Folgore 2012 10-11 PDF
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COPERTINA
I paracadutisti dell’ANPd’I che hanno partecipato al più numeroso pellegrinag-
… voi siete gli arditi gio a El Alamein, salutano dal Sacrario militare italiano (foto Orlando Dall’Aglio)
del cielo e della terra
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SIT.REP.
di Aldo Falciglia
In occasione del settantesimo anniversario della battaglia di El Alamein – festa di Specialità – si pubblica lo scritto del Gen. Enrico Frat-
tini, allora comandante della Divisione paracadutisti «Folgore», successivamente Presidente Nazionale della nostra Associazione, rivolto
a tutti i paracadutisti, apparso sulla rivista «Ali di seta» del dicembre 1960. Questo, su richiesta dell’attuale Presidente Nazionale ANPd’I,
«P
Gen. Giovanni Fantini, che, per l’occasione, ha voluto “cedere la parola” al comandante dei «Ragazzi della Folgore»
Paracadutisti d’ Italia,
…. anni della nostra vita che non sono trascorsi invano, se ancora, a tan-
ti anni di distanza gli Italiani si ricordano con amore, con orgoglio, con
fierezza dei loro figli migliori, che combattendo con suprema dedizione
per la loro Patria, s'immolarono nelle sabbie del deserto egiziano e su tanti altri fronti.
Parlare della «Folgore», quando ne hanno parlato tutti, sui giornali, sui libri, potrebbe sembrare re-
torico e fuori della realtà, significherebbe ad un certo punto sminuire nel campo storico, ciò che ef-
fettivamente è stato il suo operato reale.
Possiamo solo documentare, attraverso le fredde cifre della battaglia, e dai consensi dello stesso ca-
Il Gen. Enrico Frattini valleresco avversario, la evidente sproporzione di mezzi, in cui il soldato italiano si è sempre tragica-
mente battuto: cuori contro corazze, audacia contro acciaio, valore umano contro la potenza delle macchine.
Queste le armi con cui si batterono al El Alamein i « Ragazzi della Folgore ».
Contro una forza complessiva di circa 6.000 paracadutisti, s'infransero per ben 11 giorni, gli attacchi di 2 Divisioni corazzate e di 4 Divi-
sioni di fanteria.
Contro queste cifre qualsiasi commento. è superfluo!
Un dato di fatto è storicamente accertato: sul fronte della «Folgore» non si verificò nessun cedimento. I «Ragazzi» si sacrificarono fino al-
l'ultimo come dei moderni eroi delle Termopili.
Ma tale episodio di sovrumano valore, fu ottenuto con gravi perdite.
Centinaia. di paracadutisti (tra cui ben 9 Comandanti di battaglione) riposano in eterno al km 42 della strada di El Alamein, assieme a
migliaia di altri combattenti italiani, tedeschi, inglesi, a testimoniare ai vivi l'immensità della battaglia ed il suo cruento epilogo.
Noi non possiamo dimenticare il loro sacrificio, di cui in questi giorni ricorre esattamente l’ anniversario, poiché dimenticarlo significhe-
rebbe tradire la parte migliore di noi stessi, come non possiamo non ricordare tutti gli altri paracadutisti italiani che nella buona e nell' av-
versa sorte, tennero ben alto il nome d'Italia immolandosi in questa Santo nome, senza pregiudizi di parte o di colore.
Essi hanno combattuto e basta!
Le loro tombe sono ovunque, nei posti in cui la Patria li pose per la Sua difesa: nell' Africa Settentrionale, in Egitto, in Tunisia, nei Bal-
cani, a Nettunia a Roma, a Filottrano, Grizzano, Castel del Rio, Ponte a Ema, sulle Alpi occidentali, nei campi di lancio, in mille altri luo-
ghi noti o sconosciuti, Essi sono là di presidio per l’eternità, caduti per una sola Patria che li affratellò un giorno e per sempre sotto la se-
ta candida e pura del paracadute.
Enrico Frattini
EL ALAMEIN IL (Servizio fotografico Orlando Dall’Aglio, Aldo Falciglia)
A
sti d’Italia hanno reso gli
de battaglia di El Ala- seggeri, il loro alloggio in Egitto, il onori ai caduti italiani se-
mein, l’Associazione Na- trasferimento, sempre in contem- polti al Sacrario militare di
zionale Paracadutisti d’Italia, che poranea, verso i Sacrari militari si- El Alamein al cospetto: del
all’evento si stava preparando da tuati in Egitto. Tutto gestito con ca- Sig. Sottosegretario di
circa tre anni, ha organizzato e pacità dalla “squadra” di Marzio Stato alla Difesa, Dott.
compiuto il più grande pellegrinag- dell’associazione «stella errante», Gianluigi Magri, accom-
gio mai effettuato a El Alamein. dal personale e dal corrisponden- pagnato dal Console d’I-
I 502 paracadutisti e familiari che te egiziano, Mr Mohammed, del talia, d’Alessandria d’E-
si sono recati sui luoghi della bat- tour operator «Phone & Go». Inol- gitto, Mario Concetto
taglia dal 7 ottobre 2012 han- tre, a una settimana della parten- Vinci, dal Generale di
no rappresentato il culmine za, il programma della permanen- C. A. inc. paracaduti-
delle celebrazioni che si za dei paracadutisti a El Alamein è sta, Marco Bertolini,
sono svolte in Italia e in stato rimodulato, in quanto il Sig. comandante del
Egitto. Il migliore e corale Sottosegretario di Stato alla Dife- COI, il Gen. B. Mas-
omaggio che i «leoni del de- sa, Dott. Gianluigi Magri, graditis- simo Panizzi, Capo
serto», i paracadutisti della Di- simo ospite in rappresentanza del Servizio Pubblica
visione «Folgore», potessero rice- Ministero della Difesa, è potuto in- Informazione del
vere dai loro eredi. tervenire il giorno 8 ottobre anzi- Ministero della
Il pellegrinaggio ha comportato ché il giorno 13 così come in pre- Difesa, e dall’ad-
una serie di sfide logistiche non in- cedenza concordato. detto militare al-
differenti, quali lo spostamento in Così, la mattina del giorno 8, ap- l’ambasciata
contemporanea da diversi aero- pena giunti in Egitto, i paracaduti- del Cairo, Cap.
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ATTUALITÀ
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“Ultimo giorno di permanenza a El Alamein i paracadutisti d’Italia porgono un corale saluto al Sacrario militare italiano”
Arrivederci El Alamein cena a base di tipici piatti egizia- sono adoperati per la riuscita del
ni, si è assistito a un programma pellegrinaggio.
di danze tradizionali egiziane mol- Un particolare ringraziamento è
to coreografico e applaudito. An- stato rivolto al direttore dell’ hotel
che una estemporanea e simpati- Gazala, il quale insieme al suo
ca asta è stata organizzata a fa- personale si è reso sempre dispo-
vore del «Progetto El Alamein», nibile a soddisfare tutte le esigen-
con la raccolta di quasi mille Eu- ze dei partecipanti al pellegrinag-
ro, come ulteriore contributo al gio.
grande e encomiabile lavoro che i Il giorno dopo la partenza per l’Ita-
professori, e paracadutisti, Bon- lia, con nel cuore una settimana
desan e Fabrucci, svolgono insie- vissuta con intensità, partecipa-
me ai loro collaboratori. A seguire zione e commozione da tutti.
i ringraziamenti e lo scambio di
alcuni doni tra tutti quelli che si Aldo Falciglia
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“cosa” che si tira fuori come Eroi, sotto la stessa sabbia, gloria anche in Cielo. Amen.
scusante quando si perde una abita ora la Gloria dell’Italia!”. Sia lodato Gesù Cristo!
partita a carte o un incontro di E, insieme a quanti altri cadde-
calcio o simili, non una batta- ro per obbedire alla loro patria paracadutista
glia o una guerra. ed al loro senso dell’onore, la Don Alfio Spampinato
Ad El Alamein, come altrove, misericordia di Dio, conceda la Cappellano Militare Capo
mancarono solo i mezzi: aerei,
carri armati, cannoni, munizio-
ni, carburante, viveri, acqua,
Don Alfio Spampinato mentre dispensa munizioni, medicine, supporti
il sacramento della comunione logistici. Tutto quello che, a pa-
al veterano par. Arturo Fanconi rità di condizioni, permette al
Valore dei combattenti, quan-
e li mosse a resistere sino al- do è superiore, di affermarsi.
l’estremo sacrificio, fu la vo- Nonostante ciò, eppure, in
lontà di proteggere i propri questi luoghi, allora, quei Valo-
amici, di salvare i commilitoni rosi (e non quegli “sfortunati”)
che erano schierati dietro le riuscirono con il solo valore se
proprie spalle, frapponendo i non a vincere almeno a non es-
propri petti fra loro e gli avver- sere sconfitti. Perciò il loro me-
sari. rito è ancora più grande, per-
Essi si sacrificarono quasi to- ché erano coscienti della loro
talmente solo per questo amo- inferiorità numerica e di mezzi
re di Patria “concreto”, identifi- e, nonostante ciò, nessuno re-
candola non in un vago ideale trocedette o volse le spalle.
romantico o ideologico, ma in Non mancò la “fortuna”, man- AAA. PARÀ-PRETI CERCASI
delle persone fisiche ben pre- cò tutto il resto; rimase e rima- EL ALAMEIN, 11 OTTOBRE 2012
cise: tutti coloro la cui soprav- ne solo il Valore di chi cadde e
vivenza immediata e remota di che nonostante il proprio im-
sarebbe dipesa dal loro resi- pegno per non farcela, è so- Sono Don Alfio Spampinato, paracadutista, nell’ANPd’I dal
stere di fronte a forze esorbi- pravvissuto (ed alcuni sono qui 1977 e sacerdote dal 1990.
tanti. fra noi ad onorarci ed a loro ci Cerco confratelli che siano paracadutisti, non importa se da
E a questo punti mi si consen- inchiniamo riconoscenti). prima dell’ordinazione o da dopo.
ta di parlare più da paracaduti- A chi paragonare i nostri Cadu- Perché?
sta che da prete, facendo una ti e le loro gesta? Forse il solo Per conoscerci, sentirci, scambiarci esperienze e, possibil-
parentesi che ritengo, in que- paragone calzante è con Leoni- mente, coordinare una pastorale di ambiente, quello dei pa-
sta occasione, doverosa. da ed i suoi trecento Spartiati, rà, che è un mondo dove veramente si ha una grande “sete
A settant’anni da quegli eventi quando andarono ad attestarsi del Dio vivente”.
diciamo “basta!” con una reto- alle Termopili, pienamente co- Spesso, però, purtroppo, i nostri paracadutisti lamentano di
rica vuota che rischia di svuo- scienti di andare ad affrontare aver trovato “fontane” che erogano non acqua zampillante,
tare sottilmente della pienezza il nemico in un viaggio di sola frizzante e fresca, ma tiepida e allora la loro sete resta insod-
di senso la realtà del loro sa- andata. disfatta…
crificio. E, allora, per rendere loro il Nell’anno della fede, aiutiamoci ad aiutare i nostri fratelli e le
Nell’arcinoto cippo posto a giusto omaggio non uso le mie nostre sorelle paracadutisti a fortificarla, rinverdirla, riscoprir-
111 km da Alessandria è scrit- povere parole ma mi permetto la e, in alcuni casi, a suscitarla ex novo.
to: “Mancò la fortuna non il va- di parafrasare l’ode di Simoni- Cerco parà-preti per lanciarci insieme in questo campo di nuo-
lore”. Non è vero! Il Valore è de di Ceo: “Per quelli che cad- va evangelizzazione.
qualcosa che esiste ed è un dero ad El Alamein famosa è la Invito tutti i parà-fedeli delle Sezioni a segnalare e contattare
dato incontrovertibile, dimo- ventura, bella la sorte e la tom- quelli che conoscono.
strato dalle gesta più che eroi- ba un altare. Per essi memoria grazie anticipate.
che, epiche, di coloro che oggi, e non lamento ed elogio il com- Folgore! E sia lodato Gesù Cristo.
morti e viventi, commemoria- pianto. Né il muschio o il tem-
mo. La cosiddetta “fortuna” po che devasta ogni cosa po- Don Alfio Spampinato
non esiste, è un mito; è quella tran su questa morte. Con gli
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...APPUNTI DI VIAGGIO
Il Pellegrinaggio di El Alamein...
