Amplificatori A BJT
Amplificatori A BJT
Amplificatori A BJT
AMPLIFICATORI A SINGOLO
TRANSISTORE BJT
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.1
Vbe
kT / q
(6.1)
R1
I C IS e
R2
RL
- VCC
Polarizzazione di
tensione
Fig. 6.1
VEB 0.7V
VEB
Vt
IB
0.7 VCC
RB
RB
IC=.IB
RL
- VCC
Polarizzazione di
corrente
RL
3k
vu
vin
I c
I
IB c
I c
Ic
Una variazione del 50% del comporta quindi una variazione del 50% di IC.
(c) - Il transistore entra in saturazione quando Vu=+0.2V, a cui corrisponde
IC=1.93mA e quindi <193 (/<+93%).
E 6.2
IU
R
133k
vin
RL
1 k
-6V
E 6.3
a)
Studiare la polarizzazione del seguente circuito (=100) e
b)
calcolare la sensibilit della corrente di collettore ad una
variazione del del transistore del 20%.
+ 12 V
vin
R1
10k
RL
4k
vu
R2
2k
RE
650
E 6.4
vin
RS
500
R1
27k
vu
R2
93k
RL
1.5k
-6V
E 6.5
6.2
6.2.1
q VBE vbe
e kT
IC
q vbe
e kT
(6.3)
IC
IC
I
2
3
v be
v be C 3 v be ... I C i c
2
Vth
2 Vth
6 Vth
(6.4)
dove il primo addendo la sola corrente di polarizzazione del Collettore, IC; nel
Ic
+ VCC
IB+ib
vbe
Vpol
Fig. 6.2
RL
Ic
(+1)(IB+ib)
IC
effettiva corrente
circolante
corrente nella
approx. lineare
IC
____
Vbe2 + Vbe3
2Vth2
g m v be
polarizzazione
vbe
Vbe
VBE
(6.5)
(b) Il segnale ic calcolabile precisamente solo se si sommano tra loro gli infiniti
termini a potenza crescente di vbe che compaiono nella (6.4):
i c g m v be
IC
2 Vth
v be
IC
6 Vth
v be ...
(6.6)
(6.7)
BJT
IC
Vth
gm
FET
2 ID
VGS VT
si nota come, a parit di corrente portata dal transistore, la gm del BJT sia
normalmente maggiore di quella del MOSFET grazie al valore pi piccolo del
denominatore Vth (Vth=25mV a T=300K) rispetto alla tensione di overdrive del
MOSFET (Vod di qualche centinaio di mV). Come sempre vale la considerazione
che maggiore la polarizzazione, maggiore la transconduttanza.
(c) - Lerrore che si commette nel considerare la sola variazione lineare ic di
corrente data dalla (6.7) invece della reale variazione contenuta nei termini di
potenza maggiore della (6.6) espresso dalla relazione
IC
v 2be
2
2 Vth
v be
%
IC
2 Vth
v be
Vth
(6.8)
Confrontando questa espressione con quella per il FET, si nota come la grandezza
di riferimento ora la tensione 2.Vth=50mV, mentre per i MOSFET la tensione
di overdrive, generalmente ben maggiore. Quindi, a pari segnale applicato, la non
linearit del transistore bipolare ben maggiore della non-linearit dei FET.
Questo risultato si sarebbe potuto prevedere a priori considerando che il BJT ha
una caratteristica esponenziale, quindi pi diversa da una retta della dipendenza
quadratica dei FET. Si noti inoltre che nel BJT, a differenza del MOSFET, lerrore
di linearit indipendente dalla polarizzazione.
Nel caso in cui lerrore non sia trascurabile, la (6.8) ci d modo di riscrivere la
(6.7) nella seguente forma sintetica:
(6.9)
i c g m v be 1
molto comoda quando si voglia calcolare il valore della corrente di segnale
circolante in un transistore di un circuito elettronico, evidenziando il raffronto tra
lentit del termine lineare (1) e quella del termine quadratico o superiore ().
(d) - Lescursione del segnale di tensione tra Base ed Emettitore deve essere
comunque tale da far rimanere questa giunzione polarizzata direttamente, cos da
avere uniniezione di carica che sostenga la corrente di Collettore. Inoltre,
nonostante il segnale applicato, la giunzione Base-Collettore deve rimanere
polarizzata inversamente in modo da raccogliere al Collettore i portatori che
diffondono nella Base. Se queste condizioni non sono verificate il transistore entra,
nel primo caso, nella zona di interdizione e, nel secondo caso, nella zona di
saturazione.
