Sistema Nervoso
Sistema Nervoso
Sistema Nervoso
Il sistema nervoso
costituito dal, sistema
nervoso centrale, che
comprende il midollo
spinale, il tronco e gli
emisferi cerebrali, e da
una
porzione
rappresentata dai nervi
periferici,
sistema
nervoso
periferico,
distinti in nervi spinali e
nervi cranici.
sistema
nervoso
periferico, distinti in nervi
spinali e nervi cranici. Il
sistema nervoso regola i
rapporti del soggetto con
il
mondo
esterno
permettendo di ricevere sensazioni, informazioni per muoversi e per regolare i propri
movimenti in rapporto alle informazioni ricevute. Una parte del sistema, cio quello
che viene definito sistema autonomo, guida i movimenti e tutte quelle attivit relative
alle diverse funzioni degli organi splancnici quali la respirazione, la digestione, il
ricambio, la secrezione, l'escrezione e la riproduzione.
Affinch uno stimolo, sia che provenga dall'esterno, sia che si origini dall'interno del
soggetto, si propaghi nel soggetto stesso, necessario che pi neuroni si colleghino
per costituire quella che viene chiamata una via nervosa. Si tratta di una vera catena
di neuroni connessi tra loro tramite sinapsi.
Lo stimolo si trasmette dal neurone presinaptico a quello postsinaptico tramite la liberazione di sostanze chimiche, i mediatori chimici o neurotrasmettitori, che possono
essere diversi nelle varie parti del sistema nervoso; lacetilcolina per i nervi motori
somatici, l'adrenalina per i nervi dell'ortosimpatico, la serotonina per le vie nervose
encefaliche; tuttavia negli ultimi anni si sono scoperte molte altre sostanze con
funzione di neurotrasmettitore.
Il sistema nervoso centrale per svolgere la sua funzione si organizza in due
compartimenti, un compartimento afferente, attraverso il quale viene percepito
IL TRONCO CEREBRALE
Il tronco cerebrale quella parte del sistema nervoso centrale che collega il midollo
spinale agli emisferi cerebrali ed costituito dal bulbo o midollo allungato, dal ponte
e dal mesencefalo. Superiormente a esso situato il diencefalo, posteriormente il
cervelletto.
Il bulbo o midollo allungato ha una forma di tronco di cono, leggermente appiattito
dal davanti verso il retro, ha la lunghezza di circa 3 cm, un diametro trasverso di 1-1,2
cm, la porzione inferiore 2,2-2,5 cm della parte pi alta, pesa circa 6,5 g. Esso
separato superiormente dal ponte tramite il solco bulbo-pontino; presenta una faccia
anteriore che sulla linea mediana mostra la fessura mediana anteriore. Tale fessura
nella porzione pi caudale presenta un rilievo che corrisponde all'incrocio delle vie
piramidali. Ai lati della fessura mediana si osservano due rilievi cordo-niformi
determinati dal decorso delle suddette vie. Ai lati dei rilievi delle piramidi per ciascun
lato presente un solco laterale anteriore che delimita un rilievo laterale, l'oliva
mino. Nella calotta del mesencefalo sono present dei nuclei propri annessi al sistema
extrapiramidale, come il locus niger, il nucleo rosso, la formazione reticolare, che si
estende inferiormente al bulbo e superiormente al diencefalo, costituita da nuclei e fibre particolarmente evidenti a livello del mesencefalo; la formazione reticolare coordina attivit motrici molto complesse. La lamina quadrigemina, cio la porzione dorsale del mesencefalo, costituita dai tubercoli quadrigemelli, due superiori, centri della via ottica, e due inferiori in rapporto alla via acustica; i tubercoli quadrigemelli superiori sono collegati ai corpi genicolati laterali mediante i bracci congiuntivi superiori;
mentre i tubercoli quadrigemelli inferiori sono collegati ai corpi genicolati mediali per
mezzo dei bracci congiuntivi posteriori.
