Isbn6586-8 Soluzioni Cap 4 PDF
Isbn6586-8 Soluzioni Cap 4 PDF
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Çengel
John M. Cimbala
per l’edizione italiana
Giuseppe Cozzo
Cinzia Santoro
McGraw-Hill
Indice
SOMMARIO
La cinematica dei fluidi si occupa della descrizione del mo- In entrambe le equazioni, la variazione temporale di una
to senza analizzare le forze che lo causano. Ci sono due certa grandezza di una particella di fluido o di un sistema
modi fondamentali di descrivere il moto: la descrizione la- consiste di due parti: una parte locale e una convettiva.
grangiana e quella euleriana. Con l’approccio lagrangia- Vi sono diversi modi di visualizzare e analizzare i campi di
no, si seguono particelle individuali o gruppi di particelle moto: linee di flusso, linee di emissione, traiettorie, linee
di fluido, mentre con l’approccio euleriano viene preso in di tempo, profili, mappe di campi vettoriali e isolinee. Nel
esame un volume di controllo attraversato dal fluido. caso più generale di un moto vario, linee di flusso, linee di
Le equazioni del moto scritte nella forma valida per l’ap- emissione e traiettorie differiscono le une dalle altre, ma in
proccio lagrangiano possono essere trasformate nella forma moto permanente coincidono.
valida per l’approccio euleriano mediante la derivata tota- Per descrivere in maniera completa la cinematica di un cam-
le, nel caso di equazioni valide per elementi infinitesimi di po di moto fluido sono necessarie quattro grandezze fon-
fluido, o il teorema del trasporto di Reynolds, nel caso di damentali: velocità di traslazione, velocità angolare, ve-
equazioni valide per volumi finiti di fluido. Per qualun- locità di deformazione lineare e velocità di deformazione
que grandezza estensiva B di una massa fluida m o per la angolare.
corrispondente grandezza intensiva b = B/m, si ha La vorticità è una proprietà del moto che rappresenta la
rotazionalità delle particelle di fluido:
db ∂b
= + (v · ∇)b (4.13) = ∇ × v = rot (v) (4.29)
dt ∂t
Una regione di un campo di moto è irrotazionale se la vorti-
cità in quella regione è nulla. L’ipotesi di irrotazionalità per-
mette di ridurre considerevolmente il grado di complessità
Z Z
d BS d
= ρb d W + ρb (vr · n) d A (4.45) della risoluzione di un campo di moto.
dt dt W A
PROBLEMI
Problemi introduttivi
De ve vx vu
Du
x=0 x=L
v = a + bx 2
Per x = 0 deve essere v = ve per cui
a = ve
mentre per x = L deve essere v = vu per cui
vu = ve + bL 2
da cui
vu − ve
b=
L2
Quindi, l’espressione della velocità è
vu − ve 2
v = ve + x
L2
vx = a 2 − (b − cx)2 = 0
v y = −2cby + 2c2 x y = 0
b−a
x=
c
y=0
4.6 Il metodo lagrangiano per l’analisi del moto di un fluido è più simile allo
studio di un sistema o di un volume di controllo? Perché?
Analisi È più simile allo studio di un sistema. In entrambi i casi, infatti, si segue
una massa di identità ben precisa mentre si muove nel campo di moto. Invece,
nello studio di un volume di controllo, la massa entra ed esce dal volume e non
viene studiata una ben precisa porzione di fluido, ma – istante per istante – il
fluido che in quell’istante si trova all’interno del volume di controllo. Il metodo
lagrangiano coincide con lo studio di un sistema quando il sistema, passando
al limite e facendo tendere il suo volume a zero, degenera in un punto.
4.7 Cos’è la descrizione euleriana del moto? In cosa è diversa dalla descri-
zione lagrangiana?
Analisi Con la descrizione euleriana del moto si definiscono variabili di cam-
po, come la velocità, la pressione e la temperatura, in funzione dello spazio e
del tempo all’interno di un volume di controllo. Diversamente che con la de-
scrizione lagrangiana, che prende in esame e segue nel suo movimento una ben
precisa massa fluida, con la descrizione euleriana non si considera il moto di
alcuna particolare particella di fluido in particolare ma solo ciò che avviene nei
successivi istanti in ogni punto del volume di controllo, attraversato da fluido
in entrata e in uscita. Il fatto che le leggi fondamentali di conservazione siano
valide per una massa ben precisa e non per un campo, porta a definire il metodo
euleriano non altrettanto “naturale” del metodo lagrangiano.
