Segnalamento Ferroviario in Italia
Segnalamento Ferroviario in Italia
Segnalamento Ferroviario in Italia
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La segnaletica ferroviaria in uso sulle linee RFI viene descritta dal Regolamento sui Segnali in
uso sulla infrastruttura ferroviaria nazionale in dotazione a tutto il personale ferroviario
dell'esercizio, in primo luogo agli Agenti di Condotta (macchinisti), ai Regolatori della
Circolazione (capistazione e dirigenti centrali operativi), ai deviatori, a manovratori ed ai
capitreno; tale testo prescrive anche le norme attuative relative al rispetto delle indicazioni fornite
dai segnali.
Indice
Premesse
Segnali in uso nella rete italiana di RFI
Segnali luminosi per i treni
Segnali luminosi multipli (1ª categoria)
Segnalamento luminoso o semaforico incompleto (desueto)
Segnali semaforici (desueti)
Segnali semaforici di 1ª categoria e di avviso
Segnali semaforici di 2ª categoria
Segnali a mano
I petardi (desueti)
Fischi
Aspetti dei segnali luminosi per i treni
Aspetti dei segnali di avviso
Aspetti dei segnali di 1ª categoria (principali)
Aspetti dei segnali di 1ª categoria con avviso accoppiato
Aspetti che non impongono una riduzione di velocità a cominciare dal segnale
Aspetti che impongono una riduzione di velocità a cominciare dal segnale
Segnalazioni ausiliarie dei segnali
Permissività
Lettere A e D
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Premesse
La segnaletica ferroviaria nasce dall'esigenza di fornire informazioni ed ordini precisi al
macchinista impegnato nella condotta di un treno su una ferrovia. La segnaletica in uso è
l'evoluzione tecnologica di quella creata agli albori del trasporto ferroviario e rispecchia, nelle
varie reti ferroviarie, l'insieme delle scelte fatte nel tempo. In Italia la circolazione dei treni si
svolge di massima a sinistra, sulle linee a doppio binario; in altre reti ferroviarie come, ad
esempio, in Austria, in Germania, in Slovenia, ecc., invece, la circolazione avviene a destra. La
scelta italiana ha comportato la necessità di installare i segnali a sinistra del binario, con
l'eccezione dei casi in cui era impossibile montarli come d'uso convenzionale; di conseguenza le
cabine di guida dei locomotori hanno il posto di guida a sinistra. L'evoluzione delle tecnologie di
esercizio ha portato in molti casi alla circolazione banalizzata, cioè è possibile viaggiare sia a
sinistra che a destra (a destra però solo in determinate condizioni).
Negli stati in cui la guida è a destra sono di conseguenza adeguate la posizione della segnaletica e
del posto di guida. Nelle cabine di guida di ultima generazione, il posto di guida è centrale in
modo tale da poter circolare su più reti o comunque siano installati i segnali. La segnaletica usata
differisce in maniera anche notevole da stato a stato e a seconda dell'esercente la rete ferroviaria.
La standardizzazione della segnaletica nell'ambito della Unione Europea si sta sviluppando
attraverso i sistemi ERTMS / ETCS (European Train Control System) livelli 1 e 2. Il sistema ETCS
L2 (livello 2) è quello attualmente in uso sulle linee ad Alta Capacità / Alta Velocità (AC/AV)
italiane.
I segnali luminosi sono costituiti da uno o più fanali applicati su uno schermo nero con bordo
bianco. Nei segnali posti in galleria lo schermo è assente. I segnali sono o posti su pali o applicati
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Le luci colorate utilizzate nei segnali sono rossa, gialla, verde; possono essere fisse o lampeggianti,
singole o raggruppate. Ogni luce dei segnali è composta, normalmente, da led luminosi o da tre
lampade alogene, poste in posizione diversa all'interno del proiettore del segnale, e da un "filtro di
colore" (rosso, giallo o verde) nonché da un ulteriore sistema di filtri "dicroici" che permettono
l'invio della luce del colore voluto a una lente asferica che provvede a sua volta a direzionare
opportunamente il raggio luminoso all'esterno del proiettore verso la direzione di provenienza dei
treni a cui il segnale comanda.
Nei segnali di vecchia concezione le luci dei segnali sono composte da una lampada e da uno
schermo girevole portante dischi colorati (rosso, giallo, verde e nero per la luce spenta).;
I segnali per i treni si distinguono fra segnali di "1ª categoria" e segnali di "avviso".