...visto da un Granatiere
anniversario di quella terribile
battagli che si svolse nel
1942.
Gli oltre 500 Parà, con rappre-
sentanze di Granatieri, Carristi
e Cavalieri erano ottimamente
alloggiati in uno splendido
resort a 5 stelle sulla costa,
che ha fato da base (con tanto
di alzabandiera inquadrati,
ogni mattina) alle numerose
ed interessanti escursioni, sia dei pezzi controcarro da
turistiche come il Cairo o l’oa- 47/32, i posti comando e di
si di Siwa, sia più prettamente medicazione conser vati al
storiche come la cerimonia al punto da farci dire “sembra
na delegazione di Sacrario Italiano, la visita ai
U
che se ne siano andati ieri…”.
Granatieri Piemon- Sacrari Italiano, Tedesco e del Là dove più cruento fu lo scon-
tesi ha partecipa- Commowealth, il Museo della tro, una miriade di schegge
to, raggruppati intorno alla Battaglia e soprattutto la visi- contende il suolo alla sabbia
Colonnella del Centro Regio- ta dei luoghi dello scontro. del Sahara. Con le lacrime agli
nale ANGS Piemonte e inalbe- Quest’ultima, effettuata a occhi abbiamo recitato la Pre-
rando fieramente basco nero gruppi spostandosi con appo- ghiera del Granatiere, pensan-
ed bianchi alamari sull’unifor- siti 4x4 in pieno deserto fino do alle paurose condizioni di
me sociale…coloniale vista la ai bordi della depressione di vita di quei ragazzi che qui
location, al pellegrinaggio El Qattara, è stata il momento combatterono e morirono, le loro buche di allora e impre-
organizzato dagli amici Parà più toccante: vedere le buche mentre noi eravamo lì coi ziosendo la giornata con le
dell’ANPd’I a El Alamein in individuali dei nostri soldati, le nostri fuoristrada con aria con- loro testimonianze.
Egitto in occasione del 70° postazioni delle mitragliatrici e dizionata, acqua ghiacciata e Una grande e bellissima
un comodo hotel con piscina esperienza, che chiudo con
ad aspettarci di lì a poco… Il un forte GRAZIE ai fratelli
pensiero va ai Caduti tutti, Paracadutisti che ci hanno
d’ogni nazione;poi ai nostri accolto in grande amicizia, al
Soldati, Avieri e Marinai; infine grande Parà Aldo Falciglia per
ai nostri fratelli di Alamari, ai l’impeccabile organizzazione
Granatieri del IV Btg. Contro- e ai Professori del SIGGMI per
carri che qui si immolarono e il lavoro di recupero pazzesco
che da qui continuarono a bat- che stanno portando avanti
tersi fianco a fianco coi Parà per conservare le postazioni
sino a Takrouna in Tunisia. del nostro Esercito.
Da ricordare con ammirazione A me le Guardie! Folgore!
i 3 Leoni della Folgore, vetera-
ni della battaglia, che a oltre Pier Andrea Ferro
90 anni d’età sono venuti con Presidente Centro Regionale
noi nel deserto, riconoscendo ANGS Piemonte
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Il Gen. Mingiardi, rende gli onori al monumento al paracadutista nel piazzale El Alamein della caserma «Gamerra»
a celebrazione del 70° avuto luogo anche il raduno per missioni di mantenimento l’ANPd’I, Gen. Giovanni Fanti-
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Il Medagliere Nazionale dei paracadutisti d’Italia seguito dai Labari delle Sezioni ANPd’I
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ATTUALITÀ
Catania
«S
dell’ANPd’I che ebbe anch’egli videva diuturnamente disagi e
ter intitolare una dato pace finché non ha potuto, Antonino come suo valido e pericoli. Destinato in particola-
piazza di questa finalmente, scoprire la targa to- prezioso collaboratore. re a fornire sicurezza all’ex Am-
gloriosa città, ad uno dei suoi fi- ponomastica e consegnare il Nel 1993 riceve l’Encomio so- basciata italiana in Mogadiscio
gli che più l’hanno onorata, il tricolore alla mamma del suo lenne del Capo di Stato Maggio- ed alle numerose e diversifica-
Maggiore paracadutista Antoni- camerata. re dell’Esercito, Gen. Bonifazio te attività umanitarie ed opera-
no Caruso». Conosciutissimo in Brigata ma Incisa di Camerana, per avere
Con queste parole, il Sen. Avv. poco noto ai suoi concittadini, soccorso e salvato, in Somalia,
Raffaele Stancanelli, Sindaco tranne ai pochi intimi, per la militari pakistani caduti in un
di Catania, ha portato a degno sua naturale ritrosìa a vantarsi sanguinoso agguato: «Appas-
compimento, il 24 ottobre ed a raccontare quelle che a sionato e coraggioso coman-
2012, un iter durato più di un buona ragione possono definir- dante trascinava con l’esempio
decennio ed a cui egli stesso si “gesta” più che semplici im- gli uomini alle sue dipendenze
ha dato l’ultimo, decisivo, ap- prese, di Antonino Caruso non guidandoli in combattimento.
porto. è facile sintetizzare in poche ri- Chiaro esempio di elevatissime
Infatti, da quando nel luglio ghe un lungo e brillante stato virtù militari, coraggio e dedizio-
1999 aveva dovuto ammini- di servizio, se non per sommi ne al dovere».
strargli gli ultimi Sacramenti al capi. Nel 1994 riceve ancora un en-
“Celio” e, successivamente, In Libano, con la Forza di pace comio, da parte del Ministro
celebrare il suo funerale nella dal 26 gennaio al 25 maggio della Difesa, On. Fabio Fabbri,
Chiesa madre di San Giovanni 1983. Giovane ufficiale riceve perché, «inquadrato in Unità
La Punta, padre Alfio Spampi- nel 1991 l’elogio dal Coman- operativa in Ruanda, in ambien-
nato, promotore dell’iniziativa, dante del IX Btg. D’Ass.Par. te ad alto rischio a causa della
amico d’infanzia e paracaduti- “Col Moschin”, Ten. Col. Enrico guerra civile in atto, concorreva
sta dello stesso I Corso “Ciclo- Ansano Nardi per quanto opera- al felice esito della missione,
ne” 1977, sezione di Catania to in Somalia. che consentiva di trarre in salvo
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ATTUALITÀ
20 OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
REPARTI IN ARMI
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REPARTI IN ARMI
All’alpe di Siusi il 5 settembre 2012 è stato celebrato il 60° anniversario di fondazione degli
alpini paracadutisti, per l’occasione riportiamo il discorso del Colonnello alp. Par. Carlo Sardi,
che meglio di tutti riassume quanto fatto dagli “alpini con le ali”
segue a pag. 23
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SPECIALE EL ALAMEIN
Parte Seconda
PROLOGO ALLA TERZA
BATTAGLIA DI EL ALAMEIN
OTTOBRE 2012 I
SPECIALE EL ALAMEIN
II OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
SPECIALE EL ALAMEIN
era quasi improponibile: mezzi e Comando nei giorni precedenti poco giustificabile, se non addi- niale alle truppe britanniche,
armamenti italiani erano in gran la grande battaglia, a emanare rittura fuori dalla realtà. Giusto o esponendole, nonostante la
parte obsoleti, con artiglierie di un ordine che disponeva, per le sbagliato che fosse, tale co- schiacciante superiorità, al ri-
calibro e gittata inferiore. Inol- unità italiane, l’impiego giorna- munque era il loro modo di sen- schio di una sconfitta.
tre, sia i rifornimenti di viveri e liero di una sola bomba a mano tire; sicché, quanto a saldezza L’abbondanza di uomini, mezzi
acqua, che di munizioni erano a combattente. interiore, la bilancia pendeva e scorte di ogni tipo, gli suggerì
distribuiti, agli italiani, con parsi- Le malattie infettive avevano mi- tanto nettamente a loro favore di impostare il suo attacco utiliz-
monia, per due principali motivi: nato il fisico dei soldati, ma non da compensare in gran parte la zando l’addestramento dei suoi
la penuria degli stessi dovuta al- il loro morale e la loro volontà. pure eccezionale sproporzione assaltatori; ben preparati nei
la battaglia dei convogli che si Essi aspettavano il nemico a piè del numero e dei materiali». combattimenti notturni, appog-
stava svolgendo nel Mediterra- fermo, come scrisse l’allora s. giati da forti concentrazioni di
neo, in quel momento a sfavore tenente di art. paracadutista SCATTA L’OPERAZIONE carri, e coperti da fuoco di re-
delle forze italo-tedesche, e la Renato Migliavacca: «Dominava «LIGHTFOOT» pressione dell’artiglieria. In pra-
mancanza di copertura aerea in ciascuno il convincimento Il generale Montgomery, coadiu- tica pianificò una progressiva e
che rendeva difficoltoso il tra- che, come sempre, tutto si sa- vato dal suo Stato Maggiore, do- metodica azione di sfondamen-
sporto dei pochi rifornimenti, rebbe risolto in un confronto di po aver analizzato i combatti- to, tesa a distruggere tutto quel-
dalle basi logistiche verso le po- qualità personali (anche nei car- menti dei precedenti due anni di lo che incontrava come un rullo
stazioni da parte delle autoco- ri vi sono uomini) e questo ba- guerra nel deserto, era giunto compressore.
lonne, soggette ai continui at- stava a dar loro una sicurezza alla conclusione che affrontare L’operazione doveva scattare
tacchi dell’aviazione britannica. che alla luce delle obiettive con- Rommel in una battaglia mano- nella notte del plenilunio del 23
Tale situazione costrinse l’alto dizioni di fatto appariva assai vrata non sarebbe stato conge- ottobre 1942, e consisteva in
un massiccio bombardamento
Cannone britannico da 88 mm mentre apre il fuoco sulla linea di El Alamein
la notte del 23 ottobre 1942 (foto IWM)
delle linee italo-tedesche effet-
tuato da più di mille “pezzi” di
artiglieria e il successivo attac-
co a due ben distinti settori del
fronte: a Nord, i capisaldi di
giunzione tra la Divisione Ftr.
