Guida Agevolazioni 2018
Guida Agevolazioni 2018
Guida Agevolazioni 2018
(febbraio 2018)
INTRODUZIONE ................................................................................................................... 2
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INTRODUZIONE
Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio beneficiano di importanti agevolazioni
fiscali, sia quando si effettuano sulle singole unità abitative sia quando riguardano
lavori su parti comuni di edifici condominiali.
Per le spese effettuate nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013,
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
Questi maggiori importi sono poi stati prorogati più volte da provvedimenti successivi.
Da ultimo, la legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 27 dicembre 2017) ha rinviato al
31 dicembre 2018 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%) e
del limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
Salvo che non intervenga una nuova proroga, dal 1° gennaio 2019 la detrazione
tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro.
I benefici fiscali per i lavori sul patrimonio immobiliare non si esauriscono con la
detrazione Irpef.
Altre significative agevolazioni, infatti, sono state introdotte negli anni. Tra queste, per
esempio, la possibilità di pagare l’Iva in misura ridotta e quella di portare in detrazione
gli interessi passivi pagati sui mutui stipulati per ristrutturare l’abitazione principale. E
ancora, le detrazioni per l’acquisto di immobili a uso abitativo facenti parte di edifici
interamente ristrutturati e quelle per la realizzazione o l’acquisto di posti auto.
La guida intende fornire le indicazioni utili per richiedere correttamente tutti questi
benefici fiscali, illustrando modalità e adempimenti.
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1. AGEVOLAZIONI PER IL RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO
È possibile detrarre dall’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) una parte dei
costi sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali
situati nel territorio dello Stato.
50% delle spese sostenute (bonifici effettuati) dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre
2018, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità
immobiliare
36%, con il limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare, delle
somme che saranno pagate dal 1° gennaio 2019.
L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno, secondo il criterio
di cassa, e va suddivisa fra tutti i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base
di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi.
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Hanno diritto alla detrazione, inoltre, purché sostengano le spese e siano intestatari di
bonifici e fatture:
Dal 2018, infine, le detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia (compresi quelli
per l’adozione di misure antisismiche) possono essere usufruite anche:
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Inoltre, possono usufruirne anche le cooperative di abitazione a proprietà indivisa per
interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai
propri soci.
I lavori sulle singole unità immobiliari per i quali spetta l’agevolazione fiscale sono i
seguenti.
A. Interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001 (Testo
unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia):
MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Sono considerati interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche
necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per
realizzare ed integrare i servizi igienico/sanitari e tecnologici, sempre che non
vadano a modificare la volumetria complessiva degli edifici e non comportino
mutamenti delle destinazioni d’uso.
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RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO
Sono compresi in questa tipologia gli interventi finalizzati a conservare l’immobile e
assicurarne la funzionalità per mezzo di un insieme di opere che, rispettandone gli
elementi tipologici, formali e strutturali, ne consentono destinazioni d’uso con esso
compatibili.
RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA
Tra gli interventi di ristrutturazione edilizia sono compresi quelli rivolti a
trasformare un fabbricato mediante un insieme di opere che possono portare a un
fabbricato del tutto o in parte diverso dal precedente.
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C. I lavori finalizzati:
- all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi a oggetto ascensori e
montacarichi (per esempio, la realizzazione di un elevatore esterno
all’abitazione)
- alla realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la
robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire la
mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone con disabilità gravi, ai
sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104/1992.
Per “atti illeciti” si intendono quelli penalmente illeciti (per esempio, furto,
aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la
lesione di diritti giuridicamente protetti).
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E. Gli interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento
dell’inquinamento acustico.
Per usufruire della detrazione è comunque necessario che l’impianto sia installato
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
per far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione (cioè per usi domestici, di
illuminazione, alimentazione di apparecchi elettrici, eccetera) e, quindi, che lo
stesso sia posto direttamente al servizio dell’abitazione.
ATTENZIONE
Riguardo alle spese sostenute per interventi di adozione di misure antisismiche, sono
previste detrazioni più elevate, che possono arrivare fino all’85% ed essere usufruite
fino al 31 dicembre 2021 (su queste agevolazioni, note come “sisma bonus”, sarà
pubblicata un’apposita guida).
Con riferimento alla sicurezza domestica, non dà diritto alla detrazione il semplice
acquisto, anche a fini sostitutivi, di apparecchiature o elettrodomestici dotati di
meccanismi di sicurezza, in quanto tale fattispecie non integra un intervento sugli
immobili (per esempio, non spetta alcuna detrazione per l’acquisto di una cucina a
spegnimento automatico che sostituisca una tradizionale cucina a gas).
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L’agevolazione compete, invece, anche per la semplice riparazione di impianti
insicuri realizzati su immobili (per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la
riparazione di una presa malfunzionante).
Non si possono invece detrarre le spese di trasloco e di custodia dei mobili per il
periodo necessario all’effettuazione degli interventi di recupero edilizio.
