Rivista - Focus Italia 03-2022
Rivista - Focus Italia 03-2022
Rivista - Focus Italia 03-2022
1992 - 2022
TRENT’ANNI DI FOCUS
GUARDANDO AVANTI
IN QUESTO NUMERO.
PASSATO, PRESENTE
E FUTURO DEL BUCO
DELL’OZONO
Mensile: AUT 10,00 € / BE 9,60 € / F 9,00 € / D 11,70 € / LUX 9,40 € / Côte d’Azur 9,10 € / PTE CONT. 8,70 € / E 8,70 € / CH 10,90 Chf / CH CT 10,70 Chf / USA $ 13,80. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP
BRRRR
COME CAMBIANO I GENI
DI CHI VIVE AL FREDDO
PISTA!
A BORDO DEI BOLIDI
CHE NON HANNO PILOTA
DELLA
GRAV TÀ
Gli interrogativi ancora aperti
VIRUS
PERCHÉ IL CORPO
REGGE TANTI VACCINI
sulla forza che tutto muove
e che ha plasmato l'Universo. NUMERO
DOPPIO CON
E come sarebbe la vita sulla
Terra se fosse stata minore?
DOMANDE&RISPOSTE
353 MARZO 2022 www.focus.it
Scoprire
e capire
il mondo
PRISMA
12 I cani distinguono le lingue
14 Le bolle indistruttibili 20
17 I tatuaggi in numeri
18 Facciamo spazio
21 Onde tempestose
28
Il “senso della
Perché gli spaghetti
si piegano
nell’acqua calda?
saliva” per
24 Il sonoro della montagna i bambini
Fisica
30 UN ROMPICAPO CHIAMATO
GRAVITÀ
Tra tutte le forze della natura, è quella che ci è
muove ovunque e ne determina l’evoluzione.
A volte sembra trascurabile, altre invincibile. Ma
nel cosmo è presente ovunque.
più familiare. Eppure non è bastato il genio di
Einstein per svelarne tutti i segreti.
40 SE LA VITA FOSSE NATA SU UN
PIANETA PIÙ LEGGERO...
36 ILL’UNIVERSO
SUO TIRA E MOLLA CON
La forza di gravità crea le stelle e i pianeti, li
In un corpo celeste con massa marziana, piante
e animali si svilupperebbero in altezza. E nel cielo
ci sarebbero soltanto grandi volatori.
50 VACCINAZIONI
cifrario Sco Code, nelle pagine dove
timelapsep e tanti troverete l’icona Focus+.
DALL’ETÀ PEDIATRICA: altri contenuti.
Basta inquadrare il QR Code
CHE COSA CI DICONO I NUMERI con la fotocamera attiva (se
L’adesione ai vaccini mostra forti differenze regionali. si usa un iPhone o un iPad),
oppure usando Google Lens
52 LA scienza
MATEMATICA DEI MOSCERINI
(E DEGLI STORNI)
o una qualsiasi app per la
scansione di QR Code (se si
ha uno smartphone o un tablet
Un gruppo di scienziati indaga l’ordine nascosto nel INQUADRA IL QR CODE Android). Se invece siete al
comportamento collettivo di alcuni uccelli e insetti. computer, andate alla pagina
del nostro sito, all’indirizzo
56 OPERAZIONE CENSIMENTO
animali
In copertina: Foto portante: Shutterstock; dall’alto: Shutterstock; Indy autonomous challenge; Getty Images. Focus | 3
Speciale
122 ANIMALI 138 NATURA
126 TECNOLOGIA 140 ECONOMIA
128 SCIENZA 142 SALUTE
130 AMORE E SESSO 144 SOCIETÀ 150 SPORT
132 STORIA 146 ARTE E CULTURA 152 UNIVERSO ZN
136 TE LO DICE... 148 CIBO 154 PSICHE
Vetture a guida
autonoma
in gara a
96 FOTO DI FAMIGLIA IN UN ESTERNO
animali
102 SU LA MASCHERA
antropologia
106 LE
medicina
MIE MICROARMI CHE VIAGGIANO
NEL CORPO A CACCIA DI TUMORI
Intervista al pioniere della nanomedicina, che
racconta in un libro le strade tortuose della vita e
60 TECNO ARCHEOLOGIA
archeologia della scienza, verso la cura dei tumori più letali.
73 MENTALE
corpo umano
RESISTERE È ANCHE UNA QUESTIONE
RUBRICHE
I risultati di un esperimento eccezionale: che cosa
9 L’oblò
succede quando si finisce in un lago ghiacciato.
4 | Focus
per
Obiettivo Toyota
Beyond Zero: zero emissioni,
zero incidenti
Non soltanto
veicoli a zero
emissioni
ma anche
supersicuri.
I
l primo obiettivo per una mobilità produrre veicoli sempre meno inquinanti e
1
posteriori per un parcheggio
Toyota è quindi convinta che l’azzeramento del che se si vuole può essere
numero di vittime e feriti dovuti agli incidenti stradali in automatico.
debba diventare il principale obiettivo di una società
basata sulla mobilità, puntando sullo sviluppo di
tecnologie di sicurezza avanzate a cui unisce un’offerta
di servizi in sintonia con le esigenze di mobilità di Un sistema di grandissima
ciascuno, per rendere ogni esperienza di guida sempre utilità, quando si esce
più sicura e piacevole. in retromarcia dai parcheggi:
avvisa il guidatore
dell’arrivo di un altro veicolo
Massimi punteggi ai crash nascosto dalle altre auto
parcheggiate.
In ogni caso, tutti i più recenti veicoli della gamma
Toyota e Lexus hanno ottenuto il massimo punteggio,
ovvero le cinque stelle, nei sempre più complessi crash
test EuroNCAP e che prevedono urti contro barriere
fisse e mobili, frontali e laterali, valutando anche
l’efficacia dei sistemi di assistenza alla guida (Adas),
Anche quando l’auto
passivi e attivi. Quindi già un ottimo risultato.
può muoversi con
3
Ma c’è di più: la Casa giapponese ha appena lanciato
sistemi automatizzati in
il Toyota T-Mate un nuovo brand sotto il quale determinate condizioni,
rientrano tutti i sistemi di sicurezza sviluppati fino ad il sistema richiama sempre
oggi e gli ADAS che svolgono già da tempo un ruolo l’attenzione del guidatore.
fondamentale per la sicurezza stradale. T-Mate, in
sostanza, combina il rinomato Toyota Safety Sense
(il pacchetto di dispositivi di sicurezza attivi, ovvero i
sistemi di assistenza alla guida preposti ad evitare gli
Il radar anteriore chiede
incidenti o a minimizzarne le conseguenze) con altri
al guidatore di frenare se
sistemi di guida attiva e assistenza al parcheggio non la vettura si avvicina troppo
4
solo per rendere la guida più facile e sicura, ma anche a quella che la precede,
per proteggere tutti gli occupanti del veicolo e gli altri sotto la distanza
utenti della strada in vari scenari. di sicurezza.
per
)[QVQ[\ZIM[MUXTQÅKIbQWVMLQ]VI[Q\]IbQWVMLQMUMZOMVbI
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Sicurezza
massima
Quando l’auto può
frenare da sola
Toyota ha sviluppato il suo sistema di
pre-collisione. Una telecamera, un radar
e sensori laser monitorano la strada
mantenendo l’auto nella corsia (sotto) e sono
in grado di rilevare ciclisti o pedoni che si
possono trovare inaspettatamente di fronte,
frenando in automatico la vettura. Anche nelle
ore notturne.
TUTTO
È GRAVITÀ di Raffaele Leone
Focus | 9
PRISMA DI TUTTO
UN PO’
10 | Focus
SCOPERTE
La più grande
nursery marina
U n gruppo di scienziati tedeschi ha
scoperto la più grande “nursery”
ittica del Pianeta. Un’area di 240 km²
(poco più dell’isola d’Elba), vicina alla
piattaforma di ghiaccio Filchner, nel
Mare di Weddell antartico. In questi
fondali, a 500 metri di profondità c’è una
densità fino a 2 nidi di pesci per metro
quadrato, per un totale stimato di 60
milioni di nidi.
L’area riproduttiva si trova in un punto
dove affluiscono acque profonde più
calde. I nidi sono quasi tutti di “pesci
ghiaccio” (Neopagetopsis ionah), una
specie capace di vivere alle temperature
rigide delle acque marine dell’Antartide. I
nidi sono rotondi, profondi circa 15
centimetri e con un diametro di 75
centimetri: sono stati distinti dal fondale
altrimenti fangoso per la presenza di
un’area centrale rotonda fatta con
piccole pietre. Ogni nido contiene, si
stima, fra 1.500-2.500 uova.
Videocamere. La scoperta risale a un
anno fa, quando i nidi sono stati
individuati grazie a un sistema di
telecamere sottomarine trainate dalla
nave da ricerca tedesca Polarstern,
dell’Istituto Alfred Wegener per la ricerca
marina e polare. L’area, hanno scoperto
gli scienziati, è anche una destinazione
per le foche di Weddell, che vi si recano
in cerca di cibo: in quella zona, secondo
i ricercatori, i pesci hanno una biomassa
totale di 60mila tonnellate. Secondo i
ricercatori, che hanno illustrato la
scoperta su Current Biology, è la colonia
di allevamento ittico più estesa rilevata
fino a oggi. «Questa scoperta»,
commenta la biologa Antje Boetius,
direttrice dell’Alfred Wegener Institute,
PS124, AWI OFOBS team/Alfred Wegener Institute
Focus | 11
PRISMA
AMBIENTE
Lampedusa, sentinella
d’Europa per il clima
S ull’isola di Lampedusa si trova una stazione per le
osservazioni climatiche gestita dall’Enea, l’Agenzia
nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo
economico sostenibile. La stazione ha una parte a terra, che
si occupa di misure atmosferiche, e una in mare, per studi
oceanografici. Ora questo centro di ricerca diventa il primo
sito “sentinella” in Europa per il monitoraggio integrato del
ciclo del carbonio nell’atmosfera e in mare.
Nuovi strumenti. Nelle acque dell’isola sono stati installati
nuovi dispositivi nell’ambito del progetto Pro-Icos-Med,
coordinato dal Cnr. Consentono di misurare, tra gli altri
parametri, la pressione di CO2, il pH, la clorofilla e la materia
organica disciolta, oltre a temperatura, pressione ecc. Per
raccogliere informazioni e dati sulla concentrazione della Shutterstock
2015
ANIMALI
DAL
I cani distinguono le lingue
L’ ha scoperto una ricerca
dell’Università Eötvös Loránd
Principe in spagnolo e ungherese,
e anche versioni manipolate, per
2021
AL
(Ungheria), grazie all’intuizione di una verificare se riuscivano a distinguere
ricercatrice, Laura Cuaya. La donna, i discorsi con un senso compiuto.
messicana, si era trasferita in Ritmo sonoro. Risultato: i cani
Ungheria con il suo cane Kun-kun e distinguevano la lingua familiare da
si chiedeva se l’animale si rendesse quella sconosciuta, e riconoscevano
conto che lì gli umani parlavano in entrambe rispetto ai discorsi insensati.
modo diverso: del resto anche i «I cani raccolgono le regolarità uditive
neonati non ancora in grado di parlare del linguaggio a cui sono esposti»,
hanno questa abilità. Così Kun-kun e dice Raúl Hernández-Pérez. «Non
altri 17 cani sono stati addestrati a sappiamo però se questa capacità sia
rimanere immobili in uno scanner esclusiva dei cani (che hanno vissuto
cerebrale, dove i ricercatori facevano migliaia di anni con l’uomo) o diffusa
loro ascoltare brani del Piccolo anche in altre specie». (V.T.)
realizzato
dall’Organizzazione
Meteorologica
Mondiale (Wmo).
12 | Focus
Alta Scuola Politecnica
COVID/1
Un labirinto
M0ndadori Portfolio
per
imprigionare
il rumore
U n materiale con struttura di
labirinto per imprigionare il
rumore. È questa l’idea di 6 studenti
dell’Alta Scuola Politecnica (Asp) dei
Politecnici di Milano e di Torino che
come tesi di laurea hanno progettato e
stampato in 3D un pannello
fonoassorbente leggero e compatto. È
composto da metamateriali, particolari
strutture geometriche le cui proprietà
dipendono più dalla forma che dalle
sostanze di cui sono composte (e
possono essere realizzate a basso
costo). «Il nostro pannello è formato da
tanti cubetti di dimensioni diverse, nei
quali ci sono pareti disposte a labirinto»,
spiega Venus Hasanuzzaman Kamrul,
COVID/2 uno dei ragazzi. «Quando l’onda
I l lockdown non è piaciuto a nessuno, certo. Tutti sappiamo però che ci sono
state persone che lo hanno violato sistematicamente, proprio perché non
riuscivano a sopportarlo. E sono più di quante si credesse: dopo un mese, un
dipende dalla frequenza: nel nostro
caso, il pannello è ottimizzato per alcuni
rumori tipici dell’aeronautica (da 800 a
terzo degli individui aveva ricominciato a uscire anche se le restrizioni erano 1.200 Hz)», dice Emanuele Musso, un
ancora attive. Lo dimostra una ricerca dell’Università del Maryland (Usa). altro studente del gruppo. «Inizialmente
Stanchi. Gli scienziati hanno esaminato l’andamento della mobilità in 70 diversi abbiamo pensato di inserirlo nella
Paesi in cui c’erano state limitazioni agli spostamenti delle persone. Hanno così fusoliera di un aereo. Abbiamo
rilevato che se è vero che, inizialmente, le ordinanze di blocco riducono la mobilità dimostrato che questa tecnologia può
(di circa il 50%), a 4 settimane dalle restrizioni tre persone su dieci riprendono a essere molto efficace; ora l’idea si può
uscire anche se le restrizioni non vengono revocate, forse per stanchezza. (R.P.) estendere ad automobili,
elettrodomestici e altro». (A.P.)
Focus | 13
PRISMA
BIOLOGIA
Shutterstock (2)
L a vita non finisce mai di stupire.
Un gruppo di ricercatori guidato da
Beate Kraft della University of Southern
comuni, gli Archaea (Nitrosopumilus
maritimus e simili), che normalmente
producono energia per mezzo di una
produrre ossigeno – sebbene in piccole
quantità – in assenza di luce, e lo
hanno verificato in laboratorio.
Denmark ha scoperto che alcuni reazione chimica che utilizza ossigeno Come questo possa avvenire è ancora
microbi che vivono nelle profondità per trasformare l’ammoniaca in in parte un mistero; ma lo studio
marine producono ossigeno in un molecole chiamate nitriti. sembra destinato a gettare nuova luce
modo mai visto prima. Mistero. La sorpresa è arrivata su come gli oceani reagiscano ai
Kraft e colleghi, in particolare, hanno quando i ricercatori si sono accorti che cambiamenti climatici e sulla ricerca
studiato alcuni microrganismi molto questi microbi sono anche in grado di della vita su altri pianeti. (A.P.)
SCIENZA
Le bolle indistruttibili
I n genere le bolle di sapone scoppiano
dopo pochi minuti, principalmente a
causa della gravità o dell’evaporazione.
Universitaire de France (Iuf) hanno creato
bolle che mantengono forma e dimensioni
per oltre un anno. Invece di tensioattivi,
Si possono ben dosare le sostanze hanno aggiunto piccole particelle di plastica
tensioattive (come il sapone, appunto) per che permettono di realizzare bolle
prolungarne la vita, ma anche in questo particolarmente resistenti. Gli scienziati
modo le bolle si restringono e svaniscono hanno anche utilizzato glicerina per
nel giro di poco tempo. contrastare l’evaporazione. E sono così
Longeve. Ora, in Francia, alcuni ricercatori arrivati a costruire una bolla che è durata
dell’Università di Lille e dell’Institut per ben 465 giorni. (A.P.)
14 | Focus
COME NATURA INSEGNA
Una membrana per estrarre
uranio dall’acqua di mare
Mondadori Portfolio
Getty Images
TECNOLOGIA
Le strategie
degli scacchisti
T utti i giocatori di scacchi, anche i
più modesti, hanno un proprio stile
di gioco, che permette di identificarli
sulle piattaforme online, anche se si
Focus | 15
PRISMA I TATUAGGI IN NUM I
SONO RICHIESTE
10-15
SEDUTE DI
TRATTAMENTO CON
61
LASER per rimuovere un
tatuaggio “medio”.
48%
203
SONO GLI ITALIANI Sono i tatuaggi
(GIOVANI UTENTI trovati sul cadavere
DEL WEB) TATUATI IN mummificato di Ötzi
BASE A UN SONDAGGIO (circa 3300 a.C.),
CONDOTTO IN DIVERSI tornato alla luce
PAESI VIA INTERNET. sulle Alpi nel 1991.
I PERSONAGGI
924.000
(DIVERSI) DELLA SERIE
I SIMPSON TATUATI SU
MICHAEL BAXTER
(AUSTRALIA).
dollari
IL COSTO DEL TATUAGGIO PIÙ CARO SUL
MERCATO, CREATO CON PICCOLI DIAMANTI.
DOCUMENTATO, A IN ITALIA.
LONDRA.
Il 34%
0-150
LE PULSAZIONI al secondo degli aghi elettrici usati per i tatuaggi.
DEGLI UOMINI
TATUATI NE HA UNO
SULLE SPALLE O
SULLA PARTE ALTA
DEL DORSO.
Focus | 17
a cura di Gianluca Ranzini
Il pianeta a forma
campioni di suolo e rocce delle missioni Apollo, sigillati sotto
vuoto. Erano stati conservati nella prospettiva che il
di palla da rugby
progresso della tecnologia consentisse di analizzarli meglio
di quanto si potesse fare, appunto, 50 anni fa.
LA MIGLIORE MAPPA
D. Schlegel/Berkeley Lab using data from DESIAcknowledgment: M. Zamani (NSF’s NOIRLab)
DELL’UNIVERSO IN 3D
Lo strumento Desi (Dark Energy Spectroscopic
Instrument), installato al telescopio Nicholas U.
Mayall da 4 metri dell’Osservatorio di Kitt Peak
(Arizona), ha prodotto una mappa tridimensionale
della distribuzione di 2,5 milioni di galassie.
La mappa (a sinistra una versione “ridotta” con
400.000 oggetti) è la rappresentazione più
dettagliata dell’universo mai realizzata. I colori
mostrano le distanze: più chiari i puntini delle
galassie vicine, più rossi per le galassie lontane.
Le zone nere sono quelle prive di dati, perché
“coperte” dal piano della Via Lattea. In futuro Desi
arriverà a catalogare oltre 35 milioni di galassie.
18 | Focus
VOLTE
Il diametro della stella UY Scuti I TEATRI DELLE STELLE
rispetto a quello del nostro Sole. In collaborazione
Se fosse posta al centro del Sistema con PLANit
(www.planetari.org)
solare, UY Scuti arriverebbe quasi
a lambire l’orbita di Saturno. PLANETARIO
DI CASERTA
I cicloni di Giove? Sono come Questo planetario, inaugurato nel
2008, ha una sala di 7 metri di
i vortici degli oceani terrestri diametro e una capacità di circa 50
posti. È di proprietà del comune di
Uno studio di un team Caserta e ospita scuole ma anche
internazionale di pubblico generico, in particolare nei
scienziati, alcuni dei week-end. I percorsi per le scuole
quali appartenenti vanno da quelli per l’infanzia fino a
all’Istituto Nazionale quelli per le superiori, ed è possibile
di Astrofisica (Inaf) e anche svolgere laboratori sui
all’Agenzia Spaziale principali temi dell’astronomia e
Italiana (Asi), ha messo sull’evoluzione della Terra e della
in evidenza come i Luna. La struttura propone anche una
maestosi cicloni che parte museale, in cui sono esposti
animano l’atmosfera strumenti scientifici, libri antichi,
gioviana siano simili ai installazioni interattive e modelli, e
vortici che si trovano una collezione di rocce e minerali.
negli oceani della Terra. Info: www.planetariodicaserta.it
In particolare, sembra
simile il fenomeno che
VORTICE NELL’OCEANO li genera.
I ricercatori hanno
infatti identificato nei
cicloni intorno ai poli di
Giove dei moti di
convezione: in pratica,
il gas caldo proveniente
Planetario di Caserta
dagli strati sottostanti
sale rapidamente e
fornisce l’energia ai
cicloni stessi.
Movimenti molto simili
si rilevano nei nostri
oceani, per esempio
analizzando le immagini
satellitari delle fioriture
QUANTE STELLE
di plancton (come nel
CI SONO NELLA
VORTICE SU GIOVE mare di Norvegia, qui a VIA LATTEA?
sinistra, in alto). Contare tutte le stelle della nostra
galassia è ovviamente impossibile.
Non solo perché sono troppe, ma
Focus | 19
PRISMA
Shutterstock
PICCOLA FISICA A i fisici, gli spaghetti hanno sempre dato grattacapi. Già il grande Richard
Feynman, statunitense e premio Nobel nel 1965, si era incaponito a capire
La scienza degli perché, quando si piega uno spaghetto prendendolo alle estremità, sia
praticamente impossibile spezzarlo in soli due pezzi. La risposta ha a che fare con
spaghetti il modo in cui l’onda d’urto della prima rottura si propaga lungo lo spaghetto
causandone altre, e l’hanno trovata alcuni fisici francesi nel 2005 guadagnandosi
l’IgNobel, il premio per le ricerche più improbabili. Ma questa è un’altra storia.
Piega. Più di recente, Nathaniel N. Goldberg e Oliver M. O’Reilly dell’Università
della California a Berkeley hanno affrontato un altro dilemma fisico degli spaghetti:
cosa succede quando si deformano nell’acqua bollente. Iniziano a piegarsi, lo
sappiamo. Sembra questione di gravità (la parte bagnata diventa più debole e non
regge più il peso di quella sopra). Ma se tirate subito fuori dall’acqua uno
spaghetto e lo mettete su un piano manterrà la curvatura acquisita. Per spiegare
questo cambio di forma, i due scienziati hanno scritto le equazioni che prevedono
il comportamento di uno spaghetto messo a cuocere, concludendo che vi sono
tre fasi. Prima il cedimento, in cui la pasta si gonfia a causa dell’acqua che si
mescola all’amido e comincia a curvarsi formando un arco, con le estremità
appoggiate una al fondo e l’altra al bordo della pentola; poi l’assestamento, in cui
metà dello spaghetto tende ad appoggiarsi sul fondo e l’altra metà sul bordo
interno; infine una fase di ripiegamento, in cui la metà superiore dello spaghetto si
arriccia e va anch’essa verso il fondo della pentola. Per verificare le loro equazioni,
i due hanno lasciato per due ore uno spaghetto in acqua a temperatura ambiente
fotografandolo ogni 15 secondi, riproducendo così la cottura. (N.N.)
20 | Focus
NATURA
U no studio al quale ha partecipato l’Istituto di Scienze Marine del Cnr di
Venezia ha mostrato che è possibile predire in modo probabilistico
Onde l’altezza di grandi onde che si formano nelle tempeste. La ricerca si è
concentrata su una mareggiata avvenuta nel gennaio del 2014 nel golfo di
tempestose Biscaglia, nell’Atlantico, tra Francia e Spagna, in cui si è formato un
“pacchetto” di tre onde consecutive alte fino a 28 metri su un fronte largo
2 chilometri. L’analisi dei dati ha mostrato che, sapendo lo stato energetico
del mare (grazie alle normali previsioni meteo), è possibile prevedere in
anticipo queste onde anomale. Non nel senso di sapere “dove e quando”
si formeranno, ma almeno la probabilità che ciò accada. (G.R.)
Shutterstock
CORPO UMANO
La vita in un
poro della pelle
Shutterstock
PALEONTOLOGIA
Focus | 21
PRISMA
COMPORTAMENTO
Vuoi che il
collega ti aiuti?
Chiediglielo
I l rapporto diretto è sempre il migliore.
Se, sul lavoro, si desidera un po’ di
aiuto da un collega è meglio non
inviargli una email o un messaggio in
chat: è molto più facile ricevere l’aiuto
richiesto chiedendolo a voce, di
persona. O se proprio non è possibile
perché la distanza fisica lo impedisce,
meglio una telefonata o una
videochiamata del testo scritto. Lo
dimostra una ricerca della Cornell
University (Stati Uniti).
Sì o no. I ricercatori hanno reclutato
490 persone che hanno chiesto aiuto ad
altre 1.500 utilizzando diversi canali
(dovevano correggere alcune pagine di
un testo). Hanno così verificato che chi
domandava aiuto sottovalutava
l’importanza del mezzo con cui lo
faceva, pensando che l’altro (il collega)
avrebbe risposto sì se voleva davvero
farlo, no in caso contrario. Ma non è
Shutterstock
Per la prima
volta, negli Usa,
il cuore di un
COSE DA SAPERE
maiale è stato
trapiantato Che cos’è uno Potentissimo
su un uomo. È
questo il futuro
xenotrapianto? rigetto
dei trapianti?
a cura di Margherita Fronte U no xenotrapianto è il trapianto
sull’uomo di un organo
prelevato da un animale. L’idea non
I l principale ostacolo allo
xenotrapianto è il rigetto iperacuto,
la potente reazione che il sistema
è nuova: i primi tentativi (tutti falliti) immunitario produce nei confronti di
furono fatti con reni di scimpanzé tessuti non umani, danneggiandoli
negli anni ’60. In seguito, nel 1983, il irrimediabilmente. Questa reazione
cuore di un babbuino fu trapiantato si verifica appena il nuovo organo
su una bambina, che però morì 20 è collegato ai vasi del paziente
University of Maryland School of Medicine
22 | Focus
OCHATOMA PARAVICINO/M. E. BIWAR ET. AL., ANTIQUITY (2021)
COGLI
L’ETIMO
Dove nascono
i termini
scientifici
STORIA
B ere un bicchiere insieme può migliorare i rapporti umani. Gli Huari, popolo
sudamericano precolombiano, andavano oltre: mescolavano allucinogeni
alle bevande, che offrivano alle popolazioni con cui volevano stringere alleanze
identificata nella foresta di Ebo, in
Camerun, da un team di ricercatori
britannici, camerunensi e francesi.
politiche. Il loro impero fiorì tra il VI e l’XI secolo inglobando terre nell’attuale Star. È stata chiamata Uvariopsis
Perù; la capitale, Huari, era vicina alla moderna città di Ayacucho. dicaprio in onore di Leonardo
Semi. Il team di Matthew Biwer del Dickinson College (Usa) ha scavato in un DiCaprio: un omaggio per la
sito chiamato Quilcapampa, dove una comunità huari si era installata e viveva campagna condotta dall’attore a
circondata dalla popolazione locale. Ha trovato due cose. Un deposito di favore della foresta di Ebo,
bacche di pepe rosa usate per produrre una bevanda fermentata simile alla minacciata da una concessione per il
birra, la chicha. E semi di una pianta chiamata vilca (Anadenanthera colubrina): i taglio di legname, poi revocata
semi, dagli effetti allucinogeni, erano tritati e inalati e la pianta è stata trovata “sicuramente in parte per i suoi
raffigurata su coppe e oggetti della cultura huari (come nell’illustrazione sopra, sforzi”, scrivono gli scienziati. Ma
con l’albero che esce dalla testa di una divinità). Diluiti nell’alcol, i composti U. dicaprio è già in pericolo: sono
presenti nei semi davano un più moderato e piacevole effetto allucinogeno. Gli stati contati solo 50 alberi, in una
studiosi pensano che la bevanda “corretta” si consumasse in gruppo, in feste zona non protetta della foresta.
per cementare i rapporti tra i locali e la nuova élite degli Huari. (G.C.)
SUGLI XENOTRAPIANTI
Perché dai Gli altri Problemi etici
maiali? organi e virus
I maiali hanno organi compatibili
con il nostro corpo, sia per
dimensioni sia per fisiologia.
I l primo xenotrapianto di cuore non
apre la strada a quello di altri
organi. Il cuore è una pompa e
G li xenotrapianti pongono molti
problemi etici. Per esempio, ci
si interroga sui criteri che i medici
Gli organi delle scimmie – più vicine svolge per lo più un’azione di tipo dovrebbero seguire per assegnare
a noi dal punto di vista evolutivo meccanico. Fegato e reni, invece, gli organi: come scegliere i pazienti
– sono invece troppo piccoli. Valvole producono molte molecole, con destinati a uno xenotrapianto, che
cardiache prelevate da maiali sono svariate funzioni fisiologiche. I maiali presenta certamente più rischi di un
ampiamente utilizzate per sostituire sono abbastanza simili a noi, ma tali normale trapianto? Ci si chiede
quelle umane, e le loro cellule del molecole presentano differenze e inoltre se sia lecito utilizzare gli
pancreas sono già state trapiantate potrebbero non svolgere il loro ruolo. animali come “fabbriche” di organi
su pazienti diabetici. Inoltre questi Si può pensare di modificare per noi. Un altro problema, più
animali sono più facili da allevare geneticamente l’organo affinché pratico, riguarda il rischio che con gli
rispetto ad altri e la varietà di razze secerna le molecole giuste, ma il xenotrapianti vengano trasmessi
permette di avere organi di taglia numero dei geni su cui intervenire all’uomo virus che si nascondono
adatta a quella del ricevente. rende la via per ora poco praticabile. nelle cellule dei maiali.
Focus | 23
a cura di Giovanna Camardo
PRISMA SONORO
24 | Focus
MULTIMEDIA
AUDIO
Ascolta
il “suono
del Cervino”.
INQUADRA IL QR CODE
Oppure vai su: www.focus.it/
ambiente/natura/
la-vibrazione-del-cervino
Mondadori Portfolio
Focus | 25
PRISMA
SPECCHIO
MATERIALI
SPECCHIO
SCIENZA
Batterie
quantistiche
superveloci
I l vostro cellulare si ricarica troppo
lentamente? Abbiate fiducia, la
scienza risolverà questo problema.
Teoricamente, la soluzione c’è già:
basterebbe usare le particolari batterie
– che immagazzinano energia sotto
forma di luce e non di elettricità –
sviluppate da un team internazionale di
cui fanno parte l’Istituto di fotonica e
nanotecnologie del Cnr e il Politecnico
di Milano. Si tratta di molecole immerse
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km
il Cnr. «Questo è dovuto al fatto che le
molecole reagiscono alla luce in modo
coerente, in base a un principio
quantistico che non ha uguali nel mondo
Altezza della nuvola di ceneri e gas macroscopico in cui viviamo». Siamo
(con punte a 55 km) creata ancora lontani dalle applicazioni, ma in
futuro il principio potrebbe essere usato
nell’esplosione del vulcano sottomarino per caricabatterie senza fili, celle solari e
Hunga Tonga-Hunga Ha’apai. computer quantistici. (A.P.)
