Un Esorcista Si Confessa: Don Gabriele Amorth
Un Esorcista Si Confessa: Don Gabriele Amorth
Un Esorcista Si Confessa: Don Gabriele Amorth
Un esorcista si confessa
ta in cui narra la sua esperienza di confessore ed
esorcista e che, finalmente, in occasione del suo
60° anniversario di Messa ha deciso di pubblica-
re. Attraverso un linguaggio semplice e familia-
re, lasciandoci entrare nella sua calda intimità, ci
racconta di donne e uomini che si trovano a com-
battere contro le forze del male.
In un tempo in cui la presenza del maligno vie-
ne dimenticata o ritenuta favolistica, l’Autore ci
fa toccare con mano l’attualità di una realtà che
spesso ignoriamo.
Certo della vittoria di Gesù Cristo sul male,
padre Alfredo ci invita a leggere la sua esperien-
za, per aiutarci a rafforzarci nella fede e nella edi-
ficazione del Regno del Bene.
19 ottobre 2009,
festa di san Paolo della Croce
Nihil obstat quominus imprimatur
Romae, 16‑5‑2005
Padre Adulphus a Matre Dei
Praep. Prov. C.P.
Avvertenza
Tutte le lettere e le testimonianze sono autentiche. Per rispettare la riservatezza
dei fedeli ho preferito, nella maggior parte dei casi, porre solo le iniziali.
UN eSorcIStA SI coNFeSSA
Un’OBBeDIenzA e Un MAnDAtO AL SAntUArIO
DI SAntA GeMMA - COnFeSSOre eD eSOrCIStA
© Editrice Shalom – 4 marzo 2010 Anniversario 60° di Messa di padre Alfredo Pallotta
ISBN 9788884042439
TOTUS TUUS
Editrice Shalom
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L’editrice Shalom non concede diritti d’autore (né patrimoniali né morali) all’Autore del presente libro e si riserva di utilizzare ogni parte
di questo testo per altre pubblicazioni.
Indice
Cari lettori ................................................................... IX
Dedica ........................................................................... X
Prefazione ................................................................. XIII
Un’obbedienza ............................................................ XV
Un mandato .............................................................. XIX
Nuovo rito degli esorcismi ....................................... XXV
PRIMA RELAZIONE
Pronti per iniziare
SECONDA RELAZIONE
Sul Convegno internazionale degli esorcisti
TERZA RELAZIONE
Come mi accorsi della presenza del maligno
QUINTA RELAZIONE
Il mio ministero di esorcista
nel santuario di santa gemma
SETTIMA RELAZIONE
Padre Candido mi aiuta dal cielo
OTTAVA RELAZIONE
L’interesse della televisione e della stampa
DECIMA RELAZIONE
Il bene e il male
APPENDICE
~X~
se: “Ti avrò da far calpestare sotto i piedi dei diavoli.
Preparati, figlia, il demonio, ai miei ordini, sarà quello
che darà l’ultima mano all’opera che io voglio compiere
in te”, cioè la tua santificazione. Ma giammai il mali
gno ebbe su di te vittoria. Fa’ che anche io, col tuo aiu
to, possa combatterlo e cacciarlo via dai miei fratelli che
gemono sotto i suoi colpi relegandolo nel più profondo
dell’inferno, nel buio e nell’odio eterno: senza luce e sen
za amore.
27 marzo 2005
Pasqua di Risurrezione
padre Alfredo Pallotta c.p.
~ XI ~
Carissimo padre Alfredo,
solo ora, a pezzi e a bocconi, ho finito di leggere il tuo libro “ex
tra commerciale”.
Merita di essere divulgato! Vuoi un titolo? “Un esorcista si
confessa” – Ma le testimonianze sono così preziose, genuine, che
farebbero un grande bene ad essere divulgate. Soprattutto ai sa
cerdoti!
~ XII ~
PREFAZIONE
Avevo chiesto a don Gabriele Amorth la prefazione
a questo mio libro.
In data 15 marzo 2005, mi rispondeva:
“Mi trovo in un periodo di grave affaticamento
mentale (forse anche perché dormo pochissimo) e non
mi sento in vena di scrivere nulla. Abbi pazienza e scu
sami”.