4.8 Il metodo euleriano per l’analisi del moto di un fluido è più simile allo
studio di un sistema o di un volume di controllo? Perché?
Analisi È più simile allo studio di un volume di controllo. In entrambi i ca-
si, infatti, si ha ingresso e uscita di massa dal dominio del moto o dal volu-
me di controllo e non viene studiata alcuna particolare porzione di fluido ma,
istante per istante, il fluido che si trova all’interno del volume di controllo in
quell’istante.
4.10 Elencare almeno altri tre modi per indicare la derivata totale e dare una
breve spiegazione del perché ciascun nome sia appropriato.
Analisi La derivata totale viene chiamata anche derivata sostanziale, materia-
le o euleriana. Il temine “totale” è appropriato perché essa risulta composta da
una aliquota locale (diversa da zero in moto vario) e da una aliquota convettiva.
Il termine “materiale” si riferisce al fatto che si effettua tale derivata seguendo
un punto materiale mentre si muove nel campo di moto. Il termine euleriana si
riferisce al fatto che essa è usata nel passaggio dalla descrizione lagrangiana a
quella euleriana del moto.
4.12 Una piccola sonda elettronica di pressione, per la quale gli effetti di
galleggiamento sono trascurabili, rilasciata nella tubazione di aspirazione di
una pompa rileva 2000 misure al secondo mentre attraversa la pompa. È una
misura lagrangiana o euleriana? Perché?
pallone
4.13 Un pallone meteorologico trasmette informazioni sulle condizioni del meteorologico
tempo alle stazioni di monitoraggio a terra quando raggiunge un’altitudine a a elio
cui corrisponde un galleggiamento indifferente. Le misure sono lagrangiane o
euleriane? Perché?
∂v y ∂v y ∂v y ∂v y
V0 x ay = + vx + vy + vz = b2 y
∂t ∂x ∂y ∂z
e, in termini vettoriali,
ρ
p = p0 − [2V0 bx + b2 (x 2 + y 2 )]
2
dp ∂p ∂p ∂p ∂p
= + vx + vy + vz =
dt ∂t ∂x ∂y ∂z
= −ρ(V0 + bx)(V0 b + b2 x) − ρ(−by)b2 y =
= −ρ[V02 b + 2V0 b2 x − b3 (y 2 − x 2 )]
∂v y ∂v y ∂v y ∂v y
ay = + vx + vy + vz =
∂t ∂x ∂y ∂z
= −2,1 (1,1 + 2,8 x + 0,65 y) − 2,8 (0,98 − 2,1 x − 2,8 y) =
= −5,054 + 6,475 y
Nel punto di coordinate (−2, 3) l’accelerazione ha, quindi, componenti ax =
−9,23 e a y = 14,4.
Discussione Del campo di velocità assegnato non sono specificate le unità di
misura. Si ipotizza che i coefficienti siano espressi in unità congruenti fra loro.
∂v y ∂v y ∂v y ∂v y
ay = + vx + vy + vz =
∂t ∂x ∂y ∂z
= 0,95 (0,20 + 1,3 x + 0,85 y) − 1,3 (−0,50 + 0,95 x − 1,3 y) =
= 0,84 + 2,4975 y
4.19 Con riferimento al campo di velocità del problema 4.2, scrivere l’e-
spressione dell’accelerazione del fluido lungo l’asse.
Analisi L’espressione della velocità lungo l’asse è
vu − ve 2
v = ve + x
L2
4.20 Nel diffusore in figura, per x che va da zero a L, la velocità del flui-
De do diminuisce con legge parabolica da ve a vu . Scrivere l’espressione della
ve vx vu Du velocità.
Ipotesi 1 Il moto è permanente. 2 Il moto è assialsimmetrico.
Analisi La legge parabolica in x può essere espressa come
xH0 xHL v = a + bx 2
a = ve
vu = ve + bL 2
da cui
vu − ve
b=
L2
Quindi, l’espressione della velocità è
vu − ve 2
v = ve + x
L2
4.23 Scrivere l’espressione delle linee di flusso del campo di velocità perma-
nente bidimensionale del problema 4.15.
