ANALISI
ANALISI
ANALISI
La serialit un metodo di composizione musicale che utilizza una o pi serie, come un modo di
organizzare il materiale musicale.
La prima forma stata la composizione di serie dodecafonica, sistematizzata da Schoenberg nei
primi anni 1920. In questo sistema, la serie era una sequenza di dodici note, utilizzando il totale
cromatico senza ripetizioni.
Nel 1940, il francese Olivier Messiaen e l'italiano Luigi Dallapiccola adottano l'idea, derivata dalla
matematica, permutazione, che fa parte della serie dodecafonica, per determinare la sequenza
ordinata di intensit, durata e timbro dei suoni. Queste serie servono come matrice per le
composizioni. Di qui il serialismo integrale, ha creato la "International Summer School" per la
Nuova Musica di Darmstadt. Tra i compositori della scuola, alzarsi il tedesco Karlheinz
Stockhausen, autore di "Kreuzspiel" e "Zeitmasse", e il francese Pierre Boulez, creatore del
martello senza padrone e Improvvisazione su Mallarm.
Nel 1950, Pierre Boulez ha iniziato ad usare serie anche durate, intensit e tipi di attacchi.
I due tipi di serialismo si distinguono per l'uso di termini pi specifici: serialismo dodecafonico per il
primo tipo, e serialismo integrale per il secondo tipo. A volte anche semplicemente usare il termini
serialismo e dodecafonia - che potrebbe essere confuso per non aver tenuto conto del fatto che il
serialismo dodecafonico anche uno.
La differenza tra i due sistemi che il serialismo basa su una serie ordinata di tutti i parametri del
suono in un unico pezzo. Cos, durata, altezza, altezza e intensit tutti sono definiti da una serie
che pu essere rappresentato da sequenze numeriche. L'idea di serialit stata successivamente
applicata alla musica elettronica.
Per capire che si basa sul serialismo integrale, necessario restituire un lato, il sistema
dodecafonico, e in secondo luogo, la musica-ambiente parigino intellettuale dopo la seconda
guerra mondiale.
In dodecafonismo, una serie per le dodici note della scala cromatica viene preliminarmente
stabilita la composizione del pezzo - talvolta pu essere costruito da una melodia creata dal
compositore, ma che, oltre ad essere meno comune, alquanto offre meno garanzie in relazione
alle possibilit di composizione che pu offrire.
In effetti, la serie considerato un materiale pre-compositivo ed lei che servir per organizzare e
dare coerenza al pezzo, e si tratta di una garanzia che non crea una polarizzazione intorno alcune
delle note. Questo aspetto della tecnica generalmente meno diffusa, stato spiegato da Anton
Webern ed ci che ci permette di capire l'affermazione di Arnold Schoenberg di aver scoperto il
metodo dodecafonico, piuttosto che hanno inventato. Piuttosto riassunto, la domanda la
seguente: secondo Webern, compositori che hanno lavorato con la cosiddetta atonalit libera, da
un certo momento, hanno cominciato a rendersi conto che la ripetizione di una nota ha creato una
sorta di polarizzazione intorno ad esso, che potrebbe quindi essere evitato giocando tutte le altre
note del totale cromatico prima di tornare a quella nota. Quindi, potrebbe essere composto con
tonalit sospesa.
Tuttavia, mancava un modo per dare coerenza al discorso musicale atonale, dal momento che i
rapporti tonali non erano pi a dare senso e ordine al materiale armonico. Questo potrebbe essere
realizzato sottoponendo la costruzione della parte di una serie di note, regola l'ordine della loro
comparsa nel lavoro, sarebbe necessariamente dare coerenza ad esso. Ricordando che l'articolo
non di dodecafonismo forse ancora si adatta solo ricordare che questo, varie procedure
potrebbero essere applicate alla serie, aumentando la variet di materiali a disposizione del
compositore. Alcune di queste procedure, per esempio, sarebbe inversione, la retrogradazione
inversione e retrogradazione della serie, la costruzione del pezzo motivazioni dal proprio numero
estratto, ecc. Ricordate, inoltre, che la serie non ha necessariamente bisogno di essere dichiarato
come una melodia, una nota dopo l'altra. In realt, questo accaduto spesso relativamente piccoli,
distribuendo le note della serie in ottave e strumenti diversi.
