Obras de Lucio Fontana

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Lucio Fontana

Opere

Lucio Fontana

Scultura spaziale, 1947


bronzo
5950 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

118

119

Lucio Fontana

Attenzione
esatto cos
ruotato 90

Concetto spaziale, 1950


latta
74,564 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

120

121

Lucio Fontana

Concetto spaziale. Struttura al neon


per la IX Triennale di Milano, 1951
ricostruzione, neon tubo in cristallo di 18 mm,
lunghezza 100 m luce 6500 K
Milano, Fondazione Lucio Fontana

122

123

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1956


pastelli su tela
6581 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

124

125

Lucio Fontana

Attenzione
esatto cos
ruotato -90

Concetto spaziale, 1957


olio, tecnica mista e lustrini su tela,
forme gialle su fondo nero
8581 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

126

127

Lucio Fontana

Concetto spaziale. Forma, 1957


aniline e collage su tela, verde, giallo,
bruno
149150 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

128

129

Lucio Fontana

Attenzione
esatto cos
ruotato 180

Concetto spaziale. Forma, 1957


aniline e collage su tela, rosso-viola,
chiaro e scuro
150150 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

130

131

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1957


olio, tecnica mista e lustrini su tela,
fondo nero
7260 cm
Italia, collezione privata

132

133

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1958


ferro
altezza 243 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

134

135

Lucio Fontana

Concetto spaziale. Attese, 1958


aniline, tagli e buchi su tela, blu
100130 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

136

137

Lucio Fontana

Concetto spaziale. Natura, 1959


terracotta con taglio
503413 cm
49348 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

138

139

Lucio Fontana

Attenzione
esatto cos
ruotato 90

Concetto spaziale. Natura, 1959


terracotta con taglio
642915 cm
632815 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

140

141

Lucio Fontana

Attenzione
esatto cos
ruotato 90

Concetto spaziale. Attese, 1959


idropittura e olio su tela, forma
oro su fondo nero e bianco
81100 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

142

143

Lucio Fontana

Attenzione
esatto cos
capovolta

Concetto spaziale. Attesa, 1959


olio su tela, forma argento su fondo
naturale
126100 cm
Italia, collezione privata

144

145

Lucio Fontana

Concetto spaziale. Natura, 1959-1960


bronzo, esemplare 0/3
diametro 60 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

146

147

Lucio Fontana

Concetto spaziale. Natura, 1959-1960


bronzo, esemplare 0/3
diametro 55 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

148

149

Lucio Fontana

Concetto spaziale. Natura, 1959-1960


bronzo, esemplare 0/3
diametro 75 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

150

151

Lucio Fontana

Concetto spaziale. I Quanta, 1960


idropittura, buchi e tagli su tela, rosso
nove elementi
Milano, Fondazione Lucio Fontana

152

153

Lucio Fontana

Attenzione
esatto cos
ruotato 90

Concetto spaziale. Venice Moon, 1961


acrilico e tagli su tela, argento
150150 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

154

155

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1962


olio, squarci e graffiti su tela, rosa
146114 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

156

157

Lucio Fontana

Concetto spaziale. Teatrino, 1964


idropittura e taglio su tela, rosso e
legno laccato bianco
83,562,5 cm
Italia, collezione privata

158

159

Lucio Fontana

Attenzione
esatto cos
capovolta e ruotato 90

Concetto spaziale. Teatrino, 1965


idropittura su tela, nero e legno laccato
nero
175175 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

160

161

Lucio Fontana

Attenzione
MANCA NUOVA IMMAGINE IN SOSTITUZIONE A QUESTA

Concetto spaziale. Teatrino, 1965


idropittura su tela, bianco e legno
laccato bianco
155155 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

162

163

Lucio Fontana

Concetto spaziale. Attese, 1966


idropittura su tela, bianco
146114 cm
Italia, collezione privata

164

165

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1967


metallo laccato e tagli, nero su
supporto treppiedi incorporato
9177 cm, altezza totale con treppiedi
200 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

166

167

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1967


metallo laccato e buchi, nero su
supporto ad asta incorporato
20014 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

168

169

Disegni e guaches

Lucio Fontana

Studio per scultura (inverno), 1948


matita, inchiostro e tempera su carta,
nero, oro e verde
4833,6 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

