Report Nidi 2019 20 Def
Report Nidi 2019 20 Def
Report Nidi 2019 20 Def
SU COSTI, QUALITÀ
E TUTELE
OTTOBRE 2019
ASILI NIDO COMUNALI
ASILI NIDO
COMUNALI
DOSSIER A CURA DELL’OSSERVATORIO
PREZZI & TARIFFE DI CITTADINANZATTIVA
PREMESSA
Il rapporto vuole essere uno strumento, al servizio dei cittadini e delle istituzioni, che restituisca una
fotografia della purtroppo disparata geografia dell’Italia in termini di erogazione del servizio di asilo
nido comunale riguardo gli aspetti tariffari, la qualità e le tutele.
Tali informazioni sono disponibili, con indicazione precisa delle fonti (documenti disponibili al
download) su INFORMAP, www.cittadinanzattiva.it/informap, la cartina navigabile che rende fruibili,
per ogni capoluogo di provincia, informazioni e approfondimenti su tariffe e agevolazioni, qualità,
tutele e altri riferimenti utili.
Per maggiori informazioni, assistenza e consulenza sul tema, Cittadinanzattiva ha attivato un
numero dedicato ai cittadini: 06 36718040 (lunedì dalle 14:30 alle 17:30; mercoledì e venerdì dalle
10:00 alle 13:00).
ASILI NIDO COMUNALI
INTRODUZIONE
Il servizio di asilo nido comunale è stato istituito dalla Legge 1044 del 1971 come Servizio sociale di
interesse pubblico finalizzato “alla temporanea custodia dei bambini per assicurare una adeguata
assistenza alla famiglia ed anche per facilitare l’accesso della donna al lavoro nel quadro di un
completo sistema di sicurezza sociale”. Data la loro natura socio-assistenziale la gestione di questi
servizi rientra nelle competenze comunali mentre le funzioni di programmazione sono affidate alle
Regioni.
A partire dal 2000, ai servizi per la prima infanzia viene riconosciuto un ruolo cruciale, non solo nel
sostegno alla genitorialità, ma anche come strumento fondamentale nei percorsi di crescita del
bambino. La sentenza della Corte Costituzionale n. 467 del 2002 indica come «Il servizio fornito
dall’asilo nido non si riduce ad una funzione di sostegno alla famiglia nella cura dei figli o in mero
supporto per facilitare l’accesso dei genitori al lavoro, ma comprende anche finalità formative,
essendo rivolto a favorire l’espressione delle potenzialità cognitive, affettive e relazionali del
bambino».
In tale ottica la diffusione di tali servizi concorre a garantire le pari opportunità di educazione e di
3
cura e a ridurre le disuguaglianze territoriali, economiche, etniche e culturali.
Lo sviluppo del sistema di offerta dei servizi per la prima infanzia viene incentivato negli anni sia a
livello nazionale che europeo. Nel 2002 il Consiglio europeo di Barcellona ha definito come traguardo
per gli stati membri, in termini di posti disponibili nei servizi per la prima infanzia, la copertura di
almeno un terzo della domanda potenziale, cioè il 33% dei bambini sotto i 3 anni entro il 2010, per
sostenere la conciliazione della vita familiare e lavorativa e promuovere la maggiore partecipazione
delle donne nel mercato del lavoro.
Nel 2011, la Commissione Europea, con la comunicazione “Educazione e cura della prima infanzia:
consentire a tutti i bambini di affacciarsi al mondo di domani nelle condizioni migliori”, sostiene che
migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione in tutta l’UE è una premessa d’importanza
fondamentale per tutti gli aspetti della crescita. Le primissime esperienze dei bambini gettano le basi
per ogni forma di apprendimento ulteriore. Iniziative di educazione e cura della prima infanzia di alta
qualità, inoltre, favoriscono particolarmente i bambini disagiati, inclusi quelli provenienti da un
contesto migratorio e a basso reddito. Possono aiutare a liberare i bambini da condizioni di povertà e
da famiglie disfunzionali, contribuendo in tal modo al conseguimento degli obiettivi stabiliti
dall’iniziativa faro Europa 2020 denominata “Piattaforma europea contro la povertà e l’esclusione
sociale”.
Con un successivo documento del 2013 “Investire nell’infanzia per spezzare il circolo vizioso dello
svantaggio sociale”, la Commissione Europea raccomanda agli Stati membri di adottare ed applicare
ASILI NIDO COMUNALI
politiche volte ad eradicare la povertà e l’esclusione sociale dei minori e a promuovere il loro
benessere mediante strategie multidimensionali basate sui seguenti tre grandi pilastri:
L’accesso a risorse sufficienti (favorendo la partecipazione dei genitori al mercato del lavoro e
prevedendo altre tipologie di prestazioni quali incentivi fiscali, assegni familiari, assegni per
l’alloggio e sistemi di reddito minimo garantito);
L’accesso a servizi di qualità a un costo sostenibile;
Diritto dei minori a partecipare alla vita sociale.