Focus | 27
PRISMA SOCIETÀ
I “cervelli
in fuga”
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ritorneranno?
S ono detti “cervelli in fuga” e si tratta
delle persone che vanno a studiare
lontano da casa o addirittura all’estero.
Molti di loro si costruiscono un percorso
di vita o una professione in luoghi
distanti da quelli di origine. Alcuni però
ritornano a vivere dove sono nati. Gli
studiosi dell’Università dell’Iowa (Usa)
hanno identificato quali fattori li
inducono a tornare e a costruirsi un
avvenire nella località d’origine (spesso
un piccolo paese di provincia, a volte in
una zona rurale).
Servizi. Molto dipende dalle
esperienze che loro stessi hanno avuto
nei primi 18 anni di vita, quando si
trovavano ancora nella località di
nascita: se le scuole sono di piccole
dimensioni, infatti, i “cervelli” sono più
PSICOLOGIA invogliati a tornare, probabilmente
le persone, identificano quelle che hanno legami stretti, e quelle su cui possono
fare affidamento. L’importanza dei gesti in cui ci si scambia un po’ di saliva
emerge da una serie di esperimenti che gli psicologi dell’Università di Harvard
(Usa) hanno condotto con bambini di varie età.
Intimità di famiglia. Durante i test, ai piccoli venivano mostrate vignette o
filmati i cui protagonisti interagivano tra loro in vari modi, e a volte con gesti
come leccare lo stesso cono gelato, baciarsi e così via. In seguito, gli stessi
personaggi sono stati mostrati in momenti di stress. Le osservazioni mostrano
che già a 8-10 mesi i bambini si aspettano che chi è in difficoltà sia aiutato dalla
persona con cui “ha condiviso” la saliva (i bambini volgevano lo sguardo verso
900 ila
quest’ultima, come a sollecitarne l’azione). Mentre chi aveva 5-7 anni
identificava come appartenenti allo stesso nucleo familiare coloro che avevano
condiviso baci, cibo e… saliva. (M.Fr.)
28 | Focus
TECNOLOGIA
NEUROSCIENZE
Shutterstock
Nel sonno, una
voce sconosciuta...
È notte, stai dormendo e nella stanza si sente
una voce sconosciuta che bisbiglia. Non è la
scena di un film, prima della comparsa del serial
killer. È la scena di un esperimento condotto da
Manuel Schabus all’Università di Salisburgo, in
Austria: ha mostrato che il nostro cervello si attiva
di più se nel sonno udiamo una voce sconosciuta.
Notte. Schabus e colleghi hanno fatto sentire a
17 volontari, addormentati e collegati a un
elettroencefalografo, due voci: una nota, l’altra no.
Le voci ripetevano il nome del volontario e altri due
nomi, a volume basso. Nel sonno il cervello
continua a rispondere agli stimoli sensoriali, ma li
“blocca” per non svegliarci. E si è visto che le voci
non familiari generavano una risposta maggiore
rispetto a quelle note. Un estraneo vicino a noi di
notte, insomma, fa scattare un allarme. E tale
risposta potrebbe spiegare perché qualcuno fatica
a dormire fuori casa, tra voci non familiari. (G.C.)
Focus | 29
dossier
SENZA PESO
Un’astronauta gioca
con una goccia nella
Stazione Spaziale
Internazionale (Iss),
dove ci si trova
in condizioni
di “microgravità”.
UN ROMPICAPO
CHIAMATO
Nasa
fisica
GRAVITÀ Focus | 31
dossier
UNA LEGGE
IN CONTINUA
EVOLUZIONE
Il modo in cui vediamo la
gravità è molto cambiato
nel corso dei secoli,
dando vita a vere
rivoluzioni scientifiche.
Quale sarà la prossima?
32 | Focus
fisica
Nucleare debole
È di molti ordini di grandezza la
più debole di tutte le forze. Ma
è anche quella che predomina
10-38 Infinito quando si considera l’universo
(0,00…01) su larga scala.
(scritto con 38 zeri)
Gravità
stellar (2014) di Christopher Nolan. Per esempio, una forza attrattiva e quindi tutte le masse si at-
il fatto che su una stella densa il tempo rallenti traggono tra loro. Invece avviene il contrario. La SPERANZE
rispetto a chi rimane fuori dal suo campo gravita- spiegazione potrebbe essere una strana proprietà A sinistra, il
zionale. D’altra parte, il fenomeno è stato misura- dello spazio-tempo, che non abbiamo ancora ca- rivelatore Cms
to anche sulla Terra: il tempo misurato da un oro- pito, oppure una specie di antigravità, cioè qual- dell’Lhc al Cern
di Ginevra, dove
logio posto sul pavimento di un edificio, dove la cosa che repelle (la cosiddetta “energia oscura”). molti scienziati
gravità è un po’ più intensa, scorre più lentamente Questo è uno dei misteri tuttora aperti». sperano di poter
rispetto a quello misurato sul soffitto o al piano trovare, un
superiore (la differenza è minima, ma osservabi- ALLA RICERCA DELLA SUPERFORZA giorno, indizi di
le). Sull’orizzonte degli eventi di un buco nero, per Nonostante gli enormi progressi fatti da Einstein, una possibile
chi guarda da fuori, il tempo si ferma del tutto. dunque, la gravità resta misteriosa. Come anda- unificazione
delle forze.
re oltre? A ben guardare, qualche indizio c’è. Nel
ATTRATTIVA O REPULSIVA? nostro universo attuale, che è mediamente molto
Fin qui tutto bene. Negli ultimi decenni, però, freddo e rarefatto, le 4 forze della natura sono ben
una scoperta astronomica ha messo in dubbio distinte. Se però immaginiamo di viaggiare all’in-
molte certezze. «È stato infatti osservato che le dietro nel tempo, quando l’universo era molto più
galassie si allontanano tra loro con una velocità caldo e più denso di oggi, vedremmo una situazio-
che aumenta nel tempo», racconta Tonelli. «L’e- ne ben diversa. Dice Tonelli: «All’aumentare della
spansione dell’universo sta, cioè, accelerando. Ci temperatura (e quindi dell’energia degli scontri
si aspettava che decelerasse, perché la gravità è tra particelle), la forza forte, la forza debole e
Focus | 33
fisica
dossier
SBIRCIARE DENTRO
I BUCHI NERI
Una risposta alle domande sulla gravità può arrivare dai
luoghi in cui questa forza è più estrema, cioè dai buchi
neri. Bisognerebbe, però, andare a guardare nella “zona
proibita”, cioè dentro l’orizzonte degli eventi… da dove
niente, nemmeno la luce, può uscire. Come fare?
Scontri cosmici. «Studiando le collisioni tra buchi neri
con le onde gravitazionali», rivela Tonelli. «Nel momento in
cui c’è uno scontro, infatti, una parte dell’energia
intrappolata in questi corpi celesti viene emessa. Quella
che ricevono gli osservatori come LIGO e Virgo (foto a
sinistra) è energia che era contenuta nell’orizzonte degli
eventi. Lo studio, su base statistica, di moltissime
collisioni potrebbe farci capire meglio che cosa succede
all’interno dei buchi neri, perché in tal modo è come se
VIrgo
potessimo dare uno sguardo, sbirciare dietro la cortina».
IL SUO
l’evoluzione, ne guida i movimenti.
IL PESO IN ORBITA
TIRA
È la gravità, per esempio, che ci tiene con i piedi
incollati al suolo, proprio perché la massa della
Terra è molto grande. E come su qualsiasi altro
E MOLLA
corpo celeste, la forza è diretta verso il centro
anche sul nostro pianeta, con buona pace dei
terrapiattisti. Inoltre, l’intensità della forza di
gravità sulla superficie terrestre dipende, oltre
CON
che dalla massa della Terra, anche dalla distan-
za dal centro: per questo pesiamo leggermen-
’UNIV
te di meno se andiamo in montagna (parliamo
però di un paio d’etti anche se arriviamo in cima
all’Everest) e anche se ci spostiamo verso l’E-
quatore, a causa della forma schiacciata della
Terra stessa.
Attenzione però a non confondere gravità e
peso: siamo abituati a vedere gli astronauti a
bordo della Stazione Spaziale Internazionale
(Iss) che fluttuano e fanno capriole nell’aria.
«Ma anche sulla Stazione la gravità c’è, e non
e ne determina l’evoluzione.
orbita non ci sia gravità. Il punto è che gli astro-
nauti si muovono insieme alla Stazione, che or-
è presente ovunque.
i suoi passeggeri sono in apparente assenza di
peso». Se però la Iss (o un qualsiasi satellite)
si fermasse, ci precipiterebbe in testa come un
sasso. La legge di Newton non concede sconti. di Gianluca Ranzini
36 | Focus
fisica
ERSO
INTERAGENTI
La coppia di galassie
Arp 273. Quella sopra,
più grande e massiccia,
distorce l’altra con la
propria gravità e innesca
al suo interno la nascita
di nuove stelle.
Nasa/Esa/Hubble Heritage Team
dossier
La gravità conferisce
una forma sferica
agli oggetti
di grande massa
38 | Focus
fisica
le proprie batterie. La forza di gravità del Sole lassare su se stesse) e la forza generata nel loro
arriva anche molto oltre i pianeti, fino agli nucleo dalle reazioni di fusione nucleare. Nel NURSERY
estremi confini del nostro sistema planetario, corso della formazione della stella prevale la La nebulosa
diffusa Sharpless
la nube di Oort, che si spinge fino a 2 o 3 anni gravità, che ne comprime la materia fino a farla 29. In queste nubi
luce (un anno luce è pari a circa 10.000 miliar- “accendere”; nella fase tranquilla (come quella gassose, la gravità
di di chilometri) di distanza dalla nostra stella. attuale del Sole) le due forze si equilibrano. Ma aggrega la materia
Lì si trova una sterminata quantità di oggetti poi, quando la stella esaurisce il proprio com- e la comprime,
ghiacciati, soprattutto nuclei di comete. Se fos- bustibile, la gravità torna a prevalere di nuovo, scaldandola, fino
simo su uno di quegli oggetti lontani, il Sole non schiacciando l’astro e in alcuni casi facendolo a formare nuove
stelle.
sarebbe neppure visibile a occhio nudo, ma si esplodere come supernova. Insomma, la gravi-
farebbe comunque sentire. tà dà vita (alle stelle) e la toglie.
«In effetti, questa forza ha modellato l’intero
LA FORZA CHE PLASMA universo fin dalle sue origini, permettendo la
La gravità ha anche la funzione di forgiare gli formazione delle prime strutture che oggi ve-
oggetti celesti, dalle stelle ai pianeti, aggregan- diamo sotto forma di ammassi di galassie», ag-
do a poco a poco la materia che si trova in una giunge Razzano. «Ma oggi possiamo pensare
certa regione dello spazio. Non solo: ne model- alla gravità anche sotto un’altra luce, cioè come
la anche la forma, rendendoli approssimativa- strumento di indagine. Per esempio, la gravità
mente sferici se hanno una massa sufficiente. ci permette di identificare la materia oscura,
Esa/Rosetta/Navcam
Sono infatti tondeggianti tutte le stelle, a meno che ha modellato il cosmo. Oppure, studiando i
che non ruotino su se stesse così velocemente buchi neri, dove la gravità raggiunge un valore
da schiacciarsi ai poli. Lo stesso i pianeti. Tra gli idealmente infinito, siamo di fronte a condizio-
asteroidi, i più piccoli hanno forme irregolari, ni che in laboratorio non possiamo riprodurre,
mentre i più grandi sono sferici o quasi. e che ci consentono di avvicinarci alla com-
Nelle stelle, poi, si gioca una battaglia quoti- prensione di ciò che accade anche alla frontiera
diana tra la gravità (che tenderebbe a farle col- dell’infinitamente piccolo».
Esa/Nasa/Thomas Pesquet
PICCOLE
La Luna, partner
gravitazionale della
Terra. Sopra, a
destra, la cometa
Churyumov-
Gerasimenko su cui
nel 2014 è atterrato
il lander Philae.
In un pianeta con massa
marziana, le specie sarebbero
alte e snelle, e ci sarebbero
soltanto grandi volatori.
di Marco Ferrari
la vita fosse
nata a bassa
gravità...
... piante e animali si
svilupperebbero in altezza
40 | Focus
fisica
ALIENI SLANCIATI
Confronto
simbolico tra un
essere umano e un Marziano
“analogo” evoluto
in gravità marziana.
Il secondo sarebbe
Terrestre
presumibilmente
più alto e
slanciato... anche
se in realtà la
struttura e l’aspetto
sarebbero del tutto
diversi (e difficili da
prevedere).
Shutterstock/Ljupco Smokovski
cellule terrestri. Ma alcuni ricercatori della Prin-
ceton University (Usa) hanno scoperto che anche
le singole cellule, sulla Terra, per contrastare la
gravità devono avere al loro interno una leggera
ma robusta “intelaiatura” costituita da fibre di ac-
tina, una delle proteine che costituiscono anche i
nostri muscoli. Questa struttura interna impedi-
sce alle cellule di crescere troppo: con una gravità
NASA/JPL-Caltech
inferiore, quindi, anche le singole cellule possono
assumere dimensioni maggiori. Probabilmente
non potrebbero diventare enormi (subentrereb-
bero altri problemi) ma un corpo costituito da più
cellule di grandi dimensioni potrebbe raggiunge- dalla gravità. Per questa ragione gli esseri viventi
re anch’esso dimensioni maggiori. di maggiori dimensioni vivono in mare: balene e
altri cetacei, insieme a enormi squali, o pesci gi-
PIÙ IN ALTO
GIGANTI CHE SGUAZZANO ganteschi come l’estinto Leedsichthys (che rag-
Sotto, un bosco
È necessario però tenere presente un altro aspet- giungeva i 22 metri di lunghezza).
di sequoie. Sulla
to della nascita e dello sviluppo della vita. Sulla In un pianeta a bassa gravità, quindi, i primi sta- Terra, gli alberi
Terra, l’unico pianeta in cui siamo certi che esista, di della storia della vita sarebbero stati probabil- possono superare i
la vita è nata ed è diventata più complessa nell’ac- mente non troppo differenti, come struttura ge- 100 metri. In
qua degli oceani. E, sostenuti dal liquido, animali nerale e dimensioni, da quelli sulla Terra. Certo, gravità marziana si
e piante acquatiche sono ben poco influenzati non possiamo immaginarne i particolari, perché potrebbe andare
perfino oltre.
Getty Images
fisica
MONGOLFIERE VIVENTI?
Il problema non si porrebbe per forme di vita più
simili ai vertebrati terrestri: i loro polmoni sono
meccanismi attivi, e riescono a estrarre con effi-
cienza l’ossigeno dall’aria: alcuni uccelli sono in
grado di volare – un’attività dispendiosa energeti-
camente – anche a oltre 8.000 metri di quota, dove
l’atmosfera è estremamente rarefatta. Su un pia-
neta come Marte, però, proprio il volo potrebbe
risultare un problema: non tanto per l’ossigeno,
quanto per la densità dell’aria. Soltanto specie
molto grandi, con ali ampie, potrebbero sfruttare
i meccanismi del volo per spostarsi. Quindi niente
insetti volanti e probabilmente niente colibrì, o
quel che sul pianeta passerebbe per un minusco-
lo uccellino. Una soluzione, che sulla Terra non è
stata adottata da nessun essere vivente, è quella
di riempire il corpo (o vescicole esterne) di un gas
più leggero dell’aria come l’idrogeno, e spostarsi
quindi “galleggiando”. È necessario stare atten-
Mondadori Portfolio
Un’altra necessità fondamentale, il movimento
e il sostegno degli animali, sarebbe risolta in ma-
niera diversa. Sulla Terra la percentuale di strut-
ture di sostegno varia molto, secondo le dimen-
sioni: per esempio in un topo di 20 grammi è circa
ZAMPE LUNGHE ti alle eventuali tempeste o ai venti molto forti, il 5%, e in un elefante di 7 tonnellate il 27%. Su
Sulla Terra, anche ma in un pianeta con l’atmosfera sottile probabil- un pianeta a bassa gravità, strutture di sostegno
le zampe di una mente questo pericolo non si correrebbe. robuste come scheletri interni o esterni non sa-
cicogna (nel rebbero più così necessarie: le ossa o la corazza di
disegno) possono
ALGHE E ALBERI chitina potrebbero essere più leggere, e i muscoli
apparire slanciate.
Ma in gravità I veri dominatori degli ecosistemi terrestri sono più snelli e sottili.
marziana però le specie che effettuano la fotosintesi, alberi Non solo: anche i muscoli subiscono l’effetto del-
potrebbero essere ed erbe, alghe e cianobatteri. Che affrontano sfide la gravità. Se diventano troppo grandi, sulla Terra
ancora più lunghe differenti, per quanto riguarda la gravità. Le alghe non riescono a sostenere il loro stesso peso. Ma
e forti. non avrebbero problemi, come abbiamo visto. E le in bassa gravità possono diventare più robusti,
specie vegetali terrestri? con lo stesso peso. A parità di efficienza di quel-
Consideriamo che è la gravità a impedire la li terrestri, così, i muscoli potrebbero consenti-
crescita degli alberi oltre una certa altezza, ed è re movimenti più veloci, scatti più rapidi e salti
sempre la gravità che impone l’evoluzione e lo svi- più alti di quanto non accada sulla Terra. Forse,
luppo di strutture di sostegno robuste e flessibili, ipotizza Emily Morey-Holton del centro ricerca
Ames della Nasa, negli Stati Uniti, la percentuale
dei tessuti di sostegno non supererebbe il 15% del
corpo. E poi, con una gravità inferiore, la stabilità
non sarebbe un problema, quindi ci potrebbero
ALLE PORTE DI CASA essere molte più specie con due sole zampe, come
i canguri e gli uomini.
Forse non è necessario aspettare che l’esplorazione dello
spazio profondo scopra forme di vita in altri pianeti. Nel nostro COME NEL FILM
Sistema solare esiste uno, forse due, corpi celesti che si Insomma, in un mondo a bassa gravità la vita –
ipotizza possano ospitare la vita. E, con una massa molto almeno quella sulla terraferma – sarebbe radical-
inferiore a quella della Terra, avrebbero anche una gravità mente diversa da quella che si è sviluppata sulla
piuttosto bassa. Uno di questi è un satellite di Giove, Europa. nostra Terra; tutti gli esseri viventi ci apparireb-
Acqua nascosta. Grande circa come la nostra Luna, Europa ha bero gracili, pochi volatori dalle ali amplissime
una gravità di 0,134 g (sulla Terra il valore è 1). Poiché è percorrerebbero il cielo, ma senza poter planare.
ricoperta di uno spesso strato di ghiaccio, non sappiamo con I corrispondenti degli insetti e della fauna minore
precisione cosa nasconda, ma prove indirette fanno pensare non avrebbero conquistato il volo.
che tra il ghiaccio e la superficie ci sia acqua liquida. L’oceano è Sempre secondo Morey-Holton, proprio il pro-
ovviamente oscuro, e l’energia potrebbe provenire dalle tagonista del film E.T. l’extra-terrestre (1982) può
potentissime forze di marea causate dal vicino Giove. Con essere un buon esempio di specie che si è evoluta
acqua, energia e atomi come carbonio, azoto e ossigeno, che in un campo di gravità inferiore. Il suo corpo ro-
su Europa ci sia la vita non è del tutto escluso. Se esistesse, tondo, le lunghe braccia, le dita sottili e una testa
sarebbe interessante scoprire com’è nata e si è sviluppata in un grande potrebbero essere forme assunte da esseri
ambiente dalla gravità così bassa. Sarà necessario aspettare le viventi evoluti in bassa gravità. Sarà davvero così?
future missioni per scoprire cosa si nasconde sotto il ghiaccio. Lo scopriremo solo quando le nostre sonde rag-
giungeranno altri pianeti.
44 | Focus
medicina
Di fronte al moltiplicarsi
delle vaccinazioni e alla
necessità di nuove dosi
per Covid-19, ci si chiede
se il nostro corpo regga.
Ecco perché la risposta è sì.
di Margherita Fronte
3 LE DOSI NECESSARIE
AFFINCHÉ UN
VACCINO CONTRO
UN AGENTE INFETTIVO
RESTI EFFICACE A LUNGO.
QUANTI
VACCINI
POSSIAMO
TOLLERARE?
IPER
STIMOLATO?
Il nostro sistema
immunitario ha
il compito di
difenderci da
virus e batteri
nocivi. Il timore
è che troppi
vaccini possano
compromettere
questa funzione.
73% I GENITORI
CHE PENSANO
CHE I VACCINI
SIANO TROPPI FRA
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Focus | 47
PROVETTE IN
LAVORAZIONE
Un addetto sulla linea di
produzione delle provette
che conterranno il vaccino
di AstraZeneca contro
Covid-19. Lo stabilimento
si trova in India.
TROPPI STIMOLI?
La questione del “sovraccarico immu-
nologico”nonnasceconivaccinicontro
Covid-19. Molto prima della pandemia, Se per assurdo si
di fronte al moltiplicarsi delle possi-
bilità offerte in età infantile, si era già facessero 10.000
fatta strada l’idea che il sistema immu-
nitario, il cui ruolo è proprio quello di vaccini tutti
combattere gli agenti infettivi, potesse
in qualche modo risentirne. Tuttavia, insieme, sarebbe
come ha osservato un recente articolo
apparso sul British Medical Journal, “il occupato solo lo
concetto di ‘sovraccarico immunologi-
co’ non è ben definito neppure da chi 0,1% del sistema
lo propone. Solitamente, comunque,
ci si riferisce al timore che più vaccini immunitario
somministrati contemporaneamen-
te risultino meno efficaci, oppure che il sistema immunitario, in grado di gestire naturalmente e senza problemi una quan-
iperstimolato, non sia in grado di rispondere ad altre malattie, tità esorbitante di stimolazioni», spiega Maria Rescigno, capo
soprattutto nel periodo che segue la vaccinazione”. dell’Unità di immunologia delle mucose e microbiota all’Isti-
Entrambe le ipotesi sono state smentite. Per esempio, studi tuto Humanitas di Rozzano (Milano). «L’esposizione inizia già
clinici ed epidemiologici hanno trovato che la trivalente (con- con la nascita, quando il bambino passa dall’ambiente sterile
tro morbillo, parotite e rosolia) determina una buona risposta dell’utero al canale del parto, e incontra la miriade di batteri
del sistema immunitario a tutte e tre le malattie, e che nei 90 che formano il microbiota materno».
giorni che seguono la somministrazione il rischio di sviluppare Nel 2002, uno studio che è ormai diventato un classico, pub-
altre infezioni non aumenta. Inoltre, non è stata rilevata nes- blicato dalla rivista Pediatrics, provava con i numeri a rispon-
suna interferenza fra questo vaccino e altri somministrati in dere ai dubbi dei genitori preoccupati. Calcolando la quantità
concomitanza, che restano efficaci esattamente come se fos- di linfociti nel sangue dei bambini, e valutandone l’attività,
sero eseguiti a distanza di tempo. Una ricerca pubblicata sulla stimava che la somministrazione in contemporanea di ben
rivista medica Jama nel 2018, condotta su un migliaio di bam- 10.000 vaccini terrebbe occupato appena lo 0,1% del sistema
bini, ha confermato che il rischio di contrarre infezioni gravi e immunitario.
non coperte dai vaccini non è influenzato dallo stato vaccinale. Nessuno, ovviamente, si sognerebbe mai di farlo (anche per-
ché non esistono 10.000 vaccini), ma la cifra ci mette di fronte
UNA GOCCIA NEL MARE un fatto: le vaccinazioni rappresentano una goccia nel mare
Il sistema immunitario, insomma, non sembra soffrire di delle stimolazioni che le nostre difese naturali gestiscono quo-
questo presunto sovraccarico. «Del resto, fin dalla nascita è tidianamente.
48 | Focus
COME SI AGGIORNA
UN VACCINO?
I vaccini a mRNA, come quelli di Pfizer e
Moderna, hanno il vantaggio di poter essere
aggiornati abbastanza facilmente. Sono infatti
composti principalmente da nanosfere di lipidi, al
cui interno è presente un RNA messaggero:
molecola che trasporta le istruzioni che le cellule
usano per costruire la proteina spike del virus,
contro cui si rivolge la risposta del sistema
immunitario. Nelle varianti virali, la proteina spike
può essere diversa: fino a oggi si è trattato di
piccole differenze, che non hanno compromesso
l’efficacia dei vaccini. In futuro potrebbe tuttavia
emergere una variante che sfugge all’immunità
indotta dai preparati in uso.
La tempistica. Per aggiornare un vaccino a
14
mRNA basterà allora inserire nelle nanosfere
GLI AGENTI lipidiche un nuovo RNA messaggero, contenente
INFETTIVI CONTRO le informazioni necessarie a costruire la nuova
CUI POSSONO proteina spike. Una volta isolata e sequenziata la
ESSERE IMMUNIZZATI variante, per costruire il nuovo mRNA
I BAMBINI DA 0 A 6 ANNI. basterebbero una decina di giorni. Il vaccino
dovrebbe poi essere testato: inizialmente su
cellule coltivate in laboratorio (tempo stimato:
L’UNIONE FA LA FORZA circa 6 settimane) e poi su volontari.
La situazione non cambia crescendo. «Anche da adulti siamo Quest’ultima fase della sperimentazione sarebbe
continuamente esposti a moltissimi agenti esterni, e non è molto più breve rispetto a quelle richieste per i
quindi un problema immunizzarsi in contemporanea contro primissimi vaccini, dato che le versioni aggiornate
più malattie», riprende Rescigno. «Riguardo al Covid, anzi, l’i- sarebbero comunque molto simili a quella
dea che si fa strada è proprio quella di somministrare in un’uni- originale. Sarebbe perciò sufficiente includere nei
ca seduta il vaccino contro la variante che sarà in circolazione test un centinaio di volontari (contro le migliaia
e quello contro l’influenza stagionale. Sarebbe un risparmio necessarie per i vaccini completamente nuovi), e
di tempo e di costi e, a livello immunitario, la risposta all’an- seguirli per due o tre mesi. Durante la
tinfluenzale risulterebbe potenziata, per via degli adiuvanti sperimentazione, l’azienda potrebbe già
contenuti nel vaccino anti-Covid (gli adiuvanti sono sostanze modificare le sue linee produttive, così da farsi
che aumentano l’efficacia, ndr)». La contemporaneità delle trovare pronta, non appena ricevuto il via libera
somministrazioni, peraltro, è stata prevista già quest’anno da delle autorità regolatorie.
una circolare congiunta emanata a ottobre dal ministero della
Salute, dall’Aifa e dall’Istituto Superiore di Sanità.
QUANDO SERVE LA QUARTA DOSE?
PRIMA, SECONDA E TERZA La situazione cambia per l’eventuale quarta dose. «Non sap-
A quanto pare, dunque, i dati suggeriscono di preparare il piamo quanto dura l’immunità al Covid dopo il booster. Se ca-
braccio. «E tuttavia», prosegue Rescigno, «non sempre le dosi lasse, dovremo certamente rivaccinarci», prosegue Rescigno.
aggiuntive servono davvero». Per capire quante e quando do- «Se viceversa il vaccino restasse efficace per anni, potrebbero
vremo farne occorre ripassare qualche nozione di base. doverlo ripetere soltanto le persone che hanno malattie che
I vaccini fanno in modo che il sistema immunitario entri in compromettono la funzionalità del sistema immunitario».
contatto con un pezzetto dell’agente infettivo, chiamato anti- C’è poi l’incognita delle varianti. Per prevenirne la forma-
gene. Quelli tradizionali introducono l’antigene direttamente zione dovremmo immunizzare contemporaneamente tutto
nel sangue; i più moderni (come i vaccini a mRNA) spingono le il mondo: un sogno, più che un’ipotesi realistica. Le nuove
nostre cellule a produrlo. Le due vie portano allo stesso risul- varianti quindi arriveranno, e potrebbero essere coperte dai
tato. «La prima dose stimola una risposta iniziale e la sintesi di vaccini precedenti oppure no. «In quest’ultimo caso dovremo
anticorpi», spiega l’esperta; «la seconda aumenta la risposta, e aggiornarli», conclude Rescigno.
il booster (il richiamo) la consolida, potenziando in particolare Per la variante omicron l’iter è in corso e già nei prossimi mesi
la produzione dei linfociti della memoria, le cellule che restano avremo vaccini ad hoc. Infatti, anche se i preparati utilizzati
nell’organismo, pronte a entrare in azione se l’agente infettivo nell’anno che è appena trascorso restano efficaci nel prevenire
dovesse attaccare in futuro». La terza dose, quindi, non è un’ec- le forme gravi della malattia, da più parti si sollecita la formu-
cezione nelle vaccinazioni: è infatti necessaria per quasi tutte lazione di nuovi vaccini che siano più efficaci nel prevenire il
quelle già approvate. contagio, debellando anche le forme “lievi”.
Focus | 49
cifrario
VACCINAZIONI
dall’età pediatrica: che
HPV (PAPILLOMAVIRUS)
Coperture
MENINGOCOCCO B
MENINGOCOCCO C
MENINGOCOCCO
PNEUMOCOCCO
HAEMOPHILUS
INFLUENZAE B
POLIOMIELITE
% FEMMINE
CONIUGATO
ROTAVIRUS
VARICELLA
PERTOSSE
% MASCHI
MORBILLO
EPATITE B
DIFTERITE
EPATITE A
riscontrano per i vaccini
PAROTITE
ROSOLIA
TETANO
obbligatori. Ancora bassa la
ACYW
copertura per l’HPV.
