Nubi Chernobyl Zanella
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GUGLIELMO ZANELLA
acide. Per ciò che si riferisce più direttamente alla salute dell'uomo,
ormai non vi sono più dubbi sugli effetti negativi derivanti d a certi ti-
pi di inquinanti che incon~bono,ed in concentrazioni elevate, sulle
aree urbane e sulle zone industriali, dove si addensa una grande quan-
tità di popolazione (1). Tali conseguenze possono essere immediate o
iwificarsi a breve scadenza oppure nel lungo termine.
Particolare rilevanza per la salute dell'uomo è venuto a d assumere
negli ultimi tempi l'inquinamento radioattivo. La radioattività, si sa, P
diventata una inseparabile parte dell'ambiente sin d a quando laTerra
si è formata. Nella fig. 1 è riportata, ad esempio, la radiazione di fon-
do naturale per ciò che riguarda il nostro territorio. Ricordiamo che
essa può derivare dal cosmo che ci circonda, dal suolo che calpestia-
mo, ma anche dall'aria che respiriamo, dall'acqua che beviamo, dal ci-
bo che mangiamo, dalle case che abitiamo, ed è persino presente nel
nostro corpo. A questa radioattività naturale si è aggiunta in tempi re-
lativamente recenti la contaminazione radioattiva di origine antropica,
derivante dalle esplosioni in atmosfera ed anche sotterranee, per moti-
vi bellici o sperimentali, di ordigni nucleari, da rilasci nell'uso pacifico
dell'atomo per la produzione di energia, dall'uso di sostanze radioatti-
ve nella medicina, nell'industria, nella ricerca. Come avviene per gli in-
quinanti tradizionali », la pericolosità della contaminazione radioat ti-
((
(1) Sulla qualita della vita nelle città, b . G Zanella, 1986. Una rassegna degli aspetti salienti del cli-
ma urbano si trova in H.E. Laridsberg, 1981.
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L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO IGNORA I CONFINI
Dose regionale
m e d i a annua
(mrernfanno)
--
I I(; ? - CARI-F D E L TEMPO IN EUROPA ALLE ORE 12 UTC DEL 25 E DEL 26 APRILE 1986.
F m i c C Pvrsson, H . R h d r 1 L.E. D1 ti!-ici, lQRh
FIG. 3 - TOPOGRAFIA DEL LIVELLO ISOBARICO DI 850 hPa ALLE ORE 00 UTC DEL 26 APRILE 1986
(altezza media circa 1500 m).
Le linee tratteggiate indicano la velocità dei venti in mlsec.
Fonte: A.L. Savolainen e altri, 1986 (ridisegnata).
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(2) Nella ricostruzione delle prime fasi della diffusione e del trasporto del materiale radioattivo
emesso e stato utilizzato in questo studio, oltre all'ampia e ben documentata relazione predisposta
dall'istituto Svedese di Meteorologia e Idrologia (C. Persson, H. Rodhe e L.E. De Geer, 1986). anche
l'interessante lavoro curato dall'Istituto Meteorologico Finlandese: A.L. Savolainen e altri. 1986.
Nel rapporto presentato dalle autoriia sovietiche all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomi-
ca (IAEA) di Vienna (USSR State Committeeon the Utilization of Atomic Energy, 1986) viene fatto
qualche accenno alla quota raggiunta dal pennacchio. Per il giorno 27 aprile, ad esempio, viene indi-
cata una quota massima di 1200 m, ma questo valore è probabilmente riferito alle ore diurne, quando
le condizioni meteorologiche erano favorevoli ai moti ascendenti. Lo stesso calore prodotto nelle di-
sintegrazioni radioattive avvenute all'interno della nube può teoricamente aver provocato un innalza-
mento del pennacchio; tuttavia la quantità di calore emesso in questo processo non dovrebbe aver
raggiunto valori tali da esercitare una significativa influenza.