1
by(V0 + bx) =
C2
e, infine, ponendo C = 1/(bC2 ),
C
y=
V0 + bx
Discussione Ogni valore di C definisce una linea di flusso nel campo di moto.
4.24 Tracciare alcune linee di flusso, indicando anche il verso, del campo di
velocità permanente bidimensionale del problema 4.15 per 0 ≤ x ≤ 1,5 m e
−1,0 ≤ y ≤ 1,0 m, essendo V0 = 1,5 m/s e b = 4,6 s−1 .
0 C
y=
-1
1,5 + 4,6 x
4.28 La figura è relativa al moto attorno a un’ala a delta con apertura di 15◦ ,
per un angolo di incidenza di 20◦ e numero di Reynolds pari a 20 000. La
visualizzazione è ottenuta iniettando un fluido colorato nell’acqua attraverso
forellini praticati nell’intradosso dell’ala. Le linee visualizzate sono linee di
flusso, linee di emissione, traiettorie o linee di tempo? Perché?
4.30 Scrivere l’espressione delle linee di flusso del campo di velocità perma-
nente bidimensionale di un fluido incomprimibile
v = (vx , v y ) = (0,5 + 1,2 x) i + (−2,0 − 1,2 y) j
e tracciarne alcune per 0 ≤ x ≤ 5 e 0 ≤ y ≤ 6.
Analisi Per la 4.15, l’equazione differenziale delle linee di flusso è
dy vy −2,0 − 1,2 y
= =
dx vx 0,5 + 1,2 x
Separando le variabili, si ha
Z Z
1 1
− dy = dx
−2,0 − 1,2 y 0,5 + 1,2 x
e integrando
1 1 1
− ln (−2,0 − 1,2 y) = ln (0,5 + 1,2 x) + ln C2
1,2 1,2 1,2
y avendo posto la costante di integrazione C1 = (1/1,2) ln C2 . Semplificando ed
6 eliminando i logaritmi, si ottiene
1
5 (−2,0 − 1,2 y) (0,5 + 1,2 x) =
C2
4 da cui, ponendo C = −1/(1,2 C2 ),
3 C
y= − 1,667
0,5 + 1,2 x
2
Assegnando valori diversi alla costante C, si ottengono le linee di flusso trac-
ciate in figura. Per individuare il verso del moto, si possono calcolare vx e v y
1 in alcuni punti del campo di moto. Per esempio, per x = 3 e y = 3, si ha
vx = 4,1 e v y = −5,6. In questo punto, dunque, il moto è diretto dall’alto
0 verso il basso e da sinistra verso destra.
0 1 2 3 4 5
x Discussione Nel primo quadrante, il moto risulta di rotazione antioraria.
4.31 La figura si riferisce al moto attorno a una sfera per un numero di Rey-
nolds di 15 000. La visualizzazione è generata mediante fotografia a lungo
4.33 Tracciare la mappa vettoriale di velocità del campo del problema 4.30,
per 0 ≤ x ≤ 5 e 0 ≤ y ≤ 6.
y v = 10 m/s
Analisi È assegnato il campo di velocità
6
v = (vx , v y ) = (0,5 + 1,2 x) i + (−2,0 − 1,2 y) j
5
In qualunque punto del campo di moto, le componenti della velocità sono
4
vx = 0,5 + 1,2 x
3
v y = −2,0 − 1,2 y
2
Per ottenere la mappa vettoriale delle velocità, si scelgono alcuni punti e, per
ciascuno di essi, di coordinate (x, y), si calcolano le componenti della velocità
1
e si traccia una freccia con l’estremo iniziale sul punto (x, y) e l’estremo finale
sul punto (x + svx , y + sv y ), essendo s un fattore di scala opportunamente
scelto. 0
0 1 2 3 4 5
Discussione Nel primo quadrante, il moto risulta di rotazione antioraria. x
6 ∂v y ∂v y ∂v y ∂v y
ay = + vx + vy + vz =
5 ∂t ∂x ∂y ∂z
= −1,2 (−2,0 − 1,2 y) = 2,4 + 1,44 y
4
Per ottenere la mappa vettoriale dell’accelerazione, si scelgono alcuni punti
3
e, per ciascuno di essi, di coordinate (x, y), si calcolano le componenti della
2 accelerazione e si traccia una freccia con l’estremo iniziale sul punto (x, y)
e l’estremo finale sul punto (x + sax , y + sa y ), essendo s un fattore di scala
1 opportunamente scelto.