Piemonte 94,08 94,10 94,10 94,09 93,95 92,90 90,29 90,56 78,42 1,177 48,96 43,50
Valle d'Aosta 95,51 95,39 95,39 95,39 95,39 93,82 87,30 90,56 68,76 0,111 6,04 5,43
Lombardia 94,71 94,12 94,80 94,79 94,66 93,86 90,94 92,43 25,63 4,044 17,75 16,55
Prov. Aut. Bolzano 80,83 80,79 80,77 80,79 80,72 77,18 75,74 76,21 49,87 0,822 13,85 10,38
Prov. Aut. Trento 95,48 95,48 95,50 95,48 95,43 95,34 92,64 92,18 80,94 4,011 61,71 55,37
Veneto 93,82 93,79 93,82 93,79 93,58 93,07 93,36 93,82 91,39 90,588 17,88 16,35
Friuli-Venezia Giulia 93,63 93,63 93,64 93,63 93,35 92,22 90,79 87,52 77,66 3,388 9,00 7,95
Liguria 93,30 93,32 93,32 93,30 93,19 90,37 87,73 90,68 87,60 11,544 46,22 37,01
Emilia-Romagna 95,52 95,52 95,51 95,51 95,23 94,17 91,37 92,91 87,02 90,444 51,11 46,89
Toscana 96,87 96,89 96,88 96,88 97,11 95,61 94,08 91,48 78,01 2,177 53,38 40,54
Ciclo vaccinale Umbria 95,54 95,77 95,77 95,75 95,90 95,83 94,87 94,70 94,82 90,66 86,96 93,66 0,30 27,62 73,30 0,622 53,93 46,87
di base Marche 93,82 93,60 93,62 93,60 93,64 93,45 92,66 92,62 92,62 89,98 84,54 89,78 0,78 58,99 72,35 84,066 28,96 22,46
completo = 3
dosi Lazio 95,96 96,02 96,02 95,90 95,94 96,45 95,21 95,21 95,21 95,21 87,30 86,62 0,20 43,73 70,67 86,722 19,14 9,59
Ciclo di base 1, Abruzzo 93,09 93,09 93,09 93,09 93,09 92,96 62,16 62,16 62,16 55,59 42,57 88,53 0,17 44,46 66,35 36,833 29,81 18,52
2 o 3 dosi,
secondo l’età Molise 96,67 96,67 96,67 96,67 96,67 96,67 91,95 91,95 91,95 86,53 1,61 96,14 0,00 73,97 64,63 72,577 34,83 29,54
a
1 dose Campania 95,09 95,09 95,09 95,09 95,09 95,09 93,52 93,51 93,52 88,48 67,31 88,99 0,04 39,89 58,15 66,500 24,75 12,82
entro 24 mesi
Puglia 93,72 93,73 93,73 93,73 93,73 93,67 93,29 93,28 93,29 92,63 0,30 91,48 67,65 69,57 69,55 84,433 44,75 39,11
Ciclo completo
secondo il Basilicata 92,94 92,94 92,94 92,94 92,94 92,94 90,30 90,30 90,30 89,37 32,04 91,31 0,25 65,12 83,35 86,844 43,64 38,17
prodotto o il
calendario Calabria 91,69 91,69 91,69 91,69 91,69 91,69 88,97 88,98 88,99 88,91 87,87 90,81 0,09 79,91 86,82 87,877 40,90 31,22
Sicilia 89,19 89,19 89,19 89,19 89,18 89,15 90,82 90,81 90,82 88,68 5,22 85,50 0,02 59,83 66,85 71,322 22,55 14,90
Sardegna 95,48 95,48 95,48 95,48 95,48 95,48 93,92 93,92 93,92 91,59 47,80 94,37 7,10 79,19 79,15 74,966 14,99 12,25
ITALIA 94,02 93,92 94,04 94,03 94,01 94,00 92,70 92,47 92,21 90,28 70,96 90,58 6,87 62,80 66,30 51,277 30,32 24,17
Percentuale di bambini di 24 mesi vaccinati per regione Percentuale
di 12enni
vaccinati
10
Dal 1939
Difterite
I VACCINI
OBBLIGATORI NEI Vaccini Dal 1966
Poliomielite
con ciclo
completo
BAMBINI. ORA PER
GLI OVER 50 C’È ANCHE
obbligatori Dal 1968
Tetano
Dal 1991
Epatite B
per regione
2,7%
IL CALO circolazione della malattia.
Dal 2017 Morbillo
DELLA Rosolia
COPERTURA Parotite
PER IL MORBILLO NEL Varicella
2020, IN PARTE ATTRIBUITO Meningococco B
Non obbligatori Meningococco C
ALLA PANDEMIA. ma raccomandati Pneumococco
Rotavirus
50 | Focus
L’adesione ai vaccini mostra rilevanti
differenze regionali. Covid ha influito a cura di Truenumbers.it
Calendario vaccinale
Gli appuntamenti previsti nell’arco della vita dal piano nazionale del ministero.
3° 4° 5° 6° 11° 13°-15° 6° 12-18 19-49 50-64 >64
mese mese mese mese mese mese anno anni anni anni anni
Esavalente
Dtpa
Pneumococco
MPRV
Meningococco C
Meningococco B
Papilloma virus
Influenza
Herpes Zoster
Rotavirus
L’esavalente immunizza contro poliomielite, difterite, tetano, pertosse, Haemophilus influenzae di tipo b ed epatite B. I richiami
per difterite, tetano, pertosse e polio (Dtpa) si fanno ogni 10 anni. MPRV protegge da morbillo, parotite, rosolia e varicella.
Focus | 51
scienza
moscerini
La matematica
dei
(e degli storni)
Un gruppo di
scienziati indaga
l’ordine nascosto
nel comportamento
collettivo di alcuni
uccelli e insetti.
di Andrea Parlangeli
52 | Focus
AL TRAMONTO
Uno stormo di
uccelli (storni) in
volo al tramonto
nei cieli della
Bassa Sassonia,
in Germania.
SETTE VICINI
«Abbiamo cominciato a occuparci di comportamenti collettivi
con gli stormi di uccelli», spiega Giardina. «Gli stormi sono si-
stemi in cui tutti gli individui si muovono nella stessa direzione.
Quello che abbiamo scoperto è che, negli stormi di storni (Stur-
nus vulgaris), ogni individuo interagisce con i 7 compagni più
vicini, indipendentemente dalla distanza, e tende ad allinear-
si». Questo fa sì che, in presenza di una perturbazione come un
ostacolo o l’attacco di un predatore, lo stormo si comporti come
un tutt’uno, perché se un individuo devia, gli altri lo seguono.
Da un punto di vista fisico, un sistema di questo tipo assomi-
glia a un materiale magnetico, che è composto da atomi o mo-
lecole che si comportano come piccole calamite che cercano di
allinearsi tra loro. Questo allineamento magnetico può essere
così forte da indurre quella che i fisici chiamano una “transi-
zione di fase”, cioè un brusco passaggio da uno stato a un altro,
come avviene quando un liquido cristallizza. Qualcosa di simi-
Getty Images
Focus | 53
IN EVOLUZIONE
Storni ripresi
dagli scienziati.
Spesso il gruppo
si sdoppia
quando arriva un
predatore, per
evitarlo.
di cristallizzarsi.
Ma non lo fanno mai
UNA SCIENZA DA NOBEL
“Il Premio Nobel per la fisica di quest’anno si focalizza
sulla complessità dei sistemi fisici, dalle scale più grandi
sperimentate dall’uomo, come il clima, fino alla struttura
microscopica e alla dinamica di materiali misteriosi
eppure comuni, come il vetro”. Con queste parole, il
comitato del Nobel ha premiato lo scorso anno i fisici un materiale si magnetizza. Gli studi su materiali magnetici
Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann (per il clima) e complessi (in particolare, quelli di natura vetrosa) sono stati
Giorgio Parisi (per i vetri e per la teoria della complessità proprio quelli che hanno portato al Nobel Giorgio Parisi, che
in generale). poi li ha ampliati con i suoi colleghi anche ad altre situazioni (v.
Ordine dal caos. La teoria moderna della complessità riquadro a sinistra), creando svariati filoni di ricerca che ormai
studia come sistemi composti da molte unità possano si sviluppano anche in modo indipendente.
esibire comportamenti collettivi, in cui un ordine sembra
emergere spontaneamente dal caos. Gli esempi sono SCIAMI CAOTICI?
innumerevoli. Tra quelli che Parisi ha affrontato con i suoi Torniamo agli uccelli. Una volta chiarito il comportamento
colleghi, ci sono i liquidi che cristallizzano (foto sotto), degli storni, il gruppo di Giardina ha cominciato a studiare i
oppure che si magnetizzano, le strutture vetrose, i neuroni moscerini. Anche questi insetti, infatti, tendono a imitare l’u-
e le associazioni di idee nel cervello, i nuclei atomici no il movimento degli altri. «Gli sciami di moscerini non han-
(pensati come aggregati di quark e altre particelle), i mezzi no però un ordine direzionale», spiega Giardina. «Si formano
granulari come la sabbia, le estinzioni di massa, le infatti in punti ben determinati, sopra le pozzanghere o altre
valanghe, i crolli finanziari, le ere glaciali che si sono superfici riflettenti, e non si spostano». I maschi lo fanno per
ciclicamente alternate sulla Terra negli ultimi milioni di seguire le femmine, che cercano l’acqua per deporre le uova. E
anni. E gli stormi di uccelli discussi in questo articolo. il loro movimento è apparentemente caotico: i moscerini as-
somigliano a molecole di un gas, ma non si disperdono in ogni
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Focus | 55
animali
conta gli uccelli delle non avrei visto nemmeno Dumbo, se mi fosse
volato davanti, figuriamoci le anatre posate sull’acqua. «Eh, la
zone umide. Uno a uno. nebbia è l’unica cosa che ci può fermare. Se no il censimento lo
facciamo comunque, anche con la pioggia, se non ci blocca la
Per studiarli e tutelarli. visuale», scherza Emiliano Arcamone, del Centro Ornitologico
Toscano. Il gelo è messo in conto, visto che siamo a metà gen-
naio, come tutti gli anni. Sono con Arcamone e gli altri “rileva-
Operazione
di Giovanna Camardo tori” sul lago di Montepulciano, nella Valdichiana Senese, per
un’operazione molto particolare: contare, uno per uno, tutti gli
censi ento
uccelli presenti nel lago. È il censimento degli uccelli acquatici
c gni anno, a gennaio, nelle zone umide d’I-
56 | Focus
Giovanna Camardo/Focus
10, 20, 30 ANATRE...
Fenicotteri in Sardegna: in Italia la loro
presenza è molto aumentata. Sopra,
Emiliano Arcamone (Coordinatore
Regionale dei censimenti Iwc per il
Centro Ornitologico Toscano) durante
il conteggio degli uccelli acquatici al
lago di Montepulciano (SI).
talia: laghi, paludi, lagune, fiumi e coste, scrutati da un esercito precisa: tre qui al lago, altre nel vicino lago di Chiusi e nelle zone
di volontari armati di cannocchiale per fare un conto preciso qui attorno», spiega Arcamone, che è il Coordinatore Regio-
dei volatili presenti in quelle aree. Da questo lago della Toscana nale dei censimenti Iwc per la Toscana. «Contiamo gli uccelli
alla Laguna di Venezia, dalla Salina di Margherita di Savoia in che nuotano nel lago o sono visibili, uno per uno. Quelli che si
Puglia agli stagni costieri della Sardegna, l’obiettivo è contare trovano in mezzo ai canneti possono essere visti solo se volano
fino all’ultimo anatide, airone, cormorano, svasso o gabbiano. quando ci avviciniamo con la nostra barca, monitorando una
zona del lago: allora facciamo una stima di quanti si sollevano».
POSATI O NASCOSTI Come aggiunge Luca Puglisi, direttore del Centro Ornitologi-
«Siamo nel pieno dell’International Waterbird Census (censi- co Toscano, «gli uccelli acquatici si spostano comunque molto,
mento internazionale degli uccelli acquatici, Iwc), un progetto quindi è importante censire quante più zone contemporanea-
che da oltre 40 anni si svolge in tutta Italia e in altri Paesi», mente in modo da evitare doppi conteggi o mancanze».
spiega Nicola Baccetti dell’Ispra (Istituto Superiore per la Pro- Se nell’articolo precedente abbiamo visto come alcuni scien-
tezione e la Ricerca Ambientale), responsabile dell’area di ri- ziati studiano uccelli o moscerini con attrezzatura hi-tech
cerca che si occupa del censimento. L’Iwc è coordinato dall’or- e matematica, per il grande censimento invernale si usano
ganizzazione Wetlands International e si svolge in 143 Paesi del cannocchiali e pazienza. E un occhio allenato: per entrare nel
mondo a gennaio (e anche in altri periodi, per l’emisfero sud). corpo degli osservatori ci vuole una specifica “patente”. «In
Per l’Italia, l’Ispra riceve i dati da ogni coordinatore regionale, tutta Italia sono all’opera oltre 500 rilevatori certificati dall’I-
li valuta e li analizza, e li gira a Wetlands International. spra, dopo un esame: sono deputati a riconoscere gli animali e
Qui al lago di Montepulciano, dopo qualche ora di attesa, la a contarli. Ma al censimento partecipano molte persone con
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coltre di nebbia finalmente si solleva e si dà il via all’operazione. altri compiti, come segnare i numeri dei volatili. In tutto, sono
«Ci dividiamo in squadre con il compito di esaminare un’area coinvolte oltre 2.000 persone nell’arco di due settimane a
Focus | 57
14 LE ZONE UMIDE
ITALIANE CHE
OSPITANO PIÙ DI
20.000 UCCELLI ACQUATICI,
IN MEDIA, IN INVERNO.
2 MILIONI GLI UCCELLI
CONTATI IN ITALIA AL
CENSIMENTO 2017.
NEGLI ANNI SONO STATI IN
MEDIA OLTRE 1,5 MILIONI.
gennaio», dice Baccetti. In grande maggioranza sono volonta- to in seguito», racconta Baccetti. «Il conteggio delle sole anatre
ri, appassionati e ornitologi di associazioni locali: l’Iwc è quindi e folaghe, allora, bastava a definire quali fossero le zone più im-
una grande operazione internazionale di citizen science. portanti. Con gli anni il censimento è cambiato, ha assunto il
Io inizio a seguire la squadra posizionata sulla torretta d’os- nome di Iwc, rileva tutte le specie di uccelli acquatici e ha scopi
servazione che domina parte del lago. «Alzavola 20, mestolone più ampi. Serve a stabilire lo stato di salute delle popolazioni di
5, canapiglia 7... Ah, lì ci sono anche i gabbiani comuni», dice uccelli e i trend: queste informazioni hanno importanza a livel-
Francesco Pezzo, ricercatore dell’Ispra, mentre esplora col lo della normativa europea, per esempio per limitare la caccia
cannocchiale la zona assegnata e una volontaria segna i nu- consentita per una specie se questa è in forte calo. Poi aiuta a
meri su un taccuino. Le alzavole, piccole anatre arrivate qui a stabilire le condizioni dei siti: ci possono essere fattori locali
svernare dall’Europa del Nord e dalle distese siberiane, sono che fanno diminuire una specie, su cui bisogna intervenire».
migliaia. Letteralmente: il conto finale sarà di 2.915 individui L’analisi dei dati ci mostra poi come gli uccelli stanno con-
nel lago. «Alzavole, mestoloni e canapiglie sono anatre che ar- cretamente reagendo ai cambiamenti climatici. «Notiamo per
rivano qui a passare l’inverno, in grandi numeri, e tra un po’ se esempio che alcuni tendono a svernare più a nord, perché le
ne andranno per nidificare al Nord. Altri uccelli almeno in par- temperature ormai lo permettono», spiega Baccetti. «Due
te rimangono qui stabilmente – folaghe, svassi, cormorani – e esempi: il quattrocchi (anatra marina che nidifica nelle zone
altri ancora arriveranno da sud per nidificare», dice Francesco nordiche, ndr) in inverno era abbondante nell’Alto Adriatico,
Pezzo. Il censimento Iwc si fa in pieno inverno, proprio tenen- ora si vede pochissimo; la pantana (che nidifica sempre a nord,
do conto di quanto il popolo alato sia nomade. «È il momento in ndr) passava l’inverno oltre il Sahara e ora invece è spesso pre-
cui gli uccelli sono fermi a svernare: il picco della stagione non sente da noi, per esempio in Sardegna».
riproduttiva, senza migrazioni in corso», dice Baccetti. Sulla torretta, intanto, si attende che la barca faccia uscire allo
scoperto gli uccelli nel canneto per contarli in volo e, quando
GLI EFFETTI DEL RISCALDAMENTO GLOBALE si posano sul lago, rifare il conteggio. Al walkie-talkie con cui
Ma a che cosa serve contare migliaia di anatre in un giorno di le squadre si tengono in contatto arriva una notizia: «Barca a
gennaio? «Un’attività di monitoraggio nelle zone umide è ini- torretta: qui dal canale si è alzata una tabaccata». Ovvero una
ziata negli anni ’70 a seguito della Convenzione di Ramsar, atto moretta tabaccata, piccola anatra dal piumaggio castano lega-
firmato nel 1971 per la tutela delle zone umide e il loro “uso sag- ta alle paludi d’acqua dolce dalla vegetazione densa, ambienti
gio”, che anticipava il concetto di sviluppo sostenibile elabora- molto diminuiti. «Oggi è tra le anatre più rare e questo è il sito
Federica Gianneschi
MULTIMEDIA
INQUADRA IL QR CODE
VIDEO
Il censimento invernale al
Luca Puglisi
lago
g di Montepulciano.
p
Oppure vai su: www.focus.it/ambiente/animali/censimento-uccelli
143 I PAESI DEL
MONDO IN CUI È
ATTIVO IL
PROGRAMMA INTERNATIONAL
WATERBIRD CENSUS.
dove nidifica con più regolarità in Toscana. Monitorarla è uno
degli obiettivi», aveva spiegato a inizio giornata Luca Puglisi.
Alla fine, il conto sarà inferiore alle aspettative. «Ne abbiamo
trovate poche: bisognerà analizzare i dati di diversi anni per ca-
pire se è una variazione annuale o un trend», aggiunge Puglisi.
Cristiano Liuzzi
Il censimento, almeno qui, rivela invece l’espansione di altri
volatili: come il marangone minore, una specie di cormorano
extra small che si nutre di pesci. «Dal suo are-
ale nei Balcani ha iniziato a espandersi nell’Al-
to Adriatico e ora si sta allargando a ovest: qui ALI D’INVERNO
siamo nella testa di ponte della conquista della Sopra, gabbiani
Toscana», dice Puglisi. Per ora, nel lago se ne corallini in Puglia: molti
contano una trentina. Un altro abitante deve in- svernano nella regione,
vece ancora arrivare. «È il tarabusino, un picco- provenienti dal Mar
lo airone che verrà a nidificare qui nel canneto: Nero. A sin.
costruisce una piccola piattaforma tra le canne, un’alzavola: in Italia se
ne contano oltre
con sotto l’acqua che fa da barriera ai predatori. 300mila ogni inverno.
Stefano Benucci
LA VITA IN ROSA
Il conteggio in Italia ha rilevato la presenza di Il conteggio si fa a gennaio,
oltre un milione e mezzo di uccelli in media,
pazientemente censiti lungo la penisola (circa quando i volatili sono più “fermi”.
700 sistemi di zone umide sono stati esaminati
almeno una volta tra il 2009 e il 2018). E mostra Molti giungono qui dal Nord
che cosa sta succedendo. «Dall’aumento delle
gru, arrivate a svernare qui dal Nord Europa, al fatto che negli
Fabio Cianchi
ultimi anni i fenicotteri sono diventati tra gli uccelli acquatici
più diffusi in Italia. Ormai nidificano in più punti e svernano in
massa dalla Sardegna alla Puglia: per esempio, nella Salina di
Margherita di Savoia quest’anno erano oltre 8.000», dice Bac-
cetti. Tanti i fenicotteri svernanti anche sulla costa toscana. «A
Orbetello ne abbiamo contati circa 3.000», dice Fabio Cianchi,
coordinatore delle Oasi Wwf Lago di Burano e Laguna di Orbe-
tello (GR). «Sono tra le più importanti aree umide, dove arri-
vano per l’inverno moltissimi uccelli. Burano si conferma zona
importante per il moriglione, anche se i numeri di quest’anatra
e di altre specie sono stati quest’anno molto inferiori al solito».
E il conteggio che abbiamo seguito dalla mattina nebbiosa,
come è andato? Alla fine della giornata, per le squadre è il mo-
mento delle somme. «Il totale per il lago di Montepulciano è di
4.049», decreta Luca Puglisi, appena inserito l’ultimo dato. Più
della media. L’appuntamento è al prossimo inverno.
Focus | 59
archeologia
TE NO
ARCHEOLOGIA
chi abita a Siena non saranno sfuggiti, la pri-
mavera dello scorso anno, i passaggi nelle vie
del centro di un veicolo elettrico con una
strana piattaforma bianca al traino. O le pas-
seggiate di peculiari personaggi che, in coppia, spingevano una
specie di grosso carrello a quattro ruote in piazze e cortili. Che
cosa facevano? Raccoglievano dati per uno dei più innovativi
progettidiricercaarcheologicaattualmenteincorsoinItalia.«Si
chiama SoS, acronimo di Sotto Siena», spiega Stefano Campana,
professore associato del Dipartimento di Scienze storiche e dei
beni culturali dell’Università di Siena, «e ha l’obiettivo di map-
pare il sottosuolo della città per individuare i dati archeologici
nascosti, risalenti per esempio all’epoca romana o etrusca».
Focus | 61
IIT
Si può mappare
il terreno
in profondità,
individuando
Parco Archeologico di Pompei
eventuali strutture
sotterranee
tà etrusca di Veio e nell’area tra Grosseto e l’antica città di Rosel- sotto terra. Integrandoli poi con quelli ricavati con altri stru-
le, abbandonata nell’Alto Medioevo. Lo studio, condotto in zone menti, come il Lidar (che utilizza impulsi laser per misurare le
già scavate da decenni, ha rivelato aspetti dell’organizzazione distanze tra oggetti), o con le immagini da satellite, da aerei o da
del territorio e infrastrutture che erano sfuggiti alle indagini droni, si può ottenere una visione molto verosimile del patrimo-
condotte con metodi tradizionali. nio archeologico nascosto».
Boschi ha coordinato con il suo team dell’ateneo bolognese il
L’AVVENTO DEL DIGITALE progetto ArcheoNevola che, vicino a Corinaldo, un comune delle
Queste esperienze italiane dimostrano come sempre di più si Marche, ha combinato diverse tecniche non invasive per indi-
stiano diffondendo le nuove tecnologie digitali che stanno rivo- viduare una necropoli picena e romana, nobilitata da una ricca
luzionando la ricerca archeologica. «Ormai è normale per chi sepoltura principesca del settimo secolo a.C. La scoperta è avve-
opera sul campo», dice Federica Boschi, ricercatrice del Dipar- nuta in un’area dove nessuno aveva il sospetto di trovare reperti
timento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, e in cui doveva sorgere un palazzetto dello sport, il cui progetto
«mappare il territorio e il sottosuolo con il georadar o con tecni- è stato poi modificato per garantire l’integrità dei ritrovamenti.
che di indagine geoelettrica e magnetometrica, che consentono In altri Paesi questi sistemi di indagine archeologica sono in uso
di individuare strutture sotterranee attraverso la misurazione già da tempo. Nel Regno Unito, per esempio, sono stati impiegati
della resistività o del campo magnetico. Dai dati così ricavati si per studiare circa 1.700 ettari nell’ambito dello Stonehenge Hid-
può ottenere una visualizzazione attendibile di quanto è celato den Landscape Project. L’iniziativa, conclusa nel 2014, ha indi-
62 | Focus
ZN
TECNOLOGIA AL LAVORO
Un’immagine satellitare a infrarossi della
Laguna di Venezia. A sinistra, un georadar
della società Geostudi Astier sta mappando il
sottosuolo davanti al Duomo di Siena. Sotto,
vasi pompeiani in ricostruzione grazie a un
robot animato dall’IA nel progetto Repair.
IIT
DENTRO LE PIRAMIDI
In Egitto, invece, il progetto ScanPyramids scruta l’interno delle
grandi piramidi di Cheope e di Chefren, a Giza, e di quelle co-
Bournemouth University
64 | Focus
DALL’ALTO
UN’ARCHEOLOGA TRA
SATELLITI E ALGORITMI
Un archeologo
peruviano controlla
grazie a un drone l’area
moche di Cerro Chepén. «Quando ho iniziato a studiare archeologia non avrei
mai immaginato di finire con l’insegnare a una
macchina come analizzare dati da satelliti per scoprire
strutture nel sottosuolo», ci ha detto Arianna Traviglia,
direttrice del Ccht e coordinatrice del progetto Cls
(vedi testo principale). «Il machine learning è però
un’attività essenziale: il computer deve infatti seguire lo
stesso processo mentale di un archeologo, scovando
irregolarità del terreno impossibili da vedere a occhio
nudo, perché coperti dalla vegetazione o posti in
avvallamenti». Ma come si addestra un cervello
artificiale all’archeologia? «Abbiamo preso fotografie e
immagini satellitari in cui sono presenti tracce già
identificate e li abbiamo trasferiti al computer,
informandolo che si tratta di segni archeologici. Inoltre
gli abbiamo fornito insiemi di dati utili per insegnargli
quali possano essere tutte le variazioni della forma di
un sito archeologico quando è ancora coperto dalla
vegetazione. In alcuni casi, infatti, per fare scoperte
Focus | 65
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genetica
BRRR...
CHE CALDO
NOMADI
I Nenezi della
tundra vivono in
Siberia da 3.000
anni. Allevano
renne e migrano
per circa 1.200
km ogni anno.
Perché le popolazioni e un Inuit o un Sami venissero a passeggiare per le
freddo? Merito dei che ha portato ondate di calore pure in Siberia, dalle loro parti la
colonnina di mercurio non sale molto oltre lo zero neppure in
cambiamenti genetici estate e in inverno può precipitare anche a -50 °C: un ambiente a
prima vista proibitivo. Eppure nei circa 100mila anni trascorsi da
che ne hanno plasmato quando i nostri antenati hanno lasciato il caldo dell’Africa per
spargersi in ogni angolo del mondo l’uomo è riuscito ad adattarsi
corpo e metabolismo. anche a vivere all’Artico. E non solo grazie a pellicce o maglioni di
lana grossa ma proprio cambiando se stesso, fin nei geni.
SENSORI DI TEMPERATURA
I geni antifreddo dei Fuegini, che peraltro come effetto collatera-
le garantivano loro uno scheletro sorprendentemente forte gra-
zie a un effetto positivo sulla densità ossea, non sono però gli unici
identificati in popolazioni abituate da millenni a vivere al gelo.
Già quarant’anni fa il genetista di popolazioni Luigi Luca Cavalli
Sforza aveva osservato come il 60 per cento dei geni “speciali” che
Shutterstock/evgenii mitroshin
Focus | 69
I primi esemplari di
Homo sapiens si
insediarono vicino ai Poli
circa 20mila anni fa
ADATTAMENTI AL FREDDO
Migrare verso i ghiacci però non ha selezionato solo mutazioni
genetiche che ingannano le sensazioni, ma soprattutto quelle
che comportano adattamenti utili a proteggersi dal gelo. È il
caso per esempio di una mutazione del gene ACTN3 che favo-
ALLE ORIGINI risce il mantenimento del tono muscolare, presente in circa un
miliardo e mezzo di umani, ma più diffusa nei climi freddi: ri-
Homo sapiens si è adattato al freddo in maniera cercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma hanno scoperto
eccellente, anche grazie agli incroci avuti decine di che avere questa mutazione consente di mantenere una tem-
migliaia di anni fa con l’Homo di Denisova (in Siberia) e peratura interna più elevata anche in condizioni critiche, come
di Neanderthal (sopra, in Europa). Quest’ultimo, per l’immersione in acqua molto fredda, proprio perché il maggior
esempio, aveva un naso del 29 per cento più largo tono muscolare scalda l’interno dell’organismo.
rispetto a noi e ciò, secondo Stephen Wroe Qualcosa di simile è vero poi per geni connessi alla risposta di
dell’Università australiana del New England, lo aiutava vasocostrizione al freddo, che spostano la soglia dei brividi ver-
a scambiare volumi d’aria maggiori per sostenere il suo so temperature più basse e che rendono meno capaci di sudare
alto dispendio energetico, ma anche a riscaldare e in maniera efficiente per disperdere il calore (per questo una
umidificare meglio l’aria che respirava, garantendogli vacanza ai Tropici per un lappone può diventare un inferno).
un vantaggio in ambienti freddi e secchi. Non solo: di Altri geni “antifreddo” sono legati invece all’utilizzo di energia
recente l’antropologa Cara Ocobock della Notre Dame e al metabolismo e sono stati individuati da ricercatori dell’U-
University (Usa) ha ipotizzato che il tronco tozzo e gli niversità di Cambridge (Uk) su popolazioni siberiane: «Ci sono
arti corti e molto muscolosi dell’uomo di Neanderthal segni inequivocabili di una selezione che ha favorito un più ele-
erano perfetti per produrre calore metabolico vato metabolismo basale (quello a riposo, necessario per far so-
disperdendone assai poco; inoltre la loro dieta fatta per pravvivere cellule, tessuti e organi, ndr), utile per aumentare la
lo più di grandi animali contribuiva non poco ad capacità di scaldarsi, e bassi livelli di grassi nel sangue, una con-
aumentarne il metabolismo basale. «La gran quantità di seguenza di questo metabolismo energetico accelerato», scrivo-
movimento necessaria per cacciare ha probabilmente no gli autori. In media il metabolismo basale delle popolazioni
favorito la tendenza all’accumulo di grasso bruno e artiche è del 19 per cento più alto rispetto a quello di chi abita in
pure questo li aiutava a scaldarsi», spiega Ocobock. aree temperate, ma può essere superiore anche del 50 per cento.
Vivendo sotto zero infatti quel che serve è una centrale ener-
70 | Focus
I POPOLI DEL FREDDO
Le principali popolazioni Kamchatka
indigene che abitano in
prossimità del Circolo
Polare Artico.
Nativi dell’Alaska Eveni (o Lamuti)
(Inupiat, Yupic, Ciukci
Aleut, Eyak ecc.)
Métis Yukon Evenchi
Canada
First Nations
Sacha (o Jakuti)
Inuit
The Print Collector/Heritage-Images/Mondadori Portfolio
Tatari
Nenezi
Quebec Inuit
Settentrionale
Groenlandia
Svalbard Komi
Inuit
Popolazione indigena
Labrador come quota della
Circolo Polare Artico Sami popolazione totale in %
ESTINTI Nessun indigeno
I Fuegini della Terra del <5
Fuoco sono un caso Islanda 5-25
esemplare di 25-50
adattamento al freddo: 0 500 1.000 km Isole Faroe 50-75
vivevano nudi o coperti >75
di poche pelli.