172

173

Lucio Fontana

Studio per scultura (autunno), 1948


matita, inchiostro e tempera su carta,
nero, oro e verde
4833 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

174

175

Lucio Fontana

Studio per scultura (primavera), 1948


matita, inchiostro e tempera su carta,
nero, oro e verde
4834 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

176

177

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1950


gouache su carta intelata,
blu e argento
4833 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

178

179

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1950


gouache su carta intelata, nero e oro
4833 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

180

181

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1950


gouache su carta intelata, rosa e oro
4833 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

182

183

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1950


gouache su carta intelata, rosso e oro
4833 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

184

185

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1950


gouache su carta intelata,
blu e argento
4833 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

186

187

Lucio Fontana

Concetto spaziale, 1950


gouache su carta intelata,
oro e argento
4833 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

188

189

Lucio Fontana

Concetto spaziale. IX Triennale, 1951


china su carta
2923 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

190

191

Lucio Fontana

Concetto spaziale. IX Triennale, 1951


china nera e acquerello giallo
2933 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

192

193

Lucio Fontana

New York a mezzogiorno, 1961


biro nera su carta
2821,5 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

194

195

Lucio Fontana

New York a mezzanotte - Le cateratte


di notte, 1961
biro nera su carta
2821,5 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

196

197

Lucio Fontana

Ponte di Brooklin di notte, 1961


biro blu su carta
21,528 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

198

199

Lucio Fontana

Pianta di New York di notte, 1961


biro nera su carta
21,628 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

200

201

Lucio Fontana

Cateratte a New York, 1961


biro blu su carta
2821,5 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

202

203

Lucio Fontana

New York di notte dal grattacielo, 1961


biro nera su carta
21,528 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

204

205

Lucio Fontana

Attenzione
esatto cos
ruotato 90

Concetto spaziale, 1965


strappi e graffiti su carta assorbente
bianca
47,541,5 cm
Milano, Fondazione Lucio Fontana

206

207

Apparati

Opere in mostra e in catalogo

Alberto Burri
OPERE
Catrame, 1949,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 26
Nero, 1951,
Citt di Castello (Perugia), collezione
privata, p. 28
Rosso, 1952,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 30
Gobbo bianco, 1952,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 32
Sacco, 1952,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 34
Nero SC 3, 1954,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 36
Combustione legno, 1955,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 38
Ferro SP 4, 1959,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 40
Nero Plastica, 1961,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 42
Rosso Plastica, 1962,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 44
Plastica, 1962,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 46
Bianco Plastica CN 2, 1966,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 48
210

Cellotex, 1969,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 50
Bianco Nero Cellotex, 1969,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 52
Nero, 1972,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 54
Cretto, 1973,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 56
Cretto, 1974,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 58
Cellotex, 1978,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 60
Cellotex, 1979,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 62
Cellotex, 1979,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 64
Cellotex, 1979,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 66
Plastico del Cretto di Gibellina, 1984,
Comune di Gibellina, p. 68
Nero S. Vitale 2, 1988,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 70
Nero e Oro, 1993,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 72
Nero e Oro, 1993,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 74

Cretto Nero Oro, 1994,


Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, p. 76
OPERA GRAFICA
Cellotex, 1992,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, pp. 80-84
Nero e Oro, 1993,
Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, pp. 86-104
Il Viaggio, 1978,
bozzeti, Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, pp. 106-107
Orti, 1980,
bozzeti, Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, pp. 108-109
Sestante, 1982,
bozzeti, Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, pp. 110-111
Annottarsi, 1984-1985,
bozzeti, Citt di Castello (Perugia),
Fondazione Palazzo Albizzini
Collezione Burri, pp. 112-113

Le opere in mostra non provengono dalle


due esposizioni permanenti ordinate da
Burri a Citt di Castello, ma dal lascito che
il Pittore ha indicato per realizzare mostre
in altre istituzioni.