Discussione Nel primo quadrante, poiché il moto è di rotazione antioraria,
0
0 1 2 3 4 5 i vettori accelerazione sono diretti verso destra e verso l’alto (accelerazione
x centripeta).
vx = 1,0 + 2,5 x + y = 0
x = −0,421 m
3
y = 0,0526 m
2
Quindi, un punto di ristagno esiste ed ha coordinate x = −0,421 m e y =
0,0526 m.
1
(b) Dall’espressione del campo di velocità, è possibile calcolare le componenti
della velocità secondo x e y in diversi punti del campo di moto. Dal campo di
0 velocità cosı̀ ottenuto e mostrato in figura, si può concludere che il moto è di
0 1 2 3 4
x
rotazione antioraria, con velocità crescente da sinistra verso destra e dal basso
verso l’alto. Il punto di ristagno non giace all’interno del primo quadrante e
quindi non è visibile in figura.
∂v y ∂v y ∂v y ∂v y
ay = + vx + vy + vz =
∂t ∂x ∂y ∂z
= −1,5 (1,0 + 2,5 x + y) − 2,5 (−0,5 − 1,5 x − 2,5 y) =
a = 10 m/s2
= −0,25 + 4,75 y
ax = 11,5 m2 /s 4
a y = 14,0 m2 /s 3
4.37 Il campo di velocità per una rotazione rigida nel piano r − θ è definito
vθ
da
vr = 0 vθ = ωr
vθ H ωr
dove ω è il modulo della velocità angolare, avente la stessa direzione di z.
Tracciare, per ω = 1,0 s−1 , le isolinee di velocità per 0,5; 1,0; 1,5; 2,0 e
2,5 m/s.
r
Analisi Poiché vr = 0 e ω è positiva, il modulo della velocità in un punto
coincide con la componente secondo θ
q
v = vr2 + vθ2 = |vθ | = ωr
y (m)
Pertanto, le isolinee di velocità sono circonferenze di raggio
2
v
r=
1
ω
2,5 Lo stesso semplice calcolo può essere fatto per gli altri valori della velocità,
−2 ottenendo la mappa di isolinee riportata in figura. Si può osservare come la
−2 −1 0 1 2
x (m) velocità aumenti man mano che ci si allontana dal centro di rotazione.
r
dove K è il l’intensità del vortice. Tracciare, per K = 1,0 m2 /s, le isolinee di
velocità per 0,5; 1,0; 1,5; 2,0 e 2,5 m/s.
K
q
v= vr2 + vθ2 = |vθ | =
r
K
y (m) r=
v
2
2,5
1
0 r= = 0,5 m
2,0 2
1,5
1,0 Lo stesso semplice calcolo può essere fatto per gli altri valori della velocità,
−1
ottenendo la mappa di isolinee in figura. Si può osservare come la velocità
0,5 m/s diminuisca man mano che ci si allontana dal centro di rotazione.
−2 Discussione Le isolinee non sono equidistanti perché la velocità non varia
−2 −1 0 1 2
x (m) linearmente con la distanza dall’origine.
y
4.39 Il campo di velocità per una sorgente lineare nel piano r − θ è definito vθ H m
2r
da
m
vr = vθ = 0
2πr
r
dove m è l’intensità della sorgente. Tracciare, per m/2π = 1,0 m2 /s, le θ
isolinee di velocità per 0,5 - 1,0 - 1,5 - 2,0 e 2,5 m/s.
Analisi Poiché vθ = 0 e m è positiva, il modulo della velocità in un punto x
coincide con la componente secondo r
m
q
v = vr2 + vθ2 = |vr | =
2πr
Pertanto, le isolinee di velocità sono circonferenze di raggio
m y (m)
r=
2π v 2
Per esempio, per v = 2,0 m/s e m/2π = 1,0 m2 /s, l’isolinea corrispondente
è una circonferenza di raggio 1
1
r = = 0,5 m
2 2,5
0
Lo stesso semplice calcolo può essere fatto per gli altri valori della velocità, 2,0
1,5
ottenendo la mappa di isolinee in figura. Si può osservare come la velocità
diminuisca man mano che ci si allontana dal centro di rotazione. 1,0
−1
Discussione Le isolinee non sono equidistanti perché la velocità non varia
0,5 m/s
linearmente con la distanza dall’origine.