Focus | 71
Watts Calore metabolico
QUANDO IL
CORPO SI
SCALDA 200
Il calore metabolico interno
prodotto dal corpo cambia in
funzione della temperatura esterna
e i suoi valori sono diversi nelle INUIT POPOLI ADATTATI
varie popolazioni. Gli Inuit per AL CALORE
esempio sviluppano maggior
calore a temperature più basse
rispetto a chi vive in zone
temperate: rabbrividiscono a 0 °C Metabolismo basale
e a 20 iniziano a soffrire (la curva 75
blu si impenna). Le persone
normotermiche che vivono in zone
temperate invece sono a loro agio
tra i 20 e i 30 °C, quando il calore
metabolico è uguale al Temperatura
metabolismo basale. Infine le ADULTO NORMOTERMICO ambientale
popolazioni che si sono adattate al
caldo (linea rossa) stanno bene 0 5 10 20 30 37 40 C°
anche fino a 37 °C.
IPOTERMIA ZONA DI NORMOTERMIA IPERTERMIA
72 | Focus
corpo umano
Diego Fozzer
ICEMAN
L’autore dell’articolo dopo
A
aver nuotato in apnea sotto
i ghiacci. Sopra, termografia
di una parte del corpo.
d aprile 2020, mentre l’Ita- sul campo: i muscoli iniziano a tremare psicologico e comportamentale è stato il
lia era ancora in lockdown, per cercare di riscaldare il corpo, il sangue senso di invincibilità, cioè la sensazione di
ho partecipato a una prova si concentra negli organi vitali, nel tronco non sentire più la stanchezza e il freddo,
estrema: un’immersione nelle gelide ac- e nella testa per cercare di preservarli, la conilrischiodispingersioltreillimite.Un
que dei laghi di Fusine, sulle Alpi Giulie a pelle diventa cianotica, la coordinazione segno che l’ipotermia si stava aggravando:
1.100 metri di altitudine. Eravamo quat- muscolare assente, il pensiero confuso. l’organismo stava mettendo in campo tut-
tro atleti e abbiamo nuotato in apnea per Il soccorso delle persone in ipotermia, ci te le risorse disponibili, anche psicologi-
2 km sotto uno strato di ghiaccio spesso spiegano gli esperti Roberto Bidinost e che, per salvarsi. «Per far fronte allo shock
30 cm (con buchi ogni 50 metri per uscire Claudio Deiuri, deve seguire un preciso termico e all’ipotermia ci sono tecniche di
a respirare). Il tutto con una temperatura protocollo per non peggiorare la situazio- respirazione che attivano specifici stati
esterna di -8 °C e dell’acqua di 1 °C. ne: si tolgono i vestiti, si manipola il corpo emotivi e in parte le abbiamo utilizzate»,
Vi starete chiedendo, e me lo sono chie- con cautela tenendolo disteso e non lo si spiega Rosarita Gagliardi, una delle atlete
sto anche io: ma chi te lo ha fatto fare? Per- riscalda in modo repentino dall’esterno del team. Più in generale per resistere al
ché immergersi sotto i ghiacci in apnea, ad esempio con frizioni e docce calde, per freddo esistono training specifici che aiu-
protetti solo da una sottile muta estiva e evitare di “riattivare” la circolazione del tano la ventilazione e preparano l’appara-
in condizioni di ipotermia? Perché farlo sangue freddo della periferia che – tor- to respiratorio e cardio-circolatorio a es-
in team e non da soli? L’ho fatto princi- nando verso il cuore – potrebbe causare sere elastico, flessibile e adattabile allo
palmente per fini scientifici: aiutare i ri- aritmie fino all’arresto cardiaco. stress fisico. Da un punto di vista mentale
cercatori dell’esperimento “Extreme Ice” Che cosa avviene nella mente di chi si serve allenarsi sulla concentrazione e
a capire meglio le reazioni fisiologiche, trova in ipotermia è ancora poco chiaro sull’autoconsapevolezza e intelligenza
psicologiche e comportamentali dell’uo- perché le ricerche sono limitate. Nel no- emotiva. Sono fattori importanti che aiu-
mo al freddo estremo. Nell’acqua infatti stro esperimento è emerso che in alcuni tano a riconoscere le fasi dell’ipotermia e
il calore corporeo si disperde 25 volte più individui inizialmente è aumentata l’ag- a gestirla. È anche importante parlarsi,
velocemente che all’aria e al termine del- gressività; poi ha prevalso la cooperazio- accompagnando le nostre azioni, come se
la prova la temperatura corporea dei par- ne (i quattro atleti, va ricordato, dovevano avessimounavatarouncoachcheciguida
tecipanti era scesa tra i 31 e i 32 °C, una nuotare insieme). Man mano che la prova in quello che dobbiamo fare.
condizione detta di ipotermia moderata. proseguiva i membri del team hanno avu- * Facilitatore in Risorse Umane,
Che cosa avviene nel corpo in questi casi to difficoltà a prendere decisioni o risol- specializzato in Neuromanagement,
è abbastanza noto e lo abbiamo studiato vere problemi. Un altro effetto a livello e mental coach.
Focus | 73
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
H
ai mai avuto sintomi prolungati di l’assunzione regolare. Una situazione che la
debolezza generale, stanchezza e pallore? ricerca si è impegnata a risolvere, in particolare
Se sì, è consigliabile indagare su una nei laboratori Zambon, multinazionale
eventuale carenza di ferro, che nasce farmaceutica italiana fondata nel 1906 e presente
da cause diverse. Fisiologiche, come le QV 8IM[Q BIUJWV 1\ITQI ÅTQITM LMT OZ]XXW
ALTO ALTA
mestruazioni e la gravidanza che coinvolgono presenta Prefolic Ferro Integratore, a ASSORBIMENTO BIODISPONIBILITÀ
le donne in età fertile, ma anche ambientali, base di ferro tristrato e vitamina C, per la
quali un’alimentazione non equilibrata. Anche prevenzione e il trattamento degli stati carenziali
TMQVÅIUUIbQWVQ QV\M[\QVITQ XW[[WVW XWZ\IZM di ferro. L’associazione con la vitamina C
a carenze di ferro, così come l’assunzione di contribuisce a massimizzare l’assorbimento del
determinati farmaci nel tempo. I supplementi ferro, che viene rilasciato attraverso una
ALTA SENZA RETROGUSTO
a base di ferro non sono tutti uguali. Alcuni tecnologia multistrato e trifase (vedi sotto). TOLLERABILITÀ METALLICO
presentano una minore biodisponibilità dovuta Un integratore a elevato assorbimento ed elevata
al ridotto assorbimento, altri possono essere di tollerabilità, con un’eccellente palatabilità per
minore tollerabilità a livello gastrointestinale. rendere più semplice l’integrazione di questo
Inoltre la maggior parte ha un fastidioso prezioso elemento. Prefolic Ferro Integratore
retrogusto metallico, che potrebbe scoraggiare si trova in farmacia e parafarmacia.
Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di un sano stile di vita.
1992 - 2022 TRENT’ANNI DI FOCUS GUARDANDO AVANTI
SCAVATO
Elaborazione 3D
del buco dell’ozono
sull’Antartide. Le
concentrazioni di ozono
vanno dal rosso (più
alta) al giallo al verde e
al blu (la più bassa).
Co sta
L’OZONO
Science Photo Library/AGF
Focus | 75
Ieri
La scoperta del L’allarme fu lanciato nel 1976. Scienziati e attivisti
si mobilitarono. E furono vietate le sostanze
E
nocive. Prima ancora di trovare le prove.
ra il 1974 quando il professor Frank Sherwood stituto di fisica applicata Nello Carrara del Cnr a Sesto Fioren-
Rowland, docente di chimica all’Università tino. Un vero guaio: senza ozono, che filtra i raggi ultravioletti,
della California, e il suo assegnista di ricerca rischieremmo di sviluppare melanomi e cataratta. Anche se è
Mario Molina pubblicarono su Nature uno studio allarmante: uno scudo sottilissimo: se si concentrasse l’intera atmosfera
alcuni gas artificiali, i clorofluorocarburi (CFC) rischiavano di alla temperatura di 0 °C e alla pressione di 1 atmosfera, l’ozono
distruggere lo strato di ozono in alta quota. L’allora ammini- formerebbe uno strato di 3 mm su un totale di 8 km.
stratore delegato della DuPont – la società che aveva brevetta-
to quei gas col nome di “freon” nel 1930 – obiettò che quella STRUMENTI DIFETTOSI? NO: IL BUCO C’È
teoria era «un racconto di fantascienza, un carico di spazzatu- La scoperta di questa minaccia planetaria era avvenuta quasi
ra, un’assurdità totale». La lotta contro il buco nell’ozono dun- per caso. Il professor Rowland si era messo a studiare i CFC –
que, iniziava in salita, contrastata da forti interessi economici. usati come gas refrigeranti in frigoriferi e condizionatori per-
Come si era arrivati fin lì? E cosa è successo poi? ché non infiammabili, stabili e poco tossici – grazie a un’inven-
zione di James Lovelock, medico dell’Università di Reading: il
UN ASSASSINO SEMPRE LIBERO rivelatore a cattura di elettroni. Con questo strumento aveva
Quando, alla fine del 1992, Focus scrisse un articolo su questo trovato tracce di CFC in atmosfera. Pochi anni prima il chimico
argomento, la lotta al buco nell’ozono era già iniziata. Il Proto- Paul Crutzen dell’Università di Oxford aveva scoperto che il
collo di Montreal, che vietava i CFC, era entrato in vigore da 3 protossido di azoto, prodotto dai batteri del suolo e dagli aerei,
anni, prevedendo un’adesione a due velocità: immediata per i assottigliava lo strato di ozono: Rowland voleva verificare se i
Paesi sviluppati, dilazionata per gli altri. A quell’epoca c’era- CFC avessero un effetto simile. Gli studi lo confermarono.
no ancora 40 aziende – compresa una in Italia, l’Ausimont del Nel 1976 la National Academy of Sciences degli Stati Uniti
gruppo Ferruzzi-Montedison – che producevano queste peri- confermò la credibilità delle ipotesi di Rowland e Molina, e
colose sostanze. Avrebbero potuto andare avanti fino al 1995; nel 1978 – nonostante le forti pressioni dell’industria – gli Usa
dal 2010 il bando avrebbe avuto un’adesione planetaria. vietarono l’uso di CFC. Fu un atto di fiducia verso la scienza: le
La scienza aveva scoperto che una molecola di CFC impiega osservazioni che confermarono l’ipotesi dei due scienziati ar-
6 anni per passare dal livello del suolo all’alta atmosfera, dove rivarono solo negli anni successivi. La posta in gioco, del resto,
poi rimane per circa 100 anni distruggendo fino a 100mila mo- ovvero la salute dell’umanità, era alta: gli attivisti di GreenPea-
lecole di ozono: il cloro si lega a una molecola di ozono, spez- ce organizzarono manifestazioni a tappeto per tener desta l’at-
zandone i legami, per poi legarsi a un’altra molecola, in un ciclo tenzione del mondo sulla minaccia. E fecero bene: nel 1985, a 11
senza fine (v. schema). «È come un assassino che, dopo un delit- anni dalla ricerca di Rowland, gli scienziati del British Antarctic
to, torna libero di colpire di nuovo», spiega Ugo Cortesi, dell’I- Survey Joseph Farman, Brian Gardiner e Jonathan Shanklin
76 | Focus
“buco”
University of California
GLI SCOPRITORI
Frank Sherwood Rowland (a sin.)
e Mario Molina: sono stati i primi
a scoprire che alcune sostanze
artificiali, i clorofluorocarburi,
andavano a consumare lo strato
di ozono in alta atmosfera.
scoprono un buco nell’ozono ricorrente in primavera sul Polo inattivi del cloro; quando a primavera i raggi solari le colpisco-
Sud. Un evento mai osservato: tanto che, all’inizio, pensarono no, attivano reazioni chimiche che formano molecole di cloro
che i loro strumenti fossero difettosi. Anche le misurazioni fat- attive (monossido di cloro) che distruggono l’ozono. E scoprì
te dai satelliti erano state scartate dagli algoritmi automatici pure che le eruzioni vulcaniche assottigliano l’ozono perché
perché considerate troppo basse per essere attendibili. producono acido cloridrico e cloro: l’eruzione del Pinatubo nel
Lo strato “normale” di ozono misura 300 Unità Dobson (DU), 1991 ha contribuito a ridurre lo strato di ozono per anni.
pari ai 3 mm di cui sopra. Prima del 1979, i ricercatori non ave- Tutte le ricerche, insomma, convergevano su un punto co-
vano mai osservato concentrazioni inferiori a 220 DU. Ora, mune: ampie aree della Terra rischiavano di restare prive del-
durante la stagione fredda, lo strato diventava molto sottile. lo schermo protettivo dell’ozono. Nel 1987 le prime 90 nazioni
Troppo: nel 1991 sarebbe sceso per la prima volta sotto i 100 firmarono il Protocollo di Montreal (oggi sono 197, tutti i Paesi
DU; nel 1994 si è registrato il record negativo (per fortuna mai Onu) che sanciva il bando dei CFC. Proprio in quell’anno, infat-
più eguagliato) con 73 DU. ti, era stata trovata la “pistola fumante”: gli aerei Nasa decollati
In più la ricercatrice Susan Solomon del Noaa (National Oce- dal Cile avevano prelevato campioni d’aria in alta atmosfera al
anic and Atmospheric Administration) scoprì un meccanismo Polo Sud, trovando le tracce del cloro emesso dall’industria.
aggiuntivo di distruzione dell’ozono nelle nubi polari: si forma- Restava però da trovare un’alternativa ecologica ai CFC per i
no a temperature molto basse (-80 °C) e contengono composti sistemi di refrigerazione. Nel 1992, come riferiva l’articolo di
Focus | 77
Oggi
Tornerà integro per il
2060. Ma bisogna
vigilare: negli ultimi
anni scoperte
IL FREEZER DI GREENPEACE
Per fortuna, però, era emersa una soluzione più ecologica.
All’Istituto di Igiene di Dortmund, in Germania, alcuni ri-
cercatori studiavano i refrigeranti a base di idrocarburi na-
turali usati negli anni ’30, prima dell’avvento dei CFC. Sco-
prirono che l’isobutano era sicuro per l’ozono e per l’effetto
serra. La molecola, chiamata GreenFreeze, vinse il premio
ambientale indetto dall’Istituto. Un attivista di GreenPeace,
Wolfgang Lohbeck, appresa la notizia cercò una fabbrica di
frigo disposta a utilizzarla, ma trovò solo porte chiuse: gli
idrocarburi infatti erano percepiti come infiammabili, an-
che se la tecnologia aveva eliminato questo rischio. L’unica
azienda disposta a produrre i nuovi frigoriferi fu la DKK
Scharfenstein, una vecchia fabbrica della Germania Est.
I produttori di frigo con HFC fecero una campagna di dele-
gittimazione, dicendo che i GreenFreeze erano «divoratori
di elettricità» e «potenziali bombe» nelle cucine. Ma Gre-
WMO/Global Atmosphere Watch
78 | Focus
L’ozono sta
guarendo,
ma...
’
L ultimo allarme è del 2018. Un ricercatore del
Noaa (National Oceanic and Atmospheric Ad-
ministration), Stephen Montzka, denuncia dal-
le colonne di Nature un aumento di emissioni
di CFC-11: il triclorofluorometano, un gas della famiglia dei
clorofluorocarburi vietati dal Protocollo di Montreal. La ricer-
ca si mobilita, e si scopre la pistola fumante: quelle emissioni,
registrate fra il 2014 e il 2017, arrivavano dalla Cina. Più in det-
riunioni periodiche sull’attuazione del Protocollo di Montreal
i rappresentanti dello Stato asiatico hanno riferito di aver de-
molito le “fabbriche canaglia”, sequestrato i materiali e arre-
stato i responsabili. In effetti, già nel 2019 le emissioni di CFC-
11 erano sparite, annullando il rischio di ritardo nella tabella di
marcia verso il pieno recupero dello strato di ozono.
«Dobbiamo tener presente che qualsiasi emissione non di-
chiarata di sostanze dannose avrà un impatto ambientale du-
taglio, dai dati rilevati da stazioni di monitoraggio dell’aria in raturo», precisa Matt Rigby, scienziato dell’atmosfera dell’U-
Corea del Sud e in Giappone, si scopre che 7mila tonnellate di niversità di Bristol. «Purtroppo, è probabile che solo una parte
quel gas arrivavano da stabilimenti nella provincia dello Shan- dei gas prodotti sia stata rilasciata in atmosfera: il resto potreb-
dong, in Cina Orientale. Lo studio, uscito su Nature e firmato be essere ancora imprigionato nella schiuma degli edifici (il
da ricercatori dell’Università di Pechino, ha destato grandi pre- CFC-11 è usato anche come isolante, ndr) e diffondersi nell’aria
occupazioni: quelle emissioni abusive rischiavano di allungare nei prossimi decenni». La lotta al buco dell’ozono, insomma, è
di 6 anni il pieno recupero del buco dell’ozono, stimava in uno tutt’altro che terminata. Anche perché negli ultimi 30 anni la
studio una ricercatrice del Mit, Megan Lickley. ricerca ha fatto molte scoperte al riguardo: che il “buco” può
Ma la reazione delle autorità cinesi è stata immediata: alle formarsi in modo stagionale anche sopra l’Artide. Che altre
Focus | 79
Oggi
Area media (milioni di km²)
Il buco dell’ozono,
Protocollo di Montreal Area media
1979-2021
Le dimensioni e la concentrazione del media*: 21,7
buco dell’ozono sull’Antartide variano
di anno in anno. In questi grafici,
l’andamento medio dal 1979 al 2021:
sono evidenziati i 3 anni con gli 25,9 25,8 26,6
O2 raggi UV O O
Cl O3 ClO O2
O O2 O3
ClO O Cl O2
O3 raggi UV O2 O
80 | Focus
© Greenpeace/Steve Morgan
Anche i vulcani,
i pesticidi e
l’effetto serra
possono erodere
l’ozono. Perciò
occorre vigilare
PICCHETTI E OSSERVATORI
sostanze finora trascurate contribuiscono a intaccare il sottile
La stazione meteo sul Monte
strato di ozono. E che anche i cambiamenti climatici possono Cimone (Mo), da dove si
Focus | 81
Domani
... rimane un
“vigilato speciale”
Stazioni a terra più capillari, nuove ricerche
e satelliti più sensibili: con questi strumenti
controlleremo la guarigione dello strato di ozono.
kathrin hoeppner/WMO/Global Atmosphere Watch
82 | Focus
Dalla terra, dal cielo
L’ozono in stratosfera è monitorato da una
decina di satelliti, palloni sonda (che arrivano
fino a 40 km di quota), aerei. Il Global
Atmosphere Watch dell’Organizzazione
Meteorologica Mondiale (Wmo) gestisce una
rete di 30 stazioni a terra (una in Italia, sul
Monte Cimone, Modena, a 2.165 m di quota):
utilizzano laser e radiometri a microonde per
determinare la quantità d’ozono.
Ny-Ålesund
PRECISO Alert
Sopra, il satellite Pt. Barrow
Pallas/Sodankylä
Altius che l’Esa
manderà in orbita nel
2025. Nella pagina a Mace Head
lato, la stazione Hohenpeißenberg/Zugspitze
Neumayer al Polo Jungfraujoch Sonnblick
Sud, da cui si Puy de Dôme Monte Monte Cimone Mt. Waliguan
monitora l’ozono.
Izaña Pyramid Minamitorishima
Capo Verde
Mauna Loa Assekrem/
Tamanrasset
Danum Valley
Mt. Kenya
Bukit Koto Tabang
Samoa
La Réunion
Cape Point
Neumayer
Halley
Polo Sud
A distanza di 35 anni dalla firma del Protocollo di Montreal, tario generale dell’Onu Kofi Annan. Si potrà applicare questa
quali lezioni abbiamo imparato dal buco dell’ozono? Il mondo è formula anche alla lotta contro i gas serra e contro il cambia-
riuscito a sventare una minaccia ambientale planetaria trovan- mento climatico?
do e rispettando un accordo globale. La storia del buco dell’o- «Il punto di partenza è lo stesso dell’ozono: sappiamo quali
zono ha dimostrato che la fiducia nella scienza è ben riposta: molecole ne sono responsabili (CO₂, metano ecc.) e sappiamo
quando gli scienziati Frank Sherwood Rowland e Mario Molina che sono emesse dall’uomo», risponde Peuch. «Ma ridurre le
ipotizzarono l’azione distruttiva delle molecole di CFC sull’o- emissioni di CO₂ è molto più difficile rispetto alle sostanze che
zono, il mondo scientifico diede loro credito anche se ancora assottigliano l’ozono. Abbassare le emissioni di CO₂ comporta
mancavano le prove sul campo, arrivate negli anni successivi. E ridurre alcune attività umane (da allevamento e agricoltura
le osservazioni satellitari sono state determinanti per monito- intensivi all’uso di carbone, ndr), sviluppare fonti di energia
rare in tempo reale questo complesso fenomeno atmosferico. rinnovabile, ridurre il fabbisogno energetico di case e mezzi di
trasporto, e trovare soluzioni per immagazzinare l’eccesso di
UN ESEMPIO DA SEGUIRE carbonio in atmosfera. Le sostanze che minacciano l’ozono
Le manifestazioni di GreenPeace hanno acceso i fari sull’emer- sono state facilmente sostituite con altre innocue: è un proble-
genza grazie a una metafora imprecisa ma che ha fatto breccia ma globale ma influenzato da un numero limitato di settori. Per
nell’immaginario collettivo: il “buco” nell’ozono. Sopra l’An- ridurre i gas serra, invece, sono necessari cambiamenti molto
tartide e l’Artide, infatti, non si è mai aperta una vera fessura: più profondi che avranno un impatto su tutte le persone. Dun-
lo strato di ozono si è in realtà assottigliato. que, le discussioni, gli accordi, le soluzioni tecnologiche richie-
Tutti questi fattori, insomma, hanno lavorato in modo siner- dono più tempo. Ma il Protocollo di Montreal ci ha dimostrato
gico per arrivare al Protocollo di Montreal, «il singolo accordo che la scienza può aiutare a risolvere i problemi ambientali che
internazionale di maggior successo», come lo definì l’ex segre- minacciano il Pianeta».
Focus | 83
comportamento
Perché un cibo
che fa schifo
ad alcuni può
essere una vera
prelibatezza per
altri? Dipende
dalle esperienze
personali (e dalle
papille gustative).
di Raffaella Procenzano
Shutterstock
84 | Focus
Alle
radici
Ipa
del ust
isg o
d
BOCCONCINI?
Occhi di capra
sottaceto a
bagno nel succo
di pomodoro
(a sinistra) sono
una specialità
Reuters/Contrasto
mongola. In alto:
lecca lecca con
verme.
Focus | 85
ANTIGIENICO?
Il disgusto ci tiene
lontani da fonti di
infezione, come lo
sporco (a sinistra).
Ma è meno
motivato quando
a respingere sono
rane fritte come
quelle nella foto.
Ipa
Rifiutare il gusto amaro
è un istinto primordiale.
Perfino gli anemoni di
mare lo “sputano”
Getty Images (3)
ormandia, estate 1944: una pattuglia di Stracciari, coordinatore del Gruppo di studio di Neurologia
soldati americani è in perlustrazione nel- cognitiva e comportamentale della Società italiana di neuro-
la boscaglia. A un tratto, un tanfo insop- logia. Il gusto è infatti il risultato di una serie di informazioni
portabile prende gli uomini alla gola. Pro- sensoriali provenienti da migliaia di “bottoni” anatomici, le
viene da una grotta. I soldati imbracciano il lanciafiamme: si papille gustative, disseminati sulla lingua e in parte sul palato.
preparano a incenerire i cadaveri in putrefazione che di certo La distribuzione e la sensibilità delle papille varia però da per-
si trovano là dentro da giorni. Ma una volta entrati nella grotta sona a persona e tutti abbiamo una soglia sensoriale diversa: la
si accorgono di avere di fronte alcune decine di quintali di Ro- quantità minima di sostanza che ci porta a percepire un sapore.
quefort, il gorgonzola francese, che il produttore aveva messo Questa soglia è molto alta nei bambini, che infatti si disgustano
a maturare (e “odorare”) lontano dal villaggio. facilmente, e si abbassa progressivamente con l’età. Ci sono poi
differenze di sesso, dato che le donne hanno un numero più ele-
SAPORI SGRADITI vato di papille gustative, specialmente per il salato e l’amaro. E
Ogni popolo ha il suo disgusto, e questo episodio riportato differenze genetiche: ci sono persone predisposte a sentire gli
dall’antropologo francese Claude Lévi-Strauss lo dimostra. alimenti più salati. Chi sente molto il sale sente anche di più il
Sono pochi gli statunitensi e soprattutto gli asiatici che assag- piccante e il dolce. Anche l’amore per il gusto grasso sembre-
gerebbero volentieri il gorgonzola e del resto molti europei non rebbe legato alla variante di un gene (il CD36), che lo rende
riuscirebbero a bere nemmeno una goccia di una bevanda gra- più marcato. Il disgusto dunque non è uguale per tutti proprio
dita in Polinesia: una sorta di brodo ottenuto lasciando marcire perché non esistono due lingue uguali, un po’ come accade per
il pesce nell’acqua e che “profuma” di conseguenza. Insomma, le impronte digitali.
come tutti sanno, i (dis)gusti sono (dis)gusti. Ma perché ciò che
piace ad alcuni può fare letteralmente accapponare la pelle ad
altri? Le ragioni sono sia biologiche sia psicologiche, visto che
il disgusto è contemporaneamente una delle sei emozioni fon-
damentali umane (insieme a rabbia, gioia, tristezza, sorpresa
e paura) ma è anche qualcosa di molto fisico e concreto: la
TE LO LEGGO
nausea che ci assale quando ci capita di assaggiare qualco-
sa di repellente. Quello che chiamiamo “schifo”.
IN FACCIA
Quando qualcosa ci disgusta, la mandibola si abbassa, i
DIFFERENZE ANATOMICHE muscoli della piramide nasale si corrugano (arricciamento
Innanzitutto, il disgusto è individuale perché lo è il del naso), la bocca si apre, si mostra la lingua e si alza il
gusto. «Si tratta delle due facce di una stessa me- labbro superiore mentre quello inferiore è leggermente
daglia, visto che il disgusto ha la funzione biolo- spinto in avanti. Le sopracciglia si aggrottano e si
gica di tenerci lontani da ciò che è velenoso per abbassano, mentre le palpebre si restringono e gli occhi
l’organismo e il gusto al contrario ha la funzio- appaiono più piccoli. Il disgusto “dipinto sul volto” è spesso
ne di farci apprezzare e ricordare i sapori dei misto ad altre emozioni base: quando si mescola con la
cibi nutrienti (non a caso ci piace ciò che è dol- sorpresa si ha un’espressione incredula, con la paura
ce e ciò che contiene grassi)», spiega Andrea l’espressione di orrore e con la rabbia si ha l’espressione di
disprezzo, in cui invece le labbra sono serrate.
86 | Focus
LE DUE LEGGI
DEL DISGUSTO
Lo psicologo Paul Rozin ha descritto due regole
1
che valgono sempre per questa emozione.
La legge del contagio: due oggetti che sono stati in
contatto prendono l’uno le proprietà dell’altro. Per cui,
se uno dei due è disgustoso lo sarà pure l’altro.
tà gastrointestinale», continua
Stracciari. Da distaste, ovvero
reazione di rifiuto per i cattivi
sapori, nella storia della nostra
evoluzione il disgusto si è poi al-
largato alla ripugnanza per tutto
ISTINTO PRIMORDIALE? ciò che può costituire un pericolo
Il sapore che più facilmente provoca il disgusto per la salute: cose come gli escre-
è naturalmente l’amaro (che non a caso se è ecces- menti o la scarsa igiene. Lo schifo è in-
sivo innesca il riflesso del vomito). La spiegazione è fatti uno dei meccanismi con cui agisce il
semplice: in natura sono amare molte sostanze tossiche, cosiddetto “sistema immunitario comporta-
come gli alcaloidi, componenti molto diffusi di alcuni vegetali: mentale”, quello che non ci fa avvicinare troppo alle
l’atropina, la papaverina, il curaro, la stricnina. Non sempre, persone malate, presumendo che possano essere infettive, e ci
naturalmente, una verdura un po’ amara è velenosa (cavoli e fa accettare il distanziamento sociale necessario per limitare
broccoli lo sono eppure fanno benissimo all’organismo, ma i contagi da Covid-19, per esempio. «Infine, da emozione che
non a caso disgustano molte persone). «In inglese esistono due sorveglia l’integrità del corpo, il disgusto è diventato un mezzo
parole per denominare il disgusto: quello puramente fisico, la per proteggere il sé, la propria dignità di persona e l’apparte-
reazione di sputare, provocata dal mettere in bocca qualcosa nenza a un gruppo», sintetizza l’esperto. Così, si può essere
di molto amaro è detta distaste. Ed è un istinto primordiale: è disgustati per esempio da alcune offese alla morale, ovvero da
stato osservato che perfino gli anemoni di mare, presenti sulla categorie di azioni che non hanno più nulla a che fare con il
Terra da 500 milioni di anni, espellono i cibi amari dalla cavi- pericolo di essere avvelenati. E le espressioni di disgusto che
si dipingono sul volto (vedi riquadro a sinistra) lo dimostrano:
sono esattamente le stesse sia che si tratti di assaggiare un cibo
molto amaro, sia che si guardino immagini di feci o di marciu-
me, sia che si tratti di disgusto morale, ovvero di giudicare un
comportamento altrui. Lo hanno provato alcuni ricercatori
canadesi ponendo sensori sul viso di un gruppo di volontari
che hanno partecipato a un gioco sociale in cui alcuni indivi-
dui si comportavano in maniera scorretta. Il modo dei muscoli
facciali di muoversi era identico sia che i partecipanti stessero
giudicando un atteggiamento sbagliato da parte di qualcuno,
sia che avessero assaggiato o guardato qualcosa di disgustoso.