(3) Le precipitazioni possono catturare le particelle sospese nell'aria, direttamente durante i pro-
cessi che portano alla loro formazione (catture in nube) oppure durante la loro caduta (cattura sotto
nube). Il deposito umido al suolo in conseguenza della cattura in nube o sotto nube è tanto maggiore
quanto più intense sono le piogge, mentre il depositu secco, che si verifica per gravità o per impatto
diretto delle particelle con il terreno e con la vegetazione, è in genere una frazione molto piccola del-
la concentrazione in aria dei contaminanti. In prima approssimazione il valore del rapporto tra depo-
sito umido e deposito secco, in un dato intervallo di tempo, è pari a cento volte la quantità di pioggia
caduta espressa in mm. Pertanio, una pioggia di 1 millimetro su una zona può far aumentare fino a
cento volte il deposito al suolo rispetto ad una zona limitrofa dove non ha piovuto. a parità di concen-
trazione nell'aria di contaminanti nelle due zone messe a confronto.
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carte del tempo e dei campi del vento previsti nel brevc e nel medio
termine i meteorologi hanno tracciato giorno per giorno le traiettorie
che presumibilmente avrebbe seguito la nube radioattiva con indica-
zioni quindi delle aree geografiche di v o l ~ ain volta interessate poten-
zialmente dalla contaminazione. Inoltre, tenendo conto delle diverse
ipotesi sull'altezza raggiunta dal pennacchio radioattivo, queste traiet-
torie sono state Lracciate a varie quote comprese generalmente Lra i
750 e i 3000 m. In questi giorni, di valido aiulo per i meteorologi sono
state le informazioni fornite dall'European Center foi- Medium Range
(4) Per ciò che riguarda il nostro paese, trramenie puriiuali sono siaie Ir infoi-mazioni forriiie dal
Servizio Metrorologico dell'Aei~onauticaMilitare Italiana (F. Falcorir, 1986).
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FIG. 4 - TRAIETTORIE CALCOLATE DEL TRASPOKT'O, NEI VARI TEMPI (UTC) E ALLE VARIE
QUOTE, DELLA PRIMA EMISSIONE.
Fontr: C. Prr-ason, H. Rodhr r L.E. Dc Gccr. 1986 (ridisegnata).
ne, è pur vero che le misurazioni fatte nelle varie regioni d'Europa del-
la concentrazione nell'aria, nell'acqua caduta e sul suolo di radionucli-
di hanno poi dato risultati che sono in buona parte concordanti con le
informazioni e le previsioni fornite dai meteorologi (5). E da aggiunge-
(5) A proposito delle misure della radioattività, dopo Cernobyl' è emersa la questione relativa ai
sistemi di rilevamento dei dati dal momento che sulla loro affidabililà ed attendibilità molto si è di-
scusso in quei giorni. Ebbene, l'esperienza acquisita impone in effetti la necessità di organizzare in
ogni paese una rete di stazioni di monitoraggio, sia per ciò che riguarda l'inquinamento dell'aria che
quello del suolo, più capillare, geograficamente meglio distribuita e che uiilizzi metodologie di anali-
si omogenee e uniformi.
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(6) Corn'è noto, i l processo di fumigazioneconsiste nel fatto che un pennacchio di fumo trasporra-
io entro uno strato d'aria stabile ad una certa altezza tende a scendere rapidamenre verso il suolo a
causa del rimescolamento che si produce quando lo strato d'aria viene a coniatto w n un'area di in-
stabilità. Il giorno 27 aprile, mentre la stratificazione dell'aria risultava stabile sopra il Baltico, che
mostrava una temperatura superficiale molto bassa (circa 2'). come capita di norma in questo perio-
do dell'anno, era instabile invece sopra la parte sudarientale della Svezia. con una turbolenza che
raggiungeva i 1000 m di quota, Secondo gli esperti svedesi. con tale situazione vi erano in quell'area
condizioni favorevoli per un processo di fumigazione della nube radioattiva.
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(7) La pesante contaminazione vihita dalla Svezia ha destato una viva preoccupazione nelle auto-
rità locali, che hanno usato i iai-i m r / / i di comunicazione di massa per informare la popolazione,
compresi gli immigrati stranier-i. sui iiiudi di comportamento da attuare in quella circostanza. S i ve-
da, ad esempio, l'edizione italiana del bollettino diffuso in dodici lingue diverse tra gli stranieri pre-
senti in Svezia: (Dipartimento Sicurezza e Protezione Nucleare Svedese. 1986).