−2
−2 −1 0 1 2
x (m)
4.42 Nel campo di moto permanente bidimensionale del problema 4.15, una
particella di fluido che all’istante t1 = 0 si trovi sull’asse x nel punto A, in un
posizione della particella di fluido istante successivo t2 , essendo il moto a simmetria assiale rispetto all’asse x, si
all’istante successivo t2
sposterà lungo l’asse x nel punto A0 . Scrivere la relazione che esprime l’ascissa
x p del punto raggiunto dalla particella in un generico istante t in funzione
y della posizione iniziale x A e delle costanti V0 e b. (Seguendo una particella di
A fluido si ha vx = d x p /dt; basta, pertanto, sostituire vx , separare le variabili e
x A'
integrare).
Analisi Il campo di velocità del problema 4.15 è descritto dalla
e, integrando,
1 1
ln (V0 + bx p ) = t − ln C1
b b
avendo posto la costante di integrazione C = (1/b) ln C1 . Raccogliendo, si ha
ln C1 (V0 + bx p ) = bt
V0 + bx p = C2 ebt
4.43 Nel campo di moto permanente bidimensionale del problema 4.15, es-
sendo il moto a simmetria assiale rispetto all’asse x, le particelle che all’istante
t1 = 0 si trovano sul segmento AB, di lunghezza ξ , giacente sull’asse x, si spo-
stano lungo l’asse x portandosi sul segmento A0 B 0 , di lunghezza ξ + 1ξ . Par-
tendo dal risultato del problema precedente, scrivere la relazione che fornisce
la variazione di lunghezza 1ξ . y
A B A'
Analisi Sulla base del risultato del problema precedente, si può scrivere B'
x
1 h i
x A0 = (V0 + bx A ) ebt − V0
b
ξ ξ + 1ξ
e
1 h i
x B0 = (V0 + bx B ) ebt − V0
b
Essendo ξ = x B − x A e ξ + 1ξ = x B 0 − x A0 , si ha
1ξ = (x B 0 − x A0 ) − (x B − x A ) =
1h i 1h i
= (V0 + bx B ) ebt − V0 − (V0 + bx A ) ebt − V0 − (x B − x A ) =
b b
= x B ebt − x A ebt − x B + x A = (x B − x A ) (ebt − 1)
1ξ = (x B − x A ) (ebt − 1) = ξ (ebt − 1)
1ξ = (x B − x A ) (ebt − 1) = ξ (ebt − 1)
d (ξ + 1ξ ) − ξ d 1ξ d bt
εx x = = = (e − 1)
dt ξ dt ξ dt
Per t → 0, è lecito considerare solo i primi due termini dello sviluppo in serie
di ebt e sostituire la derivata rispetto al tempo col termine 1/t. Si ha, cosı̀,
(bt)2
ebt = 1 + bt + + ... ∼
= 1 + bt
2!
e, quindi,
1
εx x ∼
= (1 + bt − 1) = b
t
L’espressione esatta è
∂vx
εx x =
∂x
che, essendo vx = (V0 + bx), fornisce
∂vx
εx x = =b
∂x
equivalente alla relazione approssimata precedente.
Discussione La relazione esatta mostra che εx x = b ovunque nel campo di mo-
to e non solo lungo l’asse del convergente. Allo stesso risultato si può pervenire
senza sviluppare in serie il termine ebt , ma calcolando la derivata
d bt
εx x = (e − 1) = b ebt
dt
e facendone il limite per t → 0, che fornisce, infatti, εx x = b.
