Motore
Motore
Motore
Prof. G. Pergher
1
1. INTRODUZIONE
La potenza di un motore è data dal lavoro prodotto nell'unità di tempo. Si compie lavoro
(meccanico) (L , in Joule o J) quando una forza (F , in Newton o N) si sposta lungo la sua
retta d'azione, compiendo un percorso s (in metri o m):
L = F s
L
W
t
L s
W F F v
t t
Ad esempio, per trainare alla velocità di 5 km/h (= 5/3,6 = 1,39 m s -1) un aratro
richiedente una forza di trazione di 15.000 N occorre una potenza W = 1,39 · 15.000 = 20.833
W = 20,8 kW.
Nel caso del moto rotatorio, occorre conoscere anche la distanza della forza dall'asse di
rotazione, detta braccio (b , m) della forza. In una rotazione, la forza compie un percorso s
(m):
s2b
1
t
s
Per cui la potenza risulta:
2
F s
W 2bFn
t
Il prodotto F·b si indica con M (in N·m) e si definisce momento (o coppia) della forza.
Per cui:
W 2Mn
W = 2Mn
1 W = 1 N · m · s-1
1 kgm · min-1 ¹ 1 N
Lo sviluppo della tecnica, e anche della tecnica agricola, è stato possibile grazie alla
accresciuta disponibilità di energia motrice, o meglio alla possibilità di sfruttare le fonti
energetiche naturali per scopi produttivi.
3
Secondo la Fisica, l'energia è presente in natura sotto varie forme: muscolare, eolica,
idraulica, elettrica, atomica, termica. Un tipo particolare è l'energia cinetica, posseduta da
corpi in movimento.
La Fisica definisce inoltre una macchina come un dispositivo in grado di compiere un
lavoro quando su di esso agiscono opportune forze motrici, in grado di vincere le forze
resistenti che si oppongono al funzionamento della macchina stessa.
In altre parole, l'azionamento di una macchina richiede energia, ma non solo: l'energia
deve essere disponibile sotto forma di energia meccanica.
L'utilizzazione delle fonti energetiche presenti in natura presuppone quindi la
disponibilità di macchine che trasformino l'energia naturale in energia meccanica; queste
macchine si chiamano motori, e prendono il nome dell'energia originaria (es. motori termici,
motori elettrici ecc.).
Si definisce rendimento di un motore h il rapporto:
Em
h
E0
1.3.1. Generalità
E' noto dalla termodinamica che il calore può essere trasformato in lavoro e viceversa,
secondo la relazione che definisce l'equivalente meccanico del calore:
1 kcal = 4187 J
I motori termici sono costituiti da uno o più cilindri (Figura 1), al cui interno un fluido
viene fatto riscaldare e quindi espandere, provocando lo spostamento di un pistone e
compiendo così un lavoro meccanico. L'energia termica è fornita dalla combustione di
opportune sostanze combustibili. Nei motori endotermici, che hanno soppiantato i motori
esotermici (macchina a vapore), la combustione avviene all'interno del cilindro.
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Figura 1 - Parametri principali di un motore a combustione interna.
C = Corsa: distanza tra le 2 posizioni estreme
dello stantuffo (PMI e PMS); la corsa è pari a 2
volte il raggio della manovella dell'albero
motore su cui è incernierata la biella;
D = Alesaggio: diametro interno del cilindro;
PMI = Punto Morto Inferiore;
PMS = Punto Morto Superiore;
V1 = Volume complessivo del cilindro quando
lo stantuffo è al PMI;
V2 = Volume residuo del cilindro quando lo
stantuffo è al PMS (volume della camera di
combustione);
V1-V2 = Cilindrata unitaria (di un cilindro);
V1/V2 = Rapporto di compressione.
Un motore termico non è mai in grado di trasformare tutta l'energia termica in energia
meccanica, in quanto si hanno perdite di vario tipo. In un motore diesel, circa metà delle
5
Figura 2 - Fasi del ciclo a 4 tempi di un motore a ciclo Diesel.
iniettore
perdite si verifica attraverso i gas di scarico, che hanno elevata temperatura e contengono
sempre una certa frazione di particelle incombuste. Poiché il motore deve essere raffreddato,
per non superare certe temperature e provocare il degrado dei materiali con cui è costruito,
altra energia va inoltre persa con l'aria o acqua di raffreddamento (Figura 3).
Si definisce rendimento termodinamico hi il rapporto:
Ei
hi
Q0
tra l'energia meccanica prodotta Ei1 e la quantità di calore prodotta dalla combustione Q0.
Una parte di Ei viene a sua volta spesa negli attriti fra le parti in movimento del motore,
Em
hi
Ei
1 E è detta anche energia indicata, in quanto calcolata in base alle variazioni di volume e pressione all'interno
i
del cilindro, e misurate (cioè indicate) da appositi strumenti.
