto.
162
CAPITOLOXII
PREVIDENZA INTEGRATIVA
2. A tutti i dipendenti non in prova assunti con contratto a tempo indeterminato sono
consegnate dall’Azienda la scheda informativa e la domanda di adesione al Fondo
Previambiente, i cui moduli sono reperibili sul sito internet del Fondo stesso.
7. Le variazioni della base di calcolo e dei contributi dovuti al Fondo, di cui ai commi 3 e
5, stabilite da successivi accordi stipulati dalle parti istitutive del Fondo stesso, trovano
immediata applicazione ai sensi e per gli effetti del presente articolo.
9. In caso di assenza non retribuita per il mese, non sussiste l'obbligo del versamento dei
contributi di cui al comma 5; mentre, in caso di assenza retribuita, il contributo è
commisurato al livello della retribuzione.
163
10. Il dipendente può optare per il versamento di una ulteriore contribuzione, a suo
esclusivo carico, superiore a quella di cui al comma 5, lett. b).
NOTA A VERBALE
Per effetto dell’istituzione, a decorrere dall’1.5.2008, del livello Q nel quale sono inquadrati i
dipendenti con categoria di Quadro, ai fini del presente articolo la base retributiva mensile
convenzionale di detto livello sulla quale applicare la contribuzione dovuta al Fondo
Previambiente è pari a € 2.077,84.
164
CAPITOLO XIII
2. Il lavoratore, oltre che al presente contratto, deve uniformarsi, nell’ambito del rapporto di
lavoro, anche a tutte le altre norme che potranno essere stabilite dall’Azienda.
Tali norme devono essere portate a conoscenza del lavoratore.
4. Il lavoratore non deve svolgere, anche al di fuori dell’orario di lavoro, attività di pertinenza
dell’Azienda o che siano comunque contrarie agli interessi della stessa.
5. Le aziende garantiscono l’assistenza legale nonché l’eventuale pagamento delle spese legali
e giudiziarie ai lavoratori che per motivi professionali sono coinvolti in procedimenti penali e
civili, non provocati da azioni dolose o riconducibili a colpa grave, per fatti direttamente
connessi con l’esercizio delle funzioni svolte.
165
Art. 67 - Doveri e responsabilità dei conducenti
2. Il conducente deve altresì assicurare, attraverso i necessari interventi e/o controlli e/o
segnalazioni, il buon funzionamento ed il mantenimento dello standard di sicurezza del mezzo
affidato, così come definiti dal Codice della strada e/o da eventuali regolamenti aziendali.
4. Secondo quanto disciplinato dall’art. 126 bis del Codice della strada – di cui al D.Lgs.
15.1.2002, n. 9, modificato dal D.L. 27.6.2003, n. 151, convertito con modificazioni nella
legge 1.8.2003, n. 214 – in caso di decurtazione di punti della patente di guida – attestata da
specifico Verbale di contestazione e/o accertamento – per effetto di infrazioni al Codice
medesimo commesse nel corso dello svolgimento delle mansioni e comprovatamente non
imputabili alla personale responsabilità del conducente, il recupero dei punti consentito
attraverso la frequenza di opportuni corsi di aggiornamento, autorizzati dal competente
ministero, avviene a carico dell’azienda.
5. Il conducente al quale, per motivi che non comportino il licenziamento, sia ritirata la
patente dall'Autorità competente, avrà diritto alla conservazione del posto fino alla definizione
del procedimento amministrativo o penale in corso; durante questo periodo dovrà essere adibito
ad altre mansioni e la sua retribuzione globale verrà determinata in base all’art. 16, comma 1.
7. Qualora il procedimento amministrativo o penale che abbia dato luogo al ritiro della patente
si concluda con sentenza di non colpevolezza e, conseguentemente, la patente sia restituita al
dipendente, quest’ultimo sarà reintegrato nelle mansioni di conducente, con riconoscimento
delle eventuali differenze di retribuzione non percepite nel periodo nel quale non ha potuto
svolgere le proprie mansioni.
8. Il ritiro della patente da parte dell’Autorità giudiziaria per motivi che comportino il
licenziamento in tronco dà diritto al trattamento di fine rapporto ma non all’indennità
sostitutiva del preavviso.
166
Art. 68 – Provvedimenti disciplinari
1. L'inosservanza, da parte del dipendente, delle norme di legge e del presente CCNL, con
particolare riguardo a quelle relative ai diritti e ai doveri, nonché delle disposizioni di
servizio diramate dall’azienda può dar luogo, secondo la gravità della infrazione,
all'applicazione dei seguenti provvedimenti:
a. richiamo verbale;
b. ammonizione scritta;
c. multa non superiore a quattro ore della retribuzione base parametrale
depurata del valore corrispondente all’indennità di contingenza al 31
dicembre 1991;
d. sospensione dal lavoro e dalla retribuzione globale fino ad un massimo di
dieci giorni;
e. licenziamento con preavviso e T.F.R.;
f. licenziamento senza preavviso e con T.F.R.
2. Il provvedimento di cui al comma 1, lettera e), si può applicare nei confronti di quei
lavoratori che siano incorsi, per almeno tre volte nel corso di due anni, per la stessa
mancanza o per mancanze analoghe, in sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per un
totale di 20 giorni o, nello stesso periodo di tempo, abbiano subito almeno 4 sospensioni
per 35 giorni complessivamente, anche se non conseguenti ad inosservanza dei doveri di
cui all’art. 66.
3. Il provvedimento di cui al comma 1, lettera f), si applica nei confronti del personale
colpevole di mancanze relative a doveri, anche non particolarmente richiamati nel presente
contratto, le quali siano di tale entità da non consentire la prosecuzione anche provvisoria
del rapporto di lavoro, come ad esempio: insubordinazione seguita da vie di fatto, furto,
condanne per reati infamanti.
4. Il licenziamento non pregiudica eventuali responsabilità civili per danni nelle quali sia
incorso il lavoratore.
5 Nel caso in cui l’entità della mancanza non possa essere immediatamente accertata,
l’azienda a titolo di cautela può disporre l’allontanamento del lavoratore per un periodo di
tempo non superiore a 10 giorni. Durante tale periodo al lavoratore verrà corrisposta la
retribuzione, salvo che non risulti accertata una sua colpa passibile di uno dei
provvedimenti disciplinari previsti dalla lettera d) e seguenti del primo comma del presente
articolo.
6 L’azienda non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del
dipendente senza avergli preventivamente contestato l’addebito e senza averlo ascoltato a
sua difesa.
7 Salvo che per il richiamo verbale, la tempestiva contestazione dell’azienda deve esser
effettuata per iscritto. I provvedimenti disciplinari del caso non possono essere adottati,
previa specifica comunicazione scritta, prima che siano trascorsi 5 giorni lavorativi dalla
contestazione notificata. Nelle aziende ove non sia eletta la RSU ovvero non sia costituita
la RSA dell’ Organizzazione sindacale cui il lavoratore aderisce, oppure nelle aziende che
distino più di 40 Km dalla sede più vicina dell’ Organizzazione sindacale cui il dipendente
167
aderisce, i provvedimenti disciplinari del caso non possono essere applicati prima che siano
trascorsi 10 giorni lavorativi dalla data di notifica della contestazione da parte dell’azienda.
9. Entro 30 giorni lavorativi dalla data di acquisizione delle giustificazioni del dipendente
ai sensi del comma 8 – salvo casi particolarmente complessi oggettivamente comprovabili
da parte dell’azienda o del lavoratore – l’azienda conclude l’istruttoria e motiva, per
iscritto, all’interessato l’irrogazione dello specifico provvedimento disciplinare tra quelli di
cui al comma 1, lettere b), c), d),e), f). Decorso tale termine, l’azienda non può comminare
al dipendente alcuna sanzione al riguardo.
10. Il lavoratore al quale sia stata applicata una sanzione disciplinare conservativa, ferma
restando la facoltà di adire l’autorità giudiziaria, può promuovere, nei 20 giorni lavorativi
successivi alla comunicazione scritta del provvedimento adottato, anche per mezzo
dell’Associazione sindacale alla quale sia iscritto ovvero conferisca mandato, la
costituzione, tramite la Direzione provinciale del lavoro, di un collegio di conciliazione ed
arbitrato, composto da un rappresentante di ciascuna delle parti e da un terzo membro
scelto di comune accordo o, in difetto di accordo, nominato dal Dirigente responsabile della
Direzione provinciale del lavoro.
11. Per effetto di quanto previsto al comma 6, la sanzione disciplinare resta sospesa fino
alla pronuncia da parte del Collegio.
12. Qualora il datore di lavoro non provveda, entro 10 giorni lavorativi dall’invito rivoltogli
dalla Direzione provinciale del lavoro, a nominare il proprio rappresentante in seno al
Collegio di cui al comma precedente, la sanzione disciplinare non ha effetto.
13. Se il datore di lavoro adisce l’autorità giudiziaria, la sanzione disciplinare resta sospesa
fino alla definizione del giudizio.
14. Non si tiene conto a nessun effetto dei provvedimenti disciplinari decorsi due anni dalla
loro applicazione.
168
CAPITOLO XIV
a) collocamento a riposo del lavoratore per raggiunti limiti di età secondo le vigenti
disposizioni di legge;
d) esonero o recesso del lavoratore per superamento dei limiti massimi di malattia ed
aspettativa ai sensi dell’art. 42;
g) esonero per giusta causa o giustificati motivi ai sensi delle leggi n. 604/1966, n.300/1970 e
n. 108/90.
169
Art. 70 - Preavviso di licenziamento - Indennità sostitutiva – Dimissioni
1 - In caso di cessazione del rapporto di lavoro per i motivi elencati nell’art. 69, escluso
quello di cui alle lettere f) ed g), ai lavoratori compete il preavviso nella seguente misura:
a) per coloro i quali hanno superato il periodo di prova e non i 2 anni di servizio: 30
giorni;
b) per coloro i quali hanno superato i 2 anni di servizio e non i 5: 60 giorni;
c) per coloro i quali hanno superato i 5 anni di servizio e non i 15: 90 giorni;
d) per coloro i quali hanno superato i 15 anni di servizio: 120 giorni.
