Arte Cretese Micenea
Arte Cretese Micenea
Arte Cretese Micenea
Introduzione
Questo
idoletto
convenzionalmente
chiamato
queste
manifestazioni
alcune
artistiche
tra
in
le
pi
antiche
quellarea,
detta
prime
et
schematizzazione
storiche:
tesa
pi
una
notevole
allessenzialit
Arte cretese
Mentre in Egitto si sviluppava una delle pi grandi civilt del mondo antico, nel Mediterraneo
orientale una diversa cultura artistica sorgeva in alcune isole e in alcuni territori della penisola
greca.
Fu soprattutto dallisola di Creta che vennero le pi originali novit, ed qui che si sviluppa
quella cultura figurativa definita anche minoica dal nome del mitico re Minosse.
Le prime manifestazioni si datano al 2.500 a.C., quando in Egitto sono gi sorte le grandi
piramidi. Da questa data, la periodizzazione pi diffusa dellarte cretese individua tre principali
periodi:
IISS. Mattei - Storia dell'arte Prof. Mariella Angiulli A.S. 2010-2011 classe 1^BL
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comunicare, come nellarte egiziana, ma venivano utilizzate per abbellire i luoghi di vita. E,
quindi, il carattere richiesto ad unarte cos intesa, , ovviamente, la bellezza. Il fine quello
del godimento estetico. Fu proprio in questo momento, che nacque il concetto che arte
sinonimo di bello. Concetto poi trasmesso allarte greca, e di qui, giunto fino a noi, anche se
pi come preconcetto, visto che, oggi, non coincide, se non a livello popolare, con in nostro
giudizio sullarte.
Larte cretese, rispetto a quella egiziana, appare pi libera e spontanea. Ha caratteri di
freschezza rappresentativa, che riescono a cogliere la realt con immediatezza e felice sintesi.
un
arte,
quindi,
di
tipo
naturalistico,
anche
se
non
esente
da
qualche
tecnica
Il palazzo di Cnosso
Quale esempio di arte minoica (cretese)
si pu considerare il palazzo di Cnosso
(L.T.
Figura
3.6
pag
42).
Vasto
simmetria.
appare
Al
tanto
contrario
caotica
la
pianta
da
aver
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con
il
significato
della
vittoria
cinematografica,
con
tre
distinte
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scultorea, del tutto assente quella monumentale, limitandosi a piccoli oggetti e alla produzione
ceramica. Nella pittura parietale abbiamo invece le testimonianze pi cospicue del gusto
estetico della cultura cretese, diffuso, oltre che sullisola madre, su molte altre isole delle
Cicladi e sul Peloponneso.
Le pitture parietali rinvenute testimoniano vivacit e capacit di interpretare la realt come si
vede dalla fanciulla di Cnosso: la parigina. La figura bidimensionale, ripresa di profilo,
denuncia chiare influenze egizie ed caratterizzata dal grande occhio marcato dal sopracciglio.
I colori sono stesi in campiture delimitate da una spessa linea nera. L'acconciatura articolata ed
il trucco testimoniano la libert goduta dalle donne nella societ cretese.
Anche negli affreschi provenienti da Thera
sullisola di Santorini, vicino Creta, che
possono datarsi agli inizi del minoico
tardo,
le
immagini
sono
di
grande
della
vita
reale.
Essi
figurativa
notevole.
egiziana
Anche
se
coeva
qualche
mentre
assolutamente
nulla
alla
la
uniforme
simulazione
campitura
non
tridimensionale
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concede
Ma il valore espressivo della linea giunge a risultati eccezionali soprattutto nellimmagine con le
due capre. Il diverso spessore della linea riesce a dare corpo e volume alle due figure in modo
mirabile. Notevole sono anche le campiture colorate che circondano le figure. Oltre al valore
decorativo, esse arricchiscono le immagini di una spazialit ideale molto originale.
Questa piccola brocca una delle opere darte pi celebri della produzione cretese. La sua
fama non immeritata. Nella sua apparente semplicit lopera ha un fascino indiscutibile.
Sulla superficie sferica ad essere rappresentato il fondale marino, con alghe e coralli, nel
quale appare un vivace polipo, talmente verosimile che sembra ci guardi. I suoi tentacoli si
dispongono ad occupare buona parte dello spazio, creando un connubio cos felice con la
sfericit della brocchetta che la superficie sembra quasi sparire. Questo naturalismo cos
accentuato, non solo testimonia della capacit di osservazione degli artisti cretesi, ma
testimonia anche della loro capacit di sintesi tale da giungere con pochi tratti a risultati
straordinari.