Sono segnali di 1ª categoria quelli che sono posti in precedenza immediata del punto protetto e
che quando comandano l'arresto, ovvero sono disposti a via impedita (luce rossa), non possono e
non devono essere oltrepassati dai treni.
Alcune stazioni, di solito le più grandi, possono avere più segnali di protezione e/o partenza: in
questo caso si parla di segnalamento plurimo. Tali segnali sono evidenziati, sotto le luci degli
stessi, da delle tabelle con fondo giallo, per i segnali di protezione, e bianco per i segnali di
partenza. Tali tabelle riportano in caratteri maiuscoli neri la sigla "EST." per il segnale esterno e
"INT." per quello interno.
In caso di più di due segnali di protezione, dopo il segnale di protezione esterno, si ha il segnale di
protezione interno "n", quello "n-1", quello "n-2", …, fino al segnale di protezione "interno n° 1".
Quindi il personale di condotta incontra, ad esempio, i segnali con le tabelle "EST", "INT. n° 2" e
"INT. n° 1" prima del binario di ricevimento o stazionamento del treno.
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Nel caso in cui le luci si trovino tutte allo stesso livello queste verranno considerate come basse e
pertanto imporranno velocità limitata su tutti gli itinerari da esse comandati.
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Dal 2016 tali situazioni non sono più ammesse salvo in pochissime "linee
turistiche" ovvero atte alla circolazione solo di treni "storici" e gestiti ancora a
"dirigenza unica".
Segnale di
Un tipo di segnalamento paragonabile a quello citato esiste nelle stazioni delle attenzione
linee telecomandate semplificate con schema dei binari "a losanga" e deviatoi
tallonabili con ritorno elastico nella posizione iniziale. In tali stazioni, con soli
due binari di circolazione, ciascuno specializzato per un senso di marcia, i treni vengono sempre
ricevuti in corretto tracciato. Le stazioni sono munite di segnale di protezione ad una luce, di
segnale di partenza ad una luce presente solo sul binario ove i treni entrano in corretto tracciato.
Il segnale di protezione è preceduto, a distanza di frenatura, da una tabella quadrata gialla con
una luce gialla centrale.
I «segnali semaforici», oramai presenti solo in alcune stazioni di linee secondarie, sono costituiti
da un palo che porta, alla sinistra, una o più ali che possono assumere due posizioni:
La forma e il colore dell'ala semaforica sul lato che comanda i treni varia a seconda dei tipi di
segnale, che si dividono in:
sul lato opposto le ali sono invece dipinte di bianco con una striscia verticale nera.
Di notte proiettano sul lato che comanda i treni una luce di colore:
sul lato opposto proiettano invece una luce di colore violetto se l'ala è orizzontale o bianco se
inclinata in basso.
I «segnali semaforici di 1ª categoria» sono composti da un'ala rettangolare con la faccia rivolta ai
treni di colore rosso con una banda verticale bianca. Il fanale proietta luce rossa nella posizione a
«via impedita» o luce verde nella posizione a «via libera».
I «segnali di 1ª categoria» sono posti immediatamente prima del punto protetto e, quando sono
disposti a «via impedita», non devono essere superati dal treno.
I «segnali semaforici di avviso» sono composti da un'ala rettangolare con la faccia rivolta ai treni
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Segnale semaforico
Segnale di 1ª categoria
semaforico di 1ª
categoria
Segnali a mano
«I mezzi in uso per le segnalazioni a mano sulle linee e nelle stazioni sono: la bandiera,
la lanterna, la tromba e la torcia a fiamma rossa.
Sono assimilabili ai segnali a mano: le vele e le lanterne applicate a paletti o altri
sostegni, i fanali fissati a stanti propri, i segnali di attenzione ed i segnali di avviso di
rallentamento, i segnali di inizio e di fine rallentamento e gli indicatori di velocità
massima.»
I segnali a mano:
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La bandiera verde o la lanterna verde, che il capotreno dei treni viaggiatori espone verso
l'Agente di Condotta (precedentemente denominato "macchinista") per segnalargli il termine
delle operazioni di incarrozzamento dei passeggeri ed indicargli quindi che, quando i segnali
luminosi lo consentono, è possibile la partenza. L'uso di tale segnale dipende dalle
disposizioni date dalle Imprese Ferroviarie al proprio personale.
La bandiera rossa o la lanterna rossa per comandare l'arresto di un treno durante le manovre
(vedi figure 2a e 2b).
La torcia a fiamma rossa o la lanterna a luce rossa o la bandiera rossa possono essere usate
per segnalare all'agente di condotta di arrestare immediatamente un treno, in qualsiasi
momento, in caso di pericolo.