4 - Il periodo di preavviso dovrà decorrere dal primo giorno della quindicina successiva
alla data di comunicazione del collocamento a riposo o del licenziamento.
8 - In ogni caso l’Azienda deve corrispondere l’indennità sostitutiva del preavviso qualora
l’estinzione del rapporto di lavoro avvenga per motivi di cui alle lettere b), d), e) dell’art.
69.
9 - L’indennità sostitutiva del preavviso, in caso di morte del lavoratore, verrà corrisposta
alle persone e con le modalità previste dall’art. 2122 del Codice Civile.
11 - L’Azienda, nel caso di dimissioni del lavoratore, previa definizione con accordo
sindacale dei relativi tempi e modalità, potrà risolvere immediatamente il rapporto di lavoro,
dietro pagamento di una indennità minima equivalente all’importo della retribuzione globale
che sarebbe spettata al lavoratore medesimo durante il periodo di preavviso.
170
Art. 71 - Trattamento fine rapporto di lavoro
1. - Al lavoratore il cui rapporto di lavoro si estingua per motivi previsti dal presente contratto
sarà corrisposto il trattamento di fine rapporto di lavoro previsto dalla legge n. 297 del 29
maggio 1982.
2. Per il personale assunto dal 1° maggio 2008 la retribuzione annua da prendersi a base per la
liquidazione del trattamento di fine rapporto comprende le seguenti voci:
1. Retribuzione base parametrale;
2. aumenti periodici di anzianità, con esclusione dell’importo maturato fino a
concorrenza del valore dei primi 3,5 aumenti periodici di anzianità, per ogni
livello d’inquadramento;
3. eventuale aumento di merito o superminimo, a carattere individuale;
4. eventuale assegno ad personam;
5. 14a mensilità;
6. indennità di funzione per i quadri ;
7. compenso per il lavoro notturno qualora la relativa prestazione sia stata resa
per almeno il 50% dei giorni effettivamente lavorati nel singolo mese.
8. Indennità sgombero neve
3. – Per il personale in servizio al 30 aprile 2008 la retribuzione annua da prendersi a base per
la liquidazione del trattamento di fine rapporto comprende le seguenti voci:
1) retribuzione base parametrale;
2) aumenti periodici di anzianità,
3) 14ª mensilità;
4) eventuale assegno “ad personam”;
5)eventuale aumento di merito o superminimo a carattere individuale;
6) indennità mezzo di trasporto;
7) compenso per il lavoro notturno qualora la relativa prestazione sia stata resa per
almeno il 50% dei giorni effettivamente lavorati nel singolo mese.
8) indennità sgombero neve;
9) E.D.R. individuale produttività;
10) compenso relativo alla giornata di Pasqua;
11) indennità di reperibilità;
12) differenza sui minimi tabellari per mutamento temporaneo di mansioni;
13) compenso giornaliero per festività coincidenti con la domenica o con giornate di
riposo;
14) indennità sostitutiva del preavviso;
15) indennità di funzione corrisposta ai lavoratori cui è stata attribuita la qualifica di
quadro;
16) indennità speciale aziendale;
17) aumenti di anzianità convenzionale;
18) compenso giornaliero per ex festività non godute;
171
19) indennità turni continui avvicendati;
20) compenso per lavoro festivo;
21) indennità lavoro normale domenicale;
22) compenso per lavoro compiuto, in relazione al turno di lavoro, in uno dei giorni
festivi infrasettimanali;
5.- In caso di morte del lavoratore, il TFR è corrisposto secondo le disposizioni di cui all’art.
2122 del Codice Civile.
NOTA A VERBALE
2) Secondo quanto disposto dal Verbale di accordo 25.06.1997, punto 1, lett. B) - con il
quale le parti stipulanti hanno convenuto di costituire il Fondo Previambiente - la
tredicesima mensilità è esclusa dalla basa di calcolo del TFR, a far data dall’ 1-01-1998.
172
CAPITOLO XV
NORME FINALI
2. Il presente contratto decorre dal 1° gennaio 2007 e scadrà il 31 dicembre 2010, fatte
salve le diverse decorrenze specificamente stabilite per i singoli istituti contrattuali.
3. La parte economica è integralmente rinnovata sia per il 1° biennio 2007/2008 sia per il
2° biennio 2009/2010.
Art. 73 - Disdetta
1. Il presente contratto si intenderà rinnovato se non disdettato almeno tre mesi prima della
scadenza, con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.
2. In caso di disdetta, il presente contratto resterà in vigore fino a quando non sia stato
sostituito da successivo contratto nazionale.
173
Art. 74 – Abrogazione-inscindibilità
1. Il presente CCNL annulla e sostituisce ad ogni effetto le norme di tutti i precedenti CCNL
nazionali, nonché degli Accordi nazionali interfederali, fatti salvi gli espliciti richiami.
2. Le disposizioni del presente contratto, nell'ambito dei singoli istituti e nel loro insieme, sono
correlative e inscindibili e, pertanto i soggetti che osservino, anche in termini parziali, tali
previsioni sono da considerarsi, per fatti concludenti, a tutti gli effetti vincolati all'insieme delle
norme in esso contenute.
2. Le aziende distribuiscono gratuitamente una copia del presente CCNL ai lavoratori in forza,
assunti a tempo indeterminato, fatto salvo quanto previsto dall’art. 5 c. 5. A tal fine vale
esclusivamente l’edizione a stampa curata dalle Parti stipulanti.
174
Allegato 1
PROFILI PROFESSIONALI
DISPOSIZIONI GENERALI
5. Le parti stipulanti si incontreranno altresì entro il corrente anno per la ricerca delle
condizioni che consentano di costituire l’Ente bilaterale per la formazione.
***
LIVELLO 2 Addetto alla manutenzione e potatura di giardini e aree verdi e/o cimiteriali
(pulizia/raccolta materiale a rischio igienico; pulizia/gestione aree cani;
diserbo; pulizia fontane/laghetti; bagnatura pavimentazione; spalatura
neve/ghiaccio all’interno aree verdi; ecc.)
175
ATTIVITA’ PRINCIPALI DEL RUOLO
- Provvedere allo spazzamento e/o raccolta (di materiale a rischio igienico) secondo le
modalità, i percorsi, gli orari del servizio
- Operare in attuazione delle misure aziendali di sicurezza del lavoro
- Segnalare giornalmente disfunzioni nell’espletamento del servizio accertate
direttamente o indicate dall’utenza
- Compilare il rapporto giornaliero di servizio
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Regolamento di igiene urbana
- Schede tecniche dei prodotti utilizzati
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
176
AREA SPAZZAMENTO, RACCOLTA, TUTELA E DECORO DEL TERRITORIO
LIVELLO 2 Addetto alle attività di spazzamento e/o raccolta con l’ausilio di veicoli
(patente B).
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Codice della strada
- Diritti e doveri del conducente
- Regolamento di igiene urbana
- Mezzi di trasporto aziendali di competenza e tecniche di guida a risparmio energetico
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
177
COMPETENZE TRASVERSALI
LIVELLO 3 Addetto alle attività di spazzamento e/o raccolta e/o pulizia strade con
l’ausilio di spazzatrici, innaffiatrici, compattatori (patente B).
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Codice della strada
- Diritti e doveri del conducente
- Regolamento di igiene urbana
- Mezzi di trasporto aziendali di competenza e tecniche di guida a risparmio energetico
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
178
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
AREA CONDUZIONE
LIVELLO 3 Addetto alle attività di raccolta, carico, scarico e attività accessorie con
l’ausilio di veicoli (patente C), in concorso di uno o più addetti o in singolo
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
179
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Codice della strada
- Diritti e doveri del conducente
- Regolamento di igiene urbana
- Mezzi di trasporto aziendali di competenza e tecniche di guida a risparmio energetico
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
AREA CONDUZIONE
180
- Coordinare l’attività degli addetti al servizio
- Operare in attuazione delle misure aziendali di sicurezza del lavoro
- Segnalare giornalmente disfunzioni nell’espletamento del servizio
- Compilare il rapporto giornaliero di servizio
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Codice della strada
- Diritti e doveri del conducente
- Regolamento di igiene urbana
- Mezzi d’opera di competenza
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
181
AREA CONDUZIONE
LIVELLO 4 Addetto alle attività di raccolta, carico, scarico e attività accessorie con
l’ausilio di veicoli (patente C e superiore), come operatore unico
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Codice della strada
- Diritti e doveri del conducente
- Regolamento di igiene urbana
- Mezzi di trasporto aziendali di competenza e tecniche di guida a risparmio energetico
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
182
COMPETENZE TRASVERSALI
AREA CONDUZIONE
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Codice della strada
- Diritti e doveri del conducente
- Regolamento di igiene urbana
- Mezzi d’opera di competenza
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
183
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Conoscenze generiche dei processi di selezione e trattamento dei rifiuti
- Norme di comportamento aziendale
- Regolamento di igiene urbana
184
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Elementi base della tecnologia applicata alle macchine
- Conoscenza del ciclo di lavorazione e in generale dei processi di selezione e
trattamento dei rifiuti;
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
185
CONOSCENZE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Regolamento di igiene urbana
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Elementi base della tecnologia applicata alle macchine
- Principali caratteristiche della componentistica e dei sistemi di supervisione e controllo
automatici della linea di produzione;
- Conoscenza del ciclo di lavorazione e in generale dei processi di selezione e
trattamento dei rifiuti;
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
ABILITA’
COMPETENZE TRASVERSALI
186
AREA IMPIANTI E LABORATORI
LIVELLO 3 Carropontista/gruista
- Provvedere alla cernita dei materiali valorizzabili e alla successiva disposizione dei
medesimi nelle aree di stoccaggio dedicate
- Registrare i dati tecnici e i risultati del processo lavorativo, con aggiornamento della
relativa modulistica
- Eseguire un controllo regolare del corretto funzionamento dell’apparecchiatura sotto la sua
responsabilità
- Segnalare tempestivamente al Capo impianto/Capoturno le anomalie che richiedono
interventi specialistici
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel servizio
di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Regolamento di igiene urbana
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo alle
attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Mezzi d’opera di competenza
- Conoscenza degli azionamenti e dei circuiti idraulici ed elettrici
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
187
- Orientamento all’utente/cliente interno
- Propositività
- Precisione, qualità, sicurezza
- Autocontrollo e capacità reattiva nei casi di emergenza
- Flessibilità
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Codice della strada
- Regolamento di igiene urbana
- Mezzi d’opera di competenza
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel servizio
di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Regolamento di igiene urbana
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo alle
attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Mezzi d’opera di competenza
- Conoscenza degli azionamenti e circuiti idraulici e del ciclo completo di lavorazione
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Regolamento di igiene urbana
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
190
- Elementi base della tecnologia applicata alle macchine
- Principali caratteristiche della componentistica e dei sistemi di supervisione e controllo
automatici della linea di produzione
- Conoscenza del ciclo di lavorazione e in generale dei processi di selezione e
trattamento dei rifiuti
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
191
- Segnalare tempestivamente le necessità di riparazione, sostituzione delle componenti
del veicolo
- Provvedere alle attività di carico/scarico, rimozione, movimentazione dei rifiuti
- Operare in attuazione delle misure aziendali di sicurezza del lavoro
- Compilare il rapporto giornaliero di servizio
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Codice della strada
- Regolamento di igiene urbana
- Mezzi d’opera di competenza
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
192
AREA IMPIANTI E LABORATORI
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore.
