Ecclesiologia Studenti-Montante
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Montante
ECCLESIOLOGIA
INTRODUZIONE
Il termine “Ekklesia” si può tradurre letteralmente: “assemblea di chiamati”. Designava nel greco
classico un’assemblea o adunanza di liberi cittadini. Stava ad indicare quindi coloro che erano stati
chiamati appunto, convocati per la partecipazione a questa assemblea. Contiene in sé il concetto
della distinzione e della separazione.
Nel Nuovo Testamento il termine Ekklesia è usato in senso:
1. Legale. Un’assemblea civile (Atti 19:39).
2. Universale. E’ la “Chiesa invisibile” costituita da quanti sono stati redenti dal prezioso
sangue di Cristo (Efesi 1:22; 1:23; 3:10; 5:23-27; II Cor. 11:2; Efesi 5:25-27; Ebrei 12:23).
La chiesa di Gesù Cristo è costituita innanzi tutto da coloro che sono stati purificati con la
virtù del prezioso sangue di Gesù Cristo e sono stati rigenerati dallo Spirito Santo. Fanno
parte della Chiesa per l'opera compiuta da Dio in loro (cfr. Atti 2:47: "E il Signore
aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che erano sulla via della salvazione").
Ogni chiesa visibile o insieme di chiese visibili non rappresenta altro che parte della chiesa
universale.
3. Locale. Chiesa o assemblea locale, costituita da un gruppo di credenti di una determinata
località, che celebrano insieme il culto a Dio (Atti 5:11; 11:26). Ogni chiesa locale dovrebbe
possedere tutte le caratteristiche della chiesa universale.
La Chiesa del Signore nacque quando Gesù produsse la nuova nascita nel cuore dei discepoli, che
formarono il primo nucleo della Chiesa Universale (Giov. 20:22): quindi innanzi tutto la chiesa è
un organismo vivente; non si costituisce con l'organizzazione ma è un organismo che manifesta le
sue funzioni in maniera organizzata. La chiesa primitiva si manifestò al mondo il giorno della
Pentecoste quando lo Spirito Santo scese sui credenti che divennero ambasciatori della Buona
Novella (Luca 24:49; Atti 1:4, 5).
L’unico fondamento della Chiesa è Gesù Cristo (Atti 4:11; Efesi 2:20) Spesso quando parliamo
della nascita di una comunità parliamo del suo fondatore: tutto l'onore a chi serve il Signore e
viene usato da Dio, ma l'unico vero fondatore è Gesù Cristo! Egli è il fondamento della Chiesa,
“perciò non temiamo di essere smossi”. Siamo come il monte di Sion che può essere scosso ma non
può essere smosso [Salmo 125:1]). Egli l’ha acquistata con il Suo proprio sangue (Atti 20:28;
Efesi 5:25), è il Capo, la speranza della Chiesa (Efesi 1:22, 23; Tito 2:13).
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La Chiesa di Gesù Cristo è già Una, ogni tentativo umano contrasta con le Scritture. Due tendenze
moderne molto diffuse sono:
1. Il sincretismo
Tende a conciliare sul fondamento di una idea comune a tutti principi fra loro opposti. Di
fatto annullerebbe i principi fondamentali biblici del cristianesimo.
2. Il collettivismo
Tende ad unificare in una unica collettività tutte le chiese mirando ad un governo centrale.
Queste due tendenze sono alla base dell’Ecumenismo.
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I ministeri sono sempre collegati all’individuo che li esercita, mentre i doni sono esercitati nella
chiesa locale e lo Spirito Santo li distribuisce di volta in volta.
Nella prima lista parla dei tipi di ministerio, nella seconda della loro nascita in senso cronologico,
nella terza della loro armonia. Quella di Efesini 4:11 è una lista limitata ma che aiuta ad interpretare
le altre. Infatti, ministeri (cfr. I Cor. 12:28) o tipo di ministerio (cfr. Rom. 12:6-8) sono i soli ad
essere contenuti anche nelle altre due liste.
Queste liste dimostrano inoltre la ricca provvisione di Dio per la Chiesa, affinché ogni necessità
spirituale venga soddisfatta. Il secondo aspetto è la divina sorgente di ogni dono. Il terzo aspetto è
appunto la collocazione secondo la specifica funzione di ciascuno. Infatti non si possono dividere
tra naturali e soprannaturali, e quindi non possono essere suddivisi che secondo la funzione che Dio
ha assegnato a ciascuno.
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Sono membri di una chiesa locale coloro che, avendo accettato il Signor Gesù Cristo come
personale Salvatore, si dispongono a seguirLo sul cammino dell’obbedienza e chiedono di essere
battezzati in acqua come testimonianza della loro fede vivente e personale in Cristo (Atti 2:41).