In Italia, il Decreto legislativo n. 65 del 2017 riconduce i servizi educativi per l'infanzia nella sfera
educativa piuttosto che assistenziale, con l’obiettivo di garantire la continuità del percorso educativo e
scolastico dalla nascita fino ai sei anni di età.
Dal punto di vista economico a partire dal 2007 sono stati previsti dal legislatore degli interventi
finanziari. Il più emblematico è stato il Piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socio educativi per
la prima infanzia (legge finanziaria del 2007) che prevedeva un finanziamento statale e regionale
triennale. Il Decreto dell’aprile 2017 ha istituito invece un Fondo nazionale per il Sistema integrato di
educazione e di istruzione pari a 209 milioni di euro per l'anno 2017, 224 milioni di euro per l'anno
2018 e 239 milioni di euro a decorrere dall'anno 2019.
Nonostante i citati provvedimenti, i dati relativi a questi anni di crisi prolungata ci dicono che le
famiglie italiane sono fortemente in difficoltà ed hanno sempre meno risorse materiali e immateriali
per continuare a svolgere un importantissimo ruolo per lo sviluppo armonico della società. Ne
consegue la progressiva contrazione della fecondità, a cui si accompagnano l’aumento della 4
disoccupazione femminile e la povertà infantile.
Dall'ultima Relazione annuale sulle convalide delle dimissioni e risoluzioni consensuali delle
lavoratrici madri e dei lavoratori padri (Anno 2018) si evince che su un numero complessivo pari a
49.451 le dimissioni e le risoluzioni consensuali hanno riguardato principalmente le lavoratrici madri, a
cui sono riferiti n. 35.963 provvedimenti, pari a circa il 73% dei casi.
La motivazione più ricorrente permane l’incompatibilità tra l’occupazione lavorativa e le esigenze
di cura della prole, pari a circa il 36% del totale. Nell’ambito della citata motivazione sono ricomprese
le seguenti voci a giustificazione della necessità di lasciare il lavoro:
per l’assenza di parenti di supporto: 27% del totale;
per l’elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato, es. asilo nido o baby sitter: 7% del
totale;
per il mancato accoglimento al nido: circa il 2% del totale.
Un focus1 sugli asili nido dell'Ufficio Valutazione Impatto del Senato della Repubblica dello scorso
luglio 2018, analizzando i dati derivanti dagli interventi realizzati negli ultimi 10 anni, evidenzia alcuni
nodi critici:
1 Chiedo asilo. Perché in Italia mancano i nidi (e cosa si sta facendo per recuperare il ritardo) - Luglio 2018
ASILI NIDO COMUNALI
La limitata offerta del settore zero/tre: ancora lontana dagli obiettivi europei stabiliti nel 2002,
è fortemente frenata dai finanziamenti disponibili - discontinui, frammentati e insufficienti -
così che i costi continuano a gravare principalmente sui bilanci dei comuni e delle famiglie.
La disuguaglianza territoriale: il tasso di povertà materiale ed educativa dei bambini è in
aumento, ed ai primi troviamo tutte regioni del sud: Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e
Molise.
Le difficoltà nell’integrazione del sistema e della relativa governance, che deve essere raggiunta a
tutti i livelli: tra pubblico e privato, tra nidi tradizionali e servizi integrativi, tra nord e sud, tra Stato,
regioni e comuni, tra sociale ed educativo, tra profili professionali di educatori ed insegnanti.
5
ASILI NIDO COMUNALI
Uno spaccato dettagliato della situazione dell'offerta dei servizi educativi per la prima infanzia nel
nostro Paese è fornito dall'Istat2 nello scorso marzo 2019 e relativo all'anno scolastico 2016/17 (ultimi
dati disponibili). Di seguito alcune delle principali evidenze.
1.1 • OFFERTA PUBBLICA E PRIVATA ANCORA INSUFFICIENTE E FORTI DIVARI TRA LE REGIONI
Sono stati censiti sul territorio nazionale 13.147 servizi socio-educativi per l’infanzia. I posti
autorizzati al funzionamento sono circa 354 mila; di questi poco più della metà sono pubblici mentre il
48% sono privati. La maggior parte dei servizi per la prima infanzia (91%) sono asili nido. In rapporto
alla popolazione target, la dotazione complessiva è sotto il parametro del 33% fissato dall’Unione
europea: infatti i posti disponibili corrispondono al 24% dei bambini residenti sotto i 3 anni, se
consideriamo anche i servizi integrativi, e al 21,7% nel solo caso di asili nido (comprensivi di sezioni
primavera).
