Susini, Epigrafia Romana
Susini, Epigrafia Romana
Susini, Epigrafia Romana
X, 1: *Epigrafia romana
2: Iscrizioni parietali pompeiane
3: *Paleografia latina
*Volumi pubblicati
GUIDE ALLO STUDIO DELLA CIVILTÀ ROMANA
dir. da S. Calderone e S. D'Elia
X, 1: EPIGRAFIA ROMANA
Questa raccolta organica di Guide allo studio della
Civiltà romana si collega idealmente, e in parte sostan-
zialmente, alla ben nota Guida, in due volumi, diretta da
V. Ussani e F. Arnaldi (1958 2 ). Come quella, ma con
mole editoriale più lieve, per essere la materia ripartita
in più volumetti, e con più vigile sguardo alle esigenze
della scienza storica, filologica e archeologica moderna,
queste Guide (alla cui ideazione ha ancora collaborato il
compianto Amico Francesco Arnaldi) vogliono essere stru-
mento agile, e al tempo stesso sicuro, per chi voglia avvi-
cinarsi ai meccanismi ideali e pratici, che ressero le strut-
ture del più vasto e vivo e complesso organismo del mon-
do antico; sl complesso, da far dire ad Aristide: tutti gli
altri imperi dominarono come su corpi senz'anima, Roma
sola su delle città vive.
S.C. - S.D'E.
EPIGRAFIA
ROMANA
DI G. C. SUSINI
JOUVENCE
© 1982 SOCIETA EDITORIALE JOUVENCE a r.I.
00191 Roma - Via Castelfranco Veneto, 88 - Te!. 06/3277521
Questo libro è una guida - una chiave di lettura -
alle iscrizioni romane: si propone di esporre alcuni pro-
blemi ed un profilo dei valori che l'epigrafia restituisce
come storia della comunicazione umana nell'età dei ro-
mani. Non è quindi un manuale, non rifà il Cagnat, clas-
sico e intramontabile, non sostituisce le altre recenti trat-
tazioni della disciplina. Bibliografia ed esempi sono orien-
tativi, e intendono rappresentare la realtà di un patrimo-
nio pluriepocale prodotto in territori culturali diversi.
Si è dato certamente più spazio a qualche aspetto del-
l'epigrafia romana rispetto alle trattazioni tradizionali,
per conoscere meglio la storia del lavoro umano e per
avvicinare di più quelle iscrizioni che furono la storiogra-
fia della gente qualunque o di quegli uomini che si cre-
devano qualcuno, ma non avevano altro che la pietra per
far conoscere la loro memoria: Lapidem, quem reproba-
verunt artifices, hic factus est in caput anguli (Luca, 20,
17).
Una dedica di questa summa - e un ringraziamento
- potrebbe indicare colleghi di ogni paese, e di ogni
professione culturale (si impara, più o meno, da tutti),
nonché i collaboratori impareggiabili della scuola di Bo-
logna e delle Romagne. Ma di nome voglio ricordare solo
alcuni maestri scomparsi, famosi o invece del tutto igno-
ti: Giorgio Cencetti, Elvezia Cantele, Eleuterio Maran-
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Epigrafia romana
B
AVVERTENZE E ABBREVIAZIONI
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lO
PARTE PRIMA
LE ISCRIZIONI ROMANE
l. L'EPIGRAFIA
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L'epigrafia
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L'epigrafia
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2. LE ISCRIZIONI ROMANE:
CARATTERI E TASSONOMIA
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Le iscrizioni romane
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Le iscrizioni romane
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Le iscrizioni romane
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3. TRASMISSIONE E TRADIZIONE
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Trasmissione e tradizione
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Trasmissione e tradizione
romane, mentre già alla metà del sec. XIV gli esempi
della romanità erano oggetto di attenzione culturale e ve-
nivano assunti come simboli della rinascita civile: si pensi
all'episodio della esposizione al popolo di Roma della
tavola bronzea della lex de imperio di Vespasiano, voluta
da Cola di Rienzo.