A Parigi, dopo la seconda guerra mondiale, un gruppo di giovani compositori venuto frequentare le
lezioni Olivier Messiaen. Questo compositore, interessati a procedure ritmiche di altre culture,
armonia modale e modi di trasposizione limitata, il canto degli uccelli e la religione, ha affermato
che il ritmo l'elemento principale della musica, utilizzando vari rapporti numerici, spesso stabiliti
da parametri non musicale legata a preoccupazioni religiose e umanistiche, per costruirlo in parti.
Anche se non ha usato una corretta serie di organizzare le loro procedure ritmiche complesse,
Messiaen ha spianato la strada per i compositori influenzati dalla sua opera, riguardano
principalmente la strutturazione musicale e affascinato dalla chiarezza e la coerenza delle opere
strutturali di Webern, dare il passo successivo.
DODECAFONIA
La successione degli accordi costruiti sui gradi IV, V e I di una scala maggiore o minore (formula
cadenzale ) fornisce allascoltatore il senso della tonalit di un brano. Sostituendo laccordo di
tonica con un altro grado della scala (o, magari, con un accordo di unaltra tonalit), si ottiene una
cadenza
evitata.
Modulazioni e cadenze evitate sempre pi frequenti ed ardite hanno portato storicamente ad un
affievolimento del senso tonale. Anche perch se in un brano di cinque minuti la ripetizione del
tema iniziale nella stessa tonalit pu essere percepito come un tornare a casa, in uno molto pi
lungo non produce lo stesso effetto. Paradossalmente proprio il massimo sviluppo del sistema
tonale (fine del diciannovesimo secolo) ha coinciso con linizio della sua crisi.
Intorno al 1920 Arnold Schnberg ide il sistema dodecafonico, che, se da una parte figlio della
crisi del sistema tonale (da cui quindi, in un certo senso, discende), dallaltra vi si contrappone,
avendo come obiettivo quello di dare a tutte le note della scala cromatica la stessa importanza
(mentre il sistema tonale gerarchico, nel senso che ogni nota ha un peso diverso a seconda che
sia
tonica,
dominante,
ecc.).
Si tenga presente che i termini atonale e dodecafonico non sono sinonimi: il primo indica
qualunque musica priva di riferimenti tonali, mentre il secondo si riferisce ad un particolare sistema
atonale basato sullo sviluppo di una serie, ossia su una successione di dodici note in cui ogni nota
della scala cromatica deve comparire una ed una sola sola volta. Per esempio: do-fa#-do#-re#-remi-la#-si-fa-la-sol-sol# . Da questa serie, detta originale ed indicata con O1, possiamo ricavare
diverse combinazioni:
serie retrograda (indicata con R1), esponendo le note della serie dallultima alla prima (nel
nostro esempio, sol#-sol-la-fa-si-la#-mi-re-re#-do#-fa#-do );
serie inversa (I1), trasformando gli intervalli discendenti in ascendenti e viceversa: per
esempio, poich il frammento do-fa#-do#-re# si ottiene scendendo di 6 semitoni (do-fa#),
per poi salire di 7 (do#) e ancora di 2 (re#), nella serie inversa dovremo, sempre partendo
dal do, salire di 6 semitoni (fa#), per poi scendere di 7 (si) e di 2 (la). La serie completa si
trasforma pertanto in do-fa#-si-la-la#-sol#-re-do#-sol-re#-fa-mi ;
serie retrograda inversa (RI1), ossia la serie retrograda di quella inversa (basta prendere
le note della serie I1 dallultima alla prima: mi-fa-re#-sol-do#-re-sol#-la#-la-si-fa#-do );
serie trasposte, ottenute innalzando tutte le note di una serie dello stesso numero di
semitoni. Il procedimento simile a quello utilizzato nel sistema tonale per
la modulazione (almeno quando non viene modificato il modo ): la trasposizione lascia
inalterati gli intervalli tra le note, esattamente come avviene nel passaggio, per esempio,
dalla scala di do maggiore a quella di la maggiore. Ognuna delle quattro serie di partenza
(O1, R1, I1, RI1) ne genera dodici trasposte (inclusa se stessa): una per ogni nota della
scala cromatica, per un totale di quarantotto. Per esempio, innalzando le note di O1 di un
semitono si ottiene O2: do#-sol-re-mi-re#-fa-si-do-fa#-la#-sol#-la .
