La Psicoanalisi e Freud
La Psicoanalisi e Freud
La Psicoanalisi e Freud
DEFINIZIONE
Con il termine psicanalisi ci si riferisce a uno strumento terapeutico facente parte della
psicologia dinamica le cui caratteristiche sono da riconnettere alla storia della sua
formazione. Sigmund Freud, il padre fondatore della psicanalisi, nacque in Moravia nel
1856 da genitori ebrei nel bel mezzo dell’orizzonte positivistico di quel tempo. Si laureò in
medicina avendo come interesse principale gli studi di anatomia del sistema nervoso e
presto, nel 1885, si recò a Parigi dove Jean-Martin Charcot lavorava con pazienti affetti di
sintomi isterici: caratteristica di questi sintomi era la presenza di fenomeni disfunzionali in
assenza di lesioni o patologie organiche. Tuttavia le prime intuizioni che saranno alla base
della psicanalisi, e dovute proprio allo studio dell’isteria, arriveranno attorno al 1890. È
infatti in quel periodo che Freud, tornato a Vienna dopo aver passato un breve periodo a
contatto con Ambroise Liebeault e Hyppolite Bernheim alla scuola di Nancy, comincia una
serie di osservazioni sulla sintomatologia isterica in collaborazione con Josef Breuer che lo
condurranno alla scoperta dell’inconscio. A tal proposito, fu illuminante per loro lo studio
di un caso clinico divenuto famoso come “Il caso di Anna O.” in cui , ad esempio, si scoprì
mediante ipnosi che l’idrofobia della paziente isterica era connessa al ricordo infantile,
ormai dimenticato, del cane della governante che beveva da un bicchiere. Venne riutilizzata
l’ipnosi per far recuperare il ricordo alla paziente e l’idrofobia, solo uno dei tanti sintomi
che affliggevano l’isterica, scomparì. Fu così che venne elaborato il metodo catartico in cui
si otteneva la remissione del sintomo tramite la “scarica” dell’intensità emotiva creatasi
nell’evento rimosso. Ma perché Anna O. mostrava gravi sintomi nonostante gli eventi
fossero rimossi dalla coscienza?
LA PSICOANALISI DI SIGMUND FREUD:
L’INCONSCIO
Presto Freud si rese conto che, in assenza di lesioni organiche, l’origine dei sintomi
nevrotici fossero da ricercare in un conflitto tra forze psichiche inconsce, fra le pulsioni
spesso contrastanti di cui l’inconscio si costituisce e che richiedono armonizzazione
cosciente. Il concetto di inconscio, inteso in senso freudiano, viene così a coincidere con le
esperienze rimosse tramite i meccanismi di difesa dell’Io, esperienze che devono essere
riorganizzate e integrate nella coscienza. Le esperienze più importanti saranno quelle legate
all’infanzia in generale e quelle legate al rapporto coi genitori; quest’ultimo tipo di
esperienze entreranno in gioco nel corso dell’ analisi, della quale si pongono come
fondamento, sin da subito dando vita a quel fenomeno chiamato transfert per il quale il
paziente proietta sulla persona del terapeuta le ambivalenze emotive e i sentimenti
contrastanti che si son creati nel rapporto coi propri genitori.