Depositi Di Liquidi Infiammabi

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DEPOSITI DI LIQUIDI

INFIAMMABILI
ED ALCOLI
COLLEGIO DEI GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI MODENA

CORSO DI PREVENZIONE INCENDI DOCENTE ARCH. PAOLO CICIONE

MODENA 18 OTTOBRE 2013


ATTIVITA’ SOGGETTE AI CONTROLLI DI
PREVENZIONE (ALLEGATO I DPR 151/’11)
ATTIVITA’ SOGGETTE AI CONTROLLI DI
PREVENZIONE (ALLEGATO I DPR 151/’11)
ATTIVITA’ SOGGETTE AI CONTROLLI DI
PREVENZIONE (ALLEGATO I DPR 151/’11)
DEPOSITI DI OLI MINERALI

Fonti normative

 D.M. 31 luglio 1934

 D.M. 12 maggio 1937


Classificazione degli oli minerali
CATEGORIA A : Liquidi i cui vapori possono dare origine a scoppio
Derivati del petrolio e liquidi aventi una temperatura d’ infiammabilità
inferiore a 21° C
Esempio: petroli greggi per raffinazione,etere di petrolio, benzine….;

CATEGORIA B : liquidi infiammabili


Petrolio raffinato, e liquidi aventi temperatura d’infiammabilità fra 21°C
e 65°C compresi
Esempio acqua ragia minerale e alcooli (etilico e metilico)

CATEGORIA C : liquidi combustibili


Oli minerali combustibili, (cioè residui della distillazione, per combustione)
nonché liquidi aventi temperatura di infiammabilità da oltre 65° C fino a
125° C compreso; ed oli minerali lubrificanti (nonché oli minerali bianchi)
con temperatura di infiammabilità superiore 125°C.
EQUIVALENZA FRA LE VARIE
SPECIE DI LIQUIDI

L'equivalenza fra benzina (e sostanze carburanti ad essa equiparate),


petrolio, oli combustibili e oli lubrificanti, è rappresentata
rispettivamente dai nn. 1, 10, 40 e 60. Ne consegue che, ad esempio,
un deposito contenente 10 mc di benzina, 50 mc di petrolio 1.200 mc
di oli combustibili e 1.800 mc di oli lubrificanti, equivale ad un
deposito di sola benzina della capacità di 75 mc, e cioè: 10 + 50/10 +
1.200/40 + 1.800/60 = 75 mc.
Questo computo è necessario per la definizione della classe del
deposito e la conseguente determinazione delle distanze di rispetto da
osservare, come viene specificato in seguito.
POTENZIALITA’ DEI DEPOSITI
E DEGLI STABILIMENTI

La potenzialità dei depositi di liquidi derivati dagli oli minerali, si


intende determinata dalla quantità complessiva di tali liquidi che
può trovarsi contemporaneamente nel recinto comune, contenuta
in serbatoi fissi o vasche, o recipienti trasportabili nei laboratori,
magazzini, tettoie, piazzali, ecc., costituenti il deposito.
Tale potenzialità deve essere preventivamente dichiarata dalla
ditta esercente all'autorità cui spetta rilasciare l'autorizzazione, sia
nel complesso, sia per ogni reparto. Essa non potrà essere
oltrepassata, senza l'autorizzazione della medesima autorità.
POTENZIALITA’ DEI DEPOSITI
E DEGLI STABILIMENTI

Agli effetti delle presenti norme, i depositi sono distinti in classi, in


relazione alla natura dei liquidi che contengono, al grado di pericolo
che presentano e alla potenzialità degli impianti che li costituiscono.
Per ragioni di affinità nelle caratteristiche di pericolosità dei liquidi e
nell'esercizio dei depositi, si sono riuniti in un solo gruppo le
categorie A (benzine) e B (petroli); facendo, per contro, un gruppo a
sè delle classi della categoria C (oli combustibili e oli lubrificanti).
CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI
Categorie A e B:

Classe 1ª - Depositi con serbatoi fuori terra (o interrati); capacità totale superiore a
3.500 mc (benzina).
“ 2ª - Depositi con serbatoi fuori terra (o interrati); capacità totale da 301 a 3.500
mc (benzina).
" 3ª - Depositi con serbatoi fuori terra (o interrati); capacità totale da 101 a 300 mc
(benzina).
" 4ª - Depositi con soli serbatoi interrati; capacità totale da 16 fino a 100 mc
(benzina).
" 5ª - Depositi di capacità totale da 16 fino a 75 mc di merce imballata (benzina).
" 6ª - Serbatoi interrati per distributori di carburanti per autotrazione della capacità
massima di litri 10.000 nell'abitato, e di litri 25.000 nelle strade fuori città,
autostrade, aeroporti ed idroscali civili (1).
" 7ª - Depositi di capacità da 2 a 15 mc di merce imballata (benzina).
CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI
Categoria C:

Classe 8ª - Depositi con serbatoi fuori terra (o interrati), o


magazzini di merce imballata; capacità totale superiore
a 1.000 mc (oli combustibili).
" 9ª - Depositi con serbatoi fuori terra (o interrati), o
magazzini di merce imballata; capacità totale da 25 a
1.000 mc (oli combustibili).
" 10ª - Serbatoi interrati per distributori di carburanti per
autrotrazione della capacità massima di litri 15.000
nell'abitato e di litri 25.000 nelle strade fuori città,
autostrade, aeroporti ed idroscali civili
CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI

La capacità quì contemplata s'intende effettiva, in volume, dei


liquidi infiammabili che possono essere contenuti nei
serbatoi; cioè ad esclusione dello spazio vuoto occorrente
per la dilatazione dei detti liquidi nei serbatoi, nonchè degli
spazi entro i medesimi occupati dall'acqua, dai dispositivi
antincendio, dalle tubazioni e per i franchi di dilatazione e
di sicurezza.
La capacità effettiva si ottiene, mediamente, dalla capacità
geometrica dei serbatoi, defalcando le percentuali seguenti:
5 per cento per i serbatoi interrati, 10 per cento per quelli
fuori terra.
CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI
Per i depositi misti la potenzialità va commisurata alla quantità
complessiva dei liquidi in essi contenuti, equiparandola però a quella
del liquido più pericoloso, coll'applicazione dei numeri 1, 10, 40 e 60
di cui al n. 4 delle presenti norme. Il quantitativo così risultante
indica la classe del deposito.
Possono essere misti delle categorie A, B e C, i depositi delle classi
1ª, 2ª, 3ª, 4ª, 5ª e 7ª. I depositi delle classi 8ª e 9ª (categoria C),
possono contenere, o soli oli combustibili, o soli oli lubrificanti,
oppure entrambe le specie.
CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI

Gli stabilimenti di lavorazione, sono, per loro natura,


sempre misti (contenendo residui, semilavorati,
benzine, petroli, oli, bitumi, coke, ecc.). Essi sono, di
massima, equiparati ai depositi della classe 1ª.
Quando, però, la loro potenzialità è sensibilmente
inferiore a quella della 1ª classe, possono essere
assimilati a depositi della 2ª o della 3ª classe,
tenendo conto di tutti i liquidi infiammabili in essi
contenuti.
CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI

La capacità totale per le classi 1ª, 2ª, 3ª e 4ª può essere


raggiunta, oltre che con liquidi in serbatoi (fuori terra o
interrati), anche con merce imballata, nelle seguenti
proporzioni: 1/20 pei depositi da 1.601 mc in su; 1/10 pei
depositi da 501 a 1.600 inclusi; 1/5 pei depositi da 101 a 500
inclusi; 1/3 per depositi da 16 a 100 mc inclusi. La
percentuale è riferita alla capacità totale effettiva calcolata
come detto.
La merce deve essere esclusivamente confezionata secondo le
norme prescritte per i trasporti ferroviari. Inoltre, i locali di
travaso devono essere nettamente separati dai magazzini di
deposito e devono avere ingresso indipendente.
ESENZIONE
Sono esenti dall'osservanza delle presenti norme di sicurezza i
seguenti quantitativi, pur dovendo osservarsi anche per essi le
abituali cautele occorrenti nel maneggio e nell'impiego di liquidi
infiammabili:
Per uso privato e per le farmacie
Nell'abitato:
Benzina litri 36
Petrolio " 54
Oli combustibili e lubrificanti, in complesso Kg 200
Fuori dell'abitato:
Benzina litri 150
Petrolio " 500
Oli combustibili e lubrificanti, in complesso Kg 2.000
ESENZIONE
Per piccole rivendite
Fuori dell'abitato, o nei centri rurali:
Benzina litri 18
Petrolio " 36
Oli combustibili e lubrificanti, in complesso Kg 200
Può essere variata la proporzione fra benzina e
petrolio, purchè il totale non superi i 54 litri. Non è
consentita la sostituzione di oli con benzina e
petrolio
ESENZIONE
Per uso agricolo o industriale
Benzina e petrolio, in complesso mc 5
Oli combustibili e lubrificanti, in complesso mc 20
E' ammessa la sostituzione di benzina o di petrolio con oli
combustibili e lubrificanti, purchè il totale complessivo non
superi i 25 mc.
Non è ammessa la sostituzione inversa di oli con benzina e
petrolio.
I quantitativi di cui sopra, per uso agricolo od industriale,
debbono però essere denunciati all'autorità di pubblica
sicurezza cui compete controllare che i limiti stessi non
siano superati.
Titolo III
DISPOSIZIONI GENERALI
Ubicazione

