Il Tornado 720

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Quindicinale

Anno XLI

18.04.2019
Numero

720
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO

Raccolti quasi cinquemila euro


per il Parco del Piave alla cartiera di Vas - pag. 1
Festa della Liberazione a Carpen - pag. 3
L’antica Fiera di Santa Croce a Quero - pag. 5

Auguri di Buona Pasqua dalla Redazione


Chiuso in redazione il 08.04.2019 - Prossima chiusura il 29.04.2019
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Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER-ALANO di PIAVE (BL). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Ales-
sandro Bagatella, Ivan Dal Toè, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
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sul c/c Banco Posta intestato alla PRO LOCO di FENER, IBAN: IT49 M076 0111 9000 0001 0153 328; 3- pagando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO “DA MILIO” - Alano;
BAR JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR
“BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 CRONACA

“Save the Park” alla Cartiera di Vas,


raccolti quasi cinquemila euro
di Silvio Forcellini
4.800 euro: a tanto ammonta l’utile realizzato sabato 30 marzo con “Save the
Park”, l’evento organizzato presso la Cartiera di Vas dal Comitato “Salviamo il
Parco del Piave” - composto dalla Pro Loco di Fener, l’associazione “Libero
Pensiero” di Alano di Piave (“Reset Festival”), il “Comitato Genitori” del locale
Istituto Comprensivo (“School Festival”) e l’ASD Prealpi RC (“Pista Verde”) -
per raccogliere fondi da destinare alla risistemazione del Parco del Piave di
Fener dopo l’esondazione del fiume che, alla fine di ottobre, ha provocato
ingenti danni nell’area in questione. «Un risultato che va oltre le più rosee
aspettative», hanno commentato gli organizzatori. Una cifra che, aggiunta ai
7.100 euro realizzati in precedenza grazie alle donazioni di privati cittadini e di
aziende, porta a una somma complessiva di 12mila euro: più della metà di
quella stimata (in 20mila euro) per potere ultimare i lavori più urgenti per
recuperare il sito e per ripartire con le attività artistiche, sociali e sportive (in
primis, lo “School Festival” e il “Reset Festival”). La giornata vassese, resa
possibile anche dalla preziosa disponibilità dell’associazione “LaCharta” e
“baciata” da uno splendido sole, ha registrato una partecipazione molto
numerosa, con tantissima gente giunta in cartiera sia per trascorrere qualche
ora in allegria che per dare una mano concreta alla rinascita del parco
fenerese. E gli “ingredienti” per trascorrere una bella giornata in compagnia
c’erano tutti: spettacoli per bambini (con burattini, truccabimbi e palloncini),
dimostrazioni di automodelli radiocomandati e sfilata di auto storiche, circuito
di mountain bike, esibizioni musicali (dal Trio Musical di Alessia Parisi,
Antonella Alberti e Paolo Pegoraro al duo composto da Orazio Longo e Mirko
Dalle Mulle, pianoforte e trombone, dai Royal Blue agli Ansia 77, per finire con
il set di Dj Baba & Sons). Per non parlare della parte enogastronomica (e un
grande “grazie” va rivolto anche a chi ha passato ore a cucinare, a distribuire
cibi e bevande, a pulire i locali…). «Si è respirata un’atmosfera molto positiva»
- ha chiosato al riguardo Lorenza Segato, presidente della Pro Loco di Fener -
«che ha dimostrato come sia presente in centinaia e centinaia di persone, in
rappresentanza di una intera comunità, la voglia di sanare una ferita e di
riportare quanto prima il Parco del Piave di Fener al suo splendore e alla sua
funzionalità».
E visto che siamo in tema, ricordo le altre modalità per contribuire alla causa:
si può fare un versamento sul conto corrente bancario della Pro Loco di
Fener: IBAN IT 71 Q 02008 60990 000103103271 - intestazione: Associazione
Pro Loco Fener, via J.F. Kennedy n. 2, 32031 Alano di Piave BL - causale:
“Salviamo il Parco del Piave”.
E’ possibile inoltre, nella dichiarazione dei redditi, destinare sempre alla Pro
Loco di Fener il 5 per mille (basta scrivere nell’apposito spazio il codice fiscale
dell’associazione: 82004550255).
Infine, si può partecipare agli eventi che saranno via via organizzati allo scopo,
uno dei quali - già programmato - si terrà il 14 maggio a Scorzè, in provincia di
Venezia, grazie all’interessamento dell’Associazione Amici della Fragola che,
in collaborazione con la locale Pro Loco, nell’ambito della Festa dell’Asparago
e della Fragola, ha deciso di destinare il ricavato della “Cena di Solidarietà”
alla causa della ricostruzione del Parco del Piave di Fener. «Si tratta di un
gesto importante - spiega Marco Bollotto, una delle “anime” del Comitato
“Salviamo il Parco del Piave” - da parte degli amici di Scorzè che ringraziamo
sinceramente per l’attenzione che hanno deciso di dimostrarci».
2 ATTUALITÀ

Breve (e parziale) storia del Parco del Piave


di Silvio Forcellini
Non si possono tratteggiare gli oltre cinquant’anni di storia della Pro Loco di Fener
e la conseguente “nascita” del Parco del Piave senza ricordare innanzitutto la figu-
ra di Mario Durighello (nella foto a fianco), scomparso prematuramente il 23 giu-
gno 2000. Dapprima giovane consigliere sotto la presidenza del padre Geremia,
poi presidente a sua volta (e per ben 29 anni di fila), Mario ha rappresentato davve-
ro “l’anima” dell’associazionismo locale, con l’impegno, l’esempio e la dedizione
che derivavano dal grande amore per il suo paese.
Sua, e dei suoi collaboratori dell’epoca, la brillante intuizione del Parco del Piave,
una vasta area verde gestita dall’associazione fenerese sulla quale, dal 1976 in
poi, sono stati via via costruiti una baita con bar e cucina, una piattaforma per il bal-
lo, una pista per automodelli radiocomandati, campi da calcio, bocce e beach vol-
ley…
Grazie a questi interventi, il Parco del Piave è stato (e speriamo lo sia ancora) tea-
tro di svariate e partecipate manifestazioni: le affollatissime serate danzanti con
ospiti d’eccezione (tra i tanti, Nilla Pizzi, Giorgio Consolini, Maria Doris, le orchestre
Casadei - nelle foto a destra dell’11 luglio 1976 - e Fenati, Franco
Simone…); le altrettanto seguite selezioni per il concorso di “Miss
Italia”; il cinema all’aperto; il “Music Festival…a tutta birra”, fortuna-
tissima rassegna musicale che ha radunato dal 1983 al 2001 il me-
glio della nuova musica italiana (alcuni nomi: Subsonica, Casino
Royale, Modena City Ramblers, Negrita, Almamegretta, Mau Mau,
Pitura Freska, Timoria, Piccola Orchestra Avion Travel, Ustmamò,
Enzo Avitabile…) e dalle cui ceneri è nato dieci anni dopo (nel
2011) il “Reset Festival”, che da otto edizioni continua a proporre
quanto di meglio offre il nuovo panorama musicale (e non solo); e
poi lo “School Festival”, giunto alla quinta edizione e che vede im-
pegnati i bambini e i ragazzi delle scuole locali in un bel momento di
aggregazione che coinvolge moltissime famiglie del territorio; infine,
gli spettacoli di moltissimi artisti di strada, la palestra di roccia, il
“percorso natura”… E, passando all’ambito prettamente sportivo, i
campionati europei e italiani di Enduro, la “Freccia Agordina” ciclisti-
ca, le innumerevoli gare a carattere nazionale riservate agli auto-
modelli radiocomandati, i tornei di calcio…
Alcuni di questi eventi sono stati organizzati direttamente dalla Pro
Loco, altri sono invece frutto della collaborazione con diverse realtà
locali: per soffermarci alle più recenti, con l’ASD Prealpi RC per la
gestione della “Pista Verde”, con l’associazione “Libero Pensiero” di
Alano e il “Comitato Genitori” per il “Reset Festival” e lo “School Fe-
stival” (senza dimenticare il fondamentale contributo del Circolo Arci
di Alano nell’organizzazione dell’indimenticato e indimenticabile
“Music Festival…a tutta birra” e quello del Moto Club “La Marca
Trevigiana” per i due prestigiosi “europei” motoristici).
Ed è stato anche grazie a questa unità di intenti tra realtà diverse
che, nel corso degli anni, si è potuto via via adeguare il Parco del
Piave alle nuove normative vigenti (in materia di servizi igienici, im-
pianti idraulici ed elettrici…), lavori, questi, molto onerosi ma assolu-
tamente obbligati. Un po’ alla volta sono stati rinnovati non solo gli
impianti, ma anche le attrezzature necessarie per il buon funziona-
mento delle strutture esistenti in loco (impianti e attrezzature che
l’esondazione del Piave dello scorso 29 ottobre ha purtroppo dan-
neggiato quasi irreparabilmente).
E proprio “per rimettere a posto quello che la natura ha distrutto in
una notte” è stato recentemente costituito il Comitato “Salviamo il
Parco del Piave” - composto dalla Pro Loco di Fener,
l’associazione “Libero Pensiero” di Alano di Piave (“Reset Festival”),
il “Comitato Genitori” del locale Istituto Comprensivo (“School Festi-
val”) e l’ASD Prealpi RC (“Pista Verde”) - che ha subito lanciato una
campagna di sensibilizzazione e una raccolta fondi per far tornare il
Parco del Piave di Fener all’antico splendore.
3
4 ATTUALITÀ

Bice
BiceLazzari
Lazzarieelalamisura
misuradel
delsegno
segno
(M.M.)
(M.M.)In attesa
In attesa della possibile
della mostra
possibile mostra deldel
prossimo
prossimoanno, cominciamo
anno, cominciamo a conoscere
a conoscere meglio l’artista
meglio Bice
l’artista Lazzari,
Bice Lazzari,cuicui
si èsi voluto
è volutodedicare
dedicareil Centro Culturale
il Centro Culturale di Quero. Riportiamo
di Quero. Riportiamoquiqui
sotto unauna
sotto suasua
riflessione
riflessionesulla suasua
sulla attività, tratta
attività, tratta
dall’opera
dall’operasegnalata
segnalata nell’ultima rigariga
nell’ultima della bibliografia
della in calce.
bibliografia Vi troviamo
in calce. unauna
Vi troviamo prima
primachiave di lettura
chiave delle
di lettura suesue
delle opere
opere
e fra queste
e fra questeil quadro
il quadroin foto, esposto
in foto, esposto nelnel
palazzo municipale
palazzo di Quero.
municipale Grazie
di Quero. ai libri
Grazie segnalati
ai libri segnalatisotto, chichi
sotto, vorrà ap-ap-
vorrà
profondire
profondirei concetti cheche
i concetti agitavano
agitavano l’anima di Bice
l’anima potrà
di Bice trovare
potrà un un
trovare aiuto perper
aiuto meglio
megliocomprendere
comprendere l’artista.
l’artista.