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante.
- Elementi di organizzazione aziendale e del servizio di competenza.
- Norme di comportamento aziendale.
- Regolamento di igiene urbana.
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo alle
attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro.
- Protocolli aziendali.
- Modulistica aziendale.
- Procedure sulla qualità.
- Conoscenze/esperienze di conduzione di centrali termoelettriche, preferibilmente di
termovalorizzazione.
- Conoscenza della componentistica e i sistemi d’impianto (sistemi di movimentazione,
circuiti di lubrificazione, azionamenti e circuiti idraulici/pneumatici, valvole,
strumentazione di campo.
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
- Isolare i componenti o le aree di impianto sotto la direzione del Capoturno o del Conduttore
DCS e ne esegue la messa in sicurezza (secondo le procedure) per consentirne la
manutenzione.
- Effettua manovre in campo che Capoturno e/o Conduttore DCS richiedono durante la
normale marcia dell’impianto.
COMPETENZE TRASVERSALI
193
- Analisi e sintesi.
- Propositività operativa.
- Flessibilità.
- Impegno verso l’organizzazione.
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore.
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante.
- Elementi di organizzazione aziendale e del servizio di competenza.
- Norme di comportamento aziendale.
- Regolamento di igiene urbana.
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo alle
attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro.
- Protocolli aziendali.
- Modulistica aziendale.
- Procedure sulla qualità.
- Patentino di 1° grado conduzione Generatori di vapore.
- Conoscenze/esperienze di conduzione di centrali termoelettriche, preferibilmente di
termovalorizzazione.
- Conoscenze/esperienza nel controllo di processo mediante PLC e familiarità con i sistemi
DCS.
194
- Isolare i componenti o le aree di impianto sotto la direzione del Capoturno ed eseguirne la
messa in sicurezza (secondo le procedure) per consentire la manutenzione.
COMPETENZE TRASVERSALI
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore.
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante.
- Elementi di organizzazione aziendale e del servizio di competenza.
- Norme di comportamento aziendale.
- Regolamento di igiene urbana.
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo alle
attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro.
- Protocolli aziendali.
- Modulistica aziendale.
- Procedure sulla qualità.
- Patentino di 1° grado conduzione Generatori di vapore.
195
- Conoscenze/esperienze di conduzione di centrali termoelettriche, preferibilmente di
termovalorizzazione.
- Conoscenze/esperienza nel controllo di processo mediante PLC e familiarità con i sistemi
DCS.
- Capacità di gestione degli uomini.
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
- In accordo con il Responsabile Esercizio procede alle fermate in emergenza delle linee di
combustione.
- Interviene durante le fasi operative coordinando e facendo eseguire le manovre atte al
corretto funzionamento dell’impianto.
COMPETENZE TRASVERSALI
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
196
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Legge sulla tutela della privacy
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoratore, con particolare
riguardo alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Procedure aziendali sulla qualità
- Modulistica aziendale
- Elementi di amministrazione aziendale
- Sistema di archiviazione dati
- Norme redazionali della corrispondenza commerciale
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
197
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Legge sulla tutela della privacy
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoratore, con particolare
riguardo alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Normativa ambientale
- Tariffa rifiuti
- D.Lgs. n. 231/2001
- Procedure aziendali sulla qualità
- Modulistica aziendale
- Elementi di gestione/amministrazione del personale
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Legge sulla tutela della privacy
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoratore, con particolare
riguardo alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- D.Lgs. 231/2001
- Sistema di comunicazione interna aziendale
- Procedure aziendali sulla qualità
- Modulistica aziendale
- Elementi di gestione/amministrazione aziendale
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
199
AREA TECNICA E AMMINISTRATIVA
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Legge sulla tutela della privacy
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoratore, con particolare
riguardo alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Normativa ambientale
- D.Lgs. 231/2001
- Elementi di diritto amministrativo
- Elementi di finanza
- Procedure aziendali sulla qualità
- Modulistica aziendale
- Elementi di gestione/amministrazione aziendale
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
200
AREA TECNICA E AMMINISTRATIVA
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Legge sulla tutela della privacy
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoratore, con particolare
riguardo alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Normativa ambientale
- Competenze di chimica a livello di laurea breve o equivalenti
- Documentazione tecnica di riferimento
- Attrezzature, macchine, strumenti relativi alle attività di competenza
- Procedure aziendali sulla qualità
- Modulistica aziendale
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
CONOSCENZE/COMPETENZE DI BASE
- CCNL di settore
- Organismi di rappresentanza dei lavoratori
- Disciplina dell’apprendistato professionalizzante
- Elementi di organizzazione aziendale. Elementi di organizzazione del lavoro nel
servizio di competenza
- Norme di comportamento aziendale
- Codice della strada
- Veicoli e mezzi di competenza
- Processi di lavorazione e certificazione della qualità
- Meccanica applicata a veicoli e mezzi
- Elettrotecnica applicata a veicoli e mezzi
- Oleodinamica applicata a veicoli e mezzi
- Caratteristiche e funzionamento di veicoli e mezzi
- Procedure di manutenzione di veicoli e mezzi
- Normativa sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoro, con particolare riguardo
alle attività di competenza e alle connesse condizioni di lavoro
- Protocolli aziendali
- Modulistica aziendale
- Procedure sulla qualità
COMPETENZE TECNICO/PROFESSIONALI
COMPETENZE TRASVERSALI
203
Allegato 2
CCNL FEDERAMBIENTE
SERVIZI AMBIENTALI 30.6.2008
1. AZIENDA
Per l’Azienda
(Amministratore unico, delegato, Direttore, ecc.)
__________________________________
(cognome e nome)
204
2. APPRENDISTA
DATI ANAGRAFICI
Titolo di studio:
Licenza media
Altri corsi frequentati e conclusi (corsi regionali, finanziati dal Fondo Sociale Europeo, scuole
di specializzazione, centri privati, altro) con rilascio di attestato e/o certificazione
205
(qualifica di assunzione) durata del rapporto di lavoro Contratto di
apprendistato
___________________ (in mesi) ________ si no
DATI CONTRATTUALI
Contratto di apprendistato:
A tempo pieno
Qualifica/qualificazione da conseguire:_____________________
3. TUTORE
Residenza/domicilio_____________________Cittadinanza _________________
e-mail ________________________
206
Altro (specificare) ___________________________________
Titolo di studio
Licenza media
4. CONTENUTI FORMATIVI
207
Disciplina del rapporto di lavoro______________________ ore ___________
conoscere gli aspetti normativi e organizzativi generali relativi alla sicurezza sul
lavoro;
conoscere i principali fattori di rischio;
conoscere e saper individuare le misure di prevenzione e protezione.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Su ……… ore delle aree tematiche aziendali/professionali ……… ore saranno svolte
presso l’impresa con il coordinamento del tutore aziendale ai fini dell’applicazione
pratica della formazione impartita in aula (modalità on the job).
208
5. ARTICOLAZIONE E MODALITA’ DI EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE
(è possibile barrare più opzioni)
INTERNA ESTERNA
Aula
On the job
Affiancamento
E-learning
Seminari
Esercitazioni di gruppo
Testimonianze
Action learning
Visite aziendali
Altro _______________________________________________________________
_______________________ ________________________________
(luogo e data) (timbro e firma del legale rappresentante dell’azienda)
_________________________ __________________________________
(firma del tutore) (firma dell’apprendista)
209
LINEE GUIDA PER LA DISTRIBUZIONE DELLE 120 ORE ANNUE DI
FORMAZIONE
4 ore
4 ore 8 ore 6 ore
Sicurezza sul Legge 123/2007 Primo Antincendio Aspetti
lavoro – D.lgs. Soccorso (rischio psicologici e
81/2008 La gestione medio) cognitivi dei
I fattori di delle comportamenti
rischio- emergenze sicuri
210
Assunzione
alcol e sostanze 12 ore
stupefacenti 18 ore 8 ore
I DPI
14 ore
N.B.:
1. Le presenti Linee guida sono orientative 2. Le 120 ore medie annue hanno le seguenti
e non vincolanti. suddivisioni tendenziali:
Sono ipotesi di distribuzione delle 120 ore Aree tematiche trasversali: 35%, vale a dire
su 36 mesi (per qualifiche liv. 2), su 42 42 ore medie annue.
mesi (per qualifiche liv.3), su 48 mesi Aree tematiche professionali: 35%, vale a
(per qualifiche liv. 4 e superiori), riferite dire 42 ore medie annue.
ad alcune qualifiche – campione. Formazione in affiancamento (on the job):
Gli stessi contenuti specifici delle Aree 30%, vale a dire 36 ore medie annue.
tematiche sono meramente esemplificativi. Trattandosi di misure medie annue, le
maggiori o minori durate annue sono
compensate nello sviluppo del periodo
pluriennale di apprendistato, così che le 120
ore risultino quale misura media annua al
termine del periodo stesso.