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36%, con il limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare, delle
somme che saranno pagate dal 1° gennaio 2019.
Per parti comuni si intendono quelle riferibili a più unità immobiliari funzionalmente
autonome, a prescindere dall’esistenza di più proprietari.
Le parti comuni interessate sono quelle indicate dall’articolo 1117, numeri 1, 2 e 3 del
codice civile:
il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari,
le scale, i portoni d’ingresso, i vestiboli, i portici, i cortili, tutte le parti dell’edificio
necessarie all’uso comune
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
i locali per la portineria e per l’alloggio del portiere, per la lavanderia, per il
riscaldamento centrale, per gli stenditoi o per altri simili servizi in comune
le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere che servono all’uso e al
godimento comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, le fognature, eccetera.
Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali le detrazioni
spettano a ogni singolo condomino in base alla quota millesimale di proprietà o dei
diversi criteri applicabili ai sensi degli articoli 1123 e seguenti del codice civile.
L’amministratore rilascia una certificazione dalla quale risultano, tra le altre cose,
l’ammontare delle spese sostenute nell’anno di riferimento e la quota parte millesimale
imputabile al condomino.
Nel caso in cui la certificazione dell’amministratore del condominio indichi i dati relativi
a un solo proprietario, mentre le spese per quel determinato alloggio sono state
sostenute anche da altri, questi ultimi, se possiedono i requisiti per avere la
detrazione, possono fruirne a condizione che attestino sul documento rilasciato
dall’amministratore (comprovante il pagamento della quota relativa alla spese) il loro
effettivo sostenimento e la percentuale di ripartizione.
Questo vale anche quando la spesa è sostenuta dal familiare convivente, dal
componente dell’unione civile o dal convivente more uxorio del proprietario
dell’immobile, che possono portare in detrazione le spese sostenute per i lavori
condominiali. Sul documento rilasciato dall’amministratore indicheranno gli estremi
anagrafici e l’attestazione dell’effettivo sostenimento delle spese.
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CONDOMINI MINIMI
Per condominio minimo si intende un edificio composto da un numero non superiore a
otto condòmini. I condomini che, non avendone l’obbligo, non hanno nominato un
amministratore e non possiedono un codice fiscale, possono ugualmente beneficiare
della detrazione per i lavori di ristrutturazione delle parti comuni.
Con la circolare n. 3/E del 2 marzo 2016, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che:
In sede di controllo si dovrà dimostrare che gli interventi sono stati effettuati sulle
parti comuni dell’edificio. Se per la presentazione della dichiarazione il contribuente si
rivolge a un Caf o a un intermediario abilitato, sarà tenuto a esibire, oltre alla
documentazione generalmente richiesta, un’autocertificazione che attesti i lavori
effettuati e che indichi i dati catastali degli immobili del condominio.
Gli interventi sulle parti comuni degli edifici residenziali, per i quali ogni condomino
può richiedere la detrazione, sono quelli indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo
3 del Dpr 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia edilizia).
manutenzione ordinaria
manutenzione straordinaria
restauro e risanamento conservativo
ristrutturazione edilizia.
Pertanto, oltre agli stessi interventi realizzati sulle proprietà private, sono agevolabili
anche quelli di manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni.
MANUTENZIONE ORDINARIA
Sono esempi di interventi di manutenzione ordinaria: le opere di riparazione,
rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, quelle necessarie a integrare o
mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, la sostituzione di pavimenti,
infissi e serramenti, la tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni, il
rifacimento di intonaci interni, l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze, la verniciatura
delle porte dei garage.
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ALTRI LAVORI AGEVOLABILI
Tra i lavori ammessi all’agevolazione rientrano, come detto, gli stessi interventi per i
quali si può usufruire della detrazione quando sono effettuati sulle singole unità
abitative.
Sono quelli indicati nell’art. 16-bis del Tuir e descritti precedentemente. Si tratta degli
interventi:
ATTENZIONE
Riguardo alle spese sostenute per interventi di adozione di misure antisismiche, sono
previste detrazioni più elevate, che possono arrivare fino all’85% ed essere usufruite fino al
31 dicembre 2021 (su queste agevolazioni, note come “sisma bonus”, sarà pubblicata
un’apposita guida).
Sui beni, invece, l’aliquota agevolata si applica solo se ceduti nell’ambito del contratto
di appalto.
Tuttavia, quando l’appaltatore fornisce beni “di valore significativo”, l’Iva ridotta si
applica ai predetti beni soltanto fino a concorrenza del valore della prestazione
considerato al netto del valore dei beni stessi.
In pratica, l’aliquota del 10% si applica solo sulla differenza tra il valore complessivo
della prestazione e quello dei beni stessi.
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ESEMPIO
a) costo totale dell’intervento: 10.000 euro
b) costo per la prestazione lavorativa (manodopera): 4.000 euro
c) costo dei beni significativi (per esempio, rubinetteria e sanitari): 6.000 euro
L’Iva al 10% si applica sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo
dei beni significativi (a – c = 10.000 - 6.000 = 4.000).