6.2.2
La resistenza di base
10
+ VCC
RL
ib
Ic=ib
vbe
Vpol
Fig. 6.3
(+1)ib
ic vb g m
ic ib
(6.10)
Risolto, esso fornisce la resistenza vista guardando nella Base, spesso indicata con
r, pari a
6.2.3
vb
ib g m
(6.11)
qVBE
kT
I0 e
qVBE
kT
VCE
I0 e
VA
qVBE
kT
V
1 CE
VA
(6.12)
Essa si riflette nelle curve caratteristiche non pi orizzontali nella zona attiva
diretta ma pendenti e convergenti nel punto VA. Anche la transconduttanza:
gm
I C
VBE
I0 e
qVBE
kT
V
1 CE
VA
Vth
Ic
11
VBE2
gm reale
VBE2
gm ideale
VBE1
VBE1
VA
Fig. 6.4
VCE
IC
(6.13)
Vth
rimasta formalmente invariata, ma bisogna ricordarsi che IC leffettiva corrente
totale portata dal transistore. Oltre quindi a portare una corrente di polarizzazione
maggiore, un BJT reale ha anche una transconduttanza maggiore di quella di un
BJT ideale. La Fig.6.4 visualizza questa situazione in cui la transconduttanza
rappresentata dallentit del salto da una curva caratteristica alla successiva,
maggiore in un BJT reale a pari VBE perch le curve caratteristiche si aprono a
ventaglio con VA fisso.
Si noti che lintercetta sullasse delle ordinate pari a IC=IB oppure,
equivalentemente, a IC=Ioexp(-VBE/Vth) vale a dire alla corrente che circolerebbe in
un transistore ideale. Grazie a ci immediato calcolare il valore di r0 come:
gm
VA
r0
I0
qVBE
e kT
oppure
r0
VA
IB
6.2.4
12
6.3
C
vbe
r = /g m
i D = gmvbe
ro
E
Fig. 6.5
13
G gmR L
C
iU
vin
(6.15)
+6V
vin< VT
4mV
IC
V
RL R
Vth
Vth
R1
133k
3.28V
1.28V
vu
2.0V
RL
1 k
0.72V
1.28V
-6V
Fig. 6.6
14
G max
Va lim
Vth
(6.16)
15
iin
vin
6.4A
Z in
Errore di linearit
v be
8%
2Vth
vu
+1.28V
16
100 mV
Sinusoide
distorta
Sinusoide ideale
-1.28V
Fig. 6.7
100 mV
Forma donda del segnale di tensione alluscita del circuito della Fig.
6.6.
Distorsione armonica
IC A 2
1 cos(2t ) I C3 A 3 3 sin(t ) sin(3t ) ...
2
4
2Vth 2
6Vth
ic
17
IC A2
I
I A2
I
3
3
g m A C A 3 sin(t ) C
4
4
2Vth 2
6Vth
2Vth 2
6Vth
R L I C A 2
R I
R I A2
R I
3
3
g m R L A L 3C A 3 sin(t ) L 2C
cos( 2t ) L 3C A 3 sin(3t ) ...
2
2
4
2
4
2Vth
6Vth
2Vth
6Vth
(6.20)
Il risultato, visualizzato nella Fig.6.8, mostra come la tensione di uscita presenti:
R I A2
- uno spostamento del valore medio pari a L 2C
; nel nostro esempio
2Vth 2
51.2mV;
- una sinusoide alla stessa frequenza del segnale ed amplificata, ampia nel nostro
esempio (1.28V+4mV)1.28V;
- una cosinusoide di frequenza doppia (armonica) del segnale di ingresso, ampia
R L IC A 2
; nel nostro esempio 51.2mV;
2Vth2 2
- armoniche superiori, la cui 3 nel nostro caso avrebbe ampiezza pari a 4mV,
trascurabile.
