04 - Collegamenti Filettati - DTI
04 - Collegamenti Filettati - DTI
04 - Collegamenti Filettati - DTI
A.A. 2016/2017
S.S.D. ING-IND/15
Collegamenti Filettati
Prof. Alessio Balsamo
[email protected]
Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII)
Scuola Politecnica e delle Scienze di Base
Università degli Studi di Napoli Federico II
Agenda
2
Introduzione – prime definizioni
COLLEGAMENTI
Smontabili Fissi
Madrevite
Filettatura
Dn
Passo
Vite
Introduzione – prime definizioni
ELICA: curva descritta da un punto che si muove animato da due moti uniformi
simultanei, uno circolare ed uno rettilineo, su una superficie cilindrica o conica,
secondo un angolo costante.
PASSO: distanza tra due spire successive. Può anche essere definito come la
distanza percorsa in direzione assiale per ogni giro completo intorno all’asse (con
la velocità costante anche il passo sarà costante).
Uso degli elementi filettati
• Organi di collegamento
• Organi di trasmissione
Vite e madrevite possono realizzare un
accoppiamento elicoidale tale che la rotazione
di uno dei due elementi (impedito di traslare),
provochi la traslazione dell’altro (impedito di
ruotare): vite di manovra
Elementi principali di una filettatura
b) Passo
d) Diametro nominale
f) Lunghezza di avvitamento
Elementi principali di una filettatura: a) forma del profilo
Nota: Passo della filettatura (L) = Passo del profilo (P) x numero dei principi
Elementi principali di una filettatura: d) diametro nominale
Diametro nominale: utilizzato per la designazione della filettatura. Coincide con il diametro esterno:
d della vite (misurato sulla cresta) e D della madrevite (misurato sul fondo).
Diametro di nocciolo: misurato sul fondo del filetto della vite d3 e sulla cresta della madrevite D1.
d D
d3 d2 D1 D 2
Elementi principali di una filettatura: e) angolo dell’elica
Angolo formato tra un piano perpendicolare all’asse della filettatura e la tangente condotta
per un punto dell’elica risultante dall’intersezione di un fianco del filetto con un cilindro di
diametro uguale al diametro medio di filettatura.
Filettatura destrorsa: la rotazione, durante l’avvitamento, avviene in senso orario attorno all’asse del pezzo
È la porzione di vite che va a contatto con la madrevite; viene misurata in lunghezza nella
direzione dell’asse (normalmente è pari a 1 -1.5 d).
L’aumento del numero di filetti in presa non influisce sulla resistenza in quanto gli sforzi assiali
non sono ugualmente ripartiti.
ricoprimento
Quando vite e madrevite sono accoppiate, i rispettivi fianchi sono a contatto solo per un certo
tratto: la lunghezza di questo tratto misurata perpendicolarmente all’asse della filettatura si
chiama ricoprimento, indicato con H1 nella figura.
Filettature metriche ISO
Il profilo ideale delle filettature metriche ISO è un triangolo equilatero.
Il profilo nominale della madrevite presenta troncamenti (sia in cresta che in fondo).
Il profilo nominale della vite presenta troncamenti in testa ed arrotondamenti nel fondo.
Il profilo di esecuzione di vite e madrevite presenta comunque arrotondamenti nel fondo.
Le formule di
proporzionamento
sono espresse in
funzione del passo
H = 0.86603 P
Filettature metriche ISO
segue
Filettature metriche ISO
Altri esempi
Vite a più principi (ad es. 2) = M20 x L3 – P 1,5 L: passo della filettatura; P passo del profilo
Passo grosso
• Maggiore resistenza del filetto -> utilizzate per materiali caratterizzati da bassa resistenza a trazione;
• Si utilizzano quando non sono richieste esigenze specifiche di precisione;
• Si utilizzano in caso di collegamenti rapidi;
• Si utilizzano in caso di alto rischio di danneggiamento del filetto (corrosioni ed urti);
Filettature metriche ISO – indicazioni generali
Passo fine
• Il primo dei passi fini indicati nella tabella diametri nominali – passi è da preferire nel caso dei comuni
organi di collegamento (bulloneria)
• I successivi si utilizzano per gli organi che presentano un diametro grande rispetto alla lunghezza della
filettatura (ghiere, ottiche per macchine fotografiche, etc.).