211
2. Tematiche comuni a tutte le Aree operativo – funzionali del settore della gestione
RSU
212
Area tematiche aziendali/professionali per famiglie professionali: Area Raccolta –
Conduzione
(potrebbe Conoscenza
essere il 30% del territorio 36 oe 36 ore 36 ore 36 ore
di formazione e dei relativi
on the job servizi
pari a 36 ore)
Totale ore 46 ore 52 ore 62 ore 58 ore
213
TOTALE ORE Aree Raccolta - Conduzione
214
3. Area tematiche aziendali/professionali per famiglie professionali:
Aree Conduzione – Impianti e laboratori
215
Area tematiche aziendali/professionali per famiglie professionali: Aree Impianti e
laboratori
Esercitazioni
pratiche di
base sugli
impianti
elettrici: 12
ore
216
4. Area tematiche aziendali/professionali per famiglie professionali: Area Officine e
servizi generali
58 ore
18 ore
6 ore
20 ore
217
TOTALE ORE Aree operativo – funzionali dallo schema 4 allo schema 6
218
Allegato n. 3
A decorrere dal 1° trimestre 2005 l’importo della misura mensile procapite del compenso della
qualità della prestazione è pari ad euro 12,50.
Il suddetto compenso mensile è riferito a ciascun lavoratore con qualifica operaia e con
rapporto di lavoro a tempo indeterminato in servizio alla fine di ciascun mese dell’anno di
riferimento.
L’importo complessivo come sopra determinato sarà ripartito fra tutti gli operai assunti a
tempo indeterminato occupati alla data del 31 dicembre dell’anno precedente l’erogazione del
compenso, proporzionalmente ai mesi di servizio prestati.
La misura dei compensi individuali annui per la qualità della prestazione, non computabili in
alcun istituto contrattuale, sarà concordata fra l’impresa e le R.S.A.
Ai fini della determinazione dei compensi individuali dovranno essere considerati i seguenti
elementi di valutazione, i cui parametri di apprezzamento saranno concordati:
Punti
Per quanto concerne il personale impiegatizio il compenso per la qualità della prestazione,
globalmente determinato come per il personale operaio, sarà ripartito fra tutti gli impiegati
con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, occupati alla data del 31 dicembre dell’anno
precedente l’erogazione del compenso, proporzionalmente ai mesi di servizio prestati.
La misura dei compensi individuali annui per la qualità della prestazione, non computabili in
alcun istituto contrattuale, sarà definita a livello aziendale fra impresa e R.S.A. o, in assenza
di queste, con le strutture sindacali territoriali.
Ai fini della determinazione dei compensi individuali saranno presi in considerazione, quali
parametri di valutazione, l’assiduità al lavoro e l’assenza di provvedimenti disciplinari,
nonché il comportamento degli impiegati nei confronti dell’utenza (ove le mansioni svolte
comportino contatti esterni).
219
Dalla valutazione di cui al precedente comma sono esclusi gli impiegati con funzioni direttive
nonché i responsabili tecnici dell’impresa, per i quali la misura del compenso sarà
determinata sulla base del solo elemento dell’assiduità al lavoro.
Nel caso di passaggio di gestione per scadenza di contratto di appalto la liquidazione del
compenso di cui al presente articolo avverrà con riferimento alla data di cessazione
dell’appalto.
L’importo complessivo annuo del compenso per la qualità della prestazione dovrà essere
interamente erogato, e non potrà essere corrisposto a titoli diversi da quelli espressamente
indicati al comma 7.
a) che, assunti a tempo indeterminato, cessino dal servizio nel corso dell’anno solare, in
rapporto ai mesi prestati nello stesso anno in corso;
Ai fini della determinazione dei ratei mensili del predetto compenso, spettanti in relazione ai
mesi di servizio prestato, non sono considerate utili le frazioni di mese di servizio inferiori a
15 giorni calendariali, ivi comprese quelle determinate da assenze non retribuite; si
considerano, per contro, utili le frazioni di mese di servizio pari o superiori a 15 giorni
calendariali.
220
Allegato n. 4
Gent.mo signor……………………..
Luogo e data……………………...
Facciamo seguito al colloquio intercorso per confermarLe la Sua assunzione, a far data dal
………………, con contratto di inserimento/reinserimento per la durata di mesi …… ai sensi
dell’art. 12 del vigente CCNL.
La Sua sede di lavoro è ………………..………………………………………………
La Sua conferma in servizio è subordinata al superamento di un periodo di prova della durata
di giorni …… di effettivo servizio.
L’allegato progetto individuale di inserimento costituisce parte integrante e sostanziale del
presente contratto.
Lei è inquadrato con qualifica di……………….…, livello ………, posizione parametrale B, ai
sensi dell’art. 15 del vigente CCNL.
L’orario è contrattualmente stabilito in …. ore settimanali, dalle …….alle ……., ripartito dal
lunedì al venerdì/sabato.
La Sua retribuzione mensile è pari a €………………………………., ai sensi dell’art. 27 del
vigente CCNL.
Per quanto non previsto nella presente lettera di assunzione si applica l’art. 12 del vigente
CCNL.
La invitiamo a restituirci copia della presente, debitamente sottoscritta, per accettazione delle
condizioni ivi stabilite e a conferma della presa visione delle informazioni in essa contenute.
Per ricevuta ed accettazione:
Il lavoratore……………………………..
Il datore di lavoro……………………
221
Allegato 5
Premesso che:
a) il datore di lavoro esercita l’attività
di………………………………………………………………………………………..........
b) che il /la lavoratore/trice è in possesso dei seguenti titoli di studio o professionali e che
(eventualmente) ha svolto le seguenti (esperienze lavorative)
……………………………..……….…………………………………………………………
… viene definito il seguente progetto di inserimento/reinserimento lavorativo da svolgere
nella sede di lavoro di ………………………., ai sensi dell’art. 12 del vigente CCNL
applicato aziendalmente, con la finalità di garantire l’adeguamento delle competenze
professionali del/della lavoratore/lavoratrice al contesto lavorativo, (eventualmente)
valorizzandone le professionalità già acquisite.
E’ inoltre prevista una ulteriore formazione per impartire nozioni teoriche e pratiche necessarie
allo svolgimento delle mansioni sui seguenti temi
………………………………………………………………………………………………..
222
Il presente progetto individuale di inserimento/reinserimento è parte integrante del relativo
contratto di assunzione, al quale si fa riferimento per quanto qui non previsto.
Luogo e data…………………………………………
223
Allegato 6
1° 514,19
2° 518,63
3° 521,12
4° 524,24
5° 529,02
6° 534,58
7° 541,03
8° 548,22
224
Allegato 7
Le parti concordano che l’ordinamento classificato del prossimo C.C.N.L. dovrà comprendere
al proprio interno anche l’individuazione e la collocazione delle figure professionali, peculiari
delle città, legate alla navigazione.
Nell’immediato, le parti convengono, in merito all’inquadramento contrattuale delle
sottoindicate figure, quanto segue:
Sarà inquadrato in secondo livello super; il lavoratore con anzianità a dodici mesi, sarà
inquadrato in secondo livello. Trascorso tale periodo, avrà acquisito il titolo ad essere
inquadrato in secondo livello super.
— Pilota motorista
— Capotimoniere
225
Declaratoria: lavoratore addetto al comando di natante per il quale sia richiesto il possesso del
titolo professionale di capotimoniere, in possesso anche del titolo professionale di motorista di
motonave.
Relativamente ai lavoratori inquadrati in secondo livello super ed in terzo super, le parti
concordano sull’opportunità che l’Azienda predisponga appositi corsi di qualificazione
professionale allo scopo di far loro acquisire i titoli o le qualifiche professionali di:
a) marinaio aiuto motorista per i lavoratori inquadrati in secondo livello super.
b) motorista di motonave per i lavoratori inquadrati in terzo livello super.
226
Allegato 8
10 giugno 2005
La parti, vista la regolamentazione della costituzione della RSU, di cui agli accordi 1° marzo
1996 e 14 maggio 1996, fermo restando l’integrale recepimento dell’Accordo interconfederale
CISPEL – OO.SS. del 29 settembre 1994 e del Regolamento ed esso allegato,
convengono
di modificare gli accordi 1° marzo 1996 e 14 maggio 1996 secondo il testo di seguito riportato
che sostituisce integralmente ed a qualsiasi effetto quello dei due accordi citati.
b) Esecutivo.
227
Resta comunque inteso che dell’Esecutivo farà parte almeno un membro per ogni
organizzazione sindacale che concorre a dar vita alla RSU.
Hanno diritto di elettorato attivo e passivo i lavoratori, assunti sia a tempo indeterminato,
anche se in periodo di prova, sia con contratto di formazione-lavoro, in forza all’azienda alla
data delle elezioni.
d) Permessi sindacali.
Per l’espletamento dei propri compiti e funzioni, i componenti della RSU disporranno di un
monte ore di permessi sindacali retribuiti, messi loro a disposizione dalle Organizzazioni
Sindacali stipulanti il CCNL, attinti dal monte di permessi stabilito dall’art. 55 del CCNL 22
maggio 2003.
In relazione a quanto sopra, per quanto riguarda la F.P.CGIL, la FIT-CISL e la
UILTRASPORTI, la distribuzione di detto monte ore si determinerà secondo il criterio
individuato con nota a verbale posta in calce all’art. 55 suddetto.
e) Compiti e funzioni
La RSU subentra alle RSA ed ai loro dirigenti nella titolarità dei poteri e nell’esercizio delle
funzioni ad essi spettanti per effetto di disposizioni di legge.
La RSU e le corrispondenti strutture territoriali delle associazioni sindacali firmatarie del
contratto collettivo del CCNL applicato in azienda, possono stipulare accordi a livello
aziendale nelle materie, con le procedure, modalità e nei limiti stabiliti dal CCNL stesso.