Negli anni Quaranta il metodo dodecafonico fu abbracciato da Olivier Messiaen, e nel dopoguerra
da artisti come Karlheinz Stockhausen, Iannis Xenakis e Pierre Boulez. Dagli anni Cinquanta i
compositori il concetto di serialit, assimilarono il concetto di serialit nei propri stili personali,
secondo le proprie esigenze. In Italia, la musica dodecafonica fu accolta da artisti come Goffredo
Petrassi e Luigi Dalla piccola e in seguito anche da Luigi Nono, Bruno Maderna e Luciano Berio.
Anton Webern
Webern vebrn, Anton. - Musicista (Vienna1883 - Mittersill, Salisburgo, 1945). Inizialmente
influenzato dai romantici tedeschi, come Schumann, Brahms, Wagner, Wolf, oltre che da Mahler e
Strauss, W. fu poi attratto dalla personalit e dalla concezione musicale di Schnberg, applicando
con rigore alla propria musica i principi della tecnica dodecafonica. Sotto la diretta influenza di
Schnberg nacquero i Lieder op. 3(1907), poi nel 1908 la Passacaglia op. 1, in cui rivel la
tendenza a sottolineare certi valori sonori caratterizzati da una particolare struttura
contrappuntistica che sar poi tipica della sua maturit.
VITA Allievo di G. Adler a Vienna, ove nel 1906 si laure in musicologia con una tesi sul Choralis
Constantinus di H. Isaak, dal 1908 studi composizione con A. Schnberg, al quale rimase
profondamente legato per tutta la vita, collaborando con lui dal 1918 per l'organizzazione dei
concerti della Verein fr musikalische Privatauffhrungen. Da Schnberg tra l'altro ricevette
l'impulso determinante per la scelta della carriera di compositore. Fu a contatto con i pi autorevoli
esponenti del movimento espressionista e tra il 1908 e il 1920 fu maestro sostituto a Vienna,
Teplitz, Danzica, Stettino e Praga, poi dal 1927 direttore stabile dell'orchestra di Radio Vienna.
Legato al partito socialdemocratico austriaco, dopo l' Anschluss del1938 visse in un isolamento
quasi totale e durante l'occupazione nazista dell'Austria la sua musica fu proibita come "arte
degenerata". Rifugiatosi a Mittersill negli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale, fu ucciso per
errore da un soldato americano.
OPERE La sua produzione comprende composizioni di dimensioni assai ridotte sia corali sia
orchestrali e da camera. Tra esse: Quattro pezzi per violino e pianoforte op. 7(1910); Tre piccoli
pezzi op. 11 per violoncello e pianoforte (1914); Cinque canoni op. 16 (1924); numerose raccolte
di Lieder per voce e pianoforte op. 12, per voce e strumenti op. 13, 14 e 15 composte tra il 1915 e
il 1922; Trio per archi op. 20 (1927);Sinfonia op. 21 (1928); Quartetto op. 22 (1930); Concerto,
op. 24 per nove strumenti (1934); Das Augenlicht per coro misto e orchestra
op. 26 (1935);Variazioni op. 27 per pianoforte (1936); Quartetto op. 28 (1938); I Cantata per
soprano, coro misto e orchestra op. 29 (1939); II Cantata per soli, coro e orchestra op. 31 (194143); numerose trascrizioni di composizioni di Bach, Schubert, Schnberg e Wolf.
Descrizione dell'opera
Le Variazioni sono suddivise in tre movimenti brevissimi che
rappresentano, secondo uno schema convenzionale, tre insiemi di
variazioni su un tema il quale, secondo una costruzione meno classica
ma comunque abbastanza diffusa dal romanticismo in poi, appare
nell'ultima variazione. Il tema , come ci si aspetta da questo tipo di
lavori, una serie presentata nella sua forma originale.
Durante le variazioni vengono usate altre forme della stessa serie
(inversioni, retrogradi, inversioni retrograde) in una visione
assolutamente ortodossa dello sviluppo dodecafonico. Anzi, si potrebbe
dire che raramente la dodecafonia ha trovato in un lavoro compiuto una
applicazione rigorosa e radicale paragonabile a quella
delle Variazioni weberniane. Ma cominciamo dall'inizio dell'ultima
variazione nella quale appare per la prima volta in maniera
assolutamente inequivocabile la serie dodecafonica prescelta.
La serie viene scandita lentamente, come per svelare delicatamente la
chiave di lettura di questo piccolo cristallo musicale.
l'unica nota ripetuta due volte di seguito ogni volta che viene suonata;
tutte le altre note sono suonate in diadi e vengono sempre disposte
simmetricamente (in termini di semitoni) sopra e sotto il la centrale.
unico.