In questo clima di riscoperta dell'antichità operano
i primi raccoglitori di sillogi epigrafiche, Nicolò Signorili
e Poggio Bracciolini, e i trascrittori di testi copiati diret-
tamente dai monumenti: forse il più noto tra questi è il
mercante anconetano Ciriaco dei Pizzicolli, segulto ed
imitato da molti altri, tra i quali si ricordano - anche
per i preziosi disegni che corredano le loro opere e le
loro schede - Giovanni Marcanova, Fabrizio Ferrarini,
frà Giovanni Giocondo da Verona. Viene il tempo delle
grandi scoperte in ogni luogo del mondo antico (alla
metà del XVI secolo, il testamento di Augusto, o Res
gestae, ad Ankara), mentre si giunge alla costituzione del-
le prime collezioni: tra queste sta a sé il caso di Roma,
dove le raccolte ecclesiastiche e patrizie sono molto nu-
merose e dove anche i pontefici assecondano spesso que-
sto risveglio di interesse per il patrimonio dell'antichità
con provvedimenti volti alla tutela dei monumenti. Verso
la metà del XVIII secolo Scipione Maffei istituisce a Ve-
rona il primo lapidario pubblico, dove le iscrizioni erano
sistemate secondo un'organica classificazione. Analoga
funzione anche didattica assolvono le collezioni che si
vanno formando presso le accademie e gli studi universi-
tari. Al Maffei spetta il merito di un primo moderno
manuale, l'Ars critica lapidaria; tra Sette e Ottocento an-
che nuove scoperte accompagnano la fondazione sistema-
tica della scienza epigrafica: si citino almeno le nuove
tavole degli atti degli Arvali, studiati da Gaetano Marini
(1795) e i fasti consolari, a lungo indagati da Bartolomeo
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Trasmissione e tradizione
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Trasmissione e tradizione
sul frontone della stele bolognese dei Corneli (CIL, XI, 735):
la scena si recupera da C. C. MAI.VASIA, Marmora felsinea,
Bononiae 1690, p. 57.
L'impiego del laser per la decrittazione di testi erasi è
annunciato da R. CHEVALLIER, << Epigraphica », XLII (1980),
p. 230.
Qualche esempio di palinsesti e di aggiunte, inserzioni,
interpolazioni in età antica: H.-G. KoLBE, Ein Inschrift-pa-
limpsest republikanischer Zeit aus dem Fortunaheiligtum von
Praeneste, Ep. Studien, 5 (1968), pp. 165-176, tavv. 15-17;
SusiNI, Scrittura ed onomastica: due tecniche e due epoche
in un'iscrizione arcaica bobiense, « Epigraphica », XXVIII
(1966), pp. 95-100; il celebre graffito di Orgeno su una stele
funeraria parmense, sul quale SusiNI, Homm. Grenier, Bru-
xelles 1962, pp. 1449-1453, ed « Epigraphica », XXVI (1964),
pp. 81-85, nonché A. DEGRASSI, « Mem. Linc., Se. mor. », s.
VIII, XI (1963), pp. 161-163 = Scritti vari, III, pp. 28-31,
e CongrEp, V, Cambridge, Oxford 1971, p. 167 = Scritti
vari, IV, p. 60; sul medesimo monumento anche R. EGGER,
« Anz. Oesterr. Akad. Wissensch., Phil.-hist. Kl. », 105,
(1968), pp. 283-294, e C. B. PASCAL, « Epigraphica », XXXI
(1969), pp. 73-78, e nuovamente ibid., in pubbl.; esempi
realmente paradigmatici dei fenomeni in questione, connessi
alla tematica degli emendamenti e del confronto tra culture
diverse, sono raccolti da A. DoNATI, Tecnica e cultura dell'of-
ficina epigrafica brundisina, Faenza 1969 (cf. J. :MALLON,
« Scr. e civ.», 2, 1978, pp. 35-43); un altro esempio da Dro-
beta, nel museo di Tumu Severin, IDR, II, 21. Sui fenomeni
generali della riutilizzazione di monumenti nell'antichità, vd.
infine H. BLANCK, Wiederverwendung alter Statuen als Eh-
rendenkmaler bei Griechen und Romern, Roma 1969, e per
l'erasione e la reincisione delle iscrizioni, P. DESIDERI, Dione
di Prusa, Messina-Firenze 1978, p. 169, nota 15; il caso del-
l'aggiunta di un teonimo e del nome dd dedicante a una ste-
le con diversa raffigurazione è descritto da F. BRAE:MER-J.
:MALLON, « Bull. Soc. Antiq. de France», 1971, l, tav. I.