Focus | 87
Getty Images (2)
CON OLFATTO
E VISTA
Da sinistra: si
schifiltose di prima
quindi sapori) sembrerebbero graditi in tutto il mondo, come EMOZIONE COMPLESSA
quello del pane appena sfornato, ma molti altri sono legati alle Proprio perché il disgusto è individuale, esistono scale per mi-
esperienze personali, ovvero alla memoria: se da bambini quel surarlo. «Servono per esempio per valutare alcuni problemi
sapore è stato associato a esperienze più o meno gradevoli. In psichiatrici, come i disturbi d’ansia, o quello ossessivo-com-
effetti, anche se a quasi tutti fanno ribrezzo le feci, il vomito, la pulsivo in cui la propensione a questa emozione di solito è più
carne in putrefazione, alcuni insetti e la sporcizia, nella pro- forte», spiega Riccardo Martoni, psicologo del dipartimento di
pensione allo “schifo” ci sono notevoli variazioni: alcune per- neuroscienze cliniche dell’Istituto San Raffaele Turro di Mila-
sone affascinate dai roditori non provano alcuna repulsione no, che si è occupato di adattare una di queste scale alla popo-
per i ratti, per esempio. «Si pensa che il disgusto sia più cultu- lazione italiana. La tendenza al disgusto è infatti una caratteri-
rale che individuale, ma spesso non è così», fa notare Stracciari. stica della personalità e alcuni studiosi pensano che non possa
Ci sono insomma nei gusti più differenze tra persona e persona mutare nel tempo. In realtà, le esperienze possono portarci per
di quante ce ne siano tra culture diverse. un certo periodo ad arricciare il naso più del solito come han-
Del resto, gran parte dei condizionamenti che riguardano il no provato, appena poche settimane fa, alcuni ricercatori della
cibo si formano nei primi anni di vita. Già il feto dopo la 12esima Ohio State University (Usa): hanno misurato la propensione al
settimana è in grado di percepire i sapori nel liquido amnioti- disgusto prima e dopo la pandemia da Covid-19 e hanno scoper-
co, che in parte dipendono dai cibi consumati dalla madre. E to che la paura di ammalarsi ha reso molte persone (quelle più
dopo la 26esima settimana è possibile vedere tramite ecografia timorose) anche più “schifiltose”. Hanno valutato le loro rispo-
sul volto del bambino l’espressione del viso disgustata in caso ste a un test su una scala da 0 a 4 (dove 4 corrisponde a estre-
di sapori amari. Tra i 12 e i 24 mesi di vita comincia invece il mamente disgustoso); dovevano dare un punteggio a situazio-
periodo della neofobia, che dura fino ai 5 anni: il bambino ri- ni come “sentire odore di urina in un corridoio del metrò” o
fiuta gli alimenti che non conosce. Gli antropologi ritengono “vedere qualcuno mettere ketchup su un gelato e mangiarlo”.
che si tratti di un meccanismo di difesa nato per evitare che un Risultato: prima della pandemia il punteggio medio delle stes-
bambino piccolo, dopo aver cominciato a camminare e quindi se 500 persone (interrogate a distanza di due anni) era 2,82,
a esplorare l’ambiente, mangi per caso o per curiosità qualcosa mentre di recente è salito a 3,26. I ricercatori hanno dichiarato
di velenoso. Anche questa caratteristica però è molto persona- che nei prossimi mesi, con l’affievolirsi dei rischi da Covid, si
le: ci sono bambini che rifiutano quasi tutto e altri molto più aspettano che la sensibilità al disgusto torni ai livelli preceden-
accomodanti quando si offre loro un cibo che non hanno mai ti. «Fino agli anni ’90 l’elaborazione cerebrale ed emotiva del
visto prima. Con qualche differenza di genere: i maschi sem- disgusto è stata poco studiata. Ma ora le indagini dimostrano
brerebbero essere un po’ più “schifiltosi” delle bimbe, mentre che non si nasce con una certa propensione verso una emozio-
in età adulta la situazione si ribalta. ne specifica, ma la tendenza genetica si incrocia sempre con
88 | Focus
CHE COSA TI
FAREBBE PIÙ SCHIFO?
In uno studio del 2018, 1 Mangiare la cacca
lo psicologo inglese
Paxton Culpepper, 2 La carne marcia
insieme ad alcuni brulicante di vermi
colleghi dell’Università di 3 Vermi nella ferita
Praga, ha chiesto a un
di una persona viva
campione di 460
persone di citare ciò che 4 Cadaveri umani
li disgustava di più e ad in decomposizione
altre 110 di mettere
questi fattori in una lista,
5 Mangiare uno
partendo dal più scarafaggio
ripugnante. I ricercatori 6 Parassiti umani
hanno però considerato
7 Vomito
Ipa
solo i motivi di disgusto
che avevano qualcosa a 8 Water e sanitari
che fare, anche alla sporchi di feci
lontana, con il rischio di
l’ambiente», sottolinea Martoni. Una cosa
infettarsi (nell’elenco 9 Insetti o vermi
è certa: il disgusto (come del resto le altre
emozioni) è scritto nelle parti più profonde manca quindi il disgusto nel piatto
del nostro cervello. Ricerche condotte con la morale). Eccoli, a partire 10 Vedere qualcuno
risonanza magnetica funzionale hanno dimo- dal più “schifoso”. mangiarsi il moccio
strato che il disgusto viene elaborato soprattut-
to nelle regioni cerebrali dell’insula e dei gangli E qual è la tua classifica
11 Alitosi
della base. In particolare, l’insula destra sarebbe delle cose “più 12 Spazzatura puzzolente
all’origine delle sensazioni fisiche di nausea e vomi-
to. Nella parete ventrale del solco temporale superiore
disgustose”? Partecipa 13 Scarafaggi
al nostro sondaggio su
del cervello vengono riconosciute invece le espressioni di Focus.it/schifezze 14 Capelli nella doccia
disgusto. L’insula e i nuclei della base comunque si attivano 15 Odore di piedi
di più nelle sensazioni di disgusto fisico, mentre la corteccia
frontale è più coinvolta nel disgusto morale. E, si sa, anche i
cervelli (proprio come la lingua) sono tutti diversi.
UTILISSIMA SENSAZIONE
Non esiste praticamente nulla che respinga tutti allo stesso
modo, quindi. Ma ciò non toglie che tutti provino questa emo- coi contenitori per urine non facevano l’abbinamento e beve-
zione, che è diffusa anche in molti animali. Secondo Martin vano senza problemi). In generale, gli psicologi fanno notare
Kavaliers, neuroscienziato della Western Ontario University che è disgustoso tutto ciò che supera il confine corporeo: Dar-
(Canada), le specie sociali devono individuare i rischi di infe- win diceva che vedere un po’ di minestra caduta sulla barba è
zione che possono venire dagli altri membri del gruppo: saper disgustoso mentre non lo sono né la minestra né la barba viste
riconoscere l’espressione di disgusto sul muso di un altro ani- da sole. Comportamenti ritenuti maleducati, come ruttare o
male evita di assaggiare in prima persona il cibo sgradevole. E fare peti, suscitano disgusto proprio perché qualcosa di “inter-
può evitare il passaggio dei parassiti: i mandrilli e gli scimpanzé no” esce dal corpo, ma anche in questo caso lo schifo non vale
per esempio sanno distinguere i membri del gruppo affetti da per tutti: in molte culture un rutto è il segno di aver gradito il
parassiti e non si avvicinano alle loro feci, mentre i bonobo cibo, così come in molte situazioni non si bada troppo se scap-
rifiutano di mangiare cibo sporco di feci di altri bonobo. Ma pa una… puzzetta. È vero che quasi ovunque le feci sono ritenu-
anche molti erbivori sono stati osservati mentre evitavano di te ripugnanti, ma è altrettanto vero che nelle terme romane si
brucare l’erba dove altri animali avevano defecato. trovavano latrine comuni, dove era normale intrattenersi e
Secondo lo psicologo Paul Rozin, il disgusto inteso come emo- conversare a lungo con i vicini di “seduta”. Tra l’altro, alcune
zione è soprattutto paura della contaminazione, che deriva secrezioni del corpo, come il sudore, possono diventare perfino
dall’idea “animalesca” che mangiare qualcosa di infetto ci ren- gradevoli tra amanti. L’attrazione e l’affetto infatti annullano i
da infetti. Per l’uomo, l’elemento che contamina può addirittu- confini e fanno sentire il corpo altrui come un prolungamento
ra essere immaginario: negli anni ’80 in alcuni ospedali pedia- del proprio. Per questo il disgusto non spegne l’amore. E co-
trici statunitensi si cominciò a servire succo d’arancia ai munque è sempre “superabile”: perfino quello ritenuto più
bambini in contenitori simili a quelli per la raccolta delle urine. invincibile in realtà in condizioni estreme può essere ignorato:
Si era infatti notato che troppe infermiere consumavano il suc- basta pensare ai sopravvissuti dell’incidente aereo avvenuto
co destinato ai bambini e mettendolo nei contenitori (steriliz- nel 1972 sulle Ande. Per poter vivere abbastanza da aspettare i
zati) per urine il problema fu risolto: le infermiere non lo be- soccorsi si cibarono dei corpi degli altri viaggiatori morti
vevano più (i bambini invece che avevano poca dimestichezza nell’incidente (o subito dopo).
Focus | 89
tecnologia
MULTIMEDIA
ANIMAZIONE
Il modello
interattivo della
Dallara AV-21.
INQUADRA IL QR CODE
Oppure vai su: www.focus.it/
tecnologia/motori/
formula-indy-guida-autonoma
GARA IN SCIA
Le vetture del
Politecnico di Milano
e dell’Università di
Monaco nella sfida
finale a Las Vegas lo
scorso gennaio.
Bolidi
senza pilota
Si è svolta la prima
competizione tra auto
da gara del tutto el 2015, alla fiera dell’high-tech più famo-
le mosse vincenti. l’Indy Autonomous Challenge, il primo testa a testa mai realiz-
zato tra auto senza pilota di Formula Indy, la più popolare ca-
tegoria di auto da corsa degli Stati Uniti. In quella occasione
di Marco Consoli PoliMove, con la Dallara AV-21, vettura scelta per tutti i team
(v. pag. seguente), ha raggiunto i 278 km/h.
CORSA A INSEGUIMENTO
«Dopo il successo del Darpa Grand Challenge nel 2004 e del
Darpa Urban Challenge nel 2007, competizioni ideate dal di-
partimento della Difesa americano per creare veicoli senza
pilota in grado di muoversi rispettivamente nel deserto e nel
traffico, abbiamo lanciato questa gara su pista per far cimen-
tare gli atenei più prestigiosi del mondo con una sfida: far pro-
gredire più rapidamente la tecnologia per la guida autonoma»,
spiega Paul Mitchell, presidente di Energy Systems Network,
l’ente organizzatore. «Perché se un’auto riesce a superare in
sicurezza i 250 km/h può andare in autostrada, a velocità più
basse, e avere tempi di reazione ancora inferiori di fronte agli
imprevisti del traffico». L’evento di gennaio è stato il punto di
arrivo di un percorso iniziato con una simulazione al computer,
in cui i team universitari hanno provato i propri algoritmi su
auto virtuali, per passare poi in pista lo scorso ottobre in una
gara sul giro veloce (vinta dal team tedesco Tum della Techni-
sche Universität di Monaco di Baviera) e infine al più recente
Indy Autonomous Challenge
Focus | 93
DALLARA AV-21 1 RADAR. I tre radar in 2. TELECAMERE. 3. GPS. Le
dotazione identificano Con una risoluzione antenne sono
3
3 con massima accuratezza di 2.064x1.544 pixel fondamentali per
posizione e velocità degli individuano con capire il
altri veicoli in pista. precisione la posizionamento
traiettoria del della vettura in
2 veicolo precedente, pista, con margini
6
1 lavorando a 37,6 di errore di 1
fotogrammi al centimetro e 0,1
6 4 secondo. gradi di
5 2 1
angolazione.
2 3
1 6
3
3
MOTORE. È un
propulsore turbo
della Honda da
388 HP e del
peso di 726 kg. 4. COMANDI. Al posto
Con la vettura del pilota c’è un
PoliMove ha sistema di controlli
stabilito il record automatizzati del tipo
di velocità a drive-by-wire che
guida autonoma: trasferisce ogni 5. COMPUTER. Il supercomputer
283,18 km/h. decisione a sterzo, di bordo deve elaborare milioni di
acceleratore e freno. dati in millisecondi ed essere
resistente a calore e vibrazioni.
6. LIDAR. Grazie alla
94 | Focus
come l’azione del vento oppure dati incompleti da elaborare»,
aggiunge Karle, «senza contare le altre vetture in pista». Tanto
che nella gara finale proprio l’auto di Tum, mentre stava inse-
guendo l’altra a 241 km/h, è uscita di pista. «L’auto di PoliMove
ci aveva appena superato quando i sensori hanno percepito de-
gli oggetti fantasma, ordinando all’impianto frenante di evitar-
li. Così la vettura è andata fuori pista. Un episodio che dimostra
lo sforzo di evitare gli impatti in gara ma anche, in prospettiva,
con le auto comuni nel traffico. E con queste tecnologie in caso
di incidente sarà anche più semplice ricostruire l’accaduto».
Foto di famiglia
in un esterno
Una fotografa ha seguito e immortalato i vari
momenti della giornata tipo di un gruppo di
scoiattoli di terra, che vivono in un deserto
americano. E ha vinto un prestigioso premio.
di Giovanna Camardo
foto di Lea Lee Inoue/Nature
Photographer of the Year 2021
BUONGIORNO!
Una femmina di
scoiattolo di terra
dalla coda tonda,
Xerospermophilus
tereticaudus, e i
suoi cuccioli
emergono dalla tana
a inizio giornata. La
femmina era già
uscita da sola, per
verificare che non ci
fossero predatori
nei dintorni.
Focus | 97
ESPRESSIVI
Due cuccioli: quello
sulla destra ha
rubato cibo al
fratello, Lea Lee
Inoue ha colto le
loro curiose
espressioni.
ea Lee Inoue abita ai piedi delle Superstition in particolare, per una stagione: una mamma e i suoi cuccioli.
Mountains, catena di montagne nel cuore Sono ritratti in tutte le immagini tranne che nella foto di grup-
dell’Arizona: uno di quei paesaggi americani di po (alla pag. precedente) di un’altra femmina coi piccoli. Le
rocce e cactus dove ti aspetti di veder compari- femmine si occupano dei cuccioli: ne hanno 6-9, ma ne possono
re Tex Willer a cavallo. Appena fuori da casa, negli ultimi due perdere qualcuno per l’attacco di predatori. La giornata della
anni segnati da Covid-19, la fotografa ha avuto l’opportunità di famiglia? Alla mattina, la mamma esce dalla tana e controlla i
seguire e ritrarre la “vita di famiglia” di alcuni piccoli abitanti dintorni. Poi porta su i cuccioli, o questi spuntano da soli dalla
di quell’ambiente desertico: gli scoiattoli di terra dalla coda tana: i piccoli passano la mattinata mangiando e giocando tan-
tonda, Xerospermophilus tereticaudus (v. in ultima pag.). Il ri- tissimo, poi a metà giornata tornano nella tana. Sempre sotto
sultato sono le foto che vedete, un portfolio intitolato “Emo- l’occhio della madre». Nelle ore più calde si riparano sottoterra
tional Range”. E che le è valso il Fred Hazelhoff Portfolio e possono tornare all’esterno nel tardo pomeriggio.
Award, il premio per la migliore serie di immagini al Nature Questi scoiattoli sono visibili per un breve periodo. «Stanno
Photographer of The Year 2021, competizione dedicata alle nel sottosuolo e si fanno vedere in superficie solo tra la fine
foto di natura a cui hanno partecipato fotografi da 97 Paesi. dell’inverno e luglio, poi il caldo diventa intollerabile». La foto-
grafa è entrata nella loro vita in punta di piedi. «Ho scattato da
UNA MAMMA E I SUOI PICCOLI un nascondiglio, in cui era meglio sistemarsi prima che gli sco-
Lea Lee Inoue si è concentrata su questi piccoli scoiattoli dal- iattoli uscissero alla mattina: corrono via se vedono un movi-
la pelliccia color sabbia, come il terreno in cui si nascondono. mento o sentono un rumore, non sono mai lontani da un buco
«L’area qui attorno è punteggiata da cespugli di creosoto (Lar- di ingresso alla tana. Non li attiro con il cibo, cosa che cambie-
rea tridentata, arbusto adattato ai deserti, ndr), il loro habitat rebbe il loro comportamento, penso che sia importante lascia-
naturale. Si vedono centinaia di buchi nel terreno. Sono gli ac- re che gli animali agiscano in modo naturale. Ho scattato con
cessi alle tane: immaginatevele come case sotterranee con tan- un obiettivo da 600 mm, a livello del suolo per essere all’altezza
te porte», ci racconta. «Io sono riuscita a seguire una famiglia, dei loro occhi».
98 | Focus
CURE IMMEDIATE
La mamma soccorre
un piccolo che sta
male: sotto il forte
sole, cerca di portarlo
verso un cespuglio
dove è rimasta un po’
di umidità.
FACCIO YOGA
La mamma si
“stiracchia”
quando esce
dalla tana al
mattino presto,
prima dei
cuccioli.
Se arriva un predatore lanciano
un allarme: fischi per i rapaci,
battiti di zampe per i serpenti
CARTA D’IDENTITÀ
PAPPA BUONA
Un morso alla
corteccia del Ci sono quelli che corrono sugli alberi, quelli volanti,
cespuglio di quelli che vivono a terra: della famiglia degli
creosoto. Questi scoiattoli, gli Sciuridae, fanno parte 292 specie. Gli
scoiattoli di terra
mangiano fiori, Xerospermophilus tereticaudus appartengono ai
foglie e frutti di Marmotini: la tribù degli “scoiattoli di terra”, che
succulente e altre include marmotte e citelli. Questi scoiattoli di terra
piante, ma anche alla nascita pesano meno di 4 grammi, da adulti
semi e insetti come arrivano a 125 e sono lunghi 20-27 cm, coda inclusa.
formiche, termiti, Sono adattati a vivere nei deserti tra Usa e Messico
cavallette.
(l’area scura sulla carta), scavando tane nel terreno
sabbioso. L’80% dell’acqua necessaria al loro
fabbisogno viene da alimenti ricchi d’acqua. Vivono
in colonie, ma le tane sono individuali. In alcune zone
sono attivi tutto l’anno, ma in
genere passano l’inverno
nella tana, in torpore: uno
stato di inattività e ridotto Usa
metabolismo. A gennaio-
febbraio i maschi emergono e
difendono i territori, dopo 2-4
settimane escono le femmine:
il periodo riproduttivo è tarato
per sfruttare le brevi piogge
Messico
nei deserti. I piccoli nascono
nelle tane e iniziano a uscire
dopo 6-8 settimane, accuditi
solo dalle madri. In estate, si
allontanano dalla famiglia.
LOTTA PER GIOCO
I cuccioli passano
gran parte della
giornata a giocare.
A sin., la mamma
osserva che cosa
fanno i piccoli,
pronta a intervenire
in caso di escalation
dello scontro.
IL PICCOLINO
Il più piccolo dei
cuccioli si avvicina
alla mamma,
spaventato dallo
scatto di un coniglio:
sta spesso vicino a
lei, mentre gli altri
giocano. A destra, un
cucciolo scopre una
piuma e ci gioca,
passandola sul muso.
Focus | 101
antropologia
Su la
Ma l’idea di celare il volto
dietro un volto finto ha radici
masche
che affondano nei
d
Shutterstock/GoodStudio
utti portiamo una maschera. Lo diceva il una, il più famoso è senz’altro lo sciamano dipinto 17-12mila
drammaturgo Luigi Pirandello, ben prima di anni fa da mani paleolitiche su una parete della suggestiva
questa pandemia e senza alcun riferimento grotta-santuario di Trois Frères (Francia).
al carnevale, intendendo le maschere simbo- A lungo gli studiosi hanno ipotizzato che la sua maschera di
liche, dietro cui molti si nascondono ogni giorno, per insicurez- cervo avesse una funzione simbolica nei riti legati alla caccia,
za o per calcolo. La sua frase, però, funziona bene anche per le ma oggi la tesi è messa in discussione. «Il mio parere è che si
maschere reali, quelle in pelle, legno, metallo, osso, stoffa, pie- possa trattare di un pratico travestimento per avvicinarsi alle
tra e terracotta di cui, fin dalla preistoria, l’uomo si è dotato. prede», suggerisce Centini. «Una cosa comunque è certa: oggi
Rituali e di culto, funerarie, teatrali o carnevalesche: quali era- come allora, mettere la maschera era una operazione rituale,
no le più antiche? Perché, in passato, erano tanto importanti? compiuta da persone che ricoprivano un ruolo particolare nel-
E in che modo i loro lacci legano i riti orgiastici al teatro, la la comunità, per creare una connessione tra il mondo visibile
morte al carnevale? degli uomini e quello invisibile degli spiriti o degli dèi».
«Da un punto di vista antropologico, la maschera è un simbolo Il collegamento con l’ultraterreno era talmente forte che le
importante, presente nella maggior parte delle culture e tra- maschere e la morte andavano spesso a braccetto. A volte op-
sversale a tutte le epoche. Simbolo del viso, la parte principale ponendosi agli effetti deleteri della grande mietitrice, come le
della testa in cui si concentrava il potere, veniva e viene usata maschere micenee ed egizie: due fra tutte, quelle, famosissime,
con scopi diversi, ma in generale potremmo definirla un mez- “di Agamennone” (1550 a.C. circa) e del faraone Tutankhamon
zo per rappresentare qualcosa nascondendo qualcos’altro», ci (1323 a.C.). Entrambe in oro, caratterizzate da tratti realistici,
spiega l’antropologo Massimo Centini. Tra i primi a indossarne rappresentavano il “viso eterno” degli illustri trapassati. «Era
un modo di fermare il processo di decadimento del corpo»,
nota l’antropologo. «Ma in diverse culture era anche un mezzo
per conservare le fattezze del defunto. Come le nostre foto sulle
tombe».
ALBUM DI FAMIGLIA
Nell’antica Roma, patria del culto dell’individualità, il deside-
MULTIETNICHE
rio di conservare la fisionomia dei propri cari si trasformò nello
Un’illustrazione di
maschere ius imaginum, un privilegio concesso ai nobili, descritto anche
tradizionali rituali da Polibio (II secolo a.C.): “Dopo la laudatio funebris, il morto si
di Africa, Centro seppellisce con gli usuali riti funebri e la sua immagine, chiusa
America e Hawaii. in un reliquiario di legno, viene portata nel luogo più visibile
L’usanza di della casa”, scrive lo storico greco. L’immagine in questione era
mascherarsi è una maschera di cera, ricavata direttamente dal calco del volto
presente a tutte le
latitudini, dagli del defunto.
Inuit del Nord Proprio come fanno i nostri nonni con le vecchie fotografie,
America alle tribù le maschere dei cari estinti venivano tirate fuori da quella spe-
della Papua Nuova cie di grande album di famiglia 3D solo nelle occasioni speciali,
Guinea. per essere indossate da persone di corporatura simile ai vecchi
proprietari, che sfilavano durante i pubblici sacrifici o i funera-
li di prestigiosi parenti. “A chi mai non sarebbe di incitamento
la vista delle immagini, per così dire vive e ispiranti, di uomini
famosi per i loro meriti?”, si chiedeva Polibio, ammirato.
Focus | 103
Erich Lessing/Album/Mondadori Portfolio (2)
AKG_Images/Mondadori Portfolio
104 | Focus
CHE STORIA LE
MASCHERINE
Anche le bistrattate mascherine sanitarie con cui
siamo oramai abituati a convivere hanno una loro
storia secolare. L’apripista del genere fu quella
indossata, dal XIV secolo, dal cosiddetto “medico della
peste”: la “maschera dello speziale”, nella foto in
basso, aveva due aperture per gli occhi coperte da
lenti di vetro e un grande becco ricurvo, riempito di
erbe ed essenze che, così si pensava, proteggevano
dal contagio chi la portava. Per la prima vera maschera
medica, quella chirurgica, bisogna aspettare la fine
Album/Mondadori Portfolio
AFP/Getty Images
calcio.
Focus | 105
medicina
Focus | 107
TECNOLOGIA NEL CORPO
1 e 3. Capsule nanofluidiche
impiantabili e, in foto 1,
membrana con nanocanali.
Queste capsule a rilascio
controllato sono state usate
per test sulla Stazione
Spaziale Internazionale.
2. Membrane nanofluidiche in
silicio per il rilascio
controllato di farmaci,
fabbricate con le tecnologie
usate per i microchip dei
computer. Le membrane
hanno centinaia di migliaia di
nanocanali adatti a qualsiasi
farmaco. 4. Capsula
nanofluidica impiantabile per
il rilascio di farmaci antivirali
contro l’Hiv. 5. Assemblaggio
delle capsule.
108 | Focus
IL LIBRO E LO SCIENZIATO
Infinitamente piccolo, infinitamente grande.
Io, la nanomedicina e la vita intorno (Mondadori) ripercorre la
storia del pioniere della nanomedicina, dello scienziato e
3 dell’uomo: una vita «al servizio di quanto è necessario per
l’umanità». Dalla famiglia agli amici, dalla carriera alle sue
passioni dentro e fuori dai laboratori, Ferrari parla di come sia
4 riuscito a gestire e trasformare grandi sofferenze in qualcosa di
buono. Lo fa con coraggio e ironia in un libro che vuole essere
fonte di ispirazione per i giovani e che continua a vivere in un
blog dove lo scienziato risponde ai lettori.
Mauro Ferrari
Accademico, imprenditore e scienziato, pioniere delle
nanotecnologie applicate alla medicina, da oltre 30 anni Ferrari
concentra le sue ricerche sulla cura delle metastasi epatiche e
polmonari.
Nato a Padova nel 1959, dopo la
laurea in matematica
all’Università di Padova, si
trasferisce a Berkeley (Stati
5 Uniti), dove consegue il master e
il PhD in ingegneria meccanica.
Ha fondato il primo dipartimento
di nanomedicina al mondo. Per
10 anni è stato presidente e
amministratore delegato del
Methodist Hospital Research
Institute di Houston. Attualmente
è presidente e Ceo di BrYet
Pharma.
Focus | 109
testo e disegni di Federico Gemma
Q uesta specie (Esox cisalpinus o E. flaviae) è stata riconosciuta solo nel 2011 ed è endemica
dell’Italia. La livrea in genere si presenta con linee longitudinali che raramente formano macchie
o cerchi, come succede invece nel luccio diffuso dal Nord America all’Eurasia (Esox lucius).
Predatore. Tuttavia ci sono moltissime forme intermedie, anche causate dall’ibridazione presente MULTIMEDIA
e passata, per cui la determinazione tra le due specie avviene anche su base genetica. Il luccio è il
principale predatore delle nostre acque dolci e si nutre soprattutto di pesci, ma anche di rettili,
anfibi, piccoli mammiferi e uccelli. La riproduzione avviene tra gennaio e marzo, quando maschi e TIMELAPSE
femmine si radunano in aree con fondali bassi ricchi di vegetazione acquatica. Guarda come è
stato realizzato
il disegno.
INQUADRA IL QR CODE
Oppure vai su: www.focus.it/
ambiente/animali/
tipi-italiani-il-luccio-italico
IN AGGUATO
È un pesce solitario che difende il
proprio territorio. In genere rimane
fermo seminascosto tra la
vegetazione acquatica, in attesa di
potenziali prede, anche per molte ore.
110 | Focus
SCATTO E CATTURA
Non è un predatore che insegue le sue prede, ma le cattura
con un velocissimo scatto, piegando il corpo come
una molla, dopo esser rimasto a lungo fermo in agguato.
PICCOLI, MA TEMIBILI
Nei primissimi giorni, i piccoli
lucci si nutrono di zooplancton,
ma già quando raggiungono i
4-5 cm iniziano a cacciare
piccoli pesci della propria taglia.
Sono molto comuni anche
fenomeni di cannibalismo.
Perché ci piace
l’
112 | Focus
I film “del terrore” ci
aiutano a riconoscere
i pericoli (ma senza l suo personaggio era così realistico che quando sta-
vo con lui vedevo il cannibale. E lo lasciai», così ha
questo il nostro cervello l’attore Anthony Hopkins proprio nel periodo delle riprese del
thriller Il silenzio degli innocenti. Una delle migliori recensioni
ne è così attratto. al film mai formulate, probabilmente. Del resto la pensava così
anche Eli Roth, regista cult di horror, che si sentì molto gratifi-
cato per lo svenimento di uno spettatore durante la proiezione
di Elena Meli del suo The green Inferno, pellicola in cui raccontava con dovi-
zia di particolari splatter le peripezie di un gruppo di ragazzi in
mano a una tribù di cannibali. Va detto che nel 1973 nelle sale
dove si proiettava L’esorcista c’era chi vomitava, e qualche anno
fa in India un 65enne pare sia morto (letteralmente) di paura
per un attacco di cuore mentre guardava The Conjuring 2. Ve-
dere un horror insomma può non essere una passeggiata, ep-
pure gli amanti del brivido sono tanti. Viene da chiedersi se
siano tutti masochisti o se ci sia qualche ragione per cui saltare
sulla sedia dopo un colpo di scena ci attragga irresistibilmente.
Per di più la visione dei film spesso avviene con amici o con la
famiglia e condividere la fifa può rafforzare i legami di gruppo,
ma anche aiutare ulteriormente a contenere l’angoscia, tanto
che un po’ a sorpresa proprio i più ansiosi potrebbero trarre
particolare giovamento dagli horror. Lo ha suggerito di recente
Coltan Scrivner dell’Università di Chicago (Usa), dimostran-
do che queste pellicole consentono a chi soffre di un disturbo
d’ansia di sperimentare emozioni negative a “dosi” controllate,
diventando così più resilienti e capaci di affrontare gli stress
della vita reale.
Focus | 113
Film spazzatura? Mica tanto: gli capire la mente altrui. E comprendere che cosa
sta pensando uno psicopatico, magari anticipan-
bianchi e fanno superare i traumi l’emozione che più aiuta alla sopravvivenza.