4.45 Nel campo di moto permanente bidimensionale del problema 4.15, una
posizione della particella di fluido particella di fluido che all’istante t1 = 0 si trovi nel punto A(x A , y A ), in un
all’istante successivo t2 istante successivo t2 si sposta nel punto A0 (x A0 , y A0 ). Scrivere la relazione che
esprime l’ordinata y p del punto raggiunto dalla particella in un generico istan-
A te t in funzione della posizione iniziale y A e della costante b. (Seguendo una
y particella di fluido si ha v y = dy p /dt; basta, pertanto, sostituire v y , separare
A' le variabili e integrare).
x
Analisi Il campo di velocità del problema 4.15 è descritto dalla
e, integrando,
ln y p = −bt − ln C1
avendo posto la costante di integrazione C = ln C1 . Raccogliendo, si ha
ln (C1 y p ) = −bt
y p = C2 e−bt
y p = y A e−bt
Discussione La particella si avvicina all’asse x con legge esponenziale nel
tempo. Contemporaneamente, essa si muove anche verso valle, nella direzione
delle x positive. In questo particolare problema, v y non risulta funzione di x,
cioè lo spostamento in direzione x non ha influenza su quello in direzione y.
e, quindi,
1
ε yy ∼
= (1 − bt − 1) = −b
t
L’espressione esatta è
∂v y
ε yy =
∂y
che, essendo v y = −by, fornisce
∂v y
ε yy = = −b
∂y
1 dW ∂vx ∂v y ∂vz
= εx x + ε yy + εzz = + + =b−b =0
W dt ∂x ∂y ∂z
∂v y ∂v y ∂v y ∂v y
ay = + vx + vy + vz =
∂t ∂x ∂y ∂z
= b1 (Vx + a1 x + a2 y) + b2 (Vy + b1 x + b2 y)
a1 + b2 = 0
∂vx
εx x = = a1
∂x
∂v y
ε yy = = b2
∂y
4.53 Combinando i risultati dei problemi 4.51 e 4.52, scrivere il tensore del
secondo ordine delle velocità di deformazione εi j nel piano x y
εx x εx y
εi j =
ε yx ε yy
2π 2π
ω= n= × 360 = 37,7 rad/s
60 60
Per la 4.30, il vettore vorticità è pari al doppio del vettore velocità angolare
ω. Pertanto
= 2ω = 2 × 37,7 = 75,4 k rad/s
Discussione L’acqua nel contenitore ruota come un corpo rigido. Pertanto, la
liquido z
vorticità è ovunque costante e diretta verso l’alto.
r
m m m
ρ1 = = = 1,013 2
W1 1,06 a × 0,931 a × 1 a
V
4.62 Nel moto permanente bidimensionale nel piano x y di un fluido incom-
primibile tra due lastre piane parallele indefinite distanti h, di cui quella supe-
riore in moto con velocità V e quella inferiore in quiete (moto alla Couette), il
campo di velocità è definito da y
h u =V y
h
x
y
v = (vx , v y ) = V i+0j
h
∂v y ∂vx V
= − k=− k
∂x ∂y h
4.63 Per il moto alla Couette del problema precedente, calcolare le velocità
di deformazione lineare nelle direzioni x e y e la velocità di deformazione
angolare εx y .
Analisi Il campo di velocità del problema precedente è definito dalla
y
v = (vx , v y ) = V i+0j
h
Pertanto, per le 4.24, le velocità di deformazione lineare nelle direzioni x e y
valgono
∂vx
εx x = =0
∂x
∂v y
ε yy = =0
∂y
Per le 4.27, la velocità di deformazione angolare nel piano x y è
1 ∂vx ∂v y 1 V V
εx y = + = +0 =
2 ∂y ∂x 2 h h
Discussione Essendo nulle le velocità di deformazione lineare e non nulla la
velocità di deformazione angolare, a causa degli sforzi tangenziali le particelle
si deformano, ma non si allungano né si accorciano nelle direzioni x e y.
4.64 Usando i risultati del problema precedente, scrivere il tensore del se-
condo ordine delle velocità di deformazione εi j
εx x εx y
εi j =
ε yx ε yy
e stabilire se gli assi x e y sono assi principali.
Analisi Sulla base dei risultati del problema precedente, per la 4.28, il tensore
delle velocità di deformazione nel piano x y risulta
V
0
εx x εx y 2h
εi j = =
ε yx ε yy V
0
2h
Perché gli assi x e y siano assi principali, tutti gli elementi del tensore, ad
eccezione di quelli sulla diagonale principale, debbono essere nulli. Nel caso
considerato si ha proprio il contrario, per cui gli assi x e y non sono assi
principali.