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Trasmissione e tradizione
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4. ISCRIZIONE, MONUMENTO, PAESAGGIO
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Iscrizione, monumento, paesaggio
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5. LA PRODUZIONE EPIGRAFICA
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La produzione epigrafica
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6. SCRITTURA, LINGUA, STRUTTURA.
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Scrittura, lingua, struttura
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7. LA STORIOGRAFIA DELLE PERSONE:
LE ISCRIZIONI FUNERARIE
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La storiografia delle persone
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8. L'EPIGRAFIA RELIGIOSA
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L'epigrafia religiosa
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L'epigrafia religiosa
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9. IL MESSAGGIO POLITICO,
LA MEMORIA STORICA
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Il messaggio politico
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Il messaggio politico
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Il messaggio politico
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Il messaggio politico
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10. LE COMUNICAZIONI PRESCRITTIVE
E INDICATVE
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Le comunicazioni prescrittive e indicative
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Le comunicazioni prescrittive e indicative
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Le comunica1.ioni prescrittive e indicative
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11. LE ISCRIZIONI MOBILI E STRUMENTALI
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Le iscrizioni mobili e strumentali
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Le iscrizioni mobili e strumentali
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PARTE SECONDA
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Magia e simbolo
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Magia e simbolo
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Magia e simbolo
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2. ALFABETIZZAZIONE E ACCULTURAZIONE,
LETTURA E CONSENSO
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Alfabetizza:done e acculturazione
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Alfabetizzazione e acculturazione
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-
l
ripetizioni, pcr-
ca {orizzonti, ti-
pi, offro)
formances (poe-
tica trasforma-
zionale)
-
produzione epi-
- dati cronografi-/
ci, genealogici,
tituali, cancelle-
reschi
(la committen·
grafica~
(iscrizione)
-
!
lettura
za)
........-:---- lcttur~t ripcfut:~,
- riscrittura (pro- interpretazione,
cessi di trasmis- insegnamento,
sione e di tradi- cattura del con-
zione) -senso
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3. EPIGRAFIA E RAPPRESENTAZIONE
DEL SOCIALE
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Epigrafia e rappresentazione del sociale
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Epigrafia e rappresentazione del sociale
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4. EPIGRAFIA, STORIOGRAFIA
E LETTERATIJRA
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Epigrafia, storiografia e letteratura
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Epigrafia romana
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5. LE CRISI DEL MESSAGGIO EPIGRAFICO
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Le crisi del messaggio epigrafico
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Le crisi del messaggio epigrafico
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6. SOPRAVVIVENZA E FORTIJNA
DEL MODELLO EPIGRAFICO ROMANO
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Sopravvivenza e fortuna
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Sopravvivenza e fortuna
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7. INTEGRARE E DATARE LE ISCRIZIONI
17.5
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Integrare e datare
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PARTE TERZA
EURISTICA E RICERCA
l. LA RICERCA BIBLIOGRAFICA
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182
La ricerca bibliografica
u F
~~
P • L • IVCVnDVS
5181 " IT
l P • PONTIO P P
PESTO • PAAONO
GAVIAI• Q; L• LY CNIDI
CONTVBEJl
P•PONTIO •AGRICOLAI
10 FlUO
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184
La ricerca bibliografica
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La ricerca bibliografica
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2. AUTOPSIA, SCHEDA, TRASCRIZIONE,
EDIZIONE
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Epigrafia romana
190
Autopsia, scheda, trascrizione, edizione
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Epigrafia romana
192
Autopsia, scheda, trascrizione, edizione
