Terra e Mare
Terra e Mare
Terra e Mare
- Civiltà Potamica: lungo i fiumi (Nilo, Tigri ed Eufrate), rapporto con l’Acqua molto semplice,
legato all’irrigazione per la fertilità e poca navigazione. L’Acqua è un Oggetto Utile per.
- Civiltà Talassica: utilizzo del mare interno (Impero Romano, fino a Venezia). La seconda è padrona
del Mediterraneo dal 1000 al 1500. La capacità di andare in mare si restringe a piccoli spazi
marittimi.
- Civiltà Oceanica: svolta del 1500, una prima Globalizzazione. Lui l’associa allo sviluppo dei Popoli
Germanici (in quanto tedesco!).
Questa è l’unica Civiltà che può essere considerata figlia del mare. Venezia, per esempio, gode di una
posizione costiera favorevole per il mare, ma non vive sul mare; la Civiltà Oceanica sposta la sua intera
esistenza sul mare. Venezia utilizzava navi chiamate Galee, a remi, a vela quando c’è il vento a poppa
(capacità di impegnare il mare ridotta). Inoltre, fa constanti fermate. Anche la guerra fatta sul mare, di cui
Lepanto 1571 è l’ultimo esempio, è ancora quella dei romani; un trasferimento della guerra terrestre ma fatta
in mare, arrembaggio e speronamento.
La svolta della modernità avviene nel ’500 dagli Olandesi, che è la Vela Quadra, che permette di
muoversi principalmente grazie alle vele. L’elemento tecnico cambia l’interna prospettiva. Posso andare
in mare per giorni ed impegnare l’alto mare. Da notare la vittoria delle piccole navi inglesi contro
l’Invincibile Armada spagnola del 1588. Ancora, l’invenzione della Bussola è decisiva per la navigazione a
grandi distanze. Essa è inventata in Italia, ma diventa decisivo come strumento solo con gli olandesi nel
1500. Cambia la visione generale del Mondo e quindi cambia anche la visione dell’uomo di usare
diversamente gli oggetti e le conoscenze passate.
L’Elemento Fenomenologico fondamentale per la nascita della marittimità moderna, con la nascita di
una potenza esclusivamente marittima come l’Inghilterra, è la capacità di allontanarsi dalle Coste; il
Mare assume una dimensione autonoma, che non ha nulla a che vedere con la Terra.
Il Mito della Balena
Schmitt fa riferimento all’Autore di Moby Dick del 1851, Malville, considerato l’Omero del Mare. Per
lui si assiste al Canto del cigno di un’epoca, la fine di un mondo, fatto di Capitani che vanno in mare con
solo le loro braccia e il loro ingegno. Il libro parla di un Mito, una lotta fra l’uomo e la Bestia. Simile alla
lotta fra Teseo e il Minotauro, con l’uomo che filosoficamente sopprime la sua parte animale e fonda la città
di Atene. Anche per la Balena, la vittoria sul mostro, rappresenta la possibilità di fondare un'altra epoca. La
caccia alla Balene è possibile solo nella modernità, perché vanno inseguite per giorni negli Oceani; è
necessario quindi un miglioramento tecnologico. Il baleniere non è un pescatore, in quanto il primo è un
cacciatore che vive in mare e per il mare, mentre il secondo sta sulla costa (simpatico il fatto che invece la
balena non sia un pesce, ma un mammifero!).
Il Mito della pirateria
Corsari (combattente del mare legato a un Signore) e i Pirati, partecipano alla nuova epopea marittima
(1550-1713) come parte in causa nella guerra marittima tra Spagna e UK. Per Schmitt, la stessa UK ha
fondato il suo potere su un capitalismo di rapina con in vari corsari. L’epopea dei pirati finì grazie al
definitivo trionfo dello Stato Moderno, che non concepiva l’esistenza di un belligerante senza bandiera.
Regole di Rispetto: Ora, fra gli Stati europei, vigono delle regole anche in battaglia; regole che non valgono
per i territori extra-europei. È un rispetto formale. Questo per lasciare questi territori liberi di essere
appropriati. Queste stesse regole fanno sparire i Pirati!
In questo spazio, avviene la contrapposizione fra Terra e Mare.
La rivoluzione spaziale della modernità
Fra il XVI e il XVII secolo, avviene quella che Schmitt definisce la Rivoluzione spaziale per eccellenza, in
primis con la Scoperta dell’America, che aumenta esponenzialmente e la disponibilità di espansione
coloniale spaziale. Muta l’immagine globale, ma anche astronomica del nostro pianeta (sferico, che ruota
intorno al sole). Inoltre, l’elemento spaziale più importante è che questo mondo è posizionato in uno Spazio
Cartesiano Vuoto e Infinito. Un territorio viene “scoperto” quando si annuncia una nuova concezione dello
spazio: la visione dà senso alle cose osservate.
L’epoca delle scoperte può essere definita meglio come epoca della conquista europea di terra! C’è una
gerarchizzazione dello spazio: gli Stati europei e le colonie.
Il dilemma polinesiano e l’Inghilterra
Gli inglesi non hanno mai avuto rivali, ma non sono stati l’unico popolo del mare; vedi i polinesiani. Ma, ad
esempio, i polinesiani differiscono dagli inglesi proprio perché il loro rapporto con il mare non configura
nessuna rivoluzione spaziale, perché non è globale. La marittimità inglese invece, è piena perché si esercita
globalmente.