Per quanto non espressamente previsto e per ogni aspetto attinente all’interpretazione del
presente accordo, la FP-CGIL, FIT-CISL e la UILTRASPORTI impegnano le strutture delle
proprie organizzazioni a fare riferimento all’intesa unitaria del 1° marzo 1991, nonché al
documento unitario del 23 settembre 1993
FP-CGIL
FIT-CISL
UILTRASPORTI
FIADEL
228
Allegato 9
convengono
2. Composizione
Alla costituzione della RSU si procede, per i due terzi dei seggi, mediante elezione a
suffragio universale e con sistema proporzionale tra le liste concorrenti.
229
Il residuo terzo viene assegnato alle liste presentate dalie associazioni sindacali firmatarie
del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell’azienda e alla sua copertura si
procede, mediante elezione o designazione, in proporzione ai voti ricevuti.
Nella definizione dei collegi elettorali, al fine della distribuzione dei seggi, le associazioni
sindacali terranno conto delle articolazioni organizzative dell’azienda e delle categorie
professionali di significativa incidenza in essa operanti al fine di garantire un’adeguata
composizione della rappresentanza anche con riguardo alla categoria dei quadri.
Nella composizione delle liste si perseguirà un’adeguata rappresentanza di genere,
attraverso una coerente applicazione della norma antidiscriminatoria.
5. Compiti e funzioni
Le RSU subentrano alle RSA ed ai loro dirigenti nella titolarità dei poteri e nell’esercizio
delle funzioni ad essi spettanti per effetto di disposizioni di legge.
La RSU e le corrispondenti strutture territoriali delle associazioni sindacali firmatarie del
contratto collettivo nazionale di lavoro applicato in azienda, possono stipulare accordi a
livello aziendale nelle materie, con le procedure, modalità e nei limiti che saranno stabiliti
dal contratto collettivo nazionale applicato nell’azienda.
230
6. Durata e sostituzione nell’incarico
I componenti della RSU restano in carica per tre anni, al termine dei quali decadono
automaticamente. In caso di dimissioni dall’incarico o di risoluzione del rapporto di lavoro
di un componente elettivo, lo stesso sarà sostituito dal primo dei non eletti appartenente alla
medesima lista.
Il componente dimissionario o il cui rapporto di lavoro sia venuto a cessare, che sia stato
nominato su designazione delle associazioni sindacali a termini del precedente punto 2 sarà
sostituito mediante nuova designazione da parte delle stesse associazioni.
Le sostituzioni dei componenti le RSU non possono concernere un numero superiore al 50%
degli stessi, pena la decadenza della RSU con conseguente obbligo di procedere al suo
rinnovo, secondo le modalità previste dal presente accordo.
7. Decisioni
Le decisioni relative a materie di competenza delle RSU sono assunte dalle stesse in base a
criteri definiti dalle Organizzazioni sindacali dei lavoratori stipulanti il presente accordo e
comunicati alla Direzione aziendale.
8. Clausola di salvaguardia
Le Organizzazioni sindacali firmatarie del presente accordo o che comunque aderiscano alla
disciplina in esso contenuta attraverso la partecipazione alle elezioni della RSU rinunciano
formalmente ed espressamente a costituire RSA ai sensi dell’art. 19 della legge
n.300/1970.
Le loro RSA devono intendersi decadute con la nomina della RSU.
9. Disposizione transitoria
Entro il 28-2-1995 le parti confederali si incontreranno per una verifica sullo stato
applicativo del medesimo con specifico riguardo alle partizioni demandate alla sede
negoziale di categoria.
231
dell’annuncio di cui sopra; l’ora di scadenza si intende fissata alla mezzanotte del
quindicesimo giorno.
5. Commissione elettorale
Al fine di assicurare un ordinato e corretto svolgimento della consultazione, nelle singole
aziende viene costituita una commissione elettorale.
La commissione elettorale è composta da lavoratori dell’azienda, non candidati, designati in
modo paritetico dalle Organizzazioni sindacali presentatrici delle liste.
232
a) ricevere la presentazione delle liste, rimettendo a immediatamente dopo la sua completa
integrazione ogni contestazione relativa alla rispondenza delle liste stesse ai requisiti
previsti dal presente regolamento;
b) verificare la valida presentazione delle liste;
c) costituire i seggi elettorali, presiedendo alle operazioni di voto che dovranno svolgersi
senza pregiudizio del normale svolgimento dell’attività aziendale;
d) assicurare la correttezza delle operazioni di scrutinio dei voti;
e) esaminare e decidere su eventuali ricorsi proposti nei termini di cui al presente
regolamento;
f) proclamare i risultati delle elezioni, comunicando gli stessi a tutti i soggetti interessati, ivi
comprese le Associazioni sindacali presentatrici di liste.
7. Affissioni
Le liste dei candidati dovranno essere portate a conoscenza dei lavoratori, a cura della
Commissione elettorale, mediante affissione nell’albo di cui al punto 1, almeno otto giorni
prima della data fissata per le elezioni.
8. Scrutatori
E’ in facoltà dei presentatori di ciascuna lista di designare uno scrutatore per ciascun seggio
elettorale, scelto fra i lavoratori elettori non candidati.
La designazione degli scrutatori deve essere effettuata non oltre le 24 ore che precedono
l’inizio delle votazioni.
11. Preferenze
L’elettore può manifestare la preferenza solo per un candidato della lista da lui votata.
Il voto preferenziale sarà espresso dall’elettore mediante una crocetta apposta a fianco del
nome del candidato preferito, ovvero segnando il nome del candidato preferito nell’apposito
spazio della scheda.
L’indicazione di più preferenze date alla stessa lista vale unicamente come votazione della
lista, anche se non sia stato espresso il voto della lista. Il voto apposto a più di una lista, o
l’indicazione di più preferenze date a liste differenti, rende nulla la scheda.
233
Nel caso di voto apposto ad una lista e di preferenze date a candidati di liste differenti, si
considera valido solamente il voto di lista e nulli i voti di preferenza.
234
integrità e ciò almeno per tre mesi. Successivamente sarà distrutto alla presenza di un
delegato della Commissione elettorale e di un delegato della Direzione.
235
Allegato 10
Premessa
Le parti, con il presente articolato, integrativo del CCNL Federambiente 30.6.2008, intendono
predisporre, per le aziende che applicano il suddetto CCNL, o di nuova costituzione, uno
strumento idoneo ad inquadrare il personale addetto ai servizi funerari e cimiteriali.
Le parti non intendono modificare gli assetti contrattuali in atto presso aziende associate a
Federambiente, o che ne applicano il CCNL, le quali già assicurano servizi cimiteriali e
funerari.
Resta ferma la possibilità per queste ultime di procedere alla utilizzazione del presente
articolato, sulla base di specifiche intese definite in ambito aziendale.
Avuto riguardo a quanto precisato nei precedenti commi, il rapporto di lavoro del personale
addetto ai servizi cimiteriali e funerari è regolato, in via generale, dagli istituti del CCNL
Federambiente, con esclusione di quanto disciplinato dal presente allegato, tenuto conto della
specificità delle attività espletate in tale settore merceologico.
Per quanto attiene alle figure professionali degli addetti ai servizi funerari e cimiteriali, previste
nella classificazione del personale, tra i profili esemplificativi come “operatore tecnico
cimiteriale, operatore di polizia mortuaria”, le parti convengono quanto segue:
per quanto attiene al trattamento economico, si farà riferimento al CCNL Federutility, per i
dipendenti delle imprese pubbliche del settore funerario, adeguandone automaticamente gli
incrementi retributivi a decorrere dalla retribuzione di maggio 2008, avuto riguardo alle
decorrenze e quantità;
- per quanto attiene alla parte normativa, si farà riferimento al CCNL Federambiente,
prevedendone una sezione speciale per i seguenti istituti contrattuali:
a) scatti di anzianità
b) sistema indennitario
c) maggiorazioni
d) orario di lavoro settimanale
e) pronto intervento e reperibilità
f) divisore
g) definizione trattamento economico
h) alloggio
i)TFR
l) regolamentazione esercizio diritto di sciopero
236
1. ANZIANITÀ
• L’anzianità di servizio del dipendente, che non produce effetti economici riguardanti gli
aumenti periodici, si computa con riferimento ai periodi di effettiva prestazione lavorativa
o equivalenti.
• Il computo avviene a mesi interi; le frazioni di mese non inferiori a 15 giorni sono
computate come mese intero.
2. ORARIO DI LAVORO
Tenuto conto delle particolari caratteristiche del servizio le aziende, avendo l’obbligo di
garantire alcuni servizi di pubblica utilità previsti dalla vigente legislazione o in caso di
attivazione di particolari servizi di onoranze funebri, sono impegnate ad organizzare un
servizio di pronto intervento 24 ore su 24.
Le modalità attuative del pronto intervento sono definite dalla Direzione aziendale, previa
consultazione con la R.S.U., tenendo conto delle caratteristiche delle aziende e della tipologia
dei servizi da garantire.
Per il predetto servizio, fermo restando quanto stabilito dal presente contratto in materia di
orario di lavoro, si conviene quanto segue:
237
Il servizio di reperibilità comporta l’obbligo per il dipendente di essere reperibile presso la
propria abitazione o in località compatibile con l’esigenza di rendersi disponibile nel più breve
tempo possibile, per rispondere alle chiamate degli utenti o del centralino aziendale o del
presidio tecnico-aziendale o direttamente dell’Autorità esterna ed effettuare gli interventi
necessari.
Il personale in reperibilità viene dotato, ai soli fini del servizio, di telefono cellulare aziendale o
di altro mezzo idoneo.
Il turno di reperibilità di norma va limitato ai periodi fuori del normale orario di lavoro e non
può eccedere le 24 ore.
Il compenso per reperibilità in giorno feriale prestato in misura inferiore alle 24 viene ridotto
proporzionalmente in funzione del numero delle ore prestate, fermo il minimo di 1/3.
Gli interventi effettuati su chiamata nel corso del servizio di reperibilità sono retribuiti secondo
le norme sul lavoro straordinario; per ogni intervento vengono riconosciute convenzionalmente
almeno due ore di lavoro straordinario, comprensive dei tempi di andata e ritorno dal luogo di
presentazione.
I compensi per il servizio di reperibilità sono corrisposti mensilmente in base ai giorni di turno
di reperibilità effettivamente prestati.