Se il finale è ottimista, poi, può essere anche un
mezzo per superare esperienze drammatiche,
come dimostra una ricerca di Morgan Podra-
GUARDARE LA MORTE za della Ohio State University (Usa) secondo cui vedere sullo
Un vantaggio emerso anche durante la pandemia, stando a schermo un personaggio che trionfa sul “mostro” è un modo
un’altra ricerca di Mathias Clasen, è che, a prescindere dalla per ritrovare speranza nella vita reale: in particolare le ragazze
presenza o meno di ansia, gli amanti dell’horror se la stanno che hanno la meglio sul male (di solito dopo essersi cacciate
cavando meglio e sono stati meno stressati, perfino nei periodi nei guai per tutto il tempo, compiendo scelte contro ogni più
più bui di lockdown, perché «hanno già visto il mondo in tu- basilare logica) sarebbero di grande aiuto a chi ha vissuto veri
multo nei film sugli zombie e simili, ed è come se fossero più traumi, che tramite lo schermo si possono elaborare e quindi
preparati alle crisi: si sono sentiti meno sopraffatti e hanno superare meglio.
mostrato più capacità di reazione rispetto a chi rifugge i film
“di paura”», racconta Clasen. Peraltro, vivere il terrore sapen- FINALE CURATIVO
do che non è reale sembrerebbe utile pure a livello fisico, visto In generale, poi, il trionfo dell’eroe provoca emozioni positive
che secondo uno studio dell’Università di Coventry, nel Regno che bilanciano il ribrezzo e il terrore provati fino a quel mo-
Unito, vedere un film horror attiva i globuli bianchi nel sangue mento: dopo le scariche di adrenalina delle volte in cui si è bal-
migliorando la loro capacità di risposta in caso di infezioni: il zati sulla sedia e l’attivazione intensa delle aree cerebrali per
sistema immunitario entra in allerta per difenderci meglio. l’elaborazione delle emozioni, il cervello viene “inondato” di
I vantaggi di queste pellicole solitamente bistrattate dal- dopamina e serotonina, neurotrasmettitori connessi a sensa-
la critica non finiscono qui, perché, come aggiunge Castano, zioni piacevoli e alla gratificazione. «Sembra che gli appassio-
«non ci si sente mai così vivi come quando guardiamo la mor- nati, poi, non provino emozioni negative vedendo un horror o
te in faccia: i film dell’orrore potrebbero perciò aiutarci a te- almeno che le provino in contemporanea al piacere», aggiunge
nere a bada la nostra ansia esistenziale». Castano ha studiato Castano. «I novizi invece hanno soprattutto paura, a meno che
gli effetti del cinema sulla capacità di rappresentare la mente durante la visione non si ricordi loro che si tratta di un contesto
altrui e ipotizzare quindi pensieri e sentimenti dell’altro, sco- fittizio: ciò suggerisce che la passione per l’horror sia un gusto
prendo che i film d’autore la facilitano mentre i blockbuster acquisito, per il quale serve una certa preparazione».
hollywoodiani no. E i film dell’orrore? «Di solito lasciano poco C’è però chi proprio non vuole saperne e di fronte a un horror
spazio all’immaginazione e questo non aiuta, ma è possibile si tappa occhi e orecchie: gli amanti del brivido hanno in effetti
che alcuni, specialmente i meno cruenti, possano allenarci a caratteristiche peculiari ed è stato tracciato un loro identikit.
L’IMPORTANZA
Ronald Grant Archive/Mary Evan/Mondadori Portfolio
SGUARDI
DEI SUONI L’espressione
dei personaggi,
che indica una
Quando vediamo un film ci rilassiamo e il cervello personalità
“spegne” le aree motorie. Davanti a un horror però inattesa è uno
è probabile saltare sulla sedia o perfino urlare: degli ingredienti
l’effetto sorpresa della paura innesca l’istinto più inquietanti
primitivo di sopravvivenza e prevale la reazione degli horror, come
immediata, come se ci scordassimo di essere al ne L’esorcista (a
sinistra) o in
sicuro, spaparanzati sul divano. Il cervello, nei
Shining (sotto).
pochi millisecondi che impiega a capire che il
colpo di scena pauroso non è reale, invia un
segnale d’allarme al corpo: la scarica di
adrenalina si traduce in un incremento dei battiti
del cuore, un aumento della sudorazione (ancora
più evidente in chi è più empatico, stando a una
ricerca australiana) e nella contrazione dei
muscoli, per essere pronti alla fuga. A volte basta
anche solo un rumore: l’horror è stato definito
come il genere cinematografico più legato al
suono e spesso la paura dipende proprio dal
sapiente uso della colonna sonora. Senza, l’effetto
United Archives GmbH/Alamy/IPA
114 | Focus
Innanzitutto sono leggermente più spesso uomini, ma non DISPREZZATI DAI
sono solo ragazzini, sebbene l’“appetito” per l’horror abbia un
picco durante l’adolescenza. «È il periodo in cui è massima la ri- CRITICI, MA AMATI
cerca di sensazioni forti, che è un poco più preponderante negli DAL PUBBLICO
uomini e dopo i 30 anni tende a diminuire: il carattere inusua-
le, sorprendente ed “estremo” degli horror li rende attraenti Pochi generi cinematografici dividono fra chi è
per queste persone», conferma Castano. «Questi film poi in- appassionato e chi non riesce neppure a vederne
teressano di più a chi ha maggiore apertura mentale verso la qualche minuto come l’horror: una dicotomia
novità, ma la correlazione potrebbe dipendere dalla presenza presente pure sul mercato, visto che si tratta di
frequente di elementi paranormali o eventi insoliti nelle pelli- film quasi mai acclamati dai critici, ma che spesso
cole. Non ci sono prove, invece, che vederli serva per purificarci sbancano al botteghino. Sollecitano emozioni
e liberarci da emozioni negative, né sembra plausibile la lettura primitive come paura, ansia, disgusto e per questo
psicanalitica per cui i film dell’orrore permetterebbero di con- non sono amati dai cinefili: appena sei sono stati
frontarsi con istinti e bisogni repressi, perché è improbabile candidati all’Oscar e solo uno l’ha vinto (Il silenzio
che una larga fetta dell’umanità voglia sventrare i suoi simili o degli innocenti, più un thriller che un horror
vederli perseguitati dai fantasmi». standard), tuttavia a fronte di produzioni spesso
economiche non si contano gli incassi stellari,
EFFETTI COLLATERALI come i 700 milioni di dollari di It, costato appena
Siamo sicuri però che l’unico effetto collaterale di Halloween e 35 milioni. Il primo horror? Secondo Neil Martin
compagnia sia solo dormire con luce accesa qualche volta, non della Regent’s University di Londra, che di recente
sentirsi a proprio agio con i clown per colpa di It o al massimo ha raccolto tutti gli studi su ciò che ci succede
abbandonare l’idea di un campeggio nei boschi dopo aver visto guardando pellicole paurose, risale al 1895 quando
The Blair Witch Project, come è emerso da una ricerca di Joan- i fratelli Lumière girarono L’arrivée d’un train en
ne Cantor dell’Università del Wisconsin (Usa)? Non è che assi- gare de La Ciotat: «A dar credito ai racconti
stere sullo schermo a violenze di ogni tipo ci fa venir voglia di dell’epoca, gli spettatori furono terrorizzati dal
andare in ufficio con un’accetta in borsa per liberarci dell’odia- treno temendo che uscisse dallo schermo, tale era
SENZA SPERANZA
Un’immagine di The Blair
Witch Project, storia di tre
ragazzi catturati e uccisi in
un bosco maledetto.
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Focus è
ovunque: lo
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116 | Focus
Eventi Web
Le novità della
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tv Education
Le scuole entrano in redazione
Le ultime novità e le prime visioni del I APPUNTAMENTO
palinsesto del canale televisivo
Alamy/Ipa
La riunione di redazione
(al numero 35 del digitale terrestre). II APPUNTAMENTO
L’ideazione di un articolo
e la ricerca delle fonti
III APPUNTAMENTO
La ricerca fotografica e
l’impaginazione
IV APPUNTAMENTO
La copertina, i podcast
e il mondo digitale
Le prossime Focus Academy partono
Per saperne di più: il 9 marzo con Focus,
DAL 23 FEBBRAIO, OGNI DALL’11 MARZO, OGNI l’11 marzo con Focus Storia
MERCOLEDÌ ALLE 21:15 VENERDÌ ALLE 21:15 www.focus.it/academy
“Wild fighters”: Quando gli In prima Tv la ventunesima
animali se le danno di stagione di “Indagini ad alta
santa ragione. quota”.
Focus | 117
Sistema immunitario:
protagonista del nostro
benessere
Oggi il tema
dell’immunità è una
priorità per tutti.
Ma sappiamo davvero
come funziona
il nostro sistema
immunitario e come
prendercene cura?
I
n questi ultimi anni abbiamo scoperto quanto è importante il nostro sistema immunitario.
Ma per renderlo più forte è meglio capire il suo funzionamento un po’ più da vicino. Il sistema
immunitario è una rete complessa di cellule, tessuti e organi con la funzione principale di
proteggere l’organismo dalle sostanze estranee. Possiede 3 linee di difesa: la prima linea è costituita
dalle barriere, come la pelle e le mucose, che ostacolano l’ingresso degli agenti patogeni esterni
VMTT¼WZOIVQ[UW4¼QUU]VQ\oQVVI\IvTI[MKWVLITQVMIXZM[MV\MÅVLITTIVI[KQ\IMLvKW[\Q\]Q\I
LITTMKMTT]TMKPMZQKWVW[KWVWMLMTQUQVIVWQXI\WOMVQKWV]VIZQ[XW[\IZIXQLIUIVWV[XMKQÅKI
L’ultima linea di difesa è il sistema immunitario adattivo, composto principalmente da anticorpi
KPMNWZVQ[KWVW]VIZQ[XW[\IUQZI\IM[XMKQÅKI8W[[QIUW[]XXWZ\IZMQTN]VbQWVIUMV\WLMTVW[\ZW
sistema immunitario tramite il nostro stile di vita, compreso ciò che mangiamo. Sai che Il 70%
del sistema immunitario risiede nell’intestino? Tendiamo a pensare al nostro intestino in
termini di digestione del cibo, ma la sua funzione non consiste soltanto in questo: l’intestino è anche
un elemento chiave del nostro sistema immunitario. Per questo il benessere dell’intestino è
quello di tutto il corpo e dobbiamo trattarlo bene, a partire dall’alimentazione. Sì a frutta e
^MZL]ZILQ[\IOQWVM[zIQXZWJQW\QKQQJI\\MZQ»¼J]WVQ¼¼KPMNI^WZQ[KWVWT¼MY]QTQJZQWLMTTIÆWZI
Ogni giorno,
intestinale. Actimel è ricco di vitamina D e fonte di vitamina B6 per aiutare il sistema
immunitario. Contiene anche 20 miliardi di probiotico L.casei.
4 azioni
di difesa
Con il tuo stile di vita puoi
contribuire al benessere del tuo
sistema immunitario. Come afferma
Cosa sono i probiotici? la nuova filosofia di tendenza, YOLO,
You Only Live Once, trattati bene!
I probiotici sono batteri buoni che contribuiscono a
mantenere in equilibrio la flora intestinale e devono arrivare
vivi e vitali nell’intestino dopo aver oltrepassato la barriera
acida dello stomaco. Proprio come i 20 miliardi di Probiotico
L.casei di Actimel.
3. Movimento
Una passeggiata, una corsa con
il cane… L’attività fisica moderata aiuta
a rimanere in forma.
SOCIETÀ
IN QUALI CITTÀ SI DORME UNIVERSO
PEGGIO NEL MONDO?
ONDO? COME SI COSTRUISCE
UN’ASTRONAVE
SALUTE LUNGA 1 CHILOMETRO?
SI PUÒ PREDIRE
E L’’INSORGERE
DELL’ALZHEIMEER??
NATURA
CHE COS’È “L’AL
DELLA MORTE”??
TECNOLOGIA
Shutterstock (6)
QUALI SONO LE
PIÙ VELOCI DI S
S
i pensava che i mammut si fossero estinti (per la maggior parte circa 10.000
anni fa) perché cacciati dell’uomo. Ora una ricerca dell’Università di Cambrid-
ge (Uk) ha scoperto il vero motivo: quando il clima è diventato più caldo e umi-
do e il ghiaccio ha iniziato a sciogliersi, si sono formati nuovi laghi, fiumi e paludi. L’e-
cosistema è cambiato e la biomassa della vegetazione si è ridotta, tanto da non bastare
più a sostenere l’alimentazione di mandrie di mammut. Al posto delle praterie sono
cresciute le piante tipiche delle zone umide, di cui questi mammiferi non si nutrivano.
L’ALTROIERI. La ricerca, su Nature, è arrivata a queste conclusioni analizzando il Dna
dei resti di piante e animali raccolti nei siti dell’Artico dove erano stati trovati diversi
resti di mammut, che erano diffusi in tutti i continenti tranne l’Australia e il Sud Ame-
rica. Le prime civiltà hanno convissuto con le ultime popolazioni per almeno 2.000
anni: gli ultimi esemplari, in un’isola dell’Artico, pascolavano quando furono costruite
le piramidi. La loro scomparsa è l’ultima grande storia di estinzione naturale.
Vito Tartamella
Come si scopre
l’anatomia di un
animale raro?
G
uardare “come è fatto dentro” un animale molto raro, anche se ormai morto,
comporta un bel po’ di danni all’esemplare, che invece deve rimanere il più pos-
sibile integro per essere studiato dai naturalisti. È questo il problema che si è
posto con una nuova specie di polpo abissale, il Grimpoteuthis imperator (nella foto a
fianco), detto “Dumbo imperatore” perché dotato di due grandi “pinne” simili a orecchie
ai lati della testa che lo fanno somigliare al celebre elefantino della Disney. Il polpo erra
lungo 30 cm ed è inevitabilmente morto non appena è stato pescato, visto che non è iin
grado di vivere nelle acque superficiali.
SCANSIONI 3D. I ricercatori dell’Università di Bonn (Germania) sono riusciti a descrive e-
re anche la fisionomia interna di questo rarissimo mollusco, che vive a oltre 4.000 metri
di profondità nel Pacifico del Nord, “guardando attraverso il suo corpo”. Trattandosi di d
un esemplare unico di una nuova specie era infatti importante per i ricercatori descrri-
© Alexander Ziegler
verne gli organi interni senza distruggerlo. La sua anatomia è stata così studiata con la
risonanza magnetica, realizzando scansioni 3D dell’animale che poi hanno formato un na
copia digitale del mollusco, oggi conservato al Museum für Naturkunde di Berlino (Ger-
mania), a disposizione di tutti gli scienziati del mondo. R.P.
PIÙ ACQUA
Cosa sono i
“maiali danesi
di protesta”?
Si tratta di una varietà di maiali
molto rara, originaria della
Frisia Settentrionale, regione
costiera a nord della Germania.
Si distinguono dalle altre razze
di suini grazie a un mantello
color rosso vivo attraversato
da una larga striscia bianca
che ricopre dorso e arti
anteriori, caratteristica che
li rende molto simili alla...
bandiera della Danimarca! Il
loro aspetto non è casuale:
questi maiali furono selezionati
dagli allevatori danesi alla fine
del XIX secolo con lo scopo
di mostrare i colori nazionali
senza incorrere in sanzioni.
All’epoca, infatti, i ducati
Schleswig e Holstein, che
appartenevano alla Danimarca
prima del 1864, erano occupati
da Austria e Prussia e ai danesi
fu vietato di esporre le loro
bandiere. Così gli allevatori
pensarono di esibire, come
Shutterstock / Warpaint
Focus | 123
Animali
PIÙ SU
Il pranzo di una
giraffa. L’altezza
Shutterstock / tonyzhao120
potrebbe renderla
più vulnerabile
ai fulmini.
124 | Focus
L’alcolismo è un problema anche per le api?
E tra l’altro non sono i soli animali a gradire l’alcool, visto che
anche le scimmie e alcuni uccelli ne apprezzano gli effetti.
Stando a uno studio condotto dall’entomologo Errol Hassan
dell’Università del Queensland in Australia, l’alcolismo è un problema
reale per le api, le quali non disdegnano di assumere l’etanolo
contenuto nel nettare fermentato al solo fine di “sballarsi”.
Gli effetti dell’ebbrezza sulle api ricordano quelli conosciuti dagli
esseri umani: possono diventare aggressive, stanno più tempo in volo
rischiando di schiantarsi su un ostacolo e se camminano lo fanno
PERCHÉ LE SARDINE
EMIGRANO IN MASSA?
La corsa delle sardine è una delle più colossali migrazioni di
animali: fra maggio e luglio, centinaia di milioni di sardine si
spostano dai mari più freddi dell’Africa Meridionale alle coste
Shutterstock / Walter Mario Stein
elefantesse non
di origine atlantica e preferiscono l’acqua più fredda: il
loro potrebbe essere ciò che resta di un comportamento
Focus | 125
TECNOLOGIA
10
DIAMO UN’OCCHIATA ALLE DIECI “HYPERCAR” PIÙ VELOCI DI SEMPRE,
ESCLUDENDO OVVIAMENTE TUTTI QUEI PROTOTIPI, PIÙ SIMILI A RAZZI CON LE
RUOTE CHE AD AUTOVETTURE, COSTRUITI APPOSITAMENTE PER INFRANGERE OGNI
RECORD DI VELOCITÀ SU TERRA E IN GRADO DI SUPERARE PERSINO I 1.200 KM/H.
QUALI SONO LE
AUTO PIÙ VELOCI
DI SEMPRE?
A cura di Simone Valtieri
2
1
DEVEL SIXTEEN
Arriverà dagli Emirati Arabi Uniti l’auto
teoricamente più veloce del mondo, frutto della
KOENIGSEGG
cooperazione di ingegneri italiani e statunitensi:
si tratta della Devel Sixteen, un avveniristico
JESKO ABSOLUT
modello che dovrebbe toccare i 558 km/h di Anche la seconda posizione è occupata
punta grazie a un motore da ben 5.001 cavalli. da un’auto ancora da battezzare, la Jesko
Sarà presto in vendita in tre versioni, con prezzi Absolut, ultima creazione della casa svedese
che oscilleranno tra 1,3 e 1,7 milioni di euro. di supersportive Koenigsegg. A fronte di un
peso di appena 1.320 kg, questa macchina è
equipaggiata con un motore da 1.600 cavalli,
10
sufficienti, stando alle previsioni degli ingegneri,
a infrangere il muro dei 530 km/h.
BUGATTI VEYRON
L’auto transalpina è stata la prima di sempre a
superare i 400 km/h ed è ancora oggi tra le più
costose della storia. La Bugatti Veyron è rimasta
sul mercato per ben 11 anni, tra il 2005 e il 2015,
ed è stata costruita in 450 esemplari. Il primato
risale al 2007 e fu stabilito non solo grazie
126 | Focus
9
4 5
3 HENNESSEY
VENOM F5
Torniamo nel campo delle ipotesi: la Hennessey
Performance, casa automobilistica statunitense
fondata nel 1991, sulla scheda tecnica della
sua Venom F5, alla voce velocità massima,
riporta “500 km/h”. Dotata di un motore
V8 sovralimentato da 1.817 cavalli, questa
hypercar è realizzata interamente in fibra di
carbonio e sarà prodotta in una serie limitata di BUGATTI CHIRON
appena 24 esemplari.
SSC TUATARA La velocità certificata più alta mai raggiunta
è sua, della Bugatti Chiron. Questa hypercar,
che ha sostituito nel listino Bugatti la Veyron
Se i dati comunicati dalla Shelby Super Car
dopo oltre un decennio, ha toccato nel
sono veri, siamo di fronte all’automobile di
2019 i 490,48 km/h, ma il record non è stato
serie più veloce del mondo. La SSC Tuatara,
registrato dal Guinness poiché realizzato su
infatti, avrebbe raggiunto il 10 ottobre 2020
una tratta percorsa in un’unica direzione.
a Las Vegas l’impressionante velocità di 508
Prodotta in 29 esemplari, costa la bellezza di
km/h su un chilometro lanciato, ma il Guinness
3,5 milioni di euro.
World Record non ha certificato il primato, a
causa dell’impossibilità di verificare il corretto
funzionamento del GPS.
6
KOENIGSEGG AGERA RS
Sfogliando il Guinness dei Primati, alla voce “auto più veloce” troviamo
la Koenigsegg Agera RS. Questo bolide svedese ha stabilito il record
nel 2017, percorrendo la distanza del km lanciato nelle due direzioni
alla velocità media di 447,19 km/h. Pesante appena 1.395 kg, è
equipaggiata da un motore V8 sovralimentato da più di 1.300 cavalli.
7
8
BUGATTI VEYRON
16.4 SUPER SPORT
SSC ULTIMATE AERO Nel giugno 2010 la versione estrema della
Bugatti Veyron, quella privata del limitatore, ha
riconsegnato alla casa francese il record assoluto
Solo per pochi giorni la monoposto americana
di velocità, superando i 431 km/h. Come molti
non divenne la prima vettura della storia a
primati di questo tipo, per essere formalmente
superare i 400 km/h, beffata sul filo di lana dalla
omologato il dato ufficiale è frutto della media
Bugatti Veyron. La SSC, in ogni caso, si consolò
aritmetica tra le velocità raggiunte sullo stesso
con il nuovo record di velocità assoluto, del
rettilineo percorso in entrambe le direzioni.
settembre 2007, grazie alla versione Twin Turbo,
realizzata con un leggerissimo telaio in fibra di
carbonio e un motore Chevrolet da 1.183 cavalli.
Focus | 127
SCIENZA
I NEURONI UMANI SONO
UGUALI A QUELLI DEGLI
ALTRI ANIMALI?
UN TEAM DI SCIENZIATI HA STUDIATO
I NEURONI DI 10 MAMMIFERI PER
ANALIZZARNE LA DIFFERENZA CON
QUELLI DEGLI ESSERI UMANI.
N
o. Il Massachusetts Institute
of Technology ha dimostrato
che i neuroni umani hanno
un numero di canali ionici più basso
rispetto ai neuroni di altri mammife-
ri. I neuroni, infatti, comunicano tra
loro tramite segnali nervosi regolati
proprio da “canali” che controllano
il flusso di ioni soprattutto di sodio e
potassio.
CERVELLO. Lo studio ha preso in esa-
me i neuroni di 10 diversi mammiferi.
È emerso che, con l’incremento del-
Shutterstock/MattLphotography
128 | Focus
Perché è meglio
chiudere il
coperchio del wc?
V
a fatto senza dubbio quando si tira l’acqua, perché con lo
sciacquone in azione le micro-goccioline che possono con-
tenere germi vari (SARS-CoV-2 compreso) si disperdono
fino a un metro e mezzo di distanza, rimanendo sospese in aria an-
che mezz’ora, l’equivalente di quel che accade parlando a voce alta
Shutterstock/MIA Studio
Shutterstock/Nina Buday
da 1 a 5 dove 1 corrisponde ai produttori
primari (le piante che producono nutrienti
con la fotosintesi) e 5 ai predatori apicali
come il grande squalo bianco, i leoni o
i lupi grigi, si colloca circa a metà, in
compagnia di acciughe e maiali, con un Che cosa se ne fanno gli
valore che va dal 2,04 del Burundi (la dieta
è costituita per il 96,7% da vegetali) al scienziati dei denti da latte?
2,57% dell’Islanda (il 50% della dieta è Esistono numerosi esempi di “banche” in cui depositare i
costituito da carne). D.V. denti da latte dei propri figli per aiutare la ricerca scientifica.
Una delle più note è la MoBaTooth biobank, nata in Norvegia
nel 2008 e legata al Norwegian Institute of Public Health,
l’agenzia governativa preposta alla sanità pubblica. Fino a ora,
la banca in questione ha raccolto 35mila dentini, conservati nel
Dipartimento di Odontoiatria Clinica dell’Università di Bergen,
che collabora al progetto. Lo scopo è quello di “aumentare le
conoscenze sull’assorbimento, da parte dei bambini, di tossine
e sostanze nutritive alimentari nella vita fetale e nella prima
AKG_Images/Mondadori Portfolio
Focus | 129
AMORE E SESSO
COSA C’ENTRA
L’OLFATTO CON
L’INFEDELTÀ?
DIVERSE RICERCHE DIMOSTRANO CHE GLI ODORI DEL CORPO SONO COLLEGATI
AL COMPORTAMENTO SESSUALE E ALLA FEDELTÀ DI COPPIA. ECCO COME.
P
are che c’entri non poco. Che gli odori del corpo siano connessi al comporta-
mento sessuale lo avevano già stabilito varie ricerche, constatando, per esem-
pio, quanto sia rilassante ed eccitante per una persona sentire l’odore di una
maglietta indossata dall’amato partner. Ed era stato anche scoperto che le persone
che più facilmente provano disgusto sono anche quelle meno propense all’infedeltà.
DI CHE ODORE SEI? Adesso, l’endocrinologo Antonio Aversa, della Università Magna
Graecia di Catanzaro, ha condotto una ricerca che mette in connessione le precedenti
scoperte. Come riportato su Archives of Sexual Behavior, i ricercatori hanno misura-
to l’acutezza dell’odorato di 1.107 italiani, e raccolto informazioni sulla loro facilità a
disgustarsi e sulla loro vita sessuale. È risultato che chi aveva un buon olfatto era sia PROFUMO
più incline a provare disgusto sia meno propenso a essere infedele. Perché? Perché DI DONNA
avere un “buon naso” favorisce la percezione degli odori non consueti provenienti L’odore del partner
dalle persone diverse dal partner, il che può suscitare un inconscio disgusto (che è è importante per le
una forma di difesa contro possibili fonti di infezione) all’idea di avere contatti intimi relazioni sessuali.
con loro. Insomma: se ci tenete alla fedeltà nei rapporti, sceglietevi partner con un
fine odorato da sommelier.
Alex Saragosa
130 | Focus
Getty Images
Gli uomini con
la pancia
piacciono di più?
Con buona pace dei maniaci
della palestra, le donne
considerano più attraenti gli
uomini con un po’ di pancia rispetto a
quelli con la classica “tartaruga”. È
quanto emerge da numerose ricerche,
tra cui un sondaggio condotto nel 2021
dalla nota app di appuntamenti Dating.
com. L’indagine in questione ha
coinvolto circa 2.000 partecipanti,
rilevando che solo il 15% preferiva
uomini con il fisico scolpito, mentre il
20% non dava alcuna importanza
all’aspetto esteriore nella scelta del
partner. Al contrario, ad andare per la
Shutterstock
Cosa accade se
erano in grado di immagazzinare più
facilmente il grasso corporeo avevano
un vantaggio evolutivo e per questo
L
a qualità della relazione ne risente, al punto che sale il rischio di lasciarsi.
Questo però vale solo se è l’uomo a non gradire gli amici della partner, non
viceversa. Emerge da uno studio di sei università Usa, coordinato dall’A-
delphi University, in cui quasi 400 coppie eterosessuali sono state seguite nei
primi 16 anni di matrimonio, e alla fine dei quali il 46,1% delle coppie era sepa-
rato o divorziato. I ricercatori le hanno intervistate periodicamente ponendo
domande come: “Tua moglie/marito ha amici che preferiresti non frequentas-
se?” e “Quanto spesso, nell’ultimo anno, pensi che ciò che la/il tua/o coniuge
ha fatto, con o per i suoi amici, abbia interferito con la tua vita matrimoniale?”.
GELOSIA. Analizzando i dati, si è concluso che le probabilità di rottura aumen-
tano se lui non apprezza gli amici di lei ma non se, invece, è lei a disapprovare
gli amici di lui. Per i ricercatori, una possibile spiegazione è che gli uomini sen-
tono di più l’interferenza degli amici della moglie e quindi ne sono più gelosi:
più spesso gli uomini vivono la moglie come unica confidente intima mentre le
Getty Images
Focus | 131
STORIA
QUALI FURONO
LE PIÙ CELEBRI
DONNE PIRATA?
TEUTA (III
SECOLO A.C.)
Tra il 231 e il 230
a.C., Roma patì una
minaccia piratesca
nell’Adriatico portata
da predoni provenienti
dall’Illiria (regione estesa
Shutterstock
Shutterstock
(e probabilmente al suicidio). Alf. Lei preferì fuggire per
mare con alcune serve.
Camuffata da uomo,
si imbatté nel Baltico in un gruppo di pirati
che, colpiti dal suo coraggio, la proclamarono
loro capitano. Awilda iniziò così a razziare
JEANNE DE
imbarcazioni, finché il principe Alf non la stanò,
BELLEVILLE E
la sposò e salì con lei sul trono di Danimarca.
(1300-1359))
Aristocratica della
d Vandea,
Jeanne de Be elleville,
già maritatasi due volte,
sposò nel 133 30 il bretone
Olivier IV de Clisson.
C
Shutterstock
Shutterstock
132 | Focus
IL MONDO DELLA PIRATERIA HA ANNOVERATO ANCHE MOLTE FIGURE
FEMMINILI, I CUI NOMI SONO ENTRATI NELLA STORIA AL PARI DI
QUELLI DEGLI UOMINI. ECCO UNA PANORAMICA DELLE
RAZZIATRICI DEI MARI CHE HANNO FATTO PARLARE DI SÉ.
di Matteo Liberti
(autore di Storia segreta dei pirati, Newton Compton Editore)
JACQUOTTE
DELAHAYE
(1630-1663)
Di padre francese e
madre di Hispaniola
(dove nacque), Jacquotte
Delahaye fu una piratessa
dalla storia misteriosa.
Shutterstock
ANNE DIEU-LE-VEUT
(1661-1710)
Sposatasi nel 1693
Focus | 133
Storia
PERCHÉ I POLIZIOTTI
LONDINESI SI
CHIAMANO BOBBIES?
È UN OMAGGIO A ROBERT PEEL, IL POLITICO CHE CREÒ LA POLIZIA DI SCOTLAND YARD, UN CONCETTO NUOVO
NELL’INGHILTERRA DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE. FINO AD ALLORA L’ORDINE PUBBLICO SPETTAVA AI CITTADINI.
P
resero il nome da Robert Peel
(1778-1850), il ministro degli In-
terni britannico che nell’Ottocen-
to istituì il corpo di polizia. Il moderno
concetto di forze di polizia ha infatti le
sue radici nell’Inghilterra previttoriana.
Allora l’ordine pubblico era mantenuto
da “cittadini retti”, guardiani notturni
e soldati solitamente abbigliati con le
casacche rosse dell’esercito. Con la sua
riforma del 1829, il politico conservatore
creò la Metropolitan Police di Londra,
con sede in una stradina: Scotland Yard.
L’obiettivo era tutelare non solo le classi
dirigenti, ma anche i cittadini comuni.
PROTEZIONE PER TUTTI. Gli oppositori
di Peel si lamentarono che questi “pro-
fessionisti” avrebbero limitato le libertà
personali. Lui rispose: «Voglio insegnare
alla gente che la libertà non consiste nel
Getty Images
farsi derubare la casa da bande organiz-
zate di ladri e nel lasciare le strade prin-
cipali di Londra al possesso notturno di
donne ubriache e vagabondi». da distintivi di metallo lucido. Erano ar- re ai malviventi. I londinesi li chiamava-
Gli agenti di pattuglia adottarono un mati solo di una mazza corta e di un fi- no Peelers o Bobbies, dal soprannome
abbigliamento che li rendeva immedia- schietto per chiamare i rinforzi, perché di Peel. Fu un grande successo, copiato
tamente riconoscibili: una giacca nera e non dovevano ferire, ma guadagnarsi la nella metà del XIX secolo dalle metropoli
un alto cappello di feltro contrassegnati fiducia della brava gente e incutere timo- americane. L.D.S.