Smimetizzare
Smimetizzare il dramma.
il dramma. Devo
Devo parlare deldel
parlare miomiolavoro. Perché
lavoro. Perché ho hosceltosceltoil segno
il segno perper esprimere
esprimere la mia
la mia poetica?
poetica? Il segno
Il segno
perché concon
perché piùpiùchiarezza
chiarezza posso
possofarefare
un un
discorso
discorsocheche
risulti leggibile
risulti leggibile conconfacilità. Il segno
facilità. Il segno perchéperché nelnelsuosuo tracciarsi
tracciarsi ha ha
unauna tensione
tensione vitale
vitalein rapporto
in rapporto ad ad altrialtri
segni,
segni, cheche nelnel
loroloro insieme
insieme risulteranno
risulteranno significanti
significanti e che
e che conclude-
conclude-
ranno
ranno un unprocesso
processo interiore,
interiore, determinante
determinante perper la lettu-
la lettu-
ra ra deldel processo
processo stesso.
stesso. Il segno
Il segno perché
perché determinerà
determinerà
alternative
alternative di spazi
di spazi cheche potranno
potranno apparire
apparire intercomu-
intercomu-
nicabili
nicabili tra tra
loro, quanto
loro, quanto la possibilità
la possibilità di percepire
di percepire i vari
i vari
piani.
piani. Con Con unauna partecipazione
partecipazione mentale,
mentale, voluta
voluta concon or-or-
dinedine e possibilmente
e possibilmente concon rigorerigore nonnon oggettivo,
oggettivo, cheche
potrei
potrei definire
definire nelnel suosuo risultato
risultato «scopo
«scopo di emozione»,
di emozione»,
a questo
a questo scopo scopo ancheanche il colore
il colore partecipa
partecipa ad adun un certo
certo
dialogo
dialogo (in (inmusica
musica potrei
potrei definirlo
definirlo «di«diaccompagna-
accompagna-
mento»),
mento»), adoperando
adoperando io per
io per scelta
scelta solo colori
solo assoluti:
colori assoluti:
il bianco,
il bianco, il nero,
il nero,il rosso,
il rosso, il giallo.
il giallo.Ritorno
Ritorno agliagli
elemen-
elemen-
ti: ilti:segno
il segno nella composizione
nella composizione fa parte
fa parte deldel lavoro
lavoro perper
chiarire
chiarire come,come, qualche
qualche volta,volta, gli gli
elementi
elementi si raggrup-
si raggrup-
pinopino come come suonisuoni ripetuti
ripetutiperper crearecreare un uncentro
centro focale,
focale,
cheche puòpuò andare
andare libero,
libero, oltreoltreil limite
il limitedello spazio
dello spazio a miaa mia
disposizione
disposizione e creare
e creare quindi
quindi un'immagine
un'immagine nonnon blocca-
blocca-
ta. ta.La Lalibertà
libertàdi agire
di agire su suunauna telatelaè sempre
è sempre la più
la piùim-im-
portante
portante esigenza
esigenza cheche io conosca,
io conosca, dimenticando
dimenticando il più
il più
possibile
possibile quello
quello cheche è ilè«dramma»
il «dramma» di una
di una situazione
situazione
sociale cheche
sociale avesse
avesse la forza di immobilizzare
la forza di immobilizzare energie e vitalità.
energie In ogni
e vitalità. In ogni momento
momento questaquesta situazione
situazione è presente
è presente e vissuta
e vissuta
intimamente
intimamentee riproposta
e riproposta in termini visivi,
in termini in un'analisi
visivi, costante
in un'analisi costante deldel
farefare cheche potràpotràidentificare
identificare un un ritorno
ritornodi ordine
di ordine e so-
e so-
prattutto di possibile
prattutto di possibile approfondimento
approfondimento ai quali partecipi
ai quali unauna
partecipi cosciente
cosciente misura
misura morale,
morale, cheche è allaè allabase base di ogni
di ogni libertà
libertàe e
progresso.
progresso. Bice Lazzari
Bice Lazzari
Bibliografia
Bibliografia
 Guido Montana,
Guido Montana, Bice Lazzari.
Bice Lazzari.I valori deldel
I valori segno,
segno, Galleria Weber
Galleria Editrice,
Weber Torino
Editrice, 1980
Torino 1980
 Paolo Fossati
Paolo (a cura
Fossati di),di),
(a cura Bice Lazzari.
Bice Lazzari.Opere
Opere1925-1981,
1925-1981, Electa Editrice,
Electa Milano
Editrice, 1984
Milano 1984
 Paola Watts,
Paola Claudio
Watts, ClaudioStrinati (a cura
Strinati (a curadi),di),
Bice Lazzari
Bice 1900-1981.
Lazzari Opere
1900-1981. Operedaldal
1921 al 1981,
1921 Multigrafica
al 1981, Editrice,
Multigrafica Editrice,
Roma
Roma1987
1987
 Sergio Cortesini,
Sergio Cortesini,
Bice Lazzari,
Bice Lazzari,l'arte come
l'arte come misura,
misura,Gangemi
Gangemi Editore, Roma
Editore, Roma 2002
2002
 Flavia Scotton,
Flavia Renato
Scotton, RenatoMiracco
Miracco (a cura di),di),
(a cura Bice Lazzari.
Bice L'emozione
Lazzari. L'emozione astratta, Edizioni
astratta, EdizioniMazzotta, Milano
Mazzotta, 2005
Milano 2005
 L’incanto deldel
L’incanto segno/Bice
segno/Bice Lazzari:
Lazzari:disegni,
disegni,scritti sull’arte
scritti e poesie
sull’arte / Editrice
e poesie Eidos
/ Editrice 1989
Eidos 1989Mirano Venezia
Mirano Venezia
Pubblicazioni
Pubblicazioni
 Bice Lazzari,
Bice Lazzari,
Una pittrice
Una giudica
pittrice l'architettura,
giudica in “Architettura.
l'architettura, Cronache
in “Architettura. e storia”,
Cronache 54,54,
e storia”, anno V n.
anno V 12, aprile
n. 12, 1960
aprile 1960

CRONACA

Ludovica Mazzocco
si laurea in infermieristica
(M.M.) Tre anni di studio e finalmente la tanto attesa discussione della
tesi di laurea a conclusione del ciclo di formazione scolastica. Ludovica,
di Alano di Piave, ha frequentato il corso di laurea in infermieristica alla
scuola di Feltre, sede esterna della scuola di Medicina e Chirurgia, Di-
partimento di Medicina, dell’Università di Padova e il giorno 8 aprile si è
presentata alla commissione esaminatrice per illustrare la sua ricerca fi-
nale, nella sala G.B. Morgagni, a Padova. Ludovica ha sostenuto la sua
tesi sviluppando una ricerca su: “La qualità del sonno nel paziente onco-
logico in fase attiva di trattamento e palliativa – uno studio osservaziona-
le”, seguita dal Dott. Alberto Camuccio. Il suo impegno e la sua ricerca
sono stati premiati con il bel voto di 102/110.
Felici con lei i famigliari: papà Ivano e mamma Francesca Rech, il fratel-
lo Luca e la sorella Fabiola, nonna Agnese, tutti gli zii e cugini, cui ci
uniamo per esprimere vivissime congratulazioni.
5
6 JUDO

Campionato Regionale - Trofeo di Jesolo


Tre i protagonisti Esordienti “B” della palestra
Alanese al Campionato Regionale Veneto 2019
disputato nella calda domenica del 24 marzo
scorso al Palacornaro di Jesolo Lido.
Due i raggruppamenti di cintura: la prima fino alla
cintura arancione e la
seconda da verde a
marrone, quest’ultima
rivolta ai più esperti.
La nostra atleta Xinyue Lin (Sara),
cintura gialla, si lancia in questa sua
nuova e prima avventura e perde il
primo incontro, ma tenace com’è
ribalta la situazione vincendo gli altri
due incontri e si guadagna la medaglia d’oro, nonché il titolo di Campione Regionale
Veneto Kg 48.
Marco Longo ed Enea Van Den Bosch si scontrano invece nella sfida con i più esperti:
medaglia di bronzo per Marco che con quattro incontri di cui tre vinti per ippon sale al terzo
gradino del podio; Enea dopo due incontri si ferma alla nona posizione, comunque buona la
sua prestazione considerata anche la sua giovane esperienza agonistica.
Complimenti e in bocca al lupo per la prossima gara.

A.S.D. JUDO ALANO DI PIAVE | Palestra Comunale in Via Don P. Codemo | Tel. 0439 779457 | Cell. 348 0447706 

Auser: festa di primavera AUSER

di Ivana Bernardele
Una splendida giornata di sole ha fatto
da cornice alla “Festa di Primavera”
organizzata dal Circolo Auser “Al
Caminetto” di Alano di Piave e Quero
Vas, svoltasi domenica 24 marzo
presso il Ristorante Grill Station di
Quero.
Oltre 60 persone si sono riunite per
salutare l’arrivo della bella stagione e
stare alcune ore in piacevole
compagnia gustando un ottimo menù,
adatto ad ogni tipo di palato e regime
alimentare. In linea con il tema della
giornata la tradizionale sottoscrizione a
scopo benefico ha offerto un monte
premi costituito da piante e fiori
primaverili variopinti e colorati che sono
stati veramente graditi dai fortunati
vincitori. La Presidente signora Elda
Franzoia ha comunicato che i proventi
di questa specifica sottoscrizione
verranno devoluti alla rinascita del
Parco del Piave con l’auspicio che lo
stesso possa rigenerarsi al più presto,
  in linea con la sua destinazione
originaria. Con l’occasione è stato comunicato che sono aperte
  le iscrizioni al soggiorno marino che si terrà nel mese di
giugno a Riccione.
Si ricorda infine che il prossimo incontro conviviale sarà il giorno
28 aprile presso la Casa delle Associazioni di Alano di Piave
Franzoia ha comunicato che i proventi
di questa specifica sottoscrizione
verranno devoluti alla rinascita del
Parco del Piave con l’auspicio che lo
7 stesso possa rigenerarsi alAUSER
più presto,
in linea con la sua destinazione
originaria. Con l’occasione è stato comunicato che sono aperte le iscrizioni al soggiorno marino che si terrà nel mese di
giugno a Riccione.
Si ricorda infine che il prossimo incontro conviviale sarà il giorno
28 aprile presso la Casa delle Associazioni di Alano di Piave
per festeggiare i compleanni dei nati nei mesi di marzo e aprile.

RADIO COMIX CRONACA

IL SORRISO CHE FA LA DIFFERENZA


LA WEB RADIO DI QUERO VAS
E’ sempre bello riuscire a strappare un sorriso alle persone, specialmente
sfruttando quel mezzo potentissimo chiamato “Internet”, al quale ormai
ognuno di noi può accedere.
COS’E’ RADIO COMIX? E’ una web radio che nasce a Quero nell’aprile
del 2011 proprio per questo, con l’intento di intrattenere e far sorridere chi
la ascolta. In questi otto anni di attività ha totalizzato circa 13 mila ascolti,
tra alti e bassi, ma sempre spinta dalla grande passione e voglia di
spensieratezza di chi sta dietro ai microfoni. Ogni mercoledì sera dalle
20:30 se cercate delle voci (oltre alla bella musica) che possano tenervi
compagnia e “allontanarvi” dai problemi della quotidianità, Radio Comix fa
al caso vostro!
CHI LA GESTISCE? Radio Comix vanta una meravigliosa squadra
composta da giovani che hanno voglia di fare del bene: Davide Mondin;
Stephanie Rebuli (nella foto qui a
fianco); Riccardo Mazzocco; Manuel
de Rui; Martino Mazzalovo; Luigi
Mello e Diego Tiziani.
COME ASCOLTARE RADIO COMIX? In diretta ogni mercoledì sera alle 20:30
per un’ora e mezza circa con lo show “Live The Madness” (che tradotto significa
“vivi la pazzia), viene pubblicato un link sulla pagina facebook.com/comixradio
che vi porta subito all’ascolto con la possibilità di interagire con gli speaker
tramite la chat incorporata e riascoltare in qualsiasi momento la puntata. Qui di
seguito inoltre trovate gli altri contatti:
INSTAGRAM: radiocomixofficial; MAIL: [email protected];
BLOG: radiocomixitalia.altervista.org
SPOTIFY: Live The Madness e RickyMeteo
QUALI ARGOMENTI TRATTA?
Radio Comix tratta argomenti di
attualità in chiave ironica con
aggiornamenti anche per quanto riguarda le previsioni meteo. Riccardo
Mazzocco (nella foto qui a fianco), infatti, presenta “RickyMeteo”, una rubrica
grazie alla quale l’ascoltatore viene aggiornato sulle condizioni del tempo nel
Veneto ed in tutta Italia.
Stephanie Rebuli, invece, presenta “Impara il dialetto veneto”, una rubrica
nata per gioco dove alla fine di ogni puntata del mercoledì si possono
apprendere detti e parole tipici della tradizione veneta.