Nel corso degli anni l'offerta pubblica di asili nido e di servizi integrativi per la prima infanzia
continua a far registrare ampi divari tra le regioni, sia in termini di spesa dei comuni che come numero
di utenti. 6
L’offerta è variabile anche all’interno delle singole regioni. I comuni capoluogo di provincia, ad
esempio, hanno mediamente una maggiore dotazione di strutture rispetto al resto del territorio, con
una copertura media in termini di posti disponibili del 31,8% dove la media per i Comuni non
capoluoghi è di 20,8.
2
Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia, 21 marzo 2019
ASILI NIDO COMUNALI
Puglia 175 357 532 5.567 7.505 13.072 5,8 7,8 13,6
Sardegna 112 230 342 3.570 5.129 8.699 10,7 15,4 26,1
Sicilia 220 214 434 7.501 4.535 12.036 5,8 3,5 9,3
Toscana 411 439 850 14.539 11.732 26.271 17,2 13,9 31,1
Trentino AA 126 133 259 5.262 2.528 7.790 17,1 8,2 25,3
Umbria 89 147 236 3.291 3.635 6.926 16,3 18,0 34,3
Valle d'Aosta 22 8 30 713 196 909 23,3 6,4 29,7
Veneto 304 796 1.100 12.385 17.623 30.008 10,4 14,8 25,2
Italia 4.250 6.767 11.017 166.980 153.316 320.296 11,3 10,4 21,7
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe su dati Istat, Ottobre 2019
Nel corso degli anni sono diminuiti gli utenti dei nidi comunali a gestione diretta, ovvero con personale
del Comune, e aumentate le gestioni appaltate ad associazioni e a enti privati. La spesa corrente dei
comuni si riduce decisamente passando dalla gestione diretta a quella indiretta.
Per offrire il servizio ai propri residenti i comuni possono inoltre avvalersi di strutture private, in cui
viene messo a disposizione dell’ente pubblico un determinato numero di posti in virtù del rapporto di
convenzionamento.
In alcuni casi, infine,i comuni si limitano a offrire contributi alle famiglie che iscrivono i propri bambini
nei servizi pubblici o privati disponibili sul territorio.
Gli asili nido comunali rientrano nella gamma dei servizi a domanda individuale resi dal Comune a
seguito di specifica domanda dell’utente. Contestualmente all’approvazione del Bilancio di previsione
deve essere definita la misura percentuale di copertura dei costi di tutti i servizi a domanda individuale
da parte dell’utenza. Chiaramente minori saranno le risorse a disposizione del Comune e maggiore
sarà la contribuzione richiesta all’utente del servizio in oggetto.
Secondo l'Istat, nel 2016, la spesa impegnata complessivamente dai comuni per i servizi rivolti alla
prima infanzia (non solo i nidi) è stata di circa 1 miliardo e 475 milioni di euro (il 19,4% rimborsata dalle
famiglie sotto forma di rette).
L'indagine di Cittadinanzattiva ha interessato le rette applicate al servizio di asilo nido comunale in
tutti i capoluoghi di provincia italiani, con riferimento ad una famiglia tipo composta da tre persone (2
genitori e un minore con età 0-3 anni) e dotata di un indicatore ISEE pari a € 19.900. Le rette rilevate
fanno riferimento all’anno educativo in corso 2019/2020 e riguardano gli asili nido a tempo pieno, ove
presenti, con frequenza per cinque giorni a settimana.
Nel calcolo delle rette mensili a carico della nostra famiglia tipo non sono state considerate ne le 9
eventuali agevolazioni attivate dai Comuni in virtù dei provvedimenti regionali ne quelle di derivazione
nazionale.
Al fine di valutarne eventuali scostamenti dal punto di vista dell’impegno economico sostenuto dalle
famiglie, si riportano anche i dati relativi alla precedente annualità (2018/2019).
Dall’analisi emerge che la spesa media mensile per la famiglia tipo individuata è di € 303 con una
variazione in aumento dello 0,9% rispetto all'anno precedente. La regione in cui si registra la spesa
media mensile più bassa è il Molise, dove però si rileva l'assenza del servizio nella città di Isernia,
mentre sono le famiglie del Trentino Alto Adige a dover sostenere quella più alta.
Aumenti delle rette hanno interessato prevalentemente le regioni del Sud Italia: Abruzzo, Calabria,
Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Al contrario, le principali variazioni in diminuzione si collocano nelle
regioni del Nord: Liguria e Piemonte.
Sebbene gli incrementi riguardano le regioni meridionali (+5,1%) la spesa media più elevata
10
continua a caratterizzare le aree settentrionali (-0,8%) e quindi quelle centrali.
ASILI NIDO COMUNALI
I 10 capoluoghi che si posizionano come più costosi appartengono tutti a regioni settentrionali e
restano invariati rispetto all'anno precedente e, ad eccezione di Sondrio (+0,7%), non mostrano
variazioni delle rette applicate al servizio.