La tromba usata dall'operaio addetto alla sicurezza in linea serve per avvisare la squadra
degli operai di un imminente pericolo.
Anche i segnali di attenzione, i segnali di avviso, inizio e fine rallentamento, le tabelle
indicatrici di velocità, pur non stando in mano a un agente, sono considerati dal
"Regolamento sui Segnali" segnali a mano (vedi figura 3).
Le tabelle che indicano la velocità massima da tenere in linea (rango). Normalmente indicano
più di una velocità e il macchinista deve rispettare la velocità indicata dai regolamenti e dalle
prescrizioni (vedi figura 4)
In caso di estremo pericolo e non avendo mezzi idonei alla segnalazione, agitare vorticosamente le
braccia verso il treno può essere segnale di richiesta di arrestare immediatamente il treno.
Dal 25 giugno 2014 non è più in uso la "paletta di comando", di colore verde con disco centrale
bianco, (di notte proietta luce verde) che in origine il Dirigente Movimento alzava per ordinare la
partenza di un treno (vedi figura 1). La paletta è rimasta in uso solo in alcune stazioni da dove si
diramano linee regionali non attrezzate con i moderni sistemi di distanziamento e nella stazione
di Gorizia Centrale per i soli treni diretti verso Nova Gorica (questa ultima particolarità dovrebbe
cessare entro alcuni mesi).
Figura 4
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I petardi (desueti)
I petardi erano un «mezzo di segnalamento a mano» previsto dall'art. 23 del «Regolamento sui
segnali» FS e disciplinato dall'art. 64 «Petardi e loro uso», ora soppresso, dello stesso.
«In caso di nebbia, di neve fitta o di altra perturbazione atmosferica che riduca la visibilità
dei segnali, si deve far uso dei petardi in precedenza ed in sussidio dei seguenti segnali,
quando questi non siano chiaramente visibili alle distanze prescritte negli articoli 54 e 55:
a) segnali di avviso, anche se accoppiati a segnali di 1ª categoria, e tanto se disposti
a via impedita quanto se disposti a via libera;
b) segnali di 1ª categoria non preceduti da segnale di avviso e situati fuori stazione,
semafori di 2ª categoria, tutti tanto se disposti a via impedita quanto se disposti a
via libera;
c) segnale d'attenzione (art. 28 comma 1);
d) segnale di avviso di rallentamento o di avviso di fermata notificata (art. 28 comma
2).
[omissis]»
I petardi da collocare sul binario in precedenza ai suddetti segnali erano tre e andavano posti il
primo alla distanza di 200, 400, 600 o 800 metri (a seconda delle condizioni e del tipo di
segnale), il secondo a 25 metri di distanza dal primo e il terzo a 25 metri di distanza dal secondo,
allontanandosi dal segnale dalla parte opposta al punto protetto. Per i segnali fissi i punti di posa
dei petardi erano indicati da picchetti nel terreno.
Fischi
Anche i fischi emessi dai treni sono segnali ferroviari, infatti l'uso dei fischi viene riportato sul
"Regolamento sui Segnali".
un fischio – all'entrata in curva, in corrispondenza della tabella "F" (Fischiare), quando ci
sono persone sui binari o sui marciapiedi di stazione.
due fischi prolungati e staccati seguiti da uno breve – vengono emessi dal macchinista di
testa quando vuole che una locomotiva in coda o intercalata inizi a spingere. La locomotiva
di coda o intercalata prima di iniziare a spingere emetterà a sua volta i fischi primacitati.
tre fischi brevi e vibranti – ordina a eventuali ferrovieri frenatori di serrare prontamente i freni
dei carri o vetture a loro in consegna, mentre
un fischio lungo seguito da uno breve invita ad allentare i freni.
più di tre fischi brevi e vibranti – è un segnale di allarme.
I segnali luminosi per i treni possono dare ordini differenti al macchinista riguardo alla marcia
attraverso diversi aspetti. Per aspetto si intende una diversa configurazione di un segnale che può
variare modificando la posizione dello stesso (mostrare o nascondere pannelli, posizione
orizzontale, verticale o obliqua di un'ala), il numero, il colore e/o il modo di illuminazione (fisso,
lampeggiante) delle luci oppure la posizione delle luci. Nei segnali luminosi italiani di tipo
semplice le luci possono essere da una a tre, e almeno una è sempre accesa (quando vi è una luce
sola accesa, deve necessariamente essere quella più in alto). Le luci possono essere fisse o
lampeggianti. Nei segnali a candeliere ogni braccio ha una o due luci, e almeno una luce di ciascun
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braccio è accesa.
