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EUROPA: Le politiche giovanili. Garanzia Giovani
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E-book185 pagine2 ore

EUROPA: Le politiche giovanili. Garanzia Giovani

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Garanzia Giovani 28 Interpretazioni di un programma Europeo.Analisi della storia delle Politiche Giovanili in Europa fino alle ultime evoluzioni in questa materia di grandissima attualità .
I giovani sono da tempo un centro importante della politica a livello europeo "Il futuro dell'Europa dipende dai suoi giovani, ma per molti le possibilità di farsi strada nella vita sono scarse". E questa la conclusione della comunicazione della Commissione sull'Agenda sociale rinnovata, che si propone di ampliare le possibilità offerte ai cittadini europei e sviluppare la solidarietà in Europa.
 La globalizzazione può generare crescita e occupazione, ma può anche creare difficoltà particolari per i lavoratori vulnerabili, ad esempio i giovani, come la crisi ha dimostrato bisogna impegnarsi ulteriormente nella costruzione del progetto europeo. La politica intemazionale deve comprendere che la gioventù non rappresenta una responsabilità pesante ma una preziosa risorsa per la società, che può essere mobilitata per raggiungere obiettivi sociali più elevati.
Attraverso una approfondita ed aggiornata  analisi comparatististica tra le principali misure e politiche  adottate dai diversi paesi Europei  su questi aspetti , il dottor Joannes Maria De Luca e la dott.ssa Astrid Maria De Luca,entrambi dottori magistrali in Studi Politici ed Internazionali ,  sottolineano gli aspetti rinnovatori ed offrono al lettore utili spunti di riflessioni  . 
 Vi è  sopratutto oggi una particolare necessità di aumentare l'integrazione sociale e aumentare le competenze e l'occupabilità dei giovani. Secondo la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, EUROFUND, la perdita economica attuale nell'UE nell’avere 7,5 milioni di giovani senza lavoro, istruzione o formazione è di oltre 150 miliardi di euro, circa 1,21% del PIL all’anno . É stato rilevato inoltre come la disoccupazione giovanile porti anche a costi a lungo termine per l'economia e la società quali rischi per la salute e la povertà dell’intero paese. É quindi essenziale dare ai giovani una voce politica forte ed integrarli nella società, consentendo loro di diventare membri attivi e impegnati, aumentando le loro competenze. "Garanzia Giovani " contribuirà a raggiungere tre degli obiettivi della strategia Europa 2020, vale a dire il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni abbia un lavoro, che gli abbandoni scolastici siano inferiori al 10% e che almeno 20 milioni di persone siano sottratte alla povertà e all'esclusione sociale. Sostenendo l’istruzione, la formazione e le politiche giovanili, la UE compie un passo importante verso i giovani europei.
LinguaItaliano
Data di uscita16 feb 2017
ISBN9788826024660
EUROPA: Le politiche giovanili. Garanzia Giovani

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    Anteprima del libro

    EUROPA - Joannes Maria De Luca

    BIBLIOGRAFIA

    IL PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI (GG)

    1.1. Evoluzione delle tematiche giovanili a livello europeo

    I giovani sono da tempo un centro importante della politica a livello europeo Il futuro dell'Europa dipende dai suoi giovani, ma per molti le possibilità di farsi strada nella vita sono scarse. E questa la conclusione della comunicazione della Commissione sull'Agenda sociale rinnovata, che si propone di ampliare le possibilità offerte ai cittadini europei e sviluppare la solidarietà in Europa.

    La crisi attuale rende più urgente che mai la necessità di favorire lo sviluppo del capitale umano del futuro. La popolazione europea vive oggi più a lungo, genera figli in età più avanzata e comprende un numero minore di giovani. Secondo le proiezioni, la fascia di età tra i 15 e i 29 anni rappresenterà nel 2050 il 15,3% della popolazione europea, contro l'attuale 19,3%. Questa evoluzione demografica si ripercuote sulle famiglie, sulla solidarietà intergenerazionale e sulla crescita economica. La globalizzazione può generare crescita e occupazione, ma può anche creare difficoltà particolari per i lavoratori vulnerabili, ad esempio i giovani, come la crisi ha dimostrato bisogna impegnarsi ulteriormente nella costruzione del progetto europeo. La politica intemazionale deve comprendere che la gioventù non rappresenta una responsabilità pesante ma una preziosa risorsa per la società, che può essere mobilitata per raggiungere obiettivi sociali più elevati.