VI ASPETTIAMO IN DIRETTA!
MERCOLEDI’ ALLE 20:30 PER RIDERE INSIEME!
8 RASSEGNA STAMPA

Il Consiglio dell’Unione dei Comuni “Setteville”

Strada Campo-Schievenin:
perizia geologica, poi i lavori
BASSO FELTRINO. Una lunga serie di variazioni di cassa e del bilancio di previsione approvati e archiviati in pochi
minuti hanno costituito gli unici temi discussi nel corso del consiglio dell’Unione dei Comuni del Basso Feltrino “Set-
teville” svoltosi giovedì scorso. La presidente dell’Unione Serenella Bogana, prima di mettere in libertà i convenuti,
ha, però, voluto fare il punto su due situazioni critiche: la strada Campo-Schievenin e il Parco del Piave di Fener.
Il punto nero Sulla strada comunale che collega la frazione di Campo a Schievenin dove, lo scorso 10 febbraio,
una frana ha provocato, oltre al cedimento di un tratto di strada, la rottura del tubo dell’acquedotto che, da Schieve-
nin, porta l’acqua potabile in molti Comuni del Trevigiano. Bogana ha spiegato: «La strada resta ancora chiusa al
traffico dei mezzi a motore, ma continua ad esserne sconsigliato il passaggio anche al traffico ciclo-pedonale. Il
danno che ha causato la frana è derivato dal cedimento di un tubo di sfiato dell’acquedotto di Schievenin anche in
seguito alle forti piogge cadute nei giorni precedenti».
La perizia «L’ATS (Alto Trevigiano Servizi) - ha proseguito la presidente dell’Unione - che gestisce il servizio di for-
nitura idrica del suddetto acquedotto, ha  commissionato una perizia geologica che ci potrà fornire indispensabili in-
formazioni riguardanti la stabilità dell’area circostante. Entro la prima settimana di aprile dovremmo acquisire i risul-
tati di questa perizia per cui potremo valutare quale sarà il miglior modo di intervenire. Ovviamente - ha aggiunto
Bogana - per realizzare questo intervento che richiederà un esborso economico non secondario, potrebbero occor-
rere tempi lunghi conseguenti alla necessità di ottenere i relativi finanziamenti. Noi siamo consapevoli (e ce ne scu-
siamo) del disagio che attualmente devono sopportare i nostri concittadini che risiedono in località Fobba che, da
Alano, è raggiungibile solamente attraverso la comunale interessata dalla frana (a meno che non si voglia fare il gi-
ro per Quero) ma, ad oggi, non possiamo ancora fornire tempi certi per la risoluzione del problema».
Il sopralluogo Sul Parco del Piave letteralmente “portato via” dalle acque del Piave lo scorso fine ottobre, il sinda-
co di Alano ha annunciato che a breve i tecnici della Provincia e del Genio Civile faranno un sopralluogo per valuta-
re quale possa essere il miglior modo di intervenire anche se oramai i finanziamenti destinati al progetto di imple-
mentazione dell’area previsto prima dei danni metereologici, sono purtroppo stati destinati ad altri interventi.

da “Il Gazzettino” del 30 marzo 2019

Notizie dal Consiglio comunale

Quero Vas “città digitale”: rete wireless e nuova App


QUERO VAS. La tecnologia Wi-Fi sarà presto a disposizione gratuita dei cittadini di Quero Vas che potranno con-
nettersi a Internet tramite una WLAN (rete senza fili) e degli access point posti all’interno dei principali edifici comu-
nali. In questo modo potranno usufruire gratuitamente di un servizio veloce e molto potente (circa 4 volte quelli do-
mestici) dentro e nei paraggi delle seguenti zone: l’ex municipio, la biblioteca di Vas, il municipio, piazza Marconi, la
biblioteca e il centro culturale di Quero. Lo ha reso noto, nel corso del consiglio comunale di giovedì, il sindaco Bru-
no Zanolla che ha anche annunciato che da pochissimo è stato attivato (primo Comune in assoluto ad averlo fatto)
il nuovo portale comunale www.comu-ne.querovas.bl.it sul quale si possono trovare tutte le notizie di pubblica utili-
tà. Ma le novità non sono finite in quanto a breve sarà attivata anche la App “municipium” che fornirà informazioni
costantemente aggiornate su eventi, orari degli uffici, informazioni e notizie riguardanti il Comune. Insomma, una
vera e propria ondata di tecnologia al servizio dei cittadini che si perfezionerà ulteriormente con l’imminente arrivo
della fibra ottica in tutto il territorio frazioni comprese. Nel corso della seduta consigliare, prettamente tecnica, sono
state comunicate una serie di variazioni di cassa e approvate alcune variazioni di bilancio di previsione. Di queste
ultime fanno parte un contributo straordinario di 60mila euro provenienti dal BIM per il completamento dei lavori del-
le ex scuole di Schievenin e lo stanziamento di 10mila euro per la realizzazione di progetti destinati alla manodope-
ra dei socialmente utili, altri 10mila per dotazioni informatiche (LIM e centralino telefonico per le scuole), 60mila per
canoni idrici e 77mila per la manutenzione straordinaria della viabilità comunale.
da “Il Gazzettino” del 30 marzo 2019

«Bisogna portare il wi-fi a Schievenin»


QUERO VAS. La nuova struttura ricettiva comunale di Schievenin dev’essere dotata di wi-fi libero. A chiederlo An-
drea Mondin, presidente dell’associazione “Rivivi la Valle di Schievenin” che ha inviato una lettera al sindaco di
Quero Vas, Bruno Zanolla, chiedendo che nel potenziare la connessione del territorio comunale non venga dimenti-
cata la Valle. «L'associazione - si legge nella lettera - chiede che la tecnologia wi-fi sia portata anche nell’ex scuola
elementare di Schievenin, struttura che in questo periodo è oggetto di un grosso intervento che le permetterà di di-
ventare un luogo strategico per la ricettività. Proprio per questo è indispensabile dotarlo di mezzi tecnologici
all’avanguardia». L’associazione chiede inoltre che la fibra ottica, in via di posa in queste settimane, sia estesa in
tutta la frazione: «I cittadini e le attività non possono più attendere. La fibra ottica è diventata un servizio indispen-
sabile per chi vive in montagna e non la vuole abbandonare», chiude Mondin. Il collegamento veloce alla rete di-
9 RASSEGNA STAMPA

venta strumento fondamentale per essere agganciati alla rete e entrare quindi nel circuito globale: un mezzo indi-
spensabile sia per il commercio che dal punto di vista turistico.
da “Il Gazzettino” del 4 aprile 2019

Stanziati 4 milioni per la sicurezza idraulica


SEGUSINO. Dal governo 4 milioni di euro per lavori di prevenzione alle calamità naturali a favore di Segusino.
All’interno dei quasi 756 milioni di euro che il governo Conte ha stanziato un mese fa, per i danni causati dal mal-
tempo in Veneto nell’autunno 2018 e che verranno equamente divisi nel triennio 2019/2021, è ufficiale che 4 di
questi andranno impegnati in interventi di prevenzione e messa in sicurezza di vari punti critici di Segusino, che lo
scorso ottobre fu uno dei comuni più colpiti dall’alluvione del Piave. «Soddisfatta che finalmente qualcosa inizia a
muoversi», le parole del primo cittadino segusinese Gloria Paulon. «Questi soldi saranno utilizzati dalla Protezione
Civile e dalla Regione per interventi con cui si cercherà di prevenire il ripetersi di eventi di portata come quelli di ot-
tobre. Ora i tecnici stanno pianificando le azioni sull’area che dovrebbero iniziare a settembre per oltre un anno di
lavori nell’intera area. Felice anche», prosegue il sindaco Paulon, «che a breve i privati otterranno i risarcimenti dei
danni subiti: nella nostra zona la somma documentata dai nostri cittadini ha sfiorato i 3 milioni di euro. Il ministero
degli Interni ha già emanato il decreto: una volta che questo verrà recepito dalla Regione, la nostra gente riavrà
quanto l’alluvione gli ha portato via». Si tratta quindi di una boccata d’aria per i tanti industriali e agricoltori della pia-
na di Segusino, che nell’ottobre 2018 hanno visto letteralmente spazzati via mesi di duro lavoro, e che pian piano,
ora, stanno cercando di rialzarsi. In quei giorni, fra le diverse criticità, emerse anche che il Piave in un tratto vicino
alla zona industriale di Segusino ha un tratto di alcune centinaia di metri completamente privo di argine.
da “La Tribuna di Treviso” del 31 marzo 2019

Il problema di sempre al centro dell’assemblea provinciale di Alano che ha sancito l’elezione


a presidente di Davide praloran. L’enorme mole di adempimenti al centro della discussione.
«Non ci rimane che confrontarci con le nostre istituzioni».