Sul valore residuo dei beni (2.000 euro) l’Iva si applica nella misura ordinaria del 22%.
I “beni significativi” sono stati individuati dal decreto 29 dicembre 1999. Si tratta di:
ascensori e montacarichi
La legge di bilancio 2018 fornisce un’interpretazione della norma che prevede l’aliquota
Iva agevolata al 10% per i beni significativi, spiegando come individuare
correttamente il loro valore quando con l’intervento vengono forniti anche componenti
e parti staccate degli stessi beni (si pensi, per esempio, alle tapparelle e ai materiali di
consumo utilizzati in fase di montaggio di un infisso).
In particolare, viene precisato che la determinazione del valore va effettuata sulla base
dell’autonomia funzionale delle parti staccate rispetto al manufatto principale.
In sostanza, come l’Agenzia delle Entrate aveva già spiegato nella circolare n. 12/E del
2016, in presenza di questa autonomia i componenti o le parti staccate non devono
essere ricompresi nel valore del bene ma in quello della prestazione (e quindi
assoggettati ad aliquota Iva ridotta del 10%).
Al contrario, devono confluire nel valore dei beni significativi e non in quello della
prestazione se costituiscono parte integrante del bene, concorrendo alla sua normale
funzionalità.
La stessa legge di bilancio ha previsto, inoltre, che la fattura emessa da chi realizza
l’intervento deve specificare, oltre all’oggetto della prestazione, anche il valore dei
“beni significativi” forniti con lo stesso intervento.
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alle prestazioni professionali, anche se effettuate nell’ambito degli interventi
finalizzati al recupero edilizio
alle prestazioni di servizi resi in esecuzione di subappalti alla ditta esecutrice dei
lavori. In tal caso, la ditta subappaltatrice deve fatturare con l’aliquota Iva
ordinaria del 22% alla ditta principale che, successivamente, fatturerà la
prestazione al committente con l’Iva al 10%, se ricorrono i presupposti per farlo.
Per tutti gli altri interventi di recupero edilizio è sempre prevista l’applicazione
dell’aliquota Iva del 10%.
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
Si tratta, in particolare:
L’aliquota Iva del 10% si applica, inoltre, alle forniture dei cosiddetti beni finiti, vale a
dire quei beni che, benché incorporati nella costruzione, conservano la propria
individualità (per esempio, porte, infissi esterni, sanitari, caldaie, eccetera).
L’agevolazione spetta sia quando l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei
lavori sia quando ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li esegue.
Fino al 31 dicembre 2018 il limite massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione
del 50% è di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
Questo limite è annuale e riguarda il singolo immobile e le sue pertinenze
unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente. Gli interventi edilizi
effettuati sulla pertinenza non hanno, infatti, un autonomo limite di spesa, ma
rientrano nel limite previsto per l’unità abitativa di cui la pertinenza è al servizio.
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Quando gli interventi di ristrutturazione sono realizzati su immobili residenziali adibiti
promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la
detrazione spetta nella misura ridotta del 50%.
ESEMPIO
Se la quota annua detraibile è di 1.200 euro e l’Irpef (trattenuta dal sostituto d’imposta o
comunque da pagare con la dichiarazione dei redditi) nell’anno in questione ammonta a
1.000 euro, la parte residua della quota annua detraibile (200 euro) non può essere
recuperata in alcun modo.
L’importo eccedente, infatti, non può essere richiesto a rimborso né conteggiato in
diminuzione dell’imposta dovuta per l’anno successivo.
Pertanto, nel caso in cui gli interventi realizzati rientrino sia nelle agevolazioni per la
riqualificazione energetica che in quelle per le ristrutturazioni edilizie, il contribuente
può fruire, per le medesime spese, soltanto dell’uno o dell’altro beneficio.
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1.4.2 Cosa fare per ottenerle
Negli ultimi anni gli adempimenti previsti per richiedere la detrazione sono stati
semplificati e ridotti.
seguenti informazioni:
generalità del committente dei lavori e ubicazione degli stessi
natura dell’intervento da realizzare
dati identificativi dell’impresa esecutrice dei lavori con esplicita assunzione di
responsabilità, da parte della medesima, in ordine al rispetto degli obblighi posti
dalla vigente normativa in materia di sicurezza sul lavoro e contribuzione
data di inizio dell’intervento di recupero.
La comunicazione preliminare all’Asl non va fatta in tutti i casi in cui i decreti legislativi
relativi alle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedono tale obbligo.
COMUNICAZIONE ALL’ENEA
Per monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito con la realizzazione degli
interventi, la legge di bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di trasmettere all’Enea le
informazioni sui lavori effettuati, analogamente a quanto già previsto per la
riqualificazione energetica degli edifici.