6
Figura 3 - Perdite di energia nel motore.
Em
ht hi hm
Q0
C
Cs
Wm
7
Tabella 1 - Consumo specifico, rendimento e rapporto peso/potenza per alcuni tipi di
motore.
Tipo di motore Consumo specifico Rendimento totale Rapporto peso / potenza,
Cs , g/kWh ht kg/kW
Ciclo otto
Motocicletta (2 tempi) 400 - 600 0,13 - 0,20 2,5 - 6
Automobile (4 tempi) 290 - 380 0,22 - 0,28 2-4
Ciclo diesel
Automobile 220 - 270 0,31 - 0,38 5-7
Autocarro 220 - 240 0,34 - 0,38 5-9
Trattrice agricola 230 - 270 0,31 - 0,36 6 - 10
Em W t 1
ht m
Q0 C t H i Cs H i
da cui:
k
Cs
ht H i
dove k è una costante che vale k = 3600 (= 3,6 MJ/kWh ·1000 g/kg) se Cs è espresso in
g/kWh e Hi in MJ/kg.
V p me n
Wm
2
8
dove V è la cilindrata in m3, pme la pressione media effettiva all’interno del pistone in Pa, n il
numero di giri in s-1.
9
2. IL MOTORE DIESEL
2.1. FUNZIONAMENTO
10
Per bruciare 1 kg di gasolio o di benzina occorrono circa 15 kg di aria; questo rapporto
stechiometrico viene rispettato nel ciclo Otto, mentre nel ciclo diesel vi deve sempre essere un
eccesso d'aria di almeno il 10 % per garantire una combustione completa. La massa d'aria
aspirata per giro del motore è costante, per cui ai bassi regimi (bassa iniezione) vi è sempre un
forte eccesso d'aria e viceversa; ai regimi elevati si può avere incompleta combustione (fumo
nero e abbassamento del rendimento) se la quantità d'aria è insufficiente.
Se l'aria in aspirazione viene compressa (a 1,5 bar per le trattrici), è possibile inviarne ai
cilindri una maggiore quan-
Tabella 2 - Potenza specifica di alcuni motori diesel.
tità, e quindi inviare anche
Tipo di motore Potenza specifica Pressione
media più gasolio aumentando la
effettiva
potenza specifica (kW/l di
W/V, W/V, % pme,
kW/l bar cilindrata; Tabella 2).
Diesel aspirato 11 - 16 100 6,0 - 8,5
Diesel 14 - 19 120 - 130 7,2 - 9,5
sovralimentato
Diesel 20 - 22 135 - 170 10,5 - 11,5
sovralimentato
con intercooler
In realtà, l'apertura e la chiusura delle valvole non sono istantanee. Pertanto, l'aspirazione
avviene in leggera depressione, e così lo scarico avviene in leggera sovrapressione; in queste
due fasi il motore compie un lavoro negativo (lavoro di pompaggio), corrispondente all'effetto
di freno motore (Figura 5).
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Figura 4 - Rappresentazione teorica del Figura 5 - Rappresentazione reale di un
ciclo Diesel. A-B, aspirazione; B-C, generico ciclo di un motore endotermico.
compressione; C, inizio combustione; C- A-B, aspirazione in depressione; B-D,
D, combustione; D-E, espansione; E-F-G, compressione; C, inizio combustione
scarico. (scintilla o inizio iniezione); D-E,
combustione ed espansione; E-A, scarico
p
in sovrapressione.
C D
p
D Lavoro attivo
Lavoro passivo
C
E
A=G B=F pressione
atmosferica
(1 bar) E
A pressione
PMS PMI V atmosferica
B (1 bar)
PMS PMI V
Naturalmente ciò comporta anche una diminuzione del rendimento, perché non viene
aspirata tutta l'aria che potrebbe entrare nel cilindro a pressione atmosferica: si definisce
rendimento volumetrico hv il rapporto fra il peso dell'aria aspirata e quella contenuta nel
cilindro a pressione ambiente. Il rendimento diminuisce anche perché:
- con lo scarico, si elimina aria ancora molto calda (quindi carica di energia), e
contenente una certa frazione di particelle incombuste;
- l'inizio dell'iniezione (o lo scoccare della scintilla) vengono regolati in modo che il
picco di pressione prodotto dalla combustione si verifichi leggermente dopo il PMI, per
evitare che si verifichi prima (con possibili contraccolpi sul motore): cioè si sposta
volutamente il picco nella fase di espansione, ma in tal modo la curva risulta più bassa, e così
pure il rendimento.
I motori dei trattori agricoli, nella quasi totalità, sono diesel veloci a 4 tempi, aspirati o
sovralimentati (turbocompressi), ad iniezione diretta. In essi, cioè, il combustibile viene
iniettato direttamente nel cilindro, al centro della camera di combustione ricavata sullo
stantuffo (Figura 6).