Lucio Fontana
OPERE
Scultura spaziale, 1947,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 118
Concetto spaziale, 1950,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 120
Struttura al neon per la IX Triennale
di Milano, 1951,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 122
Concetto spaziale, 1956,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 124
Concetto spaziale, 1957,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 126
Concetto spaziale. Forma, 1957,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 128
Concetto spaziale. Forma, 1957,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 130
Concetto spaziale, 1957,
Italia, collezione privata, 132
Concetto spaziale, 1958,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 134
Concetto spaziale. Attese, 1958,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 136
Concetto spaziale. Natura, 1959,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 138
Concetto spaziale. Natura, 1959,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 138
Concetto spaziale. Natura, 1959,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 140
Concetto spaziale. Natura, 1959,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 140
Concetto spaziale. Attese, 1959,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 142
Concetto spaziale. Attesa, 1959,
Italia, collezione privata, p. 144

Concetto spaziale. Natura, 1959-1960,


Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 146
Concetto spaziale. Natura, 1959-1960,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 148
Concetto spaziale. Natura, 1959-1960,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 150
Concetto spaziale. I Quanta, 1960,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 152
Concetto spaziale. Venice Moon, 1961,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 154
Concetto spaziale, 1962,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 156
Concetto spaziale. Teatrino, 1964,
Italia, collezione privata, p. 158
Concetto spaziale. Teatrino, 1965,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 160
Concetto spaziale. Teatrino, 1965,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 162
Concetto spaziale. Attese, 1966,
Italia, collezione privata, p. 164
Concetto spaziale, 1967,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 166
Concetto spaziale, 1967,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 168
DISEGNI E GOUACHES
Studio per scultura (inverno), 1948,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 172
Studio per scultura (autunno), 1948,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 174
Studio per scultura (primavera), 1948,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 176
Concetto spaziale, 1950, Milano,
Fondazione Lucio Fontana, p. 178
Concetto spaziale, 1950,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 180

Concetto spaziale, 1950,


Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 182
Concetto spaziale, 1950,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 184
Concetto spaziale, 1950,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 186
Concetto spaziale, 1950,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 188
Concetto spaziale. IX Triennale, 1951,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 190
Concetto spaziale. IX Triennale, 1951,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 192
New York a mezzogiorno, 1961,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 194
New York a mezzanotte - Le cateratte
di notte, 1961, Milano, Fondazione
Lucio Fontana, p. 196
Ponte di Brooklin di notte, 1961,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 198
Pianta di New York di notte, 1961,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 200
Cateratte a New York, 1961,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 202
New York di notte dal grattacielo, 1961,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 204
Concetto spaziale, 1965,
Milano, Fondazione Lucio Fontana,
p. 206

211

Alberto Burri
biografia

Le parole non significano niente per


me, esse parlano intorno alla pittura.
Ci che voglio esprimere appare nella
pittura
Alberto Burri

Alberto Burri, fine anni


settanta, Archivio
Fotografico Fondazione
Palazzo Albizzini Collezione
Burri, Citt di Castello
(Perugia)
212

Alberto Burri nasce a Citt di Castello


(Perugia) il 12 marzo 1915.
Si laurea in medicina nel 1940. Quale
ufficiale medico fatto prigioniero
degli alleati in Tunisia nel 1943 e viene
inviato nel campo di Hereford, Texas.
Qui comincia a dipingere. stupefacente pensare che nel momento pi
buio e doloroso della vita, quando si
pensa di non avere scampo, si possa
rinascere a nuova vita scoprendo un
lato di noi che forse in altre condizioni
non avremmo mai espresso.
Tornato in Italia nel 1946, dove trova
un paese in disfatta, irrimediabilmente
povero, in soggezione e inferiorit
rispetto a chi lo aveva soccorso, si stabilisce a Roma e si dedica alla pittura.
Nel 1947 e nel 1948 tiene le prime personali a Roma (Galleria La Margherita).
Sempre nel 1947 un amico lo convince
a partecipare al premio nazionale di
pittura intitolato Citt di Perugia,
dove arriva al secondo posto con un
dipinto ancora figurativo, nel quale la
composizione essenziale denota gi il
suo interesse per la materia colorante
stesa, con notevole spessore, su una
tela dalla trama molto evidente.
Dal 1950 assumono rilievo i Sacchi,
fino a predominare nelle mostre personali che, dopo Roma, si tengono anche
in varie citt americane ed europee:

Chicago, New York, Colorado Springs,


Oakland, Seattle, San Paolo, Parigi,
Milano, Bologna, Torino, Pittsburgh,
Buffalo, San Francisco.
Nel 1951 partecipa, con Ballocco,
Capogrossi e Colla, alla fondazione del
gruppo Origine e, lanno successivo,
espone Neri e Muffe alla Galleria dellObelisco. Fin dallinizio della sua carriera, lartista evita sempre di spiegare la propria pittura, sostenendo che
un fatto visivo non pu essere reso
comprensibile attraverso le parole.
Al volgere del sesto decennio, nei successivi appuntamenti con il pubblico
(Venezia, Roma, Londra, New York,
Bruxelles, Krefeld, Vienna, Kassel)
appaiono i Legni, le Combustioni, i
Ferri. Agli inizi degli anni sessanta si
segnalano, in successione ravvicinata,
a Parigi, Roma, LAquila, Livorno, e
quindi a Houston, Minneapolis, Buffalo, Pasadena, le prime ricapitolazioni
antologiche che, con il nuovo contributo delle Plastiche, diverranno vere e
proprie retrospettive storiche a Darmstadt, Rotterdam, Torino e Parigi
(1967-1972).
Gli anni settanta registrano una progressiva rarefazione dei mezzi tecnici e
formali verso soluzioni monumentali,
dai Cretti (terre e vinavil) ai Cellotex
(compressi per uso industriale), mentre
si susseguono le retrospettive storiche: Assisi, Roma, Lisbona, Madrid,
Los Angeles, San Antonio, Milwaukee,
New York, Napoli. Successivamente
Burri realizza complessi organismi
ciclici, a struttura polifonica. Il primo
Il Viaggio, presentato a Citt di Castello nel 1979 e passato lanno successivo a Monaco di Baviera; si susseguono poi Orti a Firenze nello stesso 1980,
Sestante a Venezia (1983) e Annottarsi
(1985 e 1986), la cui presentazione inizia a Roma per poi toccare varie citt
europee. Nel 1984, per inaugurare lattivit di Brera nel settore del contemporaneo, Milano ospita una esaustiva
mostra di Burri.

La fortuna del pittore si intreccia da un


lato, strettamente, con le reazioni-contrasto relative alla divulgazione della
sua opera sempre in rapporto a una
diversa evoluzione del gusto secondo
la cultura di fondo dei vari paesi europei e americani , dallaltro con le
approssimazioni e i tentativi della critica di rapportarne il significato e le
motivazioni alle pseudo-categorie
divulgate di uso internazionale: art
brut, informale, concettuale, eccetera.
In questa logica, i quotidiani e i periodici dinformazione finiscono per registrare, dagli anni cinquanta a oggi,
unesemplare mutazione del gusto di
massa, dalla ripulsa scandalizzata alla
accettazione curiosa, motivata e
allesaltazione acritica. In concreto la
linea portante della lettura analitica
passa sostanzialmente attraverso i
testi sollecitati dalle mostre e attraverso i saggi ospitati da riviste specializzate. significativo che le prime assonanze siano venute da voci di poeti
(Libero De Libero, Leonardo Sinisgalli,
Emilio Villa, James Johnson Sweeney).
Sweeney, allora direttore del Solomon
Guggenheim Museum di New York,
dopo aver accolto lopera di Burri in
una sezione del museo (Younger European Painters, New York, 2 dicembre
1953 - 21 febbraio 1954), ne illustra il
lavoro in un importante saggio monografico, lo presenta alla VII Quadriennale di Roma nello stesso anno e vi
ritorna con appassionata e lucida partecipazione in occasione della mostra
itinerante del 1957-1958 (Paintings by
Alberto Burri, Carnegie Institute, Pittsburgh, 1957) e della Biennale Veneziana del 1958. Nel 1958, quando Palma Bucarelli, direttrice della Galleria
dArte Moderna di Roma, decide di
esporre e in seguito acquisire Grande
bianco, lopera di Burri del 1952, un
autorevole rappresentante del partito
comunista promuove uninterpellanza
parlamentare in cui, disapprovando
aspramente liniziativa, definisce lope-