IL CERVELLETTO
Il cervelletto occupa la fossa cranica posteriore che viene anche perci indicata come
fossa cerebellare, disposto posteriormente al bulbo e al ponte. La sua forma
paragonabile a un ellissoide a grande asse trasversale. Presenta un diametro
trasverso massimo di 8-10 cm, antera-posteriore di 3-4 cm se viene considerato sulla
linea mediana, di 6-7 cm invece se considerato a livello degli emisferi, un diametro
verticale o spessore di 4-5 cm e un peso di circa 142 g nel maschio e circa 128 nella
donna. costituito da una porzione centrale, il verme, e da due masse laterali, gli
emisferi cerebellari. Sulla superficie esterna del cervelletto sono presenti una serie di
solchi pi o meno pronunciati che lo dividono in lobi, lobuli, lamine e lamelle; il solco
pi pronunciato quello mediano che prende il nome di solco di Vicq d'Azyr. Il
cervelletto unito al tronco encefalico mediante i peduncoli cerebellari superiori che
lo collegano al mesencefalo, medi al ponte e inferiori al midollo allungato, e
costituisce insieme ai peduncoli il tetto del IV ventricolo. In sezione il cervelletto si
presenta costituito in periferia da una lamina di sostanza grigia, la corteccia
cerebellare, e all'interno da una sostanza bianca che a sua volta presenta ammassi di
IL DIENCEFALO
Il diencefalo una formazione mediana che affiora sulla superficie ventrale del
telencefalo e comprende il III ventricolo. costituito dal subtalamo disposto
inferiormente e lateralmente in diretta continuazione con la calotta del mesencefalo
e comprende le porzioni pi craniali del nucleo rosso, della formazione reticolare del
tronco encefalico, formazioni di sostanza grigia e sostanza bianca; dall''ipotalamo che
delimita inferiormente e anteriormente il III ventricolo, comprende i corpi mammillari,
il tuber cinereum, l'infundibolo, il chiasma ottico e le regioni vicine. Dorsalmente nel
diencefalo si trova il nucleo pi importante del diencefalo stesso cio il talamo; le ultime porzioni che costituiscono il diencefalo sono il metatalamo e l epitalamo.
Fig. 4 e 5
Sezioni frontali degli emisferi cerebrali.
Il talamo una massa di sostanza grigia pari e simmetrica di forma ovoidale che medialmente delimita la cavit del III ventricolo, lateralmente e superiormente in rapporto con i nuclei della base, o corpo striato, e da questi separato da una lamina di
sostanza bianca, la capsula interna. Il talamo il centro intermedio tra il midollo, il
tronco e la corteccia cerebrale per le vie sensitive. Ha un diametro longitudinale di circa 35-40 mm, trasversale di 12-22 mm e un diametro verticale di 20-25mm . La sua
estremit anteriore, o polo anteriore, delimita insieme alle colonne del fornice il foro
interventricolare di Monro che mette in comunicazione il III ventricolo con i ventricoli
laterali. L'estremit posteriore viene invece denominata pulvinar che ha in basso rapporti con i tubercoli quadrigemelli superiori. La sua faccia superiore percorsa dal solco optostriato che si mette in rapporto con il nucleo caudato lateralmente e con il
fornice medialmente. Il talamo costituito da una serie di nuclei che vengono distinti
in nuclei anteriori, mediali, laterali e ventrali; questa suddivisione determinata da
una la-minetta di sostanza bianca a forma di "Y", che contiene i cosiddetti nuclei
aspecifici del talamo, e che si dirige dal retro verso il davanti divaricando
anteriormente; tra le due branche anteriori di questa lamina sono contenuti i nuclei
anteriori del talamo.
