Bobbio Diritto Pubblico e Diritto Privato
Bobbio Diritto Pubblico e Diritto Privato
Bobbio Diritto Pubblico e Diritto Privato
A AkO
NORBERTO BOBBIO
LA GRANDE DICOTOMIA
Estratto d a g li:
STU D I IN MEMORIA DI C A R L O ESPOSITO
PADOVA
CEDAM - CASA EDITRICE DOTT. ANTONIO MILANI
1974
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N orberto B o b b io
Professore ordinario di filosofia del diritto
nell'U niversit di Torino
BIBLIC
Non
LA GRANDE DICOTOMIA
1 M i riferisco allarticolo precedente D ell'uso delle grandi dicotomie nella teoria del diritto,
in Stu d i in onore d i G. G rosso, T orino (di prossim a pubblicazione). M a vedi anche Su lla no
zione d i societ civile, in De homine, n. 24-25, 1 9 6 8 , pp. 18-36.
2 Richiama l attenzione sulle grandi dicotomie del pensiero sociologico, F a r n e ti, T heodor
G eiger e la coscienza della societ industriale, T orino, 1 9 6 6 , p. 2 3 0 ss.
2 1 8 8 NORRERTO BOBBIO
sua maggiore capacit esplicativa. Occorre peraltro subito avvertire che una
dicotomia per essere grande non detto che sia unica: adottando criteri
diversi di classificazione la stessa disciplina pu servirsi, per ordinare e
organizzare la propria materia, anche di due o pi dicotomie che non si
sovrappongono e che combinandosi tra loro possono dar luogo a un numero
sempre maggiore di sottoclassi (quattro, se le dicotomie sono due, otto se
sono tre e cosi via).3 Gaetano Mosca, ad esempio, distingueva tutti i regimi
politici sinora esistiti in aristocratici e in democratici in base al criterio del
diverso modo di ricambio della classe politica, e in autocratici e liberali in
base al criterio della diversa forma di organizzazione del potere: ne deri
vavano quattro sottoclassi (regimi aristocratico-autocratici, aristocratico-libe
rali, democratico-autocratici, democratico-liberali).4
La caratteristica principale di una grande dicotomia rispetto alle dico
tomie parziali o secondarie l impiego p r i v i le g ia to dei suoi due termini
allo scopo di delim itare l orizzonte entro cui si iscrive una determinata di
sciplina. Chiamo questo impiego dei due termini ' uso sistematico della
grande dicotomia. Ma non il solo. Voglio richiamare l attenzione su due
altre forme di impiego privilegiato dei due termini di una grande dicotomia
che chiamo ' uso storiografico e ' uso assiologico . Intendo per ' uso storio
grafico di una grande dicotomia l utilizzazione che di essa viene compiuta
per contraddistinguere due momenti necessari (eventualmente ricorrenti)
dello sviluppo storico, cio per dividere l universo in questione non pi
sincrnicamente ma diacronicamente. Intendo per ' uso assiologico lutiliz
zazione che di essa viene compiuta per dividere l universo in questione in
due parti contrapposte rispetto al valore, cio in due parti di cui luna rap
presenta il momento positivo, l altra il momento negativo, l una ci che
deve essere approvato ed eventualmente promosso, l altra ci che deve es
sere disapprovato ed eventualmente respinto. S intende che in una teoria del
progresso (o del regresso) storico, l uso storiografico coincide con l uso
assiologico: ci che viene dopo anche ci che ha pi (o meno) valore.
Allo stesso modo in una teoria storicistica del valore, l uso assiologico coincide
con l uso storiografico: ci che ha pi valore coincide con ci che viene
dopo (o prima). Come esempio d elluso storiografico, si pensi alla celebre
dicotomia durkheimiana tra societ meccanica a sanzione repressiva e societ
organica a sanzione rip arativ a:5 questa dicotomia divide in due non soltanto
diritto naturale (vero) diritto (il diritto positivo essendo diritto soltanto
in quanto si accordi col diritto naturale), non vi sono pi nelluniverso del
diritto due classi, ma ve n una sola. Lo stesso vale nelluniverso di discorso
del positivista, per il quale solo il diritto positivo (vero) diritto.
7 Sulla quale mi sono sofferm ato pi a lungo ne ll'articolo D elluso delle grandi dicotomie
nella teoria del diritto, citato.