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(8) I dati sono siaii loimiti dal CRTN dell'ENEL di Milano, che qui vivamente ringrazio per la pre-
7.iosa collaborazione prestata nella stesura anche di alire parti del presente studio.
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iltitudine
Localirà
(m)
Svizzera
Payerne
Zurigo
Ginevra
Vaduz (Liecht.)
Baviera
Ulm
Monaco
Costanza
Zugspitze
Austria
Landeck
Innsbruck
Brennero
Sonnblick
Salisburgo
Linz
Mariazell
Vienna
Villacheralpe
Klagenfuri
Graz
Ungheria
Szombathely
Gyor
Budapest
Kesathely
Siofok
Baja
Iugoslavia
Lubiana
Maribor
Portorose
Fiume
Zagabria
Slavonski
Bihac
Zara
Sarajevo
"Dato incompleto
dal reattore esploso nel periodo 26 aprile-5 maggio 1986, ci pare op-
portuno aggiungere qualche altra considerazione. Come risulta dalla
fig. 13, gli esperti ritengono che la contaminazione della Svezia e della
Finlandia e quella dei paesi delllEuropa centrale, quella cioè provocata
dalle emissioni dei primi due giorni e di cui nella figura in esame è
tracciata schematicamente l'area di diffusione, domini la situazione
dell'esposizione nel nostro continente. La contaminazione rilevata in
altre regioni è relativamente secondaria, poiché dovuta a processi di
dispersione operati da masse d'aria contenenti materiale radioattivo in
circolazione da almeno cinque giorni a partire dal momento del suo ri-
lascio. È il caso, ad esempio, di paesi come la Danimarca, gli Stati del
BeNeLux e la Gran Bretagna che, sebbene non interessati direttamen-
te da nessuna delle traiettorie seguite dalla nube radioattiva, sono sta-
ti in parte contaminati. Nel caso della Penisola Iberica, in particolare,
la dominanza persistente in questa regione dei venti occidentali o me-
ridionali ha invece preservato il territorio da ogni contaminazione.
Un'ultima annotazione riguarda l'andamento cronologico della
quantità e della qualità delle sostanze radioattive emesse dal reattore
dal momento della sua esplosione fino al 6 maggio. Un ragguaglio a
questo proposito è stato fornito dalle autorità sovietiche nel Rapporto
presentato a Vienna alllAgenzia Internazionale per l'Energia Atomicz
(IAEA) nell'agosto del 1986 e citato nella nota 2. Come risulta dagli
GUGLIELMO ZANELLA
FIG. 13 DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI VALORI DI PICCO PER L'ESPOSIZIONE ESTERNA (in
-
~Rih).
Le linee iratirggiatr i-appi-esentano le Lraiettorie delle emissioni del 26 e del 27 aprile.
Fonte: World Healih O r g a r ~ i ~ a i i o n1986.
.
istogramrni della fig. 14, che abbiamo ti-atto da questo rapporto, all'at-
to dell'esplosione e durante le prime 24 ore si è avuto un rilascio pari
a circa 0,80 EBq, esclusi i gas inerti. I1 minor rilascio si è avuto, se-
condo le stime degli esper-ti sovietici, nell'ultirno giorno di aprile e nel
primo giorno di maggio, rnentr-e due massimi secondari si sono verifi-
cati i l 3 ed il 5 maggio.
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EBq
totale
FIG. 15 - CARTA ISOBARICA E 1SOBARlCA RELATIVA ALLE ORE 12 UTC DEL 30 APRILE.
Fonie. S e r v Meteorol. dell'Aeron. Mil., Roma.
vestite. Secondo i risultati di uno studio del CRTN delllENEL (9), l'af-
flusso della contaminazione sulla Padania è stato dominato da fenome-
ni catabatici (la bora nel Friuli-Venezia Giulia e nel Veneto, i l fohn nel-
le Alpi Centrali e in Lombardia) generati dalla diversa densità dell'aria
sopra e sottovento alla catena alpina. L'aff1uss.o di aria contaminata ha
raggiunto la sua massima intensità nella notte tra i l l o ed i l 2 maggio
ed ha interessato particolarmente le zone dell'arco alpino, la pianura
veneta e lombarda, ma anche altre regioni. Nelle immagini del ME-
TEOSAT (figg. 16-17-18)è illustrata, per i giorni 1, 2 e 3 maggio, la distri-
buzione, alle ore indicate, della nuvolosità sul nostro territorio e nelle
altre regioni europee, nonché lo spostamento verso est della depressio-
ne sul Mediterraneo e l'avanzamento verso ovest di una perturbazione
atlantica.
