Eddy Ottoz - Presentazione Per Sito
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Hans Selye
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(di-stress)
la somma di troppi stimoli di bassa intensit pu stressare quanto pochi stimoli di elevata intensit va assolutamente evitato ladattamento mai dimenticare lo stress extra-training
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livello di stress
imparariamo
imparariamo a vedere imparariamo a guardare imparariamo ad ascoltare imparariamo a capire imparariamo a cambiare idea imparariamo a rispettare latleta sovente latleta allena lallenatore
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cerchiamo giovani:
longilinei e con buona mobilit articolare geneticamente elastici e reattivi capaci di movimenti rapidi e facili coordinati aggressivi dotati di buon senso del ritmo meglio se sessualmente non precoci tendenzialmente velocisti-saltatori
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non sappiamo come si svilupperanno non vogliamo precludere loro scelte future non sappiamo ancora se saranno centometristi, quattrocentisti, ostacolisti veloci o intermedi (o, perch no, ottocentisti) non precludiamoci la possibilit di abituarli ad accettare lavori di corsa su distanze medie
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criteri di massima
per quanto riguarda tutti i mezzi di preparazione specifici della corsa, ma non specificamente tecnici o ritmici degli ostacoli, limpostazione del training dovr tenere conto che non esiste esercitazione utile per un velocista che non lo sia anche per un ostacolista da un punto di vista metodologico pi generale (periodizzazione, gestione del mezzi, ecc.) con gli specialisti della distanza breve imposteremo il lavoro come con i duecentisti. mentre con gli ostacolisti dei 400 seguiremo i criteri dei quattrocentisti piani facendo locchiolino agli 800
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criteri di massima
sempre grande attenzione va posta nellinserimento delle esercitazioni specifiche per gli ostacoli esse non possono essere semplicemente aggiunte pena un eccessivo carico di training va attentamente valutato il loro apporto in termini di forza speciale, di meccanismi energetici e vie metaboliche interessate (compreso il lavoro di tecnica) lobiettivo consiste nellidentificare, per ogni mezzo di allenamento specifico di ostacoli, quale altro mezzo, utile per la velocit o la resistenza, esso pu validamente sostituire, gestendolo poi correttamente sotto il profilo di quantit, intensit, recupero, ecc.
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criteri di massima
da subito massima priorit alle esercitazioni di ambidestrismo sulle barriere, con 4 obiettivi:
sviluppare le capacit coordinative all'et giusta riequilibrare costantemente la forza negli arti inferiori salvaguardare la possibilit di migrare ai 400hs limitare i rischi traumatici insiti nella ritmica pari
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liniziazione didattica
da un lato sviluppare al massimo grado possibile, con gli appositi esercizi, tutte le abilit coordinative generali dallaltro utilizzare da subito esercitazioni di passaggio delle barriere (i ragazzi si soddisfano e si divertono nel fare qualcosa di completo, di compiuto), senza curare eccessivamente le finezze tecniche, bens solo i punti fondamentali, senza alzare troppo le barriere, ma soprattutto senza troppo avvicinarle non preoccuparsi se limpulsione di seconda gamba genera una parabola troppo alta abbondare nelle esercitazioni di rapidit, ma senza lutilizzo delle barriere (solo in questa prima fase) utilizzare una grande variet di andature di corsa e insegnare la loro corretta esecuzione
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la tecnica distinguere bene gli aspetti essenziali da quelli ininfluenti non confondere le cause con i sintomi apprezzare lestetica del gesto (bello = giusto, brutto = sbagliato)
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la tecnica: i sintomi
lostacolo volato le anche non in linea sulla barriera labbassamento delle anche in atterraggio azioni sconclusionate di braccia
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frasi da dimenticare:
tira avanti sta seconda gamba! velocizza sta seconda gamba! controlla sto braccio accelera il ritorno a terra della prima!