«Trento» e 164ª Ftr. tedesca, a
Sud la fronte della Divisione
paracadutisti «Folgore». Nome
in codice dell’attacco: operazio-
ne: «lightfoot». La quale preve-
deva, dopo il superamento dei
campi minati, lo sfondamento
delle linee di resistenza delle di-
visioni di fanteria e la successi-
va creazione di forti concentra-
menti di carri armati, artiglieria
controcarro e semovente cam-
pale, che avrebbero atteso il
contrattacco delle divisioni co-
razzate dell’ACIT, per distrugger-
le sul posto. Nella sostanza una
strategia utilizzata nei combatti-
menti sostenuti nel primo con-
flitto mondiale, ma con armi e
mezzi del secondo.
Alle 20.45 del 23 ottobre 1942,
come previsto, ebbe inizio un
eccezionale fuoco di preparazio-
ne lungo tutta la linea della fron-
te di El Alamein, da parte di tut-
te le batterie d’artiglieria a dis-
IV OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
SPECIALE EL ALAMEIN
Uno dei carri sminatori “Matilda Scorpion” impiegato sul fronte della Div. “Folgore” (foto IWM)
posizione dei britannici, che in- mata, che fronteggiava la «Fol- comando del capitano Marenco, carri pesanti dei «Greys» della
dirizzando il loro tiro sui campi gore», prevedeva un attacco rinforzata dai cannoni controcar- 4ª Brigata corazzata. Subito alle
minati posti davanti alle linee frontale al centro del fronte divi- ro della prima batteria artiglieri loro spalle: la 131ª Brigata di
italo-tedesche, e progressiva- sionale, nell’area denominata paracadutisti, un plotone della fanteria della 44ª Divisione Ftr.,
mente lo allungarono sino a in- «Quota 105», a circa 5 chilome- compagnia mortai divisionale. la 4ª e 22ª Brigata corazzata
quadrare e sconvolgere le po- tri a Nord delle colline dell’Hi- Più a Sud, sulla stessa linea, gli della 7ª Divisione corazzata.
stazioni difensive delle forze meimat. Un tratto di fronte pia- uomini della 19ª Compagnia Nel momento in cui i carri britan-
dell’Asse. neggiante e abbastanza solido paracadutisti, al comando del nici sminatori, seguiti dai altri
Dopo circa un ora di intenso per reggere il passaggio dei co- capitano Salerno, anch’essi ap- mezzi corazzati e dalle truppe
bombardamento, sulle postazio- razzati e degli automezzi, i quali poggiati da mortai e da una bat- appiedate, giunsero a meno di
ni, il tiro delle artiglierie, anche avrebbero dovuto attraversare teria di cannoni da 47/32 divi- quattrocento metri dai paraca-
nel settore della «Folgore», pas- quattro varchi, nei campi minati sionale, per un totale di circa dutisti, gli stessi aprirono il fuo-
sò oltre, e i paracadutisti siste- italiani, creati dai loro genieri; e 350 paracadutisti. co con tutte le armi a loro dispo-
mati sulla linea di sicurezza, successivamente, dopo aver ta- Di fronte a loro la potente forza sizione. Il sottotenente art. par.
quasi tutti incredibilmente citato la reazione dei paracadu- denominata «Reparto Speciale Renato Alessandrini, coman-
scampati al massiccio tiro di tisti, attestarsi oltre la linea di Antimine», composta dagli uomi- dante di sezione cannoni contro-
soppressione, tra la nebbia resistenza in attesa del previsto ni del 44 Reggimento «Recce», carro, situato tra le postazioni
creata dai fumogeni, intravidero contrattacco dei mezzi corazzati forte di circa 170 cingolati «bren della 6ª e 19ª Compagnia così
una lunga teoria di mezzi coraz- dell’ACIT. carriers», squadroni di genieri, descrive l’impari lotta: «Il carro
zati che si avvicinavano alle loro A presidio della zona prescelta compagnie di fucilieri, sei mezzi di punta fu centrato più volte ma
postazioni. per l’attacco, sulla linea di sicu- corazzati sminatori «Scorpion», dalla raggiera di schegge che
Il piano del generale Horrocks rezza, erano appostati i paraca- oltre a un battaglione di fanteria osservavo dopo ogni colpo giu-
comandante del XIII Corpo d’Ar- dutisti della 6ª Compagnia, al dei «Queen’s» e uno squadrone sto mi resi conto che il tiro risul-
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012 V
SPECIALE EL ALAMEIN
“Immagine del 18-10-1942: avamposto del III plotone della 6ª compagnia. Da sinistra C.le Magg. Mansini Orlando,
C.le Magg. Genovesi Salvatore, par. Sasso Agosliero, par. D’Ambrosio Giovanni par. Marigo Giuseppe”
tava inefficacie: ogni volta infatti La battaglia infuriava e i paraca- grande battaglia di El Alamein e Nella mattina del 24 ottobre,
il carro si arrestava ma per ri- dutisti misero subito in atto poi mutato in azione, era sem- dalle posizioni rivolte a Nord,
mettersi quasi subito in mar- quella tattica, che ancor oggi si plice: dentro i carri armati ci so- verso un grosso campo minato,
cia». studia in alcune Accademie Mili- no degli uomini. della 22ª Compagnia, contigue
Mentre i controcarro e i mortai tari, dal contradditorio nome di Racconta sempre Sisto Bodriti: a quelle della 6ª Compagnia, i
si occupavano dei corazzati, la «contrassalto preventivo». «Tutti comunque, assaltatori e guastatori e gli artiglieri paraca-
fanteria paracadutista, cominciò Nella pratica i paracadutisti co- no, dovevano continuamente a dutisti rispondevano ancora col-
a prendere di mira gli assaltatori stretti dall’inferiorità numerica, balzare da un riparo all’altro per po su colpo, determinati a non
per separarli dai carri. Il sergen- e vista l’impossibilità da parte non farsi travolgere. Questa tec- cedere. Solo l’esaurimento del-
te maggiore Sisto Bodriti, della dei controcarro di neutralizzare nica si rivelò micidiale per il ne- le munizioni poté contro la loro
6ª Compagnia, così prosegue tutti i corazzati, aiutati dai cam- mico che subì ingenti perdite: incrollabile volontà di resistere
nel racconto della battaglia di minamenti che avevano scavato una decina e più di mezzi coraz- a ogni costo. Il sergente maggio-
«Quota 105»: «C’erano mine che tra le loro postazioni, si sposta- zati e non meno di cento uomini re Dario Pirlone in compagnia di
esplodevano, mezzi corazzati e vano e si raggruppavano secon- feriti o uccisi». un altro artigliere, il C.le Walter
cingolati che s’incendiavano, do dove la pressione avversaria All’alba del giorno 24 si combat- Baggio, ingaggiò un duello a di-
uomini che saltavano in aria con era più forte, e subito assaltava- teva ancora sulla linea di sicu- stanza con il suo controcarro da
urla disumane; tuttavia il nemi- no carri armati e uomini a colpi rezza, al punto che i piani dei 47/32, con diversi carri armati
co progrediva e masse di fanti, di bombe a mano, bottiglie in- britannici vennero sconvolti dal- che stazionavano sulle postazio-
valutabili in centinaia di uomini, cendiarie, cariche di tritolo e pu- l’irriducibile determinazione mo- ni della 6ª Compagnia ormai so-
si avvicinavano sempre più. gnali! strata dai paracadutisti. Solo un praffatte. Fino a quando, dopo
“Non lasciate le posizioni – gri- Il loro convincimento più volte varco nei campi minati, dei quat- ore di combattimento, perdeva
dava il tenente Brandi – Fate espresso durante le lunghe notti tro previsti, era stato completa- la vita con i piedi amputati dallo
fuoco a raso terra!”». di attesa che precedettero la mente aperto. scoppio di una granata, ma la
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Truppe neozelandesi mentre marciano sulla linea del fronte di El Alamein (foto IWM)
sua pistola “Beretta” ancora in cò, proveniente dalle depressio- autoblindo, bren carriers, can- lo preoccupava fortemente. Allo
pugno. ni di El Qattara, di prendere alle noni da 88 mm, e artiglierie con- scopo, traendo un plotone dalle
Tacitate le ultime resistenze, spalle il dispositivo del V btg. trocarro. Una forza di circa tre compagnie del suo battaglio-
l’attaccante si trovò in pieno paracadutisti, al comando del 2.000 soldati di cui oltre 1.300 ne, aveva creato una forza di rin-
giorno e ben distante dalla linea maggiore Giuseppe Izzo, dislo- legionari. calzo da impiegarsi in operazioni
di resistenza che avrebbe dovu- cato sul ciglione dell’ altopiano La difesa, articolata su com- di contrasto nella zona della
to travolgere nella notte prece- di Naqb Rala, all’estremità Sud plessi trincerati che si estende- rampa.
dente. Il ritardo accumulato nel- della fronte della «Folgore». Così vano per circa sei chilometri, Verso l’una del 24 ottobre, dopo
le operazioni e le forti perdite da coadiuvare l’assalto principa- principalmente rivolti verso Est, quattro ore trascorse per aggira-
subite, in uomini, carri armati, le già in corso al centro dello era composta da circa 350 re le colline dell’Himeimat, la
automezzi, indussero l’avversa- schieramento. In caso di suc- paracadutisti del V Battaglione e forza di attacco franco-inglese si
rio a interrompere l’assalto, a cesso, le forze nemiche impie- sezioni di cannoni da 47/32 del presentò sulla rampa a Sud di
rastrellare e consolidare la posi- gate a Naqb Rala sarebbero Rgt. art. paracadutisti. Naqb Rala. Per un concorso di
zione raggiunta, senza poter comparse alle spalle dei paraca- Nei giorni precedenti il combatti- circostanze il tiro di sbarramen-
procedere oltre prima di riorga- dutisti che difendevano il setto- mento, il Magg. Izzo, aveva no- to, richiesto dal comandante del
nizzare le proprie forze. re centrale, in quel momento tato, con apprensione, che la V Battaglione, non fu effettuato,
sotto pesante attacco. parte del dispositivo difensivo ri- solo i mortai e alcune mitraglia-
L’ASSALTO ALL’ALTOPIANO A condurre l’azione reparti della volto a Sud era sguarnito, es- trici del V Battaglione paracadu-
DI NAQB RALA Legione Straniera (I e II batta- sendo, lo stesso, integralmente tisti iniziarono a far fuoco sugli
Nella notte dal 23 al 24 ottobre, glione) appartenenti alla Brigata orientato verso Est. Sopratutto assalitori.