Pro Loco e burocrazia: «Aiutateci»


ALANO DI PIAVE.
Programmare il futuro
al di là della burocra-
zia. Su questa linea si
è sintonizzata la as-
semblea provinciale
dell’Unpli, la Unione
delle Pro loco, andata
in onda ieri nella sala
conferenze della bi-
blioteca di Alano, presenti i rappresentanti di tutti i sodalizi affiliati, per presentare il bilancio, ma «anche per pro-
grammare il nostro futuro - come ha spiegato nella sua introduzione il neo presidente Davide Praloran - confrontan-
doci con chi ci rappresenta nelle varie istituzioni».
I nodi La troppa burocrazia, le sempre più complesse norme per la sicurezza, i molti adempimenti e le specifiche
situazioni delle Pro Loco bellunesi sono stati fra gli argomenti discussi nelle oltre 4 ore di convegno al quale è se-
guito il pranzo nell’adiacente ristorante “Al Molin”. Nei vari interventi sono emerse più volte le criticità conseguenti ai
danni provocati dal maltempo di fine ottobre scorso per contribuire a riparare i quali, le Pro Loco hanno chiesto una
grossa mano alle istituzioni. Istituzioni che hanno prontamente accolto l’invito. Fra i presenti anche il presidente Un-
pli Veneto Giovanni Follador, che ha tenuto a dimostrare la vicinanza al pluridecennale presidente uscente Espedito
Pagnussat (al quale è stata donata una targa in segno di riconoscenza) e ad augurare al suo successore Praloran
«un lavoro proficuo».
I politici L’assessore regionale al turismo Federico Caner ha rivolto il suo grazie ai volontari «per il grande lavoro
fatto sul territorio. Voi siete - ha aggiunto - il braccio armato della Regione Veneto perché, grazie a voi, noi riu-
sciamo a fare molto sul territorio dal punto di vista turistico. Le Pro Loco rappresentano anche gli uffici di informa-
zione e accoglienza turistica per cui vi chiedo di aiutarci a sviluppare un turismo consapevole. I numeri stanno cre-
scendo ma noi vogliamo portare un turismo di qualità e quindi abbiamo necessità di far conoscere arte, enogastro-
nomia, cultura e ambiente». Il parlamentare del M5S Federico D’Incà ha definito le Pro Loco «una grande famiglia
allargata capace di dare soluzione e di essere un esempio per i nostri giovani». Ha preso la parola anche il deputa-
to di Forza Italia Dario Bond che ha incentrato il suo intervento sulle autonomie regionali «che consentiranno di ot-
tenere meno burocrazia e scartoffie. Avere un governo regionale per la vita dei cittadini e per tutte le attività è un
grande vantaggio ed io mi batterò fino in fondo per questo obiettivo».
Il Comune ospitante A fare gli onori di casa c’era il sindaco Amalia Serenella Bogana: «La politica deve battere un
colpo per sostenere queste associazioni che sono un valore aggiunto per le comunità. Le Pro Loco sono essenziali
per far vivere le piccole comunità che devono arrancare per organizzare eventi a causa di legacci burocratici che
10 RASSEGNA STAMPA

frenano e rendono poco tranquille le attività dei volontari. Al termine dell’incontro è stato presentato il bilancio Unpli
che ha visto movimentati nel 2018 quasi 36mila euro mentre per il 2019 le spese previste sono di 41.800 euro. So-
no stati presentati poi alcuni progetti come “cibo, identità, turismo”, una serie di seminari enogastronomici orga-
nizzati dal Centro Consorzi (per informazioni 0437.752414). Si è infine rivolto uno sguardo al fittissimo calendario
degli eventi proposti dalle Pro Loco Loco nel corso del 2019.
da “Il Gazzettino” del 1° aprile 2019

Una scossa di 2 gradi di magnitudo fa oscillare i lampadari e vibrare i vetri:


nessun danno, ma in molti si sono svegliati. Sui social si scatena la curiosità
e si riportano testimonianze: il movimento tellurico accompagnato da un botto secco.

Basso Feltrino: la terra trema, paura nella notte


BASSO FELTRINO. Trema il Basso Feltrino. La notte scorsa, una scossa di magnitudo 2.1 della scala Richter ha
fatto sobbalzare nel letto chi ha il sonno leggero tra Alano di Piave e Quero Vas. Tanta paura, ma nessun danno a
cose o persone. Basso Feltrino, ma non solo. Nel corso della notte, infatti, in tutto il Triveneto, e in particolare il
Friuli-Venezia Giulia, ma anche nella vicina Slovenia sono state registrate scosse di terremoto con magnitudo intor-
no ai 2 gradi della scala Richter. Era l’1.11.41 di ieri, piena notte, quando il sussulto ha scosso la terra: l’epicentro è
stato calcolato nel territorio del comune di Alano a 7 chilometri di profondità. La scossa non è stata di grossa inten-
sità, ma sufficiente per essere avvertita da chi non ha il sonno pesante.
La sindaca «La scossa è stata lieve», spiega la sindaca di Alano di Piave Serenella Bogana. «Non l’ho sentita, ma
altri riferiscono di aver udito come un tonfo secco seguito da una vibrazione. Chi ha il sonno più leggero ed è più
sensibile si è svegliato, chi invece ha un sonno più pesante non si è accorto di nulla. Quello che conta è che non c’è
stato nessun tipo di danno a cose e persone, spero si tratti di un episodio isolato», aggiunge Bogana.
In rete Sui social si è scatenata la curiosità. La maggior parte dei messaggi riferisce di non aver sentito nulla, altri
invece come un colpo, somigliante ad un tuono e, proprio per questo, non vi hanno fatto particolarmente caso dato
che le previsioni meteo avevano indicato maltempo per la notte. Altri invece hanno capito subito che si trattava di
terremoto dopo aver visto qualche lampadario muoversi e sentito i vetri tremare.
I precedenti Nel Feltrino, negli ultimi anni sono stati registrati diversi sismi. II 29 marzo 2018 era stata registrata
una scossa alle 9.36 con epicentro a Possagno (Treviso), di magnitudo 3.0; venne percepita nel Basso Feltrino ma
soprattutto nel comune di Seren del Grappa tant’è che nelle scuole scattò l’evacuazione. Qualche giorno dopo, alle
11.43, con epicentro a Seren del Grappa, si registrò un’altra scossa. Infine, il 17 agosto 2015, una scossa di magni-
tudo 3.7 con epicentro ad Alano di Piave, fece tremare tutto il Feltrino, ma non si registrarono danni.
da “Il Gazzettino” del 4 aprile 2019

Nell’ultimo decennio, bruciando pneumatici ha prodotto 16 chili all’anno di mercurio

A Pederobba il cementificio brucerà anche plastica:


«Abbiamo paura»
PEDEROBBA. Il cementificio di Pederobba fa
paura. L’impianto produttivo presto sostituirà co-
me combustibile i già tanto contestati pneumatici,
con l’ancora più temuta plastica, non appena la
struttura sarà adeguata alle prescrizioni imposte
dalla Provincia di Treviso. «La cosa più assurda è
che non bruceranno i rifiuti di plastica della nostra
provincia perché noi siamo virtuosi e differenzia-
mo bene, quindi non c’è abbastanza plastica per
alimentare il cementificio», spiega Daniela Paste-
ga, presidente dell’associazione AriaNova. «I
pneumatici erano già un combustibile inaccettabi-
le visto che nell’ultimo decennio
a Pederobba hanno prodotto annualmente ben
16 kg di mercurio: una quantità impressionante. Ma le plastiche apriranno ulteriori nuove incognite per la salute
pubblica dato che le norme in materia di emissioni, cui devono sottostare i cementifici, sono molto più blande rispet-
to a quelle per gli inceneritori anche se compiono la stessa attività». La questione cementificio è stata oggetto di di-
chiarazioni molto serie anche in occasione della recente conferenza stampa tenutasi a Montecitorio da parte di un
nutrito cartello di associazioni trevigiane che hanno contestato il modello produttivo e agricolo del Veneto. «Nei do-
cumenti delle autorità sanitarie sul cementificio - ha dichiarato Mauro Moretto di “Coltiviamo Futuro” - gli esperti
hanno dichiarato che anche in presenza di rischi per la salute occorre cautela nelle dichiarazioni per non creare al-
larmismo. Noi però non intendiamo tacere».
da “OggiTreviso” dell’8 aprile 2019
11 LETTERE AL TORNADO

La scuola dell’infanzia di Vas


Siamo un gruppo di genitori di bambini frequentanti la scuola dell’infanzia di Vas e vorremmo, attraverso questo scritto,
esprimere la nostra grande soddisfazione per la scelta che abbiamo effettuato iscrivendo i nostri figli in questa scuola.
Riteniamo doveroso divulgare quanto segue perché il lavoro che viene giornalmente fatto quasi in silenzio nella scuola
di Vas ha un valore aggiunto che è giusto che venga reso noto a tutti quei ge-
nitori che vorranno iscrivere nei prossimi anni i loro figli alla scuola
dell’infanzia. Senza mettere in secondo piano gli importanti servizi offerti
dall’amministrazione comunale come, ad esempio, il trasporto gratuito, la
mensa interna o, ancora, l’esiguità del costo del pasto che è l’unica spesa da
sostenere, vorremmo focalizzare l’attenzione sulle tante opportunità delle quali
i nostri bambini dispongono giornalmente frequentando la scuola di Vas.
In primo luogo vorremmo sottolineare la presenza di sei insegnanti per 60
bambini (due insegnanti per sezione), la professionalità e la preparazione del-
le stesse sempre attente e collaborative alle esigenze dei bambini e di noi ge-
nitori.
Durante l’anno scolastico sono tante le iniziative che vengono proposte
anche grazie alla sinergia messa in atto con il mondo associativo locale
come, ad esempio, la collaborazione con il gruppo alpini di Vas in occasione
della festa degli alberi o per l’arrivo di Babbo Natale o quella con la pro loco di
Caorera quando i bambini partecipano sia alla semina che alla raccolta delle
zucche che verranno poi utilizzate durante la famosa sagra della zucca di
Caorera. Per l’occasione ogni bambino riceve una zucca in regalo e l’intera
scolaresca è sempre invitata ai golosi rinfreschi preparati dai volontari al ter-
mine delle attività.
Un altro importante appuntamento è il progetto sicurezza che ogni anno
coinvolge associazioni e enti di vario genere (polizia, cinofili, vigili del fuoco,
118, ecc.) per far conoscere ai bambini i pericoli ed indirizzarli nell’aver fiducia
nelle figure amiche.
La collaborazione con la biblioteca prevede poi visite in biblioteca con lettu-
re animate.
Il mese dello sport ha lo scopo di far conoscere e praticare, tramite il suppor-
to di esperti, gli sport più popolari ma anche qualche sport meno conosciuto.
Gli specifici corsi di musica e/o teatro, svolti con il supporto di artisti preparati,
aiutano i bambini a scoprire i loro interessi artistici. A scuola c’è la biblioteca
scolastica che consente il prestito dei libri e permette di eseguire letture degli
stessi svolte da parte delle insegnanti o letture animate svolte a scuola con
l’ausilio di insegnanti specializza-
te. Parecchio spazio è riservato
anche alle attività manipolative
collegate agli specifici progetti
scolastici. Lo sfondo integratore,
con tema diverso ogni anno:
quello di quest’anno si intitola “a
spasso per il mondo”. I bambini
più grandi possono contare
sull’insegnamento della lingua
inglese mentre tutti vengono
coinvolti nelle attività motorie.
La scuola è dotata di una men-
sa interna dove le pietanze ven-
gono preparate
quotidianamente
dalla cuoca della
scuola molto at-
tenta ad eventuali
specifiche esigen-
ze segnalate.
Durante l’anno
vengono pro-
grammate: uscite
scolastiche speciali collegate alle proposte didattiche (quest’anno sarà allo zoo Cappeller di Cartigliano), la festa dei
nonni, Natale, Carnevale, la recita di fine anno e lo school festival. Ai bambini grandi, fra le tante attività loro riservate,
viene impartita una specifica preparazione per l’ingresso nella scuola primaria.
Possiamo pertanto affermare con sicurezza che i nostri figli iscritti alla scuola dell’infanzia di Vas stanno vivendo nel
migliore dei modi la loro prima fase scolastica in un ambiente sereno e ricco di proposte che li sta aiutando a maturare
insieme. Siamo convinti di questo perché li vediamo entusiasti e felici di andare a scuola ogni mattino.
I genitori
12 CRONACA