12
2.2 • LE AGEVOLAZIONI PREVISTE PER LA RIDUZIONE DEI COSTI A CARICO DELLE FAMIGLIE
Nella quasi totalità dei casi esaminati le rette a carico delle famiglie sono determinate in base all'
Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), sebbene i criteri di definizione delle fasce
siano molto differenziate nelle singole città, passando da casi in cui sono presenti al massimo 3 fasce a
quelli con anche 40 fasce.
Elemento che si riscontra pressoché ovunque è l'applicazione della retta massima a chi non
presenta la documentazione ISEE e ai non residenti nel Comune di frequenza del servizio.
Nell'analizzare i prospetti tariffari relativi alla frequenza del servizio di asilo nido comunale nei
singoli capoluoghi di provincia italiani si è cercato di ricostruire un quadro delle esenzioni -
agevolazioni - riduzioni presenti a livello comunale, regionale e nazionale.
Per quanto riguarda il livello comunale è stato riscontrato l'esplicito riferimento a possibili
esenzioni dal pagamento della retta solo nel 48% circa dei casi.
Come descritto nel grafico seguente si tratta soprattutto di nuclei familiari che versano in particolare
stato di disagio socio economico e già seguiti dai Servizi sociali e dagli stessi segnalati al fine
dell'ottenimento della gratuità del servizio.
ASILI NIDO COMUNALI
Nel 36,5% dei casi è prevista l'esenzione dal pagamento per i nuclei familiari che rientrano nella
prima delle fasce ISEE individuate ai fini della determinazione delle rette. La situazione è comunque
molto variegata in considerazione del fatto che le fasce differiscono notevolmente per ampiezza (da
fasce € 0 - 1.500 a fasce € 0 - 7.500).
Le rimanenti tipologie, ed in misura più limitata, riguardano l'accesso al servizio di bambini portatori
di handicap grave (certificato) e nuclei familiari numerosi.
13
Per quanto riguarda le riduzioni applicate alle rette in determinate circostanze spiccano soprattutto
quelle dovute alla contemporanea frequenza del servizio nido o di altri servizi per l'infanzia di due o
più bimbi appartenenti al medesimo nucleo familiare.
ASILI NIDO COMUNALI
Per quanto riguarda il livello regionale, risultano essere dieci le regioni che si distinguono in
positivo per aver emanato disposizioni per misure volte al contenimento o abbattimento dei costi a
carico delle famiglie per la frequenza dei nidi di infanzia.
Regione Provvedimento
Emilia Romagna Al nido con la regione (L.R. n. 14 del 30 luglio 2019)
Fondo per l'abbattimento delle rette L.R. 20/2005 - Delibera n. 1470 (30 agosto 2019)
della Giunta Regionale.
Avviso pubblico per il sostegno all'accesso delle famiglie in condizioni di svantaggio ai
Friuli Venezia Giulia servizi educativi per la prima infanzia (3-36 mesi) e per la conciliazione dei tempi di vita
e di lavoro - a.e. 2019-20. Decreto di emanazione avviso 2274 del 14/03/2019.
Fondo Sociale Europeo. Programma Operativo regionale 2014/2020. PPO 2018.
Programma specifico n. 23/18
Lazio Abbattimento del costo della retta sostenuto dalle famiglie per la frequenza degli asili
nido comunali nel Lazio - D.G.R. 5 febbraio 2019, n.56, punto 2.b)
Liguria VOUCHER NIDO DI INCLUSIONE E VOUCHER NIDO DI CONCILIAZIONE - Deliberazione di
Giunta Regionale n. 581/2019 a valere sui finanziamenti POR FSE LIGURIA 2014-2020
Lombardia MISURA NIDI GRATIS 2019-2020 (DGR XI/1668 del 27/05/2019 a valere sui finanziamenti
POR FSE LOMBARDIA 2014-2020)
Marche Voucher per l’acquisizione di servizi socio educativi per minori a carico - POR Marche
ASILI NIDO COMUNALI
FSE 2014-220
Piemonte Misura Buoni Servizi Prima Infanzia - POR Piemonte FSE 2014-2020
Puglia Misura Buoni Servizi Prima Infanzia - POR Puglia FSC 2014-2020
Toscana Avviso pubblico finalizzato al sostegno dell'offerta di servizi per la prima infanzia (3-36
mesi) – POR FSE 2014-2020
Valle d'Aosta Voucher a favore delle famiglie con bambini iscritti e frequentanti gli asili nido pubblici
e privati, i nidi aziendali e le tate familiari - POR FSE 2014/2020
A livello nazionale, nell’ambito degli interventi normativi a sostegno del reddito delle famiglie, ai
figli nati dal 1° gennaio 2016 spetta un contributo per il pagamento di rette per la frequenza di asili
nido pubblici e privati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni
affetti da gravi patologie croniche. L’importo del buono è di 1.500 euro su base annua per ciascuno
degli anni 2019, 2020 e 2021. Il premio è corrisposto direttamente dall’INPS su domanda del genitore.
