Ambrogio WP
Ambrogio WP
Ambrogio WP
forse 339-340
Morte
397
Venerato da
7 dicembre (cattolici)
7 dicembre (ortodossi)
Attributi
Incarichi ricoperti
Vescovo di Milano
Indice
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1 Biografia
1.1 Giovent
1.2 Incarichi pubblici e nomina a vescovo di Milano
1.3 Episcopato
1.3.1 Gli impegni pastorali
1.3.2 Politica ecclesiastica
1.3.3 Rapporti con la corte imperiale
2 Pensiero e opere
2.1 Esegesi
2.2 Morale e ascetismo
2.3 Societ e politica
2.4 Antigiudaismo
2.4.1 L'episodio di Callinicum
2.5 Mariologia
3 Milano e il rito ambrosiano
4 Sant'Ambrogio e il canto liturgico
5 Leggende su Sant'Ambrogio
6 Opere
6.1 Oratorie (esegetiche)
6.2 Morali (ascetiche)
6.3 Dogmatiche (sistematiche)
6.4 Catechetiche
6.5 Epistolario
6.6 Innografia
6.7 Altro
7 Note
8 Bibliografia
9 Voci correlate
10 Altri progetti
11 Collegamenti esterni
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Giovent[modifica | modifica wikitesto]
Destinato alla carriera amministrativa sulle orme del padre, dopo la sua
morte prematura frequent le migliori scuole di Roma, dove comp i
tradizionali studi del trivio e del quadrivio (impar il greco e studi diritto,
letteratura e retorica), partecipando poi alla vita pubblica della citt.
Nel 374, alla morte del vescovo ariano Aussenzio di Milano, il delicato
equilibrio tra le due fazioni sembr precipitare. Il biografo Paolino racconta
che Ambrogio, preoccupato di sedare il popolo in rivolta per la designazione
del nuovo vescovo, si rec in chiesa, dove all'improvviso si sarebbe sentita
Quale resistenza opposi per non essere ordinato! Alla fine, poich ero
costretto, chiesi almeno che l'ordinazione fosse ritardata. Ma non valse
sollevare eccezioni, prevalse la violenza fattami.
Nonostante, come scrisse pi tardi, si sentisse rapito a forza dai tribunali e
dalle insegne dell'amministrazione al sacerdozio[8], dopo la nomina a
vescovo, Ambrogio prese molto sul serio il suo incarico e si dedic ad
approfonditi studi biblici e teologici.
Quando divenne vescovo, adott uno stile di vita ascetico, elarg i suoi beni
ai poveri, donando i suoi possedimenti terrieri (eccetto il necessario per la
sorella Marcellina).
Ambrogio fece costruire varie basiliche, di cui quattro ai lati della citt,
quasi a formare un quadrato protettivo, probabilmente pensando alla forma
di una croce. Esse corrispondono alle attuali basiliche di San Nazaro (sul
decumano, presso la Porta Romana, allora era la Basilica Apostolorum), di
San Simpliciano (sulla parte opposta), di Sant'Ambrogio (collocata a
sud-ovest, era chiamata originariamente Basilica Martyrum in quanto
ospitava i corpi dei santi martiri Gervasio e Protasio rinvenuti da Ambrogio
stesso; accoglie oggi le spoglie del santo) e di San Dionigi.
Il ritrovamento dei corpi dei santi martiri Gervasio e Protasio narrato dallo
stesso Ambrogio, che ne attribuisce il merito ad un presagio, per il quale
egli fece scavare la terra davanti ai cancelli della basilica (oggi distrutta) dei
santi Felice e Nabore. Al ritrovamento dei corpi segu la loro traslazione
(secondo un rito importato dalla Chiesa orientale) nella Basilica Martyrum;
Chiese poi a Graziano di indire il concilio di Aquileia nel settembre del 381
per condannare due vescovi eretici, secondo i dettami dei vari concili
ecumenici ed anche secondo l'opinione del Papa e dei vescovi ortodossi.[11]
In questo concilio Ambrogio si pronunci contro l'arianesimo.