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Figura 6 - Sezione di pistone con camera di Un motore a iniezione diretta consente
combustione sagomata sulla testa. importanti vantaggi:
- ridotti consumi specifici (motore più compatto con riduzione delle perdite di calore);
- migliore partenza a freddo;
- maggiore semplicità costruttiva
- minor costo.
I motori ad iniezione diretta impiegati per la trazione agricola presentano, di massima, in
relazione soprattutto ad un campo di potenze comprese tra 30 e 130 kW, caratteristiche simili
(Tabella 3).
Fra i motori diesel (a cilindri in linea) più tipicamente usati per la trazione agricola
figurano quelli:
- a 3 cilindri;
- a 4 cilindri (Figura 7);
- a 4 cilindri turbo;
- a 6 cilindri turbo (Figura 8).
I motori vengono prodotti per famiglie secondo utilizzando elementi con la stessa
cilindrata. Di seguito è riportata una classica famiglia di motori.
Famiglia I/3 I/4 I/6
Modello I.1 I.2 I.3 II.1 II.2 II.3 II.4 III.1 III.2 III.3 III.4
Turbo/ Intercooler - - T - T T TI T T TI TI
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La cilindrata del motore è funzione del diametro del cilindro e della corsa dello
stantuffo: il rapporto corsa/diametro diventa così un importante dato di progetto del motore.
I motori quadri (con rapporto corsa/diametro circa 1) presentano tutta una serie di
vantaggi. Per le loro caratteristiche costruttive, i motori quadri sono più leggeri, generano
meno vibrazioni, presentano minore usura delle pareti del cilindro, richiedono maggiori spazi
per le valvole in testa al cilindro e, anche se raggiungono maggiori regimi di rotazione, hanno
comunque un minor consumo specifico (motore più compatto e meno perdite termiche).
L'attuale tendenza costruttiva di un motore diesel per la trazione agricola è di avere un regime
di potenza massima intorno a 2500 giri/min (3000 giri/min solo per motori di piccola potenza
spesso monocilindrici).
L'ottimale combustione della carica richiede sempre elevati quantitativi d'aria (ossigeno)
nei cilindri ed una buona miscelazione aria/gasolio; per questo, la tendenza attuale è orientata:
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Figura 7 - Motore diesel a 4 cilindri aspirato
1 Coperchio punterie
2 Condotto di scarico
3 Testa cilindri
4 Filtro olio motore
5 Basamento
6 Coperchio della messa in fase della
pompa di iniezione
7 Asta livello olio
8 Tappo di scarico olio motore
9 Coppa olio
10 Puleggia albero motore
11 Alternatore
12 Ventilatore
1 Condotto d'aspirazione
2 Pompa d'iniezione
3 Pompa d'alimentazione
4 Motorino d'avviamento
5 Filtro combustibile
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Figura 8 - Vista di un motore diesel
sovralimentato a 6 cilindri.
Il basamento motore, in ghisa, costituisce il supporto nel quale sono sistemate le canne
dei cilindri. Queste possono essere a secco o in umido, nel secondo caso separate da
intercapedini nelle quali circola l'acqua di raffreddamento. Il basamento è chiuso
superiormente dalla testata, anch'essa in ghisa, nella quale sono sistemati gli iniettori e le
valvole di aspirazione e di scarico con i relativi bilancieri di comando. Nel caso di motori fino
a quattro cilindri la testata è unica, mentre è quasi sempre doppia nei motori a sei cilindri (si
ha cioè una testa ogni tre cilindri); tra di essa ed il gruppo cilindri è interposta una guarnizione
di tenuta (ad evitare il passaggio dei gas prodotti dalla combustione, del liquido refrigerante e
dell'olio lubrificante). Alla testata sono collegati i collettori di aspirazione dell'aria e di scarico
dei gas, nonché il condotto di collegamento al radiatore dell'acqua. La coppa dell'olio,
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Figura 9 - Parti costituenti la biella e lo stantuffo.
1 - Stantuffo
2 - Anello di sicurezza
3 - Perno
4 - Boccola piede biella
5 - Anello elastico stantuffo
6 - Biella
22 - Complessivo biella e stantuffo
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I perni dell'albero motore sono induriti superficialmente e levigati e ruotano su cuscinetti
a strisciamento, costituiti da un guscio di acciaio ricoperto di una lega antifrizione dello
spessore di qualche decimo di millimetro.
All'estremità posteriore dell'albero motore è montato il volano con la corona dentata per
il motore elettrico di avviamento ed all'estremità anteriore sono applicati: l'ingranaggio per il
comando della distribuzione, della pompa dell'olio e dell'eventuale equilibratore a masse
controrotanti; la puleggia per l'azionamento, tramite una o due cinghie trapezoidali, della
pompa acqua con ventilatore e del generatore elettrico.