Per fruire della detrazione è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico
bancario o postale (anche “on line”), da cui risultino:
causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr
917/1986)
codice fiscale del beneficiario della detrazione
codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
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Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista
dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986
CAUSALE
…………………………………………………………………………………………………………
Quando vi sono più soggetti che sostengono la spesa e tutti intendono fruire della
detrazione, il bonifico deve riportare il numero di codice fiscale delle persone
interessate al beneficio.
Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, oltre al codice fiscale del
condominio è necessario indicare quello dell’amministratore o di altro condomino che
effettua il pagamento.
Se l’ordinante del bonifico è una persona diversa da quella indicata nella disposizione di
pagamento quale beneficiario della detrazione, in presenza di tutte le altre condizioni
previste dalla norma, la detrazione deve essere fruita da quest’ultimo (circolare dell’Agenzia
delle Entrate n. 17/E del 24 aprile 2015).
Con la circolare n. 40 del 28 luglio 2010 l’Agenzia delle Entrate ha fornito le istruzioni
operative in merito all’applicazione di questo adempimento.
Con riferimento alle spese sostenute in favore dei Comuni, se il contribuente paga con
bonifico, pur non essendo tenuto a tale forma di versamento, deve indicare nella
motivazione del pagamento il Comune, come soggetto beneficiario e la causale del
versamento (per esempio, oneri di urbanizzazione, Tosap, eccetera).
In questo modo, la banca o Poste Spa non codificano il versamento come importo
soggetto a ritenuta.
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Sono validi, ai fini della detrazione, anche i bonifici effettuati tramite conti aperti presso gli
“Istituti di pagamento”, cioè le imprese, diverse dalle banche, autorizzate dalla Banca
d’Italia a prestare servizi di pagamento.
In questi casi, però, per poter usufruire dell’agevolazione è necessario che l’istituto, in
qualità di sostituto d’imposta, assolva tutti gli adempimenti riguardanti il versamento della
ritenuta d’acconto, della certificazione della stessa (tramite modello CU) e della
trasmissione della dichiarazione (modello 770).
Ai fini della detrazione, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione
del bonifico da parte della finanziaria.
Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali il contribuente, in luogo di
tutta la documentazione necessaria, può utilizzare una certificazione rilasciata
dall’amministratore del condominio, in cui lo stesso attesti di avere adempiuto a tutti
gli obblighi previsti e indichi la somma di cui il contribuente può tenere conto ai fini
della detrazione.
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delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di
ripartizione delle spese, per gli interventi sulle parti condominiali
dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile, per gli
interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi
abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione
alla tipologia di lavori da realizzare (concessioni, autorizzazioni, eccetera) o, se la
normativa non prevede alcun titolo abilitativo, dichiarazione sostitutiva dell’atto di
notorietà in cui indicare la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi
realizzati rientrano tra quelli agevolabili.
In sostanza, in caso di vendita e, più in generale, di trasferimento per atto tra vivi, il
venditore ha la possibilità di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non
ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente (persona fisica) dell’immobile.
Tuttavia, in assenza di specifiche indicazioni nell’atto di compravendita, il beneficio
viene automaticamente trasferito all’acquirente dell’immobile.
Per stabilire chi può fruire della quota di detrazione relativa a un anno, occorre
individuare il soggetto che possedeva l’immobile al 31 dicembre di quell’anno.
IMMOBILE IN USUFRUTTO
In caso di costituzione del diritto di usufrutto, sia a titolo oneroso sia a titolo gratuito,
le quote di detrazione non fruite non si trasferiscono all’usufruttuario, ma rimangono al
nudo proprietario.
IMMOBILE IN EREDITÀ
In caso di decesso dell’avente diritto, la detrazione non fruita in tutto o in parte è
trasferita, per i rimanenti periodi d’imposta, esclusivamente all’erede o agli eredi che
conservano la “detenzione materiale e diretta dell’immobile”.
La condizione della detenzione del bene deve sussistere non soltanto per l’anno di
accettazione dell’eredità ma anche per ciascun anno per il quale si vuole fruire delle
residue rate di detrazione.
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Se, per esempio, l’erede che deteneva direttamente l’immobile ereditato
successivamente concede in comodato o in locazione l’immobile stesso, non potrà
fruire delle rate di detrazione di competenza degli anni in cui non ha più la detenzione
materiale e diretta del bene.
Potrà beneficiare delle eventuali rate residue di competenza degli anni successivi al
termine del contratto di comodato o di locazione.
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2. AGEVOLAZIONI PER L’ACQUISTO E LA COSTRUZIONE DI BOX E
POSTI AUTO
La detrazione Irpef per il recupero del patrimonio edilizio spetta (nella stessa misura e
con regole simili a quelle descritte nel capitolo precedente) anche per l’acquisto o la
realizzazione di posti auto pertinenziali.
per l’acquisto di box e posti auto pertinenziali già realizzati (solo per le spese
imputabili alla loro realizzazione)
deve esistere un vincolo pertinenziale con una unità abitativa, di proprietà del
contribuente; se il parcheggio è in corso di costruzione, occorre che vi sia l’obbligo
di creare un vincolo di pertinenzialità con un’abitazione
La detrazione può essere riconosciuta anche per i pagamenti effettuati prima ancora
dell’atto notarile o, in assenza, di un preliminare d’acquisto registrato, in cui è indicato
il vincolo pertinenziale. È necessario, però, che tale vincolo risulti costituito e riportato
nel contratto prima della presentazione della dichiarazione dei redditi nella quale il
contribuente richiede la detrazione.