il nemico non si limitò ad attac- «Francia Libera», rinforzati da una rampa transitabile da auto- Il tenente Marco Gola, dopo
care le posizioni di «Quota 105», unità specialistiche britanniche mezzi e carri, che saliva dalle aver contrastato con il fuoco dei
ma con manovra aggirante cer- comprendenti: mezzi corazzati, depressioni, priva di ogni difesa, suoi mortai l’avanzata dei legio-
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re un’azione dimostrativa. Un per quattro giorni e quattro not- flagrante. Ella da noi le prese di vo italo-tedesco. Un ripiegamen-
ordine che vorrei proprio vede- ti, fu ributtata alla baionetta, santa ragione. Io che scrivo e i to che si dimostrerà inefficace,
re con questi occhi miei. Lag- con le pietre, le bombe a mano miei compagni fummo e restia- in quanto da lì a pochi giorni una
giù non c’era bisogno che Ella e le bottiglie incendiarie fabbri- mo Suoi vincitori». poderosa forza di sbarco statu-
cercasse la sutura tra tedeschi cate in famiglia. A onore del vero un altro ingle- nitense, prenderà terrà in Ma-
e italiani, in modo di attaccare La Folgore si ridusse a un terzo, se, James Lucas, storico di fa- rocco e in Algeria di fatto accer-
solo i secondi, cioè quelli che ma la linea non cedette neppu- ma mondiale, nel 1982 ha scrit- chiando le forze dell’Asse in Afri-
non avevano voglia di combat- re dove era ridotta a un velo. to che: «…gli uomini della Folgo- ca Settentrionale, segnando la
tere. Pensi che fortuna, mio Nel breve tratto di tre battaglio- re erano saldi ed essi lo sapeva- fine di questa campagna di
Lord: niente tedeschi, tutti ita- ni attaccati, Ella lasciò in quei no. Pronti, risoluti e abili erano guerra. Ormai è opinione diffusa
liani, proprio come voleva Lei. pochi giorni seicento morti ac- la migliore Unità italiana dell’Ar- tra molti storici, che i britannici
La Folgore, con altri reparti mi- certati, senza contare quelli mata italo-tedesca ed il loro perfettamente a conoscenza
nori, tra cui il mio. Nel Suo vo- che furono ricuperati subito e i comportamento era uno stimolo dello sbarco statunitense, sca-
lume Da Alamein al fiume San- feriti gravi che spirarono poi in per i reparti schierati al loro fian- tenarono la grande battaglia di
gro, Ella ebbe la impudenza di retrovia. E questa è strage da co. Ovunque essi fossero, la lo- El Alamein quasi esclusivamen-
affermare che Horrocks trovò attacco dimostrativo? Come ro resistenza agli attacchi dei te per questioni di prestigio e
un ostacolo impensato, i cam- può osare affermarlo? Fu poi corazzati britannici fu ferma e in- propagandistiche.
pi minati: e toglie implicitamen- Lei a dichiararlo tale, dopo che crollabile».
te qualsiasi merito alla difesa Le era finalmente apparsa una Intorno al 31 di ottobre a El Ala- IL RIPIEGAMENTO
fatta dall’uomo; vuol ignorare verità solare: mai sarebbe ri- mein sulla costa del Mar Medi- DELLA «FOLGORE»
che quei campi erano stati uscito a sloggiarci dalle nostre terraneo, la situazione, per le Come fu, la notte del 2 novem-
creati anni prima dagli stessi posizioni (che abbandonammo forze dell’Asse, diventa insoste- bre 1942, la Divisione paraca-
inglesi, che vi esistevano stri- poi senza combattere, d’ordine nibile e Rommel chiede con insi- dutisti «Folgore» ricevette l’ordi-
sce di sicurezza non minate e di Rommel, ma questa è fac- stenza il permesso di ritirarsi, ne di ripiegare, per raggiungere
segrete, a noi ignote, che per- cenda che non riguarda Lei), e per salvare il salvabile. Hitler e la zona di Gebel Kalakh, dove
misero ai Suoi carri di piombar- preferì spedire il Suo Horrocks Mussolini glielo negano. Dopo aveva già sostato nell’agosto
ci addosso in un baleno, ac- a nord, per completare lo sfon- una serie di ordini e contrordini, precedente. In quel momento il
compagnati da fanterie podero- damento già in atto. il giorno due di novembre inizia il morale era alto e quasi tutti i
se. Eppure l’enorme valanga, La sua malafede, mio Lord, è ripiegamento di tutto il dispositi- paracadutisti faticarono a com-
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ANDRIOLO Antonio premo tentativo cadeva nemica. Attaccato nuova- Comandante di plotone
colpito da una granata. Ai mente, resisteva imperter- paracadutisti, attaccato da
compagni accorsi per soc- rito a malgrado delle gravi preponderanti forze coraz-
correrlo indicava nell’ago- perdite subite e quindi zate, rincuorava ed incita-
nia gli elementi nemici contrassaltava con violen- va col suo eroico esempio
contro cui dirigere il fuoco za. Gravemente ferito una i dipendenti a difendere a
e spirava ordinando anco- seconda volta, persisteva qualsiasi costo la posizio-
ra: “Sparate!”. Sublime nell’impari lotta alimentan- ne affidatagli. Sorpassato
esempio di dedizione al do lo spirito combattivo dei dai carri, raccolti i pochi
dovere, spinta oltre la vita. suoi valorosi paracadutisti superstiti, li guidava in fu-
Quota 125 di Qarct ci Him- col suo eroico esempio. rioso contrassalto, ri-
meimat, Quota 146 di Rain Colpito per la terza volta uscendo a fare indietreg-
Pool, 23 ottobre-4 novem- protraeva l’azione, culmi- giare le fanterie avversarie
bre 1942. nante in epica mischia al- seguite dai mezzi corazza-
l’arma bianca, finché cade- ti. Nuovamente attaccato
va sull’estremo lembo del- da carri, con titanico valo-
BANDINI Roberto la posizione da lui contesa re, infliggeva ad essi gravi
Caporal maggiore paraca- all’avversario per tre giorni perdite ed, esaurite le mu-
dutista, 186° rgt. fanteria con ammirabile tenacia. nizioni anticarro, nello
paracadutisti “Folgore” Purissimo esempio di leg- estremo tentativo di immo-
Comandante di squadra gendario eroismo, chiude- bilizzarli, si lanciava contro
mortai da 81 posta a guar- va la sua giovane esisten- uno di questi e con una
dia del varco di un campo za al grido di “Avanti la Fol- bottiglia incendiaria lo met-
minato, durante dura e vio- gore. Viva l'Italia”. teva in fiamme. Nell’ardita
lenta battaglia si prodigava Quota 125 di Qaret el Him impresa veniva colpito da
per otto giorni nell’impiego meimat (Egitto), 23-25 ot- raffica di mitragliatrice che
tempestivo delle armi te- tobre 1942. gli distaccava la mandibo-
nendo altissimo col suo la; dominando il dolore si
esempio il morale dei suoi ergeva fra i suoi uomini, e
uomini contro gli accaniti e BRANDI Ferruccio con la mandibola penzo-
reiterati sforzi del nemico lante, orrendamente trasfi-
diretti ad impadronirsi del gurato, con i gesti seguita-
varco. Ferito, rifiutava ogni va a dirigerli, e ad incitarli
cura e rimaneva al suo po- Tenente cpl., 186° rgt. fan- alla lotta, tra fondendo in
sto. In fase di ripiegamen- teria, Divisione “Folgore” essi il suo sublime eroi-
to, al nemico che con alto- Comandante di un centro smo. Col suo stoicismo e
parlanti invitava alla resa di fuoco sulla linea di resi- col suo elevato spirito
offrendo a quel pugno di stenza, attaccato da pre- combattivo salvava la posi-
uomini l’onore delle armi, ponderanti forze motoriz- zione aspramente contesa
rispondeva col fuoco dei zate sostenute dall’inten- e, protraendo la resistenza
mortai mettendo in fuga i so efficace tiro di artiglie- per più ore, oltre le umane
mezzi esploranti che si av- ria, reagiva con perizia e possibilità, s’imponeva al-
vicinavano alla postazione. valore riuscendo ad arre- l'ammirazione dello stesso
Fatto segno alla intensa stare l’impeto nemico e a avversario. I suoi paraca-
reazione di fuoco, incitava ristabilire la situazione con dutisti, ammirati e orgo-
i compagni a resistere ed audace contrassalto. Feri- gliosi, chiesero per lui la
usciva dalla postazione al- to, continuava a mantene- Tenente cpl. 187° rgt. più alta ricompensa.
lo scoperto per meglio diri- re il comando del centro paracadutisti, Divisione El Munassib (Africa Setten-
gere il tiro, in questo su- sottoposto alla pressione “Folgore” trionale), 24 ottobre 1942.
CAPPELLETTO Giuseppe tutti i graduati, era ancora battuta, pur immobilizzato dopo inauditi sforzi, a rag-
l’anima della resistenza e, negli arti inferiori, a forza di giungere le nostre linee con
rifiutata la resa, continuava sole braccia e reggendosi un ufficiale gravemente feri-
la lotta, fino a che una gra- sui gomiti, si portava al co- to portato sulle spalle ed un
nata, colpendolo in pieno, mando di compagnia e con- altro, rimasto cieco, guidato
non ne stroncava l’eroica segnava l’ordine ricevuto. per mano. Nuovamente cat-
resistenza. Sentendo prossima la fine, turato durante violento com-
Quota 125 di Qaret el al proprio comandante che battimento, tentava ancora
Himmcimat (A.S.), 23-25 lo sorreggeva dichiaravasi di fuggire ma veniva grave-
ottobre 1942. felice d’offrire la vita per l’I- mente ferito. Ripresa cono-
talia ma dolente di non po- scenza, s’impossessava di
terla più servire. una rivoltella di un caduto e
CESARONI Giacomo Deir El Munassib (A.S.), 29 impegnatosi in epico corpo
ottobre 1942. a corpo, riusciva, all’estre-
mo delle sue forze, a rientra-
re al suo reparto. Paralizza-
FRANCHI Leandro to degli arti destri, quasi cie-
Paracadutista, 186° rgt. co, resterà nel tempo, mira-
paracadutisti “Folgore” bile esempio di nobile altrui-
Portaordini di un centro smo e spiccato valore per-
avanzato attaccato da in- sonale.
genti masse corazzate ne- Africa Settentrionale, no-
miche, si spingeva audace- vembre 1942.
mente in avanti fin dall’ini-
zio della lotta per poter da-
re sicure informazioni. Feri- GAMBAUDO Giovanni
to persisteva nel suo com-
pito e rientrava poi portan-
do sulle spalle un compa-
gno ferito più gravemente di Paracadutista, 187° rgt.