antero-posteriore di 170 mm nell'uomo e 160 nella donna, il diametro trasverso rispettivamente 140 e 135, il verticale 130 e 125; la circonferenza orizzontale massima
di 480 mm. Ogni emisfero presenta una faccia laterale, una mediale e una inferiore. La
faccia laterale, coperta dalle meningi, in rapporto alla volta del cranio; la mediale
in rapporto a una dipendenza della dura madre, la grande falce cerebrale, quella
inferiore poggia sul pavimento della fossa cranica anteriore e media, e
posteriormente sul tento-rio del cervelletto. L'ilo degli emisferi quella zona nella
quale si ha continuit tra il tronco dell'encefalo e il telencefalo. La superficie degli
emisferi telencefalici, che alla nascita piuttosto liscia, gradualmente mostra la
comparsa di rilievi detti giri o circonvoluzioni cerebrali e solchi che lo delimitano. I
solchi in base all'epoca della loro comparsa si dividono in costanti e incostanti,
vengono classificati in primari se compaiono intorno al IV-V mese della vita fetale e
secondari se compaiono dopo il VII mese. I solchi primari e secondari che delimitano i
lobi cerebrali vengono detti solchi interlobari. I solchi interlobari sono 5 e dividono il
mantello cerebrale in 6 parti denominate lobi cerebrali. I solchi interlobari principali
sono la scissura di Rolando, disposta dall'alto verso il basso, la scissura di Silvio
disposta in senso orizzontale dal davanti verso il dietro. I lobi cerebrali sono: il lobo
frontale, il lobo parietale, il lobo temporale, il lobo occipitale, il lobo limbico e il lobo
dell'insula. A una sezione l'encefalo risulta costituito perifericamente da uno strato di
sostanza grigia dello spessore di circa 3 mm, la corteccia cerebrale. La corteccia
cerebrale costituita da numerose serie di cellule, la maggior parte di forma
piramidale, di grandezza variabile dalle grandi cellule piramidali, le cellule giganti
piramidali di Betz, fino alle piccole cellule piramidali. Profondamente alla corteccia
situata la sostanza bianca costituita da fibre che derivano dalle cellule piramidali e si
portano verso il tronco e il midollo spinale, oppure da quelle fibre che da diverse
sezioni dell'asse cerebrospinale si portano alla corteccia cerebrale. Profondamente
alla sostanza bianca si trovano i nuclei della base che sono il nucleo caudato e il
nucleo lenticolare, nell'insieme questi costituiscono il corpo striato. Il corpo striato
gioca un ruolo importante nella regolazione del tono muscolare e la sua lesione
determina malattie caratteristiche del tipo del morbo di Parkinson. Profondamente
negli emisferi cerebrali si trovano due cavit dette ventricoli laterali. La sostanza
bianca degli emisferi cerebrali a livello della parte pi profonda si organizza
costituendo delle lamine che prendono il nome di capsule, distinte in interna, esterna
ed estrema. La capsula interna, che presenta una forma a concavit laterale, si trova
tra il talamo e il nucleo caudato medialmente, e il nucleo lenticolare lateralmente.
Nella capsula intema decorrono fibre di proiezione corticifuga e corticipete. Nel
ginocchio decorre il fascio genicolato motore somatico che si porta ai nuclei dei nervi
cranici; nel braccio posteriore il fascio conico spinale o piramidale, anch'esso motore,
che si porta al midollo spinale. Le formazioni commessurali. Tra gli emisferi cerebrali
sono situate formazioni commessurali o interemisferiche; queste sono: il corpo
calloso, il fornice, il setto pellucido e la commessura anteriore.
SISTEMA NERVOSO
ventricolo e negli emisferi cerebrali i ventricoli laterali. Il IV ventricolo delimitato
anteriormente dalla faccia dorsale del bulbo e dalla faccia posteriore del ponte, posteriormente dai peduncoli cerebellari e dal cervelletto; comunica in basso con il canale centrale dell'ependima e in alto con l'acquedotto di Silvio. Il III ventricolo situato nel diencefalo, delimitato lateralmente dai talami, superiormente dal trigono
e inferiormente si continua nell'acquedotto di Silvio; anteriormente e lateralmente
attraverso i fori di Monro comunica con i ventricoli laterali. I ventricoli laterali sono
contenuti negli emisferi, presentano una porzione centrale e prolungamenti che si
portano a insinuarsi nei vari lobi, prolungamento anteriore o frontale, inferiore o
lizzato nel ganglio spinale, o in un ganglio nel decorso di un nervo cranico, ed costituito dalla caratteristica cellula pseudounipolare o a "T". Esse raggiungono, se si
tratta di sensibilit spinale, la radice posteriore, quindi contraggono sinapsi con il II
neurone nella testa del corno grigio posteriore; si forma cos il fascio spino-talamico
anteriore che decorre nel tronco e raggiunge il nucleo ventro-postero-laterale del talamo; contrae qui sinapsi con il III neurone il cui neurite raggiunge la corteccia sensitiva della circonvoluzione parietale ascendente o post-Rolandica.