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nessere. Non si vuol negare che siano state adoperate altre dicotomie per
contrassegnare le grandi tappe d ellevoluzione del diritto, come, per esem
pio, quella tra norme negative e norme positive, tra norme di condotta e
nonne di organizzazione, tra norme astratte e ordini concreti. Ma spesso
accaduto che per dar loro maggior credibilit, queste dicotomie sono state
ricondotte, quasi assimilate, alla grande dicotomia diritto privato-diritto
pubblico (in ci hanno mostrato il loro carattere di dicotomie secondarie)
oppure non hanno retto alla prova di una pur superficiale verifica storica,
mentre la contrapposizione tra tendenza alla privatizzazione e tendenza alla
pubblicizzazione non ha perso nulla della sua rilevanza storica e del suo
prestigio concettuale.
Strettamente connesso con l uso storiografico , come si visto, l uso
assiologico dei termini delle grandi dicotomie, nel senso che spesso la di
stinzione in periodi va di pari passo con una teoria del progresso o del re
gresso storico o, in altre parole, il pcriodizzamento anche l indicatore di
una certa processualit (o in una direzione positiva o in una direzione nega
tiva). Chiunque abbia presente anche soltanto qualche frammento della lette
ratura sulla pubblicizzazione del diritto, sa che le valutazioni sul fenomeno,
cio se essa sia nella direzione del progresso storico o in quella del regresso,
sono varie e discordanti. Si pensi ai due casi-limite della lunga tradizione
liberale-liberista che va da Spencer a H ayek, che vede nel sopravvento del
diritto pubblico sul diritto privato una delle manifestazioni pi inquietanti
del dispotismo moderno;3 o della tradizione marxista-comunista, di cui si
possono trovare esemplari genuini nei primi e pi vigorosi teorici del diritto
sovietico, che identifica (o scambia) il diritto privato col diritto borghese e
pertanto vede nel superamento del diritto borghese cui tende il nuovo stato
anche un superamento del diritto privato.9 Le valutazioni, nelluna e nel
l altra tendenza, sono opposte: ci che bene per l una, e quindi indice di
progresso, male per l altra quindi indice di regresso. E viceversa. Anche
se non si ritiene che l una forma di diritto sia destinata a soppiantare
l altra (il soppiantamento del diritto pubblico da parte del privato e del
diritto privato da parte del pubblico soltanto il lim ite ideale del pro
cesso), e si continui ad affermare che diritto privato e diritto pubblico
sono destinati a convivere nello stesso sistema, altro dire che il d irit
to pubblico ha la funzione di salvaguardare il diritto privato, di assicu
rarne l efficacia, altro che il diritto pubblico tende a elim inare, a ridurre
sino a farlo scomparire, il diritto privato. Una volta che ci si sia resi
8 Per H ayek si vedano i due articoli The Principles of a L iberal Social O rder, in II Politico,
1966, pp. 6 0 1 -6 18 , e O rdinam ento giurdico e ordinam ento sociale, in II Politico, 19 6 8 , pp. 693-723.
9 Particolarm ente interessante a questo proposito S t u c k a , La funzione rivoluzionaria del
diritto e dello stato, a cura di C erroni, T orino, 19 6 7 , pp. 2 29 ss., e 2 4 6 ss. C fr. sul tema
C e r r o n i , I l pensiero giuridico sovietico, Roma, 1969.
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14 Q uesta corrispondenza tra l estinzione dello stato e l osservanza spontanea delle norme
sociali si trova in alcuni passi di L enin : L o stato potr estinguersi com pletam ente quando
la societ avr realizzato il principio: Da ognuno secondo le sue capacit, a ognuno secondo
i suoi bisogni , cio quando gli uom ini si saranno talmente abituati a osservare le regole fon
dam entali della convivenza sociale e il lavoro sar diventato talm ente p ro d u ttivo chessi lavore
ranno volontariam ente secondo le loro capacit (Stato e rivoluzione, in O pere scelte, II , Mosca,
19 4 8 , p. 19 2 . C fr. anche a p. 196).