• Caratteristiche e requisiti di sicurezza per la


costruzione di stabilimenti e depositi costieri
DISPOSIZIONI GENERALI

I fabbricati e i locali per stabilimenti, depositi e


magazzini dove si producono, manipolano, o conservano
oli minerali, loro derivati, miscele carburanti e residui
(esclusi gli ambienti adibiti ad ufficio, abitazione e
simili), debbono essere costruiti con materiali
incombustibili e resistenti al fuoco.
Se invece si tratta di adattamento di fabbricati già
costruiti, non tanto resistenti al fuoco, i materiali di cui
essi sono costituiti devono essere migliorati mediante
efficaci rivestimenti od intonachi perfettamente adesivi e
di azione protettiva, o ignifuga, persistente.
DISPOSIZIONI GENERALI

I locali devono prestarsi ad un facile esodo delle persone


in caso d'incendio.
Le chiusure debbono essere metalliche, o rivestite di
lamiera metallica o di rete a maglie fini, o di altra sostanza
di effetto equivalente, anche nelle intelaiature; sono
preferibili quelle a saracinesca, o a scorrimento.
Trattandosi di porte a battenti, questi devono aprirsi verso
l'esterno.
DISPOSIZIONI GENERALI

Le maglie (esclusi i locali degli oli lubrificanti) debbono


essere almeno 20 cm più alte del relativo pavimento,
affinché, in caso d'incendio, il liquido infiammabile non
possa dilagare all'esterno (contenimento). I cunicoli e i
serbatoi sotterranei esterni di raccolta, non sono
consigliabili.
DISPOSIZIONI GENERALI

a) Avere i soffitti e le impalcature preferibilmente


costruiti in cemento armato.
b) Essere disposti in modo da prestarsi ad un facile
isolamento in caso d'incendio. Occorre perciò
suddividerli, mediante muri di separazione tagliafuoco,
costruiti con materiali incombustibili, oppure mediante
spazi liberi di sufficiente larghezza.
DISPOSIZIONI GENERALI
c) I muri di separazione tagliafuoco debbono essere
robusti (spessore non inferiore a 25 centimetri se di
mattoni, a 50 centimetri se di pietra) ed essere
sopraelevati di un metro rispetto ai pioventi della
copertura (tetto). Questi muri non debbono essere
attraversati da travi di legno e non debbono avere
aperture di alcun genere lungo le pareti (condizioni
essenziali).
DISPOSIZIONI GENERALI
d) Nei fabbricati di nuova costruzione, specialmente quelli adibiti al
travaso dei liquidi infiammabili e all'immagazzinamento della merce
imballata, è consigliabile sopprimere le finestre,e avere una grande
porta, oltre ad un ampio lucernario nel soffitto (coperto con vetri
retinati),procurando la necessaria ventilazione mediante appositi
dispositivi nelle pareti perimetrali, cioè:sfiatatoi (in basso), aereatori
(in alto).
Gli aereatori debbono essere provvisti di robusta griglia metallica
esterna e gli sfiatatoi debbono essere del sistema a trappola,
affinché il liquido infiammato non dilaghi all'esterno e i vapori
escano per il cammino sinuoso costituente la trappola.
DISPOSIZIONI GENERALI
e) Nei fabbricati di nuova costruzione per liquidi delle
categorie A e B,sono ammessi pavimenti di ottimo
cemento o di legno duro speciale non assorbente,
disposto di punta su base solida.
E' vietato l'uso di quelli di pietra o, anche
parzialmente, di metallo (per eliminare l'eventualità
della produzione di scintille); come pure di quelli
ricoperti di bitume.
DISPOSIZIONI GENERALI
f) Nei fabbricati già esistenti, è ammessa la presenza,
nei muri tagliafuoco, di una o al massimo di due non
grandi porte, con soglia rialzata di 20 centimetri e
chiusura metallica, a saracinesca o a scorrimento, se lo
esigono le operazioni e il traffico, data la disposizione
degli ambienti.
Le finestre esterne che danno sul passaggio pubblico
devono essere munite di rete a maglie fini, facilmente
sfondabili in caso di necessità.
Nelle pareti perimetrali devono essere praticati, in
congruo numero, sfiatatoi e aereatori.
DISPOSIZIONI GENERALI

I pavimenti dei fabbricati già esistenti, se si tratta di


pietra o di legno ordinario assorbente e non disposto di
punta, devono essere ricoperti da uno strato di 5
centimetri di sabbia, per impedire, nel primo caso, il
contatto col pavimento dei cerchioni dei fusti, e nel
secondo caso, l'assorbimento di liquidi e la conseguente
maggiore infiammabilità del legno.
IMPIANTI ELETTRICI