    L’Unione Europea ha posto al centro le tematiche giovanili per favorire l’integrazione degli Stati membri a partire dalle nuove generazioni.

    Ripercorrendo un breve excursus storico, l'attenzione globale per i giovani iniziava nel 1985 quando l'Onu stabiliva l' anno mondiale della gioventù; nel 1998 abbiamo la " Dichiarazione di Lisbona sulle politiche ed i programmi per la gioventù", che impegna gli Stati ad intraprendere azioni in settori quali la partecipazione giovanile, lo sviluppo, la pace, l'istruzione, l'occupazione e la sanità, la prevenzione dall'uso di sostanze stupefacenti .

    Rispetto all'Onu, è interessante segnalare il recente documento di valutazione delle politiche giovanili nazionali , che in primis definisce i giovani la categoria dai 15 ai 24 anni dicharando soprattutto che i giovani in tutto il mondo hanno aspirazioni e desideri di partecipare a pieno titolo nella vita delle loro società. Sono i principali agenti di cambiamento sociale, di sviluppo economico e innovazione tecnologica. Dovrebbero vivere in condizioni che favoriscano la loro creatività, gli ideali, la passione, sviluppando una tensione al miglioramento della loro società. Possiamo notare come i giovani si trovino di fronte ad un paradosso: integrarsi nella società attuale ed esserne contemporaneamente una forza per trasformarla.

    Attualmente il trattato sul funzionamento dell’Unione Europea prevede la facilitazione della formazione professionale (art. 166), scambi di giovani e la partecipazione dei giovani alla vita democratica in Europa (Art. 165).

    L’Unione Europea, prima che l'inclusione dei giovani diventasse parte dell'articolo 149- 2 del Trattato di Maastricht nel 1993, ha promosso il programma Gioventù per l'Europa a partire dal 1989, insieme al progetto Erasmus, proprio per educare le future generazioni all'idea di appartenenza alla futura Unione Europea.

    Sei anni dopo sono seguiti i programmi Leonardo, Socrate e Servizio Volontario Europeo.

    Nel 2001 la Comissione ha pubblicato il Libro Bianco per la Gioventù, un nuovo impulso per la gioventù europea con l’obiettivo di accrescere la partecipazione dei giovani alla vita pubblica e contribuire alla loro cittadinanza attiva.

    Nel 2005 per implementare la strategia di Lisbona, la Ue ha dato vita al Patto Europeo per la Gioventù: promuovere e realizzare la cittadinanza attiva dei giovani per una migliore occupabilità integrazione e sviluppo sociale, con il quale i Ministri delle Politiche Giovanili si sono impegnati ad inserire tali politiche nell'insieme delle principali politiche nazionali, affermando che solo con un maggiore coordinamento tra un sistema europeo e le singole politiche nazionali aventi come benificiari i giovani, si potrà contribuire a dare risposte efficaci alle loro aspettative. Conteneva misure volte a migliorare istruzione, formazione, mobilità, ed insegnamento professionale. In esso, per la prima volta, si considera priorità il miglioramento della condizione dei giovani più vulnerabili, in particolare quelli colpiti dalla povertà e tendenti all’abbandono scolastico.

    Due anni dopo sono stati approvati i programmi Gioventù in azione e Lifelong Learning dove mobilità, istruzione, formazione professionale e cittadinanza attiva sono considerati mezzi per realizzare i nuovi obiettivi della Strategia di Lisbona. Si arriva al 2007 con l'avvio del nuovo programma Gioventù in azione, nel 2009 la commissione ha adottato per il prossimo decennio una nuova strategia per le politiche europee a favore della gioventù intitolata Investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità. Questa nuova strategia riconosce in primo luogo che i giovani sono oggi uno dei gruppi sociali più vulnerabili e a rischio povertà, e in secondo luogo che nella nostra società soggetta ad un costante invecchiamento i giovani costituiscono una risorsa preziosa.