Mondadori Portfolio
un neo sul viso di Lincoln riprodotto dalla parte sbagliata. Tanto meno,
considerò che Calhoun fosse uno schiavista dalle convinzioni opposte
a quelle del presidente. R.M.
134 | Focus
Cosa furono le
“nozze rosse”?
U
na sanguinosa congiura familiare, messa in atto nella Peru-
gia del 1500. Protagonista, la potente famiglia dei Baglioni,
che allora governava la città. In occasione delle nozze di
Astorre Baglioni con la nobile romana Lavinia Colonna, Grifonetto
e Carlo Baglioni, assieme ad altri familiari ostili allo sposo, decisero
di uccidere tutti i rappresentanti del ramo di quest’ultimo, com-
presa Lavinia. Nella notte tra il 14 e il 15 luglio sorpresero le vitti-
me mentre dormivano, trucidandole, per poi presentarsi al popolo
come i nuovi padroni della città.
MISSIONE FALLITA. I loro sogni di gloria durarono poco: a scampa-
re alla strage fu infatti Giampaolo Baglioni, cugino di Astorre, che
riprese il potere e uccise Grifonetto, mentre Carlo e altri congiu-
rati fuggirono. L’evento ha colpito l’immaginario collettivo di
Mondadori Portfolio
ieri e di oggi: qui, nella pittura di Raffaello (1507), Gesù
deposto ha il volto di Grifonetto Baglioni, mentre
in tempi recenti ha ispirato una delle sce-
ne più note della saga tv Il trono di
spade. M.M.
Che cos’erano
i villaggi
Potëmkin?
L’espressione “villaggi Potëmkin”
arriva dalla lontana Crimea.
Secondo la leggenda,
nel 1787, durante una visita della
zarina Caterina II, il governatore
della Russia Meridionale Grigory
Aleksandrovich Potëmkin (1739-
1791), grande favorito di corte,
Mondadori Portfolio
Focus | 135
TE LO DICE MASSIMO
Massimo Cannoletta, divulgatore, viaggiatore e campione
di quiz tv, cerca e svela curiosità in giro per il mondo
PERCHÉ IL
COSMODROMO
DI BAJKONUR
È ENTRATO
NELLA STORIA?
P
erché è la più vecchia base di lancio spaziale ancora in attività. Costruita nel 1955 in Ka- 1. PRIMA BASE
zakistan, appartiene però alla Russia. Da qui partì nel 1957 lo Sputnik 1, il primo satellite Bajkonur
artificiale inviato in orbita (evento che scatenò la competizione tra Unione Sovietica e fu costruita
Stati Uniti). Un mese dopo, a bordo dello Sputnik 2, una cagnetta randagia ribattezzata Lajka nel 1955.
venne lanciata nello spazio, in uno dei più crudeli esperimenti dell’esplorazione spaziale. Passò
2. PRIMO ANIMALE
alla storia come il primo animale coinvolto in un’inutile missione spaziale. Nel 2002 fu infatti
La cagnetta Laika
rivelato che, arrivata in orbita, la povera bestiola era comunque già morta a causa del calore morì a bordo
eccessivo nella capsula. dello Sputnik 2.
MISSILE BENEDETTO. Da Bajkonur, nel 1961, partì anche la missione del Vostok 1 con a bordo
Jurij Gagarin, primo uomo nello spazio, e nel 1963 quella di Valentina Tereškova, prima don- 3. PRIMO UOMO
na, che viaggiò sulla Vostok 6. La consuetudine prevede che prima di ogni lancio un sacerdote Jurij Gagarin
ortodosso russo in tunica dorata benedica il missile con acqua santa. in missione
nel 1961.
1 2
3
Nasa
Nasa
136 | Focus
Perché non ci si Dove fiorisce la “Rosa dai mille anni”?
può perdere nella
foresta di Adak?
Sul muro della Cattedrale di Hildesheim, in Germania.
La leggenda narra che, nell’anno 815, Luigi I il
Pio, re dei Franchi, andasse a caccia nella zona
Perché è composta solo da 33 portando con sé una reliquia della Vergine Maria. Un
pini. Si trova sull’isola di Adak, giorno si fermò per far celebrare una Messa nella
nell’arcipelago delle Aleutine, in foresta, dimenticando la reliquia. Quando tornò
Alaska, ed è così piccola che per per recuperarla, la trovò impigliata in un cespuglio
segnalarne l’inizio e la fine basta di rosa. Non riuscendo a liberarla, il re pensò a un
un solo cartello: “You are now segnale divino e fece costruire una cappella intorno
entering and leaving the Adak alla pianta. Nell’XI secolo, la cappella fu trasformata
il Johnson
che rappresenta un Jack Russell
Terrier mentre ascolta attentamente
Focus | 137
NATURA
COS’È
DIFFUSA
SOPRATTUTTO
IN AMERICA
“L’ALBERO
CENTRALE, È UNA
Shutterstock
PIANTA
SEMPREVERDE
POTENTEMENTE
DELLA
TOSSICA, IN OGNI
SUA PARTE.
MORTE”?
Mondadori Portfolio/Bios
CUORE VERDE
L’aspetto è
innocente, ma è
meglio non
abbracciare questa
pianta. Shutterstock
È
talmente tossico che quando piove non ci si deve ne- MAI CON LA PIOGGIA. Ma non è soltanto mangiando i suoi frut-
anche avvicinare. L’Hippomane mancinella è un albero ti che si corrono rischi: la sua linfa densa e lattiginosa trasuda
sempreverde della famiglia delle Euphorbiaceae, diffu- anche dalla corteccia e dalle foglie, e può causare gravi ustioni
so ai Caraibi, in Florida, alle Bahamas, in Messico e America se viene a contatto con la pelle: contiene infatti il forbolo, un
Centrale. Può crescere oltre i 15 metri su spiagge costiere o in composto organico irritante di origine vegetale. Il forbolo è
acquitrini di acqua salmastra. Ed è altamente tossico, tanto da idrosolubile, e quando piove viene diluito nella linfa che poi
essere chiamato, in lingua spagnola, “arbol de la muerte”, o al- gocciola dalle foglie al suolo. Per questo, in caso di maltempo,
bero della morte. Anche secondo il Guinness dei primati, l’Hip- non bisogna sostare nelle vicinanze della pianta. Ogni parte
pomane mancinella è l’albero più pericoloso del mondo: i suoi dell’Hippomane mancinella contiene comunque potenti tossi-
frutti sono simili a piccole mele e hanno un sapore gradevole, ne, quindi è vietato anche bruciare la sua legna, poiché il fumo
ma possono provocare fortissimi bruciori, vomito e diarrea, può causare cecità temporanea.
fino alla morte per disidratazione. Roberto Mammì
138 | Focus
LA VITA SULLA TERRA
È NATA DAI FULMINI?
Trilioni di fulmini, caduti in oltre un miliardo di anni, possono avere contribuito
a generare la vita sul nostro pianeta, rilasciando il fosforo necessario a creare
le prime biomolecole di Dna e Rna. È quanto suggeriscono gli scienziati
dell’università britannica di Leeds insieme ai colleghi statunitensi di Yale.
Analizzando la composizione di un pezzo di folgorite, materiale vetroso che si crea
quando un fulmine colpisce il suolo, gli studiosi hanno scoperto la presenza di
frammenti di schreibersite, un minerale raro che si trova nelle meteoriti ferrose e
che reagisce in acqua rilasciando composti del fosforo. Tuttavia, la schreibersite
Mondadori Portfolio/Bios
non proverrebbe dalle meteoriti ma sarebbe stata generata dall’azione dei fulmini:
quando la vita è comparsa sulla Terra fra 3,5 e 4,5 miliardi di anni fa, infatti, questi
erano ormai molto più frequenti dell’impatto di frammenti di corpi celesti, poiché
la maggior parte dei pianeti e delle lune del nostro sistema solare aveva in gran
parte preso forma. Secondo un modello computerizzato, sulla Terra primordiale
si generavano ogni anno fra uno e cinque miliardi di fulmini, contro i 560 milioni di
oggi. Una parte di questi, colpendo le rocce, avrebbe liberato il fosforo reattivo in Esiste una roccia
esse contenuto in quantità sufficiente per dare origine alla vita. R.M.
che galleggia?
È la pietra pomice. Si
forma con un processo
particolare, che inizia
quando viene prodotta nella
fase esplosiva delle eruzioni
vulcaniche: la superficie della lava,
raffreddandosi rapidamente, dà
luogo infatti alla degassificazione,
ovvero libera i gas presenti nel
magma formando cavità che
alleggeriscono la pietra. La pomice
risulta così leggerissima perché
molto porosa, ma soprattutto
ha una densità inferiore a
quella dell’acqua, e quindi può
galleggiare, perché è impermeabile
grazie al fatto che le tante cavità
Shutterstock / Photodigitaal.nl
Quanto pesa un
ecosistemi perché diventano la
casa di molti organismi. E.M.
fiocco di neve?
I
fiocchi di neve sono costituiti da gruppi di piccoli cristalli di ghiaccio che si forma-
no quando, a causa del freddo, il vapore acqueo presente nell’atmosfera passa dallo
stato gassoso a quello solido. A causa della disposizione delle molecole d’acqua,
quasi tutti i cristalli di neve hanno sei lati, ma la loro forma può variare. Ancora più
AKG_Images/Mondadori Portfolio
variabili sono i fiocchi di neve, che sono composti da decine o centinaia di cristalli
e possono essere invisibili o raggiungere dimensioni di decine di centimetri (il più
grande, di oltre 20 cm, pare che sia stato misurato in Siberia).
MILLIGRAMMI. Qualunque sia la loro taglia, per i nostri standard i fiocchi di neve sono
decisamente leggeri. Uno composto da 100 cristalli (ciascuno dei quali dal peso di 30
microgrammi) peserebbe 3 milligrammi. A.P.
Focus | 139
ECONOMIA
Shutterstock
Cosa c’entra
l’inflazione col
ketchup?
“L’effetto ketchup” in economia
descrive la situazione in cui, dopo
un periodo di assenza di inflazione, SMARTWORKING
Lavorare da soli a
salgono le probabilità che questa
casa a volte è
possa esplodere improvvisamente.
deprimente. Al bar
Infatti, quando si cerca di fare gli sconosciuti fanno
uscire la salsa battendo sul fondo compagnia.
Mondadori Portfolio
140 | Focus
PERCHÉ
LAVORIAMO PIÙ
VOLENTIERI AL
BAR CHE A CASA?
IL RUMORE DI FONDO E LE PERSONE CHE AGISCONO INTORNO A NOI POSSONO
STIMOLARE LA CREATIVITÀ E LA CAPACITÀ DI PRENDERE DECISIONI.
P
erché il nostro cervello riceve più stimoli sensoriali e quindi funziona meglio.
Non a caso, molti autori hanno prodotto le loro opere proprio nei caffè, dal
filosofo Jean-Paul Sartre a J. K. Rowling, autrice di Harry Potter. Secondo vari
studi, pubblicati dal 2012 al 2016, un livello di rumore ambientale moderato aumenta
la capacità di pensiero astratto e quindi la creatività, mentre stando a un altro studio
del marzo 2019 questo sottofondo migliorerebbe anche il processo decisionale.
MOTIVAZIONE. I dati indicano inoltre che vedere altre persone concentrate sui loro
compiti rafforza la motivazione e il nostro impegno mentale. E poi ci sono le micro-
variazioni visive e olfattive: gli avventori che vanno e vengono, gli aromi del caffè e
del cibo... Secondo Korydon Smith, professore di architettura presso l’Università di
Buffalo (Usa), anche se non prestiamo loro attenzione, queste attività attorno a noi
stimolano la mente a funzionare in modo più efficiente rispetto a casa. Per di più,
probabilmente al bar anche il caffè è migliore.
Elisa Venco
Qual è
la ricetta
per vendere
di più online? Shutterstock
P
er vendere bene online, i prodotti devono tracking, tecnologia che, tramite sensori, consen-
apparire sullo schermo del tablet o del tele- te di sapere dove sta guardando una persona.
fonino in un modo ben preciso. Una ricerca, CONTESTI COERENTI. Hanno così concluso che i
condotta all’Università di San Diego (California), consumatori davano la stessa attenzione visiva al
dimostra per esempio che i prodotti devono es- prodotto desiderato sia che questo si trovasse in
sere sempre presentati all’interno di un contesto un contesto contenente altri prodotti simili, sia
coerente: ovvero, un gioco da tavolo deve trovarsi che fosse in mezzo a cose che non c’entravano nul-
sullo schermo insieme ad altri giochi in scatola. Se la. Però lo acquistavano molto di più se si trovava
lo si presenta accanto a prodotti che non c’entrano in un contesto coerente. Ciò dimostra che il siste-
nulla è più difficile che venga acquistato. Lo studio, ma che adottano alcuni algoritmi di vendita di mo-
pubblicato su Frontiers in Neuroscience, ha coin- strare al consumatore prodotti diversi all’interno
volto 58 partecipanti, di età compresa tra 18 e 40 di una ricerca (per esempio basandosi sulla pro-
anni, che hanno dovuto prendere 36 decisioni di filazione dell’utente e proponendo articoli che,
acquisto online per prodotti reali con denaro rea- secondo l’algoritmo, dovrebbero interessarlo), in
le. Per valutare quanta attenzione i clienti davano realtà diminuiscono la propensione all’acquisto
ai prodotti, i ricercatori hanno utilizzato l’eye- anziché aumentarla. R.P.
SALUTE
CHE EFFETTO CI FA
L’ODORE DEI NEONATI?
R
ende gli adulti maschi più calmi, mentre, al contrario, AGGRESSIVITÀ. Gli uomini che avevano inalato l’HEX hanno
stimola l’aggressività nelle femmine. Lo ha scoperto un mostrato minore aggressività rispetto a quelli che non l’avevano
team di ricercatori israeliani del Weizmann Institute of fatto, generando rumori più leggeri, mentre le donne a cui era
Science, secondo cui la causa di questi effetti opposti sarebbe la stato fatto odorare l’olio con la molecola producevano rumori
molecola HEX, detta anche esadecanale. Questa molecola può più forti delle altre. Secondo gli scienziati, i risultati sarebbero
essere emessa dalla pelle umana, in particolar modo sulla testa connessi all’aspettativa di vita del neonato: nel regno animale,
dei neonati. Gli studiosi hanno fatto annusare a dei volontari un spesso l’aggressività dei maschi si rivolge contro i piccoli, men-
olio contenente l’esadecanale, comunque inodore, e ad altri lo tre la madre combatte per proteggerli. Così, la secrezione di que-
stesso olio senza alcuna aggiunta. Successivamente, i parteci- sto odore aumenta le probabilità del neonato di sopravvivere,
panti dovevano cercare di spaventare altri soggetti generando grazie a un padre non aggressivo e una madre protettiva.
forti rumori. Roberto Mammì
I globuli rossi
partecipano alla risposta
immunitaria?
I globuli rossi sono le cellule che trasportano
l’ossigeno nel sangue. Si pensava che non avessero
alcun ruolo nella risposta del sistema immunitario,
Shutterstock
L’intestino
partecipano alle reazioni che ci difendono dai
batteri e da altri agenti patogeni.
influenza l’umore?
Secondo lo studio, pubblicato su Science
Translational Medicine, sulla superficie dei globuli
rossi è presente una proteina (il recettore TLR9)
S
ì, è in grado di comunicare con il cervello e può anche che si lega al Dna dei batteri che hanno attaccato
influenzarne l’attività. Lo attesta uno studio pubbli- l’organismo. Una volta che il legame avviene, il
cato su Science e condotto da un team di ricercatrici globulo rosso è riconosciuto dai macrofagi, cellule
coordinato da Maria Rescigno, dell’Humanitas University. In del sistema immunitario che attivano poi la risposta
sostanza, tra cervello e intestino esiste una stretta correlazio- dei globuli bianchi e la produzione di anticorpi.
ne, un meccanismo per cui un’infiammazione intestinale può Questo riconoscimento determina la distruzione del
riversarsi sulla mente umana attraverso il plesso coroideo, globulo rosso, che viene letteralmente inghiottito
una membrana vascolare che permette l’ingresso di sostanze dai macrofagi. Per questo motivo, in alcuni pazienti
nutritive nel cervello e filtra il liquido cerebrospinale. Questa con infezioni batteriche in uno stadio avanzato
membrana agisce come un cancello e, all’occorrenza, si chiude. si osserva anche una forte anemia: condizione
ANSIA. Una funzione fino a oggi sconosciuta: «A livello del ples- caratterizzata proprio dalla carenza di globuli rossi
so coroideo abbiamo documentato il meccanismo che blocca (nella foto al microscopio elettronico). M.Fr.
l’ingresso nel cervello di segnali infiammatori originati nell’in-
testino e migrati verso altri organi grazie al flusso sanguigno. A
tale fenomeno è associato un isolamento del cervello dal resto
dell’organismo che è responsabile di alterazioni comporta-
mentali, tra cui l’insorgenza di stati di ansia», spiega Resci-
gno. «Questo significa che tali condizioni del sistema nervoso
centrale sono parte della malattia e non solo manifestazioni
secondarie». Insomma, ora abbiamo le prove che la comu-
Mondadori Portfolio
Mondadori Portfolio
Perché con l’età i maschi hanno
le sopracciglia più spesse e le donne più sottili?
Perché gli ormoni influenzano la velocità di ricambio e la crescita dei peli,
determinando negli anni conseguenze opposte per i maschi rispetto alle femmine.
Nei primi la pelosità è influenzata dai livelli di androgeni (in modo particolare dal
diidrotestosterone), che restano elevati fino alla vecchiaia: invece nelle seconde
dagli ormoni femminili, detti estrogeni, i quali impattano sulla crescita e sul
diametro dei peli, decrescono dopo la menopausa. Tuttavia negli uomini non tutti
i follicoli piliferi reagiscono ugualmente alle sollecitazioni ormonali. Quelli delle
sopracciglia, dentro il naso e nelle orecchie sono più sensibili a essi, e dunque
in quelle zone i peli crescono più velocemente attorno ai 70 anni che da giovani;
sulla cute della testa, al contrario, gli stessi ormoni miniaturizzano i peli, creando
Mondadori Portfolio
Focus | 143
SOCIETA LE MIGLIORI TRE LE PEGGIORI TRE
1 CANBERRA,
AUSTRALIA
Miglior risultato nel basso
1 WASHINGTON, USA
Le ricerche su Internet
relative ai sonniferi nella
inquinamento sonoro capitale statunitense
e luminoso, con un sono le più numerose
punteggio di 80,82 in assoluto. La città
su 100. registra 224 ricerche
ogni 100.000 persone.
2 VIENNA, AUSTRIA
Owarai-shinj
Inquinamento
sonoro molto basso. 2 SANTIAGO, CILE
La qualità dell’aria
a Santiago è la
Che cosa è il 3 LUSSEMBURGO
Solo il 7,6% dei
peggiore, tra tutte
le città analizzate
“rito della risata” residenti lavorano
più di 48 ore alla
nello studio, con un
punteggio di soli
in Giappone? settimana, ottima
qualità dell’aria.
17,72 su 100.
SAN JOSÉ,
Una fragorosa risata di massa
lunga almeno venti minuti.
3 COSTA RICA
San José
È la magia dell’Owarai Shinji, registra il livello
cerimonia che si tiene ogni anno di umidità più
nel santuario shintoista Hiraoka alto in assoluto
(83%)
a Higashiosaka. Un rullo di
tamburi Taiko è seguito da una
lunghissima risata di sacerdoti e
fedeli (fino a 3.000), seguita da
una competizione dove vince
“chi ride meglio”. Si tratta di un
rituale sacro, ispirato a una antica
leggenda: un giorno la dea del sole
Amaterasu, infuriata col fratello
Susanoo, si ritirò in una grotta e il
mondo piombò nell’oscurità; uscì
solo perché attratta dalle risate
della festa che, astutamente, gli
altri dèi avevano organizzato per INSONNIA
lei perché il mondo riacquistasse La città dove si
la sua luce. Così ancora oggi dorme peggio è
si inviano risate al sole come Washington, ma
neanche a Roma
preghiera di felicità. C.G.
si riposa
Shutterstock (2)
benissimo.
144 | Focus
Una minoranza può far cambiare
idea alla maggioranza?
Sì, e per capire come Ming Cao e Jan Willem Bolderdijk dell’Università
di Groninga (Paesi Bassi) hanno seguito due approcci diversi: il primo
ha creato una “società” dove agenti virtuali riproducevano le dinamiche
umane, il secondo ha condotto con volontari la simulazione di una
azienda indecisa su quale di due prodotti lanciare. «Abbiamo ottenuto
Getty Images
risultati convergenti: una minoranza ha successo solo se insiste senza
tregua nel portare avanti le sue idee, così mantiene quelli già convinti
percent”?
della simulazione di azienda, quando alle decisioni partecipavano
(in incognito) due robot che insistevano testardamente sull’idea
La percentuale della popolazione minoritaria, quasi sempre tutti finivano per convergere sulla loro scelta.
che, secondo l’analisi molto «Quanto scoperto è utile per gli attivisti che promuovono cause difficili:
commentata del filosofo Matthew se pensate di essere nel giusto, non scoraggiatevi e insistete». A.S.
Stewart, rappresenta una nuova
aristocrazia, basata non più sul
merito ma sul diritto ereditario,
che tiene bloccato negli Usa
l’ascensore sociale, cioè la
possibilità di crescita delle classi
più povere.
Nel volume The 9.9 percent,
Stewart, dati economici alla
mano, prende in esame il
decimo degli americani che per
reddito e posizione sociale, o
per influenza politica, riesce
a fare una vita privilegiata e
al contempo può influenzare
Getty Images
l’esistenza di tutti gli altri. Fino
a oggi si era parlato dello 0,1%
dei superricchi, i “Paperoni” che
detengono una ricchezza pari a
quella del 90% della popolazione
Usa, ma ora si accendono i
Ne sappiamo
riflettori su quell’upper-middle
class che si caratterizza ormai
antenati?
un tempo sembrava giustificare
la disuguaglianza, da molti anni
negli Usa è in netto calo. L.D.S.
S
iamo noi a “saperne di più”, ma molte delle informazio-
ni oggi a disposizione sono probabilmente inutili se non
sbagliate, poiché raccolte in gran parte dal Web, fonte di
informazione che recentemente tende a soppiantare i vecchi me-
todi di apprendimento delle nozioni orali e scritte e che non è
sempre attendibile.
PIÙ INFORMATI, MENO INTELLIGENTI. Uno studio dell’Univer-
sità della California (Usa) ha calcolato che un cervello umano
immagazzina in media ogni giorno l’equivalente di 34 gigabyte
di informazioni, per una capacità stimata in circa un milione di
gigabyte (oltre 31.000 iPhone). Ma se è vero che più si va indietro
nel tempo e più i “giga” raccolti diminuiscono, è anche possibile
ipotizzare che in precedenza fossimo più “intelligenti”. A sug-
gerirlo è stata una ricerca dell’Università di Stanford (Usa) del
2014, che ha ipotizzato come la sempre crescente esposizione
Shutterstock
Focus | 145
ARTE E CULTURA
CHI FU LA DONNA PIÙ
RITRATTA AL MONDO?
LA FIGURA FEMMINILE PIÙ DIPINTA È
QUELLA DELLA MADONNA. MA SE SI
PARLA DI RITRATTI DAL VERO...
F
u l’artista francese Suzy Solidor,
al secolo Suzanne Louise Marie
Marion, nata il 18 dicembre del
1900 a Saint Servant, un villaggio della
Bretagna. Suzanne non era stata rico-
nosciuta dal padre, un avvocato presso
cui la madre prestava servizio come
donna delle pulizie, e sul finire degli
anni Venti si trasferì a Parigi assumen-
do lo pseudonimo di Suzy Solidor, dal
nome di un quartiere di Saint Servant
in cui aveva vissuto. Nella capitale fran-
cese sarebbe presto divenuta un sim-
bolo dell’emancipazione femminile,
nonché la donna più ritratta al mondo.
NIGHT CLUB. Nel 1932, infatti, Suzan-
ne fu la prima donna ad aprire e ge-
stire un night club, l’elegante La Vie
Parisienne, dove si esibiva con suc-
cesso come cantante rappresentando
apertamente la propria omosessua-
lità. Il locale notturno amplificava la
sua celebrità, che la portò anche a dei
ruoli cinematografici e a posare per
oltre 220 artisti, fra cui Tamara de
Lempicka (autrice del suo ritratto a
destra), Pablo Picasso, George Braque,
Francis Picabia o il fotografo Man Ray.
All’interno del suo locale era arrivata
a esporre 39 ritratti di sé stessa, rea-
lizzati da diversi artisti in visita. Suzy
Mondadori Portfolio
Solidor si spense all’età di 82 anni a
Cagnes-sur-Mer, nel 1983.
Roberto Mammì
sua “divisa” da speziale. Questi erano gli “antenati” dei farmacisti che ai tempi
dell’Alighieri vendevano erbe medicinali, spezie, cosmetici e preparati di varia
natura. Dante non svolgeva la professione, ma se non si fosse iscritto a questa (o
un’altra) delle Arti cittadine, non avrebbe potuto partecipare attivamente alla vita
politica della sua amata e ingrata Firenze: queste erano infatti le regole tra il XIII e
il XIV secolo. Inoltre, le competenze prescritte per aderire alla corporazione degli
speziali gli furono utili per descrivere i sintomi delle malattie che si ritrovano in più
passi dell’Inferno, per testimonianza diretta e con precisione. I.M.
146 | Focus
Perché in molte
statue romane
c’è una linea
sul collo?
Questa curiosa caratteristica, tipica delle
sculture di età imperiale, è dovuta al fatto che
la loro testa era rimovibile, in modo da poter
essere sostituita all’occorrenza con quella di
Ham - Opera
un altro statista. Dietro tale scelta c’era una
ragione pratica, scaturita dai fatti accaduti
come una proprietà non reale e nemmeno ecclesiastica, tra gli scultori la pratica di
il British Museum scelse fin da subito di garantire preparare prima i busti, in
l’accesso ai visitatori in modo del tutto gratuito, e questa modo da dover poi scolpire,
prassi, diffusa anche in altri musei anglosassoni, dura all’ultimo momento, solo le
ancora oggi, almeno per quanto riguarda le esposizioni teste. S.V.
“permanenti”. M.L.
Focus | 147
CIBO
Quante olive ci In collaborazione con FICO, il Parco del cibo di Bologna
sono in una Circa 3.600. Infatti, il prodotto ottenuto corrisponde al 15-18% del peso della
materia prima. Questo risultato può variare in modo sensibile in quanto è
bottiglia da 1 litro legato ad alcuni fattori: calibro dei frutti, varietà dell’oliva, epoca di raccolta,
d’olio extravergine?
andamento climatico, annata, area di coltivazione, sistema di estrazione.
La fase perfetta per la raccolta delle olive è l’invaiatura, cioè la fase di
maturazione in cui avviene il viraggio dal verde intenso a una colorazione
finale che varia a seconda della cultivar (la varietà agraria). Raccogliendo
le olive a maturazione iniziale si ottiene un olio dal sapore fruttato, più
amaro e piccante perché più ricco di polifenoli e salutare in quanto carico
di proprietà antiossidanti. L’olio Evo (Extra Vergine di Oliva) è un ingrediente
insostituibile sulle nostre tavole e un potente alleato di bellezza e salute. Nella
classificazione degli olii troviamo l’olio extravergine (con acidità inferiore
allo 0,8%), l’olio vergine (con acidità fino al 2%) e l’olio lampante (un tempo
utilizzato nelle lampade) molto acido e sgradevole. Una curiosità? Al parco
del cibo di Bologna puoi camminare sotto olive giganti che pendono dal
cielo e incontrare la ricostruzione di due titaniche bottiglie d’olio, inclinate
esattamente come le famose torri bolognesi. www.fico.it
PERCHÉ IL
CAPPELLO
DA CHEF HA
LE PIEGHE?
LA TRADIZIONE LEGA IL NUMERO
DI PIEGHE ALL’ABILITÀ DEL CUOCO.
IN PARTICOLARE NELLA
PREPARAZIONE DELLE UOVA.
Quanto cibo Siamo più virtuosi di quanto crediamo, almeno stando ai risultati di uno studio
dell’Osservatorio sprechi alimentari del Crea (Consiglio per la Ricerca in
sprechiamo agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) che per la prima volta ha indagato,
su un campione di oltre mille famiglie italiane seguite per tre anni, quanto cibo
davvero?
buttiamo davvero nella spazzatura e quanto questo ci costi. I dati mostrano che
tutte le settimane ogni famiglia spreca appena 350 grammi di cibarie per un
valore di circa un euro, pari al 4% del peso e del costo degli acquisti alimentari
settimanali. I ricercatori sottolineano che tutto il cibo cotto in genere viene
148 | Focus
Perché la nostra
percezione
cambia se lo
stesso cibo è
caldo o freddo?