Nei confronti dei lavoratori impegnati nel servizio di reperibilità, il periodo di riposo
giornaliero di cui all’art. 7 del D. Lgs. n. 66/2003, in presenza di prestazioni rese su chiamata,
può essere ripartito in più periodi distinti, di cui almeno uno della durata di 4 ore consecutive;
ove il riposo anche discontinuo non risulti comunque pari alle 11 ore complessive, il lavoratore
ha diritto a riposi compensativi fino a concorrenza delle suddette 11 ore, da godersi entro le 24
ore successive, salvo casi eccezionali; resta fermo in tal caso il pagamento delle sole
maggiorazioni previste dal successivo punto 5, comma 2.
238
2. Le prestazioni di lavoro straordinario sono compensate con la retribuzione individuale
oraria maggiorata :
3. Le prestazioni di lavoro notturno, siano esse in turni avvicendati che in turni non
avvicendati, sono compensate con la retribuzione individuale oraria maggiorata del
15%.
5. LAVORO FESTIVO
Il lavoratore che viene chiamato a prestare servizio in un giorno festivo viene compensato con
altra giornata di riposo e con la sola maggiorazione della retribuzione della retribuzione
individuale oraria del 45%.
Qualora in casi eccezionali la giornata di lavoro festivo non possa essere compensata con
altra giornata di riposo, il lavoratore avrà diritto alla retribuzione individuale oraria
maggiorata del 45%.
Il lavoratore addetto a turni avvicendati che viene chiamato a prestare servizio nel giorno
prestabilito di riposo od in un giorno festivo infrasettimanale anche se coincide con una
domenica, viene compensato come precisato al 2° comma del precedente paragrafo 1.
6. RETRIBUZIONE
Con l'espressione "retribuzione base" si intendono i minimi determinati per i vari gruppi dei
lavoratori nelle tabelle allegate al presente contratto.
Continua, altresì, ad essere corrisposto l’EDR di cui al Protocollo Governo – Parti Sociali
31.7.1992; lo stesso è utile ai soli fini della tredicesima mensilità, delle ferie, delle festività
nazionali ed infrasettimanali, dell’indennità di preavviso, del TFR e dei permessi retribuiti.
La retribuzione oraria, nei suoi vari aspetti come definiti nell’articolo precedente, si ottiene
dividendo la retribuzione mensile per il coefficiente 165 (centosessantacinque).
240
C)- Retribuzione base - Indennita' di contingenza
Le retribuzioni base mensili (comprendenti i valori di tutti i punti della scala mobile delle retribuzioni,
detta anche indennità di contingenza, maturati fino al 31 gennaio 1977) e le relative decorrenze sono
quelle determinate nella tabella allegata:
• Indennità di contingenza.
L'indennità di contingenza - scala mobile delle retribuzioni, regolata dalle norme e modalità
stabilite in sede interconfederale (accordo interconfederale 12 aprile 1957, integrato
dall'accordo interconfederale 7 maggio 1975 e dall'adesione della CISPEL al punto 4.2
dell'accordo intercompartimentale sul pubblico impiego 18 dicembre 1985, poi generalizzato
con la legge 26 febbraio 1986, n. 38), per effetto della intervenuta cessazione del sistema di
indicizzazione dei salari in forza del Protocollo Governo-Parti Sociali 31.7.92, resta
determinata nell’importo in vigore al 1° novembre 1991.
241
D) - Una Tantum
Le parti convengono la corresponsione a titolo di “una tantum”, pari a euro 2.572,00 riferita al
3° livello, parametro 145, non utile ai fini di alcun istituto legale e contrattuale, compreso il
TFR.
Il suddetto importo di euro 2.572,00, da parametrare per tutti i livelli, come da tabella sotto
riportata, è relativo al periodo pregresso 1.01.2007 – 30.4.2008 e va corrisposto in proporzione
ai mesi di servizio prestati nel sopraccitato periodo pregresso, con assorbimento dell’eventuale
IVC erogata, secondo le seguenti scansioni:
- euro 450,00 con le competenze del mese di luglio 2008 per il personale in forza al 1° luglio
2008;
- euro 450,00 con le competenze del mese di settembre 2008 per il personale in forza al 1°
settembre 2008;
- euro 1.000,00 con le competenze del mese di novembre 2008 per il personale in forza al 1°
novembre 2008;
- euro 672,00 con le competenze del mese di febbraio 2009 per il personale in forza al 1°
gennaio 2009.
Il totale degli importi che le imprese abbiano eventualmente corrisposto a titolo di acconto o ad
altro titolo, dovrà essere detratto, fino a concorrenza, dagli importi economici fissati nella
sotto riportata tabella.
IMPORTO
UNA
TANTUM 1° tranche 2° tranche 3° tranche 4° tranche
Gruppo Parametro
242
7. INDENNITÀ
Di norma, salvo che per le aziende delle aree metropolitane, in relazione alla cui specifica
diversa organizzazione del lavoro è possibile definire differenti criteri e modalità applicative, si
riconoscono per prestazioni particolarmente disagiate per il settore funerario quelle connesse ai
trattamenti tanatologici sulla salma e alle esumazioni ed estumulazioni programmate nei
cimiteri.
1) Indennità per operazioni tanatologiche: Euro 7,75 per l'addetto, a turno, alla camera
mortuaria per l'esecuzione di operazioni tanatologiche, ivi comprendendovi i trattamenti
conservativi, di ricomposizione e cosmesi sulla salma.
Nelle realtà aziendali in cui le camere mortuarie sono dislocate in diverse zone del territorio,
le parti aziendali possono ricercare e definire diverse modalità di corresponsione
dell’indennità.
2) Indennità per trattamenti conservativi: Euro 10,33 per ogni trattamento conservativo di cui
agli artt. 32 e 48 del DPR 10/9/1990 n. 285.
8. ALLOGGIO
Quando l'alloggio venga concesso a discrezione dell'Azienda in relazione alle esigenze del
servizio, la concessione è gratuita, fatte salve le disposizioni di legge in materia contributiva e
fiscale.
Qualora nella località isolata ove il lavoratore svolge normalmente la sua attività non esistano
alloggi nè mezzi pubblici di trasporto che colleghino tale località con centri abitati l'Azienda,
ove non provveda direttamente al trasporto, corrisponderà un indennizzo.
Le concessioni di cui sopra non possono essere computate ad alcun effetto salvo il disposto
dell'ultimo comma dell'art. 2121 del codice civile per i casi in cui l'alloggio sia dovuto al
prestatore di lavoro.
243
9. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
Per il trattamento di fine rapporto si applicano le norme della legge n. 297 del 29 maggio 1982.
In virtù del II comma del nuovo art. 2120 del codice civile, introdotto dall'art. 1 della legge n.
297 del 29 maggio 1982, la retribuzione annua da prendersi a base per la liquidazione del
trattamento di fine rapporto di lavoro (TFR) comprende le seguenti voci:
a) retribuzione globale;
b) EDR ex Protocollo Governo – Parti sociali 31.07.1992;
c) indennità di reperibilità;
d) trattamento economico per mutamento di mansioni per durata di almeno 185 giorni
nell'arco dell'anno solare;
e) indennità per mancato preavviso;
f) festività soppresse non godute.
Lo svolgimento delle attività sindacali è disciplinato dalla Legge e, nello specifico, dagli
artt.57, par. II e relativa dichiarazione a verbale, e del 58 CCNL Federambiente 30.6.2008, ad
eccezione del monte ore di permesso sindacale aziendale retribuito.
A tal riguardo, per l'espletamento dei propri compiti e funzioni in sede aziendale, i componenti
della r.s.u. o –ove non costituita- delle r.s.a. possono disporre di un monte ore annuo globale di
permessi sindacali retribuiti pari a 4 ore moltiplicato per il numero dei dipendenti in forza
presso l'azienda al 31 ottobre dell'anno precedente quello di riferimento .
La regolamentazione delle modalità di esercizio del diritto di sciopero è quella validata dalla
Commissione di Garanzia con deliberazione n. 04/80 del 4 marzo 2004 e pubblicata GU n. 70
del 24 marzo 2004.
244
Allegato 11
1) Beneficiari
Hanno titolo a richiedere l’anticipazione i lavoratori che abbiano maturato almeno otto anni di
servizio presso la stessa azienda alla data di presentazione della domanda, quale risulta dal
protocollo aziendale in arrivo.
Nel caso di passaggio di gestione, ai sensi dell’art. 6 del presente contratto, o di affidamento
del servizio da parte di pubbliche amministrazioni con trasferimento del personale, l’anzianità
aziendale valida ai fini dell’anticipazione del TFR decorre dalla data di effettiva instaurazione
del rapporto di lavoro con l’azienda subentrante o affidataria. Tuttavia, in via del tutto
eccezionale, quando non sia stato liquidato il TFR dall’azienda cessante e, con consenso del
lavoratore, ne sia stato trasferito l’ammontare all’azienda subentrante, al lavoratore stesso sarà
riconosciuta – ai soli fini della maturazione di anzianità per l’accesso all’anticipazione del TFR
medesimo – l’anzianità di servizio maturata anche presso il precedente datore di lavoro
(azienda cessante).
Nel caso di trasferimento di ramo d’azienda ex art. 2112 cc., l’anzianità aziendale valida ai fini
dell’anticipazione del TFR decorre dalla data di iniziale instaurazione del rapporto di lavoro
con il soggetto cedente, salvo che sia intervenuta la liquidazione del TFR (o equivalente) al
momento del passaggio.
2) Limiti numerici
Per identificare in azienda il numero degli aventi titolo all’anticipazione entro i limiti previsti
dalla legge, si fa riferimento alla situazione del personale in forza alla data del 1° gennaio di
ciascun anno.
Le richieste di anticipazione vanno soddisfatte annualmente entro il limite del 10% degli
aventi titolo e comunque del 4% del numero totale dei dipendenti.
Nel caso che l’applicazione delle suddette percentuali (10% e/o 4%) dia luogo a frazioni, si
procede all’arrotondamento per eccesso dell’unità del contingente degli aventi diritto.
245
3) Misura dell’anticipazione
La misura dell’anticipazione è stabilita in ragione del 70% del trattamento di fine rapporto
maturato, escludendo la parte del trattamento stesso già impegnata a garanzia di esposizioni
debitorie del lavoratore interessato.