Gli impianti elettrici per illuminazione, forza motrice,


ecc., devono soddisfare, oltre che alle norme generali in
uso per l'elettrotecnica, anche alle seguenti condizioni
speciali, le quali hanno lo scopo di evitare che
un'eventuale scintilla o fiammata, possa provocare
l'accensione di vapori infiammabili che fossero pervenuti
nei locali.
IMPIANTI ELETTRICI
a) Quadro di manovra
Ad eccezione degli stabilimenti dove esistono
centrali elettriche, il quadro di manovra deve essere
collocato in portineria o vicino alla medesima.
b) Linee aeree
E' vietato passare con linee aeree superiormente ai
locali nei quali si travasano o si trovano liquidi
infiammabili; ovvero sulle autorimesse; come pure
sui serbatoi fuori terra e sui relativi bacini di
contenimento.
E' pure vietato l'uso di conduttori nudi
PARAFULMINI
Ove, per l'estensione o posizione dei fabbricati, o quando per la
configurazione topografica della regione in cui sorgono gli stabilimenti
o i depositi di oli minerali, siano particolarmente da temere scariche
elettriche atmosferiche, deve essere applicato un adatto sistema di
protezione contro gli effetti di tali scariche.
Per i serbatoi fuori terra, metallici e chiusi, è sufficiente una buona
messa a terra.
I parafulmini devono essere verificati periodicamente. In tali verifiche
si deve controllare che essi siano in piena efficienza, tanto come messa
a terra, quanto come assenza di discontinuità nelle connessioni
metalliche.
Le verifiche devono risultare da verbale del direttore dello
stabilimento o del deposito.
IMPIANTO E MEZZI DI
ESTINZIONE
I depositi di oli minerali devono, in relazione alla natura e
alla quantità delle sostanze in lavorazione, in
conservazione, o in smercio in essi contenute, esser muniti
di sufficienti mezzi propri, per provvedere a soffocare un
principio di incendio, a ostacolare la propagazione del
fuoco e a limitarne, per quanto possibile, gli effetti.
Per gli stabilimenti, invece, occorrono mezzi più potenti,
ed anche speciali (quali il lancio di vapore d'acqua).
IMPIANTO E MEZZI DI
ESTINZIONE

Gli stabilimenti e i depositi con serbatoi fuori terra, contenenti


benzina, benzolo, miscele carburanti, petrolio, alcool da
miscele, oli combustibili molto leggeri, devono essere
provvisti di impianto idrico, alimentato da una condotta
d'acqua sotto pressione, oppure da pompe di sollevamento, per
raffreddare gli involucri metallici da cui tali serbatoi sono
costituiti. (Raffreddamento per irrorazione)
IMPIANTO E MEZZI DI
ESTINZIONE
Negli stabilimenti e nei maggiori depositi (classe 1ª, e della
classe 2ª soltanto quelli aventi una capacità superiore a 1.500
mc di benzina) è necessario disporre di mezzi per lo
spegnimento di un eventuale incendio di serbatoi delle
sostanze anzidette. A tale scopo possono servire
nebulizzazioni, aventi azione anticalorifica o, meglio,
schiuma (che può essere chimica se le bollicine di cui è
formata contengono anidride carbonica, o meccanica se le
bollicine contengono aria), avente azione specifica di
soffocamento persistente.
IMPIANTO E MEZZI DI
ESTINZIONE
Per la schiuma tanto chimica quanto meccanica è
sufficiente l'impiego di uno o più apparecchi portatili o
trasportabili atti alla produzione continua della medesima,
con pressione sufficiente a raggiungere l'altezza del
serbatoio più alto del deposito o dello stabilimento, a
meno che non esista una tubazione permanente
disposta in corrispondenza di ogni serbatoio, ciò che è
preferibile.
IMPIANTO E MEZZI DI
ESTINZIONE
Determinazione quantitativo prodotto schiumogeno :