Il bonus asilo nido viene erogato con cadenza mensile, parametrando l’importo massimo di 1.500
euro su 11 mensilità, per un importo massimo di 136,37 euro direttamente al genitore richiedente che
ha sostenuto il pagamento, per ogni retta mensile pagata e documentata.
Il contributo mensile erogato dall’Istituto non può eccedere la spesa sostenuta per il pagamento della
singola retta e non è cumulabile con la detrazione fiscale frequenza asili nido, a prescindere dal
numero di mensilità percepite.
15
ASILI NIDO COMUNALI
il principio dell’uguaglianza, per cui tutti gli utenti hanno gli stessi diritti;
deve essere garantita la parità di trattamento sia fra le diverse aree geografiche, sia fra le
diverse categorie o fasce di utenti;
i servizi devono essere erogati in maniera continua e regolare, e ove sia consentito dalla
legislazione, gli utenti hanno diritto di scegliere l’ente erogatore; 16
gli utenti devono essere trattati con obiettività, giustizia ed imparzialità;
il diritto alla partecipazione del cittadino deve essere sempre garantito, come deve essere
garantita l’efficienza e l’efficacia dell’ente erogatore.
Si precisa inoltre che le informazioni ricercate sono state valutate positivamente solo se inserite
direttamente nella Carta e rese quindi immediatamente fruibili per il cittadino. In caso di rimandi ad
altri documenti o a riferimenti normativi, il valore indicato è stato negativo.
Di seguito la batteria degli indicatori con una loro breve spiegazione.
INDICATORI
È stata rilevata l’esistenza o meno della Carta per il servizio asilo nido
Esistenza della carta dei servizi
di quell’amministrazione.
È stata rilevata la disponibilità online del documento nella sezione
Reperibilità online nella sezione dedicata al servizio asilo nido. In caso di assenza in tale sezione, è stata
dedicata al servizio rilevata la sua collocazione in “amministrazione trasparente”,
piuttosto che in altra sezione.
Indicazione dell’ultimo aggiornamento Riferimento all’ultimo aggiornamento del documento.
Indicazione del periodo della
È stata rilevata la presenza dell’informazione circa il periodo dell’anno
pubblicazione del bando o di apertura
della pubblicazione del bando o di apertura delle iscrizioni.
delle iscrizioni
Indicazione dell’orario di È stata rilevata la presenza dell’informazione circa l’orario di
ingresso/uscita dei bambini ingresso/uscita dei bambini.
È stata rilevata la presenza di indicazioni circa le forniture incluse o
Indicazioni delle forniture comprese
esplicitamente escluse.
nel servizio (es. pannolini, detergenti,
Non sono state considerate a tal fine forniture di biancheria intesa
salviette)
come lenzuola, cuscini e bavaglie.
Indicazioni sui prodotti utilizzati per la
preparazione dei pasti (rispetto di Sono state rilevate solo le indicazioni riguardo il rispetto della 17
stagionalità, territorialità, uso di stagionalità, della territorialità e l’uso di prodotti biologici.
prodotti biologici)
Indicazioni specifiche dei casi di È stata rilevata solo la presenza di indicazioni puntuali circa i casi di
malessere in cui è previsto allontanamento, mentre non sono stati presi in considerazioni i casi di
l'allontanamento dei bambini rimandi ad altri documenti o normative.
Riferimento all’uso di strumenti
strutturati di rilevazione della È stata rilevata la presenza di indicazioni a riguardo.
soddisfazione delle famiglie
È stata rilevata l’indicazione numerica del rapporto mentre non sono
Indicazione del rapporto numerico
stati presi in considerazione i rimandi ad altri documenti o riferimenti
educatori/bambini
legislativi.
Presenza di contatti dedicati a È stata rilevata la presenza dell’indicazione di contatti diretti e dedicati
segnalazioni e/o reclami alla raccolta di segnalazioni e reclami.
Indicazione tempi di risposta alle
È stata rilevata la presenza o meno di tale indicazione.
segnalazioni/reclami
Riferimento a organismi di
È stata rilevata la presenza di indicazioni specifiche riguardo a
partecipazione per il coinvolgimento
organismi di partecipazione.
delle famiglie
ASILI NIDO COMUNALI
La carta della qualità del servizio di asilo nido comunale risulta essere esistente nell'81% delle
amministrazioni esaminate. Solo nel 68% dei casi è indicato l'anno a cui risale l'ultimo aggiornamento
del documento e solo nel 52% dei casi la carta è reperibile online nella stessa sezione dedicata al
servizio.