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vidui singoli e isolati l uno rispetto a llaltro nello stato di natura, cio nello
stato in cui non esiste ancora un diritto pubblico. Gli istituti tipici dello
stato di natura sono la propriet, il contratto e in genere anche la fam iglia:
sono gli istituti del diritto privato. Il passaggio dallo stato di natura allo
stato civile avviene con l istituzione degli organi del potere pubblico, incari
cati di far rispettare, ricorrendo in ultima istanza alla forza, gli obblighi
assunti daglindividui nella societ prestatuale. Il diritto positivo per eccel
lenza il diritto pubblico, tanto che non si riuscirebbe a distinguere nella
teoria giusnaturalistica tradizionale il processo di positivizzazione del diritto
da quello della sua statualizzazione. La riduzione del diritto naturale a di
ritto privato e rispettivamente del diritto positivo a diritto pubblico
espressamente formulata da Kant: La divisione del diritto naturale non
risiede... nella distinzione di diritto n a tu ra le e di diritto so cia le, ma in
quella di diritto naturale e di diritto civile, di cui il primo chiamato
d ir itto p r iv a to , il secondo d ir itto p u b b l i c o .6 Nel processo di monopolizza
zione del diritto positivo da parte dello stato tutto il diritto positivo di
ritto pubblico, anzi il diritto v e r o diritto, cio ius p e r f e c t u m , solo in
quanto pubblico. Che poi questo diritto, che positivo in quanto pub
blico, regoli anche rapporti tra privati non toglie nulla al suo carattere di
diritto pubblico, dal momento che quei rapporti tra privati diventano rap
porti v e r a m e n t e giuridici solo in quanto ricevono protezione attraverso gli
organi dello stato. Nella teoria generale del diritto questo processo di eli
minazione del diritto privato come diritto prestatuale avvenuto attraverso
la espulsione delle norme primarie d allordinamento giuridico. Compiuto
questo processo, il recupero del diritto privato come diritto prestatuale o
naturale non poteva avvenire se non attraverso la riscoperta del diritto dei
privati A La contrapposizione del diritto dei privati al diritto pubblico
(che include anche il diritto privato) una delle tante forme in cui stata
espressa nei secoli la contrapposizione tra diritto naturale e diritto positivo.
cesso storico), un uso assiologico (il diritto naturale ha pi valore del diritto
positivo o viceversa), e un uso universalizzante (solo il diritto naturale, o
rispettivamente il diritto positivo, il vero diritto). Ebbene: il passaggio
dallo stato di natura allo stato civile pu essere interpretato, ora come pas
saggio da una societ regolata da norme allo stato diffuso e osservate spon
taneamente a una societ regolata da norme poste da unautorit a ci dele
gata, oppure da una societ semplice composta di individui autonomi ed
eguali che regolano con patti i loro rapporti di convivenza a una societ
complessa in cui i vari enti che la compongono sono posti in rapporto gerar
chico e tutti quanti ordinati autoritativam ente a un fine comune. M olti de
gli argomenti con cui viene sostenuto il primato del diritto naturale sul
diritto positivo sono identici agli argomenti con cui si difende la superiorit
assiologica del diritto spontaneo sul diritto riflesso, o del diritto tra eguali
sul diritto tra disegnali. E viceversa molti degli argomenti del positivismo
giuridico sono tratti d allarsenale dei fautori del diritto statuito contro il
diritto consuetudinario o del diritto come ordinamento coattivo fondato sul
monopolio della forza contro lo pseudo-diritto fondato sul principio della
reciprocit tra individui o gruppi eguali. Infine si consideri l uso universaliz
zante di uno dei due termini della distinzione nella formula pregnante del
positivismo giuridico: Non esiste altro diritto che il diritto positivo .
Con questa formula in realt si vuol dire che non esiste altro diritto che
il diritto legislativo, cio il diritto imposto dai poteri pubblici dello stato,
cio che il diritto positivo diritto statuito (non pi consuetudinario) e
pubblico (non pi privato).
Tutto ci non esclude che la distinzione tra diritto naturale e diritto
positivo abbia altri significati oltre quelli qui messi in rilievo, non sia sol
tanto il travestimento delle due grandi dicotomie. Quel che premeva * me
sta sede non era tanto unanalisi dei vari significati della fatidica distinzione,
quanto la conferma che se ne poteva trarre di alcuni caratteri delle due grandi
dicotomie qui esaminate.
(novembre 1969)
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