ra unindegna sozzura. Saranno


sempre esponenti della critica internazionale a seguire il processo espositivo
e divulgativo dellopera di Burri (tra gli
altri James Byrnes, Michel Tapi,
Andr Pieyre de Mandiargues, Egon
Vietta, Paul Wember, Herbert Read),
mentre gli italiani sembrano accorgersi
di questo outsider nel momento stesso
in cui se ne verifica laccettazione
accademica nellambito del museo e
nelle rappresentative dellarte attuale. Pagine appassionate gli dedica
Arcangeli; Argan ne presenta la prima
retrospettiva di Bruxelles del 1959 e la
personale alla XXX Biennale di Venezia
(1960), mentre i primi approfondimenti
storici sono di Calvesi e di Crispolti. Gli
anni sessanta vedono convergere sullartista attenzioni e consensi improntati a svariate giustificazioni critiche e
metodologiche, nel tentativo di inquadrare, in sistemi generali, le motivazioni contenutistiche e formali. Si segnala
lapporto di Brandi, culminato, dopo la
presentazione di una mostra nel 1962,
in unampia e documentatissima
monografia. Dopo quella sintesi ufficiale e nuove stimolanti prospettive di
indagine proposte da Calvesi, saranno
ancora le esposizioni, tematiche o
retrospettive, a stimolare il lavoro esegetico degli ultimi due decenni, dal
contributo, ancora una volta, di Sweeney (Houston, 1963) alla retrospettiva
storica di Brera e alle personali in varie
citt europee. Nel 1973 Burri riceve
dallAccademia Nazionale dei Lincei il
Premio Feltrinelli per la Grafica, con la
seguente motivazione: per la qualit e
linvenzione pur nellapparente semplicit, di una grafica realizzata con mezzi modernissimi, che si integra perfettamente alla pittura dellartista, di cui
costituisce non gi un aspetto collaterale, ma quasi una vivificazione che
accoppia il rigore estremo a una purezza espressiva incomparabile. Lartista
devolve il premio a favore del restauro,
nelloratorio di San Crescentino a Mor-

ra (Citt di Castello), del ciclo di affreschi di Luca Signorelli.


Fin dagli anni sessanta il pittore aveva
manifestato il desiderio di donare un
consistente numero di opere alla propria citt natale a condizione che fosse
messo a disposizione uno spazio da lui
ritenuto adeguato allo scopo; intende
realizzare in vita ci che per molti artisti viene fatto da altri solo dopo la loro
scomparsa. Desidera scegliere il luogo, selezionare le opere, curarne personalmente lallestimento. La scelta
cade su Palazzo Albizzini, un palazzo
nobiliare della fine del XV secolo; nel
1978 viene istituita la Fondazione
Palazzo Albizzini Collezione Burri: a
Citt di Castello dal 1981 sono cos
esposte in permanenza a Palazzo
Albizzini centotrenta opere, omaggio di
Burri alla sua citt.
Nel 1989 la Fondazione Palazzo Albizzini acquisisce gli ex Seccatoi del
Tabacco, complesso di capannoni
industriali attivi fino agli anni sessanta.
Queste architetture irripetibili, di insolita grandezza, completamente dipinte
di nero allesterno per desiderio di Burri, sono state cos trasformate in una
gigantesca scultura, contenitore ideale
per i grandi cicli pittorici come Il Viaggio, Annottarsi, Rosso e Nero, Non
Ama il Nero e altri. Leccezionalit di
questa realt museale che pu essere considerata lultima straordinaria
creazione dellartista. Queste e altre
numerose opere, tra cui le tre sculture
Grande Ferro Sestante, Grande Ferro
K, Ferro U, collocate allingresso degli
ex Seccatoi del Tabacco, sono state
donate dallartista a Citt di Castello
per completare il primo nucleo collocato a Palazzo Albizzini. Nel 1990 la Fondazione Palazzo Albizzini pubblica un
amplissimo volume con la documentazione relativa a circa 2000 opere dellartista (Burri contributi al Catalogo
Sistematico). Sempre nel 1990, la Galleria Sapone di Nizza espone alla
F.I.A.C. di Parigi una serie di Cellotex.

