Local Warming

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Comune di Allumiere-Comunit Montana Zona III monti della Tolfa

II Convegno Meteorologia e Climatologia sui Cambiamenti climatici


Sabato 21 febbraio 2009

Local Warming: lisola di calore urbana nellarea


metropolitana di Napoli
PROF. ADRIANO MAZZARELLA
Osservatorio Meteorologico - Universit degli studi di Napoli Federico II

Osservatorio Meteorologico
(40 50 N; 1415E; 50 m slm)
(Intervallo: 1872 a tuttoggi)
annesso al
Dipartimento di Scienze della Terra
Polo delle Scienze e delle Tecnologie
Universit degli Studi di Napoli Federico II

Prof. Ciro Chistoni


Direttore Istituto di Fisica Terrestre
(1906-1927)
Preside Facolt di Scienze
Universit di Napoli Federico II
(1918-1919; 1925-1927)
Direttore Osservatorio Vesuviano
(1909-1911; 1916-1923)

Pagina relativa alla seconda decade del mese di dicembre 1872 dellarchivio
storico disponibile presso lOsservatorio Meteorologico dellUniversit degli Studi di
Napoli Federico II

Stazione meteorologica automatica

Le misure della temperatura minima e massima dellaria

I valori di temperatura minima e massima sono pi convenienti del valore medio per i seguenti
motivi:
1) I valori di temperatura capitano pi frequentemente intorno agli estremi, dove la variazione
della derivata minima, che intorno alla media dove la variazione della derivata massima;
2) Il calcolo del valore medio stato solo di recente standardizzato;
3) I valori estremi di temperatura rappresentano due situazioni estreme del bilancio energetico fra
la radiazione solare corta emessa dal Sole e quella infrarossa riemessa dalla Terra

Analisi armonica annuale


Media
Tmin: 13.6C
Tmax: 21.1C

Periodo

Ampiezza Fase Errore/ampiezza

12 mesi
12 mesi

8.8C
7.3C

Tmax

Tmin

244

0.11

240

0.12

Analisi armonica annuale


Media

Periodo Ampiezza Fase Errore/ampiezza

Quantit di pioggia: 865.6 mm 12 mesi

44 mm

6 mesi 18 mm

94

0.06

-161

0.12

> 0.2 mm

> 1.0 mm

ISOLA DI CALORE URBANA


Il processo di urbanizzazione a Napoli si sviluppato negli ultimi decenni con
una velocit tale che oggi il 90% del centro urbano coperto da manufatti.
Centro Direzionale

Lisola di calore trae origine dal particolare tessuto urbano, costituito in


prevalenza da asfalto, calcestruzzo, mattoni e cemento che assorbono in
media il 10% in pi di energia solare. Il surplus di calore solare
immagazzinato dai manufatti cittadini viene poi riemesso per
irraggiamento, ovvero sotto forma di energia nellinfrarosso, con
conseguente surriscaldamento dellaria che sovrasta la citt.

Milano

8 dicembre 2013

Le numerose pareti verticali


sono responsabili di sensibili
modificazioni nel bilancio
energetico sia per lelevata
capacit termica dei materiali
di rivestimento, che per il
minor
valore
dellalbedo
rispetto alla campagna. In area
urbana le radiazioni vengono
continuamente riflesse tra il
suolo e le pareti verticali. La
quantit di calore ritenuta dai
manufatti urbani di gran
lunga
superiore a quella
assorbita
da
un
piano
orizzontale come larea rurale.

Sono state eseguite serie di misure di temperatura a Piazza Dante e a Piazza del
Plebiscito, nel mese di luglio, in corrispondenza dellestremante termico pomeridiano,
a diverse altezze dal suolo.
0m

50C

0.5 m

40C

1m

35C

point 1 point 2
C 35.8

37.1

point 3 point 4 point 5 point 6 point 7 point 8 point 9 point 10


43.2

60.8

58.2

58.7

57.5

55.9

59.2

55.1

In area urbana lacqua piovana viene convogliata nelle fogne e ne resta


perci a disposizione dellevaporazione solo unesile pellicola; questa,
evapora molto pi lentamente rispetto alla campagna a causa della
minore intensit del vento. La minore evaporazione determina un
minore trasferimento allatmosfera di calore latente e perci di una
maggiore disponibilit di calore sensibile.