    L'attuale crisi economica e finanziaria mette in particolare evidenza la necessità di coltivare il giovane capitale umano. Questo documento rappresenta il seguito dell'agenda sociale rinnovata presentata dalla Commissione nel 2008, ha i seguenti obiettivi:

    - ampliare i mezzi e le possibilità offerte ai giovani nei settori dell'istruzione e dell'occupazione;

    - migliorare l'inserimento sociale e la piena partecipazione dei giovani alla vita della società;

    - sviluppare la solidarietà tra i giovani e la società .

    Nel 2009 viene pubblicato il Libro verde per promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento come mezzo con cui i giovani possono acquisire nuove conoscenze e competenze (mobilità per l'apprendimento), incrementare il proprio sviluppo personale e potenziare l'occupabilità. Promuoveva l'incentivazione in tutte le discipline e i settori, individuava gli strumenti nuovi o esistenti a favore della mobilità dei giovani,

    coinvolgendo le autorità pubbliche e gli altri interessati.

    Il 1° dicembre 2009 entra in vigore il Trattato di Lisbona, il tema dei giovani é inserito nell'art. 6 circa la competenza di sostegno e coordinamento dove viene specificato che l'Unione ha competenza per svolgere azioni intese a sostenere, coordinare o completare l'azione degli Stati membri .

    Nell'articolo 165 (ex articolo 149 del TCE) si definisce l'azione dell'Unione che è intesa a favorire lo sviluppo degli scambi di giovani e di animatori di attività socioeducative e a incoraggiare la partecipazione dei giovani alla vita democratica dell'Europa.

    Il 27 Aprile 2009 con la comunicazione della Commissione una strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità: Un metodo aperto di coordinamento rinnovato per affrontare le sfide e le prospettive della gioventù", inizia una nuova era per le politiche dell'Unione Europea a favore dei giovani.

    La visione strategica dell'UE per i giovani:

    • Investire nei giovani: aumentare le risorse nelle politiche che incidono sulla vita quotidiana dei giovani e che migliorano il loro benessere;

    • Conferire maggiori responsabilità: promuovere il potenziale dei giovani per il rinnovamento della società e per la realizzazione dei valori e degli obiettivi UE.

    Il documento sottolinea l'importanza di un coordinamento efficace con gli altri settori in merito alla politica giovanile e la sua capacità di dare un contributo in settori quali la famiglia, l’infanzia, l’istruzione, l’occupazione, l’inclusione sociale, gli alloggi, la sanità e la parità uomo-donna e definisce un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù per il periodo 2010-2018. L'obiettivo principale di questo quadro rinnovato o «Strategia dell'UE per la gioventù» è quello di migliorare l'efficienza della cooperazione e delle azioni già messe in atto e offrire maggiori benefici ai giovani dell'UE.

    Tali obiettivi devono essere raggiunti promuovendo il dialogo tra i giovani e i responsabili politici, al fine di accrescere la cittadinanza attiva, favorire l'integrazione sociale e garantire l'inclusione dei giovani nell'elaborazione delle politiche dell'UE.

    Gli obiettivi vengono perseguiti con un duplice approccio:

    - iniziative specifiche destinate ai giovani per incoraggiare l'apprendimento non tradizionale, la partecipazione e il volontariato, l'animazione socioeducativa, la mobilità e rinformazione;

    - attività trasversali per far sì che si tenga conto delle tematiche giovanili al momento di elaborare, attuare e valutare politiche ed azioni in altri settori che hanno un impatto considerevole sui giovani, come istruzione, lavoro, salute e benessere (fornendo maggiori e pari opportunità per i giovani nell'istruzione e nel mercato del lavoro ed incoraggiando i giovani ad essere cittadini attivi e di partecipare alla società).