a) constatare praticamente la capacità produttiva massima degli


apparecchi generatori di schiuma (chilogrammi di polvere o litri di
liquido, impiegati al minuto primo);
b) stabilire la quantità approssimativa di schiuma necessaria per coprire
la superficie in combustione del maggior serbatoio fuori terra del
deposito, o di due serbatoi attigui (spessore della schiuma non inferiore a
20 cm); e dedurre la quantità totale di polvere o di liquido occorrente;
c) riconoscere se la quantità di polvere o di liquido accantonata sia
adeguata allo scopo (tenendo conto che occorre un'esuberanza almeno
uguale alla quantità stabilita).
IMPIANTO E MEZZI DI
ESTINZIONE
Siccome non è sempre possibile collegare fra loro in
modo permanente i serbatoi fuori terra d'un deposito
(contenenti liquidi della stessa specie), mediante tubi e
giochi di valvole che permettano l'eventuale passaggio
della parte inferiore del liquido d'un serbatoio in fiamme,
entro altro serbatoio capace di riceverlo, è consigliabile
disporre, nella sala pompe, tubi flessibili con cui
costituire, al momento del bisogno, i collegamenti per
raggiungere il detto scopo.
IMPIANTO E MEZZI DI
ESTINZIONE
Negli stabilimenti e nei depositi devono essere sempre impiantati
mezzi di varia specie, ... i raccordi degli idranti e delle manichette
dello stabilimento o del deposito devono corrispondere a quelli usati
dai pompieri.
Se non è destinato permanentemente apposito personale alla
estinzione degli incendi, è necessario che le direzioni degli
stabilimenti e dei depositi facciano impartire apposita istruzione a
qualche operaio (che deve portare sempre uno speciale distintivo,
preferibilmente di color rosso).
E' necessario, per prevenire gli incendi, che negli stabilimenti e nei
depositi di oli minerali siano curati in maniera assoluta l'ordine e la
pulizia.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
Gli stabilimenti e i depositi di oli minerali devono essere circondati da un
recinto senza aperture o discontinuità salvo l'ingresso (nei grandi
impianti, gli ingressi possono essere due o più secondo l'ampiezza dello
stabilimento o del deposito), alto non meno di m 2,50 sul piano del
terreno esterno, costruito con materiale incombustibile. Tale recinto deve
essere preferibilmente in muratura; può essere consentita una robusta rete
metallica.
La zona di protezione è la distanza minima che deve intercedere fra
il recinto suddetto e i serbatoi e i locali pericolosi (travaso; merce
imballata; ecc.). Essa risulta, per le diverse classi dei depositi, dalla
unita tabella, e si misura come indicato nel numero seguente.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
Per gli stabilimenti e i depositi di oli minerali deve
ottenersi, con la distanza, la garanzia che, in caso di
incendio, il fuoco non possa propagarsi all'esterno, con
pericolo per la pubblica incolumità e per il regolare
svolgimento dei servizi pubblici. Parimenti deve
conseguirsi la garanzia contro il pericolo che possa derivare
dalla vicinanza di altri stabilimenti, o di altri depositi delle
stesse o di altre sostanze, o di ferrovie e tramvie con
locomotive a fuoco, ecc.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE

Per fabbricati esterni si intendono gli edifici situati


fuori del recinto, destinati ad uso di abitazione, oppure a
servizi pubblici, al culto, e comunque a pubbliche
riunioni, nonchè gli stabilimenti, i cantieri e le tettoie
destinati alla lavorazione o al deposito di materie
facilmente combustibili, i ponti e i monumenti.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
Le distanze di rispetto da osservare sono indicate, per le
varie classi dei depositi, nella tabella. Esse e la zona di
protezione si intendono misurate orizzontalmente, dal
perimetro esterno dei serbatoi e dei locali pericolosi del
deposito, al punto rispettivamente più vicino dei fabbricati
esterni indicati nel presente numero.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE

Quanto alle strade ferrate e tramviarie, si considerano


all'effetto delle distanze, come fabbricati esterni, i binari,
misurando tali distanze fra il lato esterno della rotaia più
vicina e il perimetro esterno dei serbatoi e dei locali o
manufatti pericolosi.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE

La larghezza delle strade, a qualsiasi categoria


appartengano, che corrono fra gli stabilimenti o i depositi
ed i fabbricati esterni, i ponti, i monumenti, ecc., è
compresa nel computo delle distanze di rispetto (colonne
5 e 6 della tabella) stabilite per serbatoi e per i locali
pericolosi, e cioè come se le strade stesse non esistessero.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
• E' vietato l'impianto di qualsiasi manufatto a meno
di tre metri dal confine delle strade nazionali e
provinciali e delle autostrade.

• Il recinto degli stabilimenti e dei depositi che


sorgono in vicinanza di fiumi e di canali navigabili
deve stare a tre metri dalla sponda.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
Rispetto alle ferrovie e alle tramvie in sede propria,
devono essere osservate le distanze prescritte dalla
tabella. In nessun caso, però, tali distanze possono
essere inferiori a 20 metri.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
Per i ponti di grande importanza, viadotti, le gallerie
ferroviarie e i monumenti nazionali di eccezionale
interesse, deciderà volta per volta l'autorità competente al
rilascio dell'autorizzazione, sentiti gli organi preposti alla
conservazione delle opere stesse, richiedendo,
all'occorrenza, il parere della commissione consultiva per le
sostanze esplosive ed infiammabili.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
Serbatoi interrati sicurezza primo grado
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
Fra i serbatoi fuori terra deve intercedere una distanza
uguale alla zona di protezione se essi sono disposti su più
linee.
Nel caso invece che siano situati sopra una sola linea, è
sufficiente una distanza uguale alla metà della zona, stante il
minor pericolo di propagazione del fuoco, la minore azione
del vento e la maggior efficacia dell'azione di
raffreddamento coll'acqua (attacco da più lati).
Fra i serbatoi interrati attigui, è sufficiente la distanza di m
0,50.
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
DISTANZE E ZONA DI
PROTEZIONE
DISTANZE INTERNE
ALL’ATTIVITA’
b) i fabbricati per la trasformazione di energia elettrica
per la produzione di gas inerte con motori a combustione
interna per le lavorazioni accessorie, nonché i
gassometri, le officine di riparazione bidoni, le
autorimesse e gli uffici, devono esser situati, rispetto ai
serbatoi fuori terra per liquidi delle categorie A e B ed ai
locali di travaso, ad una distanza uguale alla zona di
protezione;
DISTANZE INTERNE
ALL’ATTIVITA’
Negli stabilimenti e nei depositi delle classi 1ª, 2ª e 3ª, si debbono
osservare le seguenti norme:
a) i fabbricati per le caldaie a vapore, quelli con centrale termica per
la produzione di energia elettrica, le officine di riparazione fusti con
fiamma libera, le officine da falegname, i magazzini di legnami per
la costruzione degli imballaggi, i depositi di materiali per
l'assestamento dei carichi infiammabili sui vagoni (cannucce e
simili), e le abitazioni, devono trovarsi ad una distanza, dai serbatoi
fuori terra per liquidi delle categorie A e B e dai locali di travaso
delle medesime categorie, doppia della larghezza della
corrispondente zona di protezione;
DISTANZE INTERNE
ALL’ATTIVITA’
DISTANZE INTERNE
ALL’ATTIVITA’
c) i camini delle caldaie nelle quali si impiegano
combustibili solidi, devono avere l'estremità superiore
sopraelevata di 5 metri, rispetto al tetto del serbatoio
fuori terra più alto;
d) nei depositi delle classi 3ª e 4ª, con serbatoi interrati, e
nei depositi delle classi 5ª, 7ª, 8ª e 9ª, i fabbricati di cui al
comma b), possono essere situati ad una distanza uguale
alla metà della zona di protezione;
DISTANZE INTERNE
ALL’ATTIVITA’
DISTANZE INTERNE
ALL’ATTIVITA’