L’importo dell’anticipazione non può in nessun caso essere superiore a quello risultante dalla
documentazione prodotta.
a) spese sanitarie per terapie ed interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture;
b) acquisto o acquisizione della prima casa di abitazione per sé o per i figli documentato con
atto notarile o atto sostitutivo legalmente valido;
c) spese per ristrutturazione straordinaria dell’abitazione di proprietà del lavoratore o dei figli
conviventi, se questa è intestata al dipendente o ai figli;
d) congedo di maternità (art. 32 D.Lgs. n. 151/2001);
e) congedo per formazione (art. 5 legge n. 53/2000);
f) congedo per formazione continua (art. 6 legge n. 53/2000).
5) Spese sanitarie
Le spese sanitarie possono riguardare tanto il lavoratore quanto i componenti a carico del suo
nucleo familiare, intendendosi per tali i familiari per i quali il lavoratore stesso percepisca gli
assegni familiari o per i quali dichiari, con le modalità previste dall’art. 4 della legge 4.1.68 n.
15, la convivenza e il fatto di provvedere al loro mantenimento.
Ciascuna domanda viene definita con la massima urgenza e comunque non oltre 30 giorni dalla
presentazione all’azienda. Le domande pervenute senza documentazione o con
documentazione incompleta vengono definite entro 30 giorni dalla data di ricevimento della
documentazione completa.
A terapia od intervento eseguiti, l’interessato è tenuto alla consegna, entro 3 mesi, delle fatture
quietanzate o di documenti equivalenti, ivi compresa la dichiarazione personale delle spese
complementari sostenute.
Ove, per qualsiasi motivo, tale consegna non abbia avuto luogo nel termine prescritto oppure
entro 6 mesi, dalla data dell’erogazione dell’anticipazione la terapia o l’intervento non siano
246
stati eseguiti, l’interessato deve prontamente restituire la somma anticipatagli, al lordo
dell’imposta già versata dall’azienda.
In ogni caso, l’azienda adotta, nel rispetto delle norme di legge, le modalità più opportune atte
ad evitare il doppio pagamento dell’imposta da parte del lavoratore.
L’anticipazione è concessa per consentire al dipendente di far fronte alle spese da sostenere
durante i periodi di congedo.
Qualora il lavoratore ritenga che le spese da sostenere siano superiori all’ammontare della
retribuzione non corrisposta, dovrà fornire idonea documentazione del maggior onere.
L’erogazione è effettuata unitamente alla retribuzione relativa al mese che precede la data di
inizio del congedo, a seguito di richiesta presentata dal dipendente tempestivamente e
comunque almeno 15 giorni prima dell’erogazione stessa.
In relazione alle finalità della legge di consentire al lavoratore dipendente di procurare per sé o
per i figli la proprietà dell’abitazione primaria, si considera compreso nel concetto di
“acquisto”, oltre l’acquisto da terzi, l’assegnazione di alloggio in cooperativa, la costruzione in
proprio e il riscatto.
In ogni caso, deve trattarsi di abitazione per la quale l’acquirente abbia diritto alle agevolazioni
di legge per “prima casa” .
Si ritiene che il dipendente possa diventare proprietario di detta prima casa nei seguenti modi:
I dipendenti che hanno diritto all’anticipazione per l’acquisto della prima casa di abitazione per
sé o per i figli, devono presentare domanda corredata dalla dichiarazione attestante comunque
che il dipendente, sotto la propria responsabilità è consapevole delle conseguenze penali e
civili previste dalle vigenti norme di legge per coloro che rendano dichiarazioni false o
compiano atti fraudolenti al fine di procurare indebiti benefici per sé o per altri, richiede
l’anticipazione per l’acquisto della prima casa di abitazione .
247
In caso di anticipazione richiesta per l’acquisizione di un alloggio in cooperativa edilizia, il
dipendente deve presentare la dichiarazione del presidente della cooperativa con firma
autenticata a termini di legge, da cui risulti che egli stesso o il figlio sono prenotatari di
alloggio, su terreno acquisito o concesso a fini edilizi, con l’indicazione dell’entità dell’importo
richiesto per la costruzione dell’alloggio stesso.
Qualora la richiesta di anticipazione sia stata giustificata dall’atto preliminare di vendita ovvero
dalla partecipazione a cooperativa edilizia, il dipendente, entro 12 mesi dall’erogazione
dell’anticipazione, è tenuto all’esibizione dell’atto notarile di acquisto definitivo
dell’abitazione ovvero della documentazione, che giustifichi i motivi del mancato rispetto dei
termini di cui sopra. Tale documentazione dev’essere ripresentata ogni 12 mesi, senza oneri
economici a carico del lavoratore.
- la copia dell’atto di acquisto, o atto equipollente, dell’area sulla quale verrà realizzato
l’immobile;
- la copia della concessione edilizia e del certificato di inizio lavori rilasciato dal Comune;
- il preventivo degli oneri da sostenere per la costruzione, firmato da un professionista iscritto
all’Albo, o contratto di appalto.
In caso di riscatto, il richiedente deve presentare una dichiarazione richiesta agli istituti
preposti all’edilizia economica e popolare e/o enti pubblici attestanti l’impegno assunto dal
riscatto e l’importo da pagare.
9. Procedure
Le domande non soddisfatte per esaurimento del contingente annuale stabilito dal presente
contratto, vengono inserite nel contingente dell’anno successivo e definite con priorità rispetto
a quelle presentate in tale anno.
248
Agli effetti dell’individuazione della data di valida presentazione della domanda fa fede la data
di ricevimento da parte dell’Azienda.
Il 25% di tutte le anticipazioni concedibili nei limiti indicati al punto 2 è riservato per
soddisfare le richieste relative alle spese sanitarie; l’utilizzazione della riserva è resa
disponibile per le altre motivazioni per le quali può essere concessa l’anticipazione del T.F.R.,
quando, entro il 15 dicembre di ciascun anno, non ne sia stata chiesta l’utilizzazione.
In ogni caso di decadenza per mancata presentazione della documentazione di cui al comma
precedente, l’Azienda recupera l’importo lordo maggiorato della somma necessaria alla
ricostituzione integrale del fondo di accantonamento individuale previsto dalla legge.
In ogni caso le aziende adottano, nel rispetto delle norme di legge, le modalità più opportune
atte ad evitare il doppio pagamento dell’imposta da parte del lavoratore.
Non può tenersi conto delle spese sanitarie e delle spese per l’acquisto o l’acquisizione della
prima casa di abitazione per sé o per i propri figli, sostenute in adempimento di obbligazioni o
impegni assunti in data anteriore all’1 giugno 1982.
L’anticipazione può essere ottenuta una sola volta nel corso del rapporto di lavoro - fatta
eccezione per quanto previsto dal comma 6 del precedente paragrafo 5 - e viene detratta, a
tutti gli effetti, dal trattamento di fine rapporto, compreso quello spettante ai sensi dell’art.
2122 C.C..
249
Allegato 12
Ai sensi dell'art. 2, c. 2, della L. 12 giugno 1990, n. 146, prima della proclamazione dello
sciopero le parti stipulanti, nelle rispettive sedi di competenza, esperiscono un tentativo
preventivo di conciliazione in applicazione della allegata procedura di raffreddamento e di
conciliazione per i lavoratori addetti ai servizi di igiene ambientale e/o servizi alla collettività.
La proclamazione scritta è trasmessa, a cura del competente livello sindacale, con un preavviso
di almeno 10 giorni rispetto alla data dell'effettuazione dello sciopero, sia all'impresa che
all’apposito ufficio costituito presso l’autorità competente ad adottare l’ordinanza di cui all’art.
8 della legge n. 146/1990.
In caso di sciopero nazionale, la comunicazione scritta è fatta pervenire dalle OO.SS. Nazionali
alle Associazioni nazionali datoriali di categoria che provvedono a trasmetterla alle imprese. In
tal caso, le OO.SS. sono tenute ad osservare un preavviso di almeno 12 giorni.
Art. 3 - Durata.
Il primo sciopero per ogni tipo di vertenza non può superare la durata di una giornata di lavoro.
Le astensioni successive alla prima e relative alla stessa vertenza non possono superare la
durata di due giornate di lavoro.
Le astensioni dal lavoro - anche in occasione del primo sciopero - di durata inferiore alla
giornata di lavoro si svolgono in un unico periodo di durata continuativa e, comunque, sono
250
effettuate all’inizio o al termine di ogni singolo turno in modo da contenere al minimo
possibile i disagi per l’utenza.
I periodi di franchigia nei quali non possono essere effettuati scioperi sono individuati come
segue:
Il giorno iniziale e quello finale dei periodi suindicati sono compresi nella franchigia.
Non è consentito lo sciopero per singoli livelli, profili o categorie professionali, né lo sciopero
a oltranza, o per singoli segmenti dell’intero ciclo del servizio, o a scacchiera, o lo sciopero
bianco.
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, c. 6, della legge n. 146/1990, l'impresa, almeno 5 giorni
prima dell’inizio dell’astensione dal lavoro, provvede a dare comunicazione agli utenti, nelle
251
forme adeguate, in relazione alla proclamazione sindacale di cui al precedente art. 2, dei modi e
dei tempi di erogazione dei servizi nel corso dello sciopero e delle misure per la riattivazione
integrale degli stessi.
Al fine di consentire all'impresa di garantire e rendere nota all’utenza la pronta riattivazione del
servizio, al termine dello sciopero i dipendenti sono tenuti a rispettare i tempi e le modalità
della ripresa del servizio, così come indicati nella proclamazione dello sciopero.
