Sarmoung16 - Maestro E Discepolo
Sarmoung16 - Maestro E Discepolo
Sarmoung16 - Maestro E Discepolo
I Quaderni di Sarmoung n° 16
MAESTRO E DISCEPOLO
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Come essere un centro di bontà?
DOMANDA: Come essere un centro di buona volontà, a qualsiasi livello si appartenga,
affinché la nuova Era apporti una messe abbondante?
RISPOSTA: Siate i benvenuti, sia in relazione al discorso che faremo, sia per il
sentimento che voi suscitate nel mio cuore. Parlo del mio cuore, e dei sentimenti che
ne scaturiscono nei vostri confronti, perché quando ci si affida ad una guida; una
guida che vive ancora in un corpo fisico, oppure una che lo ha deposto ed utilizza
una forma astrale, bisogna tener ben presente che la relazione Maestro/studente si
articola su un rapporto che si svolge tra intelligenza ed intelligenza.
L'intelligenza stessa, però, può sussistere ed operare soltanto grazie all'amore e,
proprio questo amore, è la caratteristica presentata da ogni vera "guida", non
importa quale sia il livello che ha raggiunto nella sua evoluzione. Una guida, infatti,
non è unicamente qualcuno che dispensa insegnamenti, buoni propositi ed altre
cose allo scopo di migliorare l'intelletto dei suoi allievi; una guida deve essere
motivata ed agire sospinta dalla fiamma dell'amore.
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presso di noi cibo, acqua, conforto e quell'entusiasmo vitale necessario per poter
dare un profondo significato alla vita.
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La comunicazione non è solo verbale, anzi...
Molti pensano erroneamente che comunicare significhi necessariamente porre una
domanda verbale ed ottenere una risposta dello stesso tipo. Non vi è nulla di più
errato: quando si comunica con la propria anima, con Dio o con la Saggezza
universale la nota dominante sarà il silenzio ed è proprio questo fatto che confonde il
discepolo o chiunque cerchi la comunicazione con i mondi spirituali o l'ispirazione
dall'alto.
Questo silenzio non è una "mancanza di risposta", ma bensì il preludio alla vera
comunicazione! Immaginate di lanciare un sasso in uno stagno: dal punto in cui il
sasso cade si creeranno e si allargheranno parecchi cerchi concentrici che in breve
tempo occuperanno tutto lo specchio d'acqua! Voi dovete fare la stessa cosa con i
vostri interrogativi: permeate la vostra sostanza mentale con i vostri interrogativi e
quindi "lanciatela" nello spazio e lasciate che in esso si diffonda. Come un sasso
lanciato nell'acqua crea dei cerchi concentrici così la vostra mente si amplifica nello
spazio ed è proprio nello spazio che la domanda troverà la sua risposta.
E' infatti nello spazio che avviene la vera comunicazione. Non cercate la risposta in
segni tangibili e tantomeno aspettatela immediatamente, continuate invece questo
vostro esercizio, ripetetelo ogni giorno per qualche minuto, senza aspettarvi alcun
riscontro, nulla di nulla.
Prendete l'abitudine di ripetere la richiesta ogni sera, poi, lungo la giornata seguente
non vi preoccupate più di questa questione. Fatelo per tre giorni e vedrete che dopo
tale tempo avrete una risposta. La risposta vi giungerà inaspettata sotto forma di
sogno, intuizione, ricezione cosciente o telepatica. Potrà anche essere una pulsione
inconscia che vi spinge verso qualcuno che ha vissuto la vostra stessa esperienza,
oppure a comperare un libro che vi possa illuminare o approfittare di qualche
opportunità, per strana che vi possa sembrare. Mantenete perciò una estrema
apertura anche verso ciò che non rientra nel comune e nell'usuale.
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Prima che ogni individuo abbia sviluppato la facoltà animica dell'intuizione superiore
(una qualità davvero fantastica), occorre che ognuno lavori con gli "strumenti" di cui
dispone: l'importante, comunque, è svolgere il lavoro giusto! Mantenete la vostra
identità e vedrete che utilizzando ciò di cui potete disporre attualmente presto
giungerete a sviluppare questa grande intuizione.