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ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI E DI BOX AUTO PERTINENZIALI
Per le assegnazioni di box e alloggio da parte di cooperative edilizie di abitazione, la
detrazione spetta anche per gli acconti pagati con bonifico dal momento di
accettazione della domanda di assegnazione da parte del Consiglio di amministrazione.
Non rileva la circostanza che il rogito sia stipulato in un periodo d’imposta successivo,
né il fatto che il verbale della delibera di assegnazione che ha formalizzato il vincolo
pertinenziale non sia stato ancora registrato.
Per quanto riguarda la sussistenza del vincolo pertinenziale, non importa se gli
immobili non sono stati ancora realizzati, purché la destinazione funzionale del box, al
servizio dell’abitazione da realizzare, risulti dal contratto preliminare di assegnazione.
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
Per la costruzione del box pertinenziale è necessario che il proprietario sia in possesso
dei seguenti documenti:
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Tuttavia, fermo restando il vincolo pertinenziale che deve risultare dall’atto di acquisto,
la detrazione spetta anche al familiare convivente che abbia effettivamente sostenuto
la spesa, a condizione che nella fattura sia annotata la percentuale di spesa da
quest’ultimo sostenuta. La stessa cosa vale anche per il convivente more uxorio.
Nel caso siano stati versati acconti, la detrazione spetta in relazione ai pagamenti
effettuati con bonifico nel corso dell’anno, e fino a concorrenza del costo di costruzione
dichiarato dall’impresa, a condizione che:
La condizione dell’effettiva sussistenza del vincolo pertinenziale richiesta dalla norma può
essere considerata comunque realizzata nell’ipotesi particolare in cui il bonifico sia
effettuato nello stesso giorno in cui si stipula l’atto, ma in un orario antecedente a quello
della stipula stessa.
nell’atto notarile siano indicate le somme ricevute dall’impresa che ha ceduto il box
pertinenziale
il contribuente ottenga dal venditore, oltre alla certificazione sul costo di realizzo
del box, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui attesti che i corrispettivi
accreditati a suo favore sono stati inclusi nella contabilità dell’impresa.
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3. AGEVOLAZIONE PER L’ACQUISTO O L’ASSEGNAZIONE DI
IMMOBILI GIÀ RISTRUTTURATI
Anche quando si acquistano immobili a uso abitativo facenti parte di edifici
interamente ristrutturati è prevista un’agevolazione fiscale.
Il beneficio spetta quando gli interventi di ristrutturazione hanno riguardato interi
fabbricati e sono stati eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare
e da cooperative edilizie che, entro 18 mesi dalla data del termine dei lavori, vendono
o assegnano l’immobile.
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
Per le spese di acquisto sostenute nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31
dicembre 2018, la detrazione è pari al 50% e spetta su un importo massimo di spesa
di 96.000 euro.
Dal 2019, salvo ulteriori proroghe, la detrazione passerà alla misura ordinaria del 36%
su un importo massimo di 48.000 euro.
ESEMPIO
Un contribuente acquista un’abitazione nel 2018 al prezzo di 200.000 euro.
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Il limite massimo di spesa ammissibile (96.000 euro fino al 31 dicembre 2018, 48.000
euro dal 2019) deve essere riferito alla singola unità abitativa e non al numero di
persone che partecipano alla spesa.
Di conseguenza, questo importo va suddiviso tra tutti i soggetti aventi diritto
all’agevolazione.
l’immobile acquistato o assegnato deve far parte di un edificio sul quale sono stati
eseguiti interventi di restauro e di risanamento conservativo o di ristrutturazione
edilizia riguardanti l’intero edificio. L’agevolazione trova applicazione, pertanto, a
condizione che gli interventi edilizi riguardino l’intero fabbricato (e non solo una
parte di esso, anche se rilevante). Non spetta se sono stati eseguiti interventi di
semplice manutenzione ordinaria o straordinaria
sono quelli fatti per la conservazione sono quelli volti a trasformare un edificio
dell’edificio e per assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere
(per esempio, consolidamento, ripristino e che possono portare a un organismo
rinnovo degli elementi costitutivi edilizio in tutto o in parte diverso dal
dell’edificio, inserimento di elementi precedente
accessori e di impianti necessari)
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CUMULABILITÀ CON ALTRE AGEVOLAZIONI
Per gli acquisti effettuati nel 2016 e nel 2017, qualora si intenda usufruire anche della
detrazione del 50% dell’Iva pagata all’impresa costruttrice (agevolazione prevista per
l’acquisto di unità immobiliari a destinazione residenziale di classe energetica A o B),
dall’importo delle spese sostenute per l’acquisto dell’immobile va sottratto l’importo
del 50% dell’Iva detratta.