lui. Medicato sommaria- fanteria “Folgore”
mente, rifiutava di allonta- Staffetta portaordini di
narsi e rimaneva al suo po- compagnia, durante un in- Paracadutista, 186° rgt. fan-
sto di combattimento. Ri- tensissimo e tambureggian- teria “Folgore”
masto il suo centro isolato, te fuoco di preparazione di Volontario di guerra, in nu-
si offriva per riferire al co- artiglieria nemica, assicura- merose azioni rischiose era
mandante di compagnia va i collegamenti del co- sempre di esempio e di inci-
sulla situazione e, in terre- mando con i vari centri di tamento ai propri commilito-
no piatto, completamente fuoco. Nel corso dell’attac- ni di squadra. Durante un at-
scoperto, sotto l’infuriare co, benché ferito e grondan- tacco avversario compiuto
del tiro nemico, compiva te di sangue, portava a ter- con poderosi mezzi corazza-
anche questa seconda mis- mine rischiose missioni. ti, sopraffatto il suo reparto,
sione e, benché nuovamen- Nuovamente ferito rifiutava rimaneva ferito in diverse Sottotenente cpl., 186° rgt.
te ferito, rientrava ancora al ogni soccorso e si offriva parti del corpo e cadeva pri- paracadutisti, Divisione
suo centro per riprendere la pel recapito di un messag- gioniero. Nonostante la me- “Folgore”
lotta. Completamente ac- gio al comando del batta- nomazione fisica riusciva, Comandante di centro avan-
cerchiato il centro, costret- glione. Al ritorno, ferito una dopo cruenta lotta con sen- zato attaccato da preponde-
to con i superstiti all’ultimo terza volta nell’attraversare tinelle attaccanti, a liberare ranti forze corazzate e moto-
limite della trincea, caduti una zona scoperta molto diversi camerati catturati e, rizzate, per tutta la notte,
con il tiro delle proprie armi, Ufficiale di artiglieria paraca- mente la sua generosa esi- stretto da vicino da carri ar-
riusciva ad inchiodare il ne- dutista di elette qualità pro- stenza. mati che irrompevano ormai
mico davanti alle sue posi- fessionali e morali chiedeva Egitto, Naqb Rala (El Ala- attraverso il varco, sdegnoso
zioni, arrestandone lo slan- di far parte di un battaglione mein), 23-24 ottobre 1942. di arrendersi, dissotterrava
cio offensivo, e causandogli paracadutisti. Ricoverato in una mina e, a tre metri di di-
forti perdite. All’alba, per luogo di cura per malattia stanza, la lanciava sotto il
quanto ferito, con i pochi su- contratta a causa dei disagi LUSTRISSIMI Gerardo carro armato di punta che ve-
perstiti, si lanciava al con- della vita del deserto, fuggì niva distrutto dall’esplosione,
trassalto, per alleggerire la dall’ospedale per partecipare investito dalla vampata e dal-
pressione sui centri di resi- ai combattimenti in cui il bat- le schegge trovava gloriosa
stenza laterali. Ricacciato taglione era impegnato. Più morte. Fulgido esempio di su-
nel suo centro dall’azione volte, sotto rabbioso tiro ne- premo eroismo nella luce del-
dell’artiglieria nemica, ormai mico rimase calmo, in piedi, a le più pure virtù guerriere.
quasi privo di uomini, ferito dirigere il tiro dei propri mor- Africa Settentrionale, 23-25
una seconda volta, riprende- tai sublime esempio ai suoi ottobre 1942.
va personalmente il fuoco paracadutisti. Durante un vio-
con le armi rimastegli. Ferito lento e pericoloso attacco di
per una terza volta ed intima- prevalenti forze nemiche pre- PIRLONE Dario
ta gli la resa, rifiutava; ritto in ceduto da lungo ed intenso ti-
piedi, sparava l’ultimo cari- ro di preparazione d’artiglie-
catore di moschetto sul ne- ria appoggiato da carri armati
mico, e colpito una quarta e diretto al fianco ed al tergo
volta, moriva al suo posto di del battaglione sostituiva col Paracadutista, 186° rgt. fan-
combattimento gridando: tiro accelerato dei suoi mor- teria, Divisione “Folgore”
“La Folgore muore ma non si tai il fuoco di sbarramento di Lanciafiammista addetto allo
arrende! Viva l'italia!” artiglieria venuto a mancare, sbarramento del varco di un
Qaret el Himmeimat (A.S.), continuando a martellare il campo minato, attaccato da
23 -24 ottobre 1942 nemico durante la sua avan- preponderanti forze, sotto
zata ed incurante del violento violento e continuo fuoco del-
fuoco di controbatteria cui era l’artiglieria, per oltre 24 ore si
GOLA Marco sottoposto. Delineatosi il prodigava in ogni modo con il
contrattacco dei paracadutisti suo speciale mezzo di lotta
italiani, di iniziativa, riuniva i per impedire il transito dei
propri serventi e si scagliava carri armati dell’avversario.
contro il nemico disorientan- Esaurito il liquido da lancia- Sergente maggiore, 185° reg-
dolo. Ferito due volte, conti- fiamme, continuava a com- gimento artiglieria “Folgore”
nuava a combattere; ferito battere, lanciando bottiglie Comandante di un pezzo anti-
una terza volta e mortalmen- anticarro, fino a che caduto carro impegnato da forte for-
te, rifiutava energicamente di ferito, veniva catturato dal- mazione di carri armati di fan-
essere soccorso dai suoi l’avversario. Appena riavuto- teria nemica, riusciva, dopo
paracadutisti accorsi e li inci- si, con un piccolo gruppo di strenua lotta, ad infliggere al
tava ancora al combattimen- compagni impegnava con au- nemico sensibili perdite, cat-
to. Consapevole della sua dace corpo a corpo le senti- turando con ardita mossa l’e-
prossima fine, rimaneva se- nelle, e riusciva a rientrare quipaggio di un carro colpito.
reno e forte e dichiarava solo nelle nostre linee. Ripreso il Successivamente, avuto im-
di essere fiero che il batta- suo posto di combattimento mobilizzato il pezzo, feriti i
Tenente cpl., 186° rgt. fante- glione avesse assolto il com- e colpito nuovamente persi- suoi serventi, ferito egli stes-
ria paracadutisti, Divisione pito affidatogli. Spirava poche steva nella strenua impari lot- so gravemente alle gambe,
“Folgore” ore dopo, chiudendo gloriosa- ta. Esaurite le munizioni, incitava i dipendenti a non
perdersi d’animo ed a conti- portava un gruppo di uomini campo minato per prevenire te dove maggiormente infu-
nuare a combattere con le a soccorso dei compagni pe- la rimozione delle mine, du- riava la lotta, calmo ed im-
bombe a mano ed i pugnali. ricolanti e con grande ardi- rante un intenso tiro a neb- passibile sotto il bombarda-
Sopraffatto dal nemico, ir- mento, all’arma bianca ed a biogeni, avvertiti rumori, mento dell’artiglieria, era l’a-
rompente nella postazione, colpi di bottiglie anticarro, ri- avanzava fra la nebbia per nima della resistenza e di ful-
vincendo lo strazio del suo usciva a rompere il cerchio accertamenti. Caduto in una gido esempio ai suoi dipen-
corpo martoriato, sorreggen- degli attaccanti e, benché fe- imboscata, impegnava acca- denti. Colpito a morte, chiu-
dosi con uno sforzo supremo rito, ad entrare nella posizio- nita lotta corpo a corpo invi- deva eroicamente un’esi-
sulle gambe maciullate, sca- ne. Quivi, trovato morto l'uffi- tando ad alta voce i difensori stenza di intrepido soldato e
ricava la pistola sul nemico e ciale comandante, riuniva i della posizione retrostante di fierissimo comandante tut-
gridando: “Voi non mi avrete pochi difensori superstiti e li ad aprire il fuoco sulla zona ta dedicata alla grandezza
vivo -Viva l'Italia”, cadeva da portava al contrassalto ricac- dove lui si trovava ad evitare della Patria.
prode. ciando l’avversario. Nuova- che le mine venissero rimos- Africa Settentrionale, Estate
El Alamein (A.S.), 24 ottobre mente ferito rimaneva al suo se, immolava così la sua gio- 1942; Passo del Cammello
1942. posto. In un nuovo improvvi- vane esistenza, mirabile (Depressione di El Kattara),
so ritorno offensivo dell’av- esempio di elevato senso del 4 novembre 1942.
versario rifiutava di arrender- dovere e di stoica fermezza.
PISTILLO Nicola si e, gridando ai suoi uomini: Africa Settentrionale, 26 ot-
“La Folgore muore, ma non tobre 1942. Cap. RUSPOLI Costantino
si arrende”, li portava ancora
una volta all’assalto, ma col-
pito gravemente cadeva sulla RUSPOLI Marescotti Carlo
posizione tanto tenacemente dei principi di Poggio Suasa
difesa. Eroica figura di co-
mandante animatore e tra-
scinatore di uomini.
Africa Settentrionale, 23-25
ottobre 1942.
PONZECCHI Dario
care l’eroica resistenza dei di- colo che correva l’intero altri nei pericoli, nei disagi, nel- ta per porre in salvo preziosi
fensori, il prode comandante schieramento, decideva con la lotta. Inabile alle fatiche di materiali affidatigli. Durante un
alla testa della compagnia fulminea prontezza di con- guerra, ma animato dal più alto più intenso bombardamento
decimata cadeva nel contras- trassaltare; fatto impugnare spirito guerriero, seguiva la sua nemico, abbandonati a rischio
salto colpito al petto da una le bottiglie incendiarie dai po- divisione paracadutisti al fron- della vita gli occasionali ripari si
raffica di mitragliatrice e tro- chi uomini rimasti, con ardi- te, dove prodigandosi con peri- slanciava generosamente in
vava ancora la forza di gridare mento sovrumano si avventa- zia, ardimento e profondo sen- soccorso di un grave ferito ri-
ai suoi uomini «Evviva l’Italia». va alla loro testa contro carri so del dovere nei difficili e vitali uscendo con il braccio super-
Fierissimo comandante ed armati infiltratisi, riuscendo compiti assegnatigli, costituiva stite a trarlo a salvamento. Col-
esemplare soldato contribui- ad arrestarne alcuni ed a ri- con l’esempio fiamma vivente pito egli stesso alla testa cade-
va a formare intorno al nome cacciare gli altri. Nell’inseguir- di patriottismo, di fede e di ab- va privo di sensi. Soccorso e
della Divisione «Folgore» un li oltre la cerchia del caposal- negazione. In un momento as- trasportato in un ospedaletto
alone leggendario di gloria. do, cadeva colpito a morte, sai critico della battaglia, ac- da campo, trovava ancora la
Deir El Munassib - (El Ala- coscientemente sacrificando- cerchiata la divisione da pre- forza di insistere con sublime
mein), 26-27 ottobre 1942 si per la salvezza del settore ponderanti forze nemiche, su- ostinazione per tornare al pro-
in un atto di disperata auda- perava con sforzo sovrumano prio reparto.
cia, il solo che in quella tragi- per più giorni e notti consecuti- Africa Settentrionale, luglio-no-
SIMONI Gastone ca situazione poteva ricaccia- ve, ostacoli e stenti di ogni sor- vembre 1942.
re ancora una volta il nemico.