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Quando lasciamo al nostro prossimo la possibilità di crescere e trasformarsi, e
quando non giudichiamo il suo operato, facciamo un atto di fede e di amore perché
la vera fede è necessariamente amore mentre la mera credenza è odio, cattiveria e
distruzione. Purtroppo le credenze, costituite dai pregiudizi e dai preconcetti, sono la
spinta maggiore che sta sotto ai comportamenti umani mentre proprio l'amore,
l'amore vero, dovrebbe essere il "motore" del nostro operato.
L'amore è la virtù che ci rende completamente disponibili non soltanto verso gli altri
ma anche verso noi stessi; una disponibilità amorevole nel rinnovarci e nel cogliere
tutte le occasioni valide per verificare il nostro comportamento e, se necessario,
trasformarlo. Dobbiamo essere malleabili ma non troppo facilmente influenzabili,
non ci deve mancare la flessibilità necessaria affinché il Maestro ci possa
"modellare", accentuando così le nostre migliori qualità potenziali.
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Piano Divino per questo pianeta, sa scegliere la soluzione più opportuna per
qualunque evenienza.
Chi penserebbe mai, ad esempio, a mescolare i colori grigio e rosso al fine di ottenere
il colore blu? Nessuno. L'intelligenza logico-razionale dice infatti che con questi due
colori è impossibile ottenere del blu. Molti di voi, messi di fronte ad una situazione
che appare senza via d'uscita, si sentono spossati, scoraggiati e pensano che non
potranno mai farcela da soli. Questo perché, a volte, le soluzioni che vengono
proposte dall'intelligenza superiore contrastano con quelle comunemente con-
siderate logiche e razionali, però, se messe in pratica, sono in grado di risolvere
problemi altrimenti irrisolvibili.
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gestita da uomini che, pur non conoscendo queste cose, le utilizzano molto bene a
livello inconscio mentre i discepoli perdono talvolta il loro tempo chiedendosi se
saranno in grado di fare questo o quello, oppure discutendo sul fatto che Dio esista
oppure no!
Discutere sull'esistenza di Dio è un modo molto valido per perdere inutilmente del
tempo e sprecare energie; al posto di vane parole si dovrebbe invece coltivare la
certezza che il potere della Luce indirizzata verso il bene è superiore ad ogni altra
cosa. Purtroppo, proprio nel momento in cui un individuo dovrebbe concentrare la
potenza del suo cuore per permettere alla Luce di manifestarsi in opere di bene, ecco
che diventa dubbioso, la sua fede, già poca, si raffredda e tutte le buone intenzioni
svaniscono come nebbia al sole.
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soprattutto con responsabilità, questo comporta solidità di carattere. Nella
solitudine iniziale ritroverete l'amore, Ia determinazione e la voglia di aiutare tutti gli
uomini: a questo punto inizierete a lavorare davvero, e con il vostro lavoro potrete
entrare in contatto con la Gerarchia.
Questo fatto è estremamente logico, eppure molte persone pensano che prima di
tutto sia necessario incontrare il Maestro per poi, in seguito, sviluppare le loro
qualità. Pensano infatti, e sbagliano davvero, che sarà il Maestro a dir loro ciò che
devono fare e come farlo! Nei primi tempi il Maestro non interviene mai ma osserva
l'aspirante con occhio amorevole per vedere quanta buona volontà stia dimostrando.
L'aspirante deve rendersi conto da solo di ciò che gli serve per realizzare un de-
terminato traguardo: quando ciò avviene significa che ha sviluppato una certa
intuizione, che unita alla buona volontà, gli permetterà di ricevere il supporto del
Maestro.
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quanto tutto dipenderebbe da Dio, la pianificazione delle cose che devono essere
fatte, l'aiuto per farle ed ancor più la sicurezza che Lui, nell'eventualità, sarà pronto
a risolvere i loro problemi.
Il discepolo deve invece comprendere, e comprendere molto bene, che ognuno di noi
deve prendersi le proprie responsabilità e che, per poter sopportare questa
responsabilità, bisogna possedere quella solidità di pensiero e perseveranza d'azione,
che sono in grado di dimostrare la qualità dei nostri sentimenti quando ci troveremo
a fronteggiare la vita, gli uomini o lo stesso Dio.
Dio, volendo, potrebbe benissimo prendere per mano il discepolo e guidarlo nel suo
lavoro, comunque, al primo ostacolo, il discepolo rinuncerebbe a quello che doveva
compiere. E se Dio eliminasse anche questo ostacolo, e tutti quelli che potessero
sorgere in futuro, il discepolo non potrebbe trarre alcun giovamento del suo operato
in quanto non ha agito di prima persona bensì come un burattino gestito dal
burattinaio.