In sostanza, le due agevolazioni sono cumulabili ma vale il principio generale secondo
cui non è possibile far valere due agevolazioni sulla stessa spesa.
La detrazione non è cumulabile, invece, con la deduzione del 20% del prezzo di
acquisto degli immobili destinati alla locazione (agevolazione prevista dall’art. 21 del
Dl 133/2014 per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2017).
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
Se questi atti non riportano la data di ultimazione dei lavori o non indicano che si
tratta di immobile facente parte di un edificio interamente ristrutturato, il contribuente
dovrà chiedere all’impresa di costruzione o alla cooperativa edilizia una dichiarazione
che attesti le condizioni richieste per avere l’agevolazione.
ATTENZIONE
L’acquirente dell’immobile può beneficiare della detrazione anche per gli importi versati in
acconto, a condizione che alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi siano
stati registrati il preliminare di acquisto o il rogito.
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4. MUTUI PER RISTRUTTURARE CASA: LA DETRAZIONE DEGLI
INTERESSI PASSIVI
La detrazione spetta anche per gli interventi effettuati su un immobile acquistato allo
stato grezzo e per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di un fabbricato rurale da
adibire ad abitazione principale del coltivatore diretto.
Per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente e/o i suoi familiari
dimorano abitualmente.
A tal fine, rilevano le risultanze dei registri anagrafici o l’autocertificazione con la quale
il contribuente può anche attestare che dimora abitualmente in luogo diverso da quello
indicato nei registri anagrafici.
A differenza di quanto avviene per gli interessi relativi al mutuo stipulato per l’acquisto
dell’abitazione principale, per il mutuo acceso per la costruzione dell’abitazione
principale la quota di interessi del coniuge fiscalmente a carico non può essere portata
in detrazione dall’altro coniuge.
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In mancanza di questa informazione, la detrazione spetta se il contribuente è in
possesso di analoga dichiarazione sottoscritta dal responsabile del competente ufficio
comunale.
A prescindere dal requisito della dimora abituale, la detrazione spetta anche per gli
interessi passivi corrisposti da soggetti appartenenti al personale in servizio permanente
delle Forze armate e Forze di polizia ad ordinamento militare, nonché a quello dipendente
delle Forze di polizia ad ordinamento civile, in riferimento ai mutui ipotecari per la
costruzione di un immobile costituente unica abitazione di proprietà.
il mutuo deve essere stipulato nei 6 mesi antecedenti la data di inizio dei lavori di
costruzione o nei 18 mesi successivi
l’immobile deve essere adibito ad abitazione principale entro 6 mesi dal termine
dei lavori di costruzione
il contratto di mutuo deve essere stipulato dal soggetto che avrà il possesso
dell’unità immobiliare a titolo di proprietà o di altro diritto reale.
La detrazione è inoltre cumulabile con quella prevista per gli interessi passivi relativi ai
mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’abitazione principale (ma soltanto per tutto
il periodo di durata dei lavori di costruzione dell’unità immobiliare, nonché per il
periodo di 6 mesi successivi al termine dei lavori stessi).
Il diritto alla detrazione viene meno a partire dal periodo d’imposta successivo a quello
in cui l’immobile non è più utilizzato come abitazione principale. Non si tiene conto
delle variazioni dipendenti da trasferimenti per motivi di lavoro.
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Comporta la perdita del diritto alla detrazione, inoltre, la mancata destinazione ad
abitazione principale dell’unità immobiliare entro 6 mesi dalla conclusione dei lavori di
costruzione della stessa. In questo caso, il termine per la rettifica della dichiarazione
dei redditi da parte dell’Agenzia delle Entrate decorre dalla data di conclusione dei
lavori di costruzione.
L’agevolazione, quindi, non spetta sugli interessi che si riferiscono alla parte di mutuo
eccedente l’ammontare delle spese documentate.
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5. TABELLE RIASSUNTIVE DEI LAVORI AGEVOLABILI
Ecco un elenco esemplificativo di interventi ammissibili a fruire della detrazione Irpef.
In ogni caso, deve essere verificata la conformità alle normative edilizie locali.