Ogni motore, indipendentemente dal tipo di carburante, dal numero dei cilindri o dalla
presenza del turbocompressore, presenta un grafico della distribuzione (Figura 11) ed ha una
serie di ingranaggi, che interessano la distribuzione, marcati con i riferimenti necessari per la
messa in fase (Figura 11).
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Figura 11 - Grafico tipo della distribuzione di un motore diesel a quattro tempi aspirato e
turbocompressso.
A - Anticipo
1 - Punto Morto Superiore
2 - Punto Morto Inferiore
3 - Aspirazione
4 - Scarico
5 - Iniezione
L'albero della distribuzione, situato nel basamento, è di acciaio (o ghisa speciale) con le
camme (eccentrici) indurite superficialmente per migliorarne la resistenza all'usura. Gli
eccentrici azionano le valvole, tramite aste e bilancieri.
Le valvole hanno il fungo di diametro diverso per migliorare la combustione. Il diametro
della valvola di uscita è più piccolo per ridurre la trasmissione del calore dai gas combusti alla
valvola; quello della valvola d'ingresso è più grande per facilitare il riempimento del cilindro
con l'aria: strozzatura minore presente nel circuito di aspirazione. La valvola di aspirazione è
talvolta munita di un deflettore od opportunamente sagomata, con lo scopo di migliorare la
turbolenza (Figura 13) dell'aria aspirata e quindi la combustione.
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Figura 12 - Fasatura della distribuzione
C2 - Viti di fissaggio ingranaggi
(24 e 25)
T - Tacca di riferimento per il
montaggio dell'ingranaggio
(25) sul manicotto di
comando (87)
7 - Ingranaggio di comando
della distribuzione
24 - Ingranaggio di comando
della pompa idraulica
25 - Ingranaggio di comando
della pompa iniezione
26 - Ingranaggio di rinvio
30 - Ingranaggio di comando
della pompa olio
31 - Ingranaggio di comando
87 - Manicotto di comando della
pompa iniezione
La tenuta tra valvola e sede è molto importante per il buon funzionamento del motore;
quando questa viene meno si effettua la smerigliatura (rettifica delle valvole e delle sedi);
queste ultime sono, talvolta, riportate (anello di ghisa).
Quando le sedi valvole risultano eccessivamente Figura 13 - Vista del cilindro in
fase di aspirazione.
consumate in seguito alle smerigliature, è possibile
sostituirle con appositi anelli di ghisa.
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2.3.4. Dispositivi equilibratori
L'albero motore, come qualsiasi organo in moto di rotazione, deve essere equilibrato
staticamente e dinamicamente per non essere soggetto a sollecitazioni periodiche che
possono innescare vibrazioni dannose per la resistenza strutturale degli organi e per il comfort
dell'operatore.
Nei motori a quattro cilindri in linea, le sollecitazioni centrifughe sono equilibrabili
mediante un dispositivo a masse controrotanti aventi velocità doppia di quella dell'albero
motore (dispositivo equilibratore di Lanchester). Il dispositivo equilibratore a masse
controrotanti è fissato alla parte inferiore del basamento motore.
Nel caso dei motori a 6 cilindri in linea non sussistono problemi di equilibratura alle
forze e coppie d'inerzia, ma per il più lungo albero motore sono maggiormente temibili le
vibrazioni torsionali che, se in fase rispetto alle altre forze sollecitanti, possono portare alla
rottura, per fatica, dell'albero motore. Le vibrazioni torsionali dell'albero nei motori a sei
cilindri in linea sono controllate con un volano elastico smorzatore montato a livello della
puleggia anteriore.
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2.4. COMPONENTI ESTERNI
22
Figura 15 - Filtro a secco.
I filtri a secco sono costituiti da una cartuccia
di carta opportunamente trattata e pieghettata
(per aumentare la superficie di filtraggio) e
spesso presentano internamente una sezione
di prefiltraggio in cui l'aria, entrando
tangenzialmente ed assumendo un moto
vorticoso, deposita sulle pareti del contenitore
le polveri grossolane.
Lo scopo del prefiltro (Figura 16) è quello di eliminare le parti più grossolane, che
altrimenti intaserebbero rapidamente il filtro vero e proprio. L'aria all'ingresso del prefiltro
acquista un moto vorticoso e le particelle di polvere più pesanti sono centrifugate verso la
parete esterna e lì intrappolate.Il prefiltro in genere viene montato il più possibile in alto ove
sono presenti meno polveri. Di fondamentale importanza per la durata del motore (cilindri e
anelli di tenuta) risulta l'accurata manutenzione del filtro e della tenuta dell'aria dei vari
elementi costituenti il condotto di aspirazione (una tenuta difettosa consentirebbe al motore di
aspirare aria non filtrata).
In base al diverso tipo di alimentazione dell'aria, i motori vengono suddivisi in due
tipologie:
- motori aspirati;
- motori sovralimentati.
Figura 16 - Prefiltro.
