2° Propr. Meccaniche Slides
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strizione
F l l0
A0 l0
A0 = sezione del provino ortogonale all’asse di
appliczione del carico prima del test
CARICO MASSIMO
(STRIZIONE)
TRATTO
CRESCENTE M ROTTURA
(DEF.UNIFORME) FISICA
TRATTO
RETTILINEO
GRANDEZZE RICAVABILI DALLA PROVA DI TRAZIONE
.
d
E lim E cresce al crescere dell’energia
0 d di legame atomico
Temperatura di Modulo di
Metallo
fusione (°C) Young (Gpa)
Pb 327 14
Mg 650 45.5
Al 660 70
AL CRESCERE DEL MODULO DI YOUNG CRESCE
ANCHE LA ‘RIGIDEZZA’ DEL MATERIALE
Ag 962 72
Au 1064 79
Cu 1085 127
Ni 1453 209
Fe 1538 210
Mo 2610 304
W 3410 414
Relazione fra modulo di Young ed Energia di legame
F
2
r0
r r0
r0
Il valore minimo Ub (l’energia di legame) Si ha per r0 (distanza di equilibrio).
La forza F che lega insieme gli atomi è la derivata della U rispetto a r
Temperatura di Modulo di
Metallo
fusione (°C) Young (Gpa)
Pb 327 14
Mg 650 45.5
Al 660 70
Ag 962 72
Au 1064 79
Cu 1085 127
Ni 1453 209
Fe 1538 210
Mo 2610 304
W 3410 414
Modulo di Taglio
La relazione lineare fra sforzo di taglio e
deformazione (in questo caso misurata come
angolo, q), per piccole deformazioni:
G
y
tgq
Z0
G è detto “modulo di taglio”, è lo sforzo di taglio.
Per materiali isotropi vale una relazione fra modulo elastico, modulo di
Poisson e modulo di taglio:
E 2 G (1 )
In questo caso G assume pertanto valori vicini a 0,4E.
Modulo di Poisson
Se sottoponiamo un materiale ad uno sforzo di trazione, nella zona elastica di
deformazione, oltre ad una deformazione longitudinale del provino, si verificherà anche
una contrazione laterale. Si definisce il “coefficiente di Poisson”
x y
z z
i le deformazioni nelle varie direzioni.
Per materiali perfettamente isotropi il modulo
di Poisson ha un valore teorico pari a
nisotropo=0,25, il valore massimo che può
assumere è pari a 0,50.
Valori tipici del coefficiente di Poisson variano
fra 0,24 e 0,35.
Carico unitario di Snervamento (y o Rp0,2)
Minima sollecitazione applicata per la quale sul materiale iniziano a verificarsi
significative deformazioni plastiche.
Carico di Rottura (r o Rm)
Rapporto fra il massimo carico applicato (punto M della curva) e la sezione
iniziale del provino. E’ il massimo carico che un materiale può sostenere in
esercizio prima di arrivare a strizione e quindi a rottura, almeno nella condizione
restrittiva di sollecitazione di trazione monoassiale.
Nonostante tale limitazione il carico di rottura risulta essere una grandezza molto
importante per la caratterizzazione di un materiale, tanto da essere utilizzata
come grandezza di specifica o di accettazione.
Per i materiali ad uso ingegneristico è molto importante avere una comparazione in termini
di duttilità, ovvero dellacapacità di deformarsi prima di arrivare a rottura.
Possiamo calcolare tale proprietà o dalla deformazione o dalla strizione del provino per
giungere a rottura. Più propriamente si considera la deformazione uniforme del provino
come indice della sua duttilità.
Un’altra importante proprietà del materiale che tiene conto sia della sua resistenza sia
della sua duttilità e la tenacità, definita come l’energia, per unità di volume,
assorbita dal materiale prima di giungere a rottura. Questa è quindi l’energia
immagazzinata in campo elasto-plastico prima di arrivare a rottura . Può essere
rappresentata dall’area sottesa dalla curva sforzo-deformazione, riferita per unità di
volume.