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la tecnica
evitare la ricerca spasmodica e costosa della perfezione tecnica, che sugli ostacoli (e non solo) unillusione mai dimenticare che la cinematica si modifica variando la dinamica, e che questa cambia man mano che latleta cresce e si sviluppano la sua forza e la sua velocit concentrarsi sugli aspetti essenziali, e curare che latleta acquisisca la sensibilit sufficiente a sentire le spinte, i tempi, il suo rapporto con lo spazio e il tempo durante lesecuzione dei gesti tecnici
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la tecnica
la ripetizione dellerrore porta alla perfezione nellerrore e, dato che pi facile assimilare nuovi schemi motori che disimpararne di vecchi e riprogrammarsi, fondamentale che gli esercizi siano eseguiti correttamente da subito in caso contrario si fanno solo danni uno dei risultati tipici la carenza dimpulsione di seconda gamba oltre il 90% degli atleti non sa eseguire gli esercizi, non possibile che pi del 90% dei tecnici non se ne accorga
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modulazione non solo del parametro di frequenza (distanze ridotte tra gli ostacoli), ma anche di quello dellampiezza, stressando s labilit, ma anche la capacit di utilizzare e mantenere la forza esercizi di prima gamba in controtempo (lunico mezzo per correggere lazione calciata in attacco e per imparare a stare dentro)
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la ritmica
lesercitazione ritmica non pu essere intesa come il banale allenarsi a correre determinati intervalli tra le barriere con un certo numero di passi ad una certa velocit n la ritmica di gara si esaurisce nellesercitarsi a correre intervalli di gara con il numero di passi che si utilizzano in gara e alla velocit di gara la ritmica la capacit dinterpretare il gesto tecnico in modo corretto, realizzando un perfetto binomio di armonia ed economicit
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la ritmica
latleta deve arrivare a sentire musicalmente il tessuto ritmico che sottende il suo gesto, quello che meglio gli permette di esprimersi in mezzo alle barriere in una gara a ostacoli non pu sviluppare sempre frequenza e ampiezza ideali, poich agisce su intervalli predeterminati, costretto da un modulo di passi a gradino nella distanza breve effettua in realt 11 accelerazioni, a una velocit media non elevatissima, ma senza una frequenza di riferimento, poich nellintervallo di 9,14 o 8,50 non esistono neppure due passi comparabili come ampiezza, tempo di contatto o azione tecnica
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la ritmica
nei 400hs deve invece conciliare la necessit di correre veloce con quella di distribuire le energie correttamente, mantenendo unampiezza che non solo non quella ideale, ma che pu adattare solo per gradini, dovendo operare difficili scelte tra ridurre lampiezza, con i problemi coordinativi che ci comporta, oppure sostenere artificiosamente un passo forzato, con costi energetici onerosi la ritmica perci la capacit dinterpretare la corsa tra le barriere ottimizzando molti fattori e incorporando nellazione, in modo armonioso e assieme violento, il superamento delle barriere, in modo che esse non disturbino la continuit dellazione e rallentino il meno possibile la sua velocit non a caso le tristamente note azioni a elastico sono tanto diffuse quanto letali per le prestazioni.
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Passi intermedi
Fino al
Cambio a
Fino al
19 19 19 (20) 20 (19) 20 20 21-22 21-22 21-22 22 22-23 22-23 23-24 23-24 23-24 24 24 24
12 12 12 13 13 13 14 14 14 15 15 15 16 16 16 17 17 17
10 7 5 10 5 8 10 5 7 10 5 8 10 5 8 10 5 8 18 18 10 10 17 17 10 10 16 16 10 10 15 15 10 10 14 14 10 10 13 13 10 10
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frequenza/ampiezza
4 m/s
6 m/s
8 m/s
10 m/s
tecnica e coordinazione
in ogni disciplina, in ogni momento, per ogni atleta, esiste una velocit massima alla quale egli riesce a mantenere la coordinazione e oltre la quale unulteriore ricerca di velocit fa decadere il risultato (limite biomeccanico) in ogni disciplina di corsa va distribuita la velocit e la coordinazione va mantenuta per tutta la durata della prova, ed modulata dalle modificazioni fisiologiche indotte dalla fatica progressiva (limite metabolico)
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esiste uno sweetspot, un limitato spettro di combinazioni di frequenza/ampiezza che, ad un certo atleta, in un determinato momento della sua carriera sportiva, permettono di ottenere la massima velocit possibile o, a parit di velocit, il massimo risparmio energetico possibile
la ricerca sia di unampiezza che di una frequenza eccessive lo allontanerebbero dalla sua massima velocit potenziale in quel momento, o a una data velocit, dalla massima economicit di corsa
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- saper gestire ampiezza e frequenza per un velocista molto importante, per un ostacolista essenziale
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lo sweetspot si ottiene ricavando la frequenza dallobiettivo realistico di velocit, tenendo conto dellampiezza teorica ideale, definita a suo tempo da Tabachnik e utilizzata da Carlo Vittori per mettere a punto il modello prestativo che porta il suo nome: uomini lunghezza della gamba in cm * 260 (236 media/100) donne lunghezza della gamba in cm * 247 (222 media/100)
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Modello ->
obiettivo in gara
arto inf. 98 cm
ampiezza 2,32
frequenza 4,12
10,50
corsa rapida
10,68
4,65 49,70 2,01
frequenza num. passi ampiezza
corsa ampia
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Modello ->
obiettivo in gara
arto inf. 88 cm
ampiezza 2,00
frequenza 4,10
12,20
corsa rapida
12,41
4,64 57,54 1,74
Frequenza num. passi ampiezza
corsa ampia
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12 13 14 15 16 17 18 19
400hs: intervalli/velocit
Tempo tra due barriere 3,40 3,50 3,60 3,80 4,00 4,20 4,50 4,80 5,00 5,20 5,40 Velocit in m/sec 10,29 10,00 9,72 9,21 8,75 8,33 7,78 7,29 7,00 6,73 6,48 Tempo sui 100 lanciati 9,71 10,00 10,29 10,86 11,43 12,00 12,86 13,71 14,29 14,86 15,43
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differenziale e distribuzione
Il differenziale tra il tempo sul piano e con gli ostacoli dovrebbe essere compreso tra 1,5 e 2 secondi per i maschi di elevata qualificazione (sub 50) e tra 2 e 3 secondi per la fascia di prestazioni medie (505-52). per le atlete le differenze sono di norma leggermente pi elevate. Possono essere attorno a 2-2,5 secondi per lalta qualificazione (sub 55), salire fino a 3 secondi al di sopra e addirittura 4 secondi per le pi giovani che corrono attorno ai 60.