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In questi ultimi viene utilizzato un compressore a turbina per incrementare il flusso
dell'aria inviata alla combustione e, di conseguenza, le prestazioni del motore.
La necessità della sovralimentazione nei motori a pistoni (cioè l'incremento della quantità
d'aria inviata nei cilindri) si è posta inizialmente soprattutto nei motori d'aereo per recuperare
le perdite di potenza dovute alla quota.
Inizialmente i motori venivano sovralimentati con l'uso di compressori d'aria comandati
direttamente dall'albero motore (cioè con mezzi meccanici) ma a partire dagli anni '50 è stata
quasi esclusivamente adottata la sovralimentazione tramite turbina (cioè con compressore
comandato da una turbina azionata dai gas di scarico del motore); questa evoluzione è stata
permessa dalla messa a punto di materiali resistenti alle alte temperature (per le palette della
turbina) e dal miglioramento degli olii lubrificanti (la velocità di rotazione dell'albero di un
turbocompressore è nell'ordine dei 80/100 mila giri/min).
Il turbocompressore (Figura 17) è un
Figura 17 - Turbocompressore: schema di
funzionamento. gruppo meccanico costituito da due giranti, una
per la turbina (azionata dai gas di scarico) e
l'altra per il compressore (che aspira l'aria dal
filtro e la invia, in pressione, ai cilindri),
calettate sullo stesso albero; il gruppo viene
lubrificato e raffreddato dall'olio del motore
circolante nella scatola centrale del supporto
dei cuscinetti dell'albero delle due giranti. I gas
di scarico generati dal motore azionano la
prima girante e vengono, quindi, convogliati
verso il silenziatore; la prima girante trasmette
il suo moto rotatorio alla seconda girante che
aspira l'aria proveniente dal filtro e la invia ai
cilindri.
Maggiore è il regime di rotazione, maggiore è il volume dei gas di scarico prodotti,
maggiore è il volume d'aria aspirato dal turbocompressore: per questo motivo sulla turbina, o
sulla pompa di iniezione, è presente una valvola limitatrice che si apre qualora la pressione
dell'aria aspirata sia troppo alta.
La velocità di rotazione della turbina, e quindi la pressione dell'aria nella mandata del
compressore, è grosso modo proporzionale alla velocità del motore ed al corrispondente
consumo orario.
24
Per compressione
Figura 18 - Sovralimentazione con intercooler.
l'aria aumenta anche la
1) intercooler; 2) compressore; 3) collettore di aspirazione.
sua temperatura e ciò fa
sì che la quantità d'aria
introdotta nei cilindri
aumenta in minor
proporzione rispetto
all'aumento della
pressione; per questo,
in alcuni casi, l'aria
all'uscita del compressore viene raffreddata con un opportuno scambiatore di calore
(intercooler, Figura 18) prima di essere inviata ai cilindri.
Si definisce come rapporto di sovralimentazione il rapporto tra la pressione dell'aria
fornita dal compressore e la pressione dell'aria ambiente proveniente dal collettore di
aspirazione.
Come dati caratteristici di funzionamento dei turbocompressori installati sui trattori
agricoli si possono indicare:
- velocità massima: 80 mila giri/min circa;
- rapporto di sovralimentazione massima: circa 1,8;
- temperatura massima dei gas di scarico all'entrata della turbina: 650 ºC circa;
- incremento di potenza rispetto alla versione a semplice aspirazione: 20-30%.
25
La pompa
Figura 19 - Impianto di alimentazione di un motore diesel.
di
filtro alimentazione
aria
aspira il gasolio
iniettore dal serbatoio
con una
filtro pressione di 1-
gasolio
2 bar.Può
pompa
iniezione essere a
stantuffo
(azionato
variatore regolatore dall'albero a
anticipo
camme della
pompa di
iniezione)
oppure a
serbatoio gasolio
membrana
(azionata
dall'albero della distribuzione): in entrambi i casi è dotata di dispositivo manuale per
l'adescamento della pompa di iniezione.
Il filtro del combustibile (Figura 20), è essenziale per eliminare le impurità e l'acqua
presenti nel carburante che possono compromettere il buon funzionamento del sistema di
iniezione e del motore.
Le cartucce filtranti possono essere di tessuto o di carta: le prime lavabili, le seconde da
sostituire periodicamente; taluni filtri doppi hanno il contenitore della prima cartuccia dotato
di vaschetta trasparente che consente il controllo visivo del livello raggiunto dall'acqua e la
sua rapida eliminazione. Ai fini della maggior durata della pompa di iniezione e degli
iniettori, è di fondamentale importanza l'accurata manutenzione del filtro combustibile.
Per i motori diesel impiegati attualmente sui trattori la pompa d'iniezione può essere:
- in linea, ad elementi pompanti singoli, tanti quanti sono i cilindri del motore;
26
Figura 20 - Componenti filtro del combustibile.