e) alle zone interne di protezione possono, in qualche


caso, essere sostituiti muri o schermi incombustibili di
conveniente resistenza, sopraelevati di almeno un
metro rispetto ai locali da dividersi e alla distanza di
almeno m 1,50 dai serbatoi.
DISTANZE INTERNE
ALL’ATTIVITA’
SERBATOI FUORI TERRA

Serbatoi fuori terra per liquidi delle categorie A, B e C


Quelli delle categorie A e B devono essere
esclusivamente metallici e a tenuta ermetica.
Hanno generalmente forma cilindrica ad asse verticale.
Il fondo deve essere direttamente appoggiato sopra
fondazione di resistenza adeguata al carico da
sopportare…
SERBATOI FUORI TERRA

Il tetto deve avere struttura leggera e deve essere a tenuta


di vapori. Esso deve presentare uno o due passi d'uomo
(in questo ultimo caso diametralmente opposti) per la
sola aereazione; e deve avere alcuni sfiatatoi con rete
metallica o altro dispositivo conveniente, per l'equilibrio
delle tensioni e per opporsi alla retroversione delle
fiamme.
I serbatoi devono essere provvisti di indicatori di livello.
SERBATOI FUORI TERRA
SERBATOI FUORI TERRA
Serbatoi fuori terra per liquidi della categoria C.

Possono essere costruiti in metallo, in cemento armato, in


muratura o con altri materiali incombustibili, possono
avere forma cilindrica ad asse verticale od orizzontale,
oppure forma parallelepipeda. Possono poggiare
direttamente sul suolo, o su pilastri, oppure essere
parzialmente interrati. Debbono essere provvisti di
opportuni dispositivi di aereazione.
SERBATOI FUORI TERRA
I serbatoi fuori terra devono essere circondati da argini di
terra, preferibilmente argillosa, o da muri senza fenditure,
in modo da costituire un bacino di contenimento.
Se si tratta di liquidi della categoria A:
1° Per serbatoi di capacità superiore a 250 metri cubi, ognun d'essi deve avere
il proprio bacino, di capacità uguale a quella effettiva in volume, del liquido
che può essere contenuto nel serbatoio.
2° Serbatoi di capacità fino a 250 metri cubi, possono essere raggruppati, in
numero non superiore a sei (capacità totale massima mc 1.500), in un unico
bacino, mantenendo fra loro una distanza di m 5. Il bacino deve avere
capacità uguale alla metà di quella complessiva effettiva dei 6 serbatoi.
SERBATOI FUORI TERRA
SERBATOI FUORI TERRA
Se si tratta di liquidi della categoria B, il raggruppamento
può essere analogamente costituito con serbatoi disposti a
distanza rispettiva di m 5 a 10 secondo la loro capacità, a
partire da 5 metri per 500 metri cubi, e aventi un totale
complessivo di liquidi non superiore a 12.000 metri cubi.
Il bacino di contenimento deve avere capacità uguale alla
terza parte di quella complessiva effettiva dei serbatoi.
SERBATOI FUORI TERRA
SERBATOI FUORI TERRA

Per gli oli combustibili e lubrificanti (categoria C) non


occorrono, di norma, bacini di contenimento, ma l'area
su cui sorgono dev'essere recinta da muro, o da argine.
SERBATOI FUORI TERRA
SERBATOI FUORI TERRA