Come nel caso del MOSFET, si usa quantificare il segnale spurio della 2
armonica rispetto alla componente lineare indicandola come distorsione di 2
armonica (HD2, 2nd Harmonic Distorsion) :
IC A 2
2Vth2 2
A
(6.21)
HD 2
gmA
4Vth 2
vu
1 armonica
2 armonica
3 armonica
1 armonica
1.28 V
100%
0V
-51 mV
2 armonica
3 armonica
1.28 V
4%
0
f1
Fig. 6.8
0.3%
f2
f3
18
vin
+6V
8mA
vu
2V-8V
-6V
Veb
0
700mV
Fig. 6.9
0.7V
19
Ic
+6V
11.8mA
5.3V-11.8mV
2V+3.8V
vin
8mA
vu
10.3mV
11.8mV
-6V
0.7V
Fig. 6.10
20
Veb
Si noti come, nella parte di dinamica che fa aumentare la corrente portata dal
transistore (semionda negativa in questo esempio), il calcolo gi sufficientemente
preciso considerando la curva transcaratteristica linearizzata. Viceversa, nella parte
di dinamica che fa spegnere il transistore (positiva nel nostro esempio) bisogna
percorrere tutta la curva transcaratteristica reale.
E 6.6
v in
vb
43k
250
21
v in
r 43k
R g r 43k
vu
33
v in
(c) Il generatore di segnale deve anche fornire la corrente di Base al BJT oltre
alla corrente nelle resistenze fisiche. Con vin=10mV, iin10mV/750=13.3A.
La potenza di picco del generatore quindi di 133nW, circa 65nW RMS.
(d) Dovr essere vbe=2mV, e quindi vin|max=6mV.
(e) Con segnali di ingresso unipolari negativi luscita dovr salire. Per avere la
massima escursione delluscita, questa pu essere polarizzata a Vu0.2V.
Nellipotesi di trasferimento lineare si ottiene vin|max=145mV. In verit il segnale
di ingresso potr anche essere pi ampio (fino a circa 0.7V), ma ormai luscita
avr raggiunto un valore cos vicino allalimentazione da non avere pi una
variazione leggibile della sua tensione.
E 6.7
+ 3V
R
230 k
vin
Vu
C=
6.3.7
22
be
vu
g m R L ro
v be
(6.22)
Quando ro>>RL, come si sempre supposto fino ad ora, si ritrova lespressione del
guadagno G=-gmRL. Ma se si pensasse di aumentare il guadagno aumentando RL,
esso non tenderebbe allinfinito ma si fermerebbe al valore
G max g m r o
VA
Vth
(6.23)
dove VA la tensione di Early del BJT. Questo valore massimo del guadagno
indicato in letteratura con la lettera greca e, una volta fissata la polarizzazione,
dipende solo dal transistore usato.
+6V
C
r0
vin
R1
RL
vu
-6V
Fig. 6.11
E 6.8
23
133k
2k
vin
C=
- 6V
20V
0.92V
IB =40A
4.6V
VCE
Trovata la ID=4.92mA,
immediato calcolare la corrispondente trans
conduttanza gm=197mA/V.
b) Limpedenza vista dalla base del transistore /gm=508 ed il guadagno
Gtot=-46 dellintero circuito.
c) Il circuito molto sensibile alle variazioni di : poich Vu al massimo pu
scendere fino a circa -5.8V, la corrente IC pu circa raddoppiare fino a 7.8mA e
cos pure (196).
E 6.9
24
r0
R1
133k
vin
vu
RL
1 k
-6V
is
133k
R1
1k
Rin = vs / i s
R1
133k
1k
vs
R u = vs / i s
is
25
vs
v
s
R1 g m
6.4
ic=.ib (segnale)
(6.24)
+ Vcc
R1
Generatore
is
Fig. 6.12
RL
VU
Rs
26
viene naturale pensare di usare il BJT anche in questa modalit. Nel caso della
polarizzazione, tale possibilit gi stata sfruttata pi volte (si vedano ad esempio
gli esercizi E6.1 o E6.2). In questo paragrafo vediamo con degli altri esercizi come
farne buon uso quando si abbia a disposizione un segnale di corrente e lo si voglia
amplificare.
Poich limpedenza di uscita di un generatore di corrente in genere elevata,
laccoppiamento tra sensore ed amplificatore pu essere fatto in DC senza
linterposizione di un disaccoppiatore. Si noti inoltre che, essendo la (6.24) una
relazione lineare, la distorsione armonica alluscita sar sostanzialmente nulla
fintantoch il carico costituito da un componente lineare, come ad esempio una
resistenza.
Anche in questo caso vale la considerazione che se si scelto il transistore delle
dimensioni giuste la tensione risultante tra Base ed Emettitore sar di circa 0.7V e
che essenziale che la giunzione Base-Collettore sia polarizzata in inversa o in
diretta di non pi di 0.5V.