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infatti, per il discepolo, una presenza in grado di garantirgli una certa tranquillità
d'animo.
Quando il Maestro chiama l'energia necessaria all'iniziazione, essa arriva impetuosa,
abbondante e generosa, proprio nel punto in cui è stata chiamata. Comunque il
discepolo ne assorbirà quel tanto che gli serve per diventare un iniziato mentre la
parte restante inutilizzata verrà "tamponata" dai Maestri e dai grandi Iniziati che lo
assistono durante l'investitura. L'energia, infatti è unica ed indivisibile ed ognuno di
noi può prendersene soltanto la "quantità" che è in grado di ricevere senza correre
alcun rischio.
Quello che cerco di spiegarvi è che esiste una sola energia per poter essere iniziati ed
essere riconosciuti non più come "corpi" bensì come "anime viventi" ed iniziare ad
esistere cosmicamente parlando; c'è una sola ed unica energia: l'energia dello Spirito
Santo. Dal punto di vista eterico, astrale e mentale, noi siamo come bambini e perciò
dobbiamo "assorbire" l'energia dello Spirito Santo a piccole dosi. Nel tempo, poi,
arriveremo ad assorbirla tutta e questo segnerà l'inizio della nostra vita divina.
Questa energia va assorbita a piccole dosi, potremmo dire che il discepolo, così come
un bimbo fa con il cibo, la deve prendere a piccoli morsi, inghiottirla e digerirla, per
fare in modo che il suo stomaco, pian, piano, diventi più grande e ne possa digerire
ancora di più. Il discepolo, così facendo, potrà, all'iniziazione successiva, ricevere
ancor più energia e, proseguendo in questo modo, arriverà un giorno in cui potrà
ricevere in tutta l'interezza l'energia cosmica dello Spirito Santo. Quando il discepolo
riesce ad integrare ed integrarsi nell'energia cosmica inizia una nuova vita: "la Vita
Divina".
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Un Maestro non dirà mai cosa fare e cosa non fare
Proprio a favore del cammino evolutivo individuale un Maestro non dirà mai queste
cose, spetta al discepolo sviluppare in sé stesso le doti dell'osservazione, della
valutazione e del discernimento.
Se cercate il Maestro sperando che vi renda più semplice il cammino evolutivo, che
vi dica cosa pensare, cosa mangiare, come vestirvi o quando meditare, seguite
soltanto dei sogni e delle utopie; il Maestro non vi dirà mai queste cose. Vi potrà
dare delle ispirazioni che serviranno a motivarvi verso un certo tipo di lavoro ma
dovrete essere voi stessi a compiere il lavoro con lo sforzo e la responsabilità
necessarie per portarlo avanti sino al suo compimento.
Un Maestro non dà mai neppure degli ordini, Egli offre dei semplici suggerimenti ed
aiuta nel contempo a risvegliare la buona volontà del discepolo; tutto questo non ha
niente a che vedere con la fede cieca o l'ubbidienza assoluta. E' sempre il discepolo
che deve stabilire le linee da seguire per portare avanti il suo lavoro e provvedere a
tutto ciò che può essere utile affinché possa essere fatto nel modo migliore.
Se il discepolo è realmente animato da buona volontà saprà anche trovare un tempo
adatto per la meditazione nonché la determinazione necessaria per lavorare senza
che nessuno glielo ordini. Questa determinazione gli verrà proprio dall'intuizione
che, ormai risvegliata, gli permetterà di fare proprio il lavoro che il Maestro si
augurava e progettava per lui.
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discepolo/Maestro può protrarsi per molto tempo ed è perciò auspicabile che ogni
aspirante abbia una conoscenza più profonda del pensiero del Maestro.
In questo modo il discepolo viene ispirato su cosa dovrebbe fare di anno in anno e di
vita in vita. Se avete ben capito questo meccanismo, sarete anche in grado di
comprendere quanto sia importante che ad ogni luna piena, quando il Maestro invia
le ispirazioni che dovranno motivare il futuro lavoro da fare, i discepoli abbiano
sviluppato l'intuizione necessaria per ricevere il messaggio e metterlo a frutto.