Nel 1991 una grande retrospettiva,


organizzata dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna, allestita a Palazzo
Pepoli Campogrande, ove vengono
esposte per la prima volta le opere di
piccolissimo formato. Contemporaneamente il castello di Rivoli presenta
venti Cellotex inediti. Sempre nel 1991
Burri espone alla Mixografia Gallery di
Los Angeles. Nel 1992 viene presentato al pubblico il ciclo Metamorfotex agli
ex Seccatoi del Tabacco di Citt di
Castello e con loccasione la Fondazione Palazzo Albizzini ne presenta il
catalogo con bibliografia aggiornata.
Nello stesso anno nuovamente la Galleria Sapone di Nizza propone opere di
Burri alla F.I.A.C. di Parigi al Grand
Palais, questa volta con quadri dal
1949 al 1992; la Galleria delle Arti di
Citt di Castello ospita una mostra di
grafica. Nel 1993 presso gli ex Seccatoi del Tabacco viene aperto al pubblico un nuovo ciclo, dal titolo Il Nero e
lOro, che consta di dieci Cellotex. Nello stesso anno viene realizzata per
Faenza unopera in ceramica di grandi
dimensioni, che porta lo stesso titolo
Il Nero e lOro , dono dellartista alla
citt. Nel 1994 Burri partecipa alla
mostra The Italian Metamorphosis
1943-1968 presso il Guggenheim
Museum di New York. Dall11 maggio
al 31 giugno 1994 presso la Pinacoteca Nazionale di Atene viene presentato il ciclo Burri il Polittico di Atene,
Architetture con Cactus. Il 10 dicembre 1994 viene celebrata la donazione
di Burri agli Uffizi di Firenze, che comprende un quadro Bianco Nero del
1969 e tre serie di grafiche datate
1993-1994.
Alberto Burri muore a Nizza il 13 febbraio 1995.

213

Lucio Fontana
biografia

Le idee non si rifiutano, germinano


nella societ, poi pensatori e artisti
le esprimono
dal Manifiesto Blanco,
Buenos Aires, 1946

Lucio Fontana in una foto


insolita e piena di charme,
1964, Foto Mario Bardini,
Finale Ligure
214

Lucio Fontana nasce in Argentina, a


Rosario di Santa F, il 19 febbraio
1899. Il padre Luigi, italiano, trasferitosi in Argentina da una decina danni,
scultore e la madre, Lucia Bottino, di
origine italiana, attrice di teatro.
A sei anni, con il padre, viene a Milano
per frequentare le scuole. Gi nel 1910
inizia il suo apprendistato artistico nella bottega paterna. Si iscrive poi a una
scuola per maestri edili che lascia per
arruolarsi come volontario nella Prima
Guerra Mondiale. Ferito, congedato
con medaglia dargento al valore militare; riprende quindi gli studi e si diploma.
Nel 1921 torna in Argentina, a Rosario
di Santa F, e inizia la sua attivit di
scultore nella bottega del padre. Apre
poi un proprio studio. Tra il 1925 e il
1927 vince alcuni concorsi e realizza,
tra gli altri, il Monumento a Juana Blanco.
Torna a Milano nel 1928 per iscriversi,

come allievo di Adolfo Wildt, al primo


corso dellAccademia di Brera: a fine
anno promosso al quarto corso. Partecipa intanto a esposizioni e concorsi
in Italia, in Spagna e in Argentina. Nel
1930 conosce Teresita Rasini che
diventer sua moglie. Spaziando tra
figurativo e astratto, la sua scultura, sia
in terracotta sia in gesso, con o senza
colore, diventa pi libera e personale.
In quegli anni, importantissimi per la
sua ricerca artistica, sempre pi riconosciuta dai maggiori critici, da Argan
a Belli, Persico, Morosini, partecipa
alla Triennale di Milano, alla Biennale di
Venezia, alla Quadriennale di Roma;
espone pi volte alla Galleria del Milione, inizia lattivit di ceramista ad Albisola e, nel 1937, alla Manifattura di
Svres dove realizza alcune sculture di
piccolo formato che espone, e vende,
a Parigi. Intensa, gi in questo periodo,
la sua attivit con gli architetti pi
allavanguardia.
Allinizio del 1940 parte per Buenos
Aires, dove si stabilisce, lavora intensamente e vince vari concorsi di scultura. Professore di modellato alla
Scuola di Belle Arti, nel 1946 organizza
con altri una scuola darte privata:
lAccademia di Altamira che diventa un
importante centro di promozione culturale. proprio qui che, in contatto
con giovani artisti e intellettuali, elabora le teorie di ricerca artistica che portano alla pubblicazione del Manifiesto
Blanco.
Rientrato a Milano nellaprile del 1947,
Fontana fonda il Movimento spaziale
e, con altri artisti e intellettuali, pubblica il Primo manifesto dello spazialismo. Riprende lattivit di ceramista
ad Albisola e la collaborazione con gli
architetti. Lanno seguente vede luscita del Secondo manifesto dello spazialismo. Nel 1949 espone alla Galleria del Naviglio lAmbiente spaziale a
luce nera suscitando al tempo stesso
grande entusiasmo e scalpore.
Nello stesso anno nasce la sua inven-