Poi ho riflettuto: “Ma don Amorth me l’ha già fatta
la prefazione con quel che mi scrisse tre anni addietro.
Lui infatti lesse queste mie pagine fino alla settima re
lazione all’Arcivescovo di Lucca, mons. Bruno Tom
masi, anche se, in seguito, ho rivisto e corretto più pun
ti del mio scritto, con l’aggiunta di altre due relazioni.
Per questo avevo già messo, a pagina XII il biglietto
che mi scrisse il 18 maggio 2002, che tu hai già letto,
gentile lettore.
Qui voglio sottolineare semplicemente quella sua
espressione: “Ma le testimonianze sono così preziose
e genuine ...”.
Penso alle testimonianze di M.M. a pagina 157 e
159, a quelle dei suoi genitori, della sua zia, della mae
stra, degli amici. Così pure alla testimonianza: “La
sofferenza delle persone possedute” (pag. 161), alla
sconvolgente testimonianza di quel giovane di pag. 48
che m’impressionò grandemente e lessi personalmente
all’arcivescovo Bruno Tommasi quando gli consegnai
il manoscritto con le sette relazioni a lui dirette e ad
altre testimonianze ancora, presenti nel libro. E come
tralasciare il giudizio di don Amorth sulla videocasset
ta della televisione britannica che riporto a pag. 140:
~ XIII ~
“Carissimo padre Alfredo,
sono lieto di aver visto la videocassetta col tuo esor
cismo. Farà molto del bene e son contento se anche la
televisione americana la riprodurrà. Altre televisioni
hanno trasmesso esorcismi facendo solo vedere scene
di sofferenza. La tua è molto positiva perché fa vede
re, dopo la sofferenza, la ragazza lieta e sorridente.
Abbiamo proprio bisogno di esorcisti come te. Molti
vescovi mi confessano che non riescono a trovare sa
cerdoti che accettano l’incarico di esorcisti.
Con affetto in Gesù e Maria”
“Ragazza lieta e sorridente”, dice don Amorth di
M., vista nella videocassetta britannica.
Ma, ultimamente, l’ha vista anche di persona.
La incaricai infatti, giacchè frequenta l’Università
dello spettacolo di Roma, Accademia teatrale per at
tori, di recare una mia lettera a don Amorth e dei libri
da me scritti.
A giro di posta, telegraficamente, come sempre, mi
risponde: “Ho visto con piacere M.M. Molto bene. Ti
ringrazio dei vari libri inviatimi”.
Ecco dunque la prefazione del carissimo don Ga
briele Amorth.
Lo ringrazio e gli auguro buona salute per conti
nuare a lavorare in un campo così delicato e impor
tante, quello dei disturbati dallo spirito, sulla scia del
padre Candido Amantini al quale il Vicariato di Roma
diede, a suo tempo, come suo collaboratore.
padre Alfredo c.p.
~ XIV ~
UN’OBBEDIENZA
Il due dicembre 1989, sabato, sull’albeggiare, il ca
mioncino dell’hotel “L’Eremo” si mette in moto. Alla
guida è il proprietario‑gestore Artemio Risoluti.
Le strade della cittadina sono deserte. Qualche
mattiniero è a sorbire un caffè al bar Roma, o al bar
Centrale accanto alla farmacia Fanti che, ai vecchi so
rianesi, ricorda Pirandello, il quale si fermava a volte
a discorrere col vecchio farmacista, dottor Fanti dalla
faccia “caprigna”. Il grande drammaturgo e novellista
infatti, negli anni che precedettero e seguirono la Pri
ma Guerra Mondiale, venne per molti anni, d’estate, a
trascorrere le vacanze a Soriano nel Cimino (Viterbo).
Due delle sue novelle “Canta l’epistola” e “Rondone e
Rondinella” sono ambientate nel piccolo paesino ri
chiamandovi luoghi e figure locali. (Vedi il mio libro
“Lettere”: 19° Convegno Nazionale di Studi Piran
delliani, nel quale svolsi la prima relazione in qualità
di presidente dell’Associazione ANSPI di Soriano, pro
motrice del convegno ‑ pag. 205).
In un quarto d’ora, lasciandoci alle spalle la cittadi
na, ci immettiamo nell’autostrada del sole all’altezza di
Orte dove sta, vigile, la statua della Madonna dell’au
tostrada.