18
Per quanto riguarda alcune informazioni contenute all'interno delle carte, è stato rilevato che:
Solo nel 59% dei casi viene esplicitato il periodo in cui avviene la pubblicazione del bando relativo alle iscrizioni al servizio di asilo nido
comunale o comunque la data a partire dalla quale sono aperte le iscrizioni.
L'indicazione circa l'orario di ingresso e di uscita dei bambini è indicato nell'88% dei casi.
Nel 74% dei casi non sono riportate informazioni circa le forniture comprese o meno nel servizio (es. pannolini, detergenti,
salviette).
Nell'87% dei casi non sono riportate indicazioni specifiche circa le cause di allontanamento in condizioni di malessere del
bambino.
Nell'80% dei casi è presente l'indicazione relativa all’uso di strumenti strutturati di rilevazione della soddisfazione delle
famiglie
Nel 56% dei casi è stata rilevata la presenza dell’indicazione di contatti diretti e dedicati alla raccolta di segnalazioni e reclami.
Solo nel 51% dei casi è presente l'indicazione circa i tempi di risposta per eventuali segnalazioni o reclami presentati.
Nel 68% dei casi è stata rilevata la presenza di indicazioni specifiche riguardo a organismi di partecipazione che prevedano il
coinvolgimento effettivo delle famiglie.
Per quanto riguarda i pasti, è stata rilevata esclusivamente la presenza o meno di indicazioni 19
riguardo il rispetto della stagionalità, della territorialità e l’uso di prodotti biologici. Le informazioni
risultano presenti nel 53% dei casi nelle modalità di seguito illustrate:
ASILI NIDO COMUNALI
20
Infine, è stato rilevato che indicazioni circa il rapporto numerico tra educatori e bambini viene
esplicitato solo nel 38% dei casi.
ASILI NIDO COMUNALI
Con riferimento al rapporto numerico tra educatori e bambini, le singole leggi regionali stabiliscono
misure differenti. Di conseguenza per le medesime fasce di età, a seconda della Regione, il rapporto
può variare anche di molto.
Provincia autonoma di Bolzano 1 educatore ogni 6 bambini 1 educatore ogni 8 bambini 1 educatore ogni 8 bambini
Provincia autonoma di Trento 1 educatore ogni 6 bambini 1 educatore ogni 6 bambini 1 educatore ogni 9 bambini
Umbria* 1 educatore ogni 8 bambini 1 educatore ogni 8 bambini 1 educatore ogni 8 bambini
Valle d'Aosta* 1 educatore ogni 8 bambini 1 educatore ogni 8 bambini 1 educatore ogni 8 bambini
Veneto 1 educatore ogni 6 bambini 1 educatore ogni 8 bambini 1 educatore ogni 8 bambini
* rapporto medio educatore/bambini come da legge regionale di riferimento
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe, Ottobre 2019
I documenti analizzati si sono rivelati tutti estremamente eterogenei. Tale criticità è risultata essere
ancora più evidente sul fronte della rilevazione degli standard di qualità garantiti, cioè proprio quelle
informazioni che devono poter consentire al cittadino di valutare concretamente il livello di qualità
erogata del servizio di asilo nido. Tali standard infatti sono risultati definiti con chiarezza solo in una
minoranza di casi.
La rilevazione di indicatori e standard definiti (quindi misurabili, rilevabili e valutabili da parte
dell’utenza) nelle carte si è rivelata impraticabile nel corso della presente indagine a causa della
notevole varietà di interpretazioni riscontrate all’interno dei documenti riguardo i principali fattori di
qualità del servizio (definiti spesso in maniera discrezionale), l’individuazione degli indicatori e dei
relativi standard (questi ultimi due molto spesso confusi tra di loro e comunque mal definiti).
Ne consegue che non esiste una situazione complessiva tale per cui vengano forniti ai cittadini
strumenti uniformi per valutare il servizio e quindi pretendere migliori livelli di qualità, rendendo
concretamente esigibile un proprio diritto. 22
Sarebbe quindi necessario definire in maniera stringente e obiettiva dei fattori minimi di qualità che
da inserire nelle carte e i relativi indicatori.
A tal fine occorrerebbe prevedere delle linee guida di dettaglio sui contenuti minimi che una Carta
deve contenere, tenendo conto principalmente dell’esigenza informativa reale del cittadino che si
interfaccia con il servizio, magari per la prima volta.
ASILI NIDO COMUNALI
4. LE TUTELE
Rispetto alla fruizione del servizio di asilo nido comunale, il fatto che non esistono, come visto in
precedenza, strumenti uniformi per valutare il servizio e quindi pretendere migliori livelli di qualità,
rende più complicato esigere il rispetto dei propri diritti e attivare le necessarie tutele in caso si subisca
un disservizio.