I tubi e i canali di scarico delle acque del bacino di


contenimento, devono essere intercettabili mediante
valvole a saracinesca, situate allo estremo degli argini o
muri, e destinate a impedire, in caso di accidente, che il
liquido infiammabile venga condotto nelle normali
fognature.
SERBATOI INTERRATI
I serbatoi per liquidi delle categorie A e B, devono essere
metallici e, di massima, di forma cilindrica ad asse orizzontale.
Non è consigliabile ricorrere, per essi, all'impiego di una cassa di
isolamento di cemento o di muratura.
Il serbatoio deve essere costruito con lamiere d'acciaio di buona
qualità, dello spessore minimo di 5 millimetri, solidamente
connesse, cosicché esso risulti a tenuta stagna sotto una
pressione di prova di non meno di un chilogrammo per
centimetro quadrato.
I giunti e i raccordi devono essere applicati soltanto sulle pareti
dei passi d'uomo o sul loro coperchio.
La superficie esterna del serbatoio deve essere spalmata con
sostanze antiossidanti, non solubili nell'acqua
SERBATOI INTERRATI

Il serbatoio deve poggiare sopra una platea di ghiaia, o


sul fondo della fossa, ad una profondità tale da risultare
con la sua generatrice superiore ad un metro dal livello
del terreno soprastante, in modo che, in caso di incendio
in prossimità, non possa prodursi sensibile aumento di
temperatura nel liquido in esso contenuto.
SERBATOI INTERRATI

Al serbatoio deve essere applicato: un dispositivo di


sicurezza di primo grado (meglio con fluido inerte o con
saturazione), se trattasi di liquidi delle categorie A e B; un
semplice tubo di sfogo dei vapori, se trattasi di residui
distillati con punto di infiammabilità al di sotto di 85°C.
GRADI DI SICUREZZA
- Sicurezza di 1° grado:
Serbatoi interrati, con fluido inerte; oppure con saturazione; e con doppia
chiusura a liquido, immersa (valvola idraulica doppia) e saturazione.
Sicurezza di 2° grado:
Serbatoi interrati, con tubo di equilibrio.
Serbatoi fuori terra, con fluido inerte; oppure con coperchio galleggiante.
Magazzini di merce imballata nei recipienti ammessi per i trasporti
ferroviari, e alle condizioni che manipolazioni e travasi si facciano in
locale separato, che l'ingresso sia indipendente, ecc. ..
- Sicurezza di 3° grado:
Serbatoi fuori terra, con gassometro; ovvero con tubo di equilibrio;
oppure con valvola automatica di pressione e depressione.
GRADI DI SICUREZZA
A) Sistemi a fluido
Il fluido può essere: liquido (acqua), oppure gassoso
(azoto; anidride carbonica; prodotti di scappamento di
motori a combustione interna, costituiti in prevalenza di
azoto, con anidride carbonica e piccola percentuale di
impurità.
I. Ad acqua (idrostatico)
In questo sistema l'isolamento è dato dalla mancanza di
contatto con l'aria, perchè l'acqua spinge il liquido
infiammabile di sotto in su, fin contro la parte superiore
del serbatoio dove sono innestati i tubi di manovra.
GRADI DI SICUREZZA
A gas inerte, che può essere:
a) a pressione;
b) senza pressione.
Gas con pressione. Il gas non ha soltanto lo scopo di fornire l'isolamento del
liquido infiammabile, ma anche quello di provocarne, colla propria pressione
(statica) dall'alto in basso, il movimento, ossia l'espulsione dal serbatoio. Esso
viene fornito compresso in bombole, oppure viene prodotto in sito mediante
apposita installazione.
Il gas può essere sostituito con aria saturata di vapori oltre la percentuale di
infiammabilità.
Gas senza pressione. Il gas trovasi nel serbatoio a pressione così ridotta da
essere insufficiente a produrre l'espulsione del liquido infiammabile, al che si
provvede mediante pompa azionata da motore elettrico, o a vapore, o a
combustione interna, o a mano. E', in questo caso, fatto obbligo di impiegare un
dispositivo automatico a pressione che, venendo a mancare il gas inerte, chiuda la
valvola inserita sul tubo di aspirazione.
GRADI DI SICUREZZA
GRADI DI SICUREZZA