Medie quinquennali delle temperature minime e massime espresse come anomalie rispetto alla media del
trentennio 1961-1990, scelto come riferimento delle variazioni di temperatura a scala globale (Folland et al.2001).
Anomalie Tmax

Anomalie Tmin
C

2
1,5
1
0,5
0
-0,5
-1
-1,5
-2

1,5
1
0,5
0
-0,5
-1
-1,5
-2
-2,5
1

11

13

15

17

19

21

23

25

27

quinquenni a partire dal 1872

11

13

15

17

19

21

23

25

27

21

23

25

27

21

23

25

27

quinquenni a partire dal 1872

Anomalie Tmin estate

Anomalie Tmax estate

C
1,5
1
0,5
0
-0,5
-1
-1,5
-2
-2,5

2
1,5
1
0,5
0
-0,5
-1
-1,5
-2
1

11

13

15

17

19

21

23

25

27

quinquenni a partire dal 1872

11

13

15

17

19

quinquenni a partire dal 1872

Anomalie Tmin inverno

Anomalie Tmax inverno

C
1,5
1
0,5
0
-0,5
-1
-1,5
-2
-2,5

2
1,5
1
0,5
0
-0,5
-1
-1,5
-2
1

11

13

15

17

19

quinquenni a partire dal 1872

21

23

25

27

11

13

15

17

19

quinquenni a partire dal 1872

Medie quinquennali delle differenze tra i valori delle temperature minime e massime dellOsservatorio
Meteorologico dellUniversit di Napoli Federico II e dellOsservatorio Vesuviano (1923-1972).
Tmax

Tmin
C

C
4,5

6,0
5,5

4,0

3,0

5,0
4,5
4,0
3,5

2,5

3,0
2,5

3,5

10

quinquenni a partire dal 1923

10

10

10

quinquenni a partire dal 1923

Tmax estate

Tmin estate
C

C
4,5

6,0
5,5

4,0

3,0

5,0
4,5
4,0
3,5

2,5

3,0
2,5

3,5

10

quinquenni a partire dal 1923

quinquenni a partire dal 1923

Tmax inverno

Tmin inverno
C

C
4,5

6,0
5,5

4,0

3,0

5,0
4,5
4,0
3,5

2,5

3,0
2,5

3,5

quinquenni a partire dal 1923

10

quinquenni a partire dal 1923

STAZIONI METEOROLOGICHE
STAZIONE

SIGLA

LAT.
NORD

LONG. EST

QUOTA
(m)

Napoli Universit

OG

40 51

14 13

54

Napoli ex Servizio Idrografico

Ex SI

40 51

14 13

30

Napoli Capodimonte Oss.


Astron.

OA

40 52

14 15

149

Osservatorio Vesuviano

OV

40 49

14 24

612

Napoli Capodichino

AM

40 51

14 13

72

Camaldoli

Cam

40 51

14 11

467

Portici

Po

40 49

14 21

82

Torre del Greco

TG

40 47

14 20

19

Sorrento

Sr

40 37

14 24

28

Ischia

Is

40 45

13 53

23

Procida

Pr

40 48

14 2

50

TEMPERATURA
Valori medi della Tmin e Tmax dal 1920 al 2005, rilevati nelle tre zone di riferimento.

STAZIONI

Tmax

Tmin

Stazioni del centro urbano


(OG, SI, OA)

21.6C

13.3C

Stazioni di periferia
(AM, OV, Po, TG)

20.1C

12.3C

Stazioni distanti
(Is, Pr, Sr)

19.7C

11.9C

I dati evidenziano un aumento maggiore dei


valori della temperatura con l'avvicinarsi al
centro urbano.