Altissimo esempio di consa-
pevole dedizione al dovere. Reggimenti 186° e 187° Paracadutisti “Folgore”
Deserto Occidentale Egizia- e 185° Artiglieria Paracadutisti “Folgore”
no, 23-27 ottobre 1942.
Divisione paracadutisti “Folgo-
re” (185ª)
STARACE Giovanni Reggimento Paracadutisti della
gloriosa Divisione “Folgore”, in
unione alle aliquote divisionali
ad esso assegnate, per tre me-
si, senza soste, si prodigò valo-
rosamente in numerose azioni
offensive e difensive stroncan-
Capitano s.p.e. cavalleria, do sempre l’impetuosa avanza-
187° rgt. paracadutisti “Fol- ta del nemico enormemente superiore per numero e per
gore” mezzi. Nell’epica battaglia di El Alamein stremato per le
Volontario in reparti paraca- perdite subite, cessato ogni rifornimento di acqua, viveri
dutisti, celava stoicamente le e munizioni, con la fede che solo il più sublime amor di
sofferenze di precedente in- Patria può generare, respingeva sdegnosamente, al grido
fermità di guerra per non al- di “Folgore”, ripetuti inviti alla resa, dimostrando in tal
lontanarsi dai suoi uomini, in modo che la superiorità dei mezzi poteva soverchiare i
durissima battaglia, coman- Tenente cpl. paracadutista, Di- paracadutisti d’Italia, piegarli mai. Attraverso innumerevo-
dante di compagnia, sostene- visione “Folgore” li episodi di eroismo collettivi ed individuali, protraeva la
va con indomita fermezza per Allievo paracadutista, vibrante resistenza fino al totale esaurimento di ogni mezzo di lot-
più giorni consecutivi sotto in- di entusiasmo e di fede, perdu- ta imponendosi al rispetto e all’ammirazione dello stesso
cessanti bombardamenti ter- ti il braccio e la spalla sinistra nemico, scrivendo così una delle pagine più fulgide per
restri ed aerei l’urto di fante- in esercitazione, conscio del l’Esercito Italiano.
ria e mezzi corazzati nemici, pericolo cui si esponeva, insi- (Africa Settentrionale, 22 luglio - 12 ottobre 1942; Batta-
costringendoli sempre a ripie- steva fino ad ottenere di prose- glia di El Alamein, 23 ottobre - 6 novembre 1942 - De-
gare. Vista la gravità del peri- guire i lanci per essere pari agli pressione di El Kattara -, 4 novembre 1942).
XX OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
REPARTI IN ARMI
segue da pag. 22
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012 23
REPARTI IN ARMI
24 OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
SPORT
Campionati Italiani
di Paracadutismo “2012”
1° Trofeo Internazionale
di Paracadutismo “Valdera”
(Testo e immagini cortesia CSE sez. Paracadutismo)
N
partecipanti, sono state stilate finale e finale per gli atleti ita-
2012, presso l’aero- svolti i Campionati Italiani di le classifiche nelle due discipli- liani che competevano per il ti-
porto Federico Citi Paracadutismo per le discipline ne, riconducibili al Trofeo Inter- tolo individuale italiano, dispu-
(aviosuperficie Valdera, sede classiche dello stile e della pre- nazionale «VALDERA». tate rispettivamente dal 25 e
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012 25
SPORT
dal 50% dei migliori atleti in ria dei risultati conseguiti nelle
Spettacolare immagine ripresa
da un paracadutista della zona di gara classifica individuale maschile due discipline) a Giorgio Squa-
e femminile. drone e a Giuseppe Tresoldi sa-
1 Squadrone Giorgio 15 Agnellini Massimo Dopo un’appassionante «testa rebbe stato poi attribuito il tito-
2 Corradini Stefano 16 Narcisi Michele a testa», si aggiudicava il titolo lo di co-campioni, per la classi-
3 Tresoldi Giuseppe 17 Mangia Fabrizio di Campione Italiano nella pre- fica di “combinata individuale”.
4 Gullotti Francesco 18 Pinchieri Luigi cisione individuale, Giorgio La precisione è stata definitiva-
5 Viel Daniele 19 Conga Luigi Squadrone. Per parità di pun- mente completata con l’effet-
6 Zanotti Milena 20 Cardinali Andrea teggio complessivo (sommato- tuazione di un’ulteriore man-
7 Di Tecco Annalisa 21 Borin Claudio
8 Franceschetti Morena 22 Guarinelli Vittorio
9 D’angelo 23 Gitto Alessandro PRECISIONE IN ATTERRAGGIO INDIVIDUALE
Daniela Lucia 24 De Gaetano CLASSIFICA MASCHILE
10 Mar tin Marco Bar tolomeo
11 Cidale Manuel 25 Carbone Claudio
12 Filippini Paolo 26 Castelli Germano
13 Filippini Fabio 27 Cigarini Enrico
14 Pizziconi Marco 28 Di Iorio Angelo
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
SPORT
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012 27
SPORT
Campionati Nazionali
di P r e c i s i o n e
con paracadute
ad apertura automatica
FdV ANPd I
e Ancona, che hanno avuto che hanno partecipato alla
l’onore e l’onere di organiz- gara, con qualche contesta-
zare questo campionato, zione che rientra nel conte-
con unità di intenti, hanno sto di queste manifestazio-
gestito la competizione in ni, delle quali si terrà buon
modo tale che nel volgere di conto per la prossima edizio-
due giornate si sono potuti ne, così come ha affermato
effettuare, sul campo volo di il Segretario Tecnico Nazio-
Reggio nale, Gen. Leonardo Rosa,
Emilia, presente al campionato.
b e n La gara che prevedeva una
Da sinistra Marco Andreani e la squadra
1 8 0 competizione individuale e a
dei paracadutisti di Avezzano a bordo dell’aereo avio- squadre ha visto la parteci-
lanci, pazione di 60 paracadutisti
ei giorni 8 e 9 set- campionati nazionali di avio- senza al-
N
provenienti da buona parte
tembre 2012 si so- lancio di precisione con cun inciden- d’Italia, e di 16 squadre
no svolti sulla zona paracadute ad apertura au- te. ognuna composta da tre at-
lancio di Reggio Emilia, ospi- tomatica FdV, dell’Associa- Elevato lo leti.
ti della scuola ANPd’I di Co- zione Nazionale Paracaduti- spirito di com- Al termine dell’attività sono
mo e dell’Associazione BFU sti d’Italia. petizione dei saliti sul podio: per la com-
diretta dal par. Paolo Haim, i Le sezioni di Saronno, Como paracadutisti petizione individuale il para-
CAMPIONATO NAZIONALE ANPd’I aviolancio FDV CAMPIONATO NAZIONALE ANPd’I aviolancio FDV
CLASSIFICA A SQUADRE CLASSIFICA INDIVIDUALE
Le prime tre squadre classificate, Il par. Katzenberger premiato dal Segretario Tecnico Nazionale,
da sinistra: Cremona, Brescia, Milano Gen. Leonardo Rosa e dal par. Paolo Haim
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SPORT
Buon sangue non mente. Il ST con due paracadutisti, padre e figlia, della sezione di Brescia che hanno partecipato alla gara. Complimenti alla fam. Noci
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Testimonianza del Sottufficiale
di Corpo del 187° Rgt. Par. “Folgore”
in rientro da El Alamein
(19-23 settembre 2012)
La Bandiera del 187° Rgt. dopo 70 anni torna a garrire sulle postazioni
della 6ª Compagnia, tenuta dai paracadutisti in servizio del reggimento stesso
inalmente si parte, il ti, sta iniziando a realizzarsi mento, anche se speravo in Tognetti. Il viaggio, diviso in
OTTOBRE/NOVEMBRE 2012 31
Il 1° Mar. Lt. Tognetti presso Quota 33 al Sacrario Militare italiano di El Almein quali sofferenze e privazioni
devono aver provato quegli
uomini prima dell’estremo sa-
crificio, quei luoghi, ancora
oggi parlano e raccontano le
loro gesta.
Passa così il secondo giorno,
intenso stancante, ma alla
sera guardando il cielo affolla-
to di stelle torni a pensare a
dove ti trovi, a quanto sia sa-
cro quel posto e importante il
lavoro di posa dei cippi a pe-
renne memoria, si, sono con-
vinto che come paracadutisti
e come soldati abbiamo fatto
una bella cosa donandone
tre, uno per ogni Battaglione
che formava il 187° Reggi-
mento (2° - 4° - 9°).
Così arriva il giorno della visi-
ta al Sacrario militare, non
penso di riuscire ad esprime-
re cosa ho provato nel recita-
remo al resto del gruppo pro- indossare il basco nelle ceri- via inizio attività, caricare i re la preghiera del paracaduti-
veniente da Milano (8 perso- monie. cippi (300 kg circa) ed arriva- sta di fronte a quell’infinità di
ne, compreso uno degli orga- Carichiamo i bagagli e ci acco- re sui punti già ricogniti e cen- piccoli loculi che contengono i
nizzatori e sponsor del proget- modiamo su 4 fuoristrada To- siti, qui le prime emozioni ve- resti di quegli uomini e il grido
to, Walter Amatobene). yota e partiamo addentrando- dendo le postazioni ancora in- “FOLGORE” che per un gioco
Dall’aeroporto alla cittadina ci nel deserto e dopo 2 ore di tatte o quasi, un cerchio, un di risonanza echeggia a lungo
di El Alamein, 2 ore e mezza sobbalzi, scossoni e intermi- ovale, una U rovesciata colle- facendoti accapponare la pel-
su un pulmino, non proprio di nabili scambi di convenevoli a gata ad altre da cammina- le, sembra che migliaia di voci
ultima generazione, dopo le colpi di clacson con chiunque menti ad altre piccole buche ripetano quel grido allonta-
presentazioni di rito veniamo incrociassimo (strade molto vicine, tutte visibilissime, solo nandosi piano piano verso
brevemente inquadrati sulle trafficate da cisterne a causa l’interno colmo di sabbia fine l’alto; qualcuno mi suggerisce
attività che andremo ad effet- delle estrazioni petrolifere in e compatta portata dal vento a bassa voce che quello è l’u-
tuare, i luoghi che visiteremo zona) arriviamo, ormai al in settanta anni. nico posto dove un paracadu-
ed altre notizie utili, così arri- buio, al campo: 8 tendine bi- Iniziamo a pulire, riposizio- tista è autorizzato a piangere,
viamo al cimitero di guerra In- posto, una tenda 4x4 circa, la nando le pietre e sistemando non so se è vero ma l’emozio-
glese, che visitiamo veloce- cucina e una tenda berbera qualche sacchetto a terra e ne è fortissima.