Riepilogo
4.67 Per il moto alla Poiseuille del problema precedente, calcolare le velocità
di deformazione lineare nelle direzioni x e y e la velocità di deformazione
angolare εx y .
4.68 Usando i risultati del problema precedente, scrivere il tensore del se-
condo ordine delle velocità di deformazione εi j
εx x εx y
εi j =
ε yx ε yy
e stabilire se gli assi x e y sono assi principali.
Analisi Sulla base dei risultati del problema precedente, per la 4.28, il tensore
delle velocità di deformazione nel piano x y risulta
1 dp
0 (2y − h)
4µ d x
εx x εx y
εi j = =
ε yx ε yy
1 dp
(2y − h) 0
4µ d x
Perché gli assi x e y siano assi principali, tutti gli elementi del tensore, ad
eccezione di quelli sulla diagonale principale, debbono essere nulli. Nel caso
considerato si ha proprio il contrario, per cui gli assi x e y non sono assi
principali.
4.70 Con riferimento al moto alla Poiseuille a simmetria assiale del proble-
ma precedente, calcolare le velocità di deformazione lineare nelle direzioni x
e r e la velocità di deformazione angolare εxr . Il tensore delle velocità di
deformazione in coordinate cilindriche (r , θ, x) è
εrr εr θ εr x
εi j = εθr εθθ εθ x =
εxr εxθ εx x
∂vr 1 ∂ vθ 1 ∂vr 1 ∂vr ∂vx
r + +
∂r 2 ∂r r r ∂θ 2 ∂x ∂r
1 ∂ vθ 1 ∂vr 1 ∂vθ vr 1 1 ∂vx ∂vθ
= r + + +
2 ∂r r r ∂θ r ∂θ r 2 r ∂θ ∂x
1 ∂vr ∂vx 1 1 ∂vx ∂vθ ∂vx
+ +
2 ∂x ∂r 2 r ∂θ ∂x ∂x
4.71 Usando i risultati del problema precedente, scrivere il tensore del se-
condo ordine delle velocità di deformazione εi j
εrr εr x
εi j =
εxr εx x
Perché gli assi x e r siano assi principali, tutti gli elementi del tensore, ad
eccezione di quelli sulla diagonale principale, debbono essere nulli. Nel caso
considerato si ha proprio il contrario, per cui gli assi x e r non sono assi
principali.
vx = a + b(x − c)2
1 dW ∂vx ∂v y
= + = 2b(x − c) − 2b(x − c) = 0
W W ∂x ∂y
4.73 Il campo di moto di una corrente non confinata in moto uniforme con y
V
velocità V , che investe un lungo cilindro circolare con l’asse ortogonale alla r
direzione della corrente, può essere rappresentato ovunque, tranne che in un
sottile strato limite a ridosso della superficie del cilindro, dalle componenti di θ
velocità nel piano x y o r θ x
r=a
!
a2
vr = V cos θ 1 − 2
r
!
a2
vθ = −V sen θ 1 + 2
r
4.75 Con riferimento al campo di moto del problema 4.73, calcolare la ve-
locità di deformazione angolare εr θ nel piano r θ e stabilire se le particelle di
fluido si deformano o no, usando il tensore delle deformazioni in coordinate
cilindriche riportato nel problema 4.70.
εrr εr θ εr x
εi j = εθr εθθ εθ x =
εxr εxθ εx x
∂vr 1 ∂ vθ 1 ∂vr 1 ∂vr ∂vx
r + +
∂r 2 ∂r r r ∂θ 2 ∂x ∂r
v 1 ∂v
1 ∂ θ r 1 ∂vθ vr 1 1 ∂v x ∂v θ
2 r ∂r r + r ∂θ
= + +
r ∂θ r 2 r ∂θ ∂x
1 ∂vr ∂vx 1 1 ∂vx ∂vθ ∂vx
+ +
2 ∂x ∂r 2 r ∂θ ∂x ∂x
per cui
1 ∂ vθ 1 ∂vr
εr θ = r + =
2 ∂r r r ∂θ
( ! " !#)
1 ∂ 1 a2 1 a2
= r V sen θ − − 3 + −V sen θ 1 − 2 =
2 ∂r r r r r
!
1 1 a2 1 a2 a2
= V sen θ + 3 3 − + 3 = 2 3 V sen θ
2 r r r r r