Conseguentemente, non devono essere assunte iniziative che pregiudichino tale ripresa e i
dipendenti devono assicurare, anche con il ricorso al lavoro supplementare o straordinario,
secondo le norme del CCNL, la disponibilità adeguata a consentire la pronta normalizzazione
del servizio.
a. Raccolta e trasporto dei rifiuti definiti pericolosi ai sensi della normativa vigente di
legge.
b. Raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani ed assimilati pertinenti a:
• utenze scolastiche;
• mense pubbliche e private di enti assistenziali;
• ospedali - case di cura - comunità terapeutiche (compreso lo spazzamento della
viabilità interna);
• ospizi, centri di accoglienza, orfanotrofi;
• stazioni ferroviarie, marittime, aeroportuali;
• caserme;
• carceri.
c. Pulizia (spazzamento, raccolta dei rifiuti e lavaggio): dei mercati; delle aree di sosta
attrezzate; delle aree di grande interesse turistico museale in misura non superiore al
20% delle aree dei centri storici così come individuate dai piani regolatori dei Comuni.
d. Trasporto, svuotamento dei mezzi di raccolta e trattamento negli impianti, comprese le
discariche, dei rifiuti derivanti dalle prestazioni indispensabili e da altri mezzi
eventualmente in servizio, avuto riguardo al personale strettamente necessario alla loro
effettuazione e alle caratteristiche tecniche dell’impianto, con la salvaguardia
dell’erogazione di energia elettrica e/o termica nei servizi a rete.
252
e. Trattamento delle acque negli impianti di potabilizzazione, desalinizzazione e
depurazione.
f. Raccolta delle siringhe, nonché disinfestazione, derattizzazione e disinfezione per casi
urgenti e su segnalazione dell’autorità sanitaria e per ogni altro caso che sia oggetto di
ordinanza emessa da parte dell’autorità sanitaria e/o di pubblica sicurezza.
g. Servizio di pronto intervento da parte delle officine per l'assistenza ai mezzi ed ai
macchinari in servizio.
h. Ripristino delle condizioni di sicurezza e dell’agibilità stradale a seguito di frane,
nevicate, allagamenti e ostruzioni di reti fognarie.
i. Presidio di pronto intervento.
j. Servizio di vigilanza e di pronto intervento relativamente alla sicurezza dei cantieri e
alla gestione degli immobili delle ATER.
k. Attività funerarie (con riferimento all’Accordo 29.7.1991 per gli addetti ai servizi
funerari nonché al D.P.R. n. 285/1990).
l. Altre attività eventualmente svolte dalle imprese in applicazione dell'Accordo Regioni -
Enti Locali 6/7/1995, che rientrino nel campo di applicazione dell’art. 1 della Legge n.
146/1990.
Art. 9 - Individuazione dei lavoratori da inserire nel piano dei servizi delle prestazioni
indispensabili.
L’impresa predispone il piano dei servizi delle prestazioni indispensabili, come sopra
individuate, e le relative quote di personale, in attuazione di quanto stabilito al
precedente comma, entro 20 giorni dalla valutazione di idoneità del presente codice da
parte della Commissione di garanzia.
In caso di rilevante dissenso le parti potranno adire il Prefetto che deciderà sulla
materia.
Il piano definito resta valido fino a quando non si renda necessario modificarlo, a
seguito di variazioni della gamma delle prestazioni indispensabili nazionalmente
individuate. In tal caso, l’impresa reitera la procedura di cui ai commi 2 e seguenti.
Laddove esistano intese ed accordi collettivi relativi alla individuazione dei lavoratori
da inserire nel piano dei servizi gli stessi saranno oggetto di riesame e modifica
consensuale entro 30 giorni.
B. Ai fini della predisposizione del piano dei servizi delle prestazioni indispensabili, i
criteri di individuazione dei lavoratori da adibire alle prestazioni stesse sono i seguenti:
253
a. ordine alfabetico per categorie omogenee di lavoratori professionalmente idonei
a svolgere i compiti e le mansioni inerenti alle prestazioni da erogare;
b. individuazione prioritaria dei lavoratori che, nella rotazione secondo l’ordine
alfabetico, non sono stati utilizzati in precedenti astensioni, a partire dalla data
di applicazione del presente Codice di regolamentazione.
Non sono inseriti nel piano dei servizi delle prestazioni indispensabili, di cui al comma
precedente, i lavoratori in riposo o in ferie qualora l’astensione dal lavoro coincida con i giorni
predetti. In occasione dello sciopero successivo, tali lavoratori sono i primi ad essere inseriti,
qualora in servizio, nel piano predetto.
Non sono inseriti, altresì, nel piano dei servizi delle prestazioni indispensabili i rappresentanti
delle RSU o, in mancanza, delle RSA e/o delle OO.SS. proclamanti lo sciopero, tenuto conto
delle condizioni tecniche del servizio e delle tutele di cui all’art. 10.
L’impresa rende noti tempestivamente, tramite comunicato da affiggere nei luoghi di lavoro, i
nominativi dei preposti aziendali o dei loro sostituti incaricati di dare attuazione agli
adempimenti del presente Codice di regolamentazione.
I preposti aziendali o i loro sostituti provvedono ad affiggere nei luoghi di lavoro l’elenco del
personale inserito nel piano dei servizi delle prestazioni indispensabili almeno 5 giorni di
calendario prima dello sciopero, con indicazione dei nominativi del personale stesso e i compiti
specifici relativi alla copertura delle prestazioni di cui all’art. 8.
Qualora alla data dello sciopero i lavoratori indicati nel piano dei servizi risultino assenti per
malattia o infortunio, l’impresa procederà a chiamare i dipendenti immediatamente successivi
in elenco, dandone tempestiva comunicazione agli interessati.
L’impresa dà tempestiva comunicazione alle RSU, o in mancanza alle RSA, degli adempimenti
di cui ai tre commi precedenti, consegnando altresì alle stesse copia dell’elenco del personale
inserito nel piano dei servizi delle prestazioni indispensabili.
Art. 10 - Tutela degli utenti, dei lavoratori, degli impianti e dei mezzi.
Il personale di cui al precedente art. 9 garantisce la sicurezza degli utenti, quella dei lavoratori
nonché la salvaguardia dell’integrità degli impianti, dei macchinari e dei m.
Ai sensi e per gli effetti della delibera n. 98/776 adottata dalla Commissione di Garanzia il
19/11/1998, le norme della presente regolamentazione si applicano anche in caso di astensione
collettiva dal lavoro straordinario, fatta eccezione per quelle relative alla durata (art. 3) la
quale, in ogni caso, non può essere superiore a 9 giorni consecutivi per ogni singola astensione
collettiva dal lavoro straordinario.
254
Art. 12 - Campo di applicazione.
_______
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255
ALLEGATO ALL’ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE
Art. 1
Fermo restando che l’interpretazione delle norme del CCNL e degli accordi nazionali è di
competenza esclusiva delle parti nazionali stipulanti secondo le modalità specificate dal CCNL
medesimo, le controversie collettive – con esclusione di quelle relative ai provvedimenti
disciplinari – sono soggette alla seguente procedura di raffreddamento e conciliazione,
finalizzata alla prevenzione e/o alla composizione dei conflitti.
Art. 2
A) Livello aziendale
La richiesta di esame della questione, che è causa della controversia collettiva, è formulata
dalla RSU o, in mancanza, dalle predette RSA, tramite la presentazione alla direzione aziendale
di apposita domanda scritta che deve contenere l'indicazione dei motivi della controversia
collettiva e/o della norma del CCNL o dell’accordo collettivo nazionale o aziendale in ordine
alla quale si intende proporre reclamo.
Entro 2 giorni dalla data di ricevimento della domanda, la Direzione aziendale convoca la RSU
o, in mancanza, le predette RSA per l'esame di cui al comma precedente.
Questa fase è ultimata entro i 5 giorni successivi al primo incontro, con la redazione di uno
specifico verbale che, in caso di mancato accordo, viene rimesso in copia al superiore livello
territoriale.
B) Livello territoriale
Entro 2 giorni dalla data di ricevimento del verbale di mancato accordo in sede aziendale, i
rappresentanti dell’Associazione datoriale convocano le competenti strutture territoriali delle
OO.SS. firmatarie del contratto collettivo applicato aziendalmente per l’esame della questione
che è causa della controversia collettiva.
Questa fase è ultimata entro i 6 giorni successivi al primo incontro, con la redazione di uno
specifico verbale che, in caso di mancato accordo, viene rimesso in copia al superiore livello
nazionale.
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C) Livello nazionale
Entro 5 giorni dalla data di ricevimento del verbale di mancato accordo in sede territoriale,
l’Associazione datoriale convoca le competenti OO.SS. nazionali di categoria per l’esame della
questione che è causa della controversia collettiva.
Questa fase è ultimata entro i 7 giorni successivi al primo incontro, con la redazione di uno
specifico verbale conclusivo della intera procedura.
Art. 3
Art. 4
Art. 5
I soggetti competenti per livello a svolgere l’esame della questione che è causa della
controversia collettiva hanno comunque facoltà – in coerenza con il fine di cui all’art. 1 – di
prorogarne, per iscritto, di comune accordo, il relativo termine di durata.
Art. 6
Ognuno dei soggetti competenti a svolgere l’esame della questione che è causa della
controversia collettiva a livello territoriale ha altresì facoltà di non esperire il superiore livello,
dandone comunicazione alle Organizzazioni nazionali datoriali e sindacali. In tal caso, la
presente procedura è ultimata e, conseguentemente, a partire dal giorno seguente la data di
conclusione dell’esame della predetta questione, la disposizione di cui all’art. 3 cessa di trovare
applicazione.
Art. 7
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Le parti si danno atto di aver adempiuto a quanto previsto dall'art. 2, comma 2, della Legge
146/1990 in merito alla definizione della procedura contrattuale di raffreddamento e di
conciliazione delle controversie collettive, la quale deve essere osservata in ogni caso da tutte
le parti interessate.
Art. 8
1. Entro 5 giorni dal ricevimento della richiesta di incontro formulata dalle OO.SS.
nazionali, le Associazioni nazionali datoriali convocano le relative Segreterie per
l’esame della questione che è causa della controversia collettiva.
2. Questa fase si esaurisce entro i 7 giorni successivi al primo incontro.
3. Per l’intera durata della procedura, resta fermo quanto previsto dal precedente art. 3.
4. Qualora il soggetto competente a promuovere la convocazione non vi ottemperi nei
termini suddetti la presente procedura è da considerarsi ultimata.
5. Per l’intera durata della procedura, resta fermo quanto previsto dal precedente art. 3.
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