mente, impressionante; qui con tanto di tappeti e tavoli infine la posa dei cippi, dopo i Ed ora il ritorna a casa, al la-
incontriamo il Prof. Bonde- bassi, dove si entra rigorosa- primi due, dove ci siamo un voro, alla nostra vita di sem-
san, presidente della SIGGMI mente scalzi, sarà la nostra po’ intralciati siamo riusciti ad pre ma con la consapevolezza
(società che conduce le attivi- mensa e “sala briefing” per i organizzarci, da li in poi siamo che ciò che abbiamo fatto, an-
tà di ricerca nella zona e prossimi 3 giorni, e l’imman- diventati una squadra affiata- che se poco, ma abbiamo fat-
sponsor del progetto), il pro- cabile pennone della bandie- ta, ognuno sapeva come muo- to qualcosa per non dimenti-
fessore, geologo e profondo ra, organizzazione spartana versi e cosa fare. care e per rendere omaggio a
conoscitore delle battaglie ma efficace ed efficiente. Scenari immensi, spazi infiniti chi ci ha indicato la via dell’o-
del 1942, pensate talmente Il mattino successivo sveglia costellati di buche, in partico- nore e del sacrificio.
coinvolto dall’essersi brevet- alle 5.30 colazione con uova lare quando siamo saliti sullo
tato con l’ANPd’I per poter sode, formaggini, pane, thè Himeimat abbiamo avuto mo- 1° Mar. Lt. TOGNETTI
stare con i paracadutisti ed caldo e caffè, alzabandiera e do di riflettere ed immaginare Gian Battista
32 OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
11 AGOSTO 1944: Vladimiro Veselovski. I Tenenti Fenoglio e Cappellani furono decorati ai Meda-
LIBERAZIONE DI FIRENZE glia d’Argento al VM alla memoria. Non mancarono i riconoscimenti degli Allea-
ti, dei Patrioti e della popolazione civile.
bbiamo seguito sui mezzi di in- Insieme allo Squadrone, ricordiamo il comandante della Divisione Garibaldi Ar-
A formazione di massa, internet
inclusa, le celebrazioni in occasione
no, Aligi Barducci. Si tratta di un Ufficiale già appartenente alla Compagnia
Nuotatori del II Battaglione del X Reggimento Arditi. Egli aveva già combattuto
del 68° anniversario della liberazione in Sicilia contro gli Anglo-Americani nello sbarco del luglio 1943 mentre era al
di Firenze. Non è mancata qualche comando di una pattuglia denominata “potente”. Fu proprio quell’appellativo
polemica in merito ad alcune assen- che egli scelse quale proprio nome di battaglia quando assunse il comando
ze forse a causa di ferie, alla solenne della Divisione Arno. Barducci cadde in combattimento a Firenze il 9 agosto
cerimonia nella sala dei 500. ’44 e fu decorato di Medaglia d’Oro al VM. In suo onore la Divisione Arno as-
Grandi assenti in assoluto sono stati sunse il nome di “potente”.
i Paracadutisti dello Squadrone Fol- Nel 1981 il Comune di Firenze pubblicò un “documento” sullo Squadrone F
gore che, al Comando del Capitano esaltandone le gesta nella liberazione della città e nell'intera campagna fino
Gay, diedero un grande contributo a alla operazione «Herring».
quell’evento. Il libretto, di circa 20 pagine, stampato dalla tipografia Calducci, riporta in co-
Lo Squadrone, infatti,stabilendo la sua base operativa a Ponte a Ema: pertina il monumento ai caduti dello Squadrone inaugurato a Ponte a Ema nel
- infiltrò pattuglie notturne nel cuore della città a partire dal 6 agosto, talvolta 1980 e dislocato significativamente sulla gradinata di fronte all'istituto scola-
in abiti civili, guadando il fiume Arno, in cooperazione con i Patrioti locali; stico di quella località.
- svolse attività esplorative a favore delle Grandi Unità Alleate, finalizzate alla Ponte a Ema ospitò anche il primo cimitero dello Squadrone fino a quando le
individuazione delle concentrazioni difensive avversarie; salme furono restituite ai familiari o trasferite al Sacrario di Montelungo.
- affrontò una rete di “franchi tiratori” che infestavano la città e che proseguiro- Il Sindaco di Firenze di allora, Elio Gabbuggiani, scrisse la prefazione a quel li-
no la loro azione per l’intero mese di agosto. bretto e la concluse con queste parole: “...l’Amministrazione che mi onoro di
I Paracadutisti operarono sempre in situazioni di rischio estremo e lasciarono presiedere ha ritenuto di dover dedicare alla cerimonia commemorativa di que-
sul campo otto caduti, tra i quali due Ufficiali tra i migliori, oltre a numerosi fe- st’anno una pubblicazione che vuole ricordare e far conoscere le vicende dello
riti. Squadrone F e sottolineare le ragioni profonde e lo spirito che informarono l’a-
Ecco i nomi dei caduti: Tenente Angelo Fenoglio, Tenente Manlio Cappellani, zione dei caduti e dei loro commilitoni superstiti e che caratterizzarono un pe-
Sergente Attilio Montanari, Caporale Giovanni Tognetti, Paracadutista Arcange- riodo tormentato eppure fecondo della nostra storia recente e passata”.
lo Cruciani, Autiere Leandro Millefiorini, marinaio Mario Allegrini, cavalleggero Agosto 2012 Giovanni Giostra
Ai sensi ex art. 8 L. 47/48 si pubblica una richiesta di rettifica alla pubblicazione della relazione
del Presidente Nazionale apparsa su Folgore n. 4-5/2012, pervenuta dal sig. Dario Macchi
- “Con riferimento all’incarico di te del Presidente Fantini di inda- chieste di commissariamento de- cui era intestato il conto della se-
Segretario Tecnico Nazionale il gare l’operato del paracadutista vono essere avanzate dall’As- zione ANPd’I di Milano. Tuttavia a
sottoscritto non ha mai avuto al- Vittorio Doveri già responsabile semblea, del Consiglio Direttivo tale replica del sottoscritto non
cunché in consegna di particolare dell’ufficio brevetti esteri, accu- e dal Consigliere Nazionale”; con faceva seguito nessuna ulteriore
rilevanza durante l’espletamento sato di presunte “irregolarità” un atto proprio, il Presidente Fan- missiva del Fantini”.
dell’incarico solo i timbri ei file uti- durante un’esercitazione lancisti- tini commissariava la sezione ad- - “In merito all’episodio del finan-
lizzati in corrispondenza persona- ca in sud America; verificato il fat- ducendo fatti e motivi poi rileva- ziamento rilasciato dalla Provin-
le - unico materiale in possesso - to, risultato privo di fondamento tesi completamente irrilevanti e cia di Milano e successivamente
e che sono stati consegnati dal non avendo ottemperato a quan- pretestuosi, stante le sentenze sollevato dal quotidiano “Il Fatto
sottoscritto a Fabrizio Cocchi allo- to richiesto dal Presidente Nazio- dei Probiviri Regionali e del Colle- Quotidiano” quanto scritto dal
ra membro della commissione nale, il sottoscritto venne esone- gio dei Garanti, inducendo il Con- Fantini corrisponde a falso, ed è
tecnica nazionale che ha provve- rato dall’incarico” siglio nazionale alla chiusura”. facilmente verificabile, in quanto
duto a consegnarli a sua volta al - “come presidente della sezione - “Con riferimento al cosiddetto egli stesso chiedeva accesso
presidente nazionale Fantini. Tut- ANPd’I di Milano rilevo che: a se- “lascito Martinotti” il sottoscritto agli atti alla Provincia di Milano,
ta la documentazione riguardante guito del commissariamento del- aveva già replicato alle medesi- tramite l’Avv. Martino Volta, il
la Segreteria Tecnica Nazionale la sezione di Milano, per quanto me accuse ed insinuazioni rivolte quale, visionati i documenti, nul-
era nelle disponibilità dell’allora dettato del regolamento Statuta- direttamente dal Presidente Fan- la ha eccepito circa la correttezza
segretario Boccale che risideva a rio ex art. 72 che prevede lo scio- tini, richiamando in particolare il del provvedimento che fugava
Roma e lavorava nella sede cen- glimento di una sezione per: “in- lungo tempo trascorso, la morte ogni dubbia interpretazione sui
trale”. capacità di funzionamento, dis- di Martinotti risalente infatti al fatti contestati, come asserito
- “Con riferimento all’incarico mai accordi, conflittualità, non appro- 2007 ed il fatto che il bonifico, nella documentazione prodotta
formalizzato e assegnato a totale vazione dei bilanci e impossibilità effettuato nel 2008, era stato re- ufficialmente dalla Provincia di
insaputa del sottoscritto, di re- di far fronte a obbligazioni finan- golarmente contabilizzato, come Milano in risposta ad un interro-
sponsabile dell’ufficio brevetti ziarie”; e quanto previsto ex art. si evince dalla lettura dell’estrat- gazione di un consigliere provin-
esteri, ricevetti l’incarico da par- 75 che attesta “le motivate ri- to conto presso Poste Italiane a ciale”.
ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
ATTIVITÀ SPORTIVA DELLA SEZIONE ANPD’I DI PALERMO to si sono immedesimati, dando grande prova di coraggio con il
massimo spiegamento delle loro ali il 6 ottobre 2012, con il salto
impavido da 500 mt nei cieli di Pontecagnano, sotto la costante su-
pervisione dell’inossidabile Gaetano Giella, che con il suo “VIA” ha
coronato il raggiungimento di un traguardo con l’ambito brevetto di
paracadutismo.
Gli allievi Fontana Fabrizio, Oriente Giuseppe, Bozza Feliciano, Grie-
co Giovanni, tutti abilitati, e Aurioso Enrico con Litrico Carmel, che
pur essendo stati idonei al lancio per piccoli problemi fisici hanno
solo rimandato il lancio e a Ninni Carpino che dopo dieci anni ha ri-
provato l’ebbrezza del vuoto con due lanci addestrativi.
Gli allievi sono stati addestrati, dal paracadutista Digiacomo Davi-
de, membro del direttivo di Sezione che per coerenza ha effettuato
lanci di addestramento con i ragazzi.
Il Presidente Criscione Enzo esprime il più grande e sentito compia-
cimento ai ragazzi che hanno speso se stessi per raggiungere un
così grande obiettivo, mostrando carattere e capacità fisiche ed in-
Con il Patrocinio del Consolato tellettive.