1 Sfiatatoio
2 Vite centrale
3 Coperchio con raccordi entrata/uscita
combustibile
4 Guarnizione
5 Cartuccia filtrante
6 Colonnetta
7 Vaschetta completa di colonnetta
9 Vaschetta trasparente
10 Vite fissaggio vaschetta
a Primo filtro combustibile
b Secondo filtro combustibile
27
Nella pompa di iniezione rotativa, più semplice costruttivamente e meno costosa, vi è
invece un unico elemento pompante, con un distributore rotante che invia il gasolio attraverso
apposite luci (una per cilindro; Figura 22).
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Sulla pompa è montato anche il regolatore del numero di giri, di tipo pneumatico
(sensibile alla depressione nel condotto di aspirazione dell'aria) o a masse centrifughe
(sensibili all'accelerazione centrifuga), che varia la quantità di gasolio iniettato per evitare che
il regime del motore scenda sotto un minimo o salga sopra un massimo definiti dal
costruttore: il primo per il funzionamento a vuoto, il secondo per impedire eccessive solleci-
tazioni meccaniche. Inoltre è presente un variatore automatico dell'anticipo di iniezione,
anch'esso del tipo a masse centrifughe o idraulico.
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Figura24
Figura 23 Iniettore
- Regolatore ad azione diretta.
del combustibile: parti componenti.
I1 regolatori
Raccordomeccanici, i più impiegati,
di scarico sono adimasse centrifughe (classico regolatore di Watt)
dell'eccesso
con molle di contrasto tarate mosse dall'albero motore (A), interposti tra l'acceleratore (B) e
combustibile
2l'organo di regolazione
Rosette principale
di taratura della della pompa a stantuffi rotanti (cremagliera, C) e calettati
pressione
sullo d'iniezione
stesso albero della pompa d'iniezione.
3 Molla di pressione della valvola ad ago
4 Raccordo d'entrata combustibile
5 Filtro a barretta
6 Valvola ad ago
7 Dado di ritegno polverizzatore
8 Forellini di polverizzazione
Il gasolio giunge nel cilindro attraverso gli iniettori (Figura 24), che lo spruzzano
finemente all'interno della camera di combustione.
Questa è quasi sempre, nelle trattrici agricole, a iniezione diretta, caratterizzata rispetto
al sistema ad iniezione indiretta da:
- camera molto raccolta, più o meno emisferica; la dispersione di calore è limitata ed il
rendimento più alto;
- è necessaria però una pressione di iniezione elevata (150- 250 bar) e iniettori a più
fori per mescolare adeguatamente il gasolio con l'aria;
- la miscelazione è comunque meno efficace, per cui il salto di pressione è più forte ed il
funzionamento è più ruvido.
L'iniezione indiretta consente un migliore rimescolamento della miscela aria - gasolio
grazie al flusso d'aria tra la precamera e la camera di combustione (nei tipi a precamera), o
grazie alla turbolenza dell'aria (nei tipi a camera di turbolenza), per cui la pressione di
iniezione è anche più bassa. La combustione è più graduale e il funzionamento è più dolce, il
che la rende adatta in campo automobilistico: tra l'altro, i tipi a turbolenza possono
raggiungere regimi di rotazione molto elevati (fino a 4000 n/min) e quindi maggiore potenza
specifica. In ogni caso, il rendimento inferiore e la necessità di candelette per l'avviamento a
freddo rende l'iniezione indiretta meno valida per applicazioni industriali e agricole.
30
2.4.3. Impianto di raffreddamento
ventilatore
cilindri
Il raffreddamento ad aria (Figura 25) si ottiene applicando una apposita alettatura alle
pareti dei cilindri, che cede calore all'aria mossa da una ventola (la velocità dell'aria deve
essere almeno 50- 70 km/h). Costruttivamente semplice e poco soggetto a guasti, il
raffreddamento ad aria consente un più rapido riscaldamento del motore all'avviamento ma è
piuttosto rumoroso.
Il raffreddamento ad acqua (Figura 26) si basa su un radiatore, all'interno del quale
l'acqua viene raffreddata dal passaggio dell'aria, e da una pompa che la invia vicino ai cilindri.
ventilatore
termostato
cilindri
pompa
E' il sistema più diffuso, soprattutto per i motori di alta potenza, in quanto consente un
più uniforme controllo della temperatura del motore (soprattutto nei motori in linea a più
31
cilindri), una minore potenza assorbita dal sistema di raffreddamento, una minore sensibilità
del sistema di raffreddamento alle condizioni ambientali. Il liquido refrigerante può essere
costituito da acqua dolce, ma è preferibile utilizzare liquidi permanenti, che sono
anticongelanti, antiossidanti, anticorrosivi e sono adatti per tutte le stagioni (e che vanno
sostituiti come indicato dal costruttore).