F
t
A
l
dl l
t d ln ln( 1)
l l0
l0
Si può considerare costante nel tempo il volume, pertanto V=V0, cioè Aּl=A0ּl0. In riferimento a t
possiamo allora scrivere:
1
F F A0 F l
t Lo sforzo vero risulta pertanto sempre crescente
al crescere della deformazione vera.
A A0 A A0 l0
LEGAME –
In molte applicazioni tecnologiche è molto importante approssimare con una legge
analitica la corrispondenza tra tensione reale e deformazione reale.
Relazione di Hollomon K n
K “coefficiente di resistenza”,
n “coefficiente d’incrudimento”
del materiale.
Il coefficiente di incrudimento n
è pari ala pendenza del tratto lineare
della zona di deformazione plastica riportando la curva sforzo-
deformazione reali in coordinate logaritmiche. Si ha infatti:
d ln
k , n
ln ln k ln ln k n ln
n
n
d ln
Tutti i parametri fondamentali che si possono estrapolare da una curva
di trazione assumono, utilizzando la relazione di Hollomon, una
formulazione semplice.
Ad esempio: la duttilità
d
Si consideri la deformazione uniforme del Per = u
materiale e si utilizzi il criterio di Considére d
d d
k n k n n1 , k n n1 k n n u
d d
%
Metallo y r allungamen
[MPa] [MPa] to a rottura
Alluminio 35 90 40
Rame 69 200 45
Ottone (70Cu-30Zn) 75 300 68
Ferro 130 262 45
Nichel 138 480 40
Acciaio (1020) 180 380 25
Titanio 450 520 25
Molibdeno 565 655 35
Curva sforzo-deformazione di una gomma tenera.
Prove statiche
Si basano sulla misura dell'impronta lasciata sulla superficie del provino da un penetratore
adeguatamente caricato. Appartengono a questa classe le misure di durezza
Brinell (HB)
Vickers (HV)
Rockwell (HR)
Knoop (HK)
che si distinguono per tipo di penetratore usato e per il carico applicato, nonché per la
tecnica di rilevamento della dimensione dell'impronta lasciata sul provino.
Prove di rimbalzo
Prove di rigatura (scratch test)
Prove sclerometriche
Prove di taglio
Prove d' abrasione
Prove d'erosione
Si ricorda l’esistenza della scala di Mohs usata in mineralogia: dieci
sostanze naturali standard la cui collocazione dipende dalla capacità che hanno
di scalfire, consumare o deformare il materiale che occupa una posizione più in
basso.
Minerale N° Caratteristiche
diamante 10 materiali duri non rigabili con una punta d’acciaio
corindone 9 “
topazio 8 “
quarzo 7 “
ortoclasio 6 materiali semiduri rigabili con una punta d’acciaio
apatite 5 “
fluorite 4 “
calcite 3 “
gesso 2 materiali teneri rigabili con l’unghia
talco 1 ‘’
Durezza Brinell (HB)
F 2F
HB
A D (D D 2 d 2 )
F è il carico applicato [Kg], D il diametro della sfera [mm], d il diametro dell’impronta
[mm].
La durezza Brinell ha nominalmente le dimensioni di una pressione, ma la
distribuzione degli sforzi sulla superficie della sfera non è uniforme, poiché la
reazione vincolare varia a seconda della penetrazione della sfera, ed in
particolare (tanto più uniforme quanto più l’impronta è piccola.
Il valore della durezza Brinell dipende dalla modalità di esecuzione, scelta del
carico e diametro del penetratore. Per ottenere risultati comparabili occorre
che le reazioni vincolari abbiano la stessa distribuzione (impronte simili).
L’angolo di penetrazione a deve quindi essere assai simile.