La sensibilit tattile epicritica ha origine analoga alla precedente via, cio il I neurone
situato nel ganglio spinale; questa via trasporta una sensibilit pi discriminativa; il
primo neurone a livello del midollo spinale costituisce il cordone posteriore dello
stesso, cio i fasci di Goll e Burdach e raggiunge i nuclei disposti a livello del bulbo, il
nucleo di Goll e di Burdach. Qui hanno sede i pirenofori del secondo neurone, i cui
neuriti, costituendo il nastro di Reil o fascio bulbo-talamico, raggiungono anche loro il
nucleo ventro-postero-laterale e quindi la corteccia sensitiva.
Fig. 6
di Burdach; si associano alle fibre che hanno gi costituito il nastro di Reil,cio quelle
della sensibilit tattile epicritica, raggiungono il talamo e quindi la corteccia cerebrale.
La sensibilit propiocettiva incosciente: il primo neurone ha comunque sempre sea
nel ganglio spinale, raggiunge il midollo spinale con la radice posteriore del nervo
spinale e contrae sinapsi a livello del collo del corno grigio posteriore; qui il neurite dei
neuroni presenti costituisce i fasci spino-cerebellari ventrale e dorsale, che
raggiungono
Fig. 7
Aree Cerebrali
IL CERVELLETTO.
QUESTA
SENSIBILIT PROFONDA CHE PROVIENE DALLE CAPSULE ARTICOLARI, DAI TENDINI, DAI MUSCOLI DAI
LEGAMENTI E, RAGGIUNGENDO IL CERVELLETTO, D INFORMAZIONI PER IL MANTENIMENTO
DELL'EQUILIBRIO E DEL TONO MUSCOLARE.
DELLA CORTECCIA MOTRICE DEGLI EMISFERI CEREBRALI, CIO DELLA CIRCONVOLUZIONE FRONTALE
ASCENDENTE O PREROLANDICA; I NEURITI DI QUESTI NEURONI CONTRIBUISCONO ALLA COSTITUZIONE
DEL CENTRO SEMIOVALE DEGLI EMISFERI CEREBRALI, DECORRONO NEL GINOCCHIO E NEL BRACCIO
POSTERIORE DELLA CAPSULA INTERNA, PERCORRONO IL TRONCO CEREBRALE; ALCUNE TERMINAZIONI
RAGGIUNGONO I NUCLEI MOTORI SOMATICI E VISCERALI DEI NERVI CRANICI, LE ALTRE, RAGGIUNTA LA
PORZIONE INFERIORE DEL BULBO, PARZIALMENTE SI INCROCIANO E DANNO LUOGO AI FASCI PIRAMIDALE DIRETTO E PIRAMIDALE CROCIATO.
Fig. 8
Schema delle vie piramidale
IL PIRAMIDALE DIRETTO DECORRER NEL CORDONE ANTERIORE del midollo spinale, il crociato nel
cordone laterale. I neuriti, che costituiscono il fascio piramidale diretto, vanno a
contrarre sinapsi con il secondo motoneurone posto nel corno grigio anteriore del
lato opposto del midollo spinale. Mentre invece quelli che costituiscono il fascio
piramidale crociato vanno a contrarre sinapsi con i moto-neuroni del corno grigio
anteriore omolaterale del midollo spinale. In conclusione tutta la via motrice una via
crociata, per cui gli impulsi che partono da un emisfero cerebrale vanno a dare
l'impulso di moto della met opposta del corpo (Fig. 8.10).
Il sistema extrapiramidale. Affiancate al sistema piramidale, esiste un'altra serie di vie
nervose a cui deputato il controllo e la modulazione degli stimoli motori; questo
prende impropriamente il nome di sistema extrapiramidale. Di questo sistema fa
parte una serie di fasci che provengono da diverse zone del tronco e vanno a
influenzare l'attivit motoria del midollo spinale, per esempio, il fascio reticolospinale, vestibolo-spinale, olivo-spinale, rubro-spinale, tetto-spinale. Alcuni di questi
fasci sono deputati per esempio ad aumentare il tono muscolare, altri a diminuirlo, ma
soprattutto contribuiscono alla modulazione e all'automatismo dei movimenti dei
grandi gruppi muscolari.
periferici. I centri nevrassiali sono presenti nel tronco encefalico e nel midollo spinale.