E 6.12 Si consideri il seguente semplice circuito il cui BJT abbia =100
alimentato da un generatore di corrente:
+ 5V
Iin
Vu
RL
1k
27
E 6.13 Con riferimento al circuito della figura, in cui il BJT ha =400 e curve
caratteristiche ideali (VA=) (Consider the circuit whose BJT has =400
and ideal characteristic curves):
+ 2V
Iin
vu
R4
R1
2 k
C
10 pF
R2
7 k
R3
300
- 1V
a)
Scegliere il valore di R4 affinch Vu=+1.1V quando Iin=0. (Find
R4 in order that Vu=+1.1V when Iin=0)
b)
Tracciare landamento in frequenza della risposta del circuito
(modulo e fase) in un diagramma quotato, indicando il valore del
trasferimento a bassa e ad alta frequenza e delle singolarit. (Draw the
Bode plots of the transfer function as a function of frequency, quoting the
important values)
c)
Calcolare la massima ampiezza di un segnale sinusoidale di
corrente iin applicabile allingresso oltre cui il transistore esce dalla zona
corretta di funzionamento (0.5V diretta tra base-collettore). Svolgere il
calcolo sia per un segnale a bassa frequenza (100Hz) che ad alta
frequenza (1GHz) (Find the maximum amplitude of a sinusoidal input
current iin before the BJT enters saturation. Do the calculation both at
100Hz and 1GHz.)
d)
Paragona la distorsione armonica del circuito pilotato in
corrente con quella che si avrebbe nel seguente circuito pilotato in
tensione. Calcolare HD2 con iin=1A e con vin=10mV e commentare la
differenza. (Compare HD2 of the circuit (iin=1A) with that of the
following circuit driven by a voltage (vin=10mV))
+ 2V
vin
C=
T1
vu
R4
R1
2 k
C
10 pF
R3
300
- 1V
R2
7 k
28
C=
T1
10A
vu
+ 0.7V
Iin=400nA
T1
10A
T2
+ 0.7V
C=
- 0.7V
vu
Iin=400nA
C=
T1
10A
T2
- 0.7V
vu
RL
700
- 0.7V
R1
260 k
Vout
vin
Iin
C=1nF
a)
Calcolare il valore stazionario delluscita Vout. (Find Vout when no
signal is applied )
b)
Disegnare in un grafico quotato landamento nel tempo della
tensione di uscita, vout(t) quando in ingresso viene applicato un gradino
di corrente come in figura. (Draw the time behavior of the output voltage,
vout(t), when a current signal is applied)
Iin
1A
t
0
20s
c)
Disegnare ora il corrispondente andamento nel tempo della
tensione vin(t) ai capi del generatore Iin(t) di segnale (si consideri la
condizione iniziale Vin(0)=0V). (Draw the time behavior of the input
voltage, vin(t), across the current source (suppose the initial condition
Vin(0)=0V)).
6.5
29
Lanalisi su piccolo segnale del circuito della Fig.6.13, vale a dire lo studio
delle sole variazioni lineari di corrente e di tensione prodotte dal segnale vin, ci
porta ad impostare il seguente sistema:
VEE
C
+
vin
vb
RE
veb
ve
ic
vu
R1
RL
VCC
Fig. 6.13
Esempio di stadio
sullEmettitore.
amplificatore
BJT
con
resistenza
30
v b v e g m i c
ve
R ic
E
Risolto, esso fornisce la corrente di segnale:
gm
1
(6.25)
ic vb
vb
1
1 g m R E
RE
gm
La corrispondente variazione della tensione di uscita determina il guadagno del
circuito (nel nostro caso in cui vin=vb) :
G=
vu
RL
g R
m L
1
v in
1 gmR E
RE
gm
(6.26)
G
(1 g m R E )
Anche in questo caso le prestazioni del circuito sono migliorate rispetto al caso di
RE=0 del fattore (1+gmRE).