Di seguito descriviamo gli aspetti dei segnali semplici tenendo conto che nei segnali moderni il
lampeggio delle luci avviene con lo spegnimento completo della luce stessa (e non con la sola
variazione di intensità luminosa). La frequenza di lampeggio è di circa 1 Hz (un lampeggio al
secondo)..
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Gruppo di luci
gialla e verda
fisse
Gruppo di luci
gialla e verde
lampeggianti
contemporanea-
mente
Gruppo di luci
gialla e verde
lampeggianti
alternativamente
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I segnali di 1ª categoria con avviso accoppiato uniscono, nello stesso segnale e con un unico
aspetto, le indicazioni date dal segnale di 1ª categoria e valevoli "sul posto" e quelle del segnale di
avviso a un successivo segnale di 1ª categoria. Nel blocco automatico con segnali concatenati, i
segnali intermedi (tutti di 1ª categoria) tra le località di servizio portano tutti accoppiato l'avviso
del successivo segnale.
Aspetti che non impongono una riduzione di velocità a cominciare dal segnale
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Gruppo di luci
gialla e verde
fisse
Gruppo di luci
gialla e verde
lampeggianti
alternativamente
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Permissività
I segnali di blocco di prima categoria sono in genere imperativi, cioè non possono mai essere
oltrepassati, qualora disposti a via impedita, se non con apposita prescrizione; tuttavia, nel caso ci
si trovi su un tratto di linea dotato di blocco automatico, questi possono essere permissivi, cioè
oltrepassabili di iniziativa dal macchinista. Sono riconoscibili dalla presenza di una tabella sullo
stante recante la lettera "P". Il macchinista, qualora ne incontri uno, deve comunque inizialmente
arrestarsi in corrispondenza di esso, poi deve mettersi in comunicazione con il Regolatore della
circolazione (DM o DCO) della linea, per chiedere il motivo della disposizione a via impedita del
segnale, il quale, se lungo la tratta non vi sono altri treni o altre irregolarità, lo autorizzerà per
iscritto al superamento del segnale stesso anche se rosso. Il macchinista potrà riprendere la corsa,
limitando la velocità a 30 km/h e osservando la marcia a vista specifica a 4 km/h sui passaggi a
livello protetti da questi fino a quando non ne incontri uno che presenti aspetto di via libera,
senzaavviso di via impedita oppure riceva un codice sull'apparecchiatura di ripetizione dei
segnali; dovrà arrestarsi in precedenza dei successivi segnali permissivi se incontrati a via
impedita, ripetendo poi la stessa procedura per poter procedere.
Alcuni segnali, posti a protezione delle località di servizio/punti singolari, possono assumere
carattere di "permissività temporanea", ovvero possono essere imperativi di blocco o permissivi a
seconda che l'impianto che proteggono sia presenziato o no; presentano una tabella luminosa che
reca la lettera "P" accesa nel caso che il segnale sia permissivo. Il segnale che porta accoppiato
l'avviso a un segnale di prima categoria con permissività temporanea presenta le tavole di
orientamento dotate di una striscia gialla verticale. Tale striscia sta appunto a indicare che il
successivo segnale di prima categoria alle quali si riferiscono porta accoppiato l'avviso di un
segnale che può assumere carattere di permissività temporanea o comunque di un segnale di
protezione di una stazione, bivio, posto di comunicazione o che protegge uno o più passaggi a
livello.
La lettera "P" può essere accesa a luce fissa o lampeggiante; nel secondo caso, oltre alle cautele da
osservare precedentemente descritte, il macchinista dovrà arrestarsi in precedenza dei deviatoi
incontrati e accertarne l'integrità nonché la regolare disposizione per un itinerario di corretto
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tracciato.
Lettera "P"
accesa a luce
lampeggiante Segnale di
protezione
proprio di un PL
Lettere A e D
Nei regimi di Blocco elettrico manuale (BEM) e conta-assi (BCA), possono essere apposte ai
segnali tabelle luminose recanti le lettere A e D.
La lettera A è posta sui segnali di blocco intermedio, sui segnali a protezione di bivi o punti
particolari e sui segnali di partenza delle stazioni. Quando accesa, garantisce la via libera di
blocco elettrico (cioè che la sezione a valle del segnale è libera da treni).
La lettera D si può trovare sui segnali di protezione delle stazioni. Una sua eventuale
accensione indica che c'è il controllo dei deviatoi, oltre che la via è libera; indica inoltre che
l'impianto protetto dal segnale è impresenziato.