Il sistema nervoso autonomo ha due componenti: l'orto e il parasimpatico. Il sistema
ortosimpatico ha centri nevrassiali nelle colonne viscero-effettrici e visce-ro-sensitive
che occupano il tratto del midollo spinale da C8 a L2. Il sistema parasimpatico ha
nuclei nel tronco encefalico e nel tratto S2-S4 del midollo spinale. La porzione
periferica dell'ortosimpatico rappresentata da un cordone: la catena laterovertebrale del simpatico, che si estende dal cranio fino al coccige e presenta dei
gangli lungo il suo decorso, in prossimit della colonna vertebrale, detti gangli vertebrali, distinti in cervicali, toracici, lombari, sacrali e coccigei. Inviano rami periferici
per i vasi sanguigni e per i visceri.
Il parasimpatico comprende centri viscerali e nevrassiali situati soprattutto nel tronco
encefalico, fibre efferenti annesse ai nervi cranici oculomotore, faciale, intermedio,
glossofaringeo e vago. Mentre il parasimpatico sacrale comprende centri nevrassiali
situati nel segmento sacrale del midollo spinale.
PLESSO CERVICALE
Fig.10 Schema del Plesso Cervicale
Rami
Territorio di innervazione
Muscoli: sottoioidei
Muscolo: diaframma
Cute: regione occipitale
Cute: padiglione auricolare regione mastoidea
regione temporale
Cute: regione sopraioidea e sottoioidea
Cute: fossa clavicolare parte infero-laterale
del collo e della spalla e parete anteriore del
torace fino alla IV costa
PLESSO BRACHIALE
Fig.11Schema del Plesso Brachiale
Rami
Territorio di innervazione
C5-C6-C7
coraco-brachiale; brachiale
Cute:
parte
dell'avambraccio
laterale
Nervo mediano
C5-C-C7-T1
Nervo ulnare
C7-C8-T1
Muscoli: flessori
mano
avambraccio
Nervo
cutaneo
dellavambraccio
mediale
C8-T1
Nervo cutaneo mediale del braccio
Muscoli: flessori
mano
avambraccio
C8-T1
C5-C6-C7-C8-T1
Nervo radiale
Nervi intercostali
T2-T12
faccia
mediale
PLESSO LOMBARE
Rami
Territorio di innervazione
Muscoli: retti
dell'addome e
piramidale Cute: regione glutea e
ipogastrica
Nervo ileo-inguinale L1
Nervo genito-femorale L1 L2
Nervo femorale L1 L2 L3 L4
Nervo otturatorio L2 L3 L4
PLESSO SACRALE
Fig.13
Schema del plesso sacrale.
Rami
Territorio di innervazione
L4 L5 S1
Grande gluteo
L5 S1 S2
Articolazione dell'anca
S1 S2 S3
Nervo sciatico
L4 L5 S1 S2 S3
Bicipite
femorale(capo
breve)peronei
(breve,
lungo,
anteriore),tibiale anteriore, estensori
del piede. Articolazioni del ginocchio
e del piede, cute: regione antera
laterale della gamba e dorsale del
piede
Nervo tibiale.
L4 L5 S1 S2 S3
NERVI CRANICI
Fig.14 Schema dei Nervi Encefalici
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MS:motore somatico MV: motore viscerale; SS: sensitivo somatico SV: sensitivo
viscerale
L'olfatto
annesso al primo paio dei nervi cranici. Il recettore delle vie olfattive situato nella
mucosa nasale in corrispondenza della volta delle cavit nasali e in parte sulle pareti
laterali. Nella mucosa olfattiva si trovano cellule olfattive e cellule di sostegno. Le
cellule olfattive sono il vero recettore olfattivo e con le loro terminazioni
costituiscono il nervo olfattivo che trasmette al bulbo olfattivo gli stimoli. Dal bulbo
olfattivo si origina il tratto olfattivo costituito dai neuriti dei pirenofori che sono situati nel bulbo olfattivo stesso; posteriormente il tratto olfattivo si divide in due strie
olfattive laterale e mediale che delimitano, divergendo, il trigono olfattivo. La terminazione delle fibre olfattive la zona dell'amigdala che ha collegamenti con l'ipotalamo: In tale zona esistono tre aree principali corticali che sono raggiunte dalle
afferenze del bulbo olfattivo, le aree pre-piriforme, piriforme ed entorinale. Queste
aree sono considerate come le aree della percezione della sensibilit olfattiva.