ANNI

(mm)

1886 - 1915

86.4 25.1

1916 - 1945

82.7 13.6

1946 - 1975

- 66.3 19.1

NUVOLOSITA
Numero di giorni nuvolosi o coperti e sereni osservati , per venticinquenni,
al centro della citt di Napoli (OG)

ANNI

NUMERO DI GIORNI CON


CIELO NUVOLOSO O
COPERTO

NUMERO DI GIORNI CON


CIELO SERENO

1876 - 1900

205 14

160 12

1901 - 1925

201 10

164 12

1926 - 1950

224 8

141 10

1951 - 1975

240 8

125 6

1976 - 2000

250 10

120 8

Landamento indica significativi decrementi nel numero di


giorni sereni per anno (pari al 25 % ) e incrementi in quello
dei giorni nuvolosi sempre per anno (pari al 20%).

Ma quali sono le energie in


gioco nella genesi dellisola
di calore a Napoli ?

- Napoli ore 14 in estate: radiazione solare incidente R


R = 900 Watt/m2
HF (flusso di energia uscente connesso alla radiazione solare incidente)
HF = 0.4 (R-100) =300 Watt/m2

-Applicando la Legge di Stephan:


ET = T4
ET = flusso di energia totale uscente; = 5.67 x 10-8 Wm-2K-4
per T = 50C ET = 600 Watt/m2
Flusso connesso allisola di calore urbana =
= ET-HF = (600-300) Watt/m2 =300 Watt/m2

El come se a Napoli, in estate, nelle ore di massima


insolazione, splendessero due Soli:

O Sole mio

Lisola di
calore
urbana

300 W/m2

300 W/m2

Le mezze stagioni a
Napoli stanno
scomparendo?

Variazioni mensili secolari di Tmin e di Tmax (intervallo: 1872- 2007)


MESE

Tmin(C)

Tmax (C)

Gennaio

1.6

0.8

Febbraio

1.9

1.9

Marzo

1.4

0.7

Aprile

1.6

1.2

Maggio

2.5

1.5

Giugno

1.9

2.3

Luglio

1.8

1.0

Agosto

1.0

2.2

Settembre

2.1

1.0

Ottobre

1.2

1.0

Novembre

1.2

0.8

Dicembre

1.6

0.9

- la temperatura minima di maggio tende a quella di giugno


-la temperatura minima di settembre tende a quella di agosto
- la temperatura massima di giugno tende a quella di luglio
- la temperatura massima di agosto tende a quella di luglio
La durata dellestate a Napoli sta aumentando a scapito delle stagioni equinoziali!!!

Il regime pluviometrico a
Napoli cambiato?

DT =2; DE =3; D= 2

DT =2; DE =3; D=2.3

DT = 2; DE = 3; D = 2.5

Variazione temporale della dimensione frattale per successivi intervalli di 3 anni


(a) e per 500 eventi giornalieri consecutivi a Napoli (b)

Carta delle isoiete dellevento del 15 settembre 2001


8.6

5.2
7.6

CASERTA

160
17.4

140

53.6

120

AVELLINO

49

59
43.6

NAPOLI

161.6
162.4

100

139.8
119.2
167.4
116.8

55.4
91.2

52.8

37.4
33.6

82.6

80

28
30.6
24.4

26.4

60
40.8

29.8

76.6

16.2

Golfo di

40

28.4
67.2

54.6

Napoli

54.6

47
31.2

29.4

SALERNO

20

23.4
13.6

0
22

19

Golfo di
Salerno

Nel periodo che va dal 1870 al


1930 si superato la soglia di
100 mm solo 3 volte, mentre
dal 1930 al 2003 per ben 10
volte. Questo indica un netto
aumento negli ultimi 60 anni
dei rovesci pi intensi.