Il prezzo pagato per ottenere questo miglioramento in stabilit un minore
guadagno rispetto allo stadio ad Emettitore comune, in ragione del fattore
(1+gmRE). Il guadagno massimo proprio ottenuto con RE=0, cio rinunciando alla
resistenza di degenerazione, in corrispondenza del quale il guadagno ritorna
naturalmente ad essere G=-gm.RL. Il dispregiativo contenuto nel termine
31
VEE
RE
C
+
vin
vb
vu
R1
req
1
gm
RL
-VEE
Fig. 6.14
Equivalente
Thevenin
veq= vin
RE
VA
32
req
vs
1
is g m
(6.29)
vs
is=gmvs
vA= vin
C
+
vin
vb
R1
R1
RL
-VEE
Fig. 6.15
RL
-VEE
v be v in
1
gm
v R E v in
1
RE
gm
RE
33
(6.30)
1
RE
gm
R1
(6.31)
R1 R g
Quanto alla resistenza equivalente vista da A, in questo caso pi comodo (ma
non obbligatorio) pensare di forzare una corrente di sonda i s e valutare la
corrispondente variazione della tensione al morsetto A. La corrente iniettata
nellEmettitore ed una parte, pari a is/(+1), costituisce la corrente di Base. Quindi
ai capi degli elementi resistivi collegati tra Base e massa (nel caso in figura R1||Rg),
si sviluppa una tensione pari a (R1||Rg)is/(+1). Di conseguenza il valore di req non
pi 1/gm ma
v eq v in
VEE
RE
Rg
+
vin
vb
vu
R1
req
1 R 1 || R g
gm
1
RL
-VEE
Fig. 6.16
Equivalente
Thevenin
v eq v in
R1
R1 R g
RE
VA
req
6.5.3
1 R 1 || R g
gm
1
34
(6.32)
Impedenza di ingresso
vS v E g m iC
vE
iS iC
R
E
iS iC
(6.33)
Rb
vs
( 1)R E
(1 g m R E )
is
gm gm
(6.34)
La resistenza vista guardando nella Base di un BJT quindi pari alla resistenza tra
Base ed Emettitore (/gm=r) in serie alla resistenza di degenerazione RE
aumentata del fattore (+1) del transistore. Questo aumento dellimpedenza vista
in Base, spesso molto pronunciato, uno dei vantaggi di questa configurazione
rispetto al semplice Emettitore comune. Si noti come nella (6.34) laumento di
impedenza rispetto al valore r pari circa al solito fattore (1+gmRE) !
RC
is
vs
Fig. 6.17
ic
ve
ie
RE
VCC
VCC
VCC
gm
gm
35
1 R E
gm
RL
RL
(a)
RE
VCC
VCC
VCC
RL
RL
Rg
vin
Fig. 6.18
vin
vin
1
gm
(b)
1
gm
Rg
1
g m 1
Si noti come la presenza di una resistenza RL sul collettore non modifichi il sistema
(6.33) e quindi la resistenza vista dalla Base trovata nella (6.34). Questo perch
non c alcun flusso significativo di corrente che dalla Base va verso il Collettore.
Sulla base dei risultati fin qui ottenuti, le trasformazioni impedenziali
operate da un BJT possono essere sintetizzate praticamente cos:
la resistenza vista guardando in Base pari alla resistenza differenziale della
giunzione Base-Emettitore (1/gm) ed alla eventuale resistenza RE posta in
serie allEmettitore, entrambe moltiplicate per il fattore .
la resistenza vista guardando in Emettitore pari ad 1/gm pi la resistenza
posta tra il morsetto di Base e massa divisa per il fattore ;
36
132k
RL
1.5k
vu
2k
vin
+ 6V
C=
-6V
2k
vin
5.9k
C=
1k
vu
RE
50
- 6.2 V
6.5.4
Distorsione armonica
Come visto in dettaglio nel caso di un MOSFET nel 5.6.4, anche dal punto di
vista della linearit si ha un miglioramento con lintroduzione della resistenza RE.
Questo non solo perch solo una frazione vbe del segnale dingresso viene
effettivamente a pilotare il BJT ma anche per un effetto legato alla architettura
intrinsecamente retroazionata dello stadio. Infatti in un npn ad un aumento di vb,
corrisponder un aumento di vbe che comporter un aumento pi che lineare della
corrente di Collettore. Poich questa scorre in RE, far salire ve di pi di quanto
questo non salga quando il fenomeno descritto linearmente. Questo va a
contrastare liniziale maggiore vbe, riducendola. Pertanto ci aspettiamo che la non
linearit (e quindi la distorsione armonica) venga ridotta dalla presenza di RE di pi
della semplice partizione lineare data dalla (6.30).