Ambrogio influ anche sulla politica religiosa di Teodosio I. Nel 388, dopo
che un gruppo di cristiani aveva incendiato la sinagoga della citt di
Callinico, l'imperatore decise di punire i responsabili e di obbligare il
vescovo, accusato di aver istigato i distruttori, a ricostruire il tempio a suo
spese. Ambrogio, informato della vicenda, si scagli contro questo
provvedimento, minacciando di sospendere l'attivit religiosa, tanto da
indurre l'imperatore a revocare le misure.
Nel 393 Milano fu coinvolta nella lotta per il potere tra l'imperatore Teodosio
I e l'usurpatore Flavio Eugenio. In aprile Eugenio varc le Alpi e punt alla
conquista della citt, in quanto capitale d'Occidente. Ambrogio part e and
ritirarsi a Bologna. Durante un soggiorno temporaneo a Faenza scrisse una
lettera ad Eugenio. Poi accett l'invito della comunit di Firenze, ove rimase
per circa un anno. La guerra per il controllo dell'impero fu vinta da
Teodosio. Nell'autunno del 394 Ambrogio fece ritorno a Milano.
Rilievo gotico raffigurante Ambrogio. Tra gli attributi del santo c' il miele,
simbolo della dolcezza delle prediche e degli scritti
Fortemente legata all'attivit pastorale di Ambrogio fu la sua produzione
letteraria, spesso semplice frutto di una raccolta e di una rielaborazione
delle sue omelie e che quindi mantengono un tono simile al parlato.
Per il suo stile dolce e misurato del suo parlato e della sua prosa, Ambrogio
venne definito dolce come il miele e tra i suoi attributi compare perci un
alveare.
Bevi dunque tutt'e due i calici, dell'Antico e del Nuovo Testamento, perch
in entrambi bevi Cristo. [...] La Scrittura divina si beve, la Scrittura divina si
divora, quando il succo della parola eterna discende nelle vene della mente
e nelle energie dell'anima
(Ambrogio, Commento al Salmo I, 33)
Tra le opere esegetiche spiccano l'esauriente commento al Vangelo di Luca
(Expositio evangelii secundum Lucam) e l'Exameron (dal greco "sei giorni").
Quest'ultima opera, ispirata ampiamente all'omonimo Exameron di Basilio di
Cesarea, raccoglie, in sei libri, nove omelie riguardanti i primi capitoli della
Genesi dalla creazione del cielo fino alla creazione dell'uomo. Anche in
Che c' di pi bello del fatto che la fatica e l'onore comuni a tutti e il
potere non sia preteso da pochi, ma passi dall'uno all'altro senza eccezioni
come per una libera decisione? Questo l'esercizio di un ufficio proprio di
un'antica repubblica, quale conviene in uno stato libero.
Per quale motivo [ebbero] "una cosa santa sul morso" se non perch
frenasse l'arroganza degli imperatori, reprimesse la dissolutezza dei tiranni
che, come cavalli, nitrivano smaniosi di piaceri, perch potevano
impunemente commettere adulteri? Quali turpitudini conosciamo dei Neroni
e dei Caligola e di tutti gli altri che non ebbero "una cosa santa sul morso"!
La terra stata creata come un bene comune per tutti, per i ricchi e per i
poveri: perch, o ricchi, vi arrogate un diritto esclusivo sul suolo? [...] Tu
[ricco] non dai del tuo al povero [quando fai la carit], ma gli rendi il suo;
infatti la propriet comune, che stata data in uso a tutti, tu solo la usi.
(Naboth, 1,2; 12, 53)
Antigiudaismo[modifica | modifica wikitesto]
Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Antisemitismo
Antigiudaismo teologico.
Per Ambrogio era fondamentale la storia di Israele come popolo eletto: da
qui la grande presenza dell'Antico Testamento nel rito ambrosiano, le
numerosissime sue opere di commento agli episodi della storia ebraica, la
conservazione della sacralit del sabato, ecc. Tuttavia, come era comune
nel cristianesimo dei primi secoli, forte era anche la volont di mostrare
l'originalit cristiana rispetto alla tradizione giudaica (che non aveva
riconosciuto Ges come Messia) e di affermare l'indipendenza e le
prerogative della Chiesa nascente.