Con riferimento all'indagine effettuata relativamente alle carte della qualità del servizio abbiamo
visto come in quasi la metà dei casi non sia presente un'indicazione di contatto per effettuare una
segnalazione o un reclamo. Dove presente il contatto nella metà dei casi non è comunque indicato il
tempo massimo entro il quale si ha diritto a ricevere una risposta.
Con tutti i limiti ad essi imputabili e visti in precedenza, il consiglio è comunque quello di leggere
sempre il contenuto della Carta della qualità del servizio e del Regolamento del servizio.
Il Regolamento generalmente fissa finalità e compiti delle strutture, regola l'accesso al servizio e
l'organizzazione dello stesso, definisce la qualità del servizio e le modalità di partecipazione delle
famiglie.
La Carta dei servizi rende fruibili a tutte le famiglie interessate le informazioni utili e chiare sui diritti
degli utenti, sulle procedure per accedere ai servizi e sulle modalità di erogazione dei servizi. Cosa
fondamentale per la carta dei servizi, in un'ottica di tutela degli utenti, è quella di individuare obiettivi 23
standard della qualità del servizio e controllare periodicamente il loro rispetto e la loro
implementazione.
Uno strumento di tutela a cui poter ricorrere, nel caso di pubbliche amministrazioni, per verificare
ad esempio la trasparenza e la correttezza delle procedure, come ad esempio quella relativa alla
pubblicazione della graduatoria di accesso al servizio secondo lo schema di punteggio descritto al
momento dell'iscrizione, è l'accesso civico.
Il 23 dicembre 2016 è entrato in vigore il decreto legislativo 97 del 25/06/2016 inerente
l’introduzione dell’accesso civico generalizzato. Il decreto prevede che “chiunque” ha “diritto di
accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli
oggetto di pubblicazione, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti”,
e può farlo attraverso l’accesso civico semplice o attraverso l’accesso civico generalizzato.
Nel primo caso, chi fa richiesta non deve dimostrare di avere un interesse diretto verso una situazione
giuridica e può chiedere informazioni riguardo la mancata pubblicazione di atti.
Nel secondo caso, invece, “chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle
pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione”.
Alla domanda di accesso l’amministrazione è obbligata a rispondere entro massimo 30 giorni non
derogabili.
ASILI NIDO COMUNALI
APPENDICE
DATI REGIONALI
24
ASILI NIDO COMUNALI
REGIONE ABRUZZO
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
L’AQUILA
PESCARA
TERAMO
CHIETI
INFORMAZIONI
RILEVATE
REGIONE BASILICATA
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
POTENZA
MATERA
INFORMAZIONI
RILEVATE
REGIONE CALABRIA
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
VIBO VALENTIA
CATANZARO
CALABRIA
CROTONE
COSENZA
REGGIO
INFORMAZIONI
RILEVATE
REGIONE CAMPANIA
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
BENEVENTO
AVELLINO*
SALERNO
CASERTA
NAPOLI
INFORMAZIONI
RILEVATE
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
29
BOLOGNA
PIACENZA
RAVENNA
MODENA
FERRARA
REGGIO
CESENA
PARMA
EMILIA
RIMINI
INFORMAZIONI
FORLÌ
RILEVATE
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
PORDENONE
GORIZIA
TRIESTE
UDINE
INFORMAZIONI
RILEVATE
REGIONE LAZIO
CAPOLUOGO RETTA 2018/2019 RETTA 2019/2020 VARIAZIONE %
FROSINONE € 337 € 337 0,0%
LATINA € 228 € 228 0,0%
RIETI € 279 € 279 0,0%
ROMA € 195 € 195 0,0%
VITERBO € 396 € 396 0,0%
MEDIA € 287 € 287 0,0%
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe, Ottobre 2019
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
FROSINONE
FROSINONE
POLLICINO
FANTASIA
VITERBO
LATINA
ROMA
INFORMAZIONI
RIETI
RILEVATE
REGIONE LIGURIA
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
LA SPEZIA
GENOVA
IMPERIA
SAVONA
INFORMAZIONI
RILEVATE
REGIONE LOMBARDIA
34
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE MANTOVA
BERGAMO
CREMONA
SONDRIO
MILANO
BRESCIA
MONZA
VARESE
COMO
LECCO
PAVIA
INFORMAZIONI
LODI
RILEVATE