Gli occupanti la vettura sono il sottoscritto e i ca
rissimi amici Vincenzo Sanna e il suo figlio Riccardo,
pittore, che già da allora andava illustrando i miei libri
con disegni dalla penna delicata e incisiva.
Dove è diretto il piccolo drappello, o meglio il sot
toscritto giacché gli altri sono semplici accompagnatori?
Al Santuario della santa lucchese, Gemma Galgani,
~ XV ~
dove il mio superiore Provinciale, padre Federico Piroz
zi, chiuso il servizio parrocchiale nella chiesa della San
tissima Trinità, mi aveva destinato come cappellano o
rettore del Santuario.
Arriviamo a destinazione verso le ore 11. Feci su
bito conoscenza col padre Vittorio Narducci che face
va servizio al Santuario da oltre quindici anni, prima
come aiutante del Rettore padre Luigi Ciomei c.p. e poi
lo sostituiva, perché gravemente malato.
Son passati ormai dodici anni da quel giorno e rin
grazio il Signore del dono ricevuto.
Ringrazio il Signore, ringrazio santa Gemma, il mio
superiore di allora, le consorelle che curano il Santua
rio le quali mi hanno trattato sempre con delicatezza
ed amore. Ringrazio tutti per il grande apostolato che
qui mi si è aperto, molto di più che in parrocchia e per
la possibilità di scrivere e stampare i miei libri.
Sì, grazie, Signore, che se chiedi un sacrificio lo fai
sempre per un bene migliore.
~ XVI ~
Roma 16.10.1993
dopo il mio colloquio con l’Arcivescovo di Lucca e con V.R., in riferimento alla sostitu-
zione di padre Cristiani Salvatore nel ministero di esorcista e dopo la formale richiesta
dello stesso Arcivescovo, con la presente, le concedo il permesso, per quanto di mia
competenza, per esercitare tale ministero.
Certo è già carico di lavoro per la sua disponibilità quotidiana al ministero delle con-
fessioni nel Santuario di Santa Gemma e pertanto sarà indispensabile stabilire un
tempo determinato per il ministero delle benedizioni e per gli eventuali esorcismi,
per non sovraccaricarsi eccessivamente a detrimento di quanto già svolge con zelo e
per la sua salute.
Il nostro padre Germano Ventura, a Roma, per esempio, riceve il martedì e il venerdì,
due ore di mattina e due di pomeriggio; il padre Candido Amantini, riceveva di mat-
tina per due ore circa. Questi che ho citati sono soltanto esempi, ma conoscendo il
suo slancio generoso gradieri molto conoscere il tempo che pensa di dedicare ad un
ministero così faticoso, per proteggerla, eventualmente, dal suo stesso zelo.
Altro problema sarà la scelta di un luogo opportuno che rispetti il silenzio e la pre-
ghiera del Santuario, ma sono certo che la sua prudenza lo risolverà al meglio.
P. Ottaviano D’Egidio
Superiore Provinciale C.P.
____________________
Molto Reverendo
P. Alfredo Pallotta
Passionista
Via di Porta Elisa
Santuario di Santa Gemma
Lucca
Piazza San Giovanni in Laterano, 14 - 00184 Roma Tel. 06 70 49 44 89/70 49 46 19/70 47 61 80 Fax 70 47 47 39
UN MANDATO
In data 16‑10‑1993 il mio superiore Provinciale mi
scriveva:
Decreto
~ XIX ~
Naturalmente io già esercitavo il mio ministero di
esorcista, essendomi stata conferita tale facoltà, viva
vocis oraculo, anzi devo aggiungere che, col benesta
re dell’arcivescovo Giuliano Agresti, suo predecessore,
già praticavo esorcismi per qualche caso particolare,
come meglio spiegherò in seguito.
Anche monsignor Bruno Tommasi, mi confermò, a
voce, tale facoltà che poi estese a tutta la diocesi, defi
nitivamente nel maggio-giugno, con decreto, col quale
venivo iscritto, per così dire, nell’albo degli esorcisti
della diocesi.