Chi colui che aveva nella sinagoga spirito immondo di demonio, se non
la folla dei giudei che, come stretta da spire serpentine e legata dai lacci del
diavolo, simulata la purit del corpo, profanava con le immondezze della
mente interiore? Ebbene: era nella sinagoga l'uomo che aveva lo spirito
immondo; perch lo Spirito Santo lo aveva ammesso. Era entrato infatti il
diavolo dal luogo da cui Cristo era uscito. Insieme, si mostra la natura del
diavolo non come ostinata, ma come opera ingiusta. Infatti quello che
attraverso una natura superiore professa il Signore, con le opere lo nega. E
in questo appare la sua malvagit [del demonio] e l'ostinazione dei giudei,
poich cos [il demonio] spand tra la folla la cecit della mente furiosa;
affinch la gente neghi, colui che i demoni professano. O eredit dei
discepoli peggiore del maestro! Quello tenta il Signore con le parole, essi
con l'agire: egli dice "Buttati!" (Luc. IV, 9), questi sono assaliti perch [lo]
buttino.
L'episodio di Callinicum[modifica | modifica wikitesto]
Le cronache storiche riportano un episodio che pu essere considerato
rivelatore dell'atteggiamento di Ambrogio nei riguardi degli ebrei. Nel 388, a
Callinicum (Kallinikon, sul fiume Eufrate, in Asia, l'attuale al-Raqqa), una
folla di cristiani diede l'assalto alla sinagoga e la bruci. Il governatore
romano condann l'accaduto e, per mantenere l'ordine pubblico, dispose
affinch la sinagoga venisse ricostruita a spese del vescovo. L'imperatore
Teodosio I rese noto di condividere quanto deciso dal suo funzionario.[16]
Ambrogio non volle salire sull'altare finch l'imperatore non abol il decreto
imperiale riguardante la ricostruzione della sinagoga a spese del vescovo.
Secondo la visione del vescovo, nella questione della religione l'unico foro
competente da consultare doveva essere la Chiesa cattolica la quale, grazie
ad Ambrogio, divenne la religione statale e dominante. In questa impresa lo
scopo era quello di avvalorare l'indipendenza della Chiesa dallo Stato,
affermando anche la superiorit della Chiesa sullo Stato in quanto
emanazione di una legge superiore alla quale tutti devono sottostare.
La sua venerazione per Maria nasce soprattutto dal ruolo attribuitole nella
storia della salvezza. Maria infatti madre di Cristo, e dunque modello per
tutti i credenti che, come lei, sono chiamati a "generare" Cristo:
Vedi bene che Maria non aveva dubitato, bens creduto e perci aveva
conseguito il frutto della sua fede. Beata tu che hai creduto. Ma beati
anche voi che avete udito e avete creduto: infatti, ogni anima che crede,
concepisce e genera il Verbo di Dio e ne comprende le operazioni. Sia in
ciascuno lanima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito
Gi nel settembre del 600 papa Gregorio Magno parl del neoeletto vescovo
di Milano, Deodato, non tanto come successore, bens come "vicario" di
Alla sua figura ispirato anche il premio Ambrogino d'oro, che il nome
non ufficiale con cui sono comunemente chiamate le onorificenze conferite
dal comune di Milano.
Essi sono:
Per questi storici inoltre non vi motivo di dubitare che l'autore della
melodia sia lo stesso Ambrogio dato che per loro natura questi inni nascono
consostanziati alla musica. Il Migliavacca nota come Ambrogio possedesse
una conoscenza musicale approfondita. Le sue opere rivelano, oltre a una
perfetta conoscenza scolastica, anche una particolare propensione musicale.
Egli parla dell'arte musicale con cognizione tecnica e non solo con estetica
raffinatezza come il suo discepolo Agostino.
il santo con le corna fin invece per conficcarle nella colonna. Dopo aver
tentato a lungo di divincolarsi, il demonio riusc a liberarsi e, spaventato,
fugg. La tradizione popolare vuole che i fori odorino di zolfo e che
appoggiando l'orecchio alla pietra si possano sentire i suoni dell'inferno. In
realt questa colonna veniva usata per l'incoronazione degli imperatori
germanici.