Sistema a saturazione
L'isolamento è dato dall'aria sovraincombente al liquido,
la quale è in miscela con una percentuale tale di vapori
di liquido infiammabile per cui essa trovasi fuori del
campo esplosivo, definito da 1,1 per cento a 5,4 per
cento di benzina. Tale percentuale può anzi divenire così
forte (circa 20 per cento) da far uscire la miscela anche
dal campo dell'infiammabilità.
GRADI DI SICUREZZA
GRADI DI SICUREZZA
Sistema a doppia chiusura a liquido, immersa
Fra i sistemi a valvole idrauliche (per estensione, così denominate anche quando il
liquido è diverso dall'acqua) tiene un posto distinto quello della doppia chiusura a
liquido, immersa. Con essa si costituisce, in modo efficace, l'intercettazione delle
fiamme dall'esterno all'interno del serbatoio e dei vapori di liquido infiammabile
dell'interno all'esterno, senza per altro impedire il passaggio del liquido nell'uno e
nell'altro senso. Consta di due robuste cassette metalliche, basate sul principio del
sifone, parzialmente riempite di liquido e in esso immerse, in modo da risultare verso il
fondo del serbatoio, rispettivamente all'estremità inferiore del tubo di carico (la più
grossa) e di quello di erogazione (la più piccola). Quest'ultima è provvista di valvola di
fondo quando non si usa una pompa autoadescante.
Le valvole devono resistere, senza rompersi o vuotarsi, a colpi di fuoco provenienti
dall'esterno; e pertanto devono essere provate ad una pressione di almeno 10 atmosfere.
Per l'erogazione del liquido occorre l'uso di una pompa.
Il sistema ha però bisogno di essere integrato con un dispositivo di saturazione.
GRADI DI SICUREZZA
Sistema a coperchio galleggiante
Questo sistema ha per scopo di diminuire la superficie libera del liquido
infiammabile a contatto dell'aria (donde, diminuzione delle perdite per
evaporazione, nonchè del pericolo d'incendio e di scoppio).
Il coperchio può essere costituito da un disco, o da un recipiente metallico vuoto,
di forma circolare corrispondente al serbatoio fuori terra, entro cui dev'essere
contenuto, il quale può scorrere in senso verticale per il gioco dovuto alle
sporgenze dei giunti e dei chiodi delle lamiere del serbatoio ed all'eventuale
minore esattezza del perimetro di questo. Può essere ancora costituito da un
lamiera formante tetto circolare di appoggio sul liquido, purchè completato, nella
parte periferica, da una cassa a corona circolare ed a struttura cellulare,
rigidamente connessa al tetto, del quale assicura la galleggiabilità, e da un anello
di tenuta, flessibile ed elastico, premuto da appositi pattini di scorrimento, spinti
da molle, contro la superficie interna del serbatoio sui cui giunti e chiodature
l'anello stesso deve scorrere a leggerissimo attrito
GRADI DI SICUREZZA
Gassometro
Da usarsi coi serbatoi fuori terra, contenenti benzina.
Il tetto del serbatoio è privo di sfiatatoi. Ad ogni buon fine però, nell'intento di evitare
nel serbatoio un eventuale accesso di pressione interna in relazione alla sua resistenza,
al tetto è unita una valvola funzionante a pressione.
Il collegamento col gassometro è costituito da un tubo che parte dal tetto del serbatoio,
scende verticalmente, si ripiega in senso orizzontale ed entra nella parte inferiore del
gassometro. Nel tubo è inserito un tagliafiamma a ghiaia, di appropriata capacità e
sezione. La tenuta della camera pneumatica è realizzata con acqua. Al gassometro è
applicato un tubo di equilibrio, comunicante con l'atmosfera e munito di tagliafiamma.
GRADI DI SICUREZZA
GRADI DI SICUREZZA
Sistema a tubo d'equilibrio
L'apertura praticata nella parte superiore dei serbatoi, siano interrati che fuori
terra, la quale serve ad uguagliare la pressione interna dei medesimi a quella
atmosferica, può anche assumere una funzione di sicurezza qualora sia collegata
ad un tubo metallico di sviluppo tale da sottrarne l'estremità superiore alle
fiamme, o alle azioni dolose di getto di corpi incandescenti od ostruenti il tubo.
Integrano tale sicurezza due dispositivi tagliafiamma (a reticelle metalliche, non
facilmente ossidabili, multiple; a ghiaia; e simili) disposti: nei serbatoi interrati,
uno al punto di collegamento col serbatoio, l'altro alla estremità superiore del
tubo; nei serbatoi fuori terra, il primo, alla base del secondo tratto verticale (di
cui in appresso), il secondo alla sommità di questo tratto.
GRADI DI SICUREZZA
Sistema a valvola automatica di pressione e depressione
Il serbatoio ha bisogno di respirare allo stato di riposo, in relazione
all'evaporazione della benzina che accresce la pressione interna nelle ore calde e
alla contrazione che, per contro, si produce nelle ore fredde, dando luogo a una
depressione. Se le aperture del tetto sono libere, o tuttal'più provviste di reticella
metallica la respirazione ha luogo, ma, per la più gran parte del tempo, non si ha
la chiusura ermetica. La valvola automatica di pressione e depressione, permette
invece il duplice movimento pneumatico, ma, per tutto il rimanente tempo,
conferisce ermeticità alla chiusura. E' anche ammesso un tipo di tetto deformabile
(respirante), provvisto di valvola centrale che funziona a pressione o a
depressione
Direttore Vice Dirigente Paolo Cicione

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