Generale di Germania in Milano, Un grazie a Gaetano Giella e a tutta la scuola di Pontecagnano per
il Patrocinio del Comando NATO la professionalità, la cordialità e lo spirito di accoglienza e a Davide
Rapid Deployable Corp – Italy e Digiacomo che ha coadiuvato l’istruttore seguendo gli allievi ad
del CONI Regionale Sicilia, si so- ogni passo ed infondendo loro quello spirito che contraddistingue
no svolte a Palermo dal 22 al 25 noi paracadutisti.
ottobre 2012 presso la Piscina
Olimpica Comunale e lo Stadio di par. Criscione Vincenzo
Atletica Leggera “Delle Palme”,
le prove sportive consistenti in:
nuoto, salto in alto, corsa velo- CORSO DI PARACADUTISMO DELLA SEZIONE DI SAVONA
ce, lancio del peso, corsa mezzo-
fondo, relative al conseguimento del Brevetto Sportivo Militare Te- Domenica 6 ottobre 2012 si è felicemente quasi concluso sulla
desco “Deutsches Sportabzeichen”. aviosuperficie di Reggio Emilia il corso di paracadutismo 2012 del-
Successivamente e solo al conseguimento del DSA la prova è conti- la sezione di Savona.
nuata presso l’Aeroporto “Boccadifalco” per il conseguimento del Gli allievi impegnati in questo corso sono stati Atzei Gianluca, l’al-
Brevetto Sportivo Militare Tedesco LAZ “Leistungsabzeichen Der lievo scelto aviere Barabino Francesco, Bellardinelli Roberto, Croc-
Bundeswehr” – prova consistente in: marcia militare di 13 Km con co Gianfranco, Esposito Sergio, Poggio Simone.
zaino affardellato di 15 kg + esercitazione a fuoco con pistola be- Insieme a questi allievi hanno seguito il corso per ricondizionarsi i
retta 92 FS con sagome sfalsate a mt. 25 + BLS (Basic Life Sup- paracadutisti Gavarone Marco, Cirillo Maria Teresa, Labbate Patri-
port – Defibrillation). zio.
I Militari facenti parte del direttivo tecnico della sezione ANPd’I di Il conseguimento dell’abilitazione al lancio è stato avversato da di-
Palermo che hanno partecipato e si sono distinti in tali attività sono versi fattori, il meteo e molteplici impegni che gravavano sulle spal-
il Caporale Magg. Ca. Sc. f. (par) Alberto NARO – medaglia di bronzo le degli aspiranti.
DSA e medaglia d’argento LAZ ed il Luogotenente dei Carabinieri in Perciò le giornate di impegno aviolancistico sono state diverse e
s.p.e. (a) Antonio MEZZOGORI - medaglia di bronzo DSA e medaglia distribuite sulle Scuole di paracadutismo di Novi Ligure, dove gli al-
d’oro LAZ. lievi hanno avuto modo di provare il paracadute direzionale MC1-
1C, mentre a Reggio Emilia il paracadute statico della Bruggeman
35 TSN.
par. Salvatore Vecchio I primi fortunati a potersi fregiare della definizione “paracadutisti”
sono stati Atzei Gianluca e il 17enne allievo scelto aviere Barabino
Francesco, che hanno conseguito l’abilitazione al lancio nelle gior-
SEZIONE RAGUSA – BREVETTATO IL CORSO «CONDOR» nate del 29 luglio e del 19 agosto a Novi Ligure. Insieme a loro, nel-
«Condor», rapace, aggressivo e tenace come il corso di paracaduti- la prima giornata citata, i paracadutisti Gavarone Marco, Cirillo
sto ad esso intitolato, svoltosi a Ragusa. Mary, Labbate Patrizio, dopo tanti anni, sono tornati a rivivere le
Dopo un lungo letargo, la sezione di Ragusa, senza mai mollare, ha emozioni che solo un lancio con il paracadute riesce a darti. Siamo
dato via al corso Condor nel quale i sei allievi che lo hanno costitui- certi che questo ritorno li ha definitivamente vincolati al mondo del
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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
Il 10 dicembre 2011 è nato Mattia Polito; il papà par. Marco socio ordinario della sezione Colli Euganei e il
nonno Giuliano Presidente dei paracadutisti Euganei annunciano con gioia il lieto evento.
Nella foto il piccolo Mattia con il papà, già orgoglioso di indossare il basco amaranto, nel giorno del suo batte-
simo.
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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
lo spirito paracadutista,
mantenendosi sereni e
gioviali ma al tempo
stesso attenti e reattivi.
Un bravo ai ripiegatori
della sezione Carmen e
Carlo e un ringraziamen-
to al “maestro d’orche-
stra” della Scuola di Novi
Ligure par. Bertoletti
Sabato 26 maggio 2012 la sezione ANPd’I di Alessandria ha brevet- Gianni.
tato presso l’aeroporto di Novi Ligure il diciassettenne Saggiorato
Ivan e il giovane militare Stefano Pazienza. Grazie alle eccellenti Il Presidente
condizioni meteo i due giovani allievi, con decisione e padronanza,
hanno effettuato tutti e tre i lanci di brevetto in maniera impeccabi-
le con paracadute tondo tipo “MC1-1C” dall’aereo “CESSNA 206” SEZIONE NAPOLI - VENGONO BREVETTATI GLI ALLIEVI
dalla quota di 500 mt. I neoparacadutisti sono stati assistiti duran-
te i lanci dal loro Presidente di sezione Par. Autano Mauro, dal figlio
Ruben e dai paracadutisti Alexandru Ionita e Saggiorato Emilio. Si
ringrazia per l’ospitalità il direttore della scuola ANPd’I di Pavia Gio-
vanni Bertoletti. Nella foto da sinistra in piedi Stefano Pazienza,
Mauro Autano, Saggiorato Ivan, Ruben Autano e in ginocchio Sag-
giorato Emilio.
SEZIONE MONTEROSA
40 OTTOBRE/NOVEMBRE 2012
ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
re nel mezzo del deserto i “Leoni della Folgore” (e non solo), sia a cipare con la generosità di sognatori, per anelito di vincere voi stes-
Pisa per la festa della nostra amatissima Brigata dal basco ama- si, per volontà di accettare anche sacrifici per onorare una tradizio-
ranto. ne e uno stile di vita, allora rimanete, perché avete l’animo e lo spi-
In realtà la sezione era già impegnata fin dagli inizi di settembre per rito dei paracadutisti e il carattere per servire nella Folgore. Vuol di-
raggiungere un obiettivo interno altissimamente rilevante, alias re che non siete i migliori perché sarete paracadutisti, ma divente-
“dare le ali” ai ragazzi del 100° corso di paracadutismo, un numero rete paracadutisti perché siete i migliori”.
tutto tondo che prima o poi sarebbe arrivato.
Ebbene sì: l’ANPDI di Napoli, nata nel lontano 1946 ed attivissima par. Francesco Lenci
fin da allora, è finalmente giunta a brevettare il suo “primo” corso
centenario di paracadutismo (esattamente così, il primo poiché bi-
sogna essere fiduciosi nell’arrivare anche ad un secondo, senza LA SEZIONE DI PALERMO BREVETTA IL 50° CORSO
adagiarsi sugli allori per la saporosa vittoria appena colta!): gli allie-
vi sono Andrea Cioffi, Tommaso Di Sarno, Sonia Esposito, Luigi Fa-
bozzi, Salvatore Montella, Armando Petrosino, Rosario Prestia e
Vincenzo Terracciano ed essi hanno avuto l’onore di far parte di
questo importante corso, il quale non poteva che essere intitolato
alla Medaglia d’Argento al Valor Militare Ten. Par. Raoul Di Martino.
I ragazzi, addestrati efficacemente per ben due mesi dagli istruttori
di paracadutismo Gennaro Fiscariello e Francesco Esposito (que-
st’ultimo Presidente di sezione) e dall’aiuto-istruttore Salvatore Vin-
ciguerra, hanno effettuato venerdì 9, presso la scuola di paracadu-
tismo di Pontecagnano, i primi due lanci e sabato 10 novembre
hanno “saltato” per la terza volta, conseguendo il sospirato brevet-
to e soprattutto facendosi finalmente “mettere le ali”.
Il 100° corso ha così spiccato il volo il 10 novembre 2012, appena
quattro giorni dopo il 6 novembre, la fine della settantenne batta-
glia di El Alamein.
Questa è stata una onorevole coincidenza, ma anche un grande
spunto per mettersi alla prova e per riflettere sul significato del
paracadutismo poiché, a 70 anni da allora, sono cambiate tante co- Dal 23 al 25 novembre 2012, sotto la supervisione del nostro D.L.
se, tra cui i paracadute, i materiali, gli aerei, i vari concetti tecnici in Gaetano Gella, hanno effettuato i tre fatidici lanci di brevetto pres-
più da apprendere per conseguire il brevetto, ma la sostanza rima- so la scuola di paracadutismo di Pontecagnano (SA), gli allievi del
ne sempre quella: il paracadutista non è colui che si lancia e si van- 50° Corso di paracadutismo f.d.v. della Sezione di Palermo, sono:
ta del proprio brevetto mostrandolo a parenti ed amici come un tro- Aghayere Augusto, Avvocato Rosario, Di Cara Elena, Caporale VFP1
feo sportivo vinto una domenica mattina, bensì è colui che CREDE dell’Esercito Greco Luigi, Lauria Giulio, Caporale VFP1 dell’Esercito
fermamente in determinati valori morali e fa di essi la propria diret- Lisanti Giuseppe, Nuccio Federico, Potenzano Antonello, Carabinie-
tiva di vita; il paracadutista non dimostra il valore in aria, bensì a re Romano Gioconda Carmela, Russo Valerio, Sanacore Alessan-
terra, sia in tempi di guerra che in tempi di pace. dro, Scalici Erasmo, Appuntato Scelto dei Carabinieri Scalici Era-
Diceva Alberto Bechi Luserna, comandante del IV Battaglione della smo, Valenti Rosario e il Caporale VFP1 dell’Esercito Vazzano Mar-
Divisione Folgore: “paracadutisti si nasce, perché bisogna avere
quel determinato spirito, e poi lo si diventa in virtù di addestramenti,
ma sostanzialmente SI NASCE paracadutisti, poiché lo si è dentro”.
La sezione ANPDI di Napoli, pur avendo completato da poco questa
importante missione del 100° corso, non perde tempo in chiacchie-
re ed in belle parole esaltanti sé stessa, ma va avanti con il proprio
operato (infatti dalla palestra già si sentono gli allievi del 101° cor-
so che gridano: “milleuno, milledue, milletre…”).
E, per concludere, è bene scrivere le parole del Generale Bruno Loi,
poiché in esse è racchiuso tutto il vero sapore del paracadutismo,
e queste parole vengono sempre dette agli allievi di Napoli prima
che inizino il corso di paracadutismo: “se avete scelto di venire tra
noi per la vivacità dei nostri simboli, per estemporaneità o per cal-
colo, rinunciate, andate altrove, ove potrete svolgere il vostro servi-
zio militare con dignità. Ma se avete scelto per il desiderio di parte-
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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
42 OTTOBRE/NOVEMBRE 2012