Lucio Fontana con la moglie


Teresita, 1967, Foto Carlo
Cisventi, Milano

zione pi originale quando, forse spinto dalla sua origine di scultore, alla
ricerca di una terza dimensione realizza i primi quadri forando le tele.
Continua a essere invitato alle Biennali di Venezia, alle Triennali di Milano.
Nel 1950 esce il terzo manifesto spaziale Proposta per un regolamento.
Nel 1951, alla IX Triennale, dove per
primo usa il neon come forma darte,
legge il suo Manifesto tecnico dello
spazialismo. Partecipa poi al concorso indetto per la quinta porta del duomo di Milano vincendolo ex-aequo con
Minguzzi nel 1952. Nello stesso anno
firma con altri artisti il Manifesto del
movimento spaziale per la televisione
ed espone per la prima volta in modo
compiuto le sue opere spaziali alla
Galleria del Naviglio di Milano. Scatenando di nuovo entusiasmo e sgomento, oltre a forarle, Fontana dipinge ora
le tele, vi applica colore, inchiostri,
pastelli, collages, lustrini, frammenti di
vetro. ormai noto e apprezzato
anche allestero. Nel 1957, in una serie
di opere in carta telata, oltre ai buchi e
ai graffiti appaiono, appena accennati,
i tagli ai quali arriver compiutamente
lanno successivo: dalle tele a pi tagli,
colorate a velature, a quelle monocrome intitolate Concetto spaziale, Attesa.
Mostre e partecipazioni a manifestazioni internazionali si susseguono a ritmo sempre pi intenso: i musei, le gallerie e i collezionisti pi sensibili acquistano le sue opere. Uomo di grande
generosit, sempre pronto, anche

quando materialmente non ne aveva


ancora la possibilit, ad aiutare i giovani artisti, Fontana li incoraggia, ne
acquista le opere, fa loro dono delle
sue.
In quegli anni Fontana realizza, oltre a
sculture in ferro su gambo, una serie di
opere in terracotta, note come Nature:
sorta di sfere su cui interviene con larghi squarci o ferite a taglio; continua
anche a eseguire lavori in ceramica di
grande e di piccolo formato e a collaborare con i maggiori architetti per
opere di environment, denominate
Ambiente spaziale, in cui impiega la
luce come elemento innovativo,
secondo una tecnica ripresa poi da
altri artisti.
Negli anni sessanta, di ritorno da New
York, Fontana, ispirato dalle luci della
citt, realizza una serie di opere su
lastre di metallo. Si dedica poi a una
serie di dipinti ovali, a olio, tutti dello
stesso formato, monocromi e costellati di buchi, di squarci, a volte cosparsi
di lustrini, che chiama Fine di Dio. Lo
stesso tema si ritrova, nel 1967, in una
serie di ellissi in legno laccato a colori
squillanti, pezzi unici realizzati su suo
disegno. Tra il 1964 e il 1966 inventa i
Teatrini: cornici in legno sagomato e
laccato che racchiudono tele monocrome forate. Non abbandona per i
tagli, cui rimane fedele sino allultimo, e nel 1966, per la sua sala bianca,
con tele bianche segnate da un solo
taglio verticale, la giuria internazionale
della XXXIII Biennale di Venezia gli
assegna il primo premio per la pittura.
Lasciata Milano e trasferitosi a
Comabbio, paese dorigine della sua
famiglia di cui aveva restaurato la
vecchia casa colonica , muore il 7
settembre 1968.

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Silvana Editoriale Spa


via Margherita De Vizzi, 86
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Le riproduzioni, la stampa e la rilegatura
sono state eseguite presso lo stabilimento
Arti Grafiche Amilcare Pizzi Spa
Cinisello Balsamo, Milano
Finito di stampare
nel mese di novembre 2009

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