Nei moderni trattori, l'impianto di raffreddamento a circolazione forzata è sotto
pressione: il radiatore è, infatti, chiuso superiormente da un tappo dotato di una valvola di
compressione e di una valvola di depressione. La valvola di compressione consente
all'impianto di superare la pressione atmosferica (in genere di 0,5 bar): questo permette il
funzionamento dell'impianto a temperature superiori a 100 °C senza che si abbia l'ebollizione
del liquido di raffreddamento; la valvola di depressione, con il raffreddarsi del liquido ed il
diminuire della tensione di vapore, consente l'entrata di aria nel circuito in modo da annullare
la depressione interna.
Raffreddandosi il motore, il liquido rientra, attraverso la valvola di depressione, nel
radiatore, che è così sempre pieno e privo di aria o vapore al suo interno; per permettere un
immediato controllo del livello del liquido di raffreddamento, il vaso di espansione è costruito
con materiali trasparenti.
Il radiatore è costituito da più file di tubetti verticali inseriti in una struttura di alette di
raffreddamento orizzontali (che costituiscono la superficie radiante) e collegati alle vaschette
superiore ed inferiore, che sono dotate di condotti di entrata ed uscita dell'acqua; alla
vaschetta inferiore è, inoltre, applicato il rubinetto di scarico.
La pompa di circolazione dell'acqua è di tipo centrifugo e sul suo albero è montato il
ventilatore (aspirante, a quattro o sei pale disposte tra loro in modo asimmetrico per ridurne
la rumorosità); sia la pompa che il ventilatore sono azionati dall'albero motore tramite cinghie
trapezoidali. Recentemente sono commercializzati dei ventilatori con azionamento a giunto
viscoso che variano la loro velocità di rotazione in funzione delle effettive necessità di
raffreddamento del motore; il corpo del ventilatore comprende al suo interno una camera di
lavoro ed una camera di alimentazione del fluido viscoso (silicone) che comunicano tramite
un foro di ingresso a controllo termostatico e dei fori di uscita periferici; all'interno della
camera di lavoro è presente un disco conduttore che, in funzione della quantità di fluido
viscoso presente, trascina la ventola a velocità diverse.
Il termostato è montato sulla testa o a lato della stessa, sulla mandata della pompa
dell'acqua e funziona automaticamente (la sua valvola si apre quando il liquido raggiunge i
75-85 °C e si chiude quando il liquido raggiunge i 85-95 °C).
32
2.4.4. Impianto di lubrificazione
33
Un filtro a cartuccia ricambiabile (o un filtro a doppia filtrazione) è inserito in serie al
circuito in modo da filtrare tutto l'olio erogato dalla pompa prima che questo arrivi agli organi
da lubrificare; sul filtro è inserita una valvola di sovrappressione che lo esclude quando
questo, intasato dalle impurità, offre una resistenza eccessiva al passaggio dell'olio: in tal
modo il motore risulta egualmente lubrificato sia pure con olio non filtrato.
2.4.5. Avviamento
Il motore elettrico di avviamento del motore diesel è generalmente flangiato alla scatola
della frizione ed il suo pignone, scorrendo assialmente, ingrana con una corona dentata fissata
al volano. Si possono avere due tipi di motori elettrici d'avviamento:
- ad indotto succhiato (Figura 27);
- a comando elettromagnetico dell'innesto.
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Nel primo tipo (Figura 28) il combustibile proveniente da un piccolo serbatoio giunge ad
una candeletta elettrica (applicata al collettore di aspirazione) che lo vaporizza ed incendia,
riscaldando l'aria aspirata e facilitando così l'avviamento del motore diesel; il secondo tipo
consiste in una resistenza elettrica, applicata all'interno del collettore di aspirazione, atta a
riscaldare l'aria contenuta nel collettore stesso; nel terzo tipo, una bombola di combustibile ad
elevata volatilità alimenta un polverizzatore applicato al collettore d'aspirazione: il
combustibile nebulizzato viene aspirato dai cilindri, ove brucia agevolando l'avviamento del
motore.
Le curve caratteristiche del motore descrivono l'andamento della potenza W (kW), della
coppia M (Nm) e del consumo specifico Cs (g/kWh) in funzione del regime di rotazione n
(generalmente espresso in giri al minuto o min- 1).
Vengono rilevate con apposite prove al banco, svolte secondo specifiche normative
ufficiali (SAE, americane; DIN, tedesche; BS, inglesi; IGM/CUNA, italiane), che peraltro
prevedono condizioni di prova diverse (Tabella 4), soprattutto per quanto riguarda la presenza
o meno di determinati accessori. In pratica, per quanto riguarda la potenza massima (o la
potenza nominale) del motore si possono ad esempio avere valori differenti anche del 15% fra
la potenza DIN (più bassa) e la potenza SAE (più alta).