Fig. 16
Apparato olfattivo.
Annesso al secondo paio dei nervi cranici, rappresentato dai bulbi oculari, che
contengono i recettori visivi; dagli organi annessi al bulbo oculare che ne
determinano la motilit e che lo proteggono. Gli organi che determinano la motilit
del bulbo sono i muscoli estrinseci e le fasce rispettive. Gli organi che proteggono il
bulbo oculare sono le sopracciglia, le palpebre, le ghiandole lacrimali e le vie lacrimali.
La conduzione degli impulsi visivi data dalle vie ottiche costituite dal nervo ottico,
dal chiasma dei nervi ottici, dai tratti ottici e dalle radiazioni ottiche che raggiungono il
lobo occipitale. Le vie ottiche riflesse collegano l'organo della vista ai corpi genicolati,
al pulvinar e ai tubercoli quadri-gemelli per la regolazione dei riflessi legati alla
percezione luminosa.
Il bulbo oculare di forma irregolarmente sferica, il suo diametro ante-ro-posteriore
di 2,5 cm , il verticale e il trasverso di 2,3, pesa 7-8 g ed elastico. La sua consistenza
legata alla pressione dei liquidi contenuti nel bulbo oculare che pari a 25 mm di
mercurio. Il bulbo oculare costituito da una parete e da un contenuto. La parete
costituita da tre membrane: la tunica esterna, la sclera; la tunica media, vascolare o
uvea, la tunica interna, nervosa o retina.
La sclera una lamina connettivale opaca, resistente, bianca sulla sua superficie
esterna, con alcuni orifizi per il passaggio del nervo ottico posteriormente, delle ar-
terie ciliari e delle vene proprie del bulbo oculare, le vene vorticose. Costituisce i
cinque sesti della tunica esterna, il resto, anteriore, ha un raggio di curvatura minore,
perfettamente trasparente e prende il nome di cornea. Nella zona di passaggio tra
sclera e cornea situato il canale di Schlemm, di tipo venoso che viene utilizzato per il
deflusso dell'umor acqueo dalla camera anteriore dell'occhio.
La tunica media, o coroide, costituita essenzialmente da vasi, contiene infatti le
arterie e le vene del bulbo oculare; anteriormente la coroide si trasforma nei corpi
ciliari. La linea che delimita tale passaggio prende il nome di ora serrata. Nei corpi
ciliari si trovano il muscolo ciliare e i processi ciliari. Il muscolo ciliare regola con la sua
contrazione il riflesso dell'accomodazione, agendo sul cristallino e condizionandone il
raggio di curvatura. I processi ciliari producono l'umor acqueo che contenuto nella
camera anteriore dell'occhio
I muscoli estrinseci dell'occhio. All'esterno dei bulbi oculari si trovano dei muscoli che
determinano la sua motilit, essi sono: il muscolo elevatore della palpebra superiore e
il retto superiore innervato dal III paio dei nervi cranici, l'obliquo superiore che ruota
l'occhio in basso e all'esterno, innervato dal IV paio, il retto mediale innervato dal III
paio dei nervi cranici, il retto laterale che ruota all'esterno il bulbo oculare ed
innervato dal VI paio dei nervi cranici, il retto inferiore innervato dal III paio
e
l'obliquo inferiore che ruota l'occhio in alto e all'esterno, innervato anch'esso dal III
paio dei nervi cranici.
L'apparato di protezione del bulbo oculare.