La temperatura di un piatto può
ingannarci sul suo reale contenuto
calorico e questo ci spingerebbe
a mangiare più cibi freddi, inclusi
dessert e bevande. È quanto hanno
scoperto i ricercatori della Grenoble
École de Management, in Francia,
che in una serie di studi hanno
Getty Images
I
l numero delle pieghe presenti su un University (California) piatto servito freddo viene percepito
cappello da chef, secondo una diffusa ha sottoposto 14 pazienti alla come meno calorico. Ma si tratta
leggenda, è considerato un indice dell’a- visione di un video di 20 minuti di di convinzioni errate, in grado di
bilità di chi lo indossa. In particolare, si at- diverso genere, dal drammatico influenzare i giudizi e le preferenze
tribuirebbe a ogni piega la padronanza di alla commedia. I ricercatori dei consumatori: i partecipanti, ad
una ricetta per cucinare le uova, che può hanno misurato la pressione esempio, erano disposti a pagare il
manifestarsi fino a un massimo di 100 pie- sanguigna di ogni esaminato e 25% in più per un alimento servito
ghe. Nella storia, il caratteristico cappello prelevato campioni di sangue caldo. I motivi dipendono da fattori
a forma di fungo dei cuochi, in tessuto di prima e dopo la visione del fisiologici, psicologici o culturali:
cotone pieghettato alla base, detto “toque video. Sono stati poi analizzati i nella maggior parte delle culture,
blanche”, si deve allo chef francese Marie livelli di leptina e grelina, ormoni infatti, si attribuisce ai cibi caldi un
Antoine Carême (1784-1833) e nasce dall’e- coinvolti nell’appetito. alto potere saziante, e per questo
sigenza di tenere i capelli e le gocce di sudo- È emerso che i contenuti seri rappresentano una parte importante
re lontani dai piatti cucinati. non avevano particolari effetti, dei pasti principali. Questa credenza
RICAMBIO D’ARIA. Altezza, tessuto e colore mentre quelli comici riducevano può essere dovuta al fatto che
rispondono a precise ragioni di funzionalità la produzione di leptina, ormone digeriamo più facilmente il cibo
e di igiene: la forma allungata del cappello che provoca senso di sazietà, caldo e ci aspettiamo che sia più
serve a creare sopra il capo uno spazio suf- mentre aumentava il livello di gustoso. Inoltre, le persone che
ficiente a garantire un ricambio continuo grelina, che stimola l’appetito, optano per alimenti freddi tendono a
dell’aria ed evitare un eccessivo riscalda- come accade dopo sottovalutarne il valore nutrizionale,
mento della testa in un ambiente come la l’esercizio fisico. consumandoli in misura superiore
cucina saturo di vapori; il tessuto di cotone La ricerca fornisce nuove al dovuto e assumendo così
permette la traspirazione; il colore bianco potenziali opzioni per i pazienti maggiori quantità di calorie, grassi e
consente infine frequenti lavaggi anche con che non possono compiere carboidrati. R.M.
acidi candeggianti. attività fisica per aumentare il
Shutterstock
Shutterstock
150 | Focus
CHE CI
FA LÌ?
Considerando che la
foto è stata scattata
a Perth (Australia),
non è poi strano che
ad attraversare il
campo da golf non
sia un leprotto ma...
un canguro.
E d’altra parte il
giocatore,
imperturbabile,
Getty Images
sembra abituato al
passaggio di questi
saltellanti visitatori.
Shutterstock
motorio, in chi fa cilecca si accende di più l’area prefrontale
connessa al pensiero a lungo termine.
Perché è meglio
«Questi calciatori, che in un match sono capaci di
piazzare un tiro preciso a un compagno distante 50
allenarsi al freddo?
metri, al momento del calcio dal dischetto hanno
pensato alle conseguenze del rigore e questo li
ha distratti, facendoli sbagliare un tiro da solo 11
A
metri. In futuro negli allenamenti sarebbe utile
nche se non è certo una pratica piacevole, svolgere attività
insegnare agli atleti ad attivare solo le parti del
fisica a basse temperature fa bene alla nostra salute fisica
cervello utili a segnare anche nei momenti più
e psicologica, come ha evidenziato, tra le altre, una ricerca
delicati di una partita», conclude Slutter. E.M.
condotta dalla Laurentian University di Greater Sudbury (Cana-
da). Dopo aver fatto allenare 11 volontari adulti di varie costitu-
zioni fisiche a due diverse temperature (a zero e a 21 gradi), questi
ESPA Photo Agency/Cal Sport Medi/Mondadori Portfolio
BIG BANG. Dopo pochi minuti dalla na- ni e, successivamente, per fusione nucle- re la fusione di questi nuclei atomici per
scita dell’universo, l’energia in circola- are, all’idrogeno, all’elio e a piccolissime produrne di più complessi e pesanti.
zione diminuì abbastanza da permettere quantità di litio. L’universo poi iniziò a ESPLOSIONE DI STELLE MASSICCE.
alle particelle più semplici di unirsi tra raffreddarsi così velocemente che non ci Dopo alcune centinaia di milioni di anni
loro, per dare origine a protoni e neutro- fu più l’energia sufficiente per consenti- dal Big Bang, l’idrogeno e l’elio formaro-
ZN
Alcuni elementi
si formano in
processi diversi,
come mostrato
dai colori.
152 | Focus
no le prime stelle. All’interno di stelle di trasformazioni, portano a nuovi elemen- che possono colpire la nostra atmo-
grande massa si verificarono (come ac- ti chimici, fino al piombo. sfera trasformando alcuni elementi in
cade ancora oggi) reazioni nucleari che, FUSIONE DI STELLE DI NEUTRONI. Una altri più leggeri come il berillio, il litio
partendo dalla fusione di quei primi ele- stella di neutroni è ciò che può rimane- e il boro.
menti, portarono alla formazione di altri re dopo l’esplosione di una supernova. L’UOMO. Alcuni elementi non esistono
elementi, come il carbonio, la cui fusione A volte accade che due di queste stelle si in natura perché in genere sono insta-
dà origine all’ossigeno e così via, fino al trovino a orbitare una attorno all’altra, bili, e si trasformano in altri elementi
ferro. A quel punto l’energia interna del- avvicinandosi sempre più fino a scon- più semplici in tempi molto brevi. Ma
le stelle non è in grado di produrre altri trarsi e a fondersi. Il fenomeno porta alla possono essere prodotti dall’uomo.
elementi per fusione e si avviano processi formazione di vari elementi pesanti, tra Luigi Bignami
che portano la stella ad esplodere dando cui l’oro.
vita a una supernova. L’energia emessa ESPLOSIONE DI NANE BIANCHE. Le
nell’esplosione è poi sufficiente per sin- nane bianche sono ciò che resta di stelle
tetizzare la maggior parte degli elementi di massa medio-piccola al termine della Come si costruisce
più pesanti del ferro. loro vita. A volte sottraggono materiale
STELLE DI PICCOLA MASSA. Queste stel- a una stella vicina e in questo modo si un’astronave
le non sono abbastanza calde per forma-
re direttamente alcuni elementi fino al
innescano processi che possono portare
all’esplosione della nana bianca, con la
lunga 1 chilometro?
ferro ma non esplodono come superno- formazione di vari elementi chimici. Assemblandola nello spazio,
vae. Tuttavia possono far unire neutroni RAGGI COSMICI. Si tratta di flussi di par- come già fatto per la Stazione
con nuclei leggeri che, dopo una serie di ticelle cariche, in maggioranza protoni, Spaziale Internazionale o per
la cinese Tiangong 3, ma con
una notevole differenza nelle
SINTESI DA PARTE DELL’UOMO. Questi elementi non tempistiche e nella difficoltà
si trovano in natura perché instabili, ma possono realizzativa. Ad aver pensato al
essere sintetizzati artificialmente in laboratorio. titanico progetto sono stati gli
scienziati della National Natural
Science Foundation of China, che
hanno proposto la costruzione di
una immensa navicella (simile a
quelle viste in Star Wars o in Star
Trek) e ricevuto dal governo un
finanziamento di 2,3 milioni di
dollari per iniziare a pensarla.
Ma si tratta di un’impresa
gigantesca. Al di là dei tempi
(secondo le previsioni l’astronave
non sarà pronta prima del 2245)
e dei costi (una stima molto
approssimativa parla di 3.000
miliardi di dollari), la sfida più
grande sarà costruire un velivolo
al contempo solido e leggero, che
non precipiti sulla Terra a causa
dalla sua massa e che sia in grado
di restare nell’orbita bassa del
Pianeta, ospitando stabilmente
migliaia di astronauti, e possa
fungere da “ponte” per missioni
verso altri pianeti o lune. S.V.
Shutterstock/3000ad
PSICHE VALORI
Le favole possono
dare un piccolo ma
Perché
importante
insegnamento ai
dovremmo ragazzini.
rifarci il letto
la mattina?
L’abitudine di rimettere a
posto il letto appena svegli
può avere notevoli vantaggi
psicofisici. Non a caso, tra i
consigli per dormire meglio
indicati nel 2021 dalla National
Sleep Foundation, c’è quello di
riordinarsi il letto. Altre ricerche
hanno indicato in tale rituale
addirittura un primo passo
verso il successo perché fare il
letto significherebbe tagliare il
primo traguardo della giornata,
incamminandoci sulla strada
giusta per raggiungere obiettivi
produttivi più importanti. In
generale, numerosi studi, tra
cui una ricerca dell’Università
di Princeton (Usa), ritengono
che vivere in un ambiente
ordinato e pulito favorisca la
concentrazione, diminuendo
ansia e stress. Organizzare
i propri spazi eliminando il
disordine permette, infatti, di
creare un ambiente ideale anche
per concentrarsi. M.M.
154 | Focus
Shutterstock
Chi è più a rischio di non
staccarsi dalle serie tv?
Se si è impulsivi, poco predisposti alla
pianificazione e magari in uno stato
emotivo un po’ confuso, sarebbe meglio
scegliere un altro passatempo. Chi
infatti ha queste caratteristiche, stando
a una ricerca dell’Università di Cracovia
(Polonia), può finire più spesso per
incollarsi a una serie tv per ore. Se poi
lo si fa per sfuggire ai problemi o alla
noia, o per provare emozioni positive che
altrimenti sembra di non essere capaci di
sperimentare, la strada verso l’abbuffata
televisiva è segnata. A parziale discolpa
degli “insaziabili”, gli autori dello studio
sottolineano che molte serie rendono
arduo staccarsene perché sfruttano
l’effetto cliffhanger, cioè facendo finire
Mondadori Portfolio
Focus | 155
Psiche
FELICITÀ
RABBIA
IN QUALI PAURA
PARTI DEL
CORPO RABBIA
SENTIAMO LE
EMOZIONI?
PAURA
L
a rabbia la percepiamo nel busto, nella testa e
negli arti superiori; la paura ci coglie al petto e
alla pancia, l’amore lo sentiamo dalle cosce in
su, mentre la felicità pervade ogni centimetro qua-
drato del nostro corpo. Questi e altri 96 stati d’animo
o sensazioni (come disgusto, tristezza, sorpresa, de- AMORE
pressione, orgoglio e vergogna) sono stati oggetto di
uno studio condotto dagli scienziati dell’Università
di Turku, in Finlandia.
REAZIONI COMUNI. L’equipe di studiosi ha sottopo-
sto 701 persone a un esperimento che facesse loro vi-
vere sensazioni differenti, servendosi della visione di
immagini o filmati di vario tipo, o tramite esperienze
sensoriali e di socialità. Al termine dell’esperimento,
i partecipanti hanno risposto a un questionario indi-
cando le zone del corpo che sentivano “risvegliarsi”
o “sopirsi” a seconda di quanto appena vissuto. L’a-
nalisi dei risultati ha mostrato una coerenza tale da
consentire agli studiosi di creare delle vere e proprie
“mappe” corporee delle emozioni umane. S.V.
LA MAPPA
Nel disegno, le
sensazioni emotive
che colpiscono
precise zone del
nostro corpo.
Shutterstock (2)
Shutterstock
Focus | 157
Le scuole entrano in redazione
Academy
Il sapere visto da vicino
Dopo il tutto esaurito della scorsa edizione dell’Academy
di Focus rivolta alle scuole superiori, sono già tante
le prenotazioni per l’anno scolastico in corso.
Un’esperienza di successo per gli studenti e per noi.
I APPUNTAMENTO II APPUNTAMENTO III APPUNTAMENTO IV APPUNTAMENTO
LA RIUNIONE L’IDEAZIONE DI UN LA RICERCA LA COPERTINA,
DI REDAZIONE ARTICOLO E LA FOTOGRAFICA E I PODCAST
RICERCA DELLE FONTI L’IMPAGINAZIONE E IL MONDO DIGITALE
Le scuole
entrano in
redazione
Academy
Le Domande&Risposte dei ragazzi
che hanno partecipato al progetto.
Classe 2 AL - Liceo Istituto Bortolo Belotti - Bergamo
Perché il detto
“rompere le
scatole” arriva
dalla Grande
guerra?
U n modo di dire molto comune
è “rompere le scatole”, con il
significato di causare disturbo e suscitare
inutili problemi. Il detto risale al periodo
della Grande guerra, quando, prima di
Mondadori Portfolio
Focus | 159
novità
160 | Focus
Classe 2 A Liceo Scientifico Statale Albert Einstein - Palermo
Cosa c’entra il Re Sole con le posizioni dei ballerini?
L uigi XIV, grande appassionato di balletto, nel
1653 interpretò il dio Apollo nel Ballet Royale de
la Nuit, ruolo che gli valse l’appellativo di “Re Sole”.
Il Re Sole considerava la danza un’altissima forma
d’arte e una disciplina destinata all’educazione dei
ceti altolocati. Fondò così, nel 1661, l’Académie
Royale de Danse per controllare e codificare
la tecnica della danza di corte e teatrale, e per
riorganizzarne la terminologia.
Ai membri dell’Académie fu affidato un compito
di grande importanza: inventare un metodo
di notazione della danza che fissasse passi e
movimenti. Furono i maestri Feuillet, il quale
coniò il termine “coreografia”, e Beauchamps a
individuare un codice di rappresentazione dei passi
che ebbe enorme successo in tutta Europa, tanto
da rendere il francese la lingua ufficiale di questa
raffinata forma artistica. Ancora oggi nella danza
classica vengono utilizzati 5 passi (Pliè, Battement,
Arabesque, Rond de jambe, Pas de bourrée) e 5
posizioni ideati dall’Académie del Re Sole.
Giuseppe Mazzara, Miriam Mercurio, Luca
Monastero, Orazio Monastero, Giulia Mulone,
Angelica Pollicino, Salvo Rinaldi, Francesco Riolo,
Getty Images
In che cosa
i Neanderthal
erano diversi
dai Sapiens?
V issuto tra 350.000 e 40.000 anni fa
e diffuso in Europa e Asia, Homo
neanderthalensis rappresenta il nostro
“cugino” più prossimo. Gli studi sui
resti fossili sinora ritrovati ci dicono che
H. neanderthalensis era dotato di uno
scheletro molto robusto, una cassa
toracica più ampia ma più breve e una
Mondadori Portfolio
Focus | 161
novità
Shutterstock
Francia Hellequin, in Germania Holle
Konig, in Inghilterra Herla king e in Italia...
Le sue origini sinistre tendono a
condizionare il pensiero di coloro che e arguto. Poiché le sue origini tuttavia non Marta Covello, Mary Kirstin Joy Llabore,
tentano di definire la vera indole di rivelano un’indole buona, non ci sarebbe Francesca Le Pera, Marco Lucanto,
Arlecchino, che è conosciuto come una vera ragione per cui debba essere Bruna Vittoria Mangini, Fabio Marano,
un personaggio buffo, dal carattere considerato tale e, quindi, lo si può forse Francesco Mingrone, Alessandra Pasqua,
stravagante e scapestrato, un burlone definire più cattivo che buono. Marta Pino, Luigi Pirillo, Giulia Scarpelli,
vivace, sempre affamato e a tratti scaltro Lorenzo Baldo, Chiara Lucia Carbone, Andrea Sconza
162 | Focus
Classe 3 N - Liceo Scientifico Nomentano - Roma
A che cosa deve il suo nome il Circolo Polare Artico?
I l Circolo Polare Artico è l’insieme delle
regioni che si affacciano sul Mar Glaciale
Artico e registrano temperature di +10 °C
nei mesi più caldi. Dunque l’Artico non è
una zona separata, poiché comprende
porzioni dei continenti americano ed
eurasiatico. La parola Artico viene dal
greco arktikòs, che significa “vicino
all’Orsa Settentrionale”: la parola arktos,
infatti, significa proprio orso. Il nome si
riferisce sia alla costellazione dell’Orsa
Maggiore, nell’emisfero settentrionale
della volta celeste, sia alla costellazione
dell’Orsa Minore che contiene la
Stella Polare, stabilmente fissa al nord
geografico, secondo la percezione
umana. In geografia, la parola Circolo
indica l’area che delimita la calotta
della Terra entro la quale si verifica per
un periodo variabile il fenomeno della
permanenza del Sole sull’orizzonte
per più di 24 ore. L’aggettivo Polare si
riferisce sia al Polo sia ai Poli della Terra.
Beatrice Silvestrini, Caterina Nicoletti,
Natalia Montesanti, Mercy Adeboga,
Andrea De Leonardis, Luca Pappalardo,
Shutterstock
Lorenzo Gatto, Valerio Biondi,
Gabriele Donati
Focus | 163
MY FOCUS
a cura di Raymond Zreick
[email protected]
facebook.com/focus.it
twitter.com/focus_it
instagram.com/focus_ita
Spalle
coperte
Gioia Guerra
Ibis sacro (Threskiornis
aethiopicus) a Bondeno
(Ferrara): uno o due?
Focus | 165
MY FOCUS Le foto dei lettori
Antonino Firriolo
Palermo: scorcio
di Cefalù con
la sua spiaggia.
INVERNO
Tracce
Giacomo Barigelli
Monte Cucco (Perugia):
di freddo
i pascoli sopra le nuvole.
166 | Focus
Note di colore cercansi,
mentre corriamo
incontro alla primavera
slvpla67
Notturna su
Bagolino,
Brescia.
Andrea Sguerzo
Bosco sul monte
Punta Almana,
Brescia: una finestra
sul Lago d’Iseo.
Luca Stefanon
Sul delta del Po.
Focus | 167
MY FOCUS Le lettere dei lettori
ORGOGLIOSAMENTE
ANACRONISTICO NEL 1997 AVEVATE PREVISTO IL COVID-19
ESTINZIONI ITALIANE
Risponde Vito Tartamella, giornalista Abies nebrodensis, Rhamnus lojaconoi, circa 5 m. Il Ranno di Sardegna
di Focus. Rhamnus persicifolius, Sorbus (Rhamnus persicifolius o persicifolia) è
Secondo la lista più aggiornata, tenuta busambarensis e Zelkova sicula. un piccolo albero di 3-5 m caducifoglio,
dal Botanic Gardens Conservation Il citiso delle Eolie (Cytisus aeolicus) è diffuso soprattutto nel Nuorese.
International (Bgci), nel nostro Paese una pianta della famiglia delle
oggi sono 6 le specie arboree a rischio Fabaceae, ed è endemica delle isole di CONSIDERAZIONI RAGGELANTI
di estinzione: la situazione è migliore Vulcano, Alicudi e Stromboli. Può SUL RISCALDAMENTO GLOBALE
rispetto al periodo in cui scrivemmo raggiungere gli 8-9 metri di altezza. Una domanda: chi vogliamo salvare, il
l’articolo (settembre 2021), quando L’abete dei Nèbrodi o abete delle Pianeta o noi stessi e le future
erano 8. Madonie (Abies nebrodensis) è un generazioni umane? Ecco una cosa
La lista attuale indica piante originarie albero della famiglia delle Pinaceae: è che sorprenderà: il Pianeta non ha
di Sicilia e Sardegna: Cytisus aeolicus, rimasta una trentina di esemplari. Il bisogno di essere salvato! Troverà il suo
Rhamnus lojaconoi è un albero alto equilibrio con o senza il genere umano,
8-10 m tipico delle Madonie. del quale, però, probabilmente farebbe
I NOSTRI ERRORI Il sorbo di Rocca Busambra (Sorbus a meno, se potesse dire la sua. Quanto
FOCUS 350, dicembre 2021, pagina busambarensis) è un piccolo albero di potremo ancora rimanere sulla Terra,
108: Federico II di Svevia è nato nel 4-7 m d’altezza della famiglia delle centomila, duecentomila, trecentomila
1194, non nel 1154. Rosacee. Sono rimasti pochi esemplari anni? Quando alla fine saremo svaniti,
FOCUS 351, gennaio 2022, pagina nella Sicilia Centro-occidentale. La al Pianeta rimarranno altri quattro
164: Plutone è stato scoperto nel zelkova siciliana (Zelkova sicula) miliardi di anni per leccarsi le ferite,
1930 da Clyde Tombaugh, non da appartiene alla famiglia delle Ulmaceae sempre che non appaia un’altra forma
Percival Lowell, morto nel 1916. ed è endemica dei Monti Iblei (Sicilia di vita cosiddetta intelligente.
Sud-orientale). È un arbusto alto fino a Cassie Zapffe
PROBLEMI
ARTICOLARI ?
Ciascuno di noi, nel corso della vita, è stato colpito DOLOFREN di Naturando è il frutto di questa
da problemi articolari a carico di ginocchia, ricerca. Agisce sia sui fastidi che sulle cause dei
caviglie, spalle, anche... disturbi. Oltre all’integratore alimentare, la linea
Il passaggio da un fastidio a un disturbo più serio è composta dal gel per massaggio e dal nuovo
può essere connesso alle alterazioni della struttura dispositivo medico Dolofren Patch.
della cartilagine.
Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha focalizzato In Erboristeria, Farmacia
e Parafarmacia
l’attenzione su nuove sostanze funzionali in grado
di supportare il benessere delle cartilagini.
riportate sulle confezioni
Leggere le avvertenze
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a cura di Sabina Berra
23
Dal
febbraio
A Palazzo Reale
a Milano,
Tiziano e
l’immagine della
donna.
Focus | 171
CARTELLONE
Incontri al museo per parlare di fauna.
On line su Facebook e in presenza STORIA
una serie di appuntamenti con
studiosi ed esperti sul monitoraggio Non solo romanzi
degli animali. Torino, fino all’8 maggio, alla Gam,
www.muse.it Carlo Levi. Viaggio in Italia: luoghi e
volti. I dipinti dell’autore di Cristo si è
fermato a Eboli.
INCONTRI www.gamtorino.it
24
Fino al
Consonni, docente del Dipartimento coltivarono la propria identità.
di energia del Politecnico di Milano. meis.museum
Nella rassegna di conferenze
“I Venerdì della scienza”.
https://bit.ly/3AJy3DJ FESTIVAL
Identità Galleria d’arte on line
Venezia, il 10 marzo, al Teatrino di
Palazzo Grassi, Hybris. Ibridi e mostri
Trento, dal 2 al 6 marzo, il Trento art
festival. Un festival organizzato aprile
nella cultura antica, moderna e soltanto on-line. Con opere d’arte di A Chiasso, il treno
contemporanea: dalle chimere ai artisti giovani. nell’arte e nella grafica
cyborg. In collaborazione con http://trentoartfestival.it pubblicitaria.
l’Università Ca’ Foscari.
www.palazzograssi.it
FOTOGRAFIA Mario Dondero a Cecilia Mangini
Tutto sui fulmini illustrano il mondo di Pasolini: Roma,
Firenze, il 13 marzo, al Museo Obiettivo Pasolini le borgate, il corpo, il cinema, la
Galileo, Pieno o vuoto? Fulmini e Genova, fino al 13 marzo, a Palazzo poesia e altri temi.
scintille! Fra macchine pneumatiche Ducale, Pier Paolo Pasolini - Non mi https://palazzoducale.genova.it
ed elettrostatiche. Un viaggio nel lascio commuovere dalle fotografie.
mondo dell’elettricità. Oltre cinquanta fotografi, da Letizia Capire la Cina
www.museogalileo.it Battaglia a Elisabetta Catalano, da Milano, fino al 3 luglio, al Mudec,
SUCCEDE A FICO
Alla scoperta dei formaggi.
Fico, il parco da gustare a Bologna, anche per marzo propone i gustosi IL PARCO DA GUSTARE
FicNic, i picnic sotto la vigna al coperto del parco: il 5 e il 6 marzo. Il
protagonista di questo mese nel parco del cibo per eccellenza sarà il
formaggio, celebrato tutti i sabati con il “rito” di apertura in diretta di una
forma di Parmigiano Reggiano. A questo suggestivo spettacolo “gustoso”,
il 19 marzo, in occasione della Festa del papà, si aggiungerà il laboratorio di
falegnameria per imparare a costruire la torre ideata da Maria Montessori, la
celebre pedagogista (anche medico e neuropsichiatra infantile), adatta a far
giocare i piccoli ospiti.
La coppia perfetta. Un formaggio però “migliora” se mangiato
sorseggiando il vino adatto. Si potrà ricercare il proprio abbinamento
personale curiosando tra i vini che si potranno assaggiare sabato 26 e
domenica 27 marzo: Fico ospiterà infatti la seconda edizione di “Bologna in
vino”, con cantine provenienti da tutte le regioni d’Italia.
Prenota i tuoi eventi su: www.fico.it
172 | Focus
CARTELLONE
PER I PIÙ PICCOLI
Henri Cartier-Bresson: Cina 1948/49 Bisogna continuare a studiarli e Notre-Dame virtuale
- 1958. I due reportage fotografici imparare a conviverci. Parigi, all’Espace Grande Arche a La
cinesi del celebre fotografo. Défense, Eternelle Notre-Dame.
Raccontano la storia della Cina in quel Un viaggio virtuale nella storia della
decennio di grandissimi cambiamenti. FOCUS TV cattedrale parigina.
www.mudec.it www.eternellenotredame.com
I grandi disastri
Dall’11 marzo, Indagini ad alta quota. A tu per tu con Stilton
LIBRI L’ultima, elettrizzante stagione della Milano, fino al 20 marzo, alla
serie documentaristica che Fabbrica del Vapore, Geronimo Stilton
Amici e nemici ricostruisce le cause dei grandi Live Experience. Si può stare in
Barbara Gallavotti, Confini invisibili disastri della storia del volo. compagnia, grazie alla realtà virtuale,
(Mondadori). Su batteri, virus e https://www.mediasetplay. del topo più famoso d’Italia.
microrganismi alleati e nemici. mediaset.it/focus www.geronimostiltonexperience.it
RIVOLUZIONI AL PARCO
The R-Evolution Park è un’esperienza tra reale e
virtuale che si potrà sperimentare a Milano, nei
week-end a partire dal 19 marzo, ai Giardini Indro
Montanelli. Di che si tratta? Usando la realtà
virtuale, i visitatori potranno esplorare le diverse
fasi dell’evoluzione della vita sulla Terra, insieme a
una guida scientifica che li accompagnerà in una
passeggiata nel parco. Il percorso è in sei tappe,
mirate all’osservazione del mondo da nuove
prospettive, e permette così di comprendere gli
effetti del cambiamento climatico e l’impatto delle
nostre azioni sugli ecosistemi. Un viaggio nel
tempo e un’avventura a tema scientifico, da vivere
a 360° grazie ai visori per la realtà virtuale ma
immersi nella natura.
Il tutto realizzato con il supporto scientifico di Wwf
Italia. Per maggiori informazioni e per prenotare
PER I
una visita a prezzo scontato: www. LETTORI DI
therevolutionpark.it
Le prevendite dei biglietti partiranno
da inizio marzo
10%
di sconto con
il codice
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174 | Focus
www.newnordic.it
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Il percorso
della vitalità
GIOCHI
21 ORIZZONTALE
CruciFocus Oltre a essere scrittore di numerosissimi romanzi e racconti, nonché di
Tema del mese:
scrittori di fantascienza opere di divulgazione scientifica, questo autore è stato anche consulente
per la famosa serie tv Star Trek. Questa collaborazione, però, non nacque
sotto i migliori auspici: l’autore, infatti, entrò in contatto con Gene
Roddenberry, il creatore della serie, dopo aver pubblicato una recensione
piuttosto sfavorevole in cui criticava l’inaccuratezza delle
rappresentazioni fantascientifiche. Roddenberry gli scrisse per difendersi,
24 ORIZZONTALE sottolineando delle imprecisioni nella recensione. Da qui iniziò una
Incontrare la propria corrispondenza tra i due che portò anche alla collaborazione sul set.
anima gemella in una
libreria può essere 5 VERTICALE
considerato un Tra le molte opere
beneficio del mestiere, per cui questo autore
per uno scrittore. Così è passato alla storia
infatti successe ce n’è una che ha
all’autore di Fahrenheit rischiato di non
451, ma non nel modo venire mai alla luce:
romantico in cui si si tratta di Parigi nel
potrebbe immaginare: XX secolo, un
la sua futura moglie, romanzo del 1863 e
infatti, vedendolo che fu pubblicato
entrare con un lungo solo nel 1994.
impermeabile in una Presentato al suo
giornata di sole, si editore dopo il
convinse che si trattava successo di Cinque
del responsabile dei settimane in pallone,
taccheggi avvenuti nel venne suggerito di
negozio in cui lavorava. aspettare vent’anni
Dopo averlo pedinato prima di pubblicarlo,
per un po’, lo fermò per dato che la trama era
chiedergli cosa molto cupa.
cercasse; i due Messo il manoscritto
iniziarono a in cassaforte, fu
chiacchierare e... si ritrovato da un
sposarono l’anno pronipote solo
successivo! nel 1989.
176 | Focus
Catena di parole a tappe
Ricostruisci il giusto ordine della
1) AGENTE SEGRETO
catena, di cui ti forniamo solo alcuni Questo strano messaggio nasconde una data precisa. Quale?
anelli. L’elenco delle parole da
concatenare è qui sotto in ordine La data della prossima missione è indicata a metà:
alfabetico.
GIOCHI VELA DITA CINEMA QUESTA MARINA ZONA
ANNO U LT I M A
ARGENTINA
CACCIA 2) AGENTE SEGRETO
COLPI Sai decifrare questo messaggio per capire chi è il tuo prossimo contatto?
GRAZIA
KENDOKU
GROSSA
BAGNO Lo schema è suddiviso in zone (gabbie) di varia forma e 2: 6x
dimensione, che possono essere caratterizzate da un
GRUPPO numero (risultato) e da un segno aritmetico (+, -, x, :).
Riempi ogni schema con i numeri da 1 a 4 (A), da 1 a 5
LU CE (B) e da 1 a 6 (C) in modo tale che:
4+
MAGNETICA • in ogni riga e in ogni colonna i numeri siano tutti diversi;
• in ogni gabbia – in base al segno aritmetico indicato – 3+
MISTO combinando i numeri inseriti si ottenga il risultato.
NAPOLI Attenzione: NON è detto che A
all’interno di una gabbia
NOCCIOLO 24x 36x 14+
i numeri siano tutti diversi.
PERDERE
4x 30x 12+ 24x
PESCA
MARADONA
8+ 1- 4- 3:
SABBIA
SANGUE 13+ 16x 2- 144x 9+
SPIAGGIA
6x 24x 16+
TEMPESTA
11+
TESSERA
TURCO B C
VESUVIO
VOCE Sfoglia Focus
VULCANO VUOTO e scopri in quale
articolo hai
già visto questo
particolare
Le soluzioni dei giochi sono a pagina 178
Focus | 177
SOLUZIONI
I giochi sono a pagina 176
178 | Focus