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Durante la prova, si applica all'albero motore una coppia resistente mediante freni
dinamometrici; si tratta solitamente di una dinamo funzionante al contrario, cioè si applica
una differenza di potenziale che crea un momento resistente al moto del rotore. Si rileva
quindi il regime di rotazione del motore per tutto il campo di variazione della coppia. Si rileva
inoltre il consumo orario di combustibile C (g/h). La prova viene fatta di solito solo a piena
regolazione, ossia regolando al massimo l'iniezione. La potenza viene calcolata con la rela-
zione:
W 2Mn
C
Cs
W
In Figura 29 si osserva come n vari da nmin (minimo) a nmax (massimo) determinati dal
regolatore del numero di giri. M ha andamento dapprima crescente, poi discendente. La
potenza Wm cresce costantemente, ma con andamento meno pronunciato via via che la coppia
si abbassa. Per tale motivo, in alcuni motori si può avere che la potenza massima Wmax e la
potenza a regime massimo Wnmax non coincidano, la ma prima si verifica per un regime
leggermente inferiore al massimo.
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Per n > nMmax, il motore è in
Figura 29 - Curve caratteristiche di un generico
motore. grado di sopportare una coppia
resistente variabile, variando in
nmin nMmax nmax
senso inverso il proprio regime; in
Regime n [min-1 ]
L'elasticità del motore è un requisito molto importante sia per l'avanzamento (variazione
della resistenza all'avanzamento o della pendenza), sia per l'azionamento di operatrici
(variabilità della coppia resistente ad esempio in una trinciatrice, in un aratro ecc.). L'elasticità
si esprime di solito come riserva di coppia e:
M max M nmax
e
M max
e si considera accettabile se e ³ 15 %. Questa caratteristica è ricercata in agricoltura, il
che si ottiene limitando il diametro dei condotti di aspirazione in modo che il rendimento
diminuisca agli alti regimi. Ciò comporta però un abbassamento della Wmax a parità di
cilindrata, ossia maggiori costi costruttivi.
Il regime di minimo Cs, ossia anche di massimo rendimento, è di poco superiore al nMmax.
Questa è la condizione ottimale di funzionamento se la coppia resistente è poco variabile,
oppure se non è richiesta tutta la potenza del motore (in generale, per l'azionamento di tutte le
operatrici che non richiedono molta potenza). Se invece la coppia resistente è variabile
(aratura, trinciatura ecc.) conviene lavorare vicino a nWmax per disporre di sufficiente elasticità.
Va notato, peraltro, che in tutte le operazioni che richiedono molta potenza (appunto l'aratura,
la trinciatura ecc.) è comunque inevitabile lavorare a regime massimo, per poter sfruttare tutta
la potenza del motore.
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Il Figura 30 - Curve caratteristiche del motore: minimo sforzo.
funzionamento di un motore varia in funzione del carico applicato ed in base alle sue curve
caratteristiche.
Con motore a tutta manetta e carico relativamente basso, ad esempio in discesa (Figura
30), la coppia è minima, la potenza è al di sotto del massimo ed i consumi sono elevati (il
motore non va "su di giri" perché l'alimentazione è "tagliata" dal regolatore).
Con motore a tutta manetta, alla prima resistenza, ad esempio al termine della discesa
(Figura 31), il carico aumenta ed il regime di rotazione del motore cala e scende al regime di
potenza massima (2.500 giri/min); la pressione all'interno dei cilindri, invece, aumenta
rapidamente per il maggior carico (maggiore resistenza) da vincere e per la maggiore
introduzione automatica di combustibile dovuta al regolatore a masse centrifughe inglobato
nella pompa di iniezione: la coppia motrice erogata dall'albero a gomiti si porta così a valori
più elevati (fino a 230 Nm).
Superato il punto di potenza massima i successivi aumenti di coppia, in risposta alla
progressiva resistenza incontrata (in salita, Figura 32; in forte salita, Figura 33), non sono più
in grado di compensare la riduzione del regime e la potenza lentamente decresce.
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Superato il regime di
Figura 32 - Curve caratteristiche del motore: sotto sforzo.
coppia massima (1.500
giri/min), il motore non è più
in grado di far fronte alla
grande resistenza e tende ad
arrestarsi: prima di questo
punto occorre cambiare
marcia, altrimenti il motore si
spegne.
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Se ne deduce che, considerando l'intero campo di funzionamento del motore, indipenden-
temente dal carico:
- il massimo rendimento si verifica in un punto molto vicino a quello precedentemente
individuato sulla curva di piena regolazione, ma non coincide con esso anzi si verifica per un
grado di carico dell'ordine del 75 %;
- il rendimento si mantiene elevato a quasi tutti i regimi, purché la coppia sia elevata
(almeno il 70 % di Mmax);
- il consumo specifico è molto alto per coppie basse e regimi elevati (lavori leggeri ad
alta velocità, tipicamente i trasferimenti).
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