• Vengono utilizzate quando si desiderino spostamenti graduali e più precisi.
• Il gioco tra creste e fondi è minore in quanto è proporzionale al passo.
Esecuzione delle Filettature
Le filettature si possono realizzare mediante due tecniche differenti:
a) lavorazione per deformazione plastica a freddo, o rullatura, adottata per grosse
produzioni;
b) lavorazione per asportazione di truciolo, adottata per esigenze di precisione o per filetti
di grosse dimensioni.
Esecuzione delle Filettature: rullatura
Processo di coniatura a freddo su apposite macchine a ciclo automatico dette rullatrici.
Caratteristiche:
Lavorazione di filettature esterne con elevata produttività;
Non adatta per materiali ad elevata resistenza;
Non adatta per elevate precisioni.
Pettini piani
Rulli cilindrici
Esecuzione delle Filettature: rullatura
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Esecuzione delle Filettature: asportazione di truciolo
Maschio
Giramaschio
Esecuzione delle Filettature: asportazione di truciolo
Girafiliera
Esecuzione delle Filettature: asportazione di truciolo
Filettatura al tornio
Esecuzione delle Filettature: asportazione di truciolo
Filettatura al tornio
Gola di scarico:
Evita la formazione di un tratto terminale a filettatura incompleta;
Assicura all’utensile la possibilità di disimpegnarsi (non è sotto sforzo al termine della corsa);
Permette di avvitare una vite fin contro uno spallamento o fino in fondo ad un foro;
Evita la formazione di bave nel tratto di filetto incompleto.
PAUSA (5 min)
Prof. Alessio Balsamo
[email protected]
Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII)
Scuola Politecnica e delle Scienze di Base
Università degli Studi di Napoli Federico II
Rappresentazione degli elementi filettati
MADREVITE
Nel caso della madrevite, la rappresentazione
risulta invertita in quanto il diametro di
nocciolo viene rappresentato con linea grossa,
mentre la linea sottile indica il diametro
esterno.
Rappresentazione degli elementi filettati
L: quota tecnologica
f: quota funzionale Nella pratica: L = 1,25 f
Rappresentazione degli elementi filettati
La profondità della filettatura f deve essere maggiore della lunghezza di avvitamento per evitare il
forzamento
La lunghezza minima l del foro filettato è data dalla somma di f più una camera di sfogo y che serve a:
-Accogliere la parte di imbocco del maschio;
-Cautelarsi contro la maggiore corsa della maschiatrice;
-Contenere i trucioli non evacuati.
Rappresentazione degli elementi filettati
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Quotatura delle filettature: riepilogo
Elementi di collegamento: VITI
DADO
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Elementi di collegamento: VITI
VITI PRIGIONIERE (O PRIGIONIERI): cilindri filettati da entrambe le parti (anche con
passo diverso), una delle quali (radice) viene avvitata a fondo, con leggero forzamento, in un foro,
mentre l’altra (gambo), rimanendo sporgente, consentirà il collegamento con l’uso di un dado di
serraggio.
Utilizzo:
- quando il materiale del foro non sopporta frequenti svitamenti (ghisa, leghe leggere, ecc.); in questo
caso si utilizzerà un passo grosso lato radice e un passo fine lato gambo;
- Quando vi sono esigenze di disegno (accessibilità, spazi di manovra).
- Elementi di riferimento per ilcentraggio.
FORO LATO
SPORGENTE
Elementi di collegamento: VITI
VITI PRIGIONIERE (O PRIGIONIERI): cilindri filettati da entrambe le parti (anche con
passo diverso), una delle quali (radice) viene avvitata a fondo, con leggero forzamento, in un foro,
mentre l’altra (gambo), rimanendo sporgente, consentirà il collegamento con l’uso di un dado di
serraggio.
Montaggio e smontaggio di un prigioniero. Si effettua avvitando sul lato gambo due dadi
(dado e controdado). Una volta a contatto la rotazione di uno dei due dadi provoca la
rotazione del prigioniero.
Elementi di collegamento: VITI
Elementi di collegamento: DADI
Dado: elemento con foro filettato, con dispositivo di
trascinamento (esagono, quadro, alette, zigrinatura, etc.),
destinato ad essere avvitato su di una vite od un prigioniero,
per realizzare un collegamento a pressione.