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stesso. A volte sono anche offerte delle iniziazioni minori ad "allievi in prova" che
hanno dimostrato di meritarsele.
Però, per poter proseguire sul sentiero delle iniziazioni, e della conoscenza, un
allievo deve mostrare una reale purezza di intenzioni e di sentimenti. Solo così potrà
veramente diventare "figlio adottivo" di un Maestro, anche se avrà ancora molto
lavoro da compiere per realizzarsi completamente. E' ovvio che in questo caso il
Maestro non potrà fare completo affidamento sul suo discepolo perché questi è
ancora soggetto ad un velo di ignoranza che lo può portare a sbagliare in de-
terminate occasioni.
Comunque, anche se il Maestro non ha ancora finito di "sgomberare il campo" da
eventuali problemi, non vi è più il pericolo che nascano delle intenzioni molto
cattive, si tratta soltanto di un velo d'ignoranza che ancora affligge il discepolo
oppure del fatto che non conosce bene l'utilizzo di determinate energie. Tutto questo
non comporta una responsabilità del Maestro, è invece una responsabilità propria
del discepolo e non può certamente danneggiare una gran parte di umanità.
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istruzioni potranno essere utilizzate in piena libertà usufruendo delle cognizioni e
delle esperienze che ha accumulato nel corso degli anni.
Tutti noi dobbiamo lavorare per raggiungere questa meta; una meta rappresentata
da un mondo divino dove non troveremo più le cose con le caratteristiche conosciute
attualmente. In questo mondo divino non troveremo più l'egoismo, l'emotività, il
dolore, la fame, il caldo e il freddo, il materialismo e tutte le altre cose che finora
abbiamo considerato parte della normalità.
Quando le qualità di cui abbiamo parlato saranno state sviluppate in modo
sufficiente tutto quello che il discepolo attende con ansia, ovvero: comunione,
comunicazione, intuizione, ispirazioni ed apparizioni, faranno parte della vita
quotidiana. Tutte queste cose avranno luogo naturalmente, perchè il discepolo, pur
continuando a vivere in una forma umana, potrà anche usufruire delle qualità
offerte dalla vita divina e fare così delle esperienze che prima erano soltanto oggetto
della sua immaginazione.
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realtà celata dietro all'apparenza delle cose. Sbarazzatevi dunque dai complessi che
vi limitano e sviano le vostre intuizioni! Liberatevi da tutte queste limitazioni!
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volte, come accade per le idee fisse, creano dei pensieri nella mente di una persona
anche se questa non approva la cosa.
L'Ego, per esistere, ha bisogno di tutto, necessita di cure, amore, protezione,
riconoscimento e gratificazioni. Se queste esigenze non sono state soddisfatte nella
sua tenera infanzia, una volta adulto, reclamerà ancora di più ciò che pensa gli sia
necessario. Questo, in breve, mostra come un complesso può nascere e continuare a
nuocere nel corso degli anni, facendo in modo che un individuo diventi un pesante
fardello per coloro che gli vogliono bene.
Quando un individuo ripulisce la propria mente da complessi, preconcetti e
pregiudizi, non solo si ritrova a vivere una vita migliore ma acquista anche un senso
religioso assai più profondo; la sua spiritualità non sarà più tinta dalla necessità di
soddisfare qualche carenza ma sarà invece motivata da scelte precise e responsabili.
Nel preciso momento che si riesce ad eliminare dalla propria mente il ricordo del
male ricevuto, vero o presunto che sia, e ad eliminare dalla propria aura l'impronta
dei vari complessi che ci "perseguitano", si diventa medici di se stessi e non servirà
più alcuna medicina per eliminare definitivamente la depressione.
Solo dopo aver dimenticato, il nostro perdono potrà davvero essere completo ed
incondizionato. La volontà di cambiare, di trasformarsi, di liberare se stessi dai
vincoli del passato cancellerà definitivamente anche le tracce più profonde che gli
eventi avevano impresso nella nostra aura.
Anche il nostro atteggiamento nei confronti degli altri avrà modo di cambiare
notevolmente; noi non saremo più quello che gli altri vorrebbero ma difenderemo la
nostra identità libera e ritrovata. Non ci saranno più i vari complessi a farci
identificare con il papà che urla per ottenere qualcosa o la mamma che piange per
impietosire. In questo modo anche il nostro dialogo con Dio diventerà sincero e
saremo anche in grado di "udire" i suoi eventuali messaggi.