A Parabiago, Ambrogio sarebbe apparso il 21 febbraio 1339, durante la
celebre battaglia: a dorso di un cavallo e sguainando una spada, mise paura
alla Compagnia di San Giorgio capitanata da Lodrisio Visconti, permettendo
alle truppe milanesi del fratello Luchino e del nipote Azzone di vincere. A
ricordo di tale leggenda fu edificata a Parabiago la Chiesa di Sant'Ambrogio
della Vittoria e a Milano su un portone bronzeo del Duomo, gli stata
dedicata una formella.[21]
Opere[modifica | modifica wikitesto]
Oratorie (esegetiche)[modifica | modifica wikitesto]
Exameron
De paradiso
De Cain et Abel
De Noe
De Abraham
De Isaac et anima
De bono mortis
De Iacob et vita beata
De Ioseph
De patriarchis
De fuga saeculi
De interpellatione Iob et David
Apologia David
De Helia et ieiunio
De Tobia
De Nabuthae historia
Explanatio in XII Psalmos Davidicos
Expositio in Psalmum CXVIII
Expositio in Lucam
De excessu fratris Satyri libri duo
De obitu Valentiniani consolatio
De obitu Theodosii oratio
Morali (ascetiche)[modifica | modifica wikitesto]
De virginibus o Ad Marcellinam sororem libri tres
De viduis
De perpetua virginitate Sanctae Mariae
Adhortatio virginitatis o Exhortatio virginitatis
De officiis ministrorum
Dogmatiche (sistematiche)[modifica | modifica wikitesto]
De fide ad Gratianum Augustum libri quinque
De Spiritu Sancto ad Gratianum Augustum
De incarnatione dominicae sacramento
De paenitentia
Catechetiche[modifica | modifica wikitesto]
De sacramentis libri sex
De mysteriis
De sacramento regenerationis sive de philosophia
Don Gerolamo Raffaelli, La vera historia della Vittoria qual ebbe Azio
Visconti nell'anno della comune salute 1339 nel d XXI febbr. in Parabiago
contro Lodrisio V a cura di Limonti, Milano, anno MDCIX
Don Claudio Cavalleri, Racconto istorico della celebre Vittoria ottenuta da
Luchino Visconti princ. di Milano per la miracolosa apparizione di Santo
Ambrogio, seguita il d 21 febbr. l'anno 1339 in Parabiago, e dedicata al
March. D. Giambattista Morigia a cura di G. Richino Malerba, Milano, 1745
Alessandro Giulini, La Chiesa e l'Abbazia Cistercense di S. Ambrogio della
Vittoria in Parabiago, Archivio Storico Lombardo, 1923, pagina 144
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Ponzio, Paolino, Vita di Cipriano. Vita di Ambrogio. Vita di Agostino, Possidio
Editore: Citt Nuova, Milano, 1977
Tutte le opere di sant'Ambrogio, Ed. bilingue a cura della Biblioteca
Ambrosiana, Roma: Citt nuova.
Angelo Paredi, Ambrogio, FIR Milano - Storia - Sec. IV-V Hoepli collana
Collezione Hoepli *Angelo Ronzi, Sant'Ambrogio e Teodosio: studio
storico-filosofico, Visentini editore, Venezia.
Enrico Cattaneo, Terra di Sant'Ambrogio: la Chiesa milanese nel primo
millennio; a cura di Annamaria Ambrosioni, Maria Pia Alberzoni, Alfredo
Lucioni, Ed. Vita e pensiero, Milano, 1989.
Vita di sant'Ambrogio: La prima biografia del patrono di Milano di Paolino di
Milano, a cura di Marco Maria Navoni, Edizioni San Paolo, 1996. ISBN
978-88-215-3306-8
Cesare Pasini, Ambrogio di Milano. Azione e pensiero di un vescovo, Edizioni
San Paolo, Cinisello B. 1996. ISBN 88-215-3303-4
Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino.
Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003m, 5, 128, 202, 224,
225, 248, 259nota, 280, 286, 287, 442.
Giorgio La Piana, Ambrogio in AA.VV., Enciclopedia Biografica Universale,
Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani, 2006, 434-442.