Le sopracciglia sono rilievi arcuati a concavit inferiore, dovuti a ispessimento della
cute e del sottocutaneo della regione frontale, provvista di ghiandole sudoripare
sebacee e peli setolosi. Le palpebre sono pieghe cutanee che hanno il compito di
proteggere il bulbo oculare, distinte in superiore e inferiore; sul loro margine libero
sono presenti le ciglia. I margini liberi delle due palpebre delimitano la rima
palpebrale. Le palpebre sono costituite da pi strati: la cute, il sottocutaneo, il
muscolo orbicolare e uno strato fibroso determinato dal setto orbitale e dal tarso, e
infine profondamente la congiuntiva palpebrale. La congiuntiva una sottile
membrana che riveste la superficie profonda della palpebra, delimita il sacco
congiuntivale e riveste anteriormente il bulbo oculare.
L'apparato lacrimale costituito dalle ghiandole lacrimali e dalle vie lacrimali. La
ghiandola lacrimale situata in una depressione supero-laterale della cavit orbitaria
e attraverso i suoi condotti escretori versa il suo prodotto, il liquido lacrimale, in corrispondeza della parte laterale del fornice congiuntivale. Il liquido lacrimale costituito
da acqua per il 99% e ha un pH di 7,2. Le vie lacrimali sono situate nell'angolo interno
dell'occhio tra palpebre e bulbo oculare. Sono rappresentate dalla caruncola lacrimale
davanti alla quale le palpebre presentano due piccolissime sporgenze una per
ciascuna palpebra, ove si trovano all'apice ipunti lacrimali.A essi fanno seguito il
condottino lacrimale, e il condotto naso-lacrimale che si apre nel meato inferiore delle
cavit nasali.
L'apparato stato-acustico
collegato allVIII paio dei nervi cranici, distinto in acustico e vestibolare. Il nervo
acustico trasporta le sensazioni acustiche e vestibolari ed responsabile degli archi
riflessi che per effetto di esse determinano modificazioni della posizione del capo,
degli occhi o di parti del corpo. L'apparato acustico costituito dall'orecchio esterno,
orecchio medio e dall'orecchio interno
L'orecchio esterno rappresentato dal padiglione auricolare, dal condotto uditivo
esterno, chiuso profondamente dalla membrana del timpano. Il padiglione auricolare
una piega della cute sostenuta da uno scheletro di cartilagine elastica su cui si
applicano piccoli fascetti muscolari; la superficie laterale concava e presenta rilievi e
solchi. I rilievi sono: il trago, l'antitrago, l'elice e l'antelice. La superficie mediale del
padiglione auricolare convessa e determina con la superficie laterale della testa
l'angolo cefalo-auricolare. Il condotto uditivo esterno disposto trasversalmente e
inclinato verso l'avanti, dal fondo della conca all'orecchio medio. Nel terzo laterale il
dell'acquedotto del vestibolo e i cinque orifizi dei tre canali semicircolari, ciascuno dei
quali si apre nel vestibolo con due orifizi, uno ampollare e uno non ampollare (esclusi
il superiore e il posteriore che hanno in comune l'orifizio non ampollare).
Il labirinto membranoso (porzione vestibolare) costituito dall'utricolo (vescicola di
forma allungata) al quale sono annessi i tre condotti semicircolari, e dal sacculo
(vescicola a forma ovoidale) al quale annesso il condotto cocleare. Lutricolo e il
sacculo comunicano tramite i canalicoli endolinfatici. Il condotto endolinfatico
percorre l'acquedotto del vestibolo e si dilata in un sacco a fondo cieco, il sacco
endolinfatico. Il sacculo, oltre che con l'utricolo, comunica con il condotto cocleare
della chiocciola mediante un condotto, il condotto reuniente. La cavit del labirinto
membranoso totalmente riempita da un liquido detto endolinfa. Il resto della cavit
ossea, non occupata dal labirinto membranoso, denominata spazio perilinfatico che
riempito da un liquido, la perilinfa. Sulla superficie interna dell'utricolo e del sacculo
si trovano delle zone, le macule, che contengono i recettori specifici dell'apparato
vestibolare, cio cellule cigliate che vengono stimolate dal movimento della endolinfa
e inviano quindi informazioni, attraverso il nervo vestibolare, ai centri encefalici, sui
cambiamenti di posizione della testa. Sulla superficie interna delle ampolle di ciascun
canale semicircolare si trovano delle zone particolari, dette creste ampollari, che,
analogamente alle macule, inviano ai centri encefalici informazioni sull'inizio o
l'arresto di movimenti rotatori della testa.