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distribuzione (m)
tempo finale 46,50 47,00 47,50 48,00 48,50 49,00 49,50 50,00 50,50 51,00 51,50 primi 200 22,25 22,50 22,75 23,00 23,25 23,50 23,75 24,00 24,25 24,50 24,75 secondi 200 24,25 24,50 24,75 25,00 25,25 25,50 25,75 26,00 26,25 26,50 26,75 5 ostacolo 20,75 20,98 21,21 21,45 21,68 21,91 22,15 22,38 22,61 22,85 23,08 equiv./110 12,24 12,38 12,51 12,65 12,79 12,93 13,06 13,20 13,34 13,48 13,61
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distribuzione (f)
tempo finale 54,00 54,50 55,00 55,50 56,00 56,50 57,00 58,00 59,00 60,00 61,00 primi 200 26,00 26,25 26,50 26,75 27,00 27,25 27,50 28,00 28,50 29,00 29,50 secondi 200 28,00 28,25 28.50 28,75 29,00 29,25 29,50 30,00 30,50 31,00 31,50 5 ostacolo 24,25 24,48 24,71 24,94 25,18 25,41 25,64 26,11 26,58 27,04 27,51 equiv./100 13,00 13,13 13,25 13,38 13,50 16,63 13,75 14,00 14,25 14,50 14,75
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si contano i passi impiegati dallatleta si calcola la loro ampiezza media sidentifica la ritmica corrispondente si verifica in pratica (t&e), e si adotta questa ritmica
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12 13 14 15 16 17 18 19
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lampiezza non sostenuta dalla speranza o dalle urla dellallenatore, ma solo dalla velocit e/o dalla forza dellatleta il miglioramento del margine di velocit implica anche quello di forza (veloce), ma non sempre vero il contrario, anzi facendo meno passi non si va pi forte, essendo pi forti che si possono fare meno passi
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non si riduce lintervallo di un passo solo in quanto latleta arriva sotto perch non sa gestire la frequenza (una pessima scelta
di comodo)
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si cambia una volta sola il costo del cambio di ritmo (se ben eseguito) di almeno 25/35 centesimi si deve cambiare ancora freschi e lucidi, ossia almeno un ostacolo prima di dove si ritiene di poter arrivare (quando non se ne potrebbe pi fare a meno)
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si scende a un passo in meno solo quando si ormai in grado di sostenere lattuale ritmica per tutta la gara senza cambiare
ad esempio si passa da 15 a 14 passi quando si in grado di sostenerne 15 dalla prima allultima barriera
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la ritmica non consiste nel percorrere la distanza tra due ostacoli con un certo numero di passi consiste nellinterpretare la corsa danzando tra gli ostacoli in modo armonico e perci economico, sentendo il tessuto ritmico e la musica scandita dai piedi sulla pista
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ritmo
dominare la gara
anzich
esserne dominati
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Gli ostacoli sono ritmo, il ritmo musica, gli ostacoli sono musica
De la musique avant toute chose, Et pour cela prfre limpair, Plus vague et plus soluble dans lair Et tout le reste est littrature. Paul Verlaine
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Sandro Calvesi Inhelder & Piaget, 1955 Hettinger, 1966 Ter Ovanesian, 1971 Grassel, 1972 Filin, 1974 Tran-Thong, 1974 Tschiene, 1976 Kobayashi, 1978, Verkhoshanski, 1979 Astrand & al., 1980 Israel & Buhl, 1980 Bormann & al., 1981 Sack, 1981 Maater, 1981 Volkov, 1983 Foix & Mathews, 1984 Platonov, 1984 Komi, 1985 Poortmans & al., 1986 Toberto Bonomi, 1987 Weinek, 1986 Lacour, 1987 Rieu, 1988 Debesse, 1988 Flandrois, 1988 Cometti, 1989 Gacon, 1992 e poi Zatziorski, Pavek, Crielard, Vladimir Kustnetsov, Tudor Bompa e chiss quanti altri un ricordo a Carmelo Bosco e Robert Zotko
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la velocit
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nei salti:
velocit di uscita allo stacco
nelle corse:
massima velocit media sulla distanza
(da 60m indoor alla maratona, ai 50km di marcia)
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Noi non abbiamo atleti di colore, dobbiamo essere sofisticati, perfetti Sar vero?
Se si, vale la pena di spaccare il capello in quattro Se no, le nostre sono solo m.m. Esistono ancora ambiti inesplorati, lallenamento sta tra astigianato e arte, allenare pura esperienza umana La scienza ci pu certamente aiutare, ma dobbiamo saper filtrare le informazioni Nel gioco delle infinite scatole nere, a un certo punto dobbiamo pur fermarci Caveat emptor
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(ottimizzazione economica)
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Panda F1 F1
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