Se paragoniamo questa brocchetta al vaso miceneo con polipo, riprodotto in alto a sinistra,
possiamo capire tutta la differenza di concezione che passa tra arte cretese e micenea, ma
possiamo anche meglio apprezzare la grande qualit della brocchetta di Gurni. Il suo
naturalismo, opposto al freddo schematismo geometrico del vaso miceneo, ne fanno
unopera sicuramente pi affascinante.
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Arte micenea
Mentre sullisola di Creta di sviluppa il tardo minoico, sulla penisola greca una nuova civilt
acquista importanza in campo artistico: quella micenea, cos definita dalla citt di Micene
che per prima fu riscoperta nel 1874 dal famoso archeologo Heinrich Schliemann. In questo
centro, come in quello di Tirinto e di altre citt del Peloponneso, si svilupp quella civilt che
diede i natali agli eroi omerici protagonisti della guerra contro Troia.
La civilt micenea, come quella cretese, viene suddivisa in tre periodi principali:
La cultura artistica micenea sub grandi influenze da quella cretese, ma notevoli sono anche le
differenze.
Nellarchitettura, il carattere aperto e disordinato dei palazzi cretesi, a Micene, non si ritrova. I
centri continentali non hanno le naturali difese che ha unisola, cos che le citt devono avere
strutture pi solide e adatte alla difesa. Pur non ricorrendo alla grandiosit dellarchitettura
egizia, le costruzioni micenee sono improntate ad un severo senso di robustezza e gravit. Gli
edifici, realizzati con conci di pietra a vista di grosse dimensioni, denunciano gi nel loro
aspetto il carattere di forza e inaccessibilit.
Le citt micenee erano decisamente pi piccole delle citt-palazzo cretesi e a differenza di
queste erano fortificate con mura possenti. Ne sono un esempio le mura di Tirinto, spesse
fino a 17 metri e alte 10, al cui interno correva una galleria che consentiva lo spostamento
delle sentinelle (L.T.fig. 3.27 pag. 51). Risultavano talmente imponenti da alimentare la
leggenda che fossero costruite dai Ciclopi. Nella figura sottostante rappresentata la
ricostruzione della citt di Tirinto.
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Mgaron
I palazzi micenei, posti in posizione dominante su alture circondate da mura, hanno quindi
un aspetto pi regolare ed ordinato rispetto a quelli cretesi. Al loro interno sorgeva un
ambiente, chiamato mgaron (L.T.fig. 3.28 pag. 51), che aveva una conformazione singolare.
Al centro sorgeva un grande camino circondato da un quadrato di quattro colonne. Lambiente
era preceduto da due vestiboli (vestibolo e antisala), il primo dei quali era aperto sul lato
anteriore presentando due colonne in facciata. Dalla forma del megaron miceneo deriva
probabilmente la tipologia del tempio greco classico.
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da
grosse
pietre
squadrate
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In pratica l'architrave regge solo il peso proprio e quello del masso triangolare su di esso,
quello decorato con le leonesse. Il peso del restante muro come se scivolasse lungo i lati del
triangolo.
La porta reca l'unica decorazione del complesso architettonicao, che d il nome alla porta: due
leoni (o meglio leonesse) affrontati (cio posti uno di fronte all'altro) araldicamente (di profilo e
rampanti), davanti a una colonna sul cui basamneto appoggiano i piedi anteriori. Anche questa
decorazione semplificata ed essenziale.
Le altre arti
In campo figurativo poche sono le differenze rispetto alla civilt cretese, anche se manca
spesso il carattere di gioiosa libert creativa di questultima. Notevole soprattutto la
lavorazione delloro, utilizzato spesso per un insolito uso: ricoprire di una lamina dorata i volti
dei defunti.
Ma la civilt micenea, rispetto a quella minoica, maggiormente influenzata dagli eroi: quei
principi achei che, tra laltro, hanno combattuto la guerra contro Troia. Lesaltazione delleroe
guerriero, trov la sua forma di rappresentazione preferita nei canti poetici. In quella lenta
elaborazione delle forme di scrittura e recitazione, da parte di aedi e rapsodi (poeti erranti che
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narravano le gesta degli eroi in guerra), che port, alcuni secoli dopo, ai poemi omerici. Inizia,
in questa fase, luso della parola in forma artistica. Lespressione verbale, rispetto ad altre,
rimane pi legata ad una immediata percezione del contenuto. Lelaborazione dei carmi eroici,
port invece a perfezionare quelle tecniche di scrittura, in particolare la metrica, dando alla
poesia il suo valore di forma estetica.
In questo momento, in una cultura occidentale, le parole, anche nellarte e non solo nella
comunicazione, acquisirono maggior importanza rispetto alle immagini. La successiva cultura
greca, erede delle civilt minoico-micenea, sviluppando la filosofia ha di fatto ulteriormente
accentuato la distanza tra immagini e parole, tramandandola a tutta la cultura occidentale.
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