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In noi tutti vi è un Narciso, è il nostro Ego che ci fa amare soltanto il suo riflesso.
Così ciò che concerne la nostra persona (non il nostro spirito) diventa assai
importante mentre i problemi degli altri non ci toccano neppure.
Ma allora perché, se questo Ego è così limitante i Maestri e lo stesso Dio ne
permettono l'esistenza?
In effetti l'Ego non è una creazione divina. E' invece il libero arbitrio dell'uomo che lo
costruisce nel tempo, facendolo espandere vita dopo vita. A riprova di questo
possiamo dire che quando un essere umano nasce per la prima volta sulla Terra non
ha ancora l'Ego, è soltanto un'anima appena incarnata.
Poi nel tempo, le varie esperienze vissute da quell'individuo lo portano a considerare
le esigenze del proprio corpo fisico molto importanti. In effetti, per un uomo primitivo
il cibo, l'acqua ed un riparo sono delle esigenze che possiamo considerare più che
legittime. Il guaio avviene quando, soddisfatte le esigenze primarie, l'uomo inizia a
considerare importante il superfluo, allora il Narciso in lui fa capolino e l'Ego inizia
la sua opera limitante nei confronti dell'anima umana.
Si può affermare che l'Ego non è altro che la somma dei bisogni, vitali e superflui,
che l'uomo ritiene necessari per la propria sopravvivenza fisica e psichica su questo
pianeta. Se questi bisogni non vengono soddisfatti possono diventare una idea fissa;
idea che consumerà gran parte delle energie vitali, che verranno spese nel rincorrere
qualche utopia.
Un'idea fissa, infatti, riesce a convincere una persona, che non potrà vivere senza
una data crema di bellezza, un certo taglio di capelli, un determinato modello di
vestito, e così via. In questo modo la persona non solo cerca di soddisfare il suo
Narciso interiore ma compensa anche eventuali carenze affettive o espressive. Se
non dovesse riuscire a conquistare i sentimenti altrui tenderà infatti a comprare
beni materiali per "soddisfarsi" con questi.
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Conoscenza del Karma e sviluppo dell'intuizione
Per sviluppare l'intuizione è necessario conoscere l'esatta natura del Karma e
l'esistenza di una legge definita di "causa ed effetto". Solo con tali conoscenze
potremo chiedere a Dio il giusto aiuto per poterlo sistemare. Se noi ci assumiamo la
completa responsabilità del nostro Karma (cosa assai importante per i discepoli),
allora la prima cosa che potremo chiedere a Dio, dal profondo del cuore, sarà il Suo
aiuto per il nostro processo di purificazione. Questo è un difficile processo rivolto ad
eliminare i tratti negativi del nostro carattere, ovvero l'ambizione, l'orgoglio, il
giudizio, gli odi, i rancori, la crudeltà, l'ambizione. i desideri di vendetta e di rivincita
e tutto ciò che il nostro Ego ci propone come importante e necessario.
Vi auguro di comprendere appieno il profondo significato di queste mie parole e di
imprimerle in voi affinché, creando una profonda motivazione, vi aiutino a realizzare
al più presto la vostra liberazione dalle limitazioni imposte dal Karma.
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aiutare coloro che vi circondano. Dovete lavorare con gli uomini e per gli uomini,
l'unione fa la forza e se potete riunirvi per lavorare insieme potrete ottenere meglio e
di più. Resta inteso che se formerete un gruppo di lavoro dovrete mettere da parte
orgoglio, pregiudizi e preconcetti e dovrete mantenere un pieno rispetto delle ca-
pacità, delle idee e delle possibilità delle altre persone.
Se qualcuno in un gruppo pretende di esserne il responsabile o l'organizzatore,
verrà, nel tempo, preso dall'orgoglio ed allora comincerà a credersi in grado di poter
consigliare, dirigere e criticare gli altri componenti. Tutto ciò significa privarli del loro
spazio e del loro libero arbitrio e, come risultato finale, potrà anche accadere che
qualcuno faccia meno di quanto avrebbe fatto, oppure si allontani poiché si sente
privato della sua legittima libertà.
Augurandovi di riuscire a lavorare nel migliore dei modi, vi saluto tutti...
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