N
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
media

Anno
1875
1889
1890
1910
1911
1915
1915
1918
1918
1920
1921
1922
1925
1930
1933
1947
1948
1951
1952
1953
1957
1961
1969
1973
1978
1979
1980
1981
1985
1986
1986
1987
1990
1995
1996
2001
2003

Mese
10
12
12
10
9
9
10
6
10
6
10
11
9
10
11
9
9
9
10
12
10
10
9
1
9
10
11
10
11
11
11
11
4
4
9
9
9

Giorno
15
27
2
24
21
2
1
6
5
20
27
4
28
25
23
6
5
25
23
20
22
7
19
1
5
28
13
21
16
21
23
9
9
15
20
15
9

Osservatorio Osservator
SIM
Capodimonte io UNINA Napoli
60
82
92
89
81
83
120
99
73
89
110
90
89
89
78
91
125
99
51
87
68
92
77
94
90
91
69
83
86
85
103
126
103
>>
106
68
85
75
63
80
100
87
82
77
81
85
95
64
54
82
68
75
87
74
83
91(2)
114
94
(1)
82
77
88
119(1)
138
133
60(1)
61
81
(1)
68
72
108
95(1)
114
168
22(1)
86
44
(1)
68
96
62
76(1)
98(2)
136
53(1)
59(2)
89
(2)
62
114
81
58
57
87
140
oltre 100(2)
167
80
100
883 20
867 16 890 20

Stratificazione termodinamica
dellatmosfera a Napoli e sua relazione
con linquinamento dellaria

Linquinamento atmosferico rappresenta uno


dei maggiori fattori di rischio per le aree
metropolitane
Linquinamento atmosferico considerato
dallOrganizzazione Mondiale della Sanit tra
le dieci pi importanti cause di morte per i
cittadini che vivono nelle aree metropolitane
(OMS, Annual Report 2002)

Andamento temporale delle concentrazioni delle


polveri (g/m3) durante lestate e linverno 2004

Andamento temporale delle concentrazioni di ozono


(g/m3) durante lestate e linverno 2004

Carta del tempo del 3 febbraio 2004

ISOLA DI CALORE URBANA


Importanza della identificazione dei gradienti termici verticali

Stazione meteo del Porto (20 m)

Stazione Agnano Terme (50 m slm)

Stazione meteo Jolly Hotel (125 m)

Stazione meteo Nuovo


Policlinico (350 m )

Stazione meteo sul bordo


del cratere del Vesuvio
(1280 m slm)

La rete meteorologica dellUniversit degli Studi di Napoli


Federico II

La rete meteorologica dellUniversit di Napoli Federico II nasce


come polo meteorologico di attrazione delle numerose stazioni
meteo gi operanti sul territorio della Regione Campania in
maniera del tutto disarticolata.
Sono state perci accese convenzioni
tra lOsservatorio
Meteorologico dellUniversit di Napoli Federico II, annesso al
Dipartimento di
Scienze della Terra, e il Servizio
Agrometeorologico della Regione Campania, il Corpo Forestale
dello Stato, lENAV, lUGM, le Terme di Agnano, la Provincia di
Salerno, Comunit Montane, Istituti Nautici ed Aziende di
agriturismo

Una rete di monitoraggio inadeguata non potr mai essere


resa efficace da pur complessi algoritmi matematici.
E illusorio ottenere informazioni con lintroduzione di misure
fittizie!
Una legge fondamentale della Teoria delle informazioni
stabilisce che i computer non sono in grado di fornire
informazioni.

In meteorologia il solo modo di ottenere informazioni


fare misure a cadenza ravvicinata e al posto giusto!

E attraverso lo strumento di misura che il mondo


della scienza arriva a sostituirsi al mondo del
pressappoco.
Alexandre Koyr
(Dal mondo del pressappoco alluniverso della
precisione , 1961)
TRANSLATE NATURE INTO DATA
TO TRANSLATE DATA INTO CHOICES
(Richard Lindzen)

Non basta laver stabilito una buona vedetta di


meteorologia; ma importa grandemente tenerla
docchio, educarla, e sorreggerla di continuo
affinch possa produrre i desiderati frutti. (Padre
Francesco Maria Denza: nelle raccomandazioni
proposte al primo Congresso Internazionale di
meteorologia tenutosi a Vienna nel 1873)

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