Ricordando Beniamino Bazzaco


di Alessandro Bagatella
Il 19 gennaio scorso, dopo un periodo di sofferenza e una lunga malattia, Beniamino, di 71 anni, di Pederobba, ha la-
sciato la vita terrena per quella eterna. Beniamino era conosciuto da tante persone per il suo lavoro di muratore, bra-
vissimo nel predisporre manufatti con sassi faccia a vista, assieme al fratello
Toni, e per la gestione dell’agriturismo “I Zappà”, sul Monte Tomba, dove è
stata scattata la foto qui proposta, quando con amici si andava a consumare
qualche cenetta. La moglie Emma lo ha seguito giorno dopo giorno, assistita

dai figli, già impegnati nel loro lavoro, ma pronti a darle il cambio nell’assistenza. Beniamino era un tipo scherzoso, gli
piaceva la compagnia, far festa con gli amici e così dimenticare i tanti problemi che la vita gli proponeva. Dal matrimo-
nio con Emma sono nati quattro figli: Roberto, Paolo, Carlo e Francesco, i quali gli hanno regalato tre nipotini, la sua
più grande gioia nella malattia. Al suo funerale ha partecipato tanta gente; la chiesa di Pederobba era gremita di tante
persone, oltre a parenti ed amici. C’era anche una grande rappresentanza di Alpini. Il parroco ha avuto parole di elogio
per Beniamino e per Emma, che lo ha sempre seguito nel suo grande peregrinare in terra. Alla moglie, ai figli, ai paren-
ti, nipoti, le più sentite condoglianze. Nella foto di gruppo: Beniamino e la moglie sono in piedi al centro della foto. In
primo piano, seduto, il figlio Paolo e alle mie spalle (sono in piedi, con gli occhiali, vicino a Paolo) il figlio Carlo, e tutta
la compagnia. Nella foto a lato: Emma e Beniamino.
13 BOCCE

Fener 8/9 giugno: campionato italiano bocce a coppie cat. D


I nuovi campi esterni
a cura di A.S.D. Ponte Tegorzo
Stanno proseguendo a ritmo serrato i lavori per la realizzazione dei due nuovi campi esterni da bocce per adempiere
alle regole dalla FIB.I due nuovi terreni da gioco vanno ad aggiungersi ai due interni completando quindi l’iter per
l’organizzazione della finale del Campio-
nato Italiano a Coppie cat. D. Complessi-
vamente l’impianto Fenerese sarà quindi
dotato di due campi coperti e due esterni.
Il campionato Italiano si svolgerà nelle
giornate di sabato 8 giugno e domenica 9
giugno con inizio alle ore 10. La manife-
stazione si snoderà tra i campi di Feltre,
Onigo e Fener. Saranno 32 le coppie par-
tecipanti da tutta Italia. (foto A.Tolaini)

E’ in programma
per domenica 5 maggio
la Selezione Provinciale
campionati Italiani
sui campi di Fener.

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14 LETTERE AL TORNADO

Un movimento spontaneo di cittadini impegnato nella lotta contro il degrado urbano

Giardini puliti, grazie ai ragazzi di Retake


articolo di Alessandra Graziottin - segnalazione di Pino Brucculeri
Roma, sabato scorso. Sono in taxi, di corsa, rischio di perdere il treno. Tra Valle Giulia e il parco di Villa Borghese,
qualcuno sta pulendo i prati. I sacchi di cartacce, sacchetti, barattoli già raccolti, allineati a bordo della strada. Dove
hanno già lavorato, i prati sono così lisci e puliti che perfino i pini sorridono, increduli e commossi. Da decenni non
vedevano una cura simile. Chiedo al tassista di rallentare, per favore, per vedere meglio. Quasi non ci credo: non
sono operatori ecologici del Comune. No, sono ragazzi dai volti belli e dallo sguardo limpido. Chiedo al taxista di
fermarsi: «Ma, signora, perde il treno!». «Grazie, pazienza, ma questo è più importante! M’è passata la fretta! Pren-
derò il treno dopo...». «Buongiorno, chi siete?». «Siamo di Retake Roma», mi dicono. «Siamo un’associazione di
volontari, che credono nel fare in prima persona, per cambiare le cose. Cominciando dalle cose semplici e anche
umili: pulire lo sporco lasciato dagli altri». Quasi non ci credo: «Bravi! Grazie! Grazie di cuore!». Lo dico con un tale
entusiasmo che mi sorridono sorpresi e felici, lo sguardo che brilla.
Bello se qualcuno si accorge di quello che fai. Bello se si ferma e sofferma, lo apprezza e magari ti dice anche un
grazie sincero. Ripartiamo e anche il taxista si è appassionato. «Se Roma è ridotta così, è colpa nostra, signora,
della nostra generazione. Questi ragazzi ci stanno dando 'na bella lezione», aggiunge serio. «Coi fatti, non con le
chiacchiere come ‘sti sciagurati de politici che c’abbiamo qua. E quelli de prima uguali». Ai semafori, anche il taxista
cerca Retake sul cellulare. «Ma è ‘na roba seria! Stanno già in quaranta città, c’è scritto». Scopriamo che Retake
Roma è “un movimento spontaneo di cittadini, no-profìt e apartitico, impegnato nella lotta contro il degrado, nella
valorizzazione dei beni pubblici e nella diffusione del senso civico sul territorio. Promuovono il decoro urbano,
l’orgoglio civico, il volontariato, l’educazione e l’arte legittima”.
Che meraviglia, un sogno che si sta già realizzando. La parte più sana e vitale di questo Paese che si rimbocca le
maniche e si dà da fare, e lavora gratuitamente - senza assegni di cittadinanza - partendo dalle piccole cose: ripuli-
re, lottare insieme contro il degrado, sentirsi utili alla comunità in cui si vive, ogni giorno, concretamente. Ma allora
c’è speranza! Alla stazione, il taxista mi dà il trolley e mi tende la mano. «Grazie signora, questa corsa ne vale cen-
to. Mi ha fatto vedere er core bono de Roma. Non mi ero accorto mai, prima, che c’erano. Non ce speravo più». È
commosso. Un ultimo sguardo intenso. Mai perdere un treno mi ha dato più gusto. Sono proprio contenta. È una
bellissima giornata di marzo. Questa ventata di impegno concreto, vedere questi ragazzi pulire sul serio, con le
proprie mani, metro dopo metro, i prati coperti di inveterata lordura mi ha dato un'impennata di buonumore e di
energia.
«Nulla è più profondo di ciò che appare superficiale», diceva il filosofo Georg Hegel. Se questo fare con le proprie
mani, se questo prendersi cura della Terra nella realtà, e non nelle dichiarazioni d’intenti, cresce, se raggiunge il
punto critico e dilaga, allora possiamo sperare nel bene. Sì, il punto critico. Quel punto misterioso - così ben descrit-
to da Malcolm Gladwell nel suo “The tipping point: how little things can make a big difference”, Little Brown Pu-
blishing, 2000 (“Il punto critico, come le piccole cose possono fare una grande differenza”, Mondadori) - in cui pic-
cole persone - si veda la piccola Greta Thunberg - e piccoli gesti come questo di Retake possono cambiare il mon-
do.
E se cominciassimo anche noi adulti e anziani a pulire in prima persona, metro dopo metro, il Paese in cui viviamo?
Tutta salute per corpo e mente. Tutta vita reale, fatica e sudore, e soddisfazione concreta del fare, con un prima e
un dopo, nettamente demarcati, chiari per la vista e per l’umore. Chiarissimi per maturare un’idea di sé positiva,
pragmatica, che sa agire e cambiare le cose, passo dopo passo, nel mondo vero e visibile, e non quello virtuale.
«Questa generazione non ha passioni», si diceva generalizzando. I cortei per il pianeta della settimana scorsa, e,
ancor più, questa assunzione concreta di responsabilità dimostrano che ci sono giovani capaci di appassionarsi, di
credere, di unirsi per cambiare l’orizzonte quotidiano. E anche adulti di ogni età, ho poi visto, uniti dalla voglia di
condividere un progetto di grande respiro etico: far ripartire il senso civico. Il Dio delle piccole cose sorride, felice.
da “Il Gazzettino” di lunedì 25 marzo 2019
Alessandra Graziottin (Montebelluna, 5 agosto 1954) è una ginecologa, oncologa, sessuologa e psicoterapeuta italiana. Laureata in Medicina e Chi-
rurgia presso l'Università degli Studi di Padova, iniziò la sua carriera come ginecologa, interessandosi ben presto delle problematiche connesse al dolo-
re femminile e in particolare del dolore oncologico, del dolore cronico, della menopausa precoce, delle disfunzioni sessuali e delle patologie di origine
infiammatoria. E' Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’H. San Raffaele Resnati di Milano. Ha pubblicato 22 libri scientifici e 7
divulgativi (in qualità di autore, co-autore o curatore), oltre 90 capitoli di libri scientifici, 8 manuali educazionali per le donne e più di 400 articoli scientifici
su diversi aspetti della ginecologia e della sessuologia medica. Giornalista pubblicista dal 1984, è titolare di rubrica fissa sul mensile Benessere, sul set-
timanale Oggi, e sui quotidiani Il Gazzettino e Il Mattino. È ospite frequente di trasmissioni televisive e radiofoniche sui temi della ginecologia e della
sessuologia medica.

Convegno di Verona

La vera legge dell’amore


articolo di Massimo Recalcati - segnalazione di Silvio Forcellini
La tesi condivisa dai partecipanti al Congresso mondiale sulla famiglia di Verona è che la famiglia sia un evento del-
la natura. Ma erano naturalmente sterili le matriarche (Sara, Rebecca, Rachele) e non era affatto naturale, com’è
15 LETTERE AL TORNADO