Indicazione
dell’orario di
SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI
ingresso/uscita dei
bambini
Indicazioni delle
forniture comprese
nel servizio (es. SI SI NO NO NO NO SI NO NO NO NO SI
pannolini, detergenti,
salviette)
Indicazioni sui
prodotti utilizzati per
la preparazione dei
pasti (rispetto di SI NO NO SI NO NO SI SI NO SI SI NO
stagionalità,
territorialità, uso di
prodotti biologici)
Indicazioni specifiche
dei casi di malessere
in cui è previsto NO NO NO NO NO SI NO NO NO NO NO NO
l'allontanamento dei
bambini
Riferimento all’uso di
strumenti strutturati
35
di rilevazione della SI SI SI NO SI SI SI SI SI SI SI SI
soddisfazione delle
famiglie
Indicazione del
rapporto numerico NO SI NO NO SI NO SI SI NO NO SI SI
educatori/bambini
Presenza di contatti
dedicati a
SI SI SI SI SI NO NO SI SI SI SI SI
segnalazioni e/o
reclami
Indicazione tempi di
risposta alle SI NO SI NO NO NO NO SI NO SI SI NO
segnalazioni/reclami
Riferimento a
organismi di
partecipazione per il SI SI SI NO NO SI SI SI SI SI SI SI
coinvolgimento delle
famiglie
REGIONE MARCHE
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
MACERATA
ANCONA
URBINO
PESARO
PICENO
FERMO
ASCOLI
INFORMAZIONI
RILEVATE
REGIONE MOLISE
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
CAMPOBASSO
ISERNIA
INFORMAZIONI
RILEVATE
REGIONE PIEMONTE
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
ALESSANDRIA
VERBANIA
VERCELLI
NOVARA
TORINO
CUNEO
BIELLA
INFORMAZIONI
ASTI
RILEVATE 38
39
ASILI NIDO COMUNALI
REGIONE PUGLIA
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
BARLETTA
TARANTO
BRINDISI
TRANI**
ANDRIA
FOGGIA
LECCE
INFORMAZIONI
BARI
RILEVATE
40
41
ASILI NIDO COMUNALI
REGIONE SARDEGNA
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
CARBONIA
ORISTANO
CAGLIARI
SASSARI
NUORO
INFORMAZIONI
RILEVATE
REGIONE SICILIA
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
CALTANISSETTA
AGRIGENTO
43
PALERMO
SIRACUSA
MESSINA
CATANIA
TRAPANI
RAGUSA
INFORMAZIONI
ENNA
RILEVATE
REGIONE TOSCANA
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
45
GROSSETO
LIVORNO
FIRENZE
PISTOIA
AREZZO
MASSA
PRATO
LUCCA
INFORMAZIONI
SIENA
RILEVATE PISA
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
BOLZANO
TRENTO
INFORMAZIONI
RILEVATE
REGIONE UMBRIA
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
PERUGIA
INFORMAZIONI
TERNI
RILEVATE
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
AOSTA POLLIO
AOSTA VIALE
SALIMBENI
VIA ROMA
M. BERRA
EUROPA
AOSTA
INFORMAZIONI
E
RILEVATE
REGIONE VENETO
ANALISI DELLE CARTE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE
BELLUNO
PADOVA
VICENZA
VENEZIA
VERONA
TREVISO
ROVIGO
INFORMAZIONI
RILEVATE
50
Presenza della carta dei servizi SI SI SI SI SI SI SI
Reperibilità online nella sezione dedicata al
SI NO SI SI SI SI NO*
servizio
Indicazione dell’ultimo aggiornamento SI SI NO SI SI NO NO
Indicazione del periodo della pubblicazione del
SI NO NO NO SI SI NO
bando o di apertura delle iscrizioni
Indicazione dell’orario di ingresso/uscita dei
SI SI SI SI SI SI SI
bambini
Indicazioni delle forniture comprese nel servizio
NO NO NO SI SI SI NO
(es. pannolini, detergenti, salviette)
Indicazioni sui prodotti utilizzati per la
preparazione dei pasti (rispetto di stagionalità, SI NO NO NO SI SI SI
territorialità, uso di prodotti biologici)
Indicazioni specifiche dei casi di malessere in cui è
SI NO NO NO NO NO NO
previsto l'allontanamento dei bambini
Riferimento all’uso di strumenti strutturati di
SI SI SI SI SI SI SI
rilevazione della soddisfazione delle famiglie
Indicazione del rapporto numerico
SI SI NO NO SI SI SI
educatori/bambini
Presenza di contatti dedicati a segnalazioni e/o
NO NO NO NO SI SI SI
reclami
ASILI NIDO COMUNALI
51
ASILI NIDO COMUNALI
52
CONSAPEVOLMENTE CONSUMATORE,
UGUALMENTE CITTADINO
Finanziato dal
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO (DM 7 FEBBRAIO 2018).
Promosso da
Cittadinanzattiva, Confconsumatori e Movimento Consumatori.
ASILI NIDO COMUNALI
53
WWW.PIUSAIPIUSEI.ORG
WWW.CITTADINANZATTIVA.IT