Fino ad oggi ho continuato e continuo ad esercitare
questo delicato ed importante ministero che richiede
molta fede, umiltà e sacrificio. Continuo finché Sua
Eccellenza vorrà e i miei superiori mi lasceranno di
sponibile e le Consorelle non avranno difficoltà che si
svolga nel loro Santuario tale ministero.
Certamente Gemma ne sarà molto contenta, lei che
ha tanto lottato contro satana. A nessuno farà manca
re il suo aiuto e la sua benedizione.
~ XX ~
Chiesa San Paolo della Croce
Padre Alfredo dell’Immacolata
(Nunzio Pallotta)
~ XXII ~
1953-54 Direttore studenti a Firenze e insegna
1954-57 Direttore studenti alla Presentazione e insegna
1957-63 Rettore alla Presentazione e insegna
1963-66 Scala Santa - consultore
1966-72 Scala Santa - Provinciale
1972-73 San Giuseppe
1973-75 Selva Candida
1975-79 Sant’Eutizio - Roma - Cappellano Istituto Ge-
riatrico San Paolo della Croce
1979-89 Parroco a Soriano
Chiesa Santissima Trinità
Confessore del vescovo di C. Castellana mons.
Marcello Rosina
1989-2002 Santuario Santa Gemma - cappellano
Esorcista della diocesi di Lucca
(permesso dell’Arc. Mons. Tommasi. 15.05.93)
2002-2003 Sant’Eutizio
2004-2010 Comunità san Paolo della Croce
Tavarnuzze - Firenze
~ XXIII ~
Ricordo del 60° di Messa di padre Alfredo Pallotta
Eccellenza,
quando, nell’estate del 1993, in un raduno di sa
cerdoti, mi consegnò il nuovo “Rito degli Esorcismi ad
interim”, mi pregò di tenerla al corrente di questo spe
cifico ministero che mi era stato assegnato da lei stesso,
d’intesa con i miei superiori, con particolari relazioni.
Ciò che io feci con tre relazioni, in data 29 marzo 1994,
1 giugno dello stesso anno e 17 gennaio del 1996.
Un paio di volte, se non erro, gliela feci a voce. Ora,
nella visita pastorale del 4‑16 Dicembre 2001, nel cele
brare la Messa in Santuario, mi chiese un’altra relazio
ne. Ed allora io ho pensato di scrivere ciò che avevo in
animo da molto tempo. Ciò che mi era stato già richie
sto, ma ho sempre risposto che desideravo acquisire
maggiore esperienza su questo campo così sconosciu
to e misterioso. Nella mia poca esperienza dell’aldilà,
mi sembra che si abbia molto più conoscenza del regno
beato che del regno infernale, attendevo maggiore luce
dall’Alto. Tuttavia la sua ultima richiesta mi spinge a
prendere carta e penna ed iniziare il libro che avevo in
animo di scrivere. Spero di consegnarglielo alla fine del
le feste natalizie, come mi è stato richiesto, con una buo
na parte del libro anche se non terminato. Inizio subito
con le tre relazioni che le feci a suo tempo. Mi permetta,
Eccellenza, nel mio parlare, di rivolgermi direttamente
a Lei, mi faciliterà il lavoro.
~ XXV ~
LETTERA
AL VESCOVO
Eccellenza Reverendissima,
sarei venuto volentieri per parlare a voce, ma non mi
è stato tanto facile trovare un po’ di spazio di tempo in
questo mio piccolo apostolato nel Santuario.
D’altra parte prendo volentieri la penna per sten
dere la mia prima relazione, come da V.E. richiesto,
sul mio ministero di esorcista che Lei, nella sua bontà,
ha voluto affidarmi.
Avrei voluto presentargliela prima, ho tardato at
tendendo la mia designazione ufficiale, tramite lette
ra da parte del Cancelliere della Curia, come V.E. mi
disse, non ancora pervenuta. Prima di iniziare la mia
relazione sento il dovere di ringraziarla della stima e
della fiducia riposta in me. È stato per me un grande
dono. Tutto è dono, ma lo è soprattutto quello che ci
pone a servizio dei nostri fratelli più bisognosi e tri
bolati come i tormentati dal maligno, il vero nostro
nemico. La ringrazio anche a nome delle Consorelle,
le Monache Passioniste, custodi del Santuario e delle
reliquie di santa Gemma. Il dono infatti è anche per
loro avendo scelto V.E. il loro Santuario come sede di
uno degli esorcisti della diocesi. È un arricchimento
per il Santuario al quale si offre la possibilità di svol
gervi un apostolato così delicato ed importante. Credo
che sia stata una scelta ben ponderata da parte di V.E.