noto, il padre falegname che si prese la responsabilità di crescere il figlio di Dio. Il testo biblico indica con forza che
il mistero della generazione della vita e della sua accoglienza non può mai essere ridotto materialisticamente alle
leggi della natura perché porta con sé quel miracolo della parola senza il quale l’umanizzazione della vita sarebbe
semplicemente impossibile. Quale parola? Quella che davvero feconda la vita rendendola degna di vita, istituendola
come vita di un figlio. Quella parola che nomina e riconosce in una vita particolare non la manifestazione anonima
della natura, ma una vita umana, vita portata da un nome proprio. L'amore non è mai, infatti, amore generico per la
vita, ma è sempre amore di un nome. Senza il miracolo della parola che adotta la vita del figlio non esiste né padre,
né madre, non esiste quella responsabilità illimitata che istituisce la genitorialità ben al di là delle leggi della natura.
È così difficile da capire? Dovremmo davvero ridurre la forza sublime di questo straordinario gesto di adozione, frut-
to dell’amore dei Due, ad un mero meccanismo di cellule, ad un ingranaggio anonimo della natura o ad una mera
necessità istintuale? Oppure dovremmo davvero pensare che questa responsabilità illimitata sia un privilegio esclu-
sivo dei cosiddetti genitori naturali? Ma non è forse quello della genitorialità un gesto che eccede ogni legge della
natura? Non è la forza nuda della parola di Dio - della sua grazia - che guarisce le matriarche dalla sterilità renden-
do possibile la filiazione umana della vita? Possiamo davvero pensare - pensano davvero questo i sostenitori della
famiglia naturale - che la generazione di un figlio sia un evento della natura, simile ad una pioggia o ad un filo
d’erba? La vita umana non vive di istinti, ma si nutre della luce della parola. Non è sufficiente uno spermatozoo o un
ovulo né per generare davvero un figlio, né per fare un padre o una madre. Vi sono padri e madri naturali che han-
no abbandonato i loro figli, che non sono mai diventati genitori, che non hanno alcun interesse per la vita dei figli
che hanno naturalmente generato. Vi sono coppie eterosessuali che non hanno nessuna idea di cosa sia l’eteros, il
rispetto e l’ammirazione per la differenza dell’altro che la lezione dell’amore esige.
L’eterosessualità, diceva Lacan, non è mai riducibile ad un dato dell’anatomia, ma è la postura fondamentale
dell’amore: è davvero eterosessuale chi sa amare l’altro nella sua differenza. Può esserlo o non esserlo con le
stesse possibilità una lesbica, un omosessuale o un cosiddetto eterosessuale. È così difficile capirlo? Quello che fa
davvero la differenza è la legge dell’amore e non la legge della natura. È il cuore della predicazione cristiana. Dove
questa Legge è operativa c’è rispetto per l’eteros, per la differenza assoluta dell’altro; dove invece questa Legge è
assente c’è contesa, rivendicazione, distruzione dell’eteros.
Vi sono famiglie che vogliono arrogarsi il diritto esclusivo dell’amore. Vi sono coloro che pensano che l’anonimato
della legge della natura garantisca una buona genitorialità. Non si percepisce il carattere rozzamente materialistico
di queste posizioni? In natura l’istinto organizza la vita da capo a piedi. Ma vale lo stesso per la vita umana? Esiste-
rebbe un istinto genitoriale? Magari presente nei genitori naturali e assente in quelli adottivi? Non dovremmo forse
imparare a ragionare al contrario? Pensare, per esempio, che tutti i genitori naturali dovrebbero guardare quelli
adottivi per imparare cosa significhi donare se stessi in un rapporto senza alcuna continuità naturale, senza rispec-
chiamento. È così difficile capire che c’è padre e c’è madre, che c’è famiglia non perché c’è continuità di sangue o
differenza anatomica degli organi genitali dei genitori, ma perché c’è dono, amore per l’eteros del figlio, assunzione
di una responsabilità illimitata, esperienza incondizionata dell’accoglienza?
da “la Repubblica” di domenica 31 marzo 2019
Massimo Recalcati (Milano, 28 novembre 1959) è uno psicoanalista e saggista italiano. Si laurea in Filosofia nel 1985 presso l’Università degli Studi di
Milano Nell’estate dello stesso anno, la lettura degli scritti di Jacques Lacan orienta la sua formazione verso la psicoanalisi. Nel 1989 si specializza in
Psicologia Sociale presso la Scuola di Psicologia di Milano diretta da Marcello Cesa-Bianchi. Svolge la sua formazione analitica tra Milano e Parigi, dal
1988 al 2007. Ha insegnato a contratto presso le Università di Milano, Padova, Urbino, Bergamo, Losanna. Attualmente è professore a contratto di Psi-
copatologia del comportamento alimentare a Pavia, e insegna Psicoanalisi e scienze umane all’Università di Verona Collabora con riviste specializzate,
nazionali ed internazionali. Ha scritto per le pagine culturali del Manifesto (2001-2013) e di Repubblica (dal 2011). Nel 2016 tiene sei brevi lezioni su
Vincent Van Gogh, Jackson Pollock, Giorgio Morandi, Alberto Burri, Antoni Tàpies e Jannis Kounellis ne “L’inconscio dell’opera” per Sky Arte. Nel 2018
tiene quattro brevi lezioni in “Lessico famigliare” per Rai3 sulle figure della madre, del padre, del figlio e sulla scuola. Nel 2019 tiene sette lezioni
sull’amore in “Lessico Amoroso”, sempre su Rai3.

COME ERAVAMO
Accadde nel 1999
a cura di Sandro Curto
Le elezioni comunali di Quero e Vas e le provinciali di Belluno occupano ampio spazio nei numeri primaverili del
Tornado 1999.
COMUNALI DI QUERO Due le liste in corsa: 1) “Impegno Comune” con candidato a sindaco Bruno Zanolla,
ingegnere, classe 1964, consigliere comunale di minoranza uscente e assessore in Comunità Montana Feltrina; 2)
“Lista per Quero” con candidata a sindaco Lenzia Mondin, imprenditrice, classe 1950, vicesindaco uscente.
COMUNALI DI VAS Tre invece le liste presentate nel comune di Vas: 1) “Con il comune di Vas” con candidato
sindaco Antonio Deon, classe 1948; 2) “Lista per il comune di Vas” con candidato Sereno Solagna, classe 1935,
sindaco uscente; 3) “Civica Vas” con candidato Amore Canton, classe 1934, ex sindaco.
PROVINCIALI DI BELLUNO Sette i candidati a presidente della Provincia di Belluno con ben otto candidati a
consigliere del Basso Feltrino. Con Marisa Dalla Gasperina di Autonomia Veneta si schiera Gianluigi Andreazza,
con Oscar De Bona ci sono Luigi Spada (Popolari), Paolo Bordignon (Liga Repubblica Veneta), Paolo Piccolotto
(Socialisti) e Gino Povellato (L’Intesa Dolomitica), con Andrea Dall’O della lista Lega Nord-Liga Veneta Firmino Dal
Canton, con Livio Viel (Democratici di Sinistra) Renato Bernardi e con Giuseppe Fassina (Democratici in Europa
con Prodi) Olivo Collavo. Altri candidati a presidente sono Gino Sperandio per Rifondazione Comunista e Angelo
Costola per Alleanza Nazionale e Forza Italia.
16 LIBRI

Una storia vera e tuttora indimenticata


Comitato Gemellaggio
in collaborazione
Università degli adulti/anziani di Belluno
Sezione Conca del Piave

Presentazione del libro


IZOURT
di Renza Bandiera

VENERDI 26 APRILE
ORE 15,00
CENTRO CULTURALE QUERO
Sarà presente l’autrice: Renza Bandiera

Ingresso libero

Inizio primavera 1939. Eccezionali fenomeni atmosferici, con abbondanti nevicate accompagnate da venti
impetuosi noti per la loro devastante violenza, si abbattono sui Pirenei dove sono in fase di ultimazione le opere
dei bacini montani di Izourt e di Gnioure, che andranno ad alimentare le centrali idroelettriche della più grande
fabbrica europea di alluminio, ad Auzat in Ariège. In ambedue i cantieri è impiegata una preponderante forza
lavoro di immigrati italiani che dovrà affrontare esperienze drammatiche e sconvolgenti. A Izourt, una bufera di
vaste proporzioni scardinerà i tetti di due solidi fabbricati in muratura mentre vi dormivano decine di lavoratori
italiani... A Gnioure, per scampare alla morte e tentare la discesa a valle, gli operai sfideranno la sorte con la
traversata di due vette in temibili condizioni invernali, muniti soltanto di barre di ferro e di cazzuole per le
arrampicate su crinali fortemente inclinati... Una storia vera e tuttora indimenticata. 

CRONACA
Classi Terze scuola secondaria Istituto Comprensivo Quero Vas

In visita al Centro Trasfusionale di Feltre


Toccare con mano, visitare la sala
prelievi, scoprire i laboratori di analisi e
le stanze di conservazione del sangue:
queste sono state le esperienze vissute
dai ragazzi di Terza della sede di Quero
dell’Istituto Comprensivo di Quero Vas.
Dopo gli incontri in classe con i volontari
delle sezioni donatori di Sangue di
Quero e di Marziai, Caorera, Vas,
accompagnati dagli insegnanti e dai
volontari stessi i giovani studenti hanno
incontrato il personale medico del
Centro Trasfusionale di Feltre,
ascoltando con attenzione le
spiegazioni fornite. Un approfondimento
delle loro conoscenze che li porta ancor
più vicino alla donazione di sangue.
Una scelta, quella della donazione, da
coltivare fin dai banchi di scuola.
17 ATTUALITÀ

Quero Vas
Servizi Demografici
Le aperture al pubblico
Non sempre è facile ricordare quando l’ufficio è ac-
cessibile al pubblico e per questo i servizi demografi-
ci di Quero Vas forniscono la piccola tabella qui pub-
blicata come utile promemoria.
18 CRONACA

Il pattinaggio
artistico
nel cuore
Diana Perenzin all' 11° Trofeo
Interregionale "Città di Chiarano"
2019 ACSI si è classificata prima
della categoria Principianti B
Professional

Francesco Perenzin alla 1a


tappa 2019 Trofeo Giovani
Promesse FISR a Silea si è
classificato primo della categoria
Pregiovanissimi liv.0

Le gare si sono svolte il 30


marzo scorso e con
orgoglio i famigliari hanno
assistito ai momenti sportivi
impegnandoli in uno yo-yo
fra le due palestre a più di
mezz'ora di distanza.

Dai genitori dei giovani


atleti di Quero Vas, Carmen
e Vladimir, i complimenti
per i risultati raggiunti e
l’incoraggiamento a
coltivare sempre e con
costanza le proprie
passioni.
 
POESIA
La poesia di Maddalena Mazzocco

Maddalena, classe 1901, di


Borgo Carpen di Quero, amava
recitare a memoria varie poesie
imparate sui banchi di scuola.
Fra queste anche la poesia
“didattica” che i famigliari hanno
sentito tante volte e che
Maddalena ha messo per
iscritto. I famigliari la ricordano
ancora con molto affetto e
desiderano partecipare a tutti i
lettori queste rime “istruttive” e
ricche d’amore per l’Italia.

Cari monti del mio paese / valli ridenti / pianure estese / lago di Garda, lago Maggiore, d’Iseo, di Como / mi sogna il
cuore. Superbi fiumi che al mar correte / e cento macchine lieti muovete / Po serpeggiante / vago Ticino / Adige,
Arno, Tever divino / Metauro, Tronto, Volturno chiaro / i nomi vostri con gioia imparo. / Vorrei cantarvi tante
canzoni / dell’Italia dolci regioni / Piemonte, Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia, Toscana mia / Le Marche, l’Umbria
vorrei vedere / l’Abruzzo, il Lazio e le costiere della Campania tutto un giardino / ricca di frutti, grano e vino /
Puglia, Calabria, Basilicata / Sicilia bella terra incantata / Sardegna bruna di là dal mare./O vi potessi tutti ammirare
verdi paesetti, città gentili, palazzi artistici, bei campanili, statue superbe, quadri memorie d’eroi famosi di antiche
glorie. Io vi saluto con tutto il cuore e dell’Italia sento l’Amore.
19

Supermercato Maxì
Via Dante Alighieri, 26 - Fener (BL)
Nuova gestone di Yolanda Valdemora
(chiuso il mercoledì pomeriggio)