Il rappel è uno schermo nero, posto sotto le luci dei segnali di 1ª categoria senza o con avviso
accoppiato, normalmente spento. Quando lo schermo è spento o assente e il segnale presenta
aspetto indicante "riduzione di velocità" il macchinista deve rispettare la riduzione di velocità data
dal precedente segnale di avviso altrimenti la velocità di 30 km/h.
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Una striscia
orizzontale bianca
accesa
Due strisce
orizzontali bianche
Sulle linee ad AC/AV non esiste segnalamento laterale a terra di tipo convenzionale come sulle
linee classiche. La marcia dei treni viene regolata da un posto centrale tramite un sistema di
distanziamento detto Blocco Radio, attraverso il Radio Block Center (RBC). Tale sistema, tramite
circuiti di binario e boe poste a terra e tramite collegamento radio con i treni via GSM-R (Global
System Mobile for Railway applications), permettere di individuare la posizione dei treni in linea
e di trasmettere a essi direttamente in cabina di guida le condizioni di marcia rispetto al treno
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successivo, allo stato della linea, alla situazione dei posti di servizio (stazioni, bivi, ecc.), allo stato
dei rallentamenti presenti, ecc. Tramite una apposita interfaccia (DMI), il macchinista riceve a
bordo tutti gli ordini di marcia.
DMI
Fra le informazioni che il macchinista riceve vi sono velocità reale (istantanea), velocità massima
ammessa, velocità obiettivo in caso di necessità di rallentare la marcia o arrestarsi (Vo = 0), spazio
rimanente per raggiungere la velocità obiettivo (distanza obiettivo), ecc. Il treno può muoversi
solo se ha ricevuto a bordo la propria "Autorizzazione al Movimento" (MA).
Solo in caso di ordine di arresto (Vo = 0) il macchinista ha bisogno di avere dei riferimenti a terra
che indichino il punto da non superare. Questi punti di riferimento sono dati da segnali a vela
rifrangente posti a lato del binario di foggia diversa a seconda che individuino una sezione di
blocco radio di linea (Segnali di fine sezione), il punto di protezione di un posto di servizio (PdS)
ovvero il Segnale di protezione "virtuale" o il punto da non superare in caso di arrivo in stazione o
di partenza da una stazione senza aver ricevuto la MA.
Segnale a vela con fondo azzurro e freccia arancione rivolta verso il binario
a cui si riferisce. La tabella posta sotto il segnale indica il numero della
sezione di blocco radio a monte e la progressiva chilometrica del segnale.
Segnale di
protezione di un
PdS
Segnale a vela con fondo azzurro e freccia arancione rivolta verso il binario
a cui si riferisce. La tabella posta sotto il segnale indica il numero della
sezione di blocco radio a monte e la progressiva chilometrica del segnale.
L'ulteriore tabella a fondo nero con scritte bianche indica il nome del posto
di servizio, il binario a cui si riferisce e il lato della stazione.
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Segnale di
partenza di un
PdS
Note
1. ^ Regolamento sui segnali, art. 55, comma 2.
2. ^ Il «segnale di attenzione» è descritto in Regolamento sui segnali, art. 28.
Bibliografia
Cristiano Zenato, Evoluzione storica e tecnica del segnalamento ferroviario italiano, Salò,
Editrice Trasporti su Rotaie, 2006, ISBN 88-85068-29-4 - Indice (http://www.trenidicarta.it
/schede
/13/13147_ZENATO_CRISTIANO_Evoluzione_storica_e_tecnica_del_segnalamento_ferroviari
o_italiano.html)
RFI, Regolamento sui segnali (PDF), Ristampa 2016, Roma, Rete Ferroviaria Italiana, 1947,
ISBN non esistente. URL consultato il 12 febbraio 2018.
Ministero dei Trasporti - Ferrovie dello Stato, Regolamento sui segnali, Ristampa 1982, Pisa,
Giardini Editori e Stampatori in Pisa, 1947, ISBN non esistente.
Voci correlate
Ferrovia
21 di 22 29/08/2020 13.25
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ERTMS
Altri progetti
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «segnale»
Collegamenti esterni
Norme di esercizio in vigore sulla rete di RFI di rilevanza per le IF (Imprese Ferroviarie), su
site.rfi.it.
Antonio Martino, Segnali ferroviari italiani, su segnalifs.it.
RFI, Regolamento sui segnali (PDF), RFI, 2016. URL consultato il 19 settembre 2017.
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Segnalamento_ferroviario_in_Italia&oldid=114776787"
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