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Autopsia, scheda, trascrizione, edizione
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Autopsia, scheda, trascrizione, edizione
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Epigrafia romana
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Autopsia, scheda, trascrizione, edizione
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3. EPIGRAFIA E INFORMATICA
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Epigrafia e i11/ormatica
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4. CONSERVAZIONE ED ESPOSIZIONE:
I LAPIDARI
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Conservazione ed esposiz.ione
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Epigrafia romana
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Conservazione ed esposizione
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Conservazione ed esposizione
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Conservazione ed esposizione
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5. ORGANIZZAZIONE
DELLA RICERCA EPIGRAFICA
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Organizzazione della ricerca epigrafica
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Epigrafia romana
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6. BREVE REPERTORIO DI SIGLE
E ABBREVIAZIONI EPIGRAFICHE
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Epigrafia romana
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Sigle e abbreviazioni
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Epigrafia romana
F filius, fundus
FAB fa ber
F(AC) C(OER) fadundum coeravit
FBM filio bene merenti
FC I(D)Q P faciundum curavit idemque probavit
FCP fulgur conditum publice
FD fecit dedicavitque
FDS fecit de suo
FF filii
PF filius feci t
FL flamen, flaminica
J:iM fecit mater, filio mater, filio merenti
FP filio piissimo, filius posuit, flamen per-
petuus
FS filio suo, fecit sibi
FS ET S fecit sibi et suis
FSETSLLPQE fecit sibi et suis libertis libertabus po-
sterisque eorum
GDN genius domini nostri
GHL genius huius loci
GM genius municipi
GPR genius populi Romani
H hic, haec, etc., heres, homines, bora
HAIR honore accepto impensam remisit
HB homo bonus
HBMF heres bene merenti fecit
HD S (P) heres de suo (posuit)
HF heres fecit, honore functus
HHM N(ON) S heredem hoc monumentum non seque-
tur
HL hic locus
HM hoc monumentum, honeste missus
HM ET LSHNS hoc monumentum et locus sepulturae
heredem non sequentur
HOBQ hic ossa bene quiescant
HPC heres ponendum curavit
HRIR honore recepto impensam remisit
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Sigle e abbreviazioni
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Sigle e abbreviazioni
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PROC procnrator
PROCOS proconsul
PRO S pro salute
PRO SDN pro salute domini nostri
PS pecunia sua, pro salute
PTM posuit titulum memoriae
PV perfectissimus vir, praefectus urbi
PVA pius vixit annos
Q quaestor, quinquennalis
QAV qui annos (annis) vixit
QM qui militavit
QP quadrati pedes
QQVP quoquoversum(-s) pedes
QVA qui vixit annos (annis)
QVAEST quaestor
R ratio, regio
RC reficiendum curavit
RP res publica, retro pedes
RPD rei publicae dedit
RPR rei publicae restituit
s sacerdos, sacrum, scripsit, semis
se sub cura
SDM sine dolo malo
SI:. situs est
SESF sibi et suis fecit
SING singuli
SLLM solvit laetus libens merito
SM sanctae memoriae, solvit merito
soc socius
SOD sodalis
SP servus publicus, sua pecunia
SP spectavit
SPDD sua pecunia dono dedit
SPP sua pecunia posuit
s PQ s sibi posterisque suis
ss scripta sunt, senatus sententia, siti sunt,
220
Sigle e abbreviazioni
221
Epigrafia romana
222
ELENCO DELLE TAVOLE
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Elenco delle tavole
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INDICE
Premessa pag. 7
Avvertenze e abbreviazioni » 9
l. L'epigrafia. 13
2. Le iscrizioni romane: caratteri e tas-
sonomia » 22
3. Trasmissione e tradizione » 29
4. Iscrizione, monumento, paesaggio » 48
5. La produzione epigrafica » 60
6. Scrittura, lingua, struttura » 88
7. La storiografia delle persone: le iscri-
zioni funerarie » 99
8. L'epigrafia religiosa » 111
9. Il messaggio politico, la memoria
storica » 116
10. Le comunicazioni prescrittive e indi-
cative. » 124
11. Le iscrizioni mobili e strumentali » 131
227
Epigrafia romana
Indice » 227
228
TAV .I - La forma del monumento aiuta a riconoscere l'officina: un
cippo funerario da Altino.
TAV. II- Un'iscrizione semplice: la tomba di un liberto sul Magda·
lensberg (Carinzia) nella provincia romana del Norico.
T AV. III- L'iscrizione di un soldato romano sul Reno, a Magonza: si
leggono il nome, la città d'origine (Virunum), il reparto, gli anni di
vita e di milizia (stipendia), i nomi degli eredi.
E
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E
.,.JFr·vR A R· DE·VI
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. ; . ~ gn~-~, 1- ~_'_(_ ~ l,
TAV. VII- Un mt:rcante di Roma dal vicus lugarius: targa sepolcralt: di un purpurarius.
Tr\V . VIII- Ara votiva a Mercurio, ad Eisenstadt (Burgcnland): sono vi
sibili le linee di guida tracciate durante l'ordina/io.