Offerte di Pasqua
20 LETTERE AL TORNADO

Profanazione del tricolore


di Angelo Ceccotto
“Via il tricolore, indipendentisti denunciati”, si legge
nell’articolo di Francesco Dal Mas apparso sul Cor-
riere delle Alpi martedì 2 aprile 2019. Ancora una
volta la prepotenza ha prevaricato in un atto vandali-
co avvenuto presso il Cimitero Militare di S. Stefano.
Un comportamento increscioso d’inciviltà e disprez-
zo mirati per una fantomatica indipendenza veneta,
ignorando il reato di vilipendio alla bandiera. Bene
ha fatto, la Sindaca Buzzo di quel Comune, a de-
nunciare il fatto all’Arma dei Carabinieri notificando:
“la bandiera italiana strappata dall’asta e gettata via
in un angolo”. Si consideri che “la pena è aumentata
da euro 5.000 a euro 10.000 nel caso in cui il mede-
simo fatto sia commesso in occasione di una pubbli-
ca ricorrenza o di una cerimonia ufficiale”. Fattori
che potrebbero rientrare nella sanzione del caso. I
Fanti Bellunesi trovano doveroso e opportuno affian-
carsi solidali alla Sig.ra Sindaco in questa presa di posizione. Quando si prevaricano questi valori costituzionali, po-
co di buono c’è da aspettarsi da certi soggetti che arbitrariamente hanno di-
sprezzato un simbolo caro ai nostri soldati nel difendere i patri confini cado-
rini. II tricolore era per loro un valore di riferimento, di stimolo al servizio
nonché al dovere patriottico in cui credevano profondamente. Chi ama la
propria terra la rispetta, ama la propria Patria, s’inchina alla propria bandiera
e onora i Caduti, specialmente chi ha immolato la propria vita senza chie-
dersi il perché e a quale prezzo, convinto di un sacrificio più che mai per il
bene comune. Insomma, un gravissimo gesto, un intollerabile comportamen-
to, e si auspica che ogni partito e Associazione d’Arma assuma una posizio-
ne di condanna.
Nel caso specifico mi soffermo nel sottolineare la sacralità del Cimitero Mili-
tare di S. Stefano di Cadore che, pur trovandosi ai margini della provincia, si
qualifica trovandovi qui eterna dimora i Caduti dei due Reggimenti 91° e 92°
della Brigata “Basilicata” con sede a Torino e composta da 6.000 Soldati, il
75% dei quali Fanti, il rimanente Gregari, reclutati a Catanzaro, Palermo,
Salerno, Lodi, Lucca, Varese...
Il percorso storico è notificato nella storia della Brigata, che verso la metà di
luglio del 1915 si schierò sull’arco del Cadore dopo la sosta iniziale del con-
flitto a Longarone. Non facile la difesa di questi confini tenendo in considera-
zione le fasi di difesa più importanti. E’ l’attacco con la conquista della cima
del M. Rothek e poi il ripiegamento per gli insistenti martellamenti di artiglierie e attacchi avversari subendo le perdi-
te di 39 Ufficiali e 1049 di truppa compresi gli ignoti, meritando per tale azione eroica la Medaglia d’Argento al Valor
Militare alla Bandiera del 92° Reg-
gimento. Il Cimitero Militare è tito-
lato al Sottotenente Adriano Lobetti
Bodoni - Fante decorato di M.A. al
V.M. - là dove riposano, censiti,
948 soldati di cui 831 Italiani e 109
Austro-Ungarici, 1 Ascaro, 1 Boe-
mo - della 1a Guerra Mondiale, ca-
duti nel Comelico e Alta Fiscalina -
e 5 + 1 italiani della 2a. Di questa
cruenta battaglia si è voluto porre
al centro del Cimitero il Monumen-
to al 92° Reggimento alla memoria
dei suoi Caduti; inoltre, lungo le
pareti cimiteriali sono poste targhe
memori dell’italico sacrificio per la
Patria; si evidenzia all’interno della
Cappella Cimiteriale dei graffiti ri-
guardanti le sequenze drammati-
che dei Fanti durante la guerra.
21 ATTUALITÀ

Due appuntamenti da non perdere


a cura di Silvio Forcellini
Due appuntamenti - al di qua e al di là del Piave - da segnare con un circoletto rosso sul calendario del 2019.
SEGUSINO: IL 1° MAGGIO RIAPRE IL BAR-CHET Per la settima stagione consecutiva
(“sette meravigliosi anni di noi con voi”) riapre a Segusino il Bar-chét, il celeberrimo chiosco
gestito dalla vulcanica Stefania Franceschin. Da mercoledì 1° maggio (giorno in cui è
prevista la festa di inaugurazione presso gli impianti sportivi) in poi, e per tutti i giorni della
stagione estiva, il Bar-chét rappresenterà una vera e propria oasi di pace e di tranquillità, di
svago e di allegria in prossimità del Piave, grazie anche alle sue proposte musicali e culturali
(oltre che enogastronomiche, sempre orientate ai prodotti locali). Noto anche, per l’appunto,
con il nome di “chiosco dell’estate”, il Bar-chét è situato in un terreno di proprietà di Stefania
sito in via Verri 34, sul lato destro della “provinciale” poco prima della galleria Vas-Segusino. Stefania, nella sua
attività, è coadiuvata come di consueto da tutti i suoi familiari, in particolar modo dalla mamma Rosanna e dalla
sorella Dorotea. Buon lavoro!
FENER: DAL 24 AL 28 LUGLIO IL RESET 2019 Si svolgerà invece da mercoledì 24
a domenica 28 luglio la nona edizione del “Reset Festival”, organizzato dalla
associazione “Libero Pensiero” di Alano. E si svolgerà al Parco del Piave di Fener,
per ripristinare il quale è in corso una vera e propria lotta contro il tempo (come ben
sanno i nostri lettori che seguono su queste pagine l’evolversi dell’attività del neonato
Comitato “Salviamo il Parco del Piave”, di cui i ragazzi alanesi sono una delle
colonne portanti). Nonostante quel che è capitato a causa dell’esondazione del
Piave, la volontà è quella di ripetere il successo delle precedenti edizioni del “Reset
Festival”, riproponendo quegli “ingredienti” tanto apprezzati nel corso degli anni: musica di qualità per i diversi
palati, spettacoli e animazioni per i bambini, birra a volontà, cucina e pizzeria sempre in funzione, chioschi dislocati
nei vari punti del parco (tra cui, immancabile, il “chiosco dell’amore”), la chill-out zone, le tradizionali bancarelle, i
mercatini bio, parcheggi adeguati, staff efficiente, simpatico ed affiatato, l’ingresso gratuito e, non meno importante,
quell’atmosfera particolare che ricorda sempre di più quella dell’indimenticato e indimenticabile “Music Festival”…
Incrociamo le dita, anche perché…“il meglio deve ancora venire”!
ATTUALITÀ
22 ATTUALITÀ

I siti comunali si rinnovano


Al momento sono già on line i nuovi siti
di Quero Vas e di Segusino, ma anche
gli altri Comuni stanno lavorando per
inaugurare la nuova stagione su internet.
I cambiamenti si sono resi necessari per
rispondere alle nuove linee guida dettate
da Agid, l’agenzia che detta le regole per
avere siti rispondenti ai dettami di legge.
Quero Vas usa la soluzione elaborata
dalla Regione del Veneto, il prodotto
MyPortal. Queste le sue principali
caratteristiche: MyPortal 3 è
"accessibile", "usabile" e "responsivo":
Accessibilità
Tema (CSS) configurato secondo Linee
Guida WCAG
Contenuti fruibili anche da persone non
normodotate
Usabilità
Struttura conforme a Linee Guida
Design Italia - AGID
Facilità navigazione
Responsività
Portale indipendente da dispositivo e
risoluzione.

http://www.comune.querovas.bl.it

Il Comune di Segusino si affida invece


alla software house Halley Informatica,
che ha messo in campo la propria
pluriennale esperienza per rispondere
alle attuali esigenze degli enti locali e
restare al passo con le nuove
normative del settore.

http://www.comune.segusino.tv.it

LIBRI
Legni covati incarnati cuciti
Storie di vita mai espulse dal cuore dell’uomo
Pasqua è alle porte e per questo importante momento spirituale la
Comunità “Villa San Francesco”, del C.I.F. di Venezia, con la Linea
Quaderni, diretta dall’avv. Enrico Gaz, pubblica LEGNI COVATI
INCARNATI CUCITI storie di vita mai espulse dal cuore dell’uomo.
Le 58 pagine narrano l’incredibile storia dei 98 legni che compongo-
no la “Croce Italiana”, legati tra loro dallo scultore Gilberto Perlotto
assieme ai volontari della Comunità. Sotto questa croce hanno sosta-
to decine di migliaia di persone, accarezzando nel silenzio, storie di
vita e di morte, simboli provenienti da tutte le regioni italiane.
La mangiatoia betlemita, che quasi culla la “Croce Italiana”, trova cu-
citi 208 legni provenienti da 108 Paesi del mondo ed è stata benedet-
ta da Papa Francesco davanti la porta dello scultore Giacomo Manzù
all’ingresso della Basilica di San Pietro il 16 dicembre 2015.
I proventi derivati dalla presente pubblicazione saranno interamente
devoluti al F.I.E., Fondo di Investimento Educativo, della Comunità
“Villa San Francesco”, del C.I.F. di Venezia in Facen di Pedavena
(Bl), per il mantenimento agli studi o per l’avvio al lavoro dei ragazzi,
all’interno della Comunità, dopo il raggiungimento dei 18 anni.

Euro 8,50

Per acquisto: e-mail: [email protected]


Via Facen 21 - 32034 Facen di Pedavena (BL)
Tel. 0439-300180 – Fax 0439-304524
23 CRONACA

Amici della montagna: la nuova stagione


di Mariacristina Buttol
Domenica 10 marzo il gruppo si è trovato per la prima usci-
ta escursionistica di quest'anno. E' stata una bella passeg-
giata tra i vigneti di Col San Martino. In questo periodo si ha
la possibilità di allenare il fisico e anche la mente per poi af-
frontare escursioni un po' più impegnative. Ringraziamo Lu-
cia di Farra di Soligo che ci ha fatto da guida organizzando
anche, a chiusura della giornata, il pranzo presso l'Agrituri-
smo “da Ottavio”, dove abbiamo potuto gustare prodotti tutti
di propria produzione. (foto a sinistra)

Un’interessante escursione si è svolta sui luoghi della


Grande Guerra nei pressi del Grappa domenica 31
marzo. E' una lunga dorsale solo in parte boscosa. L'o-
rizzonte spazia sulle montagne Feltrine, il Cesen, l'alta
Pianura Veneta fino ai Colli Euganei. Nelle limpide
giornate si distingue la Laguna e il mare. Dall'agrituri-
smo Malga Doc, sul Tomba, ci siamo incamminati, se-
guendo una dura salita, lungo il "Percorso della Memo-
ria", verso Castel Cesil, con numerose trincee, gallerie,
postazioni e osservatori. Luoghi di fortezza e strategia
restaurati dagli Alpini. Abbiamo proseguito il giro verso
la croce del Palon, Monte Palon con ritorno verso il Piz
con malga Barbeghera, Fossa, verso Malga Doc dove
avevamo parcheggiato le macchine.
MUSICA
24 COME ERAVAMO

Chi si ricorda
della Tornado-Albatros?
di Silvio Forcellini
Chi si ricorda della Tornado-Albatros? Torniamo indietro di
quasi quarant’anni, quando il nostro giornale - in collaborazione
con la Bottega Albatros di Alano gestita dai coniugi Roberto
Biasibetti & Norma Licini - costituì una squadra giovanile che
per qualche tempo partecipò al campionato C.S.I. Nelle foto
uscite dai nostri archivi, alcune formazioni della Tornado-
Albatros. Lasciamo ai nostri lettori il compito (non molto diffici-
le, anzi) di riconoscere i giovani calciatori alanesi ritratti, as-
sieme ai dirigenti Biasibetti, Geronazzo, Melchiori e Rizzotto.