Angolo di penetrazione a
a d
d D cos ; a 2 arccos
2 D
D a 2p
p 1 sin ; a 2 arcsin 1
2 2 D
d p
La condizione detta a=cost cos t ; o cos t
D D
F F
Introducendo la condizione nella HB
formula per la durezza Brinell D p D 2 cos t
Pertanto per il confronto fra misure con sfere diverse si cerca di tenere costante il
rapporto fra la forza applicata e il diametro della sfera.
Per ottenere buoni valori di HB 0,25 D d 0,50 D
che viene rispettata mantenendo costanti i valori di F/D2 per ogni materiale testato
(ad esempio per gli acciai F/D2=30 , per le leghe di rame F/D2=10).
Solitamente la prova si esegue usando la sfera di diametro 10 mm, carico di 3000 Kg e
durata di permanenza del carico quindici secondi: il risultato viene poi indicato con la
sigla semplice HB.
Esistono però anche sfere di diametro 1, 2, o 5 mm per prove particolari; allora, in
condizioni di test diverse dal solito, i risultati vengono indicati facendo seguire al
simbolo HB un indice che specifichi nell’ordine il diametro della sfera in mm, il carico e
la durata di permanenza in secondi (ad esempio HB5/250/15).
Da notare che per gli acciai esiste una relazione lineare tra durezza e resistenza
meccanica. In particolare vale
R 3,45 HB
Durezza Rockwell (HR)
Il penetratore può essere una sfera d’acciaio
o, per materiali più duri, un cono con la
punta di diamante con un angolo interno
di 120º. Caratteristica della prova Rockwell
è l’operazione di precarico che evita una
preparazione della superficie.
La prova Rockwell è tra le più pratiche perché automatizzata, veloce e senza preparazione
della superficie.
F 2F sin q / 2
F carico [Kg],
F
HV 2
1,854 2 d media delle diagonali [mm],
A d d a =136º angolo interno della piramide
L’angolo a = 136 ° è quello che assicura la migliore distribuzione delle pressioni. Nella
prova Brinell l’angolo di penetrazione il diametro dell’impronta d doveva essere
compreso tra 0,25 D e 0,50 D (cioè in media d=0,375D): per tale valore a è proprio 136°.
Il simbolo HV senza ulteriori specificazioni indica F=30 Kg e permanenza del carico 10-15
secondi; in condizioni diverse si specifica il carico impiegato e la permanenza del carico (ad
esempio HV30/20 o HV5/15).
La prova Vickers può essere condotta con carichi da 1 a 1000 g (test di microdurezza).
Ad ogni modo richede sempre una preparazione accurata delle superfici.
Durezza Knoop (HK)
Simile alla Vickers ma con piramide di diamante a base rombica e rapporto tra le diagonali 7
a 1. L’impronta lasciata, di profondità t, sarà un rombo allungato di diagonale maggiore l e
minore b; per la durezza si ricaverà mediante la seguente equazione dopo aver misurato l:
F
HK 14,2 2
l
A parità di carico e materiale, le impronte Knoop sono due o tre volte più lunghe e
meno profonde di quelle Vickers; il metodo è particolarmente indicato per misurare la
durezza dei materiali molto fragili o molto sottili o induriti superficialmente.
Prova Vickers Vantaggi: versatile, precisa, non distruttiva valida in un
intervallo di durezze praticamente illimitato,
permette misure di microdurezza.
Svantaggi: risente delle eterogeneità del provino , laboriosa,
preparazione della superficie , lettura impronte col
microscopio a 100 ingrandimenti.
La resilienza si indica con un simbolo costituito dalla lettera K alla quale si possono
aggiungere una o due altre lettere per indicare il provino usato; così si parla di resilienza
KV (provino a V), KCU (provino ad U da 5 min) o semplicemente K (provino a U con
intaglio di 2 mm). Quando il simbolo non è accompagnato da nessun numero significa
che l'energia disponibile dal pendolo è pari a 296 J e la temperatura è quella ambiente.
Temperatura di transizione
duttile-fragile
(DBTT – Ductile Brittle Transition
Temperature).