·LI\' . IX- Il hanchetto J'ohretomha sulla stele Ji un le!(Ìonario (museo
Ji Colonia).
TAV.X- Il modello di una casa, o di un sacello, si ripe!(: nel monu·
mento sepolcrale: un cippo nel museo di Nancy.
TAV .XI- Esempio di scrittura popolare sulla pagina rigata di un
:ippo nel museo di Le6n.
TA\'. XII- Grande stele pannonica, da Gorsium (Ungheria) .
'Lw. XIII- Un cavaliere rampante e le sue Jemra.:ioni (museo Ji
Bonn).
TAV. XIV- Cultura di paese su una stele di Vence (Aipes-Mariti-
mesl.
TAV. XV- Mattone romano, prodotto da un'officina legionaria; ac-
canto al bollo venne poi _graffita un'iscrizione sepolcrale: ma qualcuno
vi ha letto un duetto scherzoso tra il gatto e il topo (Vienna, Hoher
Markt).
TA\'. XVI- Il cippo dedicato ad Apollo nel santuario arcaiw Ji Pe·
saro (museo OliverianoJ.
·r,\\' . XVII- Ara votiva aJ Ercole. Ja G!lllll/111 l Bourhcs-Ju-Rhòncl.
TAV. XVIII- Raffigurazione marinara su una piccola stele da Braz-
za, nel museo di Zara: esempio di scrittura popolare dell'età tarda.
TAV. XIX- Un funzionario dell'amministrazione imperiale dedica
un'ara alle Matronae Au/aniae (museo di Bonn).
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l·O
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c..
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TAV. XXVI- Gli onori di un magistrato municipale di rango eque-
stre: dalla lucana Grumentum.
TAV .XXVII- L'iscrizione funeraria di un seviro, da Concordia (mu-
seo di Ponogruaro) .
TAV. XXVIII- Gaio Cesare prowede alla pavimentazione delle strade
di Rimini (nel lapidario romano della città) .
TAv. XXIX- L'iscrizione dell'imperatore Tacito, nel275 d.C., a Hen-
l"hir Gousset (Algeria).
TAV.XXX- L'imperatore Adriano costruisce il vallum in Britannia: vi provvede anche la legione II
Augusta, al tempo del legato A. Platorio Nepote (122-126 d.C.).
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TAV .XXXII- Frammento di una grande iscrizione imperiale con lettere
in bronzo, da Bologna: la pietra rivela i segni degli strumenti usati per la
levigatura della superficie.
T AV. XXXIII- Dai mercati Traianei, a Roma: una dedica
imperiale del tempo di Gallieno (257 d.C.).
TAV. XXXIV- Il nome di una centuria su un tratto del vallum adrianeo in Britannia.
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§
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T AV. XXXVI - Nomi di luogo in un catalogo romano nel
museo di Nimes.
TAV. XXXVII- Il milliario di Traiano a Cerignola.
TAV. XXXVIII- Il recinto sepolcrale dei Feronienses aqualo·
res, un sodalizio religioso e professionale di Aquileia: l'iscrizio-
ne, ora nel museo di Trieste, pubblica le dimensioni dell'area.
TAV. XXXIX- Entro il pomerio urbano non si possono bru·
ciare o seppellire cadaveri, ed è vietato buttare immondizie: lo
prescrive un cippo del pretore, collocato per ordine del Senato
sul confine della città (museo Naz. Romano).
TAV. XL- La targa di una legione, nel museo di Bonn: è eraso l'appellativo che
ricordava Massimino il Trace, un imperatore damnatus memoriae; secondo gli
studiosi vi sarebbe traccia nell'iscrizione anche di una prima fase, più antica, del
tempo di Caracalla o di Elagabalo.
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TAv. LVII- Briciole romane in un villaggio alla foce della Neretva: iscrizio-
ni di Narona a Vid.
Seétio Quinta. Cap. XIII.
C A P v ·T X /1 1.
T AV. LX - La stele dei Barbi, segata e divisa a far da stipite nel portale di
San Giusto a Trieste.
TAV. LXI- Cippo limitaneo di un'area sepolcrale: una nuova iscrizione
è stata aggiunta nel sec. XVI (museo di Reggio Emilia).
TAV. LXII- Una scena di mercato, con un'iscrizione di composizione
fantastica, nel Cod. Marcanova (Modena, Bibl. Estense, c. 27r).
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