INTERVENTI MODALITÀ’
Accorpamenti di
Spostamento di alcuni locali da una unità immobiliare ad altra o anche unione di
locali o di altre unità
due unità immobiliari con opere esterne
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
immobiliari
Con demolizioni di modesta entità, realizzazione di chiusure o aperture interne
Allargamento porte
che non modifichino lo schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio
Allargamento porte e
Con demolizioni di modeste proporzioni di muratura
finestre esterne
Allarme finestre
Installazione, sostituzione dell’impianto o riparazione con innovazioni
esterne
Ampliamento con
Demolizione e/o costruzione (scale, vano ascensore, locale caldaia, ecc.) con
formazione di volumi
opere interne ed esterne
tecnici
Apertura vano porta per unire due unità immobiliari o altri locali con opere
Apertura interna
interne o apertura sul pianerottolo interno
Nuova installazione o sostituzione di quello preesistente (esterno o interno) con
Ascensore
altro avente caratteri essenziali diversi, oppure per adeguamento L. 13/89
Rifacimento con altro avente caratteri diversi (materiali, finiture e colori) da
Balconi
quelli preesistenti e nuova costruzione
Barriere
Eliminazione
architettoniche
Nuova costruzione
Box auto
(detraibile, purché reso pertinenziale di una unità immobiliare)
Cablatura degli Opere finalizzate alla cablatura degli edifici, a condizione che interconnettano
edifici tutte le unità immobiliari residenziali
Caldaia Sostituzione o riparazione con innovazioni
Sostituzione con altri anche di diverso tipo e riparazione o installazione di
singoli elementi
Caloriferi e
(detraibile nelle singole unità immobiliari se si tratta di opere finalizzate al
condizionatori
risparmio energetico)
Installazione di macchinari esterni
Nuova realizzazione o sostituzione con altri aventi caratteristiche diverse
Cancelli esterni
(materiali, dimensioni e colori) da quelle preesistenti
Nuova costruzione interna o esterna o rifacimento modificando i caratteri
Canna fumaria
preesistenti
Effettuazione di suddivisioni interne con demolizioni e ricostruzioni tavolati
Cantine
Opere esterne con modifiche delle caratteristiche delle pareti, porte e finestre
Riparazioni varie con modifiche distributive interne o esterne
Centrale idrica Nuova costruzione (volume tecnico) nell’ambito di un’operazione di
manutenzione straordinaria, di un restauro o di una ristrutturazione
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INTERVENTI MODALITÀ’
Riparazioni varie interne ed esterne, conservando le caratteristiche (materiali,
sagoma e colori) uguali a quelle preesistenti (opere murarie)
Centrale termica Con modifiche distributive interne
Con modifiche esterne (sagoma, materiali e colori nuova costruzione volume
tecnico) nell’ambito di un’operazione di manutenzione straordinaria, di un
restauro o di una ristrutturazione
Citofoni,
videocitofoni e Sostituzione o nuova installazione con le opere murarie occorrenti
telecamere
Contenimento Opere finalizzate al contenimento realizzate anche in assenza di opere edilizie
dell’inquinamento propriamente dette
acustico (detraibile, purché sia certificato il raggiungimento degli standard di legge)
Facciata Rifacimento, anche parziale, modificando materiali e/o colori (o anche solo i
colori)
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INTERVENTI MODALITÀ’
Riparazioni murarie varie con modifiche rispetto alla situazione preesistente
Locale caldaia Nuova formazione (volume tecnico) o esecuzione di interventi esterni che
modificano materiali-finiture-colori
Nuova formazione o sostituzione con altri aventi caratteri (sagoma e colori)
Lucernari
diversi da quelli preesistenti
Modifiche interne ed esterne con opere edilizie, senza modificarne la
Mansarda
destinazione d’uso
Marciapiede Nuova realizzazione su suolo privato
Interventi di messa a norma degli edifici (detraibile, purché compresa nelle
Messa a norma degli
categorie di cui all’art. 1, L. 449/97 e siano presentate le certificazioni di
edifici
legge)
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
Porta-finestra Nuova installazione o sostituzione con altra avente sagoma e colori diversi
Trasformazione da finestra a porta finestra
Porte esterne Nuova installazione o sostituzione con altre aventi sagome o colori diversi e viceversa
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INTERVENTI MODALITÀ’
Nuova installazione di qualsiasi tipo o sostituzione di quella preesistente con
Saracinesca
innovazioni
Nuova installazione, rifacimento e sostituzione con altra di caratteri (pendenza,
Scala esterna
posizione, dimensioni materiali e colori) diversi dai preesistenti
Nuova installazione, rifacimento e sostituzione con altra, modificando pendenza
Scala interna
e posizione rispetto a quella preesistente
Nuova installazione o sostituzione con altri aventi finiture e colori diversi dai
Serramenti esterni
precedenti
Sicurezza statica Opere finalizzate alla sicurezza statica ed antisismica
Sostituzione dei solai di copertura con materiali diversi dai preesistenti
Solaio Sostituzione di solai interpiano senza modifica delle quote