ASTERISCO
Foto di copertina
(M.M.) In copertina torna un panorama e questo lo ha catturato per noi il querese Matteo Bollotto, giovane da poco
appassionato dell’arte fotografica, che impugnava, per l’occasione, una Nikon D5300, impostata a 1/100s. nr. F=4,8,
Iso 100, il giorno otto dicembre alle ore 15,39. Lo scorcio riprende la visuale dal Monte Cornella, sopra l’abitato di
Quero, verso il vicino paese di Segusino, inquadrando l’area che ricomprende via Piave e Via Spaloa. Una bella
immagine della conca, con lo sguardo rivolto ad est.
25 COME ERAVAMO

I genitori
di
Olivo Andreazza
di Alessandro Bagatella
Fra le carte lasciate da Olivo Andreazza, dalle
quali abbiamo tratto i vari racconti via via pub-
blicati in diversi numeri del nostro periodico, il
signor Luciano Andreazza, procuratore testa-
mentario di Olivo, ha trovato anche questa foto
che propongo volentieri ai lettori, in special
modo per chi non ha avuto la ventura di cono-
scere Olivo e la sua famiglia. Io ho avuto
l’occasione di incontrarli e di conoscerli bene.
Nella foto, scattata a Santa Maria di Quero
Vas, è ritratto Olivo nel suo giardino di casa,
nell’agosto del 1968, in occasione di un sog-
giorno per ferie, di ritorno da Torino.
Da sinistra la mamma Angela Bagatella, al
centro Olivo e poi il padre Angelo Andreazza.

CIRCOLO AUSER “AL CAMINETTO” 
di ALANO DI PIAVE e QUERO VAS 

Anche quest’anno il circolo Auser “Al Caminetto” organizza il soggiorno marino estivo.
Dal 2 al 16 Giugno presso l’hotel Le Terrazze a Riccione
in posizione centrale e a pochi metri dal mare.
Prenotazione obbligatoria e versamento acconto entro il 20 aprile.
Per informazioni, programma dettagliato e prezzi rivolgersi in sede.

Informazioni e prenotazioni in sede AUSER di Quero Vas tel.0439 787861 
dal lunedì al venerdì dalle ore 15:00 alle ore 17:00 
26 ATTUALITÀ

Tutti i cittadini maggiorenni hanno la possibilità di dichiarare la propria volontà in materia di donazione di organi e tes-
suti. La sezione “Donazione” del sito del Centro Nazionale Trapianti descrive le modalità previste per esprimere questa
volontà. Tutte le dichiarazioni rilasciate alla ASL o presso gli Uffici Anagrafe dei Comuni che hanno aderito al progetto
“Una scelta in Comune” e quelle raccolte tramite gli atti olografi dell’AIDO sono registrate all’interno del SIT e sono
consultabili in tempo reale in presenza di un potenziale donatore per verificare l’esistenza della volontà espressa in
vita. Donazione dopo la morte
Ogni cittadino maggiorenne può esprimere il proprio consenso o dissenso finalizzato alla donazione di organi e tessuti
dopo la morte attraverso una delle seguenti modalità:
 firmando il modulo presso la propria Azienda Sani-
taria Locale (ASL) di riferimento
 presso gli uffici anagrafe dei Comuni al momento
del rilascio o rinnovo della carta d’identità
 compilando il tesserino blu del Ministero della Sa-
lute o una delle donor card distribuite dalle asso-
ciazioni di settore; in questo caso è necessario
conservare questa tessera tra i propri documenti
personali
 compilando l’atto olografo della Associazioni Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (AIDO)
 riportando la propria volontà su un foglio bianco, comprensivo di data e firma; anche in questo caso è necessa-
rio custodire questa dichiarazione tra i propri documenti personali
Questi modi sono tutti pienamente validi ai sensi di legge. La dichiarazione resa all’ASL, al Comune e all’AIDO è regi-
strata nel Sistema Informativo Trapianti e consultabile dai medici per verificare, in caso di necessità, l’esistenza di
un’espressione di volontà sulla donazione.
Si può cambiare idea sulla donazione in qualsiasi momento poiché, in caso di accertamento della volontà espres-
sa in vita, fa sempre fede l’ultima dichiarazione resa in ordine temporale. Non esistono limiti di età per esprimersi sulla
donazione di organi e tessuti. Nel caso in cui la persona non abbia rilasciato in vita una dichiarazione in merito alla do-
nazione di organi e tessuti, il prelievo è consentito solo se i familiari aventi diritto (nell’ordine: coniuge non separato,
convivente more uxorio, figli maggiorenni e genitori) non si oppongono alla donazione. Per i minori sono sempre i geni-
tori a decidere; se anche solo uno dei due è contrario, il prelievo non può essere effettuato.
La dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti non è obbligatoria nel nostro Paese; tuttavia, attraverso
le campagne informative promosse dal Ministero della Salute e dal Centro Nazionale Trapianti, si invitano i cittadini a
prendere una posizione in merito e a non lasciare questa decisione ai propri cari, in un momento difficile e delicato.
Inoltre, è sempre importante discuterne in famiglia, affrontare insieme l’argomento e informare i propri cari del-
la scelta fatta. Il principio del “silenzio-assenso”, introdotto dalla Legge 1 aprile 1999 n. 91 artt. 4 e 5, non ha trovato
attuazione e, per questo, le modalità di dichiarazione sopra indicate discendono dall'applicazione del consenso o dis-
senso esplicito (art. 23 della Legge 1 aprile 1999 e Decreto del Ministero della Salute 8 aprile 2000). Gli organi che
possono essere donati dopo la morte sono: cuore, polmoni, rene, fegato, pancreas e intestino; tra i tessuti: pelle,
ossa , tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni. La legge vieta espressamente la donazione
del cervello e delle gonadi.
27 ATTUALITÀ

In nome del Popolo di Fulvio Scaparro Vox Populi, Vox Dei


Si moltiplicano in modo vertiginoso i fatti che
dimostrano quanta sia fondata la locuzione latina (M.M.) La nostra abbonata querese, Renata Fent, ci
senatores boni viri, senatus mala bestia, i senatori segnala questo articolo di Fulvio Scaparro apparso
sono brave persone, il senato è una bestia cattiva. nel numero di febbraio della rivista “Il Messaggero di
Non mi riferisco di certo soltanto al Parlamento che
Sant’Antonio” e desidera condividerlo con i lettori de
non manca di sfornare esempi che confermano la
bontà dell'antica e troppo trascurata saggezza dei “Il Tornado” per una riflessione comune, trovando
nostri avi. Non c'è luogo in cui si riuniscano più nell’articolo molte argomentazioni che la trovano
persone, dallo stadio alle piazze, dalle assemblee di d’accordo. Eccovi dunque l’articolo in questione, cui
vario tipo ai luoghi di lavoro e perfino a quelli di culto, ho aggiunto, qui sotto, un capitolo tratto dal libro di
che non corra il rischio di partorire un capopopolo che Mons. Gianfranco Ravasi: “Le parole del mattino -
strumentalizzi il suo ascendente per orientare il 366 riflessioni per un anno” (Edizione Mondadori,
gruppo o la massa nella direzione da lui desiderata. Milano 2011) in cui l’autore citato affronta lo stesso
Sa bene, il capopopolo, che la debolezza del singolo tema con conclusioni analoghe.
nel reclamare il riconoscimento dei propri diritti si Buona lettura e buona riflessione.
trasforma in forza nel momento in cui è sostenuta da
un gruppo che si trova nelle medesime condizioni. Di
per sé questo non è un male, perché ha permesso a Vox populi, vox Dei di Mons. G. Ravasi
tanti di noi di farci ascoltare e di ottenere conquiste Non dobbiamo dar retta a quelli che dichiarano: Vox
che da soli non avremmo mai ottenuto. populi, vox Dei! perché la sfrenatezza della folla è
La faccia negativa è quella che ci troviamo davanti sempre molto vicina alla follia.
tanto spesso quando il gruppo o «le masse» sono Alcuino di York
guidate da chi approfitta del potere che gli è stato
affidato, dei mezzi tecnologici e dei mezzi di Un po' tutti, almeno una volta, abbiamo usato il motto
informazione di cui dispone o del proprio carisma, per latino sopra evocato, assegnando all'opinione
sfruttare l'insoddisfazione e il malessere del singolo dominante una sorta di sigillo divino. A smitizzare
trasformandola in rabbia cieca e distruttiva di gruppo. questa concezione ci pensava già nell'VIII secolo
Questa manipolazione ha effetti disastrosi, perché Alcuino di York, monaco ed erudito anglosassone,
altro non è che uno sfogo violento che non trasforma chiamato nel 786 da Carlo Magno a fondare e dirigere
in senso positivo le relazioni, ma getta le basi di la scuola palatina in Francia, una sorta di università di
nuove ingiustizie. corte. Figura di alto profilo intellettuale, con questo
L'avevano ben capito i movimenti nonviolenti che monito Alcuino ci metteva in guardia da una deriva a
concepivano la lotta, ogni lotta, come ahimsa che in cui noi, uomini e donne moderni, siamo ancor più
sanscrito significa «assenza del desiderio di nuocere inclini. Un'abile tecnica pubblicitaria o una sottile
o uccidere». Quindi opposizione, resistenza, operazione propagandistica fa diventare vangelo la tesi
disobbedienza civile contro le malefatte del potere, dominante, elaborata spesso per gli interessi più o
ma mai violenza. Ci vuole coraggio, determinazione e meno confessabili dei vari centri di potere. Nasce, così,
convinzione profonda per praticare la nonviolenza e il consenso di massa che, in una società della
accettarne le pesanti conseguenze personali. Molto comunicazione come la nostra, può estendersi anche
più facile è unirsi per spaccare tutto, guidati da ai valori morali che vengono plasmati e orientati come
personaggi che versano benzina sul fuoco per fini più conviene. Questo lasciarsi trainare dalla corrente,
personali o di partito. convinti che sia la strada più vantaggiosa, esime
II «popolo» è un'astrazione che viene spesso ciascuno di noi dalla fatica della critica, della verifica e,
glorificata nella versione vox populi vox Dei o se necessario, di un impegnativo andare contro
disprezzata nella versione «popolo bue», a seconda corrente. E qui mi viene in mente il suggerimento di un
degli umori e delle convenienze. altro grande sapiente dell'antichità ancor più lontana,
Chi parla in nome del popolo mi preoccupa. quell'imperatore romano Marco Aurelio (II sec.) che nei
Le peggiori nefandezze sono state perpetrate, infatti, suoi Ricordi ci ha lasciato una specie di «breviario
proprio «in nome del popolo». Resto dell'idea che laico» spirituale. In quelle pagine si legge: «Quanta
una democrazia vicina alle persone e il continuo tranquillità ottiene chi smette di preoccuparsi di cosa
ricambio del potere affidato alle urne sia quanto di dica, faccia o pensi il suo vicino e si dedica soltanto a
meglio il pensiero politico umano abbia espresso. Ma ciò che egli stesso fa». Sarebbe necessario, quindi,
ogni democrazia è fragile e sta a tutti noi proteggerla, avere meno rispetto umano e cedimento nei confronti
ogni giorno e in ogni circostanza, da chi l'attacca dell'andazzo comune e delle opinioni dominanti, e
nelle sue stesse basi che, per l'Italia, sono ben seguire più spesso la propria coscienza e le
riassunte nella nostra Costituzione. convinzioni personali ben motivate.
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