L’isola è sradicata, un centro mobile di un impero mondiale frammentariamente diffuso in tutti i continenti:
essa può addirittura trasferirsi in India! Tuttavia, l’UK è anche Terra, ossia deve rispettare taluni aspetti dei
rapporti sovrani.
La fine dell’UK come potenza marittima: avviene nell’800, proprio sull’ottica del loro stesso successo
industriale. Dopo la Guerra di Crimea del 1855, non si useranno più i vascelli, ma la nave a vapore. Il
cambiamento fondamentale non permette più il rapporto diretto fra uomo e mare, senza che il mare stesso
selezioni i suoi dominatori.
Calvinismo e Marittimità
Ugonotti francesi, olandesi e puritani inglesi sono attratti dalle energie marittime. Cosa unisce i due
fenomeni? Un senso di radicalità, che porta a rinnegare un mondo vecchio in vista del nuovo. Il nuovo
mondo non è solo quello fisico delle Americhe, ma anche quello del mare, che ha assunto autonomia dalla
terra.
La Francia, che aveva scelto di andare il mare, proprio con la Notte di San Bartolomeo e la sconfitta degli
Ugonotti, la vita marittima francese decade; al di là delle varie imprese coloniali che avverranno.
Schmitt legge Mahan
Lo legge con interessa, ma non è d’accordo con lo sforzo di Mahan di salvaguardare il senso della
marittimità anche nell’epoca delle macchine.
La fine della modernità: 1914
La tecnica distrugge la distinzione netta tra Terra e Mare. L’invenzione dell’arma aerea produce un’autentica
rivoluzione spaziale. La modernità iniziava trovando uno spazio vuoto del mondo, ma ora questo spazio è un
campo di forze: non è il mondo a essere nello spazio, bensì è lo spazio a essere nel mondo.
LEZIONE 18/10/2021
GUERRA SU MARE
Corsari e pirati sono due cose diverse ci troviamo tra il 1550 e il 1713 il corsaro ha una legge ed è la
legge della lettera di corsa che gli viene concessa da un sovrano. Il corsaro si chiamo così perché fa la guerra
di corsa per conto di un proprio sovrano. I pirati invece agiscono senza una bandiera sulla propria testa il
pirata diventa una sorta di nemico assoluto (secondo Schmidt) in quanto ad esso non si applicano i parametri
della legge essendo il pirata un fuorilegge. Dunque, il pirata viene considerato il nemico del popolo.
Pertanto, ciò che è al di fuori della sovranità del principe (quindi il pirata) deve essere combattuto e per
questo gli si fa la guerra (guerra senza quartiere).
Tra gli stati europei vigono delle regole di condotta reciproca che non valgono nei confronti dei territori
extraeuropei schema fondamentale del nomos dello spazio moderno per Schmidt. Questo perché questi
territori extraeuropei non vengono considerati al pari della civiltà europea e pertanto sono liberamente
appropriabili. Ed essendo appropriabili non valgono nei loro confronti le cautele della legge (epoca della
conquista da parte europea).
Tutto questo schema della modernità non può essere completo senza considerare la contrapposizione tra terra
e mare (all’interno dello spazio politico europeo).
La modernità non può essere compresa senza analizzare il ruolo delle colonie intuizione di Schimdt nel
Nomos della Terra.
CALVINISMO E MARITTIMITA’
Il calvinismo e la marittimità in qualche modo si incontrano a fine XVI secolo, in quanto ugonotti francesi,
olandesi e puritani inglesi vengono attratti dalle energie marittime. Questi due fenomeni – marittimità e
calvinismo – vengono uniti da un senso di radicalità, che porta a rinnegare il vecchio mondo in vista del
nuovo. Il nuovo mondo non è più solo quello fisico delle Americhe, ma anche quello del mare, il quale ha
assunto autonomia dalla terra.
INGHILTERRA
Schmidt definisce l’Inghilterra così Una piccola isola situata al margine nord-occidentale dell’Europa
diventò così, volgendo le spalle alla terraferma e decidendosi per il mare, il centro di un impero mondiale. In
quanto pesce, l’Inghilterra vedeva la terra dal mare: la terraferma è una costa nella mentalità inglese. Così,
l’isola si sradica, diventa un centro mobile di un impero mondiale frammentariamente diffuso in tutti i
continenti, addirittura in India. Tuttavia, anche l’Inghilterra è terra, ossia deve rispettare taluni aspetti dei
rapporti sovrani.
Questa idea di Schmidt è complementare all’idea di marittimità che egli ha.
Ma quando finisce l’Inghilterra? L’Inghilterra come potenza marittima finisce nell’800 con la nascita della
nave a vapore. La nave a vapore comporta un cambiamento fondamentale perché non comporta più quel
rapporto diretto tra uomo e mare. Da grande pesce la Gran Bretagna si trasforma in macchina, mutando il
rapporto dell’uomo con il mare. Il fatto che la Gran Bretagna sia diventata una potenza industriale è stato
quindi l’elemento che ha portato alla sua fine come mera potenza marittima. Svanisce così l’elemento che
aveva fatto grande l’Inghilterra.
Spariva così la figura del corsaro, mentre i pirati conservavano il romanticismo dell’autentico uomo di mare.
Inoltre, ciò pone fine all’ordine romantico del mare.