    A tal fine si incoraggiano iniziative specifiche rivolte ai giovani e iniziative d'integrazione in otto campi specifici :

    - istruzione e formazione;

    - occupazione e imprenditorialità ;

    - salute e benessere;

    - partecipazione dei giovani nel processo democratico dell'UE e nella società, nel contesto di uno specifico dialogo strutturato dellUE (con particolare riguardo al conferimento di responsabilità ai giovani nel 2014 e 2015);

    - attività di volontariato;

    - inclusione sociale;

    - i giovani nel mondo con azioni volte ad aiutarli ad impegnarsi al di fuori dell'UE o a essere più coinvolti in settori quali il cambiamento climatico, la cooperazione intemazionale e i diritti umani;

    - creatività e cultura.

    I principali strumenti di attuazione della strategia dell'UE per la gioventù sono l'apprendimento reciproco tra i paesi dell'Unione Europea, un'attenzione ai dati certi, il monitoraggio e la stesura di relazioni, il dialogo con i giovani e la mobilitazione di programmi comunitari come il programma Erasmus+.

    1.2. Disoccupazione giovanile

    Prendendo in considerazione il campo dell'occupazione giovanile possiamo dire che la sua crisi è al primo posto dell'agenda politica europea, in linea con l'obiettivo comunitario più ampio della realizzazione di un tasso di occupazione del 75% per la popolazione in età lavorativa (20-64 anni) .

    La crisi ha colpito duramente i giovani, quasi un giovane su quattro sul mercato del lavoro non riesce a trovare un posto di lavoro (22,8 %), Il tasso di disoccupazione giovanile è più del doppio di quello generale, inoltre più del 30% di giovani disoccupati sono disoccupati di lungo termine, 7,5 milioni di giovani europei di età compresa tra i 15-24 non sono né occupati , né in istruzione e formazione (NEET), infine i giovani sono maggiormente rappresentati nei lavori temporanei e part-time.

    Fino al picco della recessione del 2008, la disoccupazione giovanile é stata due volte piu alta del tasso di disoccupazione dell’intera popolazione. . In Grecia per esempio la disoccupazione giovanile a Novembre 2013 era del 59%. Questo contrasta con la situazione in Germania, Austria e Olanda, dove la disoccupazione è sempre stata bassa e e il tasso si aggira al di sotto del 10 per cento.

    A dicembre 2014, 4.960 mila di giovani (sotto i 25) erano disoccupati nel EU28 , di cui 3,289 mila si trovavano nella zona euro. Rispetto a dicembre 2013, la disoccupazione giovanile è diminuita di 464.000 nella EU28 e 168.000 nella zona euro. Nel mese di dicembre 2014, il tasso di disoccupazione giovanile era al 21,4% nella EU28 e 23,0% nella zona euro, comparato rispettivamente al 23,1% e 23,9% nel dicembre 2013. Nel mese di dicembre 2014, i tassi piu bassi sono stati osservati in Germania (7,2%) , Austria (9,0%) e Paesi Bassi (9,6%) , e il più alto in Spagna (51,4%) , Grecia (50,6% nel mese di ottobre 2014), la Croazia (44,8 %) nel quarto trimestre 2014) e in Italia (42,0 %).

    Dividendo i giovani in due gruppi di età 15-24 anni e 25-29 anni si nota che nel 2013 nell' Unione Europea , il 23% della forza lavoro 15-24 anni e il il 15% della s ua forza lavoro nel gruppo di età 25-29 erano senza lavoro.

    In Grecia il tasso di disoccupazione per le persone 15-24 anni stava al 58% e al 44% per le persone di età 25-29 anni. In Spagna i tassi di disoccupazione erano rispettivamente del 56% e del 33%. I tassi più bassi per il gruppo 15-24 anni li troviamo in Germania (8%) e Austria (9%). Per il gruppo 25-29 anni il tasso di disoccupazione intorno al 7% veniva registrato in Germania, Austria e Malta. Quando si analizza la situazione dei giovani, il maggiore indicatore di disoccupazione é il tasso di disoccupazione ( the youth unemployment

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