Rosetta: elemento cilindrico piatto forato posto fra il dado (o la testa) ed il pezzo da serrare,
allo scopo di aumentare la superficie d’appoggio, proteggere il materiale in caso di
frequenti svitamenti ed in particolari casi svolgere funzioni di tenuta o bloccaggio.
Rondella d’appoggio – UNI 5692 Rondella d’appoggio a fascia larga – UNI 6593
Collegamento filettati
Il rapporto tra diametro e lunghezza del gambo deve essere tale da garantire un’adeguata deformabilità
longitudinale con buona elasticità in grado di assorbire vibrazioni (valori tra 1/5 e 1/8).
Il raggio di raccordo tra testa e gambo deve essere sufficiente per evitare concentrazioni di sforzo.
Collegamento con vite mordente
La vite si impegna in un foro filettato che può essere
passante o cieco.
Può essere utilizzato per unire tra loro due piastre oppure
una piastra con un pezzo di notevole spessore.
Collegamento con vite mordente
Il limite del tratto utile della filettatura del lato gambo deve
risultare compreso, a montaggio avvenuto, entro lo
spessore della parte non filettata.
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Dispositivi antisvitamento spontaneo
Rosette elastiche:
Assicurano una spinta elastica diretta assialmente, garantendo sempre il contatto tra i fianchi dei
filetti della vite e della madrevite.
In pratica si comportano come degli assorbitori di vibrazioni.
La sicurezza è relativa alla capacità elastica dell’elemento
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Dispositivi antisvitamento spontaneo
Dado e controdado
Veicolo da corsa
Gardaland
Dispositivi antisvitamento spontaneo
Dado e controdado
Dispositivi antisvitamento spontaneo
Piastrine
Dispositivi antisvitamento spontaneo
Copiglie
Dispositivi antisvitamento spontaneo
Copiglie
Corso di Disegno Tecnico Industriale (6 CFU)
A.A. 2016/2017
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APPENDICE
Prof. Alessio Balsamo
[email protected]
Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII)
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Sistemi di filettature
Sono state le prime ad essere unificate nel 1841 ed hanno costituito la base di molti sistemi di filettature.
Il profilo di base è un triangolo isoscele con angolo al vertice di 55°.
Nel profilo di esecuzione fondo e cresta del filetto sono arrotondati sia nella vite che nella
madrevite.
Dimensioni espresse in pollici;
Passo definito in base al numero z di filetti presenti su una lunghezza assiale di un pollice
Filettature Whitworth: designazione
Le filettature Whitworth sono designate indicando: il diametro nominale, espresso in
pollici o frazioni di pollice, seguito dalla lettera W.
Esempi:
½W d= 12.700, P=2.117, z=12 In tabella
½ x 10 W (Dnom) x (# fil/ pollice) W Non in tabella
segue
Filettature Whitworth: designazione
Formule utili
25,4
p
z
h 0,96049 p
f 0,64033 p
r 0,13733 p
Filettature GAS
Derivate dalle filettature Whitworth, si differenziano per i passi che sono più fini.
La denominazione gas è dovuta all’impiego che esse ebbero inizialmente in condutture di gas.
Sono utilizzate nei collegamenti per tubazioni ed apparecchiature adibite al convogliamento dei fluidi.
Esempi:
Tr 50 x 8 diametro nom. 50 mm, passo 8 mm
Il profilo a dente di sega (trapezio asimmetrico) è usato nei collegamenti filettati tra
tubi sottili soggetti a sforzi relativamente intensi nel solo senso assiale.
Tra vite e madrevite è previsto un forte gioco assiale ed un centraggio sul diametro esterno.
Filettature a dente di sega: designazione
Secondo la UNIM 127 e 128 (ora ritirate) la designazione di una filettatura a dente di sega
si effettua indicando il diametro nominale seguito da uno dei due simboli:
SgN Normale
SgF Fine
Nel caso di vite a più filetti o di vite con elica sinistra, si devono aggiungere le relative indicazioni.
Esempi:
80 SgN diametro nom. 80 mm, normale
• Filettatura Edison
Con profilo generatore semicircolare, per attacchi di lampade.
Corso di Disegno Tecnico Industriale (6 CFU)
A.A. 2016/2017
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FINE
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