Secondo uno studio fondato sui dati raccolti dalla rete di monito-
raggio e di controllo della radioattività atmosferica in Italia e condot-
to congiuntamente dalllIstituto di Fisica delllAtmosfera del CNR e dal
(9) P. Bo~ielli,N . Tronci e B. Villone, 1987. Lo scenario meteorologico che ha Fatto da sfondo nel
nostro paese all'episodio d'inquinamento radioattivo è stato ricostruito, a scale diverse in altri studi
(ad es.. ENEA, 1986; G. Simonini. 1986; G. Zanrlla, 1987).
FIG. 17 - IMMAGINI METEOSAT NELL'INFRAROSSO ALLE ORE 9 E 18 UTC DEL 2 MAGGIO
FIG. 18 - IMMAGINI METEOSAT NELL'INFRAROSSO ALLE ORE 9 E 18 UTC DEL 3 MAGGIO
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3-
-
i
-
2 -
L ' Pallanza
Verona
M C Angelo
O I 1 I I I L -
O 1000 2000 3000m
FIG. 1 9 - ANDAMENTO D E I PICCHI DI CONCENTRAZIONE DELLA K D I O A T T I V I T A D E L L ' A K I
PER ALCUKF, LOCALITÀ ITALIANE IK FUNZIONE DF.LI.4 LORO QUOTA.
Foiire: M. Culacino e d i r i , 1987 (ridisigriaia).
Località
Alpi Orientali
Tarvisio
tbbbiaco
Passo Rolle
S. Valentino
Bolzano
M. Paganella
Alpi Cenrr. e Occidenr.
Boazzo (Lago)
Sellero (S. Fiorano)
Carona
Lanzada
Poschiavo
Mesocco
Airolo
Torino Bric
Aosta
Pianura venera e lombarda
orienr., Emilia-Romaena
Trieste
Udine Rivolto
Treviso Istriana
Venezia Tessera
Padova
Vicenza
Verona Villafranca
Brescia
Bergamo
Piacenza
Parma
Bologna
Ferrara
Cervia
Rirnini
Regione dei laghi
Corno
Monte Bisbino
Cernobbio
Mese
Ardenno
Pedesina
Milano Malpensa
Ispra
Ponte Trrsa
Lugano
Creva (Luino)
Locarno
Pianura lombarda
occideni., Piemonie
Milano Linate
Cesano Maderno
Cassano d'Adda
Tavazzano
Turbigo
Novara
Novi Ligure
Mondovi
Torino
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1986. Ampio spazio ai vari aspetti dell'incidente di Cernobyl' è stato dedicato dal Notiziario dell'E-
NEA. "Energia e Innovazione., a partire dal n. 5-6, 1986. Infine, per ciò che riguarda in particolare le
conseguenze nel lungo termine della contaminazione radioattiva nell'ecosistema marino si veda I'edi-
toriale apparso in una rivista specializzata sull'inquinamento del mare: M.H. Depledge, 1986).
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( 1 3 ) La Cladonia rangiferina, il lichene alimento preferito dalle renne, sembra in effetti fatto ap-
posta. data la sua struttura, per trattenere una grande quantità di radionuclidi. Ancor più elevato e il
potere assorbente del muschio, chiamato localmente nlaven. che nasce e si sviluppa sulle superfici
rocciose, rivestendole di chiazze variopinte. Questi vegetali, 'detti ~ c r o s t o s ia~motivo
~ del loro tallo la-
minare, non sono alimentati dal suolo brnsi dall'aria che filtrano trattenendone il nutrimento, I'umi-
dita e tutte le impurità. Quando piove, questi muschi si trasformano in vere e proprie spugne. per cui
l'effetto filtrante viene ulteriormente accresciuto. La presenza nell'aria di radionuclidi li ha quindi
-caricati. in modo elevatissimo di radioattività. Su questo argomento si veda A. Vignoli, 1987.
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BIBLIOGRAFIA
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