Biochimica I - Carboidrati e Glicobiologia
Biochimica I - Carboidrati e Glicobiologia
Biochimica I - Carboidrati e Glicobiologia
CARBOIDRATI E GLICOBIOLOGIA
I carboidrati sono poliidrossi aldeidi o poliidrossi chetoni, o sostanze che per idrolisi generano questi
composti.
Molti hanno la formula empirica (CH2O)n ma non tutti, alcuni contengono anche azoto, fosforo o zolfo
I carboidrati possono essere suddivisi in tre classi principali:
1. i monosaccaridi
2. gli oligosaccaridi
3. i polisaccaridi
I monosaccaridi o zuccheri semplici, sono costituiti da una sola unità poliidrossi aldeide o di poliidrossi
chetone. Il più abbondante in natura è uno zucchero a sei atomi di carbonio, il D-glucosio, qualche volta
chiamato anche destrosio e i monosaccaridi a quattro o più atomi di carbonio tendono a formare strutture
cicliche.
Gli oligosaccaridi sono formati da una catena corta di unità monosaccaridiche o residui, uniti tra loro da
caratteristici legami detti, legami glicosidici. I più abbondanti sono i disaccaridi, formati da due unità
monosaccaridiche ed il più comune è il saccarosio, formato dagli zuccheri a sei atomi di carbonio (D-
glucosio + D-fruttosio); il nome di tutti i monosaccaridi e disaccaridi più comuni terminano con il suffisso
“osio”
I polisaccaridi sono polimeri di zuccheri che contengono più di venti unità monosaccaridiche; alcuni ne
contengono centinaia o migliaia
MONOSACCARIDI E DISACCARIDI
POLISACCARIDI (Glicani)
La maggior parte dei carboidrati è presente in natura nella
forma di polisaccaridi, polimeri con una massa molecolare
molto elevata (M > 20 000)
I polisaccaridi differiscono tra loro:
1. per il tipo di unità monosaccaridica ricorrente
2. per la lunghezza della catena
3. per il tipo di legame glicosidico che unisce le unità e
4. per il grado di ramificazione.
Il glicogeno è il polisaccaride di riserva più importante negli animali. È un polimero formato da residui di
glucosio, legati con legami (α14) con ramificazioni che originano da legami (α16) (in media ogni 8-12
residui); È particolarmente presente nel fegato, dove può arrivare a costituire il 7% del peso umido
dell’organo, ma è presente anche nel muscolo scheletrico.
I destrani sono polisaccaridi presenti nei batteri e nei lieviti, anch’essi costituiti da molecole di poli-D-
glucosio unite da legami (α16); tutti hanno ramificazioni (α13) e alcune ramificazioni (α12) o
(α14). Sono anche fonte di glucosio per il metabolismo batterico.
Poiché i polisaccaridi possiedono molti gruppi ossidrilici, i legami idrogeno hanno una particolare
importanza nel determinare la loro struttura.
Queste molecole possono essere rappresentate come una serie di anelli piranosici rigidi uniti da una atomo
di ossigeno, che fa da ponte tra due atomi di carbonio (legame glicosidico). In linea di principio c’è libera
rotazione intorno ai legami C—O che legano due residui, ma, come a nei polipeptidi la rotazione attorno a
ciascun legame è limitata dall’ingombro sterico dei sostituenti.
La matrice extracellulare che circonda i fibroblasti e altre cellule connettive è composta da un intreccio di
eteropolisaccaridi e di proteine fibrose, come le fibrille del collagene, le elastine e le fibronectine.
La membrana basale è una forma specializzata di matrice extracellulare che separa gli epiteli dal tessuto
connettivo; È costituita da collageno, laminina ed eteropolisaccaridi.
Il condroitin solfato conferisce resistenza alla tensione alla cartilagine, ai tendini, ai legamenti e alle pareti
dell’aorta.
Il dermatan solfato conferisce elasticità alla pelle ed è presente anche nei vasi sanguigni e nelle valvole
cardiache.
I cheratan solfato non hanno acido uronico e il loro contenuto in solfato è variabile. Si trovano nella cornea,
nella cartilagine, nelle ossa e in varie strutture cornee formate da cellule morte: corna, capelli, zoccoli,
unghie e artigli.
L’eparan solfato è prodotto dalle cellule animali e contiene quantità variabili di zuccheri-solforati e non.