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INTERVENTI MODALITÀ’
Androne Rifacimento conservando caratteristiche uguali a quelle preesistenti
Antenna Antenna comune in sostituzione delle antenne private
Riparazioni parti murarie (frontalini, cielo), sostituzione di parapetti e ringhiere
Balconi
conservando caratteristiche (materiali, sagome e colori) uguali
Riparazioni varie e sostituzione di parti anche strutturali conservando dimensioni
Box
uguali a quelle preesistenti
Riparazione senza innovazioni
Caldaia
Riparazione con sostituzione di alcuni elementi
Caloriferi e Sostituzione con altri anche di diverso tipo e riparazione o installazione di singoli
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
condizionatori elementi
Riparazione o sostituzione cancelli o portoni, conservando caratteristiche
Cancelli esterni
(sagoma e colori) uguali a quelle preesistenti
Riparazione o rifacimento, interno ed esterno conservando caratteristiche
Canna fumaria
(materiali, sagoma e colori) uguali a quelle preesistenti
Facciata Piccola apertura per sfiatatoio gas, rifacimento, anche completo, con materiali
e colori uguali a quelli preesistenti
Finestra Sostituzione senza modifica della tipologia di infissi
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INTERVENTI MODALITÀ’
Impianto idraulico Riparazione senza innovazioni o sostituzioni
Inferriata fissa Sostituzione di quelle preesistenti senza modificare la sagoma e/o i colori
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INTERVENTI MODALITÀ’
Riparazione e rinforzo di strutture, conservando le caratteristiche (materiali,
Piscina
sagoma e colori) preesistenti
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6. PER SAPERNE DI PIÙ: NORMATIVA E PRASSI
Dpr 633/72 - Tabella A (aliquote dell’imposta sul valore aggiunto)
Dpr 917/1986 - Testo unico delle imposte sui redditi - art. 16-bis (detrazione delle
spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica
degli edifici) - art. 15 (detrazioni per oneri)
Legge 449/1997 - art. 1 (legge istitutiva della detrazione degli interventi di recupero
del patrimonio edilizio)
Dm 41/1998 (regolamento per l’attuazione delle disposizioni sulle detrazioni per le
spese di ristrutturazione edilizia)
Dm 311/1999 (regolamento per le modalità e le condizioni previste per la detrazione
n. 57 del 24 febbraio 1998 (primi chiarimenti sulle detrazioni per gli interventi di
recupero del patrimonio edilizio)
n. 121 dell’11 maggio 1998 (ulteriori chiarimenti sulle detrazioni)
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n. 13/E del 6 febbraio 2001 (risposte a quesiti vari)
n. 55/E del 14 giugno 2001 (risposte a quesiti vari)
n. 24/E del 10 giugno 2004 (risposte a quesiti vari)
n. 12/E del 1° aprile 2005 (controllo documentazione del Caf per il riconoscimento
della detrazione)
n. 17/E del 3 maggio 2005 (chiarimenti su varie questioni interpretative)
n. 17/E del 18 maggio 2006 (chiarimenti su varie questioni interpretative)
n. 11/E del 16 febbraio 2007 (risposte a quesiti vari)
n. 12/E del 19 febbraio 2008 (risposte a quesiti vari)
n. 21/E del 23 aprile 2010 (risposte a quesiti vari)
Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali - FEBBRAIO 2018
n. 40/E del 28 luglio 2010 (istruzioni sull’applicazione della ritenuta d’acconto sui bonifici)
n. 20/E del 13 maggio 2011 (risposte a quesiti vari)
n. 19/E del 1° giugno 2012 (risposte a quesiti vari)
n. 13/E del 9 maggio 2013 (chiarimenti su varie questioni interpretative)
n. 29/E del 18 settembre 2013 (chiarimenti sulle disposizioni di proroga delle
detrazioni)
n. 11/E del 21 maggio 2014 (chiarimenti su varie questioni interpretative)
n. 17/E del 24 aprile 2015 (chiarimenti su varie questioni interpretative)
n. 3/E del 2 marzo 2016 (chiarimenti su varie questioni interpretative)
n. 20/E del 18 maggio 2016, par. 10.2 (cumulo detrazioni)
n. 43/E del 18 novembre 2016 (acquisto di box auto pertinenziale senza bonifico
bancario)
n. 7/E del 4 aprile 2017 (spese che danno diritto a deduzioni dal reddito, detrazioni
d’imposta, crediti d’imposta)
n. 8/E del 7 aprile 2017 (chiarimenti su varie questioni interpretative)
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n. 124/E del 4 giugno 2007 (chiarimenti sulla detrazione delle spese sostenute per
lavori di ristrutturazione edilizia)
n. 38/E dell’8 febbraio 2008 (acquisto di box pertinenziali)
n. 73/E del 3 marzo 2008 (detrazione degli interessi passivi pagati sul mutuo
ipotecario contratto per la costruzione dell’immobile)
n. 181/E del 29 aprile 2008 (limite massimo di spesa su cui calcolare la detrazione)
n. 457/E del 1° dicembre 2008 (vendita immobile ristrutturato acquistato da persona
fisica da società di ristrutturazioni)
n. 7/E del 12 febbraio 2010 (detrazione delle spese sostenute per gli interventi sulle
parti comuni degli edifici)
I documenti di normativa e di prassi indicati sono reperibili attraverso il servizio curato dal
CERDEF (Centro di Ricerche e Documentazione Economica e Finanziaria), presente sul sito
del Dipartimento delle Finanze
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