Per calcolarla in dettaglio bisogna considerare la risposta esponenziale del
transistore. In pratica ci si limita a considerare i primi termini del suo sviluppo in
serie. Partendo dallequazione (6.6) che fornisce la variazione della corrente di
Collettore a fronte di una variazione vbe, si imposta il seguente sistema:
IC
2
v in v e g m 2 V 2 v in v e i c
th
ve i
c
R E
Sostituendo la seconda nella prima si ottiene :
IC
2 Vth2
37
(6.35)
I
I
R 2E i c2 R E g m 2 C 2 R E v in 1 i c g m v in C 2 v in2 0
2 Vth
2 Vth
Risolvendo in analogia a quanto fatto nel 5.6.4, si ottiene il fattore di non linearit
pari a:
IC
1
v in2
2
3
2 Vth 1 g m R E
I
v in
1
1
C2
gm
1 g m R E 2 Vth g m 1 g m R E
v in
1 g m R E
Ricordando che gm=IC/Vth, lespressione pu essere riscritta come:
v in
1
gm
1
gm
RE
2 Vth
1 g m R E
v be
1
2 Vth 1 g m R E
(6.36)
dove il numeratore contiene vbe, cio la partizione del segnale vin ai capi del
transistore calcolata come se il trasferimento fosse lineare, cio con 1/gm costante.
La (6.36) ci dice che la non linearit minore di un fattore (1+gmRE) di quella che
si avrebbe se si considerasse solo la partizione lineare del segnale allingresso ai
capi del transistore.
In analogia con quanto trovato con la (6.21) nel caso di amplificatore con
lEmettitore a massa, anche ora si pu verificare che la distorsione di 2 armonica
vale
HD 2
(6.37)
38
2k
Re
150
vin
vu
Rc
1.5k
R
- 3V
Ein
I1
Vout
I2
R2
1 k
- 3V
39
vin
Rc
Re
1k
vu
200
-3V
E 6.20 Si consideri il semplice circuito indicato con (a) nella figura, in cui
immediato verificare che lampiezza del segnale di ingresso, che assicura
un errore di linearit non superiore al 23%, di vin=10mV.
Si pensi ora di voler modificare questo circuito per estendere lintervallo
del segnale di ingresso fino a vin=100mV, mantenendo inalterata la
massima non linearit al 23%.
a)Verificare che, sia la modifica al circuito proposta nella figura (b) che
quella proposta nella figura (c), soddisfino alla richiesta.
b) Qual la scelta migliore?
+4 V
+4 V
3 3 0k
R L =1 k
3 3 0k
40
vu
vu
R in
vin
vin
R L =1k
2 2 .5k
a )
b )
+4 V
3 0 8k
RL
1k
vu
= 200
vin
1 1 2 .5
c)
Poich il segnale in ingresso al circuito (a) applicato direttamente alla base del
transistore e lemettitore a massa, si ha che vbe=vin=10mV. In base alla (4.12),
lerrore di linearit pari al 23%. Il circuito presenta un guadagno di tensione
G=vu/vin=-80. Le modifiche al circuito atte ad estendere lintervallo del segnale
di ingresso mantenendo inalterato lerrore possono essere le pi varie purch,
sempre, la partizione in ingresso tra il segnale vin e la tensione di comando del
transistore dia vbe=10mV. Entrambi i circuiti proposti verificano questa
condizione per segnali di ingresso vin=100mV.
Infatti, nel circuito della figura (b), la partizione tra le due resistenze Rin=22.5k
e r=2.5k determina una vbe massima di 10mV. La partizione del segnale di
ingresso del fattore 10 comporta naturalmente anche una corrispondente
diminuzione del guadagno, che diventa G=vu/vin=-8.
Anche il circuito della figura (c) soddisfa alle condizioni imposte. La partizione
tra 1/gm=12.5 e R=112.5 consente di avere ancora, al massimo, vbe=10mV.
Anche in questo caso il guadagno dello stadio ridotto di un fattore 10 e vale
quindi -8.
Il vantaggio di questultima configurazione, rispetto a quella della figura (b),
che tutte le propriet del circuito vengono migliorate del fattore 10 perso nel
guadagno. Questo circuito cio riuscito a far tesoro del vincolo di progetto di
estendere la dinamica di ingresso per avere contemporaneamente quei
miglioramenti delle caratteristiche dello stadio determinate dallintroduzione
della resistenza di degenerazione.
41
R3
380
R 1 =50k
R e = 50
R in
= 100
v in
500
R2
50k
-5V
R c = 300
6.5.5
42
( v e v in ) g m e
e
r0
RE
vu
v
RL
RS
vu
gm R L
v in
(R R E )
1 g m R E L
r0
(6.38)
vu
gm R L
1 g m R E
v in
VEE
RE
R1
R
vin
r0
C=
vu
RL
R2
VCC
Fig. 6.19
43
ro
R2
Rs
R s
R u R s || R b ro 1
Rs Rb
dove
44
R b r R 1 || R 2