Difatti, in questo ministero, non vale tanto la bravura
e l’esperienza dell’esorcista, quanto la preghiera inten
~1~
sa ed assidua che deve salire quotidianamente al Padre
delle misericordie. Gesù infatti, alla domanda dei di
scepoli i quali non erano riusciti a scacciare il demonio
dal ragazzo paralitico, risponde: “Questa specie di de
moni non si può scacciare in alcun modo, se non con
la preghiera” (Mc 9,29). La versione di Matteo: “con il
digiuno” (Mt 17,21), non è riportata da tutti i codici. In
ogni modo, nelle Monache di clausura c’è l’uno e l’al
tro in modo non ordinario. Vorrei sottolineare ancora,
in favore della scelta del Santuario di Santa Gemma,
che la Santa, come sappiamo, è stata molto disturbata
dal maligno che lei chiamava “Chiappino”, nomignolo
già usato dal fondatore, san Paolo della Croce e, credo,
familiare in Lucca giacché, mi sembra che esso sia da
attribuirsi a san Camillo De Lellis, molto conosciuto
a Lucca tramite le Suore “Ministre degli Infermi”, ag
gregate all’Ordine dei “Ministri degli Infermi” di san
Camillo.
Molto disturbata, dicevo, santa Gemma, dal mali
gno ma sempre da lei sconfitto. Desta meraviglia, leg
gendo la vita della Santa, che sia il Signore stesso a
permettere al demonio di disturbarla nei modi più orri
bili: “Ti avrò da far calpestare sotto i piedi dei diavoli.
Preparati, figlia; il demonio, ai miei ordini, sarà quel
lo che darà la sua ultima mano all’opera che io voglio
compiere in te”, cioè la sua santificazione.
E sappiamo molto bene come “Chiappino” non l’ab
bia risparmiata: spaventi, terrori, tormenti di ogni ge
nere sono stati per Gemma all’ordine del giorno, fino
a qualche ora prima di morire tanto da farle chiedere,
a monsignor Volpi, l’esorcismo. Quindi, non soltanto
santa Gemma è di valido aiuto, con la sua interces
~2~
sione, alle anime tormentate dal diavolo, ma anche
di conforto, pensando che spesso il Signore permette
queste vessazioni per il loro bene.
Quando il mio Padre Provinciale mi accennò ad una
mia eventuale designazione, da parte di V.E., ad esorci
sta della diocesi, qui in Santuario, feci notare che man
cava una sede adatta. Mi venne allora in mente l’uni
ca soluzione possibile: adattare la stanzetta, a sinistra
dell’altare dell’Addolorata, già confessionale delle Mo
nache, chiamato “confessionale del Fernocchia”, segre
tario di monsignor Volpi, confessore di santa Gemma.
Le monache accettarono il suggerimento e, generose
oltre ogni dire, come è loro costume, hanno messo a di
sposizione non solo la parte occupata dal confessore,
come sede per gli esorcismi, ma anche quella interna
che serviva loro per confessarsi, ingrandendole (sono
situate in un loro cortile interno) e insonorizzandole
con lastre di piombo e altro materiale adatto, in modo
più che soddisfacente. Fatta questa specie di introdu
zione, dovrei ora passare a parlare dei principi con i
quali mi regolo nell’accogliere e seguire poi coloro che,
a torto o a ragione, dicono di esser tormentati dal ma
ligno. Ma penso che, per ora, anche per non stancar
la eccessivamente, basti così, rimettendo il resto alle
successive relazioni. Termino invitandola a venire a
visitare questa piccola ed accogliente sede per impar
tire la sua benedizione perché il Signore conceda pace
e conforto a quanti qui vengono per implorare la sua
misericordia. Colgo l’occasione, Eccellenza, per augu
rarle felici feste pasquali, ricolme delle più elette grazie
e benedizioni celesti. Mi benedica.
padre Alfredo c.p.
Santuario di Santa Gemma
29 Marzo 1994
~3~