A. Culto privato
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Nella chiesa delle origini era l’Agape o pasto di carità (Atti 2:46; I Cor. 11:20-23) che culminava
con la celebrazione della Cena del Signore. Era davvero un pasto di carità perché serviva per
aiutare i più poveri che non avevano abbastanza da mangiare. Oggi il culto privato si manifesta
esclusivamente come un atto individuale d’adorazione a Dio per mezzo della preghiera e della
lettura della Bibbia.
B. Culto pubblico
Il culto pubblico, secondo le Scritture consiste nei seguenti elementi essenziali:
1. La preghiera (I Cor. 14:15-17; I Tim. 2:1);
2. Lettura delle Sacre Scritture (II Tess. 2:2; I Tess. 5:27; Col. 4:16; II Tess. 3:14);
3. Manifestazioni carismatiche (I Cor. 14:26);
4. Predicazione della Parola di Dio (Atti 20:7; I Cor. 14:24, 25);
5. Il canto (Efesi 5:19; Col. 3:16);
6. Offerta e o colletta (II Cor. 8:1-7);
7. La Santa Cena.
A. Battesimo in acqua
B. La Santa Cena
1. La natura della Santa Cena. È il secondo ordinamento lasciato da Gesù alla Sua Chiesa (Matteo
26:26-29; Marco 14:22-25; Luca 22:19, 20). Essa è:
a) Una rammemorazione della morte di Cristo.
b) L’accettazione del “nuovo patto” suggellato dal sangue di Gesù (I Giov. 2:1, 2).
c) L’annuncio del ritorno di Cristo.
d) Il simbolo dell’unità spirituale dei cristiani (Marco 14:23; I Cor. 11:27).
2. Gli elementi della Santa Cena.
a) Il pane, che rappresenta il corpo di Cristo
b) Il vino, che rappresenta il sangue versato da Cristo.
Gli elementi ricordano che :
- Cristo morì
- portò sul Suo corpo i peccati del mondo (I Pietro 2:24);
- il Suo sangue è stato sparso per la redenzione (Ebrei 9:22).
Il battesimo rappresenta la nostra morte al peccato, la Santa Cena rappresenta la nostra
resurrezione per la morte di Cristo.
3. Le condizioni per partecipare alla Santa Cena:
a) La conversione
b) Il battesimo in acqua, cioè l’identificazione con la Chiesa
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c) Una condotta secondo l’Evangelo, coloro che disobbediscono ai comandamenti del Signore,
cioè gli intriganti, i faziosi, gli immorali non devono essere ammessi alla comunione della
chiesa (I Cor. 5:11-13; II Tess. 3:6; Tito 3:10; Rom. 16:17).
4. Dottrine intorno alla Santa Cena
a) Transustanziazione o “presenza reale” e “cambiamento di sostanza”. La Chiesa Cattolica
Romana insegna che la sostanza del pane e del vino si trasformi nella sostanza reale del
corpo e del sangue di Cristo. Rimangono immutati gli “accidenti”, cioè l’apparenza, il
sapore ecc. del pane e del vino. La transustanziazione o cambiamento di sostanza sarebbe
quindi simile al miracolo dell’incarnazione.
Questa dottrina è contraria alla Scrittura perché il sacrificio di Cristo dovrebbe essere
ripetibile, mentre egli è stato offerto “una volta” per i peccati (Ebrei 10:10-14; 9:28).
b) Consustanziazione, Cristo reale è presente con la sostanza del pane non trasformata.
Anche questa dottrina è contraria alla Scrittura (I Cor. 10:16).
c) Assenza della Santa Cena. Sostenuta da coloro che sono contrari ad ogni atto esteriore.
La posizione dottrinale più fedele alle Scritture è quella che il credente partecipando alla Santa
Cena non mangia del corpo glorificato del Signore ma per fede gode di una speciale e spirituale
unione con il Signore Gesù in virtù dell’ubbidienza al Suo comandamento e dell’insegnamento
dell’ordinamento.
X. LA GUARIGIONE DIVINA
L’espressione “guarigione divina” indica quei potenti atti di Dio volti a guarire il corpo malato.
Questo termine è stato coniato dai movimenti di risveglio. La guarigione divina è parte integrale
dell’Evangelo. La liberazione dalle infermità è provveduta per mezzo dell’opera di redenzione
compiuta da Cristo.
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Tutti gli altri metodi sono spontanei e non esercitati da ministri del Vangelo (Atti 5:15; 19:12).
La disciplina è necessaria in ogni manifestazione della vita associata e poiché Dio è ordine, è chiaro
che anche nella chiesa questa è necessaria. Una errata idea del carattere dell’amore cristiano può
ostacolare la comunità cristiana nella missione e responsabilità di mantenere ogni cosa in ordine.
L’amore non è soltanto un sentimento, ma una forza, se si ama un fratello errante gli si deve far
conoscere il peccato per indicargli la via del ravvedimento.
A. La Disciplina ed il Ravvedimento
Il termine disciplina significa: “richiamare a mente salda” quindi correggere (II Tim. 1:7) ed
ammonire (Ebrei 12:7-9).